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IL RELITTO DELLA FICTION SUL “TITANIC” S’INABISSA ALL’11,7% (2,8 MILIONI), SUPERATO DAL CALCIO, CON PIÙ DI TRE MILIONI D

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Vittoria Cabello

1- ASCOLTI TV DI DOMENICA 13 MAGGIO 2012: IL TITANIC DI RAI1 CROLLA SOTTO I 3MLN (11.74%) TALLONATO DA NCIS (10.66%) E HAWAII FIVE-0 (10.45%).
Marco Bosatra per www.davidemaggio.it


PRIME TIME - La quarta puntata della fiction Titanic - Nascita di una tragedia vince tra le generaliste con appena 2.841.000 telespettatori e l'11.74% di share. Su Canale 5 la replica della fiction Caterina e le sue figlie 3 sprofonda al 9.48% con 2.222.000 telespettatori e viene superata in share da altre tre reti. Su Rai3 Report incassa il 9.59% con 2.302.000 telespettatori.

MASSIMO GILETTI

Su Rai2 la nona stagione di NCIS arriva al 10.66% con 2.869.000 telespettatori e subito dopo Hawaii Five-0 ottiene 2.732.000 telespettatori e il 10.45%. Su Italia 1 Wild Shock segna il 10.33% con 2.126.000 individui mentre su Rete4 il film Il momento di uccidere si ferma all'8.5% con 1.725.000 spettatori. Su La7 il film Julie e Julia totalizza 709.000 telespettatori e il 3.18%. Sui canali Premium calcio i posticipi della Serie A sono stati seguiti da 1.414.000 telespettatori con il 5.42% di share.

ACCESS PRIME TIME - Affari Tuoi senza Fazio supera il 20%. Su Canale5 Paperissima Sprint conquista 3.515.000 telespettatori e il 13.42% mentre Affari Tuoi ottiene su Rai1 5.290.000 spettatori con il 20.14%. Su Rai3 Pronto Elisir raccoglie 1.376.000 spettatori (5.46%) preceduto da Blob che ne conquista 1.127.000 (5.26%). Su Italia1 Librarian 3 - La maledizione del calice di Giuda registra il 5.37% di share con 1.262.000 spettatori e su Rete4 la soap Tempesta d'amore sigla il 6.45% e 1.519.000 individui all'ascolto. Su La7 In Onda ha interessato 866.000 ascoltatori (3.34%).

PRESERALE - Bene 90° Minuto. Nella sfida del preserale L'Eredità è stata seguita su Rai1 da 3.335.000 telespettatori con il 19.54% che nella Ghigliottina salgono al 21.99% e 4.318.000 ascoltatori. Su Canale5 la replica della fiction I delitti del cuoco conquista l'8.84% con 1.437.000 telespettatori. Su Rai2 90° Minuto cattura 2.357.000 telespettatori con il 15.29% (presentazione al 12.90% con 1.886.000 telespettatori).

DAYTIME - POMERIGGIO Debacle Canale 5, ottimo Quelli che al 10.63%. Su Rai1 il GP di Spagna della Formual 1 ha incollato alla tv 7.730.000 telespettatori con il 41.36% di share, preceduta da Pole Position al 31.03% con 5.970.000. Subito dopo Pole Position - Il commento si ferma al 12.98% con 2.087.000 telespettatori. Sempre su Rai1 Domenica In - L'Arena di Massimo Giletti ha conquistato l'attenzione di 1.772.000 spettatori (11.40%) nella prima parte e 2.571.000 (17.67%) nella seconda mentre Domenica In - Così è la vita con Lorella Cuccarini ha raccolto davanti alla tv 2.480.000 spettatori (16.89%).

Sull'ammiraglia Mediaset, la replica della fiction L'onore e il Rispetto - Parte seconda incassa il 7% con 1.313.000 telespettatori e a seguire il film Semplicemente irresistibile ha interessato 1.258.000 spettatori (8.21%). Su Rai2 l'ultima puntata stagionale di Quelli che il calcio arriva al 10.63% con 1.969.000 individui (1.038.000 e il 5.54% nella parte Quelli che aspettano). Subito dopo sempre su Rai2 Stadio Sprint ottiene l'11.10% e 1.598.000 telespettatori.

LUCIA ANNUNZIATA

Su Italia1 il film Dante's Peak - La furia della montagna conquista il 6.19% con 1.133.000 individui all'ascolto e subito dopo il film Twister cattura 1.003.000 telespettatori con il 6.68% di share. Su Rai3 In mezz'ora con Lucia Annunziata ha raccolto 999.000 spettatori con il 5.35%. A seguire sempre su Rai3 il 95° Giro d'Italia ottiene il 5.01% e 866.000 telespettatori (all'arrivo 1.424.000 telespettatori con il 9.06% di share).

SECONDA SERATA - Bene La domenica sportiva. Su Rai1 Speciale Tg1 segna il 9.28% con 1.219.000 ascoltatori mentre su Canale 5 il film Miss Detective raccoglie 748.000 telespettatori e il 10% di share. Su Rai2 La domenica Sportiva arriva al 13.72% con 1.929.000 telespettatori. Su Italia1 l'ultima puntata stagionale di Controcampo - Linea Notte sigla l'11.55% con 599.000 telespettatori. Su Rai3 Cosmo ottiene il 5.36% con 499.000 individui.

TELEGIORNALI: (edizioni meridiana e della sera in migliaia):

TG1: 4.697 - 24.60% (ore 13.30)* / 4.622 - 21.11% (ore 20.00)
TG2: 3.495 - 20.19% (ore 13.00) / 2.326 - 9.58% (ore 20.30)
TG3: 1.405 - 7.20% (ore 14.10) / 2.028 - 11.87% (ore 19.00)
TG5: 2.692 - 15.26% (ore 13.00) / 3.799 - 17.28% (ore 20.00)
STUDIO APERTO: 2.372 - 16.54% (ore 12.25) / 1.148 - 7.43% (ore 18.30)
TG4: 902 - 9.27% (ore 11.30) / 1.154 - 6.76% (ore 18.55)
TGLA 7: 407 - 2.06% (ore 13.53) / 1.614 - 7.34% (ore 20.00)


2- ASCOLTI PREMIUM CALCIO - SERIE A - 38ª GIORNATA:
Dal sito di Mediaset - Molto bene i match delle ore 15.00 dell'ultima giornata di Serie A, che ottengono un ascolto complessivo del 5.27% di share, con 877.000 telespettatori totali. Le partite delle ore 18.00 ("Cesena-Roma" e "Parma-Bologna") e "Diretta Premium" ottengono un ascolto complessivo del 2.67% di share e 442.000 telespettatori e superano la concorrenza pay.

Sergio Segio

Infine, ottimi ascolti per gli incontri delle ore 20.45, che registrano un ascolto complessivo di 1.414.000 telespettatori totali, pari al 5.42% di share; in particolare, "Napoli-Siena" (1.64% di share e 427.000 telespettatori), "Genoa-Palermo" (0.29% e 76.000 telespettatori) e "Diretta Premium" (2.17% di share e 566.000 telespettatori totali), superano la concorrenza pay.

Premium Calcio - SERIE B - 40ª GIORNATA:
Premium si conferma leader tra le pay tv: le partite pomeridiane di sabato 12 maggio, con l'1.17% di share e 140.000 telespettatori, superano la concorrenza.


3- ASCOLTI SKY
(ANSA) - Ieri i canali della piattaforma Sky hanno registrato in prima serata uno share del 12.2%, in seconda serata dell'11.8%, nell'intera giornata dell'11.2%. Sui canali Sport e Calcio, per l'ultima giornata della Serie A 2011-2012, le partite giocate alle 15 hanno registrato un ascolto di 948.391 spettatori e uno share del 5,7%.

In particolare, il match più visto è stato Juventus-Atalanta, su Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, con 634.122 spettatori (3,8% di share). In contemporanea, su Sky Calcio 2 HD, Milan-Novara ha avuto un seguito di 192.022 spettatori, mentre Fiorentina-Cagliari, su Sky Calcio 3 HD, ha raccolto 120.585 spettatori.

Da segnalare anche gli ascolti di 'Diretta Gol', dalle 15 alle 18 circa su Sky SuperCalcio HD, con il ping pong in contemporanea dai campi della Serie A e della Premier League inglese, visto da 256.190 spettatori. Inoltre, i pre partita dedicati, in onda dalle 14.30 su Sky Sport 1 HD, Sky Calcio 1 HD, Sky Calcio 2 HD e Sky Calcio 3 HD, hanno avuto un'audience di 341.579 spettatori, mentre al termine delle gare, l'appuntamento con 'Sky Calcio Show', dalle 17 alle 19.30 su Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, è stato seguito da 470.547 spettatori medi. Alle 18 Cesena-Roma, in onda su Sky SuperCalcio HD e Sky Calcio 3 HD, ha invece registrato un ascolto di 270.660spettatori.

In serata, i match in programma alle 20.45 hanno registrato un ascolto di 1.669.905 spettatori e uno share del 6,35%. In particolare, Lazio-Inter, su Sky Sport 3 HD e Sky Calcio 1 HD, é stata scelta da 681.336 spettatori, mentre su Sky Calcio 2 HD, Napoli-Siena ha raccolto 175.778 spettatori. Inoltre, 'Diretta Gol', su Sky SuperCalcio HD, ha avuto 464.182 spettatori; 'Sky in Campo', invece, su Sky Sport 1 HD, è stato seguito da 147.961 spettatori.

milena gabanelli

Inoltre, 'Sky Calcio Show', dalle 19.30 su Sky Sport 1 HD, Sky Sport 3 HD e Sky Calcio 1 HD, è stato seguito da 291.642 spettatori, mentre i pre partita dedicati, in onda dalle 20.15 su Sky Supercalcio, sui canali Calcio HD dal 252 al 256 e Sky Calcio 10, hanno avuto un'audience di 211.549 spettatori. Al fischio finale, l'appuntamento post partita sempre con 'Sky Calcio Show', in onda dalle 22.45 su Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, ha raccolto davanti al video 272.026 spettatori.

In evidenza anche il calcio internazionale con i due match di Premier League inglese decisivi per la conquista del titolo, in onda dalle 16: Manchester City-QPR, su Sky Sport 3 HD e Sky Calcio 5 HD, è stato visto da 201.778 spettatori, mentre Sunderland-Manchester Utd, su Sky SuperCalcio HD e Sky Calcio 6 HD, ha ottenuto un'audience di 266.123 spettatori. In evidenza anche il doppio appuntamento con la rubrica 'Euro Calcio', su Sky Sport 3 HD, Sky SuperCalcio HD e i canali Calcio HD dal 255 al 258: quello in onda dalle 15.30, è stato seguito da 390.500 spettatori, mentre l'edizione delle 18 è stata seguita da 183.761 spettatori.

Per il Cinema, il film 'L'ultimo dei templarì, in onda dalle 21.10 circa su Sky Cinema 1/+1 HD, ha raccolto 157.226 spettatori, mentre i nuovi passaggi del film 'Maschi contro femmine', dalle 14.45 circa su Sky Cinema 1/+1 HD e dalle 21.10 circa su Sky Cinema+24 HD, hanno ottenuto un ascolto di 149.608 spettatori. Per l'Intrattenimento, in evidenza la puntata del cartoon 'Simpson', in onda dalle 21 circa su Fox HD/+1/+2, con 179.622 spettatori, mentre l'episodio di 'Law & Order', dalle 21.55 su Fox Crime HD/+1/+2, ha raccolto davanti alla tv 162.079 spettatori. Inoltre, su Sky Uno HD/+1, l'appuntamento con lo show satirico 'Gli Sgommati Compilation' ha raccolto nell'intera giornata 109.496 spettatori. Tra le proposte di 'mondi e culture', l'episodio di 'Affari di famiglia', dalle 20.35 circa su History HD/+1, è stato seguito da 48.871 spettatori.

 


BOSSI, SI TOLGA DAI MARONI! - AL CONSIGLIO FEDERALE DEL CARROCCIO BOBO È LEADER PER ACCLAMAZIONE…

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Paola Setti per "il Giornale"

ROBERTO MARONI E UMBERTO BOSSI SI STRINGONO LA MANO BOSSI E MARONI

Dicono che oggi finisce una storia e ne ricomincia un'altra. Il consiglio federale della svolta è fissato alle 11 in via Bellerio. Per dirla con un deputato maroniano nemmeno dei più sanguigni: «Cosa succede oggi? Oggi succede che Bossi si toglie dai cogl... e si riparte con Maroni». Lui,Bobo,è sereno.Da Cesena, dove ha (re)incoronato Gianluca Pini alla guida dell'Emilia- Romagna, parla da leader. Liquida i guai giudiziari del suo alfiere emiliano come «aria fritta», gelando chi lo accusa di usare due pesi e due misure nelle pulizie interne.

UMBERTO BOSSI IN LACRIME CON ROBERTO MARONI SUL PALCO DI BERGAMO

Del resto, spiega di aver fatto denuncia per violazione del segreto istruttorio sul fronte che riguarda la famiglia Bossi, chiedendo lealtà ai pm dopo nuove indiscrezioni, ieri, su Renzo. Poi, Bobo ribadisce che per ora la Lega non si allea con nessuno dei partiti che sostengono Monti: ai ballottaggi, ognuno per sé. Alle Politiche si vedrà: le alleanze sono «possibili ma non obbligatorie».

Soprattutto, ufficializza il disegno di un Carroccio modello Catalogna: «Potremmo non andare più in Parlamento», restando «forza territoriale». Sarà il congresso federale a decidere. Ma vista da qui, dal terzo congresso che, dopo Liguria e Piemonte, ha decretato la vittoria dell'ala maroniana, è chiaro che l'assise di luglio sarà solo una formalità.

Quel che resta dei cerchisti spera ancora che Bossi scappi col simbolo. Che oggi si presenti in via Bellerio e dica: vuoi fare il segretario? Accomodati, ma il marchio del partito resta mio, dando il via alla scissione.«Non è un caso-annotano- che Giuseppe Leoni, che tace da vent'anni, sia tornato a parlare proprio in questi giorni, e proprio per dire che il simbolo appartiene a lui e ai coniugi Bossi».

giuseppe leoni

Ma non andrà così. Le parole di Leoni più che una minaccia vera sembrano un modo per alzare la posta, o per rassicurare l'ala bossiana. E infatti ieri Maroni ha detto serafico che «i simboli appartengono al movimento, e vengono amministrati dal consiglio federale». Di più: nulla vieta di togliere il nome di Bossi: «Il simbolo evolve, ne abbiamo cambiati tanti».

Luca Zaia

Certo, «i colpi di scena non sono esclusi con l'Umberto». Ma, salvo ripensamenti, l'accordo con Maroni è siglato. Bossi si è convinto che ricandidandosi a tutti i costi spaccherebbe il movimento. È vero, gli amici storici la mettono giù pesante: «Umberto è il cuore della Lega: senza di lui il simbolo è vuoto. Se finisce la sua storia finirà anche la mia» dice amaro Giacomo Chiappori.

«Qui tutti dovrebbero darsi una calmata, e invece rispetto a certi personaggi con la ramazza Caino sembra una brava persona» lamenta Giovanni Torri. Ma tutti dicono di sperare che «fra i due litiganti spunti il terzo».E allora ecco la soluzione. Il terzo uomo si chiama Luca Zaia. Non alla segreteria, ma alla presidenza. E cioè sulla poltrona di chi, alla fine, gestisce il simbolo e le liste elettorali. Un garante, il governatore veneto, che si è sempre tenuto fuori dalla guerra fratricida che ha dilaniato il partito.

Tutti pensavano che Bossi volesse la presidenza per sé. Una scelta che preoccupa i maroniani: «Da lì vorrà continuare a comandare». E che imporrebbe di cambiare lo Statuto, che vieta che segretario e presidente siano della stessa regione. Senza contare che i veneti, che da sempre reclamano più potere, scenderebbero sul piede di guerra. Con Maroni segretario e Zaia presidente, per Bossi verrebbe ritagliato un ruolo di padre nobile.

Matteo Salvini e Guido POdesta LA PADANIA NON è ITALIA

Lo stesso schema di compensazioni dovrebbe ripetersi al congresso lombardo. Lì, per la segreteria ci sono i nomi di Matteo Salvini e Giacomo Stucchi. I più moderati preferiscono il secondo, meno bellicoso, e fanno notare che Stucchi, bergamasco, darebbe rappresentanza a una delle aree più forti della Lombardia.

giancarlo giorgetti lega nord

Ma un punto è fermo, e cioè la presidenza a Giancarlo Giorgetti: «È un numero uno, certo non finirà in bacheca» dice un dirigente. Oggi il presidente lumbard è Roberto Castelli, ma il senatore dovrà stare «fermo un giro»: «È uscito vincente dalla vicenda Belsito, ma poi ha commesso un grande errore, consigliando a Bossi di ricandidarsi».

E poi c'è la Liga veneta.Il segretario sarà Flavio Tosi. Ieri il bossiano Toni Da Re, storico segretario a Treviso, ha avuto il via libera dall'uscente Gianpaolo Gobbo a sfidare il potente sindaco di Verona. Facendo tramontare la candidatura di Massimo Bitonci, il sindaco­sceriffo di Cittadella, che però non si lamenta: «Mi rimetto alla maggioranza, se poi qualcosa dovesse maturare vedremo...». Chissà che non faccia il presidente.

 

LA BANCA D’ITALIA DI IGNAZIO VISCO VARA UN ALTRO GRANDE FRATELLO DEI CONTI CORRENTI

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Francesco De Dominicis per "Libero"

ignazio visco

Stretta in banca per i furbetti delle tasse e sul denaro sporco: controlli a raffica sui conti correnti delle persone fisiche, verifiche a tappeto sulle operazioni con l'estero e lista nera delle attività più a rischio. Con la "scusa" dell'antiriciclaggio e della lotta all'evasione fiscale («strettamente collegati»), Banca d'Italia dà un giro di vite alle procedure per portare a galla fenomeni criminosi. Così allo sportello scatta una vera e propria rivoluzione: basterà fare un po' di prelievi in contante di importi elevati (e tuttavia ancora leciti) e correre il rischio di essere "schedati" e segnalati alla Guardia di finanza.

GUARDIA DI FINANZA jpeg

Un salto di qualità rilevante quello sugli accertamenti in banca, contenuto in una recente comunicazione dell'Unità di informazione finanziaria di Bankitalia, gli sceriffi del riciclaggio. Nel dettaglio, via Nazionale ha reso più stringenti gli «schemi operativi» destinati ai colletti bianchi degli istituti oltre che a notai, avvocati, commercialisti. Di fatto obbligati a passare ai «raggi X» una valanga di operazione relative ai conti, ai depositi e ai movimenti di denaro cash.

Un'impostazione che, in qualche modo, sembra creare il presupposto per la nascita di un nuovo Grande fratello dei conti correnti bancari. Dopo quello dell'agenzia delle Entrate gestito dalla Sogei (braccio informatico dell'amministrazione finanziaria), arriva quello targato Bankitalia. Anche se le informazioni che usciranno (probabilmente) a ripetizione dagli sportelli bancari non arriveranno a via Nazionale, ma ai cervelloni della Guardia di finanza.

PALAZZO KOCH

Del resto, l'antiriciclaggio, per gli aspetti investigativi e di polizia, è una competenza delle Fiamme gialle. Non a caso i nuovi schemi destinati agli istituti e ai professionisti, sono stati messi a punto «in collaborazione» con la Gdf, come spiega il documento di palazzo Koch.

In pratica è stato creato un monitoraggio a 360 gradi, con impegnative "indagini preliminari" da parte dei lavoratori bancari, che si trasformeranno, gioco-forza, in novelli Sherlock Holmes del denaro sporco e dell'evasione tributaria. Forse anche per la crisi che favorisce la criminalità organizzata e la circolazione di denaro sporco, Bankitalia ha deciso di alzare il livello di guardia e i controlli saranno ancora più ampi di quelli (non all'acqua di rose) in vigore finora.

L'altra novità è la black list o, meglio, l'elenco di «settori più esposti» a evasione e riciclaggio.Nella lista nera sono finiti: «attività di pulizia e manutenzione; attività di consulenza e pubblicitarie; settori dei materiali ferrosi, edile, dell'autotrasporto e del movimento terra, dei metalli preziosi, delle opere d'arte; mercati dei cosmetici; commercio all'ingrosso di olio e grano; scambio di servizi e diritti negoziati su piattaforme informatiche; attività di commercio di autoveicoli, di accessori per auto e di beni a contenuto tecnologico (computer, telefoni cellulari)».

Dall'e-commerce agli autosaloni, dal trasporto all'edilizia, dalla consulenza alle oreficerie Bankitalia si fida di pochi. Due le categorie di monitoraggio: frodi fiscali internazionali e frodi nelle fatturazioni. Per stanarle, le banche dovranno controllare sia il profilo «soggettivo» (persone o società attive nelle transazioni finanziarie sotto la lente) sia quello «oggettivo» (tipo di operazione in ballo). In tutto sono state previste 37 distinte verifiche: dalla residenza ai bilanci aziendali, dai prelievi di contante ai paesi destinatari di un bonifico, dalle società di carta alle fatture per consulenze. Un cambio di passo notevole.

evasione-fiscale

Ma «l'evasione fiscale - motiva via Nazionale - in Italia ha dimensioni molto più ampie di altri paesi dell'Unione europea ed è uno strumento utilizzato per precostituire fondi da reinserire nel circuito economico ovvero per agevolare articolate condotte criminose». E magari si darà una botta all'economia sommersa che, una ricerca della stessa Bankitalia diffusa ieri, indica in aumento proprio con la crisi.

È stato registrato un balzo tra il 2006 e il 2008 in parte dovuto al botto del 2007: passando dal totale del 24,6% al 31,1% del Pil. Mentre il sommerso fiscale è aumentato di 3,5 punti percentuali, quello illegale di 3: totale 6,5 punti. Un quadro drammatico, quello dipinto dagli uomini del governatore Ignazio Visco. Che non ha avuto scelta e ha alzato il velo sul Grande fratello no stop.

 

MONTE DEI PAZZI DI SIENA - VENDERE LE QUOTE MPS PER NON FINIRE NELLA BUFERA E BUTTARE ALL’ARIA 300 MLN €…

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Carla Lorenzini per "Economiaweb"

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE CON MALVINA

L'editore-costruttore romano, tra fine 2011 e inizio 2012 ha venduto le quote del Monte. Ma il tempismo prima della bufera gli è costato caro.

Mentre le notizie sui possibili guai giudiziari del Monte dei Paschi cominciavano a circolare il 9 maggio scorso, un azionista, anzi, un ex, tirava un sospiro di sollievo.
«L'uscita da Mps è stata un'idea nostra ed è legata al fatto che il settore bancario non sarà facile nei prossimi anni in Italia e legata anche ai prezzi dell'aumento di capitale di UniCredit». Così parlò il 26 aprile, nel corso dell'assemblea della Caltagirone Editore, Francesco Gaetano Caltagirone spiegando ai soci la scelta di disinvestire da Rocca Salimbeni con una minusvalenza e di entrare nel capitale di UniCredit.

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

Tra una banca interamente radicata in Italia, e UniCredit «che per il 30% ha le sue attività in Italia e ha molti punti di eccellenza in paesi con migliori prospettive di crescita come la Turchia e la Polonia, si è deciso di puntare su piazza Cordusio», aveva aggiunto in quella occasione.

UN TEMPISMO AZZECCATO MA ONEROSO
Oggi in molti fanno notare quanto sia stato tempestivo, e strategicamente azzeccato vista l'aria che poi ha cominciato a tirare sulla Rocca, l'addio al Monte dell'immobiliarista e editore romano col pallino della finanza (per anni è stato considerato uno degli imprenditori più liquidi d'Italia).
Uscita tempestiva ma comunque onerosa. I titoli (in carico fra 0,80 e 1 euro) sono stati ceduti a prezzi di saldo (0,2-0,3 euro) tra Natale 2011 e gennaio di quest'anno.

ADDIO ALLA ROCCA PER UN PEZZO DI UNICREDIT
La somma ricavata dalla vendita del pacchetto (un centinaio di milioni) è stata rimpolpata con altri fondi e investita per rilevare l'1% circa di Unicredit a prezzi poco sotto i 3 euro con un esborso stimato di circa 150 milioni.

montepaschi siena sede

Ma secondo i calcoli degli analisti, con l'investimento senese l'ingegnere ci avrebbe rimesso più di 300 milioni. Nel bilancio consolidato 2005 della Fgc spa, ad esempio, il pacchetto di 104,5 milioni di azioni Mps era valutato al costo d'acquisto di 225,58 milioni di euro. Negli anni sono stati poi aggiunti 197 milioni impiegati nell'aumento di capitale 2008 della banca e altri 96 milioni per quello di giugno 2011, più numerose altre operazioni di trading.

2011, UN ROSSO DA 50 MILIONI
Non solo. A pesare sul risultato netto 2011 del Gruppo Caltagirone (negativo per 50 milioni) sono state soprattutto «le minusvalenze realizzate nella vendita sul mercato di azioni quotate in portafoglio e delle svalutazioni di azioni quotate effettuate per adeguarne il valore di carico ai corsi di Borsa al 31 dicembre 2011», recitava la nota della società senza aggiungere dettagli. Anche se è presumibile che il riferimento principale fosse alla cessione della partecipazione nel Monte dei Paschi.

GIUSEPPE MUSSARI

FORSE CONVENIVA USCIRE MOLTO PRIMA
«La quota in Mps», ha però sottolineato ad aprile Caltagirone nell'assemblea di Caltagirone Editore, «è stata lì per nove anni e tutti i soci l'hanno approvata. Non c'è mai stata nessuna critica in assemblea e questo perché quella partecipazione guadagnava. Ci sono stati dei momenti in cui valeva due volte e mezzo il prezzo di carico. Purtroppo, ha aggiunto Caltagirone, «è andata così, ma non mi sento di dare colpe al cda».

Quando era vicepresidente a Siena, si dice che Caltagirone volesse far diventare il Monte dei Paschi la prima banca di Roma. Ere geologiche fa, per i tempi della finanza.
Tanto che, in coincidenza con la sua uscita dal capitale di Mps, anche l'antica filiale della banca nella sede romana de «Il Messaggero» ha avviato il trasloco.

 

 

CHE PARA-GURU IL BANANA! - FECE CERCARE LAVITOLA DAL SUO LEGALE PER UNA DEPOSIZIONE “DIFENSIVA”…

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Marco Lillo per il "Fatto quotidiano"

MARTINELLI LAVITOLA BERLUSCONI VARELA

Berlusconi alla fine di marzo 2012 ha dato mandato al suo avvocato Alessandro Sammarco di andare in Argentina per incontrare il latitante Valter Lavitola e per ascoltare e verbalizzare, sotto giuramento, la verità dell'ex direttore dell'Avanti. La circostanza è emersa durante l'interrogatorio di Lavitola da parte dei pm Vincenzo Piscitelli, Francesco Curcio e Henry John Woodcock, il 5 maggio scorso.

LARRIVO DI LAVITOLA A FIUMICINO jpeg

Quel giorno i magistrati hanno ascoltato per ore la versione di Lavitola su molte vicende: gli aiuti ricevuti durante la latitanza prima a Panama, poi in Brasile e infine in Argentina; il destino dei 500 mila euro messi a disposizione per Gianpaolo Tarantini da Silvio Berlusconi e i contatti con l'Italia.

I pm napoletani incalzano Lavitola sulla questione dei legali che lo hanno incontrato negli ultimi mesi. A partire dall'avvocato Eleonora Moiraghi, la penalista che difende l'ex direttore dell'Avanti sul fronte dei contributi illecitamente percepiti.

"la Moiraghi doveva venire accompagnata dall'avvocato Alessandro Sammarco... quello che aveva chiesto di fare l'interrogatorio difensivo... dopodiché non è venuta più, in quanto l'Avvocato Gaetano Balice ha ritenuto non opportuno questo interrogatorio difensivo che io, invece, avrei voluto fare".

LAVITOLA

Il pm Francesco Curcio si incuriosisce: "Che vuol dire interrogatorio difensivo?" e Lavitola spiega: "Allora, l'Avvocato Sammarco si era proposto di fare un interrogatorio difensivo nell'interesse di Berlusconi". A quel punto interviene il pm Woodcock: "Ma interrogatorio difensivo in senso stretto o l'interrogatorio difensivo era... insomma, voleva riscattare lui".

Valter Lavitola

A questo punto Lavitola sbotta: "Perché non glielo chiede a lui (Sammarco, ndr)? Così lo sente, voglio dire; io non lo so che cosa voleva venire a fare; lui disse che voleva venire a fare un interrogatorio difensivo; ...io non ho avuto rapporti con Sammarco, solo tramite Balice, e poi dopo tramite l'avvocato Eleonora Moiraghi, avevano... questo aveva deciso di venire a fare l'interrogatorio difensivo; Balice si è opposto a questa cosa e questo qui non è venuto". Lo scenario che emerge ha davvero dell'incredibile.

Come ha raccontato la sorella, Maria Lavitola, almeno da novembre del 2011 il latitante Lavitola sta cercando disperatamente di contattare l'ex premier per chiedergli 5 milioni di euro minacciando in caso contrario sconquassi e rivelazioni. Prima invia la fidanzata brasiliana dall'avvocato Gennaro Fredella e gli chiede di portare la sua ambasciata al Cavaliere. L'avvocato però rifiuta e allora Valterino ritenta il contatto tramite l'imprenditore italo-argentino Carmelo Pintabona. Anche in questo caso, a detta di Lavitola, il contatto fallisce perché Pintabona viene bloccato dalla Polizia mentre entra o esce dal Palazzo di Berlusconi.

Silvio Berlusconi

Poi i giornali cominciano a raccontare dell'imminente rientro di Valter e il premier, preoccupatissimo per la sua posizione, che fa? Pensa di inviare (due settimane prima dell'atterraggio di Lavitola a Fiumicino) l'avvocato Sammarco per farsi dire in un verbale che poi sarebbe potuto sparire con lo schiocco delle dita (non c'è obbligo di depositarlo nel fascicolo) quello che Lavitola minacciava di rivelare.

Se la manovra salta lo si deve solo all'avvocato di Lavitola, Gaetano Balice. Il 29 marzo l'avvocato Alessandro Sammarco scrive via fax ai tre legali che difendono Lavitola per chiedere di sentirlo con l'assistenza di un difensore. Sammarco è stato investito da un esplicito mandato di Silvio Berlusconi e nell'interesse del suo assistito vuole assumere sommarie informazioni da parte dell'ex direttore dell'Avanti che egli stesso qualifica come latitante.

La richiesta è inconsueta, ma Sammarco la motiva con gli articoli 327 bis e 391 bis del codice di procedura penale. La risposta di Gaetano Balice arriva nei primi giorni di aprile, sempre via fax e ha un tono abbastanza ruvido. "La sua richiesta allo stato non appare realizzabile", scrive Balice nei primi giorni di aprile, due settimane prima che Lavitola si consegni, "questo mio convincimento si fonda prima di tutto sulla circostanza che nella sua istanza non vi è riferimento al procedimento tuttora pendente presso la Procura di Roma che vede il suo assistito Silvio Berlusconi e Valter Lavitola in posizioni apparentemente inconciliabili".

I pm Woodcock e Francesco Curcio

In quel procedimento, infatti, Lavitola è l'estortore e Silvio Berlusconi, teoricamente, la vittima dell'estorsione. Nella sua lettera, inoltre, l'avvocato Balice aggiungeva poi un secondo motivo che gli intimava di rispondere picche a Sammarco e Berlusconi: "Sottolineo che il dottor Lavitola è allo stato latitante in seguito all'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare da parte dell'autorità giudiziaria di Napoli e Bari" che per inciso lo stava cercando.

L'avvocato Alessandro Sammarco, sentito dal Fatto, non demorde: "Rivendico il mio diritto, in qualità di difensore di Silvio Berlusconi, di sentire anche il latitante Lavitola e confermo che nei prossimi giorni mi attiverò per sentirlo in galera". Al Fatto che gli chiede se non gli sembri grottesco che un "quasi coindagato" come Berlusconi lo inviasse in Argentina a parlare con Lavitola, Sammarco replica: "Mi rendo conto che siamo di fronte a una situazione inconsueta, ma la legge consente questa attività e in qualità di difensore avevo il dovere di esperire tutti i rimedi utili".

 

L’AUSTERITÀ NON PAGA - PRIMA SAKÒ, POI IL RIBALTONE IN GRECIA E NEL NORD RENO: LA MERKEL È AVVERTITA…

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Maurizio Ricci per "la Repubblica"

MERKEL SARKOZY

Sono bastate poco più di due settimane per rovesciare la dinamica politica che ha dominato l´Europa negli ultimi due anni. Nelle prossime, sentiremo, probabilmente, parlare più di crescita che di austerità e rigore. E anche se la situazione, soprattutto dei paesi più deboli, resta fragile e precaria, non è detto che la svolta dispiaccia a mercati finanziari spaventati, in questo momento, soprattutto dalla recessione.

MERKEL SARKOZY

Sono state due settimane che hanno visto i margini di manovra di Angela Merkel e, in generale, l´egemonia tedesca sulla politica europea ridursi progressivamente. Prima, il vertice di Washington e le pressioni del Fmi su Berlino per un allentamento del rigore, poi la caduta, sullo stesso tema, del governo olandese, finora fra gli alleati più fedeli della Merkel.

Ancora, la vittoria di Hollande in Francia e la rivolta dell´elettorato greco. Infine, ieri, la sonora sconfitta nelle elezioni locali (attesa, ma non in queste proporzioni) che costringerà la Merkel a trovare un terreno d´intesa con l´opposizione socialdemocratica, in direzione di una politica interna più espansiva. Il risultato è che, mercoledì, quando incontrerà il cancelliere tedesco, François Hollande si troverà di fronte una Merkel più morbida di quanto potesse aspettarsi ancora pochi giorni fa.

ANGELA MERKEL E NICOLAS SARKOZY

UNA NUOVA POLITICA EUROPEA
Questo non significa una inversione a U nella politica europea. Berlino non accetterà di rimettere in discussione il patto fiscale, siglato solo due mesi fa. Non accetterà di rivedere il mandato della Bce, consentendole di intervenire direttamente a finanziare il debito dei paesi dell´euro. Non accetterà gli eurobond e la conseguente partecipazione dell´intera Europa al debito dei singoli paesi.

Non accetterà, contrariamente a quanto molti chiedono, di aumentare la dotazione del Fondo salva Stati. Probabilmente, non accetterà neanche che si allenti la pressione su Atene e sui partiti greci, chiamati ad onorare gli impegni presi con Bruxelles. Ma l´abbozzo di una diversa politica europea contro la crisi era già emerso nei giorni scorsi ed è uscito rafforzato dal risultato delle elezioni tedesche.

HOLLANDE

IL PATTO FISCALE
Il primo elemento riguarda il patto fiscale. Non si tratta di rivederne gli obiettivi di risanamento, ma di aggiustarne il calendario. Le cadenze previste attualmente per raggiungere il pareggio di bilancio e il rientro dal debito vengono giudicate, da molti economisti, eccessivamente punitive, al punto da aggravare la recessione e, di fatto, irrealistiche. Di fatto, nessuno, né nelle capitali, né nei mercati, crede che la Spagna possa effettivamente centrare un disavanzo al 3 per cento del Pil già l´anno prossimo.

E, a Bruxelles, infatti, si sta già, ufficiosamente, discutendo di un rinvio per Madrid. Una volta che sia consolidato il percorso di discesa del disavanzo, ritardare l´obiettivo di uno o due anni, rendendolo più realistico, non dovrebbe modificare sensibilmente le aspettative dei mercati. Questa l´opinione, fra gli altri, del Fmi. Per l´Italia, tenuta, in linea di principio, al pareggio di bilancio già l´anno prossimo, sarebbe una boccata d´ossigeno, che scongiurerebbe una nuova manovra di tagli e rincari fiscali.

GLI STIMOLI ALL´ECONOMIA
Il secondo elemento che si fa strada, come perno di una nuova politica europea, è un intervento attivo di stimolo all´economia. Vanno in questa direzione i project bonds, su cui i tedeschi sembravano già disponibili: in sostanza, affiancare la garanzia della Ue a grandi progetti infrastrutturali, lanciati dai privati. A Bruxelles, si pensa che, in questo modo, potrebbero essere varati investimenti per 200 miliardi di euro.

BUNDESBANK

Sulla stessa linea, a livello nazionale, potrebbero - come da tempo chiede l´Italia - essere esonerati dai vincoli di bilancio una serie di investimenti pubblici, sempre destinati alle infrastrutture. L´idea piace poco ai tedeschi, ma offre due vantaggi: a medio termine, migliora la dotazione di infrastrutture e, dunque, le potenzialità di crescita delle singole economie, mentre, nell´immediato, mobilita appalti, commesse, investimenti e assunzioni.

L´INFLAZIONE TEDESCA
Il terzo elemento riguarda la politica interna tedesca. È probabile che, nella sconfitta di ieri della Merkel, incida pesantemente la politica restrittiva adottata in questi anni, che ha impedito di ridistribuire più largamente i benefici della prosperità raggiunta dalla Germania. Il governo tedesco aveva sentito la tempesta arrivare e, negli ultimi giorni, aveva aperto la porta alle richieste di aumento dei salari, anche ove questi producessero maggiore inflazione. È un punto cruciale per tutta l´Europa.

Jens Weidmann

Dato che l´area euro condivide la stessa moneta, se in alcuni paesi si applica una politica fortemente recessiva, improntata all´austerità, occorre che questa venga compensata da una politica più espansiva negli altri paesi. In buona sostanza, occorre che i consumatori tedeschi spendano di più e importino più merci dai paesi sottoposti all´austerità. Un po´ più d´inflazione in Germania avrebbe anche l´effetto di accelerare il recupero di competitività da parte degli altri paesi, mentre oggi, paradossalmente, l´inflazione tedesca è fra le più basse in Europa.

È facile prevedere le resistenze della Bundesbank, il cui presidente, Jens Weidmann, ha già fatto sapere che vale per la Germania l´obiettivo europeo di tenere l´inflazione al 2 per cento. Ma, in realtà, il mandato della Bce è di tenere la media dell´inflazione di tutta l´area euro al 2 per cento, ciò che può avvenire con un´inflazione tedesca al 3 per cento e all´1 per cento altrove.

 

 

PAOLO FLORES D’ARCAIS: “RENZI È PERFINO INCAPACE DI SCRIVERE DUE RIGHE DI POLEMICA”

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Riceviamo e pubblichiamo:

PAOLO FLORES DARCAIS

Lettera 1
Per Bigador
In risposta a Renzi
E' vero, nato nel 1944, io sono un vecchio (da tre anni ho lo sconto al cinema) che per passione civile e coerenza di ideali è rimasto giovane, Matteo Renzi è invece un giovane nato vecchio, perché cresciuto fin da tenera età nella nomenklatura della casta partitocratica. Ed è perfino incapace di scrivere due righe di polemica senza inciampare in un errore marchiano: nel 1963, quando io fui espulso dal Pci, Renzi non era affatto "all'asilo" ma ancora "in mente Dei". Il buon Dio avrebbe creato ex nihilo l'anima irripetibile di Matteo Renzi solo undici anni dopo, al momento del suo concepimento.
Paolo Flores d'Arcais

MATTEO RENZI

Lettera 2
Qualcuno dica ad Elsa moglie di Rigor Montis che quello che lei spende dal parrucchiere Roberto D'Antonio in una seduta potrebbe nutrire per un mese una famiglia messa sul lastrico dalle politiche pseudo-economiche di quell'incapace del marito.
Monti Must Go

Lettera 3
Caro Dago,
dopo le notizie teutoniche sui conti pasticciati per entrare in zona Euro, sto ancora attendendo le doverose smentite di Ciampi e Prodi...
Recondite Armonie

Lettera 4
Caro Dago,
Abbiamo sempre deplorato chi si comporta da forte coi deboli e da debole con i forti e stigmatizzato il fatto che chi ruba una mela va in galera, mentre chi ruba miliardi in qualche modo la sfanga. Ma, ora , dimmi se questo stillicidio di intercettazioni e scoop sul Trota e gli altri leghisti, i cui traffici non superano mai poche migliaia di dollari e il contemporaneo silenzio, al limite dell'omertà, sui traffici milionari di Penati e del Montepaschi, non rientra nelle fattispecie suddette ?! Possibile che non ci sia un'intercettazione tra Penati e Bersani, o tra Bersani e Mussari ? E se non c'è, i PM ci dicano come mai, visto che quelle sui Berluscones e i Leghisti sono migliaia di migliaia !
Salve
Natalino Russo Seminara

Prodi e Ciampi

Lettera 5
Dago dahhling, a proposito delle accuse di molestie sessuali gaie indirizzate a John Travolta, t'immagini che fine farebbe qualcuno che facesse analoghe accuse a qualche "untouchable" (o con la s del plurale) che era presente alla cena da 15 milioni di dollari del plastificato "silver grandad" George Clooney a Malibu? Ora come ora, il silenzio stampa o peggio. Tra 10 o 20 anni - quando "the untouchable" sarà diventato "touchable" - qualche milione di dollari per un libro dal titolo pressapoco "The way we were in love: XX and I" oppure "Those were the days of wine and roses with XX". Quando si dice l'imperialismo "democratico" del "In Gold we trust"!
Natalie Paav

Lettera 6
Dago, sara' pure inchiavabile ma l'ha presa in quel posto!
un abbraccio volgare ma lucido!
Lo scrondo

euro_cappio

Lettera 7
Caro Dago,
Sono passati 39 giorni dall'impegno dei presidenti delle camere per rivedere la legge sui finanziamenti dei partiti, ma nulla è stato fatto. Nonostante il malcontento che impera nel paese, i politici continuano ad ignorare i desideri dell'elettorato e poi si meravigliano del successo di Grillo, e cercano inutilmente di sminuirlo accusandolo di demagogia. Vorrei suggerire ai politici di svegliarsi, in tempo, da questo torpore.
Annibale Antonelli

Lettera 8
Caro DAGO
Leggiamo che secondo gli analisti l'uscita della Grecia dall'eurozona comporterebbe un precipitare della situazione in Italia Spagna Portogallo. Parliamo solo di noi. La Grecia ha un PIL che è si e no quello della provincia di Treviso. Quanto vediamo in vendita di "made in Greece" a parte la feta e le olive?

Bene, delle due l'una: o è proprio così, e quindi chi ha messo su la baracca dell'euro era un completo incosciente, se basta il default di una Treviso balcanica a mandarci in malora; oppure non è così, e allora chi ce lo dice ci prende per il culo. Ai dagonauti il compito di riempire quel "chi" delle due ipotesi con nomi e cognomi. Comunque, parafrasando De Gaulle (che parlava di guerra e di generali), l'economia è troppo importante per lasciarla agli economisti.
Saluti BLUE NOTE

GIANFRANCO FINI

Lettera 9
Dago ahò,
te posso dì che hanno fatto sti politici a noi italiani c'hanno sgretolato er cornicione dela cappella !!!!!!!
ahòòò
becerus

Lettera 10
Belen Rodriguez, l'altra sera durante la trasmissione della De Filippi, fischiata dal pubblico, si è dovuta quasi giustificare per essersi innamorata di un giovane ballerino ed aver lasciato Fabrizio Corona. A mio parere ha fatto un salto di qualità, ma è solo un'opinione personale senza importanza. Paolo Bonolis ha fatto lo spiritoso e le ha chiesto se la gara consistesse nello scegliere uno dei cinque ballerini presenti. E lei: "Anche lei avrà cambiato donna durante la sua vita". Salto di qualità. Mi stupisco che Bonolis non abbia replicato: "Ma io sono un uomo". Magari lo avrà pensato, giacché questa è ancora la mentalità di molti italiani: se un uomo cambia più volte partner, è un simpatico dongiovanni, se è una donna a passare da un amore a un altro, è un po' puttana.
Attilio Doni

RENATO SCHIFANI

Lettera 11
caro dago solo per sottolineare l'invidia che prova ferrara nei confronti di saviano, e' pari al suo peso. da ricordare che se il suo programma e' in tv e' solo perche' e' stato e sempre sara' il leccaculo di b.. darebbe l'anima per raggiungere un gradimento come quello di saviano , ma non potendolo fare , lo sbeffeggia. patetico . v melis

Lettera 12
Caro Dago,
prima Hollande, adesso la Kraft con la sconfitta della Merkel e tutti in Italia a gongolare, da sinistra a destra. Adesso attendiamo, con ansia, le svolte toccasana per superare la crisi ed avviare la crescita. Nel frattempo si attendono lumi sul ruolo della commissione Ue, del parlamento europeo, dei vertici Ecofin e dei vertici di capi di Stato e di governo. Cordiali saluti.
Giovanni Attinà

Lettera 13
Hello Dago, non volevo menare gramo, ma dopo il Salva Italia, il Cresci Italia, il Semplifica Italia, so arrivati i dati Bankitalia sulle entrate fiscali, e mò sò cazzi: -0,5%trimestre, -3,6% il solo mese di marzo. In peggioramento quindi. Blitz fiscali - faremo pagare gli evasori - accise alle stelle, aumento iva e chi più ne ha più ne metta. Ma perché qualsiasi cretino si sarebbe reso conto che aumentando le tasse a questo livello e impedendo la circolazione del denaro sarebbero diminuiti i consumi e quindi la base imponibile, mentre i super tecnici, forse troppo occupati a studiare complicati algoritmi finanziari non si sono resi conto di quanto andavano combinando?

GIULIANO FERRARA

Ma sti conti pubblici come li risanano visto che le entrate fiscali diminuiscono, lo spread aumenta, una pletora di aziende è sull'orlo del fallimento e adesso arriveranno nuove ondate di licenziamenti? Porteranno l'Iva al 25% e limiteranno l'uso del contante a 100 euro? Oppure ScaricabarileMonti ci racconterà che è colpa del Trota?
Max

Lettera 14
Super Dago
Saviano dovrebbe aprire la puntata dedicando a Giulianone un venetissimo "te piasaria anca a ti eh?"!
Kuss da Berlino
Pimpa

Lettera 15
Povero Giulianone, bisogna comprenderlo: dev'essere dura la vita dell'ex-tutto (comunista barricadero, craxiano, agente CIA, berlusconiano, cattolico-ateo e ha solo 60 anni)! Altri al posto suo si godrebbero le milionate assicurategli dallo zio Silvio, Lui invece si sente ancora un Brancaleone alle Crociate. Quel giorno che decidesse di farsi del bene buttando la chiave, ci sentiamo di chiedergli confidenzialmente, da ex a ex: si porti appresso anche il vecchio compagno di un tempo Uolter Veltroni.

saviano b

Lettera 16
Caro Dago,
secondo il periodico Der Spiegel i signori Romano Prodi e Carlo Azeglio Ciampi falsificarono (forse è meglio dire alterarono) i dati contabili italiani per consentire all'Italia l'entrata nell'euro. Secondo il signor Vincenzo Visco al cancelliere Kohl, che sapeva del
trucco, andava bene perché conveniva alla Germania. Potrei sapere allora chi kaiser ha curato gli interessi dell'Italia? Avevamo personaggi eletti e soprattutto pagati da noi. Perché? Puoi farmelo sapere? Grazie.
Luciano Venturini Autieri

 

 

 

FUGA DA HOLLANDE - I RICCHI FRANCESI STANNO COMPRANDO CASA E TRASFERENDO LA RESIDENZA IN BELGIO, SVIZZERA E INGHILTERRA

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Andrea Bonanni per "la Repubblica"

Addio VII arrondissement con la tour Eiffel e il boulevard Sait-Germain; adieu XVI con il Bois de Boulogne e il Trocadero. Ormai il più chic dei venti arrondissements parigini è il "ventunesimo", come è stato scherzosamente soprannominato il quartiere che si colloca tra gli stagni di Ixelles e il bois de la Cambre, a Bruxelles.

HOLLANDE E TRIERWEILER FRANCOIS HOLLANDE

La grande fuga dei ricchi francesi dalla sinistra al potere, e soprattutto dalle tasse presenti e future, era già cominciata in sordina ai primi dell´anno. È poi diventata un fuggi-fuggi poco prima delle elezioni, quando i sondaggi davano vincente Hollande e la sua proposta di una tassa del 75 per cento sui redditi oltre il milione. Ora, dopo il secondo turno delle presidenziali, ha assunto le proporzioni di un esodo incontrollabile.

Si calcola che siano ormai 200mila gli espatriati francesi in Belgio. Di questi, circa 5mila hanno un patrimonio personale valutato attorno ai 30 milioni: un piccolo esercito che vale 150 miliardi di euro. I belgi, che non mancano di senso dell´umorismo, li hanno ribattezzati "i nuovi sdf". I "vecchi" sdf sono i barboni, sans domicile fixe.

HOLLANDE

Questi, invece, sono sans difficultés financières. Le società immobiliari, soprattutto quelle specializzate nella vendita di case e appartamenti haut standing, si fregano le mani. Mediamente, hanno già raggiunto a fine aprile la quota di clienti francesi che normalmente coprivano in un anno. E le valutazioni dicono che il grosso degli esiliati fiscali deve ancora arrivare.

FRANCOIS HOLLANDE

Intendiamoci, il Belgio non è certo un paradiso fiscale. L´imposizione sui redditi è tra le più alte d´Europa. Ma non c´è una tassa patrimoniale equivalente alla famigerata Isf francese, e quella sui redditi da capitale è considerata modesta. E, soprattutto, anche se il governo belga è presieduto dal socialista Elio di Rupo, non c´è un Hollande che minaccia ulteriori stangate.

Ancora prima delle elezioni, Philippe Marini, presidente della commissione finanze del senato francese, spiegava a Le Figaro che, se negli anni scorsi si registrava un espatrio al giorno tra i contribuenti sottoposti alla tassa sui grandi patrimoni, la cifra era raddoppiata negli ultimi mesi, e tutto lascia credere che aumenterà in modo esponenziale dopo la vittoria socialista.

«Tra molti francesi si è diffuso il panico: i ricchi si sentono messi all´indice e c´è la prospettiva di sempre nuove tasse. Qui sta arrivando gente. Se c´è qualche migliaio di persone che vengono con energia, capitali e spesso anche voglia di fare impresa, tanto meglio per il Belgio», dice Manoel Dekeyser, titolare di un grosso studio belga di avvocati fiscalisti, specializzati nella consulenza per gli espatriati, che negli ultimi mesi ha visto triplicare la propria clientela.

bruxelles

Il Belgio, naturalmente, non è l´unica meta dei ricchi d´Oltralpe. Anche in Gran Bretagna e in Svizzera si registra un afflusso notevole di "profughi fiscali". Il Times riferisce di un immobiliarista londinese che ha aperto un ufficio in South Kensington, vicino al Lycée francais, con personale di madrelingua francese per accogliere la nuova ondata di clienti.
Ma, alla fine, molti "expat" finiscono per scegliere Bruxelles per almeno tre buoni motivi.

Innanzitutto il fatto che si tratta di una città essenzialmente francofona dove, nonostante i mugugni e un proliferare tra i nuovi immigrati di barzellette sui belgi, i francesi si sentono a casa. In secondo luogo il fatto che il mercato immobiliare è molto più basso che a Parigi, o Londra o Ginevra. «C´è gente che, anche dopo aver subito un salasso fiscale sulla vendita dell´appartamento di Parigi, qui riesce con i soldi che gli restano a comprarsi case o appartamenti grandi tre volte quelli che hanno venduto e altrettanto di prestigio», racconta un immobiliarista con agenzia nel centro di Bruxelles.

parigi

Infine, Parigi è veramente a un passo. Con il Thalys, ci si mette un´ora e un quarto: una comodità che permette di affrontare senza drammi gli attacchi di nostalgia, o di continuare a curare i propri affari lasciati in Francia. Del resto questa non è la prima ondata di immigrazione dei ricchi francesi. La prima data dalla vittoria di Mitterrand negli Anni ´80. E i profughi di allora si sono così bene ambientati che ben pochi sono tornati in patria nonostante i lunghi decenni di governo della destra gollista.

Ora però il fenomeno sta prendendo proporzioni tali che il sito internet Cityplug.be ha perfino pubblicato una dettagliata "Guida all´acclimatamento dei francesi delusi dalle elezioni" in cui si consigliano ai nuovi arrivati quartieri, negozi, ristoranti, palestre e perfino panetterie dove trovare le irrinunciabili baguettes: tutto, naturalmente, al top del lusso e della ricercatezza. In pochi giorni la pagina web è stata "raccomandata" da oltre 2mila internauti.

 


IL GIRO DEI FONDI NERI DI DACCÒ PASSA ANCHE ATTRAVERSO LA “MANFRID” FIDUCIARIA DEL MASSONE SANDRO FENYO

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1- COMUNIONE E INIZIAZIONE
Libero D'Agostino per "il Caffè"

ROBERTO FORMIGONI jpeg

Dalla sede della Norconsulting a quella della Manfid ci sono solo poche centinaia di metri. Ma in mezzo c'è la Massoneria. Tra Giancarlo Grenci - l'ex direttore della fiduciaria di via Balestra che ha svelato alla magistratura milanese gli affari di Pierangelo Daccò - e Sandro Fenyö, l'altro fiduciario al servizio dell'astuto faccendiere di Comunione e liberazione, sono comparsi pure i Liberi Muratori di Lugano.

Un servizio che, secondo qualificate fonti del Caffè, sarebbe stato propiziato e officiato da autorevoli esponenti della massoneria cittadina, coinvolgendo direttamente la Manfid di Fenyö, sino all'anno scorso Maestro Venerabile della Loggia Brenno Bertoni.

Un'operazione le cui ricadute giudiziarie hanno inasprito lo scontro all'interno della massoneria luganese: da una parte i vecchi Fratelli, che in questi anni hanno gestito nell'ombra affari e potere, dall'altra una fronda, tanto consistente quanto decisa, che vorrebbe fare pulizia una volta per tutte nell'Ordine.

LOGO FONDAZIONE MAUGERI

Intanto, dalla società di Fenyö, la pista seguita degli investigatori ha imboccato un'altra strada. Verso gli uffici di Paolo Mondia, titolare della fiduciaria di via Frasca, che potrebbe aver gestito una fetta consistente dei fondi neri accumulati da Daccò grazie alle sue entrature nel sistema sanitario lombardo.

L'ex Venerabile Fenyö e Daccò il gran cerimoniere di CL che teneva "al guinzaglio come un cagnolino" Roberto Formigoni, il Memore domine che governa la Lombardia. Un massone e un ciellino: il diavolo e l'acqua santa. Il libero pensiero dei "grembiulini bianchi" e l'integralismo religioso di Comunione e liberazione, due mondi antitetici. Ma Daccò a Lugano non macinava farina per ostie.

Nella retrovia logistica e finanziaria di CL, riempiva sacchi e sacchi di milioni. Una settantina quelli distratti dalla Fondazione Maugeri di Pavia, più altre decine volati via dall'Ospedale San Raffaele del fu don Luigi Verzé. Oggi Fenyö si ritrova sulle spalle il carico da undici di un'accusa per concorso in riciclaggio; chi lo conosce, però, assicura che non ha la furbizia professionale per gestire gli affari occulti di Daccò. Sulla piazza lo definiscono "un uomo telecomandato".

Don Luigi Verze'

Ma la sua disavventura giudiziaria e finanziaria è deflagrata nella massoneria luganese. "Dietro Fenyö ci sono Fratelli di ben altro spessore. Questa storia non fa che aumentare l'insofferenza e la rabbia verso questo modo di rappresentare l'ordine massonico nella profanità" (verso l'esterno, ndr.). A parlare è un massone molto addentro lo scontro che oggi attanaglia le due logge di Lugano; oltre alla Bertoni, anche quella più potente e conosciuta de Il Dovere.

"La Massoneria in Ticino sta vivendo una sorta di coma etico, per alcune Logge si può parlare di questione morale aperta. L'Ordine è controllato da vecchi massoni che sono stati protagonisti di comportamenti definiti da tutti opachi, ma che sempre, grazie a complicità politiche, sono usciti indenni da ogni bufera. Ma la pax massonica oggi non regge più", rivela la fonte del Caffè, dietro garanzia del più assoluto anonimato.

Una gola profonda che, dall'interno stesso Ordine, snocciola nomi e fatti, e su cui il Caffè tornerà con un prossimo servizio. Le accuse mosse ai vecchi massoni sono di abusi nella conduzione delle logge e spregiudicatezza negli affari.

ANTONIO SIMONE EX ASSESSORE REGIONALE LOMBARDO ALLA SANITA

Tra i massoni più contestati, precisa la fonte, spicca Augusto Airaldi, ex dirigente industriale, esponente del Plrt e storico presidente della Società operai liberali. Alla vecchia guardia si rimprovera pure di non voler cedere il passo ai massoni slegati dai padronati politici: "Ma soprattutto il fatto di accettare nelle logge cittadini italiani e svizzeri che hanno portato e portano sul territorio affari oscuri e costumi diversi da quelli della tradizione massonica svizzera. Accuse a cui il vecchio establishment ha reagito con punizioni, minacce e censure. Tutt'ora c'è un clima da caccia alle streghe".

Intanto, per i conti di Daccò si batte ora la pista del fiduciario Mondia, nei cui uffici perquisiti due volte è stata sequestrata parecchia documentazione. Per gli inquirenti era lui il referente luganese dell'italiano Claudio Massa, il commercialista della Fondazione Maugeri e braccio destro del direttore Costantino Passerino: l'uomo che per sfuggire all'arresto stava brigando per farsi ricoverare in una clinica in Ticino.

2 - I CONTI SEGRETI DI DACCÒ IN UNA FIDUCIARIA SVIZZERA È CACCIA AL FORZIERE DI CL
Paolo Berizzi e Davide Carlucci per "la Repubblica"

Segreti e flussi di denaro sono tutti concentrati nel giro di poche centinaia di metri, nel cuore finanziario di Lugano. Un palazzo, in via Pelli, ospita la fiduciaria Manfid Sa, un altro, in via Balestra, la Norconsulting & Partners, un altro ancora, in via Frasca, lo studio di consulenza fiscale e aziendale Mondia & Associati. E poi c´è, in via Magatti, la sede centrale della Banca Svizzera Italiana. In questi incroci di strade dal traffico ordinato e dai mille neon che illuminano anche di notte, potrebbero essersi incrociate le strade di massoneria e Cl. Il diavolo e l´acquasanta, alleati nel nome degli affari. Un matrimonio che però sta provocando una spaccatura tra i grembiulini elvetici.

Alfredo Robledo

L´inchiesta della procura di Milano sui fondi neri della Maugeri - titolari i pm Orsi, Pastore, Pedio e Greco, coordinatore l´aggiunto Greco - porta sempre più verso il Canton Ticino. Qui avevano sede le fiduciarie attraverso le quali il faccendiere Piero Daccò e l´ex assessore Dc Antonio Simone, entrambi amici del governatore lombardo Roberto Formigoni ed entrambi in carcere, facevano sparire i soldi della fondazione nei paradisi fiscali.

La scelta di passare dalla Svizzera è casuale o è legata a una precisa strategia di Comunione e Liberazione? Da tempo si dice che è lì il forziere del movimento di don Giussani. E da tempo si parla anche di una «espansione» del movimento clericale nella confederazione, dove conta già su alti prelati, banchieri e uomini di governo. Le carte arrivate a Milano tramite rogatoria dalla Svizzera fanno pensare a legami consolidati.

Della Norconsulting, la società a cui si appoggiava Daccò, fa parte infatti, Andrea Galafassi, uomo di Cl. Era lui, dal 2006, a occuparsi dei conti del gran cerimoniere dei viaggi in barca (e in aereo, verso i Caraibi) di Formigoni. A febbraio, quando già si sentiva puzza di bruciato - Daccò era in carcere per il crac San Raffaele, nella cui indagine era spuntato il nome di un altro fiduciario svizzero ciellino, Rudy Cereghetti - Simone, da poco sentito come testimone nell´indagine che porterà agli arresti per la Maugeri, incontra Galafassi e un altro personaggio di primo piano di Cl in Svizzera. In un ristorante alle porte di Milano, parlano dei rischi del ciclone giudiziario che potrebbe abbattersi sui memores ticinesi. L´ultima cena prima degli arresti.

salvatore maugeri

A far scattare le manette sono le rivelazioni di Giancarlo Grenci, un altro della Norconsulting che ha gestito i conti di Daccò. Il suo posto è stato preso nel 2011 da Sandro Fenyo, capo della loggia massonica Brenno Bertoni di Lugano: è lui, secondo il racconto di Grenci, a raccomandare Daccò presso i vertici della Banca svizzera italiana. Una sigla, Bsi, che compare un´altra volta nelle indagini sui conti di Cl in Svizzera: è l´istituto nel quale Alberto Perego, memore domini segretario di Formigoni, accende il conto Paiolo sul quale sarebbero arrivati, fino al 2004, i soldi di Finmeccanica.

«Quando mi riferisco al solito giro - racconta al pm Alfredo Robledo Silvio Rossetti, direttore della Fidinam Ag di Zurigo - intendevo dire che i fondi andavano accreditati sul conto denominato Paiolo presso una banca di Chiasso...». «Non ho alcun conto in Svizzera», assicura invece Perego. Ed è stato condannato, a febbraio, per falsa testimonianza. «Palese falsità delle dichiarazioni rese dall´imputato Perego», scrive nelle motivazioni il giudice Mauro Gallina.

Oggi i tramiti per portare i soldi al sicuro in Svizzera sono altri. Il nome di Fenyo - che, spiega il suo avvocato, Federico Papa, ha chiesto lui stesso di essere ascoltato dai pm - porterebbe a qualcun altro: a Paolo Mondia, dai cui uffici, perquisiti due volte, gli inquirenti hanno preso molti documenti interessanti. Mondia è il referente di un commercialista che gravita nell´orbita della fondazione Maugeri, legato a Costantino Passerino, il direttore amministrativo del centro arrestato prima che si facesse ricoverare, guarda caso, in una clinica svizzera.

A Lugano si ritiene che il ruolo di Fenyo non sia casuale: significa che una parte della massoneria - quella che fa capo alla sua loggia - si stia adoperando per aprire le porte ai ciellini. Secondo la ricostruzione del settimanale svizzero "Il Caffè", la cosa non va giù ai massoni della loggia Il Dovere, che vuole tenersi lontana da tutto ciò che ha a che fare con fondi neri e con Cl. Fenyo nega: «Non c´è nessun collegamento, lasciate fuori le mie convinzioni, per cortesia». Quanto alla Bsi, «è normale che il suo nome ricorra - assicura l´avvocato Gian Piero Biancolella - è la più grande banca del Canton Ticino».

 

 

CHE FINE HA FATTO IL TESORIERE DELL’UDC GIUSEPPE NARO? QUATTO QUATTO, PIERFURBY L’HA SOSTITUITO

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DAGOREPORT

ANTONIO DE POLI E PIERFERDINANDO CASINI Giuseppe Naro

Che fine ha fatto il segretario amministrativo (ovvero il tesoriere) dell'Udc Giuseppe Naro? L'estate scorsa l'imprenditore plurindagato Tommaso Di Lernia lo aveva accusato di aver ricevuto una tangente da 200 mila euro da Finmeccanica, secondo Di Lernia diretta ai vertici del partito.

Sulla base di questa testimonianza, nel novembre 2011 Naro è stato iscritto nel registro degli indagati per finanziamento illecito ai partiti. Da allora è sparito dai radar della politica. Fino ad essere defenestrato negli ultimi giorni, senza un annuncio o uno straccio di comunicato stampa.

tommaso di lernia jpeg

Dopo il gran casino creato con "l'azzeramento dei vertici del partito" - che in realtà sono ancora tutti al loro posto, da Cesa a Buttiglione - l'unico che davvero ha perso il posto sembra essere il tesoriere Naro (che rimane in ogni caso deputato). Quatto quatto, Pierfurby lo ha sostituito con Antonio De Poli, ex portavoce del partito. Ma questa notizia si scopre solo andando sul sito www.udc-italia.it : cliccando sulla finestra "segretario amministrativo", dove un tempo c'era Naro, ora c'è De Poli.

LORENZO CESA

Sul sito, di questo avvicendamento, non c'è traccia. Chissà se si tratta di una mossa preventiva, per proteggere l'Udc prima che nuovi sviluppi arrivino dall'inchiesta napoletana su Finmeccanica?

 

“APOCALYPSE MURDOCH” DI GLAUCO BENIGNI, 11° PUNTATA - 1968: UN “AUSSIE” ALLA CONQUISTA DI LONDRA

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Videoblog di Glauco Benigni
http://www.youtube.com/user/glaucobenigni/featured

Il libro è acquistabile online
http://www.bandashop.it/product.php?id=18

RUPERT MURDOCH CON IL SUN A TRENTATRE ANNI DI DISTANZA


UN AUSSIE NELLA CITY
Quando Murdoch sbarca a Fleet Street, la strada degli affari, roccaforte delle élite britanniche, è il mitico 1968. «Cade una pioggia d'argento sugli sporchi selciati di Londra»: dalle radio dei taxi esce la musica dei Beatles, ma la cosa non lo riguarda molto.
A gennaio il Primo Ministro, Harold Wilson, ha annunciato un esteso programma di tagli alle spese e lo sgombero di tutte le basi militari a Est di Suez, per tre anni. In sostanza la Gran Bretagna aveva abdicato al ruolo di potenza mondiale di serie A.

Nella City si respira dunque aria di grandi cambiamenti e nella valigia Murdoch porta con sé, oltre ai piani di battaglia, almeno una convinzione: «Sono un aussie al cospetto di un mondo esclusivo e arrogante». Rupert sa bene che quel mondo è in declino e che nei periodi di decadenza regna la confusione. Se un uomo è abile e privo di scrupoli, quello è il suo momento favorevole.

RUPERT E WENDI DENG MURDOCH

Allora affila la spada e si concentra sul suo primo obiettivo: il «News of the World», (proprio così: tutto ha inizio a Londra con il giornale che lo sta conducendo alla disfatta!). Il settimanale popolare è in agonia e viene messo all'asta dai suoi editori. Murdoch ha sempre affermato, nel corso delle sue rarissime interviste, di aver saputo solo casualmente della vendita del «News», durante una conversazione telefonica. Da alcune cronache risulta invece che il giovane uomo d'affari australiano è chiamato a contrastare, per conto della famiglia Carr, che controlla il settimanale, un tentativo di ‘acquisto ostile' da parte di quello che diventerà uno dei suoi maggiori concorrenti, Robert Maxwell.

È la prima volta che gli interessi dei due futuri tycoons si incrociano. Ed è subito scontro aperto. Nel corso del tempo la loro rivalità crescerà al punto che spesso verranno definiti «I duellanti», termine preso in prestito dall'omonimo film di Ridley Scott. Non tutto va liscio, ma Rupert conclude ugualmente la sua missione e la congegna in modo tale da diventare gradualmente "il proprietario" della rivista, con grande disappunto della famiglia Carr.

RUPERT MURDOCH

Ma «anche questa è fatta, e verrà dimenticata». Quel giovanotto australiano di 37 anni sa come non farsi prendere sottogamba. Affida le trattative alla banca Rothschild e riesce a spuntarla. Si aggiudica il «News of the World» con una transazione che lascia tutti di stucco. Egli stesso la definirà in seguito «il più grande furto dai tempi della rapina al treno Glasgow-Londra».

Mr. Murdoch si mette subito al lavoro. L'atmosfera che lo circonda non è ancora schiettamente ostile. La ristrutturazione del nuovo giornale, culminata un anno dopo col licenziamento del direttore, porta la tiratura a 800.000 copie. Non occorre sottolineare il fatto che il contenuto e il taglio delle notizie hanno lo stesso "rubbish-style" di quelle che lo hanno portato in vetta all'editoria australiana. Quattro mesi dopo l'acquisto del «News» mette a segno un altro colpo che verrà ricordato per molto tempo negli annali di Fleet Street: l'acquisto del quotidiano «The Sun».

Il giornale, tradizionalmente laburista, sta colando a picco in un mare di debiti, e Murdoch riesce ad acquistarlo, sborsando una modica somma e per di più aggirando il Fair Trading Act (la legge sui monopoli che, in teoria, vieta l'acquisto di un giornale da parte di una società concorrente capace di una tiratura superiore alle 500.000 copie, cioè il caso del «News of the World»). L'uomo sostiene che il suo salvataggio benefico ha lo scopo di impedire la chiusura di una testata popolare e nazionale.

RUPERT E WENDI MURDOCH CON LE FIGLIE

Vende allora una parte del «News» e riesce a evitare le sanzioni della commissione sui monopoli, ovviamente non solo grazie alla sua ostentata «magnanimità», quanto soprattutto all'appoggio di alcuni potenti conservatori, al fianco dei quali si è subito schierato.

È trascorso un anno dal suo arrivo e già l'attendismo di Fleet Street sfocia in un'aperta antipatia. Murdoch, sfidando l'ipocrita pruderie dell'establishment britannico, ha inaugurato nel «Sun» un'originale terza pagina, in cui spicca, in ogni numero, la foto di una pin-up coi seni al vento. Tette, culi, scandali, cronache sportive e sangue portano il «Sun» immediatamente al milione di copie. Ma ci sono altri scoop in serbo per l'esercito dei famelici lettori di «notizie spazzatura».

Il «News of the World» riapre una ferita vecchia di sei anni, che si era appena rimarginata: lo scandalo Profumo. John Dennis Profumo era stato costretto a dare le dimissioni da Ministro della Difesa in seguito alle indiscrezioni su una sua relazione con Christine Keller, call girl per vip e cortigiana di diplomatici sovietici, in servizio a Londra. Il «News» pubblica ampi stralci in esclusiva delle memorie di miss Keller comprate per quattro soldi e subito si riaccende, morboso, l'interesse attorno al povero Profumo che, con molta discrezione e riservatezza, sta cercando nel frattempo di rifarsi una vita con la moglie.

RUPERT MURDOCH

Il Press Council, l'associazione guardiana fin dal 1953 della deontologia professionale, vota un'energica mozione di condanna contro la pubblicazione, ma in realtà non ha la facoltà di imporre il ritiro delle copie in edicola o promuovere azioni giudiziarie, e così tutto finisce in una bolla di sapone. I due giornali scandalistici di Murdoch incapperanno molte altre volte nelle reprimende dell'organo di vigilanza.

Seguiranno, infatti, negli anni: accuse di razzismo, calunnie (contro il Ministro della Giustizia), mendacio (una falsa intervista alla vedova di un eroe delle Falkland/Malvinas) ed estremismo per eccessive prese di posizione anti-irlandesi. Persino la Regina sarà costretta ad appellarsi al Council per tentare di vietare la pubblicazione delle rivelazioni piccanti e confidenziali di un ex-domestico di Buckingham Palace. Piccoli episodi, tutti questi, che si iscrivono nel più ampio scenario di una guerra fra i rotocalchi scatenatasi negli anni Settanta in Inghilterra per la supremazia delle tirature, e che vede sempre schierati, l'un contro l'altro armati, Rupert Murdoch e Robert Maxwell.

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Il «Sun» e il «News of the World» assicurano a Murdoch una certa liquidità. Il volume d'affari e i prestiti gli permettono di affrontare altre dure battaglie. RKM mette anche un piedino nelle attività televisive della capitale inglese assicurandosi una larga partecipazione nella London Weekend Television, ma gli bolle il sangue: è giunto il momento di tentare l'avventura nel mercato più grande e più difficile del pianeta: gli Usa. Comincia con piccoli arrembaggi nel periodo compreso tra il 1973 e il 1977 (vedi Il sogno americano del bucaniere).

Wall Street, New York e tutto il resto lo affascinano, ma non gli fanno certo dimenticare l'antico asse degli affari Londra-Sydney: nello stesso periodo Murdoch si consolida infatti in Australia con interessi in vari settori, anche se quello dell'editoria televisiva e giornalistica rimane «il punto d'appoggio per sollevare il mondo». Nel 1978 debutta nella produzione cinematografica, insieme a un produttore australiano, Robert Stigwood, con il quale realizza Gallipoli, film sulle gesta degli australiani nella Prima Guerra Mondiale. Nel 1979 vende le sue azioni della London Weekend Television e compra in patria due società che controllano Channel 10. In questo modo infrange la legge australiana che impedisce di avere interessi in due diverse Tv (Murdoch è infatti già proprietario di Channel 9), ma riesce a far cambiare le regole dal secondo Governo del liberale Malcolm Fraser, grazie a quelli che vengono definiti «gli emendamenti Murdoch».

rupert murdoch

11/ Continua...

APOCALYPSE MURDOCH - PRIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-ogni-settimana-due-miliardi-di-persone-leggono-38253.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SECONDA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-2-puntata-chi-ha-finanziato-lo-squalo-38304.htm

APOCALYPSE MURDOCH - TERZA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-3-puntata-il-clan-dei-murdoch-attraversa-38422.htm

APOCALYPSE MURDOCH - QUARTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-4-puntata-squalo-sul-lavoro-pesce-lesso-38486.htm

APOCALYPSE MURDOCH - QUINTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-5-puntata-la-terza-moglie-wendi-deng-che-ha-38535.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SESTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-6-puntata-lo-squalo-compare-in-116-mln-di-38596.htm

Rupert Murdoch

APOCALYPSE MURDOCH - SETTIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-7-puntata-il-pulcino-che-divenne-un-cane-terrier-laustralianism-di-rupert-38667.htm

APOCALYPSE MURDOCH - OTTAVA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-8-puntata-lodio-di-ted-turner-fondatore-38720.htm

APOCALYPSE MURDOCH - NONA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-9-puntata-quando-blair-chiam-prodi-per-permettere-a-38760.htm

APOCALYPSE MURDOCH - DECIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-10-puntata-come-inizi-tutto-il-melbourne-herald-il-38823.htm

 

 

CHI ERA QUEL PARLAMENTARE IMBUCATO SULLA SPIAGGETTA DIETRO IL CASTELLO DI SANTA SEVERA IN HARD-COMPAGNIA?

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Bigador per Dagospia

RENATA POLVERINI

1 - Enorme, infinita, spasmodica attesa per la festa di questa sera della contessa Polverini. In molti sono pronti a dare buca pur di non assistere al suo show. Altri ci vanno solo "per vedere come cavolo si vestira'". Tra questi ultimi c'e' Ale-danno.

2 - L'ansia notturna ha colpito anche Pierfurbino. E' strattonato da piu' lati sulle sue scelte future. Anche dentro casa il clima non e' dei migliori.

Pierferdinando Casini

3- a Rigor Montis frulla un nome per la testa per la presidenza della Rai: l'economista Lucrezia Reichlin, sovente ospite del programma di Gad Lerner.

4 - "Sai qual e' il suo problema?" (Il soggetto e' il SubComandante Fini) "La pigrizia. A questa va associata la pavidita'. E' bravo solo quando e' spinto dall'ira, poi si affloscia. Insomma, doveva dimettersi". Questo il vociare comune dei fliniani verso il loro capo.

5 - I partiti stanno lavorando di buon buzzo. Alla faccia di chi dice "questi non fanno niente". No! Stanno cercando in tutti i modi di allontanare il cruccio del finanziamento pubblico...

6 - Questua (quasi) giornaliera di Barbareschi per promuovere le sue fiction. Scoccia tutti. Anche Giarda! Che sa' da fa' pe' campa'.

CV_Lucrezia_Reichlin

7 - Allarme Carroccio! A via Bellerio temono (imminenti) pessime novita'. Ancora!?!? Sisi...

GIANFRANCO FINI

8 - Gente che si e' data alla macchia: la Calabria. "Fortuna che dovevamo ripartire dai giovani. Ma dove e' finita?". Ah, saperlo...

9 - Uolter non perde un colpo. Anche sulla questione De Pedis ha fatto la sua (pessima) figura. Zitto, mai...

10 - Sempre centrosinistra. Al Salone del libro un paio di piddini hanno chiesto a Renzi di rottamare il tonico Fassino. Il fiorentino avrebbe risposto che non si occupa dei "gia' pensionati. Meglio puntare piu' in alto".

11 - Proseguono le riunioni e i sondaggi di Montezemolo. Oh, magari ci siamo.

12 - E' quasi estate, l'angolo pruriginoso ha le sue soddisfazioni. Chi era quel parlamentare imbucato, di sera, sulla spiaggetta dietro il castello di Santa Severa, in hard-compagnia? Ah, saperlo....

 

COME NON DETTO? “LA CASSETTA DELLE OSSA NON ERA NELLA TOMBA DI RENATINO, MA IN UNA CRIPTA DEL ‘700

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1 - CASO ORLANDI: OSSARIO DEL '700 NON IN TOMBA BOSS
(AGI) - E' composto da circa 200 contenitori l'ossario risalente al 1700 rinvenuto nella cripta dove si trova seppellito il boss della banda della Magliana, Enrico De Pedis. Per arrivare all'ossario gli investigatori hanno dovuto abbattere una parete che si trova di fronte alla lapide di De Pedis. Gli esperti analizzeranno ora le ossa per chiarire se si tratta di reperti antichi o se, per caso, e' possibile trovare qualche ossa moderna riconducibile ad Emanuela Orlandi.

EMANUELA ORLANDI CERCASI

2 - LEGALE DE PEDIS, ALTRE OSSA NON IN BARA RENATINO
(AGI) - "Le ossa rinvenute non si trovano nella bara di De Pedis ma nell'ossario della cripta". E' quanto precisano i legali della famiglia De Pedis, Maurilio Prioreschi e Lorenzo Radogna. "Nella bara di De Pedis - hanno precisato i due avvocati - c'era soltanto il suo corpo".

Emanuela Orlandi

3 - ORLANDI:LEGALE VEDOVA DE PEDIS,NON SI FARA'ESAME DNA REPERTI
(ANSA) - "La Procura di Roma ci ha comunicato che per il momento non reputa necessario eseguire l'esame del Dna sui campioni prelevati nel corso dell'ispezione dalla salma di Enrico De Pedis, dal momento che l'esame delle impronte digitali e il confronto con i dati già in possesso della polizia, hanno permesso di accertare che si tratta di De Pedis". E' quanto fa sapere l'avvocato Lorenzo Radogna, legale di Carla Di Giovanni, vedova di Enrico De Pedis, al termine dell'ispezione nella chiesa di S.Apollinare.

DePedis Enrico

Ricostruendo le varie fasi della ricognizione a cui ha partecipato direttamente, Radogna spiega che "prima è stata rimossa la lapide superiore, quindi hanno estratto il sarcofago costituito da tre bare: quella più esterna di zinco, una di rame e una di legno. Le tre bare non sono legate a un trattamento speciale riservato a De Pedis: è semplicemente la procedura obbligatoria per una tumulazione che non è avvenuta in un cimitero, ma in un locale sottostante la chiesa, per evitare fuoriuscite di gas".

De Pedis Enrico

Per questo stesso motivo oggi si è proceduto all'apertura delle bare non nella cripta, ma all'esterno nel cortile. "Qui è stato attrezzato un patio chiuso. Sono state aperte le casse, si è fatto l'esame della salma e sono stati prelevati alcuni campioni di tessuto da un dito, visto il buono stato di conservazione. Al termine dell'ispezione la salma è stata spostata in una nuova bara e richiusa, in attesa, in tempi rapidi, del suo trasferimento". "Non mi risulta ci fosse nessuno del Vaticano - aggiunge il legale -. Ad accompagnarci nella cripta è stato il rettore della basilica, mons. Pedro Huidobro".

chiesa sant apollinare

4 - LEGALE VEDOVA, RESTI DE PEDIS CREMATI O AL VERANO
(ANSA) - "Finalmente lo hanno fatto". Con queste parole l'avvocato Lorenzo Radogna, legale di Carla Di Giovanni, vedova di Enrico De Pedis ha commentato le operazioni effettuate oggi nella chiesa di S.Apollinare a Roma. "Tutta l'ispezione è stata condotta con grande correttezza - aggiunge il legale - e con senso di rispetto per il defunto". Quando l'iter si sarà chiuso, "i resti di De Pedis saranno o tumulati nella cappella di famiglia al Verano o cremati. La signora Di Giovanni non ha ancora deciso".

sabrina minardi bruno giordano rep2

5 - IN CORSO ESAME OSSARIO CHIESA, OLTRE 100 CASSETTE
(ANSA) - - L'esame sull'ossario che si trova nella cripta di S.Apollinare, dove oggi è stata aperta la tomba di De Pedis, è in corso e riguarda i resti sistemati in oltre un centinaio di cassette. Nulla, a quanto si apprende, è stato prelevato per essere esaminato in laboratorio: a un occhio esperto basta l'esame macroscopico per stabilire se si tratti di ossa antiche, che hanno 200-300 anni o piuttosto resti recenti, che al momento non sarebbero stati rinvenuti. Non è ancora certo se l'esame potrà terminare oggi stesso.

cardinale ugo poletti

6 - ORLANDI: NOTARIALE, ORA TEMO CHE SI FERMINO LE INDAGINI
(ANSA) - "Temo che con l'apertura della tomba di Enrico De Pedis si stia per chiudere un pezzo importante della storia delle indagini sulla sparizione di Emanuela Orlandi". A parlare è la giornalista Raffaella Notariale che, nel 2005 mostrò in esclusiva per "Chi l'ha visto?", le fotografie della tomba di Renatino e i documenti inediti relativi alla sua sepoltura eccellente nella basilica di Sant'Apollinare. Notariale è l'autrice del libro "Segreto criminale" sulla storia della banda della Magliana, scritto con Sabina Minardi, la donna di De Pedis. "Quei documenti che tanto scalpore fecero perché firmati da monsignor Piero Vergari e dal Cardinale Ugo Poletti, allora Vicario del Papa e Presidente della Cei.

I due alti prelati - ricorda Notariale - definirono De Pedis un 'benefattore dei poveri', incuranti della storia di Renatino che, invece, il giorno dopo la sua uccisione, avvenuta a Roma il 2 febbraio del 1990, venne definito dal "Corriere della sera" un "capo dei capi", appellativo che è stato poi dato solo a Totò Riina". "Sabrina Minardi era stata seguita e pedinata dagli investigatori che, nel 1984, volevano arrestare De Pedis che era latitante da tempo. E' per questo che ho pensato di rintracciarla, era stata la sua amante per diverso tempo, non poteva che sapere diverse cose", ha aggiunto la Notariale che nel 2006 rintraccia e intervista l'ex moglie del calciatore Bruno Giordano che poi fu amante di De Pedis.

BANDA DELLA MAGLIANA

"La Minardi, pur nella sua precaria condizione di salute, venne poi avvicinata dai magistrati della Procura di Roma che si stavano occupando della scomparsa di Emanuela Orlandi e le sue dichiarazioni diedero nuovo impulso alle indagini permettendo ai magistrati di iscrivere diverse persone nel registro degli indagati. Evento storico, mai avvenuto nelle precedenti inchieste sull'affaire Orlandi".

"Il timore, adesso, - riprende Raffaella Notariale - è che si possano fermare le indagini che hanno riscontrato nessi tra le malefatte della Banda della Magliana e la sparizione di Emanuela. Quella sepoltura resta scomoda e per raggiungere l'obiettivo della tacitazione, c'è chi potrebbe avere urgente bisogno di un capro espiatorio: Sabrina Minardi, chi meglio di lei? E' talmente malmessa... Si ha ovviamente la necessità impellente di sminuire la teste dalla quale è partito tutto. E' il solito meccanismo, ma con un po' di esperienza di retroscena, si sa che questa è la regola. Mi pare che qualcuno abbia già cominciato".

 

GRECIA E GERMANIA AMMAZZANO LE BORSE: MILANO -2,7%, FRANCOFORTE -1,9%, ATENE -4,3% - LO SPREAD CHIUDE A 424, GIÙ LE BANC

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1 - BORSA, LA GIORNATA: GERMANIA A GRECIA AFFONDANO MERCATI
(LaPresse) - Stavolta è la virtuosa Germania a far tremare i mercati finanziari. Il voto amministrativo in Nordreno-Westfalia ha sancito la sconfitta della Cdu della cancelliera, Angela Merkel, bocciando di fatto la sua linea di austerity e promuovendo i socialdemocratici. La Borsa di Milano reagisce aprendo la settimana con una seduta in deciso ribasso, con l'indice Ftse Mib che perde il 2,74% a 13.660,87 punti e il Ftse All-Share mostra un calo del 2,64% a 14.699,22 punti.

angela_merkel

Pesa tuttavia ancora la Grecia, dove non si scioglie il nodo sul futuro politico del Paese. Il presidente della Repubblica, Karolos Papoulias, in contrerà stasera i vertici dei principali partiti politici per tenatare un'ultima disperata mediazione per un governo di unità nazionale che consenta ad Atene di ricevere gli aiuti concordati con Ue e il Fmi, scongiurando il rischio di un'uscita dall'eurozona. In questo contesto, chiusura negativa per le principali Borse europee.

L'indice Ftse 100 di Londra perde l'1,97% a 5.465,52 punti, il Dax di Francoforte lascia l'1,94% a 6.451,97 punti e il Cac 40 di Parigi mostra un calo del 2,29% a 3.057,99 punti. A Madrid, l'indice Ibex cede il 2,66% a 6.809,4 punti, mentre ad Atene il Ftse Athex 20 registra un tonfo del 4,27% a 221,78 punti. Tensione anche sul mercato obbligazionario, con lo spread Btp-Bund a 10 anni schizzato poco sotto 430 punti base e quello Bonos-Bund in area 480 punti.

IL PRESIDENTE PAPOULIAS ACCOGLIE SAMARAS

A Milano tra le banche rimane sopra la parità soltanto Mps (+1,33% a 0,2432 euro), mentre cadono Banco Popolare (-2,5% a 0,975 euro), Bper (-2,89% a 4,026 euro), Popolare di Milano (-3,67% a 0,3416 euro), Intesa Sanpaolo (-3,55% a 1,033 euro), Mediobanca (-2,16% a 3,164 euro), Ubi Banca (-2,72% a 2,432 euro) e Unicredit (-4,91% a 2,674 euro).

Tra gli altri titoli del listino principaae, pesanti Mediolanum (-6,96% a 2,888 euro), Prysmian (-4,43% a 11,21 euro), Telecom Italia (-4,68% a 0,7945 euro), Fiat (-4,21% a 2,776 euro), Finmeccanica (-4,21 a 2,776 euro) e Autogrill (-3,98% a 7,485 euro). Tonfo anche per Enel Green Power (-5,15% a 1,271 euro). Vola invece A2A (+4,5% a 0,5455 euro). L'utility lombarda ha comunicato oggi che un sindacato di 9 banche si è impegnato a sottoscrivere con la sua controllata Delmi un contratto di finanziamento di 1.250 milioni di euro, finalizzato all'esecuzione da parte di Delmi dell'operazione di acquisizione di Edipower e del rimborso del prestito soci attualmente in capo alla stessa Edipower.

TSIPRAS E SAMARAS

Fuori dal paniere principale, affonda Fonsai (-6,76%) e contiene le perdite Unipol (-0,14%). Nel giorno dei conti al primo trimestre, Mondadori cede il 2,09% a 1,077 euro. La casa editrice paga l'utile in calo del 52% a 2,4 milioni di euro.

2 - SPREAD BTP-BUND CHIUDE A 424 PUNTI
(ANSA) - Lo spread Btp-Bund chiude a 424 punti base - dopo aver superato quota 430 - con il rendimento del 10 anni italiano al 5,70%. Il differenziale la carta decennale spagnola e tedesca termina a 476,9 punti base (rendimento dei Bonos al 6,23%) e quello della Francia a 137,2.

3 - GRECIA, LEADER PARTITI ARRIVATI A INCONTRO CON PRESIDENTE
(LaPresse/AP) - I leader dei principali partiti greci sono arrivati all'incontro con il presidente della Repubblica Karolos Papoulias. Il vertice è stato convocato per cercare di formare un governo di coalizione.

VENIZELOS E SAMARAS

Partecipano ai colloqui i leader di Nuova democrazia, Pasok e Sinistra democratica. Il partito conservatore Nuova democrazia ha vinto le elezioni del 6 maggio, ma non ha ottenuto abbastanza voti per poter governare da solo. Il partito di sinistra radicale Syriza, arrivato secondo, si è rifiutato di far parte di una coalizione e ha chiesto di cancellare o rinegoziare i termini dell'accordo di salvataggio internazionale. Nuova democrazia e il partito socialista Pasok potrebbero formare un governo senza Syriza, ma il piccolo partito Sinistra democratica, necessario per ottenere la maggioranza, insiste che una simile coalizione sarebbe ingestibile. Il leader di Syriza, Alexis Tsipras, ha rifiutato di partecipare ai colloqui di oggi

4 - GRECIA: SCHAUEBLE,PIU' TEMPO AD ATENE? NON VEDO COSA SIA CAMBIATO
Radiocor - 'Non vedo che cosa sia cambiato dalle elezioni' nella situazione dell'economia greca. E' stata questa la risposta del ministro delle f inanze tedesche Wolfgang Schaueble ai giornalisti che gli hanno chiesto se fosse possibile dare piu' tempo ad Atene per realizzare le riforme e il consolidamento del bilancio. Cio' al fine di permettere la formazione di un governo con una sicura maggioranza in Parlamento.

Wolfgang Schaeuble

5 - GERMANIA: MERKEL, POLITICA EUROPEA NON CAMBIA PER SCONFITTA
Radiocor - La politica europea tedesca non cambiera' per effetto della pesante sconfitta subita dalla Cdu, il partico cristiano-democratico di Angela Merkel, alle elezioni regionali nel Land della Renania del Nord-Vestfalia. Lo ha assicurato il cancelliere tedesco, Angela Merkel: 'Non ci saranno conseguenze sul lavoro in Europa', ha detto Merkel durante una conferenza stampa, ribadendo che 'non ci sono contraddizioni tra una politica di bilancio solida e la crescita'.

Il Cancelliere ha, tuttavia, aggiunto di voler andare incontro all'opposizione per quanto riguarda il 'fiscal compact' e ha detto di essere 'molto rilassata' circa le elezioni politiche in programma nel 2013, ammettendo, tuttavia, che il risultato delle elezioni nel Land e' stato 'una sconfitta dolorosa e amara'.

6 - MERKEL, PER ATENE MEGLIO RIMANERE IN EUROZONA
(ANSA) - "Credo che per la Grecia sia meglio restare nell'eurozona". Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, parlando oggi davanti agli studenti di una scuola di Berlino. La cancelliera si è detta preoccupata per la situazione.

PAPADEMOS E ANGELA MERKEL

7 - MIN.ESTERI BELGIO, ATENE FUORI DA EURO UNA CATASTROFE
(ANSA) - Una "catastrofe" per la Grecia che esporrà l'Eurozona al "rischio contagio": questa la valutazione del ministro degli Esteri belga ed ex ministro delle Finanze Didier Reynders sull'ipotesi di uscita di Atene dall'euro. Piuttosto, per Raynders, per aiutare la Grecia bisogna procedere alla concessione di prestiti a lungo termine e a tassi ridotti, sull'esempio di quanto fatto dal Fmi con la Turchia. "Ci vorranno 15-20 anni prima che il Paese riesca a rimettere in piedi la sua economia. I programmi a due-tre anni non bastano". Anche per Raynders comunque "sta ai greci decidere del loro destino".

MASSIMO PINI

8 - GRECIA, FITCH: CON USCITA DA EURO DANNI AD AZIENDE ITALIA E SPAGNA
(LaPresse) - Un'uscita "disordinata" della Grecia dall'eurozona potrebbe "danneggiare" le imprese di tutta Europa, in particolare in Spagna, Portogallo e Italia. Lo scrive in una nota l'agenzia di rating Fitch, che parla di possibili downgrade sul merito di credito delle aziende europee. Secondo Fitch, tuttavia, "un'uscita ordinata, con misure politiche efficaci, avrebbe una ricaduta limitata e confinata alla periferia" dell'area della moneta unica.

9 - RCS: PINI, IL PATTO ORMAI E' UN CADAVERE
Radiocor - 'Il patto di sindacato ormai e' un cadavere'. Cosi' Massimo Pini, rappresentante di Fonsai nel patto Rcs, a margine della relazione annuale della Consob. A chi gli chiedeva se Fonsai intende lasciare il patto, Pini ha risposto: 'noi fra un po' non ci saremo piu', saranno i bolognesi a prendere decisioni'.

GIUSEPPE VEGAS

10 - FONSAI: VEGAS, RISPOSTA A QUESITO UNIPOL POTREBBE SLITTARE
Radiocor - 'Non so se ce la facciamo domani, potrebbe slittare'. Cosi' il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, a margine della Relazione annuale dell'autorita', replicando a chi gli chiedeva se la risposta al quesito di Unipol sull'esenzione dall'opa per la galassia Ligresti potesse arrivare gia' domani.

CUCCHIANI

11 - FONSAI, CUCCHIANI: NOI CON SATOR-PALLADIO? ASSOLUTAMENTE NO
(LaPresse) - "No, assolutamente". Lo ha detto il ceo di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, a un giornalista che gli chiedeva se l'istituto di credito intende appoggiare l'offerta dei fondi Sator e Palladio per il riassetto di Fonsai. "Ci sono alcune operazioni - ha aggiunto - a cui partecipano alcune banche che hanno un ruolo".

12 - CONSOB: NAPOLITANO, RELAZIONE CATASTROFISTICA? NON MI E' PARSO
Radiocor - 'Non mi e' parso'. Ha risposto cosi' il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a chi gli chiedeva se la relazione del presidente d ella Consob, Giuseppe Vegas, non fosse stata troppo catastrofista. La dittatura dello spread? 'E' un modo di dire', ha sottolineato il Capo dello Stato.

CORRADO PASSERA

13 - PASSERA: CESSIONE ANSALDO BREDA? FAVOREVOLE A SUO SVILUPPO
(LaPresse) - "Sono favorevole allo sviluppo di quell'azienda". Così il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ai giornalisti che gli chiedevano se è favorevole o contrario alla cessione di Ansaldo Breda, parlando a margine di un convegno a Montecitorio.

14 - FINMECCANICA, PASSERA: FIDUCIA AD ORSI? SEGUIREMO RISULTANZE INDAGINI
(LaPresse) - "Seguiremo molto attentamente le risultanze delle indagini". Così il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ai giornalisti che gli chiedevano se è confermata la fiducia nei confronti dell'amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, indagato dalla procura di Napoli per corruzione internazionale e riciclaggio in relazione a presunte tangenti pagate nel 2011 al gruppo dell'azienda, Agusta Westland, di cui Orsi era a.d., per la vendita di 12 elicotteri Aw-101 all'India. "Abbiamo già detto - ha aggiunto Passera a margine di un convegno a Montecitorio - che non si può mettere in difficoltà l'azienda".

GIUSEPPE ORSI

15 - PASSERA: DECRETO SEPARAZIONE ENI-SNAM? CHIUDIAMO VELOCEMENTE
(LaPresse) - "Chiudiamo velocemente, quello è sicuro". Così il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ai giornalisti che gli chiedevano se il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri per la separazione di Eni da Snam approderà questa settimana in Cdm.

16 - FASTWEB: ACCORDO COI SINDACATI PER CESSIONI RAMI A HUAWEI E VISIANT
Radiocor - Fastweb ha concluso l'accordo coi sindacati per la cessione di tre rami d'azienda a Huawei Technologies e a Visiant Next, controllata da Visiant Contact, con decorrenza dal primo luglio. Lo ha annunciato a Radiocor Giorgio Serao della segreteria nazionale Fistel Cisl. La dismissione coinvolge circa 700 lavoratori. I sindacati di categoria (Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni) hanno concordato il percorso con l'azienda, dopo una lunghissima trattativa, nella notte fra sabato e domenica scorsa.

FASTWEB

I due rami destinati al gruppo cinese delle telecomunicazioni Huawei, con circa 100 lavoratori, sono 'Field network & creations & operations' e 'Network integration'. E' coinvolto personale di Bari, Bologna, Catania, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Sesto Fiorentino, Torino. Al gruppo italiano Visiant, e' destinato invece il ramo d'azienda Customer Care & Customer Base management, che impiega circa 600 dipendenti a Bologna, Catania, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino.

17 - IREN: SOCI PUBBLICI SPACCATI SU CEDOLA, PER DELRIO 'COLPA DI GENOVA'
Radiocor - La compagine azionaria pubblica di Iren si spacca in assemblea sul dividendo con i Comuni di Reggio Emilia, Piacenza e Parma (circa il 19% del capitale) che vota contro la proposta del cda, comunque approvata grazie al voto favorevole di Fsu, la holding di Torino e Genova cui fa capo il 36% del capitale. 'Dare un dividendo cosi' (16 milioni in tutto, ndr) non ha senso: o non si dava per nulla oppure bisognava aumentarlo - sottolinea a margine dell'assemblea Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e presidente dell'Anci - Siamo delusi, bisognava dare un segnale ai piccoli azionisti. Torino era d'accordo con noi, ma Fsu ha votato in questo modo per l'intransigenza di Genova'.

'Abbiamo perso un'occasione', ha aggiunto Delrio con riferimento anche alla mozione, non votata da Fsu, per abbassare gli emolumenti dei manager. Riguardo le indiscrezioni su una possibile fusione con Acegas-Aps (l'utility di Trieste e Padova), il sindaco di Reggio Emilia ha precisato: 'Iren e' una s ocieta' sana, abbiamo contatti con altre aziende e anche con loro. Io e Piero Fassino abbiamo abbiamo visto piu' volte, per questo, i sindaci di Trieste e Padova, ora pero' dobbiamo guardare ai numeri'.

EDISON GetContent

18 - EDISON, A2A: COSTITUITO SINDACATO BANCHE SU FINANZIAMENTO PER EDIPOWER
(LaPresse) - A2A comunica che un sindacato di 9 banche si è impegnato a sottoscrivere con la sua controllata Delmi un contratto di finanziamento di 1.250 milioni di euro, finalizzato all'esecuzione da parte di Delmi dell'operazione di acquisizione di Edipower e del rimborso del prestito soci attualmente in capo alla stessa Edipower. E' quanto si legge in una nota dell'utility lombarda, che sottolinea che "la somma degli impegni complessivamente assicurati dalle banche del sindacato ha superato di gran lunga l'ammontare richiesto". Il closing del finanziamento è atteso entro la fine del mese corrente.

19 - OPEL, CEO STRACKE ANNUNCIA PIANI PER RISOLLEVARE L'AZIENDA
(LaPresse/AP) - L'amministratore delegato della casa automobilistica tedesca Opel, Karl-Friedrich Stracke, ha presentato oggi un piano per rimettere in sesto la compagnia. Il progetto prevede nuove esportazioni in Australia, Nord Africa, Sud America, Medioriente e l'avvio di operazioni in Cina, Russia e Turchia. La compagnia, che fa parte della General Motors, mira anche a spostare parte della produzione Chevrolet in Germania, per approfittare della capacità degli stabilimenti, problematica fra le principali per la Opel.

Stracke ha poi spiegato che la nuova versione della Astra verrà prodotta in due stabilimenti su turni di 24 ore al giorno. Al momento, viene realizzata in tre impianti in due soli turni. L'ad ha poi dichiarato la disponibilità di Opel ad aprire nuove alleanze come quella che ha recentemente stretto con il gruppo Peugeot Citroen. È stato infine annunciato che la compagnia tedesca si atterrà agli accordi presi in precedenza, che prevede di non chiudere alcuno stabilimento almeno fino alla fine del 2014.

ANGELA MERKEL CON OPERAI OPEL

 

DOPO ZAPATERO, BERLUSCONI, SARKOZY E LA DISFATTA DELLA MERKEL, TOCCA A OBAMA? SONDAGGIO A FAVORE DI ROMNEY

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1- OPRAH WINFREY 'INDESIDERATA', NIENTE PIU'CASA BIANCA
(ANSA)
- Scaricata per gelosia: a dettare la parabola di Oprah Winfrey da stretta consigliera del presidente americano Barack Obama a 'ripudiata', è stata la First Lady Michelle. E la sua gelosia. A rivelarlo è la biografia non autorizzata di Obama, scritta dall'ex redattore di The New York Times Magazine e Newsweek, Edward Klein, che sarà pubblicata il prossimo 15 maggio.

OPRAH WINFREY E MICHELLE OBAMA Oprah Winfrey BARACK E MICHELLE OBAMA

Un libro che offre uno spaccato dei rapporti non facili e non rosei, a dispetto di come appaiono pubblicamente, all'interno della Casa Bianca e fra gli 'amici' del presidente. Proprio in quest'ultima categoria rientrava la star televisiva Oprah, secondo quanto rivela il New York Post, che, dopo aver raccontato i particolari sull'opinione di Bill Clinton (secondo Klein, Bill riteneva Obama "un dilettante", e spingeva la moglie Hillary ad abbandonare l'incarico come Segretario di Stato e correre per le primarie democratiche), ora riprende la delusione di Oprah per l'atteggiamento tenuto nei suoi confronti dalla coppia presidenziale.

michelle obama oprah winfrey

Il problema fra Oprah e la First Family è nato anche in seguito all'atteggiamento di due delle consigliere di Michelle, Valerie Jarrett e Desiree Rogers, che senza doversi impegnare poi troppo hanno convinto la gelosa Michelle che Oprah fosse diventata eccessivamente influente all'interno della Casa Bianca, comportandosi come se lei fosse la First Lady.

michelle obama CON oprah jpeg

Michelle "era molto gelosa, direi in modo insolito - si legge sul Post citando una fonte vicina alla star tv che compare nel libro - Dopo anni di matrimonio si deve credere nel proprio partner, mentre lei non sembra affatto fidarsi di Barack". Al suo entourage Michelle avrebbe detto chiaramente - mette in evidenza il New York Post - che voleva essere informata di ogni donna che si avvicinasse al presidente. Una gelosia e un allontanamento di cui Oprah non si è resa subito conto, continuando a comportarsi e a cercare contatti con gli inquilini della Casa Bianca come se nulla fosse.

michelle obama oprah winfrey michelle obama oprah winfrey barack obama DURANTE LA CAMPAGNA DI QUATTRO ANNI FA

La verità le è però balzata agli occhi quando Michelle ha iniziato a non rispondere alle sue telefonate e a non richiamarla quando le lasciava messaggi. L'ira della First Lady è poi risultata evidente quando ha deciso di lanciare la propria offensiva contro l'obesità. Una causa alla quale Oprah voleva dare il proprio appoggio ma senza successo. "E' un modello terribile - avrebbe detto Michelle a suoi collaboratori -. I ragazzi la guarderebbero, penserebbero che è ricca e famosa, e riterrebbero quindi che essere grassi va bene".

2- NEWSWEEK: OBAMA IL PRIMO PRESIDENTE GAY
Il sostegno espresso ai matrimoni omosessuali ha fatto conquistare a Barack Obama la copertina di Newsweek che questa settimana titola 'il primo presidente gay', sotto un primo piano di Obama, con il capo cinto da un'aureola con i colori della bandiera gay. L'articolo che accompagna la copertina è scritto dal blogger della rivista Usa Andrew Sullivan, dichiaratemente omosessuale: "quando ho visto l'intervista mi sono ritrovato in un mare di lacrime", ha scritto, facendo riferimento all'intervista rilasciata da Obama all'Abc in cui il presidente ha espresso il suo appoggio alle nozze gay.

OBAMA SULLA COVER DI NEWSWEEK "IL PRIMO PRESIDENTE GAY"Michelle Obama Oprah WINFREY NEL DUEMILAOTTO

3- ROMNEY CONTRO LE NOZZE GAY - NEI SONDAGGI SUPERA OBAMA
Anna Guaita per "Il Messaggero"


Mitt Romney alla riscossa. L'ex governatore del Massachusetts, rivale di Barack Obama alle presidenziali di novembre, vede la sua popolarità balzare in alto. Per la prima volta un sondaggio lo catapulta oltre il 50 per cento, con una distanza di sette punti da Obama, fermo al 43 per cento. La gioia in casa repubblicana dovrebbe essere alle stelle. Eppure ieri vinceva piuttosto la cautela.

obama biden

Intanto, gli addetti ai lavori hanno già da un paio d'anni espresso qualche dubbio sulla totale neutralità di Rasmussen, l'istituto demoscopico che ha condotto il sondaggio in questione. Guarda caso Rasmussen è quello più spesso citato dal canale tv Fox, portabandiera della destra.

E poi, nonostante la base religiosa e conservatrice si stia compattando con rinnovato vigore contro Obama, dopo che il presidente ha preso posizione a favore dei matrimoni fra coppie dello stesso sesso, in casa repubblicana alcuni strateghi vanno raccomandando di ammorbidire le posizioni ufficiali del partito. Per gli elettori sotto i 30 anni d'età, infatti, il tasso di approvazione per questo diritto è altissimo, ben oltre il 65 per cento.

ROMNEY E NETANYAHU

Se non si vuole perdere il voto dei giovani, insistono gli analisti, bisogna che le posizioni repubblicane non siano così punitive. Dopotutto, anche nelle alte sfere del partito negli ultimi mesi ci sono stati cambiamenti clamorosi: basti ricordare che l'ex vicepresidente Dick Cheney e l'ex presidente del partito, Ken Mehlman, si sono entrambi espressi a favore del diritto di matrimonio per i gay, il primo perché ha una figlia lesbica, il secondo perché ha riconosciuto di essere lui stesso gay.

Non sembra però che Mitt Romney stia dando retta a questa visione di maggior tolleranza. Ieri l'ex governatore è andato a tenere il discorso ai laureandi della Liberty University, la più grande università cristiana del mondo, a Lynchburg, in Virginia. Dal podio, Romney ha ripreso il tema, e lo ha riconfermato con la stessa determinazione: «Il matrimonio è una istituzione di antica storia, che deve essere fra un uomo e una donna».

RICK SANTORUM E MITT ROMNEY

Romney ha esaltato la difesa della famiglia e i valori cristiani, e ha sostenuto che gli Stati Uniti sono stati fondati sul principio della «fede in Dio». L'ex governatore ha tentato insomma nello stesso discorso di stringere intorno a se l'opposizione anti-Obama e anti-gay, e di neutralizzare la diffidenza che i cristiani conservatori continuano ad avere per la sua fede mormone.

DICK CHENEY

È molto probabile che alla fine la sua strategia sarà quella di utilizzare al massimo il tema anti-gay e la propria fede negli Stati più conservatori, e di pigiare invece il pedale dell'economia e della propria esperienza finanziaria negli Stati meno schierati. Per il particolare sistema Usa, la presidenza si vince Stato per Stato, aggiudicandosi 270 voti elettorali (ogni Stato è portatore di un numero variabile di voti elettorali: la popolosa California ne ha 55, il piccolo Vermont 3).

La lotta reale tra Romney e Obama si svolgerà tutta negli Stati non schierati, i cosiddetti Battleground States, i campi-di-battaglia dove nè i democratici nè i repubblicani hanno una netta maggioranza e dove gli indipendenti diventano l'ago della bilancia.

Sono 12 gli Stati giudicati in bilico in questa tornata elettorale: Colorado, Florida, Iowa, Michigan, Nevada, New Hampshire, Nuovo Messico, Carolina del nord, Ohio, Pennsylvania, Virginia e Wisconsin. E se fino allo scorso gennaio Obama vi godeva un vantaggio netto di oltre sette punti, quel vantaggio è sceso in questi ultimi giorni ad appena il 2 per cento.

ROMNEY-BUSH SENIOR

La ripresa di Romney si deve, secondo Peter Brown, direttore del rispettato Istituto Sondaggi della Quinnipiac University, «al fatto che Romney non è più attaccato dagli altri candidati repubblicani, che si sono ritirati e ora lo sostengono, e al fatto che la fiducia nell'economia sta scivolando, come conseguenza degli ultimi dati poco incoraggianti».

jp morgan

A sei mesi dal voto - ammoniscono comunque gli analisti - non si possono fare previsioni davvero affidabili. Ma quasi tutti sono d'accordo nel riconoscere che nelle fasce elettorali moderate e centriste l'economia avrà più peso che non il matrimonio gay. Finora, nei sondaggi, gli elettori sembrano convinti che un presidente Romney sarebbe meglio per l'economia.

matrimonio gay

Ma Obama affila i coltelli: Romney, ammonisce il presidente, è l'uomo di Wall Street e vuole riportare le politiche che hanno causato la crisi del 2008. E guarda caso Wall Street lo aiuta: dopo l'ultimo macroscopico inciampo della JpMorganChase, che ha appena ammesso di aver perso due milardi di dollari in investimenti ancora una volta sui titoli derivati, lo spettro del 2008 è tornato vivo e inquietante.

MICHELLE OBAMA E OPRAH WINFREY jpeg


4- USA 2012: SANTORUM, NOZZE GAY ARMA POTENTE CONTRO OBAMA
(ANSA)
- I matrimoni gay sono una "potente arma" che il candidato repubblicano alla Casa Bianca Mitt Romney può usare contro il presidente americano Barack Obama. E' la posizione dell'ex senatore della Pennsylvania, Rick Santorum, che in un'intervista alla Cnn afferma: il tema "é un'arma molto potente per Romney se vuole acquisire vantaggio sul presidente che è molto lontano dai valori dell'America" "Romney deve parlare dei suoi valori, questa è la cosa più importante" aggiunge Santorum.

 


GRECIA E DERIVATI AFFONDANO LE BORSE - MERKEL-KRAFT, DERBY PER BERLINO - LEGA, BOSSI SI ARRENDE MARONI SARÀ SEGRETARIO - NAPOLITANO: LEGGE ELETTORALE INELUDIBILE - “DIPENDENTI PUBBLICI? TROPPI PERMESSI E POCA PRODUTTIVITÀ” - VEGAS: PIÙ POTERI ALLA CONSOB - TROVATI I RESTI DI DE PEDIS ALTRE OSSA INTORNO ALLA BARA…

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Il Velino.it

SALVATAGGIO GRECO

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: L'Europa sotto tiro cerca un piano. Editoriale di Antonio Polito: Illusioni e ambiguità. Al centro fotonotizia: I partiti e l'arrembaggio dei pirati e "Dipendenti pubblici? Troppi permessi e poca produttività". In un riquadro: Napolitano: legge elettorale ineludibile e Bossi dice sì a Maroni segretario. In taglio basso: Berlusconi, giudice contro giudici

borsa

LA REPUBBLICA - In apertura: Lunedì nero in Borsa, vola lo spread. Al centro: Lega, Bossi si arrende Maroni sarà segretario e Welfare, nel mirino gli aiuti agli invalidi. In un richiamo: Roma, trovate altre ossa vicino alla bara di De Pedis. In taglio basso: Con Saviano e Fazio i caduti della crisi in tv e Padova, un giorno a scuola con gli aspiranti imam

LA STAMPA - In apertura: "L'Europa spaventa le Borse. Editoriale di Stefano Lepri: La minaccia e i bluff della Grecia. Al centro fotonotizia: Il mare italiano è sempre più blu. Al centro Eternit, da gennaio 35 morti a Casale, il reportage: Paura e dolore Tra i dannati del mesotelioma e l'intervista al ministro della Salute Balduzzi: "Nel 2020 ci sarà il picco dei decessi". In taglio basso: "Abbiamo sconfitto la crisi" e "Noi, una specie di occupy La7"

ANGELA MERKEL

IL GIORNALE - In apertura: Monti non si salva Al centro fotonotizia: Saviano e Fazio ora scoprono che gli imprenditori sono eroi. Di spalla: Bossi piange e lascia Maroni: "Non ho scelta, sarà lui il leader". A fondo pagina la rubrica di Marcello Veneziani: Se presenti un libro a tua insaputa

HANNELORE KRAFT

IL SOLE 24 ORE - In apertura: Grecia e derivati affondano le Borse. A sinistra l'intervento di Carlo Azeglio Ciampi: L'amara urgenza di agire. In alto: Equitalia, allo studio taglio del 2% sull'aggio. Al centro: Vegas: più poteri alla Consob. Di spalla il punto Stefano Folli: Il sentiero stretto di Monti

IL MESSAGGERO - In apertura: La crisi greca affonda le Borse. Editoriale di Marco Fortis: La Merkel ha perso due volte. Al centro fotonotizia: Trovati i resti di De Pedis altre ossa intorno alla bara e Aspettative e permessi costano 151 milioni. In taglio basso: A ruba le lasce tricolori per i matrimoni. Il Campidoglio ai consiglieri: restituitele

ROBERTO MARONI E UMBERTO BOSSI SI STRINGONO LA MANO

IL TEMPO - In apertura: Grecia all'italiana: governo tecnico con l'editoriale di Mario Sechi. Al centro fotonotizia: Obama: riformare Wall Street

IL FATTO QUOTIDIANO - In apertura: Euro, la Grecia quasi fuori Monti non sorride più. Di spalla: Tu dai una poltrona a me di Marco Travaglio. In un richiamo: Merkel-Kraft, derby per Berlino

MF - Stop alla dittatura dello spread. In alto: Milano, il Comune trova 500 milioni in Galleria e Salvatore Ferragamo cresce a doppia cifra

 

 

GRASSO BOLLENTE SU FAZIO E SAVIANO: “LE LORO TRASMISSIONI SONO LE SOLE DOVE LA NOIA VIENE SCAMBIATA PER INSEGNAMENTO”

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1- RITO DA MAESTRO MANZI NEL CLIMA DI REDENZIONE
Aldo Grasso per il Corriere della Sera

ALDO GRASSO CRITICO TV

Il destino delle parole è che invecchiano e si usurano con gli uomini che le usano. Un po' martire, un po' rockstar Roberto Saviano vive di parole, ha costruito il suo successo con le parole e, nonostante la giovane età, viene già osannato come un venerato maestro.

Così, con l'aiuto di Fabio Fazio e di illustri «parolieri» come Francesco Piccolo e Michele Serra (seduti in prima fila), ha trovato ospitalità su La7 per ripensare le parole che usiamo (idea non nuovissima). Se un tempo le Officine Grandi riparazioni di Torino servivano a riparare i treni, adesso, come location, riparano parole.

fazio saviano

Una sfilata di ospiti illustri o meno prende una parola e la spolvera. Annotava nei suoi diari Lev Tolstoj: «Se tutta la complessa vita di molti passa inconsciamente, allora è come se non ci fosse mai stata». Questo è il destino delle parole: a furia di ripeterle, di sentirle nella quotidianità diventano gusci vuoti. Solo i veri scrittori sanno restituire loro il senso della vita, sanno restituircele come «visione» non come «riconoscimento». Fazio e Saviano vogliono educarci, redimerci, farci sentire migliori. Senza gioia, con pedanteria.

ROBERTO SAVIANO E FABIO FAZIO IN _QUELLO CHE NON HO

Le loro trasmissioni sono le sole eredi del maestro Manzi, le sole dove la noia viene scambiata per insegnamento, la demagogia per redenzione, la retorica per vaticinio. E, ovviamente, hanno successo perché la tv del dolore conosce tante forme, anche quella di predicare sui suicidi o sui bambini di Beslan. Il clima è sempre quello del rito, della celebrazione: una sorta di consacrazione laica della parola, una necessaria penitenza perché lo sproloquio si offra a noi come eloquio. Sotto le parole, niente. Solo un po' di omelia televisiva, dove quello che non ho si confonde volentieri con quello che non so.

ROBERTO SAVIANO E FABIO FAZIO IN _QUELLO CHE NON HO

La debolezza di questo reading è che tutti ti fanno venire il senso di colpa, persino Pupi Avati con i suoi ricordi felliniani al borotalco, persino il duo Travaglio-Lerner: se non sei impegnato, sei non vuoi cambiare il mondo con noi, se non usi le parole come arma di difesa civile, insomma sei poco propenso alla bacchettoneria, che tu sia dannato in eterno.
Fra i tanti luoghi comuni, ci sono anche le parole che il ceto medio riflessivo non dovrebbe mai pronunciare perché fanno cafone: sbaglio o la parola marketta non c'era?


2- QUELLO CHE (NON) HO È UNA NUOVA IDEA - SAVIANO E FAZIO TORNANO SU LA7 MA IL FORMAT È QUELLO DI RAI3
di Carlo Tecce per Il Fatto

ROBERTO SAVIANO E FABIO FAZIO IN _QUELLO CHE NON HO

Quello che (non) ho, ieri prima puntata su La7, è soprattutto il tasto di un telecomando: il terzo che sta per Rai3. Quello che (non) ho, scampagnata raffinata oltre il servizio pubblico, è Vieni via con me più cresciuto e più disinvolto. Il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano è una filastrocca che s'interrompe con la parola migliore. Quella che scrittori, attori, giornalisti, comici, artisti cercano di interpretare con il ritmo di un'omelia e il tono di un'estrema unzione.

FRANCESCO PICCOLO

Il viso bonario di Fazio, ineccepibile padrone di casa in trasferta, è il riflesso perfetto per un Saviano che cerca se stesso mentre si mostra a un pubblico televisivo. Quel Saviano che replica, non più imbarazzato, a un editoriale definitivo di Giuliano Ferrara: "Saviano al posto di Bocca.

Uno che non ha mai detto nulla di interessante, che non ha un'idea in croce, che scrive male e banale, che parla come una macchinetta sputasentenze, che brancola nel buio di un generico civismo, che è stato assemblato come una zuppa di pesce retorico a partire da un romanzo di successo, si prende la rubrica di un tipo tosto che di cose da dire ne aveva fin troppe".

Lo scrittore di Gomorra osserva l'Elefantino con distacco lessicale e un ritornello che conosciamo: "È fango. Vuole dire che faccio bene. Queste cose mi galvanizzano", dice a Enrico Mentana che tira la volata col telegiornale. Fine. Le parole possono cominciare a fluire, un po' buoniste e un po' coreografiche, fra l'Officina grandi riparazioni di Tori-no: le fotografie di un mondo bestiale, le citazioni di Gianni Rodari, le canzoni di Fabrizio De André. Il palco è uno studio, immenso e buio: non è un pulpito, è un microfono ben direzionato. Più che una scaletta, c'è un percorso che rimbalza fra il leggìo e l'oratore e atterra, sempre, su ottimismo e sacralità.

Saviano, senza paura di smentita, può ripetere all'ex ministro Roberto Maroni che la malavita nel Nord leghista ci sguazza, eccome. Il tratto di Michele Serra, e lo squadrone di autori arruolati e già affiatati (Francesco Piccolo, Pietro Galeotti), si nota con Fazio, che maneggia l'ironia con cautela, ma fa ridere più di chiunque con l'elenco (rievocazione di Vieni via con me) di quello che dovremmo dimenticare o non imparare mai: "Burlesque, faccendiere, escort, spread, briffare, esclusivo, tele-voto, tempistica, padania, movida".

MICHELE SERRA

Se la litania di Pierfrancesco Favino per la figlia che sta per nascere può effettivamente commuovere, non soltanto perché recita a perfezione, le statistiche di Saviano su imprese e lavoro possono annoiare. Quando la parola selezionata è negativa (morte, suicidio, fallimento), l'atmosfera è cupissima.

Quello che (non) ho è talmente strutturato, intrecciato con scrupolo, che può apparire a volte troppo vero, a volte troppo finto.

Fazio è defilato con moderazione. Luciana Littizzetto è un'iniezione di energia. Elisa è un sottofondo . Erri De Luca, Maurizio Landini, Massimo Gramellini, Pupi Avati sono fedeli in cammino che portano la propria presenza. E i propri ricordi. Come Gad Lerner che si esercita su politica e antipolitica, e invoca la sveglia: "Provai un'emozione simile al primo voto un paio d'anni dopo a Varsavia, quando il mio amico Wlodek Goldkorn mi accompagnò alla cerimonia d'insediamento del primo parlamento democratico eletto in Polonia dopo mezzo secolo di regime comunista.

GIANNI MURA

Fra i deputati ancora increduli c'erano dissidenti ... Eroi della politica; ma nulla avrebbero potuto non fosse germogliato dai cantieri e dalle fabbriche un grande movimento sindacale, un vero movimento di partecipazione popolare chiamato Solidarnosc, solidarietà. Oggi in Italia, di più, in tutta Europa avvertiamo il bisogno di un moto come Solidarnosc, una solidarietà che arriva a cambiare la politica".

Marco Travaglio descrive la politica che significa antipolitica: "Chiamare i caduti sul lavoro ‘morti bianche' per far sembrare meno morti i morti e meno assassini gli assassini. Dire che è sempre colpa dei governi precedenti, delle due torri, della crisi mondiale, dello tsunami, delle toghe rosse, dell'euro, della Merkel, di Adamo ed Eva. Annunciare le grandi riforme e non farne mai una neanche piccola. Promettere tagli alla casta e poi non farli, però Giuliano Amato ci sta lavorando.

Travestire dei banchieri da tecnici e nominarli ministri. Fare un governo di soli tecnici e poi difendere i partiti dall'antipolitica. Far pagare la crisi a pensionati e lavoratori perché banchieri, miliardari ed evasori corrono più veloci e non si fanno prendere. Dire "ce lo chiede l'Europa", ma se poi l'Europa ci chiede la legge anticorruzione, allora l'Europa si faccia i cazzi suoi.

Bocca Giorgio Bocca

Stare seduti su una montagna di soldi pubblici, deputati, senatori, sindaci, presidenti di regioni e province, assessori, consiglieri, portaborse, consulenti, banche, enti, aziende, autoblu, aerei blu, elicotteri blu, authority, tv, giornali, chiudere porte e finestre del castello, e poi strillare: "Oddio, un Grillo, prendetelo!".

L'ANTI-ITALIANO UNICO DI MURA
Il Fatto - Che consegnare la memoria di Giorgio Bocca a Roberto Saviano, sulle colonne dell'Espresso, non fosse una buona idea l'hanno detto in tanti. Ma nessuno, almeno pubblicamente, fra quelli che scrivono sulle stesse testate dell'autore di Gomorra. Domenica Gianni Mura ha dedicato alla vicenda la conclusione della sua tradizione rubrica su Repubblica: "Infine, sull'ultimo numero dell' Espresso Roberto Saviano esordisce con la rubrica "l' anti-italiano", per tanti anni firmata da Giorgio Bocca. A me sembra una nota stonata, e non c' entra Saviano né i suoi meriti, che nemmeno mi sogno di discutere. Forse ragiono da giornalista sportivo, ma certi titoli di rubrica, come certe maglie nello sport, sarebbe meglio ritirarli. Per rispetto di chi c' era prima, ma anche di chi arriva dopo". E soprattutto, di chi legge.

 

IL MONDO SI PREPARA PER L’USCITA DELLA GRECIA DALL’EURO - PUTIN DISERTA IL G8 DI OBAMA

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DAGOREPORT

1 - THE NEW YORK TIMES - A destra, "I dirigenti di JpMorgan respinsero gli avvertimenti e ignorarono le preoccupazioni di alcuni dipendenti sulla situazione pericolosa" - A sinistra, "Ex-senatore dello Stato colpevole di aver rubato da un ente non profit"

THE TIMES THE WASHINGTON POST

2 - THE WASHINGTON POST - A destra, "La situazione di stallo in Grecia scuote i mercati" - Al centro, "L'ambiguo candidato favorito in Messico"

3 - THE WALL STREET JOURNAL (EUROPE) - In apertura, "I mercati europei crollano sui timori dell'uscita della Grecia" - In basso, "Il rapporto di Moody's si aggiunge alle paure delle banche spagnole"

4 - THE GUARDIAN - In apertura, "I leader dell'Europa pronti all'uscita della Grecia" - Al centro, "Sua somiglianza reale: l'edizione del Giubileo di Madame Tussauds" - In basso, "Leveson spinge su Downing Street sul controllo di Coulson"

5 - THE INDEPENDENT - In apertura, "Il mondo si prepara per l'uscita della Grecia dall'euro" - Al centro, "L'amnesia della Leveson inquiry chiede una nuova vittima"

6 - THE TIMES - In apertura, "Whitehall dice allo staff: state a casa per l'estate" - Al centro, "Il Dalai Lama dà un milione di sterline a Save the Children" - A destra, "I mercati crollano mentre l'euro sprofonda nella depressione"

THE GUARDIAN THE INDEPENDENT

7 - THE DAILY TELEGRAPH - In apertura, "Migliaia di bambini saranno cancellati dalle liste di chi ha difficoltà d'apprendimento" - A destra, "Merkel dice alla Grecia di tornare ai tagli o affrontare l'uscita dall'euro" - In basso, "Il piano di sussidi familiari sarà un disastro, dicono i contabili" - "Brooks saprà oggi se sarà accusata per le intercettazioni"

8 - FINANCIAL TIMES - In apertura, "La fede svanisce sul muro dell'euro", "Le paure per Grecia e Spagna colpiscono i mercati, l'Italia declassata" - A destra, "Dimon scuote la dirigenza di JpMorgan"

9 - DAILY MAIL - In apertura, "Una porta aperta ai trafficanti di droga", "I passeggeri aerei trovati in possesso di cannabis vengono lasciati andare solo con una tiratine d'orecchi"

10 - DAILY EXPRESS - In apertura, "La nuova ondata di freddo durerà un mese"

LIBERATION THE DAILY TELEGRAPH

11 - LE MONDE - In apertura, "Hollande all'Eliseo: le aspettative dei francesi" - A destra, "Gli errori della Nato in Libia", "Human Rights Watch ha contato 72 civili uccisi dai bombardamenti" - Al centro, "JpMorgan nella bufera dopo una perdita colossale" - "Lo scandalo del Mediator già davanti alla giustizia" - "Elio Di Rupo sostiene Hollande, ‘suo amico da vent'anni'" - "In India, lo sviluppo anarchico delle città private" - "Riguardo l'immigrazione, falsi dibattiti e veri problemi" - In basso, "Colpo d'avvertimento per Angela Merkel"

12 - LE FIGARO - In apertura, "Gli europei tentati di lasciar andare la Grecia" - A sinistra, "Cannes: la rimonta del cinema francese" - A destra, "Afghanistan: il rompicapo del ritiro delle truppe francesi" - Al centro, "Putin diserta il G8 di Obama"

LE FIGARO LES ECHOS

13 - LIBÉRATION - In apertura, "Il rompicapo della squadra di Governo"

14 - LA CROIX - In apertura, "Quel che attende Hollande, ciò che resterà di Sarkozy" - In basso, "Religione: tutta Orléans si è riunita dietro lo stendardo di Giovanna d'Arco" - In alto, "Il mondo intero si interroga sul gas di scisto"

15 - LES ECHOS - In apertura, "Grecia: lo spettro dell'uscita dall'euro allarma i mercati" - Al centro, "I francesi pronti a tagliare le spese pubbliche" - "La metà del CAC 40 dovrà versare un primo dividendo" - "Preservare il nostro patrimonio economico" - In basso, "Veolia: la vendita dei trasporti si complica" - In alto, "Come lavora la nuova polizia del fisco"

16 - LA TRIBUNE - In apertura, "Banche francesi: la fattura del caos greco" - In basso, "JpMorgan: la ‘balena di Londra' fa le sue prime vittime" - "Mercato aereo: Star Alliance, Skyteam, Oneworld, quale futuro per le alleanze?" - "La sconfitta di Merkel non cambia (quasi) niente per Hollande"

FINANCIAL TIMES EL PAIS

17 - EL PAIS - In apertura, "La sfiducia bracca la Spagna" - In basso, "La Bce e Bruxelles rompono il tabù sull'uscita della Grecia dall'euro"

 

BUSINESS INTERNATIONAL - PRIMO G8 PER HOLLANDE E MONTI - MOODY’S DECLASSA 26 BANCHE ITALIANE…

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JAMIE DIMONjp morgan

DAGOREPORT
1 - FINANCIAL TIMES
AFFIEVOLISCE LA SPERANZA DI UN SALVATAGGIO DELLA ZONA EURO
http://on.ft.com/JVNcQV

I timori che il piano di salvataggio della zona euro si rivelerà insufficiente per la Spagna e per altri paesi, contro gli effetti di una possibile uscita della Grecia dall'unione monetaria, ha colpito i mercati finanziari.
Il debito pubblico di Spagna e Italia è balzato ai livelli più alti di quest'anno e i mercati azionari europei hanno subito la loro più grande caduta delle ultime tre settimane. Il rendimento dei titoli tedeschi a 10 anni è sceso al minimo storico.

BRITNEY SPEARS

2 - THE WALL STREET JOURNAL
J.P. MORGAN INTERVIENE IN DIFESA DI DIMON
http://on.wsj.com/KbPydc

J.P. Morgan ha serrato i ranghi attorno al CEO James Dimon prima della riunione con gli azionisti, prevista per giovedì, e ha annunciato la partenza di Ina Drew, un alto dirigente al centro di un errore di trading che è costato alla banca più di 2 miliardi di dollari di perdite.

IL CRAC DELLA GRECIA

LA FOX AGGIUNGE BRITNEY ALL'"X FACTOR"
http://on.wsj.com/JPLrru

La rete televisiva Fox ha dichiarato che la cantante Britney Spears si unirà alla trasmissione "The X Factor" come giudice la prossima stagione, dopo un primo anno deludente per il talent show.

3 - BLOOMBERG
SIMITIS VEDE COME UNA "CATASTROFE" L'USCITA DELLA GRECIA DALL'EUROZONA
http://bloom.bg/JE3LTg

La Grecia deve far parte della zona euro e sarebbe una "catastrofe" per la nazione tornare a utilizzare la propria moneta, ha detto l'ex primo ministro greco Costas Simitis.

MARK ZUCKERBERG

IL VINCITORE DELLA CATEGORIA "POLITICAL PORTFOLIO" AL CONCORSO "EYES OF HISTORY 2012" DELLA "WHITE HOUSE NEWS PHOTOGRAPHERS ASSOCIATION" (FOTO)
http://bloom.bg/JCXKG8

Bill Clark, fotografo personale di CQ Roll Call, ha vinto sei premi nel prestigioso concosrso "Eyes of History 2012" della White House News Photographers Association, tra cui il primo posto nella categoria "Political Portfolio".

MOODY'S

4 - LES ECHOS
FACEBOOK VUOLE SUPERARE I 100 MILIARDI DI DOLLARI
http://bit.ly/KpxWyU

Nonostante lo scetticismo di alcuni analisti, Facebook cercherà di raccogliere 14,7 miliardi dollari sul Nasdaq, sulla base di una nuova forchetta di valutazione da 93 a 104 miliardi di dollari.

5 - LA TRIBUNE
MOODY'S DECLASSA 26 BANCHE ITALIANE IN UN SOLO COLPO
http://bit.ly/Mf4cGG

L'agenzia di rating Moody's ha inflitto un duro colpo alle banche italiane, declassando il rating di 26 di loro tra cui le tre più grandi banche del paese, UniCredit, Intesa Sanpaolo e Monte dei Paschi.

HOLLANDE TRA LA FOLLA

ZONA EURO, SIRIA, IRAN, AFGHANISTAN: IL DOSSIER DEL G8 DI CAMP DAVID
http://bit.ly/JCZRcU

Primo G8 per Francois Hollande, Mario Monti, e il nuovo primo ministro giapponese, appuntamento chiave per il presidente-candidato Barack Obama, il G8 di Camp David promette di essere una prova per molti capi di Stato.

MARIO MONTI E LA MOGLIE ELSA FESTEGGIANO I 15 ANNI DELLO STUDENTATO INTERNAZIONALE

6 - MASHABLE
PROPOSTA DI MATRIMONIO AL RITIRO DEL DIPLOMA, LA FOLLA VA IN DELIRIO (VIDEO)
http://on.mash.to/J5RER2

Qual è il video del giorno? Proponiamo questo: un uomo fa la proposta di matrimonio alla sua ragazza quando lei sale sul palco dell'American University per ricevere il diploma.

 

LE BORSE EUROPEE TENTANO IL RECUPERO CON L'INCREMENTO DEL PIL TEDESCO: MILANO +0,43%

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Cattelan Milano foto Walter Rovere Borsa close

1 - BORSA: EUROPA PROVA A RIPARTIRE, A MILANO (+0,4%) GUIDA UBI (+1,6%)...
Radiocor - Le Borse europee tentano il recupero dopo l'ennesima giornata nera confortate dall'incremento del Pil tedesco (+0,5%) nel I trimestre. Parigi e' la migliore e guadagna lo 0,8% nel Cac40. Piazza Affari sembra ignorare il taglio di rating operato da Moody's su 26 istituti bancari italiani e sale dello 0,43% nel Ftse Mib e dello 0,30% nel Ftse All Share.

Spicca Ubi banca dopo la trimestrale superiore alle previsioni: +3% in avvio e ora un rialzo dell'1,3%. Brillante Impregilo (+1,1%) grazie ai conti diffusi ieri in serata. Continua il rimbalzo di A2a (+1,3%) che va verso il quinto incremento consecutivo. Sul mercato valutario, euro in leggero recupero a 1,2860 dollari (1,2840 ieri) e a 102,79 yen (102,51). Il dollaro/yen e' a 79,93 (79,8). Greggio ancora in correzione: il Wti per consegna giugno tratta a 94,6 dollari al barile da 94,78.

JEAN CLAUDE JUNCKER CON ANGELA MERKEL

2 - BORSA TOKYO: NIKKEI CHIUDE A -0,8%, PESANO INCERTEZZE EUROPA...
Radiocor - La Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta in calo risentendo ancora delle incertezze della zona euro e, in particolare, della Grecia. Il Nikkei ha ceduto lo 0,81% e il Topix l'1,23% muovendosi in scia alla brutta giornata registrata ieri sui listini Ue e su Wall Street. Male, in particolare, i titoli bancari che hanno risentito anche del downgrade di Moody's su 26 banche italiane.

3 - GRECIA:EUROGRUPPO AMMORBIDISCE I TONI E SCOMMETTE SU GOVERNO TECNICO...
Radiocor - I toni sono cambiati, vedremo se anche la sostanza, ma certamente una svolta la riunione dell'Eurogruppo ieri sera l'ha compiuta: il presidente Jean Claude Juncker ha indicato che, una volta fatto il governo e una volta confermato l'impegno a rispettare gli accordi con i creditori, non si puo' escludere a priori che in presenza di 'cambiamenti drammatici delle circostanze' possa essere affrontato un prolungamento del calendario dell'azione della Grecia per il consolidamento del bilancio e le riforme. Il motivo della svolta e' chiaro: tra poche ore ad Atene si riuniscono i leader dei maggiori partiti per discutere sulla soluzione governo tecnico, una soluzione sulla quale ora l'Eurozona scommette.

luca luciani

4 - SU TIM BRASIL GARANTISCE BERNABÈ...
A.OL. per il "Sole 24 Ore" - Il bilancio di Tim Participaçoes, holding di Tim Brasil, è da ieri sera depositato alla Sec. Ricavi netti per 17 miliardi di reais e utili per 1,28 miliardi di reais sono i dati salienti del secondo operatore mobile brasiliano, che denuncia per fine 2011 una base di 64,1 milioni di linee (+13,1 milioni di linee nel corso dell'esercizio) con una quota di mercato certificata dall'Anatel, la locale Authority delle tlc, del 26,5%.

FRANCO BERNABE

I conti dell'unità carioca sono stati firmati dal direttore finanziario Claudio Zezza, dopo l'uscita dell'ad Luca Luciani, che si è dimesso in seguito alla conclusione delle indagini in Italia sulle carte Sim "fasulle": Telecom Italia e Tim Part, avverte il bilancio, stanno esaminando la documentazione relativa all'indagine ricevuta dai pm milanesi.

Da ieri comunque a garantire sui dati rappresentati c'è anche la firma di Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom Italia, che pure ha depositato presso la Sec il bilancio consolidato. Bernabè in conference call la settimana scorsa ha assicurato che si occuperà direttamente della controllata brasiliana, oltre al direttore finanziario Andrea Mangoni, che ha assunto ad interim il compito di gestire Tim Brasil in attesa della scelta del nuovo ad che sarà fatta entro tre mesi. (A.Ol.)

5 - DAL CRACK LEGALE DI DEWEY RINASCE IL BRAND GRIMALDI...
C.Fe. per il "Sole 24 Ore" - Il quotidiano New York Times l'ha definito "un crack assimilabile per il mondo legale a quello di Lehman Brothers tra le banche". Il default che sta travolgendo Dewey LeBoeuf, uno dei maggiori studi di avvocati degli Stati Uniti, sta avendo ripercussioni anche tra i nostri confini.

Non sono stati infatti con le mani in mano i partner italiani del gigante legale Usa: tanto che dalle ceneri di Dewey LeBoeuf sta per nascere il quarto studio italiano. Non ci hanno messo molto tempo i due managing partner Bruno Gattai e Stefano Speroni a capire che conveniva staccare lo studio italiano, forte di professionalità ormai ben note e apprezzate sul mercato casalingo, dalle sorti della casamadre americana, in modo da diventare indipendenti.

E per farlo è stato scelto un marchio ricco di storia nel mondo legale italiano, il brand Grimaldi, che si avviava a scomparire, studio romano che ha costruito la sua fortuna negli anni 90 con la cessione dei gioielli di Stato. Il nuovo studio avrà 130 professionisti, sedi a Roma, Milano e Bruxelles, e il decano Vittorio Grimaldi sarà socio anziano.

Swatch

6 - SCONTRO SWATCH-UBS SEMPRE PIÙ DURO...
L.Te. per il "Sole 24 Ore" - Il conflitto tra Swatch e Ubs non è terminato. Anzi, lo scontro si accentua. Il gruppo elvetico leader nella produzione di orologi ha infatti presentato una denuncia penale contro la maggior banca svizzera e ignoti, per violazione del segreto bancario. La denuncia si collega al contenuto di una querela che Swatch aveva già presentato nel marzo 2011. In pratica, il gruppo di Bienne accusa la banca di averlo mal consigliato su un investimento di 30 milioni di franchi e di avergli fatto perdere parecchi soldi.

Ubs ha sempre respinto le accuse e ora preferisce non commentare questi ultimi sviluppi. Prima della querela, nel corso del 2010, era d'altronde andato a vuoto un tentativo di conciliazione tra le parti davanti a un tribunale zurighese. Dall'accordo fallito alla querela e ora alla denuncia penale. Uno scontro insolito nella solitamente quieta Svizzera, con un conflitto giudiziario che per di più coinvolge due pesi massimi, l'uno leader in un settore rilevante dell'industria rossocrociata, l'altro leader nel settore bancario e finanziario. In attesa di conoscere i dettagli che hanno portato a quest'ultima denuncia, i riflettori sono accesi su due nomi del made in Switzerland che restano in battaglia.

Logo "Ubs"

7 - MORNING NOTE...
Radiocor

Milano - conferenza stampa di presentazione dei risultati del Gruppo Basf in Italia

Monaco - Allianz pubblica i risultati del primo trimestre 2012

CDA (approvazione dati contabili) - Banca Popolare di Milano, Banco Popolare, Benetton, Campari, Cattolica Assicurazioni, Credito Emiliano, Credito Valtellinese, Gabetti Property Solutions, Hera, Intesa Sanpaolo (Consiglio di Gestione), Italmobiliare, Premafin, Risanamento

Rozzano (Mi) - assemblea ordinaria e straordinaria Telecom Italia. Parte ordinaria: bilancio al 31/12/11, nomine. Parte straordinaria: aumento capitale sociale, modifiche statutarie

SERGIO MARCHIONNE A SIXTY MINUTES

Roma - l'Istat rende noti i dati della stima preliminare del Pil nel primo trimestre 2012

Roma - si aprono i lavori del '4th E-Lab International Symposium of Entrepreneurship for the future - Conoscere e promuovere l'imprenditorialita' nelle nuove generazioni'. Partecipa, tra gli altri, Alberto Bombassei, Brembo

GRECIA: tenta la carta del Governo tecnico. La paura di un'uscita di Atene dall'Europa assieme alle maxi-perdite di JP Morgan affonda le Borse europee. Ap pello dell'Eurogruppo perche' Atene resti nell'Eurozona. L'Europa cerca una via d'uscita (dai giornali). L'amara urgenza di agire. Nuova Bretton Woods. Di Carlo Azeglio Ciampi (Il Sole 24 Ore, pag. 1-19). Il ruolo di Monti il mediatore. L'agenda per rilanciare la crescita (Il Corriere della Sera, pag. 3) 'Per l'Europa effetto contagio molto pericoloso'. Intervista all'economista Alberto Quadrio-Curzio (Il Messaggero, pag.3)

LA COPERTINA DELLO _SPIEGEL_ CHE SALUTA L'USCITA DELLA GRECIA DALL'EURO

CRISI: a segno l'asta Btp, rendimenti stabili. Tornano a salire i tassi dei Bonos spagnoli. Euro ai minimi da 4 mesi sul dollaro. Moody's declassa 26 banche italiane. Il presidente americano Barack Obama chiede subito la riforma di Wall Street. La cancelliera tedesca Angela Merkel, indebolita dopo i risultati delle elezioni per la Cdu nel Land del Nordreno Vestfalia incontra oggi il nuovo presidente francese Francois Hollande. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: un anno terribile, ma ne usciremo. Per la presidente uscente di Confindustria, Emma Marcegaglia, bisogna ridare fiducia con tagli alla spesa e con la crescita. (dai giornali). 'Addio crescita in Eurolandia. Ci vorranno anni per ripartire anche se Berlino allenta la stretta'. Intervista all'economista Nouriel Roubini (La Repubblica, pag. 3). 'Eurobond accordo possibile'. Intervista al vicepresidente della Commissione, Antonio Tajani (QN Il Giorno - Il Resto del Carlino - La Nazione pag.4) CONSOB: Vegas chiede piu' poteri per l'istit uto e la riforma del Testo unico della Finanza contro la speculazione e afferma che c'e' il rischio della dittatura sullo spread (dai giornali). Lo sceriffo controcorrente. Il commento (Il Corriere della Sera, pag. 31)

SANITA': verso la riduzione del fondo. Le Regioni contro il Governo (Il Sole 24 Ore, pag. 14)

PA: ogni italiano spende 2.849 euro per i dipendenti pubblici. Tra aspettative e permessi sindacali 4.569 statali fermi per un anno. La relazione della Corte dei Conti sul costo del lavoro nel pubblico impiego (dai giornali)

EQUITALIA: ministero dell'Economia al lavoro per tagliare il costo della riscossione dal 9% al 7% senza aspettare la piena attuazione del Salva Italia. In arrivo i decreti sui crediti Pa delle imprese (Il Sole 24 Ore, pag. 19) L'edilizia passa alle vie legali (Il Sole 24 Ore, pag. 44)

FONSAI: alla scelta tra Unipol e Arpe. Oggi il consiglio della compagnia per i concambi tra Bologna e l'esame dell'offerta di Sator-Palladio (dai giornali). Consob rinvia il parere sull'Opa (Il Sole 24 Ore, pag. 31). Lettera di Sator-Palladio, possibile rinvio della decisione del consiglio di Fonsai tra l'offerta dei due alleati e il concambio del piano Unipol (Il Messaggero, pag. 21). Matteo Arpe di nuovo contro i grandi nomi per Fondiaria-Sai. News Analisys (Financial Times pag.18)

FONDAZIONE MPS: accordo con le banche. raggiunta l'intesa per la ristrutturazione del debito per circa un miliardo (dai giornali)

grecia nazionale

INTESA SANPAOLO: si profila una trimestrale migliore di quella dello scorso anno (Il Messaggero, pag. 22)

TELECOM ITALIA: cerca di tagliare debito da 30 miliardi di euro, eredita' dell'Opa ostile di Olivetti. Intervista al presidente Bernabe'(Financial Times pag.19)

FIAT/FIAT INDSUTRIAL: in dirittura di arrivo conversione delle azioni privilegiate e di risparmio in ordinarie (dai giornali)

BUONGIORNO: opa della giapponese Ntt sulla societa' italiana attiva nel web app e giochi online per telefoni cellulari (dai giornali)

JUVENTUS: lo scudetto degli Agnelli e i soldi di Marchionne. La Juve festeggia la vittoria, ma i conti ancora non tornano (Il Fatto Quotidiano pag.5)

MECCANICA: secondo i dati di Prometeia e Mediobanca fa meglio del manifatturiero. Le medie imprese piu' brillanti delle grandi (Il Sole 24 Ore, Rapporti 24/Impresa pag. 1 )

 

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