1 - EQUITALIA:MINACCE A MONTI DA LETTERA FAI A GIORNALI
(ANSA) - "Diciamo a Monti che lui è uno dei 7 rimasti". E' quanto scrive la Federazione anarchica informale nella lettera recapitata al quotidiano Calabria Ora. Il riferimento "ai 7 rimasti" contenuto nella lettera del Nucleo Olga del Fai è legato alla missiva di rivendicazione del ferimento del dirigente dell'Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, in cui gli anarchici annunciavano altri attentati. "Il popolo - si aggiunge nella lettera - non ha nessun interesse a rimanere in Europa, a salvare le banche, a saldare i conti di uno Stato che ha sperperato per conto proprio".
2 - EQUITALIA: DUBBI SU ATTENDIBILITA' LETTERA MINACCE FAI
(ANSA) - Le lettere contenenti minacce al premier Monti e Equitalia che sarebbero state inviate dalla Federazione Anarchica Informale ai quotidiani 'Gazzetta del Sud' e 'Calabria Ora', sarebbero un falso. E' questa l'opinione che si sta facendo strada tra gli investigatori e gli analisti d'intelligence che stanno valutando l'attendibilità del documento. Nelle lettere ci sarebbero infatti diversi elementi che avrebbero fatto sorgere dubbi.
3 - BANCHE: CAMERA CONFERMA FIDUCIA AL GOVERNO, 447 SI'
(ANSA) - La Camera conferma la fiducia al governo Monti sul decreto sulle commissioni bancarie con 447 sì, 73 no e 31 astenuti.
4 - MONTI AVVERTE, E' ANCORA EMERGENZA, SETTIMANE DECISIVE - PREMIER, RIGORE E CRESCITA, NON AUSTERITA'; E INCASSA LODI FMI
Federico Garimberti per l'ANSA - L'emergenza è lontana dall'essere finita e per l'Italia e l'Europa le prossime settimane saranno decisive. Mario Monti lo dice chiaro e tondo: la crescita è l'obiettivo, ma senza rigore non si raggiunge. E sembra così rispondere a quanti, soprattutto in Parlamento, gli chiedono di abbandonare la strada della disciplina di bilancio per imboccare quella 'fase due' dedicata alla crescita.
Nelle parole del presidente del Consiglio si legge tutta la preoccupazione di chi sa che le possibili ripercussioni di un fallimento di Atene potrebbero avere gravi conseguenze sull'intera Eurozona. A cominciare dai partner più fragili: Madrid e Roma. In questo quadro di forte allarme, il capo del governo incassa l'apprezzamento del Fondo Monetario Internazionale, che per bocca del direttore del Dipartimento europeo, Reza Moghadam, loda l'azione riformatrice dell'Esecutivo. L'economista del Fmi parla di "notevoli progressi" che hanno fatto dell'Italia un "modello" in Europa. Certo, aggiunge Moghadam, ora servono misure per crescere, a cominciare dalla riforma del lavoro che deve essere approvata al più presto. Ma è lo stesso premier a spostare sul piano europeo la discussione. A suo giudizio, infatti, i singoli Paesi Ue possono poco di fronte ad una crisi che richiede risposte comuni. Il tono è come sempre pacato, ma le sue parole - pur se ben calibrate - trasmettono forte apprensione.
"Le prossime settimane - ammonisce nella sala stampa del Tesoro a fianco della delegazione del Fmi - saranno decisive per il futuro dell'Italia e dell'Ue". Poco prima, inaugurando il Forum della Pubblica Amministrazione - dove, pur riconoscendo la legittimità di una certa "insofferenza" da parte della gente chiede "rispetto" per i dipendenti di Equitalia che subiscono inquietanti minacce - il professore replica a quanti, soprattutto nei partiti, gli chiedono di passare dalla 'fase uno' alla 'fase due'. Una distinzione che il premier non accetta: ricorda di non aver mai usato la parola "austerità" e di aver lavorato fin dall'inizio del suo mandato al rilancio dell'economia.
PIERLUIGI BERSANIMa "per un Paese sull'orlo del precipizio" ciò significava in primo luogo metter in sicurezza i conti. E' stata dunque una scelta obbligata dare priorità al risanamento. Ma anche ora che ci si dovrebbe concentrare sulla crescita, anche a causa dell'incertezza sul destino della Grecia, non si può certo "allentare la presa" sul fronte del rigore. Quanto sta avvenendo ad Atene, infatti, riporta le lancette della crisi indietro nel tempo: "Se per fase uno parliamo di gestire una crisi che comporta ancora aspetti di emergenza, allora siamo ancora nel pieno della fase uno", avverte il premier che però ci tiene a marcare le distanze dalla situazione precedente al suo arrivo: grazie alle riforme fatte - sottolinea stando bene attento a non polemizzare con il Pdl nel giorno dell'incontro con Berlusconi e Alfano - la situazione oggi è "completamente diversa".
5 - BERSANI, MONTI FACCIA SENTIRE VOCE IN UE
(ANSA) - "Il governo deve inserirsi con forza nel dibattito europeo. Nei prossimi due mesi bisogna decidere qualcosa per la crescita. E c'é anche il tema italiano di discutere meccanismi di allentamento della strettoia del pareggio nel 2013 o la recessione si può avvitare con un danno per l'Italia". Lo afferma Pier Luigi Bersani.
"I tempi stringono - afferma il segretario del Pd che oggi ha incontrato il capogruppo della Spd Frak-Walter Steinmeier per fissare una piattaforma comune - e urge fare qualcosa. Oggi dalla Spd è arrivato il via libera alla proposta di mutualizzare una parte del debito che abbasserebbe significamente i tassi di interesse". Anche le forze conservatrici, aggiunge Bersani, "si devono rendere conto che bisogna cambiare passo". E poi c'é anche "il problema italiano: ricordo che siamo l'unico paese che ha fissato il pareggio di bilancio nel 2013, abbiamo l'avanzo primario tra i più alti in Europa e siamo in una delle recessioni più forti in Europa. Esiste dunque il problema di discutere meccanismi di allentamento di questa strettoia se no diversamente la recessione si può avvitare con un danno per l'Italia ma l'Italia è un paese che ha peso in Europa e questo è un argomento da far valere".
BOSSI CON LA MOGLIE MANUELA E IL FIGLIO RENZO IN VACANZA A CHIAVARI IN PIEDI FRANCESCO BELSITO jpeg6 - L'INVIATO DI PIAZZAPULITA' ASSALITO DAL LEGHISTA
'Adesso che Bossi è indagato, cosa voterete in settimana sui fondi pubblici?', chiede l'inviato di Piazzapulita all'on. Sebastiano Fogliato della Lega.
"Voteremo contro" risponde il deputato leghista e poi rompe la telecamera.
Link al video http://www.la7.it/piazzapulita/pvideo-stream?id=i554125
7 - ANDREOTTI DIMESSO DAL GEMELLI
(ANSA) - Il senatore a Vita Giulio Andreotti è stato dimesso dal Policlinico universitario "Agostino Gemelli" e ha fatto ritorno nella sua abitazione in soddisfacenti condizioni di salute.
8 - FLI NON SI SCIOGLIE, 'ERRORE ARCHIVIARE TERZO POLO'
(ANSA) - Futuro e Libertà non si scioglierà: "le ragioni che hanno dato vita a Fli sono attuali oggi come ieri" E' quanto si legge in un documento votato all'unanimità dall'Ufficio di presidenza del partito, allargato ai coordinatori regionali. Nel documento si definisce anche un "errore" l'archiviazione del Terzo Polo.
Per Fli "va pensata una ripartenza in linea con i radicali e repentini mutamenti del quadro politico del Paese" si legge nel documento di Futuro e Libertà dove si analizzano i risultati del voto amministrativo che ha fatto registrare "un evidente e significativo calo di consensi del Pdl e della Lega, come previsto". Tuttavia "questo consenso in uscita non ha trovato un'area contigua ed alternativa che avrebbe potuto trovare rappresentanza nel Terzo Polo preferendo invece la protesta o l'astensionismo. Per questo - si spiega ancora nel documento - é un errore archiviare un percorso che ha dimostrato comunque di avere uno spazio politico ed elettorale notevole poiché le liste delle forze che si rifanno al Terzo Polo hanno raccolto tra il 15 e il 20% dei voti. L'errore è stato quello di non presentare ovunque la coalizione unita" perché se così fosse stato "a vincere le amministrative sarebbe stato il terzo Polo e non il risultato numerico del movimento 5 Stelle".
9 - API: RUTELLI RIUNISCE DIRETTIVO, RILANCIARE TERZO POLO
(ANSA) - Una relazione di Francesco Rutelli ha aperto il dibattito al direttivo nazionale di Alleanza per l'Italia, che si è svolto oggi ribadendo - informa Api - "forte determinazione nel proseguire e rilanciare il progetto del Terzo Polo" nonché "la volontà di ampliare e coinvolgere in questo progetto parti della società civile, tenendo conto e non sottovalutando le giuste preoccupazioni e critiche che provengono dai cittadini e dalla società". Alleanza per l'Italia assumerà in una riunione convocata per martedì prossimo "decisioni conclusive".
10 - CASINI, FLI? PENSO A CRISI, IL RESTO NON MI INTERESSA
(ANSA) - Fli dice che è stato un errore archiviare il terzo polo, dicono i giornalisti a Pier Ferdinando Casini che arriva a piazza Di Pietra per il convegno 'Processo alla riforma del lavoro'. "Seconda domanda?", risponde Casini. "Questo è un momento che chiede responsabilità. Ci sono file di persone davanti alle banche greche, dalle quali ieri è stato ritirato un miliardo di euro. Dietro l'angolo c'é la catastrofe non si può scherzare bisogna dare prova di serietà e responsabilità. Il resto non mi interessa".
11 - BENETTON CHIEDE SCUSA AL PAPA
L.M. per "la Repubblica" - Si è concluso con il ritiro della fotografia «come atto di pubbliche scuse» il contenzioso legale tra Benetton e Santa Sede. Tutto era iniziato, nel novembre scorso, con la pubblicazione di un´immagine raffigurante Benedetto XVI che bacia l´imam egiziano Al-Azhar. Il fotomontaggio, esposto anche in prossimità del Vaticano, faceva parte della campagna pubblicitaria Unhate. Benetton si è impegnata «a non utilizzare in futuro dell´immagine del Papa senza autorizzazione». La Santa Sede ha rinunciato a chiedere un risarcimento in denaro, ma ha ottenuto l´impegno di Benetton per una donazione a un´attività caritativa.
12 - ESODATI, FORNERO DICE NO A RUTELLI - IL LEADER DELL'API VOLEVA DONARE CINQUE MILIONI DI RIMBORSI ELETTORALI
Dall'articolo di Marco Palombi per "il Fatto Quotidiano" - Abbiamo scherzato. Ve li ricordate i cinque milioni di rimborsi elettorali che la Margherita voleva devolvere agli "esodati"? Ebbene, l'Inps e il ministro Elsa Fornero non li vogliono. L'incredibile retroscena è testimoniato da una lettera che il presidente dell'ente previdenziale, Antonio Mastrapasqua ha inviato al direttore generale e ad altri dirigenti la scorsa settimana e di cui il Fatto Quotidiano è entrato in possesso: "Oggetto: donazione annunciata dal senatore Francesco Rutelli. In relazione all'appunto concernente l'oggetto, da Lei indirizzato al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali lo scorso 2 maggio e giunto in copia all'Ufficio di segreteria del sottoscritto, su espressa indicazione del predetto Ministro, si invita la S. V. a non dare corso alcuno all'iniziativa. Distinti saluti, Antonio Mastrapasqua".
Tradotto: Rutelli ci ha provato davvero a dare i soldi del suo defunto partito all'Inps. La prima risposta era stata positiva: fate un bonifico vincolato a questa causale. Con cinque milioni si davano, secondo i conti, 800 euro al mese a 1.200 persone per cinque mesi: non è che il problema di chi rischia di rimanere senza stipendio né pensione sarebbe stato risolto, ma male non faceva di certo. E invece, si evince dalla lettera di Mastrapasqua, non se ne farà niente "su espressa indicazione" di Elsa Fornero allo stesso presidente dell'Inps. Curioso perché giusto due giorni fa, intervenendo a un convegno a Montecitorio, il ministro del Lavoro aveva messo a verbale che "questo governo, sebbene sia in apparenza il governo del rigore, non ha dimenticato l'importanza della coesione sociale, non ha dimenticato l'importanza della solidarietà". Sarà sicuramente così, però rifiutare una beneficenza da cinque milioni di euro non testimonia proprio a favore dell'affermazione.
Monti - ForneroResta da chiarire perché Fornero abbia rifiutato quei soldi, dopo che la donazione della fu Margherita era stata benedetta in prima persona da Mario Monti con apposita velina. In attesa di una spiegazione ufficiale da parte del ministro Fornero e del leader maximo (e unico) dell'Inps Mastrapasqua, vanno registrate almeno le voci che circolano nella burocratja ministeriale più antipatizzante rispetto ai professori: il motivo del no ai soldi rimasti in cassa dopo il ciclone Lusi risiederebbe nel fatto che il duo di cui sopra si sarebbe sentito scavalcato dall'iniziativa di Rutelli, che aveva messo a punto la cosa senza coinvolgerli.
hot05 giovanni minoli13 - GIOVANNI MINOLI alla ZANZARA su RADIO 24: "INGROIA MAGISTRATO MILITANTE, GRASSO PIÙ EQUILIBRATO. NON VORREI ESSERE GIUDICATO DA UNO COME INGROIA". "MINETTI? ELETTA COME TUTTI. NON PROVEREI ALCUN IMBARAZZO A SEDERE ACCANTO A LEI".
"Ingroia? Un magistrato militante. D'altra parte è lui stesso a dirlo. Difende la sua presenza nei congressi di partito. Mi sembra che abbia un approccio un po' troppo ideologico... Non vorrei essere giudicato da Ingroia". Lo dice Giovanni Minoli, ex direttore di RaiEducational e RaiStoria, alla Zanzara su Radio 24. Sulla polemica tra Grasso e Ingroia, a proposito di un 'premio' a Berlusconi per l'antimafia, Minoli elogia il procuratore nazionale antimafia: "L'equilibrio di Grasso mi sembra superiore". Poi parla anche delle polemiche su Nicole Minetti, il consigliere regionale Pdl della Lombardia: "La Minetti è stata eletta come tutti, non proverei imbarazzo a sedermi al suo fianco".
14 - GIOVANNI MINOLI alla ZANZARA su RADIO 24: "SANTORO? NON HA MAI DIRETTO NULLA...". "SU GIOVEDI' SERA C'E' ANCORA MOLTO DA PARLARE, SOLO IPOTESI". "SPERIAMO FAZIO E SAVIANO TORNINO ALLA RAI".
"Di Santoro ammiro la capacità di fare il suo programma, ma non l'ho mai visto dirigere nulla...E' proprio un altro mestiere. Mentre Freccero, se dipendesse da me, gli farei dirigere i palinsesti. E' un gran 'palinsestaro'.". Lo dice Giovanni Minoli, ex direttore di Rai Educational, alla Zanzara su Radio 24. Minoli ha poi parlato del programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano: "Se alla fine delle puntate sarà un successo, io spero che la Rai ci ripensi e possano tornare. E' una cosa da servizio pubblico". "Sul giovedì sera nella prossima stagione di Rai2 - ha concluso Minoli alla Zanzara su Radio 24 - non c'è ancora nulla di certo. Un mio programma è solo un'ipotesi, bisogna ancora parlarne molto. E comunque a me piace fare quello che faccio adesso".
15 - INCHIESTA P4: CSM ARCHIVIA PRATICA SU ALFONSO PAPA
(Adnkronos) - Il Consiglio superiore della magistratura ha archiviato, con voto unanime, la pratica aperta su Alfonso Papa, deputato del Pdl e magistrato fuori ruolo, coinvolto nell'inchiesta sulla P4, per il quale la Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio. La prima commissione, nella delibera approvata questa mattina dal plenum, ritiene infatti che ''non ci sono provvedimenti da emettere'' di sua competenza in quanto ''il dott. Papa si trova fuori ruolo''.
La commissione non deve inoltre neanche trasmettere gli atti ''ai titolari dell'azione disciplinare, essendo evidentemente questi gia' ampiamente informati''. Gli atti relativi alla vicenda penale di Papa sono gia' stati trasmessi alla Quarta commissione, che si occupa delle valutazioni di professionalita'.
Papa, dopo l'arresto avvenuto il 20 luglio dello scorso anno a seguito dell'autorizzazione a procedere concessa dalla Camera, aveva ottenuto i domiciliari a ottobre. Era poi stato scarcerato il 23 dicembre.