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IL BANANA FA LE PROVE DEL BUNGA BUNGA RIPULITO - NELLA SUA VILLA A LESMO, IL PARTY IN ONORE DELL’AMICA BULGARA…

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Da "Oggi"

E' da tempo l'amica del cuore di Silvio Berlusconi. Ora la ricchissima ereditiera bulgara Darina Pavlova è anche sua"socia". Il 26 aprile scorso è infatti iniziato su Rete 4 "Sognando Italia", programma sugli italiani d'America co-prodotto da Mediaset e dalla società della Pavlova. Bella, vistosa, amante del lusso, Darina è vedova, ha ereditato molti hotel sul Mar Nero e vive negli States, ma quando è in Italia è ospite del Cavaliere (unica tra le sue amiche) a villa Gernetto, a Lesmo.

DARINA pavlova Darina pavlova SULLA SINISTRA CON BERLUSCONI DARINA PAVLOVA jpeg

Poche settimane fa in suo onore è stata organizzata una cena esclusiva nel salone della villa con canzoni e premi. Sui tavoli, rose rosse; nei piatti, ravioli a forma di cuore. Tra gli ospiti, l'ex di Franco Frattini Chantal Sciuto, Ignazio La Russa, Daniela Santanchè. L'ex premier sedeva a tavola tra Darina e Teodora Stefanova, sensitiva (sostiene di vivere con un alieno nello stomaco) e cugina di Darina. Insieme, hanno assistito a uno spettacolo di cabaret e a una lotteria (in palio: dischi, oggetti d'arredamento e completini intimi).

DARINA PAVLOVA CON FRANCO FRATTINI jpeg

Poi Silvio ha eseguito tre nuove canzoni da lui composte, una cover di Henri Salvador e ha raccontato barzellette sexy. Rita Rusic ha cantato Historia de un Amor. Quando l'ha sentita, la Santanchè ha lasciato la cena (tra le due, vecchie ruggini legate a un amore comune, Canio Mazzaro). Tra i momenti clou, lo spettacolo di burlesque con Eve la Piume. E chissà che Silvio non pensasse a questo quando, al Palazzo di Giustizia di Milano, parlava di gare di burlesque.

DARINA PAVLOVA

 

 

 


DAGOSPIA PRESENTA “APOCALYPSE MURDOCH” DI GLAUCO BENIGNI, 5° PUNTATA - LA TERZA MOGLIE, WENDI DENG

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Videoblog di Glauco Benigni
http://www.youtube.com/user/glaucobenigni/featured

Il libro è acquistabile online
http://www.bandashop.it/product.php?id=18

RUPERT MURDOCH

LA TERZA MOGLIE: WENDI DENG (N. 1968)
Si sposano il 26 giugno del 1999 a New York con una cerimonia a bordo dello yacht Morning Glory. Murdoch ha 68 anni. Secondo alcune fonti lei ne ha 30, secondo altre 32. Solo 82 persone sono invitate a bordo, e solo due poliziotti in divisa si occupano della sicurezza. Ad officiare la cerimonia nuziale il giudice della Corte Suprema dello Stato di New York, Jacqueline Silbermann.

All'ora stabilita lo yacht, un 48 metri a vela supertecnologico, costruito nei cantieri di Viareggio della Perini Navi, molla gli ormeggi e si scosta dolcemente dal Chelsea Pier, mentre una piccola orchestra d'archi suona arie di Mozart. Durante il servizio la cantante gallese Charlotte Church canta tre brani. Tra gli ospiti qualcuno veste abiti informali, altri addirittura già calzano scarpe da barca. Rupert indossa un abito blu e una camicia bianca. Qualcuno si domanda come sia andato il divorzio: «Amichevole», viene risposto, «non influirà sugli affari».

Della signora Wendi Deng si sa che suo padre era direttore di una fabbrica di Guangzhou, nel Sud della Cina, che è arrivata negli Stati Uniti quando aveva circa 20 anni, che ha studiato alla California State University, che si è laureata alla School of Management a Yale e che era diventata Vicepresidente alla Star Tv di Hong Kong, dove i due si sono incontrati. La signora viene definita dalla stampa «statuaria e bellissima». Nessuno fa notare che ha la stessa età della seconda figlia di Murdoch. La considerazione sarebbe comunque ininfluente e di cattivo gusto. La coppia andrà ad abitare in un appartamento di Manhattan.

RUPERT E WENDI DENG MURDOCH

La prima figlia, Prudence, commenta: «Non potevo crederci. Veramente. Ho pensato: vecchio sporcaccione! L'avevo anche confortato sulla rottura del matrimonio (con Anna) durante una vacanza a Creta. Poi mi telefona e mi dice «Sai, ho incontrato questa signora». Ho pensato: «ma che uomo sei?». Poi l'ho conosciuta... ed è fantastica !!!»

Di lì a qualche mese, Wendi si dedicherà alle relazioni con il Governo cinese, stabilendo rapporti addirittura con il Presidente (a quel tempo in carica) Jiang Zemin, e attiverà una serie di accordi e joint venture con gruppi di affari, gestendo importanti negoziati insieme al figlio del marito, James. In sostanza, la nuova signora Murdoch non è solo una giovane bella donna, ma una first lady e una partner di lavoro eccezionale.

La Signora Murdoch recentemente è diventata il Capo delle Strategie di MySpace China e ha convinto il marito a investire nell'internet cinese 45 milioni di dollari. Neanche tanto.

LA QUINTA E LA SESTA FIGLIA: GRACE (N. 2001) E CHLOE (N. 2003)
Nel giugno del 2001 Wendi Murdoch annuncia di essere incinta. Il fatto muta profondamente tutti i progetti relativi alla successione. Addirittura si ipotizza, vista anche la sua abilità negli affari, che il successore possa essere lei. Dopo un paio d'anni di elegante silenzio Anna ex Murdoch si manifesta pubblicamente nel luglio del 2001, probabilmente sollecitata dall'annuncio della gravidanza di Wendi.

RUPERT MURDOCH CON IL SUN A TRENTATRE ANNI DI DISTANZA

L'ex-moglie di Rupert, in un'eccezionale intervista a una rivista australiana, afferma che nessuno dei suoi figli dovrà ricoprire incarichi nelle società di famiglia. Lei non sopporterebbe una guerra di successione. «C'è stata una tale pressione della quale certo non avevano bisogno alla loro età», confessa ad «Australian Women Weekly», e aggiunge che Rupert si sarebbe comportato male nel momento in cui l'avrebbe forzata ad abbandonare il Consiglio d'Amministrazione della News Corp., una società in cui aveva lavorato sin da quando aveva 18 anni.

Alludendo alla relazione che Murdoch avrebbe avuto già prima del divorzio, Anna continua: «Penso che la storia di Rupert con Wendi sia stata la fine del nostro matrimonio. Lui voleva continuare a frequentarla, comincio a credere che il Rupert Murdoch che amavo è morto tanto tempo fa». In conclusione, Anna, che si è risposata nel 1999 con un finanziere di New York, William Mann, esprime anche valutazioni sulla nuova ipotesi di successione, negando sia a Wendi Deng che ad alcuno dei suoi figli eventuali opportunità.

A novembre nasce Grace. I giornali titolano: QUINTO FIGLIO PER LA DINASTIA MURDOCH. RUPERT DIVENTA ANCORA PADRE ALL'ETÀ DI 70 ANNI. La prima figlia Prudence commenta: «Non capisco perché dovrebbe avere un effetto sull'armonia o sul futuro della famiglia e non capisco perché ci si debba speculare. È una questione privata. La gente non sa che tipo di persone siamo. Non esiste speculazione circa il futuro della famiglia e del Gruppo. Il fatto è lì e noi siamo tutti lì e tutto andrà avanti, e sarà lovely» Anche la seconda figlia Elisabeth dice la sua: «È un nuovo membro della famiglia le diamo il benvenuto, la amiamo e la sosteniamo. Non è proprio una cosa della quale dovremo necessariamente discutere».

RUPERT E WENDI MURDOCH CON LE FIGLIE

Il divorzio dalla seconda moglie Anna e la nascita della quinta figlia Grace costituiscono due passaggi fondamentali nella vita della dinastia Murdoch. Il primo interrompe una continuità fatta di trentuno Natali e porta a una prima grande modifica nell'equilibrio interno del clan: l'esclusione di Anna dai ruoli operativi futuri e lo speculare ingresso di Wendi. Il secondo cambia la distribuzione di potere e ricchezza tra gli eredi, che non sono più quattro ma cinque, anzi tra breve diventeranno addirittura sei.

Il clan si trova improvvisamente imparentato con i cinesi: il triangolo Sydney-Londra-New York si estende e diventa un quadrato, includendo un polo che rappresenta tutta l'importanza degli affari nell'area del Pacifico. È vero che la famiglia ha accolto la neonata con cori gioiosi (anche Lachlan conferma la sua felicità per l'evento) ma gli azionisti della News Corp. non la vedono così semplice, e premono per sapere come verrà ripartito il patrimonio di Rupert Murdoch.

Spunta fuori un accordo che Rupert e Anna hanno firmato al momento del divorzio, secondo il quale i primi quattro figli ereditano il controllo della AE Harris Trust e della Cruden Investment, attraverso le quali la famiglia influisce sulla News Corp. E si viene a sapere che, una settimana dopo la firma di questo accordo, ognuno dei quattro figli ha nominato propri rappresentanti nei Consigli d'Amministrazione delle citate società. Insieme controllano così il 50% dei boards, il resto è controllato dai manager della News Corp. e dai legali. C'è poi un 10% nelle mani della Grande Madre Elisabeth.

RUPERT MURDOCH

A chi andrà alla sua morte? A Grace. Ma Grace non può entrarne in possesso prima del compimento dei trent'anni, quindi nel 2031. E fino a quella data chi gestirebbe questo 10% che potrebbe significare il controllo su tutto? Dei garanti. E chi avrebbe la facoltà di nominare i garanti se Murdoch morisse? E così via.

È evidente che con la nascita di Grace si è innescato un effetto domino di proporzioni notevoli, che porta a conclusioni imprevedibili. Fra l'altro, per una complessa serie di intrecci azionari e di accordi siglati con uno dei soci di Murdoch, John Malone, si scopre che «se» succedono alcune cose, alla fine anche lui avrebbe voce in causa sul futuro dell'Impero.

Al riguardo è circolata una notizia che potrebbe essere in futuro determinante per l'intera dinastia Murdoch. La fonte è www.indiantelevision.com del 15 febbraio 2003. Nel sito si legge che «Murdoch non è più il maggior azionista della News Corporation». Attraverso la Cruden Investment i Murdoch controllano circa il 30% delle azioni con diritto di voto e circa il 7% delle azioni privilegiate senza diritto di voto. Sommandole, in caso di voto assembleare sulle questioni straordinarie, ciò corrisponderebbe al 17%.

rupert murdoch 50

Ma John Malone, presidente della Liberty Media Corporation, possiede un'enorme quantità di azioni «privilegiate», senza diritto di voto sulle questioni ordinarie, ma che corrisponderebbero in assemblea al 18%. L'informazione non risulta priva di fondamento se si considera il ruolo finanziario svolto a più riprese da Malone nelle «scalate» compiute da Murdoch (vedi il futuro capitolo su DirecTv), e se si tiene conto che la Liberty Media è una sorta di crocevia di interessi di diversi conglomerati statunitensi, tra cui figurano anche i maggiori avversari di Murdoch: Aol-Time Warner e Viacom. Malone, fra l'altro, è stato il presidente della maggiore rete via cavo negli Usa, la Tci, nonchè membro nel Consiglio dei Direttori della Bank of New York.

Per calmare le acque Murdoch fece sapere, a quel tempo, che «se dovessi finire sotto un autobus o se mi dovessi ritirare» sarebbe Peter Chernin ad assumere il comando delle operazioni. Il «fedelissimo» aveva cinquant'anni, era Chief of Executive Officers della News Corporation, e quindi numero due della società. Dal 1996 era il capo delle operazioni negli Usa ed era molto apprezzato dalla gente di Wall Street. La sua popolarità suscitava un'immediata reazione positiva tra gli azionisti.

Ma Chernin, che era anche amato dai figli di Murdoch, non evitò di commentare: «Rupert è stato candido con me. Sebbene non abbia progetti di lasciare la società, vorrebbe comunque che i figli assumessero posizioni di comando, quando fossero pronti. Io non credo che resterei a lungo al vertice». E infatti per evitare ogni rischio se n'è andato nel 2009, lasciando Murdoch sempre più solo.

rupert murdoch

Grace cresce. Murdoch dorme sereno con la nuova moglie, comincia a vestirsi informalmente, descrive il proprio cuore come «perfetto», nega di avere il colesterolo alto, si tiene in forma con brevi incontri di boxe, allestisce una palestra al terzo piano della News Corp. di New York e alla domanda «Quando intende ritirarsi?» risponde: «Mai. Il mio lavoro è stato cosi' tanta parte della mia vita, non posso immaginare di passare il tempo su un campo da golf. La cosa più triste è vedere le persone uscire di scena quando sono al vertice. Guardate Clinton.

Che fa? Si annoia tenendo discorsi pagati 200.000 dollari l'uno. [...] Certo, sono umano. Arriverà il giorno in cui non avrò più energia, spero solo che arrivi prima di perdere la ragione». Sulla successione risponde: «Lachlan ha una grande capacità di leadership e l'ha dimostrato in Australia. James ha grandi doti negli affari. Ha fatto un lavoro fantastico in Asia (Star Tv). Non ha lo stesso amore per la carta stampata di Lachlan, né la stessa esperienza, ma ha molto tempo ancora di fronte a sé. Io penso che siano molto uniti e che insieme faranno grandi cose. Il potere sarà molto più distribuito di quanto non appaia al momento».

Dal suo canto Lachlan sostiene la stessa tesi della grande armonia interna al clan: «Siamo tutti impegnati nel nostro lavoro e le speculazioni per le quali dovremmo pensare cosa accadrà tra venti o trent'anni sono solo noiose».

Grace compie un anno, e Murdoch si preoccupa in quale scuola mandare la figlia già dall'asilo nido. Ovviamente una esclusiva scuola privata, ma quale? Insieme a sua moglie sceglie l'esclusiva Brearley Girls School, nell'Upper East Side di Manhattan, fondata nel 1884 e frequentata da tutte le donne che negli ultimi 120 anni hanno contato a New York. Niente male.

Rupert Murdoch

A febbraio del 2003 arriva la nuova deflagrante notizia: Wendi Murdoch aspetta un altro bambino. «Sono molto, molto felice», dice Murdoch in un'intervista a «Fortune», e aggiunge: «sono fortunato nella mia professione e a casa, e voglio lavorare fino a quando avrò cent'anni» (il che, visto lo stato di salute e la longevità della madre, non è da escludere). Si riapre così la giostra delle speculazioni, ma stavolta Murdoch taglia corto: «Attualmente c'è ampio consenso», dice a www.media.guardian.co.uk: «Lachlan sarà il capo. Sarà il primo tra pari, ma dovrà meritarselo». Si sbaglia. Giovedì 17 luglio 2003 nasce a New York la sesta figlia di Rupert Murdoch. Il papà ha 72 anni, la mamma 35. La bambina viene battezzata Chloe.

APOCALYPSE MURDOCH - PRIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-ogni-settimana-due-miliardi-di-persone-leggono-38253.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SECONDA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-2-puntata-chi-ha-finanziato-lo-squalo-38304.htm

APOCALYPSE MURDOCH - TERZA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-3-puntata-il-clan-dei-murdoch-attraversa-38422.htm

APOCALYPSE MURDOCH - QUARTA PUNTATA

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-4-puntata-squalo-sul-lavoro-pesce-lesso-38486.htm

 

 

TRAPPOLA PD PER PIERFURBY - SORRENTINO, NUOVO FILM TOO MUCH CAFONAL - SPOSARE SABINA GUZZANTI, INVANO

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1- Una vecchia volpe del transatlantico di Montecitorio sostiene che il Pd fa con Casini quello che fece con Craxi nel ‘92. Gli fanno annusare il Quirinale e poi lo fregano...

SABINA GUZZANTI PIERFERDINANDO CASINI

2- Se ne sono accorti in pochi. Ma "Un, due, tre, stella!", il programma di Sabina Guzzanti, è stato spostato dalla settimana scorsa dal mercoledì al venerdì sera. Questo tipo di operazioni si fanno per due ragioni: o per lasciare spazio a un programma più importante, cui si vuole dare molto rilievo, oppure perché gli ascolti sono deludenti e prima di gettare la spugna si tenta un cambio di collocazione.

In questo caso, la prima non può essere, al posto della Guzzanti è stata piazzata l'ennesima stagione di "SOS Tata", format stra-ripetitivo, che gira da anni tra Sky e La7, e di cui ci hanno propinato la versione inglese, americana, ugandese...tra l'altro, al suo ritorno una settimana fa ha incassato un misero 2,2%...

Quindi, nonostante le frasi di roboante soddisfazione pronunciate dal direttore Ruffini, la rete non era affatto contenta degli ascolti del mercoledì e ha provato a sfruttare lo slot lasciato libero dalle (comunque deludenti) "invasioni" di Birignao Bignardi. Questa strategia gli si è però ritorta contro: il programma venerdì scorso ha perso lo 0,7% di share rispetto alla puntata precedente (2,8% contro 3,5%), lasciando per strada 160.000 spettatori (da 780.000 a 620.000).

SERENA DANDINI VITTORIO GRILLI

Di sicuro, molti fan della Sabina indignada con la finanza ma coi soldi nei paradisi fiscali di Lande, non avevano ancora metabolizzato il cambio di serata, erano partiti per il ponte, avevano perso il telecomando tra i cuscini del divano. Magari questo venerdì gli ascolti miglioreranno. Ma la scelta di piazzare i due programmi "ggiòvani" e "de sinistra" della rete (Guzzanti & Dandini) nelle serate in cui i ggiòvani escono di casa (venerdì e sabato), è stata decisamente fallimentare.

3- Sapete chi è la migliore amica romana di Mafalda Olivi? Sonia Sarno, la giornalista- leghista a cui il Tg1 ha affidato gli inquilini di Palazzo Chigi. Prima il cavalier Pompetta, adesso Livor Montis.

4- Il ministero dell'Economia ha un record. Anche se non ufficialmente ha quattro ministri : Monti, Grilli, Dumbo Giarda e Fieri Ceriani. Il fatto preoccupante è che tutti e quattro credono di essere realmente ministri.

Enrico Bondi

5- Enrico Bondi si scrive commissario per gli acquisti, si legge ministro del Bilancio.

6- Paolo Sorrentino inizia a girare il prossimo film, con la Ferilli e Toni Servillo dicono i bene informati, sceneggiato dal solito Contarello, a partire dalla prossima estate e sarà girato in gran parte by night perché la trama racconta le notti cafonal de' noantri., dicono..

PAOLO SORRENTINO

7- Dall'articolo di Aldo Grasso per "Oggi" - (...) "Ma il delitto più grande di Formigoni è di ordine estetico: non si può essere governati da uno che si è costruito un grattacielo celebrativo, che indossa camicie frou frou, giacche color salmone o mise da tarda primavera ormonale".

8- Maurizio Crippa per "Il Foglio" - Per tagliare le spese, il governo tecnico si affida a un commissario tecnico. Poi resta solo il KO tecnico.

9- Da "Oggi" - Un programma in prima serata su Rai 3 a partire da settembre o ottobre segnerà il ritorno in video di Pippo Baudo. "Si intitolerà "il viaggio", saranno 24 puntate, perché ad alcune regioni ne abbiamo dedicate due" spiega Baudo a "Oggi". Non il solito programma itinerante: "Non ci occuperemo mai di gastronomia. Parleremo semmai di filosofia, storia, personaggi, monumenti. Far riscoprire l'Italia agli italiani sarà il nostro impegno".

11- Carlo Rossella per "Il Foglio" - Confidano le amiche più intime al restaurant del Bristol: "Carlà è ingrassata. Più cibo, più stress, meno amore". C'est la vie! Politique!

PIPPO BAUDO

12- Da "la Repubblica" - «C'è una cassetta ancora segreta» con la voce di papa Wojtyla. «E rimarrà segreta, almeno per il momento». A rivelarlo è il cardinale Stanislaw Dziwisz, attuale arcivescovo di Cracovia e segretario di Karol Wojtyla per 39 anni. Dziwisz lo dice in un'intervista rilasciata a Dino Boffo, direttore di Tv2000, in occasione del primo anniversario dalla beatificazione di Giovanni Paolo II (sarà trasmessa dall'emittente stasera in prima serata). La voce di Giovanni Paolo II fu registrata prima che il pontefice subisse l'intervento di tracheotomia. Dziwisz, tra le altre cose, rivela anche che Wojtyla perdonò Ali Agca subito dopo l'attentato già durante il tragitto da San Pietro al Gemelli.

Karol Wojtyla

12- Da "Internazionale" - 1) Scegli un nome simpatico e facile da ricordare - 2) MA se punti a una carriera internazionale, informati su cosa significa o finirai come il giapponese Dj Ano - 3) Non siamo nel 1978: non toccare il microfono. - 4) Accetta richieste musicali solo da chi vuoi portarti a letto - 5) Cos'è quella faccia seria? Se non ti diverti tu, non si divertirà nessuno.

Clemente Mastella

13- Romana Liuzzo per "il Giornale" - L'europarlamentare, Clemente Mastella, nei giorni scorsi, ha allestito un ufficio al tavolino del bar nel cortile della Galleria Alberto Sordi. Lì, armato di carta e penna, ha incontrato una decina di persone. Ignoti gli argomenti delle conversazioni ed anche gli interlocutori. Chi l'ha intravisto suppone che si parlasse delle imminenti elezioni amministrative.

14- Dal "Corriere della Sera" - C'erano già i promo su Rai1, invece ieri a sorpresa l'annuncio: Paola Perego non condurrà «Punto su di te», show in due puntate previste per il 9 e 16 maggio. Un format con protagonisti 24 talenti di sei paesi italiani che si sfidano in esibizioni sottoposte al giudizio del pubblico. Previsti anche tre inviati Elena Santarelli, Beppe Braida ed Enzo Salvi.

PAOLA PEREGO IN BARCA

Questo sulla carta. In realtà le cose erano in alto mare: niente soldi, nessun talento in vista, studio ancora non pronto. E così Paola Perego ha detto basta e se ne è andata (la vedremo nella sua prima prova d'attrice nella fiction «L'una e l'altra», in onda venerdì 11 maggio su Canale 5, al fianco di Christopher Lambert e Barbara De Rossi). Quanto allo show «Punto su di te» ancora non si sa se comunque andrà in onda una sola puntata, condotta forse da Claudio Lippi o Massimo Lopez, o se invece decideranno per uno speciale «Affari tuoi»

 

 

IL CALCIO (E I PUGNI) IN PRIMA SERATA INCASSANO IL 13,5% - “LE TRE ROSE DI EVA” (17,8%) BATTE LE “MINE VAGANTI” DI OZPET

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Marco Bosatra per www.davidemaggio.it

RISSA DELIO ROSSI LJAJIC DELIO ROSSI

PRIME TIME - La quinta puntata della fiction Le tre rose di Eva vince la serata di ieri con 5.047.000 telespettatori e il 17.78% di share, in calo rispetto alla scorsa settimana. Rimane staccato il film Mine Vaganti che su Rai1 raccoglie 3.849.000 telespettatori con il 13.59%. Su Italia 1 l'ultima puntata stagionale de Le Iene ottiene l'11.28% con 2.485.000 telespettatori (presentazione di 20 minuti al 5.52% con 1.645.000) mentre su Rai3 Chi l'ha visto? arriva al 10.42% con 2.983.000 telespettatori.

Su Rai2 Criminal Minds registra 1.642.000 telespettatori con il 5.5% di share ne primo episodio e 2.168.000 con il 7.29% nel secondo. Su Rete 4 Lo chiamavano Bulldozer segna il 6.21% con 1.737.000 telespettatori. Su La7 Sos Tata totalizza l'1.84% con 553.000 telespettatori nel primo episodio, l'1.59% con 432.000 nel secondo e il 3.24% con 508.000 nel terzo.

ACCESS PRIME TIME - Striscia sopra al 20% contro la Serie A. Su Canale 5 Striscia la notizia conquista 5.807.000 telespettatori e il 20.34% superando Affari Tuoi che si ferma a 5.107.000 telespettatori con il 17.92% di share. Su Rai1 dopo il telegiornale, Qui Radio Londra con Giuliano Ferrara si ferma al 14.72% con 3.794.000 spettatori. Su Italia 1 CSI Miami registra il 6.61% di share con 1.766.000 spettatori e su Rete 4 Walker Texas Ranger sigla il 5.75% con 1.578.000 individui. Su Rai 3 Blob è stato seguito da 1.297.000 con il 5.87% mentre Un posto al sole conquista il 7.48% e 1.977.000 spettatori. Su La7 Otto e mezzo ottiene il 5.59% con 1.555.000 individui.

FERZAN OZPETEK VOLO

PRESERALE - Oltre cinque punti tra L'Eredità e The Money Drop. L'Eredità di Carlo Conti è stata seguita su Rai1 da 3.237.000 telespettatori e il 21.96%, che diventano 4.367.000 e il 22.76% nella ghigliottina. Per The Money Drop con Gerry Scotti i telespettatori sono stati 2.708.000 con il 16.35% (presentazione al 14.34% con 1.859.000), con 3.134.000 e il 16.94% nel segmento finale. Su Italia 1 Studio Sport raduna 756.000 telespettatori (5.24%) e subito dopo CSI Miami segna il 5.39% con 1.061.000 spettatori. Su Rai 2 Ghost Whisperer cattura 711.000 telespettatori con il 4.94% mentre Squadra Speciale Cobra 11 ne conquista 1.350.000 con il 6.58%. Tempesta d'amore su Rete 4 raduna 1.521.000 telespettatori con il 7.17%. Su La7 G'Day arriva al 3.36% con 595.000 individui (G'Day alle 7 su La7 al 2.73% con 384.000).

SECONDA SERATA - Ottimi ascolti per 90° Minuto e Controcampo Linea Notte. Su Rai 1 Porta a Porta ha registrato 1.053.000 telespettatori con il 9.77% mentre su Canale 5 Matrix ha conquistato 807.000 telespettatori con il 7.74% di share. Su Rai3 Volo in diretta ottiene il 6.19% e 1.029.000 individui e su Rai2 90° Minuto raccoglie 2.508.000 telespettatori con il 17.17% di share (presentazione di 40 minuti al 7.68% con 2.053.000). Su Italia 1 Controcampo Linea Notte arriva all'13.17% con 648.000 telespettatori.

SCIARELLI

TELEGIORNALI: (edizioni meridiana e della sera in migliaia)

LE IENE ALESSANDRO GASSMAN ILARY BLASI ENRICO BRIGNANO

TG1: 3.847 - 22.08% (ore 13.30) / 4.737 - 20.79% (ore 20.00)
TG2: 2.741 - 17.55% (ore 13.00) / 2.083 - 7.80% (ore 20.30)
TG3: 1.668 - 10.56% (ore 14.25) / 1.839 - 12.44% (ore 19.00)
TG5: 3.614 - 22.86% (ore 13.00) / 4.498 - 19.60% (ore 20.00)
STUDIO APERTO: 2.416 - 19.82% (ore 12.25) / 1.064 - 9.03% (ore 18.30)
TG4: 449 - 7.71% (ore 11.30) / 858 - 5.83% (ore 18.55)
TGLA 7: 835 - 4.78% (ore 13.30) / 1.951 - 8.44% (ore 20.00)


ASCOLTI PREMIUM
Adnkronos - Su Premium Calcio, per la 36° giornata di Serie A, ottimo risultato per le partite del turno infrasettimanale, che realizzano un ascolto complessivo di 1.592.000 telespettatori, pari al 5.43% di share; in particolare, benissimo "Diretta Premium" che, con l'1.54% di share e 451.000 telespettatori, supera la concorrenza pay.

GRUBER LILLI

ASCOLTI SKY
Adnkronos - Sui canali Sport e Calcio, le partite della 36° giornata di Serie A, in onda dalle 20.45, hanno registrato un ascolto medio complessivo di 2.391.720 spettatori (8,1% di share e 3.620.604 spettatori unici): in particolare, il match piu' visto della serata e' stato Juventus-Lecce, su Sky Calcio 1 HD, con 618.274 spettatori medi, poi Milan-Atalanta, su Sky Sport 3 HD e Sky Calcio 2 HD, con 467.070 spettatori medi complessivi e Parma-Inter, su Sky Calcio 3 HD, che ha avuto un'audience media di 324.622 spettatori.

 

DRAGHI NON PROMETTE NUOVE “PACCATE” DI MILIARDI E MILANO CHIUDE A -0,7% - PIERSILVIO LASCIA FININVEST PER MEDIOBANCA

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1 - BORSA: EUROPA DEBOLE DOPO BCE E ISM, MILANO CHIUDE A -0,7%
Radiocor - Le Borse europee chiudono in lieve calo una seduta volatile, orientata sul finale dalle reazioni all'intervento del presidente della Bce, Mario Draghi , e dai dati macroeconomici provenienti dagli Statu Uniti. I mercati, spiegano gli operatori, sono stati in parte sorpresi dalla assoluta mancanza di riferimenti, nelle parole di Draghi, a possibili nuovi interventi espansivi per sostenere l'economia.

MARIO DRAGHI ALLA BCE CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANO

Negli Usa, intanto, l'indice Ism del settore servizi e' calato piu' delle attese in aprile. Piazza Affari ha cosi' chiuso in calo dello 0,67% sul Ftse Mib. Tra i titoli, bene Telecom in scia al buon momento del settore europeo. Male le banche e Finmeccanica, quest'ultima nonostante i risultati trimestrali positivi. A deludere e' stata la mancanza di indicazioni sull'andamento del previsto piano di dismissioni da un miliardo. Sul mercato dei cambi, l'euro si conferma sui livelli di ieri, a 1,3158 dollari da 1,3156, e 105,65 yen (105,43). Il dollaro/yen e' a 80,33 (80,13). In calo il prezzo del petrolio: il future giugno sul Wti perde il 2,18% a 102,93 dollari al barile.

2 - SPREAD BTP-BUND A QUOTA 390 PUNTI BASE
(LaPresse) - Lo spread tra Btp e Bund a 10 anni è a 390 punti base nel tardo pomeriggio di scambi. Il rendimento dei decennali italiani è al 5,51% sul mercato secondario.

3 - FININVEST: P.S.BERLUSCONI, LASCIO CDA PER ENTRARE IN PIAZZETTA CUCCIA
Radiocor - Pier Silvio Berlusconi lascia il cda di Fininvest per entrare nel board di Mediobanca. Lo ha ufficializzato lo stesso consigliere della finanziaria di famiglia, titolare del 2% di Piazzetta Cuccia, che nei prossimi giorni entrera' in Mediobanca come consigliere al posto della sorella Marina. Alla domanda sull'avvenuto addio al board di Fininvest ha risposto: 'Si', bisogna. Non so se i documenti sono stati fatti ma e' cosi''.

Pier Silvio Berlusconi si e' poi mostrato in accordo con la sorella nel giudizio sulla norma relativa ai doppi incarichi che ha imposto il cambio della guardia in Mediobanca: 'E' una regola abbastanza inutile - ha detto - Chi ha investito deve avere l'interesse e il dovere a tutelare i propri investimenti. Non e' la poltrona in consiglio che conta, ma gli investimenti'.

PIERSILVIO BERLUSCONI

4 - BCE: DRAGHI, NO CONTRADDIZIONE TRA FISCAL COMPACT E PATTO CRESCITA
Radiocor - 'Non c'e' contraddizione tra il 'fiscal compact' e il patto sulla crescita' per rilanciare l'Eurozona. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in conferenza stampa. Anche perche', ha spiegato ancora Draghi, 'una crescita sostenibile si basa anche sulla stabilita' dei conti'.

Draghi ha sottolineato, poi, che 'e' necessario riportare la crescita al centro dell'agenda e questo non e' in contraddizione con la necessita' di continuare, anche in futuro, il risanamento dei conti'. Altra necessita' e' quella di 'continuare sulla strada delle riforme strutturali' che 'sono diverse da Paese a Paese, ma contengono alcuni temi in comune, come quelli della riforma del settore dei prodotti e del lavoro'.

GORNO TEMPINI

5 - BCE: TASSO DI RIFERIMENTO CONFERMATO ANCORA ALL'1%
Radiocor - La Banca centrale europea ha confermato, come da attese, il tasso di riferimento dell'Eurozona all'1%, lo stesso livello dallo scorso dicembre. Di r iflesso, rimangono fermi anche i tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi, rispettivamente all'1,75% e allo 0,25%. La decisione presa dal Consiglio direttivo dell'istituto che oggi si e' riunito a Barcellona, ospite della Banca di Spagna, sara' spiegata dal governatore della Bce, Mario Draghi, in una conferenza stampa fissata alle 14.30.

6 - ITALIA: DRAGHI, FORTI PROGRESSI SU CONTI, E' SU BUONA STRADA
Radiocor - Su quanto fatto dal Governo Monti in Italia 'posso dire che sono stati forti progressi e penso che il Governo debba essere incoraggiato ne i suoi sforzi'. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, commentando la performance italiana. 'Penso - ha aggiunto - che il Governo debba essere incoraggiato nei suoi sforzi, visto il considerevole sforzo di risanamento avviato e posso solo dire che e' veramente sulla buona strada'.

7 - AVIO: OFFERTA CVC-CLESSIDRA-FONDO STRATEGICO PER 100% SOCIETA'
Radiocor - Tentazione private equity per Avio. Se la quotazione resta la strada maestra dopo la presentazione del filing model a Borsa Italiana, sul tavolo dei due azionisti attuali, Cinven (81%) e Finmeccanica (14%), secondo quanto risulta a Radiocor, e' arrivata un'offerta dalla cordata formata da Cvc, Clessidra e dal Fondo strategico italiano promosso dalla Cdp.

Franco Bassanini

In questi giorni, i tre fondi hanno presentato una proposta non vincolante per rilevare il 100% del capitale del gruppo torinese attivo nel settore aerospaziale. Secondo indiscrezioni l'offerta si basa su un enterprise value di Avio compreso tra i 3 e i 3,5 miliardi di euro. Gli azionisti e il management del gruppo, che puntano alla quotazione entro luglio, stanno ragionando per capire se la Borsa, attraversata da forti scossoni in questo periodo, e' in grado di riconoscere una valutazione analoga o se e' preferibile intavolare le trattative con la cordata in vista di una vendita.

CARLO FORNARO

8 - GM: UTILE NETTO I TRIM CROLLA DA 3 A 1 MLD, MA MEGLIO DI ATTESE
Radiocor - Deciso calo per l'utile netto di General Motors, che nel primo trimestre precipita a un miliardo da 3,2 miliardi un anno prima, un risultato comunque superiore alle attese degli analisti. Lo comunica la casa americana, su cui ha pesato lo sfavorevole andamento al di fuori del Nordamerica, in particolare in Europa, dove le perdite nel periodo sono pari a 256 milioni rispetto a un utile di 5 milioni un anno prima. A penalizzare il risultato anche i ricavi straordinari a seguito di cessioni di quote di Delphi Automobile e Ally Financial nel primo trimestre 2011. Il fatturato e' invece salito del 4% a 37,8 miliardi.

9 - CARLO FORNARO HA LASCIATO TELECOM ITALIA...
Da Primaonline.it - Carlo Fornaro è tornato un uomo libero. Con la fine di aprile ha infatti lasciato la direzione Relazioni esterne del Gruppo Telecom Italia. La decisione era nell'aria da tempo, ma è diventata ufficiale con l'uscita del manager dal gruppo. Fornaro non verrà rimpiazzato; infatti l'azienda ha deciso di abolire la funzione delle relazioni esterne che negli ultimi tempi è stata di fatto svuotata.

Carlo De Martino, già responsabile dei rapporti con la stampa e gli opinion makers, potrebbe aggiungere qualche funzione al suo lavoro e risponderà direttamente al presidente Franco Bernabè, con cui Fornaro è rimasto in ottimi rapporti.

CORRADO PASSERA jpeg

10 - GIÙ DAL TUBO
Luca Pagni per "la Repubblica" - Corrado Passera è un ministro molto misurato nelle dichiarazioni e, di sicuro, mai favorevole ad annunciare i dettagli di una operazione prima che sia approvata dal governo. Per questo ha fatto specie che ieri abbia preso posizione in modo così netto sul progetto di separazione proprietaria di Snam da Eni: «Non esiste alcuna ipotesi di fusione con Terna», ha risposto a chi gli chiedeva del progetto che avrebbe raccolto alcuni consensi nel governo.

Evidentemente il ministro dello Sviluppo continua a vedere come centrale il ruolo di Cdp. Ma se anche così fosse, il mercato chiede di decidere. Dai massimi di un anno fa, Snam ha preso il 20% in Borsa e l´ad Carlo Malacarne nel suo recente road show si è sentito rispondere dai fondi che prima di investire volevano avere certezze sulla governance. Fino a quel momento sui tubi non salgono.

11 - LA DOPPIA VITA DI UNICREDIT
Da "il Giornale" - Da ieri Giuseppe Vita è entrato nel cda di Rcs consigliere indipendente, come deciso 20 giorni fa alla stesura delle liste. Nel frattempo Vita è entrato anche nella lista di Unicredit, di cui sarà presidente. Così, a distanza di quasi 10 anni dalla decisione di Profumo di tagliare ogni legame con Rcs (Unicredit uscì dalla Quotidiani, società che nel frattempo è stata eliminata) la banca milanese torna a sedere nel cda del «Corriere ».

E con il suo presidente. Che non pare intenzionato a rinunciare a Rcs, nonostante un banchiere in consiglio sia una presenza comunque ingombrante. E nonostante il requisito di indipendenza, per il presidente della banca primo azionista di Mediobanca, a sua volta primo socio di Rcs, si sia un po' indebolito.

MALACARNE

12 - MATRIX, PIÙ VICINA L'ORA DELLA CESSIONE A SAWIRIS...
M.Sid. per il "Corriere della Sera" - Si è chiusa la due diligence per la cessione di Matrix da parte di Telecom Italia. La trattativa in esclusiva era con Libero, il portale ex Wind rilevato dall'imprenditore egiziano Naguib Sawiris. L'intesa tra le due società è ormai stata trovata anche se prima di mettere nero su bianco tutto bisognerà attendere il consiglio di amministrazione di domani in cui si chiuderà il bilancio di Matrix. Poi, la prossima settimana, gli avvocati si siederanno intorno a un tavolo per scrivere il contratto definitivo.

Nulla è trapelato sulla cifra su cui i due attori avrebbero trovato l'accordo. All'inizio della trattativa si era parlato di circa 120 milioni ma bisognerà attendere di capire quale sarà l'effettivo perimetro della cessione per valutare il senso dell'operazione. Matrix controlla infatti Virgilio, l'altro portale forte sul web in Italia, ma ha anche una serie di servizi specializzati sul web.

Il progetto di Sawiris, che tramite Weather 2 ha anche acquistato circa un mese fa una quota pari al 38% nella società californiana Joyent di Jason Hoffman, specializzata nel nuovo business delle nuvole digitali, è già noto: fare di Libero-Matrix-Joyent un hub per la vendita di servizi cloud alle piccole e medie aziende italiane e poi tentare di esportare il modello in tutta l'area mediterranea, Egitto compreso. Ora, a meno di colpi di scena e di ripensamenti dell'ultimo minuto, il progetto potrà decollare probabilmente anche con un cambio di brand. Weather?

giuseppe vita

13 - IL CONFLITTO DI INTERESSI DEL MILIONARIO DEL GAS...
S.Agn. per il "Corriere della Sera" - Alla fine per Aubrey McClendon non resterà altra strada se non lasciare la società che ha contribuito a fondare trent'anni fa. Troppo evidente il conflitto di interessi in atto. McClendon, presidente e ceo di Chesapeake, è uno dei primi milionari in dollari prodotto della rivoluzione dello «shale gas», il gas non convenzionale che sta restituendo agli Stati Uniti l'indipendenza energetica. La Chesapeake ha quote di partecipazione in molti tra i maggiori «play» del Nordamerica, da Barnett a Marcellus. Una fortuna, in termini potenziali e attuali.

Ciò che McClendon ha fatto negli ultimi anni, però, sembra essere andato un pochino al di là del semplice business. Nel suo contratto è previsto che gli venga assegnata personalmente una quota in ogni pozzo che viene perforato. McClendon, secondo quanto ricostruito da alcune fonti, grazie a queste partecipazioni avrebbe ricevuto in tre anni 1,1 miliardi di dollari come «collaterali», sui quali anche la Sec ha voluto saperne di più. Prestiti non dichiarati, per farla breve, a fronte della consegna in garanzia delle azioni dei pozzi della sua società. McClendon, che ha risposto alle accuse denunciando la «disinformazione» dei media, nel 2008 fu il ceo più pagato dello S&P500 con un pacchetto totale di 112 milioni di dollari.

SAWIRIS

14 - INTESA SANPAOLO A LEZIONE CON LA SINGULARITY UNIVERSITY...
M.Sid. per il "Corriere della Sera" - Se ne parla sempre di più anche in Italia: il digitale come fattore di sviluppo del Prodotto interno lordo e come strumento di creazione di posti di lavoro. Gli esempi virtuosi non mancano. E nemmeno i buoni motivi visto che qui da noi il Pil non cresce e la disoccupazione giovanile continua a salire. Ma se siamo partiti in ritardo, come dice il proverbio, dobbiamo anche tentare di correre di più.

Per questo ben vengano le partnership come quella di Intesa Sanpaolo che per formare i top manager italiani ha chiamato i cervelli della Singularity University, l'ateneo della Silicon Valley nato nel 2008 nel Nasa Research Park per iniziativa di gruppi come Google e di fondazione come la Kauffman. Le «lezioni» di Salim Ismail, Eric Ezechieli, David Orban, Raymond McCauley e Andrew Hessel si terranno oggi al Centro congressi Cariplo di Milano.

Si parlerà un po' di tutti i confini in movimento: intelligenza artificiale, Internet degli oggetti, biotecnologie. Argomenti che ormai transitano con fluidità dagli ambienti accademici a quelli del business. Ad ascoltarli ci saranno ricercatori, top manager, investitori. E la speranza è che giornate come questa possano contribuire ad abbattere il vero digital divide italiano: quello dei vertici.

General Motors

15 - MODA: BATTUTE FINALI PER CESSIONE DI TWIN-SET A CARLYLE
Radiocor - Battute finali per la cessione della quota del marchio di moda Twin-Set in mano a Dgpa, il fondo di private equity fondato da Maurizio Dallocchio. In pole position per l'acquisto, secondo quanto risulta a Radiocor, e' Carlyle, il fondo guidato in Italia da Marco De Benedetti, che sta bruciando sul filo di lana il concorrente Clessidra, che da mesi sta corteggiando l'azienda di Carpi. Azienda che negli ultimi anni e' cresciuta in modo esponenziale a dispetto della crisi. Nel 2011, Twin Set ha chiuso il bilancio con ricavi a quota 103 milioni (+37% sull'anno precedente), con 27 milioni di margine operativo lordo e cassa positiva. Nel 2012, secondo le attese, il fatturato dovrebbe raggiungere 145 milioni (con una crescita attesa del 40%).

Solamente nel 2007, invece, la societa' emiliana fatturava 27,4 milioni di euro e aveva un margine operativo di 4,7 milioni di euro. Dgpa Capital, guidato da Roberta Benaglia, aveva rilevato a fine 2008 il 31,56% di Light Force, societa' controll ante del marchio di maglieria e abbigliamento femminile Twin-Set. Il fondo aveva finanziato l'aumento di capitale dell'azienda emiliana per un importo pari a 10 milioni di euro. Il restante 68,44% fa capo agli attuali soci fondatori, Tiziano Sgarbi e Simona Barbieri, rispettivamente amministratore delegato e responsabile area stile di Light Force.

 

“THE RUM DIARY” DI BRUCE ROBINSON E CON JOHNNY DEPP, È UN BRUTTO FILM DAVVERO IMPERDIBILE

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Marco Giusti per Dagospia

the rum diary johnny depp the rum diarY

The Rum Diary di Bruce Robinson. Imperdibile. Certo è proprio bruttino questo "The Rum Diary" diretto dall'ex-attore inglese Bruce Robinson (esordio con "Romeo e Giulietta" di Zefferirelli e "Adele H" di Truffaut...), che già ci aveva dato come regista "Shakespeare a colazione". Non ci sono parecchi accordi tra scena e scena, qualche personaggio scompare e non si capisce dove e perché, Johnny Depp è un alcolizzato miserabile e sembra sempre uscito fresco dal trucco.

Pazienza, perché il film, tratto dall'omonimo romanzo di Hunter S. Thompson, amico di vecchia data di Depp che del film è anche produttore, è così divertente con la sua Puerto Rico del 1960, tra americani capitalisti pronti a edificare hotel a cinque stelle ovunque, locali incazzati pronti alla rivolta, giornalisti ubriaconi, ex-nazisti simpatici, santeria e scontri tra galli.

the rum diary the rum diary

E poi Johnny Depp che anni dopo "Delirio e paura a Las Vegas" di Terry Gilliam torna a interpretare Hunter S. Thompson il king dei giornalisti alcolizzati e strafatti. Certo, Bruce Robinson non è visionario come Terry Gilliam, ma la descrizione del piccolo giornale americano a Puerto Rico, col suo direttore ebreo con parrucchino, Richard Jenkins, il fotografo, Sala, cioè Michael Rispoli, che si fa di rum e gira su una gloriosa 500 celestina, l'esperto di santeria, lo strafattisso Moberg, il grande Giovanni Ribisi, che ascolta i discorsi di Hitler e viaggia con le sostanze chimiche, è notevolissima.

GIOVANNI RIBISI THE RUM DIARY

E ci ricorda c'erano giornali e redazioni vere, con articoli che si scrivevano sulla Lettera 22 e si portavano sui fogli e non via mail. Depp-Thompson, nel romanzo e nel film ribattezzato Paul Kemp, arriva a Puerto Rico già bello cotto per scrivere di oroscopi sul giornale americano del posto. Ma presto si fa notare sia per il conto che ha lasciato in albergo in bottigliette d'alcol rubate dal frigobar, sia per la voglia di rompere le scatole al direttore trafficone sulla realtà del paese e le colpe degli invasori americani.

the rum diary

Siamo all'inizio dell'era Kennedy, ma già spunta l'ombra odiosa di Nixon e dei suoi amici. Kemp si muove tra il mondo corrotto dell'ex giornalista Sanderson, un notevolissimo Aaron Eckhart, che vuole costruire un mega hotel su un'isola incontaminata in accordo con banche, maggiorenti locali e autorità militari americane, e quello vero dell'isola frequentato dal suo amico Sala.

rum diary

I due mondi non possono coincidere, ma Kemp si è innamorato della bellissima Chenault, Amber Heard, donna non proprio fedele di Sanderson, e così si lascia corrompere dai soldi e dalla vita facile di Sanderson. Salvo, ovviamente, far saltare tutto e prepararsi alla guerra assieme ai suoi amici Sala e Moberg. E' un piacere vedere Depp in questo ruolo e muoversi fra rum e belle ragazze, è anche un piacere sentir qualcuno che ricordi Hunter S. Thompson e il giornalismo di un tempo (ma un film sul nostro Giancarlo Fusco?). Il film non è un granché. Verissimo. Ma esci dalla sala con la sensazione di aver visto qualcosa. Almeno una storia.

 

LUSI, SCENE DI VITA (ALLA GRANDE) DI UN EX TESORIERE - DALLE VACANZE ALLE BAHAMAS ALLO CHEF FISSO, PIÙ DUE AUTISTI

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di Laura Maragnani per Panorama n.16 dell'11 aprile 2012

La festa per gli 80 anni della mamma di Luigi Lusi, Gloria Orsini. Il ricevimento per le sue nozze con Gianna Petricone. Il commiato del fratello Nino dai colleghi del Senato. La presentazione dell'ultimo libro di Francesco Rutelli... Sempre lì si andava a parare (e a mangiare): da Antonello Colonna, sul tetto del Palazzo Esposizioni, nella scicchissima location dell'Open Colonna.

luigi lusiLUIGI LUSI

E chi mai pagava il conto? «I vecchi osti sono come i preti» svicola, gigione, il celebrato chef. D'accordo. Ma non è che le fatture finivano alla Margherita? «Non glielo dico neanche sotto tortura». Touché. Se Massimo D'Alema ha Gianfranco Vissani come cuoco di riferimento, Lusi ha Colonna. Pari sono.

Ma il senatore alla gola dedica più risorse: in vacanza alle Bahamas con uno stuolo di parenti abruzzesi (suoi ospiti), ha reclamato la mozzarella fresca dall'Italia. E visto che non di sola bufala vive l'uomo, ecco l'Open Colonna, e il ristorante La Rosetta con gli spaghetti al caviale, e il catering sontuoso a Genzano (nella famosa villa pagata e ristrutturata coi soldi della Margherita) per la festa dei 50 anni, a novembre 2011.

LA VILLA DI LUSI A GENZANO LA VILLA DI GENZANO DI LUIGI LUSI jpeg

Lì pure la cantina ha lasciato gli ospiti a bocca aperta: una stanza per i rossi, una per i bianchi, una per i millesimati. Il senatore sapeva vivere. Suv Mercedes full optional,150 mila euro. Attico a Roma. Villa in affitto al Circeo, tutti gli anni, a giugno e luglio: in casa c'era (e dai!) uno chef fisso, più l'autista a disposizione. Gli chauffeur anzi erano due, pronti a darsi il cambio 24 ore su 24. E chi pagava il conto? Risponde l'autonoleggio Scs di Roma: «Il contratto era con Dl-Margherita». E la spesa? «Vuole sapere troppo». Clic.

 

CHI SI È ATTOVAGLIATO IERI SERA ALLA FESTA DI COMPLEANNO DI ALBERTINA CARRARO? IL BANANA È ARRIVATO?

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Bigador per Dagospia

ALFANO

1- Ma non fate cosi! Non e' carino, il povero Angelino ci resta male! Sta di fatto che da venti giorni non twitta piu'. Perche'? Troppi attacchi e prese in giro....

ant40 berlusconi albertina carraro

2- Gli amici non tradiscono. Patiscono, ma (spesso) non tradiscono. Lo dice e lo pensa Fiorellino-Formigoni che da un paio di giorni respira piu' tranquillo. I ciellini sanno soffrire. Basta pregare....

3- Aria pesantissima, ma anche "vento nuovo", dice Bersani. Lo dicevano anche di Bombolo, alias Venticello....

4- Brava Cip cip. Ma brava! La Passerotto ha piazzato il suo Cota a Porta a Porta. "Insomma, si è guadagnata la giornata. Altro che la Votino..."

5- Matteoli insiste. Gli vanno dietro gli altri aennini. Tutti contro i Tecnici. E Barca replica: per forza, sono fascisti.

6- Aiutate Ale-danno a stare zitto. Il povero Turbolente soffre. Ride e soffre....

7- Un abbraccio forte al Divino Giulio.

ROBERTO FORMIGONI jpegPIERLUIGI BERSANI

8- No, vabbe', questo e' troppo! Ci arrendiamo con il cappello stretto al petto: la laurea del Trota in Albania e' qualcosa di meraviglioso! Grazie Renzo. "Alla faccia della Polidori e del Cepu...." ridono nel pidielle.

9- Slittato alla settimana prossima il nuovo testo sul finanziamento promosso da ABC. Vuol dire: aspettiamo le amministrative, non si sa mai.

10- Curiosita': ma chi paga gli spostamenti degli amministratori locali che partecipano alla campagna elettorale per sostenere i colleghi di partito?

11- Seconda curiosità: chi si è attovagliato ieri sera alla festa di compleanno di Albertina Carraro? Il Banana è arrivato? Ah, saperlo...

12- Attesa molta bella gente domenica sera a Milano per un altro compleanno: quello di Barbara D'Urso...

 


CHE CI FACEVA FERZAN OZPETEK A CUBA? CERCAVA FORSE QUALCHE “MAGNIFICA PRESENZA”?

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Gabriella Sassone per Dagospia

FERZAN OZPETEK

1 - Sette ragazze di Miss Italia debuttano al cinema insieme a Lorenzo Flaherty, Tony Sperandeo ed Ernesto Mahieux, nel nuovo film per il grande schermo "Il ragioniere della Mafia", tratto dall'omonimo libro di Donald Vergari. Francesca Testasecca, Miss Italia 2010, ed Alessia Tedeschi, Miss Tv Sorrisi e Canzoni 2011, sono le protagoniste femminili della pellicola. Accanto a loro, sul set anche Mayra Pietrocola, seconda classificata 2011 e attualmente vice Miss Italia; Anna Munafò seconda classificata a Miss Italia 2005; Sara Izzo, Miss Sorriso 2011; Elisa Spina, Miss Deborah Milano Marche 2010 e Benedetta Piscitelli, Miss Miluna 2010.

francesca testasecca

Il film, prodotto dalla Elleffe Group, sarà girato tra la Basilicata, la Puglia, New York, Miami e il Sudamerica, e sarà diretto da Federico Rizzo, giovane regista già apprezzato dalla critica cinematografica come autore di pellicole come "Fuga dal call center" (alla cui colonna sonora hanno partecipato Caparezza, Tre allegri ragazzi morti e Le luci della centrale elettrica). Le riprese de "Il ragioniere della mafia" inizieranno il 14 maggio a Calvello (PZ).

Magnifica Presenza primo poster per il nuovo di Ferzan Ozpetek

2 - Che ci faceva la scorsa settimana a Cuba il regista Ferzan Ozpetek? In un noto localino de L'Avana cercava forse qualche "magnifica presenza" per dimenticare il flop al botteghino del suo ultimo film? Oppure si rilassava in attesa del verdetto dei David di Donatello, in scena domani all'Auditorium della Conciliazione, visto che è candidato come miglior regista (Elio Germano come miglior attore) proprio per il suo "Magnifica Presenza"? Ah, saperlo...

3 - Ah, Nicole Minetti! La consigliera regionale lombarda se non ci fosse bisognerebbe inventarla! Con quel carattere che ha, invece di disperarsi per essere sotto processo a Milano e per aver collezionato figure barbine ai tempi del Bunga Bunga, riesce a sorridere anche dei suoi guai. E a fare ironia su se stessa e le sue frasi intercettate. L'ormai mitica "Love of my life" rivolta a Berlusconi in una delle telefonate intercettate è diventata una T-shirt.

NICOLE MINETTI A FORMENTERA NICOLE MINETTI IN USA DAL SUO PROFILO TWITTER

Il suo amico stilista della griffe Happyness ha pensato bene di far subito stampare una serie di magliette con la scritta rosa in bella vista. E Nicole ne ha comprate uno stock da regalare agli intimi. Il primo a sfoggiarla con fierezza è stato Giacomo Urtis, Dr. Botox, lo sbotulinatore della Minetti e di tutte le Olgettine e Papi girl su piazza, tra Roma, Milano e la Sardegna. Giacomo ha indossato la provocatoria T-shirt per una cenetta col suo amico del cuore Fabrizio Corona, si è fatto pure immortalare e poi ha postato le foto su Facebook. Nicole l'avrà ringraziato?

4 - "La scaletta sta slittando e non si sa come finirà". Così Manuel Agnelli degli Afterhours, in collegamento su Rai Radio2 , voce ufficiale del 1° maggio, vive in diretta l'annullamento della loro performance sul palco del Concertone. Intervistato in camerino da Cecilia Dazzi e Carlo Pastore pochi secondi prima della comunicazione di essere stato depennato col suo gruppo, Agnelli si scusa e abbandona il collegamento per partecipare ad una "riunione tecnica". Poi è Carlo Pastore, collegato con Silvia Boschero nel "Radio2 Speciale 1 maggio" a darne per primo notizia e a scatenare il dibattito su Twitter tra i fan di tutta Italia.
Guarda il video!
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-783897f9-5466-4d17-9b14-3ef9121b1167-radio2.html#p=0

CARLO PASTORE

 

MANUEL AGNELLI E GLI AFTERHOURS

CHI NON MUORE SI RIVEDE: IL MAGO DALEMIX RICICCIA AL FIANCO DI MONTI E DI AMATO E IL NOBEL JOSEPH STIGLITZ

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Foto di Mario Pizzi da Zagarolo

Li. P. per "Il Sole 24 Ore"

STIGLITZ DALEMA MONTI PIERO GIARDA

Un seminario a porte chiuse organizzato dai principali think tank del pensiero progressista - Feps (Foundation for European progressive studies), Fondazione Italianieuropei, Ipd (Initiative for Policy Dialogue) - e un titolo che sa di voglia di "riscossa" culturale e soprattutto politica: «Oltre l'austerità, politiche alternative per l'occupazione e la crescita». Il punto sta proprio qui, nell'alternativa alla regola dell'austerità che qualcuno ha addirittura chiamato «ideologia».

MINISTRO GIARDA PAOLO PELUFFO

A tenere i fili del ragionamento Joseph Stiglitz che ha suggerito a un'Europa in crisi e a un'Italia altrettanto "depressa" alcuni punti (cinque) per intraprendere un'inversione di rotta innanzitutto sulla base di una premessa, «l'austerità da sola non risolve la crisi, anzi può perfino peggiorarla».

È stata questa la prima regola suggerita da Stiglitz anche al premier «che è un buon economista e sa l'importanza di stimolare l'economia in momenti di crisi come questo». Il ragionamento di Stiglitz è stato articolato ma, come si è ripetuto in tutti gli interventi del seminario a porte chiuse, il vero «punto di svolta» ci sarà se Francois Hollande vincerà le elezioni domenica prossima. Solo così si troverà lo spazio per incalzare Berlino.

Già, perché tra i punti "suggeriti" da Stiglitz, il ruolo della Germania è centrale sia su come dovrebbe stimolare la domanda - avendo lo spazio fiscale per farlo - sia sul dare il via libera a investimenti pubblici con i project bond o attraverso la Bei o addirittura la golden rule.

MATTEO COLANINNO E D ALEMA PIZ

Su un tema però ha centrato il suo intervento Stiglitz sia nel seminario che nel convegno pubblico: «È l'eccesso di diseguaglianza una delle cause della crisi e da lì si deve ripartire». Ripartire quindi da una politica redistributiva, che trovi il suo perno nel welfare state o nel fisco, per attenuare i divari salariali e di reddito.

STIGLITZ RICARDO LAGOS

E dopo aver ascoltato Stiglitz, Massimo D'Alema dice di sentirsi «rincuorato: ho pensato che la sinistra esiste ancora» e suggerisce di inviare quell'agenda a «Berlino». L'ex premier è stato l'animatore del seminario di ieri insieme a Giuliano Amato in un appuntamento al quale hanno partecipato Hannes Swoboda, presidente del gruppo democratici e socialisti al Parlamento Ue, Alfred Gusenbauer, ex Cancelliere di Vienna, Peter Bofinger, tutti sostenitori della necessità di «un cambio di pagina dell'Europa». Ma D'Alema insiste su un fronte che appare troppo sbilanciato: «Quello di un rigore che ha le sue regole e sanzioni e di una crescita, invece, lasciata solo agli auspici».

MAURO MORETTI E LUCIA ANNUNZIATA

Lo squilibrio è lì, fa notare D'Alema che, nel dibattito con Monti e Stiglitz, rilancia la tassa sulle transazioni finanziarie e l'idea di mutualizzare i debiti con gli eurobond. Punti di un'agenda che passa attraverso una reinterpretazione del fiscal compact. Ma, innanzitutto, di una vittoria del socialista Hollande

 

ECCO I DIARI DI BIN LADEN! - WEST POINT PUBBLICA 17 DOCUMENTI TROVATI NEL RIFUGIO DI ABBOTTABAD

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1 - QUI LA VERSIONE INTEGRALE DEI DOCUMENTI DI BIN LADEN, TRADOTTI IN INGLESE (IN PDF ZIPPATI)
Dal "Combating Terrorism Center" dell'Accademia di West Point -

OSAMA BIN LADEN - LETTERE DA ABBOTTABAD

http://bit.ly/IJ4PWb

2 - QUI IL REPORT "LETTERE DA ABBOTTABAD" SCRITTO DAGLI ESPERTI DELL'ACCADEMIA DI WEST POINT

http://bit.ly/IFKyQv


3 - BIN LADEN: PENTAGONO SVELA LE LITI E DELUSIONI DEGLI ULTIMI ANNI DI OSAMA - SU SITO ACCADEMIA WEST POINT PUBBLICATI 17 DOCUMENTI TROVATI AD ABBOTTABAD
(Adnkronos) - Un leader di al Qaeda allarmato dal "numero crescente di errori" commessi dai "fratelli" delle filiali di altri paesi, compreso Iraq e Yemen. E' questa l'immagine di un Osama Bin Laden preoccupato e deluso, sicuramente isolato, che emerge dalla lettera che scrisse nel 2010 ai suoi principali luogotenenti. La lettera e' tra i 17 file, tutti datati tra il 2006 e il 2011 scelti tra i 6mila trovati ad Abbottabad, e oggi pubblicati dal sito del Combating Terrorism Center dell'Accademia militare di West Point, ad un anno dal raid in un cui e' rimasto ucciso Bin Laden.

OSAMA BIN LADEN

I documenti mostrano come, negli ultimi suoi anni, il leader terrorista abbia dovuto assisteste ad divisioni e contrasti interni all'organizzazione soprattutto riguardo al modo di gestire i nuovi gruppi affiliati, alcuni lontani geograficamente e non solo, che non mostravano molta disciplina o desiderio di seguire la linea dettata dall'alto. Bin Laden e gli altri leader storici quindi si mostravano delusi e irritati per gli attacchi contro i musulmani, per una strategia mediatica definita goffa e, soprattutto, per la riluttanza mostrata da questi gruppi a concentrarsi maggiormente negli attacchi contro gli Usa e gli alleati occidentali.

osama operation

Tra gli esponenti della vecchia guardia che mostravano la propria frustrazione per la scarsa 'ortodossia' dei nuovi gruppi e' Adam Gadahn, il 33enne californiano convertito che e' diventato il portavoce americano di al Qaeda e per anni il volto e la voce delle minacce di Bin Laden contro l'Occidente. E' lui, insieme ad altri luogotenenti, a rivolgere un appello al capo affinche' sconfessi pubblicamente i gruppi affiliati che si rifiutano di essere fedeli alla linea, testimoniano ancora i documenti che l'amministrazione Usa ha deciso di mettere online.

SITUATION ROOM - SUPEREROI

Questi rappresentano una minima porzione dei documenti, dischetti ed altro materiale informatico portato via dai Navy Seal, insieme al corpo di Bin Laden, al termine del raid e che gli esperti di intelligence hanno definito il tesoro piu' grande mai rivenuto dall'inizio della guerra al terrorismo. La pubblicazione conferma, dopo il viaggio a sorpresa di Barack Obama a Kabul da dove ha pronunciato il discorso ad un anno dalla morte di Bin Laden, mostra come il presidente intenda fare dalla lotta al terrorismo uno degli argomenti centrali della campagna per la rielezione.


4 - BIN LADEN: DOCUMENTI SVELATI, SI VOLEVA CAMBIARE NOME AL QAEDA TROPPO LAICO, SI PENSAVA A QUALCOSA DI PIU' RELIGIOSO
(Adnkronos) - Al Qaeda come marchio, "la base" usato per la prima volta dai mujaheddin che combattevano contro i sovietici negli anni ottanta, ha ormai fatto il suo tempo, bisogna trovare un nome che esalti di piu' i sentimenti religiosi. E' quanto afferma l'ignoto autore di uno dei documenti trovati nell'ultimo covo di Osama Bin Laden ad Abbottabad e pubblicati oggi dai un sito militare americano. Nel documento si argomenta che il nome di al Qaeda ha fatto "diminuire tra i musulmani la sensazione che noi apparteniamo" alla loro fede mancando di un evidente collegamento religioso.

osama-bin-laden-home

E si avanzano anche delle possibili alternative che abbiano chiari diferimenti islamici: Gruppo jihad e monoteismo, Gruppo dell'unita' musulmana, Partito dell'unificazione della naziona islamica e Gruppo di liberazione Al-Asqa. Con un marchio del genere - conclude il suo ragionamento l'ignoto autore del documento - la guerra condotta dagli americani contro al Qaeda potrebbe essere rappresentata in modo piu' efficace ed evidente come una guerra contro l'Islam.

OSAMA BIN LADEN

Sono in tutto 175 le pagine pubblicate sul sito del Combating Terrorism Center dell'Accademia militari West Point, accompagnate da un rapporto, dal titolo "Lettere da Abbottabad: Bin Laden emarginato?", che fa un'analisi dei documenti, il piu' vecchio del settembre 2006 e l'ultimo all'aprile 2011, vale a dire nelle ultime settimane prima del raid. "Il dato piu' rilevante di questi documenti e' il fatto che rappresentano la frustrazione di Bin Laden con i gruppi regionali e la sua evidente inabilita' di esercitare controllo sulla sua azione - si legge nel rapporto - mentre tentava di convincerli ad evitare attacchi interni che provocano vittime tra i civili musulmani per concentrarsi invece contro gli Stati Uniti, definiti "il nostro obiettivo desiderato".

abbottabad


5 - AD OSAMA NON PIACEVA AL AWLAKI E LA SUA 'ISPIRE' LA SETTIMANA PRIMA DELLA MORTE SCRIVEVA SU PRIMAVERA ARABA
(Adnkronos) - Osama Bin Laden non aveva una grande opinione di Anwar al-Awlaki, il leader terrorista, cittadino americano, che e' stato ucciso in un attacco con i droni nello Yemen nel settembre del 2011. E il leader di Al Qaeda ammoniva i suoi seguaci sulle "pericolose conseguenze" della diffusione di 'Ispire', la rivista in lingua inglese pubblicata da al Qaeda della penisola arabica, accusata di avere dei contenuti assolutamente non appropriati.

L'elicottero Usa abbandonato per un problema tecnico nei pressi del complesso in cui era nascosto Osama Bin Laden ad Abbottabad (Epa)elicottero

E' questo un altro degli elementi dei documenti pubblicati oggi dai militari americani che mostrano anche una certa mancanza di confidenza nei confronti di Ayman al Zawahiri, diventato poi il suo successore. Il nome del medico egiziano ricorre poche volte nelle lettere di Osama, mai indicato come un punto di riferimento. Anzi il rapporto del centro anti-terrorismo suggerisce che forse sia stato proprio al Zawahiri ad agire contro i voleri di Bin Laden avviando la politica, rafforzata durante il suo mandato, di inglobare in al Qaeda i gruppi affiliati.

COVO OSAMA

Nell'ultimo documento redatto appena una settimana prima del raid Usa, Bin Laden affronta la questione piu' calde del momento, quella della primavera araba, sottolineando la necessita' di riuscire a cavalcare la rivolta. L'obiettivo - scrive Bin Laden - e' quello di incoraggiare "le persone che non si sono ancora rivoltate ed esortandoli a ribellarsi contro i governi", cercando pero' di allontanarli dalle "mezze soluzioni" delle democrazie secolari.


6 - TERRORISMO: TORNA SUL WEB 'INSPIRE' LA RIVISTA DI AL-QAEDA IN YEMEN
(Adnkronos/Aki) - E' stato pubblicato oggi sul web l'ultimo numero di 'Inspire', la rivista di al-Qaeda in Yemen fondata dall'imam americano di origini yemenita, Anwar al-Awlaki, ucciso in un raid aereo il 30 settembre scorso a Mareb. Dopo la sua morte si riteneva che la rivista online di al-Qaeda in lingua inglese fosse stata chiusa. Invece, a sorpresa, e' stato pubblicato in formato Pdf sui principali forum jihadisti l'ottava e la nona edizione dopo mesi di assenza dal web. Nell'editoriale del magazine, nato nel 2010, si legge infatti che 'deludendo i nostri nemici, il numero nove e' disponibile. Inspire e' e sara' uno strumento efficace per il Jihad a prescindere da chi ne sara' responsabile''.

COVO OSAMA amd imam anwar al awlaki

Nel numero 8 della rivista, l'ultimo firmato da al-Awlaki, l'imam e ideologo del gruppo invita ad usare "armi biologiche e chimiche contro gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna". Scrive infatti che "l'uso di veleni, armi chimiche o biologiche contro le zone urbane e' lecito (in arabo Halal) e fortemente raccomandato visto l'enorme impatto sul nemico che potrebbe avere. Le popolazioni dei Paesi che sono in guerra contro i musulmani, e in particolare quelli che guidano questa guerra come Stati Uniti, Regno Unito e Francia, devono essere prese di mira dai nostri mujahidin".

Nel numero 9 della rivista si chiede invece l'editoriale, alla vigilia del primo anniversario della morta di Osama Bin Laden, se "l'assassinio di figure jihadiste di alto livello possa mai confermare le affermazioni di Obama? Dopo un decennio di guerra feroce, che ha piu' diritto alla sicurezza?".

COVO OSAMA


7 - BIN LADEN: OBAMA, GIORNO UCCISIONE IL PIU' IMPORTANTE PRESIDENZA
(AGI/EFE) - Ad un anno dall'uccisione di Osama bin Laden in Pakistan Barack Obama rivela che quello "e' stato il giorno piu' importante della mia presidenza". Cosi' Obama in un'intervista alla Nbc (ripresa tra mille polemiche nella 'situation room', il cuore piu' segreto della Casa Bianca), che andra' in onda domani e di cui sono stati anticipati alcuni estratti. Il presidente ha spiegato che la ragione principale per cui ha dato l'ordine di lanciare l'operazione, "lancia di Nettuno" e' perche "in ultima istanza, mi fidavo al cento per cento dei Navy Seals", i commando della marina Usa che eliminarono il capo di al Qaeda ad Abbottabad.

FESTA PER LA MORTE DI OSAMA Obama ha beccato Osama

 

FAZIO E SAVIANO ANNUNCIANO IL PROGRAMMA DEL FUTURO! PECCATO CHE SIA UN CLAMOROSO PLAGIO DI RADIO2!

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DAGOREPORT

SPOT DEL PROGRAMMA DI FAZIO E SAVIANO PER LA7

Fazio e Saviano annunciano il programma del futuro! Peccato che sia tutto copiato da Radio2...

Sia il concept che lo spot del nuovo format per La7 sono il plagio clamoroso di "Una parola non basta", il programma condotto dal cantautore Pacifico su Rai Radio2.

fazio e saviano

Si sa che Fazio e Saviano ascoltano Rai Radio2. E un paio di settimane fa lanciano in pompa magna quello che definiscono il futuro: un programma televisivo su La 7 pensato per riscoprire il senso delle parole. Ovvero la stessa idea del programma scritto e condotto da Pacifico per Radio2, andato in onda a fine marzo con il titolo: "Una parola non basta".

"Vogliamo lucidare le parole, restituire loro un senso" - dicono Fazio e Saviano. Solo un mese fa, sul sito di Radio2 (radio2.rai.it), Pacifico parlava così della sua missione radiofonica: "riscoprire la dignità delle parole, ripescandole dalla discarica verbale quotidiana". Almeno qualche idea nuova è venuta dallo spot per La7? No! Anche quello è copiatissimo, identico! Guardare per credere:


SPOT DEL PROGRAMMA DI FAZIO E SAVIANO (20 APRILE 2012)

LO SPOT DI PACIFICO PER RADIO 2

http://www.daringtodo.com/lang/it/2012/04/28/quello-che-non-ho-roberto-saviano-e-fabio-fazio-la-7/


SPOT DEL PROGRAMMA DEL CANTAUTORE PACIFICO SU RADIO2 (26 MARZO 2012)
http://www.youtube.com/watch?v=RT5k7K0Y20o&feature=plcp


...Non solo gli spot sono identici, in quello per La7 si usa persino la stessa parola: "Mare"!

 

SPOT PROGRAMMA FAZIO E SAVIANO COPIATA PERFINO LA PAROLA "MARE"LO SPOT DI PACIFICO PER RADIO 2

TROPPI DEBITI, SI BARRICA CON GLI OSTAGGI 6 ORE DI PAURA NELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

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Da "il Velino"

andreotti giulio LUIGI LUSI IN PROCURA jpeg

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "Terrore all'Agenzia delle entrate". Sotto l'apertura due articoli sullo stesso tema: "Tanti urlatori ma è saltata ogni solidarietà". E a destra "La cartella esattoriale e l'idea dell'assalto" e a seguire "L'impiegato coraggioso, sei ore sotto tiro". A sinistra editoriale di Giovanni Sartori: "Lo Stato anfibio funziona male". Taglio centrale: "L'opera di Munch. Asta record per l'Urlo 120 milioni di dollari". Accanto "Nozze con i soldi pubblici, Lusi deve essere arrestato". Accanto: "Finanziamenti, la rinuncia svanita nel nulla" di Sergio Rizzo. In basso "L'ira funesta del timido signor Rossi".

LA REPUBBLICA - In apertura: "Imu, ecco quanto ci costerà" Con l'analisi "Se la democrazia sa auto correggersi". Al centro pagina con fotonotizia: "Troppi debiti, si barrica con gli ostaggi 6 ore di paura nell'Agenzia delle entrate". Sotto "Il fisco e il disonore" di Michele Serra. A destra in alto: "Il complotto del petrolio per negare l'allarme clima". Taglio centrale, a sinistra "Lusi va arrestato ha rubato 28 milioni". Sotto box "Crisi respiratoria, Andreotti in rianimazione poi scherza con i medici". In basso: "La Milano dell'omertà ‘Qui niente testimoni'". E accanto: "Il diario di Bin Laden: sogno di uccidere Obama".

RENZO BOSSI MARIO MONTI

LA STAMPA - In apertura: "Si barrica contro il fisco". Ex imprenditore armato ha tenuto con sé un ostaggio nella sede dell'Agenzia delle entrate: articolo di Massimo Gramellini "Emergenza nazionale". A sinistra "Salta l'accordo per tagliare i soldi ai partiti". Editoriale "L'inversione di ruoli in Europa" di Luigi La Spina. In alto a sinistra: "I magistrati chiedono di arrestare Lusi ‘Saccheggiò il partito'". In alto a destra: "Chiusa in cassaforte la laurea di Bossi jr: all'Università di Tirana". In basso: "Crisi respiratoria e ricovero d'urgenza per Andreotti". A seguire: "Fu a un passo dalla Casa Bianca, ora rischia 30 anni". E "L'urlo di Munch vale 120 milioni di dollari. E' l'asta dei record".

IL GIORNALE - In apertura: "Follia armata contro il fisco", con articolo di Nicola Porro. Al centro fotonotizia con "La sacrosanta lezione di quattro cazzotti" di Vittorio Feltri. Sotto "Lusi, saccheggio infinito. Pure il matrimonio a sbafo". A sinistra in alto: "Berlusconi tentato dall'appoggio esterno al governo Monti". Fondo pagina la rubrica di Marcello Veneziani: "Per la Rai un sultano e nove eunuchi".

LARRESTO DI LUIGI MARTINELLI jpegEnrico Bondi

IL SOLE 24 ORE - In apertura: "Tra proteste e disperazione: L'Europa fa i conti con la crisi" con tre foto sequenze su Italia Grecia e Spagna. Sotto "Draghi: crescita priorità europea". A sinistra editoriale di Roberto Napoletano "L'urlo di Kostantinos". A destra editoriale di Guido Gentili: "Caro presidente con le ambiguità non si privatizza". Taglio basso: "Tasse e riscossione, sale la tensione" con articolo di Salvatore Padula "Certezze, non complicazioni".

LA SEDE DELLAGENZIA DELLE ENTRATE IN CUI SI E BARRICATO LUIGI MARTINELLI jpeg

IL MESSAGGERO - In apertura: "Partiti, slitta la riforma". Sotto di Luigi Paganetto "Il (poco) tempo per la crescita". Con fotonotizia: "Barricato con ostaggi nell'Agenzia delle entrate". A sinistra editoriale di Torbjorn Jagland "Perché Julia riguarda tutti". A destra: "Chiesto l'arresto per Lusi", "Per il matrimonio trentamila euro". A fianco box "Nel dossier Lega una laurea albanese per Renzo Bossi". In basso: "Crisi cardiaca, Andreotti ricoverato ‘Stanza 17? Non sono superstizioso'". Accanto: "Tre mesi di squalifica a Delio Rossi, il pugno di non ritorno per il calcio".

LARRESTO DI LUIGI MARTINELLI jpeg

IL TEMPO - In apertura: "Scoppia la questione fiscale". Al centro con foto "Andreotti ricoverato ma non perde la battuta". Editoriale di Mario Sechi: "Ricetta Monti, il Pdl è a un bivio". A destra: "E' la paura a spingere il voto anti-Europa". Sotto: "I destini comuni di tre distinti economisti". In basso: "Le sinistre contraddizioni su Acea".

IL FATTO QUOTIDIANO - In apertura: "C'è chi è pronto a sparare per le cartelle di Equitalia". Editoriale di Marco Travaglio: "I revisori dei Monti". Al centro: "Lusi, nozze di lusso a spese nostre. Renzo Bossi, laurea albanese". Sotto "'Che fai, vecchio di merda'. E mezza Italia tifa Delio Rossi". In basso: "Sprechi, solo colpi a salve". E a sinistra: "Francia, più Hollande che Sarkozy".

 

 

AVVIO IN CALO PER LE BORSE EUROPEE, NERVOSE NELL'ATTESA DEI DATI USA SUL MERCATO DEL LAVORO: MILANO -0,44%

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Luca Luciani

1 - BORSA: AVVIO DEBOLE IN ATTESA DEI DATI USA SUL MERCATO DEL LAVORO...
Radiocor - Avvio in calo per le Borse europee, nervose nell'attesa della pubblicazione degli importanti dati Usa sul mercato del lavoro, vero termometro dello stato di salute della congiuntura di Oltreoceano. Milano cede lo 0,44%. Vanno giu' di oltre il 2% le Telecom Italia all'indomani delle notizie sul terremoto ai vertici della controllata brasiliana: l'ad della societa' brasiliana, Luca Luciani, secondo la stampa starebbe per rassegnare le dimissioni. Intanto il socio di riferimento Telco ha varato un aumento di capitale da 600 milioni. Per contro sono in evidenza le Finmeccanica (+1,4%) e le Buzzi (+1,2%). Fuori dal paniere principale, continuano a essere sotto i riflettori le Rcs (+6,1%), mentre il mercato si interroga sull'evoluzione dell'assetto azionario.

Sul fronte valutario, l'euro e' scambiato a 1,3144 dollari (ieri 1,3135) e 105,36 yen (105,6). Il biglietto verde vale 80,15 yen (80,37). Ancora in calo il petrolio, con il Wti e' in lieve flessione a 102,18 dollari al barile.

2 - EDISON: DA CONSOB OK A RIALZO OPA EDF A 0,89 EURO PER AZIONE...
Radiocor - Consob da' il via libera all'Opa di Edf sul 19,3% Edison a 0,89 euro per azione e sostanzialmente elimina l'ultimo ostacolo per il divorzio italo-francese in Foro Buonaparte che verra' sancito dai consigli di amministrazione di domani. Il colosso d'Oltralpe e' dunque venuto incontro all'auspicio espresso dalla Commissione, che aveva caldeggiato un rialzo del prezzo dagli iniziali 0,84 euro.

Contestualmente, sono stati alzati i corrispettivi della transazione tra soci di controllo con effetti tuttavia neutri dal punto di vista finanziario. Il pacchetto del 30,5% di Edison venduto da Delmi (i soci italiani) a Edf passera' di mano anch'esso a 0,89 euro per azione col prezzo che passa da 704,3 a 783,7 milioni; allo stesso tempo il 50% di Edipower ceduto da Edison a Delmi costera' 683,7 milioni anziche' 604,3 milioni.

GIOVANNI PERISSINOTTO

Alla luce di questo quadro, Consob - rispondendo a un quesito posto da Edf e Delmi sul nuovo prezzo dell'Opa - ha concluso che 'non sussistono elementi tali da fare rit enere che il prezzo d'Opa che Edf intende offrire debba essere aumentato ai sensi dell'articolo 106'. I soci italiani ed Edf contribuiranno equamente all'extra esborso. Molto dipendera', ovviamente, da quanto fara' la Carlo Tassara di Romain Zaleski, titolare del 10,025% delle quote, che non ha ancora deciso, o perlomeno comunicato al mercato, se aderira' all'Offerta.

Il contributo richiesto agli italiani per l'extra costo (pari dunque a massimi 25 milioni), e' stato chiarito dalle societa', verra' dedotto dal prezzo pagato dai francesi per il 30,5% di Edison rilevato da Delmi. Nel confronto con la Consob (e piu' in generale nel riassetto Edison), Delmi e' stata assistita dagli studi legali Cleary Gottlieb e Bonelli Erede Pappalardo e Edf dallo studio Gianni Origoni.

3 - RCS: PERISSINOTTO (GENERALI), NO CONDIZIONI PER ACCETTARE PROPOSTA PROTO...
Radiocor - 'Egregio dott. Proto, la ringrazio per l'interesse da Lei manifestato in relazione all'acquisto della partecipazione in Rcs detenuta dal Gruppo Generali. In relazione a quanto precede, mi preme ricordarLe, peraltro, che il patto di sindacato, nel fissare un divieto generale di alienazione delle azioni sindacate, attribuisce ai paciscenti la facolta' di disporre delle stesse a condizione che sulle azioni poste in vendita venga concesso il diritto di prelazione, pro quota, a tutti gli altri aderenti al patto.

In questo quadro, considerati anche gli attuali corsi di mercato, non ritengo che, allo stato, vi siano le condizioni per poter accettare la Sua proposta. Cordiali saluti. Giovanni Perissinotto'. Questo il testo della lettera con cui il ceo delle Generali ha risposto ad Alessandro Proto che oggi ha inviato alla compagnia triestina una proposta di acquisto per la quota in Rcs.

Alessandro-Proto

'Il Dr Perissinotto fa sapere che per motivi tecnici interni al patto di sindacato non puo' accettare la nostra proposta che da quanto si evince era concreta e ufficiale', replica a sua volta Proto in una nota in cui divulga anche il testo della letetra di Perissinotto, aggiungendo di prenderne atto 'consapevoli che ci possano comunque essere margini per poter incrementare la nostra quota attraverso altri canali'. Proto ha comunicato nelle scorse settimane di essere in possesso di azioni Rcs per una quota di circa l'1%.

4 - SOTTO ESAME CONSOB I CONTI IMPREGILO...
L.G. per il "Sole 24 Ore" - Il bilancio di Impregilo finisce sotto la lente della Consob. A valle dell'assemblea di approvazione dei conti del general contractor, che hanno registrato nell'ok ai numeri uno scontro molto duro tra i soci, con il gruppo Gavio da un lato e il gruppo Salini dall'altro, l'Autorità di controllo dei mercati ha deciso di analizzare i numeri della società di costruzioni.

Una scelta potenzialmente maturata dopo che il rappresentante del gruppo Salini, l'avvocato Sergio Erede, nel corso del summit tra gli azionisti ha attaccato la gestione di Impregilo mettendo in luce la presunta scarsa reddittività del general contractor e puntando il dito su alcune poste di bilancio. Ma dove porterà tutto ciò? Lo deciderà Consob al termine dell'analisi. Qualcuno si spinge a dire che tutto ciò potrebbe porre il tema del controllo di Impregilo, che imporrebbe all'eventuale società controllante, Igli per chi solleva la questione, il consolidamento dei debiti del general contractor. Allo stato, tuttavia, non risulta sia questo l'intento della Consob.

5 - A2A E LE CANDIDATURE DEGLI ASSESSORI USCENTI...
Ch.C. per il "Sole 24 Ore" - Un parere legale negativo, l'anno scorso, bloccò il blitz di Letizia Moratti, che voleva riciclare due assessori uscenti della sua giunta, Bruno Simini e Cesare Cadeo, ai vertici di Amsa, la società della nettezza urbana di Milano controllata da A2A. Oggi, in vista delle amministrative del 2013, il sindaco di Brescia Adriano Paroli ci riprova e per la vicepresidenza del consiglio di sorveglianza della multiutility lombarda designa Fausto Di Mezza, attuale assessore al Bilancio della Loggia.

La candidatura è sostenuta da un parere del notaio Piergaetano Marchetti dal momento che, come i casi di Simini e Cadeo, potrebbe essere contestata alla luce dell'incompatibilità (stabilita da una legge ad hoc) tra funzionari pubblici e incarichi nelle municipalizzate. Secondo la perizia, Di Mezza è idoneo alla nomina poiché il consiglio di sorveglianza è equiparabile al collegio sindacale. Un semplice controllore, insomma, pagato tuttavia come un manager, visto che il vicepresidente del cds percepisce oltre 300mila euro l'anno.

Sergio Erede

6 - PROTO «FORZA» IL PATTO RCS...
A.Ol. per il "Sole 24 Ore" - E riecco in pista Proto Organization. Questa volta Alessandro Proto annuncia di aver presentato «un'offerta ufficiale al prezzo di 1 euro ad azione» per il 3,59% di Rcs detenuto da Generali, che il group ceo, Giovanni Perissinotto, ha detto di voler vendere. Da Trieste evitano di commentare, ma lui dice che gliel'hanno già respinta. Sarebbe bastato leggere il patto di Rcs per capire che la cosa non avrebbe avuto seguito. Le azioni della compagnia sono vincolate all'accordo di sindacato e se fossero messe in vendita dovrebbero essere offerte agli altri partecipanti a un prezzo pari alla media delle quotazioni di Borsa degli ultimi 45 giorni e dei 30 successivi.

Ma anche se si aspettasse la scadenza del patto, il 14 marzo 2014, ci sarebbe il vincolo per i 18 mesi successivi di offrirle comunque in prelazione ai soci che avessero rinnovato l'impegno. A scanso di equivoci, Gianni Mion, amministratore delegato di Edizione, la holding del gruppo Benetton titolare di un pacchetto "libero" pari al 5% di Rcs, ha messo le mani avanti: «Le nostre azioni non sono in vendita».

7 - PECHINO FA COLAZIONE CON I CEREALI INGLESI...
L.Mais. per il "Sole 24 Ore" - I cinesi mangeranno i cereali ? La scommessa di Bright Food, colosso del food di Pechino, è tutta qua. L'interrogativo nasce infatti dalla decisione del gruppo statale cinese di acquisire il 60% di Weetabix, storico marchio britannico di cereali, dal fondo di private equity Lion Capital che manterrà il 40 per cento. Il deal fissa in 1, 2 miliardi di sterline il valore di Weetabix, che diviene così la maggior acquisizione europea da parte di Bright Food.

Da mesi Lion Capital cercava di piazzare la società a un prezzo soddisfacente: ha raggiunto l'obiettivo con il gigante di Pechino che ora mira a sfondare in casa, una piazza anomala. I cereali, infatti, non sono affatto al top della dieta cinese, ma Wang Zongnan, presidente di Bright Food crede nella trasformazione dei gusti nazionali. E si appresta a inondare Pechino e Shangai, Canton e Hong Kong di Weetabix, primo test in vista di un'offensiva in tutto il sud est asiatico.

Cesare Cadeo

8 - MORNING NOTE...
Radiocor

Milano - conferenza internazionale 'Institutions, Society and Markets: towards a new International Balance?'. Partecipa, tra gli altri, il Card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano.

Fabriano - assemblea Indesit per l'approvazione del bilancio 2011 e cda per l'approvazione della prima trimestrale 2012

Roma - assemblea Acea per l'approvazione del bilancio 2011

Roma - conferenza stampa del segretario del Pdl, Angelino Alfano, per presentare la proposta di legge per la compensazione tra tasse e crediti delle imprese nei confronti dello Stato

CRISI: Draghi, 'Crescita priorita' europea. Italia e Spagna sulla strada giusta ma e' meglio tagliare le spese che alzare le tasse' (dai giornali)

MERCATI: A segno l'asta spagnola, tregua sullo spread. Spread BTp/Bund a 389 punti (dai giornali)

FISCO: Tasse e riscossione, sale la tensione. Rivolta dei sindaci sull'Imu: il Governo apre, dal 2013 tassa piu' comunale. Il 30% esente dall'Imu, imposta media di 200 euro (dai giornali); Un uomo armato prende ostaggi in un'agenzia delle Entrate, poi si consegna (dai giornali); Politica in pressing sui rimborsi Iva (dai giornali); Quattro strade per i rimborsi Iva ma tutte a ostacoli (Il Sole 24 Ore, pag. 5); 'Addio al pugno duro di Equitalia, i Comuni faranno un'altra societa'', intervista al presidente Anci, Graziano Delrio (Repubblica, pag. 9); 40mila denunce anti-sprechi al Governo (dai giornali)

RICERCA: Monti, 'Ripensare il sistema'. Squinzi: piu' collaborazione tra pubblico e privati

PIERGAETANO MARCHETTI

SPENDING REVIEW: Stretta su un quinto di Pil. Giarda: con i tagli il calo delle tasse (dai giornali); Obiettivo 13 mld per i risparmi 2013 (Sole 24 Ore, pag. 10)

BANCHE: Cosi' cambiano le spese dei conti correnti (Sole 24 Ore, pag. 11)

FONSAI: Aperture Antitrust a Premafin e Unipol (dai giornali); No delle banche alla holding (Sole 24 Ore, pag. 29); E 21 Partners si aggiudica Atahotels (Messaggero, pag. 23); Scovata in Svizzera la quota del 20% (Corsera, pag. 33)

TELECOM: Tim Brasil cambia il vertice. Luciani verso le dimissioni. Mangoni potrebbe assumere la guida (dai giornali); Aumento Telco da 600 milioni (dai giornali)

RETELIT: Scontro fra azionisti, libici in maggioranza (Sole 24 Ore, pag. 33)

STIPENDI D'ORO: Pioggia di milioni sui manager. Enel, Eni e Snam aumentano gli stipendi. Per Tronchetti 61mila euro al giorno Repubblica, pag. 31)

 

IL DISSIDENTE CHIEDE PROTEZIONE: SALE LA TENSIONE FRA USA E CINA - DOPO IL DIBATTITO, HOLLANDE RESTA FAVORITO

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DAGOREPORT

THE WASHINGTON POST THE WALL STREET JOURNAL

1 - THE NEW YORK TIMES - A destra, "L'appello del dissidente per la protezione rende la crisi più profonda" - A sinistra, "I piccoli investitori potrebbero prendere un pezzo di Facebook"

2 - THE WASHINGTON POST - A destra, "L'attivista vuole lasciare la Cina" - A sinistra, "Obama ha un solido vantaggio nei sondaggi in Virginia" - Al centro, "Sentenza di 38 mesi al contrito Thomas" - In basso, "Lo stretto sentiero di Romney verso la vittoria a novembre"

3 - THE WALL STREET JOURNAL (EUROPE) - In apertura, "Sarkozy prova a riconquistare gli elettori scontenti" - Al centro, "Braccio di ferro fra Stati Uniti e Cina" - In basso, "Respinto il piano retributivo di Aviva; ampio voto negativo a Ubs" - "Facebook definisce la fascia di prezzo delle Ipo"

4 - THE GUARDIAN - In apertura, "Clegg sostiene la coalizione dopo una violenta campagna elettorale" - A destra, "Il capo del Ministero della Difesa: i nostri sistemi sono stati hackerati" - In basso, "Essere Bin Laden: svelato il banale business della jihad del leader di Al-Qaeda" - In alto, "Intervista a Björk"

5 - THE INDEPENDENT - In apertura, "Una campagna per l'igiene negli ospedali porta a un miracolo nella sanità, salvando 10 mila vite" - Al centro, "Cameron tutto sorridente ieri, ma potrebbero presto arrivare i problemi" - A destra, "L'astuto piano di Bin Laden per cambiare marchio ad Al-Qaeda"

THE SUN THE TIMES

6 - THE TIMES - In apertura, "Caos immigrazione" - In alto, "L'ultimo ordine di Osama: prendere Obama e Petraeus"

7 - THE DAILY TELEGRAPH - In apertura, "Le famiglie devono accettare una parte della colpa per i guai della Gran Bretagna" - Al centro, "Il nuovo amore di Capt Phillips, che sta per divorziare" - A destra, "Hunt non ha mai dichiarato 7500 sterline di donazioni" - In basso, "I genitori prendono il controllo sul porno online" - "I controlli del passaporto negli aeroporti potrebbero essere più semplici"

8 - FINANCIAL TIMES - In apertura, "Gli investitori bollono di rabbia" - A destra, "I laburisti: i commenti del Re sono stati inopportuni" - In alto, "Le banche europee in calo" - "Sognando un giorno lavorativo di otto ore in Cina"

9 - DAILY MAIL - In apertura, "Salari ‘fat cat': ora il contraccolpo" - In basso, "La notte dell'anniversario di Kate e William in un pub country" - A destra, "Il Primo ministro spinge la campagna per bloccare il porno online"

THE INDEPENDENT THE NEW YORK TIMES

10 - THE SUN - In apertura, "Falkland: gli atleti argentini ballano sulle nostre tombe", "Il video del team olimpico insulta i morti di guerra britannici"

11 - DAILY MIRROR - In apertura, "Il tormento acustico di Chris Martin dei Coldplay", "Il cantante svela la sua battaglia lunga dieci anni contro il fischio alle orecchie"

12 - DAILY EXPRESS - In apertura, "Il complotto dell'Ue per demolire la Gran Bretagna"

13 - LE MONDE - In apertura, "Dopo il dibattito, Hollande resta favorito" - Al centro, "Le elezioni in Iran segnano l'isolamento di Ahmadinejad" - "Dopo i piani d'austerità, la timida ripresa dell'Irlanda" - "Google ha creato, senza volerlo, un ‘grande schedario ebreo'?"

14 - LE FIGARO - In apertura, "Sarkozy: mobilitazione generale contro Hollande" - A sinistra, "La resistenza dei cristiani d'Egitto" - Al centro, "Secondo turno: François Bayrou voterà per François Hollande" - A destra, "Ucraina: l'affaire Timochenko avvelena i preparativi di Euro 2012" - "Violenze: gli ospedali, nuovi luoghi a rischio" - In alto, "Asta: ‘L'urlo' di Munch, il quadro più caro al mondo ad essere stato aggiudicato" - "Lada: Renault prende il controllo della famosa casa di costruzioni russa"

THE DAILY TELEGRAPH THE GUARDIAN

15 - LA CROIX - In apertura, "Sarkozy-Hollande: la scadenza si avvicina" - In alto, "I greci si pronunciano sul piano d'austerità" - "I buddisti francesi manifestano la loro diversità"

16 - LES ECHOS - In apertura, "Davanti al favorito Hollande, Sarkozy spera in un ‘sussulto'" - Al centro, "Riforme: gli avvertimenti della Bce agli Stati europei" - In basso, "Renault-Nissan prende il controllo della russa AvtoVAZ" - "L'uragano Free rimescola le carte della telefonia mobile"

17 - EL PAIS - In apertura, "Valencia emette buoni a un tasso superiore a quello dei paesi salvati" - Al centro, "Il Real Madrid in festa. ‘Per questo lavoro, per dare una gioia'"

 


IL “SALOTTO BUONO” HA FATTO CRAC! LA PRIMARIA LOGGIA DEI POTERI FORTI ITALIANI, MEDIOBANCA? È RIMASTA UNA MEZZA-BANCA

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Camilla Conti e Luca Piana per l'Espresso

I SOCI DI PIAZZETTA CUCCIAFOTOGRAFI IN PIAZZETTA CUCCIA

Mediobanca? È rimasta una Mezza-banca... La battutaccia maligna circola tra i concorrenti della finanza milanese. Motivata dalla lunga serie di critiche, attacchi e battute d'arresto subita nel recente passato dalla storica banca d'affari. Una sequenza che mette il suo ruolo in discussione e le sue partecipazioni al centro di grandi appetiti.

Ha iniziato Mario Monti in febbraio: "I salotti buoni hanno tutelato l'esistente e non sempre hanno fatto l'interesse di lungo periodo", ha affermato. Ha alzato il tiro Diego Della Valle, il creatore della Tod's, che ha definito il manager-presidente Renato Pagliaro un "funzionario che pretende di decidere" il futuro del "Corriere della Sera", il quotidiano più ambito dai potenti da salotto.

Ha concluso la raffica Leonardo Del Vecchio, criticando i finanziamenti elargiti al traballante gruppo di Salvatore Ligresti: "Mi chiedo perché gli abbiano dato tutti quei soldi", ha detto il fondatore di Luxottica. Il quale, peraltro, ha attaccato Giovanni Perissinotto, numero uno di Generali, la principale partecipazione di Mediobanca: "Dovrebbe dare dignitosamente le dimissioni".

DELLA VALLE Alberto Nagel e Renato Pagliaro

Uscite pubbliche che resterebbero solo parole se non fosse in corso la durissima battaglia che Mediobanca sta combattendo intorno ai fortini del proprio drappello di partecipazioni, da Generali a Rcs, la casa editrice del "Corriere", da Telecom Italia alla Fondiaria Sai dei Ligresti, sostenuta con un mega-prestito da 1,1 miliardi. Province che un tempo costituivano il cortile di casa, dove l'istituto faceva il bello e il cattivo tempo. E alle quali, negli ultimi anni, l'amministratore delegato Alberto Nagel e Pagliaro hanno affiancato molte altre attività.

Per togliere a Mediobanca quella patina di muffa data dall'essere una realtà troppo domestica e rafforzarla oltre confine. Hanno aperto filiali a Parigi, New York, Madrid, Francoforte e Londra, che oggi garantiscono un terzo dei ricavi delle attività di banca d'affari. Hanno moltiplicato dipendenti e fatturato e avviato business di successo, come "CheBanca!". Senza nulla togliere al mestiere tradizionale: lo confermano i ripetuti aumenti di capitale di grandi banche italiane che Mediobanca è riuscita a portare a termine fra mille difficoltà.

Sulle partecipazioni, però, è bufera. I due colpi più duri sono arrivati da Mario Monti e dall'Antitrust. Il governo ha introdotto una norma che impedisce a una persona di sedere nel consiglio di amministrazione di due società attive nella stesso settore. Tra le molte teste cadute, ci sono quelle illustri di Nagel e Saverio Vinci, il direttore generale di Mediobanca, che hanno dovuto abbandonare il consiglio Generali, puntello cruciale per le operazioni finanziarie dell'istituto.

Salvatore LigrestiDEL VECCHIO

Il secondo cazzotto è stato sferrato dall'Antitrust, che ha sospeso fino a inizio giugno la fusione tra Unipol e Fondiaria Sai, sostenuta da Mediobanca per mettere in salvo la compagnia dei Ligresti. Nell'immediato, è forse questa la decisione che mette più a rischio gli interessi dell'istituto.

Per l'Antitrust, Mediobanca è il principale azionista delle Generali (col 13,2 per cento) e vi esercita un controllo di fatto; la banca è anche il principale finanziatore di Fondiaria e uno dei maggiori di Unipol, quindi ha un'influenza molto forte sul gruppo che nascerà. Eccessiva, ai fini della tutela della concorrenza: se le repliche non saranno convincenti, la fusione sarà bocciata.

Al di là delle rassicurazioni che Mediobanca e Unipol stanno tentando di fornire, uno degli aspetti delicati di questa vicenda è quello dei tempi. La procura di Milano ha già chiesto il fallimento di due holding non quotate della famiglia Ligresti e Premafin, la finanziaria che controlla Fondiaria, ha già convocato per il 17 maggio l'assemblea per un aumento di capitale di 400 milioni, che l'Unipol si è impegnata a sottoscrivere per la quota di competenza dei Ligresti.

GIOVANNI PERISSINOTTO SAVERIO VINCI

Se saltasse la ricapitalizzazione, Premafin rischierebbe di ritrovarsi in stato d'insolvenza. Si potrebbe riaprire la porta al piano di salvataggio alternativo della coppia Roberto Meneguzzo-Matteo Arpe (con Palladio Finanziaria e Sator). Oppure le banche creditrici dei Ligresti potrebbero monetizzare il 36 per cento di Fondiaria che hanno in pegno, lasciando fallire Premafin. Opzioni che comportano molti punti interrogativi sul destino del miliardo abbondante prestato da Mediobanca a Fondiaria.

Ai tempi di Enrico Cuccia, il fallimento di Ligresti sarebbe stato impensabile. "Il ruolo di Mediobanca è cambiato: prima rimetteva a posto i cocci e gestiva i problemi degli altri. Che ora, invece, sono diventati problemi suoi", dice un critico. Nel caso Fondiaria, in effetti, per Mediobanca intervenire non significa salvare la testa a un vecchio alleato, quanto garantire la tenuta del proprio bilancio.

Va detto che, nell'ultimo decennio, i rapporti dei vertici dell'istituto con il costruttore-finanziere non sono stati idilliaci. Ligresti, si racconta, ha ignorato i ripetuti inviti a tenere i propri figli lontani dalla gestione e ha fatto scappare Enrico Bondi, il manager che Mediobanca aveva voluto al vertice del gruppo dopo l'unione Fondiaria-Sai, per aumentarne la credibilità.

LAD DI UNIPOL CARLO CIMBRI unipol

E così Ligresti, facendo leva sugli eccellenti rapporti con personaggi del calibro di Silvio Berlusconi e Cesare Geronzi, ha potuto rendersi indispensabile anche quando era in crisi. Con il risultato che Mediobanca, malgrado gli scontri, almeno fino al 2008 ha continuato a sostenerlo con prestiti.

Il crollo di Ligresti non è però l'unico fronte aperto. C'è la questione Telecom Italia, con la holding Telco (Mediobanca ne ha l'11,6 per cento) che sarà presto costretta all'aumento di capitale. E ci sono gli scontri al vertice di Rcs, emersi con clamore dagli attacchi di Della Valle nei confronti di Pagliaro e resi ancora più evidenti dall'annunciata intenzione delle Generali di uscire dal patto di sindacato che vincola il voto fra gli azionisti storici.

ROBERTO MENEGUZZO MATTEO ARPE

Anche per la casa editrice, però, lo scontro vero si è consumato sui problemi di bilancio. Con Mediobanca propensa a vendere la francese Flammarion per fare cassa e il socio di maggioranza relativa, l'imprenditore della sanità lombarda Giuseppe Rotelli, deciso a non mollare il mercato transalpino, a costo di dover ricorrere a un aumento di capitale per rimettere in sesto i conti. Un aumento, beninteso, che diversi azionisti storici potrebbero non sottoscrivere e che potrebbe servire a Mediobanca per ridurre la propria partecipazione.

BERLUSCONI E GERONZI

In prospettiva, però, il fronte più caldo rischia di essere quello delle Generali. Perissinotto "dovrebbe dimettersi dignitosamente", ha detto Del Vecchio, che ha contestato i pesanti investimenti finanziari. Curiosamente, si dice che il boss di Luxottica fosse uno di quegli imprenditori che lo stesso Nagel aveva voluto con Francesco Gaetano Caltagirone e Lorenzo Pellicioli nel consiglio Generali per aumentarne le capacità manageriali e per renderlo più autorevole.

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE ALBERTINA CARRARO

Poi Del Vecchio, dal consiglio è uscito, in rotta con la gestione Perissinotto, e ha rimpolpato la propria quota, come Caltagirone: hanno il 3 e il 2,2 per cento. Il tutto mentre il francese Vincent Bollorè, costretto a scegliere tra il consiglio Mediobanca e quello Generali, ha optato per il secondo. "Il 25 aprile sarà ricordato come la data della liberazione dell'Italia dalla cultura bizantina delle partecipazioni incrociate", aveva scritto il "Financial Times" in occasione dell'entrata in vigore delle nuove regole contro i conflitti d'interessi, coincisa con la festa della Liberazione. Se per Mediobanca sarà un male, si vedrà nel tempo. Intanto, l'occupazione delle posizioni da parte dei nuovi potenti è già iniziata.

 

 

BUSINESS INTERNATIONAL - DRAGHI ESORTA L’EUROZONA - FACEBOOK PUNTA AI 96 MLD $ - FACEBOOK OFFRE “INSTAGRAM” A OGNI CELL

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SAMSUNG GALAXY S III

DAGOREPORT
1 - FINANCIAL TIMES
FACEBOOK PUNTA A RAGGIUNGERE I 96 MILIARDI DI DOLLARI AL DEBUTTO
http://on.ft.com/KuxZFE

Facebook prevede di raggiungere una valutazione di ben 95.9 miliardi di dollari al suo debutto a Wall Street previsto per questo mese, ha detto la società di social networking a ridosso della IPO più attesa dall'offerta pubblica iniziale di Google, otto anni fa.

DRAGHI ESORTA LA ZONA EURO A CONCENTRARSI SULLA CRESCITA
http://on.ft.com/IKEjvt

Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, ha sfidato i leader europei per la preparazione di un piano decennale per l'euro mettendo la crescita al centro delle politiche dell'eurozona, una critica velata agli sforzi compiuti finora dalla UE per creare un'unione fiscale per accompagnare la moneta unica.

2 - THE WALL STREET JOURNAL
SAMSUNG PUNTA L'IPHONE
http://on.wsj.com/KbyAhK

Samsung Electronics Co. ha introdotto una versione più veloce e più grande del suo smartphone di punta, il Galaxy S III, un modello che sosterrà la sua forte crescita nel settore degli smartphone.
Il Galaxy S III dispone di una tecnologia di riconoscimento facciale e di un processore che permette agli utenti di guardare video e scrivere messaggi allo stesso tempo.

MICHAEL JACKSON SPONSOR PEPSI

PEPSI RIPORTA IN VITA IL RE DEL POP
http://on.wsj.com/IMmgrw

La Pepsi è riuscita a resuscitare Michael Jackson per cercare di ridare vita anche alla sua bibita di punta, tre anni dopo la morte del cantante e più di un quarto di secolo dopo l'accordo di sponsorizzazione che l'icona del pop aveva siglato nel 1980 per diventare la voce del marchio.
A seguito di questo accordo, la Pepsi ha detto che lancerà un miliardo di lattine con la silhouette di Mr. Jackson.

3 - BLOOMBERG
IL TITANIC II E ALTRE COPIE CINESI (FOTO)

La Cina ha messo in gioco la sua specialità, l'arte della copia, in molti settori. Ecco alcune delle copie più famose.

4 - LES ECHOS
BMW E HYUNDAI DISCUTONO L'ALLEANZA SUI MOTORI
http://bit.ly/KuBn38

La casa automobilistica tedesca BMW e la Hyundai Motor della Corea del Sud stanno discutendo una possibile alleanza sulla produzione dei motori.

5 - LA TRIBUNE
CONTRAFFAZIONE: EBAY PAGHERÀ UNA MULTA MENO SALATA A LVMH
http://bit.ly/IqMKuh

Calcolo da ripetere: la Corte Suprema ha parzialmente annullato la decisione della Corte d'Appello che aveva condannato il sito americano a 5,7 milioni di euro danni per la vendita di prodotti contraffatti del marchio Louis Vuitton. La sanzione potrebbe essere ridotta ulteriormente.

LA COPIA CINESE DEL TITANIC

6 - MASHABLE
FACEBOOK LANCIA DUE FILTRI "INSTAGRAM" PER OGNI TELEFONINO
http://on.mash.to/JixZKc

Un mese dopo l'acquisizione da 1 miliardi di dollari di Instagram, Facebook ha aggiunto due filtri per una delle sue applicazioni.
Gli utenti dell'app di Facebook per i "non-smartphone", potranno ora modificare le proprie foto grazie ai filtri "seppia" e "scala di grigi" simili a quelli che offre Instagram.

 

MONTI COME DELIO ROSSI: PRENDE A SCHIAFFI GLI ITALIANI, DEVE ESSERE ESONERATO - VOGLIAMO IL GABIBBO A PALAZZO CHIGI

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Riceviamo e pubblichiamo:

MARIO MONTI

Lettera 1
Caro Dago, Monti come Delio Rossi: prende a schiaffi gli italiani, deve essere esonerato.
S.F.

Lettera 2
Caro Dago, segnalare gli sprechi? Pronti. Monti premier è uno spreco di tempo.
Gaetano

Lettera 3
Caro Dago,
Ho capito come mai Monti, quando ha reintrodotto l'ICI, le ha cambiato nome! Perchè una volta che il contribuente capisce che paga molto più di prima, allora esclama IMUrtacci vostri!
Eugenio La Mesa

delio rossi

Lettera 4
Dago darling, però é bello che - tra tante brutture e violenze (tante anche qui nella "civilissima" Milano di Pisapia che persino la cattocomunista TV dei Paolini ha lanciato l'allarme insicurezza) - ci sia un quotidiano un tempo autorevole come "La Repubblica" che continua a deliziare i segaioli del softcore con il feuilleton di un GranDad che viene eroticamente accudito da tante belle e giovani badanti.

Intanto, secondo l'altro giornalone un tempo autorevole, il "Corriere della Sera": "Un californiano ha denunciato la Bmw perché dopo un giro in moto ha avuto un'erezione durata 20 mesi: chiede i danni." Non é che adesso migliaia di maschietti con problemi di erezione e durata si precipiteranno a cavalcare le moto BMW? Sarà mica una mossa pubblicitaria della Bayerische Motoren Werke Aktiengesellschat?
Natalie Paav

ljajic

Lettera 5
Mi sa che su Delio Rossi vi siete un po' bevuti il cervello.
M'è sembrato di leggere una cosa come "la maschia risposta del camerata Delio Rossi", quasi.
"COME OGNI BUON PADRE DI FAMIGLIA DAVANTI A UN FIGLIO CHE STRONZEGGIA E NON PORTA RISPETTO PER LA FAMIGLIA, È SUO OBBLIGO DI INTERVENIRE, PER RISTABILIRE I VALORI PERDUTI. UNO SCHIAFFO, UN PUGNO E AL DIAVOLO IL POLITICAMENTE CORRETTO "

Ripeto, vi siete bevuti il cervello? Padre di famiglia? Valori perduti? Il duce nel campo di grano no? Un uomo adulto ha perso il senno, in una situazione di "alta pressione": poteva metterlo fuori rosa, ma l'insolenza del suo giocatore (non di un ragazzino, ma di un suo giocatore, ribadisco) lo ha fatto andar via di cervello.

Sta bene. Ne sta già pagando le conseguenze. Ma a meno che voi non siate favorevoli alla puncicata come metodo per ristabilire l'onore nelle borgate romane, forse fareste meglio a non scrivere più queste castronerie. E detto per inciso, non ne sono certo, ma propendo per ritenere che c'avrebbe pensato un po' prima di fare un atto del genere contro Mutu.
Saluti,
Alessandro Orsi

Lettera 6
Caro Dago
Ora che è stata emessa la richiesta di arresto per il Senatore Lusi, l'acronimo del Partito Democratico resterà sempre PD ma interpretabile come Partito De-Lusizzato?
Un saluto

Enrico Bondi

Lettera 7
Ma come il governo chiede ai cittadini di segnalare gli sprechi (aho! guardatevi tutte le puntate di report ,se volete trovare, altro che 4 miliardi!!!!) e poi difende le pensioni d'oro dei manager pubblici? Ma ci stanno davvero a prendere per il culo in modo così evidente? Chissà a cosa arriveranno a fare i tecnici dei tecnici: il craxiano Amato che si occupa del finanziamento dei partiti è un altro 10% di voti a Grillo.
Sanranieri

Lettera 8
Ma il Freccero dell'intervista che pubblicate e' il Freccero che scrive l'introduzione del libro di Guy Debord "Commentari sulla societa' dello spettacolo" del 1967, dove si denuncia profeticamente il processo di trasformazione dei lavoratori in consumatori nel sistema economico capitalista? Freccero si sente consumatore o consumato dal sistema economico capitalista?
Uppier

Lettera 9
Caro Dago,
l'ideona del Governo di chiedere l'aiuto dei cittadini per segnalare gli sprechi mi ricorda tanto quella che ebbe nel 1789 Luigi XVI per tener buoni i sudditi costretti alla fame mentre la Corte si godeva la reggia di Versailles: l'istituzione dei "Cahiers de doléances" (quaderni delle lamentele) per segnalare soprusi, sprechi e privilegi. Il risultato però
fu del tutto inaspettato, poiché spinse i sudditi a pensare alla propria condizione... il forte sentimento di presa per il culo del popolo sappiamo bene dove portò il Re.
Simone Carinelli

berlusconi ruby

Lettera 10
Aridatece Mastella dice Marco Travaglio proprio nel giorno in cui Dago ci racconta che Mastella scappa dalla sede di Roma lasciando un buco di 22mila euro !

Lettera 11
Dagopanchinari, la follia di Delio Rossi non poteva che esaltare la nostra stampa sportiva e non. Quella stessa stampa che vive delle gesta fuori campo e dei gossip dei calciatori e degli allenatori, dei si dice, si pensa, vuoi vedere che... Quella stessa stampa che mette insieme Pellegrini e mutande, Magnini a letto con Pellegrini, che quando parla Mourinho se la fa addosso e via dicendo. Ci vorrebbero libri per dipingere quanto danno fa la "stampa sportiva" allo sport vero, allo sport inteso come ideale.

NICOLE MINETTI PRIMA DEL BUNGA MODELLA PER UN HOTEL DI RIMINI

E invece è tutto un bla bla, tutto un esaltare il nulla, la puttanata, il Balotelli (vero discolo da mettere in riga sul serio e definitivamente, non parlandone più se non se e quando gioca), lo smorto dialogo Conte-Allegri, le bizze di questo e di quello. Stavolta è nel mirino Delio Rossi e la stampa si scatena contro di lui: finalmente un bersaglio su cui sfogarsi. Ha sbagliato, certo, ma l'attacco virulento alla sua persona è vergognoso. Avrebbe dovuto prendere a scarpate nel culo il giocatore dopo partita, a tu per tu negli spogliatoi: questo è il suo errore. Perchè il serbo è un gran maleducato, uno che andrebbe cacciato dal campionato italiano. Come tanti giornalisti sportivi.
Luciano.

Lettera 12
Gentile redazione di Dagospia,
leggo oggi, sull'edizione on-line del "Corriere della Sera", che Ilaria D'Amico ha scritto un romanzo edito da Bompiani. Nella breve intervista, la "scrittrice" afferma che la trama del romanzo "... mi è venuta in un pomeriggio..."! In un pomeriggio solamente?
Chissa' che trama avvincente, allora! Condoglianze all'Italia a e noi Italiani.
Il samurai
PS: esigo fin d'ora di sapere quante copie vendera' il libro della "scrittrice"!!!

Lettera 13
Caro Dago,
perché Monti oltre al modulo per segnalare gli sprechi, non assume quali consulenti Mingo e Fabio, Brumotti ed il Gabibbo da Striscia la notizia ?
Rufo

maria ester garcia polanco

Lettera 14
Dago, dopo la scoperta non casuale, anzi ad orologeria della laurea albanese del "compagno che sbaglio'" Renzo, gia' noto come 'er Trota, non posso non notare che a poche settimane dall'inizio dell Euopeo, la nazionale Padana rischia di rimanere senza guida tecnica e spirituale. Peccato perche' trattasi di lavoro all'aria aperta.
Un abbraccio preoccupato.
Lo scrondo

Lettera 15
Caro Roberto,
Non ci sto di nuovo!
Per quanto il tuo essere spolitically correct vada sempre filtrato con l'ironia,
il fatto che dedichi un titolo pieno di entusiasmo alle gesta di quel Delio che legna il serbo non mi piace. Devi mettere in relazione al fatto che iniziando dagli stessi ceffoni, dall'inizio dell'anno fino adesso, hanno massacrato 56 donne in famiglia, nella civilissima Italia.
Che viviamo una crisi sociale pesante, che se saltano i nervi ad uno ricco figuriamoci ad un povereccio che di 'sti tempi si suicida.

Condivido in pieno il fatto che ogni tanto la chiarezza verbale sia necessaria, ma la scazzottata questa no dai. So di apparire odiosa con questo mio vezzo da maestrina della penna rossa, comunque quando ci vuole ci vuole ( la tirata d'orecchie a Dago).
Buona giornata
Rita

Ilaria DAmico

Lettera 16
Caro Dago,
nel luglio 2007, Dominique Strauss-Kahn venne candidato,ufficialmente, alla direzione generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI) dal Presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy. La sua designazione fu appoggiata, oltre che da Sarkozy, da Jean-Claude Juncker e da Romano Prodi.

Ha commesso, pertanto, una gaffe e una caduta di stile il nervoso, arrogante e poco "presidenziale" Sarkò, attribuendo, in TV, al suo avversario, l'ex segretario generale del PS,Hollande,qualche responsabilità per gli scandali sessuali, in cui è rimasto coinvolto l'economista- socialista, ma soprattutto, quasi sempre, molto....arrapato- dopo la nomina nel prestigioso incarico.

Berlusconi ? Non molto gratificante,usando un eufemismo, per i connazionali del Cavaliere, che i due sfidanti transalpini abbiano respinto, considerandola una grave offesa, l'amicizia con l'ex premier italiano...Quasi una riedizione, a Parigi e in mondovisione, della sghignazzata "urbi et orbi",in occasione della conferenza-stampa congiunta del marito di Carla Bruni e di donna Angela Merkel, che indusse Giorgio Napolitano a licenziare Silvio e a sostituirlo con il "caro leader", Mario Monti.
Un saluto cordiale.
Pietro Mancini

 

 

POVERI SENATORI! DOVRANNO RIUNIRSI ANCHE IL LUNEDì E IL VENERDì - LA VITA REGOLARE DEL BANANA

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Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

Palazzo Madama

1 - PROTESTE CONTRO I NUOVI ORARI - SENATORI E SFATICATI
La decisione dei capigruppo di palazzo Madama di convocare aula e commissioni del Senato anche il lunedì e il venerdì ha provocato una piccola rivoluzione alla Camera Alta, tanto che al momento dell'annuncio della novità dall'emiciclo si sono alzati mugugni e proteste che hanno fatto dire al presidente Schifani: "Non mi aspettavo entusiasmo e applausi, ma insomma...".

RENATO SCHIFANI E SIGNORA

In realtà, lo sforzo chiesto ai senatori non è poi così immane. Basti pensare che, durante la legislatura in corso, il Senato si è riunito appena 715 volte, sempre e soltanto di martedì pomeriggio (di solito dalle 16.30 alle 20.30), di mercoledì (sia mattina che pomeriggio) e di giovedì, ma quasi sempre di mattina e non tutte le settimane, visto che le sedute del giovedì pomeriggio - quando convocate - sono dedicate solo a interpellanze e interrogazioni e, di solito, vedono presenti soltanto i diretti interessati. Il problema, hanno però rimarcato i più contrari alla svolta produttiva, è che ci sono le elezioni e "noi, anziché poter far politica sul territorio, dove si vota per i sindaci, dobbiamo stare qui ad approvare decreti del governo". G.C.

2 - QUANTO DORME IL CAVALIERE
Il Cavaliere non si aspettava che la vita dopo aver lasciato palazzo Chigi sarebbe passata dal galoppo al trotto. Silvio Berlusconi, da quando non è più premier, è riuscito a svegliarsi un po' più tardi la mattina: alle 9. Poi lo aspettano tre ore di briefing tutti i giorni con gli avvocati sui processi e i fronti giudiziari aperti. Pranzo leggero e il pomeriggio è dedicato alla politica e talvolta alle sue aziende. La sera di solito a villa San Martino arriva Vittorio Sgarbi che gli tira su il morale.

BERLUSCONI E MARIAROSARIA ROSSI ESCONO DAL VERTICE PDL

Quasi sempre si fa scortare da qualche fanciulla. Sempre più spesso ad Arcore ci sono Francesca Pascale e Mariarosaria Rossi, quest'ultima divenuta di fatto una sorta di sostituta di Marinella Brambilla, la segretaria storica del Cavaliere, che però adesso è in dolce attesa e dunque si fa vedere meno del solito. V. D.

3 - È TARDI, PROF
No, i "professori" non riescono proprio a essere puntuali in Parlamento, facendo arrabbiare deputati e senatori. L'ultimo è Mario Cavallaro (Pd) che, all'ennesimo ritardo del sottosegretario di turno, racconta l'aneddoto che ha per protagonista il sottosegretario alla Giustizia Andrea Zoppini. "Lo aspettavamo in commissione ma non arrivava. Abbiamo chiamato il suo ufficio e ci hanno detto che Zoppini aveva un altro impegno. Evidentemente i professori non capiscono che il loro primo impegno ora ce l'hanno con il Parlamento", sospira. B. C.

4 - PAMPHLET - COME TI SMONTO MONTI
Tandem di biografie non autorizzate per il presidente del Consiglio. "Il Sacro Monti" è un pamphlet curato da Claudio Bernieri ed edito da Mind e (in ebook) da Affari Italiani, che ripercorre la vita del premier dalla prima giovinezza all'agone politico attraverso il ricordo di amici di Bruxelles, compagni di liceo e docenti della Bocconi. L'instant book smorza gli accenti irriverenti con l'apprezzamento per il look e la dialettica del "bocconiano in loden al comando", come recita il sottotitolo.

Francesca Pascale

"Il Grigiocrate" che Augusto Grandi del "Sole 24 Ore" ha scritto con Daniele Lazzeri e Andrea Marcigliano del think tank "Il nodo di Gordio" (Edizioni Fuori Onda) identifica invece quale cifra di Monti la frequentazione di personaggi mediocri ma di potere, ottenendo così una "beatificazione mediatica" non giustificata dai meriti reali. Questa modestia avrebbe reso il governo dei tecnici docile strumento di lobby finanziarie e "oligarchie internazionali": tesi trasversale a destra e sinistra che piace a "Il nodo di Gordio". L. B.

5 - ELEZIONI - STORACE INFILTRA L'IDV - FROSINONE
In vista del primo turno delle elezioni presidenziali francesi, Francesco Storace è addirittura volato Oltralpe per sostenere la destra autarchica e nazionalista di Marine Le Pen. In Italia invece si appresta a mettere in campo un'alleanza decisamente inedita: a Frosinone alle prossime comunali di maggio appoggerà Domenico Marzi, candidato sindaco sostenuto da Italia dei Valori e Psi.

Il sodalizio del leader de La Destra con l'avvocato Marzi dura da tempo. Nel 2007, dopo esser stato per nove anni sindaco del capoluogo ciociaro in quota Ds, Marzi ha fatto parte del collegio di avvocati che difese l'ex presidente della Regione nel processo Laziogate. Storace ha partecipato ad alcuni comizi elettorali a Frosinone, ma non schiererà sulla scheda il simbolo de La Destra a fianco di Idv e Psi: il segretario cittadino del suo partito si limiterà a correre nella Lista Civica creata per l'occasione. A. Ma.

6 - MONTECITORIO - FINI SOGNA IL PAPA
Gianfranco Fini ha un sogno che vorrebbe realizzare prima di terminare il mandato da presidente della Camera: ospitare a Montecitorio Benedetto XVI in occasione del decennale della visita di Giovanni Paolo II, che cadrà a novembre. Per ufficializzare l'invito era stata scelta la presentazione del volume di Limes "A che cosa serve la democrazia", cui ha partecipato insieme a monsignor Leuzzi, cappellano di Montecitorio e nuovo vescovo ausiliare di Roma. Per tutto il giorno lo staff del presidente ha sollecitato le redazioni a seguire l'iniziativa, in vista di "un importante annuncio". All'ultimo, però, Fini ha preferito rinunciare. Il motivo? I tempi non sono ancora maturi, meglio rimandare. P. Fa.

7 - BUONA TANZANIA
Mario Borghezio, europarlamentare leghista noto per le frequentazioni con i gruppi dell'estrema destra europea, ha una forma di educazione molto particolare. Non usa i consueti "buongiorno", "buonasera", "salve", ma saluta sempre con un "Buona Padania" gli spettatori o gli ascoltatori dei programmi in cui è ospite.

Andrea Zoppini

Mal glie n'è incolto nella trasmissione Sky tg24 pomeriggio, dove prima si è beccato un convinto "viva l'Italia" dalla conduttrice Paola Salluzzi, poi un urticante "Buona Tanzania" dal dipietrista Fabio Evangelisti, che ha aggiunto "e oro, diamanti e mirra per tutti". Visti i tempi che corrono per la Lega, è meglio che Borghezio cambi stile. A. A.

8 - 1.238.561.127,41 - PARLAMENTO IN CIFRE

euro è quanto sono costate le consulenze esterne attivate dalle pubbliche amministrazioni nel 2010. Lo studio del Dipartimento della Funzione Pubblica ha inoltre ricostruito l'esercito dei consulenti: sono 276.350.

9 - SAVE THE CHILDREN - ELSA, SALVA I BAMBINI
Tra poco sui muri delle città campeggerà la foto di Elsa Fornero da bambina. Non solo la sua, in verità. Forse anche quella di Corrado Passera e di qualche altro ministro. Di sicuro di tutti coloro che hanno deciso di partecipare a una campagna promossa da Save the children. L'organizzazione che si occupa dell'infanzia sta per promuovere una campagna di comunicazione con le foto delle persone più influenti d'Italia con le loro immagini in età scolare e sotto una lettera che comincerà con il loro nome. Tipo: "Cara Elsa, anche tu che sei stata bambina ricordati...". Il centro del messaggio servirà a sensibilizzare ministri e non solo sulla povertà minorile. V. D.

10 - LOBBISTI COL BOLLINO BLU
"Fuori i mercanti dal tempio!" aveva tuonato Renato Schifani a fine febbraio contro i lobbisti che a vario titolo avevano preso d'assalto Palazzo Madama durante la discussione del decreto liberalizzazioni. Una massa di più o meno legittimati portatori di interessi talmente invadente che il presidente del Senato, destando un certo clamore, a un certo punto decise anche di "segregarli" in una stanza, preannunciando un rapido e rigoroso regolamento per limitarne l'accesso.

FRANCESCO STORACE

Ma finora non se ne è saputo più niente. Ora, paradossalmente, a cercare di fare ordine, ci provano le associazioni dei professionisti e delle società di relazioni pubbliche, cioè Ferpi e Assorel, che vogliono difendere la qualità dei loro membri e mettere il bollino blu a una categoria che da noi ha connotati incerti mentre all'estero opera in modo trasparente con tanto di albi e registri. L'idea è di parlarne con il sottosegretario all'Editoria, Paolo Peluffo, perché si arrivi magari a un decreto presidenziale che permetta di stabilire una volta per tutte chi è abilitato davvero a fare questo lavoro e chi no. Vi. P.

11 - CNEL SCONFESSA CNEL
Maretta nel Cnel. In un'audizione parlamentare, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro ha illustrato un documento della commissione Economia preparato da Beniamino Lapadula della Cgil e da Giorgio Macciotta, ex sottosegretario nei governi Prodi e D'Alema in cui si ipotizza anche un'imposta patrimoniale per aumentare l'equità della politica fiscale.

Ma a stretto giro il presidente del Cnel, Antonio Marzano, che non era andato all'audizione per problemi di salute, ha sconfessato la proposta dicendo di essere personalmente contrario: meglio un prestito di solidarietà da parte delle classi sociali a più alto reddito, ha messo nero su bianco l'economista ed ex ministro di Forza Italia, con l'obbligo di sottoscrivere determinati volumi di titoli di Stato di nuova emissione. M. A.

12 - SCHERZI DA CARDINALE
Come mai il vescovo di Chieti monsignor Bruno Forte, considerato uno dei più grandi teologi e da tempo nelle grazie di papa Ratzinger, non diventa cardinale? Nella curia chietina raccontano che l'insigne intellettuale pagherebbe la non simpatia che nutre nei suoi confronti il cardinal Bertone, segretario di Stato Vaticano: tempo fa Forte avrebbe infatti commesso una piccola gaffe mostrando in pubblico a Bertone tutto il proprio stupore per la mancanza di conoscenza dell'aramaico da parte dello stesso segretario di Stato. Che non gliel'ha perdonata. A. M.

FINI

13 - FLOP DARIO GALLI
"Nella Prima Repubblica come si faceva con le partecipazioni statali? Per decidere chi comanda il criterio migliore è nominare gente coerente con il voto dei cittadini". Commosso elogio del manuale Cencelli dal leghista con doppia poltrona, presidente della provincia di Varese e boiardo di Finmeccanica. Volevano rinascere padani, sono morti socialdemocratici. Nel senso di Tanassi.

14 - AZIENDE DI STATO - FINCANTIERI SI SFOGA

Cari parlamentari, non è vero che viviamo solo di commesse e aiuti pubblici. Anzi abbiamo in corso attività senza usufruire di fondi statali e senza sapere se saranno profittevoli. È stato lo sfogo dell'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, nel corso di una audizione parlamentare. Il numero uno del gruppo pubblico, incalzato dai deputati della Commissione attività produttive sul personale in esubero, ha elencato una serie di "prodotti per il futuro" per cui Fincantieri non ha sostegni pubblici.

borghezio pugno

È il caso, si legge nel resoconto, del "progetto per carceri galleggianti", di un piano "per lo smaltimento di rifiuti su piattaforme galleggianti" e per lo "smaltimento dei fanghi nei porti", e "di piattaforme off-shore per l'energia eolica". Non si è parlato invece dei discussi rapporti tra Bono e il tesoriere leghista Belsito. M. A.

15 - ISOLA D'ELBA - DOVE VOLA PAGANELLI
È di scena l'aeroporto di Campo dell'Elba e la società Rotkopf, appartenente a Viscardo Paganelli e al figlio Riccardo. I due avevano avuto l'appalto per i voli di collegamento tra l'Elba, Firenze e Pisa grazie a una gara bandita dall'Enac. Poi la gara è stata annullata perché il pm Paolo Ielo ha fatto emergere che i Paganelli avevano pagato una tangente da 40 mila euro. Per questa vicenda i due hanno patteggiato pene rispettivamente di quattro mesi e 11 mesi per corruzione e turbativa d'asta. Ma dopo meno di due anni dal fattaccio hanno già rimesso le ali.

passera e fornero

Si sono ripresentati tranquillamente alla nuova gara indetta dall'Enac sempre per quel collegamento: stavolta la Rotkopf ha concorso con altre due compagnie. Nonostante il precedente guaio giudiziario, hanno già ottenuto nuovamente il certificato operativo e la licenza per poter partecipare al bando che prevede un milione e mezzo di contributi pubblici. La gara si è svolta il 1 aprile ed è stata vinta da una società svizzera, la Silver Air, ma i Paganelli non ci stanno ed hanno fatto ricorso al Tar bloccando tutto quanto. E i voli agevolati per l'isola rischiano di restare soltanto un miraggio. S. N.

16 - PER L'EXPORT UN CADEAU DI TANK
Se comprate i blindati nuovi vi regaliamo anche un po' di carri armati di seconda mano. Pur di riuscire a battere la concorrenza americana, il consorzio Iveco-Oto Melara sta lusingando il governo colombiano con un'offerta inedita: assieme al contratto per i nuovi mezzi da combattimento Freccia è stato messo sul tavolo un cadeau di acciaio. Il prodotto made in Italy è considerato migliore dei suoi rivali, ma Washington sta facendo pesare gli aiuti al governo colombiano.

Ratzinger veste Prada

Così dall'Italia si offrono come gadget i Leopard con cannone da 120 mm e i cingolati Vcc, mezzi ancora validi che l'Esercito ha messo in garage per carenza di fondi e di cui le nostre Forze Armate sarebbero felici di liberarsi. I tagli stanno riempiendo il nostro arsenale di "usato sicuro", inclusi decine di aerei da caccia Amx e Tornado, autoblindo Puma e tank Leopard della cui vendita non si occupa nessuno. G. D. F.

17 - ANTIMAFIA - CENSURA DIGITALE

Ancora due mesi e poi Telejato, l'ormai famosa emittente televisiva antimafia di Partinico (Pa), sarà costretta a chiudere. L'ultima fase dello "switch-off", il passaggio anche della Sicilia alla tv digitale, spazzerà via infatti - insieme ad altri 200 canali in tutta Italia - una delle più piccole televisioni al mondo che sin dalla sua nascita (1989) ha avuto un ruolo fondamentale nella lotta contro Cosa Nostra. Un impegno di legalità pagato a caro prezzo dal suo carismatico direttore, Pino Maniaci, che da alcuni anni è sotto protezione, dopo le diverse minacce ricevute: l'ultima risale al 25 aprile.

Non c'è spazio dunque nel moderno sistema televisivo per le emittenti comunitarie, nate oltre vent'anni fa con la Legge Mammì: a loro non spetta neanche la possibilità di richiedere l'assegnazione di una frequenza digitale. "Non sono riuscite a fermarci le intimidazioni mafiose e ci ferma una legge dello Stato", commenta con amarezza il direttore Maniaci. G. P.

18 - SAN MARINO - TAGLI POCO TITANICI
Con la sua rinuncia agli stipendi da presidente del Consiglio e da ministro dell'Economia Mario Monti "contagia", almeno in parte, San Marino. I nove membri del direttivo della Camera di Commercio della Repubblica del Titano hanno accolto la proposta del neo presidente Pier Giovanni Terenzi di rinunciare al compenso legato alla loro carica. Tutto sommato poca cosa, visto che il gettone è di 500 euro all'anno, per cui il risparmio ammonta a 4.500 euro.

MARIO MONTI

Ma la rinnuncia fa discutere a San Marino, dove la stampa pubblica ogni giorno a raffica gli emolumenti di politici e dirigenti pubblici. "Il nostro è un piccolo sacrificio, richiesto per dare un segnale chiaro. Poi ognuno giudica come vuole", sostiene Terenzi, precisando che i soldi risparmiati "verranno investiti in progetti per l'economia della Repubblica". B. C.

19 - LISTA OPERAIA
La classe operaia va in battaglia (elettorale). I lavoratori della Novaceta tessile di Magenta (Milano) hanno deciso di costituire una lista civica. La fabbrica, rilevata nel 2007 da Gianni Lettieri, ex candidato Pdl a sindaco di Napoli, ha chiuso i battenti nel 2008. Da allora sono tutti in cassa integrazione. M. A.

20 - ESERCITAZIONI NATO - STAR WARS ITALIA
Una guerra stellare del futuro, per capire quale sarà la forza spaziale della Nato tra dieci anni. In una base statunitense sette paesi dell'Alleanza atlantica hanno organizzato un wargame ad alta tecnologia con gli orologi spostati al 2023: in prima fila l'Italia che sta diventando la seconda potenza occidentale del settore dopo gli Usa grazie alla rete di satelliti militari Cosmo-Skymed.

San Marino

Nell'esercitazione Schriever si è anche studiato come integrare spie orbitanti e sistemi di guerra cibernetica per paralizzare i computer. L'obiettivo, però, non sono stati i duelli contro stazioni galattiche o basi lunari: il compito delle forze spaziali è stato quello di inseguire e sconfiggere i pirati del Corno d'Africa, che si teme saranno ancora più pericolosi negli anni a venire nonostante usino armi primordiali. G. D. F.

21 - SOCCORSO LIBICO
I rapporti tra Roma e Tripoli ripartono dalla cooperazione con interventi umanitari e di ricostruzione sul territorio libico. Già dall'aprile scorso a oggi la Cooperazione italiana ha realizzato 12 voli per il trasferimento di 278 libici - 228 feriti di guerra e 50 accompagnatori - curati e accolti negli ospedali di Roma, Milano, Bergamo, Monza e Palermo con l'eccezione di due case di cura private a Roma, scelte direttamente dall'Ambasciata libica in Italia che ha sostenuto, solo in questo caso, i costi di cura e di degenza.

Berlusconi Gheddafi

E sono previsti nuovi arrivi, fino a 1.500 feriti, data la disposizione della "Tripoli declaration" firmata da Monti a gennaio per superare l'intesa tra Gheddafi e Berlusconi. Nel settore della ricostruzione di più lungo periodo sono calendarizzati interventi per 13 milioni tra missioni archeologiche, formazione della Protezione civile e sostegno delle comunità costiere. L. Ba.

 

MA SE LO SPRECO È PROPRIO LÌ! - LA SPENDING REVIEW DI RIGOR MONTIS SALVA I PRIVILEGI DELLA CASTA…

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Francesco De Dominicis per "Libero"

GIULIANO AMATO

Parte col piede sbagliato la spending review di Mario Monti. Saranno pure in qualche modo intoccabili, ma l'assenza di Camera, Senato, Presidenza della Repubblica e Corte costituzionale dalla lista dei tagli proposti dal Governo tecnico è quantomeno improponibile, specie di fronte all'opinione pubblica. È la casta. Che sul bilancio dello Stato pesa per quasi 2 miliardi di euro: il grosso è riconducibile agli oneri di Montecitorio (quasi 1 miliardo) mentre si aggira attorno ai 500 milioni il conto che viene presentato alla Ragioneria dello Stato ogni anno da palazzo Madama.

Enrico Bondi

Poi ci sono i 220 milioni del Quirinale e i 50 (circa) di palazzo della Consulta. Niente da fare: la Casta è intoccabile. E non subirà alcun taglio dalla forbice che da lunedì è in mano ai tre superesperti Giuliano Amato, Enrico Bondi e Francesco Giavazzi. Il loro compito è delicatissimo e in parte già tracciato. Qualcuno li considera ministro ombra. Per ora si dovranno occupare di far risparmire le casse pubbliche.

Sul fronte della spesa dello Stato si muoverà in particolare l'ex commissraio Parmalat, Bondi. L'obiettivo iniziale è tagliare 4,2 miliardi di euro su un bacino di circa 80 miliardi individuati come «costi rivedibili». Una ampia opera volta a razionalizzare la spesa pubblica attraverso provvedimenti mirati, selettivi, evitando dunque i tagli lineari. Nei documenti del governo le prime indicazioni concrete di spending review riguardano quattro ministeri: Giustizia, Istruzione, Trasporti, Interno.

Francesco Giavazzi

Per quanto riguarda il dicastero guidato dal Guardasigilli, Paola Severino, si parla di revisione delle circoscrizioni. Poi c'è il capitolo Istruzione e lì si punta allo snellimento della struttura centrale attraverso l'utilizzo dei sistemi informatici, la riduzione dal 2014 del 50% di spese per fitti passivi e gestione immobili, la riduzione organici dirigenziali e riconversione dei profili.

Per quanto riguarda i trasporti si va verso la ristrutturazione della struttura territoriale con la definizione di uno standard di personale in relazione al carico di lavoro e alla dimensione della scala di attività. Delicato il fascicolo relativo al Viminale. Fari puntati sulle strutture periferiche coprono l'80% della spesa, in particolare prefetture, vigili del fuoco, polizia di Stato.

paola severino

La spesa analizzata è di 8 miliardi per retribuzioni, consumi e acquisto beni e servizi. Sotto il segno del profilo basso, comunque, Bondi è già al lavoro. Entro 15 giorni potrebbe già portare sul tavolo del premier un primo piano con tagli per 2,1. Il decreto di nomina è in arrivo: avrà poteri «molto forti» e la possibilità di effettuare ispezioni.

 

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