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OGGI IN GRECIA (DOMANI IN ITALIA?): EURO ADDIO - VOTO-STANGATA PER I PARTITI CHE SOSTENGONO I TAGLI DELLA BCE

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B.Arg. per Corriere.it

Un terremoto scuote la Grecia. Secondo il primo exit poll i partiti che hanno sostenuto il governo di Lucas Papademos sono stati puniti alle urne. Tanto che i socialisti del Pasok (13-17%) potrebbero essere scalzati da Syriza (15,5-18%), coalizione di estrema sinistra contro il piano di rigore imposto al Paese dalla Troika.

LA GRECIA AFFONDAPAPADEMOS E ANGELA MERKEL

In testa rimane Nuova Democrazia (17-20%) che però non riuscirebbe, almeno con questi risultati, a formare un governo. Un voto di rabbia e stanchezza. E che premia anche la formazione Alba D'Oro, di ispirazione neofascista, arrivando all'8 per cento.

GLI ATTACCHI- Gli stessi militanti che in mattinata hanno minacciato elettori in alcuni seggi di Atene. «Sono arrivati in auto. In una quindicina hanno bloccato la strada. Poi all'interno dei seggi hanno minacciato e insultato elettori e rappresentanti di sinistra».
La denuncia il partito Antarsya.

Due attacchi sono stati confermati dalla polizia che però ha deciso di non fornire dettagli. Oltre agli episodi denunciati ad Atene, gli abitanti di due piccoli villaggi nella regione di Trikala (nordovest della Grecia) hanno annunciato che non voteranno per protestare contro le conseguenze della generale austerità.

GRECIA SCONTRI DI PIAZZA jpeg

IN PARLAMENTO- Un'ombra scura aleggia sul Paese. Il partito Chrissy Avhi, guidato da Nikolaos Michaloliakos, rischia di fare il pieno di voti. Confermando una tendenza europea verso l'estremismo di destra, come è successo in Francia con il 18 per cento ottenuto da Marine Le Pen al primo turno.

MARIO MONTI LUKAS PAPADEMOS

Intanto Syriza, di Fotis Kouvelis, scalza il Pasok e diventa il secondo partito dimostrando che chi ha appoggiato il governo tecnico è stato punito. L'affluenza ha visto molti giovani recarsi alle urne, loro che sono stufi di questa politica di austerity che «ci sta mangiando la vita».

Insomma, in molti guardano al Paese con il fiato sospeso, anche perché se questi risultati venissero confermati, si allontana la possibilità di formare un governo pro-euro. «Comunque vada sarà una sconfitta», per le strade di Atene il sentimento sembra essere abbastanza condiviso.

GRECIA SCONTRI DI PIAZZA jpeg

 

 


MINISTRI DE’ NOANTRI - CHE CI FACEVA PASSERA IN CASA DI LUIGI GRILLO, IL SENATORE PDL CONDANNATO IN PRIMO GRADO A 2 ANNI

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Ferruccio Sansa e Emiliano Liuzzi per Il Fatto Quotidiano,

Il superministro Corrado Passera. Poi senatori, presidenti di porti, sindaci, prefetti, generali di carabinieri e finanza, magistrati. Vertici del Cipe (Signorini), della Protezione Civile (Gabrielli). Summit in grande stile ieri a Monterosso, flagellata dall'alluvione.

Fabio Corsico Fabrizio Palenzona Corrado Passera Augusto Benessia

Molti, però, hanno storto il naso: l'incontro istituzionale è avvenuto nella tenuta di Luigi Grillo. Il senatore Pdl condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi per Antonveneta.
Non solo: all'incontro "istituzionale" c'erano persone che con le istituzioni c'entrano poco: Fabrizio Palenzona, per dire, indagato per ricettazione nella vicenda che partiva da Gianpiero Fiorani. Palenzona amico di Bisignani. Palenzona che ha tanti interessi in trasporti, grandi opere, aeroporti e autostrade. Ciò di cui si occupa Passera.

LUIGI GRILLO IGNAZIO VISCO resize

Racconta un ospite: "Dovevamo parlare di un decreto del Governo, ma ci siamo trovati a casa Grillo. C'è stata anche la degustazione dei vini". Il bianco che Grillo portò a Palazzo Grazioli per brindare con Antonio Fazio e Berlusconi. Racconta Grillo: "L'incontro nella mia tenuta non era privato".

Ecco il punto. Di cosa ha parlato con Passera? "Di sviluppo delle CinqueTerre". Forse Grillo ha mostrato all'illustre ospite la tenuta per la quale il Comune di Monterosso gli ha contestato la realizzazione di "opere edilizie senza il permesso". O forse, con il ministro per le Infrastrutture , Grillo ha parlato di Tav o TerzoValico. Grillo ne sa qualcosa: fu indagato per la vicenda, ma se la cavò con la prescrizione.

 

 

FRANCOIS HOLLANDE SEPPELLISCE L’ERA CARLÀBRUNI NEL SARKOFAGO DEI SOUVENIR

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Ansa.it

Il socialista Francois Hollande e' il settimo presidente della Quinta Repubblica francese: secondo le stime diffuse all'estero e pubblicate anche dall'agenzia France Presse Hollande avrebbe ottenuto tra il 52 e il 53,3% dei voti. "E' una grandissima gioia": sono le prime parole di Benoit Hamon, portavoce del partito socialista, alla notizia della vittoria di Francois Hollande alle presidenziali.

SARKOZY E HOLLANDE GIOCANO A CALCIOHOLLANDE E I SUOI SOSTENITORI ALLO STADIO DI BERCY

Secondo i primi exit poll, realizzati da alcuni istituti di sondaggi, Francois Hollande risulterebbe vincitore delle presidenziali francesi con il 52-53%. Lo riporta il sito del quotidiano belga Le Soir. In particolare, secondo Ipsos e Bva Hollande sarebbe al 52,5% e Sarkozy al 47,5%; secondo Tns Sofres Hollande sarebbe al 53,5% e Sarkozy al 46,5%; secondo Ifop, Csa e Harris Hollande sarebbe al 53% e Sarkozy al 47%.

Dopo aver appreso alle 19 la notizia della sconfitta, Nicolas Sarkozy ha raggiunto l'Eliseo e si è chiuso nel suo studio con i fedelissimi, il primo ministro Francois Fillon, il presidente dell'Ump, Jean-Francois Copé, e il ministro degli Esteri, Alain Juppé. Insieme con loro sta mettendo a punto il discorso che farà dopo le 20 alla Mutualité, dove lo attendono i suoi fedelissimi che ancora non si arrendono alla notizia della sconfitta che sta circolando velocissima a Parigi.

HOLLANDE FRANCOIS HOLLANDE NICOLAS SARKOZY

Secondo quanto trapela da fonti diplomatiche, sarebbe stata annullata la festa dei sostenitori di Nicolas Sarkozy organizzata stasera a Place de la Concorde. Gli exit poll che continuano a filtrare dal Belgio, intanto, e che vengono rilanciati da diverse personalità politiche e giornalisti francesi su Twitter, continuano concordi a dare un distacco a favore del socialista Francois Hollande su Nicolas Sarkozy che varia fra il 53%-47% e il 52,5%-47,5%.

 

 

VINCE HOLLANDE, SI APRE LA SFIDA IN EUROPA - GRECIA, VOTO CAOS, SALGONO I NEONAZISTI, PUNITI I ‘RIGORISTI

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Da "il Velino"

HOLLANDE E SARKOZY

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "Vince Hollande, si apre la sfida in Europa". A sinistra editoriale di Sergio Romano: "Segnali contrastanti". Sotto l'apertura due commenti: sulla sinistra: "L'agenda di Monti contro il populismo", sulla destra: "Un leader normale per tempi eccezionali". Di spalla: "L'inutile voto nell'Atene che premia gli estremisti". A centro pagina: "Affluenza in caduta: meno 6%. Oggi il verdetto sui partiti". Accanto, un commento: "Il ballo in maschera". IN basso fotonotizia: "La Juve torna campione". A fondo pagina: "La Campania schiacciata da tredici miliardi di vecchi debiti".

FRANCOIS HOLLANDE

LA REPUBBLICA - In apertura: "Hollande vince, la Francia va a sinistra". Editoriale di Bernardo Valli: "‘Monsieur Normal' e la nuova Europa". Sotto l'apertura due titoli sulle reazioni al voto francese: "La gioia di Francois: ‘Unirò questo Paese'" e "Lo sfogo di Nicolas: ‘La colpa è tutta mia'". Di spalla: "Grecia, voto caos, salgono i neonazisti, puniti i ‘rigoristi'". A centropagina fotonotizia: "Il trionfo della Juventus: è campione d'Italia". Accanto un commento: "Conte e Pirlo, il gioco è fatto". In basso: "Amministrative, affluenza al 49%". A fondo pagina un intervento di Gad Lerner: "Il pentimento del ‘Celeste'". Più a destra sempre in basso: "I petrolieri si arrendono: ‘I prezzi della benzina scenderanno'".

LUKAS PAPADEMOS jpeg

LA STAMPA - In apertura titolo e doppia fotonotizia: "Francia e Grecia cambiano l'Europa". In alto: "Juve campione, uno scudetto senza mai perdere". Accanto, a destra: "Così è nata la favola bianconera". Sotto le foto d'apertura: "Hollande: l'austerità non basta. Vittoria per lanciare la crescita" e "Atene ora rischia la paralisi. Gli estremisti in netta ascesa. A sinistra in basso commento di Cesare Martinetti: "Il ciclone di Parigi". Accanto, due riquadri: "Tremonti: ma su rigore non cambia nulla" e "Fassina: rivedere il fiscal compact". Sotto la foto sulla Grecia, commento di Stefano Lepri: "Non è il Ko dell'Unione". Poi due boxini: "La Merkel tiene boom dei pirati" e "Tadic, il filo-Ue è in vantaggio". In basso te titoli: "Quorum centrato, la Sardegna cancella 4 province"; "Napolitano: i bambini stranieri nati qui sono parte integrante dell'Italia" e "La nuova vita dei beagle tornati liberi".

PAPADEMOS E ANGELA MERKEL

IL GIORNALE - In apertura : "Elezioni shock". A sinistra editoriale di Vittoio Feltri: "C'è l'astensione ma non la fuga". Sotto l'apertura due commenti, il primo sul voto in Francia, il secondo su quello in Grecia: "Vince Hollande e nessuno ride più" e "il trionfo di chi maledice l'euro". Al centro fotonotizia: "Scudetto Juve (grazie all'Inter)". Cinque titoli allineati a centro pagina: "Se le scuole cattoliche diventano beni di lusso"; "I dubbi dei vescovi sul governo dei prof."; "Sir Grilli il golfista, lord grigio dei tecnici"; "I tagli saranno inutili senza il federalismo" e "Mentana, La7 non sarà una TeleRepubblica". A fondo pagina la rubrica di Francesco Alberoni: "Imprenditori, i veri guerrieri non mollano mai".

SARKO E CARLA

IL SOLE 24 ORE - In apertura: "Casa, il conto aumenta del 20%". A sinistra editoriale di Cristiano Dell'Oste e Gianni Trovati: "Le promesse mancate". Di spalla: "Da oggi le domande per gli sgravi Inps su premi e incentivi". Al centro: "Ecco dove la Pa può risparmiare". Sotto, l'analisi: "I pilastri di efficienza e qualità". Accanto, riquadro: Spesa pubblica oltre la media in due terzi delle Regioni". A destra tre titoli: "Energia, il governo fa dietrofront. Cambia ancora la bolletta delle Pmi"; "Sempre meno giovani negli archivi del fisco" e "Le città fanno business con l'arrivo del Giro d'Italia". In basso al centro: "Un esercito di 1,3 milioni di fantasmi sparito dal censimento". Quattro riquadri a fondo pagina: "Appuntamento con la nuova Africa; "In Europa crescono i ritardi di pagamento"; "I farmer market ampliano l'offerta" e "La riscossione allenta la morsa".

Juventus

IL MESSAGGERO - In apertura: "Francia, la svolta di Hollande". A sinistra editoriale di Giovanni Sabbatucci: "L'Europa che cambia nelle urne". Sotto l'apertura commento di Mario Ajello: "Se ne va un nemico dell'Italia". Al centro: "In Grecia voto contro l'euro". Al centro a sinistra sotto una foto di Francois Hollande: "La rivincita dell'uomo normale". Più a destra: "Test dei Comuni, affluenza in calo". Accanto commento di Marco Ferrante: "Mettere al riparo il governo Monti". A sinistra in basso: "Il Milan cade, scudetto alla Juventus, la Lazio riapre la corsa Champions". A destra in basso: "Malvestiti al primo appuntamento, meno stress e vittoria canta in amore".

IL TEMPO - In apertura: "L'Europa fasciocomunista". Sotto grande fotonotizia: "‘Monsieur normalità' conquista l'Eliseo con il 51,9% dei consensi". Tre titoli sotto la foto: "La ‘rupture' francese condanna Nicolas"; "Non serve Pericle per capire le crisi Ue" e "Comunali, per la politica è l'ultima chiamata". In alto: "Alemanno: Addio a Equitalia alla fine del 2012" e "Il Tesoro sbaglia i conti. L'Imu più cara dell'Ici.

LA MERKEL FA LA SPESA AL BANCONE DELLA CARNE

L'UNITÀ - Al centro fotonotizia sulle elezioni francesi: "Maggio francese. È svolta in Europa". A destra editoriale di Claudio Sardo: "Un giornale nuovo per voltare pagina". Sotto l'apertura analisi di Paolo Boldini: "Un calcio al rigore". Accanto: "Al voto per i sindaci. Si può cambiare". In alto: "Facebook, new economy, vecchi miliardi". In alto al centro: "Saviano: la politica è partecipazione". In alto a destra: "2040, Odissea nel computer intelligente". A sinistra: "Nostre interviste a Laurent Fabius e Franco Marini". In basso: "Juventus, festa per lo scudetto. L'Inter batte il Milan nel derby"

 

 

IL SUCCESSO DI HOLLANDE IN FRANCIA E DEI PARTITI ANTI-EURO IN GRECIA FA TREMARE LE GAMBE AI MERCATI

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1- URNE FUNERARIE PER L'EURO: LE BORSE EUROPEE CONTRO HOLLANDE E LA GRECIA
Da "Corriere.it"

HOLLANDE E I SUOI SOSTENITORI ALLO STADIO DI BERCYHOLLANDE

Apertura in profondo rosso per le borse europee dopo le elezioni in Francia e Grecia. L'indice principale Ftse Mib ha aperto in calo del 2,27% a 13,597 punti, mentre il Ftse Italia All-Share segna -1,95%. Apertura in rosso per Parigi dopo il successo elettorale del socialista Francois Hollande. L'indice principale Cac40 ha aperto in ribasso dell'1,57%. Negativi anche gli altri indici europei, sui cui pesa soprattutto il risultato del voto in Grecia.

La peggiore Francoforte, che ha aperto in ribasso dello 0,7% e ha accelerato a -2,2%. Madrid -1,56%. Deciso ribasso, con cali oltre il 2%, anche per le principali Borse asiatiche, sulle crescenti preoccupazioni per la crisi del debito. Gli investitori guardano con timore al periodo di incertezza che potrebbe ora aprirsi in Europa dopo che i risultati elettorali di ieri hanno riacceso le preoccupazioni sulla tenuta delle politiche di rigore.

hollande sarko

TITOLI DI STATO - Cresce la tensione sul mercato dei titoli di stato, con lo spread Btp/Bund intorno a 400 punti, mentre sono in forte calo le banche. L'euro, sceso questa mattina sotto quota 1,30 dollari per la prima volta dal 25 gennaio, tratta a 1,3007 (1,3109 venerdì) e 103,83 yen (104,7). Dollaro/yen a 79,84 (80,20). Il petrolio cede l'1,32% a 97,19 dollari al barile.

FRANCOIS HOLLANDE E VALERIE TRIERWEILER

IL VOTO - Molti i timori per la stabilità dell'eurozona che vacilla. Le urne bocciato le misure di austerity dell'eurozona. Ad Atene il blocco dei partiti artefici dell'austerity non riesce ad assicurarsi la maggioranza in parlamento, un risultato che fa riemergere lo scenario di un'uscita del paese dall'euro e di un nuovo inasprimento delle tensioni finanziarie all'interno dell'area.

In Francia come atteso la presidenza va al socialista Francois Hollande, ma il mercato sembra già attendere il neo eletto al varco delle prime iniziative concrete dopo una campagna elettorale in cui l'accento è stato posto sulla necessità di rimettere al centro del dibattito la crescita e di diluire l'indirizzo rigorista di derivazione tedesca attualmente prevalente nella zona euro.


1- NEL PEDILUVIO DI ARTICOLI SULLA VITTORIA DI HOLLANDE, IL SOLO CHE SALVIAMO L'HA FIRMATO LA SCRITTRICE CARMEN LLERA VEDOVA MORAVIA. NON SOLO PERCHÉ LEI SPAGNOLA L'HA SCRITTO METÀ IN ITALIANO METÀ IN FRANCESE, CON EFFETTI IRRESISTIBILI, MA SOPRATTUTTO PERCHÉ, DA AMANTE DI STRAUSS-KAHN, CHE UN "COMPLOTTO" DI SARKOZY HA FATTO FUORI DALLA VOTO PRESIDENZIALE, SCUCCHIAIA QUEL "BUDINO" DI HOLLANDE
2- "NON AMAVO "LA FORCE TRANQUILLE" DI FRANÇOIS MITTERRAND E 31 ANNI DOPO NON AMO "LA NORMALITÀ" DI FRANÇOIS HOLLANDE. COS'È POI UN UOMO NORMALE? LUI HA CERCATO DI SPIEGARLO IN QUESTI MESI CON VOCE STROZZATA IN DISCORSI IMPARATI A MEMORIA, POCO SUGGESTIVI E PIENI DI DEMAGOGIA. IL SUO NEMICO: I MERCATI. TROP FACILE"

CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANOborsa parigi


MOI FRANÇAISE NON AVREI VOTATO PER HOLLANDE

Carmen Llera Moravia al "Corriere della Sera"

Mentre scrivo i francesi votano, alcuni con determinazione altri con rabbia e molti per dovere, svogliatamente. Non è stata una campagna entusiasmante (meno del 2007), non si sono affrontati i temi che preoccupano veramente i francesi, solo il dibattito finale è stato seguito in tv da quasi l8 milioni di telespettatori e anche lì... troppe cifre, troppo tecnico, quasi noioso tranne il «Moi Président...» ripetuto all'infinito dal candidato Hollande.

Due uomini della stessa età ma opposti per nascita e cultura, uno con delle radici contadine ben salde (la France profonde) e una carriera brillante. L'altro figlio dell'erranza cosmopolita, non abbastanza francese forse. Uno favorito dai sondaggi, l'altro convinto che ci sarebbe stata una sorpresa domenica sera. I miei amici voteranno Hollande.

«Moi française...» (per nascita, Navarra, e cultura sono profondamente legata alla Francia) non l'avrei votato. Non amavo «la force tranquille» di François Mitterrand e 31 anni dopo non amo «la normalità» di François Hollande.

Cos'è poi un uomo normale? Lui ha cercato di spiegarlo in questi mesi con voce strozzata in discorsi imparati a memoria, poco suggestivi e pieni di demagogia.
Il suo nemico: i mercati. Trop facile.

CARMEN LLERA Photo BORSA DI FRANCOFORTE

Capisco l'irritazione che provoca il presidente uscente, quello «du pouvoir d'achat» arrivato nel 2007 con delle promesse: «travailler plus pour gagner plus» contro le 35 ore dei socialisti. Ha commesso tanti errori, la crisi non ha risparmiato nessuno, e il suo bilancio è mediocre.

Non è un uomo colto né fine, è solo iperattivo. Il a rétréci la France.
Il nuovo Hollande ha un linguaggio vecchio mentre il vecchio Sarkozy (5 anni al potere logorano) sembra avere delle nuove energie.
«Moi française...» non l'avrei votato.
I francesi votano, à vous de voir.

 

GLI ELETTORI FRANCESI E GRECI DANNO UN COLPO ALL’AUSTERITÀ - GB: I TORY SVOLTANO A DESTRA

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DAGOREPORT

THE TIMES THE WALL STREET JOURNAL

1 - THE NEW YORK TIMES - A destra, "I socialisti vincono le elezioni contro Sarkozy" - A sinistra, "L'ascesa e la caduta del capo cinese, una parabola spietata" - Al centro, "Scontro dopo che Biden sostiene i matrimoni gay", "L'amministrazione comunica che la posizione di Obama resta invariata" - "La compravendita di azioni è ancora in calo dopo la crisi del 2008"

2 - THE WASHINGTON POST - In apertura, "Gli elettori francesi e greci danno un colpo all'austerità" - A sinistra, "Gli Stati Uniti liberano detenuti afghani di alto livello"

3 - THE WALL STREET JOURNAL (EUROPE) - In apertura, "Hollande vince la presidenza francese" - In basso, "Le banche europee parcheggiano denaro nelle banche centrali"

4 - THE GUARDIAN - In apertura, "‘Un nuovo inizio': il presidente Hollande promette di cambiare il corso dell'Europa" - In basso, "Clegg rischia la rabbia dei conservatori premendo sulla riforma dei Lords"

THE INDEPENDENT THE NEW YORK TIMES

5 - THE INDEPENDENT - In apertura, "La Francia svolta a sinistra" - A destra, "...e i Tory svoltano a destra in preda al panico dopo il crollo nei sondaggi"

6 - THE TIMES - In apertura, "La Francia svolta a sinistra con la rivolta contro l'austerità" - A destra, "I Tory a Cameron: hai bisogno del faccendiere Boris" - In alto, "Manchester City: una mano sul trofeo"

7 - THE DAILY TELEGRAPH - In apertura, "Rischiamo di sembrare dei contabili", "Cameron ammette che le promesse economiche sono qualcosa di più che ‘sterili numeri', e promette di concentrarsi sulle cose che contano" - Al centro, "La vittoria di Hollande mette L'Ue in agitazione" - In basso, "Boris chiede: ‘perché gli stranieri ottengono tutti i posti di lavoro?'" - "Secondo la nuova legge, i guidatori sotto effetto di droghe andranno in carcere"

8 - FINANCIAL TIMES - In apertura, "Hollande vince la presidenza francese", "Il primo socialista all'Eliseo da 17 anni", "Sarkozy è l'ultima vittima dell'onda anti-austerità", "Potenziale scontro con la Merkel sul trattato fiscale" - In basso, "Il discorso della regina per sottolineare i piani per dare agli investitori il potere sui pagamenti"

9 - DAILY MAIL - In apertura, "Au revoir, austerity!", "Nuova crisi europea dopo che la Francia vota per il ritorno alle spese rovinose" - In alto, "Il giorno in cui William finalmente si confrontò con Camilla ‘il Rottweiler'"

THE DAILY TELEGRAPH THE GUARDIAN

10 - DAILY MIRROR - In apertura, "Bambina intossicata dal barbecue nella tenda di famiglia" - A sinistra, "Au revoir Sarkozy"

11 - DAILY EXPRESS - In apertura, "Tutti i migranti prendono una pensione inglese"

12 - LE FIGARO - In apertura, "François Hollande presidente"

13 - LIBÉRATION - In apertura, "Normale!"

14 - LA CROIX - In apertura, "François Hollande presidente" - In alto, "Il voto di sfiducia dei greci alle amministrative preoccupa l'Europa"

15 - LES ECHOS - In apertura, "François Hollande al test del potere", "Il candidato socialista prevale con il 51, 6% dei voti", "Sarkozy: ‘Tornerò ad essere un francese tra i francesi'", "Le 12 sfide economiche del nuovo presidente", "L'aumento delle tasse preoccupa il mondo degli affari", "La Francia sotto l'occhio dei mercati", "Quello che la Germania si aspetta"

LIBERATION LA CROIX

16 - EL PAIS - In apertura, "Hollande spinge per un'altra Europa" - In basso, "I neonazisti e l'estrema sinistra avranno un ruolo chiave nel parlamento greco" - A destra, "Il Governo completa l'iniezione di miliardi in Bankia"

 

BUSINESS INTERNATIONAL - LA FINE DEL “MERKOZY” - EURODISNEY IN ROSSO - FEBBRE DA INSTAGRAM (INFOGRAFICA)…

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FACEBOOK MERKEL SARKOZY

DAGOREPORT
1 - FINANCIAL TIMES
I PREZZI DELLE PUBBLICITÀ SU FACEBOOK ANCORA IN CRESCITA
http://on.ft.com/JOi9Ju

I prezzi delle pubblicità su Facebook continuano a salire mentre la società di social networking si prepara alla sua offerta pubblica iniziale. Uno studio ha dimostrato un aumento del 26 per cento per ogni click sui formati "premium" delle pubblicità, come le "sponsored stories" che permettono di esprimere i "like" o i commenti.

2 - THE WALL STREET JOURNAL
IL FATTORE XX: CHE COSA TIENE LE DONNE INDIETRO?
http://on.wsj.com/K5kgtO

Una task force del Wall Street Journal composta dai leader del settore economici, accademici e governativi ha analizzato gli ostacoli che tengono lontane le donne dal partecipare pienamente nell'economia. Ecco le loro raccomandazioni.

3 - BLOOMBERG
LA FINE DEL "MERKOZY"
http://bloom.bg/ISRESr

Gli elettori in Grecia e in Francia hanno contestato la scelta dell'austerità come unica ricetta per superare la crisi finanziaria in Europa, aggiungendo pressione sul cancelliere tedesco Angela Merkel sulla riduzione del debito per salvare l'eurozona.
Le elezioni greche hanno lasciato i due maggiori partiti senza una netta maggioranza, in Francia, il socialista Francois Hollande ha sconfitto il presidente Nicolas Sarkozy, il partner privilegiato della Merkel per imporre il rigore fiscale.

NICOLAS SARKOZY VEDE ARRIVARE LA SCONFITTAANGELA MERKEL

4 - LES ECHOS
WASHINGTON ACCOGLIE LA VITTORIA DI HOLLANDE CON UNA CIRCOSPEZIONE BENEVOLA
http://bit.ly/KKAdmL

Anche se vede di buon occhio la possibilità di riequilibrare il patto europeo in favore della crescita, l'amministrazione Obama non sottovaluta i rischi di turbolenze sui mercati finanziari.

I DIECI MOTIVI DEL FALLIMENTO DI NICOLAS SARKOZY
http://bit.ly/KGQcAC

La "grande sorpresa" sperata e promesso da Nicolas Sarkozy non ha avuto luogo. Lo scenario per mesi descritto nelle curve dei sondaggi si è verificato. Dieci spiegazione per questa sconfitta, più impressionistiche che scientifiche.

EURODISNEY STA INTENSIFICANDO LE SUE PERDITE
http://bit.ly/IBbX45
Euro Disney annuncia una perdita di 120,9 milioni di euro nel 1° semestre dell'anno fiscale 2011/2012. Una perdita maggiore rispetto al semestre precedente, dovuto in particolare al costo dei festeggiamenti del 20° anniversario del parco di divertimenti a Marne-la-Vallée.

5 - LA TRIBUNE
QUATTRO MESI DOPO L'AFFONDAMENTO DELLA CONCORDIA, COSTA INAUGURA UN NUOVO GIGANTE DEI MARI
http://bit.ly/IGNMEY

La compagnia Costa Crociere ha presentato a Venezia la Costa Fascinosa, un gigante del mare che potrà trasportare più di 5.000 persone.

INSTAGRAM eurodisney

I LEADER STRANIERI SI CONGRATULANO CON FRANCOIS HOLLANDE...E LO INVITANO A RECARSI AL LAVORO
http://bit.ly/JhIgJ4

Stati Uniti, Germania, Brasile, Giappone, Tunisia...in tutto il mondo, i messaggi per salutare la vittoria di Francois Hollande gli ricordano le sue nuove responsabilità per risolvere la crisi europea.

6 - MASHABLE
COME INSTAGRAM HA RISUCCHIATO L'AMERICA IN UNA TEMPESTA (INFOGRAFICA)
http://on.mash.to/IEprRr

Avete preso la febbre da Instagram? L'applicazione recentemente acquistata da Facebook ha ora più di 40 milioni di utenti.
Questa infografica mostra alcune statistiche impressionanti: Instagram guadagna un nuovo utente ogni secondo. Un miliardo di foto sono state scattate con questa applicazione, vale a direcirca 58 foto ogni secondo.

 

BUCO ROSSO - IERI SERA LA GABANELLI HA DIMENTICATO DI DIRE AI TELESPETTATORI CHE MPS E’ CONTROLLATO DA SEMPRE DAL PD

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Riceviamo e pubblichiamo:

SEDE CENTRALE MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Caro Dagospia, nella puntata di Report di ieri sera, quasi totalmente dedicata al buco da 8,5 miliardi del Monte dei Paschi di Siena, mancava un particolare interessante sulla governance della banca più antica del mondo: è controllata da una Fondazione (che solo ora sta per perdere la maggioranza assoluta) a sua volta saldamente in mano agli enti locali, Comune e Provincia.

E questi, dal 1948, sono e sono sempre stati di sinistra; prima Pci, poi Ds, ora Pd. Anche l'ultimo rinnovo ai vertici che ha portato alla presidenza Alessandro Profumo è stata un'operazione interna al partito di Rosy Bindi. Anzi, il presidente del Pd, in un'intervista al Corriere della Sera del 28 aprile scorso, commentando la nomina, si è lasciata andare a dichiarazioni entusiastiche definendo il nuovo presidente "l'uomo del rilancio".

milena gabanelli

Forse un po' di prudente discrezione non ci sarebbe stata male visto che Profumo è indagato per un frode fiscale da 245 milioni di euro commessa, secondo la Procura di Milano, quando era numero uno di Unicredit.

Gianni Gambarotta

Ma questo dettaglio relativo a Profumo, anch'egli apertamente di area Pd, è stato omesso dalla dichiarazione della Bindi. E ieri sera non se n'è trovata traccia neppure in Report che invece ha parlato di altre inchieste relative alla banca che vedono indagati personaggi ex Dc o Pdl.
Un cordiale saluto

Gianni Gambarotta

 

 


LE CRISI ECONOMICHE GENERANO MOSTRI - IN GRECIA GLI ESTREMISMI FANNO LEVA SULLE STESSE PAURE DEL ’29…

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Tonia Mastrobuoni per "la Stampa"

grecia - Papademos

Ha vinto il voto di protesta e di ribellione contro il duro piano di austerity imposto dalla Ue in cambio dei salvataggi alla Grecia. Ha vinto la rabbia ma anche la paura degli immigrati e della miseria crescente che ha gonfiato i partiti di destra e di sinistra schiacciando in una morsa le due tradizionali formazioni moderate Pasok e Nuova Democrazia che hanno retto per qualche mese la grande coalizione guidata dal «tecnico», dall'ex banchiere centrale Papademos.

SARKOZY AL DISCORSO DADDIO DOPO LA SCONFITTA

Ma nella notte elettorale più attesa dalla fine della dittatura del colonnelli, il paese dell'Egeo è piombato nell'incertezza. L'unico dato inconfutabile è che i vincitori di questa tornata elettorale sono i neonazisti di Alba dorata e il carismatico leader di Syriza, Alexis Tsipras. La sua sinistra federata è diventata addirittura il secondo partito ellenico, superando il Pasok.

Nonostante i capi neghino e continuino a definirlo «nazionalista greco», il partito Alba dorata è indubbiamente un partito neonazista. A partire dal simbolo, il «meandros», un ornamento dell'antica Grecia che richiama la croce uncinata del partito di Hitler. E a proposito del Fuehrer sono inequivocabili le frasi del leader di Chrysi Avgi. Per Nikos Michaloliakos «Hitler è stato un grande personaggio». Fondato nel 1985, questo partito è sempre rimasto sotto la soglia di attenzione, comprese le politiche del 2009 quando ha preso appena lo 0,29%. Ora entra per la prima volta in Parlamento con un mostruoso 7% e una ventina di deputati.

FRANCOIS HOLLANDE NEL CON LA SQUADRA DI MITTERAND APPENA ELETTO PRESIDENTE PARIGI FEBBRAIO UNA SIGNORA LANCIA UN SACCO DI FARINA SU HOLLANDE

In campagna elettorale ha sfruttato soprattutto due fattori: l'indebolimento del tradizionale partito di estrema destra, il Laos; guidato da Yiorgos Karatzaferis, il partito nazionalista si è macchiato di un peccato imperdonabile, agli occhi degli estremisti: per alcuni mesi ha appoggiato il governo Papademos. Alle ultime politiche aveva incassato il 5,4%, ieri sera sembrava addirittura a rischio il suo ingresso in Parlamento, oscillava attorno al 3%.

Il secondo fattore che ha coagulato un consenso sconcertante attorno ai neonazisti è la paura. Anzitutto, il terrore degli immigrati: Alba dorata ha proposto di mettere le mine antiuomo alle frontiere, di arrestare e rimpatriare gli illegali e di considerare ogni crimine commesso dagli immigrati con un'aggravante specifica.

E ad Atene, dove sono già riusciti a entrare nel consiglio comunale e dove dilettano i colleghi ogni mattina salutandoli con il braccio teso, hanno approfittato di una trovata che li ha resi molto popolari, soprattutto tra gli anziani. Per proteggerli dai criminali comuni offrono di accompagnarli al bancomat o a ritirare la pensione. Ma nella capitale i militanti sono famosi soprattutto per le violenze contro gli immigrati.

Yiorgos Karatzaferis

Ovviamente un tema centrale anche di questo partito è la crisi e l'austerità imposta dall'Europa. Alba dorata propone di non ripagare il debito pubblico, tout court. In una intervista di sabato a questo giornale, la figlia di Michaloliakos, Urania, ha spiegato che non va restituito perché andrebbe alle banche «controllate da americani ed ebrei». Per risollevare l'economia Chrysi Avgi suggerisce di sfruttare i presunti giacimenti di idrocarburi nell'Egeo.

FRANCOIS HOLLANDE E VALERIE TRIERWEILER

Dall'altro lato dello spettro politico greco bisognerà invece seguire con grandissima attenzione cosa avverrà attorno ai due partiti principali a sinistra dei socialisti. Il grande vincitore di questa tornata elettorale è anche stato durante la campagna elettorale il più aggressivo antagonista del Pasok, Alexis Tsipras, leader della sinistra federata Syriza. Trentasettenne, è l'uomo che ha definito il memorandum una «barbarie» e che ha salutato ieri notte il balzo del suo partito dal 4,6% del 2009 al 16% come una «rivoluzione pacifica».

In campagna elettorale ha insistito molto sul tema della crisi. Tra i suoi cavalli di battaglia, la cancellazione della gran parte del debito greco, la sospensione del pagamento degli interessi, ma anche l'introduzione di tasse più pesanti per i ricchi e il taglio delle spese militari.

IL PARTITO GRECO DI SYRIZA

Tsipras ha teso più volte la mano ai trinariciuti comunisti del Kke, che sono rimasti tuttavia inamovibili. Da sempre irriducibile a qualsiasi idea di federarsi con altri partiti di sinistra, Aleka Papariga ha impostato la sua campagna elettorale su una proposta inequivocabile: uscire dall'euro e dall'Ue. Chissà se qualcuno l'ha informata che il Patto di Varsavia è morto da vent'anni.

 

PRESIDENTI DI FATTO - CON FRANÇOIS HOLLANDE E VALÉRIE MASSONNEAU ARRIVANO LE COPPIE DI FATTO ALL’ELISEO

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Gian Luigi Paracchini per il "Corriere della Sera"

FRANCOIS HOLLANDE E VALERIE TRIERWEILER

Provocherà problemi diplomatici il fatto che lei e Hollande non siate sposati? Interrogativo insidioso anche per chi da molti anni lavora quotidianamente con le domande. Ma la giornalista, neo première dame, non mostra timidezze: «Problemi magari per una visita al Papa? Non mi preoccupo affatto. La questione del matrimonio resta prima di tutto un aspetto della nostra vita privata».

Sarà sempre così? Vedremo. Di certo le elezioni che possono ridiscutere i destini dell'Europa certificano per ora una verità: la coppia di fatto, ritenuta un tempo sconveniente se non addirittura peccaminosa, è definitivamente matura anche per il potere politico. L'entrata trionfale all'Eliseo del socialista François Hollande e della giornalista Valérie Massonneau, sette figli in due, mai sposato lui, divorziata Trierweiler lei, è l'esordio assoluto di due «diversamente accasabili» nella storia francese.

FRANCOIS HOLLANDE E VALERIE TRIERWEILER

Finiranno prima o poi, come è accaduto a Sarkò e Carlà, con il convolare a nozze in corso d'opera, giusto per far capire come non abbiano grilli per la testa? Non sembra a giudicare dai primi passi della potenziale sposa. E in ogni caso il confronto non regge visto che il rivale aveva sì sposato l'ex modella già presidente ma vincendo le elezioni come affezionato marito di Cécilia (che poi lei l'abbia mollato con sollievo cinque mesi dopo, lasciandolo all'Italienne è un'altra storia).

A quale tipologia di première dame apparterrà dunque Valérie? Di sicuro non in linea con la vecchia definizione («Bisogna essere perfette padrone di casa dell'Eliseo») data da Bernadette Chirac. «Siamo in un'epoca diversa - è la risposta - e in campagna elettorale le donne m'hanno chiesto di mantenere a tutti i costi la mia indipendenza: questo è un grande messaggio per tutte le donne».

CARLA BRUNI E SARKOZY

L'altro messaggio è che la compagna di Hollande non manca di certezze, di autostima e nemmeno di senso pratico. «Conosco la politica e conosco i media: per me l'Eliseo sarà molto più facile di quanto non sia stato per Carla Bruni. Lei veniva da un mondo totalmente estraneo a quello della politica, non conosceva i codici. Inoltre ho bisogno di guadagnarmi da vivere e non troverei normale che lo Stato o François si facessero carico dei miei tre figli».

SARKO E CARLA

A un certo punto Valérie, giusto per rinforzare il concetto d'indipendenza, l'ha buttata lì anche un po' grossa, ipotizzando che d'accordo con il compagno-presidente non abiteranno all'Eliseo. «Però - corregge - i servizi di sicurezza ritengono che non sarà possibile continuare a vivere nel nostro appartamento perché bisognerebbe bloccare la strada, controllare i residenti, insomma è davvero troppo complicato». Pasionaria d'un nuovo corso o semplice esagerazione nel democratizzare ai massimi la propria immagine? Forse entrambe le ipotesi.

Decisamente più casual invece François, segnatamente sulle tematiche matrimoniali. Dicono di lui che abbia conquistato la compagna facendola ridere con spiritosaggini tipo «ho il sedere basso». Ma nelle battute fuori dal seggio non è andato al di là di un laconico «mi sento come a una domenica di ballottaggio».

JOACHIM GAUCK CON LA MOGLIE

La storia di Valérie e François, coppia di fatto al potere, trova il suo controcanto in quella, consolidata, del presidente tedesco Joachim Gauck. Gauck, 72 anni, ex pastore evangelico, dunque con un alto senso della famiglia, s'è ben guardato dal divorziare dalla coetanea moglie Gerhild, mamma dei suoi quattro figli, nonostante dal 2000 convivesse pure lui con una giornalista: Daniela Schadt, di vent'anni più giovane. Invece di andare dagli avvocati, l'ammirevole, permissiva Gerhild ha addirittura lanciato un democratico assist al libertario marito con una dichiarazione che l'ha resa simbolo globale di quel vasto universo maschile che, senza drastiche rinunce, tiene il piede in due o più scarpe: «La società di oggi accetta forme diverse di relazione».

JOACHIM GAUCK CON LA FIDANZATA DANIELA SCHADT

Alto senso dello Stato o puro masochismo? È comunque paradossale che il fronte tedesco-francese, pur se annebbiato da incertezze del domani, abbia involontariamente concordato insieme l'ultimo, decisivo sdoganamento delle coppie di fatto. I tempi sono davvero cambiati: nel '98 perfino l'irriducibile convivente Angela Merkel era stata convinta a sposare il fidanzato Joachim Sauer. Naturalmente per una diplomatica questione di convenienza.

 

IL VOTO SGONFIA L'EURO CHE, PER LA PRIMA VOLTA DAL 25 GENNAIO, SCENDE SOTTO QUOTA 1,30 DOLLARI

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1 - BORSA: EUROPA IN FORTE CALO DOPO ELEZIONI IN FRANCIA E GRECIA...
Radiocor - Apertura in forte calo per le borse europee dopo le elezioni in Francia e Grecia, dove la pesante sconfitta dei partiti al governo di Atene rappresenta un no alle misure di austerity richieste da Europa, Bce e Fmi. Aumentano quindi i timori sulla capacita' dei paesi della zona euro di risolvere i problemi del debito sovrano, visto anche lo sgretolarsi dell'asse rigorista franco-tedesco, dopo la vittoria di Francois Hollande a Parigi.

LA GRECIA AFFONDABORSA DI ATENE

A pochi minuti dall'apertura, Francoforte accelera al ribasso e perde il 2,2%, seguita da Milano (-1,77%), Parigi (1,40%) e Madrid (-1,56%). Cresce la tensione sul mercato dei titoli di stato, con lo spread Btp/Bund intorno a 400 punti, mentre sono in forte calo le banche. L'euro, sceso questa mattina sotto quota 1,30 dollari per la prima volta dal 25 gennaio, tratta a 1,3007 (1,3109 venerdi') e 103,83 yen (104,7). Dollaro/yen a 79,84 (80,20). Il petrolio cede l'1,32% a 97,19 dollari al barile.

2 - BORSA TOKYO: NIKKEI CHIUDE IN CALO DEL 2,78% DOPO ELEZIONI EUROPA...
Radiocor - Borsa di Tokyo cede in modo pesante dopo le elezioni in Grecia e Francia. Il Nikkei ha chiuso in calo del 2,78% e il Topix del 2,6% con le vendite che hanno colpito soprattutto i titoli piu' esposti sui mercati europei visto anche l'indebolimento della moneta unica nei confronti dello yen. Sony ha cosi' perso il 4,1%, Bridgestone il 4,3%, Nissan il 4,3%.

Nuovo Logo Acea

3 - BORSA ATENE: APERTURA A -7,6% DOPO CROLLO PARTITI PRO-AUSTERITY
Radiocor - in avvio della Borsa di Atene dopo le elezioni di ieri con il listino principale cede il 7,6%. A pesare e' l'incertezza della situazi one politica che si apre dopo che i partiti pro-Europa, Nuova Democrazia (centrodestra) e Pasok (socialisti), hanno fallito (mancano ormai poche schede ai risultati definitivi, ndr) l'obiettivo di raggiungere la maggioranza dei seggi. Le due forze politiche che avevano portato avanti le misure di austerity in questi mesi ottengono 149 seggi su 300 e ora dovranno cercare un alleato per tentare di formare un governo oppure indire nuove elezioni.

GIANNI ALEMANNO FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

4 - GRECIA: NUOVA DEMOCRAZIA E PASOK NON RAGGIUNGONO MAGGIORANZA SEGGI...
Radiocor - In Grecia i partiti pro-Europa, Nuova Democrazia (centrodestra) e Pasok (socialisti), potrebbero non raggiungere la maggioranza dei segg i in Parlamento. A scrutinio quasi ultimato (99% delle schede) emerge che la Nuova Democrazia si attesta al 18,8% e, grazie al premio di maggioranza di 50 seggi, riuscirebbe a far eleggere 108 deputati mentre il Pasok con il 13,2% si fermerebbe a 41.

Insieme i due partiti raggiungerebbero, quindi, solo 149 seggi sui 300 del Parlamento greco e avrebbero bisogno del sostegno di una terza forza politica per formare un governo. Ieri le elezioni in Grecia hanno portato una severa sconfitta per i partiti che hanno sostenuto in questi mesi il piano di salvataggio appoggiato dalla Toika formata da Europa, Bce e Fmi. Bene, invece, le forze di opposizione come la sinistra radicale di Syriza, attorno al 16%, e le due formazione di destra, Greci indipendenti (10%) e i neonazisti di Alba dorata (6%).

5- ACEA, LA PRIVATIZZAZIONE E IL RISPETTO DEL MERCATO...
Ch.Ma. per il "Sole 24 Ore" - Il rispetto delle regole. È questo che gli azionisti italiani e internazionali chiedono all'Italia. E l'affondo di Gdf Suez ieri all'assemblea di Acea va letto in questa direzione. Il gruppo francese, socio dell'utility romana al 12,5%, ha sollecitato il Comune di Roma a prendere velocemente una decisione sulla vendita del 21% del proprio pacchetto azionario per non lasciare la società in una situazione di incertezza.

LINCHINO DI ALEMANNO A FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

La legge, voluta dal Governo Berlusconi e perfezionata dal Governo Monti, è chiara. I comuni azionisti delle municipalizzate quotate che gestiscono servizi pubblici locali devono scendere, entro il 30 giugno 2013, al di sotto del 40 per cento del capitale fino ad arrivare al 30 per cento entro il 2015, pena la perdita immediata delle concessioni dirette affidate alla società.

L'incertezza sull'applicazione di questa norma porta a instabilità sui titoli delle utility quotate con un danno per gli azionisti (italiani e non) ma anche per clienti. Per Gdf Suez c'è il rischio che, se non fosse rispettata la legge, e quindi senza vendita, la società possa perdere importanti contratti. Una settimana fa le stesse parole erano state pronunciate dall'altro grande azionista privato Francesco Gaetano Caltagirone (socio di Acea al 16,3% del capitale), il quale aveva anche affermato che il danno derivante dal mancato rispetto della legge avrebbe dovuto essere risarcito agli azionisti.

Mentre quindi i soci privati chiedono che vengano tutelati gli investimenti degli azionisti e l'azienda non venga depauperata con la perdita delle concessioni, il Comune di Roma (che possiede il 51% dell'utility) annuncia su Youtube un possibile Piano B con una non meglio precisata vendita di azioni a cittadini e dipendenti, forse parallela a un collocamento istituzionale.

Giancarlo Elia Valori

Tutto questo per rispondere alle sollecitazioni dell'opposizione capeggiata dal Pd che, evocando la svendita del patrimonio pubblico e la violazione dei referendum, nega scelte votate e condivise sia a livello nazionale che a livello locale (vedi esempio di Torino). E siccome parliamo di aziende quotate, proprio nel rispetto del mercato, forse sarebbe opportuno che la Consob non si limitasse ad assumere solo un ruolo da «attento» spettatore.

6 - CENTRALE FINANZIARIA RIVEDE IL CONSIGLIO...
An.Giac. per il "Sole 24 Ore" - Giancarlo Elia Valori perde due pezzi pregiati della sua scacchiera. Nei giorni scorsi, infatti, si sono dimessi dal consiglio d'amministrazione della boutique di merchant banking e investimenti Centrale Finanziaria Generale che Valori presiede e di cui Tarak Ben Ammar è vicepresidente, Emilio Ottolenghi e Luigi Gorga, Il primo, noto imprenditore di origini torinesi, con la sua Società Petrolifera Italo Rumena, è anche presidente di Banca Imi e membro del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo.

Il secondo è presidente della Banca Popolare di Sviluppo, l'istituto promosso a Napoli da Gianni Punzo, guida del Cis di Nola e socio di Luca Cordero di Montezemolo in Ntv. Gorga in passato è stato responsabile imprese dell'area Campania del Banco di Napoli e responsabile dell'area Sud di Mediocredito Italiano. Nel comitato esecutivo della merchant di Valori, infine, è appena entrato Amerigo Borrini in rappresentanza delle Assicurazioni Generali, che ha sostituito Nicolò Azzollini.

7 - IN BANCA TERCAS ARRIVA IL COMMISSARIO...
St.E. per il "Sole 24 Ore" - Coinvolta pesantemente nel crack della Dima del costruttore Raffaele Di Mario, la Tercas, Cassa di risparmio di Teramo, si arrende alle verifiche di Banca d'Italia e viene sottoposta a un provvedimento di amministrazione straordinaria. Motivazioni: «Inadeguatezza degli assetti di governance e dei controlli interni nonché gravi irregolarità operative». Il commissario nominato è Riccardo Sora, che già ricopriva un ruolo analogo nella procedura che ha coinvolto la Carim, la Cassa di risparmio di Rimini, legata a filo doppio con il sistema bancario sammarinese.

HOLLANDE E SARKOZY

E forse non è un caso che sia stato scelto lui. Sì perché la Tercas è da sempre considerata vicina a un'altra banca sammarinese: la Smib, San Marino International bank, nuova ragione sociale di un'altra banca, la Banca del Titano, a lungo sottoposta a un'altra procedura di amministrazione straordinaria. Da sottolineare come anche nel caso del maxi crack della Dima vi sia un ulteriore collegamento con San Marino: la Dima venne sottoposta ad amministrazione straordinaria nel corso del 2010. L'allora ministro per lo sviluppo economico Paolo Romani affidò la procedura Dima ad Andrea Gemma, nipote di Sergio Gemma. Entrambi considerati assai vicini alla Banca centrale di San Marino.

8 - MORNING NOTE...
Radiocor

ELEZIONI: In Francia vince Hollande, si pare la sfida in Europa (dai giornali). Grecia, voto-caos, puniti i rigoristi, crollano le forse pro Ue (dai giornali). La Merkel tiene, ma perde un altro Land: Cdu sconfitta nello Schleswig-Holstein (dai giornali). Italia: amministrative, affluenza in calo di 6,2 punti al 49,6% (dai giornali). Tremonti: chi crede si apra la stagione delle cicale si sbaglia. Intervista (La Stampa, pag. 13)

FACEBOOK: Primo esame a Wall Street. Via al road show (Il Giornale, pag. 25)

HOLLANDE

FONSAI: Sator e Palladio studiano il rilancio. Ma il fattore-tempo gioca a favore di Unipol (Il Giornale, pag. 25). FonSai, partita infinita. I dubbi di Banca Intesa (CorrierEconomia, pag.1,2)

ENI: Resiste ai caos petroliferi, utile operativo a 21 miliardi. Lettera all'investitore (Affari&Finanza, pag.1, 16-17)

BPM: La rivoluzione (a tappe) di Montani (CorrierEconomia, pag.7). Bpm e Akros saranno una banca sola (Affari&Finanza, pag.15

COMPAGNIA DI SAN PAOLO: Chiamparino presidente: 'Ecco cosa faro' alla guida della Compagnia di San Paolo' (Affari&Finanza, pag.18)

BANCHE: Le banche europee che parcheggiano la liquidita' presso le banche centrali (The Wall Street Journal, pag.1). Basilea III: non ci sono abbastanza problemi? (The Wall Street Journal, pag.1-7)

LA7: 'Non diventera' TeleRepubblica'. Intervista a Enrico Mentana sulla cessione della Rete (Il Giornale, pag. 17). 'La7? Io scommetto su Telecom'. Intervista a Gad Lerner (Il Corriere della Sera, pag. 17)

FERRAGAMO: La famiglia fa quadrato sulla maison (CorrierEconomia, pag.13)

ACEGAS-APS: verso le nozze, la scelta e' tra Hera e Iren (Affari&Finanza, pag.19)

IMPRESE: Trasferimenti alle imprese. Una giungla da 36,4 miliardi che non da' un euro di crescita (Affari&Finanza, pag.2)

FRANCOIS HOLLANDE

ENERGIA: I petrolieri si arrendono: 'I prezzi della benzina scenderanno' (La Repubblica, pag. 1). Energia e Pmi, dietrofront del Governo. Nuove regole dal primo giugno (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag. 13)

FISCO: Casa, il conto aumenta del 20%. Pressione fiscale complessiva verso i 55 miliardi (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.1 ).

PREVIDENZA: Ecco i fondi pensione che battono il Tfr (CorrierEconomia, pag.1,18-19)

RATING: Club europeo della tripla A in taglia small (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.9)

LIBERALIZZAZIONI: Rc Auto, banche e farmacie, liberalizzazioni a rischio flop (Il Messaggero, pag. 12)

ASSICURAZIONI: Col caro benzina meno incidenti. Sinistri scesi del 12% (Il Giornale, pag. 15)

 

ANNI DI PIOMBO (ATOMICO) - GAMBIZZATO A GENOVA ROBERTO ADINOLFI, AD DI ANSALDO NUCLEARE, LA SOCIETÀ DI FINMECCANICA

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1 - GAMBIZZATO A GENOVA AMMINISTRATORE ANSALDO NUCLEARE
(ANSA) - Gambizzato a Genova Roberto Adinolfi, 53 anni, amministratore di Ansaldo Nucleare, società del gruppo Ansaldo Energia, di proprietà di Finmeccanica. L'attentato in via Montello, nel quartiere di Marassi. I carabinieri non hanno al momento fornito ulteriori dettagli. L'uomo è stato colpito da colpi di arma da fuoco, probabilmente una pistola. Non è ancora chiaro se gli abbiano sparato mentre era per strada.

ROBERTO ADINOLFI

2 - SPARATI TRE COLPI, COLPITO DA UNO
(ANSA) - Roberto Adinolfi è stato ferito in via Montello 14, la strada dove abita. Gli hanno sparato un colpo di pistola semiautomatica. A sparargli sarebbe stato un uomo in motocicletta con il volto coperto da un casco. Roberto Adinolfi è stato colpito da un colpo di pistola semiautomatica sparato da un uomo in motocicletta. Contro il manager sono state esplosi tre colpi. Solo uno lo ha raggiunto, alla gamba destra. Sul luogo della sparatoria, i carabinieri cercano gli altri due proiettili con l'ausilio del metaldetector.

3 - COLPITO VICINO CASA, VISTE DUE PERSONE
(ANSA) - Roberto Adinolfi, secondo quanto si apprende, è stato colpito poco dopo le 8.15 vicino alla sua abitazione. L'amministratore di Ansaldo nucleare è stato raggiunto da un colpo al ginocchio destro. A sparare, secondo le prime testimonianze raccolte dagli investigatori, sarebbero state due persone a bordo di uno scooter e con il casco integrale.

LOGO ANSALDO

4 - INQUIRENTI, DINAMICA ATTACCO ADINOLFI DI TIPO EVERSIVO
(Adnkronos) - La dinamica dell'attentato a Roberto Adinolfi, avvicinato da due persone a bordo di uno scooter e ferito alle gambe, "suggerisce una matrice di tipo eversivo". E' una prima valutazione degli inquirenti all'Adnkronos, chiamati a fare luce sul ferimento dell'Ad di Ansaldo nucleare. Viene precisato, tuttavia, "non si escludono altri moventi, come motivi privati". Al momento non sarebbe giunta alcuna rivendicazione per l'attentato.

CENTRALE NUCLEARE

5 - FORNERO, COSE CHE NON SI COMMENTANO
(ANSA) - "Sono cose che non si commentano". Così il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha risposto ai giornalisti a proposito del ferimento dell'amministratore delegato dell'Ansaldo.

6 - MA ANSALDO NUCLEARE NON HA PROBLEMI DI LICENZIAMENTI
Da Repubblica.it - Un colpo di pistola alla gamba destra. Il manager è stato trasportato all'ospedale in "codice giallo". Presto sarà operato nel centro di traumatologia del San Martino. Il proiettile è rimasto trattenuto nella gamba fratturando in maniera non grave l'osso della tibia.

(...)

L'Ansaldo Nucleare è una società di Ansaldo Energia del gruppo Finmeccanica. Ha chiuso il bilancio 2011 con i conti in utile e non avanza problemi di recessione né ha prospettato prossimi licenziamenti.

 

LO SCUDETTO DELLA JUVE E IL DERBY DELLA MADUNINA (ENTRAMBE IN PAY PER VIEW: 17,6%) UMILIANO IL TITANIC (11,8%) E CANALE5

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1 - ASCOLTI TV, IN SECONDA SERATA VINCE "LA DOMENICA SPORTIVA"
(il Velino/AGV) - In 3 milioni 51 mila telespettatori, con l'11,77 per cento di share, hanno visto ieri in prima serata su Rai1 la fiction "Titanic, nascita di una leggenda". Su Rai2 "NCIS Unita' anticrimine" ha realizzato 2 milioni 803 mila telespettatori e il 9,99 per cento di share; a seguire, dalle 21.46, "Hawaii Five-O" ha convinto 2 milioni 920 mila telespettatori, con il 10,54 per cento di share.

festa scudetto juventus

Su Rai3 "Report" e' stato seguito da 2 milioni 571 mila telespettatori, con il 10,46 per cento di share. Su Canale5 la fiction "Caterina e le sue figlie 3" ha registrato 2 milioni 384 mila telespettatori e il 9,48 per cento di share. Su Italia1 "Surviving Wild" ha interessato un milione 742 mila telespettatori, con il 7,98 per cento di share. Su Rete4 il film "The Prestige", di Christopher Nolan, ha ottenuto 923 mila telespettatori e il 4,03 per cento di share. Su La7 il film "Stregata dalla luna", di Norman Jewison, ha raccolto 593 mila telespettatori e il 2,43 per cento di share.

JULIO CESAR E IBRA lingua

Nella notte della Juventus in seconda serata ha vinto "La Domenica Sportiva", in onda su Rai2 dalle 22.37, con 2 milioni 731 mila telespettatori e il 17,91 per cento di share. Su Rai1 "Speciale Tg1 il documentario", in onda dalle 23.35, ha interessato 887 mila telespettatori, con il 7,29 per cento di share. Su Canale5 il film "Non ti muovere", di Sergio Castellitto, in onda dalle 23.39, e' stato visto da 811 mila telespettatori, con il 9,82 per cento di share.

Su Italia1 "Contro Campo Linea Notte", in onda dalle 0.28, ha siglato il 12,24 per cento di share, con 720 mila telespettatori. Su Rai3 "Cosmo", in onda dalle 0.00, ha registrato 657 mila telespettatori e il 7,14 per cento di share. Su Rete4 il film "Amori e segreti", di Theresa Connelly, in onda dalle 0.11, ha raccolto 307 mila telespettatori e il 4,64 per cento di share. Su La7 "Giardini di pietra", di Francis Ford Coppola, in onda dalle 0.10, ha riportato l'1,51 per cento di share, con 93 mila telespettatori.

festa scudetto juventus

Sul fronte dei tg delle 20: il Tg1 ha raccolto 4 milioni 965 mila telespettatori e il 22,01 per cento di share; il Tg5 ha ottenuto 4 milioni 150 mila telespettatori e il 18,19 per cento di share; il TgLa7 ha realizzato un milione 558 mila telespettatori e il 6,73 per cento di share. In access prime time ha vinto "Affari tuoi", in onda su Rai1, con 4 milioni 95 mila telespettatori e il 15,08 per cento di share. Su Rai3 l'ultima puntata di "Che tempo che fa" ha ottenuto 3 milioni 723 mila telespettatori e il 13,81 per cento di share.

ibrahimovic

Su Canale5 "Paperissima Sprint" ha realizzato 3 milioni 10 mila telespettatori e l'11,01 per cento di share. Nel preserale su Rai1 "L'eredita'" ha realizzato nella "sfida dei 6", in onda dalle 18.48, 3 milioni 196 mila telespettatori e il 18,67 per cento di share; mentre nella parte finale, in onda dalle 19.45, 4 milioni 261 mila telespettatori e il 21,37 per cento di share. Su Canale5 "The Money Drop", in onda dalle 19.10, ha ottenuto 2 milioni 938 mila telespettatori e il 16 per cento di share.

Victoria Cabello - Copyright Pizzi

Nel pomeriggio bene su Italia1 il MotoGp, in onda dalle 13.58, con 4 milioni 254 mila telespettatori e il 21,87 per cento di share. In evidenza su Rai1, in onda dalle 14.13, "Domenica In L'Arena Il protagonista" con 3 milioni 965 mila telespettatori e il 20,57 per cento di share. Su Rai3 "In mezz'ora" dedicata all'Imu, in onda dalle 14.32, ha registrato un milione 297 mila telespettatori e il 7,14 per cento di share; mentre lo speciale dedicato alle presidenziali francesi, in onda dalle 17.59, ha registrato 625 mila telespettatori e il 4,30 per cento di share.

Su Rai2 "Novantesimo Minuto", in onda dalle 18.32, ha registrato 2 milioni 36 mila telespettatori e il 12,96 per cento di share. Sul fronte dei canali Sky gettonatissimo il campionato di calcio di Serie A, con la Juventus che ha vinto una domenica d'anticipo lo scudetto: in particolare, il segmento piu' visto del giorno e' dalle 21.50 alle 22.41 su Sky Sport 1 con un milione 110 mila telespettatori e il 4,05 per cento di share. Infine nelle 24 ore Rai1 si e' aggiudicata lo share piu' alto con il 16,74 per cento.


2 - DAYTIME (POMERIGGIO)
Da www.tvblog.it

Enrico Varriale

RAIUNO - Domenica In... L'Arena condotto da Massimo Giletti ha catturato nella prima parte 3.965.000 spettatori, share 20.57%; nella seconda, 3.625.000 e il 20.65% e nella terza, 3.233.000 e 20.23%. La prima parte di Domenica In... Così è la vita condotta da Lorella Cuccarini ha intrattenuto 2.623.000 telespettatori, share 17.75%; la seconda 2.492.000 e 18.04% e la terza, 2.656.000 e 18.38%.

RAIDUE - Il programma Quelli che Aspettano... condotto da Victoria Cabello con Ubaldo Pantani, Virginia Raffaele, Trio Medusa e Massimo Caputi è stato visto da 1.139.000 telespettatori, 6.21% di share. Quelli che il calcio ha invece raccolto 1.307.000 spettatori e l'8.49% e Stadio Sprint condotto da Enrico Varriale, 1.323.000, 9.51%.

RAITRE - Il programma In mezz'ora condotto da Lucia Annunziata ha interessato 1.297.000 telespettatori, share 7.14% e di seguito il Giro d'Italia di ciclismo ha avuto 555.000 spettatori durante la tappa (share 3.43%) e 846.000 nell'ultima parte (5.73%).

CANALE5 - Il tv movie Motherhood ha totalizzato 1.655.000 spettatori, share 8.84%. A seguire, In capo al mondo per amore 1.431.000 e il 9.67%.

RETE4 - Il motociclismo, col Moto GP Estoril, ha raccolto 4.254.000 spettatori, share 5.60%. Il programma Guida al campionato condotto da Mino Taveri è stato seguito da 1.900.000 spettatori, share 9.61%. Il tv movie Megafault ha catturato 801.000 telespettatori, share 5.60%.
ITALIA1 - Il documentario Donnavventura ha raccolto 790.000 telespettatori, share 4.04% e il film Il tassinaro 765.000, share 4.75%.

fabio fazio1


3 - PREMIUM CALCIO - SERIE A

Ottimo risultato per le partite pomeridiane che registrano un ascolto complessivo del 7.13% di share, pari a 1.148.000 telespettatori totali; in particolare, "Bologna-Napoli" (2.09% di share e 336.000 telespettatori), "Udinese-Genoa" (0.63% e 102.000 telespettatori) e "Diretta Premium" (3.75% di share e 604.000 telespettatori totali), superano la concorrenza pay.

Inoltre, eccellente performance anche per i posticipi serali, che ottengono un ascolto complessivo di 1.813.000 telespettatori totali, con il 6.60% di share; in particolare, "Diretta Premium" (1.66% e 455.000 telespettatori), supera la concorrenza pay.
Premium Calcio - SERIE B - 39ª GIORNATA: Premium si conferma leader tra le pay tv: le partite pomeridiane di sabato 5 maggio, con il 2.05% di share e 264.000 telespettatori, superano la concorrenza.

SERENA DANDINI


4 - ASCOLTI SKY
ASCA - Sui canali Sport e Calcio, record assoluto di audience media e share in prime time, con 3.021.520 spettatori medi complessivi e uno share dell'11,04% per i posticipi che hanno assegnato lo scudetto 2011-2012. In particolare, il derby Inter-Milan, dalle 20.45 circa su Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, ha avuto un se'guito di 1.915.047 spettatori medi complessivi, con il 7% di share e 3.488.032 spettatori unici. In contemporanea, su Sky Calcio 2 HD, il match di Trieste Cagliari-Juventus e' stato visto da 880.576 spettatori medi (1.787.759 spettatori unici).

Alla stessa ora, ''Diretta Gol'', su Sky SuperCalcio HD, ha avuto un'audience media di 348.296 spettatori. Da segnalare anche il doppio appuntamento speciale con ''Sky Calcio Show'': quello dalle 19.30 su Sky Sport 1 HD, Sky Calcio 1 HD, Sky Calcio 2 HD e Sky SuperCalcio HD ha raccolto davanti al video 591.073 spettatori medi complessivi, mentre quello dalle 22.45, su Sky Sport 1 HD, Sky Calcio 1 HD e Sky Calcio 2 HD, e' stato visto in media da 1.017.052 spettatori complessivi.

 

FORMIGA OPERAIA - IL CRISTIANO DEVOTO FORMIGONI SI COSPARGE IL CAPO DI CENERE: “NON RIFAREI LE VACANZE AI CARAIBI"

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Elisabetta Soglio per il "Corriere della Sera"

Presidente, una cosa che non rifarebbe?
«Non rifarei le vacanze che ho fatto a Natale del 2008 e del 2009».

ROBERTO FORMIGONI jpegROBERTO FORMIGONI

Roberto Formigoni risponde quasi di getto, nel mezzo di una lunga analisi sull'editoriale di Ernesto Galli della Loggia dedicato al caso di Comunione e Liberazione. Una analisi in cui il governatore, mai indagato ma finito sotto i riflettori dopo gli scandali che hanno travolto il San Raffaele e la Fondazione Maugeri e per i quali sono in carcere il faccendiere Piero Daccò (con il quale Formigoni era in vacanza, giusto a Natale del 2008 e del 2009, ai Caraibi) e l'imprenditore ciellino Antonio Simone, dichiara più volte di essere «pronto all'autocritica» e di «condividere alcune riflessioni di Galli della Loggia».

Le riflessioni del professore sono molto dure. Che cosa condivide?
«Il fare politica è insito nel fatto cristiano, perché il cristianesimo che non è una teoria ma un avvenimento che coinvolge la totalità della persona: il cristiano, il cattolico, è chiamato ad assumersi questo rischio, pur sapendo che si può sbagliare. Noi ciellini preferiamo rischiare di sbagliare, piuttosto che stare fermi e immobili a bordo campo, perché la società ha bisogno di chi fa politica».

Roberto Formigoni ha sbagliato?
«Posso aver sbagliato e ho sbagliato tante volte. Ma non mi pento di essermi misurato con questa sfida».

FORMIGONI Roberto Formigoni ospite a bordo dello yacht di Piero Dacco

Della Loggia denuncia la tentazione della separatezza e dell'egemonismo del mondo cattolico. Cl è un «maso chiuso»?
«Sono consapevole del fatto che tentazione ed egemonismo siano due errori da evitare. Quanto al maso, io sono ciellino di base da 50 anni e dico: se diamo questa impressione, se un esterno ha questa immagine, volentieri accettiamo di fare autocritica. Giussani ci ha bastonati infinite volte perché non fossimo autoreferenziali: ci ha ripetuto che compito del cristiano nel mondo è la presenza, non l'egemonia. Facciamo autocritica, lo ha fatto anche Carrón».

La lettera di don Carrón a «Repubblica» va in questo senso?
«Certo. Accetta le critiche, le assume su di sé».

Nella lettera di don Carrón, quando parla di uomini che sbagliano, si è sentito chiamato in causa?
«Sì, come ogni altro ciellino all'interno della propria condizione di vita e responsabilità. Per questo ho scritto che le sue parole mi costringevano a purificarmi e ripartire: ma Carrón non ha fatto prediche a nessuno, non ha detto Voi, ma Noi».

FORMIGONI SULLO YACHT DI PIERO DACCO

Si è sentito abbandonato dal movimento?
«Mai, neppure un istante. Semmai mi sento sempre in dovere di rendere conto dei miei atti: la politica è responsabilità».

Quindi, la cosa che non rifarebbe?
«Non rifarei le vacanze che ho fatto nel 2008 e 2009. Sono andato due volte ai Caraibi, a mie spese, non in alloggiamenti faraonici. Guadagno meno di 100 mila euro netti all'anno e mi sono permesso questa vacanza da 5 mila euro: non lo rifarei, soprattutto considerato il momento di crisi che impone a tutti sobrietà».

Lei è una persona sobria?
«I lombardi mi conoscono. Sanno qual è il mio tenore di vita, sanno che lavoro 10-12 ore al giorno, sanno che incontro e rispondo a tutti, che non me la tiro anche se qualche volta mi piace mettere una maglietta colorata, cantare e ballare in compagnia perché non sono un musone».

FORMIGONI IN BRASILE FOTO ESPRESSO

La sanità in Lombardia è a sua immagine?
«Governo la Regione da 17 anni, ma non sono mai stato da solo. Se in Lombardia la sanità funziona, come tutti riconoscono, è anche merito degli alleati con cui abbiamo lavorato: Forza Italia, An e l'Udc prima; la Lega e il Pdl dopo. Ricordo il lavoro enorme dell'assessore Borsani, del leghista Cè che aveva introdotto con le sue delibere le funzioni non tariffabili, dell'assessore Bresciani».

Jullian Carron - Foto Pizzi

Perché nella sanità lombarda contano così tanto i ciellini?
«Non è vero. Su 53 posizioni apicali, soltanto sei sono affidate a persone della fraternità e Cl e la Compagnia delle Opere non possiedono ospedali».

E tutti questi medici obiettori in Lombardia?
«La Lombardia è il regno della libertà e i medici lombardi non sentono Formigoni come un dittatore, via...».

L'autocritica riguarda anche il suo ruolo di amministratore?
«Certamente. Sento l'esigenza di avviare una revisione radicale delle politiche regionali che abbiamo messo in piedi. Dobbiamo ripensare il modo di fare amministrazione pubblica ai tempi della crisi: abbiamo meno risorse e più domande di aiuto. Formigoni guarda avanti e, senza volontà di egemonismo ma aperto al contributo anche critico di tutti, cerca la strada migliore per essere utile ai cittadini lombardi».

 

ALLA FINE HA VINTO IL “IL MOLLE” - IL “GALLETTO” SARKÒ BATTUTO DALL’APLOMB DEL MITE HOLLAND…

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Cesare Martinetti per "la Stampa"

HOLLANDE FRANCOIS HOLLANDE

François il «molle», il budino, «le pitre», il buffone che negli spettacoli di piazza doveva attirare gli spettatori allo show in cui i protagonisti sarebbero stati altri, alla fine della fiera si è rivelato il più duro. Ha sconfitto il più aggressivo, spietato, assertivo e villano degli avversari. E lo ha battuto sul suo terreno, François ha tirato fuori gli attributi laddove e quando tutti pensavano che sarebbe caduto, nel faccia a faccia di mercoledì sera. Sarkò ne avrebbe voluti addirittura tre, di duelli tv, tanto si sentiva sicuro di rovesciare la partita. Lui, pacato, ha soltanto auspicato che di confronto si trattasse, non di corpo a corpo.

Rivisto alla moviola, il momento chiave della serata è stato verso la fine, quando per ben sedici volte Hollande ha ripetuto come un mantra la seguente frase: «Moi, président de la République, je serai ...», io, presidente della Repubblica, sarò... C'era in quella gentile sfrontatezza nell'evocare per sé un ruolo che in Francia ha il crisma dell'unzione monarchica molto Mitterrand, ma persino un po' di De Gaulle. E Sarkò, proprio lui, il presidente dalla postura bonapartista, non ha trovato la forza di interrompere quel rosario civile di invocazioni politiche che si stava materializzando nel primo atto della nuova presidenza. Et voilà.

HOLLANDE

E ora ci tocca riguardare il percorso di François per decifrare il carattere del secondo socialista presidente della Quinta Repubblica francese, dopo il fin troppo evocato François Mitterrand, in trono tra l'81 e il '95 (allora la carica era di sette anni, ora è di cinque). Che ci sia del Mitterrand in Hollande è ovvio, ma tutti quelli che lo conoscono bene dicono che il vero padre politico di François è Jacques Delors, tuttora il più prestigioso e riconosciuto presidente della Commissione europea, l'uomo che fece il gran rifiuto alla candidatura per la presidenza della République nel '95, aprendo così la strada al ritorno della destra all'Eliseo con Chirac.

FRANCOIS HOLLANDE

L'altro grande padre di François è naturalmente Lionel Jospin, candidato all'Eliseo nel '95 e sconfitto per un pugno di voti da Chirac, primo segretario del Ps e artefice della folgorante vittoria delle sinistre alle legislative del '97 che lo portano a Matignon come primo ministro. È Jospin che installa Hollande a Solferino e tutti dissero allora che, come spesso fanno i leader, aveva scelto il più innocuo e fedele tra i galletti del pollaio socialista ad amministrare l'immobile lasciato temporaneamente libero.

In realtà Jospin aveva una vera stima intellettuale e politica per Hollande, per quanto i due avessero un dna apparentemente incompatibile: trotzkista (con una doppia militanza clandestina per lunghi anni) il primo, sostanzialmente socialdemocratico (parola allora impronunciabile negli ambiti Ps) il secondo.

FRANCOIS HOLLANDE

Ci sono alcuni episodi che rivelano addirittura un ascendente di Hollande su Jospin. Il più noto è la rimozione di Claude Allègre, ministro dell'Education Nationale (la pubblica istruzione) del governo Jospin, chiesta da Hollande e accordata dal primo ministro non senza polemiche. Inimicizie che nella politica francese restano: Allègre, quest'anno, ha fatto campagna per Sarkò in odio per Hollande.

L'ascesa all'Eliseo di François Hollande rappresenta anche il ritorno al potere degli «enarchi», gli allievi della mitica Ena (Ecole Nationale d'Administration) quell'incubatore di politici e grand commis di Stato, che sono l'ossatura dell'amministrazione e costituiscono il terreno comune «repubblicano» che unisce destra e sinistra. Erano enarchi Giscard e Chirac, ma anche Jospin e un'altra infinità di ministri.

È uscito dall'Ena Hollande, e anche Ségolène Royal, per lunghi anni la sua compagna di vita e sfidante di Sarkò nel 2007. Era loro compagna di corso Martine Aubry, attuale primo segretario del Ps e avversaria di Hollande alle primarie socialiste dell'autunno. Disprezzati e rimossi in questi cinque anni dal «barbaro» Sarkozy, gli enarchi tornano dunque al potere.

francois hollande

La biografia di Hollande è la cifra del personaggio. Nato a Rouen nel 1954 da un medico e un assistente sociale. Tanto viene descritto duro il padre, uomo di estrema destra, nostalgico di Vichy, vicino all'Oas (l'organizzazione semiclandestina che si batteva contro la decolonizzazione e per la conservazione dell'Algeria francese), sostanzialmente un lepenista, tanto la madre è ricordata come amorevole, caritatevole, interamente dedicata al servizio degli altri.

Adolescente, François si trasferisce con la famiglia a Neuilly-sur-Seine, la banlieue ricca parigina, la città dove cresce e dove apprenderà la politica Nicolas Sarkozy, diventandone giovane sindaco negli Anni 80. Il caso nella storia si diverte spesso a costruire combinazioni che appaiono incredibili e anche paradossali.

HOLLANDE

Hollande, che aveva fatto le scuole elementari dai Fratelli delle Scuole Cristiane di Jean-Baptiste La Salle, frequenta il laicissimo Licée Pasteur di Neuilly, poi si iscrive a Giurisprudenza, si laurea, frequenta le alte scuole parigine, si appassiona di economia, viene ammesso all'Ena, nell'80 ne esce diplomato, come abbiamo detto con Ségolène e Martine Aubry, che è figlia (naturale, non politica) di Jacques Delors.

È questa la fase della vita in cui Hollande si avvicina alla politica e al partito socialista. Si sa che l'ha introdotto nel partito Jacques Attali, allora uno dei più stretti collaboratori di Mitterrand. Quando questi viene eletto presidente, Attali è suo consigliere per la politica estera e porta all'Eliseo, in ve ste di collaboratori, poco più che stagisti, Hollande e Ségolène Royal. L'aneddotica dice che i due non si piacessero per niente, all'inizio.

jospin lionel 001

Ma come poi capita nella vita, nel 1984 nasce il loro primo figlio Thomas, che oggi è avvocato ed ha avuto la singolarissima avventura di aver fatto cinque anni fa campagna presidenziale per la madre e, quest'anno, per il padre. François e Ségolène resteranno insieme ventiquattro anni e hanno altri tre figli. Non si sono mai sposati. Hanno contratto un Pacs (l'unione civile) che poi hanno sciolto. La nuova compagna di Hollande , Valérie, fa la giornalista a Paris Match.

Negli Anni 80 Hollande ha anche insegnato a Sciences-Po, economia, la sua materia preferita. Ma sono anche gli anni in cui si investe sul serio in politica. E lo fa seguendo il precetto di Mitterrand che chiedeva ai giovani di andare in missione in qualche sperduto (e nemico) suolo francese a conquistare voti per il partito. «Dovete avere le radici ben piantate nella terra di Francia», diceva il vecchio presidente.

SEGOLENE ROYAL AL VOTO

Hollande e la compagna Ségolène seguono il precetto per vie parallele. A lei tocca il collegio elettorale dei DeuxSèvres, dalle parti di Tolosa, dove la sinistra non aveva mai vinto. A François la Corrèze, nel cuore della quella Francia di nulle-part feudo di Jacques Chirac. Ségolène viene subito eletta; François no, ma ci va molto vicino. Intanto si radica a Tulle, che della Corrèze è la capitale, ne diventa sindaco e stabilmente il deputato quando Chirac nel 1995 diventa presidente della Repubblica.

Tra i due si stabilisce anche un curioso rapporto. Hollande non manca mai a una riunione pubblica di Chirac in Corrèze, spesso per fare da civile, ma polemico interlocutore. Chirac apprezza l'avversario al punto che qualche mese fa ha fatto sapere che avrebbe votato per Hollande, continuando nell'avversione politica e personale per Sarkozy che, dopo essere stato accolto e accudito non solo politicamente nella famiglia del leader neogollista, lo aveva tradito nel 1995 appoggiando Balladur. La circostanza del voto per Hollande da parte del vecchio presidente è poi stata smentita dalla moglie. Ma chiunque sa di politica francese la considera del tutto realistica.

Lasciata la segreteria del Ps nel 2008 a Martine Aubry, sindaco di Lille ed ex ministro del lavoro nel governo Jospin (a lei si deve la legge per le 35 ore), François Hollande ha costruito con pazienza in questi quattro anni la sua scalata, avendo cura di riunire dentro la sua proposta tutta la sua storia e tutte le diverse componenti politiche che l'hanno formato.

HOLLANDE E VALERIE TRIERWEILER

Un po' di Mitterrand, molto Delors (nel riformismo e nel realismo), un po' anche di Jospin che non a caso lo ha accompagnato nell'ultimo comizio di Tolosa, riapparendo in pubblico dopo anni di vita appartata seguita al suo abbandono della politica dopo lo «choc» del 2002, quando venne battuto al primo turno delle presidenziali da Jean-Marie Le Pen. Hollande ha avuto anche la cura maniacale di disseminare la sua campagna di riferimenti simbolici. Tanto per citarne uno solo, ha annunciato la sua candidatura alle primarie nel comune dove è stato sindaco per molti anni Delors. Come ha scritto Le Monde, ha poi messo i suoi passi nelle orme di Mitterrand.

Ma attenzione, la sua proposta politica non assomiglia a nessuno di loro, è un mix, ma molto hollandiano e, come dicono gli osservatori meno faziosi, è davvero un salto nuovo nella storia del Ps, un partito dove fino a non molti anni fa si discuteva della fine prossima ventura del capitalismo. È come se Hollande da solo avesse fatto la Bad Godesberg del Ps francese, la mutazione compiuta verso la compatibilità con i conti dell'Europa e non solo con il «capitalismo».

hollande sarko

Certo nel suo programma ci sono i «marqueurs» della gauche: pensione a 60 anni (ma solo per i lavoratori che hanno cominciato molto giovani e per chi fa lavori usuranti), tasse al 75 per cento per i super ricchi con più di un milione di reddito, stop allo scudo fiscale che ha segnato l'epoca Sarkò, assunzione di 60 mila lavoratori (insegnanti e non) nella scuola. Ma il tutto è impregnato di un'accettazione dei limiti di debito e deficit che è del tutto nuova per la sinistra francese, portata istintivamente al massimalismo, salvo poi rimangiarselo dopo qualche anno (o mese) di fallimenti. È stato così per Mitterrand e Jospin.

C'è la sfida all'Europa, al patto fiscale che porta di sigillo di Frau Merkel. Ed è questo il vero banco di prova della nuova presidenza. Hollande sa, e non ha mai negato, che gli obblighi sono stretti. Ma la sfida è là, per la Francia e per l'Unione Europea. Ed è su questo terreno che vedremo se davvero il «budino» si è definitivamente trasformato in un duro.

 

 


IL BANANA AVREBBE PROPOSTO AL PRINCIPE SAUDITA AL WALEED DI COMPRARSI L’INDEBITATO MILAN

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Da "la Repubblica"

SILVIO BERLUSCONIPrince Al Waleed bin Talal

Incontro a Parigi tra Silvio Berlusconi, accompagnato dal finanziere Tarak Ben Ammar, e il principe Al Waleed bin Talal. L´ex premier italiano ha fatto tappa nella capitale francese prima di raggiungere la Russia per partecipare ai festeggiamenti per Putin. Alcuni media arabi hanno dato un certo risalto all´incontro con Al Waleed, il quinto uomo più ricco al mondo.

 

CANDIDATI 2.0? BOCCIATI! IL RAPPORTO TRA POLITICA E SOCIAL NETWORK È UN FLOP SU TUTTA LA LINEA

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MASSIMO DALEMA GIULIANO PISAPIA

Jacopo Iacoboni per "La Stampa"

La scena che scorre su youtube è desolante ma a modo suo epica. Un uomo, ripreso da un suo addetto, tiene un comizio in piazza da un'ora: davanti a lui, nessuno. Si chiama Francesco Nocera, si candida sindaco a Catanzaro e sicuramente avrà voluto riscrivere il vecchio «piazze piene urne vuote»; l'immagine, la più cliccata di queste elezioni, assurge a paradigma di una stagione bizzarra: quella della politica che prova a paracadutarsi sui social network. Il paracadute però non si apre.

Tutti i politici (ma anche gli umani) ormai parlano e bla bla bla di twitter e dei social network, la realtà è che questa campagna per le amministrative è stata un flop, dal punto di vista dell'incrocio tra questi due mondi: tradizionalmente allergici, impermeabili, incomunicanti. Una ricerca dell'Istituto Cattaneo racconta che 74 candidati alle amministrative su 84 hanno un profilo facebook, e 45 uno twitter.

Karl Rove

Solo che rispetto, per dire, alla saga che portò a Milano all'elezione di Pisapia anche attraverso una grande mobilitazione dal basso, un fenomeno generativo non solo sui social network, la politica italiana non fa passi avanti: li fa indietro. Bisogna provare a raccontare perché.

S'è scritto già della «svolta» di Alfano, che ha lanciato, dice, un «pdl 2.0», il portale nuovo, il network forzasilvio.it (con «oltre 242mila persone registrate»), una solenne «Political Digital Academy» (tutto maiuscolo), una specie di scuola online permanente per formare eletti e militanti, e dulcis in fundo «i team digitali», una specie di traduzione internettiana dei «volontari delle libertà» sempre evocati da Silvio Berlusconi. Ok, ma c'è un piccolissimo problema: a destra fanno assai fatica a scrollarsi di dosso l'idea che twitter (o i social) siano una traduzione del vecchio volantinaggio, o della comunicazione verticale via spin doctor. Si sentono i Karl Rove del popolo bue. È errore da matita blu.

ANGELINO ALFANO E SILVIO BERLUSCONI

Le parole di Alfano lo rivelano freudianamente, «anche se oggi non si attacca un manifesto, si può attaccare un post». Il fatto è che twitter (o facebook) non consistono nell'attaccare post. Cosa che i politici continuano a fare: una bacheca noiosissima per dire dove faranno il comizio.

E così la «political digital academy» mette online roba come l'intervista alla Gelmini, che emette frasi tipo «è una bellissima iniziativa da implementare strada facendo». Oppure chiama a far da consulenti al Pdl giganti come Microsoft, Google, Banzai, non esattamente un esempio di una partecipazione attiva dei cittadini dal basso.

IL TRIO BERSANI CASINI ALFANO

Alfano, Bersani, Casini, hanno discreti profili twitter (soprattutto il leader dell'Udc sembra maneggiare il genere), e in alcuni casi molto seguiti; la Lega è quella che da questo punto di vista è messa peggio, racconta Sara Bentivegna nel suo Parlamento 2.0 , solo Maroni sa un po' come utilizzare lo strumento-facebook. Il movimento 5 stelle naturalmente ha fatto scuola, anche se in queste amministrative risulta particolarmente schiacchiato (anche nei profili dei candidati locali) sul puro rimando al blog di Grillo, il quale però - sostiene il collettivo di scrittura Wu Ming - «usa la rete come Televangelista». Ma il punto non è (solo) il seguito: è cosa, e come lo dicono i politici.

BEPPE GRILLO STRABUZZA GLI OCCHI

Fa scuola, in questo, cosa accadde alla Moratti: non è che non avesse seguito, anzi, ad aprile 2011 il suo sito aveva centomila utenti unici, quello di Pisapia solo 27mila (dati Pquod). Solo che il candidato del centrosinistra s'era giovato di una mobilitazione reale, quella di centrodestra aveva organizzato una campagna dall'alto. Sui social non te lo perdonano.

pippo-civati

E a sinistra non va affatto meglio. Per mostrarsi «moderno», uno come D'Alema attacca Grillo dicendo «l'altra sera ho visto su Internet un discorso di Beppe Grillo che usava esattamente gli stessi toni e le stesse parole del Bossi di vent'anni fa, mescolate col Gabibbo». Ah però, il discorso «l'ha visto su Internet». O ancora, Bersani per mostrarsi aperto propone che la nuova legge sul finanziamento contempli anche «la pubblicazione dei conti su internet».

FABRIZIO FERRANDELLI

Pochi invece - un'eccezione è Giuseppe Civati - si curano di capire i meccanismi della mobilitazione. Cosa che al posto dei politici fanno blogger appassionati di politica, come byoblu, come Arianna Ciccone, come Daw, o come Filippo Sensi del leggendario Nomfup: «In queste elezioni nessuno - dice l'oracolo nomfup -, forse solo un po' a Palermo, è riuscito a fare come Pisapia: capire che la politica non può mettere il cappello sui social, deve semmai provare a surfare su un'onda».

ORLANDO ATTACCA MANIFESTI

Se l'onda non c'è, ovvio, niente surf. È questo gap culturale che la politica ha davanti; ma it's a long way to Tipperary. Perché quelli citati sono i leader, alle amministrative di oggi - sul territorio - spesso va anche peggio, e i candidati-sindaco sono talvolta veri disastri anche nei numeri. Su facebook solo Ippazio Stefàno (a Taranto) e Marianna Caronia (a Palermo) superano (di poco) i 5000 amici. Su twitter solo Ferrandelli e Leoluca Orlando (a Palermo) e Marco Doria sono sopra i duemila follower. Doria, insomma, non è Pisapia, purtroppo per lui. Gli altri, come Nocera-io-sono-leggenda, parlano al vuoto.

 

DOPO LE EUROSBERLE IN FRANCIA E GRECIA, LA MERKEL PERDE ANCHE NELLO STATO FEDERALE DELLO SCHLESWIG-HOLSTEIN

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Andrea Tarquini per "la Repubblica"

ANGELA MERKEL

Maledetta domenica per Angela Merkel, in tutta Europa: tre schiaffi in un solo giorno contro il suo rigore a oltranza, è lei la vera sconfitta della superdomenica euroelettorale. A Parigi il suo pupillo Nicolas Sarkozy gettava la spugna, in Grecia vincevano le voci più estreme contro l´austerità alla tedesca, e a casa, nello Schleswig-Holstein, il suo centrodestra ha perso la maggioranza.

Il ministro degli esteri tedesco Bruno Westerwelle e suo marito Michael Mronz

Il resto d´Europa chiede alla Germania, in modi diversi, di essere più ascoltato, di accettare cedimenti e compromessi. E da Berlino ieri sera è arrivato il primo segnale: «Adesso con la Francia di Hollande lavoreremo insieme per un patto europeo per la crescita», ha detto ieri sera il ministro degli Esteri Guido Westerwelle, definendo «un evento storico» la vittoria del candidato socialista all´Eliseo. Un patto per la crescita, dunque un´idea che già Mario Monti ha esposto ad "Angie".

MARIO MONTI

È una Berlino indebolita sul fronte europeo e interno, quella che esce dalle elezioni simultanee di ieri in Francia, in Grecia e nello Schleswig-Holstein. Dove il prossimo governatore potrebbe anche essere il leader socialdemocratico (Spd) locale Torsten Albig, in una maggioranza risicata con i Verdi e col partito della minoranza danese. Oppure verrà una grosse Koalition tra Cdu e Spd.

Maledetto maggio elettorale per "Angie", al confine danese come oltre Reno e al Pireo. Pessimi auspici per il rigore stile Bundesbank a una settimana dalla prova decisiva nel Nordreno-Westfalia (lo Stato più popoloso, cuore industriale-minerario della Germania) dove la Spd è favorita.

NICOLAS SARKOZY VEDE ARRIVARE LA SCONFITTA

Secondo i risultati parziali, elaborati dagli exit poll, la Cdu guidata a Kiel da Jost de Jager scende dal 31,5 al 30,6 per cento. Primo partito, ma di misura. I liberali suoi alleati precipitano dal 14,9 all´8,3. A sinistra, i socialdemocratici guidati dal riformista Torsten Albig salgono dal 25,4 al 29,9 o al 30,3 secondo le diverse proiezioni, tallonano quindi la Cdu.

Volano i Verdi, al 13,6 per cento, e i Pirati all´8,1 per cento, confermandosi ancora una volta nuova forza alternativa. Sparisce la Linke, la sinistra radicale, che crolla al 2,5 per cento e non entra nel nuovo Landtag (il Parlamento dello Stato). Vi eleggerà deputati invece la Ssw, il partito della minoranza etnica danese.

ALEXIS TSIPRAS DEL PARTITO SYRIZA

Allarmante il calo della partecipazione al voto, sceso al 60 per cento. Oggi a Kiel, domani a Berlino e nel resto d´Europa, Merkel non sembra più avere i numeri per dettar legge e dovrà negoziare mille compromessi per restare leader del continente.

 

 

“LOST”, MEGLIO PERDERLO CHE TROVARLO?- L’IPOTESI DI UN RITORNO DELLA CELEBRE SERIE TV DIVIDE I FAN…

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Francesca D'Angelo per "Libero"

LOSTMATTHEW FOX

Non sono valsi a nulla i sei anni, strappati alle nostre vite, tra botole, simboli, personalità multiple, flashback ed enigmi. Possiamo buttare tutto alle ortiche: ogni singola sequenza di Lost, ogni svolta narrativa, ciascuna delle sei stagioni della serie. Possiamo resettare il passato e rimettere in dubbio le spiegazioni (non che poi siano tante...) fornite dai creatori della serie J.J. Abrams e Damon Lindelof.

Perché tutto potrebbe ricominciare. Da capo. Il network americano Abc starebbe infatti accarezzando l'idea di ridare vita al mondo di Lost. Tradotto: riprendere la serie e riscriverla di sana pianta. Due le strade possibili. La prima è il classico sequel che però, a questo punto, dovrebbe rivelare l'identità del luogo dove si ritrovano tutti i protagonisti nell'ultima puntata. Si tratta davvero dell'Aldilà? O di un'isola oppiacea? Un enigma che espone gli autori alle critiche dei credenti, siano essi buddisti, musulmani, ebrei o cattolici.

J.J. Abrams lost lilly

Tanto più che in quella famosa chiesa erano presenti i simboli di tutte le suddette confessioni. L'alternativa più praticabile è dunque la seconda, ossia quella del reboot: il rifacimento in chiave moderna che, a differenza del remake, non è fedele all'originale. Con tanto di nuovo cast al seguito. Quale che sia la forma, Lost potrebbe insomma tornare. A confermare l'intenzione della Abc è lo stesso ideatore Damon Lindelof durante il Variety Entertainment & Technology Summit.

«Ho l'impressione che il mondo non abbia ancora visto la fine di Lost», aggiunge l'autore. Vero, visto che, come rimproverato da molti fan, il finale della serie è quanto meno lacunoso. Per non dire una cocente delusione. Ma da qui a scoperchiare per una seconda volta il vaso di Pandora di Lost, ce ne passa. Le reazioni dei fan sono, tuttavia, contrastanti. Gli addict della serie accolgono il rumor come una promessa di personale risurrezione televisiva, che va a consolare le proprie serate trascorse orizzontali sul divano.

J.J ABRAMS, CREATORE DI LOST lost 005

Effettivamente, gli odierni telefilm, emuli di Lost, non possono certo definirsi entusiasmanti: FlashForward ha deluso, Alcatraz è a rischio chiusura. Tra le nuove creature di J. J. Abrams convince giusto Persons of interest che però è una serie crime (in onda da noi sul canale pay di Mediaset Premium Crime). La stessa Abc si è resa conto dello sfacelo: se si eccettua il fenomeno Once upon a time (C'era una volta, in onda da noi su Fox), la rete Usa non ha in prime time nessun nuovo titolo sbanca ascolti. Da qui, la scelta di rifugiarsi nel brand Lost, per arginare la globale crisi di creatività.

Ma, si chiedono alcuni, non sarà un azzardo rimettere tutto in discussione? Lo stesso Lindelof si chiama fuori, dichiarando: Barbara De Rossi regina d'ascolti «Le "Tre rose" mi hanno gasato ma quante spine attorno a me» «Abbiamo raccontato la storia che avevamo voluto raccontare. Se il progetto andrà in porto, non ne prenderò parte». Il nostro si dichiara comunque favorevole a un reboot: «Sarei ipocrita ad affermare il contrario, visto che io firmo il nuovo Star Trek». Poi, se Lost2 dovesse andare male, non sarà certo colpa sua.

John Locke - Lost

 

I CANDIDATI GRILLINI PROBABILMENTE AL BALLOTTAGGIO A PARMA E GENOVA - TOSI SINDACO - ORLANDO VS FERRANDELLI

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1 - COMUNALI: AFFLUENZA DEFINITIVA 66.9%, IN CALO
(ANSA) - Per le elezioni comunali la percentuale dei votanti rilevata alle ore 15 di oggi, alla chiusura dei seggi, è stata del 66.9% in calo rispetto alle precedenti omologhe quando era stata del 73.7%. Lo si apprende dal sito del Viminale. Il dato non tiene conto dei comuni del Friuli Venezia Giulia e della Sicilia, gestiti dalle Regioni.

beppe grillo BEPPE GRILLO STRABUZZA GLI OCCHI

2 - AMMINISTRATIVE: COMUNE, A GENOVA AFFLUENZA DEFINITIVA AL 55,57%
(AGI) - Alle ore 15 di oggi, alla chiusura dei seggi per le elezioni amministrative 2012, l'affluenza definitiva e' la seguente: 55,57% dei 502.844 iscritti alle liste elettorali del Comune di Genova, piu' 908 elettori della lista aggiunta dell'Unione Europea e 37 della lista aggiunta di Bolzano contro il 61,7 per cento dei 523.997 elettori del 2007. E' quanto si apprende da un comunicato diffuso dal Comune di Genova.

3 - VERONA, COMUNALI: AFFLUENZA DEFINITIVA AL 69,62% (-9%)
(il Velino/AGV) - Secondo i dati diffusi dal Viminale a Verona l'affluenza definitiva al primo turno delle elezioni comunali e' stata del 69,62%. Nel 2007 era stata del 76,69%.

FLAVIO TOSIMARCO DORIA

1/A PROIEZIONE ISTITUTO PIEPOLI PER RAI; VERONA SINDACO
(ANSA) - Prima proiezione Istituto Piepoli per Rai, riguardante le percentuali di voto ai candidati Sindaco per il Comune di Verona. COPERTURA 5% CANDIDATO %
TOSI FLAVIO 54,7 -
BERTUCCO MICHELE 23,6 -
BENCIOLINI GIANNI 10.7 -
CASTELLETTI LUIGI 8,6

4 - SINDACO PARMA: AFFLUENZA A PICCO -10% RISPETTO A 2007
(AGI)- Affluenza a picco alle elezioni amministrative a Parma, dove ha votato il 10% in meno rispetto alle elezioni amministrative del 2007. Il dato definitivo delle 203 sezioni e' di 91.780 votanti, il 64,55% del totale. E' il dato piu' basso, come affluenza, nella storia delle elezioni amministrative a Parma. Nel 2007, quando vinse Pietro Vignali (con il centrodestra), gli elettori furono il 74,51%, mentre alle Politiche del 2008 aveva votato l'83,15%.

5 - GRILLO, A PARMA E GENOVA PROBABILE BALLOTTAGGIO!
(ANSA) - "Probabile ballottaggio!". Esulta, Beppe Grillo. Dal suo profilo Twitter, il fondatore del Movimento 5 Stelle segue in diretta i risultati delle comunali e commenta le prime proiezioni. "Parma 18.9% per il nostro Pizzarotti: fonte La7, Prima proiezione. Probabile ballottagio!", scrive Grillo. Poi aggiunge: "E a Genova la percentuale cresce: P.Putti è ora al 18,4%, MoVimento 5 Stelle Genova secondo ultimi dati La7".

LEOLUCA ORLANDO FABRIZIO FERRANDELLI

6 - COMUNALI:PARMA; GRILLINI VERSO BALLOTTAGGIO, MOMENTO STORICO
(ANSA) - Si sbottonano subito i grillini ("é un momento storico") visto che tutte le proiezioni concordano nel mandare il Movimento 5 Stelle al ballottaggio per il sindaco di Parma, sebbene con lo scarto di qualche punto. Il consigliere regionale Giovanni Favia (due i 'grillini' eletti nel 2010 nell'Assemblea dell'Emilia-Romagna) snocciola già i primi dati avuti da quattro seggi: "il nostro candidato Pizzarotti - riferisce - è sempre secondo dietro a Bernazzoli del Pd, in un seggio è addirittura primo". "Se il pomeriggio conferma questi dati - aggiunge - il risultato è storico e di grandissima portata: per la prima volta non siamo più solo gli antagonisti, ma ci candidiamo, insieme ai cittadini, a governare. E a governare una città importante come Parma".

7 - 1/A PROIEZIONE ISTITUTO PIEPOLI PER RAI; PARMA COALIZIONE
(ANSA) - Prima proiezione Istituto Piepoli per Rai, riguardante le percentuali di voto alle liste, per coalizioni relative al Comune di Parma. COPERTURA 8% CANDIDATO/COALIZIONE VOTI%

BERNAZZOLI VINCENZO 34,2 COALIZIONE 35,7 PARTITO DEMOCRATICO DI PIETRO ITALIA DEI VALORI LISTA CIVICA - PARMA CHE CAMBIA LISTA CIVICA - CONSUMATORI PENSIONATI LISTA CIVICA - PROGRESSISTA SOCIALISTA LAICA LISTA CIVICA - ALTRA POLITICA COMUNISTI ITALIANI -

UBALDI ELVIO 15,9 COALIZIONE 14,0 UNIONE DI CENTRO LISTA CIVICA - MODERATA LIBERA SOLIDALE LISTA CIVICA - CIVILTA' PARMIGIANA -

SILVIO BERLUSCONI

PIZZAROTTI ENRICO 21,8 COALIZIONE 22,8 MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT -

GHIRETTI ROBERTO 10,1 LISTA CIVICA - PARMA UNITA 8,8

8 - 1/A PROIEZIONE ISTITUTO PIEPOLI PER RAI; GENOVA COALIZIONI
(ANSA) - Prima proiezione Istituto Piepoli per Rai, riguardante i voti alle coalizioni per il Comune di Genova COPERTURA 5% CANDIDATO/COALIZIONI VOTI% -

DORIA MARCO 44,2 COALIZIONE 43,6 LISTA CIVICA - CONSUMATORI PENSIONATI PARTITO SOCIALISTA ITALIANO LISTA CIVICA - MARCO DORIA LISTA CIVICA - LIGURIA VIVA DI PIETRO ITALIA DEI VALORI PARTITO DEMOCRATICO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' RIF. COM.-COMUN. ITALIANI -

PUTTI PAOLO 14,9 COALIZIONE 17,3 MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT -

MUSSO ENRICO 14,7 COALIZIONE 11,1 LISTA CIVICA - ENRICO MUSSO SINDACO -

VINAI PIERLUIGI 11,3 COALIZIONE 10,7 LIBERTAS DEMOCRAZIA CRISTIANA IL POPOLO DELLA LIBERTA' LISTA CIVICA - CITTA' NUOVE LISTA CIVICA - LIGURIA MODERATA

larussa foto gmt

9 - 1/A PROIEZIONE EMG PER LA7; PALERMO SINDACO
(ANSA) - Prima proiezione EMG per LA7, riguardante le percentuali di voto ai candidati Sindaco per il Comune di Palermo. COPERTURA 5% - ORLANDO LEOLUCA 44,8 - FERRANDELLI FABRIZIO 18,1 - COSTA VINCENZO detto MASSIMO 13,5

10 - BERLUSCONI, DATI ANCORA MOLTO SCARSI
(ANSA) - "Non so nulla, ho telefonato poco fa al mio partito, i dati sono ancora molto scarsi e ci siamo dati appuntamento al mio ritorno dal Cremlino stasera": così Silvio Berlusconi ha risposto alla stampa italiana accreditata a Mosca che gli chiedeva di commentare i primi dati delle amministrative. Berlusconi, dopo aver assistito alla cerimonia di investitura di Putin, sta tornando al Cremlino per un incontro ristretto con il neo presidente, come lui stesso ha riferito.

11 - COMUNALI:LA RUSSA, ABBIAMO SBAGLIATO I CANDIDATI
(ANSA) - "Abbiamo sbagliato i candidati non ho difficoltà ad ammetterlo. C'é la mania di cercarli con la faccia carina senza sapere da quale esperienza amministrativa vengano mentre la gente vuol persone affidabili e per i palermitani è più affidabile Orlando". Lo afferma Ignazio La Russa al Tg3.

FRANCESCO RUTELLI

12 - FASSINO, DA DATI EMERGE CROLLO TOTALE DEL PDL
(ANSA) - "Io penso che in questo voto ci sono elementi che si potevano prevedere: il successo di Tosi era prevedibile per la sua forza così come a Genova e Parma il candidato di centrosinistra sarebbe arrivato prima. C'é un crollo totale del Pdl e personalmente era quello che prevedevo. Poi c'é un successo grande di Grillo e ci sono due fattori che hanno favorito ancora di più il suo consenso: Parma è una città investita da uno scandalo e Genova èla sua citta. Bisogna vedere se sarà analogo altrove". Lo afferma Piero Fassino, sindaco di Torino, al Tg3.

13 - RUTELLI, VOTO RAFFORZA MONTI E SUA MAGGIORANZA
(ANSA) - "Oggi ci sarà molta astensione nel vecchio centrodestra e voti a sinistra nel vecchio centrosinistra. Questo rafforzerà i compiti del governo Monti e della nuova maggioranza". Lo ha detto al Tg3 il leader dell'Api Francesco Rutelli.

 

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