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FINISCE LA PERMANENZA DEL DISSIDENTE CINESE NELL’AMBASCIATA USA - SARKOZY-HOLLANDE: IL FACCIA A FACCIA DECISIVO

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DAGOREPORT

THE TIMES THE WASHINGTON POST

1 - THE NEW YORK TIMES - A destra "Finisce la permanenza del dissidente in ambasciata, alimentando le tensioni" - Al centro, "Un inseguimento automobilistico, colloqui segreti e ripensamenti" - "Bufera nella campagna di Romney per il caso dell'aiutante gay" - A sinistra, "Secondo una ricerca, negli Stati Uniti sale il numero di parti prematuri"

2 - THE WASHINGTON POST - In alto a sinistra, "Il destino di Chen resta incerto" - In alto a destra, "L'accordo sull'attivista sembra essersi risolto" - Al centro, "Gingrich lascia le primarie repubblicane" - In basso, "In Tunisia, è scontro sulla libertà di parola"

3 - THE WALL STREET JOURNAL (EUROPE) - In alto, "I segnali nei sondaggi francesi della svolta nella politica della crisi" - Al centro, "Un nuovo inizio in Myanmar" - In basso, "L'attivista lascia la custodia degli Stati Uniti: c'è l'accordo per restare in Cina"

4 - THE GUARDIAN - In apertura, "MI6 (agenzia di intelligence) e Met (polizia) condannati per la morte della spia" - In alto, "Territorio nemico: Aung San Suu Kyi entra nel parlamento birmano" - In basso, "Giorno delle elezioni: il momento della verità per Livingstone"

THE INDEPENDENT THE NEW YORK TIMES

5 - THE INDEPENDENT - In apertura, "Ucciso (forse, perché mancano le prove)" - Al centro, "Louise Mensch, misogina e Murdoch" - A destra, "Il Governo a Osborne: devi agire ora per domare Londra" - A sinistra, "È tornato! Il ritorno di Tony Blair alla vita britannica"

6 - THE TIMES - Al centro, "Ho fallito sulla crisi, dice il capo della Banca" - A destra, "La sorella della spia nel mistero del MI6 chiede: chi ha ucciso mio fratello?" - In alto,"

7 - THE DAILY TELEGRAPH - In apertura, "Peggiora la crisi della frontiera e le guardie scioperano" - Al centro, "La ragazza pin-up di Cameron" - A destra, "La morte della spia è stato probabilmente un crimine" - "Il capo della Banca: i laburisti hanno perso un milione di posti di lavoro"

8 - FINANCIAL TIMES - In apertura, "Risolto il caso dell'attivista cinese" - A destra, "Il tasso di disoccupazione dell'eurozona raggiunge il picco" - In basso, "

THE GUARDIAN THE DAILY TELEGRAPH

9 - DAILY MAIL - In apertura, "50 agenti affrontano il test del dna sull'uccisione della spia"

10 - DAILY MIRROR - In apertura, "La nostra nuova speranza per Maddy"

11 - DAILY EXPRESS - In apertura, "La Gran Bretagna affronta di nuovo il grande freddo" - In basso, "Un tassista sostiene di aver dato un passaggio a Madeleine qualche ora dopo che scomparve"

12 - LE MONDE - In apertura, "Sarkozy-Hollande: il faccia a faccia decisivo" - Al centro, "La visita a sorpresa di Barack Obama in Afghanistan" - "La discesa negli inferi dell'economia greca" - "In tutta l'Asia, l'ondata di shock per l'aumento dei salari" - "La situazione resta critica nella centrale di Fukushima"

13 - LE FIGARO - In apertura, "Hollande-Sarkozy: alta tensione" - Al centro, "Obama mette l'Afghanistan al centro della sua campagna" - "Terrorismo: Al-Qaeda si sta concentrando principalmente sull'Europa"

LE MONDE LES ECHOS

14 - LIBÉRATION - In apertura, "Hollande presiede il dibattito"

15 - LA CROIX - In apertura, "Aubry- Le Maire: i loro argomenti per convincere" - Al centro, "Somalia, le scuole del futuro" - A destra, "Il fardello afghano" - In alto a destra, "Roma rafforza i legami con la Caritas Internazionale"

16 - LES ECHOS - In apertura, "Imposte, lavoro, crescita: l'ultimo scontro" - Al centro, "Affaire Mediator: rinforzata la polizia anti-droga" - A destra, "La produzione di cereali verso il record"

17 - EL PAIS - In apertura, "La Catalogna chiede che i redditi più alti paghino il 1005 delle medicine" - Sopra, "Il Real Madrid, campione di una Liga maiuscola" - In basso, "Hollande cresce contro Sarkozy" - A destra, "La Bolivia stabilirà con Red Eléctrica un prezzo per espropriare la sua filiale" - In alto, "L'asta da 91,2 milioni per ‘Il grido' di Munch batte tutti i record"

FINANCIAL TIMES EL PAIS

 


APERTURA IN RIALZO PER LE BORSE EUROPEE DOPO LA DEBOLEZZA DELLA VIGILIA: MILANO BALZA DELLO 0,73%

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1 - BORSA: EUROPA APRE IN RIALZO IN ATTESA DI BCE E ASTA SPAGNOLA...
Radiocor - Apertura in rialzo per le borse europee dopo la debolezza della vigilia, in attesa delle aste spagnola e francese e dell'annuncio della Bce sui tassi. Il sentiment sui mercati resta comunque fragile, visti i dati macro Ue e Usa deludenti pubblicati alla vigilia: oggi i riflettori sono puntati negli Stati Uniti su richieste di sussidi, produttivita' e costo del lavoro.

CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANO

Milano balza dello 0,73%, Parigi dello 0,59% e Francoforte dello 0,61%. Finmeccanica cede l'1,20% dopo i conti. Recuperano terreno Ferragamo (+1,97%) e i bancari: Ubi segna +2,30% e Mps +1,57%. Sul fronte valutario, l'euro e' scambiato in linea alla chiusura di ieri a 1,31509 e a 105,537 yen (105,44 ieri), mentre il biglietto verde vale 80,264 yen (80,17). Ancora in calo il petrolio, con il Wti che sgena -0,22% a 104,99 dollari al barile.

2 - FINMECCANICA: 25MLN UTILE I TRIM (+257%), EBITA ADJ. 173MLN (-20%)...
Radiocor - Il gruppo Finmeccanica ha realizzato nel primo trimestre 2012 un utile netto pari a 25 milioni, contro i 7 milioni dello stesso periodo 2011 (+257%), grazie alla riduzione sia degli oneri finanziari sia delle imposte. L'ebita adjusted e' pari a 173 milioni, in calo del 20%. I risultati, ha commentato la societa', sono comunque superiori alle previsioni di budget e, grazie anche al piano di rilancio, consentono di 'confermare le previsioni per l'intero esercizio 2012'.

Giuseppe-Orsi

Il numero uno Orsi ha sottolineato che i risultati 'presentano alcuni primi, incoraggianti segnali positivi in merito ai progressi dei piani di ristrutturazione e di efficientamento avviati' ma che il 2012 'resta tuttavia un anno di delicata transizione nell'ambito di un percorso di rilancio impegnativo e di non breve durata'.

3 - BANCHE: SALTA ACCORDO UE SU REQUISITI CAPITALE, SI RITENTA IL 15/5...
Radiocor - Non sono state sufficienti 16 ore di negoziato per trovare un accordo sui requisiti di capitale delle banche: l'Ecofin nella notte ha fallito l'obiettivo di trovare un minimo comune denominatore sulla traduzione in legge delle regole Basilea 3. Nel braccio di ferro sul grado di flessibilita' degli Stati sul rafforzamento dei 'cuscinetti' anti-rischio rispetto al 'minimo' del 3%, il piu' duro e' stato il Cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, che, in difesa delle prerogative nazionali della City, ha respinto l'ultimo compromesso della presidenza danese. Appuntamento per la prossima riunione il 15.

4 - FISCO: LA GUARDIA FINANZA SCOPRE 4 MILIARDI DI REDDITI EVASI...
Radiocor - 'Nei primi 4 mesi del 2012 le Fiamme Gialle hanno denunciato alle Procure italiane 2.226 persone che avevano utilizzato (nel 27% dei casi) o emesso (19%) fatture false, non presentato le dichiarazioni (17%), occultato o distrutto la contabilita' (14%), nascondendo al fisco redditi per 4 miliardi di euro ed evadendo l'Iva per oltre mezzo miliardo di euro'.

Lo afferma una nota della Guardia di Finanza. 'Sequestrati per equivalente immobili, denaro, gioielli e auto per 160 milioni di euro. I 4 miliardi di euro di redditi scoperti - precisa la Guardia di Finanza - si aggiungono ai 6 miliardi di euro gia' individuati nei confronti degli oltre 1.000 evasori totali'.

GEORGE OSBORNE

5 - IL FUTURO DI SNAM? «VIETATO DISCUTERE»...
A.Pl. per il "Sole 24 Ore" - «Non esiste alcuna ipotesi di fusione fra Snam Rete Gas e Terna». Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, non poteva essere più categorico: non solo non esiste alcun piano di fusione Snam-Terna, ma non esiste nemmeno la possibilità che il governo la valuti. Sul tavolo c'è solo un progetto: l'acquisto di Snam da parte della Cdp. Difficile dire se la caduta di Snam ieri in Borsa (-2,84% a 3,49 euro) sia il risultato delle esternazioni del ministro per lo Sviluppo Economico, ma in fondo poco importa.

Da ieri, il mercato ha capito chiaramente che in gioco con Snam non c'è la concorrenza tra operatori, il valore degli azionisti o il risparmio sulla bolletta energetica delle famiglie, ma soltanto il controllo strategico del governo sulla rete italiana di trasporto del gas. Più che una liberalizzazione, insomma, quella su Snam è una partita di giro: il controllo passa da un soggetto pubblico, l'Eni, a un altro a controllo di Stato, la Cdp. La cui missione si estende ogni giorno di più oltre i confini dell'impresa. Inutile ricordare al governo che anche Terna, di fatto, è sottoposta al controllo pubblico: per Passera «esiste un solo dossier». L'ultima parola spetterà comunque a Monti.

6 - I CONTI DI CARITAS SOTTO CONTROLLO VATICANO...
Ca.Mar. per il "Sole 24 Ore" - Il Vaticano "commissaria" la Caritas Internationalis, con conseguenze che toccano anche l'attività economica e finanziaria del braccio operativo della Chiesa sugli aiuti ai bisognosi. Tutta l'attività istituzionale di Caritas infatti passa sotto la competenza del dicastero vaticano Cor Unum, competente per la carità, a cui spetterà tra l'altro «vigilare sulla puntuale e trasparente amministrazione patrimoniale e finanziaria».

CORRADO PASSERA

La decisione, firmata dal segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, è arrivata dopo un lungo braccio di ferro su temi dottrinali e di autonomia tra la Santa Sede e la Caritas, presieduta dal cardinale Maradiaga. Giusto un anno fa Benedetto XVI aveva ribadito: la Caritas è un organismo pastorale, non una ong (con le quali il Vaticano ha un rapporto quantomeno dialettico). In parallelo prosegue la campagna a favore della trasparenza nella finanza globale: di questo si è discusso per cinque giorni nella plenaria annuale della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, presenti economisti come il premio Nobel Joseph Stiglitz e l'ex presidente della Bundesbank, Hans Tietmeyer.

7 - AUTARCHIA DEI NOMI E AUTHORITY EUROPEE...
R.Sa. per il "Sole 24 Ore" - L'Italia fa parte a pieno titolo dell'Europa ma, sui nomi, sta già scivolando nell'autarchia. Ne è un esempio il decreto legislativo, discusso lunedì al Consiglio dei Ministri, volto a raccordare con la legislazione nazionale i regolamenti delle nuove tre authority settoriali europee. I loro nomi ufficiali, ( Eba, Eiopa e Esma) risultano po' ostici, figli come sono della cultura degli acronimi. Ma sarebbe preferibile continuarli a chiamare con la loro sigla originale invece di validare, come fa il decreto, improbabili traduzioni italiane.

Come l'Abe, autorità bancaria europea; Aeap (Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali). Fino alla quasi impronunciabile Aesfem (autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati). È pur vero che l'errore originario è stato fatto da chi ha tradotto i regolamenti comunitari ma, in questo caso, preseverare a diabolico. Tanto più che nei documenti ufficiali delle nostre authority quei regulator continuano ad essere tranquillamente chiamati con il loro "vero" nome.

Caritas

8 - MORNING NOTE...
Radiocor

Milano - convegno organizzato da Intesa Sanpaolo 'Our future is now: singularity university how exponential technologies impact our lives'. Partecipa, tra gli altri, Gaetano Micciche', direttore generale, responsabile divisione Corporate & Investment Banking Intesa Sanpaolo.

Udine - 'Efficienza, innovazione, ambiente: il nostro futuro', assemblea generale Confindustria Udine. Partecipa, tra gli altri, Emma Marcegaglia, presidente Confindustria.

Roma - incontro 'Ricerca ed Innovazione in Europa nel partenariato pubblico - privato'. Partecipano, tra gli altri, Giorgio Squinzi, presidente del Comitato tecnico per l'Europa di Confindustria; Francesco Profumo, ministro dell'Istruzione; Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale; Andrea Beltratti, presidente Banca Intesa San Paolo; Antonio Tajani, vice presidente Commissione europea.

Roma - presentazione del Rapporto Unioncamere 2012 'Il Sistema Italiano dal punto di vista delle Camere di commercio'. Partecipano, tra gli altri, Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere; Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico; Enrico Giovannini, presidente dell'Istat.

Barcellona - riunione del Consiglio direttivo della Bce. Segue conferenza stampa.

FISCO: Addizionali Irpef e tariffe: nuovi rincari dai Comuni (Il Sole 24 Ore, pagina 1, 2-3). I Comuni licenziano Equitalia: 'Raccogliamo noi i tributi' (La Repubblica, pagina 1, 9). 'Con il premier e' tutto chiarito. Ma la proposta su crediti e debiti resta', intervista al segretario del Pdl, Angelino Alfano (Il Corriere della Sera, pagina 5). 'L'Imu colpisce i piu' poveri, giusta la protesta dei sindaci', intervista al segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni (Il Giornale, pagina 6)

TARCISIO BERTONE

SPENDING REVIEW: Il Governo chiede aiuto ai cittadini: 'Segnalate gli sprechi' (dai giornali). 'Iniziativa comprensibile ma occhio alle delazioni', parla il garante della Privacy (La Repubblica, pagina 2)

BASILEA 3: Ecofin in stallo sulle regole bancarie (Il Sole 24 Ore, pagina 1, 10-11)

GOVERNO: 'Su pensioni e lavoro voti alti e pochi errori', intervista al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera (Il Fatto quotidiano, pagina 1-2)

FONSAI-UNIPOL: L'Antitrust apre un varco (Il Sole 24 Ore, pagina 1, 33). Premafin alle banche: alternative da valutare (Il Sole 24 Ore, pagina 33). Altri 40 giorni per evitare il fallimento di Sinergia e Imco (Il Sole 24 Ore, pagina 33). Nagel e Cimbri in pressing sull'Antitrust (La Repubblica, pagina 24). Oggi decide l'Antitrust (Il Corriere della Sera, pagina 31). Unipol e Mediobanca preparano gli impegni con l'Antitrust (Il Messaggero, pagina 21). 'Pronti alle cessioni', gli impegni di Mediobanca e Bologna (La Stampa, pagina 23). L'Antitrust sblocca Unipol-Fonsai ma detta le condizioni a Premafin (Il Giornale, pagina 22)

LAVORO: Disoccupazione da record, a marzo l'Istat registra il 9,8% (dai giornali). 'A un giovane italiano oggi io consiglierei di emigrare', parla l'economista Usa Tylen Cowen (La Stampa, pagina 7)

PREVIDENZA: Pensioni d'oro, governo battuto (Il Sole 24 Ore, pagina 1, 5)

FABRIZIO BARCA

POSTE ITALIANE: Col cloud computing rafforzeremo il business delle Pmi. Parla l'ad Massimo Sarmi (Il Sole 24 Ore, pagina 1, 21)

TLC: 'Senza banda larga Pil zavorrato', il presidente dell'Agcom, Corrado Calabro', chiude il mandato (dai giornali)

RCS: Jovane in pole per la guida (Il Sole 24 Ore, pagina 34). Si insedia il consiglio: Provasoli presidente, Rotelli e Berger vice (dai giornali)

ARTICOLO 36: 'Doppi incarichi. Legge sbagliata, forse dannosa'. Intervista a Marina Berlusconi (Il Corriere della Sera, pagina 35)

EDISON: In dirittura d'arrivo il riassetto (Il Messaggero, pagina 21)

MPS: Profumo reintroduce il comitato esecutivo (Il Messaggero, pagina 23)

TRASPORTO: Deiulemar fallisce, ottocento milioni di debiti mai pagati (dai giornali). 'Recuperare i soldi sara' piu' difficile. Era meglio il modello Parmalat', parla l'avvocato Francesco Saverio Lauro (Il Secolo XIX, pagina 17)

FINMECCANICA: Contratto indiano di Agusta Westland: 8% ai faccendieri (Il Fatto quotidiano, pagina 1, 6)

 

 

ALLA ROS-COSSA! - ROSI MAURO NON SI PERDE D’ANIMO E RADUNA GLI EPURATI DEL CARROCCIO SU UN BATTELLO

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Paola Setti per "il Giornale"

ROSY MAURO UMBERTO BOSSI E ROSY MAURO

La decisione di riorganizzarsi l'hanno presa sul battello. Era la prima «Batelada» della nuova era, cupa come il diluvio: Rosi Mauro espulsa dalla Lega, Lorenzo Bodega autoespulso per seguirla, a bordo nessun dirigente leghista, ma molti militanti del Carroccio, tesserati SinPa. Si riparte da loro, magari pochi, ma abbastanza per darsi una rotta. È stato come dirsi: siamo tutti sulla stessa barca, quella di chi continua a guardare a Umberto Bossi e vede in Roberto Maroni un nemico, quella di chi sa che, come ha mandato a dire il Senatùr, «quando soffia il vento bisogna tenere».

Primum resistere. Non che sulle prime non siano rimasti spiazzati. Sono venuti qui anche per questo: Rosi, spiegaci questa roba dei soldi. Lei viaggia con gli estratti conto in tasca. Hanno deciso di crederle. Presto ci sarà un'assemblea degli iscritti, una conta. «Non ho mai chiesto a nessuno qui se avesse la tessera della Lega - confida la Mauro - Continuerò a farlo: devono scegliere e verificare personalmente».

ROBERTO MARONI jpeg ROSI MAURO E MARONI

Ma è chiaro che da qui in poi avranno almeno una tessera fedeltà per un progetto. Che forma avrà è presto per dirlo. Però il primo passo è deciso: la Mauro e Bodega nel gruppo Misto del Senato faranno la componente «Gente comune, movimento territoriale». Ha una certa assonanza con l'Uomo qualunque, che il fondatore Guglielmo Giannini definì: «Stufo di tutti, con il solo, ardente desiderio, che nessuno gli rompa le scatole». «Vogliamo dire a gran voce che siamo persone normali, qui non ci sono ruberie» dice la Mauro.

BOSSI E MARONI

Quando dà l'annuncio il battello che sta solcando il lago Maggiore indugia davanti all'Isola bella, lei è sudata di salsa e twist, il vino scorre come l'acqua. Stefano Armani e Romina smettono di duettare al piano, Bodega smette di tirare palline di carta a Pier Moscagiuro, la Mauro brandisce il microfono come un'ascia: «Gli piaccia o no,il nostro progetto noi lo porteremo a termine. Gli ideali leghisti restano i nostri: sono loro le quaglie che hanno fatto il salto, non noi. Magari perdo, ma forse vinco».

MARCO REGUZZONI

Applausi. Emiliano Tremolada, il suo vice: «Rosi, te lo dico da tempo: togliti dai piedi un po' di leccac... e viaggerai più spedita». Ola. Alessandro Gemme, dirigente storico del SinPa: «Non avremo più donazioni della Lega? Ci autotasseremo come abbiamo sempre fatto». La nuova componente verrà ufficializzata la settimana prossima al Senato. Potrebbe aderire anche Piergiorgio Stiffoni, fuori dalla Lega causa indagini, ma la Mauro e Bodega vogliono prima verificare con lui questo «fulmine a ciel sereno».

Giorgetti

Sul territorio i giochi sono già iniziati. Lì continuano le espulsioni delle seconde e terze file del fronte antimaroniano ed è su di loro che conta per esempio Bodega, che a Lecco ha fatto la lista «Movimento d'azione per la rinascita» e dice: «A livello locale qualcosa si può già fare». In parlamento è un'altra storia. Gente Comune potrebbe nascere anche alla Camera, ma i deputati hanno piombo nelle scarpe.

«Dopo 20 anni di impegno nella Lega e di amicizia coi militanti non te ne puoi andare senza un motivo forte - spiega uno di loro - Aspettiamo il congresso federale: se sarà certificata la fine di Bossi aderiremo a un nuovo gruppo. Ma finché Umberto dà segni di vita restiamo». Occhi puntati sul Carroccio, quindi. Dicono i suoi che Bossi abbia annunciato di volersi candidare al congresso «per tenere unita la Lega», «gasato» dai molti che, durante il tour in Veneto, gli hanno detto chiaro che «se tu non ci sarai, neppure noi ci saremo».

FRANCESCO BELSITO

In via Bellerio è pressing per convincerlo a desistere. Anche perché, ragionano i maroniani, «se Bobo non accelera questa volta, in molti potrebbero candidarsi autonomamente». In Lombardia, per esempio: Bossi l'altro giorno a Crema avrebbe chiesto a Giorgetti di restare al suo posto, scalzando Salvini e Stucchi. Lo schema, per i maroniani, dovrebbe essere questo: Bossi presidente federale, Maroni segretario. Ma c'è anche un'ipotesi diversa, che eviti la spaccatura: Giorgetti segretario affiancato da due vice come Cota e Zaia, e da una segreteria politica, oggi senza diritto di voto, trasformata in Direttorio, con esponenti «nazionali» e poteri decisionali. Non a caso si vuol modificare lo Statuto. A Rosi non resta che aspettare.

 

LE NOZZE COI FICHI SECCHI (DELLA MARGHERITA) - LUSI HA SPESO 30MILA DEL PARTITO PER IL SUO SECONDO MATRIMONIO

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LUIGI LUSI

1 - CASO LUSI:PER MATRIMONIO SPESI 30MILA EURO DEL PARTITO
(ANSA) - Per il suo secondo matrimonio, nel luglio del 2009, il senatore Luigi Lusi ha speso oltre 30 mila euro per lo chef Antonello Colonna pagando con assegni della Margherita. E' quanto accertato dal procuratore aggiunto Alberto Caperna e dal sostituto Stefano Pesci nell'ambito dell'inchiesta sulla sottrazione di fondi dalle casse del partito.

LUSI E SIGNORA

2 - CASO LUSI: GDF, TROVATO ALTRO MILIONE EURO PER VIA MONSERRATO
(AGI) - Un funzionario di Bankitalia, su delega della procura di Roma, e' al lavoro da alcuni mesi per fare luce sui soldi della Margherita sottratti da Luigi Lusi e dal suo entourage. Da quando il senatore e' stato interrogato per la seconda volta a piazzale Clodio, gli investigatori della Guardia di Finanza hanno trovato tracce di un'altra ingente somma ((un milione e 335mila euro), proveniente dalle casse del partito, che l'ex tesoriere ha utilizzato per acquistare l'appartamento a Roma di via Monserrato, pagato alla fine 3 milioni e 600 mila euro, tasse a parte.

LUSI E SIGNORA

Di questa somma, si apprende in ambienti investigativi, nulla risultava gia' agli atti e nulla era stato riferito dal senatore Lusi quando e' stato sottoposto a interrogatorio. Secondo i magistrati della procura di Roma, l'ammanco sino ad ora accertato si aggira intorno ai 22 milioni di euro, ma non si esclude che altri soldi siano stati sottratti alla Margherita.

3 - LUSI: GIP, SOTTRATTI A MARGHERITA CIRCA 23 MILIONI
(ANSA)
- L'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi ha sottratto al patrimonio del partito circa 23 milioni complessivi, finora accertati, "utilizzati a fine di profitto personale". E' quanto scrive il Gip del tribunale di Roma, secondo quanto apprende l'ANSA, nell'ordinanza di arresto nei confronti di Lusi e di altri indagati.

4 - PM, SENATORE CAPO E PROMOTORE ORGANIZZAZIONE
(ANSA)
- A Luigi Lusi è "attribuito il ruolo di capo e di promotore" dell'associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita di fondi della Margherita. E' quanto afferma in una nota il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone. Nell'inchiesta sono indagati anche Paolo Piva e Diana Ferri, ex amministratori di società. "Il provvedimento adottato nei confronti del senatore Lusi - prosegue la nota del procuratore - con i relativi atti è stato trasmesso al presidente del Senato con la richiesta di autorizzazione ai sensi dell'articolo 68 della Costituzione".

FRANCESCO RUTELLI E LUIGI LUSI

Nella stessa nota si precisa che "i reati contestati agli indagati sono il concorso in appropriazione indebita pluriaggravata e continuata e l'associazione per delinquere. La misura è stata chiesta e applicata con riferimento al solo reato associativo".

5 - PM, SPOLIAZIONE PATRIMONIO MARGHERITA PREORDINATA
(ANSA)
- Un'organizzazione finalizzata alla spoliazione del patrimonio della Margherita. E' questa convinzione che ha indotto gli inquirenti che indagano sul caso Lusi a chiedere l'arresto del senatore e la misura dei domiciliari per la moglie ed i due commercialisti. I fatti contestati vanno dal 2007 al 2011.

ENZO BIANCO

6 - RUTELLI-BIANCO-BOCCI,MARGHERITA E' VITTIMA REATI GRAVI
(ANSA)
- "La Margherita è stata vittima di reati molto gravi. Per parte nostra, confermiamo piena fiducia e collaborazione con la Magistratura e la volontà di recuperare tutto il maltolto". Lo dichiarano Rutelli, Bianco e Bocci confermando che "avanzi di bilancio e gli ammanchi saranno destinati a finalità pubbliche di alto valore sociale".

7 - LUSI, ARRESTO PROVVEDIMENTO GIURIDICO ABNORME
(ANSA)
- "E' un provvedimento giuridico abnorme". Così il senatore Luigi Lusi commenta all'ANSA la richiesta di arresto nei suoi confronti fatta dai magistrati per le vicende relative alle casse della Margherita. "Alcune affermazioni - dice Lusi - non sono nemmeno riscontrate, come i poteri del Comitato di tesoreria e dei revisori dei conti della Margherita. Prendono per buone sommarie informazioni di Enzo Bianco", cioé il presidente dell'Assemblea federale del partito. "In sostanza - prosegue l'ex tesoriere della Margherita - nessun fatto nuovo, ma la qualificazione giuridica contenente il reato associativo. Per mia moglie la misura chiesta è per... pericolo di fuga... Nessun altra ragione".

PIERFERDINANDO CASINI

8 - CASO LUSI: CHIESTO ARRESTO; LEGALE, SIAMO SCONCERTATI
(ANSA)
- "Siamo sconcertati". Questa la reazione del difensore del senatore Luigi Lusi, alla richiesta di arresto emessa dal Gip di Roma. "Questo provvedimento - afferma l'avvocato Luca Petrucci - arriva dopo una ampia confessione, dopo aver chiesto incidente probatorio che ci è stato rigettato. Dopo aver chiesto il sequestro del sistema informatico contabile della Margherita, su cui non c'é ancora data risposta.

Dopo aver messo a disposizione della Margherita tutti i beni immobili oggetto di contestazione viene disposta una misura cautelare per la quale allo stato non si comprende su quali elementi nuovi si basi l'ordinanza". Il penalista spiega di non aver ancora visionato l'ordinanza emessa dal giudice affermando che si sta recando a Genzano dal suo assistito.

ANNA FINOCCHIARO

9 - PERQUISIZIONI GDF PRESSO ABITAZIONI E UFFICI INDAGATI
(AGI)
- Su ordine della procura di Roma, i militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza hanno eseguito una serie di perquisizioni presso le abitazioni e gli uffici degli indagati legati all'inchiesta sull'ammanco di almeno 20 milioni di euro dalla casse della Margherita. Concorso in appropriazione indebita pluriaggravata e continuata e associazione per delinquere sono i reati contestati dal gip Simonetta D'Alessandro a Luigi Lusi, alla moglie Giovanna Petricone e ai due commercialisti.

10 - SCHIFANI,RICHIESTA ARRESTO NON E' ANCORA ARRIVATA
(ANSA)
- "Non è ancora arrivata, arriverà. Quando arriverà ne daremo comunicazione". Così il presidente del Senato, Renato Schifani, risponde ai cronisti che gli chiedono se la richiesta di arresto per il senatore Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, sia arrivata al Senato.

RENATO SCHIFANI

11 - CASO LUSI: FINOCCHIARO, ANCHE PARLAMENTARI UGUALI DAVANTI A LEGGE
(AGI)
- "Abbiamo letto le notizie riguardanti la richiesta di arresto per il senatore Lusi, che la magistratura trasmettera' alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato. Sara' nostro dovere leggere i documenti quando arriveranno. Quello che deve essere chiaro, in ogni caso, e' che per il Pd tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, a cominciare dai parlamentari". Cosi' Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, commenta con i giornalisti le notizie sul caso Lusi.

12 - LUSI, CASINI: PENSO CHE SAREMO FAVOREVOLI ALL'ARRESTO
(il Velino/AGV)
- "Penso che saremo favorevoli all'arresto". Lo ha detto a Sky Tg24 - in relazione al caso giudiziario e politico di Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita - il leader Udc Pier Ferdinando Casini.

 

CHE BOTTA DI “QI”! - ANCHE IL TROTA HA UNA SPERANZA: UNO STUDIO RIVELA CHE IL QUOZIENTE INTELLETTIVO SI PUÒ MIGLIORARE…

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Angelo Aquaro per "la Repubblica"

circoloolis cervello

Anche Einstein, nel suo piccolo, aveva torto? "La differenza tra il genio e la stupidità" diceva l´immenso Albert "è che il genio ha i suoi limiti". Contrordine maestro: non solo il genio potrebbe non avere più limiti ma geni possiamo diventarlo tutti. Anche noi stupidi. E per farlo basterebbe affidarsi a piccoli esercizi quotidiani. Sì, la ginnastica della mente. Gli addominali per la pancia e i test per il QI: il quoziente di intelligenza. Sarebbe tutta questione di allenamento.

cervello

Intendiamoci: qui non si parla dell´intelligenza intesa come apprendimento. Gli psicologi la chiamano "intelligenza cristallizzata". Ma la definizione coniata da Raymond Cattell giusto cinquant´anni fa rischia di essere fuorviante: perché non è cristallizzata una volta per sempre ma al contrario "cristallizza" le conoscenze che per tutta la vita non smettiamo di accumulare. Che siano nozioni: quanti pianeti ci sono nel nostro sistema solare. Che siano azioni: saper andare in bicicletta. No, è l´altra intelligenza - identificata sempre da Cattell - quella che finora ci ha intrigato di più: l´intelligenza fluida. L´intelligenza fluida è quella che ci permette di "capire".

cervello jpeg

Cioè di amministrare le informazioni che accumuliamo. L´intelligenza fluida è quella che coglie il senso delle cose: anche di quelle apprese con l´intelligenza cristallizzata. Per tanto, troppo tempo gli scienziati hanno cercato non solo di misurare l´intelligenza - cristallizzata e fluida - con i temibili test di Qi: ma anche di misurare gli eventuali miglioramenti. Finora invano. L´intelligenza cristallizzata funziona grazie alla memoria cosiddetta a lungo termine: ricordo dunque imparo. L´intelligenza fluida si basa invece sulla cosiddetta "working memory".

cervello tatoo

Ed è questa la memoria che ci rende quello che siamo: umani. Diversi insomma dalle specie a noi simili come quelle degli altri primati. Per questo la "working memory" non potrebbe migliorare. «L´intelligenza fluida non è culturale» spiega al New York Times Randall Engle della Georgia Tech School of Psychology. «È quasi certamente la parte biologicamente determinata: controllata dalla corteccia prefrontale». E così, ci piaccia o no, in nome del determinismo biologico saremmo condannati alla nostra intelligenza più o meno mediocre.

Ma il mondo della scienza è adesso scosso dalle scoperte che hanno spinto proprio il New York Times a dedicare un numero speciale del suo magazine all´ipotesi di due studiosi svizzeri. Negli ultimi cinque anni Suzanne Jaeggi e Marin Buschkuehl avrebbero infatti provato che anche la "working memory" si può migliorare: proprio allenandosi sullo stesso tipo di test che misurano il nostro QI.

CERVELLO

Basterebbero addirittura dai 15 ai 25 minuti di allenamento al giorno, cinque giorni alla settimana: e le migliorie sarebbero già visibili dopo la quarta settimana di test. I nuovi esperimenti sembrano funzionare soprattutto con i ragazzi: e qui la nuova ipotesi incrocia la vecchia - perché finora si è sempre sospettato che l´intelligenza fluida raggiungesse il suo culmine e smettesse di crescere proprio alla fine dell´adolescenza.

la sinistra enigmistica

Tutti più intelligenti con venti minuti di test in più? Gli stessi scienziati che stanno cambiando la nostra concezione dell´intelligenza non sono così stupidi da crederlo. Ci sono due ma. Il primo è l´eterno nemico di ogni sforzo d´apprendimento e miglioramento: la noia. E nulla è così noioso come un test d´intelligenza: al punto che gli studiosi, per ottenere risultati concreti tra i più giovani, hanno dovuto approntare un sistema di premi e gratificazioni. Il secondo ci riporta ai limiti di ogni allenamento.

«Se vai a correre per un mese» ricorda lo stesso Jaeggi «migliori il tuo fisico. Ma sentirai il benessere per il resto della tua vita? Probabilmente no». Parafrasando il vecchio Einstein, davvero allora la stupidità non avrebbe limiti: tirandosi indietro perfino di fronte alla fatica di diventare genio.

 

FLASH! - ANDREOTTI RICOVERATO AL POLICLINICO GEMELLI PER UNA CRISI RESPIRATORIA - LE CONDIZIONI NON "DESTEREBBERO ALLAR

TRE MESI DI SQUALIFICA A DELIO ROSSI “COLPEVOLE” DI UNA LEZIONE DI BUONA EDUCAZIONE

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IL VIDEO DELLA RISSA http://www.youtube.com/watch?v=k99eJ4W5FdU

1- DAGOREPORT
Violenza, quale violenza? Quella messa in campo da Delio Rossi è anzitutto una reazione a un atto di estrema maleducazione pubblica (eufemismo), telecamere comprese, di un ventenne stronzetto che bulleggia mentre la sua squadra va a picco (dopo mezz'ora i viola erano già sotto di due reti).

RISSA DELIO ROSSI LJAJIC RISSA DELIO ROSSI LJAJIC

Secondo. La reazione manesca di Rossi allo sberleffo irridente da parte del giocatore serbo, così piccato di essere stato richiamato in panchina dopo appena 30 minuti di non gioco, non solo è comprensibile per i nervi a fiordipelle di un fine campionato che vede la Fiorentina lottare per non finire in Serie B; ma è stata una reazione, per così dire, "dovuta". Come ogni buon padre di famiglia davanti a un figlio che stronzeggia e non porta rispetto per la famiglia, è suo obbligo di intervenire, contro la sua mala-educazione. Insomma, al diavolo il politicamente corretto, anticamera dell'ipocrisia bacchettona.


2- ROSSI, TRE MESI DI SQUALIFICA
La società ha comunicato il nome del nuovo allenatore che guiderà la squadra nelle ultime due partite, decisive per restare in A. Per la prossima stagione i Della Valle vogliono Spalletti. L'ex tecnico fermato dal giudice sportivo,
di Giuseppe calabrese per Repubblica.it

delio rossi ljaijc RISSA DELIO ROSSI LJAJIC

Squadra affidata nelle ultime due giornate a Vincenzo Guerini, fino a ieri club manager della società, Ljajic messo fuori rosa e Delio Rossi che insieme all'esonero rimedia anche tre mesi di squalifica dal giudice sportivo. Non è stato un risveglio facile per Firenze e la Fiorentina dopo quanto successo ieri sera durante la sfida di Novara. Le immagini dell'aggressione di Delio Rossi a Adam Ljajic hanno fatto il giro del mondo, la società ha usato il pugno duro nei confronti del tecnico, esonerato al termine della partita. Oltre al licenziamento Rossi, che parlerà domani, giorno in cui la società spiegherà i motivi dell'avvicendamento e presenterà anche Guerini, ha ricevuto anche la squalifica di tre mesi dal giudice sportivo. Decisivo l'uso delle immagini televisive: ''Le immagini televisive, puntualmente e dettagliatamente confermate da quanto relazionato dai collaboratori della Procura federale - scrive il giudice sportivo nelle motivazioni della squalifica -, evidenziano... una condotta inconsulta, tanto violenta quanto imprevedibile, la cui gravità non può essere attenuata dalla tensione emotiva generata da una delicata fase agonistica".

delio rossi ljajic DELIO ROSSI

SQUADRA A GUERINI - Andrea Della Valle ha affidato la squadra a Vincenzo Guerini e non sarà una passeggiata. In due partite il nuovo tecnico deve trovare quel punto che vale la salvezza. E dopo l'assurda partita con il Novara tutto appare più difficile. "Non ho niente da dire, adesso ho solo voglia
di camminare tanto". Sono le uniche parole che ha pronunciato ieri sera Delio Rossi, esonerato dalla Fiorentina per quei trenta secondi di follia che hanno cancellato una carriera intera. Vederlo accanirsi con tanta violenza su Ljajic gli è costato il posto e la dignità. "Non potevo fare altro, l'ho dovuto esonerare. Quelle immagini sono terribili", ha detto Andrea Della Valle. Per Rossi il progetto Fiorentina si è chiuso qui, Ljajic invece è stato messo fuori rosa e da qui a fine stagione difficilmente rivedrà il campo. "Peccato perché pensavo che fosse la persona giusta per far ripartire tutto", il commento di Andrea. Invece Delio ha sbagliato tutto. E ha pagato la tensione di queste settimane prendendo a pugni un suo giocatore. Troppo stress, Rossi non ce l'ha fatta. "Mi dispiace molto, ma l'ho fatto anche per lui - ha continuato Andrea -. È meglio per tutti".

ljajic delio rossi

D'altra parte la Fiorentina con Delio non è mai decollata. Le vittorie in trasferta contro Milan e Roma avevano dato l'illusione di un sussulto, ma non è stato così. A due partite dalla fine del campionato la Fiorentina non è ancora salva. È senza un gioco e senza una sua identità. Certo Rossi paga anche per colpe non sue, il mercato non lo ha fatto lui, però il tecnico non è mai riuscito a scuotere l'orgoglio del gruppo, né a dargli un gioco. Ma, soprattutto, non ha mai legato davvero con lo spogliatoio, dove tutti lo chiamavano Gargamella, uno dei Puffi. Anche ieri, dopo i pugni a Ljajic, mentre lo stadio gridava il suo nome la squadra si è schierata compatta con il giovane serbo. E quando Della Valle ha comunicato la decisione dell'esonero nessuno ha preso le sue difese. Segno evidente di uno scollamento tra guida tecnica e giocatori. La storia era già finita da un pezzo e quello che è successo ieri ha solo anticipato i tempi. Difficilmente Della Valle avrebbe confermato Rossi alla guida della Fiorentina, anche se il tecnico aveva un altro anno di contratto. In ogni caso adesso oltre al sostituto di Corvino (piace Oriali), la società viola deve pensare anche a un allenatore. L'ultimo nome è quello di Luciano Spalletti, sogno neppure troppo proibito. Il tecnico vuole tornare in Italia e la Fiorentina ha bisogno di un nome di prestigio per ripartire. Spalletti è un'ipotesi affascinante. E chissà che insieme a lui non arrivi anche Franco Baldini. Nomi e suggestioni. Oltre i pugni di Delio. Oltre una salvezza ancora da conquistare.

 

UN CALCIO ALL’IPOCRISIA - FACCI: “STIAMO QUI A MENARCELA CON L’UCRAINA QUANDO TUTTI SONO ANDATI IN CINA PER LE OLIMPIADI

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Yulia Tymoshenko

Filippo Facci per "Libero"

Tymoshenko

Ci siamo andati. Abbiamo strappato una Coppa Davis nel Cile di Pinochet, un quarto posto calcistico nell'Argentina di Videla e abbiamo saltato le Olimpiadi di Mosca per ragioni affatto slegate ai diritti civili. E uno dice: che c'entra, sono episodi datati, si può sempre migliorare. Bene, allora limitiamoci a ricordare che siamo andati alle Olimpiadi cinesi poco più di tre anni fa, ci siamo andati, già.

Ora pare che l'ex premier Yulia Tymoshenko sia stata percossa nella stessa Ucraina a cui l'Uefa - nel 2007, non cent'anni fa - ha assegnato gli Europei di calcio: e c'era da porsi ufficialmente un problema imbarazzante, non da risolverlo, soltanto da porselo formalmente. È stato posto, dopodiché è rientrato in un nanosecondo. L'Uefa ha detto: si gioca comunque. Chi l'avrebbe mai detto: forse noi, che siamo stati in Cina.

SPIRITO OLIMPICO
In Ucraina il governo sta facendo sparire migliaia di cani randagi per ripulire il panorama: in Cina lo fecero con gli uomini. Ci siamo andati - tutti, non solo l'Italia - anche se le solite organizzazioni umanitarie non avevano mai smesso di documentare come la Cina fosse venuta meno a ogni promessa e avesse tradito qualsiasi spirito olimpico.

Lasciamo perdere il Tibet, sul quale si discute ormai solo per stabilire l'esatto numero dei morti: tutti i rapporti hanno testimoniato come siano peggiorate, nell'ordine, la persecuzione degli attivisti per i diritti umani, la detenzione senza processo, la censura e, nondimeno, l'applicazione della pena di morte. Le autorità cinesi hanno imprigionato chiunque potesse minacciare l'immagine di stabilità e armonia che la loro efficientissima organizzazione ha cercato di presentare.

Yulia Tymoshenko

Non si sono contate le persecuzioni a giornalisti e attivisti, mentre diversi scrittori sono stati condannati per «incitamento alla sovversione » perché avevano rilasciato delle interviste alla stampa estera. Sono state estese, prima e durante il periodo olimpico, alcune forme di detenzione amministrativa come la «rieducazione attraverso il lavoro» e una generica «riabilitazione forzata dalla droga».

EUROPEI IN UCRAINA

Il Circolo della stampa estera ha segnalato 260 casi di interferenze delle autorità, mentre va da sé che ai giornalisti cinesi sia stato impedito, come sempre, di scrivere su argomenti giudicati sensibili. La pena di morte era e resta prevista per 68 reati (anche se le autorità negano) e in ogni caso annovera più esecuzioni che in tutte le altre nazioni delmondo messeinsieme, ma i dati sono imprecisi perché in Cina sono considerati segreto di Stato.

Il resto è per così dire noto: gli organi espiantati e rivenduti senza il consenso dei familiari, le torture, i religiosi ammazzati, i dissidenti imbottiti di psicofarmaci, insomma tutte le specialità non olimpiche che sono continuate come sempre. Assieme agli atleti tornò a casa anche la velleità di volerci propinare la spettacolare cazzata secondo la quale sviluppo e democrazia camminerebbero a braccetto: non è vero, non lo è mai stato, dal nazismo in poi, da Berlino 1936 a Pechino 2008.

EURO 2012 UCRAINA E POLONIA

L'elenco degli ipocriti che ora si sbracciano per la Tymoshenko - e che allora tacquero, o dissero sciocchezze minimizzanti - per una volta lo saltiamo: tanto ci sono dentro tutti, soprattutto politici ex governativi che in questo periodo hanno poco da fare. E spiace dirlo, ma un personaggio a cui non si può dir nulla invece è proprio Angela Merkel, forse la più importante personalità che ha posto il problema dello Stato di diritto in Ucraina: anche in passato dimostrò una sensibilità sconosciuta a certi pigmei del nostro Paese, al punto che ricevette in pompa magna il Dalai Lama fregandosene degli strepiti altezzosi e delle minacce di ritorsioni di Pechino; e la Germania, ricordiamo, è il primo Paese europeo per interscambio ed export e investimenti verso la Cina.

Da noi ogni proposta di non presenziare per esempio alla cerimonia d'apertura di Pechino 2008 (sollecitata, tra altri, dal responsabile esteri di An Marco Zacchera e dal ministro Giorgia Meloni) fu respinta dal ministro Franco Frattini con la molle arroganza tipica sua. Del resto Frattini, a fronte delle minacce di ritorsioni economiche per tutti i Paesi che avessero incontrato il Dalai Lama, fu l'unico a darsene preoccupazione. Agitarsi per la Tymoshenko è praticamente gratis.

I membri del governo austriaco hanno detto che non saranno presenti agli Europei: ma l'Austria non si è neppure qualificata per il torneo. Sigmar Gabriel, il capo dell'Spd tedesca, si è messo a fare baccano sulla Tymoshenko ma definì Vladimir Putin «un democratico trasparente» e non ha mai aperto bocca nel caso di Mikhail Khodorkovski, l'ex oligarca spedito nel gulag. I politici tedeschi e italiani - quest'ultimi, ripeto, neppure li citiamo - fanno solo fumo: che la Tymoshenko sia detenuta lo sanno tutti da un pezzo.

DALAI LAMA

RAGION DI SPONSOR
La Siemens e altre aziende tedesche ottennero i mandati per la preparazione delle strutture sportive - come fecero anche a Pechino - e nessuno disse una parola, e del resto sarebbe stato come pretendere che a Pechino il boicottaggio fosse promosso da CocaCola, Kodak, Visa,Samsung, Swatch, Panasonic e gli altri sponsor dell'epoca. Andò come andò. Non esportammo la democrazia,ma la Cina importò noi, lasciando fuori dalla porta i nostri stupidi bagagli occidentali, il nostro ciarpame democratico rimediato dopo un paio di rivoluzioni in Francia e in America.

Non boicottammo le Olimpiadi e questo nonostante il sommovimento fosse mondiale: certo, c'era la stridente pretesa che maratoneti e nuotatori affrontassero moralmente ciò che un organismo come l'Onu aveva sempre disertato politicamente, ma restò un'occasione persa.

GIORGIA MELONI

Per la prima volta nella Storia, forse, l'idea di boicottare una manifestazione sportiva sarebbe apparsa ecumenica, normale, per niente estremista, uno strumento formidabile per propagandare la democrazia e i diritti umani (non vendibili separatamente) come forche caudine non solo di un presunto progresso umano,ma anche di ogni futuribile import-export. Non era e non sarebbe stata una campagna mirante in particolare a dividere, come piace dalle nostre parti: solo a ridurre il danno, unendo laici e cattolici, destra e sinistra, idealisti e importatori tessili.

E invece? Invece ci sorbimmo la «Vittoria politica della Cina» (titolo de le Figaro) con annesso primato del mondo economico da quando fu fatta entrare nel Wto. E siamo qui a menarcela con l'Ucraina, come se l'incarico di organizzare eventi sportivi non denotasse fiducia e rispetto sin dall'inizio e come se l'Ucraina non l'avesse accettato proprio per guadagnarne un prestigio che otterrà comunque. L'Ucraina ha ottenuto l'organizzazione di Euro 2012 per ragioni politiche, poche storie. Figurarsi se ora gliela tolgono per ragioni politiche.

 


VENDETTA, TREMENDA VENDETTA - LADY ASL ATTACCA VENDOLA: "SUL PRIMARIO CHE VOLEVA LUI MI FECE RIAPRIRE IL CONCORSO. NON VOLEVO, MI DISSE TI COPRO IO. E ADESSO HA PURE IL CORAGGIO DI ATTACCARMI QUANDO IO PER UN MEDICO CHE NEMMENO E' DIVENTATO PRIMARIO MI SONO FATTA CINQUE MESI DI ARRESTI DOMICILIARI! - ALLA MINIMA DIFFICOLTÀ SCARICA LE PERSONE A LUI PIÙ VICINE, E POI MI CHIEDO: COME FACEVA LA REGIONE AD AVERE PRINA DI ME ATTI COPERTI DAL SEGRETO?"…

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LEA COSENTINO

Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica per il giornale

vendola-la direttrice ASL di bari Lea Cosentino

Rompe la consegna al silenzio, e si confessa, Lea Cosentino, l'ex manager in carriera della Asl barese coinvolta nelle indagini sulla sanità in Puglia e protagonista del procedimento che vede Nichi Vendola indagato per averle imposto di riaprire un concorso così da far vincere un medico che il poeta della politica riteneva il più meritevole per il posto di primario di chirurgia toracica all'ospedale San Paolo di Bari:

«Al contrario di quello che dice il governatore Vendola, nei suoi confronti non nutro rancore, ripicca, voglia di rivalsa. Si lamenta del fatto che lui sarebbe stato indagato per colpa mia, come se il suo coinvolgimento nella vicenda del primario Paolo Sardelli, dipendesse da una sorta di vendetta da parte mia, per essere stata licenziata da lui. Gli sfugge che anche io sono indagata nello stesso procedimento, e che le mie dichiarazioni ai magistrati baresi non accusano solo lui, ma anche me stessa. Di fronte a precise contestazioni da parte dei pm mi sono limitata a dire quella verità che Nichi conosce benissimo riguardo a quel concorso e a quel primario. La verità è verità, i fatti sono fatti. Ma Vendola, come sempre, ha agito da politico astuto»

- In che senso?

«Ha giocato d'anticipo, annunciando lui stesso di essere indagato, e spostando l'attenzione su di me per disegnarmi come un'accusatrice livorosa. Ha provato a sfruttare ancora una volta la buona stampa di cui gode, ma quando il giorno dopo è finito sotto inchiesta anche per la vicenda dell'ospedale Miulli, s'è accorto che non poteva più scaricare su di me (che nulla c'entravo) o su altre persone un tempo a lui vicine. Quel suo successivo riferimento alla sanità gestita come un casinò non merita commenti...»

NICHI VENDOLA

- Torniamo alla storia del primario. Come andò?

«Quel che sapevo l'ho messo a verbale. La verità è lì. Faccio però presente che, per un'altra storia relativa a un concorso, con un medico che poi non è nemmeno diventato primario, la sottoscritta si è fatta cinque mesi di arresti domiciliari. E ho detto tutto»

NIKI VENDOLA

- vendola sostiene che si è battuto perché, a suo avviso, quel medico era il migliore.

«Nessuno sostiene il contrario. Quel medico è persona di assoluto valore, e immagino che se avesse partecipato a quel concorso lo avrebbe vinto. Il problema è che Sardelli a quel concorso non partecipò. Già all'epoca feci presente che, avendo rinunciato a presentare domanda non potevamo più riaprire i termini del concorso. Ma Vendola mi disse, riapri, "ti copro io". Anche se non ero d'accordo, alla fine riaprii i termini. Col senno di poi, penso di aver sbagliato. Se ci sono delle regole, questa vanno rispettate, da tutti. Non credo sia previsto che la politica possa forzare la mano per promuovere persone che si reputano le migliori. Per scegliere i migliori ci sono i concorsi».

- È vero che con Vendola eravate in grande sintonia e che stava per nominarla assessore alla Sanità?

DESIRE DIGERONIMO

«Vero, basta anche ascoltare alcune intercettazioni per riscontrarlo. Quell'ipotesi per me è stata l'inizio della fine. Vendola ha messo tutti contro tutti. Prima Tedesco era il suo "fiore all'occhiello", poi il testimone doveva passare a me, dopo è toccato a Fiore. Tutti hanno avuto problemi, anche giudiziari, e tutti - con più o meno riguardi - siamo stati messi da parte da Nichi. Il quale non si fa mai carico della propria "famiglia", diciamo così. È un bravo padre finché tutto va bene, ma è pronto a scaricarti al primo problema. Lo ha fatto con Tedesco, con me. Non so con Fiore, che comunque s'è dimesso anche lui poco prima di finire indagato per la storia del Miulli».

- Ma le avvisaglie da dove arrivano? Intuito o soffiate?

«Questo non so dirlo. Ho fatto denunce per documenti secretati messi in circolazione e che sono stati utilizzati per farmi fuori. Faccio presente che certe volte la Regione aveva prima di me atti di indagine e intercettazioni. Recentemente ho addirittura scoperto che in un'altra indagine esistono intercettazioni che mi riguardano e che non sono mai state depositate».

ALBERTO TEDESCO

- Si sente vittima di un complotto?

«Guai a fare la vittima. È però indiscutibile che sono finita al centro di incroci pericolosi, troppo pericolosi per una dirigente di Asl.
Questo sistema mi ha schiacciato».

il sistema cui accenna il pm Digeronimo quando dichiara che «con Vendola al potere non c'è più spazio per la legalità»?

«Chiedetelo al pm. Io penso solo che fino a quando la sanità in Puglia continuerà ad essere organizzata così, con la politica a influenzare tutto, le aree grigie e gli interessi stratificati continueranno a fare danni».

 

 

ANDREOTTI IN RIANIMAZIONE - QUANDO IL SENATORE A VITA E' GIUNTO AL PRONTO SOCCORSO DEL 'GEMELLI'

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(Adnkronos) - Piccolo malessere per il senatore a vita Giulio Andreotti. Il sette volte presidente del Consiglio, dopo un principio di crisi respiratoria dovuta ad una bronchite, e' stato portato al pronto soccorso del Policlinico Gemelli per i controlli necessari. Secondo quanto si e' appreso da fonti vicine ad Andreotti, le sue condizioni, comunque, non desterebbero allarme.

POLICLINICO GEMELLIGIULIO ANDREOTTI

Il senatore a vita Andreotti, come risulta all'ADNKRONOS, e' stato prelevato dall'ambulanza dalla sua casa romana, in corso Vittorio Emanuele, intorno alle 13.26. L'ex presidente del Consiglio e' stato visto con una mascherina dell'ossigeno da numerosi passanti. A quanto si apprende da fonti sanitarie, Andreotti e' giunto al pronto soccorso del Policlinico Gemelli in codice rosso, e al momento e' sotto osservazione nella struttura.

ANDREOTTI: CONDIZIONI SEVERE MA STABILI, PROGNOSI RISERVATA
(AGI) - E' in prognosi riservata il senatore a vita Giulio Andreotti, 93 anni, ricoverato al Gemelli. Lo rende noto il bollettino medico del policlinico. Andreotti e' giunto alle ore 13.30 circa presso il Pronto Soccorso del Policlinico universitario "A. Gemelli" a seguito di una crisi cardiaca successiva a una infezione respiratoria. E' ora ricoverato in Terapia intensiva presso il DEA del Gemelli. Le condizioni sono severe, ma stabili. La prognosi e' riservata.

Cardinale ScolaPapa Ratzinger

PAPA: BENEDETTO XVI GIUNTO ALL'UNIVERSITA' CATTOLICA DI ROMA
(ANSA) - Benedetto XVI è giunto nella sede romana dell'Università Cattolica, per una visita in occasione del 50/o anniversario dell'istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Il Papa è atterrato all'eliporto del Policlinico Gemelli, dove è stato accolto dal cardinale vicario Agostino Vallini e dal ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi, rettore della Cattolica attualmente in aspettativa.

L'incontro con la comunità universitaria avviene poi nel piazzale antistante l'Auditorium della Facoltà, dove ad attendere il Pontefice vi sono il cardinale Angelo Scola, presidente dell'Istituto Toniolo, e il prorettore vicario Franco Anelli. Presenti tra gli altri anche il presidente della Camera Gianfranco Fini, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda, quello della Salute Renato Balduzzi. E' la quinta volta che papa Ratzinger visita la Cattolica e il Policlinico Gemelli dall'inizio del suo pontificato.

 

 

COMMISSARIAMONTI - LA NOMINA DI BONDI COME COMMISSARIO FA INCAZZARE TUTTI, A COMINCIARE DA AIRONE PASSERA

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Laura Cesaretti per "il Giornale"

MONTI E PASSERA

Per una volta, il premier Monti sembra aver messo d'accordo non solo la sua maggioranza, ma anche le opposizioni, e persino i sindacati: la nomina dei nuovi supertecnici non piace a nessuno, con l'eccezione del sempre entusiasta Pier Ferdinando Casini.

CORRADO PASSERA

«La verità è che il Professore sta perdendo pure lui la testa appresso ai sondaggi settimanali sulla sua popolarità», geme - dietro consegna di anonimato - uno dei dirigenti Pd finora super­montiani. «Solo che noi lo avevamo voluto lì proprio perché i sondaggi non li guardasse neanche». Nessuno è stato avvertito o consultato, e già questo irrita non poco i capibastone delle forze politiche. Ma anche dentro il governo non tutti paiono entusiasti della mossa del Professore.

MARIO MONTI

In particolare tra i ministri che in qualche modo appaiono «commissariati» dai nomi altisonanti che Monti ha voluto chiamare a sé. Non tanto Piero Giarda, che a quanto raccontano i ben informati non si era granché appassionato alla titanica impresa di impostare la spending review, e sarebbe sollevato di passare la patata bollente all'ascetico Enrico Bondi, anche se il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Catricalà ieri si è affrettato a sottolineare che il ministro resta «a capo della spending review e continuerà a portarla avanti», mentre a Bondi è affidata una «attività strettamente gestionale».

FRANCESCO GIAVAZZI

Quanto piuttosto Corrado Passera, nel cui orto andrà a sconfinare un personaggio ingombrante e deciso (e oltretutto ben addentro alla macchina di governo, essendo stato dirigente generale al Tesoro per alcuni anni) come l'economista Francesco Giavazzi, chiamato ad occuparsi della revisione del sistema di incentivi alle imprese. Al cui riordino già Passera aveva messo mano, con un progetto che - almeno dalle anticipazioni dei giornali - sembrava già in fase avanzata.

PIERO GIARDA

A giudicare dalle posizioni radicali sul tema espresse da Giavazzi sul Corriere (in pratica, azzerare gli incentivi a pioggia in cambio di sostanziose riduzioni fiscali) il conflitto di linee pare assai probabile. I rapporti tra Monti e Passera, d'altronde, sarebbero tutt'altro che idilliaci: il premier, raccontano, non ha digerito l'azzeramento del «beauty contest» sulle frequenze, deciso in proprio dal ministro «in combutta con il Terzo polo e parte del Pdl, per mettere in difficoltà Berlusconi» e (si sospetta) preparare il terreno ad una propria discesa in campo con i centristi.

Enrico Bondi

Per questo, la nomina di Giavazzi viene vista come un «ridimensionamento» del ministro. E che lui non sia entusiasta lo si intuisce dalla freddezza con cui il titolare dello Sviluppo economico sembra liquidare il ruolo dei neo-tecnici. La loro nomina, spiega, «è la dimostrazione di un impegno ad accelerare il lavoro che si sta già facendo, e il fatto di rafforzare gruppi di lavoro con ulteriori persone di assoluto livello per aver risultati ancora più velocemente mi pare un investimento». Insomma, la linea la detta lui e i tecnici hanno solo il compito di «accelerarla».

Il ministro dello Sviluppo economico può consolarsi col fatto che la scure della spending review non colpirà i suoi risparmi da attività private: proprio ieri Intesa Sanpaolo ha reso pubblici i dati sulle remunerazioni dei suoi dirigenti. All'ex ad la banca ha versato nel 2011 tre milioni e mezzo di euro. Di cui 379mila euro di compenso per ferie non godute.

 

ACEA QUIZ: CHI VINCERA’, ALEDANNO O CALTARICCONE?

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1- L'ACEA DI ALEMANNO RIMANE SENZA LUCE
Luca Iezzi per "Affari & Finanza - la Repubblica"

GIANNI ALEMANNO

Comprereste un' azienda usata (male) da Gianni Alemanno? I treni persi da Acea nell' ultimo decennio sono innumerevoli. Doveva essere una protagonista nella privatizzazione del mercato dell' energia elettrica, ma l' alleanza con Electrabel (poi GdfSuez) è finita a carte bollate. Poteva diventare la più grande multiutility nazionale, ma i progetti di crescita nel gas e nei rifiuti si sono persi in mille veti e contorsioni politiche.

Il luminoso avvenire nell' acqua privata è stato stroncato dal referendum. Da ogni svolta la società è uscita più indebitata, confusa e depauperata, con colpe da distribuire bipartisan. Acea, sempre meno macchina da dividendi e poltrone, è ancora utile per far cassa. Il sindaco di Roma sta cercando soluzioni impraticabili (Cdp) o poco convenienti (vendita sul mercato) per piazzare un 21%.

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE CON MALVINA

Si discute dell' opportunità della vendita, dei tempi e delle modalità. Si dibatte della quota del socio pubblico, degli appetiti dei soci privati come Caltagirone, ma nessuno si chiede perché qualcuno dovrebbe comprare visto che il Campidoglio rimarrà in ogni caso il principale committente, regolatore e cliente di Acea. Una condanna in grado di tener lontano ogni investitore di buon senso. Un piano industriale credibile e un chiarimento sulle strategie da presentare prima della vendita potrebbe ridurre la diffidenza, o almeno provarci.

2 - È CAOS PER LA VENDITA ACEA SPUNTANO DUBBI ANCHE NEL PDL
Ernesto Menicucci per il "Corriere della Sera - Edizione Roma"

Il fronte degli «scettici», sulla vendita del 21% di Acea, si allarga anche nel Pdl. E non solo per le proteste dei movimenti - che hanno occupato l'aula Giulio Cesare con cartelli e striscioni - o per l'opposizione del centrosinistra che accusa l'assessore al Bilancio Carmine Lamanda («nella sua relazione dicono Umberto Marroni e Fabrizio Panecaldo, Pd - ha dato degli ignoranti ai consiglieri comunali, trattandoli da mercenari e citando il lavoro per mantenere 60 eletti in consiglio»).

CARMINE LAMANDA E SIGNORA

Anche il centrodestra, ora, è in subbuglio. E ieri, in sala delle Bandiere, a porte chiuse, si è svolto un nuovo, serrato, dibattito tra i pidiellini e Lamanda. Presenti tutte le componenti: i «gabbiani» di Fabio Rampelli, tra i più dubbiosi verso la «delibera 32» che istituisce la holding e, in sei righe, mette in vendita il 21% di Acea; quelli di «Laboratorio Roma» (legati all'assessore ai Trasporti Antonello Aurigemma), del senatore Andrea Augello, gli ex democristiani, fino agli uomini del sindaco (alla riunione c'era Ugo Cassone).

L'unica componente che, al momento, sembra difendere la delibera è quella degli ex azzurri, vicini al coordinatore romano Gianni Sammarco, unici silenti nelle due ore di faccia a faccia. Per il resto, è stato un fuoco di fila, con qualche momento di tensione. Lamanda, ad un certo punto, ha sbottato: «L'impianto della delibera è questo». E, in più di uno, gli hanno risposto: «Allora votatevela da soli».

ANDREA AUGELLO

Gli «scettici» pidiellini hanno sottoposto a Lamanda una serie di obiezioni. Primo: perché Acea non farà parte della Holding? Dove sono, allora, i benefici fiscali? Secondo: perché non sono state cercate strade alternative, come la cartolarizzazione di alcuni beni? Tra le proposte avanzate, quella di destinare il ricavato dalla vendita ad interventi sul territorio e quella di fissare al 30% la rappresentanza di genere nella nuova Holding. Più l'esplicitazione, in delibera, dell'impossibilità per chi detiene più del 2% delle quote a partecipare alla privatizzazione.

È l'emendamento definito «anti-Caltagirone»: il sindaco ne aveva parlato, ma sembra che nessuno lo avesse scritto nel provvedimento. Lamanda (che ieri ha criticato l'opposizione citando il Barbiere di Siviglia) e Alemanno vanno avanti: «Nessuno sta svendendo l'acqua dei romani. Dal Pd solo disinformazione». Il centrosinistra non ci sta: «Non ci sono obblighi di legge per la vendita, lo dice anche il governo». Sabato sfilano Legambiente e movimenti: volevano arrivare al Campdiglio, gli è stato negato. L'estate dell'acqua sarà calda.

 

 

TI CONCIA PER LE FESTE - LESBICA E FELICE, LA DEPUTATA PD PAOLA CONCIA SI RACCONTA IN UN LIBRO…

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Paola Di Caro per il "Corriere della Sera"

PAOLA CONCIA E LA SUA COMPAGNA RICARDA TRAUTMANN IL GIORNO DEL MATRIMONIO IN GERMANIA.jpeg PAOLA CONCIA E LA FIDANZATA RICARDA

È una storia d'amore. Di una scoperta. Di una battaglia. Di una discriminazione. È la storia di una bambina diversa. Di una provinciale che va in città. Della moglie prima di un uomo, poi di una donna. Di una lesbica. Ed è la storia di una comunista, femminista, diessina, democratica, mai omologata, rompiscatole, amica di donne di destra, contestata da donne di sinistra, unica parlamentare dichiaratamente omosessuale rappresentante nel Palazzo del mondo gay.

È questo e molto di più «La vera storia dei miei capelli bianchi - Quarant'anni di vita e di diritti negati» (in libreria l'8 maggio, Mondadori editore) biografia a tratti tenera, a tratti urticante, sempre spiazzante di Paola Concia, deputata del Pd, che si racconta senza reticenze a Maria Teresa Meli, giornalista del Corriere della Sera.

Paola Concia Ricarda Trautmann

L'obiettivo del libro è dichiarato: questa storia vuole essere «un esempio per i giovani», un «incoraggiamento» a non compiere gli errori pur commessi dalla protagonista nel tentare di nascondere, soffocare, sacrificare il desiderio «omosessuale o eterosessuale che sia» in nome di convenzioni e tabù che pure questo Paese dovrà prima o poi superare. È un inno al diritto a «essere felici», anche se costa fatica e, nel caso della protagonista che è personaggio pubblico, critiche, perdite, isolamento.

Paola Concia Ricarda Trautmann

Effetti collaterali di un «coming out» che Paola Concia suggerisce anche agli altri ma non impone, facendo di un momento personale e intimo come il matrimonio con la sua compagna tedesca Ricarda un evento mediatico da condividere, perché il privato è pubblico se l'obiettivo è una liberazione, personale e collettiva.

Paola Concia Ricarda Trautmann

Forte di una educazione tradizionale ma illuminata, la Concia - nata ad Avezzano da genitori militanti nell'Azione cattolica - racconta di un'infanzia serena ma di una diversità difficile da accettare, dei passi incerti, a partire da Giulia, la prima di una serie di passioni vissute con il senso di colpa, inadeguatezza e vergogna che ancora oggi rubano gioia di vivere e vita stessa a molti omosessuali (il 30% dei giovani suicidi sono gay e lesbiche).

Paola Concia Ricarda Trautmann

È la prima parte del libro, quella più intensamente privata, dolente ma non lamentosa, perché per ogni amore c'è un passo verso l'impegno, per ogni errore (il matrimonio con un ragazzo, tentativo di uniformarsi a una realtà impossibile) una soluzione, per ogni perdita una scoperta, che trasforma la passione politica in impegno prima, lavoro poi.

Paola Concia Ricarda Trautmann

E qui il libro scarta, e si fa assieme confessione e denuncia, analisi politica e rivelazioni. È nel 2008 che Veltroni decide di candidarla alle Politiche, in rappresentanza di quel mondo gay che accoglie con ben poco entusiasmo la scelta di una esponente fuori dal movimento omosessuale. Ma questo non basta per scoraggiare la neodeputata: d'altra parte, quando superi il confine di una presunta normalità baciandoti in strada con la tua compagna tra gli sguardi scandalizzati e le ingiurie di chi non tollera, davvero ci metti poco a prendere vie impreviste e mai battute.

PAOLA CONCIA BALLA CON RICARDA

Come bussare alla porta dei tuoi avversari politici per dare forza alla tua battaglia per i diritti. Ecco allora la collaborazione con Mara Carfagna, ministro pdl per le Pari opportunità, per una legge sull'omofobia che pure non passerà, ecco l'amicizia con l'ex fascista (ora fli) Flavia Perina per andare nelle scuole a parlare di omosessualità, e perfino un dibattito acceso al centro sociale di destra Casa Pound.

PAOLA CONCIA BALLA CON RICARDA

Scelte controcorrente poco digerite nel movimento come nel Pd, partito al quale la Concia non risparmia critiche amare. Perché per un Veltroni che ti candida, un Ignazio Marino che porta avanti le tue battaglie sui diritti civili, c'è un mondo intero di cautele, di frenate, di freddezza, di diffidenza. Senza rancori ma senza sconti Concia cita l'immobilismo della Finocchiaro nella battaglia sui Pacs, le grandi liti con Rosi Bindi (e non solo) prima per le troppe ipocrisie sui Dico, poi per la cautela - o conservatorismo, omaggio al Vaticano, paura - con cui nel partito si discute di unioni gay.

PAOLA CONCIA BALLA CON RICARDA

E ancora, c'è la critica a D'Alema per averla voluta usare come pedina ideale nel gioco politico impazzito per la segreteria regionale della Puglia, e la generale, delusa, gridata reprimenda a tutto il Parlamento ma alla sinistra di più per la mancanza di coraggio di chi potrebbe fare coming out e non lo fa (tra il 7 e il 9% i gay «velati» in Parlamento, come da media nazionale, secondo la Concia).

PAOLA CONCIA BALLA CON RICARDA

Critiche scomode, ma mai distruttive per una che la sua battaglia ha deciso di combatterla anche giocando da «Amici», o facendosi fotografare da Vanity Fair per il suo matrimonio in Germania. È l'immagine finale che chiude libro e storia, e il flash su lacrime e risate e torta panna e fragole ci consegna i ricordi normali di un giorno straordinario, ma ancora negato a troppi.

 

MONTEZUMA FA ARRIVARE I TRENI IN ORARIO: APOLOGIA DI FASCISMO? CHE FA RETROMANNO?

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1- APOLOGIA DI FASCISMO? MONTEZUMA FA ARRIVARE I TRENI IN ORARIO
Pietrangelo Buttafuoco per "Il Foglio"

ITALO IL TRENO DI NTV MONTEZEMOLO E IL TRENO ITALO

Lodevole assai è il risultato ottenuto da Italo. Il treno di Luca Cordero di Montezemolo, infatti, arriva con ben tre minuti di anticipo rispetto all'orario stabilito e se da un lato ci si deve compiacere per la speditezza del servizio, dall'altro, giusto dopo l'esempio di questo nobile treno, non ci si può che preoccupare e confidare nel sindaco di Roma, Gianni Alemanno, affinché, nella sua sensibilità rispetto ai valori della Costituzione e dell'antifascismo, vigili sulla pericolosa abitudine delle Ferrovie dello Stato e che ha ormai contagiato i binari dell'Urbe: i treni vi arrivano in orario.

2- CARAMPANE IN HOT PANTS...
Laura Laurenzi per "la Repubblica - Roma" -

ALEMANNO

Questo anticipo di estate ce ne ha dato la conferma, e Roma è tornata ad essere quello che in fondo è sempre stata (anche nelle mezze stagioni): una città balneare. Signore e signorine, bambine e quasi-carampane - e non solo turiste - marciano sulla città in pantaloni corti, o meglio cortissimi. Sono di jeans, di cotone, di maglina, di camoscio, di acetato, di lino, anche di pizzo. Stretti, come dipinti addosso: una seconda pelle.

alemanno fascio

È il ritorno degli hot pants, che conobbero il loro momento di gloria a inizio anni '70, anche d'inverno, quando si occultavano sotto i famigerati maxicappotti ma li indossavano solo le bellissime. Gli hot pants 2012 sono tutta un'altra cosa: praticamente un diritto, li porta chiunque e non certo solo per andare al mare.

Tutte come Kylie Minogue e come Jennifer Lopez o come Emma Watson, l'ex Hermione di Harry Potter che si è riciclata in tenuta sexy aggressiva shorts e tacchi a spillo? Più o meno. Non occorre essere esperti di moda per decretare che gli hot pants stanno bene a una su mille: ci vuole il famoso fisico bestiale, oltre a una buona dose di classe per evitare l'effetto raccordo anulare.

3- COMMISSARIO, COME TE NESSUNO MAI
Da "il Fatto Quotidiano"

Il ritorno di Enrico Bondi, il tecnico chiamato dai tecnici per tagliare la spesa pubblica, eccita i giornali che lo ritraggono come un uomo dalle facoltà miracolose. Il Corriere della Sera lo annuncia così: "Il chimico che ha risanato Montedison e Parmalat". Non solo. Bondi mangia anche bene: "L'agiografia sul personaggio, fra realtà e leggenda - scrive il Corriere - prevede che si cibi di ‘pane e olio', tassativamente quello della sua tenuta aretina".

hot pants Enrico Bondi

Come dire: chi si nutre con tanta parsimonia è davvero una garanzia per risparmiare milioni di euro che lo Stato butta di qua e di là. Repubblica trasmette entusiasmo per "l'ultima missione di Mani di Forbice" o, semplicemente, James Bondi che a 77 anni tiene "in ansia i politici romani" per le sue stratosferiche qualità. Ma Bondi è anche medico, anzi "dottore": "Zero proclami, maniche rimboccate e poi via di bisturi senza guardare in faccia a nessuno. Particolare che ha già fatto scattare qualche campanello d'allarme nei corridoi dei ministeri capitolini".

 

(DON) SEPPIA AL FRESCO - CONDANNATO A 9 ANNI E MEZZO L’EX PARROCO DI SESTRI LEVANTE PER VIOLENZA SESSUALE SU MINORE

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1 - PEDOFILIA: 9 ANNI E MEZZO PER DON SEPPIA A GENOVA
(ANSA) - E' stato condannato a 9 anni, 6 mesi e 20 giorni, e al pagamento di 28 mila euro don Riccardo Seppia, l'ex parroco di Sestri Ponente in carcere da un anno per pedofilia. Il gup Roberta Bossi lo ha condannato per violenza sessuale su minore e tentata induzione alla prostituzione minorile. Il pm aveva chiesto 11 anni e 8 mesi.

DON SEPPIA

Il legale di don Seppia, Paolo Bonanni, aveva chiesto per il suo assistito l'assoluzione da tutti i capi di imputazione, tranne che per la cessione di droga. L'ex parroco della chiesa dello Spirito Santo di Sestri Ponente è stato assolto soltanto dall'accusa di detenzione di materiale pornografico. Prima del dispositivo della sentenza don Seppia ha chiesto e ottenuto di poter leggere un messaggio con il quale ha chiesto scusa per il suo comportamento.

2 - PEDOFILIA: DON SEPPIA, 'CHIEDO SCUSA, HO SBAGLIATO'
(ANSA) - "Chiedo scusa per il mio comportamento morale perché ho commesso degli sbagli. Ho sbagliato a comportarmi in quel modo": con queste parole, lette prima della lettura del dispositivo della sentenza, don Riccardo Seppia ha chiesto scusa pubblicamente. Il sacerdote è stato condannato a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni per violenza sessuale e per tentata induzione alla prostituzione minorile, a 4 anni e 8 mesi per offerte plurime droga, e a 8 mesi per cessione di cocaina. Le motivazioni verranno depositate fra 90 giorni.

"Ricorreremo sicuramente in appello - ha detto il difensore di don Seppia, l'avvocato Paolo Bonanni - siamo convinti che la pena possa scendere ulteriormente". Il legale si è detto soddisfatto "dell'inquadramento giuridico favorevole al mio assistito. Ma -ha aggiunto- riteniamo che possa essere condannato ad una pena inferiore". Il pubblico ministero Stefano Puppo non ha rilasciato alcuna dichiarazione.

Don Seppia

3 - INDAGINE PARTI' DA INTERCETTAZIONE PARROCO IN INCHIESTA MILANO SU DROGHE IN PALESTRA
(Adnkronos) - Era stata un'inchiesta della procura di Milano sull'uso di dopanti e droghe in palestre e discoteche del capoluogo lombardo a portare in carcere, il 13 maggio 2011, don Riccardo Seppia, il parroco genovese condannato oggi a nove anni e sei mesi per violenza sessuale su minore e cessione di droga. I carabinieri del Nas controllando le intercettazioni si erano imbattuti nel sacerdote e ne era nato un nuovo filone d'indagine. La prima ordinanza che aveva mandato in carcere il parroco per violenza sessuale su minore e cessione di stupefacente era stata emessa del gip di Milano Maria Vicidomini.

Pochi giorni dopo, con il passaggio dell'inchiesta a Genova, era seguita l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip genovese Annalisa Giacalone per tentata violenza sessuale, cessione di stupefacente, induzione alla prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico, accusa, quest'ultima per la quale il gup oggi lo ha pero' assolto. A mettere nei guai don Seppia erano state le sue relazioni con pusher del capoluogo lombardo, dove frequentava luoghi di appuntamenti gay, come la discoteca Illumined.

Don Seppia e Bagnasco

4 - INVIAVA MESSAGGI A PIU' SOGGETTI IN COMPLETO STATO DI ECCITAZIONE DERIVANTE DALL'ASSUNZIONE DI STUPEFACENTI
Adnkronos - Insieme alle richieste di droga gli investigatori avevano captato dichiarazioni che riguardavano i minori. In una conversazione don Seppia riferiva all'amico Emanuele Alfano, ex seminarista, anche lui indagato e in carcere, di avere baciato un chierichetto sedicenne. Il ragazzo aveva poi smentito che il bacio fosse avvenuto, Per quanto riguarda il chierichetto, risulta che don Seppia gli abbia telefonato piu' volte e lo abbia raggiunto con messaggi, invitandolo a venire in parrocchia invece che ad andare a scuola. Si parla anche di ''pacche sul sedere'', ''carezza a una gamba'', ''abbracci''.

I messaggi, diretti a maggiorenni, e conditi di bestemmie, sono impressionanti: tra i piu' soft, quelli in cui si dice di volere ''avere dei ragazzini'', e poi, ''organizziamo orgia da me?'', ''conosci ragazzini''? ''ho voglia di porcate estreme'', ''hai trovato bambino''?. Secondo il legale di don Seppia, l'avvocato Paolo Bonanni spesso il parroco inviava messaggi a piu' soggetti in completo stato di eccitazione derivante dall'assunzione di stupefacenti, senza probabilmente rendersi conto di cio' che stesse scrivendo o facendo. Il sacerdote, in preda all'eccitazione sessuale e per il consumo di sostanze, iniziava a inviare messaggi e ad effettuare telefonate dal contenuto pornografico e blasfemo.

DON RICCARDO SEPPIA

5 - SOSPESO IL GIORNO DOPO L'ARRESTO, CARD. BAGNASCO DISSE MESSA AL SUO POSTO
(Adnkronos) - La vicenda di don Seppia ha segnato una svolta nel modo in cui la Chiesa affronta scandali come questi. Accusata in passato di scarsa trasparenza e di riluttanza ad ammettere i fatti, la gerarchia ecclesiastica in questa occasione stata fulminea. Il sacerdote e' finito in carcere il 13 maggio, un venerdi'. La notizia e' stata appresa sabato. Il giorno stesso l'arcivescovo di Genova (e presidente della Cei), cardinale Angelo Bagnasco, ha sospeso il parroco ed e' andato nella sua chiesa, quella dello Spirito Santo, in via Calda, a Genova - Sestri Ponente, a celebrare la messa al suo posto.

Nell'omelia, dicendo che la notizia era stata ''un fulmine a ciel sereno'' e di essere venuto ''a condividere lo sgomento e il dolore del cuore, insieme alla vergogna e alla totale disapprovazione se le gravi accuse risultassero confermate'' il cardinale aveva espresso ''sconcerto e dolore per la gravita' dell'accaduto'', ''piena fiducia nell'operato della magistratura, fraterna vicinanza alle eventuali vittime e ai familiari, rinnovata solidarieta' alla Comunita' cristiana cosi' dolorosamente provata.''

 


PER IL TROTA, IL TEMPO È TIRANA - SORPRESA! IL DOTTOR RENZO BOSSI SI È LAUREATO IN ECONOMIA AZIENDALE IN ALBANIA

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(ANSA) - Agli atti delle procure di Napoli e Milano c'é un diploma universitario che Renzo Bossi ha conseguito in Albania. E' stato trovato dalla Gdf nella cassaforte di Belsito dove era custodita la cartella 'The Familiy'. E il sospetto è che il corso sia stato pagato con i fondi della Lega.

RENZO BOSSI CON LA MAGLIETTA DEL TROTA UNIVERSITA KRISTAL DI TIRANA IN ALBANIA

Gli investigatori della Gdf, che hanno perquisito la cassaforte dell'ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito a Roma, trasmettendo poi le carte anche al Noe, hanno infatti rintracciato un diploma dell'Università 'Kristal' di Tirana in Albania, che, come risulta dallo stesso certificato di laurea, il figlio di Umberto Bossi ha conseguito il 29 settembre del 2010. Il diploma reca la data di consegna dell'8 ottobre 2010 e si tratta di un corso di laurea in "gestione aziendale" della Facoltà di "Economia aziendale".

I CORSI DELLA FACOLTA DI ECONOMIA DELL UNIVERSITA KRISTAL DI TIRANA FRANCESCO BELSITO E RENZO BOSSI jpeg

Il documento universitario é scritto in lingua albanese ed è corredato dai voti che il 'trota' ha preso nelle varie materie come "sociologji (in lingua albanese, ndr)". Nella cassaforte di Belsito, inoltre, gli investigatori della Gdf hanno trovato anche un diploma universitario sempre della stessa Facoltà di Tirana conseguiti da Pierangelo Moscagiuro, il bodyguard del vicepresidente del Senato Rosi Mauro. Laurea quest'ultima che, come risulta sempre dal documento, è stata conseguita il 29 giugno 2011, con consegna il 20 luglio successivo.

 

ANTONIO SIMONE, UN ALTRO CHE INTASCA INCONSAPEVOLMENTE - “DACCÒ MI PAGAVA, MA NON SO QUANTO”

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ANTONIO SIMONE EX ASSESSORE REGIONALE LOMBARDO ALLA SANITA

Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"

ROBERTO FORMIGONI jpeg

A non avere bene idea di quanti soldi avesse ricevuto in un decennio dalla Fondazione Maugeri era già nel suo interrogatorio il «non tecnico della sanità» Pierangelo Daccò: «Nell'arresto leggo 56 milioni ma forse qualcosa di più, forse 60, non lo so, 70 penso più o meno», e tutto solo per essere «insistente» nei «meandri della Regione» Lombardia. Adesso anche Antonio Simone, suo partner d'affari e anch'egli amico del presidente Roberto Formigoni nella comune militanza ciellina, non sa dare una cifra:

«Io e Daccò abbiamo dei rapporti di dare e avere abbastanza complessi, perché gli ho fatto fare un'operazione che non è andata bene e quindi ho un debito nei suoi confronti, almeno morale, poi discuteremo sul piano economico, che è un acquisto fatto ai Caraibi. La contabilità? Posso ricostruirla, sono gli affari...».

Giudice: «C'è una contabilità dentro la sua testa, ma non ce n'è una reperibile scritta o digitale?». «No, non c'è, certo». E nemmeno contratti: «Una parte viene messa all'inizio, poi una parte può essere messa a finanziamento soci e io resto socio, una parte dico "no, resto fuori e se il risultato è buono mi paghi"... In questo bailamme - concorda Simone stesso - non saprei neanche dire che cosa e da dove, però a me generalmente Daccò paga. Punto».

FORMIGONI SULLO YACHT DI DACCO'

Che parte di quei soldi abbiano a che fare con le «porte aperte» da Daccò in Regione Lombardia, per dirla con il direttore della Maugeri, Simone lo esclude. Anzi giura che, all'epoca di un abortito progetto con Daccò per l'ospedale San Giuseppe nel 2006, dal Pirellone ha avuto non favori ma «uno scontro con Formigoni, con il direttore generale Sanese e il direttore della Sanità Lucchina, ai quali dissi "state facendo un'ingiustizia nei miei confronti"» nell'interpretazione di una legge: «Ho litigato con queste persone, non è arrivato questo finanziamento. Lo dico perché quando si parla del mio rapporto con Formigoni, se avesse voluto o potuto fare una cosa che significava un futuro professionale stabile di grosse dimensioni, era non essere contrario alla legge».

Roberto Formigoni ospite a bordo dello yacht di Piero Dacco

«Faccio lo sviluppatore», si descrive Simone riguardo ai tanti affari compensati con Daccò nel tempo: «Non mi interessa occuparmi di una cosa, ho delle idee che Daccò dice: "Le valorizzo io". Le mie competenze completavano il suo desiderio di chi poteva portare a frutto ciò che aveva tra le mani». Tradotto? «Dobbiamo fare un albergo? Io conosco tutte le catene che poi sono diventate mondiali, e non ce n'erano 25, anche qui è sempre uno stagno e non un lago: da assessore ho conosciuto Forte, l'Aga Khan, Meridienne, tutte».

Per Simone, infatti, il segreto è usare come imprenditore i contatti tessuti da politico: l'essere stato «consigliere regionale lombardo dal 1980 al 1995, assessore al Turismo, Commercio e Sport per tre anni, poi un anno alla Sanità e uno all'Urbanistica, mi ha permesso di sviluppare in quei settori conoscenze e competenze abbastanza importanti». Tornate utili quando «nel 1992 mi sono dimesso alla prima contestazione di finanziamento illecito ai partiti (8 processi, 7 assoluzioni in Cassazione e una prescrizione), ho smesso di fare politica e ho dovuto pensare a inventarmi un lavoro».

FONDAZIONE MAUGERI bmp

A Praga, per cominciare: perché «in Italia avevamo pubblicato i libri di Havel poi diventato presidente della Repubblica Ceca», ma soprattutto perché lì, dopo il crollo del comunismo, c'era «un futuro immobiliare. Comprare palazzi, mettere caparre su palazzi per poi ricercare investitori di questo mercato che si apriva»: e «io, avendo fatto l'assessore al Commercio, avevo una serie di rapporti con le società della grande distribuzione molto interessate allo sviluppo nei paesi dell'Est».

In quel periodo ritrova anche Daccò, «conosciuto quando facevo l'assessore al Turismo perché lui aveva un'agenzia viaggi che seguiva la squadra dell'Inter, e poi da assessore alla Sanità perché lui si era presentato col Priore del Fatebenefratelli come rappresentante per l'ordine religioso presso le istituzioni (...) Io gli ho fatto conoscere dei giovani amici miei del Movimento popolare, che si occupavano a loro volta di sviluppare residenze sanitarie per anziani. Gli feci conoscere Cogorno, la Massei (poi dirigente della Regione, ndr), il dottor Sega».

OSPEDALE SAN GIUSEPPE FATEBENEFRATELLI

L'idea di privati che gestiscano reparti di riabilitazione in regioni dove non esistono, come la Sicilia, frutta grossi affari a Daccò-Simone: «La Fondazione Maugeri è la Ferrari della riabilitazione: se lei ha una Ferrari e va negli Emirati Arabi, lì hanno i soldi e non hanno le Ferrari (...) Andiamo in Sicilia perché Daccò conosce queste persone (il sindaco di Palermo, Cuffaro, l'onorevole Fallica, l'intera famiglia Miccichè erano amici di famiglia) e conosce il fatto che lì c'è un bisogno che si può riempire con un prodotto, il primo in Italia, che non fa emigrazione sanitaria».

Ma la Ferrari corre da sola, ironizza il gip: «Fu fatta un convenzione senza gara nel presupposto che la Fondazione, non avendo scopo di lucro, era una sorta di scelta» della Regione, concorda Simone, rimarcando però che Tar e Consiglio di Stato diedero poi l'ok.

Simone, che ha riportato la residenza da Londra in Italia, per il suo legale Giuseppe Lucibello non può essere accusato di riciclaggio perché la stessa Gdf ne «ritiene interscambiale» il ruolo con Daccò, e dunque al più potrebbe concorrere nell'appropriazione indebita dei soldi della Maugeri. Ma il suo rapporto con Daccò, prospetta Lucibello al Tribunale del Riesame, «non è basato su passaggi illeciti di denaro mascherati da contratti di consulenza, ma su pagamenti per servizi puntualmente realizzati per la Maugeri, relativi all'acquisto, gestione o riqualificazione di strutture sanitarie, all'individuazione di partner scientifici e alla gestione di pubbliche relazioni».

 

MANCUSO INGROIA IL BOCCONE AMARO E COLANGELO SPICCA IL VOLO: E’ LUI IL NUOVO PROCURATORE DI NAPOLI

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1 - MANCUSO INGROIA IL BOCCONE AMARO E COLANGELO SPICCA IL VOLO...

GIORGIO NAPOLITANO Carlo Tarallo per Dagospia


Che cosa avrà pensato ieri sera Giorgio Napolitano, presidente del Csm, quando la candidatura di Paolo Mancuso al vertice della Procura di Napoli è stata ritirata, azzoppata dalle carte inviate a Palazzo dei Marescialli dalla Procura di Palermo? E chi lo sa. Quello che si sa è che di Mancuso Bella Napoli è amico da sempre oltre che (saltuariamente) vicino di ombrellone in Sicilia.

PAOLO MANCUSO

Ma l'attuale Procuratore di Nola, toga rossa per eccellenza, esponente di spicco di Magistratura Democratica, non ce l'ha fatta a coronare il suo sogno: il nuovo Procuratore capo di Napoli è infatti Giovanni Colangelo (Unicost), proveniente da Potenza. Una scelta che il plenum del Csm ha preso ieri sera al termine di una giornata che resterà nella storia della magistratura italiana per i misteri, i livori, gli spifferi, gli accordi e i disaccordi che l'hanno caratterizzata e che Dagospia, nelle scorse settimane, aveva riportato.

Sono le otto di ieri sera: il plenum è riunito, al Csm l'aria è irrespirabile. In mattinata dalla Procura di Palermo è arrivato un plico: mittenti i pm Antonino Ingroia e Nino Di Matteo. All'interno una bomba: intercettazioni che riguarderebbero un presunto tentativo di Paolo Mancuso di ottenere attraverso il fratello di Maurizio Gasparri, Clemente, (alto ufficiale dei Carabinieri) l'appoggio dei "laici" di centrodestra.

GIOVANNI COLANGELO

Il "gancio" al quale si sarebbe rivolto Mancuso (non indagato, è bene precisarlo) per ottenere quei consensi sarebbe Giuseppe Di Donno, l'ex braccio destro del generale Mario Mori (anche lui sarebbe coinvolto nella vicenda). Intercettazioni compiute nell'ambito dell'inchiesta sulla trattativa tra Stato e mafia che, secondo la Procura di Palermo, andavano doverosamente trasmesse al Csm.

Il plico viene secretato, ma le indiscrezioni sul contenuto circolano: Magistratura Democratica e Movimento per la giustizia ritirano la candidatura di Mancuso. Anche Corrado Lembo (Magistratura Indipendente, procuratore a Santa Maria Capua Vetere) si ritira, e Colangelo ottiene la nomina. Ma Palazzo dei Marescialli non trova pace: quegli atti spediti da Palermo finiscono infatti all'attenzione della Prima Commissione, che stamattina ha nominato l'indipendente Paolo Corder relatore della pratica.

L'atmosfera è incandescente: da una parte si dovrà appurare se sussistono elementi per l'apertura di un procedimento per incompatibilità funzionale nei confronti di Paolo Mancuso: dall'altro lato occorrerà verificare se la trasmissione degli atti da Palermo al Csm fosse un atto dovuto oppure no. E' questo infatti un altro fronte che resta aperto: secondo alcuni addetti ai livori, Ingroia e Di Matteo avrebbero potuto risparmiarsi la fatica di inviare a Roma le intercettazioni che riguarderebbero Mancuso, visto che il procuratore di Nola non è indagato;

Antonio Ingroia

sul versante opposto si sostiene che i pm di Palermo erano invece obbligati ad agire in questo modo da una circolare del Csm che impone la trasmissione di notizie che possono dar vita a procedimenti disciplinari o di incompatibilità ambientale a carico di magistrati a meno che essa non comprometta l'indagine in corso. Anche il procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani si occuperà della vicenda.

"Pressioni" sui consiglieri laici di centrodestra per garantire a Paolo Mancuso i voti necessari a diventare Procuratore capo di Napoli? Al di là di ciò che c'è scritto in queste intercettazioni, (e delle smentite di rito degli interessati) intorno alla nomina del successore di Giovandomenico Lepore il tradizionale schema centrodestra-centrosinistra (come Dagoanticipato) era saltato.

Mancuso, infatti, risultava graditissimo come è naturale a tutta la sinistra napoletana: amico di Antonio Bassolino, in ottimi rapporti con i vendoliani (il fratello Libero è stato candidato da Sel alle primarie a Napoli), il suo nome era circolato l'anno scorso come possibile candidato a sindaco di Napoli del centrosinistra. Ma Mancuso, secondo gli spifferi, era graditissimo non solo al Pdl campano, ma anche a Silvio Berlusconi in persona: sarebbe stato proprio il Patonza, lo scorso 17 aprile, a "indirizzare" i laici del Pdl verso la "toga rossa", stoppando un accordo ormai sancito tra Unicost e Magistratura Indipendente, pronti a sostenere Colangelo.

MAURIZIO GASPARRI

Un colpo di scena "controstoppato" dai legaioli maroniti: Ettore Albertoni, "laico" del Carroccio, si sfilò all'ultimo momento e fece tornare di nuovo tutto in bilico. Era il giorno della precedente riunione del plenum, quella finita con un rinvio fortemente voluto dai sostenitori di Colangelo e osteggiato da quelli di Mancuso. Finì 15 a 7 (3 astenuti) per il rinvio, e si capì che per Paolo Mancuso la strada era tutta in salita nonostante l'astensione dei tre laici di area Pdl.

Nino Di Matteo

I togati di Magistratura Democratica e Movimento per la Giustizia e il laico del Pd Guido Calvi infatti ruppero gli schemi e si opposero al rinvio: fu il segnale che il fronte sinistrato si era definitivamente infranto. Ma Mancuso non aveva abbandonato le speranze. Fino a ieri sera, fino a quando il colpo di cannone proveniente da Palermo ha affossato definitivamente la sua candidatura. E ora?

E ora la storia non finisce certamente qui: stamattina Magistratura Democratica, finita al centro di questa incredibile tarantella, ha diffuso una nota in cui pare "scaricare" il suo candidato (fino a ieri sera) e autorevolissimo rappresentante a livello nazionale: "Se dovesse essere confermato - recita il documento - che il pm Paolo Mancuso avrebbe richiesto l'intervento a personaggi delle istituzioni, notoriamente indagati o imputati per fatti gravi, per ottenere l'appoggio di alcuni membri laici del Csm per la nomina a Procuratore della repubblica di Napoli, si sarebbe certamente di fronte ad una violazione del codice etico dei magistrati. Data l'attuale incertezza sui fatti, non è possibile formulare una valutazione esaustiva sul caso in questione".

E Colangelo? Il "benvenuto" a Napoli non è certamente dei migliori: il suo predecessore, Giovandomenico Lepore, stamattina ha rilasciato una dichiarazione che ha fatto saltare sulla sedia mezzo Csm: "Sulla vicenda Mancuso non entro nel merito perché non conosco gli atti, ma il Csm ha perso ulteriormente credibilità. Non so cosa sia stato sbandierato - aggiunge Lepore - ma la coincidenza tra gli scritti anonimi e la decisione del Consiglio superiore e' molto pericolosa e mi sa di qualcosa che era stato prestabilito". Scritti anonimi? Ma il plico è firmato è timbrato: mittenti i pm di Palermo Ingroia e Di Matteo. E allora perché qualcuno continua a parlare di esposto anonimo, di dossier e di corvi? E che ne dice Napolitano? E il Ministro della Giustizia Paola Severino (napoletana) come intende affrontare questo megabordello? Ah saperlo...

MARIO MORI

2 - NAPOLI STOP A MANCUSO PER UNA INTERCETTAZIONE
Giovanni Bianconi per il "Corriere della Sera"

Napoli ha un nuovo procuratore, ma la magistratura romana e i rapporti tra politica e amministrazione della giustizia hanno nuovi veleni o «nubi» (come sono state definite ieri al Consiglio superiore della magistratura) con cui fare i conti. A guidare l'ufficio giudiziario più grande d'Italia, dove s'indaga sulla camorra ma anche - per citare solo le inchieste rumorose più recenti - sulle relazioni pericolose tra Berlusconi, Lavitola e Tarantini, sarà l'attuale procuratore di Potenza Giovanni Colangelo, nominato con 22 voti a favore e 2 astenuti. La quasi unanimità. Strano, visto che era in lizza con altri due candidati: Paolo Mancuso, procuratore di Nola sostenuto dalla sinistra, e il capo degli inquirenti di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo.

Ma ieri sera a sorpresa, al momento del voto, i rappresentanti di Area, gruppo che riunisce «verdi» e Magistratura democratica (corrente a cui appartiene Mancuso), hanno ritirato la candidatura del procuratore di Nola. Ufficialmente perché ricercavano una nomina unitaria per un ufficio tanto delicato, che Mancuso non avrebbe raggiunto. Ma è verosimile che sul clamoroso e inusuale gesto abbiano influito le carte segrete che nei giorni scorsi sono arrivate al Csm dalla Procura di Palermo.

Antonio Bassolino

Nell'inchiesta sulla presunta trattativa tra lo Stato e la mafia, nella quale sono inquisiti tra gli altri l'ex capitano dei carabinieri De Donno e il generale in pensione Mario Mori, i pm siciliani hanno ascoltato telefonate da cui è emerso che Mancuso chiedeva a De Donno di intercedere in suo favore, tramite il generale Mori, con il capigruppo del Pdl alla Camera, Maurizio Gasparri, in modo da guadagnare i voti dei laici di centrodestra all'interno del Csm.

In sostanza, una «toga rossa» da sempre nel mirino della destra, avrebbe deciso di sfruttare i suoi buoni rapporti con due investigatori di vecchia data a cui la destra (a cominciare proprio da Gasparri) non perde occasione di manifestare la propria solidarietà rispetto alle indagini palermitane che li riguardano, per superare le prevedibili ostilità della destra nei suoi confronti. Che esito abbiano avuto le richieste di Mancuso dalle intercettazioni non è chiaro.

Nelle scorse settimane, però, la pratica sul nuovo procuratore di Napoli era improvvisamente tornata dal plenum in commissione dopo che s'era capito che almeno un «laico» della destra aveva manifestato l'improvviso orientamento a votare in favore di Mancuso. Il voto fu rinviato, e ieri c'è stato il colpo di scena.

MINISTRO PAOLA SEVERINO

Le carte giunte da Palermo fanno parte di un fascicolo ancora aperto, e dunque sono coperte dal segreto istruttorio. Per questo sono rimaste chiuse nei cassetti del Csm. Ieri c'è stata solo una velata allusione del consigliere Nappi, il quale in virtù della scarsa chiarezza della procedura ha deciso di non partecipare al voto.

Che Mancuso sia un magistrato stimato da Mori e De Donno è noto, tanto che Mori lo chiamò a testimoniare in suo favore nel processo in cui era imputato (poi assolto) per la mancata perquisizione al covo di Riina. Così come è noto che Mancuso si ritiene oggetto di una campagna calunniatoria a suo giudizio opera di appartenenti ai servizi segreti, dei quali Mori e De Donno hanno fatto parte come direttore e capo di gabinetto del Sisde.

 

 

 

L’EX RAGAZZA DI OBAMA RACCONTA LA SUA “CARICA SESSUALE” - KATE VUOLE RIAPRIRE LE INDAGINI SULLA MORTE DI LADY D

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Vittoria Cecchi Gori per Dagospia

LADY GAGA E TAYLOR KINNEY

1 - GIÀ FINITA TRA LADY GAGA E TAYLOR KINNEY?...

http://bit.ly/IDpVEK
Hollywood Life -
Lady Gaga e' di nuovo single? Una fonte ha raccontato ad "Us Weekly" che la cantante ha lasciato il boyfriend perche' non riesce a concentrarsi sull'amore e sulla carriera allo stesso tempo, specialmente ora che viaggiera' il mondo in tour.


2 - L’EX RAGAZZA DI OBAMA RACCONTA LA SUA “CARICA SESSUALE”...

http://bit.ly/IoBRrF
Gothamist -
"Vanity Fair" ha ottenuto un capitolo della biografia di Barack Obama scritta da David Maraniss, intitolata "Barack Obama: The Story" nel quale parla degli anni '80, in cui il Presidente USA viveva a New York, innamorato, dopo essersi laureato alla Columbia University.

BARACK OBAMA

Ad una festa nel 1983 Barack aveva conosciuto Genevieve Cook anche lei cresciuta in Indonesia. Maraniss ha pubblicato alcuni brani tratti dal diario privato nel quale la Cook descriveva intimamente Obama:

"Tra noi la carica sessuale c'e'ma una parte di me non e' convinta di voler andare avanti con questa storia. Sono arrabbiata con lui per una serie di ragioni. Il suo calore puo' essere ingannevole. Nonostante dica cose dolci e sia sincero c'e'e una certa freddezza in lui- e comincio a pensare che ci siano cose del suo carattere che, alla lunga, potrebbero non piacermi".

THE GLOBE - DUCHESSA KATE E LADY DIANA

Un altro giorno aveva scritto: "Barack mi intriga ancora ma è troppo controllato [...] E' come se avesse un velo davanti al viso".


3 - "THE GLOBE": KATE VUOLE RIAPRIRE LE INDAGINI SULLA MORTE DI LADY D - ONASSIS HA “COMPRATO” JACKIE KENNEDY PER 3 MLN $? ...

http://bit.ly/JVLSSb
Celeb Dirty Laundry -
The Globe - Sulla copertina di "The Globe" una storia scioccante: la Duchessa Kate, decisa a scoprire la verità, avrebbbe ordinato la riapertura delle indagini sulla morte violenta di Lady Diana.

Jackie Kennedy foto di Ron Galella

Un nuovo libro che accusa la Regina Elisabetta come mandante dell'omicidio di Diana avrebbe scosso così tanto Kate che, ora, è decisa a scoprire la verità.

Il "Globe" promette anche di raccontare la vera storia di come Aristotle Onassis avrebbe convinto, con 3 milioni di dollari, Jackie Kennedy a sposarlo. La rivista rivela pure che la coppia aveva sottoscritto un contratto prematrimoniale di ferro che stabiliva perfino la routine dei loro incontri sessuali.


4 - LA MEGA SCORTA DI COCAINA DI WHITNEY HOUSTON (E LA SUA CONTINUA PAURA DI RIMANERNE SENZA)...

WHITNEY HOUSTON http://bit.ly/IGbUtJ

Celebuzz - Nuovi dettagli imbarazzanti sono emersi del brutto ‘vizietto' di Whitney Houston. La sua dipendenza alla cocaina era tale che la star era terrorizzata di rimanerne senza. Spendeva migliaia di dollari a settimana per comperare droga e la nascondeva in casa per averne sempre a disposizione una grande scorta.

Monique Houston, un ‘amica' della cantante ha rivelato questi terribili dettagli al "The Daily Beast": "La droga l'aveva attorno molto prima di incontrare Bobby Brown ed e' rimasta con lei anche dopo averlo lasciato. Certo quando erano insieme, il vizio era peggiorato". Se possibile... aggiungendo, però, che l'ex marito di Whitney non e' il colpevole della sua dipendenza.

GWYNETH PALTROW E JANE FONDA


5 - JANE FONDA FOREVER!: “MALEDETTO IL GINOCCHIO FINTO CHE MI IMPEDISCE DI FARLO A PECORINA”...

http://bit.ly/IoMOL5
Fashionista -
Nel nuovo show televisivo di Amanda De Cadenet (fotografa inglese ed ex moglie di un membro dei Duran Duran) le star devono rispondere alla domanda: "Qual'e' la tua posizione sessuale favorita?". Gwyneth Paltrow ha detto timidamente che le ama tutte.

Jane Fonda ha dovuto ammettere che non e' piu' cosi' avventurosa come una volta per colpa del suo maledetto "ginocchio finto": "Sono abbastanza flessibile e posso inginocchiarmi, ma non e' piu' molto comodo per me da quando ho un ginocchio finto. Preferisco essere sdraiata o seduta su un divano e che l'uomo venga, scusate il doppio senso".

RIHANNA ALLO STRIP CLUB

Zoe Saldana ha raccontato di preferire la posizione missionaria, in ginocchio e da sopra".


6 - RIHANNA SELVAGGIA ALLO STRIP CLUB...

http://bit.ly/IGbTWx
Perez Hilton -
Rihanna non era assolutamente timida mentre buttava banconote alle spogliarelliste di uno strip club di New York. La star ha postato queste due foto ‘maleducate' su Twitter. Il titolo che le accompagna? "Papa' sarebbe orgoglioso di me".


7 - MARILYN MONROE NUDA PER GELOSIA DI LIZ TAYLOR...

MARILYN MONROE

Newser - Un nuovo libro di memorie ha rivelato la vera ragione per cui Marilyn Monroe avrebbe posato nuda: semplicemente perche' era gelosa di Elizabeth Taylor!

Secondo "Vanity Fair", Marilyn avrebbe accettato di farsi fotografare senza veli mentre usciva dalla piscina perchè le riviste che avrebbero pubblicato le sue immagini non avrebbero pubblicato foto di Liz. Nell' edizione di questo mese, "Vanity" pubblicherà queste immagini.

Quando Marilyn aveva accettato di fare il suo ultimo film, "Something's gotta give" per soli 100.000 dollari, la Taylor ne aveva guadagnati 1 milione per "Cleopatra".

TULISA CONTOSLAVOS

Per saperne di piu', clicca sul link:
http://bit.ly/IoBMnN


8 - TULISA È LA DONNA PIÙ SEXY DEL 2012, SECONDO "FHM"...

The InQuisitr e Hollywood Life -
Tulisa Contostavlos ha creato scalpore, quest'anno, quando un suo sex tape di provenienza ignota ha cominciato a girare. Ora la giudice di "X Factor UK" e' stata nominata dalla rivista maschile "FHM",la numero uno tra le 100 donne piu' sexy del 2012.

TULISA CONTOSLAVOS

Cheryl Cole e' arrivata seconda. Rihanna, terza, superando Megan Fox ,settima.
Per scorpire la lista intera delle 100 donne piu' sexy del mondo clicca sul link:
http://bit.ly/KePLTu

Guarda il video qui:
http://bit.ly/IHIBWi


9 - BRAD PITT E ANGLEINA JOLIE HANNO SPESO 10 MLN DI $ PER LA LORO NUOVA CASA A LONDRA...

ANGELINA JOLIE E BRAD PITT

http://bit.ly/KePvDY
Daily Mail -
Pare che, Brad Pitt e Angelina Jolie abbiano comprato una grande villa da 10 milioni di dollari a Londra. Hanno deciso di comprarla anzichè pagare 30 mila dollari al mese d'affitto. La coppia e il loro figli avevano vissuto in questa villa l'anno scorso mentre Brad girava in Inghilterra "World War Z".

La casa nell'esclusivissimo quartiere Richmond, chiamata Whornes Place, ha pure una piscina interna. L'unico problema e' che l'ex moglie di Pitt, Jennifer Aniston, potrebbe essere la loro nuova vicina! Jennifer infatti sta cercando casa nella stessa zona di Londra perche' dovra' girare li' il suo prossimo film.

Altri vicini famosi sono George Clooney, Sandra Bullock e Johnny Depp.
Guarda le foto della casa nella gallery...

urlo munch


10 - L’URLO DI MUNCH RECORD: 120 MLN...

http://gaw.kr/JVLJy1
Gawker -
"L'urlo" di Eduard Munch (del 1895) e' stato venduto all'asta da Sotheby's New York per la cifra record di 119.9 milioni di dollari. L'asta e' durata 12 minuti. Secondo il "Los Angeles Times" il compratore sarebbe un membro della famiglia reale del Qatar (ma non c'e' ancora la conferma) .

Il record precedente era di un quadro di Pablo Picasso che era stato ventudo nel 2010 per 106.5 milioni.


11 - BAR RAFAELI SEXY...

BAR RAFAELI

http://bit.ly/IY1mAL
http://bit.ly/K3YmoW
The Mirror e Drunken Stepfather -
La modella Bar Rafaeli ha posato nuda per promuovere la linea di lingerie Under.Me. Ha anche posato sexy per la rivista "GQ" indossando shorts praticamente inesistenti.
Guarda tutte le foto nella gallery...


12 - DAVID E VICTORIA BECKHAM SI BACIANO ALLA PARTITA DEI LAKERS (VIDEO)...

DAVID E VICTORIA BECKHAM

http://bit.ly/ItRSBF
Just Jared e The Mirror -
Victoria Beckham ha dato un bel bacio al suo maritino David durante una partita dei Lakers.

Il bacio e' stato catturato sul grande schermo dello stadio. Che romantico! David stava festeggiando il suo 37esimo compleanno.
Guarda le foto nella gallery...

DAVID BECKHAM

Guarda il video qui:
http://bit.ly/IoBFbR


13 - GUARDA LE FOTO PIU' HOT DI DAVID BECKHAM SENZA MAGLIETTA...

http://bit.ly/J1MTqt
Celebuzz -
Per festeggiare il compleanno di David Beckham ecco una serie di foto del sexy calciatore senza maglietta.
Le foto, nella gallery...

NAOMI CAMPBELL


14 - IL REALITY DI NAOMI CAMPBELL...

http://bit.ly/JEZoIw
Hollywood Life -
Naomi Campbell sara' la star di un nuovo reality show sulla moda per il canale tv Oxygen.

Secondo il "New York Post", Naomi sara' un mentore delle modelle dello show, intitolato "The Face". Una di loro avrà l'opportunita' di essere la testimonial di una grande marca.


15 - L’ESCORT DEL CALCIO DÀ I VOTI: BALOTELLI 9, WAYNE ROONEY SOLO 4....

L'ESCORT DI BALOTELLI

http://bit.ly/JEZrEb
Now -
Jenny Thompson, la costosa escort che ha pubblicamente ammesso di aver avuto incontri sessuali con i calciatori Mario Balotelli e Wayne Rooney ha rivelato chi dei due era meglio a letto:

"Balotelli era gentile e bravo. Lo abbiamo fatto nel suo letto. Sapeva cosa fare e non era egoista. E' durato molto. Ho lasciato casa sua alle 7:30 del mattino. Voto 9 su dieci. E' sicuramente meglio a letto di Wayne Rooney. Voto 4 su dieci".

MARIO BALOTELLI


La mattina dopo quando si e' svegliata insieme a Balotelli lui le ha confidato che quel giorno sarebbe partito per l'Italia per andare a trovare la sua girlfriend modella..... A noi non sembra poi cosi' gentile!


16 - LINDA EVANGELISTA VUOLE 46 MILA $ AL MESE DA PINAULT, PAPÀ DI SUO FIGLIO...

SALMA HAYECK E FRANCOIS-HENRI PINAULT

http://bit.ly/ItS4AL
http://bit.ly/IIzp21
X17 e Radar -
Linda Evangelista ha chiesto al tribunale 46.000 dollari al mese dal miliardario francese Francois-Henri Pinault, per il mantenimento di suo figlio Augie. Pinault e' sposato con Salma Hayeck e i due hanno una figlia, Valentina.

SCARLETT JOHANSSON

Salma e Francois-Henri però non sembrano preoccupati per i soldi. Sono stati visti arrivare in un ristorante di Los Angeles a bordo di una Ford GT (da 150.000 dollari).


17 - LA STELLA DI SCARLETT JOHANSSON...

http://bit.ly/JEZeks'
Celebuzz -
Ora anche Scarlett Johansson ha una stella a suo nome (e con le sue impronte) sulla Hollywood Walk of Fame. L'attrice ha festeggiato insieme all'amico attore Jeremy Renner.
Guarda le foto nella gallery...


18 - IL RISTORANTE NOMA IN DANIMARKA E' IL MIGLIORE DEL MONDO, PER IL TERZO ANNO DI FILA...

RISTORANTE NOMA

http://bit.ly/IH67DJ
The InQuisitr -
Il ristorante danese Noma e' stato nominato, da oltre 800 chef, ristoratori e giornalisti, per il terzo anno di fila il migliore ristorante al mondo..


19 - EVA LONGORIA ALLA FESTA PER LA FINE DI "DESPERATE HOUSEWIVES"...

FESTA FINE "DESPERATE HOUSEWIVES": EVA LONGORIA E VANESSA WILLIAMS

http://bit.ly/IYnhJA
Just Jared -
Eva Longoria ha indossato un vestito corto rosa fosforescente di Ann Taylor alla festa per la fine delle riprese di "Desperate Housewives" al W Hotel di Hollywood.
Guarda le foto nella gallery...


20 - SHAKIRA NEL PREVIEW DEL SUO NUOVO VIDEO...

SHAKIRA

Us - Ecco un piccolo preview del nuovo sexy video di Shakira di "Addicted to You".

Guarda il video qui:
http://bit.ly/K1AmC1

RIHANNA


21 - RIHANNA ANCORA IN BIKINI DEBUTTA NEL SUO NUOVO VIDEO...

http://bit.ly/IYnigw
Celebribabes -
Ecco l'ennesima serie di foto di Rihanna in bikini alle Hawaii. Guarda il suo nuovo video del brano "Where have You Been".

Guarda il nuovo video di Rihanna qui:
http://bit.ly/KsxPP5


22 - MICHAEL FASSBENDER PER "ESQUIRE"...

MICHAEL FASSBENDER

http://bit.ly/IoMBr4
Celebitchy -
Michael Fassbender ha posato per un photoshoot per la rivista "Esquire".
Guards le foto nella gallery...


23 - KATE UPTON "RIMBALZA" IN BIKINI (VIDEO)...

KATE UPTON

http://bit.ly/JPEe8c
http://bit.ly/IIzhzM
Just Jared e Egotastic! -
La modella 19enne Kate Upton ha sfoggiato le sue ampie curve in un micro bikini ballando e saltando in un video (e foto) per il fotografo delle star Terry Richardson. In alcuni scatti molto sexy, la modella si copre solo con le mani.
Guarda tutte le foto sexy della Upton nella gallery...

Guarda il video super hot qui:
http://bit.ly/ItRTp8


24 - I CAPEZZOLI DI SOFIA VERGARA PER "GQ"...

SOFIA VERGARA

http://bit.ly/ItS0RB
Egotastic! -
Sofia Vergara ha osato un po' di piu' nel suo ultimo servizio fotografico per "GQ Messico".

L'attrice colombiana ha indossato una camicietta bianca completamente trasparente che non lasciava niente all'immaginazione. La star e' famosa per le sue curve mozzafiato.

 

SOFIA VERGARA

UN UOMO ARMATO SI È BARRICATO NELLA SEDE DI EQUITALIA DI UN PAESE IN PROVINCIA DI BERGAMO

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1 - BARRICATO: OSTAGGI FUORI TRANNE UNO, L'UOMO URLA DI VOLERESI SUICIDARE
(ANSA) - L'uomo che si è barricato nella sede dell'Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia ha fatto uscire tutte le persone che erano presenti, una dozzina, tranne una. L'uomo, che é armato di un fucile, dice di voler parlare con la stampa e che solo dopo libererà l'ostaggio. Ha urlato di essere in difficoltà economiche e di volersi togliere la vita.

COMUNE DI ROMANO DI LOMBARDIA POSIZIONE DEL COMUNE DI ROMANO DI LOMBARDIA NELLA PROVINCIA DI BERGAMO

2 - BARRICATO IN AGENZIA ENTRATE: E' 50ENNE IN DIFFICOLTA' ECONOMICHE
(AGI) - E' un cinquantenne in difficolta' economiche l'uomo che ha sequestrato una quindicina di persone nella sede dell'Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia, provincia di Bergamo, rilasciandone poi tutte tranne una. L'uomo ha urlato frasi sconnesse dalle quali si e' capito che e' rimasto senza denaro e minaccia di suicidarsi. Ha chiesto di parlare con i giornalisti per raccontare i suoi problemi, ma sono in corso le trattative con le forze dell'ordine per convincere l'uomo a desistere.

3 - BARRICATO IN AG.ENTRATE:SEDE PRESIDIATA DA FORZE DELL'ORDINE
(ANSA) - La sede dell'Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia e' circondata dalle forze dell'ordine. Alcune decine di carabinieri stanno presidiando il piazzale davanti all'entrata degli uffici, in molti con in mano armi di ordinanza e indosso giubbotto antiproiettile. Sul posto anche numerosi funzionari della Questura e si e' alzato in volo anche un elicottero dell'Arma. L'Agenzia delle Entrate si trova al piano terra di un edificio di 5 piani che al momento non e' stato fatto evacuare.

logo agenzia delle entrate

4 - OSTAGGIO UN IMPIEGATO - SPARATI UN PAIO DI COLPI MA NESSUN FERITO
(ANSA) - Il sequestratore che è entrato nella sede delle agenzia delle entrate nel Bergamasco è ancora all'interno della sede e tiene in ostaggio un impiegato. I colpi sparati dall'uomo sarebbero un paio che comunque non hanno causato feriti. Al momento la trattativa con l'uomo è portata avanti dai carabinieri.

suicidi crisi economica

5 - BARRICATO IN AGENZIA ENTRATE: NESSUN FERITO, SPARI SUL SOFFITTO
(AGI) - Non ci sono feriti nell'assalto in corso alla sede di di Romano di Lombardia, provincia di Bergamo, dove un uomo con gravi problemi economici ha preso circa 15 ostaggi, rilasciandoli poi tutti tranne uno, un dipendente della societa'. L'uomo e' armato di fucile e ha esploso un paio di colpi al momento della sua irruzione, e si temeva che potesse avere ferito qualcuno. Gli ostaggi rilasciati hanno raccontato che i colpi sono stati esplosi contro il soffitto.

 

 

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