Quantcast
Channel: Articoli
Viewing all 338329 articles
Browse latest View live

SE UN'ALTA CARICA DELLO STATO (SPOSATO) HA NEL CUORE UNA DONNA CHE VUOLE FARE LA SOUBRETTE IN RAI

$
0
0

1- La madrina della Costa Fascinosa (la nave che dovrebbe riscattare la tragedia della gemella Concordia) è Elsa Gnudi, la figlia del ministro del Turismo. È stata una scelta opportuna?

GEROLAMO SIRCHIA E SIGNORA MINISTRO PIERO GNUDI

2- Se un'alta carica dello stato (sposato) ha nel cuore una donna che vuole fare la soubrette deve rivolgersi a un dirigente Rai. Se questo lo accontenta, l'alta carica non può che ricambiare assumendo la figlia...

3- A volte ritornano. Anche Girolamo Sirchia, l'ex ministro della Salute antifumo, ha deciso di aprire un blog. E cosa riguardano i primi post? Guarda caso, i danni da tabacco e sigarette...

4- Non chiedete a Chiara Moroni, in questo periodo di tesorieri disinvolti, perché si ritrova sempre a fare il tesoriere dei gruppi parlamentari, prima al Pdl e ora a Fli. Va su tutte le furie...

BOCCHINO CHIARA MORONI

5- Venerdì alle 17 non disturbate Michele Cucuzza e tutto il cucuzzaro. Presenterà alla Camera dei Deputati, Sala del Mappamondo, il suo nuovo libro "Il male curabile", la sfida di Mauro Ferrari, uno scienziato italo-americano che sta rivoluzionando la lotta ai tumori, edito da Rizzoli. Intervengono il senatore Lucio D'Ubaldo, presidente della Fondazione Italia Usa, la dottoressa di Unomattina Livia Azzariti, Manuela Correra dell'Ansa, Margherita De Bac del Corriere della Sera e in collegamento videoconferenza dal Methodist Hospital Research Institute di Houston, Texas, il professor Mauro Ferrari...

6- Non dite al Trota che Sali Berisha, primo ministro albanese, è arrivato in Italia...

berisha lap

7- Chi sarà quell'ex ministro del governo Berlusconi che passa più tempo dallo psicanalista che al Senato? Ah, saperlo...

8- Cosa fa Giulietto Tremonti, orfano della sua Lega? Gira l'Italia per presentare il suo libro. Sabato a Torino al salone del libro, lunedì all'Università di Brescia, venerdì alla Banca Popolare di Sondrio, e via così...

GIULIO TREMONTI E FEDERICO GALIMBERTI

9- E adesso chi lo dice a Sciaboletta e a Denis Verdini (e relativi seguaci) che dopo l'imminente rivoluzionamento e scioglimento del Pdl da parte di Angelino Jolie Alfano su mandato del Banana, loro saranno i primi a rimetterci le penne per tutte le imbarazzanti inchieste giudiziarie e rinvii a giudizio nei quali sono finiti?

10- Fermi tutti! Al Circolo Aniene Giovannino Malagò presenterà, con Sgarbi, Maria Giovannona Maglie e Pietro Sansonetti, il libro stracult, per gli addetti ai livori di viale Mazzini, di Mauro Masi e Carlo Vulpio, "Un nemico in Rai". Che è stato pure premiato ad Alghero dalla giuria del Grand Prix Corallo...

11- http://ilcicalino.blogspot.it - Sono settimane che nei corridoi (soprattutto romani) della tv del Biscione si sussurra di un probabile rientro in azienda di Sua Eminenza Azzurrina, Gianni Letta. Il fatto che Letta abbia scelto come suo quartiere generale gli uffici Mediaset di via del Nazzareno alimenta le speranze nei corridoi romani dell'azienda, più sensibili alle influenze del Palazzo.

GIANNI E MADDALENA LETTA CH

12- Dall'intervista di Malcom Pagani a Stefano Disegni per "il Fatto Quotidiano": Mi dicono che Sabina Guzzanti non abbia gradito la satira sul Madoff dei Parioli e Nanni Moretti una striscia a lui dedicata su Ciak. Una stroncatura di Aprile. Non la prese bene l'intera famiglia Benigni. A iniziare da Nicoletta Braschi, non esattamente la Hepburn, a mio parere. Ogni tanto attaccano anche i lettori del Fatto. Faccio una striscia su Beppe Grillo che a me sembra la riedizione sbiadita dell'Uomo Qualunque di Giannini con spiccate pulsioni da padre padrone? Piovono insulti. Non mi allineo? Altre contumelie. Ma a me piace dire ciò che penso e fatico a legittimare la categoria dei nemici comuni.

PAOLO SORRENTINO

13- Ai David di Donatello Nanni Moretti non ha per niente gradito che i fratelli Taviani non lo abbiano degnato di un cenno di ringraziamento come distributore del film "Cesare deve morire".

14- Altro incazzato, spinto a forza sul palco. Si è presentato forte di ben 14 candidature. Ma ha portato a casa solo sei statuette. A Paolo Sorrentino, per "This must be the place", è andato il David alla migliore sceneggiatura, scritta con Umberto Contarello, quello al migliore truccatore, al migliore acconciatore, alla migliore fotografia, e quello al migliore musicista, David Byrne, e alla migliore canzone originale «If it Falls, it Falls».

 


EURO-TRUFFA - “SPIEGEL”: COSÌ CIAMPI TRUCCÒ I CONTI PER FARCI ENTRARE NELL’EURO - L’ITALIA NON SAREBBE MAI DOVUTA PASSAR

$
0
0

1- I GIOCHI PROIBITI DELL'ULIVO COSÌ CIAMPI TRUCCÒ I CONTI PER FARCI ENTRARE NELL'EURO - LO RIVELA «DER SPIEGEL»: LA GERMANIA COPRÌ ROMANO & CO.

Stefano Filippi per "il Giornale"

Prodi e Ciampi

L'Italia truccò i conti per entrare nell'euro. Tra il 1996 e il 1998 Romano Prodi e il suo ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi, definito «un creativo giocoliere finanziario», misero in campo «misure di risparmio cosmetiche», che «si basavano su trucchi contabili» o addirittura «furono subito ritirate non appena venne meno la pressione politica». L'allora cancelliere Helmut Kohl, informato dall'ambasciata tedesca a Roma, era pienamente al corrente della drammatica situazione dei conti pubblici italiani ma l'opportunità politica prevalse sul rigore finanziario.

prodi dalema veltroni ciampi visco festeggiano l'ingresso nell'Euro

È una specie di «wikileaks», un «wiki-Ciampi», che riscrive un capitolo decisivo della nostra storia recente. Il settimanale Der Spiegel lo squaderna nell'ultimo numero dopo aver consultato una mole di documentazione del governo Kohl tra il 1994 e il 1998, gli anni decisivi per la creazione della moneta comune. Resoconti diplomatici, note interne, appunti di colloqui.

Euro Luge - Der Spiegel Copertina

«L'Italia non avrebbe mai dovuto essere accolta nell'euro- sintetizza il periodico di Amburgo - anzi si creò il precedente per una decisione ancora più sbagliata presa due anni dopo: l'ingresso nell'euro della Grecia». Con altri conti truccati.
La documentazione ha trovato riscontro nella testimonianza di alcuni protagonisti. «Fino al 1997 avanzato, al ministero delle Finanze non credevamo che l'Italia avrebbe rispettato i criteri di convergenza», ha dichiarato Klaus Regling, all'epoca capo dipartimento del dicastero e oggi responsabile del Fondo salva-stati.

«Importanti misure strutturali di risparmio sono venute quasi del tutto meno per garantire il consenso sociale», registrava il 3 febbraio 1997 il ministero. Secondo una nota del 22 aprile successivo,«non ci sono quasi chance che l'Italia rispetti i criteri».
Lo scetticismo tedesco è palese, tutto nero su bianco. Ma nemmeno la coppia Prodi/ Ciampi credeva di farcela: risulta infatti che nel 1997 il nostro governo chiese due volte di rinviare la partenza dell'euro, ma a Berlino si opposero.

helmut kohl

Avevano fiducia nel ministro del Tesoro, il tecnico che aveva lasciato il governatorato della Banca d'Italia per diventare presidente del Consiglio nel 1993: la storia si ripete oggi, con un altro tecnico al governo a fare gli interessi della Germania. «Per tutti Ciampi era come un garante, lui ce l'avrebbe fatta!», ha spiegato allo Spiegel Joachim Bitterlich, allora consulente di Kohl per la politica estera.

PRODI AL LANCIO DELL EURO

E in definitiva che cosa successe? «Alla fine - ricostruisce il settimanale - con una combinazione di trucchi e circostanze fortunate gli italiani riuscirono sul piano formale a rispettare i criteri di Maastricht. Il Paese trasse vantaggio da tassi di interesse storicamente bassi, inoltre Ciampi si dimostrò un creativo giocoliere finanziario».
La tassa per l'Europa,la vendita delle riserve auree, le tasse sugli utili: questa la finanza inventiva del futuro capo dello stato che in seguito sarebbe stata bocciata dagli esperti statistici dell'Ue.

Contro il parere di tutti i consiglieri, Kohl coprì i trucchi del centrosinistra. «La parola d'ordine politica era: non senza gli italiani», rivela oggi Bitterlich. Parigi aveva fatto sapere che senza l'Italia nemmeno la Francia sarebbe entrata nell'euro. Conclude lo Spiegel: «Kohl si fidò delle melodiose dichiarazioni di Ciampi, che assicurava un "cammino virtuoso" per la finanza pubblica italiana. Prevedeva al più tardi per il 2010 la riduzione al 60 per cento del debito pubblico. È andata diversamente».

o mc36 carlo ciampi


2- SPIEGEL, PER KOHL ITALIA NON ERA MATURA PER EURO
(ANSA) - L'ex cancelliere tedesco Helmut Kohl sapeva che l'Italia "non era matura per entrare nell'euro". Lo scrive il settimanale tedesco Spiegel, in un articolo intitolato "Operazione auto-truffa".

"Lo scetticismo - scrive Spiegel - si rispecchia negli atti: il 3 febbraio 1997 il ministero delle finanze di Bonn nota che 'le importanti riforme strutturali di risparmio, in considerazione del consenso sociale, sono state quasi completamente trascurate'. Il 22 aprile su un messaggio per il cancelliere si scriveva che non c'era 'alcuna chance che Italia rispettasse i criteri''.

E ancora: "Il 5 giugno il dipartimento economico della Cancelleria scriveva che le prospettive di crescita italiane erano 'contenute' e i passi per il consolidamento di bilancio 'sovrastimati'". Tuttavia, scrive il giornale dopo una minuziosa ricostruzione dei diversi passaggi interni e di diversi vertici internazionali, l'Italia aderì alla moneta unica.

 

CROLLANO PDL E LEGA, LA SCOSSA DI GRILLO - IL RITORNO DI LEOLUCA ORLANDO, VINCE TOSI

$
0
0

Da "il Velino"

GRILLO MOVIMENTO 5 STELLE

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "Crollano Pdl e Lega, la scossa di Grillo". Sotto: "Se cade anche la Betlemme del Carroccio"; "Le elezioni anticipate si allontanano". Editoriale di Massimo Franco: "Non cercate alibi". Al centro: "Il ritorno di Leoluca Orlando: 20 anni dopo trionfa a Palermo Verona, Tosi al primo turno". In un riquadro: "La solitudine politica del Nord". A fondo pagina: "Genova, lo spettro del terrorismo".

BEPPE GRILLO MOVIMENTO 5 STELLE

LA REPUBBLICA - In apertura: "Comunali, il tracollo del Pdl". Editoriale di Massimo Giannini: "Un'altra politica". A centropagina: "Monti avverte: non accetto ricatti"; "La festa dei 5 stelle ‘E ora il Parlamento'"; "Il Cavaliere dileguato". Sempre al centro: "Genova, incubo terrorismo colpito manager Ansaldo". Sotto: "Il ritorno dei fantasmi armati". A fondo pagina: "Grecia, caos dopo le urne il governo è impossibile"; "E Hollande va a Berlino sognando un new Deal"".

LEOLUCA ORLANDO DI PASSAGGIO

LA STAMPA - In alto: "Gambizzato un dirigente dell'Ansaldo". Accanto: "Ritorno al passato peggiore". In apertura: "Cadono Pdl e Lega, boom di Grillo". Editoriale di Massimo Gramellini: "Un no ai partiti, non alla politica". Sotto, altri due commenti: "Il voto che non aiuta il governo"; "L'argine-Pd contro l'esasperazione". Ancora al centro: "Le Borse scommettono sulla svolta in Europa". In un riquadro: "È il commento dei veri leader". In basso: "Andrea Agnelli: è lo scudetto dell'orgoglio".

IL GIORNALE - In apertura : "Sberla elettorale". Editoriale di Vittorio Feltri: "Fisco da piangere? Ci tocca il comico". Al centro: "Manager gambizzato in strada Genova torna città del terrore". In basso: "L'epidemia greca dell'anti-potere".

ROBERTO MARONI E FLAVIO TOSI

IL SOLE 24 ORE - In apertura: "Europa-Italia, protesta e voglia di crescita". Editoriale di Roberto Napolitano: "Senza più alibi". In un riquadro: "Quel vuoto tra i moderati". Di spalla: "Messaggio chiaro alle forze politiche". Al centro: "Bruxelles apre alla Spagna e promette più flessibilità". In basso: "Gambizzato il capo di Ansaldo nucleare". In un riquadro: "Il risveglio peggiore". A fianco: "Parola d'ordine: investimenti".

padania-8maggio

IL MESSAGGERO - In apertura: "Cresce la protesta, crollano Pdl e Lega". In un riquadro: "La paura nella zona euro per l'uscita della Grecia". Editoriale di Carlo Fusi: "Quei voti a chi intercetta lo scontento". Al centro: Gambizzato dirigente Ansaldo gli inquirenti: atto terroristico". A sinistra in basso: "Benzina, primi ribassi". Accanto: "Via liberta al Festival di Muller". A destra in basso: "La retorica della terza stella che la Juve non ha raggiunto".
IL TEMPO - In alto: "L'errore del Pdl: minimizzare". In apertura: "Grillo se la ride i partiti piangono". Basso: "Agguato a un dirigente dell'Ansaldo".

IL FATTO QUOTIDIANO - In apertura: "Tutti a casa". Editoriale di Antonio Padellaro: "La svolta grillina". A destra, commento di Marco Travaglio: "Alfanité Bersanité Casinité". Al centro: "Gambizzato un dirigente ‘Atto terroristico'". In basso: "Hollande, l'anti-Merkel in missione ‘salva Europa'"

 

GRILLO INFOGLIATO DALL’ELEFANTINO: LA “BOLLA” GRILLO SI GONFIA MA NON FA BOOM

$
0
0

1 - GRILLO SI GONFIA MA NON FA BOOM...
Da "il Foglio"

BEPPE GRILLO MOVIMENTO 5 STELLE .GRILLO MOVIMENTO 5 STELLE

E' davvero "boom" la parola giusta per descrivere il risultato elettorale del Movimento cinque stelle, che elegge al primo colpo il sindaco di Sarego, provincia di Vicenza, ma non elegge al volo un sindaco di grande città (nonostante i pronostici spazzatutto di Beppe Grillo) e si afferma come "bolla" legata al simbolo-Grillo più di quanto i grillini sperassero (più voti al Movimento che ai singoli candidati) e ai ballottaggi, dove arriva, arriva sul filo ma non facendo piazza pulita, come minacciava il tribuno Beppe?

La bolla esiste, ma non mantiene l'ipertrofia delle parole anche se ieri Grillo, su Twitter, si mostrava comunque e sempre esultante, prima per l'idea del ballottaggio a Parma, poi per la possibilità del ballottaggio a Genova (sua città, dove però non c'è stato plebiscito), poi per le percentuali (non bulgare) che giungevano dalla Palermo di Leoluca Orlando - lui sì "landslide", a valanga.

BEPPE GRILLO MOVIMENTO 5 STELLE

"Avanti così, belin, la prima Terza Repubblica", scriveva Grillo commentando i dati di Sarego, dopo tre ore di euforia internettiana in cui venivano coccolati dal comico e dai suoi sostenitori, al grido di "siamo noi il Terzo polo", anche i risultati al di sotto della rivoluzione (vedi Verona, dove il centrosinistra, con il non conosciutissimo Michele Bertucco, arriva comunque secondo dopo Flavio Tosi).

BEPPE GRILLO STRABUZZA GLI OCCHI

L'impressione è che il grillismo, nonostante l'endorsement di Mina e la possibile affermazione come "primo partito" a Comacchio se non a Budrio, resti un comprimario più che primattore, su percentuali da Pirati tedeschi o da Ukip inglese, e non su dimensioni di eccezionalità "storica", aggettivo che piace ai consiglieri grillini e a chi ci crede.

2 - GRILLO A VALANGA: «ORA IL PARLAMENTO»
Fabrizio Roncone per il "Corriere della Sera"

Beppe Grillo sghignazza eccitato, urla, minaccia la politica italiana.
«Il virus dilaga!».
«Sono morti, ragazzi, sono morti!».
«Ah ah ah! Ci vediamo in Parlamento!».

Il Movimento 5 stelle sfonda, irrompe, travolge. Federico Pizzarotti, a Parma, arriva addirittura al ballottaggio. Ma vanno molto bene anche gli altri candidati: Paolo Putti a Genova e Gianni Benciolini a Verona; Roberto Castiglion è il nuovo sindaco di Sarego (Vicenza).

Lui, Beppe Grillo, il gran capo - «Un personaggio a metà tra il Gabibbo e Bossi» (cit. Massimo D'Alema); «Uno spregevole demagogo» (cit. Giuliano Ferrara); «Un clown» (cit. Altero Matteoli); «Un fenomeno mediatico inquietante» (cit. Nichi Vendola); «Un uomo incontrollabile, sottovalutato, diverso» (cit. Mina) - lui resta nella parte del comico diventato guru, del capopopolo carismatico e furbo, del leader che conosce, meglio di tanti, i segreti della nuova comunicazione.

beppe grillo

Niente conferenza stampa, niente tigì. Niente riti scontati. Puntuale compare invece subito su Twitter e su Facebook. Al telefono risponde stizzito, farfuglia, mette giù.
Per buona parte della giornata resta a Genova, la sua città, nella sua villa di Sant'Ilario (12 mila euro al metro quadrato): vista pazzesca sul golfo di Punta Chiappa, la piscina, il giardino dove - ma qui siamo nella leggenda - ci sono pomodori di polistirolo espanso.
Dovete immaginarvelo alla scrivania, davanti a un computer (la moglie Parvin Tadjik seduta sul divano).

GIULIANO FERRARA

Dovete immaginarvelo, nel riverbero dello schermo, con quei suoi occhi spalancati.
Alle 15, scrive sulla sua pagina Face: «Ragazzi, ci siamo. Inizia lo spoglio. Andiamooo!».
Alle 16,30, non resiste, e si lascia un po' andare: «Belin! A Genova la percentuale cresce. Putti è ora al 18,4%».

Alle 18,20, capisce che da certe proiezioni non si può tornare indietro (notare come si rivolga direttamente al suo popolo di militanti): «Attenzione ragazzi, attenzione... Manca la conferma ufficiale ma mi dicono che abbiamo il primo sindaco a 5 stelle: a Sarego (Vicenza) eletto sindaco il nostro Castiglion... Inizia la Terza Repubblica!».
Nel volgere di pochi secondi - e non è un modo di dire - questo suo messaggio ottiene un impressionante numero di contatti: 766 condivisioni, 574 commenti, 5.630 «mi piace».

beppe grillo legnano

Tu stai ancora lì, su Face, a pensare che sono volati come giorni gli anni in cui Grillo organizzava i suoi «Vaffanculo Day», radunava 180 mila persone all'ippodromo di Cesena per una Woodstock a 5 stelle e poi, come magnifica provocazione, si candidava pure alla segreteria del Partito democratico: ma lui è già saltato su Twitter.

Su questo social network, Grillo è seguito da 535.971 follower (Bersani, per capirci, ne ha 113.565; Casini, 55.549; Alfano, 25.070) I suoi follower, nelle ultime settimane, Grillo li ha bombardati di messaggi netti, precisi, contro i costi della politica, contro la corruzione, invocando trasparenza, promettendo di rinunciare ai finanziamenti pubblici. Ed è perciò su Twitter che, alle 21, quando i dati sono ormai delineati, prima scrive «Grazie grazie grazie», e poi rimanda tutti al suo blog (www.beppegrillo.it) dove ha lasciato un messaggio registrato anche per YouTube.

IL TRIO BERSANI CASINI ALFANO

«È accaduto un fatto epocale... - voce come metallica, distante: effetto epico -. Cittadini che, senza soldi, autofinanziandosi, sono andati a votare se stessi. Io vi devo ringraziare. Tutti quelli che hanno lavorato sui palchetti, al freddo... una cosa mai vista... E questo è solo l'inizio. Quindi dalla rigenerazione di cui parlava il nostro Presidente della Repubblica siamo passati alla liquefazione... La destra, il Pdl... non c'è più nulla. È una diarrea politica. Quindi vi pregherei di non dire più che non avrei un programma...».
(Sembra prendere fiato, si capisce che ha registrato questo messaggio parlando a braccio).

beppe grillo

«Il movimento è nato nel 2009... Godetevi questa felicità!... Ah! Un'ultima cosa: tanto per farci arrivare al 100% del gradimento di tutti i cittadini italiani dovreste continuare a offendermi: populista demagogo arruffapopoli pifferaio maiale stronzo...».

Ha detto di lui Pippo Baudo, che lo scoprì nel 1976, a Milano, in Corso Sempione, mentre si esibiva in un locale chiamato la Bullona: «Capii subito che era un animale da palcoscenico, con una capacità rara: sapeva, alla perfezione, ciò che il pubblico voleva sentirsi dire».

 

 

BUSINESS INTERNATIONAL - “MERKOZY” E “MERKOLLANDE”, COMANDA SEMPRE LA MERKEL? - SPECIALE “FACEBOOK IPO”…

$
0
0

DAGOREPORT
1 - FINANCIAL TIMES
LA SPAGNA PRONTA A SPENDERE MILIARDI PER IL SALVATAGGIO DELLA BANCA
http://bit.ly/KJ7I7k

La Spagna intende mettere in atto un piano di salvataggio per Bankia, la terza banca più grande del paese, attraverso l'iniezione di miliardi di euro di denaro pubblico nelle casse travagliate del creditore.

bankiasede italiana google

2 - THE WALL STREET JOURNAL
GIURIA SCOPRE LA VIOLAZIONE DEL COPYRIGHT DA PARTE DI ANDROID
http://on.wsj.com/KBNTUW

Una giuria federale ha rilevato che Google Inc. ha violato i diritti d'autore di Oracle Corp., ma non è stata in grado di sanzionare Google e fargli pagare i danni.
La giuria ha deciso che, quando Google stava sviluppando il suo software Android per cellulari, ha fatto uso di interfacce di Oracle Java o di altri elementi essenziali per le applicazioni. Ma non è stata in grado di decidere se l'utilizzo d questi software è stato protetto da una clausola che permette un uso limitato di materiali protetti da copyright.

3 - BLOOMBERG
I DIRIGENTI DI FACEBOOK PARLANO DI CRESCITA AL MEETING PER L'IPO
http://bloom.bg/KJ93Lc

Lo Chief Executive Officer di Facebook Inc., Mark Zuckerberg, e altri funzionari hanno propagandato le prospettive di crescita del social network in un incontro, ieri, con centinaia di aspiranti investitori prima della sua offerta pubblica iniziale.

ZUCKERBERG

SPECIALE "FACEBOOK IPO"
http://bit.ly/IWqWsb

Gli oltre 900 milioni di membri di Facebook si chiedono quali saranno le prospettive per l'azienda pionieristica dopo la sua offerta pubblica iniziale e quali ripercussioni potrà avere sul mondo della tecnologia.

FRANCOIS HOLLANDE

4 - LES ECHOS
DIMISSIONI DELL'AMMINISTRATORE DELEGATO DI AVIVA, CRITICATO PER IL SUO STIPENDIO
http://bit.ly/ITGkIR

Andrew Moss ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato. La scorsa settimana, il 54% degli azionisti aveva votato contro la relazione sul gruppo sui compensi dei dirigenti.

5 - LA TRIBUNE
LA BORSA VOTA HOLLANDE. MA FINO A QUANDO?
http://bit.ly/JYGQk2

La sinistra va al potere e la borsa di Parigi ha chiuso la giornata in netto rialzo (+ 1,65%). Gli investitori aspettano al varco il nuovo presidente sulla sua capacità di far fronte ai propri impegni in materia di crescita e di gestire il dialogo con Angela Merkel.

ANGELA MERKEL

"MERKOZY" E "MERKOLLANDE", PINCOPANCO E PANCOPINCO?
http://bit.ly/KWZWZn

Angela Merkel sarà ispirata nei suoi rapporti con Francois Hollande da quello che ha costruito con Nicolas Sarkozy. Sapeva fare concessioni utile, ma senza conseguenze di rilievo, per imporre le sue opinioni, manipolando il suo partner francese.

AREA EURO: GRECIA E FRANCIA VOGLIONO CAMBIARE L'AUSTERITÀ
http://bit.ly/IREcAk

L'instabilità politica in Grecia ancora una volta costringerà i leader europei ad essere inventivi. Un default sul debito della Repubblica ellenica rovinerebbe tutti gli sforzi di gestione "Merkozy". Ma la volontà di Hollande di includere un capitolo sulla "crescita" è stata colta da Bruxelles e Berlino per dare nuova vita alla politica di risanamento dei conti pubblici nell'area dell'euro. Ma fino a quando?

BLUESEED

6 - MASHABLE
PIRATI AL LARGO DELLA SILICON VALLEY! 133 STARTUPS VIVRANNO SU QUESTA BARCA (FOTO)
http://on.mash.to/JOly6W

Se lo fai galleggiare, arriverà.
Questa è la lezione di "Blueseed", un'utopia coraggiosa che sarà ancorata in acque internazionali (libera da ogni regolamentazione del governo), 12 miglia al largo della costa della penisola di San Francisco - Silicon Valley - nella seconda metà del 2013. La società ha chiamato il suo campus galleggiante il "Googleplex del mare".

 

 

GRECIA PIÙ VICINA ALL’USCITA DALL’EURO: MERKEL DICE AD ATENE E A PARIGI DI ATTENERSI A LIMITI RIGOROSI DI SPESA

$
0
0

DAGOREPORT

1 - THE NEW YORK TIMES - A destra, "Putin prende il timone mentre la polizia punisce il dissenso di Mosca" - A sinistra, "Il tumulto politico travolge la Grecia il giorno dopo il voto" - Al centro, "Un Biden ottuso, difficile da appoggiare" - "I donatori liberali spenderanno molto sulla base popolare" - In basso, "Amazon sta per fare un salto nell'alta moda" - "Guidando Murdoch nello scandalo, Klein mette da parte gli obiettivi nelle scuole"

THE WASHINGTON POST THE WALL STREET JOURNAL

2 - THE WASHINGTON POST - A destra, "Presagi per Obama nei voti europei" - Al centro, "Gli Stati Uniti: sventato un attentato aereo di Al-Qaeda" - A sinistra, "La giuria di Washington D.C. condanna 5 persone di omicidio negli attacchi" - In basso, "Biden, con l'osservazione sui matrimoni gay, mette in luce una frattura"

3 - THE WALL STREET JOURNAL (EUROPE) - In apertura, "Vacilla l'offerta greca per formare la coalizione" - A sinistra, "La missione di Putin, lunga tutta la vita" - In basso, "La Spagna rinnova la spinta agli istituti di credito ancora in difficoltà"

4 - THE GUARDIAN - In apertura, "La reazione negativa all'austerità fa tornare l'euro nella zona di rischio", "Merkel dice ad Atene e a Parigi di attenersi a limiti rigorosi di spesa" - A destra, "Le aziende idriche: dimenticare le perdite fino al 2015"

5 - THE INDEPENDENT - In apertura, "La situazione di stallo spinge la Grecia più vicina all'uscita dall'euro" - Al centro, "Camminare sul lato selvaggio..." - A destra, "I Tory pensano di essere nati per governare, dice il vice di Clegg"

6 - THE TIMES - In apertura, "Cresce la paura per la Grecia: l'Europa entra in una nuova alba" - A destra, "I Lib Dem pianificano di lasciare la coalizione per evitare il disastro dei sondaggi"

THE NEW YORK TIMES THE TIMES

7 - THE DAILY TELEGRAPH - In apertura, "Cameron: sull'austerità non si torna indietro" - Al centro, "Sto risparmiando per un liftng" - A destra, "I reggimenti con un numero significativo di soldati provenienti dal Commonwealth ‘rischiano di essere aboliti'" - In basso, "Cable: è tempo di distruggere le fabbriche della burocrazia dell'Ue" - "Per la metà delle società idriche non è necessario tagliare le perdite"

8 - FINANCIAL TIMES - In apertura, "La Spagna pronta a spendere miliardi per il salvataggio della banca" - A destra, "Merkel mette in guardia Atene sul piano delle riforme" - In basso, "Cameron promette di non tornare indietro sul debito" - In alto, "L'Iraq sta ritornando all'autoritarismo?"

9 - DAILY MAIL - In apertura, "Il Primo ministro esortato a non voltare le spalle agli anziani"

10 - DAILY EXPRESS - In apertura, "La Gran Bretagna snobba il salvataggio dell'euro"

LE FIGARO THE DAILY TELEGRAPH

11 - LE MONDE - In apertura, "‘Grazie, popolo di Francia'" - In basso, "In Grecia, dalle urne esce il caos"

12 - LE FIGARO - In apertura, "Hollande-Merkel: i premier in disaccordo sull'Europa" - Al centro, "Grecia: la spinta degli estremisti preoccupa Bruxelles" - "Vladimir Putin: investitura fastosa e agitata" - In basso, "Merkel: la festa è finita" - In alto, "Sarkozy: il presidente uscente conferma il suo ritiro dalla politica"

13 - LIBÉRATION - In apertura, "Già al (vero) lavoro"

14 - LA CROIX - In apertura, "La transizione" - In basso a destra, "Mondo: le legislative in Grecia gettano il paese nell'impasse" - "Francia: Facebook potrebbe essere un mezzo per dichiararsi donatori di organi"

15 - EL PAIS - In apertura, "Il Governo forza l'uscita di Rato", "Le dimissioni del presidente di Bankia segna l'inizio di una grande riforma finanziaria" - In basso, "Bruxelles darà alla Spagna un anno in più per raggiungere un debito del 3%", "La vittoria di Hollande cambia il discorso sull'austerità"

LE MONDE LA CROIX

 

APERTURA NEGATIVA PER LE BORSE EUROPEE, A CAUSA DELLO STALLO POLITICO DOPO LE ELEZIONI IN GRECIA: MILANO -0,68%

$
0
0

1 - BORSA: EUROPA APRE IN CALO, TIMORI SU STALLO POLITICO IN GRECIA...
Radiocor - Apertura negativa per le borse europee, penalizzate dallo stallo politico dopo le elezioni in Grecia, dove i leader non sono riusciti a for mare la coalizione di governo. Secondo gli operatori cio' rende piu' difficile l'attuazione delle riforme necessarie al paese, aumentando il rischio di uscita dall'euro.

HOLLANDE

Restano, inoltre, i timori sulla situazione del debito dei paesi della zona euro, in attesa della definizione del nuovo asse franco-tedesco dopo la vittoria in Francia di Francois Hollande. Milano e Parigi perdono rispettivamente lo 0,68% e l'1,34% dopo i rialzi della vigilia, Francoforte segna -0,32%. Male le banche: a Piazza Affari Mps cede oltre il 2%, il Banco Popolare l'1,7%. Sul fronte valutario, l'euro tratta a 1,30155 dollari (1,3053 ieri) e 103,9 yen (104,2). Il dollaro/yen e' pari a 79,851 (79,86). Il petrolio cede lo 0,77% a 97,19 dollari al barile.

borsa di milano

2 - BORSA TOKYO: NIKKEI CHIUDE IN RIALZO DELLO 0,7%...
Radiocor - La Borsa di Tokyo ha recuperato terreno all'indomani del calo innescato dalle incertezze per il successo in Francia del candidato socialista, Francois Hollande. L'andamento al rialzo delle piazze europee ha pero' infuso coraggio: cosi' quest'oggi l'indice Nikkei ha registrato un progresso dello 0,7%, terminando le contrattazioni a 9.181,65 punti.

3 - GRECIA: SAMARAS FALLISCE FORMAZIONE GOVERNO, OGGI MANDATO A TSIPRAS...
Radiocor - Il vincitore delle elezioni legislative in Grecia di ieri, Antonis Samaras, ha annunciato ieri sera di non essere in grado di formare un governo di coalizione come era nelle speranze del presidente della repubblica ellenica, Karolos Papoulias, che gli aveva affidato l'incarico nel pomeriggio.

Antonis Samaras

La formazione del governo era apparsa del resto gia' improbabile dopo che Alexis Tsipras, leader del partito di sinistra radicale, Syriza, aveva escluso di voler entrare in un governo di coalizione con un partito, quello appunto di Samaras, reo di 'aver sottoscritto le misure di rigore rigettate dal popolo'. Appare ora inevitabile il conferimento dell'incarico allo stesso Tsipras che l'altro ieri ha ottenuto il secondo maggior numero di voti. Il leader di Syruza dovrebbe recarsi oggi dal presidente alle 14 ora locale.

4 - FONDAZIONE MPS NUOVO STATUTO IN VISTA...
C.Per. per il "Sole 24 Ore" - Un Ente che sia in grado anche di attrarre risorse e non soltanto di erogare finanziamenti. Franco Ceccuzzi, sindaco di Siena, continua la sua battaglia per arrivare a un cambiamento radicale nella Fondazione Monte dei Paschi, maggior azionista (36,5%) di Banca Mps: nel fine settimana, in un'intervista sulle pagine locali di Repubblica, il primo cittadino ha detto di pensare addirittura a una riscrittura dello statuto della Fondazione presieduta da Gabriello Mancini.

ALEXIS TSIPRAS DEL PARTITO SYRIZA

Altra benzina sul fuoco dello scontro politico interno al Partito democratico senese, tra ex Ds e ex Margherita, originato dalle scelte imposte da Ceccuzzi per il consiglio d'amministrazione del gruppo bancario di Rocca Salimbeni e sfociato nella bocciatura del bilancio comunale consuntivo per il 2011. Una cosa è certa: Siena deve trovare nuovi equilibri, politici ma soprattutto economici, perché il vecchio sistema è saltato sotto i colpi della crisi. La strada però è in salita. E le due anime del Pd locale non sembrano volerla percorrere insieme.

5 - SCONTRO DI FONDAZIONI SU MID INDUSTRY...
S.Fi. per il "Sole 24 Ore" - Tra i due litiganti di Mid Industry il terzo (e quarto) godono. Mentre non si placa il braccio di ferro tra il fondatore Maurizio Argenziano e il management guidato da Dario Levi, decani del private equity in Italia, la società è finita nel mirino delle fondazioni, azionisti "minori". L'assemblea del fondo, prevista per oggi, si preannuncia infuocata perchè la Fondazione Crt (CariTorino) e la Fondazione Piacenza e Vigevano (legate da un patto di consultazione con CariImola) hanno presentato due liste concorrenti per aggiudicarsi il controllo.

Con un bilancio che è stato il migliore della sua storia, due partecipazioni soddisfacenti in portafoglio (la manifatturiera Nadella e la logistica Marter), e soprattutto, 50 milioni di liquidità in cassa, Mid Industry fa gola. E a scontrarsi sono dei nomi di peso: Piacenza e Vigevano hanno candidato come capolista Paolo Bassi, ex Presidente della Bpm. Crt, invece, è scesa in campo con Fiorenzo Tasso ex presidente del consiglio di sorveglianza del fondo.

FRANCO CECCUZZI

6 - BANCHE IN MANOVRA PER 149 MILA EURO...
C.Fe. per il "Sole 24 Ore" - È forse un segno dei tempi. Anche per le banche d'affari è finito il tempo dei mandati con sei zeri. Esempio emblematico è proprio il processo con il quale la Cassa Depositi e Prestiti sta cercando un consulente finanziario per costruire l'operazione di acquisizione di un 30% di Snam da Eni. Al beauty contest sarebbero state invitate una decina di banche d'affari.

E, a fronte del lavoro che il consulente finanziario svolgerà, la Cdp si sarebbe detta disposta a pagare una commissione un po' magra: solo 149mila euro. Una cifra che, al netto delle spese, diventa proprio esigua per consulenti che nei tempi d'oro erano abituati a ben altri incassi. Quindi perché partecipare a operazioni di questo tipo? La spiegazione è semplice. Chi sarà advisor di Cdp, a dispetto del basso incasso, riuscirà a issarsi ai primi posti nel ranking italiano delle fusioni e acquisizioni grazie a un mega-deal come Snam. A dimostrazione che, anche in tempi di crisi, è l'immagine che conta.

7 - VITTORIA DI PIRRO PER ORACLE SU GOOGLE...
A.F.D. per il "Sole 24 Ore" - Vittoria di Pirro per Oracle nella causa intentata contro Google nel 2010 e arrivata ieri a sentenza. Il colosso dei motori di ricerca infatti è stato riconosciuto colpevole di violazione dei diritti d'autore ai danni di Oracle nello sviluppo della piattaforma Android destinata agli smartphone. Tuttavia la giuria federale di San Francisco, che ha emesso il verdetto, non è stata in grado di stabilire con chiarezza se, nell'utilizzo del linguaggio di programmazione "Java", Google abbia rispettato i criteri di "fair use" (corretto utilizzo) o meno.

Gabriello Mancini

Oracle insomma avrebbe dato l'impressione che l'acquisto della licenza non fosse necessario. Il dettaglio non è marginale perché la causa si basa proprio sull'assunto che l'utilizzo della tecnologia da parte di Google fosse "unfair", cioè scorretto. La mancata chiarezza della sentenza su questo punto rischia di ridurre considerevolmente il risarcimento danni per Oracle. Alla vigilia della sentenza ques'ultima stimava danni per violazione da copyright per un miliardo di dollari, ora potrebbe incassarne meno di 100mila.

8 - MORNING NOTE...
Radiocor

CDA (approvazione dati contabili) - Banca Generali, Mediaset, Milano Assicurazioni, Piaggio, Prelios.

Francoforte: intervento del presidente Bce, Mario Draghi, e di Peter Praet, membro del comitato esecutivo Bce per la firma dell'accordo tra Eurosystem e Central Securities Depositories.

Milano: incontro Assicurazioni e Sistema Italia 'Gestire il rischio per sostenere crescita e lavoro nelle imprese'. Partecipano tra gli altri, Paolo Garonna, d.g. Ania; Paolo Panarelli, d.g. Consap; Sergio Corbello, presidente Assoprevidenza.

Roma: assemblea ordinaria e straordinaria di Eni per l'approvazione del bilancio 2011 e modifiche statutarie.

Roma: vertice governativo italo-turco per la firma di accordi bilaterali e conferenza stampa. Partecipano, tra gli altri, Mario Monti, presidente del Consiglio; Recep Tayyip Erdogan, primo ministro turco.

Roma: si riunisce il Consiglio dei ministri

TABLET ANDROID

ELEZIONI ITALIA-EUROPA: protesta e voglia di crescita. Nelle amministrative crollano Pdl e Lega, tiene il Pd, male terzo polo. Vincono Grillo e astensione (dai giornali). La Grecia nel Caos post-urne (dai giornali). 'L'Ue diventi piu' forte altrimenti salta tutto', intervista all'ex Presidente del Consiglio, Romano Prodi (La Stampa, pag. 17).

ANSALDO NUCLEARE: torna l'incubo terrorismo, gambizzato a Genova l'amministratore delegato (dai giornali).

ECONOMIA: 'l'edilizia per crescere', parla il presidente designato di Confindustria (dai giornali). L'economia Usa aiuta Romney, intervento dell'economista Martin Felstein (Il Sole 24 Ore, pag. 22).

UNIPOL-FONSAI: la Consob stringe sull'operazione (Il Sole 24 Ore, pag. 31). Oggi vertice sui concambi (dai giornali).

ATA-UNAHOTELS: torna il dossier (Il Sole 24 Ore, pag. 31).

LUXOTTICA: utili al nuovo record, Guerra fiduciosi per il 2012 (dai giornali).

ACEGAS-APS: nella corsa Iren parte favorita su Hera (Il Sole 24 Ore, pag. 32).

TI-MEDIA: verso il riassetto, ipotesi scorporo per La7. Contatti con L'Espresso per unire i canali digitali in un unico operatore di rete (dai giornali).

SNAM: Cdp sceglie l'advisor dell'operazione (Il Sole 24 Ore, pag. 33).

CARBURANTI: Passera, sui rincari Governo in campo (dai giornali).

A2A: il Comune di Milano punta su Cao, ma Brescia boccia gestione e governance (La Repubblica, pag. 30).

 

 

AL-QADUTA LIBERA - LA CIA SVENTA UN ATTACCO TERRORISTICO AEREO, ORGANIZZATO DA AL-QAEDA PER VENDICARE BIN LADEN

$
0
0

Da "Ansa.it"

OSAMA BIN LADEN

Per vendicare la morte di Osama bin Laden nel suo primo anniversario Al Qaida nello Yemen stava per inviare un attentatore suicida con un ordigno esplosivo celato nelle mutande a bordo di un aereo di linea diretto negli Stati Uniti, ma la Cia è riuscita a sventare il complotto, confermato anche in serata dalla Casa Bianca, e a sequestrare la bomba.

Lo hanno riferito fonti dell'antiterrorismo Usa che, data la natura dell'argomento, hanno deciso di mantenere l'anonimato, ma che hanno comunque rivelato diversi particolari. Ad esempio sull'ordigno. Si tratta dell'evoluzione della bomba che il giorno di Natale del 2009 un attentatore nigeriano di 23 anni, Umar Farouk Abdulmutallab, addestrato da al Qaida nello Yemen, tentò di far esplodere su un volo della United Airlines diretto da Amsterdam a Detroit con 290 persone a bordo.

AL QAEDA

Anche in quel caso l'attentatore aveva l'ordigno nascosto nelle mutande, ma l'attentato fallì, a causa di un difetto del detonatore e del tempestivo intervento di alcuni dei passeggeri dell'aereo che riuscirono a sopraffare l'attentatore.

Questa volta però poteva andare diversamente. Innanzitutto, secondo le fonti, il detonatore era notevolmente più sofisticato di quello di Abdulmutallab e anche la bomba era stata costruita senza parti metalliche, in modo da farla passare attraverso i metal detector degli aeroporti. Certo, in caso di uno scalo con i "body-scanner" sarebbe stato più difficile.

Osama Binladen

Non è peraltro chiaro quale fosse l'obiettivo preciso dell'attentatore che, secondo le fonti, aveva ''libertà di scelta'', ma che al momento dell'intervento della Cia non aveva ancora acquistato alcun biglietto, e quindi, hanno sottolineato le fonti, nessun aereo è stato effettivamente sottoposto ad un pericolo ''diretto''. Non è neanche chiaro quale sia ora la sorte dell'attentatore, le fonti non lo hanno precisato.

Secondo quanto riferiscono fonti di stampa, la notizia del complotto è stata appresa dall'agenzia Associated Press la settimana scorsa, ma ha aspettato a diffonderla su richiesta della Casa Bianca, per non compromettere le indagini ancora in corso. In serata la stessa Casa Bianca ha però confermato che ad aprile è stato sventato un attentato suicida dallo Yemen su un aereo di linea diretto negli Stati Uniti e che, in quegli stessi giorni, il presidente Barack Obama è stato informato del complotto.

BARACK OBAMA

Il 30 aprile, alla vigilia dell'anniversario della morte di Osama bin Laden, ucciso la notte del primo maggio in Pakistan da un commando dei Navy Seal, il consigliere per l'antiterrorismo del presidente Obama, John Brennan, aveva affermato che ''la leadership di Al Qaida è ormai l'ombra di se stessa'', ma aveva anche ammonito che ''sarebbe un grave errore pensare che la minaccia sia scomparsa''. I rischi, aveva spiegato Brennan, oggi sono quelli di attacchi isolati, portati avanti da cosiddetti ''lupi solitari''.

 


“CHI” INTERVISTA TRAVAGLIO! - “L’ANTIPOLITICA È PERICOLOSA? È PIÙ PERICOLOSO UN GOVERNO NON ELETTO”

$
0
0

Valerio Palmieri per Chi

MARCO TRAVAGLIO TRAVAGLIO INTERVISTATO DA CHI

La provocazione è partita da Pietrangelo Buttafuoco, che, interrogato sull'ascesa di Marine Le Pen alle presidenziali francesi, ha candidato Marco Travaglio per «una destra italiana della legge e dell'ordine». Chiediamo al vicedirettore del Fatto quotidiano e opinionista di Servizio pubblico se accetta l'investitura. «Non c'entra il parallelismo con la Francia: la Le Pen è fascista, io sono un liberale. Buttafuoco l'ha detta grossa. Poi non sono un politico e non ho mai pensato di candidarmi».

Domanda. Per anni l'hanno scambiata per uno di sinistra.
Risposta. «Non ha senso parlare di destra e di sinistra oggi. Lo aveva prima del 1989, quando c'erano le ideologie, ma anche le idee. Oggi i partiti sono comitati d'affari o consorterie a conduzione familiare».

D. Ma esiste una destra che incarni i suoi ideali?
R. «La destra storica italiana, quella di Cavour, Ricasoli e di Sella, che non c'entra con quella attuale. Vagamente simile alla Cdu della Merkel in Germania, basata su rigore, serietà, laicità, senso dello Stato».

MARCO TRAVAGLIO

D. Che effetto ha avuto in Italia il dato francese?
R. «Nella destra italiana c'è gente che si esalta per il risultato della Le Pen, che prova nostalgia per il Msi, che reputa un errore la svolta di Fini a Fiuggi e vorrebbe restare ancora fascista. Vedi adesso, sull'onda della Le Pen, quanti Storace, Borghezio e Santanchè sono tornati fuori. Jean-Marie Le Pen è un vecchio fascista e sua figlia è la sua "trota", solo più intelligente del Trota: ma ha preso tanti voti, perché, ancor più di Hollande, si è impegnata contro l'Europa tecnocratica, che ci sta ammazzando con il rigore fine a se stesso».

ALFONSO SIGNORINI

D. Lei chi consiglia di votare nel nostro Paese?
R. «Mi limito a dire per chi voto, perché non bisogna vergognarsi delle proprie scelte. Nel '96 votai anche Lega a una delle Camere, ma solo perché Bossi aveva appena fatto cadere Berlusconi. Non ho un mio partito, scelgo il meno peggio, perché il meglio non l'ho mai trovato. Ma chi non vota ha sempre torto».

D. Chi voterebbe alle prossime elezioni?
R. «Di certo non ci saranno Alfano, Bersani, Vendola e Casini. Ho votato i candidati del Movimento 5 stelle, quello fondato da Grillo, alle ultime regionali piemontesi e alle comunali a Torino, anche perché erano gli unici a opporsi alla Tav. Ragazzi puliti e impegnati, che vanno negli enti locali e fanno le pulci ai grandi partiti, rinunciando ai finanziamenti elettorali. A livello nazionale non so se il movimento sia pronto per il grande salto al Parlamento. Potrei votarli, come potrei votare Di Pietro, cosa che ho già fatto negli ultimi anni».

BERLUSCONI E BOSSI

D. Due nomi di leader emergenti: Renzi e Maroni.
R. «Maroni non è certo nuovo: è stato tre volte ministro con Berlusconi. Renzi è solo giovane, non è nuovo, viste le idee vecchie che sostiene. Ma ha avuto il coraggio di sfidare i leader fossili del Pd, gli auguro di riuscirci».

D. L'antipolitica è pericolosa come dice Napolitano?
R. «È più pericoloso un governo non eletto, che ha una maggioranza dell'80 per cento in Parlamento e non si sente controllato. E poi è stato proprio Napolitano a delegittimare i partiti, creando dal nulla un governo di tecnici. Anch'io detesto questi partiti, ma poi non mi metto a tuonare contro l'antipolitica».

 

FACEBOH? - MARK ZUCKERBERG DOVRÀ CONVINCERE WALL STREET SULLA QUOTAZIONE RECORD DI FACEBOOK IN BORSA

$
0
0

Massimo Gaggi per il "Corriere della Sera"

FACEBOOK

Facebook, da fenomeno culturale di massa - 900 milioni di utenti nel mondo, 21 dei quali in Italia - ad azienda quotata che deve giustificare il valore che le verrà attribuito: quasi 100 miliardi di dollari se le azioni verranno collocate nella parte alta della «forchetta» (28-35 dollari) annunciata nei giorni scorsi. Fin dal primo giorno del «road show», iniziato ieri nei saloni dello Sheraton di New York, la regina delle reti sociali e dell'economia immateriale, si scontra con la materialità: la ressa delle telecamere e dei curiosi, l'assalto degli analisti, lo slalom tra i ponteggi che avvolgono l'albergo, parzialmente in restauro. E schiera, a protezione, 30 «gorilla» della sicurezza.

MARK ZUCKERBERG

Davanti all'hotel sulla Settima Avenue si è radunata una folla da passerella degli Oscar: è trapelata la notizia che a fare gli onori di casa, nella «ballroom», e a parlare davanti a 600 analisti finanziari, sarà proprio il grande capo, Mark Zuckerberg. Ma, visto il muro di telecamere, curiosi e turisti con videofonino, il fondatore di Facebook sceglie un ingresso secondario: quello usato da Bill Clinton quando, a settembre, in questo albergo si svolgono i convegni della Clinton Initiative, l'impresa filantropica dell'ex presidente.

La strada dei tre gipponi neri della società è, però, ostruita da un grosso camion carico di barre d'acciaio che sta entrando a marcia indietro nel cantiere dell'albergo. Alla fine i suv riescono a raggiungere l'ingresso e Zuckerberg, con addosso il consueto «hoodie» scuro, una felpa col cappuccio, e protetto dagli uomini della «security», scivola dentro facendo lo slalom tra i tralicci, i manovali col casco, qualche cronista e i cameraman.

INSTAGRAM

Dentro gli analisti, costretti a un'ora di fila per i controlli, non sono particolarmente felici di rivedere, mentre viene servito il «lunch», il video girato da Zuckerberg e dai suoi collaboratori (Sheryl Sandberg, il direttore generale e il direttore finanziario, David Ebersman) per spiegare l'operazione, e messo in rete giovedì scorso.

Segue un botta e risposta. Zuckerberg, che non vuole affidarsi a un manager «adulto» come fecero Page e Brin quando affidarono il timone di Google all'esperto Eric Schmidt, deve dimostrare di essere maturo per guidare una grande corporation e di avere un team all'altezza. Non è detto che in questi giorni che precedono la quotazione (il 18 maggio al Nasdaq, il mercato delle società tecnologiche, dove il 27enne Mark darà il via alle contrattazioni), Zuckerberg riesca a convincere i suoi critici.

BILL GATES

Facebook cresce rapidissimamente, ma nel primo trimestre di quest'anno ha visto cadere i suoi profitti rispetto al 2011. Riuscirà, nonostante la battuta d'arresto, non solo a continuare a svilupparsi, ma ad avere il livello di redditività «stellare» necessario per giustificare una capitalizzazione di quasi 100 miliardi?

È possibile se la società manterrà la sua posizione dominante nel mercato dei «social network» e se riuscirà a produrre in quello della pubblicità una rivoluzione «sociale» di portata non inferiore a quella che si è verificata quando Google ha cominciato a collegare utenti e inserzionisti al suo motore di ricerca.

Con alle spalle un esercito di 900 milioni di utenti, quella di Zuckerberg non è una pretesa velleitaria. Ma molti analisti pensano che la tenuta di Facebook come protagonista assoluto del mercato dei «social network» non sia garantita nel lungo periodo e che il buon risultato della raccolta pubblicitaria «modello Zuckerberg», dipenderà anche dal livello di collaborazione e coinvolgimento che gli utenti saranno disposti ad accettare, oltre che dalla maturità del capoazienda, criticato da molti per aver pagato 1 miliardo di dollari il sito di «photo-sharing» Instagram. Mark ha difeso la sua scelta, mentre i suoi collaboratori hanno illustrato i fattori anomali che rendono la redditività 2011 non confrontabile con quella di quest'anno.

WARREN BUFFETT

Intanto, da una conferenza in corso a mille chilometri di distanza, arriva lo scetticismo del leggendario investitore Warren Buffett: «Non comprerò titoli Facebook, ma non dico che non è una buona società, stanno facendo grandi cose. Sono agnostico: come nel caso di Google, trovo difficile stimare il valore di ciò che viene venduto. È un business straordinario ma è difficile valutarlo, capire dove saranno tra qualche anno. Non è la Coca-Cola».

Più generoso il fondatore di Microsoft, Bill Gates, che parla di Zuckerberg: «Ha fatto un lavoro stupefacente. Se mi ricorda com'ero io trent'anni fa? Un po' sì. Le aziende sono molto diverse, ma lui, come me, è un secchione che lavora un'infinità di ore e che ragiona in modo molto razionale».

 

IL MASSAGGIATORE CHE ACCUSA JOHN TRAVOLTA DI MOLESTIE: “HA CERCATO DI TOCCARMI IL PISELLO: IL SUO E’ LUNGO 20 CM

$
0
0

Vittoria Cecchi Gori per Dagospia

1 - MET BALL 2012: TUTTE LE STAR ALL’EVENTO DELL’ANNO...

MET BALL 2012: SARAH JESSICA PARKER

www.justjared.com
Just Jared -
Da Anna Wintour (in Prada) e le Top model, alle star piu' famose della tv e del cinema...C'erano veramente tutti alla serata piu' grande della moda, il Met Ball 2012.

Gisele, vestita da Givenchy, ha ssfilato sul tappeto rosso a braccetto con il suo bel maritino Tom Brady. Presenti anche le altre top del momento: Kate Upton (in Michael Kors), Chanel Iman accompagnata da Tom Ford (e vestita da Tom Ford), Rosie Huntington-Whiteley (in Burberry) e Candice Swanepoel (in un abito bluette di Rag & Bone).

MET BALL 2012: JUSTIN TIMBERLAKE E JESSICA BIEL

Fashionista Sarah Jessica Parker e' arrivata in un vestito a fiorellini di Valentino (anche se poteva fare di meglio). Justin Timberlake (in Tom Ford) e Jessica Biel (in Prada) si sono presentati finalmente insieme come una vera coppia. La povera Cameron Diaz invece era sola ma stava benissimo in un incredibile abito di Stella McCartney che le lasciava scoperta la schiena.

MET BALL 2012: JANUARY JONES

Gwyneth Paltrow, stupenda, per esaltare la sua figura, ha scelto un vestitino leggerissimo di Prada. January Jones(Mad Men) invece ha scelto un vestito giallo e nero di Versace dallo stile futurista. January e Gwyneth erano le piu' belle della serata?

Beyonce ha indossato un vestito attillatissimo, tutto ricamato e piuttosto trasparente di Givenchy Haute Couture. Rihanna ha sfilato sul red carpet in un abito nero di Tom Ford che sembrava fatto di pelle di coccodrillo.

MET BALL 2012: GWYNETH PALTROW

Scarlett Johansson era romantica in un vestito lungo di Dolce & Gabbana. Jessica Alba sembrava una dea greca in un abito dorato di Michael Kors mentre Eva Mendes era coloratissima in un simpatico vestito arancione di Prada.

MET BALL 2012: RIHANNA

Le giovani attrici Rooney Mara e Kristen Stewart hanno preferito look moderni: Mara in Givenchy e la Stewart in Balenciaga.
Scopri tutti i look della serata nella gallery...


2 - IL MASSAGGIATORE CHE ACCUSA JOHN TRAVOLTA DI MOLESTIE: “HA CERCATO DI TOCCARMI IL PISELLO: IL SUO E’ LUNGO 20 CM ED È PIENO DI PELI RICCI”...

http://gaw.kr/Ki2qCi
http://bit.ly/JT4fWA
Gawker e TMZ -
Il massaggiatore che sostiene di essere stato abusato sessualmente da John Travolta ha portato l'attore in tribunale.

JOHN TRAVOLTA

Nell'accusa l'uomo sostiene che mentre Travolta aveva preso un appuntamento per un massaggio da 200 dollari l'ora, si sarebbe presentato nudo e con il pene semi-eretto aspettandosi qualcosina di piu' dal massaggiatore nel bungalow del Beverly Hills Hotel.

Poi Travolta avrebbe cominciato a toccargli la gamba e poi i genitali. Quando il massaggiatore si sarebbe allontanato dicendogli che non faceva certe cose, l'attore gli avrebbe detto che a Hollywood si diventa famosi facendo favoretti sessuali ai grandi produttori ebrei.

NATIONAL ENQUIRER: SCANDALO GAY JOHN TRAVOLTA

Infine  l'attore si sarebbe masturbato davanti a lui, pagandolo poi il doppio. Il massaggiatore, che ha preferito restare anonimo, chiede  2 milioni di dollari per danni.  

Travolta nega l'intera vicenda: "E' totalmente inventata". Ma il massaggiatore sostiene di dire il vero descrivendo, tra l'altro, il pene dell'attore in dettaglio: sarebbe lungo all'incirca 20 centimetri e la zona sarebbe piena di peli ricci e lunghi.


3 - ANGELINA JOLIE VUOLE UN MATRIMONIO COME QUELLO DI WILLIAM E KATE...

ANGELINA JOLIE E BRAD PITT

Star magazine - Una fonte ha raccontato a "Star" magazine che Angelina Jolie, desidera che la sua cerimonia di nozze con Brad Pitt, sia simile a quella di William e Kate. Il matrimonio, non sara' pubblico, ma incorporera' alcuni elementi molto tradizionali delle nozze reali inglesi.

Chissa' se Angelina indossera' un abito da sposa di Alexander McQueen? L'abito assomiglierà a quello di Kate? ... La fonte assicura di sì.


4 - CHARLIZE THERON E JENNIFER ANISTON TENTANO DI SALVARE GERARD BUTLER (RICADUTO NELL'ALCOL)...

JENNIFER ANISTON E CHARLIZE THERON

http://bit.ly/JcXLPe
Celebitchty -
Gerard Butler ha ricominciato a frequentare bar e nightclub il giorno stesso in cui ha lasciato la clinica nella quale curava la sua dipendenza da alcol, droghe da prescrizione e cocaina. Ora esce quasi tutte le sere e torna a casa in pessimo stato. Il suo comportamento nuoce alla sua salute e anche alla sua vita professionale.

TOM CRUISE

Le sue due care amiche Jennifer Aniston e Charlize Theron sono preoccupatissime per lui. Insieme cercano di aiutarlo. Vogliono convincerlo a lasciare Los Angeles e partire per una lunga vacanza in un posto lontano e isolato dove sara' meno tentato da alcol, donne e....


5 - TOM CRUISE SENZA T-SHIRT E TATUATO PER "W"...

KATY PERRY

http://bit.ly/JcXI5T
Celebuzz -
"Celebuzz" ha in anteprima la copertina di "W" magazine con Tom Cruise, senza maglietta, tutto tatuato e avvinghiato a due bionde. Cruise interpreta il ruolo del rocker Stacee Jaxx nel suo nuovo film "Rock of Ages" e anche nel photoshoot.
Le foto, nella gallery...


6 - KATY PERRY PER ADIDAS...

http://bit.ly/KJo5AF
Hollywood Tuna -
Ecco le sexy foto di Katy Perry nella campagna pubblicitaria dell'Adidas.
Le foto, nella gallery...

RYAN REYNOLDS


7 - RYAN REYNOLDS VUOLE L'ANNULLAMENTO DEL MATRIMONIO CON SCARLETT JOHANSSON?...

In Touch - Scarlett Chi? Ryan Reynolds e' gia pronto a chiedere la mano della sua nuova amata, Blake Lively. Le ha pure comprato un anello con diamante, rivela un insider ad "In Touch". Però, prima di sposare Blake, in chiesa, come lei desidera, Ryan vuole l'annullamento del suo matrimonio con Scarlett Johansson.

LINDSAY LOHAN


8 - LINDSAY LOHAN INTERPRETERA' LIZ TAYLOR....I FIGLI DI LIZ FURIOSI...

http://bit.ly/IGF2jq
Celebitchy -
Secondo il "National Enquirer", la famiglia di Elizabeth Taylor e' molto offesa perchè sarà Lindsay Lohan ad interpretare il ruolo della bella attrice dagli occhi viola in un film tv.

LIZ TAYLOR

"E' come uno schiaffo alla sua memoria[...] credono che ci siano attrici piu' qualificate per interpretare il ruolo della loro madre, come Cate Blanchett o Emily Blunt. Pensano che Liz meritasse di piu' che una ragazzina festaiola. La loro madre non era solo una movie star famosa ma anche una gran filantropa", racconta un amico di famiglia.


9 - WOODY ALLEN A CENA CON LINDSAY LOHAN...

LINDSAY LOHAN E WOODY ALLEN

http://bit.ly/IA1KWS
Just Jared -
Woody Allen, 76, e' stato visto in compagnia di Lindsay Lohan, 25, a New York. I due hanno cenato da Phillippe, il trendy ristorante cinese nell'Upper East Side.

Con loro anche la moglie di Allen, Soon-Yi Previn. Pare che Woody e Lindsay siano amici da parecchi anni e che in questo periodo non stiano lavorando insieme.


10 - CHARLENE DI MONACO E' DEPRESSA PERCHE NON RIMANE INCINTA...

ALBERTO E CHARLENE

http://bit.ly/JmEdLw
Celeb Dirty Laundry -
Secondo il Daily Mail, la Principessa Charlene, sposata con Alberto di Monaco, e' depressa perchè non riesce a rimanere incinta e si lamenta di non avere amiche nel palazzo rosato.

Le malelingue dicono che un bambino sarebbe il biglietto di Charlene per la liberta': pare che dopo la sua fuga, prima delle nozze, Alberto l'avrebbe convinta a ritornare e sposarlo con la promessa che l'avrebbe lasciata libera se gli avesse dato un erede legittimo. Niente bambino, niente libertà! Sarebbe questo il motivo di tanta tristezza.

DITA VON TEESE

Secondo la rivista "Voici", nel castello è vietato parlare di gravidanze, perchè e' un argomento dolente. Lo rivela una fonte vicina alla coppia reale che aggiunge che, "Charlene alle funzioni ufficiali appare sorridente ma in casa e' super stressata e frustrata".


11 - DITA VON TEESE SUPER SEXY IN JEAN PAUL GAULTIER...

http://bit.ly/KJo8MQ
Just Jared -
Dita Von Teese ha indossato un vestito molto audace disegnato da Jean Paul Gaultier ai Duftstars Awards 2012 a Berlino
Guarda le foto nella gallery...

LADY GAGA E REGINA ELISABETTA II


12 - LADY GAGA “SCHIAVA” A LETTO...

http://bit.ly/JYWZWJ
The Sun -
Prima Jane Fonda, ora anche Lady Gaga confessa le sue posizioni sessuali preferite. La pop star non e' neanche arrossita quando ha raccontato: "In questo periodo, a letto, mi piace essere dominata. Mi piace che mi si ordini cosa fare".

Gaga ha aggiunto che, "da sempre, tutti pensavano che io fossi una maniaca sessuale che non si ferma mai, cosa che, solo ora che sono cresciuta, sono. Il sesso mi e' iniziato a piacere veramente da grande".

PARIS HILTON


13 - PARIS HILTON SEXY DA MR. CHOW...

http://bit.ly/JbOtEE
X17 -
Paris Hilton e' stata fotografata dai paparazzi all'entrata del ristorante Mr. Chow a Los Angeles. Il look della Barbie Ereditiera non ha deluso: indossava un abito mini molto sexy, nero e bucherellato, una collana di brillanti e una piccola giacchetta di pelliccia rosa.
Le foto, nella Gallery...


14 - ANISTON FURIOSA, IL FIDANZATO FERMA LE NOZZE...

http://bit.ly/KBVJhk
The InQuisitr -
Come aveva anticipato in anteprima il "National Enquirer", Jennifer Aniston e Justin Theroux dovevano sposarsi quest'estate ma prima di poter dare l'annuncio ufficiale al mondo, il suo ex, Brad Pitt e la compagna Angelina Jolie hanno dichiarato il loro fidanzamento.

JENNIFER ANISTON E JUSTIN THEROUX

In aprile, Pitt avrebbe chiamato la Aniston anticipandole il fatto. Era una cortesia, sapeva che la stampa l'avrebbe risucchiata nella storia. La reazione di Jennifer pare sia stata pessima: lacrime e rancore verso la coppia che le rovina ogni momento di attenzione e felicita'.

Theroux, spaventato dalla reazione emotiva della Aniston, ha deciso di mettere fine ai piani di nozze. Crede sia ancora troppo presto e vuole altro tempo per conoscersi meglio....


15 - RYAN PHILLIPPE IN OTTIMA FORMA (PRODUTTORI, FATELO LAVORARE DI PIU'!)...

RYAN PHILLIPPE

http://bit.ly/IUTlLK
Just Jared -
Ryan Phillippe non lavora quanto dovrebbe. Il bellissimo attore biondo di "Cruel Intentions", ex marito di Reese Witherspoon, e' stato pizzicato dai paparazzi mentre lasciava il ristorante Craig's di Hollywood insieme ad un gruppo di amici.
Guarda le foto nella gallery...


16 - STACY KEIBLER FESTEGGIA ‘CINCO DE MAYO' IN ROSA...

STACY KEIBLER

http://bit.ly/IU9t6I
Just Jared -
Stacy Keibler, abbronzatissima e vestita di rosa, era l'ospite d'onore alla festa "Cinco de Mayo" che celebra la vittoria delle forze messicane che, nel 1862, nella battaglia di Puebla, seppure in inferiorità numerica, sconfissero l'invasore francese. La festa è stata organizzata presso Mixology 101 a Los Angeles.
Guarda le foto nella gallery...


17 - CANDICE SWANEPOEL IN TANGA....

CANDICE SWANEPOEL

http://bit.ly/IEY9p2
Drunken Stepfather -
Candice Swanepoel e' stata beccata dai fotografi in spiaggia a St. Barths in tanga.
Guarda le foto nella gallery...

KATE MOSS


18 - KATE MOSS LASCIA IL CLUB ALLE 7 DEL MATTINO...

http://bit.ly/JbOpF4
http://bit.ly/JmEcan
London Net e The Mirror -
Kate Moss, in un completo argento, ha lasciato il Groucho nightclub di Londra alle sette del mattino (dopo 9 ore di baldoria, ballando e bevendo con amici e il marito Jamie Hince). La modella sembrava piuttosto inebriata e in disordine.
Le foto nella gallery...

THEODORA RICHARDS


19 - LA FIGLIA DI KEITH RICHARDS IN TOPLESS PER "MAX"...

http://bit.ly/JT4MYx
Egotastic! -
Questa settimana un lettore di "Egotastic!" ha trovato questo photoshoot di Theodora Richards, figlia del leggendario rocker Keith Richards, in topless per la rivista "Max".
Le fot, nella gallery...

THEODORA RICHARDS

 

AUMENTANO LE CROCI SUL ‘MONTI’ CALVARIO - A BOLOGNA, UN NEGOZIANTE SI IMPICCA DOPO IL SOLLECITO DI EQUITALIA...

$
0
0

1 - RICEVE LA CARTELLA DI EQUITALIA E SI UCCIDE
Franco Giubilei per "la Stampa"

logo equitalia

La crisi continua a fare morti. A Bologna un commerciante oppresso dalle pendenze col fisco che si è impiccato nel retrobottega del suo negozio, una rivendita di ricambi per elettrodomestici in zona San Donato, periferia della città. E a Vicenza a farla finita è stato un agente immobiliare: l'uomo, padre di due figli di 21 e 24 anni, ha voluto chiudere con la vita in una parco, non lontano da una scuola. Ha lanciato una corda da traino sulla struttura in ferro di una giostra per bambini e poi si è lasciato andare, impiccandosi.

MARIO MONTI

Il commerciante di Bologna avrebbe lasciato un biglietto in cui deve aver spiegato il suo gesto, quel che si sa è che Piero Marchi, 48 anni, contitolare della P.M. Sas in via Duse, di recente era sotto pressione per via di una cartella esattoriale. Lo conferma una lite con i condomini del suo palazzo durante la quale l'imprenditore, chiamato in causa per non aver saldato una rata condominiale, aveva cercato di giustificarsi accennando al sollecito di pagamento ricevuto da Equitalia per una somma di 20 mila euro.

Una lite tanto accesa da aver richiesto l'intervento di una volante della polizia per tranquillizzare gli animi. Estrema cautela in procura, dove il procuratore aggiunto Valter Giovannini si è limitato a commentare: "In questo momento non è possibile formulare nessuna ipotesi sui motivi del gesto". Più esplicita la sorella del suicida, che ha invece accennato ai problemi economici originati dall'ingiunzione di Equitalia.

Eppure l'ultimo giorno di vita del negoziante sembrava essere scorso senza lasciare presagire niente del genere: alle 15,30 era andato al bar e aveva l'aria tranquilla, secondo quanto raccontato da chi lo ha visto. Poco più di due ore dopo, verso le 18, si sarebbe impiccato nel bagno del retrobottega del negozio. Piero Marchi aveva una bambina di un anno, nata dal secondo matrimonio.

L'agente immobiliare di Vicenza, nel 2005 aveva lasciato la precedente attività (la gestione di un negozio di liquori) e si era messo a lavorare nel campo della compravendita di case, con alterne fortune. Nel frattempo si era separato dalla moglie, la quale, assieme ai figli ha aperto un locale sulla statale 11 che in questi ultimi tempi va per la maggiore fra i giovani. Lui invece aveva trovato forti difficoltà col suo nuovo lavoro, dovuto anche al crollo del mercato immobiliare per via della crisi.

MARIO MONTI

L'uomo aveva salutato il figlio ieri mattina prima che partisse con la madre e il fratello per Sharm El Sheik per un periodo di vacanza. Il giovane ha riferito che il padre non gli aveva dato assolutamente l'impressione che fosse abbattuto e che lo aveva abbracciato con affetto.

I due suicidi arrivano a pochi giorni dalla manifestazione delle vittime della crisi organizzata proprio a Bologna venerdì scorso da Tiziana Marrone, vedova dell'imprenditore edile di Ozzano Emilia che lo scorso 28 marzo si diede fuoco nella sua auto proprio davanti alla sede dell'Agenzia delle entrate del capoluogo emiliano. Poche decine di persone in marcia silenziosa fino alla sede dell'erario, nel cui parcheggio sono ancora evidentissime le tracce del rogo in cui è morto Giuseppe Campaniello.

Nei racconti dei familiari dei suicidi, così come in quelli degli imprenditori strangolati dai debiti, torna in modo ossessivo l'isolamento di chi ha una tale vergogna del precipizio economico in cui è piombato che preferisce tenersi tutto per sé, senza confidare a nessuno le proprie paure.

2 - S'IMPICCA PERCHÉ INSOLVENTE LO SALVA LA FIGLIA QUINDICENNE
Da "la Stampa"

crisi economica

Poche parole, solo per dire che Franco Di Marco «sta meglio, e speriamo che tornerà a casa presto». A dirlo, ancora commossa dalla tragedia sfiorata, chiudendo il cancello di casa, è una parente appena tornata dall'ospedale di Lecco dove l'uomo si trova ricoverato dopo aver tentato di impiccarsi ed essere stato salvato dalla figlia.

Una tragedia sfiorata, quella avvenuta a Calolziocorte, una frazione di Lecco, evitata grazie al coraggio e alla forza d'animo di una ragazzina di 15 anni, che quando ha visto il padre impiccato, lo ha sostenuto fino a quando la moglie non è arrivata, attirata dalle urla, ed è riuscita a soccorrerlo. Una vicenda finita meglio di molte, troppe altre, ultimamente, che ancora una volta vede al centro un debito e una cartella esattoriale.

E che se dal punto di vista fisico non ha comportato gravi conseguenze, da quello psicologico è ovviamente ancora tutta da valutare. Di Marco, 44 anni, trasportatore ed ex gestore di una pizzeria, non è mai stato in pericolo di vita ma rimarrà in osservazione in ospedale alcuni giorni per le valutazioni cliniche dal punto di vista psichiatrico.

IMPRENDITORI SUICIDI jpeg

La palazzina nel cui giardino l'uomo ha tentato di togliersi la vita stringendosi un cavo elettrico intorno al collo passandolo sul ramo di un albero, sorge su un ampio terreno in cui vivono tre famiglie, in via Cavour, nella frazione di Pascolo, a pochi passi dall'Adda. In una di queste palazzine, di tre piani, vive l'uomo che svolge la sua attività di trasportatore. «Non lo vediamo quasi mai - dicono i vicini - proprio perché è spesso via per lavoro». Nessuno quindi immaginava una storia simile (un debito il cui importo esatto non è noto, ma secondo alcuni familiari varierebbe tra i 150 e i 200 mila euro) perché le insolvenze si sono trascinate negli anni e riguardano la precedente attività, quella della pizzeria, attigua alla casa, che oggi ha cambiato nome e gestione.

 

DALLA CULLA ALLA TOMBA DELLA DEMOCRAZIA - SAMARAS HA FALLITO, OGGI CI PROVA IL “VENDOLA DI ATENE” TSIPRAS A RACCATTARE U

$
0
0

1 - GRECIA: OGGI PRESIDENTE CONFERISCE MANDATO A TSIPRAS

PAPOULIAS ACCOGLIE SAMARAS

(ANSA) - Oggi alle 14:00 locali (le 13:00 in Italia) il leader di Syriza, Alexis Tsipras, sarà ricevuto dal Presidente della Repubblica ellenica Karolos Papoulias che gli conferirà l'incarico di formare il nuovo governo dopo i risultati delle elezioni di domenica scorsa. Tsipras, secondo quanto ha detto alla Tv privata Skai il parlamentare del partito Giannis Dragasakis, incontrerà i leader di tutti i partiti - salvo Chrisi Avgì (Alba Dorata, filo-nazista) - compresi quelli dei partiti che non sono entrati in Parlamento e le forze sociali del Paese. Ad essi Tsipras presenterà un programma in tre punti: formazione di un governo delle forze di sinistra, rifiuto del Memorandum e un piano per la ricostruzione del Paese.

GRECIA RISCHIO DEFAULT


2 - GRECIA/ FT: PROBABILE RITORNO ALLE URNE IL PROSSIMO 17 GIUGNO - FONTE GOVERNO: PAESE PARALIZZATO, A RISCHIO RIFORME

TMNews) - Se la Grecia non riuscirà a dare vita a un governo di coalizione nei prossimi giorni, il Paese potrebbe tornare alle urne il prossimo 17 giugno. E' quanto scrive oggi il Financial Times. "Stiamo andando verso un secondo voto il mese prossimo in una situazione fortemente polarizzata", ha detto una fonte del governo, indicando come probabile la data del 17 giugno.

Lo stallo politico seguito al voto di domenica non consentirà nel frattempo di portare avanti le riforme previste dal piano di austerità concordato con i creditori internazionali, in cambio di nuovi aiuti finanziari. "Possono essere adottate solo misure non politiche", ha detto la fonte, riconoscendo che sarà difficile adottare le 77 riforme strutturali previste entro la fine di giugno. Il Paese rischia così di non essere in grado, già il prossimo mese, di pagare pensioni e stipendi e di rispettare il suo impegno per il pagamento del debito.


3 - GRECIA CAOS DOPO LE URNE IL GOVERNO È IMPOSSIBILE
Ettore Livini per "la Repubblica"

IL PRESIDENTE PAPOULIAS ACCOGLIE SAMARAS

La strada per dare un nuovo governo alla Grecia è sempre più in salita. Antonis Samaras, il leader di Nea Demokratia cui era stato affidato l´incarico per un esecutivo di unità nazionale, ha già rassegnato il suo mandato nelle mani del presidente della Repubblica Karol Papoulias. «Non ci sono le condizioni», ha ammesso. E questo dopo che il voto di domenica ha terremotato il quadro politico di Atene eleggendo un Parlamento ad alto rischio di ingovernabilità.

La situazione a questo punto è sempre più ingarbugliata. Papoulias affiderà oggi un nuovo mandato ad Alexis Tsipras, 38enne leader di Syriza. «Vogliamo un´alleanza tra i partiti di sinistra contro il rigore, gli accordi con la Ue sono una tragedia per i greci», ha detto il numero uno della formazione che ha trionfato nelle urne quadruplicando i voti e superando i socialisti del Pasok.

TSIPRAS E SAMARAS

Peccato in Parlamento non ci siano i numero per uno schieramento di questo tipo. In caso di una nuova fumata nera, Evangelis Venizelos, segretario del Passok, avrebbe a disposizione un ultimo tentativo. Dopodiché Papoulias potrebbe giocare la carta disperata di un governo del presidente o, molto più probabilmente, arrendersi all´evidenza e convocare nuove elezioni già a giugno. L´incertezza è destinata così a durare tenendo sotto scacco i mercati e con il fiato sospeso la Ue. L´euro, dopo i risultati del voto greco, è scivolato ieri sotto quota 1,3 dollari prima di recuperare un po´ di terreno in chiusura mentre la Borsa ha perso oltre il 6%.

SEDE DEI NEONAZISTI GRECI DI ALBA DORATA

Le speranze di Samaras di riuscire a mettere assieme i cocci di una maggioranza presentabile per tenere la Grecia nell´euro sono andati in fumo ieri in meno di sei ore. Il leader di Nd è riuscito a incassare solo un mezzo sì da Venizelos con cui ha già sostenuto l´esecutivo tecnico di Loukas Papademos. Ma i due partiti storici hanno solo 149 seggi su 300 e la caccia ad altri voti tra gli euroscettici - malgrado la disponibilità di Nea Demokratia a rinegoziare il memorandum con Bruxelles - non ha dato risultato.

Samaras è stato costretto ad alzare bandiera bianca quando dopo il "no", scontato, di Tsipras, si è visto sbattere la porta in faccia anche da Sinistra democratica, forte di 33 seggi e data da molti come possibile ruota di scorta in vista dell´eventuale governo di unità nazionale: «Non cambiamo la nostra posizione - ha detto il suo leader Fotis Kouvelis - . Vogliamo la Grecia nell´euro ma dopo aver rinegoziato il nostro debito».

La geometria delle alleanze variabili nel nuovo Parlamento non dà a questo punto molto margine per altre soluzioni. La sinistra ellenica, malgrado gli appelli all´unità di Tsipras non solo è divisa (i comunisti del Kke hanno sempre escluso intese con Syriza) ma soprattutto ha meno di 100 seggi. E con ogni probabilità, più che a un governo oggi, punta a forgiare nuove alleanze in vista di elezioni bis a giugno che le garantiscano il ruolo di primo partito. Difficile ma non impossibile: del 18% dei voti dispersi su partiti minori che non sono riusciti a superare lo sbarramento del 3%, molti venivano da elettori di sinistra.

PAPADEMOS E ANGELA MERKEL

Il tempo però non è una variabile indipendente. Atene sopravvive grazie agli aiuti internazionali. E a giugno dovrebbe incassare una nuova tranche da 30 miliardi per far funzionare la macchina dello stato e pagare gli stipendi. Cosa faranno l´Europa e il Fondo monetario se per allora non ci sarà ancora un governo in carica? La domanda fa già venire i brividi ai mercati.

evangelos venizelos

La Grecia ha cancellato nelle urne 40 anni di storia della sua politica affondando Pasok e Nd («chi avrebbe affidato il suo destino alle persone che ti hanno portato sull´orlo del baratro», scherza Vassilis Primikiris del comitato centrale di Syriza) ma non è riuscita ancora a decifrare il suo futuro. La Borsa di Atene, termometro sensibilissimo dei destini del paese, ha perso ieri quasi il 7%. Il rischio è che Bruxelles e Washington decidano di abbandonare la Grecia al suo destino e alla dracma per provare a difendere Spagna, Portogallo e Italia. E in questo caso potrebbe materializarsi sulle rive dell´Egeo lo spettro di un crac finanziario dal sapore sudamericano.

 

NERVI SCOPERTI IN TELECOM - MORETTI GIOCA A FARE IL GRADASSO E RITORNA SUL MACCHINISTA UNICO - LA FINE DI ORSI?

$
0
0

1- PER EVITARE GUAI A TELECOM IN ARGENTINA SARÀ DECISIVA LA VISITA DI GIORGIO NAPOLITANO PROGRAMMATA PER IL PROSSIMO OTTOBRE
Ai piani alti di Telecom c'è molta attesa per la riunione di domani del consiglio di amministrazione in cui si deciderà la sorte di TelecomItalia Media proprietaria de "La7".

Stella

Per la società guidata dal "canaro" Giovanni Stella non sarà un passaggio definitivo, ma l'inizio di un percorso che costringerà i consiglieri a valutare le diverse opzioni strategiche tra cui sembra prevalere quella che ipotizza la separazione degli asset televisivi ("La7" e "Mtv") dalle infrastrutture (i multiplex che sembrano far gola al Gruppo di Carletto De Benedetti).

FRANCO BERNABE

Con tutta probabilità questo non sarà l'unico problema che Franchino Bernabè metterà sotto gli occhi dei consiglieri perché alle sue spalle si percepisce la fibrillazione e l'irritazione di alcuni soci forti di Telco, la holding che con il 22,4% controlla Telecom. I segnali più inquietanti arrivano da Telefonica, la società spagnola che detiene il 46,1% in Telco e avrebbe dovuto secondo le attese dell'aprile 2007 (quando investì nell'azienda italiana 2,3 miliardi), rappresentare il fattore determinante per mirabolanti strategie.

Secondo un lancio di ieri dell'agenzia Bloomberg il capo di Telefonica, Cesar Alierta, sperava che l'alleanza con Telecom avrebbe generato risparmi per 1,5 miliardi, ma le sue previsioni sono andate a sbattere contro il calo del mercato spagnolo e italiano che ha affossato le aspettative e i titoli in Borsa.

Così oggi Alierta si lecca le ferite e secondo il quotidiano "MF" si è infilato in un cul de sac che provoca una perdita di circa 400 milioni sull'investimento di Telefonica nell'azienda italiana. A rendere più complicata la situazione c'è la spada di Damocle dell'Argentina dove Telefonica teme che la presidentessa Kirchner, gonfia di botulino e di volontà statalista, dopo aver estromesso il Gruppo petrolifero Repsol voglia ripetere il copione a danno delle due aziende leader della telefonia, Telefonica e Telecom Argentina.

Cesar Alierta

Non a caso Franchino Bernabè ha spedito nei giorni scorsi in missione segreta un paio di top manager per fare in modo che l'ambasciatore italiano Guido Walter La Tella faccia pressione sulla Casa Rosada per evitare colpi di mano.

Il 64enne diplomatico non si è defilato, ma ha fatto presente (e questa è una notizia assolutamente inedita) che per evitare guai a Telecom sarà decisiva la visita di Giorgio Napolitano programmata per il prossimo ottobre. A questo punto a Bernabè e ai suoi collaboratori non resta che aspettare e incrociare le dita sperando che nel polverone argentino non vadano a cadere anche le dimissioni di Luca Luciani, il disinvolto manager che la settimana scorsa ha lasciato tutte le cariche in America Latina.

Cristina Kirchner

Purtroppo il polverone che all'annuncio delle dimissioni di "Napoletone" ha provocato in un solo giorno la perdita di 700 milioni di euro per il titolo di Tim Brasil, non accenna a placarsi. E oggi ci ha pensato "Repubblica" a tirare in ballo un altro socio forte di Telco, le Generali che detengono il 30,6% della holding.

È probabile che stamane a Trieste il "polizzaro" Perissirotto abbia fatto un salto sulla sedia quando ha letto che nella vicenda di Luciani è entrato a piedi giunti anche il nome del suo direttore generale Raffaele Agrusti. Costui è considerato da tempo l'uomo chiave della macchina assicurativa e nel caso Luciani entra dentro attraverso le attività del fratello Michelangelo, titolare della società Onda Communications che negli ultimi anni avrebbe fatto acquistare una montagna di chiavette e di terminali con grave danno economico per Telecom.

Guido Walter La Tella

Mettendo insieme le due vicende che provocano irritazione nel socio spagnolo Telefonica e nel socio italiano Generali, si capisce che sul collo di Franchino Bernabè soffia un vento freddo, del tutto simile a quel vento del nord che in questo periodo invernale sta portando aria gelida a Buenos Aires e nell'intera Argentina.

A questo punto Franchino dovrà accelerare la sostituzione di Luca Luciani e dovrà farlo in fretta prima che arrivino (come già si dice nei bar de La Plata) altre notizie spiacevoli.

In questa logica è evidente che l'affidamento dell'interim per Tim Brasil e l'America latina al direttore finanziario Andrea Mangoni (il manager che ha lasciato Acea nel marzo 2009) è un francobollo che non può resistere. Ai piani alti di Telecom già corrono i nomi di chi dovrà sbarcare a Copacabana e a Buenos Aires per sostituire il biondo Luciani.

luca luciani

Secondo i rumors raccolti da quel sito disgraziato di Dagospia in pole position si troverebbe il corpulento napoletano Franco Saverio Bruno, un manager colto e tecnicamente ineccepibile che nell'organigramma di Telecom occupa in questo momento la carica di vice presidente per i Business Internazionali.


2- MORETTI GIOCA A FARE IL GRADASSO PERCHÉ SA BENISSIMO CHE CON DUE SOLI TRENI LUCHINO DI MONTEZEMOLO E I SUOI COMPAGNI DI NTV NON POSSONO FARE CONCORRENZA AI 51 CONVOGLI DELLA FRECCIAROSSA

Gli uscieri del palazzo-obitorio delle Ferrovie dello Stato giudicano piuttosto sgradevole la battuta che Mauro Moretti ha fatto ieri a proposito del concorrente Ntv.

GIOVANNI PERISSINOTTO

Eccitato dalla presenza del ministro Passera e di Formigoni, ieri Moretti ha aperto il nuovo cantiere della Tav di Travagliato (una tratta che va da Treviglio a Brescia) e dopo aver esclamato in piena euforia: "riprendiamo a fare grandi cose", si è lasciato andare a questo commento: "chi ha provato il treno Italo, è tornato poi sulla Frecciarossa".

Poi sotto lo sguardo gelido di Corradino ha corretto il tiro dicendo che la sua era una boutade senza polemica e critica, "solo un dato di fatto".

Secondo gli uscieri Moretti gioca a fare il gradasso perché sa benissimo che con due soli treni Luchino di Montezemolo e i suoi compagni di Ntv non possono fare concorrenza ai 51 convogli della Frecciarossa. Piuttosto dovrebbe spiegare il senso vero dell'email che il suo direttore per le risorse umane, Domenico Braccialarghe, ha spedito nei giorni scorsi ai 68mila dipendenti del Gruppo. Il tono della lettera (preannunciata dieci giorni fa da Dagospia) è particolarmente forte perché il richiamo a una maggiore efficienza e produttività si accompagna a un inconsueto grido di allarme sul futuro prossimo delle Ferrovie.

AGRUSTI

Gli uscieri sono convinti che la missiva non sia stata scritta dal direttore Braccialarghe, un fedelissimo di Moretti che per anni è stato cacciato in esilio a Genova da quei diavolacci opulenti di Cimoli e Catania. La prosa è troppo dura e minacciosa per cui l'autore non può che essere lo stesso Moretti, il quale dopo aver agitato il fantasma di aziende fallite come Alitalia e Tirrenia, insiste sul tema del contratto unico per i ferrovieri.

Questo passaggio fa capire il dispetto provato dall'ex-sindacalista di Rimini quando Ntv ha fatto per i suoi dipendenti un contratto di gran lunga più vantaggioso rispetto a quello delle Ferrovie.

A questo punto - sempre secondo gli uscieri - l'email spedita a nome di Braccialarghe sembra preannunciare la volontà di Moretti di forzare la mano sul tema del macchinista unico in modo da liberarsi di 1.500 dipendenti. A Moretti sembra che il momento per affondare il coltello su questa problematica sia propizio. I partiti e il governo sono affaccendati e indeboliti per cui esistono le condizioni ideali per inscenare un dramma che non corrisponde in alcun modo allo stato di salute delle Ferrovie.

MAURO MORETTI


3- MANCANO OTTO GIORNI ALL'ASSEMBLEA DI FINMECCANICA E ANCORA NON SI È CAPITO QUALE SARÀ LA SORTE DEL COMANDANTE SUPREMO GIUSEPPE ORSI.
Mancano otto giorni all'Assemblea di Finmeccanica e ancora non si è capito quale sarà la sorte del comandante supremo Giuseppe Orsi.

L'azienda, ferita ieri da un gravissimo atto di terrorismo, è chiusa nel silenzio e gli uomini della comunicazione guidati da Carlo Maria Fenu sono riusciti con una moral suasion sui direttori dei giornali a mettere la sordina sulle vicende finite nel ventilatore della giustizia.

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

L'operazione, alla quale ha partecipato anche in seconda battuta il mite Marco Forlani, non è riuscita a evitare il rigurgito di chiacchiere che appare oggi sul quotidiano "Il Fatto". La testata giornalistica di Padellaro e Travaglio è sfuggita alle maglie seducenti, e oggi riporta ampi stralci di un'altra deposizione del "traditore" Lorenzo Borgogni che canta come un usignolo davanti ai magistrati di Napoli.

Così salta fuori che durante un confronto con il generale in pensione Vittorio Savino quest'ultimo avrebbe svolto un'attività di intelligence su Orsi per conto di Guarguaglini. Per semplice rispetto della cronaca bisogna ricordare che il generale dei carabinieri fu definito nel luglio 2004 da Francesco Cossiga "un trafficone politico che è stato causa di non poco disordine all'interno dell'Arma".

Giuseppe-Orsi

In quell'anno l'ex-Presidente della Repubblica ce l'aveva con chi nel governo progettava di silurare il capo del Sisde, Mario Mori, per sostituirlo con Savino. In un'interpellanza Cossiga aggiunse a proposito del generale: "gli auguro di godersi la pensione e il meritato riposo. È già in pensione da un paio d'anni, eppure senza nessun motivo gli è stato consentito di rimanere nei ranghi dell'Arma come comandante di divisione".

Adesso - dicono in Finmeccanica - ci mancava pure il generale esperto di dossier, ma anche questo episodio potrebbe ribaltarsi come un boomerang su Borgogni che Finmeccanica ha deciso di querelare.

Non resta che aspettare le decisioni del governo per l'Assemblea del 16 maggio. Nell'attesa tutto rimane congelato e bloccata è anche la speranza dell'assistente di Orsi, Alessandro Toci, che vorrebbe tagliare la corda per lavorare in America dove già ai tempi di Guarguaglini si era interessato di Ansaldo Breda Usa. Il desiderio di Toci, che oltre ad esere un grande amico di Mastella ha una bella casa a Miami e sogna di fare il pescatore, è rimasto in un cassetto. Pare infatti che lo stesso Orsi durante l'ultimo viaggio in America abbia evitato di tirar fuori dalla tasca una lettera con cui richiamava in Italia Simone Bemporad, l'uomo che da alcuni anni rappresenta Finmeccanica presso l'establishment di Washington.

Lorenzo Borgogni


4- VALORI BOLLITI
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che ieri Giancarlo Elia Valori, l'ex-presidente di Autostrade e Sviluppo Lazio, ha aggiunto una medaglietta piccola piccola al suo palmares.

È stato nominato all'unanimità presidente della Fondazione LAB PA (Laboratorio della Pubblica Amministrazione), una struttura che svolge attività di formazione e di cui finora si ignorava l'esistenza".

 

NAPOLITANO BATTUTISTA: “BOOM DI GRILLO? DI BOOM RICORDO SOLO QUELLO DEGLI ANNI SESSANTA” - INCONTRO ERDOGAN-MONTI

$
0
0

1 - NAPOLITANO,BOOM GRILLO? RICORDO SOLO ANNI SESSANTA
(ANSA) - "Di boom ricordo solo quello degli anni Sessanta in Italia; altri boom non ne vedo". Così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha replicato ai cronisti che gli chiedevano un commento sul "boom di Grillo" alle Comunali.

GIORGIO E CLIO NAPOLITANOe

2 - NAPOLITANO,DA ELEZIONI RIFLESSIONE SU GOVERNABILITA'
(ANSA) - Dalle elezioni escono "motivi di riflessione per le forze politiche e per i cittadini sul rapporto con la politica e sui problemi di governabilità oggi a livello lOcale". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano commentando con i giornalisti le elezioni comunali di ieri.

GRILLO MOVIMENTO 5 STELLE

"Una volta si diceva che - ha spiegato il Capo dello Stato avvicinato ad una mostra sui 50 anni di Poste Italiane - le elezioni amministrative avevano un rilievo essenzialmente locale; questo poi era vero fino a un certo punto". Comunque, ha aggiunto Giorgio Napolitano parlando con i giornalisti dei risultati delle elezioni di ieri, si è trattato di "un test piuttosto circoscritto e anche il numero degli elettori chiamati a votare non è stato grandissimo". Ciò non toglie, secondo il presidente, che vi siano "motivi di riflessione per le forze politiche, per i cittadini, per tutti".

Una riflessione è quindi necessaria "sul rapporto con la politica e sui problemi di governabilità, oggi a livello locale". Problemi di governabilità, ha aggiunto Napolitano, "che come abbiamo visto in Europa si pongono a livello nazionale anche in diversi Paesi". Chiarissima l'allusione alla situazione della Grecia che, appena uscita dalle elezioni nazionali, non riesce ad esprimere una maggioranza e rischia un rapidissimo ritorno alle urne con i mercati sempre più all'attacco.

ERDOGAN

3 - IN CORSO VERTICE INTERGOVERNATIVO ITALO-TURCO A VILLA MADAMA
(LaPresse) - È in corso a villa Madama il vertice intergovernativo italo-turco, presieduto per l'Italia dal presidente del Consiglio Mario Monti e per la Turchia dal primo ministro Recep Tayyip Erdogan. Al tavolo sono presenti due folte delegazioni di ministri dei due paesi. Al termine del vertice è prevista la firma di accordi bilaterali sul comparto energia, in materia di affari esteri (legati all'ingresso di Ankara nell'Unione europea) e protocolli di competenza dei ministeri di economia, ambiente, interni e lavoro. Poco dopo le 14 Monti ed Erdogan terranno una conferenza stampa congiunta.

4 - AMMINISTRATIVE, CASINI: MODERATI SOTTO CUMULO MACERIE, ORA RIFLETTERE
(LaPresse) - "I moderati sono sotto un cumulo di macerie, non vedo perche dovrei essere contento. I partiti tradizionali sono usciti sconfitti: ora serve una riflessione generale su tutto e anche io sto avviando una riflessione personale". Così il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, commenta i risultati delle amministrative a margine di un convegno all'Auditorium della Conciliazione, a Roma.

BUTTIGLIONE CESA CASINI

5 - AMMINISTRATIVE, CASINI: ORA ANDARE OLTRE IL TERZO POLO
(LaPresse) - "C'è da andare molto oltre l'Udc, molto oltre il terzo polo". Così il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, commentando i risultati elettorali, a margine del consiglio nazionale del partito. Casini ha inoltre sottolineato la necessità che la politica si fermi per riflettere su quanto sta accadendo: "Io rifletto, sto riflettendo, in politica ogni tanto bisogna fermarsi a pensare". E lasciando i cronisti, per ribadire il concetto ha detto: "Adesso me ne andrei, quasi, in un eremo per poter pensare meglio".

6 - SENATO: IDV LASCIA CAPIGRUPPO PER MANCATE DIMISSIONI MAURO
(ANSA) - "Ho abbandonato la Capigruppo, come avevo anticipato al presidente Schifani, in segno di protesta per la persistente presenza di Rosy Mauro nella carica di vice presidente del Senato mentre dovrebbe dimettersi". Lo riferisce ai cronisti il capo gruppo dell'Idv Felice Belisario. "Questo - spiega - non ci consente di partecipare alla Capigruppo perché non è possibile avere una persona abbarbicata alla poltrona, che rappresenta solo sé stessa di questi tempi. Non vogliamo essere complici di questa situazione".

ROSI MAURO

7 - FISCO:ROMA DICE ADDIO AD EQUITALIA, DA GENNAIO 'AEQUAROMA'
Monica Savatteri per l'ANSA - La nuova faccia dei tributi del Campidoglio. La capitale dice addio ad Equitalia, e a dicembre, porrà fine alla collaborazione con la società al centro di polemiche. La spinta verso un 'fisco sociale' sembra essere quella di evitare una imposizione uguale per tutti che, però, diventa discriminatoria quando chi non paga non lo fa per il gusto di evadere. E oggi, il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha annunciato che "dalla fine di quest'anno chiuderemo ogni rapporto con Equitalia e sarà Aequa Roma a riscuotere operando in stretto rapporto con le categorie produttive per non creare una realtà cieca". In questo modo si differenzieranno, ha spiegato il sindaco, "gli evasori dalle persone che hanno problemi oggettivi e non possono essere uccise dal fisco".

equitalia marchio

In pratica, in base alla legislazione attuale, l'attività di Equitalia-Gerit della quale Roma Capitale si avvale per il recupero coattivo di crediti, deve cessare di svolgere il servizio di riscossione coattiva per gli Enti locali a decorrere dal primo gennaio 2013. Per questo, con una memoria di giunta del 26 luglio scorso, Roma Capitale ha indicato l'intenzione di affidare ad Aequa Roma l'attività di riscossione dalla fine del 2012 anche se, a quanto si apprende, si sta cercando di accelerare i tempi. In questo modo ci sarà la possibilità di graduare l'azione di riscossione in funzione delle caratteristiche dei cittadini-debitori "in quanto Aequa Roma agisce in modo più integrato e vicino al territorio e quindi ai suoi abitanti".

ALEMANNO

In pratica, il nuovo 'fisco sociale' non guarderà in modo indiscriminato a chi gli deve dei soldi ma farà delle distinzioni per evitare casi drammatici come quelli che si stanno verificando sempre più spesso in Italia. E anche la Regione Lazio si sta strutturando con una società di riscossione propria. "A dicembre -ha spiegato la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini- abbiamo depositato una proposta di legge che è già in commissione. Naturalmente anche al di la della grande questione che oggi investe Equitalia - ha spiegato Polverini - anche rispetto ai fatti di cronaca recentemente accaduti, abbiamo bisogno di dotarci di un servizio per le nuove funzioni che le Regioni hanno acquisito con il federalismo".

ROBERTO ADINOLFI

8 - SPENDING REVIEW: 95MILA MESSAGGI CITTADINI A GOVERNO
(ANSA) - Sanità, Enti locali, "auto blu", tetti agli stipendi, risparmio energetico, consulenze, pensioni: sono i temi su cui si concentrano le oltre 95.000 segnalazioni sulla spending review inviate dai cittadini in una settimana, una media di 1 messaggio ogni 2 secondi. Ne dà notizia un comunicato di Palazzo Chigi.

9 - GAMBIZZATO GENOVA: POSSIBILE TUTELA PER DIRIGENTI ANSALDO
(ANSA) - Il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica sta valutando l'eventualità di proporre al Viminale la scorta o un servizio di tutela per Roberto Adinolfi, il dirigente di Ansaldo Nucleare ferito in un agguato ieri mattina. La proposta di una tutela potrebbe essere avanzata anche per altri dirigenti di Ansaldo.

10 - AGCOM, CATRICALÀ: NON SARÒ PRESIDENTE, MI SENTIREI UN DISERTORE
(LaPresse) - "Non andrò a presiedere l'autorità delle comunicazioni. Ne sarei onorato ma mi sentirei un disertore". Lo scrive sul suo profilo Twitter il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, commentano l'ipotesi di una sua candidatura alla presidenza dell'Agcom.

PASSERA CATRICALA

11 - PALERMO; FERRANDELLI, ORLANDO E' UN CIALTRONE
(ANSA) - "Orlando è un cialtrone". Parole di Fabrizio Ferrandelli (Pd, Sel e altre liste) che, con circa il 17 per cento, sfiderà al ballottaggio Leoluca Orlando (Idv, Verdi e Fds), primo con quasi il 48 per cento, per la poltrona di sindaco di Palermo. Ferrandelli lancia il suo guanto di sfida, scegliendo l'attacco, anche con toni duri. "Chiedo un confronto pubblico con Orlando - dice in conferenza stampa - Deve guardarmi negli occhi quando dice certe bestemmie. Io lo conosco bene per essere stato con lui tanti anni, so come lavora".

FABRIZIO FERRANDELLI

12 - GIUSTIZIA, SEVERINO: TRIBUNALI DELLE IMPRESE OPERATIVI DA SETTEMBRE
(LaPresse) - "I tribunali per le imprese dovranno essere pienamente operativi da settembre 2012, termine che sara' pienamente rispettato perché questa è una sfida che vogliamo vincere". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Paola Severino, a un convegno sul tema all'Unione industriale di Torino. "Il rispetto del termine per noi è essenziale - ha aggiunto - vorremmo essere puntuali. L'obiettivo è creare sezioni specializzate autonomamente nei venti uffici giudiziari. Vorremmo che si partisse col piede giusto".

LEOLUCA ORLANDO FESTEGGIA DOPO IL PRIMO TURNO DELLE AMMINISTRATIVE

13 - CIBUS: CATANIA, GOVERNO NON VA VERSO IMPOSIZIONE FOOD TAX
(ANSA) - "Il governo non va verso l'imposizione della Food Tax, non c'é alcuna decisione in tal senso. E, personalmente, non credo sia una iniziativa utile". Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Mario Catania, a margine dell'inaugurazione, oggi a Parma, del 16/mo Cibus. "Sono convinto - ha aggiunto il ministro - che non ci sarà una tassazione a 360 gradi di quello che impropriamente viene identificato come junk food.

Il ministro Balduzzi ha espresso un orientamento, ma non c'é cibo-spazzatura, c'é talvolta un uso improprio del cibo, e dobbiamo imparare ad avere un rapporto corretto con gli alimenti.Non credo comunque - che ci siano prossime misure di questo governo volte a tassare il junk food". "Più complessa e delicata - ha aggiunto infine Catania - la questione dell'Iva, sulla quale l'impegno ci deriva dal precedente governo. Il nostro impegno massimo è volto comunque per il rinvio, o quanto meno, l'attenuazione" di questa misura fiscale.

PAOLA SEVERINO E MARITO PAOLO DI BENEDETTO

 

 


LA PARATA DA ZAR CON BENEDIZIONE DEL PATRIARCA DIMOSTRANO COSA SIGNIFICHI PER PUTIN LA “DEMOCRAZIA” IN RUSSIA

$
0
0

Paolo Valentino per il "Corriere della Sera"

Berlusconi e PutinBerlusconi e Putin

Lo Zar ha giurato e per la terza volta si è ripreso il Cremlino. Cosa sia oggi la Russia, un Paese in mezzo al guado tra democrazia e dispotismo autocratico, l'insediamento di Vladimir Putin alla presidenza lo ha offerto graficamente, con una cerimonia ricca di simboli e suggestioni, dove memoria zarista e passato sovietico hanno come indicato limiti e ambiguità del presente democratico.

Un centro città svuotato e silenzioso ha fatto da straordinario palcoscenico per un'incoronazione senza popolo, dove solo i dignitari del regime e pochi amici venuti da lontano hanno celebrato il ritorno di Putin, scontato vincitore nelle urne di marzo. E che un uomo eletto con più del 60% dei voti debba giurare nel chiuso di una fortezza medioevale, presidiata da migliaia di soldati, è sintomatico di quanto il potere russo resti ermetico, distante e restio a una piena legittimazione popolare.

Duemila invitati hanno atteso Vladimir Vladimirovich, distribuiti nelle sale d'onore del Cremlino: San Giorgio, Sant'Alessandro e quella tutta d'oro di Sant'Andrea. La guardia a cavallo lo ha atteso in tenuta da parata: per caso o per scelta, indossava la storica uniforme del 1812, quando regnava lo Zar Alessandro I, vincitore di Napoleone e dei francesi. Putin ha giurato sulla nuova Costituzione davanti a Valery Zorkyn, capo della Corte Suprema. Ma a ricordare che tutto si tiene nella grande matrioska russa, è venuto l'emozionante Coro dell'Accademia Militare di Mosca, che ha intonato l'inno nazionale, bellissimo e invariato, dall'Urss alla Russia.

Berlusconi e Putin piu pilu per tutti LE PORTE DELLA SALA DI SAN GIORGIO E DELLA SALA DORO VENGONO APERTE PER VLADIMIR PUTIN

Poi i discorsi, che a Silvio Berlusconi, sorridente in prima fila accanto al patriarca Kirill e all'ex cancelliere Gerhard Schröder, sono stati tradotti da una bionda signora sussurrante. Prima Dmitrij Medvedev, che Putin ha già rinominato primo ministro e ha offerto una narrativa democratica e liberale dei propri 4 anni al vertice, forse col pensiero rivolto al suo futuro politico.

Poi il nuovo sovrano, che ha definito l'obbligo di servire il Paese e il popolo come «il senso e lo scopo della mia vita». I prossimi anni, ha detto Putin, «saranno decisivi per la Russia». Occorrerà costruire una nuova e moderna economia, «diventare leader e centro di gravità di tutta l'Eurasia».

Obiettivi raggiungibili solo se «resteremo uniti, agiremo insieme, ameremo la nostra patria, rafforzeremo democrazia, diritti e libertà costituzionali». E ancora, Putin dixit, «vogliamo vivere in un Paese democratico, dove ognuno abbia l'opportunità e la libertà di valorizzare il proprio talento e lavoro, una Russia di successo rispettata dal mondo come partner affidabile, onesto e prevedibile».

Berlusconi e PutinBerlusconi e Putin

Parole in contrasto con i 300 fermi di oppositori, compiuti ancora ieri dalla polizia (dopo i 450 del giorno prima) nelle poche zone del centro accessibili ai pedoni. Sembra che molti sedessero in caffè all'aperto, ostentando il nastro bianco del movimento anti-Putin.
Nulla comunque ha turbato il rito nella fortezza, proseguito con la parata sulla Piazza delle Tre Cattedrali. Poi la benedizione di Kirill, dentro l'Annunciazione, la chiesa di famiglia dei Romanov. Ed è stato l'attimo familiare di Vladimir Vladimirovich, che ha baciato tre volte una triste e stranita Lyudmilla, la moglie riapparsa dopo mesi di assenza e voci su un matrimonio ormai a pezzi.

PUTIN E MEDVEDEV PER LO SCAMBIO DI POLTRONE VLADIMIR PUTIN ALLA FESTA PER IL SUO GIURAMENTO DA PRESIDENTE APPLAUDITO DA SILVIO BERLUSCONI

Sono bastate poche ore perché Putin desse il segnale di avere di nuovo in mano le redini. Il nuovo presidente ha lanciato una serie di ukaze: entro il 2020, il governo dovrà creare 25 milioni di posti di lavoro, entro il 2018 i salari reali dovranno aumentare del 50% e l'esercito dovrà modernizzare il 70% dell'arsenale. Roba da far morire d'invidia i paladini della crescita in Europa. «Ma per farlo - spiega il politologo Gleb Pavlovski - gli servirebbe il petrolio a 180 dollari il barile».

 

 

LE 24 POLTRONE DI ANTONIO MASTRAPASQUA - GIULIETTO CHIESA: “QUANTE ORE HA LA SUA GIORNATA?”...

$
0
0

Giulietto Chiesa per "la Voce delle voci"

Antonio Mastrapasqua (Inps) Antonio Mastrapasqua

Se esistesse un Don Abbondio dei nostri tempi, alla domanda: "Chi è Antonio Mastrapasqua?", non potrebbe rispondere come a proposito di Carneade. Potrebbe, incrociando le braccia dietro la schiena, rispondere soltanto cosi': "beato lui".

Antonio Mastrapasqua e' infatti, fino a prova contraria, un recordsman, un imbattibile. Non per il reddito che, diciamocelo francamente, non e' nemmeno paragonabile a quello della ministra guardasigilli Paola Severino, che vanta circa 7 milioni all'anno. Ottenuti spellando vivi i suoi clienti di cause legali variopinte. I quali, potendo pagare quel po po' di parcelle, devono essere, a loro volta, degli spellatori dei rispettivi clienti.

Il povero Antonio Mastrapasqua guadagna soltanto 1,2 milioni di euro all'anno, circa 4,4 miliardi di vecchie lire. Ma la differenza sta nel fatto che gran parte dei suoi redditi il nostro ex Carneade la spilla dal denaro pubblico, o semipubblico. Anzi la spilla utilizzando i denari del pubblico, in prima battuta: in qualita' di Presidente dell'Inps.

GIULIETTO CHIESA Antonio Mastrapasqua

Benemerita e perfettamente legale attivita', per la quale e' stato nominato dal governo. Da quale governo non importa, essendo stati, in questi decenni, tutti uguali. Se non fosse che l'elenco delle sue presidenze, vice-presidenze, include anche Equitalia, la nota impresa cacciatrice di evasioni, anch'essa di fatto pubblica, poi Equitalia Nord, Equitalia Centro, Equitalia Sud.

E fanno cinque. Invito i lettori a immaginare quante poltrone possono essere distribuite stando in posti come quelli, quante prebende se ne possono ricavare, quante alleanze si possono inventare e gestire. Sarebbe interessante, ma non abbiamo tempo di farlo noi, andare a vedere quali gettoni e quanti ricava dalle riunioni dei rispettivi consigli di amministrazione.

Ma ancora piu' interessante sarebbe fare i conti del tempo che impiega nel partecipare agli stessi. Non sono noccioline, sicuramente. La cosa piu' inverosimile e' il tempo. Quante ore ha il giorno di Antonio Mastrapasqua? Dobbiamo chiedercelo, perche', altrimenti, dovremmo giungere alla conclusione che Mastrapasqua e' un banale truffatore, che prende stipendi a tradimento. E noi questo non osiamo neppure pensarlo.

Ma continuare nell'elenco offre amene sorprese. Perche' Antonio Mastropasqua e' anche dirigente di Italia Previdente, di Eur Spa, di Eur Tel, di Eur Congressi Roma, di Coni servizi Spa, di Autostrade per l'Italia, di Fandango, di Telecom Italia Media. E fanno tredici. Allora uno si pone questioni che sconfinano dalla finanza alla filosofia. Ma quali sono le caratteristiche morfologiche del signor Mastrapasqua? Qual e' la sua intima natura? Altro che Carneade! Qui ci vuole uno studioso di antropologia. Siamo di fronte a un personaggio epico, leonardesco, poliedrico, fantastico.

ANTONIO MASTRAPASQUA GABRIELLA ALEMANNO - copyright PizziPAOLO GARIMBERTI e

A vederlo non sembra un superuomo, anche se si sa che frequenta associazioni di canottieri sulle rive del Tevere, avendo come vicino di armadietto Paolo Garimberti in persona. Con queste capacita', infatti, dev'essere in grado di condurre, da solo, un "otto con timoniere", poiche' deve avere, sotto la giacchetta, non due ma sedici braccia, capaci di firmare simultaneamente assegni bancari, documenti riservati, relazioni di attivita', dare ceffoni ai figli, se ne ha, sorreggere la moglie (che, a sua volta, controlla i conti della Rai, cioe' porta a casa un altro sontuoso stipendio e ulteriori gettoni di qualche altro consiglio di amministrazione di ente benefico).

Ma voi non penserete che sia finita qui, spero. L'elenco dell'infaticabile moltiplicazione dei pani e dei pesci di questo divo del lavoro non si ferma a tredici. Lui e' anche nel consiglio di amministrazione di Quadrifoglio, di Telenergia, di Loquendo, di Aquadrome. E fanno diciassette.

Avete presenti i dendriti? Sarebbero quelle strutture ramificate dei cristalli, che riproducono processi di infinita moltiplicazione, si manifestano sullo schermo di un computer, dando l'impressione di precipitare nell'infinitamente piccolo. Ecco, Antonio Mastrapasqua e' probabilmente un dendrite umano, anzi disumano. Una specie di virus capace di insinuarsi in ogni piega della pubblica amministrazione e dei suoi derivati parassitari, succhiando da ogni cellula qualche cosa.

Esistono virus di questo tipo, che si raddoppiano ogni venti minuti e che possono addirittura evolversi, raddoppiando. Ma temo che nemmeno questa escursione matematica sia adeguata alla fantasmagorica capacita' di Mastrapasqua. Il quale e' anche nel consiglio di amministrazione, o forse revisore dei conti, o magari presidente onorario (sempre a gettoni, s'intende, come immagino probabile) di Mediterranean Nautilus Italy, di ADR Engineering, di Consel, di Groma, di EMSA Servizi, di Telecontact Center, di Idea Fimit SGR. E fanno ventiquattro (24).

ANTONIO MASTRAPASQUA E MARIA CRISCUOLO GIANNI LETTA

Da questo approdo, nel quale ci si puo' gettare in mare, sconsolati, si potrebbe anche tentare di salpare verso altri lidi. Ma da quale abisso d'indecenza proviene questo quadro? Non parlo del dendrite Mastrapasqua. Egli altro non e' che il ritratto dell'individuo infelice e avido, afferrato dalla coazione al denaro e al potere. Pensate alla tristezza sconfinata di uno che ha a che fare con tutta quella gente; che deve vivere in mezzo agli squali; che non ha neanche un minuto di tempo per fare un sudoku in bagno; che morira' straricco senza poter confessare a nessuno di avere vissuto.

Penso a chi ha permesso tutto questo. A chi ha messo al vertice dell'Inps, cioe' a tutela del lavoro di milioni e milioni di italiani, un manichino di questa fatta. Mastrapasqua e' il ritratto fedele di una classe dirigente. Da questa gente non potremo ricavare nulla di buono per noi.

Questi non sono riformabili, non sono emendabili, non sono nemmeno scusabili. Sono soltanto pericolosi. Vanno cacciati via. A forconate, se non c'e' altro modo.

 

 

PASQUINO 2.0 - IL CONTROPOTERE DEL WEB, OPPOSTO ALLA POLITICA, SI CHIAMA “TRANSPOLITICA”

$
0
0

Massimiliano Panarari per "la Stampa"

LA SORA CESIRA

Non solo antipolitica. Sempre di più, in ogni occasione elettorale della nostra postmodernità, si rinnova l'appuntamento con una sorta di riedizione continua della «fantasia al potere», una «politica Ogm», geneticamente modificata per sbeffeggiare singoli avversari o apparati partitici, ma anche per incidere direttamente sull'opinione pubblica.

NOI CI ACCAMPIAMO COSi IL MOVIMENTO DI OCCUPY WALL STREET FA IL VERSO A OBAMA

Lo abbiamo appena visto nel fiorire di reinvenzioni e parodie contro Sarkozy circolate sul «Réseau» (come i francesi chiamano il Web), dal Pacman (il famoso e archetipico videogame dell'Atari), con Hollande che si mangia Sarkò, al «film di congedo» di quest'ultimo, dove nei titoli di coda scorrono i nomi dei «plutocrati», i grandi ricchi che avevano sostenuto l'ascesa dell'ex presidente della rupture.

Siamo un po' nel genere «Davide contro Golia», dove il gigante coincide, naturalmente, con la formidabile potenza di fuoco dello spin doctoring e del marketing politico-elettorale divenuto il vero primattore delle campagne per l'elezione dei candidati. E poi, via via, la creatività dissidente virale e via Internet ha preso slancio, per criticare innanzitutto, ma anche, alla fin fine, come freccia in più nella faretra di certi candidati contro quegli altri che vengono più efficacemente bersagliati dal popolo della Rete (come documenta, tra gli altri, l'attentissimo blog Nomfup, specializzato su queste tematiche).

RIVISITAZIONE DI UN VIDEOGAME IN CUI HOLLANDE MANGIA SARKOZY

«Davide contro Golia», precisamente perché chi di comunicazione colpisce, di comunicazione perisce. Capitò a quel mago della comunicazione che era Tony Blair, il cui cognome, dopo lo scoppio della guerra in Iraq, venne storpiato, all'interno di finti manifesti elettorali, in «b-liar», «bugiardo», e ritratto nelle fattezze temibili e inquietanti del Penguin acerrimo rivale di Batman.

LEX PRESIDENTE SARKOZY IMBOCCATO DA UNA MANO ESTERNA ALLO SCHERMO

È successo, in Italia, con la saga di Alemanno e la nevicata su Roma. C'era, allora, da una parte, la comunicazione «ufficiale» delle televisioni generaliste con i loro talkshow, a cui si era principalmente affidato il sindaco romano e, dall'altra, tutto un proliferare di falsi Twitter del sindaco che invitava a evacuare la città (impartendo istruzioni dopo una presunta «fuga» a Milano), di battute rimbalzate da un account Facebook all'altro, di finti video e parodie più o meno feroci, fino alla rivisitazione della canzone-tormentone di Lady Gaga Alejandro, convertita in Alemanno dalla blogger Sora Cesira. Mentre, dalla parte opposta della barricata, e qualche tempo prima, sempre sulla Rete aveva spopolato un altro celebre video parodistico, questa volta a favore, ovvero «Il meraviglioso mondo di Pisapie», risultato un'efficientissima arma a disposizione degli agit-prop della «rivoluzione arancione» milanese.

IL NOME DI BLAIR STORPIATO IN B LIAR BUGIARDO

Per spiegare questa esplosione di «politica internettiana creativa» si può, così, fare ricorso a un aspetto di lunga durata: ovvero, la tradizione dello sberleffo nei confronti del potere e dei suoi esponenti che costituisce, da tempo quasi immemorabile, una delle componenti essenziali della cultura popolare (che oggi potremmo anche chiamare, senza particolari problemi, «pop»), chiaramente riveduta e corretta in chiave di immaginario postmoderno (come certi manifesti anti-finanza del movimento Usa di Occupy Wall Street che fanno il verso a Obama).

FALSO MANIFESTO ANTI PISAPIA

Ma, a ben guardare, questi fake e falsi rappresentano, giustappunto, anche la manifestazione di un fenomeno che, per mezzo del Web, sta reinventando, in maniera liquida, l'«impegno civile». Due studiosi di mass media, Derrick de Kerckhove e Vincenzo Susca, l'hanno ribattezzato «transpolitica», e consiste, in buona misura, proprio in una «sovversione» creativa e simbolica di messaggi e contesti politici (di marca decisamente situazionista), fatta circolare via Web, costruendo una comunità e, talvolta, arrivando a supportare e fornire linfa creativa a un'opposizione organizzata (come nella Russia di Putin).

ALEMANNO IN UNA BOULE a NEIGE VITTIMA DELLA NEVICATA SU ROMA

Insomma, fantasia come contropotere e ironia dissacrante - rigorosamente da non confondere con il «burlesque» recentemente (e inopinatamente) entrato nel lessico politico - capaci di rimbalzare sui media generalisti e di generare così non soltanto flussi di comunicazione, ma anche di beffarda «coscienza politica». In attesa, chissà, che la fantasia al potere ci arrivi davvero - magari, come hanno pensato i nostri vicini transalpini, proprio sotto le sembianze di Mr. «Normal» Hollande...

 

LE GOLE PROFONDE DEL BUNGA BUNGA - “A CENA C’ERA ANCHE UNA RAGAZZA BIONDA, CHIAMATA NOEMI”…

$
0
0
sabina begansabina began

1- SABINA BEGAN: "BERLUSCONI? LO AMO ANCORA, VORREI FARE UN FIGLIO CON LUI!". "UNA VOLTA GLI HO ANCHE BACIATO I PIEDI". "MINETTI LO HA SFRUTTATO, POI INSULTATO. UNA BRUTTA PERSONA".
Radio 24 - Sabrina Began, meglio nota come l'ape regina nelle feste di Silvio Berlusconi, ai microfoni de La Zanzara su Radio 24, svela: "Io Silvio l'ho sempre amato e lo amo ancora. E' stato l'uomo più importante della mia vita e ora che e' meno impegnato vorrei fare un figlio con lui. A differenza della Minetti - dice Sabina Began a Radio 24 - che lo ha solo sfruttato io l'ho amato davvero." Poi, ricordando alcuni momenti del recente passato aggiunge: "A Silvio ho pure baciato i piedi. Stavamo passeggiando a piedi nudi nel parco e gli ho baciato i piedi. I suoi piedi sono belli e profumati. E' un uomo eccezionale. E' superman"


2- RUBY, PARLA LA PENTITA DEL BUNGA BUNGA
Piero Colaprico per "la Repubblica"

IMANE FADIL AL TRIBUNALE DI MILANO L AVVOCATO PECORELLA AL PROCESSO RUBY

L´udienza di ieri è una pesante smentita a Silvio Berlusconi: «Mandate al bunga bunga le vostre figlie, da me si ride, si scherza, non accade niente di male», diceva l´ex premier. Ecco ieri entrare in aula due ragazze che non si conoscono, che provengono da ambienti ed esperienze diverse, e hanno raccontato quello che hanno visto e sentito. E avuto il coraggio, a differenza di altre, di dire.

Una, Chiara Danese, timida e bionda, che sognava miss Italia e un contratto da meteorina con Emilio Fede, aveva diciott´anni compiuti da poco quando si sedette alla tavola di Arcore. Immaginava una «cena elegante», ma dopo poco era talmente «imbarazzata», e impaurita, da sentirsi male e «piangere». E, nel rievocare una delle scene peggiori, quella delle altre invitate che a tavola si passano l´un l´altra una statuetta con un gigantesco fallo, fatta portare da Berlusconi, e alcune mimano rapporti orali, torna a piangere, tanto che l´avvocato Niccolò Ghedini le passa un fazzoletto.

AMBRA BATTILANA E CHIARA DANESE AL TRIBUNALE DI MILANO sabina began

L´altra, Maria Makdoum, occhi lucenti, danzatrice del ventre, aveva vent´anni quando entrò nella «sala bunga bunga». Credeva di sostenere una specie di provino per la tv, rimase (parola sua) «inorridita» quando si accorse delle altre ragazze che «toccavano e si facevano toccare nelle parti intime dal presidente Berlusconi».

La pazienza paterna del pubblico ministero Antonio Sangermano, e l´intervento del giudice Giulia Turri, che ha invitato a «superare le timidezze», sono stati decisivi per aiutare soprattutto Chiara a raccontare in tempi ragionevoli la sua serata-incubo. Con il piccolo prologo: aveva partecipato a un casting di Emilio Fede, insieme a un´altra miss, Ambra Battilana.

sabina begansabina began

Fede aveva dato l´okay e invitato subito le due aspiranti vallette del meteo del suo tg al ristorante: « Fede mi fece alzare, mi mise le mani sui fianchi, mi fece girare, sì, in mezzo alla gente che cenava». L´invito a Villa San Martino arriva velocissimo. Berlusconi è gentile e galante con le nuove ospiti, ma «Fede gli dice: "Tu mangia nel tuo piatto e io nel mio", come se ci fosse una contesa che ci riguardasse».

Chiara ha gli occhiali da secchiona su un volto infantile. Aveva spiegato al tribunale che studiava «Estetica». In realtà: «Volevo dire "estetista"». Con un vocabolario povero, rievoca le «barzellette sconce», poi il cameriere che porta la celebre porno-statuetta: «C´era chi scopriva il seno, le ragazze andavano da Berlusconi, si facevano toccare, lo toccavano, cantavano "Meno male che Silvio c´è"». A lei e Ambra, «scioccate», l´ex direttore del Tg 4 «dà delle gomitate per farci reagire».

È un crescendo. Le ragazze «si rivolgevano a Berlusconi chiamandolo «papi» e lui rispondeva chiamandole «le mie bambine». Quando l´allora presidente del Consiglio grida «"Siete pronte?", le ragazze rispondono "Siiiii"» e si deve andare nella discoteca del bunga bunga, le due "nuove" si agitano ancor di più: «Berlusconi allora ci porta a fare un giro per la casa, ci sono delle scale strette. Sento la sua mano sul sedere, gli ho fatto capire che non gradivo».

NICOLE MINETTI PRIMA DEL BUNGA MODELLA PER UN HOTEL DI RIMINI Ruby gnam

Può tutto questo essere definito «burlesque»? Nella «disco» di Arcore, Nicole Minetti fa uno strip, «è l´unica che resta nuda». Le altre, alcune travestite da infermiere, cercano di coinvolgere Chiara nel baccanale: «Mi toccano, cercano di levarmi la giacca». Lei punta i piedi: «Abbassavo lo sguardo, le ragazze si strusciavano su Berlusconi e Fede, e loro due le toccavano nelle parti intime. Mi veniva da piangere». Chiede di andare via: basta. Fede allora fa due cose: «Dice: "Scordatevi di diventare meteorine"».

E poi, quando le accompagna in macchina, e c´è l´autista presente, aggiunge: «Siete state brave, avete superato una prova, non vi siete comportate da puttane come le altre».
Più spedita di Chiara, nell´aula del processo Ruby-Silvio è stata ieri Maria Makdoum. Era nell´estate del 2010 ospite di Lele Mora e credeva di partecipare a un evento «importante». Scoprì invece ad Arcore che c´erano una ventina di ragazze, tra le quali «una bionda, chiamata Noemi». Quando cominciano i balli e i «toccamenti, e partecipavano tutte a giochi erotici, non ho ballato né mi sono fatta toccare».

Noemi Letizia da OggiMINETTI

Il giorno dopo litiga a brutto muso con l´ex agente, attualmente detenuto da oltre dieci mesi per bancarotta. È un passaggio che il pm sottolinea: «Mora mi diceva che per sfondare nel mondo dello spettacolo bisogna pagare un prezzo, vendere il proprio corpo. .. andare a letto con Berlusconi, Fede e altri ospiti, e che io ero troppo rigida». Rigida?
Sarà un caso, ma chiunque si sia ribellato allo «ius berlusconiano» ha salutato la possibilità del «lavoro». A chi non s´è venduta, è rimasto comunque, come ammette Chiara, «un senso di vergogna». Davvero è questo il «burlesque»?

 

 

ADDIO PADANIA? - ALLE AMMINISTRATIVE, IL CARROCCIO PERDE I SUOI AVAMPOSTI STRATEGICI…

$
0
0

Giovanni Cerruti per "la Stampa"

BOBO MARONI DA CORONA STARS

Appena Bobo Maroni mette il vivavoce, da via Bellerio partono i «Bravo Flavio», «Complimenti», «Sei un grande». Si affollano in tanti, per farsi sentire dal sindaco di Verona. È l'evviva della Lega, che da queste elezioni se la cava grazie a Tosi. Si affollano in tanti meno uno, proprio lui, Umberto Bossi. E si può capire. Nella città meno bossiana ha vinto il leghista meno bossiano, quello che ha rischiato almeno tre volte l'espulsione, «quello che ha portato i fascisti nelle nostre sedi e vuole spaccare la Lega», quello che ha dovuto minacciare di andarsene pur di andare al voto di ieri come voleva lui. E ha stravinto.

Non ci fosse Tosi le facce di via Bellerio sarebbero quelle dei contabili della moria di sindaci leghisti. Addio a Cassano Magnago, dove è nato Bossi. Addio a Mozzo, dove vive Roberto Calderoli. Addio a Monza, dove Bossi ha chiuso la campagna elettorale e resterà imperituro ricordo del fugace trasferimento di un paio di ministeri alla Villa Reale, nelle intenzioni fulgido esempio di federalismo amministrativo. Però vittoria a Mortara, a Rovato, a Cittadella. Avevano 159 sindaci, fino a ieri. E solo nel pomeriggio di oggi concluderanno il calcolo di quanti pochi son rimasti, dei molti persi, di quanti al pericoloso ballottaggio.

UMBERTO BOSSI

Ma grazie a Tosi alle sei e mezzo del pomeriggio può cominciare la rapida conferenza stampa di chi l'ha scampata. Si può annotare che cambiano i protagonisti, non c'è Bossi e nemmeno Calderoli. L'unico dei fedelissimi presenti è il senatore Giovanni Torri, che però resta in portineria e non si pronuncia: «Commentare in questi momenti è come mangiare una scodella di m... con le bacchette cinesi». Nella sala al primo piano ecco il mantovano Gianni Fava, il trentino Maurizio Fugatti, il senatore Massimo Garavaglia. Sono loro gli apripista, e da adesso tocca a Bobo Maroni. Affatto mesto, anzi. «La Lega sopravvive, e con successi clamorosi».

Ci vuol mestiere per evitare l'elenco dei sindaci leghisti ora disoccupati, e così Maroni vira subito su Verona. «È il successo di un modello di candidatura leghista che allarga il consenso e può rappresentare la fase nuova. È un caso molto interessante che vogliamo approfondire. Dobbiamo muoverci sul territorio al di fuori della Lega. Penso che questa sarà la strada per il futuro. Si vedrà dove potremo applicare questo modello, ma come dice una pubblicità: no limits». Sarebbe, questo, il Partito del Nord. O la Lega primo partito del Nord. «A ben guardare - dice Maroni in serata - Tosi ha anticipato lo sfaldamento del berlusconismo».

UMBERTO E RENZO BOSSI AL SEGGIO

Dovrebbe esser questo, il modello Verona. Da qui alle prossime elezioni politiche, poco più di un anno di tempo per pescare in quell'area elettorale. Ma se questa è la «fase nuova» ci vorrebbe pure una «Lega nuova», credibile, che si metta a correre su un progetto politico realizzabile, non sui miraggi di Padania e Pontida o di un paio di ministeri da spostare in Brianza. E qui si arriva ai prossimi appuntamenti, ai congressi dei leghisti veneti e lombardi e infine, il 30 giugno, al congresso federale. La nuova Lega di Maroni e Tosi se ha da nascere e deve nascere lì. E sarebbe la fine della Lega di Bossi, già ammaccata dal voto di ieri.

Il «modello Verona» a Bossi non è mai piaciuto, l'ha boicottato fino all'ultima ora utile e pare si sia arreso solo per stanchezza. Fino alle otto di sera, quando ha lasciato via Bellerio, il vecchio Capo non aveva voluto commentare. Nella sua stanza, con Maroni, qualcosa sul congresso si sono detti, certo, ma con Bossi nulla può essere definitivo. Può aver sostenuto che non si ricandida, e poi qualche ora dopo annuncia che vuole ricandidarsi. Maroni, da oggi, a Roma con tutti i parlamentari, potrebbe dire cosa ne pensa di un'eventuale ricandidatura di Bossi. L'aveva promesso venerdì, che la mantenga non è detto.

RENZO BOSSI - TROTA E ROSI MAURO

In conferenza stampa se l'è cavata evitando quell'elenco di sconfitte. «Abbiamo pagato un prezzo legato a vicende che hanno avuto molto spazio sui giornali, ma nonostante questo la Lega sopravvive». Insomma, non è vero che sia finita o quasi. Non è vero che paga la fine dell'alleanza con il Pdl: «Con loro non avremmo fatto meglio». E non è vero che i voti leghisti siano finiti alle liste Grillo: «Penso che i nostri (ex) elettori non abbiano votato. E se è così sono convinto che da qui alle elezioni politiche li potremmo recuperare tutti. Noi siamo la risposta alla «Questione Settentrionale», Grillo all'antipolitica».

UMBERTO BOSSI CON I SUOI

Almeno Maroni non ha parlato di vittoria. Vale solo per Verona e un paio d'altre città. Quel che preme, o almeno così sembra, è lanciare quel «modello», la «fase nuova», la Lega nuova. Ha tentato di spiegarlo, a Bossi. E se andrà a Roma oggi il vecchio Capo se lo sentirà ripetere da parecchi altri parlamentari. «Devo parlare del congresso con Maroni», l'avevano sentito dire venerdì sera, prima del comizio di Monza, al deputato bergamasco Giacomo Stucchi. Perché è il congresso, da ieri, a turbare Bossi e chi ancora lo vuol mandare avanti. Ma se si candida rischia davvero di perdere. Il «modello Verona» non prevede Bossi segretario.

 

Viewing all 338329 articles
Browse latest View live