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VITA DA ELKANN: A NATALE USCIRÀ IL LIBRO CON LA BIOGRAFIA DI LAPO - SE PERDE MOU C’È DA STARE ALLEGRI

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CHICCHE DI GOSSIP
Da "Chi"

nocerino EL SHARAAWY

1 - SEGRETI ROSSONERI
Antonio Nocerino e Stephan El Shaarawy sono stati i giocatori rivelazione del Milan. Entrambi molto attenti alla moda. Nocerino porta sempre la barba lunga ed El Shaarawy la cresta. A "Chi" rivelano che cosa si nasconde dietro queste scelte: «La barba piace a mia moglie, per questo non la faccio», dice Nocerino. «La mia cresta la cura Salvatore e non lo tradirei mai. Lui è il mio parrucchiere di fiducia. Unico problema? Sta a Savona», spiega l'attaccante.

2 - LAPO A NUDO
Dopo tanti ripensamenti questa volta Lapo Elkann ha deciso di prendere carta e penna e raccontare la sua vita. Il rampollo metterà tutto nero su bianco. Senza timore, Elkann racconterà i periodi di successo e quelli più bui. Uscita prevista: il prossimo Natale.

GERRY SCOTTILAPO ELKANN

3 - DOLCE ATTESA ROSSONERA
All'inaugurazione del negozio Nanan, a Monza, prima uscita ufficiale con il pancione per Valentina Zambrotta, compagna del terzino del Milan Gianluca. I due diventeranno genitori di un maschio il prossimo autunno.

4 - ZIO GERRY SE NE VA
Lunga pausa per Gerry Scotti, che lascerà l'Italia per tre mesi. Dopo le fatiche di Italia's Got Talent e The Money Drop, si trasferirà negli States, dove già vive suo figlio Edoardo e dove il conduttore possiede casa.

ALLEGRI

5 - ALLEGRI ALLEGRO PER MOU
In un noto ristorante milanese, l'allenatore del Milan Massimiliano Allegri ha seguito, assieme ad alcuni amici, la semifinale di Champions League Real Madrid-Bayern Monaco. E, subito dopo i rigori che hanno sancito l'eliminazione della squadra spagnola, ha esultato alla faccia di... José Mourinho.

6 - ALESSIA RIMANDATA
È ufficiale: il programma Extreme Makeover Home Edition, condotto da Alessia Marcuzzi, andrà in onda a settembre. Ma la produzione della trasmissione, che si occuperà di ristrutturare completamente la casa di due famiglie che vivono in condizione disagiate, sta iniziando le riprese proprio in questi giorni. La prima famiglia fortunata è di Potenza, la seconda è delle Marche.

ALESSIA MARCUZZI

7 - ASSISI IN LOVE
Sergio Assisi ha scelto un'amica molto particolare per vedere To Rome with Love, il film di Woody Allen, al cinema Arcobaleno di Milano. Un film romantico condiviso con una persona importante.

8 - FIORELLO? C'È!
Il suo addio da Twitter è stato ripreso anche dai tg nazionali. In realtà, Sarofiorello fa parte ancora del social network, ma è iscritto con un nickname diverso e solo i suoi pochi e fortunati amici sanno la reale identità. Intanto, una società americana ha offerto 30 mila euro a Francesco Facchinetti perché "gestisca" il suo profilo Twitter. Ma il conduttore ha rifiutato.

FIORELLO ALLA TROMBA

9 - PARENTI FURIOSO
Brusca reazione di Davide Parenti, patron delle Iene, quando ha visto Claudio Amendola tra gli ospiti di Amici come giuria esterna. L'attore, solo un mese fa, aveva annunciato di dover interrompere la partecipazione al programma di Italia 1 per lo stress legato ai troppi impegni. Ma per fare presenza (ben pagata) dalla De Filippi ha fatto un'eccezione.

10 - MARINA RISPARMIA
«Pronto?». La risposta di Marina Berlusconi al cellulare è più soft del solito. «Oddio, disturbo? Dove sei?». «No, figurati. Sono sul treno». Sul treno? Il risparmio incomincia da lì.


POLITICALLY (S)CORRECT
Giulia Cerasoli per "Chi"

davide parenti

1- LA DOMENICA DI FINI
Brunch domenicale per il presidente della Camera Gianfranco Fini, la compagna Elisabetta Tulliani e le piccole Carolina e Martina. Con loro, all'Hotel de Russie, c'è anche una coppia di amici con i bambini. In giardino, il presidente siede pensieroso sulla scalinata, mentre, lì vicino, Giuseppe Pisanu pranza con moglie e amica di famiglia.

CLAUDIO AMENDOLA - copyright Pizzi

2- PER ALEMANNO RIVALE IN FAMIGLIA
Il vero rivale di Gianni Alemanno per la rielezione a primo cittadino della Capitale non è Nicola Zingaretti e nemmeno Luigi Abete. È sua moglie Isabella Rauti, che, intelligente e piena di iniziativa, in questi anni si è guadagnata una popolarità non comune.

3- ANONYMOUS
"Rametto" e "Tigre del Sannio": indovinate chi sono queste due deputate amiche?

4- FESTA DELLA MAMMA CON THINK TANK
Paola Binetti onorerà la Festa della mamma a casa sua. Per celebrare degnamente, ha invitato colleghe e giornaliste, per un vivace confronto sul tema.

Gianfranco Fini

5- ALLA CAMERA SONO FINITE LE UOVA
Al ristorante della Camera dei deputati, la futura mamma Nunzia De Girolamo chiede una semplice frittatina con due uova. Dopo un po', i camerieri, imbarazzati, riferiscono all'onorevole: «Impossibile accontentarla, la cucina è impreparata».

GIANNI ALEMANNO

6- INTELLIGENZA IN ESTINZIONE
L'intelligenza che non ho... me la sono dovuta inventare è il titolo del libro scritto da Giacomo Portas, deputato che, a Montecitorio, è l'unico esemplare di un partito, i Moderati Pd, che in Piemonte raccoglie il 9,8 per cento.

parlam 27 nunzia digirolamo

7- CAMBIO DI LOOK O VOLTAGABBANA?
Chiara Moroni, ex Pdl, ora Fli, sta per cambiare di nuovo casacca? Se lo chiedono le colleghe, che l'hanno vista arrivare in Transatlantico con gonnellone e capelli sciolti e scomposti. Un look inconsueto per una glamour come lei.

8- MINISTRO SENZA VITAMINE
Ora che Franco Frattini non è più agli Esteri, ha il problema del rifornimento delle vitamine. Negli Usa le farmacie erano, infatti, la sua meta preferita.

 

 


NELLA CAPITALE DI ALE-DANNO, SI CONSUMA QUALSIASI TIPO DI NEFANDEZZA, ILLEGALITÀ E ABUSIVISMO

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SPAZZATURA A TRASTEVERE jpegSPAZZATURA A ROMA

1- ROMA PEGGIO DI CALCUTTA!
Fabrizio Roncone per il "Corriere della sera"


Dolcissima sera, l'incanto di piazza Farnese nel riverbero dei lampioni, quando all'improvviso entra una Bmw coupé che, rombando, va a inchiodare davanti al ristorante Camponeschi. Il tipo che apre lo sportello è basso, tarchiato, ha il viso ovale, un sigaro tra le dita, la camicia bianca sbottonata al collo. Scende e va a prendere posto in una tavolata rumorosa, dove viene accolto da un coro affettuoso: «Lu/i/ggi/no! Lu/i/ggi/no!». Segue applauso. Seguono risate.

Chi può permettersi un simile ingresso in una delle più belle piazze di Roma? Sul cruscotto della Bmw non c'è traccia di permessi speciali.
Sul muro, all'angolo con via dei Baullari, un cartello: «Area pedonale».

monnezza trastevere

Due vigili urbani assistono distrattamente alla scena. Uno fuma, l'altro sbadiglia, guarda l'orologio, sbadiglia ancora. Poi si volta.
«Cerca qualcosa? Ha bisogno di qualcosa?». (Tono sgarbato).
Mi chiedevo perché quel signore può parcheggiare la sua auto lì, mi chiedevo perché non gli facciate una multa e non chiamate un carro attrezzi.
«Perché perché perché...».
Ecco, sì: perché?
(A questo punto interviene quello che stava fumando, e che sembra essere il più alto in grado).

MONNEZZA TRASTEVERE

«Senta, me sa che lei nun cià niente da fa', eh?».
Veramente...
«E su... Se faccia 'na passeggiata... faccia er bravo, no?».
Nemmeno ti chiedono chi sei. Si allontanano con un ghigno di fastidio, la camminata ciondolante, non si capisce se complici o rassegnati, di certo testimoni e protagonisti dell'agonia di questa città, della Capitale d'Italia, ormai sfregiata dall'illegalità, dall'abusivismo, senza più decoro, senza regole, precaria, molle, infestata dalle tangenti, dove tutti possono tutto, dove un famoso commerciante di vini come Silvio Bernabei accusa il comandante dei vigili urbani Angelo Giuliani di aver intascato ventimila euro in contanti.

«Doveva pagarci, così mi disse, la bolletta della luce del loro circolo sportivo: in realtà io non chiedevo, pagavo e basta perché impaurito dal comportamento vessatorio della polizia municipale».
Già due vigili arrestati, in questa storia, e altri che tremano. Venerdì scorso, Mauro Cordova, presidente dell'Arvu, l'associazione cui aderiscono quasi tutti i 6300 vigili urbani di Roma, ha chiesto sul Corriere lo scioglimento del corpo, «ormai la gente ci insulta per strada».

MONNEZZA TRASTEVERE

Il comandante Giuliani, 52 anni, ha fama d'essere loquace, ma non è vero. Prima è affabile - mai sentito in precedenza, passa subito al tu, «Dai Fabrì, vieniti a prendere un caffè al comando, t'aspetto...» - poi in dieci minuti sparisce, si nega, lascia a farfugliare scuse la segretaria. Il suo predecessore, Giovanni Catanzaro, fu costretto alle dimissioni quattro anni fa, accusato di aver parcheggiato un'Alfa Romeo Brera rossa a via della Croce, in sosta vietata ed esponendo un contrassegno per disabili falso.
Storie cupe, ombre, perdita di autorevolezza.

LA PIAZZA ABUSIVA

A piazza Navona, contati quattordici locali, tra bar e ristoranti, e 603 tavolini: ma oltre 400 tavolini sono fuorilegge. Dovrebbero stare sul marciapiede (secondo il piano di «massima occupabilità» approvato dal Campidoglio il 4 aprile scorso e che ricalca la delibera n.139 del 2006, mai rispettata) e invece invadono la strada, sconvolgono il panorama. Ogni tavolino, tra maggio e settembre, nell'assalto dei turisti, può arrivare a rendere fino a 300 euro al giorno.

MONNEZZA TRASTEVERE

Rendono meno ma rendono pure le 64 postazioni dei pittori, che però non dipingono più: vendono solo poster, stampe ritoccate con il pennello, souvenir. Accanto a loro venditori di accendini, senegalesi con borse contraffatte, un mangiafuoco, due equilibristi sui trampoli, un mimo, cinque barboni che chiedono l'elemosina, uno storpio che si trascina sui gomiti.

Un suk, una piazza che potresti trovare a Kabul, e invece sei a piazza Navona, e i vigili sono lì, agli angoli, che osservano come se la scena non li obbligasse ad intervenire (del resto, lo scorso settembre, uno squilibrato assaltò indisturbato la fontana del Moro, deturpando con un sasso uno dei magnifici mascheroni). I vigili sono inermi anche a piazza della Rotonda, dove gli ombrelloni addirittura oscurano il colonnato del Pantheon.

E se poi entri in piazza di Spagna e li vedi lì, beati e tranquilli, pensi che allora il comandante Giuliani invece di pensare alle bollette del circolo sportivo forse dovrebbe prenderli uno ad uno, i suoi uomini, e dirgli che lo spettacolo non è indecente, no: qui in piazza di Spagna lo spettacolo fa veramente schifo.

monnezza roma jpeg

Camerieri filippini che portano le cagnette dei loro padroni a fare i bisogni nelle aiuole dove s'alzano palme maestose. Un fioraio che ormai vende qualsiasi cosa, tranne che i fiori. Macchine blu parcheggiate ovunque, anche sui posti riservati agli handicappati. Ma il peggio è sulla scalinata di Trinità de' Monti, gigantesco accampamento, dove si suona e si mangia, si urina e si sballa, alla faccia dell'ordinanza che vieta «bivacchi e schiamazzi» fino al prossimo 30 settembre.

Questa ordinanza ha qualcosa di grottesco. Campo de' Fiori, dopo la mezzanotte, diventa zona di guerriglia. Un anno fa, tre giovani romani massacrarono di botte un turista inglese che zuppo di birra aveva improvvisato uno spogliarello (potete andare a cercarvi le drammatiche immagini su YouTube ). Bande di coatti minacciano e insultano chiunque osi incrociare i loro sguardi eccitati da cocaina e vodka. S

monnezza sul pie di marmo

e ti va bene e arrivi su Ponte Sisto, devi pregare che i pitbull di quegli straccioni chiamati punkabbestia abbiano cenato: se no li vedi annusare minacciosi i tuoi polpacci e non c'è un vigile che possa intervenire, perché i vigili sono lì, a controllare il semaforo che scatta, giallo, rosso, verde, mentre a cento metri non ci sei solo tu che cerchi di portare a casa le gambe, ma ci sono anche decine di posteggiatori abusivi.

L'INGORGO DEI TRANS
Quella dei posteggiatori abusivi è una storia pazzesca. In alcune zone della città - intorno ai tribunali, ad esempio - i romani arrivano addirittura a consegnare loro le chiavi della macchina. Dottò, buongiorno. Dottò, stia tranquillo. E così alla fine paghi due volte: paghi il Comune per stare dentro le strisce blu, e paghi loro, i posteggiatori, perché è sempre meglio allungargli un euro che tornare e trovare il cofano rigato.

MONNEZZA A ROMA

E stai sicuro che te lo rigano, perché comandano loro, non i vigili. Così come comandano i grandi capi del racket della prostituzione. Sulla via Salaria, all'altezza della sede di Sky, decine di ragazzine mezze nude e su tacchi altissimi aspettano i clienti. All'Acqua Acetosa, per fare la fila davanti ai trans si arriva all'ingorgo.

Spacciatori e triple file
I vigili o non vedono (il quartiere di San Lorenzo è diventata una delle più grandi piazze di spaccio d'Europa; i cosiddetti centurioni, dopo le risse dei giorni scorsi, sono già tornati sotto al Colosseo; da viale Marconi a viale Parioli, davanti ad alcuni negozi e ristoranti è consentito parcheggiare in tripla fila) oppure intervengono tardi. Roma nord paralizzata due volte: lo scorso 28 ottobre per l'apertura di un negozio Trony e il 12 aprile per un maxi-concorso all'hotel Ergife.

Ogni volta al comandante Giuliani è arrivata la telefonata furibonda del sindaco Alemanno che, secondo alcune voci, al suo posto vedrebbe bene un ex generale dei carabinieri e che comunque è molto soddisfatto del lavoro di uno dei suoi vice, Antonio Di Maggio, fama da sceriffo, responsabile dell'ufficio anti-abusivismo.

«Eppure a Roma ci sono 12.315 abusi edilizi accertati che aspettano di essere sanzionati o, come prevede la legge, requisiti...»: questa è la voce di Massimo Miglio, l'ex responsabile dell'ufficio anti-abusivismo, tecnico esperto e appassionato, inspiegabilmente allontanato subito dopo l'elezione di Alemanno a sindaco (quelli, in verità, erano anche i giorni in cui Alemanno prometteva di abbattere l'Ara Pacis, di affidare l'Ama, azienda dei rifiuti, ad un suo amico ex sprangatore nero, e poi giurava che avrebbe reso la città più sicura, senza traffico, etc etc).

LA ARCURI FA LA CAMPAGNA PER L AMA PRO ALEMANNO

Miglio, senta: lei mi ha fatto vedere due foto scattate dall'alto su quel palazzo vicino Fontana di Trevi. Prima c'era un terrazzo, poi, due anni dopo, il terrazzo è sparito e al suo posto appare chiaro che è stato alzato un piano. Com'è possibile un simile abuso?
«Eh... Sa quanto materiale edile bisogna scaricare per costruire il piano di un palazzo? Ha idea del movimento di camion e operai? Ecco, allora la domanda è questa: possibile che a nessun vigile sia venuto in mente di chiedere cosa stava accadendo in quell'antico palazzo dietro Fontana di Trevi?».

Se è per questo, per anni i vigili finsero di non vedere che un ceffo di nome D'Artagnan rubava secchi di monetine lanciate nella fontana dai turisti. Finché poi un giorno arrivò una troupe delle Iene di Mediaset che documentò tutto, compreso lo strano passaggio di qualcosa, da mano a mano, tra il ladro e un vigile.
Tre vigili furono sospesi. Il sindaco Alemanno si presentò all'assemblea organizzata dai sindacalisti del corpo e fu accolto da insulti e lancio di euro in moneta (altri tre vigili indagati per «oltraggio»).

Cambiare nome al corpo, da «Polizia municipale» a «Polizia locale di Roma capitale», bizzarra decisione assunta dal Campidoglio pochi mesi dopo, a parecchi agenti è sembrata perciò una piccola, autentica perfidia. Costata molti soldi e con risultati comici.
I romani telefonano al centralino (06-67691) per chiedere aiuto. Il centralino risponde: «Polizia locale, mi dica...».
Il cittadino, disorientato: «Ah, no, scusi... cercavo i vigili urbani».
Clic.

2- LA MONNEZZA DI TRASTEVERE,
COSÌ FINISCE UN RIONE - BOTTIGLIE ROTTE, TOVAGLIOLI, COPPETTE DI GELATO E IL VOMITO DEGLI UBRIACHI DI TURNO. ALL'ALBA MIGLIAIA DI UCCELLI CONTENDONO AI TOPI GLI AVANZI DI CIBO SPARSI LA SERA PRIMA
Maurizio Caprara per Corriere.it

Mentre si discute su dove chiudere o aprire una nuova discarica, a Roma in verità se ne è creata di fatto un'altra: nel centro storico. Ufficialmente non esiste: è di rifiuti che rimangono appoggiati per terra alcune ore e poi portati via. Ma dato che nell'arco della stessa giornata altri rifiuti arrivano a rimpiazzarli, lo sporco ha una durata di vita simile a quella di tante orribili insegne di bar, ristoranti e negozi teoricamente non fisse: si staccano per una minoranza delle ore della giornata, quando il locale chiude, per il resto imbruttiscono scorci meravigliosi in gran parte del tempo.

campo de fiori monnezza

Quelle che vedete sono immagini della mattina in un sabato qualunque di questa primavera. Se fossero state scattate di domenica la stratificazione dell'immondizia sarebbe anche maggiore. Ma danno l'idea di ciò che, nell'inerzia delle istituzioni, è diventata l'ordinarietà: la licenza di sporcare, la scelta politica condivisa a destra e a sinistra di non tener conto di quale è la quantità di esercizi tollerabili in un determinato punto di Italia senza alterarne l'equilibrio ambientale.

La mancanza di un progetto urbanistico che non sia dettato dal beneficiare di una bulimia di clienti da parte di piccoli drappelli di sedicenti imprenditori (d'assalto o di semplice rendita di posizione a seconda dei casi, di certo estranei alla tradizione di bar e ristoranti seri che non viene tutelata dall'attuale stato di cose).

Non si capisce perché, la rimozione di questa sporcizia che non dovrebbe neanche essere prodotta e concentrata in un'unica zona debba essere pagata con le tasse da tutti. Non si capisce perché passi per sogno utopista ipotizzare che un vigile o una qualunque autorità pubblica sanzioni chi butta per terra una bottiglia, una coppetta di gelato o un tovagliolo, ma spesso anche un bicchiere di vetro che regolarmente si rompe e può tagliare mani e ginocchia a bambini se scivolano.

baracche sul tevere

A pochi chilometri da noi, in città grandi e piccole del Nord Italia o anche soltanto dell'alto Lazio, quel sogno non richiede neppure il ricorso a multe. Si realizza da solo: quando non avviene per sufficiente educazione civica, basta la sola consapevolezza che la maleducazione verrebbe punita. Nelle capitali del resto d'Europa, lo stesso.

Sta prendendo consistenza un cupo fenomeno che poesia e stornelli non hanno ancora avuto modo di descrivere. Tra la fine della notte e le luci dell'alba, migliaia di uccelli che un tempo erano forza e dinamismo della natura e adesso sono un effetto indotto dell'inquinamento - corvi, gabbiani, piccioni - approfittano dell'assenza di umani in strada per contendere ai topi, in giro nelle ore precedenti, gli avanzi di cibo sparsi da quella caciara alla quale, senza motivo, si dà l'onorevole nome di movida. Patatine, pezzi di pizza, coni gettati di gelato, vomito.

MONNEZZA TRASTEVERE

Sì, vomito. Perché in certi punti del centro la mattina dà i risultati di una tombola al contrario: alcuni condomini, al posto della fortuna, si troveranno davanti al portone un tappetino di vomito dell'ubriaco di turno. Fa schifo dirlo, e fa schifo anche scriverlo su un giornale: ma è ormai abituale che questo si aggiunga alla sporcizia di bisogni non canini (né di volatili) scaricata tra un vaso di piante e l'altro anche di giorno e non soltanto di notte. Sono ragazzi attirati dalla caciara sulla quale alcuni si arricchiscono, venditori ambulanti di merci contraffatte, turisti senza alternative a dare il cambio ai cani nella produzione di escrementi da strada.

La caccia degli uccelli all'avanzo di cibo va avanti fino a quando, nelle prime ore della mattina, i netturbini ripuliscono a spese della città intera quanto le maleducazioni varie e l'acquiescenza delle forze preposte e far rispettare le norme hanno permesso si accumulasse. Per poco tempo, le scale della fontana di Santa Maria in Trastevere, il circondario di quel poveraccio di Giordano Bruno a campo de' Fiori e altri gioielli della capitale di un Paese del G8 riacquistano fiato.

Non a lungo, però. Perché nel corso delle ore, già dalla mattina, i rifiuti torneranno a usufruire del loro permesso oggettivo di lunga sosta che, seppure con turni, li renderà parte del luogo. Le forze dell'ordine, se contattate da cittadini, spesso riterranno quasi offensivo essere invitate a multare chi lascia qualcosa per terra. Proteggere il centro storico di una delle più belle città del mondo affinché non diventi centro discarica? Che incarico di basso prestigio. Chissà perché, quando a nessuno verrebbe in mente di considerare umiliante il compito di catturare ladri di statue antiche o di altre bellezze assegnato ai carabinieri del nucleo per la tutela del Patrimonio artistico.

MONNEZZA A ROMA


Quanto vedete è il lascito di una notte in via della Scala, soprattutto all'angolo con vicolo del Cinque, dove ogni notte musica ad alto volume esce dai bar senza rispettare l'obbligo di chiudere le porte. La cassetta postale vicino a Santa Maria meriterebbe di essere un francobollo: è l'immagine di ciò a cui è stato ridotto il principio di servizio pubblico.

Beato il giapponese che riesca a riconoscere la cassetta postale per tale, perché da noi, rispetto al suo diritto di mandare una cartolina, si privilegia quello autoattribuitosi da un noleggiatore di camere a farsi propaganda imbrattando con un manifestino il lato dalla cassetta risparmiato da scritte e adesivi pubblicitari.

Chissà come fanno, nel sapere che questo accade, i nostri amministratori locali di Comune e Municipio e i responsabili dei vigili a farsi la barba o a truccarsi. Insomma, a guardarsi allo specchio. La storia non li ricorderà certo tra i difensori di Roma, né tra i motori del suo sviluppo, per aver così generosamente garantito cibo agli uccelli.

 

 

RITORNO ALLE ORIGINI - IL TROTA A “VANITY FAIR”: “FARÒ IL CONTADINO O IL MURATORE. VOGLIO STARE ALL’ARIA APERTA”…

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RENZO BOSSI CON LA MAGLIETTA DEL TROTARENZO BOSSI - TROTA

Da "Vanity Fair"

«Ricomincio da militante semplice». Maroni a Vanity Fair ha detto anche che nel futuro della Lega non c'è posto per lei. Che è il turno dei Cota, degli Zaia, dei quarantenni con esperienza. «Fra dieci anni ne avrò 33 e più esperienza, si vedrà». Nel frattempo, che cosa farà? «Voglio continuare a studiare, trovarmi un lavoro e costruire il mio futuro». Quale? «Muratore o agricoltore, per stare un po' all'aria aperta. Due anni vissuti con la cravatta sono troppi».

Così, a un mese dallo scandalo dei fondi della Lega e dalle dimissioni dalla carica di consigliere regionale, Renzo Bossi parla a Vanity Fair, che pubblica l'intervista nel numero in edicola da giovedì 3 maggio, del suo domani. E risponde alle affermazioni di Alessandro Marmello, il suo ex autista (licenziato pochi giorni fa) che, attraverso il video pubblicato dal sito del settimanale Oggi, lo accusava di aver ripetutamente usato, per saldare conti personali, i soldi del partito.

FRANCESCO BELSITO RENZO BOSSI

«Bugie. I filmati sono stati girati a bordo di una Audi A6 di proprietà della Lega: se Marmello si era dimenticato il portafoglio, capitava che io anticipassi i soldi per la benzina. Quegli scontrini, quei soldi, sono per spese che io avevo anticipato di tasca mia, e che lui mi restituiva». E le presunte fatture di spese dentistiche nella famosa cartella «The Family»? «Io il dentista l'ho sempre pagato: lo dimostrano i movimenti bancari del mio conto corrente personale, che ho portato in Procura».

Perché difendersi in Procura, se non è indagato? «Non è una difesa, ho semplicemente depositato due denunce, una a siti di informazione e l'altra a Marmello, con allegati i documenti. I giornali hanno scritto troppe falsità, a partire dall'auto Bmw che avrei comprato con i soldi della Lega: ho dimostrato che sto pagando le rate del leasing dal mio conto personale. Stesso discorso per la Smart usata: a parte che non l'ho ancora pagata, perché la fattura mi è arrivata a fine marzo».

UMBERTO BOSSI E ROSY MAURO

Le intercettazioni parlano di lezioni della Cepu, università inglese e trasferte a Londra, il tutto a carico della Lega. «Falsità. Ho sempre pagato di tasca mia, anche perché, con 10 mila euro netti di stipendio da consigliere regionale, non avevo certo bisogno di chiedere soldi al partito».

Sullo stesso numero di Vanity Fair in edicola da domani, la testimonianza del titolare di un'agenzia fotografica che - pur non avendo alcuna ragione per dubitare che il famigerato video sia stato ceduto gratis al settimanale Oggi - avanza qualche dubbio sulla purezza delle motivazioni iniziali di Alessandro Marmello. «A metà marzo mi ha contattato», racconta Romano Berneri. «Voleva sapere come funzionava la vendita di foto e video... "Se un mio amico avesse del materiale, come potrebbe gestirlo?".

BOSSI E MARONI

Gli dico: se è roba pulita, posso trattarla io. Lui mi spiega che il video documenta dei reati, io rispondo che in quel caso deve andare in Procura. Qualche giorno dopo aggiusta il tiro: non sono reati, solo fatti che possono danneggiare l'immagine della persona ritratta. Gli chiedo di chi stia parlando, dopo diverse insistenze arriva il nome, Renzo Bossi, e la richiesta: 40 mila euro. Quel che non dice è che l'autore del video è lui... Lo scopro solo lunedì 9 aprile, quando il video va online sul sito di Oggi. Ma a me Marmello l'aveva mostrato il venerdì precedente, senza audio, tagliando le parti dove compariva lui. Intanto era scoppiato lo scandalo dei fondi della Lega: e la richiesta era raddoppiata».

 

DON CARRON, GUIDA DI “COMUNIONE & FATTURAZIONE”, SCRIVE A “REPUBBLICA” PER DIFENDERE IL MOVIMENTO

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1 - DIVERSI DA CHI?
Bankomat per Dagospia

Don Jullian Carron - Foto PizziJullian Carron - Foto Pizzi

La lunga lettera pubblicata da Repubblica con la quale Don Carron, successore di Don Giussani alla guida di Cl, disserta sui mali mondani del movimento e' un po' stucchevole e con la sua impostazione mette, temo, i semi per nuovi errori.
Ci spiace, anche perché di solito un sacerdote dovrebbe parlare con saggezza. Ed anche la lettera di Don Carron pare saggia, ad una prima lettura. Ma se ci fate caso, la profonda presunzione che anima tutti gli appartenenti a Cl trabocca abbastanza da ogni riga della sua lettera, ancorché trattenuta ed ammantata di compunzione.

Forse era giusto cercare di volare alto, ma una predica così distaccata dai nomi e dai fatti rischia di essere paradossalmente comoda. Se per quasi un ventennio centinaia di esponenti ciellini - oltre che la base - hanno sorretto ed alimentato il mito di Formigoni, il suo sistema di potere, deve esserci una ragione più profonda che non la devianza di alcune pecorelle. Il fulcro del ragionamento del Don e' che, in fondo, i ciellini non pensano di essere normali cristiani, mentre vorremmo osservare che se lo fossero sarebbe forse un gran bene per tutti...

ROBERTO FORMIGONI

Le uniche parole di fuoco a ben vedere il successore di Don Giussani le riserva - all'inizio della sua epistola - alle modalità con cui certe notizie sono uscite sui giornali. Forse e' al corrente di reati commessi da cancellieri, procuratori e giornalisti? Speriamo abbia fatto denunce come ogni normale cittadino dovrebbe fare.

Per il resto una predica su Cristo, che tuttavia e grazie a Dio pervade il mondo da duemila anni anche senza i ciellini, una allusiva critica per non si sa chi del suo movimento per aver ceduto alle lusinghe del potere. Un continuo reclamare la diversità che deve costituire l'essenza del movimento.

Jullian Carron - Foto Pizzi

Ma "de che'?" direbbero a Roma. I movimenti sono il sale della cristianità quando mantengono il sale in zucca. Quando parlano chiaro, quando aiutano la Chiesa e magari il mondo a seguire l'essere e non l'avere.

Dite voi se la lettera di Don Carron vi pare chiara. Dietro la apparente voglia di volare alto, la scelta di non fare nomi e cognomi, per certi versi accettabile, la evidente amarezza, comprensibile, resta irrisolto un nodo: quello della vera laicità della politica, senza troppo incenso a renderla apparentemente migliore. Perché se vuole Don Carron anche noi sappiamo volare alto ed abbiamo letto libri e frequentato persone. Continuiamo a preferire il senso dello Stato di De Gasperi e di Einaudi.

Tanto ostentare cristianesimo, e cristianesimo diverso, accostandolo poi di fatto e senza pudore all'organizzazione degli affari e del potere non porta bene. Don Verze', certo non era un mediocre, ma proprio su questo e' scivolato. Speriamo che su questo Cl mediti, tornando ad essere un movimento cristiano, non uno circolo di potere.

Tuttavia non possiamo negare la buona fede a priori alla lettera di Don Carron, piena di ragionamenti anche condivisibili ed oggettivamente amareggiata per i fatti comparsi sui giornali. Resta il dubbio che la vera amarezza sia per il fatto che siano comparsi, non per il metodo che li ha consentiti. Ma qui siamo cattivi.

FORMIGONI

Cl e la predica autocritica di Don Carron non possono essere riassunti e rappresentati solo da Formigoni, Simone, e Dacco'. Vedremo nei fatti le scelte che deriveranno dalla lettera odierna. Lo vedremo nei nomi e cognomi degli amici e degli esponenti di Cl che occuperanno poltrone, nei padrinati politici che saranno accettati e forniti (su questo da sempre scivola CL), nella impostazione del prossimo meeting di Rimini.

CL, ma don Carron non lo dice, sul territorio ha spesso accettato il padrinato degli esponenti democristiani più chiacchierati, come l'ala andreottiana negli anno ottanta. Perché? La diversità , se verrà , sarà nei fatti, non nelle omelie un po' generiche, allusive ed evocative che forse tanto piacciono in certi ambienti proprio perché poi consentono ai fatti di andare bellamente per altre strade

2 - CARRÓN: DA CHI HA SBAGLIATO UN'UMILIAZIONE PER CL
Lettera di Don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, a "la Repubblica"

ANTONIO SIMONE jpeg

Caro Direttore, leggendo in questi giorni i giornali sono stato invaso da un dolore indicibile nel vedere cosa abbiamo fatto della grazia che abbiamo ricevuto. Se il movimento di Comunione e Liberazione è continuamente identificato con l'attrattiva del potere, dei soldi, di stili di vita che nulla hanno a che vedere con quello che abbiamo incontrato, qualche pretesto dobbiamo averlo dato.

E questo sebbene Cl sia estranea a qualunque malversazione e non abbia mai dato vita a un "sistema" di potere. Né valgono le pur legittime considerazioni sulla modalità sconcertante con cui queste notizie vengono diffuse, attraverso una violazione, ormai accettata da tutti, delle procedure e delle garanzie pur previste dalla Costituzione.

L'incontro con don Giussani ha significato per noi la possibilità di scoprire il cristianesimo come una realtà tanto attraente quanto desiderabile. Per questo è una grande umiliazione costatare che a volte per noi non è bastato il fascino dell'inizio per renderci liberi dalla tentazione di una riuscita puramente umana. La nostra presunzione di pensare che quel fascino iniziale bastasse da solo, senza doversi impegnare in una vera sequela di lui, ha portato a conseguenze che ci riempiono di costernazione.

Luigi Giussani

Il fatto che don Giussani ci abbia testimoniato fino alla morte che cosa può essere la vita quando essa è afferrata da Cristo mostra che non manca nulla alla sua proposta cristiana. Tanti che lo hanno conosciuto confermano quello di cui noi, suoi figli, abbiamo potuto godere in una convivenza più o meno stretta con lui: che la sua persona traboccava Cristo. Questa convinzione ci ha portato a chiedere l'apertura della causa di canonizzazione, certi del bene che è stato ed è don Giussani per la Chiesa, per rispondere alle sfide che il cristianesimo ha oggi davanti a sé.

Chiediamo perdono se abbiamo recato danno alla memoria di don Giussani con la nostra superficialità e mancanza di sequela. Spetterà ai giudici determinare se alcuni errori commessi da taluni costituiscano anche reati. D'altra parte, ciascuno potrà giudicare se, tra tanti sbagli, siamo riusciti a dare un qualche contributo al bene comune.

Quando un membro soffre, tutto il corpo soffre con lui, ci ha insegnato san Paolo. Noi, i membri di questo corpo che è Comunione e Liberazione, soffriamo con coloro che sono alla ribalta dei media, memori della nostra debolezza per non essere stati abbastanza testimoni nei loro confronti; e questo ci rende più consapevoli del bisogno che abbiamo anche noi della misericordia di Cristo.

Tuttavia, con la stessa lealtà con cui riconosciamo i nostri sbagli, dobbiamo anche ammettere che non possiamo strappare via dalle fibre del nostro essere l'incontro che abbiamo fatto e che ci ha plasmato per sempre. Tutto il male nostro e dei nostri amici non riesce a cancellare la passione per Cristo che l'incontro con il carisma di don Giussani ci ha inoculato. La febbre di vita che lui ci ha comunicato è così grande che nessun limite riesce a eliminare e ci consente di guardare tutto il nostro male senza legittimarlo o giustificarlo.

Roberto Formigoni ospite a bordo dello yacht di Piero Dacco

L'avvenimento dell'incontro con Cristo ci ha segnato così potentemente che ci consente di ricominciare sempre, dopo qualsiasi errore, più umili e più consapevoli della nostra debolezza. Come il popolo di Israele, possiamo essere spogliati di tutto, andare perfino in esilio, ma Cristo, che ci ha affascinato, rimane per sempre.

Non è sconfitto dalle nostre sconfitte. Come gli israeliti, dovremo imparare a essere coscienti della nostra incapacità a salvarci da soli, dovremo imparare da capo quello che pensavamo già di sapere, ma nessuno ci può strappare di dosso la certezza che la misericordia di Dio è eterna. In quante occasioni ci siamo commossi sentendo don Giussani parlare del "sì" di Pietro dopo il suo rinnegamento.

Per questo non abbiamo altra lettura di questi fatti se non che essi sono un potente richiamo alla purificazione, alla conversione a Colui che ci ha affascinato. È Lui, la sua presenza, il suo instancabile bussare alla porta della nostra dimenticanza, della nostra distrazione che ridesta in noi ancora di più il desiderio di essere suoi. Speriamo che il Signore ci dia la grazia di rispondere con semplicità di cuore a tale chiamata. Sarà il modo migliore di testimoniare che la grazia data a don Giussani è molto più di quanto noi, suoi figli, riusciamo a mostrare.

FORMIGONI SULLO YACHT DI PIERO DACCO

Solo così potremo essere nel mondo una presenza diversa, come tanti tra noi già testimoniano nei loro ambienti di lavoro, in università, nella vita sociale e in politica o con gli amici, per il desiderio che la fede non sia ridotta al privato. Lo sa bene chi ci incontra: resta così colpito che gli viene voglia di partecipare a quello che è stato dato a noi. Per questo dobbiamo continuamente riconoscere che "presenza" non è sinonimo di potere o di egemonia, ma di testimonianza, cioè di una diversità umana che nasce dal "potere" di Cristo di rispondere alle esigenze inesauribili del cuore dell'uomo.

E dovremo ammettere che quello che cambia la storia è quello che cambia il cuore dell'uomo, come ciascuno di noi sa per propria esperienza. Questa novità la potremo vivere e testimoniare solamente se ci mettiamo alla sequela di don Giussani, verificando la fede nell'esperienza, tanto egli era persuaso che solo se la fede è una esperienza presente e trova conferma in essa della sua utilità per la vita, potrà resistere in un mondo in cui tutto, tutto dice l'opposto.

Abbiamo ancora un lungo cammino davanti e siamo felici di poterlo percorrere.

 

NAPOLI IN RIVOLTA CONTRO AURELIONE DE LAURENTIIS: NON CEDERE LAVEZZI ALTRIMENTI SARÀ GUERRA!

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Carlo Tarallo per Dagospia

1-Terzo posto (momentaneo) ma livori a raffica sotto ‘o Vesuvio: il Napoli di Aurelione De Laurentiis aspetta le partite di questa sera per specchiarsi in una classifica che torna a sorridere ma esplode il caso-Lavezzi. Sorridente ieri in panchina (per la seconda volta consecutiva) il Pocho è stato accolto con un'ovazione dal pubblico al momento del suo ingresso in campo. Andrà via da Napoli il più amato dei tre tenori di Aurelione? Non si sa.

AURELIO DE LAURENTIIS lavezzi

Quello che si sa è che dietro le quinte non si muove nulla di concreto mentre i tifosi sono in rivolta contro l'idea di privarsi di Lavezzi. Questione di soldi, ovviamente: De Laurentiis non ne vuole sapere di ritoccare ulteriormente l'ingaggio dell'argentino. Quindi? Lavezzi sicuramente non approderà all'Inter: Moratti non ha nessuna intenzione di accollarsi un salasso immediato da 31 milioni. Già: la clausola rescissoria che lega il Pocho al Napoli, infatti, non può nemmeno essere rateizzata.

Resta in piedi qualche opzione all'estero. Il Paris Saint Germain? Il Manchester City? "In questo momento - spiffera un addetto ai livori - nessuna squadra è disposta a spendere quella cifra cash per un attaccante che in carriera non ha mai segnato più di dieci gol in un campionato. Per De Laurentiis sarebbe una vera e propria manna dal cielo: potrebbe esserci anche una strategia di mercato dietro le esclusioni nelle ultime partite".

LA CURVA DEI TIFOSI DEL NAPOLI DURANTE LA PARTITA CON IL CHELSEA jpegNICOLA COSENTINO

E Lavezzi? Si diverte a far ammattire tutti: stamattina ha affidato al suo sito ufficiale una dichiarazione d'amore per Napoli. "'Ieri sera - scrive Lavezzi - una vittoria fondamentale in chiave Champions League. Era importante conquistare i tre punti per essere in testa al gruppo. Ora dipende tutto da noi, contro Bologna e Siena sono due finali... faremo di tutto per raggiungere il traguardo e realizzare un altro sogno".

2- Di che parlavano oggi a ora di pranzo Nicola Cosentino e il parlamentare di Noi Sud Antonio Milo all'uscita di un hotel del centro città? Una fonte interna al partito giura di aver sentito pronunciare molte volte a Nick ‘o Mericano la seguente frase, rivolta a diversi parlamentari: "Se la legge elettorale resta questa qui...". Vuoi vedere che i peones del centrodestra hanno capito che la loro rielezione non la garantisce più nessuno? Why not!

3- Berlusconi vuole mettere alla prova Stefano Caldoro: è questa l'ultima frontiera del gossip di palazzo a Napoli. L'idea del Patonza sarebbe: chiedere al Governatore di presentare alle prossime politiche (almeno al Senato) una sua lista alleata col Pdl, in modo tale da "contare" il peso elettorale di Caldoragistris in Campania.

4- Luigi De Magistris è in fase di esondazione: dopo la tappa dell'America's Cup, vuole portare a Napoli qualunque cosa abbia un ritorno tv. Dallo Zecchino d'Oro (stamattina presentazione ufficiale della tappa napoletana, ma si può vivere così?) al Giro d'Italia, dalla Formula 1 al concertone del primo maggio, Giggino ‘a Manetta si tuffa su ogni occasione buona per un po' di visibilità. "Sarà piazza del Plebiscito - annuncia oggi il narcisindaco - ad ospitare nel 2013 il tradizionale concerto napoletano del Primo Maggio!". Ma Cgil, Cisl e Uil lo sanno? Per Giggino conta poco: "Se i sindacati confederali saranno d'accordo - aggiunge - sarà un bel segnale che arriva dal Sud per l'unità e lo sviluppo del Paese, altrimenti raccoglierà tutto il Mezzogiorno perchè Napoli è la capitale del Sud".

5- Scazzo Giggino-Forminchioni: a Di Pietro che chiede le sue dimissioni, il governatore lombardo replica: "Prima di parlare di me sciacquati la bocca e, prima ancora, fai dimettere il tuo compagno di partito e di merende Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, indagato e sotto processo a Roma con accuse molto gravi". Risposta manettara a stretto giro: 'Le dimissioni sono scelte personali ma non prendo lezioni da chi ha molti problemi legati a interessi privati e mazzette, gli argomenti che io denunciavo e perseguivo da magistrato".

STEFANO CALDORO E LUIGI DE MAGISTRIS IL RITORNO DELLA MUNNEZZA NAPOLI MAGGIO 2012(MANZO)

6 -Il ritorno della munnezza! alla faccia dei proclami sulla emergenza risolta: ecco come si presentavano questa mattina le strade della periferia est di Napoli. Vere e proprie discariche a cielo aperto, con tanto di frutta, ortaggi e addirittura carne fresca a macerare al sole. Ma la crisi non era finita? ah saperlo...

 

 

DAGOSPIA PRESENTA “APOCALYPSE MURDOCH” DI GLAUCO BENIGNI, 4° PUNTATA - SQUALO SUL LAVORO, PESCE LESSO DENTRO CASA…

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Videoblog di Glauco Benigni
http://www.youtube.com/user/glaucobenigni/featured

RUPERT MURDOCH

Il libro è acquistabile online
http://www.bandashop.it/product.php?id=18

LA MADRE: ELIZABETH GREEN (1909)
Secondo Max Harris, uno degli editorialisti di «The Australian», la madre di Murdoch, piena di energia e costantemente impegnata, è la vera ispiratrice del dinamismo imprenditoriale di suo figlio. Lo ha sempre spronato a fare e, da piccolo, non gli ha risparmiato qualche ceffone (ma siamo pur sempre negli anni Trenta...).

LA SORELLA
Coerede, alla morte del padre, delle proprietà di famiglia, ha esercitato un indiretto controllo sull'equilibrio del potere nella Cruden Investment fino al 1992, anno in cui Rupert Murdoch rilevò la sua quota per 500 milioni di dollari.

LA PRIMA MOGLIE: PATRICIA BROOKER
Rupert la sposa nel 1956, a 25 anni. Insieme hanno una figlia nel 1959, Prudence. Divorziano nel 1960 e, da quel momento, la prima signora Murdoch esce di scena.

LA PRIMA FIGLIA: PRUDENCE (N. 1959)
È rimasta sempre vicina al padre, ma a differenza degli altri figli non si occupa di media. È sposata con Mr. McLeod.

RUPERT MURDOCH CON IL SUN A TRENTATRE ANNI DI DISTANZA

LA SECONDA MOGLIE: ANNA TROY
La incontra nel 1966 nella redazione di uno dei suoi giornali, il «Sydney Daily Mirror», dove lei fa uno stage come reporter. Si sposano nel 1967 e restano insieme per trentuno anni fino al 1998, quando divorziano. Dalla loro unione nascono tre bambini: Elisabeth, Lachlan e James. Rupert e Anna sono sempre stati una coppia unita, mai coinvolta in scandali e pettegolezzi. Anna ha partecipato attivamente agli affari del marito, ricoprendo incarichi importanti.

Il 22 luglio del 1998 però chiede il divorzio e affida a Daniel Jaffe, un importante avvocato di Beverly Hills, il compito di presentare la domanda al Tribunale Superiore di Los Angeles. Secondo la legge californiana può ottenere la metà di tutto (ma nemmeno lei sa a quanto ammonta quella metà). L'8 giugno 1999 i coniugi Murdoch divorziano ufficialmente. Fino a questa data la questione della successione era molto chiara: Anna avrebbe assunto il comando in caso di decesso del marito, mentre i tre figli avrebbero diretto ognuno un settore: Lachlan la stampa, Elisabeth la televisione, James l'area new media. Da oggi non sarà più così.

LA SECONDA FIGLIA: ELISABETH (N. 1968)
Bionda, attraente, molto simile alla madre Anna, inizia come produttrice in Australia. Si sposa nell'ottobre 1993 con un economista, Elkin Pianim, dal quale divorzierà intorno al 2001, anno in cui mette al mondo una figlia, Charlotte, avuta con Matthew Freud, pronipote di Sigmund e famoso Pr londinese. Prima senior executive a Sky Tv, poi managing director di Sky Network, rassegna le dimissioni nel maggio 2000 uscendo dalla competizione per la successione in importanti ruoli operativi.

RUPERT E WENDI DENG MURDOCH

Freud, futuro genero del tycoon australiano, nel luglio del 2001 rilascia interviste di fuoco a «Vanity Fair», un giornale di pettegolezzi ad alto livello: «Murdoch è vecchio stile [...]- dice- con i figli sbaglia». Allude al fatto che Murdoch non ha criticato il titolo di un giornale in cui si definiva Lachlan «l'uomo più sexy d'Australia», mentre era intervenuto per un articolo che definiva Matthew e Elisabeth «i più grandi frequentatori di party di Londra», e perciò accusava il genero di ridicolizzare l'immagine di sua figlia. Elisabeth dal canto suo difende Matthew e afferma che è il suo uomo ideale. Dal 2001 si dedica ad una società tutta sua, la Shine, poi la vende nel 2011 alla Corporation di papà.

IL TERZO FIGLIO: LACHLAN (N. 1971)
Era considerato considerato «il Delfino». Nel 1998, a 26 anni, è Presidente e CEO della News Ltd., la capofila delle attività editoriali in Australia. In questo ruolo viene presentato all'importante Convention di Sun Valley e interviene insieme ai grandi del Gruppo Murdoch: suo padre, Peter Chernin (il numero due) e David De Voe (direttore delle operazioni finanziarie).

Nominato nell'ottobre 2000, Deputy CEO della News Corp., diventa il numero tre del Gruppo Murdoch. Nella sua carriera c'e' una macchia nera: il collasso finanziario della One.Tel., una compagnia telefonica australiana - della quale Lachlan aveva assunto la Direzione - che tentò di partecipare all'asta delle licenze UMTS in Inghilterra, riportando gravissime perdite.

RUPERT E WENDI MURDOCH CON LE FIGLIE

A 30 anni, nel 2001, guadagnava comunque 2,5 milioni di dollari australiani all'anno. A seguito delle sue dimissioni dalla News Corp. l'ipotesi, accarezzata dal papà, di lasciargli il timone viene congelata . Il giovanotto, da quel momento rivolge i propri interessi esclusivamente alla Terra degli Avi : fonda e dirige la Illyria Pty Ltd con la quale nel 2008 tenta, con un certo successo, la scalata a diversi gruppi editoriali, radiofonici e televisivi in Australia, tra cui Ten Network Holdings di cui diventa Chairman (non executive) nel 2012.

IL QUARTO FIGLIO: JAMES (N. 1972)
Il più giovane dei rampolli Murdoch suscita molte perplessità, sia tra gli analisti sia tra i giornalisti e recentemente anche tra i magistrati inglesi. Nato in Inghilterra dalla seconda moglie di Rupert, Anna, è diventato cittadino americano e si è laureato ad Harvard in Visual Arts. Giornalista dell'«Harvard Lampoon», un irriverente giornale di satira, trascorre molto tempo al seguito dei Grateful Dead e poi fonda la Rawkus, un'etichetta discografica che alla fine viene venduta al padre. In seguito è stato a capo della iGuide, una società di new media, e si è occupato di videogiochi, con la Kesmai. Nel 1999 è nominato capo della News Corp.'s New Media World Wide. Nel 2000 diventa co-presidente di Star Tv e prende in mano le operazioni da Hong Kong per lanciare la società nell'era digitale. Non otterrà successo.

RUPERT MURDOCH

Nel 2003 James diventa inaspettatamente CEO di BSkyB. La stampa accusa il padre di "nepotismo" ma ... tant'è. Dopo le dimissioni del fratello da News Corp., James "deve" assumere il ruolo di Delfino. Nel 2007 infatti fa un altro salto, lascia BSkyB e diventa Chairman (non executive) della News Corp, un ruolo che era occupato dal padre, con il quale assume responsabilità immense in Europa, Asia e Medio Oriente.

La stessa Sky Italia è nelle sue mani. Già che c'è, nel 2009, diventa anche uno dei direttori della farmaceutica GlaxoSmithKline e nello stesso anno attacca pubblicamente la BBC e l'Autorità regolatrice dei media inglesi. Dal 7 luglio 2011 è coinvolto, insieme a Rebecca Brooks, nello scandalo del News of the World delle intercettazioni telefoniche e viene convocato a dare spiegazioni, insieme al padre, di fronte alla Commissione Cultura, Media e Sport della Camera dei Comuni .

Rupert Murdoch

A novembre 2011 è costretto alle dimissioni dal ruolo di Chairman del Gruppo (NGN) che controlla Sun, News of the World, Times e Sunday Times. Viene implicato anche in un altro scandalo che riguarda il Wall Street Journal Europe . Recentemente si è dimesso da ogni carica relativa ai giornali in UK e anche dalla Glaxo. Povero Murdoch, anche questo Delfino non gli sta funzionando tanto bene.

APOCALYPSE MURDOCH - PRIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-ogni-settimana-due-miliardi-di-persone-leggono-38253.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SECONDA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-2-puntata-chi-ha-finanziato-lo-squalo-38304.htm

APOCALYPSE MURDOCH - TERZA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-3-puntata-il-clan-dei-murdoch-attraversa-38422.htm

 

 

PIÙ ARTE, MENO SARTE! L’AZIENDA DI BORSE, LA MENEGHINA SISSIROSSI, LANCIA SUL WEB 127 OPERE

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VALENTINA DE PAOLIS E CHIARA TERESA AZZALINI LAURA MELIDONI E GIULIA CERASOLI

Mario Pizzi per Dagospia
Gabriella Sassone per Dagospia


L'arte si adegua ai tempi e sbarca prima sul Web e poi in boutique, grazie all'azienda meneghina Sissirossi, nota per le borse made in Italy al 100%, che da tempo sostiene i giovani artisti dando loro occasioni per esprimersi e farsi conoscere. L'altro pomeriggio, nella boutique di Via Vittoria,Sissirossi ha festeggiato l'ultima tappa del concorso "Sissirossi per l'arte", premiando l'artista primo classificato dell'edizione 2011/2012 del contest, lanciato sul Web. Le 127 opere messe online dagli artisti sono state votate da 12.435 persone.

SIMONA IZZO TEAM SISSIROSSI CON LA VINCITRICE ELENA ADAMOU

Elena Adamou, nata a Cipro nel 1991, iscritta all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove frequenta il corso di pittura, si è aggiudicata il primo premio con l'opera "Fluidità" del 2011, grafite e matite colorate su carta. Sissirossi ha acquistato l'opera e ha riconosciuto all'artista un premio in denaro a sostegno del proprio percorso artistico. Accolti da Diletta Rossi e Antonella Memo della Alviero Martini 1°Classe S.p.A., gli artisti finalisti, autori delle opere più votate dalla Rete, e diventate protagoniste di una mostra-evento allestita nello store romano.

SIMONA IZZO E MARIA STELLA GIORLANDINO

Eccoli gli artisti presenti, rigorosamente in ordine alfabetico: Elena Adamou (prima classificata), Giulia Alvaro, Michele Bolognese, Mimma Cucurachi, Ziqi Feng, Valentina Formisano, Emanuele Maria Gerbino, Desiree Kauman, Michela Romano, Michele Sorbello. A festeggiarli, attrici e attricette chiamate a raccolta dall'infaticabile Laura Melidoni con Chiara Chersoni. Timbrano il cartellino Claudia Potenza, Anna Ferzetti (compagna di Pierfrancesco Favino e in attesa del loro secondo bebè), Dèsire Nòferini, Sveva Alviti, Elda Alvigini accompagnate da Giada Albanese.

SIMONA IZZO LILIAN CAPUTO E FIAMMA IZZO

E ancora, le sorelle Simona e Fiamma Izzo, Lisa Vanzina, Federica Marchini, Allegra Giuliani, Maria Luisa Squillaci, Giorgio Melidoni, Teresa Azzalini, Giorgia Chersoni, Ludovica Lirosi, Valentina De Paolis e Stella Giorlandino, Veronica Cursi . Oltre all'esposizione delle opere finaliste, si proietta in anteprima il corto "Sissirossi per l'arte", visibile sulla pagina facebook e sul canale youtube Sissirossi. Al centro del cortometraggio che mescola arte e moda, ci sono le cinque opere più meritevoli, scelte da una giuria aziendale, ovvero quelle di Elena Adamou, Michele Bolognese, Ziqi Feng, Valentina Formisano e Michele Sorbello.

 

LASCIATE CHE LE OLGETTINE VENGANO A ME - RUBY: “LUI È COME GESÙ. SE SE NE VA, CHI CAZZO MANGIA PIÙ!”…

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BERLUSCONI: ''STANOTTE ABBIAMO FATTO LE PAZZIE''
http://video.repubblica.it/le-inchieste/berlusconi-stanotte-abbiamo-fatto-le-pazzie/93558/91952

RUBY DISCO MILANO

RUBY: ''SE BERLUSCONI CADE IO NON MANGIO PIÙ''
http://video.repubblica.it/le-inchieste/ruby-se-berlusconi-cade-io-non-mangio-piu/93867/92257

E' MARYSTHELL A DECIDERE L'ORA DELL'APPUNTAMENTO COL PREFETTO
http://video.repubblica.it/le-inchieste/e-marysthell-a-decidere-l-ora-dell-appuntamento-col-prefetto/93883/92273

MICHELLE COINCECAO A RUBY: ''STAI FACENDO SOFFRIRE NICOLE''
http://video.repubblica.it/le-inchieste/michelle-coincecao-a-ruby-stai-facendo-soffrire-nicole/93611/92005


Massimo Razzi per "la Repubblica.it"

Ruby

Ruby spiega al fidanzato Luca Risso come ha ottenuto garanzie da Berlusconi. E racconta di aver detto tanto ai magistrati, ma di aver "nascosto tantissimo". E a Papi: "Io posso passare per matta o per prostituta. L'importante è che ne esco con qualcosa". E con l'amico Antonio confessa: "Lo chiamo Papi.. Sì come la napoletana. Ma Noemi è la sua pupilla, io sono il culo...""Lui può far tutto, lui è Gesù". "Noemi è la sua pupilla. Io sono il suo culo". "Finché ci sta lui, io mangio".

ruby

"Gli ho detto: io posso passare per pazza, per prostituta, per quello che vuoi, basta che ottenga qualcosa". Parole, pensieri e fenomenologia di Karima El Mahroug detta Ruby. Tre delle quattro telefonate che Repubblica.it pubblica in esclusiva risalgono a settembre-ottobre 2010, quando la vicenda iniziata nella notte tra il 27 e il 28 maggio davanti alla questura di Milano, non è ancora arrivata sui giornali.

Ma, proprio in seguito a quella vicenda, Ruby e Silvio Berlusconi e tutta l'allegra brigata delle notti di Arcore sta passando giorni tesi e difficili. La ragazza di origini marocchine è finita "nelle grinfie" (parole di "Papi") dei pm milanesi Boccassini e Forno ed è stata interrogata diverse volte (32, racconta lei all'amica Grazia) sui suoi rapporti con Berlusconi, lo svolgimento delle serate a casa sua, il "bunga bunga" e se il Cavaliere sapeva che lei era minorenne quando si frequentavano, forse, anche sessualmente.

Ruby lapdance Ruby al palo

Tutto l'entorage di "Papi" si è attivato (avvocati in testa) per alzare un muro difensivo intorno alla ragazza, impedirle di causare altri danni, istruirla sulle future dichiarazioni e testimonianze. Alla costruzione del muro partecipa, inutile dirlo, anche il diretto interessato e la linea scelta è quella di blandire la ragazza, di prometterle e farle capire in tutti i modi che se si "comporterà bene" ne avrà un colossale e tangibilissimo utile. Lei ha capito benissimo e in tutte queste telefonate emerge che ha scelto di accettare questa linea. Berlusconi glielo riconoscerà in una telefonata successiva (29 ottobre da Bruxelles) in cui, parlando con Nicole Minetti, affermerà che Ruby "fuori dalle grinfie dei pm, si sta comportando bene".

Ruby, dunque, non ne esce benissimo. A sentirla parlare con l'amica Grazia, con il fidanzato Luca Risso e con l'amico Antonio, si trae una forte impressione di cinismo e avidità. La ragazza ha avuto una vita difficile, ha incontrato molte persone pronte ad approfittare di lei e della sua bellezza. Forse anche per questo ha sviluppato difese, disincanto e l'idea che il mondo funziona più o meno così: stai coi potenti, assecondali, non tradirli e, alla fine, ne avrai il tuo tornaconto.

RUBY CATWOMAN

Ruby è proprio in questa fase: intravvede il tornaconto e punta a riscuotere. Per ciò è pronta a tutto. Ma, al di là di questo, s'intravvedono altri due aspetti del suo modo di essere. Il primo va riportato al "berlusconismo" dominante. Tutto funziona così: soldi, sesso, immagine, tv, potere.

Ruby

"Lui è intoccabile" qualunque cosa succeda, dice a un certo punto Ruby, e sembra crederci. Il secondo, invece, è tutto suo, del carattere della ragazza. E' un mix di disincanto, di amara "saggezza" che nasce, forse, dalle esperienze negative che le hanno attraversato la vita. Un mix che la fa prorompere, ridendo sguaiata, al telefono col "farfallone" Antonio in quella frase ormai passata alla storia: "Noemi è la sua pupilla, io sono il suo culo..". Come dire: so da dove vengo e so come finirà.

Sul piano processuale, in queste telefonate, ci sono cose piuttosto importanti. Soprattutto nella seconda. in cui Ruby racconta a Luca Risso di una sua lunga telefonata con il Cavaliere e in cui dice una frase rivelatoria: "Ai pm ho detto tante cose, perché ero davanti all'evidenza. Ma ne ho nascoste anche tantissime".

"Sanno che vado da Silvio". Nella prima telefonata (7 settembre 2010), Ruby parla con l'amica Grazia e le spiega che gli inquirenti, da quando è affidata a Lele Mora, non vogliono che vada in Sicilia "che veda mio padre... Hanno controllato il mio cellulare per togliere il numero di mio padre... Ma quello di mia madre lo ricordo a memoria". E Grazia, ingenua: "Ma quando trovano i numeri di Silvio e di (Emilio) Fede...". Ruby non si trattiene: "Ma non hai visto, non sai? Ho avuto 32 interrogatori con il pm Forno. Solo in due abbiamo parlato della mia famiglia". Negli altri, è chiaro, si è parlato molto delle serate di Arcore: "Adesso sanno che vado da Silvio, che conosco Silvio... Io gli ho detto che Silvio non sapeva che ero minorenne che gli ho detto che avevo 24 anni...". Ma nemmeno lei ha l'aria di crederci molto.

Ruby

"Lui è Gesù...". E' l'8 ottobre. Ruby ha appena avuto una lunga e rassicurante conversazione con "lui" e ne riferisce immediatamente al fidanzato Luca Risso. "Chi, lui? Lui il grande" chiede il giovanotto. "Lui... Gesù" taglia corto la ragazza e spiega che Berlusconi l'ha chiamata per sapere cosa aveva detto ai pm e per tranquillizzarla con le sue promesse. Ruby è stata chiarissima con Papi, ai limiti della sfrontatezza: "Ho detto tante cose, ma ne ho nascoste tantissime... Perché ero davanti all'evidenza e non potevo negare". Silvio l'ha tranquillizzata con un ragionamento che potremmo definire "avvolgente":

berlusconi-fede

1) Noi non siamo in pericolo, siamo in difficoltà;
2) Non sono preoccupato per me ma per te, per la tua reputazione;
3) Gente che parla male di me ce n'è sempre, ma si trova sempre chi, a pagamento, smentisce;
4) Io posso far tutto, come Gesù;
5) Tranquilla, manterrò la mia promessa (di coprirla d'or; ndr) devi solo aspettare fino al primo novembre.

In mezzo al discorso di Berlusconi ci sono le domande di Ruby. Chiare e precise: "Gli ho fatto la domanda che mi interessa di più. Gli ho detto che voglio uscirne con qualcosa. E' normale, mi ha risposto... Non si lasciano soccombere le persone quando il mare è in tempesta". E poi, dopo le complesse spiegazioni di lui, l'affondo di lei: "A me interessa che mantieni la promessa".

E qui si passa alle faccende pratiche: "Sei andata a prendere le cose che ti ho lasciato da Spinelli?" le ha detto lui. E lei spiega che è passata martedì e mercoledì, ma che una volta l'ufficio era già chiuso e l'altra il ragioniere non c'era. Poi aggiunge che sia Lele Mora (che l'ha in affidamento) che l'avvocato Giuliatti preferirebbero che non si facesse vedere a Milano e, meno che mai, nell'ufficio di Spinelli. "...Perché non so se sono controllata...". Allora "Papi" le ha detto di stringere i denti fino al primo novembre. Poi potrà "godere" di quanto promesso.

Berlusconi Fede

L'abilità dialettica e la grinta della fanciulla quasi commuovono Luca Risso: "Brava piccina... Brava... Così va bene".

E lei, lapidaria: "Gliel'ho detto chiaro, perché non ho peli sulla lingua. Gli ho detto che io posso passare per tutto quello che vuole: per prostituta o per pazza. L'importante è che ne esco con qualcosa...". E "Papi"? Papi, paterno, le ha detto: "...Non dovrai passare per pazza o prostituta... Io le promesse le mantengo...".

"Lei è la pupilla, io sono il culo...". Seguono due telefonate con l'amico Antonio Passaro. Uno che sa poco e ride molto. La prima è dell'8 settembre 2010. I due scherzano su come lei chiama Berlusconi: "Lo chiami zio? Lo chiami nonno?". "No, lo chiamo Papi". "Ah - fa lui - come la napoletana?". E qui Ruby sfiora la Storia: "...No, io sono un'altra cosa... Quella (Noemi; ndr...) era la pupilla... Io sono il culo...".

nicole minetti

L'altra risale al 15 dicembre, quando tutto è già emerso sui giornali e Berlusconi si è appena salvato in Parlamento grazie a Scilipoti, Calearo e Cesario. "Sono sempre stata una mosca bianca - dice Ruby - Sono una che fa la differenza". "Abbiamo visto la differenza che hai fatto - ride Antonio - A momenti cade il governo". "Ma poi lo zio si è salvato - spiega lei con termini un po' imprecisi (Ma un po' di educazione civica, a scuola, no?) - Ha passato le elezioni per tre punti (tradotto: ha ottenuto la fiducia per tre voti; ndr)... Io ho pregato tutti i giorni...". Antonio: "Altrimenti tenevi sulla coscienza tutto quell'ambaradan...". Ma a lei dell'ambaradan sulla coscienza non gliene potrebbe fregare di meno: "No.. no... E' che se non ci sta lui, io non mangio... Se se ne va, chi cazzo mangia più...". Lui ride: "...Detto proprio papale...". Lei chiosa: "Viva la sincerità". Sipario.

 


INDOVINELLI: LEI LO AMAVA, POI LUI C’È RICASCATO E L’HA TRADITA. ORA È FINITA. MA LEI HA FATTO DA GARANTE PER UN’AUTO CO

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Da "Oggi"

CUCCIARI EVA RICCOBONO

1 - RICCOBONO SFOGA LO STRESS IN PALESTRA
La sua trasmissione di divulgazione scientifica, Eva, non va granché bene. Forse anche per questo Eva Riccobono cerca di sfogare lo stress con qualche seduta in più in una palestra nei pressi di una delle vie dello shopping meneghino. Impossibile non notarla: arriva in taxi con un'aria imbronciatissima e già in tuta; si allena, poi si veste elegante e se ne va in taxi, con l'aria altrettanto imbronciata.

2 - NINA NON È MAI STATA COSÌ SERENA
Quasi non ci crede, Nina Moric. La tempesta che ha travolto il suo ex marito Fabrizio Corona e la di lui ex Belén Rodriguez non la sfiora neanche. E infatti domenica scorsa, mentre tutti inseguivano Emma e Belén, Nina se ne stava al Parco Sempione di Milano col figlio Carlos in skateboard e il fidanzato Pasquale Granata.

3 - UN PLACIDO «SÌ»
Alla vigilia del suo 66esimo compleanno Michele Placido è pronto alle seconde nozze con la compagna Federica Vincenti, da cui nel 2006 ha avuto il suo quinto figlio, Gabriele. Federica sarebbe stata avvistata al Comune di Roma tra le scartoffie delle pubblicazioni.

NINA MORIC AL BAGAGLINO BELEN E STEFANO DE MARTINO DOPO L INCIDENTE IN MOTO

4 - LA GEPPY CONTESA
Dopo l'annuncio del probabile divorzio da La7, dato dalla stessa emittente, per Geppy Cucciari si apre un'asta televisiva che promette scintille. Giancarlo Leone, direttore dell'Intrattenimento Rai, le ha aperto le porte di viale Mazzini. «Seguiamo con attenzione la vicenda. È un personaggio interessante, ha un profilo da Rai 2», ha detto. Ma voci informate sostengono che anche Mediaset avrebbe messo gli occhi sulla conduttrice di G-Day, perfetta per contribuire al rilancio di Italia 1. La comica sarda, intanto, se la ride: in poche ore è diventata la regina del mercato televisivo.

5 - INDOVINA CHI:
LEI GARANTISCE, LUI NO
Lei lo amava, progettavano casa e bimbi. Poi lui c'è ricascato e l'ha tradita. È finita, ora. Peccato che proprio prima dell'implosione lei gli avesse fatto da garante per l'acquisto di un'auto molto costosa.

LUI NON FUMA (LE SUE)
Il conduttore accanito fumatore non compra mai il pacchetto. Lui, braccino-corto, le scrocca sempre agli addetti ai lavori.

MICHELE PLACIDO E FEDERICA VINCENTIFABRIZIO CORONA

RAPPORTI NON MISTERIOSI
Che tra le due co-conduttrici i rapporti siano pessimi non è un mistero proprio per nessuno.

TIRA E MOLLA PER SOLDI
L'attore molla la serie che negli ultimi anni lo ha fatto spopolare. Anzi no, rimane nel cast. No, va via. Va bene, rimane. La verità? Vuole ridiscutere il cachet, ma in tempi di crisi, si sa, spuntare un aumento è cosa complicata.

CONSIGLI DI CORTE
Sciupafemmine esperto, aveva consigliato alla collega di mollare il fidanzato. Lei lo ha fatto, ma non per lui...

 

 

C'E' UNA DEPUTATA PIDIELLINA CHE SI VEDE MOLTO MENO: VOCI LA VOGLIONO IN DOLCE ATTESA. ATTESA DI CHI? AH, SAPERLO

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Bigador per Dagospia

1 - Gira questa piccola voce: che Crosetto si sia rotto le balle e sia pronto a lasciare la politica! Una sorte di depressione da Montecitorio. Povero on. Shrek!

CROSETTO IN SMART

2 - La ricandidatura di SempreDuro? Decisa dentro le amate mura casalinghe, spinto dai suoi fedelissimi per "non darla vinta a quello (Bob Maroni)" e "tenere uniti i nostri". Che sono ancora tanti. E avvelenati.

FLAVIO TOSI

3 - Chi boccia SempreDuro è Tosi. Che ricandida Bob. Caro Flavio, attento ai dossier...

4 - L'Idv esulta "altro che Grillo". Oggi sono riusciti a mandare sotto il Governo al Senato. Con l'aiuto di Lega e Pdl. "E ora qual e' l'acronimo alfabetico?" ridono...

5 - Stelle crescenti. Di nome fa Antonio, di cognome Catricala'. E vi assicuro, conta piu' di quanto possiate immaginare. "Molto piu' di qualche caprone di antica data", ci racconta un deputato angosciato. Sara' vero?

ROBERTO MARONI

6 - Vannino Chiti sostituisce Rosi Badante Mauro. Ma voi avete mai visto il buon Vannino infuriato? No!!! E' peggio, molto peggio della Nera Mamma Ebe. Incontenibile. Della serie: e chi l'avrebbe mai detto! Una prova? Andate a contare quanti addetti stampa ha cambiato.

Antonio Di Pietro

7 - C'e' una deputata pidiellina che si vede molto meno. Ma assai. Per carita', non ha mai dato un gran contributo alla causa, ma cosi e' troppo! Voci, pero', la vogliono in dolce attesa. Attesa di chi? Ah, saperlo...

8 - "Se andiamo avanti cosi conteremo sempre meno. Sempre meno!". Matteoli e' tanto angosciato.

9 - Si parla di un nuovo imminente ritocchino per la Minetti. Sia ben chiaro, nulla di invasivo, e' estate e certe cose si vedono. Nel caso...

 

 

FRECCERO TALKS! “AD ARCORE NON SI DORMIVA MAI E BERLUSCONI CONTROLLAVA OGNI SOSPIRO” - “AMMIRO DE FILIPPI E D’AGOSTINO

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Dall'intervista di Malcom Pagani per "GQ"

«Ad Arcore non si dormiva mai e Berlusconi controllava ogni sospiro. Se non correva da Veronica alle tre di notte, teneva marziali riunioni in cucina. Si lamentava dell'orario di programmazione di Hazzard, il telefilm preferito da suo figlio Piersilvio, allora detto Dudi. Alla parete c'era un frigo magnifico. Tre metri d'altezza. Assolutamente vuoto. Avevo fame e nei comparti incontravo solo gelati di immonda qualità».

Silvio BerlusconiCARLO FRECCERO

Carlo Freccero, l'invenzione della tv, la storia dell'educatrice nazionale. Lei vide nascere Canale 5.
«Si chiamava Telemilano. Un caro amico mi fece avere un incarico. Stilare le schede di 500 film. Genere, autori, attori di riferimento. Berlusconi rimase stupefatto: "Perché non collaboriamo?"».

E con Berlusconi come fu?
«Il Palazzo dei cigni, per dirla con Augè, era un non luogo. In una stanzetta, con 4 persone, tormentavamo lo spettatore medio a campione. Dieci telefonate al minuto: "Cosa vede?", "Perché?". Sezionando gusti e tendenze, capii una cosa fondamentale».

Quale?
«Che il mio punto di vista risultava ininfluente e la maggioranza non era un disvalore. La tv commerciale aveva le sue regole e doveva concentrarsi sulla quantità. Stabilimmo cosa facesse audience».

Berlusconi era spiritoso?
«Trascinante. Nell'81 andando a Roma aveva già pianificato il futuro: "Carlo, voglio superare la Rai". Con Silvio c'è un non detto che forse va svelato».

Sveli.
«Lui è stato il mio biglietto della lotteria. Il mio Superenalotto».

Maria DeFilippi

Era ossessionato dalla riuscita?
«24 ore su 24. Se si arrabbiava, chiamava per farmi il culo all'alba. La tv è come E.R, un pronto soccorso sempre aperto e l'aspirazione di Silvio era la Febbre del sabato sera. L'orgia, il liberismo, l'individualismo. Un'onda che sarebbe stato patetico contrastare».

EMILIO FEDE IN TV

Oggi sembra agonizzare.
«È finita in polvere, in frantumi, perché il medium, come capitava negli Anni 80, non puoi dominarlo, ma solo ascoltarlo. E nel 2012, manca la fantasia. La tv è brutta perché per avere una funzione deve essere vitale. Qui tutti vogliono mettere il preservativo all'anticonformismo e la vitalità è sepolta».

A proposito di polvere, girava tanta cocaina in tv?
«Negli Anni 80, a Mediaset, tantissima. Si ricercava la performance totale, l'immedesimazione. A Rai due invece poca. C'era solo un noto comico, un imitatore, totalmente schiavo. La coca illudeva. Lampo effimero, scintilla destinata a spegnersi».

Perché?
«In tv per vincere non basta fare i 100 metri. Su quella distanza la coca ti fa trionfare, ma ai diecimila, il vero traguardo, ti fa arrivare ultimo».

A Rai due, da direttore, rimase 6 anni.
«Siciliano mi permise di fare cose incredibili. Fazio, Luttazzi, Guzzanti. Il Vajont di Paolini, 16 per cento».

FOTO - BRUNO OLIVIERO -

Amori più in la' di Paolini?
«Mi piacciono gli sconfitti, prenda Emilio Fede. Un'opera drammatica. Oggi, schiacciato, rivede la sua vita. Il miei nemici sono altri. Letta e Confalonieri. Radicali, spietati. Berja e Surloff, ecco».

Fenomeni contemporanei?
«Maria De Filippi è il mio Censis. Se la vedo capisco cos'è l'Italia e l'Italia arretrata e disperata, garantisco, non è la Bocconi. De Filippi ne radiografa le miserie con rara perizia. Un altro che ammiro è D'Agostino».

Roberto D'Agostino?
«La gente evolve, cambia e voi giornalisti, soldati di un esercito in rotta, non lo capite. Cristallizzare le biografie è una forma di razzismo. L'ex re del gossip ha intuito che l'unico pettegolezzo che conti è quello economico e la storia di Dagospia è emblematica. Un sito nato sull'infotainment trasformato in pura controinformazione. Leggere che fosse alla mercè di Bisignani mi sembrò ridicolo. Ignobile».

Lei è direttore di Rai 4. Un giorno defini la collocazione "uno scantinato". "Come vedere Kakà con la maglia dell'Avellino" chiosò.
«È niente, una goccia irrilevante».

EMILIO FEDE

Come è potuto succedere?
«Semplice. Lo spartiacque fu la protervia dell'editto bulgaro. La tv morì allora e con lei, anche il Berlusconi liberale. Smise i panni dell'editore e si vestì da ministro dell'informazione. I media si autocensurarono e l'obbedienza diventò la cifra del merito. Una cosa grave. Con le debite proporzioni, l'editto somigliò al pestaggio impunito della scuola Diaz».

GQ--COVER

Nel luglio del 2001 lei aveva 54 anni.
«Ad agosto saranno 65. Non ci penso mai. Ho l'otite e ancora qualche chance di giocare».

Dove?
«Dove vorrà il cielo. Ho un'estetica. Non voglio finire in un verso di Jacques Brel. "Molto rivoluzionario in gioventù e porco in vecchiaia". Laido, terzista o peggio ancora, pelato».

 

NERI MARCORÈ: “NON HO PRESO PARTE AL FILM DI ALLEN, PERTANTO NON POSSO ESSERE STATO TAGLIATO”

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Riceviamo e pubblichiamo:

NERI MARCORE

Lettera 1
Gentilissimi,
mi permetto di segnalarVi che avete preso e riportato una notizia errata: non ho mai preso parte al film di Allen, pertanto non posso essere stato tagliato. Vero è che mi avevano proposto un piccolo ruolo, tecnicamente parlando una posa, ma ho rifiutato la proposta. La casting per l'Italia Beatrice Kruger può darVene conferma.
Se sarete così gentili da rettificare l'articolo Ve ne sarò grato.
Distinti saluti.
Neri Marcorè

Lettera 2
Nella civilissima America un ragazzo arrestato per droga viene " dimenticato " in galera per 5 giorni è stato costretto a bere la sua urina nella civilissima America giustiziato dopo 37 anni di galera un povero cristo...

Lettera 3
Caro Dago, al ballottaggio delle elezioni francesi Sarkozy senza Le Pen non fa Un Caz.
Stefano

Lettera 4
Caro Dago, speriamo che non sia "Spending review, spendo io risparmi tu".
P.K.

Lettera 5
A quanto pare Obama è partito alla grande con i saldissimi di fine mandato: BARACK-KONY !!!
Little Tonno

Lettera 6
Caro Dago, perché Travaglio si lamenta se con Grillo vengono usati gli stessi metodi che lui ha usato con Berlusconi?
R.B.

Nicolas Sarkozy

Lettera 7
Caro Dago, l'ultima trovata governativa quella dell' invito web "..cittadini, segnalateci via internet gli sprechi.." sembra provenire dal paleolitico della gestione industriale, la famosa e patetica cassetta dei suggerimenti che nell'intenzione della politica del personale, nelle grandi aziende anni settanta, doveva rappresentare la collaborazione con maestranze riottose e sindacalizzate.
Sembra una vera e propria presa per i fondelli. Come dire "..ragazzi se non ci date una mano non sappiamo da dove cominciare..".
Non avrebbero fatto meglio a chiedere ai cittadini dove non tagliare?
Max

Lettera 8
Giuliano Amato "commissario" per la riforma del finanziamento pubblico ai partiti. Ecco, adesso ci manca solo di vedere un ex-banchiere Ministro dello Sviluppo Economico, oppure un Avvocato dei poteri forti come Ministro della Giustizia. Magari, per assurdo, un ex-funzionario di Goldman Sachs come Presidente del Consiglio.
Meno male che siamo in Italia, altrimenti penserei davvero che ci stanno prendendo tutti per il culo. E senza vergognarsi neanche un po'...
Tobia.

Lettera 9
Dago, ti volevo dire che Umberto, quello di Roma ladrona, si sacrifica un'altra volta con le testuali parole " me tocca de ricandidamme pecche' mo chiede agggente". In poche parole Lega e' sempre in prima fila quando si tratta di lotta, si' ma anche de governo, de sottogoverno e de paraculi con poca attitudine al lavoro.
Un abbraccio .
Lo scrondo

MARCO TRAVAGLIO

Lettera 10
Caro Dago,
Ma quelli della Lavazza si saranno resi conto che gli spot pubblicitari con protagonista tale Brignano ( comico per mancanza di prove) sono orrendi?
Sono ridicoli,non fanno ridere,anzi un invito a cambiare prodotto con quell'odioso ammmmmmazzzzzzaaaa quanto eee' bonnnnnooo scandito con il tipico accentaccio da semianalfabeta pecoreccio e cafone

Poi vi raccomando la battuta finale... Lei non ha le ali....ah Fausto Leali !!!!! roba da rinchiudere all'Asinara il genio che che partorito tale aborto
A me il caffe' Lavazza piace ma sto seriamente pensando di cambiare prodotto ,perche' ogni volta che tento di prepare una tazza ho il faccione del Brignano che mi fissa con sguardo ebete da triglia lessa e mi toglie la voglia.
A ridatece Bonolis/Laurenti.
Roberto

Lettera 11
Dago dahling, ti ho visto su RAI5 (30/04/12). Non mi perdo in ovvi complimenti. Mi sei sembrato meno ospodaro valacco del solito, ma romanocentrico più che mai. Il Piper di Roma del 1968 m'ha fatto venir fuori ricordi archeologici di quando facevo l'"alienata" (poche volte anche al Piper) per seguire la moda lanciata da Antonioni. E cercavo di leggere Nathalie Serraute su consiglio di Moravia. Se non era per Villaggio & la corazzata Potemkin, forse sarai ancora schiava di chi sa quali e quanti "diktat" sinceramente democratici. E dovrei farmi una colpa se al "Finnegans Wake" di Joyce preferisco un grande libro "filosofico" come "Memorie d'una maitresse americana" di Nell Kimball. Buon lavoro.
Natalie Paav

BEPPE GRILLO STRABUZZA GLI OCCHI

Lettera 12
Caro Dago,
per favore, glielo puoi chiedere tu ad Alemanno come mai sulla Casilina, nel tratto della linea C già costruito e che corre all'aperto ma delimitato da vetri a mò di galleria, restano sempre accese le luci tutta notte anche se detta linea non è ancora in funzione ? Non è che queste luci si potrebbero spegnere, facendo risparmiare qualche soldino alle casse comunali e ai cittadini romani ?
Recondite Armonie

Lettera 13
Avevano invocato la pulizia nella Lega a colpi di ramazza, ora Bossi si ricandida segretario? ... quando si tratta di scopare, Bossi non molla: sempre capolista!.

Lettera 14
Caro Dago,
nel silenzio dei partiti che appaggiano l'attuale governo tecnico, si tanno registrando, a livello governativo, scelte quasi al limite della comicità. Prima grande risalto all'incarico del
ministro GIarda, massimo esperto della "Spending review", poi arrivano i commissari Bondi, Giavazzi e Amato per tagliare le spese della finanza pubblica. Evidentememnte i professori che ci goverano vivono sulla luna: bravi a tassrci, ma per i tagli c'è grande confusione.

Non si capisce nel frattempo perchè non si tagliano gli enti inutili, vedi province, gli sperperi a tutti i livelli e i privilegi a tutti i livelli. Sono cose ripetute ma evidentemente questi tecnici sono condizianati a dismisura dai politici, che, nel frattempo, dietro le quinte applicano il detto:"Cambiare tutto, purchè nulla cambi". Cordiali saluti. Giovanni Attinà

GIULIANO AMATO

Lettera 15
Caro Dago,
E se l'erede (illegittimo) di Berlusconi fosse Grillo? Certo che il puzzone farebbe meglio a puntare su di lui piuttosto che su bellachioma. Restano da chiarire due punti: è vero che Grillo era presente sul Britannia in qualità di comico? Quali sono i suoi rapporti con l'enturage di Soros? Oggi come oggi il presunto comico puzza da un miglio di rivoluzione colorata.
Saluti,
Dott. Giulio Curatella

Lettera 16
Caro Dago, e' noto che il nosocomio di Tivoli non dispone, come nel caso Belen, di un reparto di chirurgia della farfallina.
Saluti Labond

ENRICO BRIGNANO

Lettera 17
Come tecnico della "Spending review" andrebbe benissimo qualunque madre di famiglia col marito disoccupato. Che ne sanno Monti & co.?
GCdM

Lettera 18
Belsito-Trota-Rosy Mauro-Calderoli. Lavitola-Tarantini-Bergamini-Bondi.
Ai nomi degli esponenti- autorevoli, stimati e onesti- dei "cerchi magici" (O tragici ? O comici ?) del senatùr e del Cavaliere, occorre proprio aggiungere, e sorbirsi, le forbite analisi di politologi, pur autorevoli,come Pigi Battista e Giulianone Ferrara, per comprendere le ragioni della crisi della "santa (nchè)" alleanza?

Quella tra Bossi e Berlusconi che, per più di 2 lustri, ha governato, a sua insaputa, il Paese.E adesso B. and B., tra la comprensibile costernazione di Maroni e Alfano,pur di tornare, carichi di anni e di Viagra, sarebbero disposti a scalare il.....Monti....Napolitano.Evidentemente, il barbaro di Gemonio e il Sultano di Arcore si sono convinti che comandare, se non meglio, è, quasi, uguale a fottere...
Un cordiale saluto.
pietro mancini

Lettera 19
Gentile redazione di Dagospia,
ho visto le immagini del "solito" concerto del 1° Maggio tenutosi a Roma.
Io lo considero una cerimonia penosa, stantìa e sopravvissuta a se stessa.
Sul palco: una molteplicita' di artisti e di gruppi musicali mediocri per i quali questo concerto è l'unica occasione di cantare davanti ad un po' di pubblico.
Nel pubblico: gruppi di sfaccendati venuti a scroccare una gita fuori porta...
Che tristezza!
Condoglianze all'Italia e a noi Italiani tutti.
Il samurai.

GIULIANO AMATO GIANNI ALEMANNO

Lettera 20
la dimostrazione della buona fede di questi tecnici verrà dalla revisione della spesa pubblica. da tagliare ci sono montagne intere di sprechi, e non i ridicoli 4 miliardi annunciati. un anglosassone qualunque avrebbe quello che chiamano un " field day " a tagliare le spese dello Stato ed enti locali italiani . e poi ci sono grandi patrimoni immobiliari pubblici da vendere. e non osino tagliare la spesa sociale. se la procedura sarà impostata seriamente cominceranno ad urlare quelle persone che si sono fatte ricche a scapito della intera società italiana. e quello sarà il vero banco di prova dell'Italia intera. La comunità europea, composta da paesi ns. concorrenti, nonchè clienti e fornitori, ci sta a guardare. io credo che se la spesa pubblica sarà seriamente razionalizzate, molti politici scompariranno nell'anonimato.

ENRICO BONDI

Lettera 21
la partitocrazia, i grandi burocrati delloo stato, insomma tutti quelli che da sempre si avvalgono dei privilegi del sistema partitocratico hanno paura che la pacchia stia pe finire. spero che i grillini non si dilanino tra loro all'indomani di una possibile vittoria elettorale la casta di fronte allo spauracchio della perdita dei propri privilegi le tentera' tutte non mi stupisce che i sommi sacerdoti della partitocrazia tentino di mettere in guardia gli italiani dal rischio grillo il vero rischio sono loro !!!!!!!!
giuseppe

Lettera 22
Gentile direttore, mi fa molto piacere che il governo Monti abbia nominato Amato, Bondi e Giavazzi per ridurre le spese, ma questo è il "nuovo" che avanza? Questi sono i "giovani" che dovrebbero cambaire le cose? Sinceramente con le pensioni che prendono se ne possono anche stare a casa e fare i nonni ed occuparsi d giardinaggio e scrivere libri... Insieme quanti anni fanno? In più è possibile che questo governo aveva bisogno di loro? I singoli ministri da soli non potevano farlo? Eppoi, tranne della Fornero che siamo
eruditi giornalmente (ahimè), gli altri che fanno? Scaldano le scrivanie?

Francesco Giavazzi

Eppoi, quanto agli sprechi, fatevi un giretto a Roma in piazza Santa Maria in Aquiro (storcia piazza tra Camera e Senato), l'ex convento della ononima chiesa è stato destinato alla Camera dei Deputati o Senato in questi giorni appena aperta la sede dopo 10 anni circa di lavori.... C'era bisogno di questo?

Poi. Andate poco più avanti, in piazza Toniolo. Altro palazzo del centro i cui lavori sono in atto da 5 anni la cui prima destinazione era per il Senato..... (c'era bisogno anche di questo in questo momento in cui si affama la gente con le tasse?). Non contenti di ciò i negozianti vociferano ora che il palazzo suddetto potrebbe anche andare per la biblioteca della Regione Lazio..... Evviva gli sprechi! E loro signori non tagliano nulla per loro? Italiani svegliatevi! Anonima tedesca.

 

UN BOUQUET DI PASSITO - LA BELLA CAROLE OMAGGIATA DA UN INDIGERIBILE CENONE ALL’HOTEL MAJESTIC

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Foto di Mario Pizzi da Zagarolo
Massimiliano Lazzari per "Il Messaggero"

VERONICA LICASTRO E FRANCESCA LO SCHIAVO WALTER GALLENI FILIPPO LA MANTIA CAMILLA MORABITO


Una serata con il gusto delle star. È proprio il caso di dirlo, vista la raffinata cena per gourmet di ieri sera in onore della bellissima Carole Bouquet.
Un omaggio che le ha voluto fare lo chef Filippo La Mantia nel suo ristorante, abbinando un piatto ad ogni annata dell'ottimo passito di Pantelleria che produce l'attrice francese.

Per rendere ancora più prezioso questo omaggio culinario, La Mantia ha chiamato l'amico e collega Davide Oldani, stimatissimo chef milanese ed a quattro mani hanno proposto rispettivamente: arancino mantecato al passito di Pantelleria e bottarga di tonno, gnocchi arrostiti e soffiati con asparagi e mela piccante, impanata di pesce spada e insalatina pantesca, vellutata fredda di ricotta, fragole e sorbetto di basilico.

RISTORANTE RICCARDO E ALESSANDRA VIOLANTE

È stata anche l'occasione per consegnare un prezioso omaggio di una famosa griffe di orologi molto legata al Cinema alla Bouquet, ma anche ad altri illustri ospiti come il premio Oscar Francesca Lo Schiavo e Gianni Letta.

Tra i presenti c'erano anche Alessio Vinci, Antonio Martusciello con la moglie Valeria Nicastro, il presidente Medusa Carlo Rossella, il giornalista Antonello Sarno, lo chef Gianfranco Vissani, Scilla Craxi, Francesco De Lorenzo. Dopo il debutto di Muti al teatro dell'Opera sono arrivati tanti altri ospiti come Camilla Morabito, Gabriella Alemanno, l'imprenditore Antonio Romano, Marisa e Mario Stirpe.

LA MANTIA LETTA MORABITO

 

ISABELLA VOTINO

 

LO SCARPARO NON VUOLE UN “BACIA PANTOFOLE” COME AD RCS, E ANNUNCIA NUOVI ACQUISTI DI AZIONI - SCOTT JOVANE IN POLE

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1 - RCS: DELLA VALLE, SERVONO MANAGER BRAVI NON BACIA PANTOFOLE
(ANSA) - Alla guida di Rcs servono "manager bravi, con una visione internazionale, che vogliano essere apprezzati per il lavoro fatto e non per il bacio della pantofola. Che poi si sente parlare di Mediobanca e la gente si impressiona un po'...". Lo ha detto Diego Della Valle a proposito del processo di identificazione del nuovo a.d del gruppo. Il patron della Tod's ha anche fatto un riferimento sibillino ad altre vicende per le quali si è detto "preoccupato": per "altre questioni che vediamo in giro - ha detto -, che una volta, quelli che io chiamo vecchi marpioni, erano molto più bravi a condirle".

DELLA VALLE

Della Valle ha sottolineato quindi l'importanza di una scelta fatta in fretta. "Speriamo che il nuovo A.d sia bravo", ha detto spiegando che per quanto presto arrivi, con anche "un presidente che è stato appena nominato, che è una persona seria ma non conosce l'azienda", "ci impiegherà un anno a capire qualcosa". Ma "forse - ha aggiunto - si tratta di fare ragionamenti un po' più articolati, però tipici di chi investe denaro nelle aziende ed è abituato a farle funzionare e non di piccolo cabotaggio" come quando si va "a vedere dove si può mettere il cappello, in questo caso sul Corriere della Sera".

FERRUCCCIO DE BORTOLI ANTONELLO PERRICONE AD RCS

"Un'azienda perché sia veramente libera, non basta la libertà di chi ci lavora, ci vuole anche la libertà e l'indipendenza dei propri bilanci". Con la scelta dell'a.d di Rcs "é stata fatta una brutta frittata che non ha soddisfatto nessuno e anche chi l'ha messa in piedi se potesse tornare indietro lo farebbe immediatamente". "Speriamo che arrivi qualcuno e che soprattutto operi nell'interesse degli azionisti", ha aggiunto Della Valle augurandosi quindi che nel nuovo Cda - "composto da persone di qualità, ma ci sono pochi indipendenti" -, i consiglieri "dimostrino di essere indipendenti nel lavoro che faranno".

ANTONELLO PERRICONE AD RCS

Il nuovo A.d di Rcs MediaGroup, ha dichiarato poi Della Valle, non dovrà interferire con la gestione editoriale del Corriere della Sera, dove comunque i giornalisti "non sono mai stati liberi come ora". "Auguriamoci - ha detto l'imprenditore marchigiano - che nessuno cerchi di dare fastidio alla gestione editoriale della Rizzoli, soprattutto al Corriere della Sera, perché sarebbe un fatto grave. Io ritengo che i giornalisti e il direttore del Corriere non siano mai stati liberi come ora. Lo sono stati anche in passato, per quanto mi riguarda, ma credo che oggi abbiano la sicurezza di poter fare il loro mestiere perché gli interlocutori sono vari e non più compattabili in un sistema come una volta".

PIERGAETANO MARCHETTI PAOLO MIELI


2 - RCS: DELLA VALLE, HO IMPRESSIONE CHE PATTO NON ESISTA PROPRIO PIU'
Radiocor - 'La mia precisa impressione e' che il Patto non esista proprio piu'. Ho assistito all'ultima riunione ad un malumore forte, anche da parte di persone che per quieto vivere non lo dicono ed eviteranno di dirlo per un po'. Pero' di fatto non c'e' piu''. Cosi' Diego Della Valle, socio di Rcs al 5,4%, in merito al destino del sindacato di Rcs. Sulla possibilita' che altri soci escano dal capitale, l'imprenditore ha detto: 'Ho sentito dire questa cosa da Perissinotto ma l'ho sentita anche da molte altre persone, anche se oggi, ovviamente per correttezza, si espongono il meno possibile'.

Della Valle ha poi aggiunto: 'Speriamo che trovino in fretta l'amministratore delegato e che sia anche bravo. Io un nome ce l'avevo ed era quello di Perricone (attuale a.d. in uscita, ndr), ma credo che dovranno svegliarsi, l'azienda non puo' rimanere senza guida'. Della Valle anche espresso l'intenzione di volere crescere ulteriormente nel capitale della societa' che controlla il Corriere della Sera affermando: 'Sono un grande azionista e ho intenzione di crescere ancora, e' importante che il gruppo sia ben gestito'. A chi gli chiedeva i tempi dell'ulteriore crescita, Della Valle ha risposto che avverra' 'nel breve termine'.

Angelo Provasoli


3 - RCS: CHIUDE IN FORTE AUMENTO IN PIAZZA AFFARI, +5%
(ANSA) - Giornata molto positiva per Rcs in Borsa dopo le parole di Diego Della Valle che, tra l'altro, ha annunciato di voler crescere ancora nella quota azionaria: il titolo, dopo un passaggio in asta di volatilità, è salito del 5,59% finale a 0,699 euro, in una seduta nella quale gli indici generali di PIazza Affari hanno ceduto oltre il 2%. Poco significativi gli scambi (1,4 milioni) in rapporto al capitale sociale (si tratta dello 0,2%), in quanto il 'flottante' in Borsa del titolo è assai ridotto, ma si tratta comunque di un livello doppio rispetto alla media quotidiana dell'ultimo mese di Piazza Affari.


4 - RCS, VERSO SOLUZIONE PONTE CON STILLI
Nicola Di Molfetta per www.economiaweb.it

È il Diego furioso l'animatore dell'assemblea annuale degli azionisti Rcs Media Group, società editoriale che pubblica, fra le altre cose, il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport. Della Valle, dopo avere abbandonato il patto di sindacato lo scorso 4 aprile, non ha mancato di sfruttare la ribalta dell'assise plenaria dei soci di via Solferino per tornare a sferzare il "salotto buono" della finanza. A cominciare dall'argomento del giorno: il nuovo amministratore delegato.

Sul tema, l'assemblea non sembra in grado di sciogliere alcun nodo. E quindi, secondo quanto appreso da Economiaweb.it, si va verso l'interim a Riccardo Stilli, attuale direttore finanziario del gruppo e vicedirettore generale.

PIETRO SCOTT JOVANE

LA SOLUZIONE PONTE CON STILLI DIRETTORE GENERALE.

Secondo quanto Economiaweb.it ha appreso, la decisione presa dal nuovo vertice di Rcs è quella di conferire all'attuale direttore finanziario, Riccardo Stilli, l'incarico di direttore generale affidandogli una sorta di incarico ad interim sulla gestione della casa editrice, almeno fino a quando non sarà individuato il nome giusto per la carica di amministratore delegato.

UFFICIALIZZATI I NOMI DEL NUOVO CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE.

Intanto, sono stati ufficialmente nominati nel consiglio d'amministrazione (cda) di Rcs MediaGroup i consiglieri espressione della nuova governance decisa dal patto di sindacato a inizio aprile. L'assemblea degli azionisti ha nominato un cda a 12 componenti in cui figurano Angelo Provasoli, che secondo le attese verrà nominato presidente dal board in corso. Sono stati eletti, poi, Umberto Ambrosoli, Roland Berger, Andrea Campanini Bonomi, Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti (presidente uscente), Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Angelo Provasoli e Giuseppe Vita. Per le minoranze entra Giuseppe Rotelli. Il dodicesimo consigliere secondo le attese sarà il nuovo amministratore delegato.

LUCA CALLEGARI E PIETRO SCOTT JOVANE


5 - RCS: SCOTT JOVANE IN POLE PER LA POLTRONA DI A.D. (MI.FI.)
MF-DJ)--In cima alla lista dei candidati per il ruolo di a.d. Di Rcs Mediagroup ci sarebbe Pietro Scott Jovane, attuale ad di Microsoft Italia.

E' quanto ha appreso da MF-Milano Finanza. Gli altri candidati che hanno superato le diverse fasi della selezione sarebbero Andrea Zappia (al vertice della pay tv satellitare Sky Italia), Stefano Sala (ceo del centro media GroupM, gruppo Wpp), Giulio Lattanzi (attuale direttore generale di Rcs Quotidiani) e Giuseppe Cerbone (attuale ad e dg dell'Ansa). Ma e' proprio sul nome di Jovane che si sarebbe trovata la quadratura del cerchio a cavallo della settimana. Il manager della Microsoft, nato a Cambridge (Massachusetts, Usa) il 27 settembre 1968, per le competenze maturate e la vocazione internazionale avrebbe messo d'accordo sia i grandi elettori del patto Rcs sia alcuni importanti azionisti.

int06 giovanni bazoli

A partire dal presidente di Mediobanca Renato Pagliaro che ha condiviso la candidatura di Jovane con il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, e il presidente della Fiat, John Elkann. Inoltre, il nome dell'amministratore delegato di Microsoft Italia avrebbe trovato la piena condivisione di Giuseppe Rotelli, principale azionista singolo del gruppo di Via Rizzoli con il 16,55% ancorche' fuori dal patto di sindacato.

alberto nagel renato pagliaro LaStampa

A pochi giorni dalla scadenza di mercoledi' 2 maggio, giorno di convocazione dell'assemblea per l'approvazione del bilancio 2011 (chiuso con una perdita di 322 milioni) e della nomina del nuovo consiglio d'amministrazione, pare che i dubbi sul futuro top manager dell'azienda siano stati fugati. Dopo un mese di intense ricerche e di valutazioni di curricula di manager di mezza Italia, sarebbe stata stilata una short list di cinque nomi nella quale compaiono manager dal consolidato backround professionale.


6 - RCS: PAOLO MERLONI;OGGI NO NUOVO A.D,VOGLIAMO SCEGLIERE BENE
(ANSA) - "Oggi non c'é. Vogliamo scegliere bene" il nuovo amministratore delegato di Rcs MediaGroup. Lo ha detto Paolo Merloni, consigliere del gruppo del Corriere della Sera, tra i pochi componenti del vecchio board riproposti nella lista di maggioranza per una conferma in Cda. Merloni è stato avvicinato all'ingresso dell'assemblea degli azionisti Rcs.

John Elkann

7 - RCS: MARCHETTI, CORRETTO A.D SIA IDENTIFICATO DA NUOVO CDA
(ANSA) - "Mi sembra corretto che venga identificato dal nuovo Cda": Lo ha detto il presidente uscente di Rcs MediaGroup Piergaetano Marchetti parlando del processo di individuazione del nuovo amministratore delegato della società. "E' più facile che ci sia una rosa di nomi su cui il Cda scegliera". Secondo la lista presentata dal patto di sindacato é atteso che Marchetti venga confermato oggi dall'assemblea dei soci in Cda.

8 - RCS: PERRICONE, IN 3 MESI PUBBLICITA' ITALIA MEGLIO MERCATO
(ANSA) - Rcs MediaGroup ha visto nel primo trimestre una raccolta pubblicitaria in Italia "decisamente migliore rispetto alla concorrenza" con un margine operativo lordo che, nonostante il difficile quadro congiunturale, sarà non troppo dissimile sia dai propri obiettivi, sia dal Mol del primo trimestre dello scorso anno. Lo ha detto l'a.d uscente Antonello Perricone nel corso dell'assemblea degli azionisti.

Umberto Ambrosoli

"Non è ancora il tempo di parlare di trimestrale, che sarà esaminata a metà maggio dal Cda - ha detto Perricone -. Quello che oggi possiamo dire è, che in base ai dati in nostro possesso per quel che riguarda la pubblicità, credo che i dati Rcs in Italia siano decisamente migliori rispetto alla concorrenza e questo dovrebbe consentirci, pur in presenza di un calo dei ricavi pubblicitari, di avvicinare il risultato di ebitda non solo rispetto a quello previsto ma anche a quello dell'anno precedente, grazie alla continua azione sui costi, che in Spagna si è dovuto ulteriormente portare avanti con dei nuovi piani di interventi".

carlo pesenti

 

 

NAGEL: “OK ALL’ANTITRUST, VENDEREMO QUOTE IN FONSAI E UNIPOL DOPO LA FUSIONE” - PIAZZA AFFARI (-2,6%) - SPREAD 392

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1 - FONSAI:NAGEL A ANTITRUST,OK VENDITA QUOTE,ANCHE UNIPOL
(ANSA) - "Abbiamo dato disponibilità a sterilizzare e a vendere nei tempi convenuti con l'Autorità ogni partecipazione in Fonsai e Unipol che derivasse dalla fusione". Lo ha detto l'a.d. di Mediobanca, Alberto Nagel, all'uscita di un incontro con l'Antitrust.

Alberto Nagel e Renato Pagliaro

2 - UNIPOL-FONSAI: CIMBRI INCONTRA ANTITRUST, 'AVANTI IN TEMPI RAPIDI'
Radiocor - 'Siamo confidenti si possa procedere celermente'. Carlo Cimbri, amministratore delegato di Unipol, appare fiducioso sull'operazione con Fo nsai al termine dell'audizione, durata circa un'ora e mezza, con i vertici dell'Antitrust. 'E' nostra intenzione collaborare e assumere tutti gli impegni che saranno giudicati necessari' aggiunge il top manager del gruppo assicurativo.

CARLO CIMBRI

3 - LIGRESTI: PER OK A PIANO BANCHE ESCUTONO AZIONI PREMAFIN E QUOTE FONDI
Radiocor - Nella bozza del piano di ristrutturazione del debito di Sinergia e Imco e' previsto che le banche creditrici escutano i titoli Premafin gia' in pegno. Inoltre, secondo quanto appreso, gli istituti diventerebbero proprietari anche delle quote dei fondi di investimento detenute dalle due holding della famiglia Ligresti. Il controvalore delle azioni Premafin e delle quote dei fondi ammonta complessivamente a 71,5 milioni di euro. Le banche hanno in pegno il 20,005% del capitale di Premafin.

4 - LIGRESTI: SINERGIA E IMCO, BANCHE DISPONIBILI A OK RISTRUTTURAZIONE
Radiocor - Le banche creditrici di Sinergia e Imco sarebbero pronte a sottoscrivere un accordo per la ristrutturazione del debito che ammonta a ci rca 400 milioni di euro. La volonta' degli istituti sarebbe emersa nel corso delle udienze di questo pomeriggio al tribunale di Milano per la discussione della istanza di fallimento depositata dal pm Luigi Orsi nei confronti delle due holding della famiglia Ligresti.

Giulia Paolo Jonella e Salvatore Ligresti

Le banche che hanno manifestato la disponibilita' al piano di salvataggio, stando a quanto appreso, sono Unicredit, Banco Popolare, Credito Bergamasco, Bpm, Ge Capital Interbanca, Banca Sai, Popolare di Sondrio e Mps. Allo stato l'accordo di ristrutturazione prevede la cessione di immobili al fondo Hines per 293 milioni di euro, attraverso un accollo di debiti da parte del fondo per 243 milioni e il pagamento di 50 milioni cash. Tali immobili sono stati fatti valutare da Protos e varrebbero 335 milioni di euro. L'intesa, inoltre, prevede che le banche diventino proprietarie dei titoli Premafin che hanno gia' in pegno, per un controvalore di 71,5 milioni di euro.

5 - BORSA, LA GIORNATA:TONFO MILANO CON BANCHE, GIÙ MEDIASET, OK RCS
(LaPresse) - Nuovo tonfo per la Borsa di Milano, con l'indice Ftse Mib che chiude in calo del 2,6% a 14.213,17 punti e il Ftse All-Share che lascia il 2,38% a 15.265,8 punti. Con l'Ecofin in corso per decidere le modalità di applicazione di Basilea 3 sui buffer aggiuntivi di capitale, sul mercato obbligazionario dell'eurozona la pressione rimane alta, soprattutto per gli spread di Italia e Spagna tornati a salire. Il ministro delle Finanze tedesco, Walfgang Schaeuble, ha annunciato che un accordo tra i Paesi Ue dovrebbe arrivare entro la fine di giugno.

FEDELE CONFALONIERI SCHAEUBLE E MARIO MONTI jpeg

Tra le principali Borse europee soffre anche Madrid, con l'indice Ibex che cede il 2,55% a 6.831,9 punti. A penalizzare Italia e Spagna anche i dati sulla disoccupazione. Roma a marzo ha toccato il tasso del 9,8%, in aumento dello 0,2% sul mese precedente. Madrid mostra un tasso preoccupante del 24,1%, con una disoccupazione giovanile arrivata al 51,1%. Inoltre, negli Usa Wall Street ha aperto in moderato calo senza aiutare i listini europei. Si salva il Cac 40 di Parigi, che termina gli scambi mostrando un rialzo dello 0,42% a 3.226,33 punti. In rosso invece il Ftse 100 di Londra (-0,93% a 5.758,11 punti) e il Dax di Francoforte (-0,75% a 6.710,77 punti).

A Milano soffrono i bancari. In profondo rosso ci sono Banco Popolare (-4,9% a 1,067 euro), Banca Montepaschi (-5,18% a 0,2544 euro), Bper (-5,44% a 4,384 euro), Popolare di Milano (-5,28% a 0,3515 euro), Intesa Sanpaolo (-4,64% a 1,09 euro), Mediobanca (-2,06% a 3,614 euro), Ubi Banca (-7,13% a 2,606 euro) e Unicredit (-5,65% a 2,836 euro). Vendite anche su Ansaldo Sts (-4,2% a 6,39 euro) in scia ai conti del primo trimestre 2012 che mostrano un utile in calo del 22,6% a 12 milioni di euro. La controllata di Finmeccanica (-2,09% a 3,178 euro) non ha beneficiato del nuovo contratto da 118 milioni di euro in Australia per la fornitura di un sistema di segnalamento treni.

Pesante anche la galassia Agnelli. Fiat cede il 2,19% a 3,568 euro. Oggi il Lingotto ha annunciato di aver ridisegnato gli accordi sulla sua joint venture in India con Tata Motors. L'attività commerciale farà capo a una nuova società del Lingotto. Completano i titoli nel Mib Fiat Industrial (-3,91% a 8,235 euro) e la holding Exor (-3,07% a 17,03 euro). Fuori dal paniere principale, invece, decolla il titolo della Juventus, che sale del 15,61% a 0,28 euro nel giorno del primo match point possibile per strappare lo scudetto dalle maglie del Milan. Nel giorno della relazione sul bilancio di mandato dell'Agcom, Mediaset affonda del 6,01% a 1,689 euro.

MARCHIONNE ED ELKANN IN PANDA DA MONTI

Secondo il presidente dell'Authority, Corrado Calabrò, le sei reti generaliste di Rai e Mediaset detengono oggi circa il 67% dello share medio giornaliero (era all'85% nel 2005, oltre il 73% un anno fa). Oggi il ministro allo Sviluppo economico, Corrado Passera, ha smentito che sia allo studio un'ipotesi di fusione tra Snam (-2,84% a 3,492 euro) e Terna (-1,64% a 2,764 euro). Tra gli altri titoli si segnalano i cali di A2A (-5,15%), Telecom Italia (-3,14%) e Mediolanum (-3,43%).

Salgono Autogrill (+0,6%) . Contrastato il comparto del lusso, con Luxottica (+3,07%) e Ferragamo (-6,6%). Fuori dal paniere principale, nel giorno dell'assemblea, vola del 5,59% a 0,699 euro Rcs Mediagroup. Nella galassia Ligresti cadono Fonsai (-2,48%) e Premafin (-6,19%). Perde anche Unipol (-3,21%). Fissato per oggi pomeriggio l'incontro tra l'ad della compagnia assicurativa bolognese, Carlo Cimbri, e l'Antitrust che ha congelato la fusione che porterebbe al maxi-polo con Fonsai.

MERKEL-PAPPAGALLI

6 - SPREAD BTP-BUND CHIUDE IN RIALZO A 392,6 PUNTI BASE
(LaPresse) - Chiude in rialzo lo spread tra Btp e Bund a 10 anni, posizionandosi a 392,6 punti base. Il rendimento dei decennali italiani sul mercato secondario si attesta al 5,54%. In rialzo anche il differenziale tra Bonos spagnoli e Bund, che chiude a 424 punti con il tasso dei decennali di Madrid al 5,85%.

7 - GERMANIA,TASSI SU TITOLI STATO A MINIMI STORICI
(ANSA) - Precipitano ai minimi storici i rendimenti dei titoli tedeschi a due, cinque, dieci e 30 anni. Il tasso sul bund decennale scende all'1,628%, quello sul quinquennale allo 0,578%, quello sul titolo a due anni cala allo 0,074% e quello sul trentennale al 2,331%.

8 - FIAT: -11,7% VENDITE GRUPPO IN APRILE
Radiocor - Le vendite di Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Chrysler, Jeep e Dodge in Italia sono calate in aprile dell'11,7% a 40.746 unita' rispetto a un anno prima. E' quanto emerge dalle statistiche rese note dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La quota di mercato sale al 31,42% dal 29,21% dell'aprile 2011.

MARCHIONNE E LA NUOVA PANDA

9 - AUTO ITALIA: -18% NUOVE IMMATRICOLAZIONI IN APRILE
Radiocor - Calo maggiore delle attese per il mercato dell'auto italiano, che in aprile ha accusato una flessione di quasi il 18% a 129.663 unita' verso lo stesso p eriodo del 2011. E' quanto emerge dai dati resi noti dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Sempre in aprile i trasferimenti di proprieta' di auto usate sono calati del 18,94% a 327.386 unita' cosi' che il volume globale delle vendite (457.049 autovetture) ha interessato per il 28,37% auto nuove e per il 71,63% auto usate. Nei primi 4 mesi dell'anno il calo del mercato e' pari al 20,2% a 537.170 per il nuovo e del 12,2% per l'usato a 1.408.227 trasferimenti di proprieta'.

10 - INTESA SANPAOLO: CON CUCCHIANI PATTO DI STABILITA' FINO AL 2015
Radiocor - Il consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo e il nuovo Ceo, Enrico Tomaso Cucchiani hanno sottoscritto un 'patto di stabilita'' fino al 20 febbraio 2015 che consentira' di 'dare stabilita' al vertice operativo della banca che, nel breve termine, sara' verosimilmente chiamato ad assumere decisioni il cui arco temporale e', per definizione, esteso oltre la durata del mandato del consiglio di gestione in carica'. E' quanto si legge nella relazione sulle remunerazioni 2011 della banca.

CUCCHIANI

Al momento della nomina di Cucchiani lo scorso 22 dicembre, e' stato deciso che il nuovo Ceo aggiungera' 300mila euro alla retribuzione lorda di 1,5 milioni di euro che gia' percepiva Corrado Passera per la carica di amministratore delegato e direttore generale. La formula del patto di stabilita' offre 'garanzie a entrambi le parti di un impegno oneroso per il periodo intercorrente fra la data di assunzione (22 dicembre) e il 20 febbraio 2015', viene spiegato nella relazione.

'La penale, in caso di violazione del patto - aggiunge - sara' pari a due annualita' della Ral (compenso per il ruolo di consigliere delegato e direttore generale, ndr) in questione per la b anca e a un'annualita' per l'interessato'. Cucchiani era stato cooptato in consiglio di gestione a fine dicembre e il mandato dei vertici scade il prossimo anno. Con questo patto, tuttavia, l'istituto e il Ceo resteranno legati fino al 20 febbraio 2015.

11 - SNAM: PASSERA, NON ESISTE ALCUNA IPOTESI DI FUSIONE CON TERNA
Radiocor - 'Non esiste alcuna ipotesi di fusione tra Snam e Terna'. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, a margine del bilan cio sul settennato dell'Agcom presieduta da Corrado Calabro'.

CORRADO PASSERA

12 - E17: SALE AL 10,9% TASSO DISOCCUPAZIONE IN MARZO, RECORD STORICO
Radiocor - In marzo il tasso di disoccupazione nell'Eurozona e' stato del 10,9%, in rialzo rispetto al 10,8% in febbraio. Nel marzo 2011 era al 9,9%. Si tratta del record storico per l'Eurozona: lo stesso livello era stato raggiunto nell'aprile 1997. Lo ha indicato Eurostat. Nella Ue 10,2% in marzo, stabile rispetto a febbraio; era al 9,4% nel marzo 2011.

13 - ANSALDO STS: UTILE NETTO I TRIMESTRE CALA A 12MLN, GIU' RICAVI E ORDINI
Radiocor - Ansaldo Sts chiude il primo trimestre con un utile netto consolidato in calo del 22,6% a 12 milioni e con ricavi in flessione del 6,7% a 259,5 milioni. Giu' anche il risultato operativo del 14,9% a 21,7 milioni e il Ros all'8,4% dal 9,2% del primo trimestre 2011. Piu' che dimezzati gli ordini (-55,6%) a 245 milioni, ma la societa' sottolinea che il dato trimestrale 'non tiene conto dell'ordine assegnato, ma non ancora registrato, relativo al contratto di fornitura per la metropolitana di Milano linea 4, superiore ai 200 milioni; va inoltre considerato che nel medesimo periodo del 2011 la societa' aveva gia' registrato importanti contratti quali per esempio Torino Padova, Milano linea 5 e Stoccolma red line, il cui valore totale ammontava a circa 380 milioni di euro'.

Giuseppe-Orsi

'I dati del primo trimestre sono in linea con le previsioni elaborate e compatibili con le prospettive indicate per il resto dell'anno. La societa' pertanto conferma le guidance per l'intero anno 2012, in termini di acquisizione ordini (1,5-1,7 miliardi, ndr), volumi di fatturato (1,2-1,3 miliardi), generazione di cassa e redditivita' (circa 9,5%)'.

14 - TLC: CALABRO', E' BOOM SMARTPHONE, SONO 30% TELEFONINI
(ANSA) - Il peso del settore tlc sul Pil è del 2,7%, con il mobile che vale stabilmente più del fisso (52%). E' uno dei dati illustrati dal presidente dell'Autorità per le tlc, Corrado Calabrò, nel bilancio di fine mandato. Il prepotente sviluppo della telefonia cellulare si nota sia nel numero di sim, oltre una e mezza per abitante, ma soprattutto nella grande diffusione degli smartphone, che sono ormai circa il 30% del totale dei telefonini. L'Italia, inoltre, presenta la più alta penetrazione di smartphone tra i giovani (47%).

Nelle reti mobili, spiega ancora Calabrò, il traffico dati ha superato il tradizionale traffico voce, grazie alle tecnologie 3G e alla forte diffusione di nuovi terminali, come smartphone e tablet. Inoltre siamo il Paese col maggior numero, in Europa, di telefoni cellulari e con la maggiore diffusione di apparecchi idonei a ricevere e trasmettere dati in mobilità (smartphone, ipad, chiavette USB). Nella portabilità del numero telefonico siamo ai primi posti con 30 milioni di passaggi (dal 2006) e con tempi ridotti a un giorno lavorativo, contro i 20 di media di tre anni fa. I cambi di operatore negli ultimi 12 mesi hanno superato i 9 milioni, dato record in Europa.

CORRADO CALABRO

15 - BANCHE:BASILEA;BARNIER, OK SOGLIA 3% FLESSIBILITA' NAZIONALE
(ANSA) - La Commissione Ue accetta il compromesso danese che fissa al 3% la soglia massima di flessibilità per gli stati nazionali per l'aumento dei requisiti di capitale per le banche "senza controllo comunitario", ma chiede "un forte ruolo ex ante" della Commissione Ue per i buffer supplementari relativi alle esposizioni delle banche nazionali in altri stati membri. Lo ha detto il commissario Ue al mercato interno Michel Barnier, in un dibattito pubblico all'Ecofin sulle regole di Basilea 3.

MICHEL BARNIER

Un margine di flessibilità "senza controllo comunitario pari al 3% per le esposizioni nazionali è un margine notevole", ha detto Barnier. "Sono pronto ad accettare anche una percentuale lievamente più alta purché legata al parere delle autorità europee", ha precisato. "Ma non posso accettare un buffer di capitale supplementare per le esposizioni negli altri stati membri senza un'autorizzazione preventiva della Commissione e/o dell'Autorità europea per i rischi sistemici (Esrb). Per questi casi ci vuole un ruolo chiaro ex ante per la Commissione", ha dichiarato Barnier. La posizione di Bruxelles quindi è: "sì a flessibilità, ma in un buon inquadramento europeo".

Diversamente, il rischio "é il disfacimento del mercato unico". Secondo Barnier, "creare 27 mercati nazionali sarebbe un fatto negativo anche a livello prudenziale oltre che economico e avrebbe negativi effetti sulla crescita". Il commissario ha ricordato che in dieci stati membri il 75% dell'attivo delle banche è nelle mani di istituti di credito le cui case madri sono in altri stati membri e con regole prudenziali diverse paese per paese i rischi di squilibrio per la Ue sarebbe molto alto.

 

 


MONTI VA ALLA CONFERENZA DI DALEMIX E IL NOBEL STIGLITZ STRONCA LA SUA AUSTERITÀ E LA RIFORMA FORNERO

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1 - MONTI,SU DISOBBEDIENZA FISCALE MAI PENSATO AD ALFANO
(ANSA) - "Non ho mai pensato né menzionato il nome di Angelino Alfano quando ho condannato le incitazioni alla disobbedienza fiscale". Lo ha detto il premier Mario Monti riferendosi alle parole pronunciate in occasione di una recente conferenza stampa.

DAlema Monti

2 - MONTI: CRESCITA MANCATA PER 15ANNI, ABBIAMO VISTO MOSTRO IN FACCIA
(LaPresse) - "Credo che sia molto importante convincerci che l'insufficiente crescita dell'Italia negli ultimi 15 anni è esistita, cosa negata fino a qualche tempo fa". Lo afferma il presidente del Consiglio Mario Monti nel corso del dibattito con il premio Nobel per l'economia Joseph Stiglitz al convegno 'Oltre l'austerità: politiche alternative per l'occupazione e la crescita' organizzato dalla fondazione Italianieuropei presso il Tempio di Adriano. Per quindici anni la mancata crescita in Italia è stata negata ma ora, spiega il professore, "abbiamo visto in faccia, a nostre spese collettive, questo mostro della mancata crescita".

Joseph Stiglitz

3 - MONTI, SU DEBITO PA LAVORIAMO A SOLUZIONE UE
(ANSA) - "Stiamo lavorando ad una soluzione concordata sul piano europeo" per risolvere il nodo dei crediti delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione. Lo ha detto il premier Mario Monti.

4 - STIGLITZ: POLITICHE DI AUSTERITÀ DA SOLE PEGGIORERANNO SITUAZIONE
(LaPresse) - "L'austerità non basterà, inevitabilmente da sola peggiorerà la situazione". Lo afferma il premio Nobel per l'economia Joseph Stiglitz intervenendo al convegno 'Oltre l'austerità: politiche alternative per l'occupazione e la crescita' organizzato dalla fondazione Italianieuropei. Secondo Stiglitz "le politiche di austerità finiranno con il distruggere la crescita e la fiducia". Nessun Paese, secondo il celebre economista, "con l'austerità é riuscita rapidamente a venire fuori da una fase di crisi".

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5 - LAVORO, STIGLITZ: RIFORMA FORNERO NON RISOLVE PROBLEMI ITALIA
(LaPresse) - "Un mercato del lavoro flessibile non risolverà i vostri problemi". Lo afferma il premio Nobel per l'economia Joseph Stiglitz intervenendo ad un dibattito con il premier Mario Monti nell'ambito del convegno 'Oltre l'austerità: politiche alternative per l'occupazione e la crescita' organizzato dalla fondazione Italianieuropei. Secondo Stiglitz "soltanto un aumento della domanda porterà la situazione a migliorare".

Stiglitz che attacca apertamente la riforma del mercato del lavoro del Governo Monti, "le imprese non creeranno nuovi posti di lavoro a meno che non aumenti la domanda dei beni che producono". "Se non spendiamo fondi governativi" rincara la dose l'economista, la domanda non ripartirà e con essa l'economia e "saremo destinati ad anni e anni di disoccupazione".

ELSA FORNERO E MARIO MONTI

6 - GIUNTA IMMUNITÀ SENATO VOTERÀ SU ARRESTO DE GREGORIO IL 9 MAGGIO
(LaPresse) - La giunta per le immunità del Senato voterà sulla richiesta di arresto ai domiciliari nei confronti del senatore del Pdl, Sergio De Gregorio, mercoledì prossimo, 9 maggio, al termine dei lavori d'aula. Lo ha comunicato il presidente dell'organo parlamentare Marco Follini (Pd) al termine della riunione di questo pomeriggio. La richiesta di arresto è stata avanzata dai pm di Napoli nei confronti del senatore nell'ambito dell'inchiesta sui finanziamenti a 'l'Avanti', che coinvolge anche Valter Lavitola.

Sergio de gregorio

7 - LAVITOLA:SANNA (PD), DE GREGORIO SI E' DIFESO FINO AL'ULTIMO
(ANSA) - "In questo seconda audizione in Giunta, De Gregorio si è difeso fino all'ultimo e ha respinto le accuse che gli sono sta mosse dai magistrati". Lo dice il senatore del Pd Francesco Sanna relatore per la Giunta delle immunità del Senato sulla richiesta di arresti domiciliari per il senatore del Pdl nell'ambito dell'inchiesta sul faccendiere Lavitola. "De Gregorio ha precisato - riferisce Sanna - che i soldi ricevuti da Valter Lavitola, come fondi dell'Editoria, erano per 'L'Avantì, servivano esclusivamente per fare il giornale, della cui realizzazione si occupava direttamente e ha smentito recisamente di essere 'in mano agli usurai', avendo fatto fronte ai suoi impegni con la vendita di alcune proprietà".

SERGIO DE GREGORIO E VALTER LAVITOLA

"Il senatore non dovrà più essere ascoltato perché - spiega Sanna - una volta ricevuta la documentazione ulteriore dalla magistratura, credo che avremo tutti gli elementi per esercitare la prerogativa del Parlamento, che è chiamato esclusivamente a valutare la sussistenza o meno di fumus persecutionis nei confronti di un suo componente". La precedente audizione di De Gregorio risale al 23 aprile e già in quell'occasione l'esponente del Pdl disse che contro di lui "c'é solo fumus persecutionis" e che poteva fornire i necessari chiarimenti.

8 - RAI, CANDIDATURE CDA DI SANTORO E FRECCERO NON ARRIVATE AL GOVERNO
(LaPresse) - Le candidature preannunciate da Michele Santoro e Carlo Freccero al consiglio di amministrazione della Rai non sarebbero ancora pervenute alla presidenza del Consiglio. Lo si apprende da fonti di palazzo Chigi, che riferiscono inoltre che le auto candidature giunte in questi giorni sono diverse ed é probabile che "altre ne arriveranno nei prossimi giorni". Queste candidature, spiegano le stesse fonti, saranno prese in esame, così come altre che potranno essere sollecitate ad iniziativa del Governo, nei limiti delle proprie competenze.

Michele Santoro, Sandro Ruotolo e Carlo Freccero

9 - RAI: SANTORO, BENE MONTI, ORA CURRICULA SIANO PUBBLICATI - IL CV MIO E DI FRECCERO SARA' SPEDITO DOMANI MATTINA
(ANSA) - "Mi sembra molto positivo che Monti proceda all'esame dei curricula. Immagino che ora questi curricula dovranno essere tutti pubblicati in rete e quindi resi pubblici. In secondo luogo serve l'indicazione di una scadenza per la presentazione di questi curricula". Lo ha detto Michele Santoro, commentando con l'ANSA le indiscrezioni secondo cui il premier starebbe valutando alcuni curricula per i vertici della Rai.

PAOLO GARIMBERTI SERGIO ZAVOLI

Santoro, che si è candidato alla direzione generale, insieme a Carlo Freccero quale presidente, ha spiegato che il suo curriculum e quello del direttore di Rai4 saranno spediti domani mattina. "Considero positivo anche quanto deciso dalla Commissione di Vigilanza - prosegue Santoro - La scelta di dare mandato a Zavoli di sentire il governo è in linea con quanto da noi chiesto. Nel momento in cui il governo indicherà una strada, i partiti non potranno che seguirla, non perché siano obbligati, ma perché dovranno farlo se non vogliano precipitare ancora di più nell'opinione pubblica".

LORENZA LEI

10 - RAI: VIGILANZA, MANDATO A ZAVOLI PER SONDARE GOVERNO
(ANSA) - L'ufficio di presidenza della Commissione di Vigilanza Rai - a quanto si apprende - ha dato mandato al presidente Sergio Zavoli di prendere contatti con il ministro per i rapporti con il parlamento Piero Giarda ed eventualmente con il premier Mario Monti per conoscere le indicazioni dell'esecutivo in merito al rinnovo del cda Rai, anche alla luce delle recenti dichiarazioni del presidente del Consiglio. Solo dopo, e comunque in tempi brevi, il presidente dovrebbe convocare la bicamerale per delineare un percorso. L'ufficio di presidenza ha respinto una richiesta del capogruppo del Pd Fabrizio Morri di procedere ad audizioni di eventuali candidati esaminandone i curricula. Si dovrebbero invece ascoltare le associazioni espressione della vita culturale del paese.

GUSTAVO SELVA

11 - RAI: GUSTAVO SELVA, ANCH'IO PRESENTO LA MIA CANDIDATURA
(ANSA) - "Appresa ora all'estero" la notizia della candidatura di Michele Santoro alla direzione generale della Rai, in ticket con Carlo Freccero presidente, "presento anch'io la mia candidatura": lo annuncia Gustavo Selva. "Dettaglierò per iscritto - spiega Selva - le ragioni professionali che la motivano e che fanno parte del mio lavoro redazionale e direzionale nella sede centrale della Rai e di speciali come la lunga notte del comunismo per Tv7 e come direttore del Gr2". "Se per questi ruoli direttivi la mia età fosse troppo 'antica' - conclude Selva - mi candido come autore e conduttore di una rubrica quotidiana televisiva di carattere politico giornalistico come furono richieste a Enzo Biagi quasi mio coetaneo".

12 - SPENDING REVIEW: BONDI AL LAVORO,PIANO IN 15 GIORNI
(ANSA) - Low profile e massimo impegno: il supercommissario Enrico Bondi è già al lavoro ed entro 15 giorni presenterà il piano di azione con tagli per 2,1 miliardi di euro nella macchina della pubblica amministrazione, la metà sul totale di 4,2 previsti dal governo. Il decreto di nomina non è ancora arrivato e non dispone ancora ufficialmente degli uffici che utilizzerà, ma il 'risanatore' per eccellenza, come nel suo stile, ha avuto già le prime riunioni a Roma. Per lui, come preannunciato dal premier Mario Monti, sono previsti poteri "molto forti" e la possibilità di effettuare ispezioni. Non avrà così 'la carta bianca' di cui disponeva ai tempi della Parmalat che gli permise di riportare in vita dopo 22 mesi un'azienda al collasso ma avrà "il potere di chiedere informazioni e documenti alle singole amministrazioni" e appunto di effettuare ispezioni.

Enrico Bondi

I tempi per lui infatti saranno stretti: ogni mese infatti dovrà aggiornare alò governo il suo piano sulla spending review. Il manager aretino, noto per il basso profilo, il carattere riservato (in puro stile Mediobanca) e la capacità di lavoro stakanovista, dividerà la sua giornata fra gli uffici del ministero dell'Economia, a Via Venti Settembre, e quelli del ministro dei rapporti con il Parlamento a Largo Chigi. Qui la sua stanza sarà a fianco del ministro Piero Giarda, con il quale i rapporti sono ottimi.

Al Tesoro potrà avere rapporti diretti con la Ragioneria, strumento indispensabile per avere dati sull'andamento della spesa pubblica italiana e per mobilitare gli ispettori. A disposizione del supercommissario ci sono i servizi svolti dagli uffici della Presidenza del Consiglio e del Mef. In particolare, come ha dettagliato il sottosegretario alla presidenza del consiglio Antonio Catricalà, "l'ispettorato della Funzione pubblica per quanto riguarda la Presidenza del Consiglio e degli uffici della Ragioneria generale dello Stato per quanto riguarda il Mef". Strutture di primo livello che dovranno aiutare Bondi a muoversi nella colossale macchina della pubblica amministrazione.

GIARDA

Per lui, sempre attivo nel mondo privato, una sfida nuova che, come sottolinea chi ben lo conosce, ha accettato per spirito di servizio avendo anche rinunciato al compenso (sarà previsto probabilmente una sorte di rimborso spese). "Mai una volta che mi abbiano messo in mano un' impresa che girava", si dice che si lasciò sfuggire ai tempi di Collecchio dopo le esperienze in Ferruzzi e Montedison. Ora la sfida è per l'azienda in Italia più grande di tutte, lo Stato, il quale finché "non gira" rischia di mandare in fumo ogni sforzo per il risanamento e la crescita.

13 - BANCHE: SENATO TAGLIA COMMISSIONI,NO PER ROSSO 500 EURO
Giovanni Innamorati per l'ANSA - Il Senato taglia le unghie alle banche e ai 'grand comis'. L'aula di Palazzo Madama ha infatti approvato il decreto del governo sulle commissioni bancarie, inserendo due norme che colpiscono proprio questi due "poteri forti", da sempre indicati dai parlamentari come le vere "caste". La prima norma è quella che impone alle banche di non far pagare commissioni bancarie alle famiglie che vanno in "rosso" per pochi euro e qualche giorno; e la seconda è, almeno nelle intenzioni, una limatura alle pensioni dei manager pubblici.

GIUSEPPE MUSSARI resize

Il provvedimento deve ora essere votato dalla Camera. Il decreto sulle commissioni bancarie era stato emanato dopo la clamorosa protesta dell'Abi a seguito di una modifica introdotta proprio dal Senato alle liberalizzazioni. Questa stabiliva che gli istituti di credito, in caso di sforamento da parte dei clienti, avrebbero dovuto far loro pagare solo gli interessi e non anche una commissione. Quest'ultima era prevista da un articolo dal Salva Italia. E il decreto del governo ripristinava proprio queste commissioni. Ma il Senato ha insistito sulla propria linea, per altro con l'assenso del governo, almeno per quel che riguarda la difesa delle famiglie in difficoltà.

Infatti il comma approvato oggi stabilisce che esse non pagheranno alcuna commissione se sforano di 500 euro per un periodo inferiore ai sette gironi nel trimestre. Insomma se un paio di giorni prima del 27 del mese, si "va sotto" di poche centinaia di euro, una volta ogni tre mesi, non si dovrà stare col patema d'animo. Altra novità riguarda il rafforzamento del ruolo dell'Osservatorio sul credito, istituito proprio dal decreto. Alle sue riunioni prenderanno parte anche i rappresentanti delle Associazioni dei consumatori e delle imprese. Inoltre, tanto le famiglie che le imprese, in caso di mancata concessione di un credito da parte di una banca, potranno presentare una "istanza" al Prefetto: questi, dopo aver chiesto alla banca una motivazione, potrà girare la pratica all'Arbitro bancario che dovrà pronunciarsi "non oltre trenta giorni dalla segnalazione".

DI PIETRO E BERLUSCONI CHIACCHIERANO A MONTECITORIO

Mentre su queste novità l'esecutivo era d'accordo, sulle pensioni dei manager, era contrario ed è stato battuto grazie al Pdl che ha unito i propri voti a quelli di Idv e Lega. Il decreto conteneva un articolo che integrava un comma del decreto Salva Italia, quello che ha stabilito un tetto agli stipendi dei manager pubblici (circa 300.000 euro). L'articolo stabiliva che questo "taglio" di stipendio era ininfluente ai fini della definizione della pensione per la parte calcolata con il metodo retributivo.

L'inusuale maggioranza targata Idv-Lega-Pdl ha cancellato l'articolo, ed ora il governo dovrà affrontare il nodo della possibile illegittimità di questo "taglio" delle pensioni d'oro. Infatti una famosa sentenza della Corte costituzionale (la 265 del 1995) aveva stabilito proprio quello che l'articolo abrogato concedeva. Sempre che la Camera non tolga la castagne dal fuoco a Monti e ai "grand comis".

MINISTRO ANNA MARIA CANCELLIERI

14 - IMU: CANCELLIERI,SINDACI RICORDINO CHE HANNO TRICOLORE
(ANSA) - "I sindaci sono ufficiali di governo, hanno funzioni istituzionali ed è bene che non dimentichino mai che portano la fascia tricolore e lavorano per il Paese". Così il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, commenta le iniziative di protesta annunciate dai sindaci sull'Imu. Quella dell'Imu, ha riconosciuto Cancellieri, "é una problematica molto delicata perché tocca le persone e tutto quello che è attenzione al sociale, ai bisogni della gente, va benissimo, ma - ha sottolineato - non dimentichiamo che i sindaci sono un'istituzione, comprendo le difficoltà, però il senso dello Stato non deve mai venire meno. I sindaci siano responsabili".

GIULIANO PISAPIA

15 - PISAPIA: SU IMU SILENZIO DEL GOVERNO, AVANTI CON MOBILITAZIONE
(LaPresse) - "Le parole del presidente dell'Anci Graziano Delrio sull'Imu riflettono bene l'opinione condivisa dei sindaci italiani. Il governo in queste settimane non ha voluto ascoltare le nostre proposte e di fronte a questo silenzio non c'è altra possibilità che proseguire con la mobilitazione dei sindaci italiani che sfocerà nella manifestazione del 24 maggio a Venezia".Lo afferma il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, commentando le parole del presidente dell'Anci Graziano Delrio.

"Ho già ribadito in molte occasioni - prosegue il primo cittadino milanese - che non è accettabile che ai comuni venga affidato dal governo e dal parlamento il ruolo di esattore per una tassa che dovrebbe essere municipale, ma che in realtà prevede che la maggior parte delle risorse siano destinate allo Stato. Con questo provvedimento per gli enti locali sarà sempre più difficile garantire i servizi essenziali e lo sviluppo economico, ancor più necessari in questo momento di crisi".

 

 

LA PROCURA DI ROMA CHIEDE AL SENATO L'AUTORIZZAZIONE ALL'ARRESTO DELL'EX TESORIERE DELLA MARGHERITA, LUIGI LUSI

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Repubblica.it - La Procura di Roma ha chiesto al Senato l'autorizzazione all'arresto dell'ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, accusato di appropriazione indebita in relazione a un ammanco di almeno 20 milioni di euro dalle casse della Margherita di cui è stato tesoriere.

luigi lusi luigi lusi

Un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari questa mattina è stata notificata a Giovanna Petricone, moglie del senatore e a due commercialisti che hanno curato gli interessi delle società immobiliari sempre riconducibili al parlamentare.

Non ci sono solo i reati di riciclaggio, appropriazione indebita e trasferimento fraudolento di beni. Alla base dell'ordinanza cautelare che il gip ha inoltrato al Senato nei confronti di Lusi e che ha notificato alla moglie Giovanna Petricone e ai due commercialisti, c'è anche il reato di associazione per delinquere che la Procura fino a pochi giorni fa non aveva ipotizzato.

 

 

IL GOVERNO: DENUNCIATE GLI SPRECHI - GOVERNO BATTUTO SULLE PENSIONI D’ORO: PDL VOTA CON LEGA E IDV

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NICOLAS SARKOZY

Da "il Velino"

LE MAGLIETTE DELLE PROSTITUTE INDIGNATE jpeg

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "‘Cittadini, segnalate gli sprechi'". Editoriale di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi: "Buona intenzioni e acqua fresca". "Al centro: "Alfano: ‘Con Monti caso chiuso. Amato? I partiti non si commissariano'". Al centro fotonotizia: "L'errore di Buffon riapre il campionato". Di spalla: "Un notte a Kabul per finire una guerra". In basso: "Resa di Chen (e degli Usa): ‘Minacciata mia moglie'".

LA REPUBBLICA - In apertura: "'Italiani, denunciate gli sprechi'"". Sotto: "I comuni licenziano Equitalia ‘Raccogliamo noi i tributi'". Al centro, fotonotizia: "Insulti tra Hollande e Sarkozy: ‘dividila Francia', ‘Bugiardo'". Di spalla: Il commento di Ulrick Beck e Daniel Cohn-Bendit: "L'Europa siamo noi è il momento di ricostruirla". In basso: "Buffon tradisce la Juve, Milan a -1"

LA STAMPA - In apertura: "Il Governo: denunciate gli sprechi". In alto: "Ok dalla regione Toscana: ‘Sì alla cannabis contro il dolore'"". Editoriale di Lucia Annunziata: "Cina e Usa alla prova delle libertà". Al centro, fotonotizia: "Sarkozy-Hollande, niente ko in televisione". In basso: "Quando Barack mi chiedeva di papà".

LAD DI UNIPOL CARLO CIMBRI

IL GIORNALE - In apertura: "Governo cabaret". Di spalla: "Bergamo, capitale del lavoro. Viaggia nell'Italia degli occuparti". Al centro, fotonotizia: "Ecco perché la ciliegina Carlà è sparita dalla torta di Sarkozy"".

GRILLI CATRICALA BONDI MONTI GIARDA PATRONI GRIFFI

IL SOLE 24 ORE - In apertura: "Addizionali Irpef e tariffe: nuovi rincari dai comuni". Sotto: "Ecofin in stallo sulle regole bancarie". Editoriale di Marco Onado: "Sul credito è in gioco la credibilità". Di spalla: "Governo battuto sulle pensioni d'oro: Pdl vota con Lega e Idv".

IL MESSAGGERO - In apertura: "Segnalate gli sprechi sul web". Editoriale di Luigi Manconi: "La cattiva politica e l'uomo qualunque". Al centro, fotonotizia: "Hollande-Sarkozy duello finale in tv". Sempre al centro: "Cresce la protesta contro l'Imu". Sotto: "Ucciso al posto del gemello".

padania maggio

IL TEMPO - In apertura: "Il lavoro è sparito, il governo non si sa". Editoriale di Mario Sechi: "Monti colga l'attimo fuggente". Al centro, fotonotizia: "Hollande e Sarkozy litigano su Silvio". Di spalla: "Tutti a lavorare. Gratis per il Prof e i tecnici". Sotto: "Lazio pari, Champions lontana".

IL FATTO QUOTIDIANO - In apertura: "Passera: ‘su pensioni e lavoro voti alti e qualche errore". Al centro, fotonotizia: "Denunciate sul web gli sprechi pubblici'". Editoriale di Marco Travaglio: "Aridatece Mastella". Sotto: "Contratto indiano: 8% ai faccendieri"

 

BUSINESS INTERNATIONAL - LO SCANDALO NEWS CORP. SUPERA L’OCEANO - FINMECCANICA IN RIPRESA - CHE COS'È UNA IPO? (VIDEO)…

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RUPERT E WENDI MURDOCH urlo munch

DAGOREPORT
1 - FINANCIAL TIMES
L'AUMENTO DEI DISOCCUPATI SI AGGIUNGE ALLE PREOCCUPAZIONI DELLA ZONA EURO
http://on.ft.com/J0CATG

Il tasso di disoccupazione della zona euro è salito raggiungendo un livello record, mettendo in evidenza l'indebolimento dell'economia della regione a fronte di misure di austerità fiscale e la sua crescente divergenza dagli Stati Uniti.
La disoccupazione in tutto il paese ha colpito il 10,9 per cento della forza lavoro nel mese di marzo, il tasso più alto da quando l'euro è stato lanciato nel 1999, colpendo in particolare le zone più in crisi, come la Spagna, e i giovani.

Finmeccanica

I SENATORI DEGLI STATI UNITI SI SCAGLIANO CONTRO MURDOCH
http://on.ft.com/Js8VOJ

Due senatori democratici hanno alzato la pressione politica sulla News Corp. chiedendo di verificare se la condotta "criminale" dei giornali di Rupert Murdoch possa essersi verificata anche negli Stati Uniti o aver coinvolto cittadini americani, rilanciando così gli interrogativi sul fatto che lo scandalo britannico possa attraverso l'Atlantico.

2 - BLOOMBERG
"L'URLO" VENDUTO AL PREZZO RECORD DI 120 MILIONI DI DOLLARI (VIDEO)
http://bloom.bg/JViKup

L'asta di Sotheby's a New York ha raggiunto cifre da record anche se più di una dozzina di lotti sono andati invenduti. La stella della serata era una delle quattro versioni de "L'Urlo" di Edvard Munch, che ha fissato un nuovo record per un'opera d'arte all'asta raggiungendo quota 119.900.000 milioni di dollari.

STRETTA DI MANO TRA SARKOZY E HOLLANDE

QUANDO I ROBOT DANZANO (FOTO)
http://bit.ly/J0HkIZ

Si stima che l'85 per cento degli acquisti sarà influenzato da una sorta di "esperienza digitale" nel 2015, rispetto al 40 per cento di quest'anno.

3 - LES ECHOS
FINMECCANICA TORNA IN VERDE
http://bit.ly/JVjyiR

Dopo una massiccia perdita nel 2011, l'industria aerospaziale e della difesa italiana ha registrato un utile netto di 25 milioni di euro nel primo trimestre del 2012. Finmeccanica vede i "primi segnali positivi incoraggianti" della sua profonda ristrutturazione.

CAMERINO VIRTUALE

QUELLO CHE NICOLAS SARKOZY E FRANCOIS HOLLANDE HANNO DETTO UNO DELL'ALTRO
http://bit.ly/KdlbcL

Una selezione degli slogan mortali che i due finalisti si sono scambiati durante la campagna elettorale.

4 - LA TRIBUNE
SARKOZY-HOLLANDE: UNA LOTTA VERA E PROPRIA
http://bit.ly/IFxk9X

Molte cifre e molte invettive sulle questioni economiche durante i 144 minuti di dibattito tra i due candidati, Nicolas Sarkozy e Francois Hollande. Tutti gli scambi, spesso tecnici, meritano sicuramente una decifratura. Tema per tema, la nostra analisi.

CARLYLE

5 - DEALBOOK
CARLYLE FISSA IL PREZZO DELLA SUA IPO A 22 DOLLARI
http://nyti.ms/IFycvi

Il prezzo è sceso dal range di 23/25 dollari che Carlyle aveva già annunciato, il che indica una certa potenziale debolezza nell'interesse degli investitori.

facebook

6 - MASHABLE
CHE COS'È UNA IPO? (VIDEO)
http://on.mash.to/JEyYqt

Il mercato ha visto alcuni imponenti offerte pubbliche iniziali (IPO) provenire dal mondo della tecnologia negli ultimi anni: LinkedIn, Groupon e Zynga per citarne alcuni, con Facebook in attesa dietro le quinte.
Ma cosa significa "offerta pubblica" e cosa comporta? Cosa c'è in gioco per queste aziende? Quanto costa? Quali sono i rischi e che tipo di documentazione è necessaria?

 

 

I DOLORI DEL GIOVANE NAGEL - SALVARE I CREDITI (UN MILIARDO) CON LIGRESTI TROVANDO IL BADANTE CIMBRI (UNIPOL)

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dal sito www.michelearnese.it

ALBERTO NAGEL

L'intralcio della norma Catricalà-Monti sui doppi incarichi dei banchieri, la sospensione del progetto Unipol decretata dall'Antitrust, lo stallo in Rcs con un patto di sindacato messo in discussione e la partecipata Generali in fibrillazione.

Salvatore Ligresti

Non mancano i motivi di tensione tra i poteri forti, o presunti tali, del capitalismo italiano. E al centro, meno riverita del passato, c'è Mediobanca. Il top management dell'Istituto di Piazzetta Cuccia sta cercando di condurre in porto progetti controversi.

E' il caso ad esempio dell'operazione architettata dall'ad, Alberto Nagel, in simbiosi con Unicredit, per dare un futuro alla galassia assicurativa dei Ligresti, per preservare la mole dei crediti di Mediobanca e Unicredit verso Ligresti e concedere la possibilità a Unipol di crescere nel comparto delle polizze, provocando qualche malumore nelle Generali.

Ma alla controffensiva su Premafin-Fondiaria organizzata da Matteo Arpe (Sator) e da Roberto Meneguzzo (Palladio Finanziaria) si è aggiunto l'intervento dell'Antitrust che ha di fatto sospeso l'operazione. Quello che non hanno fatto la Consob presieduta da Giuseppe Vegas e l'Isvap di Giancarlo Giannini, l'ha compiuto l'authority presieduta da Giovanni Pitruzzella, sogghignano dalle parti di Sator e Palladio.

CARLO CIMBRI

Venerdì scorso, comunque, l'ad di Unipol, Carlo Cimbri, ha cercato di rassicurare: "Puntiamo a circoscrivere la sospensione dell'Antitrust". E' la conferma di quanto ha scritto venerdì Massimo Mucchetti sul Corriere Economia: "Questa volta (a differenza del caso Bnl, ndr) Unipol insiste. Non solo perché ha dietro di sé, diversamente da allora, gran parte del sistema bancario italiano e internazionale, meno Intesa, ma anche perché una lettura strettamente giuridica fa intravedere lo spazio per la soluzione del problema".

Eppure, secondo Giovanni Pons di Repubblica, "Nagel e Pagliaro dopo aver mandato in pensione Cesare Geronzi in nome dello svecchiamento del sistema ora sono loro stessi accusati di voler conservare il sistema".

Giovanni Pitruzzella

Nella decisione del Garante del mercato su Unipol hanno avuto un ruolo di primo piano due commissari dell'Antitrust di provenienza bancaria: Piero Barucci, in passato presidente di Mps e poi dell'Abi, e Salvatore Rebecchini, per anni all'ufficio studi della Banca d'Italia e poi presidente della Cassa depositi e prestiti.

D'altronde fra Antitrust e Piazzetta Cuccia la sintonia è sovente stata scarsa. L'ex presidente dell'authority, Antonio Catricalà, da sottosegretario alla Presidenza del consiglio è stato l'ispiratore della norma con cui il governo presieduto da Mario Monti ha vietato i doppi incarichi per una stessa persona nei consigli di amministrazione di banche, assicurazioni e società finanziarie.

ANTONIO CATRICALA

La legge ha provocato malumori (anche nel governo) e un risultato concreto nella filiera Mediobanca-Generali: Nagel e Francesco Saverio Vinci si sono dimessi dal cda del Leone, certificando un allentamento almeno formale fra Piazzetta Cuccia e gruppo triestino; allentamento che Cesare Geronzi perseguiva anche nella sostanza.

DELLA VALLE

Eppure proprio da Trieste è arrivata una buona notizia per i vertici di Piazzetta Cuccia che non stimano troppo la capacità gestionale dell'ad del Leone, Giovanni Perissinotto. Sabato scorso, in un'intervista al Corriere della Sera, Leonardo Del Vecchio di Luxottica ha chiesto le dimissioni di Perissinotto per i pessimi risultati in termini di redditività e per l'eccesso di operazioni extra assicurazioni: "Basta con i manager-finanzieri", ha titolato il quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli, però lo stesso giorno Del Vecchio ha votato in assemblea il bilancio di Generali firmato da Perissinotto.

Non si meraviglia del comportamento Giancarlo Galli, saggista e autore della "Giungla degli Gnomi" (Garzanti): "Un conto è la strategia, un altro conto è la tattica, E il messaggio delle dimissioni è la strategia, che si può perseguire attraverso diverse tattiche". Ma le soddisfazioni per Nagel, nel leggere l'intervista a Del Vecchio, sono ben presto svanite, visto quanto ha aggiunto il patron di Luxottica e azionista del Leone di Trieste: "Quello che mi chiedo è perché Mediobanca e Unicredit abbiano dato tutti quei soldi a Ligresti".

GIUSEPPE ROTELLI

"La verità è che si è rotto il salotto buono - commenta Galli - per effetto della debolezza della politica e della crisi. E' in corso un regolamento di conti nel capitalismo italiano, da sempre relazionale". E la classe dirigente di questo capitalismo, sia azionisti che manager, è rimasta spiazzata: "Finora prevaleva la teoria attribuita a Giovanni Bazoli, secondo cui il profitto era una variabile secondaria. Ma adesso sembra prevalere un altro approccio: il profitto prima di tutto, quindi la redditività delle aziende e degli investimenti, anche borsistici e azionari".

ALBERTO NAGEL E RENATO PAGLIARO

Fautori di questo nuovo approccio sono Del Vecchio, Giuseppe Rotelli e Diego Della Valle, gli ultimi due arrembanti soci di Rcs, seppure con visioni in parte diverse su come risanare e ristrutturare il gruppo editoriale.

Non è un caso che Rotelli, in rapporti con Bazoli e Giuseppe Guzzetti, ritiene superato, superfluo e obsoleto il patto Mediobanca-Fiat che governa la Rizzoli. Un altro grattacapo per Nagel, alle prese con la nomina dell'ad del gruppo al posto di Antonello Perricone.

 

 

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