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MINACCE A MONTI DAGLI ANARCHICI - PER GLI INVESTIGATORI SAREBBERO FALSE - SÌ ALLA NORMA SALVA-BANCHE

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MARIO MONTI E IL DITINO ALZATO


1 - EQUITALIA:MINACCE A MONTI DA LETTERA FAI A GIORNALI
(ANSA) - "Diciamo a Monti che lui è uno dei 7 rimasti". E' quanto scrive la Federazione anarchica informale nella lettera recapitata al quotidiano Calabria Ora. Il riferimento "ai 7 rimasti" contenuto nella lettera del Nucleo Olga del Fai è legato alla missiva di rivendicazione del ferimento del dirigente dell'Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, in cui gli anarchici annunciavano altri attentati. "Il popolo - si aggiunge nella lettera - non ha nessun interesse a rimanere in Europa, a salvare le banche, a saldare i conti di uno Stato che ha sperperato per conto proprio".

2 - EQUITALIA: DUBBI SU ATTENDIBILITA' LETTERA MINACCE FAI
(ANSA) - Le lettere contenenti minacce al premier Monti e Equitalia che sarebbero state inviate dalla Federazione Anarchica Informale ai quotidiani 'Gazzetta del Sud' e 'Calabria Ora', sarebbero un falso. E' questa l'opinione che si sta facendo strada tra gli investigatori e gli analisti d'intelligence che stanno valutando l'attendibilità del documento. Nelle lettere ci sarebbero infatti diversi elementi che avrebbero fatto sorgere dubbi.

GAMBIZZATO ADINOLFI RIVENDICAZIONE FAI FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE

3 - BANCHE: CAMERA CONFERMA FIDUCIA AL GOVERNO, 447 SI'
(ANSA) - La Camera conferma la fiducia al governo Monti sul decreto sulle commissioni bancarie con 447 sì, 73 no e 31 astenuti.

4 - MONTI AVVERTE, E' ANCORA EMERGENZA, SETTIMANE DECISIVE - PREMIER, RIGORE E CRESCITA, NON AUSTERITA'; E INCASSA LODI FMI
Federico Garimberti per l'ANSA - L'emergenza è lontana dall'essere finita e per l'Italia e l'Europa le prossime settimane saranno decisive. Mario Monti lo dice chiaro e tondo: la crescita è l'obiettivo, ma senza rigore non si raggiunge. E sembra così rispondere a quanti, soprattutto in Parlamento, gli chiedono di abbandonare la strada della disciplina di bilancio per imboccare quella 'fase due' dedicata alla crescita.

Nelle parole del presidente del Consiglio si legge tutta la preoccupazione di chi sa che le possibili ripercussioni di un fallimento di Atene potrebbero avere gravi conseguenze sull'intera Eurozona. A cominciare dai partner più fragili: Madrid e Roma. In questo quadro di forte allarme, il capo del governo incassa l'apprezzamento del Fondo Monetario Internazionale, che per bocca del direttore del Dipartimento europeo, Reza Moghadam, loda l'azione riformatrice dell'Esecutivo. L'economista del Fmi parla di "notevoli progressi" che hanno fatto dell'Italia un "modello" in Europa. Certo, aggiunge Moghadam, ora servono misure per crescere, a cominciare dalla riforma del lavoro che deve essere approvata al più presto. Ma è lo stesso premier a spostare sul piano europeo la discussione. A suo giudizio, infatti, i singoli Paesi Ue possono poco di fronte ad una crisi che richiede risposte comuni. Il tono è come sempre pacato, ma le sue parole - pur se ben calibrate - trasmettono forte apprensione.

"Le prossime settimane - ammonisce nella sala stampa del Tesoro a fianco della delegazione del Fmi - saranno decisive per il futuro dell'Italia e dell'Ue". Poco prima, inaugurando il Forum della Pubblica Amministrazione - dove, pur riconoscendo la legittimità di una certa "insofferenza" da parte della gente chiede "rispetto" per i dipendenti di Equitalia che subiscono inquietanti minacce - il professore replica a quanti, soprattutto nei partiti, gli chiedono di passare dalla 'fase uno' alla 'fase due'. Una distinzione che il premier non accetta: ricorda di non aver mai usato la parola "austerità" e di aver lavorato fin dall'inizio del suo mandato al rilancio dell'economia.

PIERLUIGI BERSANI

Ma "per un Paese sull'orlo del precipizio" ciò significava in primo luogo metter in sicurezza i conti. E' stata dunque una scelta obbligata dare priorità al risanamento. Ma anche ora che ci si dovrebbe concentrare sulla crescita, anche a causa dell'incertezza sul destino della Grecia, non si può certo "allentare la presa" sul fronte del rigore. Quanto sta avvenendo ad Atene, infatti, riporta le lancette della crisi indietro nel tempo: "Se per fase uno parliamo di gestire una crisi che comporta ancora aspetti di emergenza, allora siamo ancora nel pieno della fase uno", avverte il premier che però ci tiene a marcare le distanze dalla situazione precedente al suo arrivo: grazie alle riforme fatte - sottolinea stando bene attento a non polemizzare con il Pdl nel giorno dell'incontro con Berlusconi e Alfano - la situazione oggi è "completamente diversa".

5 - BERSANI, MONTI FACCIA SENTIRE VOCE IN UE
(ANSA) - "Il governo deve inserirsi con forza nel dibattito europeo. Nei prossimi due mesi bisogna decidere qualcosa per la crescita. E c'é anche il tema italiano di discutere meccanismi di allentamento della strettoia del pareggio nel 2013 o la recessione si può avvitare con un danno per l'Italia". Lo afferma Pier Luigi Bersani.

"I tempi stringono - afferma il segretario del Pd che oggi ha incontrato il capogruppo della Spd Frak-Walter Steinmeier per fissare una piattaforma comune - e urge fare qualcosa. Oggi dalla Spd è arrivato il via libera alla proposta di mutualizzare una parte del debito che abbasserebbe significamente i tassi di interesse". Anche le forze conservatrici, aggiunge Bersani, "si devono rendere conto che bisogna cambiare passo". E poi c'é anche "il problema italiano: ricordo che siamo l'unico paese che ha fissato il pareggio di bilancio nel 2013, abbiamo l'avanzo primario tra i più alti in Europa e siamo in una delle recessioni più forti in Europa. Esiste dunque il problema di discutere meccanismi di allentamento di questa strettoia se no diversamente la recessione si può avvitare con un danno per l'Italia ma l'Italia è un paese che ha peso in Europa e questo è un argomento da far valere".

BOSSI CON LA MOGLIE MANUELA E IL FIGLIO RENZO IN VACANZA A CHIAVARI IN PIEDI FRANCESCO BELSITO jpeg

6 - L'INVIATO DI ‘PIAZZAPULITA' ASSALITO DAL LEGHISTA
'Adesso che Bossi è indagato, cosa voterete in settimana sui fondi pubblici?', chiede l'inviato di Piazzapulita all'on. Sebastiano Fogliato della Lega.
"Voteremo contro" risponde il deputato leghista e poi rompe la telecamera.

Link al video http://www.la7.it/piazzapulita/pvideo-stream?id=i554125

7 - ANDREOTTI DIMESSO DAL GEMELLI
(ANSA) - Il senatore a Vita Giulio Andreotti è stato dimesso dal Policlinico universitario "Agostino Gemelli" e ha fatto ritorno nella sua abitazione in soddisfacenti condizioni di salute.

8 - FLI NON SI SCIOGLIE, 'ERRORE ARCHIVIARE TERZO POLO'
(ANSA) - Futuro e Libertà non si scioglierà: "le ragioni che hanno dato vita a Fli sono attuali oggi come ieri" E' quanto si legge in un documento votato all'unanimità dall'Ufficio di presidenza del partito, allargato ai coordinatori regionali. Nel documento si definisce anche un "errore" l'archiviazione del Terzo Polo.

ANDREOTTI

Per Fli "va pensata una ripartenza in linea con i radicali e repentini mutamenti del quadro politico del Paese" si legge nel documento di Futuro e Libertà dove si analizzano i risultati del voto amministrativo che ha fatto registrare "un evidente e significativo calo di consensi del Pdl e della Lega, come previsto". Tuttavia "questo consenso in uscita non ha trovato un'area contigua ed alternativa che avrebbe potuto trovare rappresentanza nel Terzo Polo preferendo invece la protesta o l'astensionismo. Per questo - si spiega ancora nel documento - é un errore archiviare un percorso che ha dimostrato comunque di avere uno spazio politico ed elettorale notevole poiché le liste delle forze che si rifanno al Terzo Polo hanno raccolto tra il 15 e il 20% dei voti. L'errore è stato quello di non presentare ovunque la coalizione unita" perché se così fosse stato "a vincere le amministrative sarebbe stato il terzo Polo e non il risultato numerico del movimento 5 Stelle".

9 - API: RUTELLI RIUNISCE DIRETTIVO, RILANCIARE TERZO POLO
(ANSA) - Una relazione di Francesco Rutelli ha aperto il dibattito al direttivo nazionale di Alleanza per l'Italia, che si è svolto oggi ribadendo - informa Api - "forte determinazione nel proseguire e rilanciare il progetto del Terzo Polo" nonché "la volontà di ampliare e coinvolgere in questo progetto parti della società civile, tenendo conto e non sottovalutando le giuste preoccupazioni e critiche che provengono dai cittadini e dalla società". Alleanza per l'Italia assumerà in una riunione convocata per martedì prossimo "decisioni conclusive".

RUTELLI FINI CASINI

10 - CASINI, FLI? PENSO A CRISI, IL RESTO NON MI INTERESSA
(ANSA) - Fli dice che è stato un errore archiviare il terzo polo, dicono i giornalisti a Pier Ferdinando Casini che arriva a piazza Di Pietra per il convegno 'Processo alla riforma del lavoro'. "Seconda domanda?", risponde Casini. "Questo è un momento che chiede responsabilità. Ci sono file di persone davanti alle banche greche, dalle quali ieri è stato ritirato un miliardo di euro. Dietro l'angolo c'é la catastrofe non si può scherzare bisogna dare prova di serietà e responsabilità. Il resto non mi interessa".

11 - BENETTON CHIEDE SCUSA AL PAPA
L.M. per "la Repubblica" - Si è concluso con il ritiro della fotografia «come atto di pubbliche scuse» il contenzioso legale tra Benetton e Santa Sede. Tutto era iniziato, nel novembre scorso, con la pubblicazione di un´immagine raffigurante Benedetto XVI che bacia l´imam egiziano Al-Azhar. Il fotomontaggio, esposto anche in prossimità del Vaticano, faceva parte della campagna pubblicitaria Unhate. Benetton si è impegnata «a non utilizzare in futuro dell´immagine del Papa senza autorizzazione». La Santa Sede ha rinunciato a chiedere un risarcimento in denaro, ma ha ottenuto l´impegno di Benetton per una donazione a un´attività caritativa.

CAMPAGNA BACI BENETTON RATZINGER E LIMAM DEL CAIRO jpeg

12 - ESODATI, FORNERO DICE NO A RUTELLI - IL LEADER DELL'API VOLEVA DONARE CINQUE MILIONI DI RIMBORSI ELETTORALI
Dall'articolo di Marco Palombi per "il Fatto Quotidiano" - Abbiamo scherzato. Ve li ricordate i cinque milioni di rimborsi elettorali che la Margherita voleva devolvere agli "esodati"? Ebbene, l'Inps e il ministro Elsa Fornero non li vogliono. L'incredibile retroscena è testimoniato da una lettera che il presidente dell'ente previdenziale, Antonio Mastrapasqua ha inviato al direttore generale e ad altri dirigenti la scorsa settimana e di cui il Fatto Quotidiano è entrato in possesso: "Oggetto: donazione annunciata dal senatore Francesco Rutelli. In relazione all'appunto concernente l'oggetto, da Lei indirizzato al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali lo scorso 2 maggio e giunto in copia all'Ufficio di segreteria del sottoscritto, su espressa indicazione del predetto Ministro, si invita la S. V. a non dare corso alcuno all'iniziativa. Distinti saluti, Antonio Mastrapasqua".

ANTONIO MASTRAPASQUA

Tradotto: Rutelli ci ha provato davvero a dare i soldi del suo defunto partito all'Inps. La prima risposta era stata positiva: fate un bonifico vincolato a questa causale. Con cinque milioni si davano, secondo i conti, 800 euro al mese a 1.200 persone per cinque mesi: non è che il problema di chi rischia di rimanere senza stipendio né pensione sarebbe stato risolto, ma male non faceva di certo. E invece, si evince dalla lettera di Mastrapasqua, non se ne farà niente "su espressa indicazione" di Elsa Fornero allo stesso presidente dell'Inps. Curioso perché giusto due giorni fa, intervenendo a un convegno a Montecitorio, il ministro del Lavoro aveva messo a verbale che "questo governo, sebbene sia in apparenza il governo del rigore, non ha dimenticato l'importanza della coesione sociale, non ha dimenticato l'importanza della solidarietà". Sarà sicuramente così, però rifiutare una beneficenza da cinque milioni di euro non testimonia proprio a favore dell'affermazione.

Monti - Fornero

Resta da chiarire perché Fornero abbia rifiutato quei soldi, dopo che la donazione della fu Margherita era stata benedetta in prima persona da Mario Monti con apposita velina. In attesa di una spiegazione ufficiale da parte del ministro Fornero e del leader maximo (e unico) dell'Inps Mastrapasqua, vanno registrate almeno le voci che circolano nella burocratja ministeriale più antipatizzante rispetto ai professori: il motivo del no ai soldi rimasti in cassa dopo il ciclone Lusi risiederebbe nel fatto che il duo di cui sopra si sarebbe sentito scavalcato dall'iniziativa di Rutelli, che aveva messo a punto la cosa senza coinvolgerli.

hot05 giovanni minoli

13 - GIOVANNI MINOLI alla ZANZARA su RADIO 24: "INGROIA MAGISTRATO MILITANTE, GRASSO PIÙ EQUILIBRATO. NON VORREI ESSERE GIUDICATO DA UNO COME INGROIA". "MINETTI? ELETTA COME TUTTI. NON PROVEREI ALCUN IMBARAZZO A SEDERE ACCANTO A LEI".
"Ingroia? Un magistrato militante. D'altra parte è lui stesso a dirlo. Difende la sua presenza nei congressi di partito. Mi sembra che abbia un approccio un po' troppo ideologico... Non vorrei essere giudicato da Ingroia". Lo dice Giovanni Minoli, ex direttore di RaiEducational e RaiStoria, alla Zanzara su Radio 24. Sulla polemica tra Grasso e Ingroia, a proposito di un 'premio' a Berlusconi per l'antimafia, Minoli elogia il procuratore nazionale antimafia: "L'equilibrio di Grasso mi sembra superiore". Poi parla anche delle polemiche su Nicole Minetti, il consigliere regionale Pdl della Lombardia: "La Minetti è stata eletta come tutti, non proverei imbarazzo a sedermi al suo fianco".

14 - GIOVANNI MINOLI alla ZANZARA su RADIO 24: "SANTORO? NON HA MAI DIRETTO NULLA...". "SU GIOVEDI' SERA C'E' ANCORA MOLTO DA PARLARE, SOLO IPOTESI". "SPERIAMO FAZIO E SAVIANO TORNINO ALLA RAI".
"Di Santoro ammiro la capacità di fare il suo programma, ma non l'ho mai visto dirigere nulla...E' proprio un altro mestiere. Mentre Freccero, se dipendesse da me, gli farei dirigere i palinsesti. E' un gran 'palinsestaro'.". Lo dice Giovanni Minoli, ex direttore di Rai Educational, alla Zanzara su Radio 24. Minoli ha poi parlato del programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano: "Se alla fine delle puntate sarà un successo, io spero che la Rai ci ripensi e possano tornare. E' una cosa da servizio pubblico". "Sul giovedì sera nella prossima stagione di Rai2 - ha concluso Minoli alla Zanzara su Radio 24 - non c'è ancora nulla di certo. Un mio programma è solo un'ipotesi, bisogna ancora parlarne molto. E comunque a me piace fare quello che faccio adesso".

Michele Santoro, Sandro Ruotolo e Carlo Freccero

15 - INCHIESTA P4: CSM ARCHIVIA PRATICA SU ALFONSO PAPA
(Adnkronos) - Il Consiglio superiore della magistratura ha archiviato, con voto unanime, la pratica aperta su Alfonso Papa, deputato del Pdl e magistrato fuori ruolo, coinvolto nell'inchiesta sulla P4, per il quale la Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio. La prima commissione, nella delibera approvata questa mattina dal plenum, ritiene infatti che ''non ci sono provvedimenti da emettere'' di sua competenza in quanto ''il dott. Papa si trova fuori ruolo''.
La commissione non deve inoltre neanche trasmettere gli atti ''ai titolari dell'azione disciplinare, essendo evidentemente questi gia' ampiamente informati''. Gli atti relativi alla vicenda penale di Papa sono gia' stati trasmessi alla Quarta commissione, che si occupa delle valutazioni di professionalita'.

Papa, dopo l'arresto avvenuto il 20 luglio dello scorso anno a seguito dell'autorizzazione a procedere concessa dalla Camera, aveva ottenuto i domiciliari a ottobre. Era poi stato scarcerato il 23 dicembre.

ALFONSO PAPA

 

 


STAMPA CHE TI PASSA! FED: “NUOVI AIUTI ALL’ECONOMIA SE RALLENTA” - SALISCENDI PIAZZA AFFARI (-0,2%), SPREAD 435

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1 - FED,UE E'RISCHIO SIGNIFICATIVO PER ECONOMIA USA
(ANSA) - La crisi finanziaria europea è un rischio significativo per l'economia americana. Lo afferma la Fed nei verbali della riunione del 24-25 aprile, nei quali è sottolineato che "la minaccia dell'inflazione è solo temporanea".

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2 - FED, NUOVI AIUTI A ECONOMIA SE RIPRESA RALLENTA
(ANSA) - Un ulteriore allentamento monetario potrebbe essere necessario se la ripresa economica rallenta. Ad appoggiare l'ipotesi di un terzo round di 'quantitative easing' sono alcuni componenti della Fed. E' quanto si legge nei verbali della riunione del 24-25 aprile

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3 - USA; OBAMA, ECONOMIA IN RIPRESA, UE E CASE OSTACOLI
(ANSA) - I "venti contrari" dell'Europa e la "difficile situazione del mercato immobiliare" sono alcuni degli ostacoli per l'economia americana, che si sta riprendendo ma ha ancora di fronte a sé una strada lunga. Lo afferma il presidente americano Barack Obama durante un incontro con le piccole e medie imprese. Obama preme quindi sul Congresso affinché agisca a sostegno dell'economia.

4 - DRAGHI, BCE VUOLE CHE GRECIA RESTI NELL'EURO
(ANSA) - La Bce vuole fortemente che la Grecia resti nell'euro, anche se non spetta a Francoforte decidere. Lo ha detto, secondo quanto riporta Bloomberg, il presidente della Bce, Mario Draghi, a un convegno a Francoforte.

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5 - BORSA, LA GIORNATA: MILANO CHIUDE IN CALO SEDUTA MOLTO VOLATILE
(LaPresse) - Seduta molto volatile per i mercati europei, con Milano che chiude sotto la parità dopo una continua altalena. Piazza Affari termina gli scambi debole, con l'indice Ftse Mib che perde lo 0,21% a 13.283,55 punti e il Ftse All-Share che lascia lo 0,38% a 14.292,39 punti. Anche il presidente della Bce, Mario Draghi, si è unito al coro di Francia e Germania che hanno detto di volere che la Grecia rimanga nell'euro. "La forte preferenza del consiglio direttivo della Bce - ha spiegato il numero uno dell'Eurotower è che la Grecia continui a essere nell'eurozona". Draghi ha tuttavia sottolineato che non spetta a Francoforte decidere.

PAPADEMOS E BARROSO

L'instabilità politica ad Atene istiga alla fuga dai capitali di Italia e Spagna, con Madrid che ha mostrato in giornata uno spread fino a 507 punti base, con i Bonos arrivati vicini a livelli insostenibili. In questo contesto chiusura mista per le principali Borse europee, con l'indice Cac 40 di Parigi che mostra un lieve rialzo dello 0,31% a 3.048,67 punti. Il Ftse 100 di Londra perde invece lo 0,6% a 5.405,25 punti e il Dax di Francoforte lascia lo 0,26% a 6.384,26 punti. In netto calo l'Ibex di Madrid, che registra un ribasso dell'1,33% a 6.611,5 punti e il Ftse Athex 20 di Atene, che arretra del 2,92% a 206,16 punti.

A Milano chiudono miste le banche. Salgono Intesa Sanpaolo (+2,05% a 0,9965 euro), Unicredit (+0,55% a 2,54 euro), Bper (+2,45% a 3,762 euro) e Popolare di Milano (+4,37% a 0,3392 euro). Cadono Banca Mps (-3,91% a 0,2164 euro), Ubi Banca (-1,56% a 2,266 euro) e Banco Popolare (-0,16% a 0,9075 euro).

Nel paniere principale raffica di acquisti su Finmeccanica nel giorno dell'assemblea degli azionisti, con il titolo del colosso pubblico che sale del 4,58% a 2,786 euro. Bene anche Fiat (+1,13% a 3,416 euro), che nonostante il calo delle immatricolazione ad aprile ha incrementato la quota di mercato rispetto al mese precedente al 7,1%. Tra gli industriali arretra Pirelli (-0,89% a 8,89 euro). In netto ribasso anche A2A (-4,46%) e Tod's (-1,58%). Bene invece Terna (+1,48%), in scia ai conti trimestrali di ieri. In calo Snam (-0,66% a 3,334 euro), dopo la pubblicazione da parte della stampa del decreto di separazione da Eni, che prevede il passaggio della società controllata dal Cane a sei zampe alla Cassa depositi e prestiti.

Debole anche la stessa Eni (-0,43% a 16,11 euro), nonostante la nuova scoperta giant di gas naturale nell'Area 4 dell'offshore del Mozambico, effettuata nel prospetto esplorativo Coral 1. Fuori dal paniere principale, con lo stallo sui concambi nell'operazione del maxi-polo assicurativo con Unipol, cede Fonsai (-0,31%) e mostra un tonfo Premafin (-4,56%). La compagnia assicurativa bolognese perde invece il 2,63% a 19,95 euro.

Alessandro Pansa

6 - SPREAD BTP-BUND CHIUDE IN LIEVE CALO A 435,8 PUNTI
(LaPresse) - Chiude in leggero calo lo spread tra Btp e Bund a 10 anni, posizionandosi a 435,8 punti base. Il differenziale ha toccato in giornata il massimo intraday di 456,8 punti, dopo aver terminato ieri gli scambi a 439,4 punti. Il rendimento dei decennali italiani sul mercato secondario è al 5,83%. In lieve calo anche la pressione sul debito spagnolo, che rimane comunque a livelli di guardia. Lo spread tra Bonos e Bund a 10 anni termina a 482,2 punti, a fronte dei 487,7 punti della chiusura di ieri. I decennali Madrid si attestano al 6,29%.

7 - FINMECCANICA: PANSA NOMINATO AMMINISTRATORE, DA CDA DIMISSIONI IANSITI
(LaPresse) - L'assemblea degli azionisti ha provveduto alla nomina ad amministratore di Alessandro Pansa, già cooptato dal cda il primo dicembre 2011 ai sensi dell'art. 2386 c.c. Lo comunica Finmeccanica in una nota diffusa al termine dell'assemblea. Il gruppo rende noto inoltre che Marco Iansiti, per sopraggiunti impegni personali e professionali, ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di amministratore. Pansa rimarrà in carica fino alla scadenza dell'attuale cda e, pertanto, fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2013.

L'assemblea ha deliberato, su proposta motivata del collegio sindacale, il conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2012-2020 alla società di revisione Kpmg Spa. L'assemblea degli azionisti ha provveduto alla nomina del nuovo collegio sindacale, che rimarrà in carica per il triennio 2012-2014 e, pertanto, fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2014. Il collegio sindacale risulta così composto. Sindaci effettivi: Niccolò Abriani, Riccardo Raul Bauer, Maurilio Fratino, Silvano Montaldo ed Eugenio Pinto. Sindaci Supplenti: Stefano Fiorini e Vincenzo Limone.

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI GIUSEPPE ORSI

Niccolò Abriani, Riccardo Raul Bauer e Stefano Fiorini sono stati presentati in una lista predisposta da un gruppo di società di gestione del risparmio e investitori istituzionali (complessivamente titolari dell'1,037% circa del capitale sociale) originato da Assogestioni, votata da circa il 29,96% del capitale rappresentato in Assemblea. Maurilio Fratino, Silvano Montaldo, Eugenio Pinto e Vincenzo Limone sono stati proposti dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (titolare del 30,204% circa del capitale sociale), votata da circa il 67,42% del capitale rappresentato in assemblea. L'assemblea ha inoltre nominato Riccardo Raul Bauer Presidente del collegio sindacale, provvedendo altresì a determinare i compensi spettanti all'organo di controllo per ciascun sindaco effettivo (euro 52.000 lordi annui) e per il presidente (euro 78.000 lordi annui).

8 - FINMECCANICA: ORSI, NESSUNO SPACCHETTAMENTO DELEGHE
(ANSA) - "''Non c'é nessuno spacchettamento" di deleghe, "in ogni società ci sono persone con compiti e ruoli diversi". Così il numero uno di Finmeccanica Giuseppe Orsi, commenta le indiscrezioni di stampa su un possibile passaggio di alcune deleghe al direttore generale, Alessandro Pansa.

9 - ORSI, NO FORZATURE POLITICA, ABBIAMO ANTICORPI
(ANSA) -  "Nessuna forzatura della politica" su Finmeccanica, che "ha gli anticorpi per andare avanti. Abbiamo un consiglio in cui è presente un rappresentante del Tesoro, lì si discute sulle cose, lì si decide". Così il presidente e amministratore delegato della holding Giuseppe Orsi all'assemblea degli azionsiti.

ELICOTTERO AGUSTA WESTLAND

10 - TESORO, STOP A MAXI EMOLUMENTI
(ANSA) - Il Tesoro, azionista di maggioranza di Finmeccanica, invita la società "ad adottare già dall'anno in corso una politica dei criteri della remunerazione ulteriormente sfidanti", politica "ispirata al massimo rigore e contenimento degli oneri perché non si ripeta l'attribuzione degli emolumenti del 2011 all'ex presidente" Pier Francesco Guarguaglini, per 9,481 milioni "che non appaiono coerenti con la crisi in cui versa la società e più in generale il Paese". Così Stefano Di Stefano per il Tesoro all'assemblea.

11 - FINMECCANICA: NO EFFETTI SU CONTI 2011 DA INDAGINI APPALTI INDIA
(LaPresse) - Finmeccanica "non ravvisa né potenziali rischi né eventuali effetti economicopatrimoniali e finanziari sulla situazione al 31 dicembre 2011 del gruppo derivanti dalle indagini in corso relative agli appalti in India e all'attività del sig. Haschke". E' quanto si legge nel documento integrativo richiesto dalla Consob e consegnato agli azionisti prima dell'inizio dell'assemblea, in cui il gruppo chiarisce il rapporto con il consulente svizzero, Guido Ralph Haschke, finito sotto la lente della procura di Napoli.

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12 - FONSAI: SATOR-PALLADIO PROROGANO L'OFFERTA FINO AL 18 MAGGIO
Radiocor - SCL e Palladio hanno ricevuto oggi una lettera da parte di FonSai 'con la quale sono stati invitati a prorogare il termine di efficacia dell'offerta, presentata in data 9 maggio 2012, ad una data non precedente il 18 maggio'. E' quanto si legge in una nota. L'istanza e' stata presentata da FonSai al fine di consentire l'utile prosecuzione dei lavori del Consiglio di Amministrazione di FonSai del 17 maggio. SCL e Palladio, in accettazione dell'istanza, hanno quindi comunicato di prorogare l'offerta sino a venerdi' 18 maggio.

ROBERTO MENEGUZZO

13 - FONSAI: ERBETTA, PROPOSTA IN CDA E' 61,8% NUOVO GRUPPO A UNIPOL
Radiocor - 'La proposta portata in consiglio e' del 61,80%. Resta quella'. Cosi' l'a.d. di Fonsai, Emanuele Erbetta a proposito della proposta per la partecipazione di Unipol nella nuova entita' che verrebbe costituita dall'integrazione tra Fonsai e la compagnia bolognese, che aveva avanzato la proposta di una presa di controllo pari al 66,7%. Erbetta ha quindi smentito che Fonsai stia cercando un'ulteriore mediazione al ribasso.

I consigli delle societa' del gruppo Premafin si sono chiusi, ieri sera, nella speranza di spuntare con Unipol ancora un piccolo miglioramento del concambio ma le dichiarazioni di Erbetta sembrano chiudere gli spazi. In queste ore tocchera' quindi ai vertici di Premafin, FonSai e Milano, assistiti dai rispettivi advisor, trovare un accordo su come spartire tra i propri soci la quota del 38,2% della grande FonSai con non andra' a Unipol. FonSai, a quanto appreso da Radiocor da fonti vicine al dossier, sarebbe intenzionata a fare la parte del leone e chiederebbe per i suoi azionisti una quota intorno al 30%, mentre Milano ritiene di valere circa l'11% del nuovo aggregato.

Emanuele Erbetta e Jonella Ligresti

Premafin, con la sua difficile posizione debitoria, sembra r assegnata ad avere una parte marginale, ma tenuto conto che ha come azionisti anche soci di minoranza oltre alla famiglia Ligresti, intende tutelarli chiedendo una quota di almeno l'1%. Sara' quindi necessaria un'opera di mediazione. La presenza di forchette precise fissate dagli advisor e il rischio di azioni legali da parte degli azionisti, se non verranno rispettate, rende pero' le trattative delicate.

14 - FONSAI: MULTA CONSOB 300 MILA EURO A DE FILIPPO
(ANSA) - Il fiduciario della Premafin Giancarlo De Filippo è stato sanzionato con una multa di 300 mila euro dalla Consob per omissione di informazioni sulle partecipazioni off-shore nella holding che fa capo alla famiglia Ligresti. Lo si legge sul Bollettino della Commissione, che pubblica la delibera che risale allo scorso 4 aprile. La Consob aveva inviato una prima richiesta di informazioni nell'agosto del 2010 ed ha multato De Filippo riscontrando un "illecito ascrivibile a titolo di dolo".

GIUSEPPE VEGAS

La prima richiesta della Consob risale all'agosto 2010 e De Filippo, dopo aver chiesto una proroga di un mese, per dichiarare poi di aver adempiuto alla richiesta avendo "espresso il consenso" alla Finma (l'Autorità elvetica), "affinché trasmettesse le informazioni richieste" dalla Consob stessa nell'ambito della medesima procedura. La Consob, dopo aver rilevato che "la richiesta effettuata alla Finma" riguardava "differenti ed ulteriori elementi informativi rispetto a quelli richiesti" a De Filippo, lo ha convocato per un'audizione a Milano il 21 ottobre 2010, ricevendo in risposta un certificato medico che ne motivava l'impossibilità a presentarsi.

A dicembre, poi, la Consob ha nuovamente richiesto "deduzioni difensive" a De Filippo, che non ha mai risposto. Da qui la sanzione di 300 mila euro, su un massimo di 500 mila euro previsto per le violazioni dell'articolo 115 del Tuf, a seguito di un comportamento che la Commissione stessa ha definito come "dilatorio per un prolungato arco temporale", aggravato da un "contegno fortemente ostruzionistico che ha comportato un ritardo particolarmente rilevante dell'attività degli uffici". Altre sanzioni potrebbero essere in arrivo, fanno sapere in Via Martini, dato che sono in corso indagini su altri titolari di partecipazioni Premafin.

BAZOLI

15 - RCS: FISSATA AL 25 MAGGIO DEADLINE PER SCELTA NUOVO A.D.
Radiocor - E' fissata per il 25 maggio la scadenza per l'individuazione della nuova guida operativa del gruppo Rcs Mediagroup. E' quanto apprende l'agenzia Radiocor da fonti finanziarie vicine al dossier. Le candidature che ad oggi presenterebbero i requisiti per ricoprire la carica di a.d. sono poche e fra queste sarebbe ancora valida quella relativa a Pietro Scott Jovane, 39enne responsabile di Microsoft Italia. Oggi Giovanni Bazoli, presidente del CdS di Intesa SanPaolo e socio pattista di Rcs tramite la finanziaria Mittel, si e' detto sicuro che entro fine mese la scelta verra' effettuata.

PIETRO SCOTT JOVANE

16 - BANCHE: SLITTA AL MESE DECISIONE SU PRESIDENZA ABI
Radiocor - Slitta al mese prossimo la decisione sulla proposta per la presidenza dell'Abi. E' quanto indicano fonti bancarie secondo le quali per la guida dell'ass ociazione non sono stati fatti ancora nomi. Giuseppe Mussari e' in carica da due anni. Oggi si e' tenuta una riunione dell'esecutivo dell'Abi a Milano.

17 - BANCHE: ABI, CHIEDE A BANKITALIA, EBA E BCE DI NON TENERE CONTO RATING
Radiocor - Il Comitato esecutivo dell'Abi ha deciso due iniziative formali, durante la riunione di oggi dell'Esecutivo, contro la decisione di ieri da parte di Moody's di declassare 26 banche italiane. Come annunciato dal presidente dell'Abi,Giuseppe Mussari, l'Associazione ha deciso di 'domandare formalmente con le autorita' di vigilanza nazionali ed europee,e cioe' Banca d'Italia, Eba e Bce, di non tenere conto, rispetto alle loro valutazioni sulle banche italiane, dei giudizi espressi dalle agenzie di rating'.

GIUSEPPE MUSSARI GIUSEPPE GUZZETTI resize

'Riteniamo - ha continuato - che questi giudizi non siano corretti rispetto allo stato di salute delle banche italiane e non vorremo che, da questi giudizi, le banche italiane ne ricavassero un danno nelle loro relazioni con le autorita' di vigilanza'. In secondo luogo, l'Abi ha dato mandato al direttore generale di affidare l'incarico a un ufficio legale per determinare 'l'aderenza delle agenzie di rating alle norme che regolano i mercati'.

18 - ENERGIA:AL GOVERNO PIANO MULTIUTILITY DEL NORD,SI PARTE DA A2A-IREN
Radiocor - E' pronto il progetto per la grande multiutility italiana che, facendo perno sulle principali ex municipalizzate e sull'acquisizione delle nove centrali Edipower nel riassetto Edison, diventera' il secondo operatore energetico nazionale dietro Enel. Lo schema dell'operazione, secondo quanto risulta a Radiocor, e' definito nei dettagli da un dossier elaborato da McKinsey per il ministero dello Sviluppo Economico e ora all'esame del ministro Corrado Passera.

La maxi aggregazione, come premessa, potra' vedere la fusione tra A2A e Iren e il contestuale ingresso nel capitale del Fondo strategico di Cdp, mentre in una fase successiva si aggiungerebbero anche Hera, Agsm (Verona) e Acegas-Aps (Trieste e Padova). La struttura vera e propria dell'operazione, stando al documento di McKinsey, contempla quattro tappe. In primo luogo, vengono scorporate le reti (gas, elettricita' e acqua) che passano in capo ai Comuni azionisti delle ex municipalizzate. In secondo luogo, si opera una fusione o rizzontale delle attivita' industriali delle societa' operative nella newco 'Grande Utility Italiana'.

passera monti

Poi, quest'ultima, viene ricapitalizzata per circa 1 miliardo col possibile ingresso del Fondo strategico o di altri partner finanziari. Infine, i Comuni escono gradualmente dal capitale della stessa Grande Utility Italiana: ad essa affiderebbero comunque la gestione delle reti in modo da garantirsi, attraverso l'affitto, un flusso di cassa annuo costante equiparabile ai dividendi, sempre piu' risicati, incassati dalle ex municipalizzate.

19 - JPMORGAN, INVESTITORI AVVIANO AZIONI LEGALI CONTRO BANCA PER PERDITE
(LaPresse/AP) - Gli azionisti di JPMorgan Chase hanno presentato due azioni legali a New York contro la principale banca degli Stati Uniti, accusando i suoi manager per la maxi perdita di 2 miliardi di dollari sul trading di derivati annunciata la scorsa settimana. Gli investitori accusano in particolare JPMorgan di aver cambiato il modello di rischio senza comunicarlo agli azionisti. A fare causa sono l'azionista James Baker della California e Saratoga Advantage Trust con base in Arizona.

jamie dimon - jp morgan

 

LA BOLLA DAI CONTI SBALLATI - LA SEC CAZZIA FACEBOOK - AUMENTATO DEL 25% IL NUMERO DELLE AZIONI - GM MOLLA - FB=SESSO

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1 - FACEBOOK, CRITICHE AL PROSPETTO - "NON TIENE CONTO DELLE STOCK OPTIONS"
Sara Bennewitz per "Repubblica.it"

FACEBOOK

L'Ipo dei record, è unicum anche sulle stock options che Facebook ha già assegnato a dipendenti e manager. La società fondata da Mark Zuckerberg che a breve dovrebbe sbarcare sul mercato, adesso possiede 2,13 miliardi di azioni (compresi i titoli relativi all'aumento di capitale finalizzato al collocamento. Nel prospetto di Facebook ci sono una serie di dati calcolati per azione, tipo utile e rapporto debiti/margine lordo tenendo conto dell'attuale capitale sociale. Tuttavia, siccome l'azienda ha già assegnato numerose opzioni (612 milioni per l'esattezza), la Sec impone di rifare tutti i calcoli come se queste opzioni che matureranno nei prossimi anni, in realtà fossero già titoli.

FACEBOOK IS WATCHING YOU

Questo confonde ulteriormente i numeri dell'azienda, che peraltro possiede due classi di azioni (quelle di categoria A che saranno quotate, e quelle di categoria B che invece sono in mano agli attuali manager dell'azienda a cominciare da Zuckerberg. E così l'organo che vigila sui mercati Usa, considera Facebook come una società che ha già 2,75 miliardi di azioni di cui il 20% al momento ancora non esistono.

MARK ZUCKERBERG

E' chiaro come questa faccia ancora una volta sballare tutti i conti, ad esempio quelli sulla capitalizzazione del gruppo. Se i titoli saranno offerti a un prezzo compreso tra 34 e 38 dollari, il primo giorno di quotazione Facebook dovrebbe valere tra 73 e 81 miliardi di dollari, ma tenendo conto di tutte le azioni potenziali della società (qualora venissero a maturazione tutte le opzioni), in realtà il gruppo avrebbe un valore compreso tra 93 e 104 miliardi di dollari. Morale: ci sono 20 miliardi di dollari che ballano, non spiccioli. Con quella cifra oggi a Piazza Affari ti puoi comprare la Telecom Italia (che tra risparmio e ordinarie capitalizza 15 miliardi di euro).

ZUCKERBERG

2 - FACEBOOK: AUMENTA DEL 25% NUMERO TITOLI OFFERTI IN BORSA
Radiocor - Il sito di social network Facebook ha annunciato un aumento del 25% del numero di azioni che saranno proposte in vendita in occasione del suo ingresso in Borsa atteso per venerdi', che potrebbe permettere di raccogliere circa 16 miliardi di dollari. Facebook ha annunciato un nuovo prospetto di borsa per portare sul mercato piu' di 421 milioni di azioni, rispetto agli oltre 337 milioni previsti fino ad oggi, con la possibilita' che il numero totale dei titoli messi in vendita superi 484 milioni in caso di forte richiesta da parte degli investitori.

ZUCKERBERG AD HARVARD

3 - GM: SOSPENDE PUBBLICITA' SU FACEBOOK, NON SONO EFFICACI
Radiocor - Gli investimenti pubblicitari in Facebook non generano risultati soddisfacenti in termini di impatto sui consumatori: per questo motivo General M otors ha deciso di sospendere le inserzioni sul social network. Come riporta il Wall Street Journal, e' un duro colpo per la societa' guidata da Mark Zuckerberg, in un momento in cui i possibili investitori dell'Ipo di Facebook (prevista per venerdi', con il prezzo di collocamento fissato la sera precedente) esprimono preoccupazione per l'efficacia delle inserzioni pubblicitarie.

MARK ZUCKERBERG

Il colosso automobilistico continuera' comunque a usare le pagine create su Facebook nell'ambito delle strategie di marketing su quelle pero' i contenuti sono pubblicati gratuitamente. 'Anche se il contenuto e' efficace e importante, stiamo sicuramente rivedendo le pubblicita' su Facebook', ha detto il direttore marketing di Gm, Joel Ewanick.

MARK ZUCKERBERG

4 - USARE FACEBOOK È PIACEVOLE COME FARE SESSO
(TMNews) - Una serie di ricerche di neuropsicologi dell'Università di Harvard, guidati da Diana Tamir e Jason Mitchell, dimostrano che usare il social network Facebook procura una sensazione di piacere analoga a quelle che forniscono il sesso, il cibo e i soldi. Secondo gli scienziati, è questo il motivo alla base del successo della creatura di Mark Zuckerberg, è in grado di dare soddisfazione a più di 900 milioni di persone in tutto il mondo, che su di essa passano buona parte del loro tempo. In base all'analisi dei post effettuata dagli studiosi, emerge che quelli che raccontano di noi e delle nostre esperienze personali siano pari almeno all'80 per cento del totale.

I facebooked your mom

Si conferma quindi che Facebook lo si usa soprattutto per parlare di sé. Questa, com'è noto è una delle attività favorite degli esseri umani: gli psicologi spiegano che ciò accade in quanto, allorché si parla di se stessi, nel cervello si attivano le medesime aree legate al piacere prodotto dal sesso, il cibo e il denaro. Ne deriva il rilascio di un neuro mediato chiamato dopamina, che provoca la generale sensazione del piacere.

Anche la condivisione delle informazioni (in altre parole, il pettegolezzo), provoca lo stesso tipo di piacere. In fondo, sono cose che si sapevano: solo, ora c'è la dimostrazione scientifica. Chissà che proverà Zuckerberg, quando via Facebook gli confermeranno confidenzialmente in anticipo che la sua creatura, prossima al debutto in Borsa, avrà raggiunto la valutazione di cento miliardi di dollari.

 

I PM RIFORMANO LA LEGA. INDAGATO BOSSI: ‘TRUFFA ALLO STATO’ - FMI: L’ITALIA SULLA STRADA GIUSTA

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Il Velino.it

berlusconi monti RENZO, RICCARDO E UMBERTO BOSSI

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "Bossi è accusato di truffa, paghetta di 5mila euro ai figli". Editoriale di Gian Arturo Ferrari: "L'orchestra senza musica". Al centro: "Bene l'Italia, ora le crescita". Di spalla: "Equitalia, le tasse e la faccia dello Stato". In basso: "Le carte segrete sul tavolo del Papa".

LA REPUBBLICA - In apertura: "Indagato Bossi: ‘Truffa allo Stato'". Editoriale di Gad Lerner: "Il predone del Nord". Al centro: "Grecia, corsa a ritirare i soldi in banca. Paura Spagna: ‘Porte chiuse dai mercati'". In basso: "Imprese, lo Stato paga. Arriva il piano-sviluppo".

GRECIA EURO CRAC ANGELA MERKEL

LA STAMPA - In apertura: "Fmi: l'Italia sulla strada giusta". Editoriale di Vittorio Emanuele Parsi: "All'Europa serve più unità". In alto: "Truffa di 18 milioni allo Stato: Bossi e i due figli indagati". Al centro, fotonotizia: "Da Hollywood alla conquista di Cannes".

IL GIORNALE - In apertura: "Il suicidio della Lega". In alto: "Monti prega Berlusconi: ‘Non lasciarmi'". Editoriale di Vittorio Feltri. Al centro, fotonotizia: "Dall'autoironia al coraggio. Quello che Fazio ‘non ha'".

IL SOLE 24 ORE - In apertura: "La Bce soccorre Atene e i mercati". Sotto: "Riforme, l'Fmi promuove l'Italia". Editoriale di Carlo Bastasin: "Signora Merkel, basta con i bluff". Di spalla: "Lega, Bossi e i figli indagati a Milano: truffa da 18 milioni".

NANNI MORETTI HOLLANDE

IL MESSAGGERO - In apertura: "Lega, indagati Bossi e i figli". Editoriale di Oscar Giannino: "Come aiutare i paesi in crisi". Al centro, fotonotizia: "Cannes parte nel segno di Moretti". Sempre al centro: "Grecia, la fuga dei capitali. L'Fmi: progressi dell'Italia". Sotto: "Nasce il governo francese, donne la metà dei ministri". In basso: "Roma, Totti lancia Montella".

padania-17-maggio

IL TEMPO - In apertura: "Offerta di poltrone elettorali all'Aquila". Al centro, fotonotizia: "Truffa da 18 milioni, sotto inchiesta Bossi e i due figli". Di spalla: "Assalto agli sportelli, i Greci prelevano i soldi". Sotto: "Bus e metrò, ecco gli aumenti".

IL FATTO QUOTIDIANO - In apertura: "I Pm riformano la Lega". Al centro, fotonotizia: "Grecia, fuga dalle banche.". Editoriale di Marco Travaglio: "Unica riforma, le manette". Accanto: "B. pretende da Monti giustizia ad personam". Sotto: "Fiom, Marchionne dimezza i contributi sindacali"

 

TRA LE CARTE SEGRETE SUL TAVOLO DI RATZINGER LE LETTERE INVIATE DA DINO BOFFO

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Pier Luigi Vercesi per il "Corriere della Sera"

BENEDETTO XVIGeorg Ganswein

Il «caso Dino Boffo» con le accuse all'Osservatore Romano, Emanuela Orlandi, l'ex ministro Tremonti e l'Ici, l'incontro riservato con Napolitano. Documenti segretissimi, fino a oggi. E cominciano tutti così: «Beatissimo Padre...». Sono centinaia, tra lettere e dossier, posati la mattina alle 6.45 da padre Georg Gänswein sulla scrivania di Benedetto XVI.

Li ha raccolti il giornalista de La7 Gianluigi Nuzzi, instradato da una «gola profonda» d'Oltretevere, e li pubblicherà nel libro-inchiesta Sua Santità (Chiarelettere) che domani sarà ampiamente anticipato nel numero in edicola di Sette. Ne esce una ricostruzione minuziosa delle guerre di potere che ogni giorno si consumano nei sacri palazzi vaticani. Nessuna illazione, solo documenti, come le lettere inviate per fax da Dino Boffo a padre Georg dalla sua casa di campagna di Oné di Fonte (Treviso).

Cominciano così: «Sono venuto a conoscenza di un fondamentale retroscena e cioè che a trasmettere al dottor Feltri il documento falso sul mio conto è stato il direttore dell'Osservatore Romano, professor Gian Maria Vian, il quale non ha solo materialmente passato il testo della lettera anonima ma ha dato ampie assicurazioni che il fatto giudiziario da cui quel foglio prendeva le mosse riguardava una vicenda certa di omosessualità...». Boffo, travolto dalle accuse pubblicate da Il Giornale diretto da Vittorio Feltri, si era dovuto dimettere. Ora, nelle lettere spedite al Papa attraverso il suo segretario particolare, cerca un «mandante morale».

GIANLUIGI NUZZI E FANCIULLA DINO BOFFO

Il nome che emerge è quello del segretario di Stato, Tarcisio Bertone. A sostegno delle sue accuse, però, solo deduzioni e indizi: «Non credo, per essere con Lei schietto fino in fondo, che il cardinale Bertone fosse informato fin nei dettagli sull'azione condotta da Vian, ma quest'ultimo forse poteva far conto di interpretare la mens del suo Superiore: allontanato Boffo da quel ruolo, sarebbe venuto meno qualcuno che operava per la continuità tra la presidenza del cardinale Ruini e quella del cardinale Bagnasco...».

Nuzzi trascrive, nel libro, anche la nota preparata in occasione di una cena in Vaticano, rimasta riservata, tra papa Ratzinger, Giorgio Napolitano e la moglie Clio. Il presidente è presentato come interlocutore strategico «pur essendosi sposato con rito civile». Tra i temi suggeriti, la famiglia tradizionale: il rapporto sottolinea i tentativi di porre le altre unioni sullo stesso piano, visto che «due esponenti del governo (Brunetta e Rotondi) hanno fatto annunci in tal senso».

GIAN MARIA VIAN

La linea è chiara e ferma: «Si devono evitare equiparazioni legislative o amministrative fra le famiglie fondate sul matrimonio e altri tipi di unione». In questa ottica, «potrebbe risultare utile un sistema di tassazione del reddito delle famiglie che tenga conto, accanto all'ammontare del reddito percepito, anche del numero dei componenti della famiglia».

VITTORIO FELTRI

Sempre sul tema delle imposte, ambasciatore dei sacri palazzi è Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior, che fa pervenire relazioni scritte al Papa: «Ho cominciato a discutere con il ministro Tremonti le soluzioni di un prossimo problema che potrebbe preoccuparci e riguarda i problemi fiscali. Potrebbe esser utile pensare a un trattato sulla tassazione...». Il rischio è che «il laicismo potrebbe profittarne per creare una seconda Questiona Romana di aggressione ai beni della Chiesa (attraverso tasse, cessazione privilegi, esasperazione controlli ecc.)».

Infine, il caso Orlandi: il prelato veneto Giampiero Gloder, capo dei ghost writer del Papa sconsiglia al Santo Padre di intervenire sulla vicenda della ragazza: «Il fratello della Orlandi sostiene fortemente che ai vari livelli vaticani ci sia omertà. Il fatto che il Papa anche solo nomini il caso può dare un appoggio all'ipotesi».

 

 

BUSINESS INTERNATIONAL - FINMECCANICA APRE A HITACHI - “ZUCKERBERG”, IL MUSICAL (VIDEO)…

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DAVID CAMERONGOOGLE CAMPUS

DAGOREPORT
1 - FINANCIAL TIMES
CAMERON TEME IL DISFACIMENTO DELLA ZONA EURO
http://on.ft.com/IZPIVq

David Cameron, il primo ministro della Gran Bretagna, avverte che la moneta unica europea potrebbe comportare "rischi enormi per tutti" a meno che i 17 membri della zona euro si muovano rapidamente verso la piena unione fiscale e politica.

LA FEDERAL RESERVE PRUDENTE SUI RISCHI DELLA ZONA EURO
http://on.ft.com/Jl9D0H

I rischi significativi della zona euro e la politica fiscale degli Stati Uniti hanno contribuito a alla decisione della Federal Reserve di prolungare le previsioni di bassi tassi di interesse "almeno fino alla fine del 2014".

FACEBOOK IS WATCHING YOU

GOOGLE SVELA LA REVISIONE DEI RISULTATI DI RICERCA
http://on.ft.com/Khpb5D

Google sta preparando la più grande revisione dei risultati di ricerca degli ultimi cinque anni, un cambiamento in grado di attirare le critiche da parte dei concorrenti intensificando le indagini antitrust sull'azienda.
Il nuovo servizio - che appare alla destra dei risultati di ricerca regolari - presenta agli utenti informazioni dettagliate su più di 500 milioni di persone, luoghi e altri elementi del "mondo reale" in risposta a una richiesta di ricerca, piuttosto che proporre il link di un altro sito web dove trovare la risposta.

MARIO DRAGHI ALLA BCE

2 - THE WALL STREET JOURNAL
GLI "INSIDERS" DI FACEBOOK VOGLIONO INCASSARE CON L'IPO
http://on.wsj.com/Kv6gK9

Alcuni dei più grandi detentori di azioni di Facebook venderanno fino a 3,8 miliardi di dollari di azioni in più nell'IPO prevista per venerdì, in alcuni casi, su richiesta di Facebook, per accodarsi alla vendita e fare cassa. Goldman Sachs e Tiger Global venderanno fino al 50% delle loro quote.

3 - BLOOMBERG
LA BCE BLOCCA I CREDITI VERSO ALCUNE BANCHE GRECHE DOPO L'AVVERTIMENTO DI DRAGHI
http://bloom.bg/L95Kg7

La Banca centrale europea ha detto che bloccherà temporaneamente i prestiti ad alcune banche greche per limitare il rischio paventato dal presidente Mario Draghi di una possibile uscita della Grecia dall'Euro. "Non appena il processo di ricapitalizzazione sarà finitio, e speriamo finisca presto, gli istituti avranno di nuovo accesso al credito", ha detto Draghi. Ma ha aggiunto che la scelta della BCE non comprometterà la sua politica di mantenere la Grecia nell'area dell'euro.

ZUCKEMBERG_ IL MUSICAL.jpg

4 - LES ECHOS
CANNES 2012: I FILM IN CONCORSO (FOTO)
http://bit.ly/L96922

Il Festival di Cannes va dal 16 al 27 maggio 2012. Tutte le immagini della selezione ufficiale dei film in concorso.

5 - LA TRIBUNE
MARK ZUCKERBERG, UNA MISCELA DI STEVE JOBS E WOZNIAK?
http://bit.ly/J1hYsc

Secondo Steve Wozniak, l'ingegnere che ha creato il primo computer Apple, il giovane boss di Facebook unisce la sua esperienza nell'elettronica al senso degli affari del vecchio guru della Mela.

Giuseppe Orsi

FINMECCANICA APRE COLLOQUI CON HITACHI
http://bit.ly/Jh1f7X

Secondo alcune indiscrezioni, il consiglio di amministrazione della difesa italiana, aerospaziale e dei trasporti avrebbe recentemente autorizzato l'avvio delle discussioni con il gruppo giapponese per la vendita di una partecipazione nelle due società controllate nel settore Trasporti, AnsaldoBreda e Ansaldo STS.

STEVE WOZNIAK

6 - MASHABLE
GUARDA "ZUCKERBERG": IL MUSICAL (VIDEO)
http://on.mash.to/Ka6jro

Il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg sta avendo la settimana migliore di sempre. Ha compiuto 28 anni lunedi, e la sua compagnia debutterà in Borsa nel corso della settimana.
Il tempismo non poteva essere migliore perché la sua storia venisse immortalata in una canzone.

 

I GOVERNI STIMANO IL PEGGIORE COSTO DELL’USCITA DELLA GRECIA, CHE INTANTO PREPARA UN VOTO CRUCIALE SULL’EURO

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DAGOREPORT

THE WASHINGTON POST THE WALL STREET JOURNAL

1 - THE NEW YORK TIMES - A sinistra, "I repubblicani con i ‘super PAC' valutano un duro attacco a Obama" - A destra, "I bianchi rappresentano meno della metà delle nascite negli Stati Uniti" - In basso, "La perdita di JpMorgan potrebbe crescere fino al 50%"

2 - THE WASHINGTON POST - A destra, "I bambini delle minoranze sono la maggioranza negli Stati Uniti" - Al centro, "Chuck Brown, 1936-2012", "‘Il padrino del go-go" - A destra, "Passa in Maryland l'aumento dell'imposta sul reddito" - In basso, "Una donna paralitica muove un braccio meccanico con la mente" - "I salari dei fratelli musulmani candidati fanno crollare la loro campagna elettorale in Egitto"

3 - THE WALL STREET JOURNAL (EUROPE) - In apertura, "La Grecia prepara un voto cruciale sull'euro" - A sinistra, "Accampati alla Bce" - In basso, "Gli insider di Facebook aumentano la quota in vendita per le Ipo"

4 - THE GUARDIAN - In apertura, "1.000.000.000.000 di dollari", "I governi si preparano per il peggiore costo dell'uscita dall'euro da parte della Grecia", "Analisi: questa non è una lite in terre lontane" - In basso, "Il gesto del taglio della gola è stata l'agghiacciante apertura al processo a Mladic per crimini di guerra"

THE SUN THE TIMES

5 - THE INDIPENDENT - In apertura, "Circolano ‘fondi sciacalli' sfruttando la paura crescente per la Grecia" - A destra, "2005: Un teenager viene condannato all'ergastolo per un omicidio che lui insiste a dire di non aver commesso - 2012: commosso e raggiante, il 24enne Sam Hallam viene infine liberato"

6 - THE TIMES - In apertura, "La crisi dell'euro colpisce i mutui" - In alto, "La vittima di una ‘disastrosa' inchiesta per omicidio, liberata dopo sette anni"

7 - THE DAILY TELEGRAPH - In apertura, "Statine per tutti gli ultra-cinquantenni per ridurre le morti da infarto" - Al centro, "Il Giubileo in Spagna un affronto alla regina" - A destra, "Bisogna creare o distruggere l'euro, dice Cameron" - In basso, "Il medico della ‘dieta reale' radiato dall'albo su sua richiesta" - "Il matrimonio gay non raddrizzerà un torto"

8 - FINANCIAL TIMES - In apertura, "Cameron spiegherà i timori del' ‘disfacimento' dell'eurozona" - A destra, "Le previsioni di crescita per la Gran Bretagna riviste al ribasso" - In basso, "I primi sostenitori di Facebook aumentano la quota di vendita"

THE NEW YORK TIMES THE INDEPENDENT

9 - DAILY MAIL - In apertura, "Quanto a lungo può sopravvivere l'euro?" - A destra, "Jane Fonda a 74 anni... e ancora il brindisi a Cannes"

10 - THE SUN - In apertura, "L'angoscia del padre di Arson: chi ha ucciso I miei figli?", "Mick piange i suoi sei bambini"

11 - DAILY EXPRESS - In apertura, "La morte dell'euro", "Il tempo sta scadendo per la moneta europea, dice Cameron" - A destra, "Il Principe Filippo scherza: ‘Verrei arrestato se tirassi giù quella zip'" - In alto, "Lo scandalo dei mendicanti rumeni che hanno invaso il lussuoso Park Lane di Londra"

12 - LE MONDE - In apertura, "Il duo franco-tedesco si accorda sulla Grecia" - A destra, "Cannes, 65°: un programma brillante" - Al centro, "Martine Aubry non fa parte del governo Ayrault" - Merah aveva programmato un attentato contro un'ambasciata" - "Il sottosuolo algerino è pieno di gas scisto" - "Le critiche dei sindacati sui metodi della gestione di Free" - "La straordinaria crescita dei mercati del lusso in Cina"

13 - LE FIGARO - In apertura, "Hollande-Aubry, il divorzio" - Al centro, "Arsenio Lupin: ritrovato un romanzo inedito di Maurice Leblanc" - "Presi dal panico, i greci ritirano il loro denaro dalle banche" - "Salute: uno studio prova le virtù del caffè"

LE FIGARO LE MONDE

14 - EL PAIS - In apertura, "Il premio di rischio spagnolo entra nella zona del pericolo d'intervento", "Rajoy fa un appello a Bruxelles e alla Bce per ‘uscire dal pozzo'" - A destra, "La banca greca è alle strette per la fuga dei depositi" - Al centro, "Un robot mosso con la mente" - In basso, "La Guardia Civile scorterà le navi spagnole a Gibilterra"

 

 

FLASH! - ANCHE SENZA CONCORRENZA DI TALK POLITICI, COME "BALLARO'" IERI, FAZIO E SAVIANO NON FANNO BOOM. E L'ULTIMA PUNTATA INCASSA I SOLITI 2 MILIONI E 900 MILA TELE-MILITANTI PER IL SOLITO SHARE: 12,90%...


BORSE EUROPEE NERVOSE PER LA SITUAZIONE POLITICA IN GRECIA: MILANO -0,26 - LO SPREAD TRA BTP- BUND A 438 PUNTI

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piazza affari big

1 - BORSE EUROPEE NERVOSE PER LA GRECIA. A MILANO GIÙ ENEL DOPO TAGLIO RATING...
Da "Sole24Ore.com"

Aprono deboli le piazze finanziarie europee con il Dax di Francoforte che guadagna lo 0,13%; Parigi cede lo 0,06% e Londra registra un calo dello 0,16%. Bruxelles avanza dello 0,12% e Lisbona cede lo 0,07%. In flessione dello 0,34% Amsterdam. Avvio di seduta positivo per Piazza Affari. Il Ftse Mib segna un rialzo dello 0,38% a 13.334 punti. Dopo pochi scambi però Milano vira in territorio negativo, con il Ftse Mib che cede lo 0,26% a 13.249 punti e l'All Share che lascia sul terreno lo 0,21% a 14.262.

CARIGE

Spread in salita
Avvio di seduta stabile per i titoli di stato sui mercati europei. Lo spread tra BTp e Bund si attesta poco sopra i valori della vigilia a 438 punti, contro una chiusura di ieri a 435,78 punti con il rendimento dei titoli decennali italiani al 5,81%. In rialzo lo spread dei bonos spagnoli che si attesta a 490 punti.

In calo Enel dopo taglio rating
Sulle Borse continuano a pesare le forti preoccupazioni sulla Grecia visto che i listini comunque non rimbalzano. A Piazza Affari, utility a picco dopo il downgrade di Enel con A2A che cede il 4,2%, Enel Green Power il 2,3% mentre la stessa Enel limita il rosso a 0,7%; Terna guadagna l'1,5% dopo la cedola di 21 centesimi. In coda alle blue chip anche Mps (-4,5%), Campari (-3%) e Azimut (-2,5%) mentre tra le migliori azioni spiccano diverse banche tra cui Bpm (+4,2%) e Bper (+2,4%), oltre a Finmeccanica (+3,8%). Il peggior titolo è Banca Carige (-13%); continua il tracollo di Iren (-1,7%) dopo i dati trimestrali. Sul mercato valutario l'euro si attesta sopra quota 1,27 dollari mentre il Wti con consegna a giugno si rafforza a 93,24 dollari al barile.

Enel

2 - BORSA TOKYO: CHIUDE CONTRATTAZIONI IN RIALZO DELLO 0,86%...
Radiocor - Borsa di Tokyo ha terminato le contrattazioni in rialzo dello 0,86%, beneficiando della caccia ai buoni acquisti scattata a seguito dei recenti scivo loni. Nel dettaglio l'indice Nikkei ha chiuso a 8.876,59 punti. L'indice Topix e' salito dell'1,12%, a 747,16 punti. Emi-

### 'C'e' una bolla speculativa in Cina?'. Gli esperti del Web Forum Far East organizzato dall'Agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor in collaborazione con Osservatorio Asia risponderanno a questa domanda e alle altre che i lettori invieranno on line, sul sito: www.ilsole24ore.com/webforumfareast. Le domande potranno essere inviate collegandosi al sito del Web Forum dalle 9 di lunedi' 21 maggio alle 18 di domenica 27 maggio. Le risposte saranno date sullo stesso sito in diretta video lunedi' 28 maggio, dalle 15 alle 17. Interverranno Alberto Forchielli, presidente di Osservatorio Asia e Ceo di Mandarin Capital Partner, e Fabio Tamburini, direttore dell'agenzia di stampa Il Sole 24 Ore Radiocor e di Radio24.

CORRADO PASSERA

3 - CRISI: PASSERA, AGENZIE RATING LENTE A CAPIRE, L'HANNO FAVORITA...
Radiocor - Adesso in molti casi enfatizzano minime difficolta' (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 17 mag - "Certamente nella scorsa crisi le agenzie di rating sono state lente a capire quello che succedeva e quindi hanno favorito l'esplodere della crisi in un certo senso non avendola anticipata". Cosi' il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, parlando a margine del "Wharton Global Alumni Forum". "Adesso in molti casi sono talmente proattive - ha aggiunto Passera - che portano a enfatizzare alcune minime difficolta' che possono causare un aumento delle difficolta'. Comunque guai a prendersela con i misuratori dei problemi. Certamente non si puo' dire che le agenzie di rating abbiano svolto sempre bene il loro compito".

4 - ENEL: MOODY'S TAGLIA RATING DA 'A3' A 'BAA1', OUTLOOK STABILE...
Radiocor - L'agenzia Moody's ha tagliato il rating senior di Enel da 'A3' a 'Baa1' e portato l'outlook da negativo a stabile. Lo si legge in una nota in cui si motiva il downgrade con 'le condizioni deboli dei mercati core di Enel, Italia e Spagna, che continuano a mettere pressione agli utili come dimostrano i risultati del primo trimestre 2012 annunciati la scorsa settimana' cui si aggiunge 'il difficile contesto regolamentare di business sia in Italia sia in Spagna'.

Moody's

5 - FINMECCANICA: NON CAMBIANO EQUILIBRI, CDA CONFERMA STESSI POTERI A PANSA...
Radiocor - Non cambiano, almeno per ora, gli equilibri di potere al vertice di Finmeccanica. Il cda che ha seguito l'assemblea ha infatti decis o di confermare al direttore generale Alessandro Pansa, come apprende Radiocor, gli stessi poteri a lui attribuiti dal cda lo scorso primo dicembre quando il direttore generale fu cooptato in consiglio al posto dell'ex numero uno della holding Pier Francesco Guarguaglini. Nessuna nuova delega quindi a Pansa come era stato ipotizzato oggi da alcuni quotidiani.

Del tema relativo ai poteri di Pansa, riferiscono fonti del board, in cda se ne e' parlato e si e' deciso comunque di lasciare le cose come stanno. 'Non e' cambiato niente - affermano le fonti - nel rapporto tra Orsi e Pansa'. 'Nulla toglie che Orsi possa autonomamente decidere di affidare degli ulteriori compiti a Pansa ma - osserva e sottolinea una fonte - in qualita' di direttore generale'.

Alessandro Pansa

A Pansa, dopo la sua nomina a direttore generale, furono attribuiti dal consiglio i seguenti poteri, confermatigli quando fu cooptato in cda a dicembre: 'Le responsabilita' delle attivita' di Corporate nelle aree Economico-Finanziaria, Legale e Societario, Serviz i e Operations con responsabilita' riferite alle attivita' operative del gruppo relativamente alla Governance Tecnologica, alla definizione di Prodotti e Programmi, alla gestione di processi industriali, alle attivita' di razionalizzazione e valorizzazione delle sinergie industriali tra le aziende del gruppo'.

6 - MORNING NOTE...
Radiocor

Milano - convegno 'Mib 2012, Markets & Investment Banking Conference', organizzato dall'Abi. Partecipa, tra gli altri, Giovanni Sabatini, direttore generale Abi.

Milano - apertura del 41mo Global Alumni Forum 2012 The Wharton School. Partecipano, tra gli altri, Corrado Passera, ministro dello Sviluppo Economico; Thomas S. Robertson, University of Pennsylvania.

Milano - Debtwire Italian Forum 2012.

Giuseppe-Orsi

Roma - proseguono i lavori della XXIII edizione del Forum Pa 2012 'Agenda Digitale, semplificazione e sviluppo nell'open government'.

Roma - incontro sul tema 'La nuova governance europea' organizzato dalla Luiss Guido Carli. Partecipano, tra gli altri, Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d'Italia; Stefano Micossi, direttore generale Assonime e presidente Europeos.

CRISI: La Bce soccorre Atene e i mercati. Rischio aiuti per la Spagna. Spread BTp-Bund 436. A segno le aste di Parigi e Berlino (dai giornali); La trincea dell'euro al test della speculazione (Sole 24 Ore p. 2); Consigli pratici per le famiglie in tempo di crisi (Sole 24 Ore p. 12-13); L'Fmi promuove le riforme italiane (dai giornali); In arrivo i decreti per i pagamenti alle imprese (dai giornali); Monti: la crescita verra', il rigore continua (dai giornali)

GRECIA: Fuga di capitali prima del voto. Draghi: vogliamo la Grecia nell'euro (dai giornali); Gli italiani alla ricerca delle occasioni immobiliari (Sole 24 Ore p. 14)

CRISTOFORO GORNO

PENSIONI: Sportello previdenza: lo speciale del Sole 24 Ore. In cantiere il part-time per i lavoratori anziani. In calendario requisiti piu' severi sempre piu' aggiornati. Con il contributivo benefici maggiori per chi rinvia l'uscita. Cambiano i coefficienti per calcolare l'assegno. Le risposte ai lettori del ministro Elsa Fornero (Sole 24 Ore p. 25-28)

LEGA: Bossi e i figli indagati a Milano (dai giornali)

SNAM: 'Ecco come potra' crescere con Cassa Depositi'; intervista all'a.d. di Cdp Giovanni Gorno Tempini (Corriere della sera p. 35)

GORNO TEMPINI

FINMECCANICA: Confermate le deleghe ad Orsi (dai giornali)

FONSAI: all'ultima chance con Unipol, oggi il cda. Sator proroga l'offerta (dai giornali)

BANCHE: Abi, le Autorita' italiane e Ue non tengano conto dei rating. Rinviata nomina del presidente (dai giornali); 'Le Fondazioni hanno garantito la tenuta del sistema bancaria', intervista all'ex presidente della Compagnia San Paolo, Angelo Benessia (la Stampa p. 28)

FERROVIE: Accelera sulla Borsa. Passera: 'Stiamo valutando' (Repubblica p. 27)

ENERGIA: Pronto il progetto multiutility del Nord (Sole 24 Ore p. 34)

 

 

GRAN CASINO IMU - ABI LANCIA L'ALLARME ROSSO: RISCHIO INGORGO ALLO SPORTELLO COI VERSAMENTI DI GIUGNO

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Francesco De Dominicis per "Libero"

imposta municipale unica

È sempre più caos per l'Imu: adesso c'è il rischio di un vero e proprio ingorgo sui pagamenti in banca. A poco più di un mese dalla scadenza sui versamenti dell'imposta sulla casa, scatta l'allarme rosso. A lanciarlo è l'Abi, la Confindustria del credito. Che in una comunicazione riservata, che Libero ha potuto visionare, mette in guardia gli istituti associati sulla valanga di operazioni che verrano eseguite dai cittadini e dalle imprese. Senza dimenticare che i contribuenti, peraltro, sono ancora alle prese con faticosi calcoli e sono nella più totale incertezza in relazione all'esatto importo da pagar con le tre rate previste (giugno, settembre, dicembre).

logo abi

Insomma, un pasticcio dietro l'altro. La questione sollevata dall'Assobancaria, nel dettaglio, ruota attorno ai nuovi modelli F24. Le banche sono in attesa del decreto che sblocchi le bozze fatte circolare dall'agenzia delle Entrate, in modo da poter aggiornare rapidamente sistemi operativi. Il tempo stringe el'Abi calcola che saranno circa 32 milioni gli "F24" da gestire.

AGENZIA DELLE ENTRATE

Una bella gatta da pelare per l'industria creditizia che, in ogni caso, si stanno assicurare circa 64 milioni di euro grazie alle commissioni pagate dai clienti (2 euro per ciascun F24). Rispetto allo scorso anno, quando la vecchia ici si applicava solo per le "seconde case", l'aumento del numero dei versamenti è del 400-500%, secondo le stime dei tecnici di palazzo Altieri.

Le palle di Mario Monti

Le operazioni legati all'imu saranno assai più complesse rispetto all'ici. Anzitutto perché oltre il classico modello F24 sarà affiancato da una versione «semplificata»: un doppio binario destinato a cagionare problemi sia agli operatori di sportello sia ai clienti. Rispetto allo scorso anno, poi, invece delle coordinate bancarie (abi, cab, numero conto) dovrà essere indicato l'iban del conto corrente. Non solo. È previsto anche un doppio codice tributo: uno per la quota imu di competenza dello stato e un altro per la quota destinata ai comuni.

La confusione è dietro l'angolo. E il flusso di denaro che passerà dalle banche alle casse dell'Erario è enorme: si parla di diversi miliardi di euro. L'Abi - che teme «disagi agli sportelli» - confida nel fatto che «l'agenzia delle Entrate ha assicurato che darà ampia informativa ai contribuenti sulle modalità di versamento dell'imu e sulla compilazione del nuovo modello semplificato». Poi l'appello alle associate: «Si raccomanda alle banche di adottare tutti gli accorgimenti necessari a garantire il corretto svolgimento del servizio F24 nei giorni di scadenza».

 

LUSI TIRA FANGO SUGLI EX COMPAGNI DI PARTITO: “FACEVO QUELLO CHE MI VENIVA DETTO. A RENZI HO DATO 70 MILA €”

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Da "Repubblica.it"

LUIGI LUSI

Renzi ha richiesto dei soldi, circa 100 mila, anzi 120 mila euro suddivisi in tre fatture, poi Rutelli mi ha chiesto di non pagargli la terza e così ho dato a Renzi solo 70 mila euro. E' questa una delle rivelazioni che Luigi Lusi, secondo l'Agi, ha fatto durante la sua audizione alla Giunta delle immunità di palazzo Madama. Lusi, sul quale pende la richiesta di arresto della Procura di Roma, ha consegnato una memoria con numerosi allegati, rivelando di aver già detto tutto ai magistrati. Nella Margherita - ha raccontato Lusi secondo quanto viene riferito - facevo semplicemente ciò che mi veniva detto. Agivo su mandato dei dirigenti e tutelando le varie componenti.

MATTEO RENZI

L'ex tesoriere della Margherita ha sottolineato di aver dato dei soldi (ha parlato, riferiscono le fonti, di annualità e di mensilità) a varie fondazioni, tra cui quella di Rutelli e ad una fondazione chiamata "Centocittà". Ad Enzo Bianco, invece, veniva fornito - secondo il racconto di Lusi - un mensile di 3000 euro, poi passato a 5500. Ad una società di Catania legata al marito della segretaria di Bianco è stata fornita una cifra di circa 150mila euro, erogati - sempre secondo Lusi - tra il 2009 e il 2011. Secondo Lusi anche a Rutelli venivano fornite delle cifre ingenti in occasione delle elezioni. In che modo venivano contabilizzate queste cifre?, gli hanno chiesto alcuni componenti della Giunta. In modo da tutelare Rutelli, la risposta.

FRANCESCO RUTELLI

Ad alcuni determinati dirigenti della Margherita venivano erogate altre somme, che non venivano controllate da Lusi qualora a chiederle fossero degli esponenti di primo piano del partito. Sempre secondo il racconto di Lusi altri soldi venivano dati, attraverso bonifici o contanti, quando i deputati portavano le ricevute fiscali dei taxi affinchè venissero rimborsate. Lusi ha parlato - secondo quanto si apprende - anche del fatto che molti dirigenti passati all'Api venissero pagati con i soldi della Margherita. Altro particolare rivelato da Lusi: quando il tesoriere ha lasciato il suo incarico nelle casse della Margherita c'erano 20 milioni, soldi che - secondo l'accusa di Lusi - ora sono stati utilizzati da Rutelli affinché vengano restituiti ai cittadini.

ENZO BIANCO

2 - LUSI "A RENZI 70 MILA EURO, SOLDI A RUTELLI E 5500 EURO AL MESE A ENZO BIANCO"
Annalisa Cuzzocrea per "la Repubblica"

Seduto sul velluto verde degli sgabelli dorati di Palazzo Madama, alle otto di sera, Luigi Lusi aspetta di entrare per raccontare la sua verità. Ad attenderlo - nella sala in cui si riunisce la giunta per le immunità del Senato - ci sono i colleghi accanto a cui ha lavorato fino a poco tempo fa. Era un componente di quella commissione, l´ex tesoriere della Margherita, prima di finire nell´inchiesta della procura di Roma che lo accusa di aver distratto 25 milioni di euro al suo partito (forse 28, le indagini non sono ancora concluse).

Ha accanto un faldone di carte, guarda compulsivamente il cellulare. L´aria è dimessa, non spavalda come al solito. Aspetta che lo chiamino, entra, e parla del fumus persecutionis alzato dalla procura contro di lui. È di questo che deve convincere i senatori, di essere perseguitato in quanto politico. La giunta dovrà dare il suo parere sulla richiesta di arresto nei prossimi giorni. Poi toccherà all´aula, decidere se il senatore dovrà varcare il carcere di Regina Coeli, come chiedono i magistrati, o se potrà continuare ad andare al Senato, come fa tutti i giorni.

LUSI E SIGNORA

Lusi ha portato con sé una memoria scritta su tutti i precedenti giurisprudenziali del fumus persecutionis: tutte le volte in cui la giunta si è dichiarata contraria alle richieste dei pm, con le ragioni per cui lo ha fatto. Ha ripetuto ai suoi colleghi - alcuni ex compagni di partito, come il giudice Felice Casson, l´avvocato Francesco Sanna - che quella richiesta dalla procura è un «provvedimento giuridicamente abnorme».

«Chiedono di arrestarmi senza che sia sopravvenuto alcun fatto nuovo rispetto al mio secondo interrogatorio, con le stesse prove che avevano in mano allora». Dice di aver chiesto l´incidente probatorio sulla contabilità della Margherita, per provare che non ha nessuna intenzione di inquinare le prove, ma di non essere stato ascoltato. Giura di non aver più nulla da nascondere, di aver dato indicazioni su tutti i suoi conti, su tutte le proprietà.

Di essere pronto a consegnare alla procura le quote della società immobiliare che possiede: la villa secentesca di Genzano, l´attico e superattico di via Monserrato. «Nessuno mi ha risposto», lamenta. Non vuole inquinare le prove quindi, tanto meno fuggire: «Mia moglie aveva un biglietto per il Canada a Pasqua, è andata spontaneamente in procura a consegnare la fotocopia ai pm, non siamo partiti. E invece, i giudici scrivono che la mia condizione di senatore aggrava il rischio di fuga».

È un giorno duro, per Lusi. Martedì sono stati confermati gli arresti domiciliari per la moglie. Proprio ieri la stessa conferma - sebbene con condizioni attenuate - è arrivata per i due commercialisti indagati insieme a loro. Il senatore però non rinuncia ad attaccare: come prova del fumus, porta una lettera inviata l´8 febbraio ai pm da Rutelli, Bianco e Bocci.

LA VILLA DI LUSI A GENZANO

I dirigenti della Margherita garantivano alla procura l´accesso al conto del partito al Senato - la guardia di finanza si era presentata il giorno prima, ma non le era stato permesso di entrare - dicendosi però «sicuri della consapevolezza - da parte dei giudici - delle gravi conseguenze politiche e istituzionali» in caso di diffusione di quei dati «con grave compromissione della vita democratica». Certi «che saranno presidiate la libertà e l´insindacabilità delle scelte politiche».

Secondo Lusi, l´ordinanza di custodia e quella lettera proverebbero che c´è un accanimento contro di lui, perché considerato «strumento di inquinamento della vita democratica del Paese». Non sarà facile convincere i senatori: in questi giorni il Pd, l´Idv e la Lega si sono detti favorevoli all´arresto. «Devo studiare le carte», dice invece l´udc D´Alia prima di entrare in giunta. La stessa posizione del Pdl. Esitazioni che dopo il montare dello scandalo - dalle case alle cene col caviale - e dopo la vicenda del leghista Belsito, potrebbero non bastare a evitargli la prigione.

 

 

LA CADUTA - NEL BUNKER DI VIA BELLERIO SI CONSUMA IL DRAMMA DELLA FINE DELLA LEGA NORD DI BOSSI

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Paolo Berizzi per "la Repubblica"

Umberto Bossi e sua moglie Manuela Marrone

«Se ce ne andiamo noi, finisce anche la Lega». Un grido di dolore che suona come un avvertimento, o forse è solo l´inizio della resa. Un ultimo, disperato tentativo di sopravvivere alla tempesta, a se stessi, ai danni causati da una metastasi chiamata family. Adesso che il giocattolo si è scassato, nel castelletto di Gemonio il clima è da ultimi giorni di Pompei, e pazienza se la citazione non è proprio padana, ma questo è.

LA RISTRUTTURAZIONE DELLA CASA DI BOSSI A GEMONIO CHE BELSITO METTEVA IN CONTO ALLA LEGA

Quando deflagra il nuovo terremoto degli avvisi di garanzia - sono appena passate le 13 -, in casa ci sono solo Manuela Marrone e Eridano Sirio, il più piccolo dei Bossi. Renzo - che vive da solo a San Donato milanese - è in vacanza in Marocco con la fidanzata ballerina, Silvia Baldo, e con i «miei amici», l´ex assessore regionale Monica Rizzi e il compagno («ho organizzato il viaggio mesi fa», dice a sera il Trota per spazzare via allusioni e cattivi pensieri).

sede della Lega Gemonio

Manuela, di umor nero, è rientrata dalla scuola Bosina, sede accanto allo stadio di Varese e cioè a ventidue minuti di utilitaria dal cancelletto della villa dei Bossi, da quel terrazzo battente bandiera col Sole delle Alpi che affaccia sul paese e che - secondo i carabinieri del Noe - sarebbe stato ristrutturato coi soldi della Lega. Il Senatùr è già a Milano, nella sede del Carroccio. L´hanno visto uscire da casa che erano le undici e quando le agenzie battono la notizia è chiuso nel suo ufficio in via Bellerio.

RENZO BOSSI

È lì che gli notificano l´avviso di garanzia per truffa ai danni dello Stato. È lì che, al telefono, la moglie lo raggiunge per ripetergli le parole pronunciate come un mantra negli ultimi giorni, mentre l´inchiesta puntava dritta sul "clan Bossi". «Tu hai inventato la Lega, tu e la tua famiglia che ti è sempre stata accanto. Se adesso ce ne andiamo noi - è il ragionamento - finisce anche la Lega».

Un suggerimento? Una minaccia della serie "muoia Sansone con tutti i Filistei" e chi ha orecchie intenda? Già, ma intenda cosa, arrivati a questo punto? L´Umberto di ieri è un uomo sfiancato. Chi gli ha parlato lo descrive così, «sfiduciato», «triste». «Ma reagirà», dice Maroni, l´epuratore candidato unico alla segreteria federale. Che dalla Procura sarebbe arrivata la mazzata sulla family, Bossi se lo aspettava. Lo aveva pronosticato anche l´altra notte mentre l´Audi si arrampicava sull´ultimo tornante prima di arrivare in via Verbano dopo il caffè al bar di Laveno.

MONICA RIZZI E IL TROTA

«Adesso andranno avanti, colpiranno me e i miei figli... E maledetto il giorno in cui li ho messi nella Lega». Anche da qui la decisione di mollare la presa sul partito e lasciare campo aperto alla candidatura di Maroni, alla "Lega 2.0". Via Bellerio e via Verbano, dunque. La giornata più lunga della Lega di Famiglia corre sull´asse che unisce i due topos per eccellenza della cupola leghista. È a Gemonio che dal 2004, dopo la malattia di Bossi, si è trasferito stabilmente il ponte di comando della balena verde.

È qui che, come già accaduto a Pasqua quando il Senatùr affrontò a muso duro Renzo obbligandolo a dimettersi da consigliere regionale dopo le rivelazioni dell´inchiesta («ti ho dato un´occasione e l´hai buttata nel cesso»), è qui che si entra di nuovo nella fase dello showdown familiare. Nelle ore che hanno preceduto i nuovi avvisi di garanzia, Umberto ha fatto di nuovo mea culpa sulla sciagurata scelta di fare entrare il Trota nell´agone politico. Una decisione a lungo caldeggiata da Manuela, e forse, dicono, un po´ subita dal Senatùr. Il quale adesso, su questo punto, non vuole più sentire ragioni.

FRANCESCO BELSITO

«Ho fatto una cazzata che ha fatto male alla Lega», si è sfogato. A nulla sono valsi gli argomenti della moglie, la maestra siciliana sposata nel ‘95, la co-fondatrice che per puntellare il giocattolo di famiglia ha tanto premuto affinché «un Bossi» scendesse in campo per tenere salda la golden share sul Carroccio dopo la malattia del marito. Ora che la Procura ha tolto la maschera alla Lega Padrona, ora che vengono fuori le «paghette» da 5mila euro che il tesoriere Francesco Belsito allungava - «Bossi al corrente» - a Renzo e Riccardo per spese personali, auto, affitti, avvocati, nel castelletto di Gemonio riesplode il dramma di un clan che si trova con tre persone indagate per truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita.

E´ l´atto finale, il più drammatico di una nemesi che va avanti da mesi. «Renzo deve rientrare subito, deve venire qua», ha tuonato il Senatùr al quale - riferiscono - nella lacerazione devastante ha dato parecchio fastidio il fatto che uno dei due rampolli di casa, il Trota appunto, si trovi, è solo una casualità, in vacanza. Bossi resta trincerato nel fortino di via Bellerio per tutto il giorno: rinuncia alle solite invettive complottiste, al vittimismo da «giustizia a orologeria».

bossi

Se ne va venti minuti dopo le 20. Talmente «amareggiato» che non gli ha fatto effetto nemmeno il diluvio di dichiarazioni sulla sua «onestà» e «generosità», sullo stile di vita frugale, la passione per la politica e la dedizione alla Lega politica e non a quella «contabile». Tante parole di stima e solidarietà e qualche abbraccio del serpente. È di nuovo la family, adesso, il tormento di Bossi.

Entro domani il capo padano ha convocato a Gemonio tutti i figli. Andrà in scena un vertice ristretto, senza più cerchi magici. Perché dietro l´apparente unione dei Bossi si sarebbe scatenato - in realtà - una sorta di redde rationem, un tutti contro tutti le cui conseguenze non sono per ora valutabili. È questo, adesso, che lo stesso Senatùr e i leghisti temono di più.

 

LUSSEM-FURBO - “CENTRALE” DI PROFESSIONISTI PER OCCULTARE CAPITALI ALL’ESTERO…

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Meo Ponte per "la Repubblica"

Andrea Zoppini al Quirinale

Nelle settantotto pagine (fronte e retro) del gip di Verbania sono poche le righe che accusano l´ex sottosegretario alla Giustizia Andrea Zoppini di frode fiscale. Poche ma durissime. Come consulente durante la creazione del Trust Giacomini in Lussemburgo, deciso per il riassetto della impresa, avrebbe ricevuto un milione e 732 mila euro. Al fisco però, secondo la procura della Repubblica di Verbania, ne avrebbe dichiarati poco più di 900 mila.

Gli altri 800mila li avrebbe pretesi in nero e versati su conti esteri. E se si aggiunge che la società di gestione del Trust è la lussemburghese Titris che a suo tempo ha fatto capolino anche nell´inchiesta milanese sui festini di Arcore, possedendo il 30 per cento della Friza immobiliare a cui risultavano essere intestati gli appartamenti di via Olgettina che ospitavano l´harem berlusconiano, si comprende la rapidità con cui Zoppini, ricevuto l´avviso di garanzia lunedì sera, abbia dato le dimissioni martedì in contemporanea con la notizia.

L´ex sottosegretario del governo Monti però non è l´unico politico a finire nella polvere per l´inchiesta della procura di Verbania. Nel registro degli indagati è stato iscritto - l´ipotesi di reato è corruzione - anche il senatore della Lega Nord Enrico Montani. A lui i fratelli Giacomini, la cui impresa alla produzione di rubinetti affianca anche quella di sistemi eolici, si sarebbero rivolti per ottenere contributi e agevolazioni. Ieri i carabinieri di Novara hanno perquisito la sede della Lega Nord di Verbania e gli uffici romani del senatore.

Enrico Montani

Montani e Zoppini sono in numerosa compagnia. Sono infatti ventiquattro i personaggi eccellenti indagati dal procuratore capo Giulia Perrotti e dal pm Fabrizio Argentieri. Tra loro anche un noto avvocato milanese, Fabio Bassi, dello studio del professor Amodio che, dopo questa imputazione ha dovuto rinunciare alla difesa dei fratelli Giacomini. Per lui l´accusa è quella di favoreggiamento. Lo ha messo nei guai un´intercettazione. Parlando al telefono con i Giacomini avrebbe dato questo suggerimento: «Distruggete tutta la documentazione».

L´indagine presto potrebbe avere altri sviluppi clamorosi. L´altro ieri a Verbania si è infatti costituito Alessandro Ielmoni, ufficialmente residente in Lussemburgo e a suo tempo coinvolto (ma solo come teste) nel crack Parmalat. Secondo i pm lui si sarebbe assunto il ruolo di «ripulire» le centinaia e centinaia di milioni di euro mandati all´estero dai Giacomini. In più oggi potrebbe presentarsi anche il quarto uomo per cui il gip ha emesso un mandato di cattura: è un ragioniere che dopo anni in banca è passato al servizio degli imprenditori.

E´ sfuggito ai carabinieri perché impegnato in un pellegrinaggio nei santuari di Lourdes e Santiago di Compostela. E ieri gli investigatori hanno perquisito anche gli uffici di Mariella Enoch, presidente di Confindustria Piemonte, che in passato ha fatto parte del consiglio di amministrazione della Giacomini spa.

banca lussemburgo

I magistrati sospettano di aver scoperto una «centrale» di professionisti in grado di aiutare non solo i fratelli Giacomini (arrestati domenica scorsa) ma anche altri gruppi imprenditoriali italiani a nascondere oltre confine centinaia di milioni di euro. Soltando i Giacomini, secondo gli investigatori, riuscivano a occultare in Lussemburgo più di sei milioni di euro all´anno.

A soprendere è che l´inchiesta è nata per caso. L´agenzia delle entrate, scoperto il flusso di denaro verso il Lussemburgo, dopo aver convocato i fratelli Giacomino per chiarimenti, aveva segnalato l´anomalia alla Procura, sollevando i primi sospetti del pm Argentieri sull´operazione con cui era stato creato il Trust. Dopo l´agguato del 6 settembre scorso a Corrado Giacomini gli investigatori avevano potuto sequestrare computer e documenti e scoprire così l´attività di riciclaggio e il coinvolgimento di personaggi insospettabili.

 

PER INTERCETTARE IL VOTO DI PROTESTA, IL BANANA VUOLE SCINDERE IL PDL IN DUE CORRENTONI

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Adalberto Signore per "il Giornale"

«Il Pdl è come il dentifricio, non riesci più a rimetterlo dentro...». Lo sfogo del Cavaliere è di qualche giorno fa, ma registra alla perfezione lo stato d'animo con cui Silvio Berlusconi sta guardando in queste ore all'emorragia di voti che ha colpito il suo partito nell'ultima tornata amministrativa.

Silvio Berlusconi ALESSANDRA GHISLERI

La sensazione, supportata dalle tante analisi del flusso elettorale arrivate da Alessandra Ghisleri, è infatti che sia piuttosto difficile sperare in un recupero, soprattutto finché il Pdl sarà comunque «costretto» ad appoggiare il governo Monti. Un esecutivo - dicono i sondaggi di Euromedia - che non piace al 70% dell'elettorato del Pdl. E visto che per arrivare a fine legislatura mancano ancora dieci mesi, è il ragionamento che fanno molti, la situazione non può che peggiorare.

Si studiano le contromosse, quindi. E tra queste potrebbe andare a buon fine un'idea che ronza in testa ad Ignazio La Russa ormai da un po': riorganizzare i più critici verso il governo (e il Pdl ne è pieno) e creare alla Camera un gruppo parlamentare autonomo che sia il primo passo verso un movimento di destra «legalitario e identitario». Un partito che potrebbe dire liberamente la sua sul governo e guardare a quell'elettorato che in Francia è confluito nel Fronte nazionale di Marine Le Pen.

LaRussa IgnazioALFANO

Dell'operazione si parla da qualche settimana e l'argomento è stato oggetto anche di lunghi confronti tra La Russa e Angelino Alfano. Oltre che tra i colonnelli della ex An, visto che Altero Matteoli e Gianni Alemanno sembrano essere piuttosto scettici sull'abbandonare il Pdl. La vera discriminante, però, è solo una: creare qualcosa che non sia una «ridotta» di ex missini, ma un contenitore più ampio. Insomma, se della partita facessero parte nomi come Renato Brunetta, Maurizio Sacconi o Gabriele Albertini allora il progetto potrebbe davvero andare avanti. Sempre che si dia spazio a volti nuovi e si individui una leadership «credibile» che, secondo alcuni, potrebbe essere quella di Giorgia Meloni (donna, giovane, preparata e con già una lunga esperienza alle spalle).

In questo schema il Pdl finirebbe per «dividersi» in due: le colombe «responsabili» nel sostegno al governo e i falchi «critici» verso Monti. Due «pezzi» destinati a confluire poi in quella federazione evocata da Berlusconi nei giorni scorsi raccogliendo però due fette di elettorato diverse. «Un po' lo schema che ha usato il Pd alle amministrative dove ha mitigato le perdite dovute al sostegno a Monti appoggiando candidati dell'Idv, un partito antigovernativo», spiega un importante dirigente di via dell'Umiltà.

Gianni Alemanno - Altero Matteoli e Ignazio La Russa

E in quella stessa federazione finirebbe poi la lista dei fedelissimi di Berlusconi «senza se e senza ma» il cui nome più gettonato è al momento Avanti Italia. E porte aperte ad un Terzo polo che da ieri ha messo nero su bianco i suoi mal di pancia verso l'esecutivo se l'intervento in cui Giuseppe Consolo annuncia il voto di fiducia del Fli (seppure con qualche perplessità) sulle banche è stato riscritto da cima a fondo pochi minuti prima delle dichiarazioni di voto. Nella versione originaria, insomma, era ben più duro verso il governo. Segno che il malumore monta anche da quelle parti.

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

Tanto che nei suoi sondaggi La Russa è arrivato anche «vicino» al Terzo polo se della questione ha discusso con l'ex sindaco di Milano Albertini. E della partita potrebbe essere anche Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo. Un'operazione, quella dello «spacchettamento» del Pdl, che potrebbe «partire» dopo i ballottaggi di questo fine settimana, soprattutto dovesse arrivare un'altra batosta.

Il «pretesto», infatti, sarebbe perfetto. Anche se perché la macchina si metta davvero in moto - sempre che si decida di andare in questa direzione - c'è ancora qualche settimana. Oltre che la necessità di fare chiarezza su come sarà la nuova legge elettorale. Un dettaglio non indifferente se si decide di creare le premesse per correre alle prossime Politiche con una federazione di partiti.

 

 

BANDO ALLE CIANCE - GAMBERALE E MAIA SONO STATI INDAGATI PER AVER CHIACCHIERATO AMABILMENTE DELL’ASTA

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Enrico Lagattolla per "il Giornale"

GIULIANO PISAPIA VITO GAMBERALE

«Non ti preoccupare, il bando lo faranno per noi». Eccola, la telefonata che rischia di inguaiare la giunta milanese di Giuliano Pisapia. È la conversazione avvenuta il 14 luglio del 2011 fra Vito Gamberale (amministratore delegato di F2i) e Mauro Maia (senior vice president del fondo), ora entrambi accusati dalla Procura di Milano di turbativa d'asta in relazione alla cessione da parte di Palazzo Marino del 29,75% di Sea, la società che gestisce gli aeroporti del capoluogo lombardo.

Il dialogo è intercettato dalla Guardia di finanza di Firenze, impegnata in un'indagine su un'operazione autostradale in cui un ruolo è giocato proprio dal socio di Gamberale. Quel 14 luglio, però, i due parlano di Sea. E lo fanno in termini ritenuti «sospetti» dagli investigatori. Il brogliaccio viene trasmesso ai colleghi del Nucleo di polizia tributaria di Milano, che martedì su ordine del procuratore aggiunto Alfredo Robledo perquisiscono gli uffici del Comune e quelli del fondo di investimenti.

mauro_maia

A chiamare, dunque, è Maia. Nel decreto di perquisizione firmato dalla Procura di Milano, si spiega genericamente che nel corso di quella telefonata «si fa riferimento alla possibile indicazione dal parte del Comune di Milano di una gara d'appalto per la cessione di partecipazioni azionarie nella Sea spa». Secondo quanto risulta al Giornale, Maia introduce l'argomento facendo il punto sui possibili contatti con la pubblica amministrazione.

Gamberale, in sostanza, viene aggiornato sulla situazione, ma di nomi - politici o tecnici che potrebbero rappresentare un «gancio» all'interno di Palazzo Marino - non ne vengono fatti. «Ma allora, cosa dobbiamo fare?», chiede l'amministratore delegato di F2i. Maia - stando alle trascrizioni della Gdf - spiega per sommi capi i termini del bando, specificando poi che «chiederanno l'ingresso di un fondo». «Ma il fondo - domanda ancora Gamberale - come deve essere strutturato?».

VITO GAMBERALE E MAURO MAIA

«Non ti preoccupare che ci entriamo - lo rassicura Maia - il bando lo faranno per noi». Insomma, il manager sembra sicuro del fatto suo. Troppo, secondo gli investigatori toscani. Che prendono quella conversazione e la spediscono a Milano, dove il fascicolo riposa per mesi, rimbalzando da un ufficio all'altro, senza che nessuno dia l'impressione di voler effettivamente affondare il piede sull'acceleratore dell'inchiesta. Fino alla svolta di due giorni fa, quando l'indagine esplode.

Pisapia - Tabacci

Perché qualcosa, in quell'operazione, sembra non tornare. Il sindaco Giuliano Pisapia e l'assessore al Bilancio Bruno Tabacci hanno sempre professato la massima trasparenza, mentre da F2i sono arrivate rassicurazioni sulla correttezza dell'offerta, sull'«ampio supporto dato agli organi delegati alla perquisizione», e sulla «disponibilità a collaborare a tutti gli approfondimenti del caso». Ma il fatto è che la telefonata da cui nasce l'indagine risale a luglio del 2011, mentre il bando del Comune di Milano sarà pubblicato solo quattro mesi più tardi, il 17 novembre.

PALAZZO MARINO SEDE DEL COMUNE DI MILANO

Cosa succede, in quel lasso di tempo? Al telefono, come scritto ieri dal Giornale, Maia dice che «hanno visto il documento». Di che documento si tratta? Chi lo ha visto? E quali rassicurazioni sarebbero state date al Fondo, che il 16 dicembre 2011 si aggiudica la gara come unico partecipante, offrendo solo un euro in più della base d'asta fissata a 385 milioni?

Ancora, che ruolo ha il commercialista Andrea Minnelli, il cui ufficio è stato perquisito lunedì, e che nell'affaire Sea riceve un incarico non meglio specificato da Gamberale, a fronte del quale avrebbe percepito delle success fee (in pratica, un compenso a compravendita conclusa)?

Il Magistrato Alfredo Robledo

Il professionista - finito in passato in un'inchiesta della Procura di Bari per il crac della finanziaria ParFin, e in un'altra dei pm di Brescia riguardante la BiPop - ha lasciato lo studio per cui lavorava da due anni, ma all'ordine dei commercialisti di Milano non ha comunicato né il suo nuovo recapito, né la sua attuale attività. Che ultimamente - pare di capire dai decreti si perquisizione - è stata quella di lobbying per conto del fondo di investimenti.

Sono queste le domande a cui dovranno dare risposta gli inquirenti milanesi. Nelle carte sequestrate a Palazzo Marino e in F2i, dunque, si cerca una traccia che spieghi perché la vendita di Sea sembra essere stata un affare più per un portafoglio privato che per le casse pubbliche.

 

 


ADESSO CHE NON SERVE PIÙ CON IL GOVERNO DI RIGOR MONTIS, LA LEGA TORNA A ESSERE LA MADRE DI TUTTI I PUZZONI

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a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS (Special Guest: Dj Reg)

Umberto Bossi e sua moglie Manuela Marrone MARIO MONTI E IL DITINO ALZATO

1 - PADANAMENTE PARLANDO, TENGO FAMIGLIA...
Non era uno spadone, ma un formidabile tubone ciucciapalanche, quello che Alberto da Pappàno teneva da anni nel fodero, mentre il grande Capo aveva trovato soldi, poltrone e ministeri all'ombra del Sire di Hardcore. Ma adesso che anche la Sega Nord di Bossi non serve più, arriva un tracollo mediatico e giudiziario che fa impallidire perfino quello della famiglia Mastella. Improvvisamente, con il governo di Rigor Montis, la Lega torna a essere la Madre di tutti i puzzoni. E i poteri marci della nazione le voltano le spalle, dopo avere avuto manager, banchieri e statisti padani come commensali.

RENZO BOSSI CON LA MAGLIETTA DEL TROTA Andrea Zoppini

"Soldi ai figli, Bossi sapeva. E' una truffa allo Stato". Il Senatur indagato. "Firmati conti non veri con Belsito". "Trota e il fratello, paghetta di 5.000 euro al mese. Versati gli alimenti all'ex moglie di Riccardo. E lui, via mail, al tesoriere: sistema tutto, ne ho parlato con papà" (Corriere, p.2 ). "Il suicidio della Lega. A tre giorni dai ballottaggi. Bossi indagato: "Sapeva delle truffe". Il Carroccio dava cinquemila euro di paghetta ai suoi figli. E c'è pure un senatore accusato di prendere soldi in cambio di leggi. Così il partito rischia di sparire" (Giornale, p. 1)

RENZI

Le reazioni tra i superstiti non si fanno attendere: "Maroni pensa alla ‘newco': ‘Con me fuori i ladri, cambierò il vecchio gruppo. Il segretario in pectore: fiducia nella Procura" (Repubblica, p. 3). "La fatwa di Manuela: ‘Se ora ce ne andiamo noi finisce anche la Lega'. Bossi: maledetto errore il Trota in politica" (Repubblica, p. 4). E ora che si fa? Tutti in pellegrinaggio alle fonti del dio Po?

LUIGI LUSI

2 - E CHI VA CON LO ZOPPINI IMPARA A RISPARMIARE...
I milioni chiamano i tecnici e i tecnici richiamano altri milioni. E' la legge non solo dei governi. Oggi si capisce perché il sottosegretario alla Giustizia si è dimesso con tanta rapidità: "I pm: Zoppini incassò 800 mila euro in nero. ‘Consigli per occultare capitali'. Indagato anche il senatore leghista Montani. Gli imprenditori arrestati avrebbero chiesto aiuto per contributi e agevolazioni" (Repubblica, p. 13). Una storia spettacolare, questa dei Giacomini di Verbania, reucci della rubinetteria con una passione per il Lussemburgo. E per gli uomini di legge.

ENZO BIANCO

3 - SE SON MARGHERITE, MARCIRANNO...
"Lusi al senato: ecco a chi diedi i soldi. Tre ore davanti alla Giunta. Accusa di nuovo Rutelli, Renzi e Bianco" (Corriere, p. 14). Su Repubblica, "A Renzi 70mila euro, soldi a Rutelli e 5.500 al mese a Enzo Bianco", la difesa di Lusi al Senato". Racconta il probo tesoriere, "al presidente Bianco davo un mensile di 3mila euro, poi passato a 5.500" E a una società di Catania "legata al marito della segretaria di Bianco, sarebbe poi stata fornita una cifra di 150mila euro tra il 2009 e il 2011" (p. 12).

MINISTRO ANNA MARIA CANCELLIERI

4 - LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE (T'ADORIAM, MONTI DIVINO)...
"Bene l'Italia, ora la crescita", il Corriere delle banche esulta in prima pagina per il giudizio del Fondo monetario internazionale, noto da anni per aver risolto brillantemente tutte le crisi economiche a spasso per il pianeta (dopo averle evitate e prevenute, off course). Poi passa padre Massimo Franco con il turibolo e asperge il tutto tra i salmi: "L'asse con Washington mostra il nuovo ruolo che l'Italia ha assunto".

Meravigliosa la velina recepita - scegliete voi - da accreditate fonti atlantiche o direttamente da Palazzo Chigi: "Quando nelle settimane scorse sono state accreditate voci su un premier italiano stanco, sfiduciato, perfino tentato dal passo indietro di fronte alle difficoltà, da Washington sono arrivate richieste di rassicurazione. Il motivo è che negli Usa percepiscono l'Italia post-berlusconiana come un interlocutore naturale e discreto per tentare di decifrare la situazione europea" (Corriere, p. 6).
Anche noi, nella nostra infinita miseria, percepiamo la supposta come un interlocutore naturale e discreto del c.

ALESSANDRO PANSA E GIUSEPPE ORSI

5 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"Il peso delle tasse? Su dipendenti e pensionati. Il gettito cresce di 3 punti e cala per autonomi e imprese. La fotografia completa dei redditi dal 2003 al 2010". Grandi scoperte postume sul Corriere (p. 9). Risale dalle cucine anche Nonna Pina Cancellieri: "Troppi disoccupati, quest'anno niente decreto flussi. Crisi drammatica. Stop ai nuovi ingressi di extracomunitari" (Repubblica, p. 14). Le tagliatelle le facciamo da soli.

berlusconi monti

6 - IL PASTO DEL CAINANO...
Niente scherzi sulla lotta alla corruzione e sul triste dominio Raiset. Per il resto, che i professori spalino pure la merda che i suoi governi finsero di non vedere. E' questa la linea del Sire di Hardcore. Ma non si deve dire più di tanto, altrimenti ne va della rispettabilità del governo in carica. E allora vai con la manfrina di piombo: "Berlusconi da Monti per tre ore: ‘Governo avanti fino al 2013'. La gelida tregua tra il Prof e il Cavaliere, pronto il pacchetto di Passera. Niente accordo su corruzione e Rai" (Repubblica, pp. 10-11).

Titolo da Ventennio a colori per il Corriere: "Vertice premier-Pdl: avanti sulla Rai. ‘Un incontro franco" (p. 6). Va oltre il Messaggero, con un sedicente retroscena: "Il professore rassicura il Cavaliere: in Europa nuovo patto sulla crescita" (p. 10). Sulla crescita (dei capelli) non ci dormiva la notte, il Banana. E sul Giornale di Feltrusconi va direttamente in onda Telesogno: "Monti chiede aiuto a Berlusconi: siamo nei guai, non scaricarmi" (p.2)

FRANCO BONFERRONI

7 - E' SEMPRE PRIMA REPUBBLIA IN SFIG-MECCANICA...
In attesa che la magistratura faccia il lavoro sporco (come per la Lega), vanno in scena penosi balletti d'altri tempi tra via XX Settembre e piazza Monte Grappa. Equilibrista come non mai la Repubblica degli ex pistaroli: "Finmeccanica, Pansa si rafforza, ma il timone resta nelle mani di Orsi. Pesa l'inchiesta-Agusta. Nel cda entra Lo Bello, rimane Bonferroni" (p. 29).

Massimo Di Risio

Speranzosa la Stampa: "Orsi incassa la fiducia del Tesoro. Ma Pansa avrà più ruoli operativi" (p. 29). Orgoglioso il Secolo di Genova: "Finmeccanica, Orsi incassa la fiducia del Tesoro. Ottiene la conferma delle deleghe, ma affida a Pansa il ruolo di primo interlocutore delle società operative" (p. 7). Cioè, ha fatto tutto lui da solo, il prode Orsi.

MARCHIONNE

Poi passa il Cetriolo Quotidiano e spara sul colosso delle armi "made in Italy": "Rissa Finmeccanica, il governo non riesce a ridimensionare Orsi. Il presidente si rifiuta di cedere le deleghe chiave a Pansa. Pomeriggio di fuoco (col rappresentante del Tesoro), poi il compromesso: se ne riparla a fine maggio" (p. 12). Come scrive Giorgio Meletti, "scene da prima repubblica, da vecchie partecipazioni statali vecchio stile". Ed e' davvero incredibile che solo il 2 maggio scorso il consigliere casiniano Franco Bonferroni abbia informato Finmeccanica di essere indagato da oltre un mese.

Fiat TERMINI IMERESE

8 - LINGOTTI IN FUGA...
Gaudio magno su Illustrato Fiat: "Meno auto in Europa, ma il Lingotto recupera. Il continente a due velocità, bene Germania e Gb. Panda, 500 e Giulietta le vetture più vendute nei loro segmenti. Sempre boom per Jeep" (Stampa, p. 27). A rovinare la festa, solo operai cassintegrati e giornali senza pubblicità: "La tassa occulta di Marchionne alla Fiom. Trattenuti 8 euro in busta paga per le spese sindacali". Sul Cetriolo Quotidiano, Luca Telese racconta che 'Il Lingotto non voleva trattenere le quote associative. Ora chiede indietro i soldi. Da Equitalia a Equifiat" (p. 7).

John Elkann Fiat

Intanto a Termini Imerese e' sempre più' evidente quanto sia finta la 'soluzione' Di Risio, entrato in scena al solo scopo di sollevare lo svizzero Marpionne dalla grana di una fabbrica che non voleva più'. Il governo del Rigor Montis, ovviamente, resta in religioso silenzioso per non turbare le famose riforme del lavoro. Ma anche del non-lavoro.

9 - CRONACHE DA UN POST-PAESE...
Per la serie "Bella gente che non ha un cazzo da fare", il Corriere della Serva Italia segnala a pagina 28 la partenza della Mille Miglia storica, con il padroncino Yacht Elkann al volante. Seguono Mototopo e Autogatto.

colinward@autistici.org

 

 

RISSA FINMECCANICA- GRILLI NON RIESCE A RIDIMENSIONARE ORSI CHE SI RIFIUTA DI CEDERE LE DELEGHE CHIAVE A PANSA

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Giorgio Meletti per "il Fatto Quotidiano"

ALESSANDRO PANSA E GIUSEPPE ORSI

Scene da prima repubblica, da partecipazioni statali vecchio stile. Il governo decide di ridimensionare il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, e di trasferire le deleghe chiave (strategie e finanza) al numero due del gruppo pubblica, Alessandro Pansa. Ma Orsi, che di mestiere ha sempre fatto il venditore di elicotteri da guerra ai paesi emergenti, non è uno che si spaventa per così poco: e al rappresentante del Tesoro, Francesco Parlato, andato ieri al Consiglio d'amministrazione con l'ordine del vice ministro Vittorio Grilli di procedere al ribaltone delle deleghe, ha opposto un secco rifiuto. Il governo tecnico, che forse non è abituato a certi ruvidi duelli sul potere, ha vacillato. Alla fine di un pomeriggio di fuoco, uno strano armistizio: se ne riparla entro fine maggio.

Alessandro Pansa

Rivediamo con ordine il film di una giornata assurda, l'ennesima vissuta da un gruppo industriale con oltre 70 mila dipendenti, fondamentale presidio della tecnologia italiana. Partendo dall'antefatto.

Dunque la Finmeccanica è nell'occhio del ciclone da due anni, cioè da quando l'inchiesta sulla truffa fiscale messa a segno da alcune grandi società telefoniche ha portato all'arresto di Gennaro Mokbel e Lorenzo Cola. Quest'ultimo era consulente di primo piano per la Finmeccanica di Pier Francesco Guarguaglini e della sua consorte manager Marina Grossi. Esattamente un anno fa Guarguaglini, padre-padrone da un decennio, è stato ridimensionato alla presidenza senza deleghe, con la promozione di Orsi da capo di Agusta-Westland ad amministratore delegato del gruppo Finmeccanica.

Giuseppe-Orsi

A dicembre scorso Guarguaglini, indagato per false fatture, è stato mandato via, e Orsi è rimasto capo incontrastato, con il ruolo di amministratore delegato e presidente. Al suo fianco ha acquistato peso Alessandro Pansa, direttore generale con posto in Consiglio d'amministrazione.

Per Orsi la festa è durata poco. Giusto il tempo di proclamare un governo di Finmeccanica nel segno dell'etica, ed è arrivata anche per lui la mazzata giudiziaria, molto più pesante di quella che aveva colpito Guarguaglini: indagato per corruzione internazionale e riciclaggio. La Procura di Napoli sospetta, sulla base delle accuse di Lorenzo Borgogni, che era il braccio destro di Guarguaglini, che Orsi abbia ricavato una tangente da 10 milioni di euro da una vendita di elicotteri in India, e che l'ingente cifra sia finita nelle casse della Lega Nord, il partito che più si è speso l'anno scorso per l'ascesa di Orsi al vertice della Finmeccanica. Orsi ha sempre respinto fermamente le accuse.

IVANHOE LO BELLO

Non solo per l'imbarazzo dell'inchiesta in corso, ma anche per un serio problema di strategia industriale, il governo ha cominciato da settimane a studiare il modo di neutralizzare Orsi. Infatti il manager proveniente dagli elicotteri ha cominciato a teorizzare in pubblico che la Finmeccanica dovrebbe dismettere interi settori di industria civile: in particolare Ansaldo Breda (che fa Treni e autobus ), Ansaldo Sts (segnalamento ferroviario), e Ansaldo Energia. Su questo i dissapori con Pansa sono diventati giorno dopo giorno sempre più espliciti. Il direttore generale pensa che le aziende è meglio farle andare bene piuttosto che venderle. Orsi pensa che è meglio una Finmeccanica più snella e focalizzata sulle tecnologie più avanzate: le armi.

FRANCO BONFERRONI

Alla fine la decisione del governo (azionista di controllo, appunto) è stata di ridimensionare Orsi, approfittando dell'assemblea di bilancio di ieri per una ridistribuzione delle deleghe. Pansa, promosso con l'occasione amministratore delegato, avrebbe avuto strategie e finanza e controllo, mentre al presidente sarebbero rimaste deleghe misere: personale, relazioni esterne, affari legali. Le indiscrezioni uscite ieri mattina su alcuni giornali sono state confermate dal silenzio degli interessati.

LORENZO CESA

Ma al momento decisivo c'è stato il colpo di scena. In un'assemblea degli azionisti dominata dalla notizia incredibile che "il consigliere ragionier Franco Bonferroni" (ex parlamentare democristiano) solo il 2 maggio scorso ha comunicato a Finmeccanica di essere indagato da oltre un mese, Orsi ha aperto il fuoco rispondendo a un azionista: "Non c'è nessuno spacchettamento di deleghe", ha detto seccamente. Poi, al momento del Consiglio d'amministrazione che doveva dare le deleghe a Pansa, è scoppiata la rissa. Una serie di lunghe e tese discussioni sono sfociate in un comunicato dal quale si ricava che a Pansa è passato solo "il riporto delle società operative per delega dell'ing. Orsi".

MARINA GROSSI

Il match è rinviato. La Finmeccanica, con un presidente indagato per corruzione e un consigliere di peso indagato per finanziamento illecito ai partiti, continua il suo zoppicante declino.

 

LA CANNES DEI GIUSTI - IN UN FESTIVAL DOMINATO DALLA FRANCIA, ARRIVA IL GIOIELLO NAZIONALE. JACQUES AUDIARD

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marion cotillard matthias schonaert NEL FILM de rouille et dos

Marco Giusti per Dagospia

JACQUES AUDIARD SUL SET DI DE ROUILLES ET D OS

Cannes 2012. Secondo giorno. In un festival dominato dalla Francia come produzione e coproduzione (magari imparassimo qualcosa...) arriva il gioiello nazionale. Jacques Audiard, dopo l'eccellente "Il profeta", tutto ambientato in un carcere e giustamente premiato con Grand Priz de la Jurie a Cannes nel 2009, ci presenta "De rouille e d'os", melo con paraplegica, con l'eterna piangente Marion Cotillard (stavolta piange al 35esimo minuto) e l'astro nascente Matthias Schoenaerts nei ruoli di Stephanie e Alin due disgraziati che si uniscono e finiranno per amarsi in maniera contorta ma sincera.

de rouille et dos DI audiard jpegde rouille et d os RUGGINE E OSSA DI JACQUES AUDIARD

Il film e' ispirato al romanzo americano di Craig Davidson ambientato durante la grande depressione, mai cosi' frequentata dal cinema come in questi anni, e ne riprende il clima dei combattimenti clandestini, della lotta tra operai e crumiri pagati dai padroni e la bestialita' venata da dolcezze del personaggio maschile, che dovra' lottare e soffrire per crescere.

Audiard e' un po' il Garrone francese, che non a caso dominera' la giornata di domani. "De rouille e d'os" non ci risparmia nulla, la storia di amicizia e pieta' tra due persone di classi diverse, lei ricca lui povero, il nuoto e il sesso della paraplegica, con tanto di effetti speciali perfetti che mostrano la Cotillard senza gambe, il rapporto di Ali col figlioletto, la lotta di classe, il politicamente corretto.

DE ROUILLES ET D OS JACQUES AUDIARD

Girato benissimo, perfettamente dosato nel pianto e nella paraculaggine e' un film destinato al successo, al lancio del bel Matthias e alla consacrazione con premio per l'eterna piangente Cotillard, che qui, a onor del vero, e' bravissima.

baad el mawkeaa DOPO LA BATTAGLIA

Puo' non piacerci, puo' irritarci nei suoi trucchi di acchiappo dello spettatore meno smaliziato, abbiamo molto da dire anche sulla professione della Cotillard, istruttrice di delfini come in un film di Moccia o Brizzi, ma alla fine il film funziona. E il pubblico in sala ha festeggiato.

Quanto all'altro film in concorso, l'egiziano "Baad El Mawkeaa" visto ieri sera, una mattonata veltroniana prodotta dai francesi e diretta da Yousri Nasrallah, ha buone probabilita' di piacere più' del film di Audiard a Nanni Moretti e di finire in programmazione al Sacher, ma non ha convinto i critici più' cinici.

baad el mawkeaa DOPO LA BATTAGLIA jpegbaad el mawkeaa DOPO LA BATTAGLIA

Ambientato nel 2011 in piena rivoluzione egiziana, ci presenta un melo di classe tra la bella e occidentalizzata radical chic Rim, computer Apple, scarpe Nike, telecamerina Sony, e un rozzo ma bono cavallaro, tale Mohamed, con moglie caruccia, Fatma, e figli, che era tra i controrivoluzionari a sostegno di Moubarak in piazza Tahrir.

De Rouille et d Os matthias schoenaerts

Sfortuna ha voluto che il cavallaro venduto al potere sia stato visto su You Tube sputtandosi cosi' in mondovisione. Questo lo ha reso oggetto di disprezzo e ilarita' fra i suoi amici e gli ha pure fatto perdere il lavoro. Rim ne sente il fascino bruto, e' una specie di Lando Buzzanca dei bei tempi, ma decide di trasferire la sua passione in educazione sociale.

marion cotillard matthias schonaert NEL FILM de rouille et dos

Si adopera quindi per migliorare la vita di Mohamed e della sua famiglia scontrandosi pero' con tutti. Anche perche' viene vista come la radical chic venduta agli americani che si e' fatta il toy boy...

Mattonata poco sostenibile (ma i primi giorni si tiene botta) il film naviga un po' alla cieca malgrado l'interesse della storia e la santa causa della rivoluzione egiziana. Il cavallaro e' talmente stupido da decidere di vendersi a una specie di Remo Gaspari locale, un democristianone che gli spiega che tutto tornera' come prima, ma riuscira' a redimersi e a ritrovare l'onore perduto.

marion cotillard matthias schonaert NEL FILM de rouille et dos

Noi, dopo due ore interminabili, certo vedere le tre ore di Fazio-Saviano sara' stato ancora più' martirizzante, se ne esce stremati. E ci si chiede perche' questo film sia in concorso. Forse per compensare la leggerezza politica di Wes Anderson o perche' e' prodotto da France3 o perche' sembra una versione egiziana di "Una separazione" con le sue donne in continua auto-analisi politica? Certo "Romanzo di una strage" poteva essere un film piu' presentabile, ma meno attuale per il pubblico internazionale.

 

HOLLANDE È IL CAVALLO SU CUI OBAMA INTENDE PUNTARE PER CONTENERE IL RIGORISMO SENZA LIMITISMO DELLA MERKEL

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Maurizio Molinari per "La Stampa"

BARACK OBAMA FRANCOIS HOLLANDE

Hillary Clinton tende la mano a Francois Hollande, identificandolo come un alleato privilegiato nel summit del G8 che si apre domani a Camp David. «Il nuovo presidente francese ha un diverso approccio politico alla crisi economica» afferma il Segretario di Stato in un'intervista a UsaToday nella quale dà «il benvenuto» alla svolta avvenuta a Parigi perché «alcune posizioni a favore della crescita potranno essere più forti rispetto a quanto avvenuto in passato».

Sono parole che aprono la strada a Hollande, atteso domani mattina alla Casa Bianca da Barack Obama, identificando una convergenza di intenti fra Washington e Parigi che Hillary riassume così: «Da tempo riteniamo che l'austerity debba andare incontro a un aggiustamento affinché possa esserci anche della crescita, per ragioni economiche così come per motivi politici». La mano tesa di Hillary verso Hollande segue di poche ore la telefonata di Obama al premier italiano Mario Monti nella quale è stato concordato un impegno comune al G8 per «promuovere la crescita e la creazione di posti di lavoro».

HILLARY CLINTON MARIO MONTI

Washington guarda ai due leader europei nell'ambito di un approccio teso a convincere la Germania ad accettare di investire nella crescita le risorse frutto del rigore finanziario: se Hollande è il contraltare di Angela Merkel, Monti può vestire i panni del mediatore in ragione della credibilità finanziaria di cui gode in entrambi i Paesi. Sulla direzione di marcia che il G8 deve intraprendere Hillary ha pochi dubbi: «Il presidente Obama e il nostro team economico da tempo stanno affermando che la crescita è un fattore nella ripresa dell'Europa, così come l'austerity è servita a modificare un tipo di gestione dei bilanci durata troppo a lungo. Adesso è arrivato il momento di rimettere la gente a lavorare, a cominciare dai giovani».

Il Segretario di Stato assicura che l'amministrazione Obama «ha trasmesso tale messaggio, in pubblico e in privato, in numerose occasioni» in ragione dei timori che la recessione in Europa possa avere ripercussioni negative sulla debole ripresa Usa. «La crisi dell'Eurozona spiega Jay Carney, portavoce di Barack Obama - è uno dei venti contrari che ci troviamo ad affrontare e che monitoriamo con grande attenzione, e questo è un altro motivo del nostro impegno per continuare a favorire la ripresa in Europa».

In concreto ciò significa che sebbene la capacità di pressione di Obama sulla Merkel sia «limitata», come osserva Matthew Goodman ex consigliere della Casa Bianca per il G8, «il presidente non avrà esitazioni nel far conoscere la propria posizione sull'Eurozona» perché consapevole che dei rischi che la crisi del debito pone alla sua rielezione alla Casa Bianca.

MITT ROMNEY article ANGELA MERKEL

Ma Obama deve guardarsi le spalle dai leader repubblicani, che scelgono proprio la vigilia del G8 per aprire un insidioso fronte di scontro sull'economia. A farlo è John Boehner, il presidente della Camera dei Rappresentanti, ammonendo la Casa Bianca ad evitare un nuovo aumento del tetto dell'indebitamento pubblico alla fine dell'anno. E' sulla base degli accordi raggiunti la scorsa estate fra Casa Bianca e Congresso che il tetto del debito verrà innalzato in dicembre di 1,2 trilioni di dollari ma Boehner ora sembra voler ridiscutere il compromesso per riproporre la pressione su Obama affinché tagli la spesa durante la fase finale della campagna elettorale.

L'inatteso affondo dei repubblicani, di cui ieri i leader del Congresso hanno lungamente discusso alla Casa Bianca, punta anche ad ammonire il presidente a non concordare al summit del G8 pacchetti di stimoli a sostegno della crescita che comporterebbero un ulteriore aumento della spesa. Da qui la forbice in cui si trova stretto in questo momento il presidente americano: si trova tutto proteso a spingere la Germania a varare misure pro-crescita mentre a Washington i repubblicani vogliono impedirgli di fare lo stesso in patria.

 

COM’È TRISTE GEMONIO - IL TRAMONTO DEL CAPO, LASCIATO SOLO DA TUTTI NEL SUO UFFICIO A VIA BELLERIO

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1- COME
Jena per "La Stampa"
Maroni non ne ha mai saputo nulla, come Amato ai tempi di Craxi.

UMBERTO BOSSI IN LACRIME CON ROBERTO MARONI SUL PALCO DI BERGAMO


2- E IL SENATUR RESTA SOLO NEL FORTINO DI VIA BELLERIO
Giovanni Cerruti per "La Stampa"

«Roberto, hai visto che roba...». Al telefono con Bobo Maroni, a fine mattina, Umberto Bossi non sa che altro dire. Da tre ore è nella sua stanza di via Bellerio, solo, con il suo sigaro e quest'avviso di garanzia che non poteva non arrivare. Truffa ai danni dello Stato.

MARONI E BOSSI

I soldi dei cittadini italiani, e della Lega, che finiscono a figli e famigli, per vizi e sfizi. Fosse capitato a un Clemente Mastella ne avrebbero impiccato il fantoccio sul pratone di Pontida. Ma succede al Capo. Ai figli del Capo. E a giorni potrebbe aggiungersi la moglie del Capo. Che fino a sera resta chiuso lì, nella solitudine di via Bellerio. Che roba...

BOSSI E MARONI

L'avevano visto arrivare alle 9,30. Presto, troppo presto per le sue abitudini. Mezz'ora più tardi hanno bussato con l'avviso di garanzia. «C'è anche per i miei figli?». Che pure loro l'hanno lasciato solo. La golf nera di Riccardo ieri non ha dato i soliti due colpi di clacson per farsi aprire la porta carraia.

E Renzino, con un trolley verde leghista, l'hanno fotografato a Malpensa quelli de «Linkiesta.it», all'imbarco del volo per Marrakesh, Marocco. Se Bossi, alle sei del pomeriggio, ha acceso «Radio Padania» avrà sentito il tormentone del Dj, la canzone «Casablanca» degli Squallor, «dedicata a Renzo in vacanza»: «Casablanca Casablanca/non è il grano che mi manca».

BOSSI E MARONI

Fuori da via Bellerio cronisti e tv aspettano una dichiarazione, un commento, un qualsiasicosa. Arriverà niente. Anche perché non c'è nessuno che entra, i parlamentari sono a Roma, Maroni è in giro per comizi. Per molto meno qualche mese fa ci sarebbe stata la gara a chi arrivava primo, a chi accende il sigaro, a chi regge il posacenere. Sì, certo, una dichiarazione d'affetto per il vecchio capo non la negherà nessuno, e solo Giancarlo Gentilini andrà fuori dal coro: «Meglio che non si facciano vedere né ai congressi né ai comizi, e questo vale anche per Bossi. Bisogna avere il coraggio di mandarli a casa».

BOSSI E MARONI

«Per faccendieri, ladri e ciarlatani non c'è posto nella Lega del futuro». Quando Bobo Maroni mette queste righe sulla sua pagina di Facebook non sa ancora degli avvisi di garanzia. Appena lo sa, appunto, chiama il vecchio e malandato amico. «Mi sembra un atto dovuto, quello della magistratura». Bossi sarà presidente della Lega a vita, secondo l'accordo che i due hanno firmato venerdì scorso. Non lo può abbandonare: «Sono strasicuro della sua buonafede. Penso che avrà firmato i bilanci e le carte che gli preparava Belsito. Quello sarà stato il suo errore, aver scelto ed essersi fidato della persona sbagliata».

RENZO BOSSI CON LA MAGLIETTA DEL TROTA

Dall'inchiesta, al momento, sembra uscire altro e di più. I 5 mila ero al mese, a testa, per Renzo, Riccardo e gli alimenti alla ex moglie Maruska Abbate. Una paghetta ben robusta. Con le distinte di pagamento firmate da Umberto Bossi, come ha confermato la segretaria amministrativa Nadia Degrada. E il vecchio papà Bossi ora è nei pasticci. O dice che sapeva o deve dire che non aveva capito, far la parte del malato svagato e smemorato: e questo fosse sarebbe peggio, anche per la Lega. Perché da otto anni, dopo l'ictus, sia pure attraverso il Cerchio Magico che l'ha imprigionato, Bossi la Lega l'ha comandata, ha trattato con Silvio Berlusconi, ha governato e dato ordini incontestabili ai suoi.

RENZO BOSSI - TROTA

Oppure è tutta colpa di figli e famigli. E ora babbo Bossi lo si può anche immaginare carico di sensi di colpa. «Ho sbagliato a mandarlo in politica, a farlo diventare consigliere regionale. Ora Renzo sta male», aveva confidato una notte di fine aprile, dopo un comizio in Veneto. Renzo che da grande voleva diventare come Umberto. Renzo che, per la mamma Manuela, doveva diventare come Umberto. Renzo che alle elementari, nella letterina di Natale, scriveva: «Come regalo voglio il mio papà a casa con me». Giuseppe Leoni, amico, senatore e fondatore della Lega, difende il vecchio amico: «Per la Lega quell'uomo lì ha sacrificato la famiglia».

Riccardo Bossi

E poi Riccardo, il più grande, 33 anni, figlio del primo matrimonio con Gigliola. Per lui via Bellerio è una seconda casa, va e viene quando gli pare, e adesso si capisce perché: 5000 euro. La voglia di andare all'Isola dei Famosi stroncata dal padre: «Lo prendo a calci in culo». Una virilità rivendicata anche nel momento dei guai, quando nelle carte di Belsito compare una richiesta per una cosa blu: «Per scopare non ho bisogno di Viagra». La passione per le auto e i rally. «Mio figlio è pilota ufficiale dell'Audi», ha ripetuto Bossi nell'ultimo anno di comizi. Non era vero. Ma è vero che gliel'hanno raccontata così.

Renzo che dà interviste politiche a «Diva e Donna», Riccardo che concede esclusive a «Novella 2000». Che roba... Ma quando il gioco si fa duro, devono giocare. «Non ho mai preso soldi dalla Lega», aveva dichiarato Renzo al suo settimanale di riferimento. E così, quando cala il tramonto sull'orizzonte di Marrakesh, ecco che Renzo telefona ad Alessandro Franzi dell'agenzia Ansa. «Sono qui con la mia compagna per una vacanza che avevo dovuto rinviare per motivi di lavoro. Sono sereno e confido nella magistratura. Avrò finalmente la possibilità di difendermi e mostrare la mia totale estraneità alle accuse che mi verranno mosse».

RENZO, RICCARDO E UMBERTO BOSSI

Si è dimesso da consigliere regionale, Renzo. Ma adesso nella Lega c'è chi vorrebbe di più, chi invoca l'espulsione: «Non lo so», risponde Maroni dal comizio di Senago, nel Milanese, dove la Lega è al ballottaggio «e queste cose certo non ci aiutano». E un «non lo so» che può valere anche per il futuro della Lega, che vorrebbe liberarsi di inchieste e forse anche di Bossi, ma non può. Con il rischio di ritrovarsi un presidente che non potrà parlare di soldi, di figli, di famiglia, di scuola, di niente. E per salvarsi dalle accuse, magari, dovrà pure accettare la parte dello smemorato di Gemonio. E questa è la roba più triste.

 

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