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KRISTAL BALL-E - IL TROTA ALLA SUA LAUREA ALBANESE CI TENEVA PARECCHIO, E VOLEVA RENDERLA VALIDA ANCHE IN ITALIA

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Luca Fazzo per "il Giornale"

RENZO BOSSI CON LA MAGLIETTA DEL TROTA

Il 4 aprile, il giorno stesso in cui lo scandalo Lega esplodeva sulla prima pagina di tutti i giornali, Renzo Bossi si rese conto di averla fatta grossa. Del modo straordinario in cui aveva conquistato la laurea in Economia e management all'università di Tirana sui giornali non si diceva ancora niente. Ma qualche vago accenno, nelle intercettazioni pubblicate un po' dappertutto, al fatto che con i soldi della Lega fossero stati pagati anche i suoi studi, fece scattare un allarme nella testa del Trota.

RENZO BOSSI - TROTA

Quella stessa mattina, una avvocatessa inviata da Bossi junior bussò alla porta dell'ambasciata italiana di Tirana e chiese che le venissero restituite tutte le carte della pratica che fin dall'anno precedente il figlio del Senatùr aveva avviato per fare riconoscere il valore in Italia della sua mirabolante laurea albanese.

L'obiettivo, evidentemente, era quello di cancellare le tracce. Ma ormai era tardi. Tutta la documentazione della surreale trasformazione in Dottore del rampollo di Umberto Bossi era ormai nelle mani dell'ambasciata italiana, che di quel desiderio del giovanotto e delle numerose stranezze delle pratica si occupava da tempo.

E ieri mattina un plico firmato dall'ambasciatore Massimo Gaiani arriva dall'Albania alla Procura di Milano. Dentro, c'è tutta la storia della laurea del Trota, nonché di quella di Pierangelo Moscagiuro, il poliziotto in servizio al Senato che nelle intercettazioni viene definito «il gigolò di Rosi Mauro», conseguite entrambe alla Kristal University di Tirana.

RENZO BOSSI - TROTA E ROSI MAURO

É l'ultima puntata del giallo diplomatico internazionale scatenato intorno al percorso accademico di Renzo Bossi: mentre il plico dell'ambasciatore Gaiani arriva a Milano, a Tirana l'affare ormai è diventato un caso politico, con le opposizioni scatenate contro il trattamento di favore riservato a un vip italiano mentre i giovani albanesi vengono maltrattati nelle facoltà del Belpaese. La Procura di Tirana indaga per falso in atto pubblico almeno due persone. La polizia analizza i sistemi elettronici di controllo alle frontiere e rende noto che Bossi junior non ha mai messo piede fisicamente in Albania.

Rosy Mauro Pier Mosca

Solo i vertici della Università Kristal, visibilmente in difficoltà, divulgano un comunicato per sostenere la regolarità del trattamento riservato al Trota e al Gigolò. Ma ormai è una battaglia persa. Ai magistrati italiani, in realtà, della laurea di Renzo Bossi importa abbastanza poco: i soldi pagati alla Kristal sono pochi goccioloni nel mare di fondi pubblici dirottati dai cassieri del Carroccio per soddisfare le esigenze private della nomenklatura padana.

Certo, lo sviluppo di ieri, la scoperta del tentativo del piccolo Bossi di dare valore anche in Italia al suo titolo albanese, solleva interrogativi sui motivi reali di tanta determinazione: è possibile che la laurea fosse disperatamente necessaria a Renzo Bossi, come al tesoriere Francesco Belsito, per conquistare poltrone nei consigli d'amministrazione del parastato?

UNIVERSITA' KRISTAL DI TIRANA

Di certo c'è che ci teneva veramente tanto. Nel luglio 2011, dicono le carte arrivate da Tirana, l'avvocatesa Dragoj, nominata da Bossi junior, cerca di ottenere la «dichiarazione di valore»,una sorta di equiparazione, della laurea conseguita a Tirana il 29 settembre 2010. Ma in ambasciata un dettaglio salta agli occhi: se, come si legge, il giovane Bossi ha ottenuto la maturità nel 2009, come ha fatto a conquistare una laurea triennale già nel 2010? Un miracoloso «tre­in-uno»? Qualche mese dopo, Renzo Bossi prova a metterci una pezza presentando il suo certificato di iscrizione alla maturità nel 2007. Ma si dimentica di specificare che a quegli esami venne sonoramente trombato.

 


LA NOMINA DI BONDI COME CONSULENTE DEL GOVERNO PER SFORBICIARE LA SPESA PUBBLICA SAREBBE ILLEGITTIMA

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Francesco De Dominicis per "Libero"

MARIO MONTI E IL DITINO ALZATO

Palazzo Chigi si esalta sulla lotta agli sprechi. Con tanto di nota stampa ieri il Governo ha annunciato che i suggerimenti per la spending review arrivano a valanga. Diversi i temi toccati. Sanità, enti locali, «auto blu», tetti agli stipendi, risparmio energetico, consulenze, pensioni quelli in cui si concentrano le oltre 95mila segnalazioni sul piano da 4,2 miliardi di euro inviate dai cittadini in una settimana, una media di 1 messaggio ogni 2 secondi.

Ma ora chi valuta tutti quei messaggi e presunti consigli? Delle due l'una: o il premier Mario Monti affiancherà al superconsulente Enrico Bondi un esercito di "addetti alla lettura" oppure siamo di fronte a una gigantesca pagliacciata. La prima ipotesi sarebbe da scartare se non altro perché dopo Bondi appare difficile poter trovare volontari disposti a non essere retribuiti. E infatti per ora i funzionari all'opera sono appena dieci.

ENRICO BONDI

Tra tanti dubbi e poche certezze, il decreto sulla razionalizzazione della spesa statale ha mosso comunque i primi passi in Parlamento. Il testo da ieri è al Senato. Frattanto, il ministro Piero Giarda, nonostante sia stato nei fatti esautorato dal presidente del Consiglio, che gli ha preferito l'ex commissario straordinario Parmalat, continua a occuparsi del dossier. Giarda pensa che sia indispensabile una «purga» per i cittadini, in modo da evitare che un domani paghino le future generazioni, ed è convinto che si possa mettere la parola fine ai mega uffici dei dirigenti della Pa: «Bastano 15 metri quadrati» ha detto ieri nella veste di agente immobiliare.

GIARDA

I riflettori restano puntati su Bondi, ma il suo incarico è in bilico. Non a caso, a palazzo Chigi crescono le perplessità sulla legittimità della mossa del Governo e sulla figura di un commissario che svolge mansioni già affidate a un ministro. Ne consegue, secondo la tesi che porta all'incostituzionalità del decreto, che Bondi doveva essere nominato sottosegretario oppure ministro al posto di Giarda.

Senza dimenticare, come ha ricordato ieri l'Italia dei valori, che la competenza sulla spesa pubblica appartiene alla Corte dei conti. E qui si aprirerebbero le porte per un ricorso per «conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato»: il braccio di ferro scatterebbe tra Esecutivo e magistratura contabile. In ogni caso, prima o poi il fascicolo arriverà sul tavolo della Corte costituzionale.

 

MONTE DEI FIASCHI - PERQUISITI CASA E UFFICIO DI MUSSARI, E LA SEDE DI MEDIOBANCA, IN QUANTO “ISTITUZIONE INFORMATA DEI

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1- MPS: PERQUISITI ABITAZIONE E UFFICIO MUSSARI
(ANSA) - L'abitazione e l'ufficio senese dell'ex presidente della banca Mps Giuseppe Mussari, ora presidente dell'Abi, sono stati perquisiti questa mattina dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta sull'acquisizione di Antonveneta. Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate. Mussari - viene ribadito - non è indagato.

GIUSEPPE MUSSARI resize

L'indagine su Banca Monte dei Paschi e in particolare sulla acquisizione di Antonveneta sarebbe partita nell'autunno scorso. E' quanto si apprende da fonti investigative. In particolare uomini del gruppo valutario della Guardia di Finanza di Roma vogliono capire come il Monte abbia acquisito l'Istituto veneto ad un prezzo di 9,3 miliardi di euro, poi salito a 10,3 dall'Istituto spagnolo Santander che solo due mesi prima aveva pagato la stessa Antonveneta 6,6 miliardi di euro. Stamani gli uomini della Gdf hanno perquisito anche l'abitazione senese dell'ex dg della Fondazione Marco Parlangeli.

Giovanni Bazoli

2- MPS: MEDIOBANCA PERQUISITA DA GDF
(ANSA)
- Mediobanca è stata oggetto di una perquisizione della Guardia di Finanza come istituzione informata dei fatti in relazione a operazioni poste in essere dal gruppo Mps, nelle quali Mediobanca ha ricoperto insieme ad altre primarie istituzioni internazionali un ruolo tecnico connesso con la sua ordinaria operatività. E' quanto si apprende da fonti vicine alla banca.

ROBERTO NICASTRO DIRETTORE GENERALE UNICREDIT

3- AGENZIE DEL 18 APRILE 2012
ABI: AZZI, PROPOSTA SU PRESIDENZA A COMITATO ESECUTIVO 16/5

(ANSA) - "Contiamo di poter pervenire alla prossima riunione del comitato esecutivo dell'Abi a Milano il 16 maggio con una proposta che poi andrà all'assemblea dell'11 luglio". Così Alessandro Azzi, componente del comitato dei saggi dell'associazione, ha delineato l'iter che porterà alla formulazione del nome del futuro presidente dell'Abi.

"Il comitato dei saggi - ha proseguito Azzi - si è riunito questa mattina e ha ottenuto il via libera per avviare le consultazioni con tutti i componenti del comitato stesso". Azzi ha quindi confermato che i componenti del comitato sono il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli, l'amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni e i numeri uno della Banca del Piemonte Camillo Venesio, di Carige Giovanni Berneschi e lui stesso, presidente di Federcasse.

Quanto poi alla possibilità che possa essere Mussari di nuovo presidente dell'associazione delle banche italiane, Azzi non si è espresso. A chi gli chiedeva se però fosse possibile la sua riconferma pur non essendo più presidente del Monte dei Paschi di Siena, il banchiere ha detto: "Lo statuto prevede la possibile riconferma di chi alla scadenza del primo biennio di mandato non abbia più i requisiti che aveva all'inizio".

5- ABI: MUSSARI, IO PRESIDENTE? ASPETTO DECISIONI
(ANSA) - "Quando si è in discussione non si parla ma si ascolta, si osserva e si aspettano le decisioni di chi deve giudicare". Così il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari ha risposto a chi gli chiedeva se fosse disponibile per un nuovo mandato alla guida dell'associazione. Più fonti lo danno in pole position per coprire ancora l'incarico.

LUIGI ABETE

6- ABI: NICASTRO (UNICREDIT), MUSSARI OTTIMO PRESIDENTE
(AGI) - Giuseppe Mussari "e' un ottimo presidente": a dirlo il direttore generale di Unicredit, Roberto Nicastro, entrando alla riunione dell'esecutivo Abi nel giorno dell'avvio della procedura per la scelta del prossimo presidente dell'associazione. Il manager non si e' sbilanciato sulla possibilita' di una conferma del presidente uscente, lo stesso Mussari, al vertice: "Non faccio parte del comitato dei saggi e quindi non posso rispondere", si e' limitato a dire in proposito.

7- ABETE, FAVOREVOLE A CONFERMA MUSSARI ALLA PRESIDENZA
(AGI) - Luigi Abete, presidente di Bnl, si schiera a favore di un rinnovo della presidenza di Giuseppe Mussari per l'Abi, l'associazione delle banche italiane. "Oggi inizia la procedura per l'elezione - ha detto entrando alla riunione del comitato esecutivo dell'Abi - sono favorevole a una conferma di Mussari, che e' possibile perche' lo statuto lo prevede".


8- IL VIDEO DEL SERVIZIO DI "REPORT": "MONTE DEI FIASCHI" DI PAOLO MONDANI
Dal sito della Rai - http://bit.ly/IXUHvV


9- TRASCRIZIONE DEL TESTO DELLA PUNTATA DI "REPORT" SU ANTONVENETA: "MONTE DEI FIASCHI" (6 MAGGIO 2012) DI PAOLO MONDANI

paolo mondani


PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Nel 2007 il Monte dei Paschi acquista Banca Antonveneta dal Banco Santander, la più importante banca spagnola guidata da Emilio Botin, uomo dell'Opus Dei.

PRIMA MANIFESTANTE
Questi sono i soldi che abbiamo pagato in più per l'acquisizione dell'Antonveneta, valutata dalla Standards and Poors 6 miliardi e 4, pagata 9 miliardi e 3 dai nostri dirigenti.

PAOLO MONDANI
E lei che conclusioni trae da quella storia?

PRIMA MANIFESTANTE
Che qualcuno li ha messi in tasca!

SECONDA MANIFESTANTE "Sono andata a mangiare quel giorno, che ero Antonveneta ritorno" e sul video viene fuori questa notizia "acquistata Antonveneta per 9 miliardi di euro".
TERZO MANIFESTANTE
Noi siamo stati acquistati, incorporati, da Santander per una cifra di 6 miliardi e mezzo di euro. Nel giro di 20 giorni, un mese...

GABANELLI

PAOLO MONDANI
Due mesi.

SECONDO MANIFESTANTE
Due mesi, eh... Santander ci rivende per 9 miliardi e mezzo. Cioè: questi hanno fatto un'operazione, credo nella vita guadagnare 3 miliardi di euro in 20 giorni... insomma...

QUARTO MANIFESTANTE
Il nostro buco oggi viene dalla questione Antonveneta, senza nasconderserlo. È stata strapagata una banca che evidentemente non aveva quel valore.

QUINTO MANIFESTANTE
Soprattutto l'abbiamo comprata a scatola chiusa. Abbiamo trovato delle filiali di Antonveneta con contenzioso, costi enormi... Anche noi quando abbiamo venduto le filiali a Banca Intesa, però Banca Intesa ha fatto la famosa due diligence e il contenzioso entro i 18 mesi ce l'ha ridato indietro.
PAOLO MONDANI
Cioè, ha pesato quello che valevate

mps

QUINTO MANIFESTANTE
Ha pesato quello che valevano le nostre filiali e ce le ha pagate per quello che valevano.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Il Monte acquista Antonveneta senza due diligence, cioè senza andare a stimare quel che compra. Paga 10,137 miliardi quello che Santander aveva acquistato due mesi prima a 6,6 miliardi di euro.

RENATO LUCCI - PENSIONATO MPS - AZIONISTA
Improvvisamente Mussari fa la grande operazione: compra la Banca Antonveneta. E la compra senza più avere un soldo in cassa. Quindi che fa? Per spendere i 10 miliardi che gli servono, di euro lui ricorre per la metà a indebitarsi e, per l'altra metà, li chiede ai soci. E quindi la Fondazione che fa? Si libera di tutti i suoi investimenti obbligazionari e compra tutte azioni Monte Paschi. Spende circa 2 miliardi e 9 della sua liquidità, per sottoscrivere questo aumento di capitale che serve a comprare Antonveneta.

Gabriello Mancini

PAOLO MONDANI
Invece di diversificare le sue... come farebbe il buon padre di famiglia insomma, no?

RENATO LUCCI - PENSIONATO MPS - AZIONISTA
E come dovrebbe fare secondo la legge, le concentra tutte nella partecipazione a Montepaschi.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO La banca a questo punto è senza liquidità e per andare avanti è costretta a comprare 1,9 miliardi di euro di Tremonti Bond che la obbligano a riconoscere al Tesoro una cedola annua di 160 milioni. E a pagare sono i risparmiatori. Ma siccome il debito è troppo alto, l'anno scorso la banca chiede un nuovo aumento di capitale per oltre 2 miliardi di euro. E la Fondazione si svena. RENATO LUCCI - PENSIONATO MPS - AZIONISTA
Quindi la Fondazione fa la sua parte per sottoscrivere il suo miliardo di capitale sociale, perché è proprietaria per metà del Montepaschi , si indebita, dà in garanzia di questo debito tutto il suo patrimonio di azioni Montepaschi, perché poco altro ha nel suo portafoglio ...
PAOLO MONDANI
..in pegno alle banche?

emilio botin banca santader

RENATO LUCCI - PENSIONATO MPS - AZIONISTA
Lo da in pegno e quando poi il valore di queste azioni continuano a crollare, anche perché c'è un crollo dei mercati..

PAOLO MONDANI
..il pegno deve aumentare.

RENATO LUCCI - PENSIONATO MPS - AZIONISTA
..il pegno dovrebbe aumentare, ma non si ha i soldi per aumentarlo.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO Mentre le banche aspettano la vicenda si chiude con una perdita sul bilancio 2011 di 4,7 miliardi di euro. Per sopravvivere la Fondazione è ora costretta a vendere azioni della banca perdendone di fatto il controllo. E questo è il grafico del titolo Montepaschi dopo l'acquisto di Antonveneta. NICOLA SCOCCA - EX Direttore finanziario FONDAZIONE MONTE DEI PASCHI Vediamo che il titolo ha perso il 25% in più rispetto al settore bancario europeo. Quindi non si può dare la colpa tutta alla crisi finanziaria globale: c'è qualcosa di insito nella situazione banca Montepaschi.
PAOLO MONDANI
Su Montepaschi io penso che voi avreste dovuto essere un po' più severi. Cioè lei da buon padre di famiglia avrebbe dovuto telefonare al suo amico Gabriello Mancini e dirgli...

santander

DONNA FUORI CAMPO
Ma...scusate un attimo, ma non possiamo spegnere visto che l'intervista è finita.

GIUSEPPE GUZZETTI - PRESIDENTE ASS. FONDAZIONE BANCARIE - FONDAZIONE CARIPLO
Se lei spegne le do i particolari.

PAOLO MONDANI
Ma come faccio a spegnere se mi dà i particolari lascio acceso!

DONNA FUORI CAMPO
No, no.

GIUSEPPE GUZZETTI - PRESIDENTE ASS. FONDAZIONE BANCARIE - FONDAZIONE CARIPLO
Noooo, ma per dire come sono stati anche... C'è una componente per loro di sfortuna, insomma, in questa vicenda. Non si può così drasticamente mettergli addosso...insomma questi qui han comprato l'Antonveneta due settimane prima che crollasse il mondo! ...Come no?!

GIUSEPPE GUZZETTI resize

PAOLO MONDANI
Era già crollata una banca americana lei lo sa.

GIUSEPPE GUZZETTI - PRESIDENTE ASS. FONDAZIONE BANCARIE - FONDAZIONE CARIPLO
No, no era prima della Lehman.

PAOLO MONDANI
Sì è vero era prima della Lehman, ma era già crollata una piccola banca americana.

GIUSEPPE GUZZETTI - PRESIDENTE ASS. FONDAZIONE BANCARIE - FONDAZIONE CARIPLO
Ma in America son fallite tutte le casse di risparmio alcuni anni fa...

PAOLO MONDANI
Santander la paga 6 e 6 miliardi loro la pagano la 10 e 137 dopo due mesi? Lei lo farebbe? Io credo che lei non lo farebbe, che la vedo... Si vede dalla faccia che lei non l'avrebbe fatto!

montepaschi siena sede

RENATO LUCCI - PENSIONATO MPS - AZIONISTA
I soldi sono troppi e quando si buttano via, non lo possiamo solo attribuire agli errori e alla incompetenza delle persone. PAOLO MONDANI E cioè a dire? RENATO LUCCI - PENSIONATO MPS - AZIONISTA
Quando sono così tanti, ci sono anche degli interessi. PAOLO MONDANI Pensa che qualcuno si sia messo in tasca dei soldi?
RENATO LUCCI - PENSIONATO MPS - AZIONISTA
Perché no?
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Allora la banca fa la banca, raccoglie i fondi sul territorio, eroga il credito, fa investimenti, specula, e una parte degli utili li dà fondazione, che per legge li deve spendere proprio su quel territorio in opere sociali e culturali. La sua è una funzione di sussidiarietà, non può mettersi a sponsorizzare attività improbabili o a fare finanza. A Siena, la fondazione, caso unico in Italia, controlla anche la banca.

Cosa vuol dire questo? Che quando nel 2007 Montepaschi, mentre il mondo sta cominciando a crollare, decide di acquistare a 10 quel che fino a due mesi prima valeva 6, e i soldi non ce li ha, chiede alla fondazione di intervenire e prosciugarsi. Da ricordare che nessuna banca voleva comprare Antonveneta a quel prezzo, e nessuna banca fa questo tipo di operazioni per cassa.

MPS

Oggi, tra l'altro, Antonveneta vale molto meno di quel che valeva ancora prima di essere acquistata. Morale: questa operazione ha distrutto il patrimonio della banca e della fondazione. Non si può dire che sia stata una operazione eccellente. E come spesso avviene in Italia il non eccellere non è una discriminante. Mussari da presidente della banca diventa anche presidente dell'Abi. Ci si chiede: ma con quali criteri vengono scelti gli amministratori?

Secondo il capo delle fondazioni bancarie italiane Giuseppe Guzzetti, il presidente della fondazione Montepaschi, Mancini essendo stato un impiegato dell'asl, ha le competenze necessarie perché la fondazione si occupa anche del settore sanitario. Ci consentirà sicuramente di esprimere una opinione personale: secondo noi il curriculum che è stato determinante per entrambi per i loro incarichi è stata l'appartenenza alla DC.

 

LA DOPPIA BIOGRAFIA DI JEAN-LOUIS TRINTIGNANT, PRIMA E DOPO LA MORTE DELLA FIGLIA MARIE, ASSASSINATA DAL COMPAGNO NEL 20

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1 - TRINTIGNANT: AMORI, FILM E TRAGEDIE "SONO UN SOPRAVVISSUTO"
Laura Putti per "la Repubblica"

marie trintignant 01

Dieci anni fa un giornalista amico, André Asséo, aveva bussato alla porta della casa nella campagna di Uzès, cittadina tra Nimes e Avignone, nella quale dal 1975 Jean-Louis Trintignant si era ritirato a vivere. Da tempo lontano dai circuiti cinematografici (l´ultimo film allora era Chi mi ama prenderà il treno di Patrice Chéreau, 1998), l´attore gli aveva raccontato la sua vita e il libro era uscito con il titolo: La passion tranquille. Ma il primo agosto dell´anno dopo, nel 2003, la tragedia: Marie Trintignant, figlia amatissima, è uccisa dal suo compagno a Vilnius.

La biografia di Asséo all´improvviso si dimezza, perde attualità, diventa inutile. Dieci anni dopo il giornalista incontra Trintignant ad Avignone. L´attore ha 81 anni che sembrano mille. Il dolore l´ha quasi annientato, ma decide di raccontarlo. La biografia adesso è completa e, firmata dallo stesso Trintignant, uscirà domani nelle librerie francesi con il titolo: Du côté d´Uzès, entretiens avec André Asséo ("Dalle parti di Uzès, interviste con André Asséo", ed. Cherche Midi).

Segue un ordine cronologico: dalla nascita, padre sindaco, socialista e agricoltore, e la madre colta e borghese che, desiderando una bambina, lo vestì sempre in abiti femminili; fino all´incontro con L´avaro di Molière interpretato da Charles Dullin che gli darà gusto per la recitazione, Trintignant parla dei suoi registi (Bertolucci, Rohmer, Risi, Vadim, Truffaut, Kieslowski, Costa-Gavras, Lelouch...) e dei suoi amori (il flirt con Brigitte Bardot nato nel ´56 sul set di E Dio creò la donna di Vadim, fino alle mogli: la regista Nadine Trintignant e la pilota di rally Mariane Hoepffner).

JEAN-LOUIS TRINTIGNANT

Un disgraziatissimo servizio militare di 28 mesi interruppe la storia con BB e per non partire in guerra in Algeria Trintignant inghiottì quaranta bianchi d´uovo e andò dritto in ospedale con un´albumina altissima (mai sparita dalle analisi).

Un lungo capitolo è dedicato al personaggio di Amleto, studiato come un´ossessione; un altro è per il cinema italiano, con i ricordi dei "quattro moschettieri": Tognazzi, Mastroianni, Gassman e il mai conosciuto Sordi.

E Un´estate violenta di Zurlini, Il sorpasso, Il conformista (durante le riprese trovò morta nel lettino la piccola Pauline, sorella di Marie: «Nadine e io decidemmo che avremmo vissuto soltanto per Marie» racconta), il rifiuto "per pudore" a Ultimo tango, la delusione per il mancato trionfo di La terrazza di Scola... Nella prima parte del libro l´attore parla delle passioni: il legno, il vino, le auto, il poker, la poesia; nella seconda sembra non averne più, di passioni.

La morte di Marie lo ha annientato, ma la poesia è ancora un rifugio. E al cinema è tornato in un ruolo nel quale ha potuto stipare tutto il suo dolore: in Amour, il nuovo film di Michael Haneke in concorso a Cannes (Trintignant non ha ancora confermato la sua presenza al festival) è un anziano marito che si trova ad assistere una moglie paralizzata. Alla fine del libro scrive: «Ho detto alla produttrice: non posso fare questo film. Non ho lo spirito giusto, penso piuttosto a suicidarmi. Faccia il film, mi ha risposto, e dopo si suiciderà».

2 - SENZA MARIE LA POESIA MI HA SALVATO DAL SUICIDIO
Tratto da "Du côté d´Uzès, entretiens avec André Asséo", di Jean-Louis Trintignant, pubblicato da Cherche Midi (pagg. 198, euro 16). Il libro sarà da domani nelle librerie francesi

JEAN-LOUIS TRINTIGNANT

La morte di Marie, mia figlia, è stato il dolore più grande della mia vita. Mi era impossibile immaginare un giorno senza sentire la sua voce, senza vedere il suo sorriso. Niente al mondo avrebbe potuto farmi più male. Per due mesi sono stato come morto. Un morto vivente, incapace del minimo movimento. Due mesi senza praticamente aprire la bocca, senza emettere il minimo giudizio. La vita mi passava attorno senza che me ne accorgessi. Ma alla fine ho deciso di vivere.

Di rivivere. La poesia mi ha soccorso. Già con Marie avevamo recitato Apollinaire. Dovevo seguire quel cammino. La poesia è diventata più importante di prima. È stata il rifugio che rappresentava una vita diversa. A una certa età l´avvenire è più stretto. Il linguaggio poetico mi ha aperto nuovi orizzonti.

Lavorare con Marie. Ci davamo consigli. Anche lei me ne dava, e molto pertinenti! Tra noi due c´era un po´ il rapporto che si ha con i vecchi genitori. C´è un momento in cui il padre ha autorità su sua figlia, e poi, quando il figlio diventa adulto, il padre perde questa sua autorità e, poco a poco, diventa quasi lui il figlio. Sono relazioni che mi hanno commosso. Ho spesso considerato Marie come mia madre, e lei mi parlava come se fossi stato suo figlio. Avevamo un rapporto nei due sensi: da figlia a figlio, e da padre a figlia.

TRINTIGNANT

Il suicidio. Quando la rabbia è in te, i sentimenti più estremi diventano normali. Continuo a pensarci. Sempre. Non so se la morte possa essere più forte dei rari momenti di felicità che mi procurano uno spettacolo di poesia o un pranzo con un amico.

Vendicarsi. Ancora oggi la mancanza di Marie, il dolore causato dalla sua assenza sono talmente evidenti che una piccola sofferenza in più potrebbe portarmi a una simile azione. Ma devo pensare ai quattro figli dei quali lei si occupava con tanto amore, e mi dico che meritano qualcosa di meglio che l´odio.

Credimi, questi momenti contraddittori che convivono nel profondo di me stesso non rendono facile la serenità. E comunque i ragazzi vivono meglio di me. Sono così giovani. Che diritto ho io di turbare la loro calma? Ognuno vive con suo padre. Così trovano il loro equilibrio e questo mi sembra più importante di vendette meschine.

Il ritorno al cinema. Ci sono circostanze che possono farti cambiare idea. E aggiungerei che i grandi attori non mentono più che il resto della specie umana. Per sposare i tratti di un´altra persona, per essere completamente il contrario di te stesso, bisogna conservare un´anima di bambino, come sanno fare alcuni attori immensi, come Michel Piccoli, che adoro. Il grande attore è quello che cerca e che, a forza di lavoro, troverà dentro di sé gli accenti della verità. La verità di un personaggio non sta negli ordini di un regista, ma nell´esigenza del proprio lavoro.

 

LELE MORA ORMAI IN CARCERE SI SENTE A CASA: SCAMBI DI REGALI CON LE GUARDIE - TRIBUTO DELLA SCALA A ROBERTO BOLLE

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Da "Oggi"

lele moraroberto bolle nudo

1 - LELE FA REGALI ALLE GUARDIE CARCERARIE...
I tempi della sofferenza, che lo hanno portato ad un eccessivo dimagrimento e a gesti disperati, sembrano essere finiti: dalla cella del carcere di Opera, dove è rinchiuso da quasi un anno, Lele Mora ha chiesto all'amico Pasquale le maglie autografate di alcuni calciatori del Milan. L'ex agente voleva donarle a Giandomenico, una guardia del carcere presa in simpatia.

2 - URSO DISTRATTO...
Ovazione per Roberto Bolle dopo il suo Marguerite and Armand alla Scala di Milano. Dai palchi spunta uno striscione: «Sei il nostro Armand!». Gli ospiti del palco reale storcono il naso, e Mario Urso chiede a Marta Marzotto: «Ma chi è il nostro Armando?». Distratto.

Emma Marrone MARIO D URSO

3 - EMMA NON LO CONOSCE...
A pochi giorni dall'incidente in moto di Stefano De Martino e Belén Rodriguez, Emma Marrone era alle prese con un altro gossip. Sulla sua bacheca di Facebook postava il link a un articolo di grandefratello.com che la dava fidanzata con tale Gennaro D'Alessio. E chiosava: «Non c'è mai fine alle stronzate e soprattutto chi è mo' questo??». E se non lo sa lei...

4 - SFIDA SOTTILE PER GILETTI...
In virtù dei buoni riscontri di Auditel, Massimo Giletti Lorella Cuccarini e Carlo Conti si sarebbero già guadagnati la conferma per il prossimo anno. La programmazione della domenica pomeriggio di Rai 1, dunque, non subirà modifiche: L'Arena, Così è la vita, L'Eredità. E a Mediaset? Pare che Pier Silvio Berlusconi voglia affidare la prima parte di Domenica 5 (quella contro L'Arena) a Salvo Sottile. Intanto, Sottile partirà da luglio con un prime time giornalistico su Canale 5. Rodaggio?

SALVO-SOTTILE

5 - INDOVINA CHI...
Rastamamma preoccupata
Lei in tv è impeccabile, anche nell'acconciatura. Suo figlio vive all'estero e ha scelto chiome rasta. Non le va giù.

L'amore è difficile
Si dice felicemente innamorato di un uomo che vive lontano. Troppo lontano: la star gay si fa pizzicare in un locale milanese ritrovo dei bear (orsi, gay muscolosi e pelosi). Ne va matto.

Massimo Giletti

Corteggiatore epurato/1
Ballava in tv al mattino. Poi è sparito. Pare che la conduttrice non gradisse la sua corte sfrenata (e sfacciata).

Corteggiatore epurato/2
Lei è un'ex reginetta ben avviata in tv e non solo. Lui un regista convinto di essere irresistibile e che l'ha molto corteggiata. Invano: per stargli alla larga lei ha anche rifiutato una parte nel suo prossimo film.

L'ex ministro generoso
Non è più ministro, ma ancora sposato, frequenta aspirante conduttrice romana già mamma. Che sarà in tv in estate.

 

SARKÒ ‘OFF THE RECORDS’: “PENSARE CHE GLI LASCIAMO GESTIRE QUESTO MERDAIO HA QUALCOSA DI DELIZIOSO”…

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francois fillonNICOLAS SARKOZY VEDE ARRIVARE LA SCONFITTA

1- SARKOZY 'OFF', 'ORA SOCIALISTI SONO NELLA M...'
(ANSA) - "Perdere è sempre difficile, ma pensare che gli lasciamo (i socialisti) gestire questo merdaio ha qualcosa di delizioso": lo ha detto - rigorosamente 'off the records' - il presidente uscente della Francia, Nicolas Sarkozy, rivolgendosi ai suoi più fedeli collaboratori il giorno della sua sconfitta, domenica scorsa. "La transizione - ha aggiunto Sarkozy - deve svolgersi nel modo più rapido possibile...E poi, viva la vita vera!".

2- FRANCIA: ALL'ELISEO ULTIMO CONSIGLIO MINISTRI PER SARKO
(ANSA) - Quello di oggi è l'ultimo Consiglio dei ministri presieduto da Nicolas Sarkozy prima di lasciare la poltrona presidenziale al suo successore Francois Hollande, martedì prossimo. Un consiglio degli addii al quale alcuni ministri sono arrivati con un po' di anticipo per scattare qualche foto ricordo. All'ordine del giorno c'é la presentazione dei progetti di legge che saranno trasmessi al futuro Parlamento. Al ministro degli Interni Claude Gueant spetta il compito di rigirare il coltello nella piega: esporre in dettaglio i risultati delle elezioni presidenziali.

FRANCOIS HOLLANDEFrederic Mitterrand - Copyright Pizzi

Mentre il primo ministro Francois Fillon stila un bilancio dei cinque anni dell'era Sarkozy. Per l'occasione i membri del governo si riuniscono intorno al tavolo del salone Murat all'Eliseo. Alcuni membri hanno previsto di scattare delle fotografie e recuperare qualche oggetto in ricordo degli anni trascorsi nello staff presidenziale. Nadine Morano, sottosegretario alla formazione professionale ancora fino al 15 maggio, che è anche una delle sostenitrici più accanite di Sarkozy, ha fatto sapere che si farà autografare dal presidente uscente il cartoncino delle presenze.

Anche il ministro della Cultura, Frederic Mitterrand, ha fatto sapere che porterà via buste e penne con il simbolo dell'Eliseo. Intanto il neo-eletto presidente Francois Hollande è negli uffici del suo quartier generale a Parigi per lavorare sulla nutrita agenda di impegni che lo aspettano dal 15 maggio in poi. Primo tra tutti il viaggio a Berlino del 16. Quanto a Sarkozy, che potrebbe riprendere la professione di avvocato, partirà per la villa del Cap Negre, in Costa Azzurra, per alcuni giorni di riposo e per pensare al futuro.

 

V PER VAFFANCULO! - NESSUNO IN ITALIA CONOSCE PIÙ E MEGLIO DI GRILLO L´ARTE DI OFFENDERE I PROTAGONISTI STORCENDONE I CO

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Filippo Ceccarelli per "la Repubblica"

BEPPE GRILLO IN UNA DELLE SUE SMORFIE BEPPE GRILLO MOVIMENTO 5 STELLE

E dunque, a questo punto anche per la storia, varrà la pena di stabilire in via definitiva se l´evento fondante del Movimento 5 Stelle, a Bologna nell´estate del 2007, era intitolato «V-day», o «Vaffa-day» o addirittura «Vaffanculo-day». C´è poco da scandalizzarsi, essendo ormai l´osservazione giornalistica costretta a fare i conti con questo genere di dilemmi. Per cui nella scelta fra il pudore implicito in quella «V», il vorrei-ma-non-posso dell´accorciamento e la più sonora e sdoganata scurrilità si misura il potenziale non solo espressivo, ma anche politico e antipolitico di una leadership allo stato nascente. Detta altrimenti: come parla Beppe Grillo?

La sua è senz´altro la lingua dell´esasperazione: «Non ce la faccio più», come risuona il ritornello del suo personalizzatissimo inno, «Un Grillo per la testa». Di qui si parte, ma proseguendo si può notare che almeno stavolta questa singolare figura di comico politico e predicatore si è anche trattenuto. In precedenti occasioni, per nominare Napolitano, ha infatti usato una irriguardosa sineddoche chiamandolo: «La dentiera presidenziale».

BEPPE GRILLO BEPPE GRILLO AD UN COMIZIO

Così come altre volte l´ha ribattezzato Morfeo, come il dio del sonno che «dorme, dorme, poi di colpo di sveglia e monita». Oppure «digrigna la dentiera». «Monitare» sa di beffardo neologismo; ma anche senza tirare in ballo il Quirinale, con temeraria fantasia Grillo ricorre a «fanculare» e anche a «fanculizzare». Ciò nondimeno - strano a dirsi - sembra lui stesso più che suscettibile; sul suo blog riporta meticolosamente ogni insulto ricevuto, e da chi, e ancora dopo la vittoria ha scritto: «Vengo offeso tutti i giorni in tutte le maniere, mi chiamano il pifferaio magico, l´arruffapopoli, mi dicono demagogo, maiale, stronzo, non riescono più a trovare epiteti per definirmi. La verità è che hanno paura».

GRILLO MOVIMENTO 5 STELLE

Questo può essere. Ma bisogna anche riconoscere che nessuno in Italia conosce più e meglio di Grillo l´arte di offendere i protagonisti storcendone i cognomi o inventando nomignoli, come pure ridicolizzando l´aspetto e i tic dei suoi nemici. Ed ecco «Rigor Montis», «lo Psiconano», che sarebbe Berlusconi, «il Castoro della libertà» (Alfano), «Azzurro Caltagirone» (Casini), «il Nano Bagonghi con gli occhialini rossi» (Maroni, pure detto «l´Intimissimo di Bossi»). Una volta, ospite a pranzo all´ambasciata americana, Grillo si è compiaciuto - «Belìn, che emozione!» - che i padroni di casa sapessero che «Topo Gigio» era Veltroni. Di Gasparri ha detto: «Se lo fissi, ti viene la labirintite». L´elenco potrebbe andare avanti a lungo.

BEPPE GRILLO MOVIMENTO 5 STELLE

Ma tutto lascia pensare che ieri milioni di italiani siano rimasti colpiti dall´aver egli assimilato i partiti, tutti i partiti «in via di liquefazione» in un´unica e invero spaventosa «diarrea». Anche qui, di fronte alla persistenza della materia bassa nel suo discorso pubblico, la faccenda si fa delicata e complicata. E non solo perché in Italia il campo della volgarità politica è stato da tutti assai ben concimato.

BEPPE GRILLO MOVIMENTO 5 STELLE .

Senza ricorrere a Bachtin o alla semantica, si rileva che il linguaggio di Grillo è forse così corporeo da rivoltolarsi nelle sue estreme conseguenze, con il che trova due capisaldi nella merda, da una parte, e nella morte dall´altra. Vedi la frequenza con cui nelle sue invettive menziona «le salme», la putrefazione e altre risorse performative culminate la scorsa estate nella deposizione di cozze marce davanti alla Camera.

BEPPE GRILLO STRABUZZA GLI OCCHI

Michele Serra ha scritto che trattandosi di un attore professionista, «il linguaggio comico di Grillo lavora sulla sintesi, procede per battute e brutali semplificazioni che possono anche essere fulminanti, ma solo in quel contesto». Ciò che lo ha esposto ad accuse di razzismo, qualunquismo, omofobia, cripto- totalitarismo o condiscendenza con la mafia. Ma lo rende di gran lunga più vero e efficace di tanti guitti e apprendisti stregoni.

beppe grillo

Ben altre e scientifiche indagini meriterebbe il «grillese». In mancanza, a orecchio, ci senti dentro: la commedia dell´arte, il più incessante borbottio ligure, la cultura pubblicitaria e televisiva, parecchio Fantozzi, un po´ di Pannella (che non a caso l´ha accusato di copiarlo), un pizzico di Dagospia, echi di chat e anche risonanze futuriste e dannunziane: «Dobbiamo tornare a vivere. Vivere!».

beppe grillo

Ma vederlo è ancora meglio perché ha i tempi, ha ritmo, fa smorfie irresistibili, come quando imita Bossi con la bocca storta; o quando in piedi sul palco e urlando come una scimmia arriva a dedicare un mostruoso autoerotismo al ministro Gentiloni, che ha avuto la civettuola debolezza di confessare il suo amore per Liala: «Aaah, Lialaaaa! Lialaaaa!» e via con la mano. Se ne vedranno delle belle, però anche delle brutte.

 

 

CAFONALINO - VERNISSAGE ON ICE CON TANTO DI DJ PER L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA “LOVE, NO EXIT”

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Foto di Mario Pizzi da Zagarolo

VANESSA CIAMPA E BLASCO MOTARBARTOLO VANNI LEOPARDI E VITTORIA VENDITTI

Centinaia di amici si sono catapultati l'altra sera all' inaugurazione di "Love, no exit", esposizione personale di Fabio Ferrone Viola, dieci opere ispirate alla Pop Art statunitense realizzate con lattine di Coca-cola e tappi di plastica il cui ricavato sarà devoluto ai progetti per l'infanzia di "Save the Children" Italia.

Insolito il luogo scelto dall'artista che ha festeggiato insieme alla sorella Francesca e alla moglie Roberta Rosati : il bar con tanto di sala espositiva all'interno di Axel, la pista del ghiaccio di Roma, dove, tra drink e appetizer chi voleva, poteva anche pattinare.

SAMANTA SANDRA CARRARO FRANCESCA FERRONE E SABINA D AMELIO

Insomma, un animato vernissage on ice con tanto di dj, dove si sono visti all'ora dell'aperitivo, in un' eterogenea miscellanea di blasonati e volti noti, Sandra Carraro, Imara Ruffo di Calabria, Ferdinando Brachetti Peretti, Alessandra di Robilant, Vanni Leopardi, Ilaria Massimo Brancaccio, Guglielmo Giovanelli Marconi, Filippo del Drago Marescotti, Benedetta Lignani Marchesani, Peter Glidewell, Daniela Jacorossi, Blasco Notarbartolo di Villarosa, Stefania d'Annunzio, Ottavio Lancellotti, Alessia Manca di Villahermosa, i collezionisti di abiti storici Enrico Quinto e Paolo Tinarelli,

OPERE DI FABIO FERRONE VIOLA FABIO FERRONE VIOLA

Mirella Martelli, Luca Formilli Fendi, Samanta e Andrea Antonnicola, gli artisti Eugenio Sgaravatti, Giovanni Tommasi Ferroni e Maja Kokocinski, la fotografa Sabina d'Amelio, Elena Melidoni, Nicolò Accame con Marzia Genesi, Roberta Beta, Benedica Boccoli, Orso Maria Guerrini e gli immancabili vicepresidenti dei Giovani Collezionisti Giampiero Ruzzetti e Federica Pecci Ruggieri. Alla fine, t-shirt souvenir per tutti con stampata un'opera ispirata a Andy Wahrol.

FABIO FERRONE VIOLA E SANDRA CARRARO FABIO FERRONE VIOLA E SOREFFA FRANCESCA

 

 


LA SIGNORA D’AMATO PROPONE UN PROGETTO PER UN NUOVO STADIO DA 700 MLN € E DE LAURENTIIS SI INCAZZA

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Carlo Tarallo per Dagospia

EMIRATES STADIUM ALLIANZ ARENA jpeg

1- A chi il nuovo stadio? A noi! Il Mattino di oggi ha fatto "'o scoop": una cordata di imprenditori capitanata da Marilù Faraone Mennella ha presentato al Comune di Napoli un "concept" per un nuovo stadio da costruire in città. Sorgerebbe a Ponticelli, quartiere alla periferia orientale di Napoli, e vedrebbe sullo sfondo (ma non è troppo vicino?) il Vesuvio. Bene: è bastato questo per scatenare gli addetti ai livori. "Arieccolo!": hanno pensato i malignissimi, riferendosi ad Antonio D'Amato, marito di Marilù, ex leader di Confindustria, terzopollista dell'ultima ora e sostenitore di Luigi De Magistris alle scorse elezioni.

E già: dopo il progetto Napl-Est, (un paio di miliardi di investimenti privati per una trasformazione completa del quartiere in attesa dello start) ecco che la coppia d'oro dell'imprenditoria napoletana si ripropone. Il costo previsto per la realizzazione del nuovo stadio sarebbe di circa 700 milioni di euro, compresa la ristrutturazione del San Paolo e la costruzione di un palasport, che dovrebbero provenire da investitori privati. A firmare il "concept", nientedimeno che i progettisti dell'Allianz Arena di Monaco di Baviera.

CONCEPT NAPOLI ARENA DA ILMATTINO IT JUVENTUS STADIUM

Settecento milioni per un nuovo stadio da 55.000 posti, la ristrutturazione del San Paolo e un Palasport? Ammazza! Basta un giretto sul web per saltare sulla sedia. E già: pensate che proprio l'Allianz Arena di Monaco di Baviera (70.000 posti) è costata 340 milioni di euro; l'Emirates Stadium di Londra (la casa dell'Arsenal, 60.000 posti) ha richiesto investimenti per 430 milioni e lo Juventus Stadium di Torino, gioiellino della famiglia Agnelli (41.000 posti) è costato appena 122 milioni di euro!

Insomma: la Napoli Arena (compresi gli altri interventi) costerebbe sei volte lo stadio della Juve! Perché? Non si sa. Non si sa nemmeno a che servirebbero a Napoli due stadi di calcio. Quello che si sa è che stamattina leggendo il giornale Aurelione De Laurentiis, interessatissimo a costruirsi un impianto tutto suo, è cascato dalle nuvole.

Ed ecco che arriva la frenata di Giggino ‘a Manetta, che tranquillizza l'amico Aurelione: "Entro la fine del mio mandato- spiega il narcisindaco - la città avrà un nuovo stadio di calcio. Sceglieremo il progetto migliore in trasparenza e libertà sentendo i cittadini, dobbiamo fare ancora tanti passi, li faremo con il presidente Aurelio de Laurentiis e la società Calcio Napoli".

MARILU FARAONE MENNELLA E POMICINO

E il "concept" di Marilù? "Potremmo formalmente già procedere con il progetto che abbiamo ricevuto - ha detto Giggino - ma riteniamo che lo stadio a Napoli sia importante e abbiamo deciso di attivare una manifestazione di interesse pubblico internazionale con un periodo molto lungo, che partirà nei prossimi giorni, per consentire a chiunque da qualsiasi parte del mondo di presentare un progetto".

STEFANO CALDORO E LUIGI DE MAGISTRIS

2- Sinistratissimi sotto ‘o Vesuvio: manco il tempo di autoconvocarsi in assemblea (iniziativa dei "gggiovani" ieri a Santa Maria La Nova) e per i dirigenti napoletani del Pd arriva la solita doccia fredda. All'incontro si presenta infatti a sorpresa Nick Tremante, segretario provinciale commissariato un anno fa da Culatello Bersani e recentemente reintegrato dal Tribunale di Roma, e sono fuochi d'artificio. "Il segretario sono io!", attacca Tremante sentenza alla mano, e i "giovani" piddini si incazzano.

Ma chi si nasconde dietro Tremante? Stando agli spifferi a caricare a pallettoni l'ex segretario sarebbe una cordata composta da Umberto Ranieri, Salvatore Piccolo e Peppe Russo, rispettivamente pupillo di Giorgio Napolitano, deputato leader dell'area Bindi a Napoli e capogruppo regionale del Pd. Con quale obiettivo?

NITTO PALMA

"Gli ex popolari - spiega una fonte interna - vogliono far saltare l'accordo su Gino Cimmino segretario e puntano su Mimmo Tuccillo, utilizzando Tremante e il suo ricorso vinto come testa d'ariete". Con un ex Ppi al provinciale, si spianerebbe così la strada per Ciro Cacciola (ex Ds) alla segreteria cittadina. Intanto, per sabato prossimo è convocata la conferenza organizzativa del Pd. Si presenterà Tremante, sentenza alla mano? Ah, saperlo...

AURELIO DE LAURENTIIS

3- Capitolo Pdl: volano le colombe della pace tra il Pdl e Stefano Caldoro? Pare di sì. Ieri sera, durante il vertice convocato a Roma dal Patonza per l'analisi del voto, Denis Verdini ha elogiato il commissario regionale Nitto Palma: "Meno male che c'è la Campania che porta a casa un bel 35%!". Pierfurby poi, sciogliendo di fatto il Terzo Pollo, ha azzerato ogni prospettiva di "inciucio" in Campania tra Caldoragistris, i centristi e magari il Pd....

 

 

PALOMBA - CHE GRILLO E ORLANDO SONO “NUOVI LEADER” RACCONTATELO A CIRIACO DE MITA CHE LI LANCIÒ 30 ANNI FA

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Barbara Palombelli per "il Foglio"

LEOLUCA ORLANDO FESTEGGIA DOPO IL PRIMO TURNO DELLE AMMINISTRATIVE Barbara Palombelli

Che strana sensazione. Come un già vissuto, un già visto. Tutto nuovo, o tutto vecchio? Nel mio cuore di cronista politica trentennale il lunedì nero della politica nazionale ha suscitato immense nostalgie. I nomi dei vincitori, Leoluca Orlando e Beppe Grillo, mi hanno riportato indietro... a un politico strano che ho seguito per diversi anni da molto vicino. Si chiama Ciriaco De Mita, prese la guida della Dc nel 1982, oggi i trentenni non lo conoscono, non sanno chi sia. Nato a Nusco nel 1928, figlio di un sarto molto saggio, era molto stimato dai miei direttori.

BEPPE GRILLO MOVIMENTO 5 STELLE

Venivo regolarmente spedita in giro per l'Italia con lui, seguivo le campagne elettorali, rischiammo un paio di volte di precipitare da piccoli aerei (uno dei piloti di Calisto Tanzi, Raoul, ci salvò da un fulmine che incendiò il velivolo), si facevano anche dieci tappe in un solo giorno. De Mita aveva piena fiducia in Biagio Agnes, aveva affidato a lui la Rai e a Baudo l'intrattenimento. Beppe Grillo era ospite fisso in prima serata a RaiUno: quel genio di Baudo lo stuzzicava e lui partiva a palla contro Bettino Craxi, l'avversario della Dc.

w ric40 ciriaco demita

Ma torniamo al segretario democristiano. La sua intelligenza era mal rappresentata da un dialetto irpino che faceva storcere il naso all'avvocato Agnelli, eppure oggi andrebbe rivalutata. Quell'antico leader - oggi credo impegnato nell'Udc, non ha mai mollato la sua passione - mi portò nella Sicilia della primavera di Palermo e mi presentò (erano i primi anni Ottanta) un giovane rampante, tale Orlando Cascio.

Guidava un gruppo di palermitani eccellenti - geniali e anche un filo libertini, per fortuna non c'erano solo i craxiani a fare notte - tutti cattolici, tutti democristiani, tutti innamorati della vita pubblica, delle loro piazze straordinarie. La piccola rivoluzione culturale siciliana diventò il fiore all'occhiello di Ciriaco.

Aldo Moro

I LEADER DI OGGI NON SONO NUOVI LEADER
La memoria è una condanna, dice qualcuno. Eppure, in un paese dove le rivoluzioni non si possono fare perché siamo tutti parenti di tutti, ricordare che Orlando e Grillo sono stati lanciati da De Mita un trentennio fa, mi sembra un dovere. Una necessità, anche per capire come mai sopportammo tanto a lungo il cosiddetto regime della Prima Repubblica. Forse perché era un sistema tutto sommato aperto, permeabile, non chiuso come l'attuale.

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Da Aldo Moro ai demitiani, la sinistra dc ebbe il merito di capire, accogliere, cooptare, plasmare un intero paese. In televisione e nelle città (fra i giovani rampanti che ronzavano attorno al leader di Nusco c'era anche quel Roberto Formigoni ancora in sella...), nei palazzi e nei giornali, la Prima Repubblica cercava di convincerti delle sue buone ragioni. E' stato il bipolarismo, con le sue degenerazioni, a inventare scontri che mal si addicono al carattere nazionale.

E' stata l'antipolitica di Cuccia e dei suoi eredi editori di giornali - avida di concessioni sanitarie, energetiche, ferroviarie e telefoniche - a distruggere quella coesione che oggi sembra impossibile resuscitare. I ragazzi di Grillo sono dunque linfa nuova per i vecchi partiti e la consumata classe dirigente.

Se faranno i conti bene nei loro comuni e in Parlamento - ricordano un po' i Radicali, al loro arrivo nel Palazzo - daranno un contributo fondamentale per rigenerare la politica. Però che i leader di oggi siano nuovi, questo raccontatelo su Marte. E riconoscete una royalty al buon Ciriaco, un ottantenne che i talenti sapeva valorizzarli.

 

IO FATTURO, “YOU REPORTER” - FINCHÉ LA BARCA VA, TU NON PAGARE - “APPRENDISTATO” O “APPRENDI, STATO!”?...

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Da "Panorama Economy" in edicola domani

AMMINISTRATORE DELEGATO REPUBBLICA MONICA MONDARDINI

1 - REPORTER ANCH'IO...
Prima lo spazio della trasmissione tv Report sul Corriere.it. Poi la recente apertura del canale Reporter sul sito repubblica.it (sito del gruppo L'Espresso guidato da Monica Mondardini), dove gli utenti possono caricare i propri video di cronaca. Un successo, ma sta anche portando il quotidiano davanti al giudice. Ai fondatori di www.youreporter.it, il più cliccato sito di citizen journalism italiano (30 milioni di video visti, un milione di utenti unici al mese e 6 milioni di pagine viste), non va giù la confusione generata da una testata tanto simile a quella da loro registrata nel 2009.

«E pensare che Repubblica ha sempre usato i nostri video, e ci ha perfino dedicato un articolo», racconta Luca Bauccio, uno dei quattro fondatori di Polis Media Link, proprietaria di youreporter.it. «L'8 maggio abbiamo chiesto al Tribunale di Roma di aprire un procedimento cautelare urgente per ottenere l'interdizione dall'uso di quel nome. Certamente, il termine reporter è di uso comune, ma che cosa succederebbe se domani noi stampassimo un quotidiano Io Repubblica?

Al momento, invece, non abbiamo intenzione di chiedere risarcimenti, ci interessa in primo luogo che non si aggravi il danno che stiamo subendo». Davide (youreporter.it prevede di raggiungere per il 2012 un fatturato di 600 mila euro) la spunterà contro Golia? La decisione del giudice in questi casi avviene nell'arco di 30 giorni dal deposito della richiesta.

LOGO LA REPUBBLICA

2 - CONFUSIONE E FUSIONI NEL MONDO VERDE...
Incredibile, ma vero. Tra associazioni, comitati, consigli e federazioni sono una quarantina gli enti che rappresentano (o almeno ci provano) gli interessi del mondo «verde» in Italia. Uno sproposito. E l'ennesima testimonianza di una debolezza tutta italica: a ognuno la sua poltrona, la sua targa, la sua onorificenza. Ma l'edizione 2012 del veronese SolarExpo, la più importante fiera di settore, con centinaia di espositori e una tre-giorni fittissima di convegni, potrebbe segnare una svolta.

O meglio: innescare una retromarcia nell'altrimenti irrefrenabile proliferazione di sigle e siglette. Il 9 maggio si è tenuta l'assemblea del comitato Ifi (Industrie fotovoltaiche italiane), a cui fanno capo le aziende produttrici di celle e moduli fotovoltaici made in Italy. All'ordine del giorno: la fusione in Assosolare. E il 10 maggio tocca all'assemblea di Assosolare che ha discusso la lettera d'intenti per l'operazione inedita o quasi. Verrebbe da fare un plauso al presidente dell'Ifi Alessandro Cremonesi che pure di fare avere più peso ai suoi associati ha fatto un passo indietro. Si spera che altri seguano il suo esempio. (z.k.)

SOLAR EXPO

3 - COLANINNO INCAGLIATO...
C'è anche Roberto Colaninno fra i grandi creditori dello Stato. L'imprenditore mantovano, infatti, aspetta da due anni 31 milioni per la fornitura di due motovedette alla Guardia di finanza. Le imbarcazioni, realizzate nei cantieri Rodriquez-Intermarine, sono state regolarmente consegnate ma non ancora pagate. Il ritardo sta ponendo seri problemi di liquidità e mette a rischio la continuità del lavoro ai 240 dipendenti. Oltretutto, il cantiere spezzino è stato danneggiato dalle tre alluvioni che, negli ultimi due anni, hanno provocato l'esondazione del fiume Magra che ospita il bacino.

A rendere ancora più forte la delusione è il diverso comportamento dei governi stranieri. La Finlandia ha saldato, già all'inizio dell'anno, l'anticipo di 13,5 milioni per il primo di tre cacciamine la cui costruzione è iniziata solo la scorsa settimana. Il destinatario della protesta di Colaninno è soprattutto il ministro Corrado Passera che conosce bene la situazione del gruppo. Sia per essere stato, ancora giovanissimo, nel cda di Rodriquez per conto di Carlo De Benedetti; sia perché, come amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, aveva assistito l'imprenditore nella costruzione del gruppo Immsi cui fa capo anche Piaggio. (n.sun.)

4 - E' GIUNTA L'ORA DI PIANGERE SUL LATTE PARMALAT VERSATO
I nodi arrivano sempre al pettine, questione di tempo. Ed è bastato un anno nel caso del pugno di ferro di Lactalis sugli interessi dei fornitori di latte della Parmalat. Quando circa 12 mesi fa il sistema Paese sollevò le braccia, incapace di opporre una controffensiva strutturata al take-over del colosso francese fu chiaro a tutti che sarebbe stato molto diverso in futuro, per i fornitori Parmalat, dialogare con un azionista lontano e strapotente.

I RELATORI E SULLO SCHERMO ROBERTO COLANINNO

Oggi si inizia a pagarne i conti, perché mentre il più grande gruppo italiano, Granarolo, continua a pagare il latte 0,42-0,43 centesimi al litro, i francesi, invece, meno di 40. Per quanto sia maledettamente facile, è il caso di dire: inutile piangere sul latte versato. Più utile capire se e come «salvare il salvabile».

Ebbene, le strade ci sono: favorire la concentrazione in atto, sia attorno a Granarolo, che fattura 1 miliardo e ha detto di voler raddoppiare in 4 anni, sia attorno ai poli lattiero-caseari minori. E ricordarsi perché Parmalat è andata ai francesi. Forse perché un grande ristrutturatore, come Bondi, non è stato capace di trovare anche strategie di sviluppo autonomo. E certamente perché del sistema bancario solo Intesa si è mossa, nella consequenziale e assoluta inazione della galassia Mediobanca. Telecom sì, Parmalat no. Chissà perché. (Sergio Luciano)

5 - TOSI VOLA ALTO A VERONA MA SCIVOLA SULL'AEROPORTO...
Flavio Tosi, appena confermato sindaco di Verona, deve risolvere il problema dell'aeroporto Valerio Catullo: perde 600 mila euro al mese e il buco, solo nel 2011, ammonta a 20 milioni. Il primo cittadino, facendo sponda con Paolo Biasi, vorrebbe uscirne e ha organizzato un incontro con Vito Gamberale, a capo di F2i che ha il 30% di Sea. Dell'appuntamento, a quanto risulta, non sono stati informati gli altri soci come la Camera di commercio e la Provincia di Verona, oltre alla Provincia di Trento. La crisi dello scalo di Verona non è un caso isolato: quello di Forlì ha chiuso all'improvviso e a Genova l'Autorità Portuale e Adr stanno cercando, con poca fortuna, di vendere le loro azioni.(n.sun.)

6 - PERCHE' NON SIAMO INNOVATIVI...
Sei i motivi principali della scarsa innovazione delle imprese italiane che saranno svelati l'11 maggio dal Forum Ambrosetti. Ventisette top manager si sono riuniti per settimane a studiare se e come l'innovazione tecnologica è alla base della strategia delle aziende. Per lo studio, il Forum guidato dall'a.d., Valerio De Molli, si è avvalso fra l'altro della presenza e dell'intervento attivo della US Air Force.

Tra i problemi rilevati c'è una ricerca finanziata principalmente dal pubblico e allocazione di fondi a pioggia. Inoltre, è stato rilevato un basso livello di R&S finanziato dall'estero, un'insufficiente presenza di venture capital e di capitale di rischio. Così come un
peso preponderante dell'autofinanziamento delle imprese (con le grandi privilegiate e le Pmi in difficoltà). Infine, saranno indicate le soluzioni per la scarsa cultura dell'investire in innovazione.

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7 - L'APPRENDISTATO CAMBIA E LE AZIENDE LO USANO MENO
Passare per reazionari ed essere invece garantisti. Tocca a Elsa Fornero, ministro del Lavoro, con la riforma dell'apprendistato, in vigore dal 26 aprile, al termine dei sei mesi di transizione previsti dal Testo unico. Tanto garantista che le imprese stanno già riducendo il ricorso all'apprendistato, malgrado Confindustria abbia firmato il 18 aprile l'accordo di recepimento del nuovo regime. Pesano i contributi Aspi, ripristinati sulle imprese fino a nove dipendenti e il divieto di assumere apprendisti per le imprese che nei 36 mesi precedenti non abbiano confermato almeno la metà di quelli che avevano. Per ora, invece, tace il ministero sull'interpello della Cgil contro «l'apprendistato-spezzatino», quello erogato a più soggetti diversi attraverso le agenzie per il lavoro. (j.l.)

8 - CALCIATORI E CHEF ALLA NOTTE DEI TALENTI...
«L'uomo può ciò che vuole». La frase di Leon Battista Alberti, spesso citata da Steve Jobs, sarà lo slogan della Notte dei Talenti che il Forum della Meritocrazia, presieduto da Arturo Artom, organizza la sera del 16 maggio all'Auditorium di Milano. Tra i partecipanti, Roger Abravanel illustrerà il suo ultimo saggio, Oscar Giannino e Ivan Lo Bello parleranno di come fare in modo che anche in Italia vinca la cultura del merito, mentre Clarence Seedorf di come formare i giovani con lo sport. Carlo Cracco e Davide Oldani, invece, faranno gustare il proprio talento.

 

 

EUROCRAC - LA CRISI GRECA E IL TONFO DI MEDIASET FANNO CHIUDERE PIAZZA AFFARI DI NUOVO IN ROSSO (-1,2%)

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1 - BORSA: TENSIONI EUROZONA SCUOTONO LISTINI, MILANO CHIUDE A -1,2%
Radiocor - Il tonfo di Mediaset e le vendite sui titoli delle banche hanno spinto Piazza Affari a chiudere la seconda seduta consecutiva in rosso. Gli indici hanno comunque ridotto le perdite sul finale e il Ftse Mib ha terminato la giornata in calo dell'1,18%. I titoli del Biscione hanno scontato le trimestrale deludente, mentre le banche hanno risentito dell'allargamento dello spread e dell'annuncio della nazionalizzazione della spagnola Bankia.

Sotto i riflettori resta inoltre la situazione in Grecia, mentre gli osservatori si interrogano su una possibile uscita di Atene dalla Zona Euro. In evidenza invece Lottomatica, nel giorno della pubblicazione della trimestrale. Sul mercato dei cambi, le tensioni dell'Eurozona hanno penalizzato la moneta unica, scesa a 1,2943 dollari (1,3005 ieri) e 103,06 yen (103,84), mentre il dollaro/yen e' a 79,63 (79,84). Ancora in calo il prezzo del petrolio, con il future giugno sul Wti che cede lo 0,71% a 96,32 dollari al barile.

2 - SPREAD BTP SUPERA I 430 PUNTI SU PIATTAFORMA REUTERS
(ANSA) - Lo spread tra il Btp e il bund tedesco viaggia ampiamente sopra i 400 punti base. Sulla piattaforma Reuters il differenziale supera i 430 punti base, ai massimi da fine gennaio, mentre su quella Bloomberg sale a 410 punti.

3 - SCHAEUBLE, NON POSSIAMO COSTRINGERE GRECIA NELL'EURO
(ANSA) - "Se la Grecia decide di uscire dall'euro, non possiamo costringerla". A dirlo è il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, secondo l'agenzia Bloomberg. "Saranno loro - dice Schaeuble - a decidere se restare o no".

4 - SCHAEUBLE, CATASTROFICO SE GRECIA RINEGOZIASSE AIUTI
(ANSA) - L'ipotesi che la Grecia voglia rinegoziare i termini del pacchetto di aiuti ricevuto dall'Europa rischia di causare una "incertezza catastrofica". A dirlo, secondo l'agenzia Bloomberg, è il ministro delle FInanze tedesco Wolfgang Schaeuble.

5 - SCHAEUBLE, PER POLITICHE CRESCITA NON SERVONO SOLDI
(ANSA) - "E' "sbagliato" pensare che le politiche per la crescita abbiano bisogno di soldi. A dirlo è il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, con parole che sembrano rispedire al mittente alcune delle recenti proposte tese a spostare sull'Europa l'onere di creare crescita nei Paesi membri. Secondo la Bloomberg, Schaeuble ha anche escluso che si possa rinegoziare il 'patto di bilancio' europeo alla luce dell'ultima tornata elettorale in alcuni Paesi dell'Unione.

6 - GRECIA, SAMARAS: RINUNCIARE A SALVATAGGIO PORTERÀ A CROLLO IMMEDIATO
(LaPresse/AP) - "Condannare l'accordo di salvataggio, come propone Tsipras, porterà a un immediato crollo interno e una bancarotta internazionale, con un'inevitabile uscita dall'Europa". Così Antonis Samaras, a capo del partito conservatore greco Nuova democrazia, a proposito della proposta del leader del partito di sinistra radicale Syriza, Alexis Tsipras, di ritirarsi dall'accordo di salvataggio internazionale siglato con l'Europa.

Ieri Tsipras ha ricevuto dal presidente Karolos Papoulias l'incarico di formare il nuovo governo dopo che Samaras ha dichiarato di non essere in grado di formare una coalizione. "Modificare l'accordo di salvataggio - ha affermato Samaras - è una cosa, ma è una cosa completamente diversa denunciarlo unilateralmente".

l leader della Nuova democrazia ha definito irresponsabili le dichiarazioni di Tsipras e gli ha chiesto di ritirarle. "Se non lo farà - ha detto - vuol dire che sta cercando di costruire un ampio fronte anti-europeo e di portarci di nuovo alle urne. Il popolo greco non ha concesso un mandato per distruggere il Paese". Samaras ha sottolineato che è¨ fondamentale che la Grecia rimanga nell'eurozona. Visto che il partito di Samaras controlla 108 dei 300 seggi al Parlamento, Tsipras, il cui gruppo ne ha vinti 52, non potrà formare un governo senza il sostegno del leader della Nuova democrazia.

7 - CRISI: GRECIA; WSJ, ALCUNI GOVERNI FRENANO SU AIUTI
(ANSA) - Alcuni governi dell'Eurozona avrebbero sollevato preoccupazioni sull'opportunità di sborsare la prossima tranche del salvataggio alla Grecia, pari a 5,2 miliardi, fissata per domani. Lo scrive il Wall Street Journal, secondo cui si sarebbe discusso dello slittamento della tranche. L'Ue ha ricordato l'avvenuto ok alla concessione della tranche.

La commissione europea aveva già confermato questa settimana il pagamento della tranche ad Atene, indispensabile per rifinanziare 3,3 milairdi di titoli di Stato in scadenza il 18 maggio e per poter pagare gli stipendi pubblici a giugno. L'esborso, parte del secondo pacchetto di salvataggio da 130 miliardi, era già stato approvato con il via libera sia dell'Eurozona che del Fondo monetario internazionale.

Tuttavia - scrive il Wall Street Journal - la Germania, la Finlandia e altri "sarebbero preoccupati del pagamento a causa delle dichiarazioni, da parte di alcuni partiti greci, a favore di una rinegoziazione del prestito. Anche se alcuni governi vorrebbero sospendere il pagamento - scrive il Wsj - gli accordi legalmente sottoscritti potrebbero tuttavia concedere loro poco spazio di manovra.

"Il problema - dice una fonte del quotidiano newyorchese - è quanto spazio di manovra c'é, legalmente parlando?". Anche alcuni funzionari del Fmi sarebbero "scettici" sulla possibilità di trattenere la tranche: più che di una vera minaccia all'esborso, si tratterebbe - sostengono al Fmi - di una manovra per mettere sotto pressione Atene e spingerla a formare una coalizione che appoggi il salvataggio già negoziato.

8 - GRECIA FUORI EURO? COMMISSIONE UE, NO SPECULAZIONI
(ANSA) - La Commissione Ue "non intende in alcun modo dar fiato alle speculazioni su uno scenario altamente ipotetico": così un portavoce dell'esecutivo ha risposto all'ANSA sulle voci che si rincorrono su un'uscita ormai inevitabile della Grecia dall'euro. "Come dichiarato ieri dal presidente Barroso, non intendiamo fare alcuna speculazione in un momento in cui non sappiamo neppure la natura del prossimo governo in Grecia", ha aggiunto il portavoce.

 

 

L’ARABIA ESTRAE GREGGIO A RITMO INTENSO PER ARRICCHIRE LE RISERVE IN CASO DI GUERRA TRA ISRAELE E IRAN

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Daniele Raineri per "il Foglio"

BARACK OBAMA netanyahu

Questa arriva dalla squadra di ricerca che si occupa di commodity per la banca Goldman Sachs: "I sauditi hanno accumulato riserve di greggio per 35 milioni di barili nel periodo dicembre-febbraio. La prima domanda è: perché l'Arabia Saudita estrae greggio al ritmo più intenso degli ultimi trent'anni per metterlo semplicemente nelle riserve?". Aggiornamento di ieri: il ministro del Petrolio saudita, Ali al Naimi, ha detto che ora le scorte di petrolio sono arrivate a più del doppio, 80 milioni di barili.

La domanda se la pone anche Izabella Kaminska, analista del Financial Times: perché i sauditi - "che sono la banca centrale del petrolio" pompano freneticamente greggio dai pozzi e non lo mettono sul mercato? Il Brent è attorno ai 100 dollari al barile, e "fare scorta durante un periodo di prezzi alti è un controsenso economico", sarebbe il momento più adatto per vendere.

RE SAUDITA ABDULLAH

Tanto più che, secondo Reuters, per colpa delle sanzioni l'Iran trabocca di petrolio invenduto, tanto da essere costretta a tenere ferma metà della sua costosissima flotta di superpetroliere poco al largo della costa per usarle come magazzini galleggianti: "Diciannove navi, classe Suezmax e Very large crude carriers, per una capacità di 33 milioni di barili di petrolio". Ricapitolando: tra le scorte dei sauditi e quelle degli iraniani non c'è mai stato così tanto petrolio contemporaneamente sopra la crosta terrestre invece che sotto. Ci sono teorie diverse.

Una sostiene che i mesi del caldo stanno arrivando, in Arabia Saudita la domanda di energia aumenterà per colpa dei condizionatori d'aria e quindi i sauditi hanno pensato bene di fare scorta durante la stagione fredda, quando il clima è mite e la domanda è minore. Ma il picco nei consumi elettrici è un fatto stagionale che si ripete ogni anno. Un'altra spiegazione è che i sauditi si preparano a un forte periodo di tensioni nel Golfo. La capacità dell'Opec di aumentare la sua produzione, fa notare Kaminska, è di un milione di barili in più al giorno, ma la produzione dell'Iran è di 2,2 milioni di barili al giorno.

Pozzi di petrolio

Se qualcosa privasse il mondo del greggio iraniano, gli altri paesi non riuscirebbero a soddisfare la domanda. Resta da capire che cosa può essere questo qualcosa a cui i sauditi si preparano. Aiuta un'altra notizia dal mercato petrolifero, da Reuters: i sauditi a marzo hanno esteso l'aumento di vendite di greggio agli Stati Uniti.

"Contrariamente alle aspettative, secondo cui l'aumento dell'estrazione del greggio saudita era destinato ai mercati asiatici in espansione, i dati mostrano che le spedizioni verso gli Stati Uniti sono salite con discrezione del 25 per cento, tornando al livello più alto dal 2008, quando il primo paese dell'Opec tentava con una superproduzione di calmare il prezzo record del greggio arrivato vicino ai 150 dollari al barile".

L'Arabia Saudita aumenta la produzione di petrolio ma in parte lo tiene e in parte lo spedisce a un mercato che non è quello che ti aspetti. Un meccanismo così previdente che ieri il ministro al Naimi ha aggiunto che "i prezzi sono troppo alti, possiamo farli scendere", come dire: "Forse abbiamo esagerato con le scorte, liberiamoci di un certo quantitativo". Riad e Washington tengono in considerazione la possibilità a breve termine di uno strike israeliano contro il programma atomico di Teheran e le sue conseguenze: la chiusura dello Stretto di Hormuz, il collo di bottiglia marittimo attraverso cui passa un terzo del petrolio mondiale, da parte degli iraniani; gli attacchi di rappresaglia contro Israele; l'intero quadrante mediorientale destabilizzato.

Mahmoud Ahmadinejad x

Sanno che in caso di attacco la produzione di petrolio subirà un rallentamento generale e non vogliono che - come minaccia Teheran - il prezzo schizzi oltre quota 200 dollari e provochi un infarto all'economia mondiale. Se non è per la guerra, potrebbe essere per le sanzioni. Il primo luglio scatta l'embargo quasi totale dell'occidente - Stati Uniti più Unione europea - contro il petrolio iraniano.

I produttori possono colmare la scomparsa dell'offerta iraniana dal mercato, ma sarà un periodo da amministrare con cautela: da qui la necessità di riserve. Intanto Teheran cerca altri acquirenti e strategie per aggirare le sanzioni: due giorni fa, secondo i banchieri di Dubai, ha cominciato ad accettare il pagamento da parte della Cina in yuan e non più in dollari. Per evitare di spendere troppo nel cambio, Teheran starebbe investendo i profitti direttamente in beni da comprare sul mercato cinese.

 

MARIO RESCA: “NON RICOPRO ALCUNA CARICA ALL'INTERNO DEL GRUPPO ACQUA MARCIA”

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Riceviamo e pubblichiamo:

MARIO RESCA

Lettera 1
Caro Dago,
faccio riferimento all'articolo che ieri, lunedi, riportava una serie di fatti e speculazioni relative alla mia persona.

Per quanto mi riguarda ci tenevo a precisare che :
1) Gruppo Acqua Marcia: non ricopro alcuna carica all'interno del Gruppo. Il mio ruolo è, per il momento, di consigliare e aiutare il management e il CdA a mettere a punto il piano di ristrutturazione e di rilancio del gruppo, piano al quale un qualificato nucleo di professionisti sta lavorando da tempo e questo per salvaguardare l'azienda, i dipendenti e i creditori.

2) MAXXI: la Direzione Generale per la Valorizzazione, che dirigo, per decreto Ministeriale esercita la vigilanza sulla Fondazione. Come già più volte ribadito non mi sono mai candidato a ricoprire alcun incarico.

Tutte le altre illazioni che mi sono divertito a leggere sul tuo sito francamente lasciano il tempo che trovano.
Con viva simpatia
Mario Resca

Lettera 2
Caro Dago, la Merkel invita Hollande: "Costruire insieme la nuova Europa". Lei architetto e lui muratore?
Stefano S.

FASSINO VITTORIOSO

Lettera 3
Ieri sera ,a Ballarò, i patetici e scheletrici Fassino (Pd) e Bernini (Pdl) di fronte a un qualunque rappresentante del Movimento 5 Stelle ,con il loro linguaggio,gli atteggiamenti ed i contenuti , hanno fatto la figura degli antenati dei dinosauri : ma non se ne rendono conto?
Sanranieri

Lettera 4
Caro Dago,
a leggere bene i dati della trimestrale di Mediaset si resta sbigottiti: come fa un'azienda con 1,7 miliardi di euro di debiti finanziari a pagare solo 14 milioni scarsi di interessi?
Non si potrebbe nominare il CFO di Mediaset ministro del tesoro? visto che lui riesce a raccogliere soldi al 3,22% chissà cosa potrebbe fare in un'asta di BTP! e il I trimestre 2011 aveva fatto anche meglio, meno del 2%... Strano eh?
Sestino Sella

beppe grillo

Lettera 5
Dago, è il tuo momento, la tua scelta si sta dimostrando vincente, il sistema di falsa informazione tradizionale fatto di giornali e tv (finanziati dalla politica con i nostri soldi) è in cortocircuito, sta collassando! Più si affannano disperatamante a cercare di smontare Grillo, e più palesano il loro terrore che gli manchino i finanziamenti.

Questi saranno sicuramente le prime vittime del Grillismo.
Ormai si respira un vento nuovo nell'aria, soffia un sistema di informazione senza padroni, che gira sullo strumento principe di tutte le libertà (internet) e che sta prendendo il sopravvento ad un sempre più patetico sistema di informazione "pilotata" in forte crisi di identità. Sei un grande, continua così.
Stefano55

Lettera 6
ciao Da!, penso che dopo questa tornata elettorale, che i matusa sostengono sia vinta "dall'antipolitica", l'unico dato certo è che non ci saranno elezioni anticipate...
ciao Mimmo

Valter Lavitola

Lettera 7
Il Governo comunica che le entrate fiscali del primo trimestre sono stabili. + 0,7% rispetto al primo trimestre 2011. Ma se dopo avere aumentato le accise, averci amazzato di tasse di ogni tipo, dichiarato lotta selvaggia gli evasori, recuperato (a sentire l'ufficio stampa dell'agenzia delle entrate) cifre mirabolanti dalla lotta all'evasione, le entrate fiscali "sono stabili", mi chiedo: era proprio necessario fermare l'economia di un paese, far crollare la produzione industriale, strozzare il commercio?

PIERSILVIO BERLUSCONI

Ma questo famoso tesoretto destinato alla riduzione della pressione fiscale quando e da dove lo tireremo fuori? Dalle entrate "stabili"? E se le entrate sono "stabili" ora, cosa accadrà quando si affievolirà l'effetto deterrente delle misure di polizia fiscale e dei blitz? Cosa accadrà quando sconteremo sul gettito IVA, già dal prossimo trimestre, i cali della produzione industriale e quindi la riduzione della base imponibile? Altre "conseguenze umane della crisi"? Un memento al professor scaricabarile Monti: i precedenti governi hanno colpe, ah se ne hanno. Ma nessun governo precedente è mai riuscito in soli tre mesi a far crollare del 15% la produzione industriale.
Max

Lettera 8
Dago darlinghissimo, un massaggiatore ha incolpato John Travolta di gaie molestie sessuali e ha descritto il pene di John, vicini peli ricci e lunghi compresi. Come abbia fatto a misurarglielo, se ha rifiutato sdegnato le presunte "avances" di John, lo sa solo l'Onnipotente! Per caso, Travolta aveva un cartellino appeso alle sue dotazioni con scritto la lunghezza e il diametro?
Verrebbe di dire che americanate! Se non fosse che a causa della totalitaria omologazione sedicente democratica imposta dagli States, ormai tutto il mondo sta diventando paese. Censura compresa. Che la Santa Madre e il Piccolo Padre ci proteggano!
Natalie Paav

Lettera 9
Caro Dago,
adesso si scoprirà che la guerra in Libia è stata solo un tentativo riuscito di far fuori un creditore per non restituire dei soldi prestati.

Lettera 10
Caro Dago,
vista la lista inesorabile e interminabile di flop di Raidue chiederò al Codacons di rimborsare parte del canone. Giusto pagare per 2 reti visto che Raidue è inesistente.
Ti stimo, F. R.

JOHN TRAVOLTA

Lettera 11
Mitico !!!
la vogliamo far lavorare la GDF ,invece di sguinzagliarla alla ricerca dello scontrino perduto .....cosa deprimente mandiamola non solo da MPS ma in tutte le banche sedi politiche ,regioni ,province. vuoi scommettere che risolviamo i ns problemi ?
tarcisio pollaroli

Lettera 12
Caro Dago,
più che "volto del partito democratico", come hai scritto, Cevenini era il volto - pulito e onnipresente - di se stesso, e per questo era molto amato dai bolognesi di qualsiasi "parrocchia", e pochissimo dall'apparato del partito nelle cui liste era stato eletto consigliere regionale, ma non sindaco della città, pur avendo la possibilità di vincere a mani basse, come nessun altro, le elezioni per la carica di primo cittadino.
Mario - Bologna

logo raidue

Lettera 13
Caro Dago...
perchè mediaset crolla in borsa...(-11%) e nessun giornale riporta la notizia?...a me sembrebbe che dovesse essere la prima notizia di ogni giornale...si parla tanto di speculazioni, ma la borsa nelle sue valutazioni non sbaglia quasi mai...
saluti
Alessandro

Lettera 14
Caro Dago, certo e' che Grillo, boom o non boom, una bella erezione di voti l'ha avuta.
Saluti, Labond

Lettera 15
Annunziata @ Huffington Post Italia: è bello quando facce fresche e opinioni nuove entrano nel panorama dell'informazione italiana...
Giaz

Lettera 16
Caro Dago, mia moglie grande appassionata della trasmissione mi dice che Fini telefonera' a Chi l'ha Visto chiedendo sommessamente se qualcuno l'abbia visto.
Biassanott

Lettera 17
Lavitola illustra uno spaccato della Repubblica der Banana. soldi per voti. soldi per zoccole. soldi per ricattare. soldi per tacere. il vero scandalo è che nessuno si scandalizza. Infatti in Italia non si da abbastanza enfasi al pericolo che corre ( o che ha corso ) la democrazia nel nostro Paese. Se un terrorista mette una bomba per creare il panico, questo suscita un'onda emotiva in tutto il Paese.

Se uno dall'interno delle istituzioni e si mette a pagare un tanto al voto per ottenere fiducia e sfiducia in Parlamento, facendosi fare le leggi a proprio vantaggio, arricchirsi e comandare la scena politica, questo non viene percepito nella sua gravità. Più di qualsiasi atto terroristico questo svuota e rende asservite le istituzioni ad interessi incoffessabili e potenzialmente letali per il nostro Paese.

Se tutto rientrasse, come pare stia rientrando, nell'alveo di normali avvicendamenti politici, può pure andar bene. Ma mai ci dovremo dimenticare dei rischi che abbiamo corso, e del prezzo che saremo tenuti a pagare.

LUCIA ANNUNZIATA

Lettera 18
Dagomaschilisti, oggi sul Corriere c'è una doppia paginata a firma di Giusy (vezzeggiativo di un più serioso Giuseppa) Fasano, la quale compie così, grazie all'ok del direttore che l'ha consentito, un vero e proprio atto razzista di genere. Con la scusa di difendere le donne, sempre e comunque (la stessa moglie di Napolitano si è chiesta che significato ha in effetti il termine femminicidio, una bruttura in sè) si è passato il confine tra quello che è il buon senso, ossia la deprecazione per qualsiasi delitto o crimine, e quella che è pura ideologia femminista che vuole rendere uguale ciò che uguale non è.

E diventa così, come i nazisti o gli ebrei o tutti i fanatici, una forzatura. Il delitto passionale, o cosiddetto, non è che un delitto come un altro: non c'è una sua configurazione tra maschio e femmina, perchè anche le donne hanno ucciso e uccidono uomini per motivi passionali. E' nelle cose. E' una invenzione quella che gli uomini sono più deboli, sanno reagire peggio alla fine di un rapporto. Quanti sono?

Arianna Huffington

Una minoranza assoluta. La verità è che si vuol farne un caso per rendere sempre più terra bruciata qualsiasi visione diversa da quella della Fagiano e delle sue pari. Spingendo sull'acceleratore del genere, infatti, si arriva per forza di cose a far nascere un clima intimidatorio tra gli uomini, talchè ogni cosa che fanno viene adesso posta in relazione col gradimento o l'accettazione benevola da parte delle femministe. E' una follia.

Le stesse femministe che praticano o spingono a praticare l'aborto che, a parere di tanti, è un vero e proprio omicidio perpetrato da donne contro un essere inerme. Come il famoso uomo bruto che ammazza le donne. E poi non si parli di famiglia, come covo di uomini brutali, La famiglia, intesa nel senso cristiano, non concepirà mai e poi mai un assassinio, perchè è contro la sua stessa essenza.
Dunque stop al razzismo femminista. Uomini svegliatevi.
Amore per la Verità.

 

 

IL FANTASMA DELL’OPRAH (WINFREY) - IL CANALE TV DELLA CONDUTTRICE PIÙ FAMOSA D’AMERICA RISCHIA DI CHIUDERE…

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Alessandra Farkas per il "Corriere della Sera"

LADY GAGA E OPRAH WINFREYOPRAH WINFREY

È stata per oltre 25 anni una delle voci più influenti d'America, la regina incontrastata dei rating, la donna più ricca e potente dello showbiz americano il cui endorsement, da solo, valse un milione di voti a Barack Obama alle primarie democratiche contro Hillary Clinton. Ma a quasi un anno dal lancio di una tv tutta sua, la 58enne Oprah Winfrey è in crisi profonda.

L'Oprah Winfrey network (Own), canale da lei fondato nel gennaio 2011 dopo l'addio al salotto più famoso della tv Usa «The Oprah Winfrey Show» (Abc), sta per fallire. Gli scarsi ascolti e le perdite pari a 330 milioni di dollari avrebbero convinto il colosso che l'ha sponsorizzata, Discovery, a gettare la spugna entro la fine dell'anno.

Oprah Winfrey

Il primo sentore della crisi era arrivato a febbraio quando, contravvenendo al regolamento, Oprah utilizzò Twitter per chiedere ai telespettatori con l'apparecchio rilevazione dati di ascolto Nielsen a casa di «sintonizzarsi in massa sul mio canale». «Un gesto disperato», lo bollò il New York Times, mentre le proteste di Nielsen la costrinsero a chiedere pubblicamente scusa. Un mese più tardi Oprah annunciò di dover cancellare dopo soli sei mesi il talk show della celebre comica Rosie O'Donnell.

OPRAH WINFREY

La scure cadde anche sull'intera redazione, con ben 30 impiegati licenziati per mancanza di fondi. L'unica buona notizia sul fronte dei rating viene dalle interviste condotte da lei stessa. Come quella alla figlia di Whitney Houston, che a marzo attrae 3 milioni e mezzo di telespettatori: un record per Own, ma una bazzecola rispetto ai 36milioni di americani che nel 1993 si sintonizzarono sulla sua intervista a Michael Jackson.

Invece di essere il secondo atto di una già straordinaria carriera, Own si sta rivelando, insomma, la sua rovina. «La reputazione della star più famosa della sua generazione è a rischio», mettono in guardia i critici. Soltanto un anno fa, durante la finalissima del suo show sull'Abc, Oprah fu portata in trionfo da star quali Tom Cruise, Beyonce, Aretha Franklin, Stevie Wonder, Madonna e Halle Berry.

Oprah Winfrey

«Questo studio non è abbastanza grande per contenerti», disse tra le lacrime Tom Hanks. Ma il vero problema è che anche una personalità «larger than life» come la sua - è nata poverissima nel Mississippi rurale da una madre teenager single, fu abusata sessualmente a 9 anni e a 14 anni partorì un bimbo, poi morto piccolissimo - non basta a riempire i palinsesti di un'intera tv. Il partner Discovery aveva scommesso sui suoi tantissimi fan tv, sugli oltre 3 milioni di visitatori unici di Oprah.com e sui 2 milioni di abbonati del suo Oprah Magazine, senza tenere conto che in tv il pubblico voleva solo e sempre lei, non i suoi tanti collaboratori, surrogati e alter-ego.

 

 


MEDIOBANCA, NEL CDA ENTRANO PIERSILVIO E LABERENNE AL POSTO DI BOLLORÉ. NAGEL: “IL PEGGIO È PASSATO” - BENZINA IN LIEVE

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1 - MEDIASET: CADE (-11%) IN PIAZZA AFFARI A MINIMO STORICO
(ANSA) - La trimestrale resa nota ieri a mercati chiusi con una netta frenata dell'utile e i conseguenti report negativi di diversi analisti hanno causato una giornata di passione per Mediaset in Borsa: il titolo ha ceduto l'11,36% finale a 1,452 euro, con il minimo storico toccato nel corso della seduta a 1,418. Molto forti gli scambi: nella giornata sono passate di mano oltre 35 milioni di azioni (pari al 3% del capitale sociale), contro una media quotidiana dell'ultimo mese di Borsa di 11 milioni di 'pezzi' trattati.

FEDELE CONFALONIERI Nagel

2 - MEDIOBANCA: IN CDA ENTRANO PIER SILVIO BERLUSCONI E LABERENNE
(LaPresse) - Il cda di Mediobanca, preso atto delle dimissioni di Pierre Lefevre dalla carica di amministratore e componente del comitato per il controllo interno, e su proposta del comitato nomine, ha cooptato Pier Silvio Berlusconi, che sostituisce la sorella Marina, e Vanessa Laberenne, al posto del finanziere bretone Vincent Bolloré E' quanto emerge da una nota dell'istituto di credito. La Laberenne entra anche a far parte dei comitati esecutivo, remunerazioni e controllo interno.

3 - MEDIOBANCA: UTILE 9 MESI 105 MLN (-75%) DOPO 404 MLN RETTIFICHE
Radiocor - Il gruppo Mediobanca ha chiuso i primi nove mesi dell'esercizio 2011-12 con un utile netto di 105 milioni di euro, in calo del 75% rispetto ai 419 milioni dello stesso periodo del precedente esercizio. Sull'andamento - precisa una nota - hanno pesato svalutazioni su titoli per un totale di 404 milioni (contro 8 milioni un anno prima), tra cui nel terzo trimestre la rettifica di 113 milioni sulla partecipazione in Telco e altri 15,3 milioni sui titoli greci.

L'utile lordo normalizzato - ante il contributo del Principale Investing (quote Generali, Rcs e Telco) e ante svalutazioni - che fotografa quindi l'attivita' bancaria del gruppo nei nove mesi e' salito del 14% a 523 milioni di euro, di cui 233 milioni nell'ultimo trimestre che - sottolinea la nota 'rappresenta il miglior risultato di periodo dall'inizio della crisi finanziaria'. Il terzo trimestre si e' chiuso con un utile di 41,5 milioni, oltre il consensus che puntava a 30 milioni, contro i 156 milioni nello stesso periodo dell'esercizio precedente. Il Core Tier 1 e' dell'11,1% dal 11% di dicembre.

PIERSILVIO BERLUSCONI

4 - NAGEL;PEGGIO ALLE SPALLE, ORA RAFFORZIAMO UTILI
(ANSA) - "Il peggio è passato, la banca può cominciare a consolidare gli utili dal prossimo trimestre". Lo ha detto l'amministratore delegato Alberto Nagel in conference call.

bollore article

5 - BENZINA: ANCORA TAGLI, ENI SCENDE DI ALTRI 2 CENT A 1,830
(ANSA) - Ancora tagli per il prezzo della benzina. All'indomani dell'invito del governo alle compagnie di mettere mano ai listini, Eni vara il quinto taglio consecutivo in meno di due settimane. Stando alla rilevazione di Staffetta quotidiana, il taglio di oggi è di 2 cent sulla verde (a 1,830 euro), 0,5 cent sul gasolio (1,743) e 1,5 sul Gpl (0,819). Giù anche Ip (-1 sulla verde a 1,843 euro, -1 sul gasolio a 1,750 euro) e Shell (-1 sulla benzina a 1,852 e -0,5 sul diesel a 1,760). Ferme tutte le altre compagnie.

6 - LA FINANZA NEGLI AGRITURISMI, IRREGOLARE QUASI IL 30%
Ansa.it - Il 28% delle attività che dichiarano di svolgere attività agrituristica sono risultate irregolari. E' quanto hanno accertato gli uomini della Guardia di finanza e quelli delle Agenzia delle entrate, che nel ponte del primo maggio hanno individuato complessivamente 1.700 soggetti irregolari.

I controlli, predisposti dalla Gdf nell'ambito della lotta all'evasione fiscale, hanno riguardato in particolare diverse strutture che svolgono attività di bed & breakfast, resort, centri benessere e agriturismi in tutta Italia. Nel corso dei controlli contro l'evasione fiscale nel ponte del primo maggio, gli uomini della Guardia di finanza hanno identificato quasi 1.000 lavoratori in nero. Le verifiche hanno riguardato sia aziende e singoli che dichiarano di svolgere attività agrituristica, sia il contrasto all'abusivismo commerciale, alla contraffazione e all'emissione di scontrini e ricevute fiscali.

7 - INDESIT: STOP SINDACATI A CONFRONTO, 8 ORE DI SCIOPERO
(ANSA) - Si è interrotta la trattativa fra Indesit e sindacati. Fim, Fiom e Uilm hanno respinto la decisione dell'azienda di confermare la chiusura della fabbrica di None e hanno proclamato otto ore di sciopero con una manifestazione nazionale di gruppo a Fabriano, dove l'Indesit ha il cuore, entro i primi dieci giorni di giugno.

8 - INTESA SP: BANCA IMI,UTILE I TRIMESTRE +43,4% A 235 MILIONI
(AGI) - Primo trimestre positivo per Banca Imi, la banca d'investimento di Intesa Sanpaolo. L'istituto guidato da Gaetano Micciche' registra un utile netto consolidato pari a 235 milioni di euro, in aumento del 43,4% rispetto al 2011. Il risultato della gestione operativa sale del 50% a 388 milioni, il margine di intermediazione consolidato del 41,7% a 476 milioni. "I risultati approvati oggi", afferma Micciche', "dimostrano ancora una volta quanto la ricerca di una crescita sostenibile nel tempo, ponga la Banca nelle condizioni di migliorare la solidita' della performance e di confermare la leadership in tutti i settori in cui opera" .

Enrico Cucchiani

9 - YOOX: RICAVI TRE MESI A 91 MLN (+30,5%), UTILE A 1,2 MLN
(ANSA) - Il gruppo dei negozi online della moda, Yoox, chiude il primo trimestre con ricavi in crescita del 30,5% a 91 milioni e un utile di 1,2 milioni (1,7 mln un anno fa). Lo si legge in una nota del gruppo emiliano. In particolare, la posizione finanziaria netta resta positiva ma si riduce a 10,6 milioni (dai 12,9 di dicembre) per effetto dell'impiego di cassa (7,5 milioni) per investimenti in tecnologia e per la nuova piattaforma tecno-logistica altamente automatizzata. Yoox per il 2012 si attende "una crescita del fatturato" e di "conseguire un miglioramento della profittabilita" grazie anche alla spinta proveniente dai mercati esteri, che "rappresenteranno una quota sempre maggiore dei ricavi netti totali"

10 - ALLIANZ, UTILE I TRIMESTRE A 1,4 MLD (+50%)
(LaPresse/AP) - Utile netto in crescita del 50% per Allianz nel primo trimestre, a 1,4 miliardi di euro, a fronte dei 737 milioni di euro di profitto dello stesso periodo dello scorso anno. Sui primi tre mesi del 2011 avevano pesato i 737 milioni di euro di pagamenti per i danni assicurati del terremoto e lo tsunami in Giappone, del ciclone in Austalia e del terremoto in Nuova Zelanda. I ricavi di Allianz si sono attestati a oltre 30 miliardi di euro, a fronte dei 29,2 miliardi di un anno fa.

Cucinelli

11 - CUCINELLI: TRIMESTRE IN CRESCITA, RICAVI +17% E UTILE +36%
(ANSA) - La maison del cashmere, Brunello Cucinelli, chiude la prima trimestrale dallo sbarco in Borsa con ricavi per 77,6 milioni (+17,1%) e un utile netto di 7,2 milioni (+36%). Lo si legge in un comunicato in cui si precisa che il debito ammonta a 57,8 milioni (48 milioni a fine 2011). "I sani risultati conseguiti in questo primo trimestre - afferma Brunello Cucinelli - hanno confermato il buon momento che sta vivendo il brand a livello internazionale.

Ci sembra che vi sia molta positività nei confronti del prodotto, della maniera di presentarlo e conseguentemente del life-style che evoca un Made in Italy di grande qualità, artigianalità e speriamo contemporaneità. E' con sano ottimismo - conclude Cucinelli - che guardiamo al futuro immaginando un 2012 in linea con le nostre attese di crescita sostenibile, solida e garbata".

12 - FANNIE MAE, UTILI PER 2,7 MLD DOLLARI IN I TRIMESTRE 2012
(LaPresse/AP) - Il gigante statunitense dei mutui Fannie Mae ha annunciato oggi di avere registrato utili netti per 2,7 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2012, dato in deciso miglioramento rispetto alla perdita di 6,5 miliardi dei primi tre mesi del 2011. È la prima volta che la compagnia registra un risultato positivo da quando, durante la crisi finanziaria, il governo ne ha preso il controllo. Grazie a questo risultato la compagnia non avrà bisogno di richiedere l'aiuto federale. Fannie Mae sostiene che il miglioramento sia dovuto al rallentamento nella svalutazione delle case, alle ridotte giacenze di abitazioni monofamigliari e alla minore insolvenza di chi ha acceso dei mutui. La Fannie finora ha ricevuto 116 miliardi di dollari dal ministero del Tesoro Usa, la cifra maggiore spesa per un prestito a una singola compagnia.

13 - LOTTOMATICA: +163% UTILE PRIMI 3 MESI; SALA,TRIMESTRE RECORD
(ANSA) - Lottomatica Group chiude il primo trimestre 2012 con un utile netto di pertinenza del gruppo di 57,6 milioni, in aumento del 163% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. +11,1% per i ricavi, a quota 780,3 milioni. Mentre l'Ebitda si attesta a 280,4 milioni (+9,6%) e l'utile operativo a 169,5 milioni (+11,1%). "Un trimestre record", commenta l'amministratore delegato Marco Sala.

"Lottomatica Group ha avuto un trimestre record": il gruppo - spiega Marco Sala - continua "a beneficiare del trend positivo avviato nel 2011. Ma soprattutto - aggiunge - siamo incoraggiati nel riscontrare che le fonti della crescita del Gruppo si stanno diversificando e riequilibrando rispetto ai diversi segmenti di business e le aree geografiche in cui operiamo. In Italia gli apparecchi da intrattenimento e i prodotti interactive stanno contribuendo in maniera significativa alla crescita mentre i ricavi same store di GTech stanno superando le aspettative grazie agli ottimi risultati ottenuti negli Stati Uniti e in altri paesi.

Inoltre rileviamo un maggiore interesse di numerosi Stati riguardo alla possibilità di introdurre innovazioni e privatizzare la gestione delle lotterie". I risultati del trimestre sono stati approvati nel pomeriggio dal Cda, presieduto da Lorenzo Pellicioli. Nel board entra Donatella Busso, nominata oggi dall'assemblea degli azionisti.

14 - GEOX: RICAVI E UTILE IN CALO NEL PRIMO TRIMESTRE 2012
(ANSA) - Ricavi e redditività in calo per il gruppo Geox nel primo trimestre del 2012. La trimestrale consolidata approvata oggi dal cda, evidenzia ricavi netti nel periodo pari a 330 milioni di euro, in diminuzione del 4,4% rispetto al primo trimestre 2011, e un risultato netto di 41,5 mln, con un margine del 12,6%, contro l'utile di 43,4 mln del corrispondente periodo 2011. Solida la posizione di cassa netta, positiva per 67,4 mln (48,1 mln l'anno precedente).

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE CON MALVINA

Nella relazione, il presidente Mario Moretti Polegato, ha evidenziato il permanere nel 2012 di un quadro macroeconomico incerto in Europa, mercato domestico di Geox. Per questo, ha spiegato, l'azienda ha adottato politiche di contenimento del rischio di business che hanno "sacrificato leggermente il fatturato, a favore del miglioramento del margine lordo e della generazione di cassa".

15 - ENEL: GP, UTILE NETTO PRIMO TRIMESTRE -28% A 97 MLN
(ANSA) - Enel Green Power chiude il primo trimestre 2012 con un risultato netto di 97 milioni di euro, in calo di 38 milioni (-28,1%) rispetto ai 135 mln dello stesso periodo del 2011. Lo rende noto la società, spiegando che al netto degli effetti non ricorrenti del primo trimestre 2011 (27 mln), il risultato netto evidenzia invece una riduzione più contenuta di 11 milioni (-10,2%). I ricavi sono ammontati a 599 milioni (-2%), ma al netto dei proventi non ricorrenti sono in aumento di 27 mln (+4,7%).

easyjet

16 - E.ON, UTILE I TRIMESTRE A 1,88 MLD (-23%), PESA CALO DOMANDA GAS
(LaPresse/AP) - L'utility tedesca E.On ha chiuso il primo trimestre 2012 con un utile in calo del 23% per effetto dell'indebolimento della domanda di gas ed energia in Europa. Il risultato netto è stato pari a 1,88 miliardi di euro, a fronte dei 2,44 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Le entrate sono cresciute invece del 28% a 35,73 miliardi. E.On ha spiegato che gli effetti fortemente negativi sui conti della chiusura delle centrali nucleari in Germania stanno passando e che ora il gruppo sta lavorando per ridurre il prezzo pagato ai fornitori di gas, la cui domanda in Europa è ai livelli del 2001.

17 - CEMENTIR HOLDING: -11,4 MLN RISULTATO PRIMI TRE MESI
(AGI) - Cementir Holding (Gruppo Caltagirone) ha chiuso il primo trimestre 2012 con un risultato ante imposte pari a -11,4 milioni di euro, in aumento rispetto al 'rosso' di -2,3 milioni di euro consuntivato nel periodo corrispondente dell'esercizio precedente. I ricavi si attestano a 195,4 milioni di euro (188,6 milioni di euro al 31 marzo 2011), il margine operativo lordo a 12,6 milioni di euro (8,5 milioni al 31 marzo 2011) e il reddito operativo e' negativo per 8,0 milioni di euro, rispetto ai -12,3 milioni di euro dell'esercizio precedente.

plzzvnz18 marco sala

18 - EASYJET: RIDUCE PERDITA SEMESTRE, ITALIA MEGLIO DI EUROPA
(ANSA) - EasyJet registra nel semestre chiuso il 31 marzo ancora in rosso, ma migliora i risultati operativi e finanziari rispetto all'esercizio precedente. La perdita lorda si è ridotta del 27% a 112 milioni di sterline, nonostante l'aumento dei prezzi dei carburanti pari a 87 milioni di sterline. Il traffico passeggeri semestrali è cresciuto del 5,4% e la redditività del 15,7% (1,46 miliardi di sterline). "Siamo soddisfatti - commenta il direttore per l'Italia, Frances Ouseley - In particolare perché siamo riusciti ad assorbire anche la crescita dei costi del carburante".

Per il secondo semestre "ci aspettiamo risultati positivi in Europa, con una crescita della capacità di circa il 7%", aggiunge Ouseley, secondo la quale si potrebbe chiudere l'anno con una crescita della capacità media del 5%. Per quanto riguarda l'Italia, va "un po' meglio rispetto all'Europa", dice il direttore, precisando che il traffico passeggeri è in linea con quello europeo, mentre "la crescita della capacità (numero posti offerti) è pari a circa il 5% contro il 3,5% della media Ue. Il load factor è pari all'89% contro l'87% della media europea". Per l'Italia, inoltre, easyJet annuncia due nuove rotte: Torino-Gatwick (dal 15 dicembre 2012) e Venezia-Londra Southend

Mario Moretti Polegato ADS

19 - SLIM PAGA PER CRESCERE NEI TELEFONI OLANDESI...
Quentin Webb per "la Stampa" - Carlos Slim sta pagando per crearsi una posizione in Europa. L'uomo più ricco del mondo sta offrendo circa 2,6 miliardi di euro (3,45 miliardi di dollari) per aumentare la sua quota in Kpn, l'operatore di telecomunicazioni olandese in difficoltà, al 28% dall'attuale 4,8%. America Movil, la società del magnate messicano, sta attaccando dopo il crollo delle azioni di Kpn. A 8 euro per azione, l'incremento della partecipazione equivarrebbe a un premio del 23,5% rispetto al precedente prezzo di chiusura di Kpn.

Questa è la migliore notizia che gli investitori di Kpn hanno avuto da tempo: gli azionisti avevano perso il 33% negli ultimi 12 mesi. E all'inizio dell'anno, Eelco Blok, il nuovo ad è stato costretto ad abbandonare i riacquisti di azioni e la norma sui dividendi previsti. Ma è difficile decifrare quello a cui punta Slim. All'ultima chiusura, l'azione veniva scambiata a un valore d'avviamento di 4,3 volte l'Ebitda. Ciò non sembra certo caro a prima vista. Ma in realtà quel multiplo è in linea con le valutazioni nel depresso settore della telefonia in Europa.

Una volta Kpn veniva apprezzata per inondare gli investitori di liquidità, come alcuni concorrenti. Ora deve far fronte a grandi investimenti per garantire che le sue reti possano soddisfare la forte domanda di dati degli smartphone e dei tablet. A peggiorare le cose, i concorrenti online hanno eroso i ricavi del traffico voce e testo - e un nuovo concorrente potrebbe rendere le cose ancora più difficili nel mercato nazionale della telefonia mobile della società.

Carlos Slim

Il direttore finanziario di America Movil afferma che la maggiore partecipazione aiuterà a esaminare «più attentamente l'azione in Europa». Ciò equivarrebbe a un'analisi del mercato molto costosa. Ma forse Slim ritiene che la rappresentanza nel Consiglio d'amministrazione lo aiuterebbe a gestire un'inversione di Kpn. La manovra di Slim potrebbe anche avere una prospettiva latino-americana. Kpn sta ritirandosi dai mercati internazionali ma è bloccata con un'unità tedesca che potrebbe essere troppo grande per acquirenti private equity con un valore di circa 6 miliardi.

20 - LO STRANO CASO DEI 39 CANDIDATI A DIRETTORE CNR
M.Sid. per il "Corriere della Sera" - Sembra di assistere al vecchio dilemma di Massimo d'Azeglio: fatta l'Italia ora dovremmo fare gli italiani. Appunto: fatto - e non poco faticosamente - il nuovo presidente del Cnr, Luigi Nicolais, resta da fare il Cnr. La strada verso la pulizia dai bilanci dell'ente pubblico di sprechi e irregolarità evidenziate dalla Ragioneria dello Stato e dalla Corte dei conti, così come documentato dal Corriere, deve passare dalla nomina del nuovo direttore generale. Un obiettivo per il quale si stava lavorando da mesi. Ma giovedì scorso tutto è andato in fumo: su 39 candidati ne sono stati bocciati... 39.

Un vero caos. L'avviso pubblico risale alla presidenza di Francesco Profumo, com'è noto passato nel frattempo al ministero dell'Istruzione con il governo di Mario Monti. Lo scorso febbraio Profumo si convince finalmente dell'inopportunità di mantenere il doppio incarico (controllore e controllato) e il timone passa all'ex ministro Nicolais. Una delle prime patate bollenti da gestire è proprio quella del nuovo direttore generale: l'8 marzo i tre commissari confermati pochi giorni prima (Marco Tommasi, già direttore amministrativo del Politecnico di Torino ora dirigente generale alla provincia autonoma di Trento, Fulvio Uggeri, dirigente della Bracco, e Daniele Livonna, direttore generale del Miur) si riuniscono per prendere visione delle candidature e si arriva a una prima scrematura, anche perché dentro ci sono nomi come quelli di Manuela Arata, nota per essere dirigente del Cnr senza avere nemmeno una laurea.

ugh26 luigi nicolais mo

Il 13 aprile si scopre che Fabrizio Tuzi, dg in carica, si ritira dalla candidatura. Inoltre solo in cinque, come scoperto dal Foglietto della Ricerca, passano alla fase successiva: Roberto Ciervo, Armando De Crinito, Marco Fantoni, Luigi Meucci e Alessio Rocchi. Su di loro la commissione scrive: «Presentano solo parzialmente profili che si ritengono in linea di massima adeguati al ruolo». Dalla cinquina mancano anche Massimo Ghilardi, uomo su cui puntava Profumo, e Alberto Stancanelli, gradito a Nicolais. È l'impasse, anche perché con un presidente di centrosinistra il manuale Cencelli richiederebbe un dg di centrodestra: il 3 maggio, dopo il cda, il neopresidente scrive ai candidati: «ritengo di non dover procedere. La procedura va ripetuta». Si riparte daccapo.

21 - I CACCIATORI DI TESTE PER EDISON
Fr.Bas. per il "Corriere della Sera" - Certo bisogna ancora attendere il closing dell'operazione, lo scambio delle azioni e l'Opa sulle minoranze, ma si può dire che ormai Edison sia entrata nella fase francese: maggioranza a Edf e Delmi che se ne va portandosi via la controllata Edipower. Il consiglio nominato di recente è un «consiglio ponte», dunque Foro Buonaparte sta già guardando al futuro. Come scegliere il nuovo management?

Per un po' il consigliere indipendente Gian Maria Gros Pietro, ex presidente di Autostrade e dell'Eni, era stato accreditato come possibile presidente. Ma negli ultimi giorni avrebbe perso terreno: è già entrato a far parte del comitato di gestione della Compagnia di San Paolo e a metà aprile è diventato presidente della società Autostrada Torino-Milano, la holding controllata da Argo Finanziaria (gruppo Gavio). I francesi avrebbero dunque deciso di ricorrere a dei cacciatori di teste. Avrebbero già individuato alcuni candidati interessanti.

EDISON

22 - AVVOCATI D'AFFARI, LA CAMPAGNA ACQUISTI DI DLA PIPER
F.D.R. per il "Corriere della Sera" -Quando a gennaio è scattato il «liberi tutti» i più veloci, nonostante i tempi, hanno trovato subito collocazione. D'altra parte la chiusura di Grimaldi & Associati, law firm con 20 anni di storia alle spalle, ha messo sul mercato alcuni tra i professionisti più quotati del mercato. Una parte si è accasata da Gianni, Origoni, Grippo. Ora un altro blocco di avvocati ha trovato nuova collocazione. Federico Sutti, managing partner di Dla Piper ne ha assunti 21, incluso Francesco Novelli, anima dello studio Grimaldi insieme al fondatore Vittorio Grimaldi e a Valerio Di Gravio.

In gergo si chiama "lateral hire", quando uno o più professionisti si spostano da uno studio legale all'altro mantenendo la stessa responsabilità. Ed è esattamente quello che ha fatto Sutti, confermando tutte le cariche ai neoassunti. Novelli, che era senior partner da Grimaldi, manterrà quindi lo stesso ruolo in Dla Piper, con l'incarico di seguire il settore energy. A unirsi alla practice italiana sono anche 4 partner che saranno distribuiti tra Milano e Roma, a cui si aggiungono altri 16 professionisti.

 

DA CHI ANDAVA IERI SERA LA RAVETTO CON UN IMPROBABILE TACCO DODICI? - PIERFURBINO PARLA CON LETTA SENIOR

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Bigador per Dagospia

1 - Ohila', che meraviglia! Ieri sera abbiamo visto la Ravetto su un improbabile tacco dodici aggirarsi tra via del Corso e Palazzo Grazioli. Chissa' da chi andava. C'e' chi pensa dal nostro Banana...

GIANNI LETTA PERFERDINANDO CASINI LAURA RAVETTO

2 - E il nostro Banana, che fa? In questi giorni c'e' un nuovo trend: meglio non rompergli le palle. Chi non rompe, in futuro puo' raccogliere. Insomma "lasciamolo al bunga".

3 - Un dubbio: che combina Crosetto? E' passato dall'anima liberale, al possibile addio, fino a uno strano sodalizio con gli ex An. Boh...

4 - La prima proposta del nuovo Pdl? Rottamare Cicchitto. L'interessato non e' cosi soddisfatto... (In allarme anche La Rissa , Quagliariello, Verdini....)

5 - Paravia lungimirante: "Mi pare una stronzata sospendere i lavori per la morte di Cantoni. Vista la nostra eta' media (alta!) rischiamo di chiudere il Parlamento!"

FABRIZIO CICCHITTO

6 - Catricala' chiacchiera ad altissimo livello. Chiacchiera, meglio dire "spiffera" (nel senso che parla piano, per educazione...)

7 - Tra lo spiazzato e l'avvelenato. La cosa piu' dolce detta dal SubComandante Fini di Pierfurbino? Vabbe', e' democristiano....

CROSETTO IN SMART

8 - Pierfurbino ha parlato con Letta senior. Ha parlato a lungo di un futuro moderato. Moderato da chi?

9 - Tutti smentiscono. Altrettanti (se possibile) confermano. Resta l'ipotesi Abete come candidato a sindaco di Roma per il centrodestra... Ale-danno ci spera.

10 - Discussione aperta (dietro le spalle) tra piddini sulla casa editrice della Concia, la Mondadori. "Vabbe', lo ha fatto anche D'Alema...". Appunto.

LUIGI ABETE

 

TRAVOLT(A) DA UN INSOLITO MASCHIONE - SONO DUE I FISIOTERAPISTI CHE ACCUSANO IL DIVO DI “GREASE” DI MOLESTIE

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DAGOREPORT

TRAVOLTA IN HAIRSPRAY

Sono due i massaggiatori che accusano John Travolta di molestie.

Ieri avevamo scritto su Dagospia la storia dell'uomo che chiede 2 milioni di dollari per molestie sessuali e danni morali:

TRAVOLTA FELICE IN DRAG PER HAIRSPRAY

"Nell'accusa l'uomo sostiene che mentre Travolta aveva preso un appuntamento per un massaggio da 200 dollari l'ora, si sarebbe presentato nudo e con il pene semi-eretto aspettandosi qualcosina di piu' dal massaggiatore nel bungalow del Beverly Hills Hotel.

Poi Travolta avrebbe cominciato a toccargli la gamba e poi i genitali. Quando il massaggiatore si sarebbe allontanato dicendogli che non faceva certe cose, l'attore gli avrebbe detto che a Hollywood si diventa famosi facendo favoretti sessuali ai grandi produttori ebrei.

Infine l'attore si sarebbe masturbato davanti a lui, pagandolo poi il doppio. Il massaggiatore, che ha preferito restare anonimo, chiede 2 milioni di dollari per danni.

TRAVOLTA BACIA KIRK DOUGLAS TRAVOLTA BACIA UN UOMO

Travolta nega l'intera vicenda: "E' totalmente inventata". Ma il massaggiatore sostiene di dire il vero descrivendo, tra l'altro, il pene dell'attore in dettaglio: sarebbe lungo all'incirca 20 centimetri e la zona sarebbe piena di peli ricci e lunghi"

(Dall'articolo di Vittoria Cecchi Gori http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/il-massaggiatore-che-accusa-john-travolta-di-molestie-ha-cercato-di-toccarmi-il-pisello-38695.htm )

Travolta, 58, sposato con l'attrice Kelly Preston che gli ha da poco dato il terzo figlio (il secondo è morto nel 2009 per una malattia congenita), sostiene che il 16 gennaio, giorno in cui sarebbe avvenuto il fatto, non si trovava nemmeno in California, e ha sporto una contro-querela nei confronti del massaggiatore.

Oggi, il "Sun" racconta di un secondo fisioterapista, che chiede sempre 2 milioni di dollari per molestie sessuali, per l' "assalto" compiuto da Travolta in un hotel di Atlanta, in Georgia, il 28 gennaio. Nella denuncia, afferma che l'attore ha chiesto che gli venisse massaggiato l'ano, e che al rifiuto abbia cominciato a spingere la mano del fisioterapista verso i suoi genitali. Vedendo che il massaggiatore non partecipava, Travolta gli ha carezzato le cosce e il sedere, prima di cominciare a masturbarsi.

JOHN TRAVOLTA SUL NATIONAL ENQUIRER LA VITA SESSUALE DI TRAVOLTA

In questo caso sarà più difficile per lui giustificarsi, visto che in quei giorni era in effetti ad Atlanta a girare un film con Robert De Niro.
http://blogs.ajc.com/the-buzz/2012/01/25/john-travolta-spotted-dining-in-buckhead/

Per il portavoce di Travolta, i due sono alla ricerca dei "loro 15 minuti di celebrità", visto che sono entrambi assistiti dallo stesso avvocato, Okorie Okorocha.

JOHN TRAVOLTA SU ROLLING STONES

Ma il fatto che l'attore sia un aficionado delle saune gay pare sia un segreto di Pulcinella a Los Angeles. Come scrivono "Radar" e "Gawker", è stato addirittura bandito da molte di queste, per aver tenuto negli anni comportamenti inappropriati. Nelle saune per soli uomini succede di tutto, ma sempre tra adulti consenzienti. Se provi a forzare rapporti con qualcuno, soprattutto con lo staff di massaggiatori, vieni cacciato a calci.

JOHN TRAVOLTA METTE LE CORNA ALLA MOGLIE CON GLI UOMINI

Robert Randolph, assiduo frequentatore di centri benessere di L.A., ha scritto un libro "You'll Never Spa in This Town Again", in cui racconta nei dettagli la vita sessuale di Travolta. Dice di averlo visto, dal 1995 in poi, in varie spa, nelle quale ha avuto rapporti con un numero incredibile di uomini. "Sesso orale, anale, attivo e passivo, gusti che cambiano, vere e proprie fasi: all'inizio andava solo con uomini di colore, per poi negli anni dedicarsi agli uomini mediorientali e infine agli asiatici. La sua passione sono gli etero: li avvicina grazie alla sua fama e alla sua simpatia, e poi li conquista, a loro non pare vero di essere sedotti da un divo".

I SEGRETI DELLE SPA DI LOS ANGELES DI ROBERT RANDOLPH

L'autore racconta queste storie anche per far aprire gli occhi su Scientology, di cui Travolta è uno dei membri più famosi. La chiesa (per molti in realtà una setta) è fermamente contraria all'omosessualità, e crede che i gay possano essere "curati". Secondo i critici, la chiesa usa i test psicologici a cui si sottopongono le persone che vogliono aderire a Scientology, in cui si liberano delle "influenze negative" rivelando dettagli torbidi della propria vita, per raccogliere informazioni compromettenti. Queste informazioni vengono poi usate contro i membri per costringerli a non fare coming out e a non lasciare la chiesa.


Per approfondire, "THE SECRET SEX LIFE OF JOHN TRAVOLTA": http://gaw.kr/IXPQef

 

CONCERTO DI VECCHIONI PER VERONICA LARIO E GIULIANO PISAPIA - IERI SERA I BARBARI SOGNANTI LEGHISTI, CON BOBO MARONI

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1- Veronica Lario e Giuliano Pisapia, accompagnato dalla moglie Cinzia Sasso, vicini di poltrona hanno assistito ieri sera alla prima del concerto milanese al teatro Smeraldo del cantautore Roberto Vecchioni.

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2- Woody Allen romano ha raggranellato 7 milioni e 100 dopo 3 settimane. Ormai il film è morto. "Midnight in Paris" fece 9 milioni in Italia. Morale? Italiani fessi ma fino a un certo punto. Annusano la fregatura.

3- Ieri sera i barbari sognanti leghisti, attovagliatissimi con Bobo Maroni in testa (due grandi tavolate, circa 50 parlamentari), brindavano e cantavano canzoncine d'auguri per festeggiare il compleanno del deputato mantovano Gianni Fava. Il nome del ristorante? "Il Localino", zona Via Veneto... Barbari sognanti... e cantanti...

DI PIETRO A BALLARO CON DONNA MISTERIOSA ALLE SPALLE

4- La Clerici al sabato perde sempre. I telespettatori rigorosamente over 55, incuriositi dai flirt della bionda Antonellina sulla prima rete non sono mai tanti, questo la penalizza negli ascolti che la vedono soccombere tutte le settimane sotto le grinfie degli Amici della Sanguinaria.

DI PIETRO A BALLARO CON DONNA MISTERIOSA ALLE SPALLE

La ragione della sua debacle la Clerici la imputa al trash della concorrenza... e allora giù critiche a Belen, al programma che ruota attorno al pettegolezzo, lei non si abbassa a queste tecniche acchiappa-pubblico! Ma chi di trash ferisce di trash perisce e per risollevare le sorti del suo show (imitazione malriuscita di ‘'C'è Posta per Te'') Antonellina mette il braccio nel bidone in cerca di ospiti.

DI PIETRO A BALLARO CON DONNA MISTERIOSA ALLE SPALLE

Dopo essersi intrattenuta invano con il re dell'hard Rocco Siffredi, il prossimo intellettuale che la Clerici chiama in studio chi è? E' Fabrizio Corona, niente meno che l'altra (ex) metà del trash...peccato che Corona di flirt e vecchie fiamme non ne voglia sapere e le abbia detto: "No grazie".

DI PIETRO A BALLARO CON DONNA MISTERIOSA ALLE SPALLE

5- Mail: Per cortesia sapete dirmi chi è la donna che è sempre dietro Antonio di Pietro a Ballarò?
Una fan, la moglie, una amica, una funzionaria IDV?
Vi accludo alcune immagini in cui potete vederla.
Ieri, 8 maggio, l'ho vista tra il pubblico di Porta a Porta, dove era ospite Di Pietro.
Grazie,
Francesco

DI PIETRO A BALLARO CON DONNA MISTERIOSA ALLE SPALLE

6- Carlo Rossella per "il Foglio" - Sussurri dai Sacri Palazzi. Al sommo desco si mangiava meglio quando c'erano le polacche.

7- Ormai a tenere a galla il cinema de' noantri è Banca Intesa. L'anno scorso portò al Festival di Cannes This Must Be The Place di Paolo Sorrentino, ora si ripropone -raddoppiata - con i finanziamenti erogati ai due titoli italiani selezionati dal festival francese: Reality di Matteo Garrone e Io e te di Bernardo Bertolucci.

Mauro Mazza e Antonella Clerici

8- Pensavo fosse amore, invece era... interesse! Sentite un po' cosa è successo al noto avvocato-filosofo Alfonso Luigi Marra. Mentre la sua ultima fidanzata Sara Tommasi, ancora piena romantica telenovela trash, descrive ‘Gino' con commoventi parole di lode e di rimpianto, e prega in chiesa i Santi inviandogli a mezzo stampa invocazioni a tornare da lei, una forse non troppo misteriosa ‘Ilenya' gli ruba la cassafortina di casa fornendogli così l'ispirazione per pubblicare un documento che ti fa strabuzzare gli occhi e rizzare i capelli in testa.

ALFONSO LUIGI MARRA E SARA TOMMASI

9- (LaPresse) - Il frontman degli Against Me! ha rivelato di avere intenzione di cambiare sesso. Il cantante ha annunciato che presto iniziaerà il processo di transizione da uomo a donna, e nei prossimi mesi comincerà a prendere ormoni e a sottoporsi a trattamenti di elettrolisi. Gabel cambierà il suo nome in Laura Jane Grace e rimarrà comunque sposato a sua moglie Heather. Parlandone con Rolling Stone, il cantante della band punk rock statunitense ha raccontato che sua moglie ha accettato il cambiamento e gli è rimasta a fianco.

SARA TOMMASI SUL TELEFONINO

"Per me - ha detto - la cosa più terrificante di tutto era che potesse non accettare la notizia. Ma è stata incredibile e comprensiva". È la prima volta che una rock star affronta pubblicamente il proprio essere transgender. Gabel, che soffre di disforia di genere da anni, ha deciso di divulgare la notizia perché vuole limitare i problemi di comprensione con il pubblico. "Avrò dei momenti imbarazzanti e non sarà divertente. Ma fa parte di ciò di cui vi sto parlando, sperare che la gente capisca e sperare che sia abbastanza gentile". Gabel ha fondato gli Against me! nel 1997 a Naples in Florida. Il gruppo ha 5 album all'attivo di cui l'ultimo, 'White Crosses' del 2010, e sta approntando il sesto.

SARA TOMMASI SUL TELEFONINO

10- (TMNews) - Asia Argento sarà protagonista di un film scandalo sull'omosessualità femminile con Charlotte Gainsbourg. Mentre in "Boarding gates", del 2007, ha recitato in una scena di autoerotismo: "Lo faccio, ma non tutti i giorni perché non ho tempo. È un argomento di cui si parla troppo poco. È ancora un tabù. Un po per maschilismo e un po per pudore - conclude -. Ma non c'è niente di scandaloso".

TOM GABEL DEGLI AGAINST ME

11- (ANSA) - E' stato rinviato al 4 luglio in tribunale a Cesena, per mancanza dei testimoni (non erano stati citati), il processo per 'sesso in confessionale'. Due cesenati, un uomo di 38 anni e una donna di 39, furono sorpresi in intimità uno dei confessionali della cattedrale durante la prima messa del mattino, alle 7, l'1 giugno 2008 al termine della 'notte bianca'. Devono rispondere di atti osceni in luogo pubblico.

TOM GABEL DEGLI AGAINST ME

 

 

BENIGNI IN MUTANDE SUL SET DI TO ROME WITH LOVE

INCONTRO MONTI-ZAVOLI-CATRICALÀ SUL NUOVO CDA RAI - FORNERO: PRONTO DECRETO ESODATI PER 65MILA

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1 - PENSIONI:FORNERO A SINDACATI,PRONTO DECRETO ESODATI,65MILA BENEFICIARI
Radiocor - Il decreto del ministero dell'Economia per risolvere il problema degli esodati e' pronto e coprira' una platea di 65mila beneficiari. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, secondo quanto si apprende, nel corso dell'incontro con i sindacati.

ELSA FORNERO

2 - CAMUSSO, MEA CULPA FORNERO NON SERVE SE NON SI CAMBIA
(ANSA) - "Meglio tardi che mai... ma i mea culpa servono a poco se non si cambia orientamento". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha commentato l'ammissione del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, di essere in ritardo sull'attenzione ai più deboli. Camusso ha parlato arrivando al ministero del Lavoro dove sta per cominciare il tavolo sugli esodati. Poco dopo il leader della Cgil è arrivato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che si è avvicinato al piccolo gruppo di esodati che manifesta sotto la sede di via Veneto; tra loro qualcuno gli ha detto "non lasciarci"

CAMUSSO E MONTI A CERNOBBIO

3 - CRISI:PASSERA,SE TUTTI COME COOP NON SERVE GOVERNO EMERGENZA
(ANSA) - "Pochi settori economici danno un contributo forte come il vostro. Uno di quei settori, e sono pochissimi, che si sentono parte integrante della società". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera all'assemblea nazionale della Confcooperative. "Se tutta l'Italia avesse le stesse performance realizzate dal mondo cooperativo - ha aggiunto - non ci sarebbe stato bisogno di un governo di emergenza".

CORRADO PASSERA

4 - RAI: IERI INCONTRO MONTI-ZAVOLI SU CRITERI NOMINA CDA
(ANSA) - A seguito delle interlocuzioni tra il Presidente della Commissione di vigilanza sulla RAI, Sergio Zavoli, e il Ministro Pietro Giarda, si è svolto ieri, a Palazzo Chigi, un incontro tra il premier Mario Monti e Zavoli, presente Antonio Catricalà, sulle modalità da seguire per la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione della RAI.

5 - RAI: UFFICIO PRESIDENZA VIGILANZA FORSE PROSSIMA SETTIMANA
(ANSA) - Potrebbe tenersi al più presto, verosimilmente, la prossima settimana l'ufficio di presidenza della Commissione di Vigilanza in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione della Rai. L'assemblea degli azionisti della tv pubblica con all'ordine del giorno le nomine é in programma il 6 giugno.

PAOLO GARIMBERTI SERGIO ZAVOLI

6 - CASINI,CON FINI D'ACCORDO PURE SE FINGIAMO NON ESSERLO
(ANSA) - "Con Fini siamo d'accordo anche quando fingiamo di non esserlo". Lo dice Pier Ferdinando Casini lasciando la Camera dopo l'incontro con Gianfranco Fini. "Non c'é niente da chiarire: siamo insieme impegnati a costruire qualcosa di nuovo da molti mesi" aggiunge il leader dell'Udc.

7 - GASPARRI A CASINI,UNIAMO I MODERATI E VINCIAMO ELEZIONI
(ANSA) - "Popolo della libertà, liste civiche ed altri partiti moderati dimostrano che anche in questa tornata elettorale ci sono i numeri per un'affermazione di una coalizione di centro destra alle elezioni politiche". Lo dice il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. "Il superamento da parte di Casini del Terzo polo- conclude Gasparri- può essere un contributo. Confrontiamoci, quindi, senza pregiudizi per far vincere i moderati che sono la maggioranza".

catricala monti berlu letta

8 - TELEFONATA FINI-RUTELLI
(ANSA) - Colloqui informali in più direzioni e due telefonate tra il leader di Fli e Api, Gianfranco Fini e Francesco Rutelli. Sono i contatti che ci sarebbero stati, secondo quanto si apprende, nel pomeriggio, dopo le esternazioni di Pier Ferdinando Casini sul futuro del Terzo Polo.

9 - TERZO POLO: RUTELLI CONVOCA DIRETTIVO API
(ANSA) - L'Api ha convocato per questo pomeriggio a Roma il Direttivo Nazionale, per l'esame del voto: la riunione, a questo punto, riguarda però direttamente il destino del Terzo Polo dopo le esternazioni del leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini.

PIERFERDINANDO CASINI FRANCESCO RUTELLI GIANFRANCO FINI

Bocche cucite nel movimento guidato da Francesco Rutelli prima dell'incontro, in una sala riunioni del centro di Roma. Anche se i 'colonnelli' del partito sono in agitazione per le esternazioni di Pier Ferdinando Casini. Sul tavolo i risultati, definiti "senz'altro positivi" per quel 3,4% su base nazionale, che rientra in quel 16,5% del Terzo Polo che ha pubblicato oggi il Sole 24Ore. Ma c'é malessere per la serie di esternazioni, definite "contraddittorie" provenienti dall'Udc nelle ultime due giornate. Tutti i dirigenti interpellati rifiutano di polemizzare con Casini, ma si fa notare che una cosa è creare un nuovo soggetto più ampio, un'altra bocciare il Terzo Polo. Soprattutto, sostiene un deputato dell'Api, si deve fare chiarezza: "l'Udc vuole tornare ad allearsi con il vecchio centrodestra?".

RUTELLI FINI CASINI

10 - MARONI, SEGRETERIA? SCIOLGO RISERVA DOPO BALLOTTAGGI
(ANSA) - Roberto Maroni non scioglie le riserve sulla sua candidatura alla segreteria della Lega. "Ho detto dopo il voto e ci sono ancora i ballottaggi", replica l'ex ministro ai giornalisti a Montecitorio. Maroni la scorsa settimana, aveva rinviato la sua decisione spiegando che era "impegnato in campagna elettorale".

VIGNETTA BENNY MARONI E BOSSI SI CONTENDONO LA LEGA

11 - CRISI: HOLLANDE NON VUOLE UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO
(ANSA) - Francois Hollande, "non vuole un direttorio franco-tedesco". Lo ha detto il suo braccio destro, Pierre Moscovici. Pur riconoscendo "l'importanza" delle relazioni franco-tedesche "Hollande auspica di vedere le istituzioni Ue svolgere pienamente le loro funzioni", ha aggiunto dopo l'incontro con il presidente del consiglio Ue

12 - MORTO CANTONI: I FUNERALI VENERDI' A MILANO
(ANSA) - I funerali del senatore Gianpiero Cantoni, presidente di Fondazione Fiera Milano, si terranno venerdì 11 maggio alle 14,45 alla chiesa Santa Maria degli Angeli in Piazza S. Angelo a Milano. La camera ardente per l'ultimo saluto, che sarà allestita domani nella sede della fondazione e che rimarrà aperta dalle 16,30 alle 20, sarà aperta anche il giorno delle esequie, dalle 9.30 alle 13.

FRANCOIS HOLLANDE E VALERIE TRIERWEILER

13 - CEVENINI: IERI ULTIMO POST SU FACEBOOK, DEDICATO A TASSINARI
(ANSA) - Maurizio Cevenini ieri aveva dedicato il suo ultimo post su Facebook a Stefano Tassinari, lo scrittore bolognese scomparso dopo una lunga malattia. "Ho conosciuto pochissimi uomini tenaci come Stefano. E ancora meno in grado di convivere senza mai arrendersi con una malattia lenta e inesorabile come la sua", scriveva il 'Cev' alle 12.14: "Poco più di un anno fa ho avuto il piacere di sposare Stefano e Stefania. E oggi, in una giornata così triste, ripenso a quel giorno con ancor più emozione. Ciao Stefano, ci mancherai tantissimo".

agolli04 gianpiero cantoni

14 - GRILLI,A GIORNI DECRETI SU DEBITI P.A., ANCHE CON BTP
(ANSA) - "Nei prossimi giorni, non dico settimane, tutti i decreti attuativi saranno pronti". E' quanto afferma il viceministro dell'economia Vittorio Grilli in merito alla soluzione dei debiti della Pubblica Amministrazione ricordando come "sia stata introdotta la doppia strada di pagamento per cassa e titoli di stato". Per Grilli è possibile "compendiare l'esigenza di dare alle imprese ciò che è dovuto senza creare tensioni sul mercato dei titoli di stato".

MAURIZIO CEVENINI

15 - IMU: GRILLI, IN MEDIA 235 EURO PER PRIMA CASA
(ANSA) - La media del prelievo Imu per la prima casa è di circa 235 euro. Inoltre su circa 19,2 milioni di immobili, 14,6 milioni genereranno Imu e circa 4,6 milioni saranno esenti da tassazione per effetto dell'incidenza delle detrazioni. Lo ha ribadito il viceministro all'Economia, Vittorio Grilli, durante il question time.

16 - IMU: GRILLI, PRELIEVO CASA PER CONSOLIDARE CONTI PUBBLICI
(ANSA) - "Non si dimentichi che la reintroduzione del prelievo sulla prima casa è dovuta, anche e soprattutto, alla esigenza congiunta del consolidamento dei conti pubblici e del perseguimento di obiettivi di equità". Lo afferma il viceministro all'Economia, Vittorio Grilli durante il question time.

17 - IMU:GRILLI,GETTITO PRIMA CASA 3,4 MLD, EQUIVALE A ICI (3MLD)
(ANSA) - Il gettito complessivo stimato derivante dall'Imu sulla prima casa "é di circa 3,4 miliardi di euro, sostanzialmente equivalente a quello dell'Ici sull'abitazione principale" (circa 3 miliardi di euro). Lo afferma il viceministro all'Economia, Vittorio Grilli durante il question time.

VITTORIO GRILLI

18 - FISCO: GRILLI, ORA POSSIAMO APRIRE TAVOLO CON SVIZZERA
(ANSA) - "Prima di aprire un tavolo e di sederci con la Svizzera volevamo regolare alcune questioni importantissime sui frontalieri. Oggi questo è stato fatto e a questo punto ci possiamo sedere intorno ad un tavolo". Lo ha detto il viceministro dell'Economia, Vittorio Grilli, parlando dell'accordo con la Svizzera a margine di un question time alla Camera. Il viceministro ha comunque precisato che sul modello tedesco "non abbiamo ancora una decisione. Apprendiamo che per l'Ue un certo tipo di schema è coerente".

19 - ADDIO GOLDEN SHARE, IL DECRETO E' LEGGE
(ANSA) - Addio alla Golden share, lo strumento nato nel 1994, all'inizio delle privatizzazioni delle aziende pubbliche. Il Senato ha approvato, con 246 sì e 20 astenuti, in via definitiva il decreto del Governo che riforma la legge di 18 anni fa: per lo Stato si può ora parlare di "gold power", cioé di poteri speciali da utilizzare sulle aziende che operano in settori strategici (Difesa, Energia, Comunicazioni, Infrastrutture), indipendentemente dall'assetto societario dell'impresa in questione. "Un provvedimento importante - commenta il ministro per gli Affari europei Enzo Milanese Moavero - perché tocca elementi estremamente sensibili e vitali per il nostro Paese".

Con le nuove regole "si rafforza - osserva - la prevedibilità dell'intervento del governo" incoraggiando così "gli investimenti, anche stranieri, di cui l'Italia ha bisogno". Il decreto è stato necessario per l'apertura di una infrazione da parte dell'Ue (per altro anche verso altri paesi come Francia e Germania). La vecchia normativa del 1994 cozzava infatti con i principi dell'Unione e sull'Italia pendeva anche un giudizio della Corte del Lussemburgo. L'impostazione generale del decreto prevede l'estensione dei poteri speciali esercitabili dal Governo al complesso delle società operanti nei settori strategici, anziché alle società pubbliche o privatizzate, in cui il Tesoro è azionista.

BEPPE GRILLO AD UN COMIZIO

Inoltre vengono definite puntualmente le condizioni di esercizio dei poteri speciali, mentre il potere di autorizzazione, finora vigente, viene sostituito con il potere di opposizione da esercitarsi nei confronti dei soggetti comunitari o extracomunitari. Un decreto del Presidente del COnsiglio, da emanare entro 120 giorni, specificherà l'ambito di applicazione nel settore della Difesa, mentre sarà un Regolamento a definire i paletti di applicazione nei campi dell'energia, delle comunicazioni, dei trasporti e dei servizi pubblici essenziali. Questi ultimi sono stati inseriti nell'esame alla Camera.

20 - BEFFA PER IL GRILLINO, IL PIÙ VOTATO NON ENTRA IN CONSIGLIO
Dal "Corriere della Sera" - Il più votato al consiglio comunale di Palermo è il grillino Riccardo Nuti (che era anche candidato a sindaco). Ma non siederà in consiglio comunale perché la lista Movimento 5 Stelle non ha superato lo sbarramento del 5%. È una delle peculiarità della legge elettorale siciliana. «È triste - ha detto Nuti -, pago per una legge costruita sulle logiche di potere dei vecchi partiti».

Filippo Patroni Griffi

21 - P.A., PATRONI GRIFFI: DATI UTILIZZO AUTO BLU EVIDENZIANO TREND CALANTE
(LaPresse) - "I dati sulle autoblu vanno nel trend che già si era evidenziato lo scorso febbraio relativamente al censimento 2011, quando si era registrato un calo tra il 10 e il 13%". Lo afferma in una nota il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi. "Naturalmente non basta - prosegue - il governo Monti ha intenzione di dare una ulteriore e drastica riduzione delle auto di servizio che non devono diventare un inutile privilegio o, peggio, uno status simbol da esibire. Proprio per questo ho dato disposizione a Formez PA di avviare un nuovo monitoraggio e all'Ispettorato della Funzione Pubblica di verificare se ci sono amministrazioni che non hanno seguito le nostre direttive".

"La Pubblica amministrazione - conclude Patroni Griffi - che pure ha contribuito al taglio degli sprechi, deve continuare il proprio lavoro dando anche l'esempio nell'abolizione della spesa inutile".

 

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