Quantcast
Channel: Articoli
Viewing all 338466 articles
Browse latest View live

MA CHE BELLA LEGA - SONO ALMENO DIECI I DOSSIER ILLEGALI SU POLITICI E MANAGER CHE BELSITO ERA PRONTO A UTILIZZARE -

$
0
0

Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera

FRANCESCO BELSITO

Sono almeno dieci i dossier illegali su politici e manager che Francesco Belsito era pronto a utilizzare. E tra le persone che il tesoriere della Lega teneva «sotto controllo» c'erano anche Roberto Castelli, che come componente del comitato di gestione gli chiedeva chiarimenti sugli investimenti all'estero, Rosi Mauro e il suo body guard Pier Moscagiuro.

Lo dice lui stesso nelle conversazioni con la segretaria amministrativa del Carroccio Nadia Dagrada. E la conferma arriva dal primo esame delle migliaia di files trovati nei suoi personal computer. Oltre a Roberto Maroni e ai suoi «barbari sognanti» nel mirino dell'uomo che gestiva la cassa, erano finiti altri potenziali «nemici» come Marco Reguzzoni e Giancarlo Giorgetti, ma anche personaggi inseriti nel «cerchio magico» di Umberto Bossi che avrebbero potuto rappresentare un pericolo.

LA RISTRUTTURAZIONE DELLA CASA DI BOSSI A GEMONIO CHE BELSITO METTEVA IN CONTO ALLA LEGA

E dunque nei loro confronti erano state raccolte informazioni riservate e personali da utilizzare per possibili ricatti. Belsito aveva un programma informatico che consentiva di criptare i documenti ottenuti attraverso accessi abusivi nei sistemi informatici di aziende come Finmeccanica e Fincantieri, di Enti e di Istituzioni. Ma non è escluso che altre carte segrete possano essere nascoste in una cassetta di sicurezza a Genova. Un «forziere» finora sfuggito alle perquisizioni disposte dai pubblici ministeri.

FRANCESCO BELSITO

LE MIGLIAIA DI FILES
Il lavoro degli investigatori della Dia e della polizia postale coordinato dal pubblico ministero di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo ha consentito di estrapolare migliaia di files archiviati dal tesoriere. Informazioni ottenute sguinzagliando un investigatore privato, ma anche potendo contare su una «talpa» interna alle forze dell'ordine che accedeva alle banche dati.

CARTELLINA _THE FAMILY_ LEGA NORD BELSITO

Notizie che Belsito condivideva poi con Romolo Girardelli, il procacciatore d'affari della 'ndrangheta diventato suo socio. Castelli rappresenta una minaccia quando comincia a chiedere conto degli investimenti in Tanzania e a Cipro, quando vuole vedere le carte e soprattutto pretende il rientro dei capitali. Belsito è pronto evidentemente a contrastarlo.

FRANCESCO BELSITO E RENZO BOSSI jpeg

Il 7 febbraio 2012 il tesoriere parla con la Dagrada proprio delle possibili contromosse da prendere con Umberto Bossi per le spese sostenute a favore della sua famiglia e con lo stesso Castelli.
Dagrada: tu digli (a Bossi) che gli porti anche il fornelletto per scaldarla (la focaccia), ma quando ci sarà la testa di Castelli
Belsito: ah per forza ... il verme hai chiesto?
Dagrada: sì, ci faccio su quello che vuoi, questo (Castelli) lavora tutto alle spalle ...
Belsito: e quanto ho pagato di sua moglie dei cazzi e mazzi... io ho tutto scritto eh! Vuoi che io vado a portare tutto sui giornali?

FRANCESCO BELSITO CON UMBERTO BOSSI

«METTI TUTTO NELLA CASSETTA»
Il giorno dopo «Belsito riferisce che Bossi l'ha convocato a Roma perché vuole parlargli e delle sue probabili dimissioni». È la famosa intercettazione nella quale parla della registrazione «compromettente» per la Lega della quale è in possesso. Ma c'è un'altra parte di quel colloquio che, è la convinzione degli inquirenti, dimostra come in quei giorni fosse stata intensificata l'attività di dossieraggio.

6 calderoli castelli maroni 0018

Annotano gli investigatori: «Dagrada gli consiglia di farsi tutte le copie dei documenti che dimostrano i pagamenti fatti e nascondere gli originali in una cassetta di sicurezza». Testualmente la donna afferma: «Quelli sono capaci che entrano nell'ufficio e portano via, io li conosco i miei polli, fidati! Fai le copie, porta via la cartellina dietro con te e quando torni te la porti via la cartellina e la vai a mettere in cassetta a Genova».

ROSI MAURO E PIER MOSCA

Dalle carte sequestrate durante le perquisizioni delle scorse settimane e soprattutto dalle conversazioni intercettate emerge il ruolo di un professionista genovese che potrebbe essere il vero regista degli investimenti finanziari all'estero compiuti da Belsito e avere un ruolo di raccordo anche con gli altri personaggi - primo fra tutti l'imprenditore Stefano Bonet - accusati di riciclaggio. Si tratta di Amerigo Alunno che in molti colloqui «captati» dagli uomini della Dia viene indicato come il vero regista delle operazioni economiche.

ILLUSTRAZIONE MANNELLI ROSI MAURO DAL FATTO jpeg BOSSI E MARONI

IL CONTO CIFRATO DI LUGANO
Una traccia fondamentale per ricostruire il passaggio dei soldi certamente potrà arrivare analizzando le movimentazioni sul conto svizzero che Belsito ha utilizzato grazie al rapporto con l'avvocato Bruno Mafrici, accusato di aver gestito parte dei fondi della «cosca De Stefano».

Ieri c'è stato un contatto tra il pubblico ministero Lombardo e i suoi colleghi di Napoli titolari dell'altro fascicolo sulla Lega e sui soldi che sarebbero arrivati attraverso la gestione degli appalti, compresi quelli ottenuti da Bonet in Vaticano. Nelle carte dei magistrati partenopei ci sarebbe infatti una traccia che porta allo stesso deposito di Lugano.

Il sospetto, avvalorato dai primi riscontri effettuati dagli investigatori della Dia, è che su quel conto cifrato siano transitati i soldi del Carroccio e quelli della 'ndrangheta in una commistione che serviva proprio a «ripulirli». Per questo, in attesa della rogatoria con le autorità elvetiche, si stanno riesaminando tutte le movimentazioni che partono dai conti della Banca Aletti di Genova, dove la Lega riceveva il denaro relativo ai rimborsi elettorali e ai tesseramenti.

 


UN DOCUMENTO DEI SERVIZI SEGRETI LIBICI PROVEREBBE CHE GHEDDAFI FINANZIO' SARKOZY CON 50 MLN DI EURO

$
0
0

Stefano Montefiori per il Corriere della Sera

Nella lunga guerra dichiarata da anni al presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, il sito Mediapart.fr potrebbe avere sferrato ieri un colpo importante. Il giornale online francese ha pubblicato un documento dei servizi segreti libici che proverebbe «l'accordo di principio» dato dal colonnello Gheddafi a finanziare la precedente campagna presidenziale di Sarkozy, nel 2007.

Sarko e Gheddafi

La nota è firmata dal capo dei servizi libici dell'epoca, Moussa Koussa, e nella traduzione dall'arabo a cura di Mediapart si legge che a partire dal 2006 il governo libico avrebbe deciso di «appoggiare la campagna elettorale» di Nicolas Sarkozy «per un totale di 50 milioni di euro».

GHEDDAFI E NAPOLITANO

Stando al documento prodotto da Mediapart, la scelta pro Sarkozy non sembrerebbe un'iniziativa unilaterale: Moussa Koussa cita il verbale di una riunione tenuta il 6 ottobre 2006, alla quale parteciparono «per la nostra parte il direttore dei servizi di intelligence libici (Abdallah Senoussi) e il presidente del Fondo libico di investimenti africani (Bechir Saleh), e da parte francese i signori Brice Hortefeux e Ziad Takieddine».

Brice Hortefeux è un fedelissimo di Sarkozy, ex ministro dell'Interno e suo braccio destro sin dall'inizio della carriera politica del presidente; Ziad Takieddine, oggi in carcere, è un faccendiere libanese dai passati legami con importanti esponenti del partito Ump (come il suo segretario Jean-François Copé), coinvolto anche nell'affare Karachi (le tangenti pagate a mediatori per la vendita di sottomarini al Pakistan).

GHEDDAFI E OBAMA

A una settimana dal ballottaggio per le elezioni presidenziali di domenica prossima, per il presidente uscente si tratta di un'accusa pesante, anche se è difficile dimostrare l'autenticità del documento. La portavoce di Sarkozy, Nathalie Kosciusko-Morizet, ha parlato di una «grossolana manovra diversiva della squadra di François Hollande, infastidito dal ritorno di Dominique Strauss-Kahn».

missili per gheddafi big

A dire il vero, è Sarkozy a fare le spese dell'intervista - pubblicata ieri dal Corriere della Sera - che l'ex direttore del Fondo monetario internazionale ha rilasciato al giornalista americano Edward Jay Epstein. DSK accusa apertamente l'entourage di Sarkozy di avere organizzato un complotto per rovinarlo ed estrometterlo dalla corsa all'Eliseo, nella quale l'esponente socialista veniva dato come strafavorito. «Strauss-Kahn farebbe meglio a spiegarsi con la giustizia e a risparmiare ai francesi le sue considerazioni», ha detto ieri il presidente durante un comizio a Clermont-Ferrand, evitando di pronunciarsi sulle accuse di Mediapart.

ZAPATERO E GHEDDAFI GHEDDAFI DALEMA FRATTINI

Bernard Cazeneuve, uno dei portavoce di Hollande, chiede invece a Sarkozy di «dare spiegazioni ai francesi» sui suoi passati rapporti con il regime di Gheddafi.
Il 15 marzo 2011, quattro giorni prima del via alle operazioni militari in Libia, il figlio di Gheddafi Saif Al-Islam aveva chiesto a Sarkozy di «rimborsare tutto il denaro che gli abbiamo dato per finanziare la sua campagna elettorale del 2007».

Mediapart ha dichiarato ieri di avere ricevuto il documento da alcuni ex alti dignitari del deposto regime libico, oggi in clandestinità, che vorrebbero così vendicarsi dell'intervento militare in Libia promosso oltre un anno fa dal presidente francese.
Oggi Hollande parlerà a Parigi, Sarkozy a Tolosa. Mentre la campagna elettorale si fa velenosa, il più pacato dei due rafforza il suo vantaggio: 55% contro il 45% secondo i sondaggi.

 

 

A CHI LA RAI? A NOI! - NON SOLO IL TICKET SANTORO-FRECCERO COME DG E PRESIDENTE. ANCHE GIANPIERO GAMALERI

$
0
0

Ansa.it

''Monti dovra' prestare attenzione a questa richiesta perche' se la fase due non comincia dalla Rai vuol dire che non comincera' mai. Questa non e' una questione soldi, ma di credibilita' del governo''. Cosi' Michele Santoro, ospite a 'In 1/2 h' su Rai3, ha risposto ad una domanda di Lucia Annunziata sulla reazione del premier Mario Monti alla sua candidatura alla direzione generale della Rai, insieme a Carlo Freccero quale presidente.

4t14 carlo freccero mich santoro mo

''La nostra non e' una provocazione - ha proseguito Santoro -. Io e Freccero potremmo affrontare un dibattito con qualunque altro ticket. Abbiamo titoli, esperienza, abbiamo seguito una pratica multimediale che nessuno ha fatto in Italia. Se uno vuole prendere in mano la Rai e non fare tagli dolorosi, deve investire nella multimedialita', i dipendenti devono essere impegnati secondo progetti orizzontali e non verticali''.

MICHELE SANTORO

''Manderemo i nostri curricula alle istituzioni e vedremo come li analizzeranno - ha proseguito il giornalista -. Vogliamo affermare il principio che chi aspira a ricoprire cariche pubbliche di rilievo deve dirlo in maniera trasparente. Noi lo facciamo, gli altri devono fare altrettanto, non andando a parlare con Bisignani o con Letta. Vorrei che Monti ci indichi un percorso, una scadenza. Se dice che, dopo le nomine della Vigilanza, si devono presentare i curricula, questo non ci sta bene. Dia una scadenza di due settimane e voglio vedere se quelli che fanno parte delle cricche presentano i curricula''.

FRECCERO, BASTA CON PARTITI, MIO E' CURRICULUM TECNICO - ''Basta con i partiti, e' ora di chiudere questa polemica a meno che non si voglia sostenere che i partiti decidono come la chiesa decide i cardinali''. Lo ha detto il direttore di Rai4 Carlo Freccero, a margine della conferenza stampa organizzata al Festival di giornalismo di Perugia per presentare la sua candidatura con Michele Santoro ai vertici della Rai.

''Il Pd non mi sembra che mi abbia mai sostenuto in questa esperienza di Rai4 - ha proseguito -, il mio e' un curriculum tecnico. Sto preparando un dossier teorico di 80-90 cartelle. E' un problema di metodo. E' giusto che certi posti vengano assegnati dopo la presentazione di curricula come fa la Bbc. Bisogna combattere prima, non dopo e sempre lamentarsi''.

PINO CORRIAS ISABELLA FERRARI MICHELE SANTORO

Freccero ha anche risposto al Pdl che ha parlato di candidature da tv della Corea del Nord. ''Il mio curriculum e' l'opposto della Corea del Nord - ha detto -. Basta guardare quello che ho fatto''.

MARCO TRAVAGLIO MICHELE SANTORO

GAMALERI A ZAVOLI E MONTI, MI CANDIDO ALLA GOVERNANCE - Non solo il ticket Michele Santoro-Carlo Freccero come dg e presidente. Anche Gianpiero Gamaleri, già consigliere di amministrazione Rai dal 1998 al 2002, si candida alla governance della tv pubblica, con una lettera indirizzata al presidente della Vigilanza, Sergio Zavoli, e per conoscenza al premier Mario Monti.

"Aderendo allo sforzo di trasparenza auspicato, anch'io faccio il passo di candidarmi alla governance della Rai, con un gesto pubblico corrispondente all'autonomia di giudizio che mi caratterizza", scrive nella missiva Gamaleri, oggi ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all'università di Roma Tre.

"Il mio curriculum è noto, riconoscendomi nel profilo pubblicato da Wikipedia, in cui sono indicati sia il mio percorso accademico, sia quello professionale, entrambi integralmente dedicati allo studio e alla pratica dei processi culturali, della comunicazione nel settore radiotelevisivo e dei new media", continua.

RENATA POLVERINI GIAMPIERO GAMALERI GIANPIERO GAMALERI

E cita il precedente del presidente Usa Barack Obama che, per la designazione di due giudici della Corte Suprema nel 2009 e nel 2010, Sonia Sotomayor ed Elena Kagan, "fu orgoglioso di esibire i curricula prima della nomina, in modo che la sua scelta fosse apprezzata come la valorizzazione di due alte professionalità e non il frutto di manovre di sottobosco politico".

Convinto che "la trasparenza nei confronti della pubblica opinione sia un valore fondamentale per la convivenza civile e per l'autorevolezza di chi ha responsabilità di governo", Gamaleri avanza la sua candidatura "accettando così - conclude - il rischio di espormi, nella coscienza che se altri mi saranno preferiti in un esame comparativo ciò si risolverà comunque in un bene per la nostra democrazia".

 

 

ROMA-BERLINO, ECCO IL PIANO SEGRETO: SONO GLI EURO-BILL, IL PROGETTO FMI - I SINDACI RIBELLI DELL’IMU

$
0
0

Da "il Velino"

euro_cappioMichele Santoro, Sandro Ruotolo e Carlo Freccero

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "I sindaci ribelli dell'Imu". Sotto box con richiamo all'intervista a Giulio Tremonti "Rigore? Il buco è di 20 miliardi". A sinistra "Caccia ai cristiani: in Nigeria è strage" con editoriale di Franco Venturini: "Un impegno per l'Italia". Al centro, fotonotizia: "Una lotteria (con party) nella campagna per la Casa Bianca". A destra "Merkel minaccia di boicottare gli europei di calcio". In basso: "I lamenti di Bernheim, l'esodato (di lusso)". E accanto "Non chiamatelo più un ‘femminicidio'".

LA REPUBBLICA - In apertura: "Roma-Berlino, ecco il piano segreto". Sotto il retroscena di Federico Rampini "Sono gli euro-bill il progetto Fmi". A destra "In Svizzera la cassaforte di Belsito per i milioni della Lega". A centropagina fotonotizia: "Bombe nelle chiese: è strage di cristiani in Africa". A sinistra il sondaggio Demos-Coop "L'Italia scivola, la metà si sente di ceto basso". Sotto "Addio badge all'ingresso, serve l'impronta digitale". Accanto "Belen, Emma e ‘omalamente il nuovo romanzo poplare". In alto a destra "Quelle donne bruciate per emulazione in Argentina".

GIULIO TREMONTI ANGELA MERKEL

LA STAMPA - In apertura: "E' già rivolta contro i tagli". Sotto "La spending review" con richiami agli articoli interni su "La Farnesina, ambasciate in tre anni risparmi per 371 milioni" e "L'Istruzione, sforbiciata agli affitti ma i prof non si toccano". Editoriale a sinistra di Luca Ricolfi : "L'utopia della lotta agli sprechi". Al centro con foto "Cameron, la crisi del secondo anno" con editoriale di Richard Newbury "Ma le sue riforme stanno cambiando il paese". A destra "Attacco ai cristiani d'Africa: 21 morti ". Sotto: "L'avanzata dell'Islam nero". In alto tre box, partendo da sinistra "Merkel e il caso Timoshenko ‘Pronta a disertare il calcio'". A seguire "Licenzia i due figli e si uccide a Nuoro". E a destra "Tra Juve e Milan un duello a forza 4". In fondo alla pagina "Tra Svezia e la Norvegia la guerra della renna".

IL GIORNALE - In apertura: "La strage degli imprenditori: Salvateli". Editoriale di Vittorio Feltri: "La farsa dei tagli alla spesa pubblica". Al centro con foto intervista esclusiva a Rosy Mauro "Io, Umberto e Belsito, adesso vi racconto tutto". Acanto a sinistra: "Allarme carceri, il Senato è pronto: subito la riforma" di Renato Schifani. Sotto "Massacri di cristiani nell'Africa islamica: è ora di dire basta" di Magdi Cristiano Allam. A sinistra "La guerra finanziaria non si vince col rigore" di Renato Brunetta. E a seguire il ritratto di Corrado Passera "L'eterno golden boy in cerca dell'ideona'", firmato da Giancarlo Perna. In fondo "Un'università migliore? Basta eliminare gli stipendi inutili" di Francesco Alberoni.

FRANCESCO BELSITO DAVID CAMERON

IL SOLE 24 ORE - In apertura: "Cantiere infinito contro l'evasione". Editoriale di Salvatore Padula "Serve un piano per andare oltre i blitz". Al centro speciale Imu "Le novità per il calcolo della tassa sulla casa". Sotto "Nei comuni è corsa alle liste civiche". In alto a destra "Sull'apprendistato spunta l'incognita del caro-contributi". Sotto il commento di Carlo Dell'Aringa "Più coraggio sul cuneo fiscale". A seguire l'intervista al ministro Mario Catania "Per l'agroalimentare pagamenti in tempi certi".

IL MESSAGGERO - In apertura: "Ecco i tagli alla spesa. Sforbiciata a ministeri ed enti locali. Altolà dei partiti". A destra "Merkel avverte l'Ucraina ‘Yulia libera o dirò no agli Europei". Sotto "Diritti da rispettare, le richieste della Ue" di Catherine Ashton. Al centro con foto "Attacchi ai cristiani doppia strage in Africa". A sinistra: "Un negozio su tre resterà aperto, è polemica sul Primo maggio". Fondo pagina: "Caccia al basista della rapina" e a destra "Città d'arte ormai troppo noiose, le gite scolastiche al Pirellone".

IL TEMPO - In apertura: "Grillo shock: mafia meglio dello Stato". Editoriale di Mario Sechi: "L'oltraggio istituzionale". Al centro, fotonotizia: "Monti accelera sui tagli per evitare l'aumento dell'Iva". E "La Bce ordina: cancellate le province". Sotto le presidenziali in Francia "Tra Hollande e Sarkozy un incerto sprint finale". In basso "Gioielliere protetto. Si cerca la talpa". A destra dall'alto "La spending review, questa sconosciuta" e a seguire "L'attesa dei ‘poveri' per il test amministrativo". E ancora in basso: "Lazio, sconfitta e rissa. Champions più lontana".

timoshenkobeppe grillo

 

 

1- AVANTI A DESTRA, DA MAURO MAZZA A ALE-DANNO, C’E’ SEMPRE POSTO PER PINO INSEGNO 2- L’INCREDIBILE FENOMENOLOGIA DI

$
0
0

Malcom Pagani per "il Fatto quotidiano"

PINO INSEGNOPino Insegno

"Ti bagno tutta". Altro rullo. "Ahhhhhhh, vengo, sono il tuo sultano". Pausa caffè. "Scopami, scopami, scopami ho detto". Fine turno. Motorino. Periferia. Ai tempi ribaldi di "Eiaculazione da Tiffany", quando ancora Bartezzaghi non si dilettava in anagrammi nominali colmi di doppi sensi "Sogni, no peni", ogni cosa, a partire dalla voce di Pino Insegno, aveva un prezzo.

Quello assegnato al doppiatore, per istinti e mugolii della primaria dialettica del porno era trecentomila lire e l'unica rete che Insegno conoscesse era quella delle calze ("te le strappo a morsi") proiettate sullo schermo. Oggi, nel metacinema romano, mentre il creativo comune e il suo amico travestito da Sindaco, Gianni Alemanno pensano di affidargli la gestione di un'altra ramificazione, la "Casa dei teatri e della drammaturgia contemporanea", dieci strutture, 10 palcoscenici, è difficile non riflettere sul ribaltamento di prospettiva.

Insegno ha costruito la sua ragnatela in parallelo alla metamorfosi nazionale. Con il pallone sull'altare, il cuore a destra della destra e una comicità esiziale che lui, furbissimo, preferisce definire "semplice". Prima, all'alba degli '80, era solo Carlo Vacca. Controfigura di Gigi e Andrea. Corpulento centravanti della "Marchigiana" insidiato da Milena Vukotic in "Mezzo destro mezzo sinistro due calciatori senza pallone".

MAURO MAZZA Pino Insegno - Copyright Pizzi

Venticinque anni dopo, multiforme, ottiene (otteneva?) programmi e investiture da un'altra figurina accosciata della squadra del Secolo d'Italia, Mauro Mazza, dona la voce a Viggo Mortensen e Denzel Washington, presenta tutte o quasi le feste del Pdl, esulta smodato se vincono i "buoni" e infine, monetizza. Il sistema Roma (inventato dai democristiani, interpretato da Veltroni e geneticamente modificato dall'allegra coppia al comando di Campidoglio e Regione) non fa prigionieri.

Tutti da una parte, uni e trini e poi, domani, si vedrà. Intanto Insegno galoppa, cresce figli, cambia mogli, sperimenta famiglie allargate, accompagna Baglioni a Lampedusa, fonda accademie gratuite, lascia imbiancare i capelli e continua a tifare Lazio. Anni fa, unendo in un sol colpo due passioni, diventò presidente di quella femminile.

Durò il soffio di un mattino, tanto per certe aspettative relativamente dickensiane, basta lo stadio Olimpico. Dove Insegno si manifesta a ondate, si incazza, piange, ride e poi ritorna a occupare il piccolo schermo con barbarica baldanza. La corsa alla maturità è un percorso iniziatico. Cominciò nel 1986 con Enrica Bonaccorti. Lui e la premiata ditta (gli amici di sempre) producevano sketch e, Dio li perdoni, film. Il terribile "L'assassino è quello con le scarpe gialle", con l'inquietante morettiano di stretta osservanza Dario Cantarelli, incassò più del previsto . Il resto fu ascesa. Insegno trasmutò.

ALDO GRASSO CRITICO TV hbfin33 pino insegno

Da macchietta e riempitivo a one man show. Italia uno e la Rai. I programmi felici e quelli chiusi in un amen. Mercanti in fiera, zecchini d'oro e anche la corvée di qualche atroce capodanno in diretta, complice Mara Venier. Un'allegria forzata, una fatica del sorriso ad ogni costo e della routine obbligata che ogni tanto lo fa deragliare. Quando Pino filosofeggia (si impegnò con Davide Maggio) , sono guai. Versioni personali.

Diagrammi impazziti. Riflessioni tra il non-sense, certi proverbi sul cazzo e sul cazzotto e l'istantanea ipercontemporanea. Tema raccomandazioni, un esempio tra mille. "Sono cambiate: una volta una donna voleva una macchina, un appartamento. Oggi vogliono fare una fiction, essere vallette. E questa cosa ha abbassato il livello, non c'è più la formazione, non c'è più la voglia di studiare per arrivare in televisione". Ecco, la Weltanschauung insegnesca riscrive il presente a modo suo. L'epica della gavetta si fonde con il monumento a se stesso. È un'umiltà mascherata che ogni tanto si rivela.

Ospita Emanuele Filiberto in trasmissione? Magnanimo, cinguetta: "Non ci metterei niente a metterlo in mezzo ma non lo farò, perché non è quello lo scopo del programma". Poi si elegge a campione di moderazione facendo arrossire il Pino giovane, quello che scherzava sulla pinguedine, adorava la grevità gratuita, gremiva i teatri e aveva meno freni di oggi: "i miei silenzi hanno fatto molto più di tante chiacchiere. È un nuovo modo di fare televisione. Non urlata, non becera".

vallomauro22 pino insegnoALDO GRASSO

Aldo Grasso lo ha scelto, curato, studiato. Talvolta si accanisce. Fioretto: "Insegno nasce come comico della Premiata ditta e un giorno mi piacerebbe incontrare uno spettatore, uno solo, a cui i quattro sono riusciti a strappare un sorriso". Sciabola: "Mi è già capitato di scrivere, a proposito di Insegno, che il suo modo di fare tv rispecchia il conformismo che regna nella tv generalista".

Coltellaccio: "Ma a che serve polemizzare con il nulla? Non tutto è perduto: resta pur sempre Carlo Conti". Pino la spugna assorbe, anche le lacrime: "Se fra milioni di persone che mi vogliono bene ce n'è una che non mi apprezza, mi dispiace". Poi ricomincia. Mette una tacca. Presidia il territorio. Nulla per Pino è più infernale dell'assenza.

 

 

SVELATI I LEGAMI DI BIN LADEN CON IL CAPO DEI TALEBANI - ITALIA: IL NUMERO DEGLI STRANIERI TRIPLICATO IN 10 ANNI

$
0
0

DAGOREPORT

THE TIMES THE WASHINGTON POST

1 - THE NEW YORK TIMES - A destra, "Gli esperti credono che il conflitto in Iran sia meno probabile" - "Il destino del dissidente l'oggetto delle discussioni fra Cina e Stati Uniti" - Al centro, "Nella vasta giungla, gli Stati Uniti stanno aiutando la caccia a Kony" - In basso, "Comincia uno scandalo sull'orlo dell'impero di Murdoch"

2 - THE WASHINGTON POST - A destra, "Riprendono gli attacchi dei droni della Cia in Pakistan" - A sinistra, "Il lavoro pubblico taglia la strategia testata di Obama" - Al centro, "Per le truppe Usa, la caccia a Kony non sarà facile"

3 - THE GUARDIAN - In apertura, "Svelati i legami di Bin Laden con il capo dei Talebani" - A destra, "Sarkozy nega che la sua campagna elettorale del 2007 fu finanziata da Gheddafi" - Al centro, "Cameron chiamato ai Comuni sul caso Hunt" - In basso, "L'equipaggio della nave da crociera P&O pagata con uno stipendio base di 75 pence all'ora"

4 - THE INDEPENDENT - A sinistra, "Cameron avverte che la crisi dell'euro durerà ancora a lungo" - A destra, "Un operatore umanitario britannico ucciso in Pakistan""

THE INDEPENDENT THE NEW YORK TIMES

5 - THE TIMES - In apertura, "Spaccatura nel cuore d'Europa", "Hollande attacca il patto d'austerità della Merkel", "Cameron dice che la crisi dell'euro non è finita" - Al centro, "Dov'è la siccità nelle quale vive, Water Minister?" - In alto, "L'Inghilterra sceglie Hodgson", "La FA, a sorpresa, ingaggia l'allenatore del West Brom"

6 - THE DAILY TELEGRAPH - In apertura, "A Heathrow ordinarono di tacere sui ritardi" - Al centro, "Hodgson nuovo allenatore dell'Inghilterra" - A destra, "Cresce la pressione sull'inchiesta Hunt" - In basso, "Gli impianti eolici connessi ai cambiamenti climatici"

7 - FINANCIAL TIMES - In apertura, "Cameron affronta un test critico" - A destra, "La Spagna valuta il progetto ‘bad bank'", "Il piano mira ad alleviare gli oneri combattendo i creditori" - In basso, "Aumentano i prezzi della soia: timori per il ritorno dell'inflazione alimentare globale"

8 - DAILY MAIL - In apertura, "Finalmente! Un giudice che lotta per il matrimonio", "Un anziano giudice del tribunale familiare promuove una campagna per fermare l'aumento dei divorzi fra gli inglesi"

THE GUARDIAN THE DAILY TELEGRAPH

9 - DAILY EXPRESS - In apertura, "Il diluvio continuerà per tutta la settimana"

10 - LE FIGARO - In apertura, "Sarkozy: la settimana decisiva" - A sinistra, "Carlton: quello che DSK ha detto ai giudici" - Al centro, "Colombia: il giornalista Roméo Langlois prigioniero delle Farc" - A destra, "Argentina: Cristina Kirchner brandisce la sovranità nazionale" - "Italia: il numero degli stranieri è triplicato nel giro di dieci anni" - In alto, "Cina: il dissidente cieco che avvelena i rapporti fra Pechino e Washington"

11 - LIBÉRATION - In apertura, "Sarkozy impedisce la festa dei lavoratori e i sindacati e la sinistra chiamano alla mobilitazione" - In alto, "Esclusivo: Takieddine racconta le relazioni Sarkozy-Gheddafi"

12 - LA CROIX - In apertura, "A ciascuno il suo primo maggio" - A destra, "Italia: Mario Monti mette su il suo grande progetto per Pompei"

LIBERATION LE FIGARO

13 - LES ECHOS - In apertura, "Borsa: le cattive sorti dello Stato azionista" - Al centro, "L'aggravamento della crisi in Spagna incita l'Europa ad agire" - "Primo maggio: duello a distanza fra Sarkozy e i sindacati" - In basso, "Samsung, numero uno al mondo della telefonia mobile davanti a Nokia" - "Immobiliare: segnali verso il basso"

14 - EL PAIS - In apertura, "Rajoy risponde alla protesta con l'annuncio di altri tagli" - In basso, "Dove i clandestini non sono le vittime", "Francia, Italia e Portogallo mantengono l'assistenza sanitaria nonostante la crisi"

 

BUSINESS INTERNATIONAL - NUTELLA PERDE CONTRO GLI OBESI - VENDESI CABINA TELEFONICA INGLESE - LE APP DA NON PERDERE…

$
0
0
GoogleDAVID CAMERON

DAGOREPORT
1 - FINANCIAL TIMES
LA RELAZIONE DELLA FED COMMISSION SEGNALA LA CARENZA DI CONTROLLI IN GOOGLE
http://on.ft.com/IyJ1OL

L'ingegnere accusato da Google per la violazione della privacy on-line ha detto molto di più su Google. Il rapporto dalla Federal Communications Commission, evidenzia anche gravi carenze nel processo di sviluppo del software di Google, come ad esempio la possibilità per gli ingegneri di aggiungere liberamente codici al progetto senza alcuna supervisione se pensavano che avrebbero potuto "migliorarlo".

2 - THE WALL STREET JOURNAL
CAMERON NEGA LA COLLABORAZIONE CON NEWS CORP.
http://on.wsj.com/JLIKIs

Il primo Ministro britannico, David Cameron, ha smentito le notizie relative al presunto accordo tra lui e Rupert Murdoch, o suo figlio James Murdoch, per sostenere gli interessi commerciali di News Corp. in cambio del sostegno della società al suo partito conservatore.

3 - BLOOMBERG
L'EUROPA CERCA DI RIPORTARE LA CALMA DOPO IL DOWNGRADE SPAGNOLO
http://bloom.bg/JvDhUO

I leader europei cercheranno di riportare la calma sui mercati questa settimana, dopo il declassamento del rating della Spagna da parte di Standard&Poor e dopo che l'agenda di austerità tedesca per risolvere la crisi del debito è finita sotto il fuoco delle critiche in vista delle elezioni in Francia e in Grecia.

ANGELA MERKEL manifestazione-spagna

LE FOTO DELLA SETTIMANA DI BLOOMBERG (FOTO)
Dagli highlights dello Space Shuttle al Dalai lama con Mikhail Gorbaciov.

4 - LES ECHOS
ANGELA MERKEL ANNUNCIA UN "PROGRAMMA DI CRESCITA"
http://bit.ly/INs5mB

In un'intervista a "Leipziger Volkszeitung", il cancelliere tedesco si è detta d'accordo a voler potenziare le risorse della BEI e rendere più flessibili i Fondi per le infrastrutture e la formazione. Si oppone come sempre, invece, alla rinegoziazione del patto fiscale.

5 - LA TRIBUNE
CHI VUOLE ACQUISTARE UNA CABINA TELEFONICA BRITANNICA? (VIDEO)
http://bit.ly/JHsmVF

A chiunque manchi la fantasia per decorare il proprio giardino, la società di telecomunicazioni inglese BT propone di acquistare una vera cabina telefonica rossa per la modica cifra di 2.390 euro.

FISCODALAI LAMA E GORBACIOV

IL FISCO ITALIANO NON ALLENTA LA PRESSIONE SUGLI EVASORI
http://bit.ly/IBWkfA

Tra gennaio e aprile, la Guardia di Finanza italiana ha già individuato più di sei miliardi di euro di entrate fiscali nascoste e 2.192 evasori.Il governo di Mario Monti ha messo al primo posto delle sue priorità la lotta all'evasione fiscale.

NUTELLA, TROPPO GRASSA PER GLI AMERICANI? FERRERO RIMBORSERÀ 4 DOLLARI A BARATTOLO
http://bit.ly/JVnuyg

Il produttore della celebre crema di nocciola da spalmare, Nutella, verserà fino a quattro dollari per ogni barattolo di Nutella venduto negli Stati Uniti tra il 2008 e il 2012 (circa 3,05 milioni di dollari) per risolvere una causa legale collettiva intentata da una madre della California che non era a conoscenza che la Nutella fossi così grassa.

nutella

6 - TECHRUNCH
PROVA DI GAIN FITNESS, L'APPLICAZIONE CHE TRASFORMA IL TUO IPHONE IN UN PERSONAL TRAINER (VIDEO)
http://tcrn.ch/II5HrD

Gain Fitness, la società con sede a San Francisco guidata da un ex atleta ed ex di Google, Nick Gammell, ha ideato un'applicazione che offre programmi di allenamento personalizzati e segue i progressi degli atleti per tutto l'allenamento.

JOEYBRA REGGISENO PORTA-CELLULARE

8 - MASHABLE
OTTO NUOVE APPLICAZIONI DA NON PERDERE
http://on.mash.to/J40WcG

Otto nuove applicazioni per i-phone per rimanere sempre al passo con i tempi.

"JOEYBRA": IL PERFETTO PORTA-CELLULARE "SOTTO LA SPALLA" (VIDEO)
http://on.mash.to/INwG8f

Le ragazze preferiscono andare a ballare senza doversi portare dietro quelle scomode borse. Adesso c'è il reggiseno pensato appositamente per contenere anche il cellulare.

 

 

LE BORSE EUROPEE APRONO IN POSITIVO PER L'IPOTESI DI UN PIANO EUROPEO PER STIMOLARE LA CRESCITA: MILANO +0,6%

$
0
0
CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANO

1 - BORSA: IL FOCUS SULLA CRESCITA UE SPINGE ANCORA I LISTINI...
Radiocor - Le Borse europee aprono la settimana in positivo, spinte dall'ipotesi di un piano europeo per stimolare la crescita. Cosi' se Parigi e' attorno alla parita', Francoforte guadagna mezzo punto mentre a Milano Ftse Mib e All Share recuperano lo 0,6%. Continua dunque la striscia positiva delle Borse che esattamente da lunedi' scorso sono avanzate di circa il 7%.

Spread

A Milano brilla Mps (+2,2%) insieme a Ubi Banca (+1,3%), brilla ancora Ferragamo (+2,1%) e anche Parmalat e Buzzi guadagnano l'1%. In coda al listino Finmeccanica (-0,5%) con Enel Green Power (-0,3%) e Ansaldo (-0,1%). Sul resto del listino balza Milano Assicurazioni (+7,2%) nel giorno dell'assemblea Unipol e degli incontri in sede Antitrust sul congelamento della fusione Unipol-Fonsai. Dopo il grande boom di venerdi' (+49%), Brunello Cunicelli perde l'1,7%. Sul mercato valutario l'euro si attesta a 1,325 dollari e il petrolio vede il Wti con consegna a giugno quotare 104,9 dollari al barile.

Mariano Rajoy

2 - SPREAD BTP-BUND A 395 PUNTI BASE, RENDIMENTO AL 5,64%...
Da "Finanza.com" - Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e tedeschi si attesta a 395 punti base. Il rendimento del Btp decennale è al 5,64%.

3 - SPAGNA: PAESE ENTRA IN RECESSIONE, -0,3% PIL PRIMO TRIMESTRE 2012...
Radiocor - La Spagna e' ufficialmente in recessione. Nel primo trimestre 2012 il prodotto interno lordo ha registrato un calo dello 0,3%, dopo il ri basso dello 0,3% del trimestre precedente. L'istituto nazionale di statistica ha spiegato che l'andamento dell'economia 'e' la conseguenza della performance della domanda nazionale, compensata solo parzialmente dal contributo positivo della domanda estera'. La Spagna e' cosi' dal 2008 che oscilla tra recessione e crescita atona, mentre la disoccupazione continua a salire: nel primo trimestre 2012 e' infatti balzata al 24,44% della popolazione attiva.

4 - ADIDAS: UTILE NETTO DEL PRIMO TRIMESTRE IN FORTE CRESCITA A 289 MLN DI EURO, PROBLEMI CON REEBOK IN INDIA...
Da "Finanza.com" - Adidas ha chiuso il primo trimestre con ricavi in crescita a 3,8 miliardi di euro rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso. I profitti operativi sono cresciuti del 30% a 409 milioni di euro mentre l'utile netto ha messo a segno un balzo del 38% a 289 milioni di euro rispetto ad un anno fa, grazie soprattutto ai benefici fiscali. Unica nota stonata la notizia della scoperta di irregolarità commerciali della controllata Reebok in India, che ha impattato negativamente sui risultati consolidati del gruppo.

adidas

5 - TRONCHETTI RAFFORZA LA CASSAFORTE...
An.Giac. per il "Sole 24 Ore" - All'indomani dell'uscita del fratello dal capitale della Marco Tronchetti Provera & C. Sapa, il presidente di Pirelli dota di più risorse l'accomandita di famiglia, a monte della catena di controllo Gpi-Camfin. Qualche giorno fa, infatti, un'assemblea straordinaria ha deliberato un aumento di capitale dai 52,01 milioni di euro attuali sino ad un massimo di 56,17 milioni, con un sovrapprezzo sino ad un massimo di 5,84 milioni.

La ricapitalizzazione, che avverrà mediante emissione di massimo 2.624 nuove azioni dal valore nominale cadauna di 1.585 euro, dovrà essere completata entro la fine di quest'anno. Marco Tronchetti Provera è presidente e azionista dell'accomandita sia come persona fisica sia tramite la società Mgpm, dove sono presenti anche i figli Giada, Ilaria e Giovanni. Qualche giorno fa Bruno Tronchetti Provera, fratello di Marco, esercitando un opzione ha ceduto alla società il 3,71% della cassaforte per il controvalore di 1,52 ,milioni.

6 - A SPOLETO GUERRA DI CARTE BOLLATE...
S.Fi. per il "Sole 24 Ore" - Sembrava scontato il "ritorno" di Giovanni Antonini come dominus della Banca Popolare di Spoleto. Dopo il braccio di ferro dell'anno scorso con Bankitalia, che lo aveva costretto alle dimissioni, il banchiere (nel frattempo rifugiatosi al piano di sopra come presidente della Scs, holding che controlla la PopSpoleto) si preparava a tornare da vincitore: all'assemblea della banca umbra erano attese le dimissioni dell'ad Nazzareno D'Atanasio, l'uomo della discontinuità, sostituito da un uomo vicino ad Antonini.

Marco Tronchetti Provera

Solo che il giorno prima dell'assemblea della Scs, la magistratura, chiamata in causa da due ricorsi, è scesa in campo. Il giudice ha sospeso il cda. Poi nel giro di 48 ore una girandola di ricorsi e controricorsi. Ventiquattrore dopo un'altra sorpresa: niente più congelamento. La Scs può continuare a operare, ma solo per l'ordinaria amministrazione. Il giorno successivo, nelle stesse ore in cui la PopSpoleto teneva la sua assemblea, l'ennesima udienza: stop parziale confermato. Se ne riparlerà l'8 maggio per la decisione sul secondo ricorso.

7 - SU TORINO SINTONIA VOLA BASSO...
Ma.Fe. per il "Sole 24 Ore" - A fine giugno, allo scadere dei patti parasociali, il Comune di Torino metterà a gara il 28% (su un pacchetto totale del 38%) di Sagat, la società che gestisce l'aeroporto di Torino: la giunta Fassino ha bisogno di fare cassa, e dall'operazione potrebbe intascare una cifra superiore ai 50 milioni. Ma tra due mesi sul mercato potrebbe finire anche il 24,39% che fa capo a Sintonia. Motivo?

Al momento le attenzioni della holding della famiglia Benetton, per lo meno sul versante aeroportuale, sono concentrate su Fiumicino e Ciampino, al centro di un'estenuante trattativa per il rinnovo del contratto di programma relativo ai due scali. Finché non si scioglierà questo nodo, trapela da fonti vicine ai Benetton, non ci sarà spazio (né soldi) per l'aeroporto di Torino. E visto che difficilmente la partita si chiuderà entro l'estate, ecco che Sintonia potrebbe approfittare della gara del Comune per mettere sul mercato anche la sua quota. Consentendo a un eventuale compratore (in pole position figura il fondo F2i) di avere subito la maggioranza.

8 - L'ANNO DELLA SVOLTA PER NOMURA...
S.Car. per il "Sole 24 Ore" - Una annata difficile si conclude in modo decisamente positivo: nei primi tre mesi del 2012 (l'ultimo trimestre fiscale), Nomura ha realizzato la migliore performance da due anni e mezzo, con un aumento dell'86% dell'utile netto a 22,08 miliardi di yen su ricavi saliti del 67% a 499 miliardi. Un risultato favorito dalla ripresa sia nell'azionario sia nel reddito fisso, oltre al retail domestico e all'M&A internazionale, e abbellito dalla divisione immobiliare e da "paper gains" sul portafoglio azionario.

logo NOMURA

Così l'esercizio annuale si è chiuso in nero, anche se nel Wholesale la ripresa finale non ha impedito una perdita lorda. Vari analisti pronosticano che l'annata appena iniziata sarà la migliore da sei anni per la principale banca d'affari nipponica. Tra i rischi, uno è quello legato a indagini sui broker per ipotesi di insider trading che le autorità nipponiche di regolamentazione stanno accelerando.


9 - MORNING NOTE...
Radiocor

Milano: assemblea Risanamento (2da conv.). Per bilancio al 31/12/11, nomina Cda.

Milano: assemblea Aedes (2da conv.). Per bilancio al 31/12/11, nomina Cda e Collegio sindacale.

Roma: assemblea ordinaria e straordinaria Enel. Per bilancio al 31/12/11, destinazione utile esercizio e modifiche statutarie.

Roma: Istat diffonde i dati sull'andamento dei prezzi al consumo (stima provvisoria) relativi al mese di aprile.

Roma: Si riunisce il Consiglio dei ministri.

Morning Note: economia e finanza dai giornali
Radiocor - Milano, 30 apr - CRISI: Piano segreto Monti-Merkel. Trattativa per un patto su rigore e crescita. Fmi pronto al pressing su Berlino per un nuovo progetto salva-euro. (La Repubblica, pag. 1-2-3). Spunta un piano Marshall su scala europea per mobilitare risorse fino a 200 miliardi di euro destinate a grandi progetti infrastrutturali per la crescita secondo indiscrezioni del quotidiano spagnolo 'El Pais' (dai giornali). Europa e fronte interno. Il premier nella tenaglia. Retroscena (La Stampa, pag. 3)

benetton

GOVERNO: La Bce chiede tagli alle province (dai giornali). Alla Sanita' costi in aumento fino al 2014 (Il Corriere della Sera, pag. 5). Il Governo punta a rivoluzionare le attuali Province riducendole a una cinquantina di macro-aeree (Il Messaggero, pag. 2).'Il rigore? C'e' un buco da 20 miliardi. Scelte solamente tasse e tariffe'. Intervista all'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti (Il Corriere della Sera, pag. 6)

FISCO: 600 Comuni pronti all'opposizione fiscale contro la nuova imposta sulla casa. L'Imu deve cambiare e diventare un tributo comunale (dai giornali). 'Il Governo cambi e garantisca piu' equita' o ci sara' l'esplosione sociale'. Intervista al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia (Il Corriere della Sera, pag. 8). I partiti guardano alla Svizzera: tassare i conti degli evasori. Il caso (Il Secolo XIX pag. 2). La lotta all'evasione un cantiere infinito. Primi segnali positivi per il 2012, ma procede a rilento l'attuazione delle diverse misure che consentirebbero il salto di qualita' (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag. 1-2-3 )

FONDIARIA SAI: oggi e' attesa l'offerta di Sator Palladio (La Stampa, pag. 23). I nuovi piani di Unipol (CorrierEconomia, pag. 4)

BPER: margine 2012 a 2,1 miliardi. Lettera all'investitore. Affari & Finanza pag.16-17)

UBI: la missione (possibile) della banca unica (CorrierEconomia, pag.5 )

CREVAL: -45% il titolo in un mese e mezzo. Il carissimo prezzo di una conversione (Affari & Finanza pag.19)

BENETTON

MEDIOBANCA: effetto poltrone sulla galassia (Affari & Finanza pag.15)

APPLE: i trucchi per non pagare le tasse (dai giornali)

TV: parte l'assedio di computer e tablet (CorrierEconomia pag.2-3)

BENETTON: dopo Alessandro, ora la sfida passa in Edizione. 'E' il nostro nome, non venderemo mai'. Intervista alla co-fondatrice, Giuliana Benetton (Il CorrierEconomia, pag. 6)

IMPRESE: Benetton, Del Vecchio, Carraro, la svolta del capitalismo familiare. 'Un consiglio? Preparare bene la successione'. Intervista a Enrico Carraro, presidente dell'omonimo gruppo (Affari & Finanza pag.4-5)

AGROALIMENTARE: imprese e Gdo, partita da 6 miliardi. 'Nuove regole efficaci contro abusi e opacita''. Intervista al ministro delle Politiche agricole, Mario Catania (Il Sole 24 Ore del Lunedi', Impresa & Territori pag.13 )

PININFARINA: alla sfida della crescita (Affari & Finanza pag.18)

AUTO: corsa (pericolosa) agli sconti. Tagli fino al 30% sui listini, ma le vendite crollano (CorrierEconomia, pag. 11)

SONY: parte con l'acquisto di Emi il programma del grande rilancio (Affari & Finanza pag.29)

 

 


FINMAZZETTA - NELL’INCHIESTA SU FINMECCANICA SPUNTA UNA PRESUNTA MAZZETTA PER UNA FORNITURA DI 40 BUS ATAC

$
0
0

Lavinia Di Gianvito per il "Corriere della Sera - Edizione Roma"

RICCARDO MANCINI AD ENTE EUR Lorenzo Borgogni

Nei verbali Enav e Finmeccanica spunta Mancini. Una strana mediazione, false fatture e una maxitangente: nell'inchiesta sulla corruzione in Selex spunta una fornitura di 40 bus Atac che nel 2009 il Campidoglio avrebbe ordinato alla Breda-Menarini, del gruppo Finmeccanica. Una partita del valore di 20 milioni che avrebbe dovuto fruttare 800 mila euro a Lorenzo Borgogni e a Lorenzo Cola, il primo ex dirigente, l'altro ex consulente di Finmeccanica. Intermediario della mazzetta l'amministratore delegato di Eur spa, Riccardo Mancini, considerato vicino al sindaco Gianni Alemanno.

A svelare il «marcio» nel contratto tra la Breda-Menarini e il Comune è il commercialista Marco Iannilli, indagato nell'inchiesta su Finmeccanica. Che però, quando lega la fornitura alla tangente, usa il condizionale. Per ora il pm Paolo Ielo si è limitato a stralciare il verbale dall'inchiesta principale, ma sembra che l'indagine si destinata ad avere sviluppi.

FRANCESCO STORACE

Nel racconto di Iannilli l'Atac all'inizio rifiuta di pagare la tangente. Mancini viene tirato in ballo per convincere l'azienda e, stando al commercialista, chiede come contropartita la poltrona di amministratore delegato di Eur spa. L'accordo va in porto: la nomina arriva nel 2009, mentre la tangente, decurtata a 600 mila euro, viene «pagata in parte in contanti e in parte con una fattura falsa».

LORENZO COLA

Atac, in un comunicato, «smentisce categoricamente di aver attivato commesse per l'acquisto di autobus nel 2009» e minaccia «che chiamerà a rispondere in giudizio» chiunque leghi il suo nome all'inchiesta. Anche Mancini si defila: «Dichiaro la mia totale estraneità alla vicenda», scrive in una stringata nota.

GIANNI ALEMANNO

I partiti all'opposizione però incalzano. «Ci auguriamo - dice il segretario del Pd del Lazio, Enrico Gasbarra - che Alemanno non voglia sfuggire alla richiesta di chiarimenti avanzata dal capogruppo del Pd in Campidoglio, Umberto Marroni, in merito ai legami tra l'ad di Eur spa, l'amministrazione capitolina e l'Atac». Francesco Storace, segretario de La Destra, pronostica al sindaco la fine di Nicolas Sarkozy e ironizza. «Comunque auguri per il libro sulla città: chissà se c'è un capitolo su Finmeccanica».

 

IL RITORNO DI MELMA GIBSON - DOPO “APOCALYPTO”, PIÙ CHE IN UN THRILLER, IL ROZZO GIBSON ERA ENTRATO IN UN DRAMMA

$
0
0

Giorgio Carbone per "Libero"

MEL GIBSON IN "GET THE GRINGO"

Tra un mese torna Mel Gibson. Ai primi di giugno esce «Un viaggio in paradiso» (titolo originale, «Get the gringo», vale a dire «Acchiappa il gringo»), thriller di inusitata violenza che dovrebbe riportare il divo australiano ai fasti di un tempo. Un tempo che sembra essersi fermato al 2006 anno del maxi-successo di «Apocalypto». Dopodiché Mel aveva fatto parlare molto le cronache giudiziarie e poco i fan del cinema, accostato in sei anni soltanto un paio di volte: il giallo «Fuori controllo» e la commedia drammatica «Mr. Beaver».

MEL GIBSON IN "GET THE GRINGO"

Qualche lode della critica, ma scarsa risposta del pubblico. La vita privata, poi, in caduta libera: la moglie l'ha mollato dopo 30 anni, la nuova compagna l'ha denunciato per violenze, la polizia di Los Angeles l'ha più volte raccattato con la sbronza cattiva. Insomma, un bilancio privato e professionale, quello dell'ultimo lustro, in rosso profondo. Morale, il Gibson 56enne era dato dai più come finito. Come uomo e come star di Hollywood.

DENTRO L'INFERNO
E invece il 2012 sarà l'anno della rinascita. Almeno così spera Gibson che ce l'ha messa tutta per rimettersi in pista. E per ritrovare il suo pubblico. Che desiderano poi gli ultrà di Mel? Violenza, violenza e ancora violenza. Nella «Passione» si perdeva la contabilità delle nerbate inflitte a Cristo sulla via del Calvario. In «Apocalypto» i cattivi si dilettavano di sacrifici umani. E i buoni li trovavi solo tra le vittime designate.

MEL GIBSON IN "GET THE GRINGO"

«Viaggio in paradiso» è immerso nell'inferno attualmente più tremendo, le prigioni messicane (che pare abbiano superato, per atrocità di avvenimenti, persino quelle turche. Gibson per descrivere l'orrido scenario non ha dovuto fare nemmeno sforzi di fantasia. Il postaccio c'è (o meglio: c'è stato fino a pochi anni fa) e si chiama El Pueblito.

Un penintenziario costruito nel 1956 con l'intento di farne un carcere modello e chiuso alla fine del secolo con l'intervento (in stile scuola Diaz) dell'esercito messicano.
Che era avvenuto in 40 e passa anni. Che i detenuti avevano preso il sopravvento sui carcerieri, si erano impadroniti del luogo facendone una cittadella della malavita, dove comandavano i boss e si uccideva, si rubava, si spacciava droga a ruota libera (avete presente Manhattan trasformata in un'immensa prigione in «Fuga da New York»?).

MEL GIBSON IN _GET THE GRINGO

In un postaccio modellato sul El Pueblito (per allestirlo Gibson ha fatto sgombrare temporaneamente un'altra prigione) capita l'eroe del film, cioè Mel Gibson. Che almeno all'inizio è ben poco eroico (saranno le circostanze a trasformarlo). Anzi, è un gran figlio di buona donna, un gangster ladro e assassino. Ha fatto il colpo grosso, una rapina da quattro milioni di dollari che gli dovrebbe garantire un'agiata pensione in Messico. Ma qui ha un incidente d'auto e finisce in guardina, dove saltano subito fuori le malefatte da lui compiute al di là del Rio Grande. Conseguenza: una "vacanza" pagata al Pueblito. Anche conosciuto come la «universitad del crimen».

MEL GIBSON

EVADERE PER VIVERE
Driver (questo il nome del personaggio di Gibson) è un duro, ma un isolato, e lì non campi due giorni se non sei nelle simpatie del "Magnifico rettore" (cioè il boss dei boss). Driver ce la fa a star vivo per una settimana, quindi capisce che l'unica soluzione è evadere. Non è facile. Dentro il Pueblito c'è la legge della giungla, ma se provi a mettere un piede fuori, i sorveglianti all'esterno ti sparano o ti abbrustoliscono con l'alta tensione.

Tornato in Messico cinque anni dopo «Apocalypto», Gibson ha voluto accanto a sé la troupe locale che tanto bene lo aveva servito all'epoca (tra gli interpreti Raoul Trujillo, il capo degli inseguitori aztechi). Produttore, sceneggiatore e interprete, Gibson per la prima volta non firma la regia («Ormai è troppo faticoso per me essere contemporaneamente director e star nello stesso film»).

Dietro la macchina da presa ha collocato Adrien Grunberg, direttore della seconda unità e delle scene d'azione di «Apocalypto». «Voglio scene di caccia all'uomo che facciano sembrare gli inseguimenti del 2006 un'adunata di boy scout», è stata la consegna di Mel a Grunberg. Consegna rispettata, stando almeno alle dichiarazioni di Gibson a lavoro ultimato.

 

AURORA SURREALE - COSA NASCONDE “AURORA”, LA SOCIETÀ IN SVIZZERA CHE FRANCESCO BELSITO HA RILEVATO NEL 2011?

$
0
0

Francesco Viviano per "la Repubblica"

Si chiama "Aurora". E sarebbe la cassaforte svizzera supersegreta dell'ex tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito dove avrebbe nascosto e fatto transitare milioni e milioni di euro dei fondi del rimborso elettorale della Lega. E forse,come sospettano gli investigatori, anche della Ndrangheta. La "Aurora", Società a Garanzia Limitata, Si trova, o meglio si trovava fino al 29 marzo scorso, in via Gaggio 2 a Lugano, nel Canton Ticino.

FRANCESCO BELSITO LUGANO-BANCHE SVIZZERE

La società è intestata a Franco Domenico Belsito che l'aveva rilevata nel 2011 da un certo Giovanni Russo, un personaggio sul quale si stanno concentrando i riflettori delle procure della Repubblica di Napoli e di Reggio Calabria che hanno trovato la traccia "Aurora" radiografando le migliaia di files sequestrati nei vari computer dello stesso Belsito, di alcune segretarie della Lega e di quelli dell' avvocato calabrese Bruno (o "Giovanni") Mafrici, indagato con l'ex tesoriere della Lega per riciclaggio.

Gli investigatori sono convinti che la società "Aurora" che è intestata a Franco Domenico Belsito sia proprio di Francesco Belsito che, come il suo amico avvocato Bruno Mafrici, avrebbe usato nomi diversi per utilizzare due codici fiscali e sfuggire quindi ad alcuni controlli fiscali e valutari.

SVIZZERA

Negli ultimi interrogatori Belsito non ha mai fatto riferimento ad "Aurora", pensava che potesse sfuggire agli occhi degli investigatori della Dia di Reggio Calabria e dei pm Woodcock e Lombardo che nei prossimi giorni si recheranno in Svizzera per alcune rogatorie nel tentativo di decifrare alcuni conti svizzeri ed in particolare la cassaforte "Aurora" per verificare se era proprio di Francesco Belsito o di un omonimo e cosa e quanti milioni di euro siano transitati attraverso questi conti svizzeri gestiti direttamente da Francesco Belsito.

La "Aurora" era stata iscritta nel registro delle imprese svizzere il 15 novembre del 2010 con il numero di registrazione "Ch--501.4.015.190-9", ed ufficialmente avrebbe dovuto occuparsi di lavori edili e marittimi, gessatura, idraulica, sanitari, impianti, ristrutturazioni, manutenzione di parchi ed altre attività. Ma in realtà, sospettano gli investigatori, quella società si sarebbe occupata di ben altro tanto che in piena bufera giudiziaria Belsito si sarebbe affrettato a far fallire la "Aurora" il 29 marzo scorso.

FRANCESCO BELSITO

«Data molto sospetta» commenta un investigatore. Perché la "Aurora" guarda caso, interrompe la sua attività quando ormai Belsito è raggiunto dall'avviso di garanzia e la Lega finisce nella bufera giudiziaria. Cosa nascondeva la "Aurora"? Solo le indagini della polizia svizzera ed italiana potranno scoprirlo. E chi ha suggerito a Francesco Belsito di costituire una società con il suo nome e cognome in Svizzera?.

WOODCOCK

Il sospetto è che possa essere stato l'avvocato calabrese Bruno Mafrici, indagato insieme a Belsito e ad altri per riciclaggio. Lo stesso Mafrici che accusa Belsito di avere mentito sia sugli incontri che sulle sue visite nello studio legale di via Durini a Milano: «Non sono stato io a cercare lui ma lui a cercare me. Voleva fare operazioni finanziarie ed io ho cercato di aiutarlo. Dice che non è mai stato in questo studio? Ma non è vero, lui in questo studio c'è stato varie volte...».

Quel che è certo è che uno dei due mente. E per i pm napoletani e calabresi, Woodcoock e Lombardo, probabilmente chi mente di più sarebbe proprio Franesco Belsito, «probabilmente perché potrebbe rimanere invischiato nelle inchieste sul riciclaggio della Ndrangheta». E Mafrici, nell'interrogatorio dei giorni scorsi reso a Milano, non ha esitato a confermare che Francesco Belsito gli chiese "suggerimenti" per operazioni investimenti ed operazioni bancarie. «Ed io misi a disposizione di Belsito alcuni consulenti che operano in Svizzera».

 

MONTI DI MILIARDI IN SVIZZERA - CHE ASPETTA IL GOVERNO ITALIANO A IMPORREE A BERNA UN ACCORDO FISCALE?

$
0
0

Stefano Feltri per il "Fatto quotidiano"

BANCHE SVIZZERE MARIO MONTI

I soldi sono lì, a portata di mano, facili da incassare. E tutti in una volta, senza stare a racimolare un miliardo qua e uno là tra accise sulla benzina e i blitz utili, e spettacolari, come quello di ieri della Guardia di Finanza negli agriturismi in vista del ponte del Primo maggio. Nelle casse delle banche svizzere si stima ci siano almeno 150 miliardi di euro degli evasori italiani e lo Stato potrebbe prendersene fino a 50. Ma al governo non sembrano interessare.

"Full compliance", piena conformità. È questa l'espressione che toglie ogni alibi al governo Monti. Nella conferenza stampa di mezzogiorno del 17 aprile il commissario europeo alla Fiscalità, Algirdas Šemeta, spiega ai giornalisti che gli accordi di Gran Bretagna, Germania e Austria con la Svizzera sono compatibili con il diritto comunitario . E quindi nel 2013 produrranno i loro effetti.

Partiamo dalla fine: il 13 aprile l'Austria firma l'accordo con la Svizzera. Funziona così: nei forzieri elvetici ci sono almeno 20 miliardi di euro austriaci frutto di evasione. I residenti austriaci titolari dei conti o i beneficiari dei trust e degli altri strumenti giuridici per nascondere le tracce, se vogliono mantenere i loro capitali in Svizzera dovranno pagare una sanzione una tantum del 30 per cento, modulata poi a seconda della durata dei depositi, che può nella pratica oscillare tra il 15 e il 38 per cento.

Evasione Fiscale GIULIO TREMONTI

È una specie di condono fiscale, è vero, ma di entità ben diversa da quel 5 per cento applicato da Giulio Tremonti ai suoi tempi. E soprattutto gli effetti continuano: tutti i proventi dei capitali e degli altri strumenti finanziari (dai dividendi ai capital gain) saranno tassati al 25 per cento ogni anno. La Svizzera si accolla il ruolo di esattore per conto dell'Austria e in cambio conserva il segreto bancario, l'unico vero strumento che le è rimasto per attirare i capitali nel Paese (visto che spesso derivano da evasione fiscale o altre pratiche illecite).

Il governo di Berna si trova infatti sotto pressione, soprattutto dagli Stati Uniti, per rivelare i segreti dei conti bancari (celebre il caso di Ubs, che è stata costretta a farlo, in piccola parte). Preferisce quindi agire da sostituto d'imposta, ma tenere un po' di riservatezza. Da mesi ci sono trattative tra Berna, la Germania e la Gran Bretagna che hanno raggiunto accordi simili.

L'applicazione si stava complicando perché la Commissione europea temeva gli effetti distorsivi di provvedimenti che, di fatto, sanano le posizioni illecite del passato. "Ma si è trovato un escamotage, i pagamenti una tantum vengono presentati come l'acconto di quanto verrà chiesto a chi ha soldi in Svizzera dopo l'approvazione di un accordo complessivo tra i 27 Paesi Ue che il commissario Šemeta continua ad auspicare", spiega Rita Castellani, una delle animatrici dell'iniziativa "Operazione Guardie Svizzere" per fare pressione sul governo italiano.

ANGELA MERKEL

In Germania la Spd, il partito socialdemocratico, si è opposta all'accordo negoziato dal governo di Angela Merkel e ha ottenuto condizioni ancora più punitive per gli evasori: un prelievo una tantum tra il 21 e il 41 per cento (invece che tra il 19 e il 34) e una patrimoniale colossale del 50 per cento per chi eredita un conto svizzero e non lo dichiara al fisco tedesco. Le associazioni dei contribuenti in Germania, all'inizio scettiche, ora sono entusiaste della formulazione dell'accordo e chiedono la sua immediata applicazione. I l flusso di denaro verso Berlino comincerà nel 2013.

Eveline_Widmer-Schlump MINISTRO FEDERALE DELLE FINANZE SVIZZERO

Pochi giorni fa il ministro delle Finanze elvetico, Eveline Widmer-Schlumpf, ha detto in un'intervista che "la Svizzera sta portando avanti con Italia e Francia il tema della tassazione degli asset detenuti in conti svizzeri da cittadini dei due Paesi, ma un negoziato formale deve ancora iniziare". Il ministro del Tesoro Giulio Tremonti aveva concentrato, con un certo successo, le sue attenzioni soprattutto su San Marino.

E il governo Monti ha chiarito la sua posizione all'inizio del mandato: favorevole agli accordi con la Svizzera per far pagare gli evasori ma nel quadro di un'intesa comunitaria, anche per non incorrere nel rischio di sanzioni da parte della Commissione Ue. La quale però adesso ha dato il via libera. E l'accordo fatto dall'Austria toglie ogni alibi all'Italia. A cui un po' di gettito in più, nel 2013, farebbe comodo visto che la recessione farà diminuire le entrate attese su cui è stata impostata l'ultima manovra Salva Italia.

 

 

STRAUSS-CHI? - STRAUSS-KAHN COMPARE A SORPRESA A UN PARTY DEI SOCIALISTI E SEMINA IL PANICO

$
0
0

Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"

STRAUSS KAHN ARRIVA ALLA GENDARMERIA DI LILLE PER ESSERE ASCOLTATO DALLA POLIZIA

Dominique Strauss-Kahn è ormai un infrequentabile, per i suoi compagni di partito. Sono lontani i tempi della solidarietà post-Sofitel, della «presunzione di innocenza» ripetuta come uno slogan: lo scandalo dell'hotel Carlton di Lille ha sepolto le residue speranze di ritorno di DSK alla rispettabilità pubblica, almeno a breve termine, e domenica prossima la sinistra spera di conquistare l'Eliseo.

STRAUSS KAHN A PARIGI CON LA BARBA INCOLTA

Per questo Ségolène Royal e altri esponenti socialisti hanno lasciato di corsa un bar parigino, sabato scorso, quando nello stesso locale è entrato l'ex capo del Fondo monetario internazionale. Il pasticcio lo ha combinato Julian Dray, ex portavoce del Ps, a sua volta finito tempo fa nei guai nel 2008 per le spese personali fuori controllo (oltre 300 mila euro in due anni con la American Express per orologi e altro).

Dray festeggiava il suo 57° compleanno in un locale della rue Saint Denis, da qualche tempo alla moda ma comunque storico luogo di locali a luci rosse e prostituzione; ha invitato tra gli altri la Royal, Manuel Valls (il responsabile della comunicazione di François Hollande), Pierre Moscovici (il direttore della campagna Hollande) e Anne Sinclair, direttrice dell'Huffington Post francese per il quale Dray collabora, e moglie di Dominique Strauss-Kahn.

STRAUSS KAHN-KAHN & ANNE SINCLAIR

Quando la Sinclair si è presentata accompagnata dal marito, tra gli invitati è sceso il gelo. Il terrore era che qualcuno potesse scattare, a pochi giorni dal voto, una foto compromettente delle personalità impegnate nella corsa all'Eliseo assieme al protagonista di una delle più spettacolari cadute personali della politica moderna (da stra-favorito alle presidenziali a pluri-accusato di sfruttamento della prostituzione).

FRANCOIS HOLLANDE

Per non correre rischi, la prima a fuggire è stata Ségolène Royal, che poco dopo si è affrettata a dichiarare «non ho incontrato Strauss-Kahn, sostenerlo sarebbe una diffamazione». Sembra però che non sia stato Dray a invitare Strauss-Kahn, ma che questi si sia presentato incoraggiato dalla moglie, Anne Sinclair. La festa - decisamente mal riuscita - non è sfuggita al giornalista di Le Point Saïd Mahrane, che ha scattato due foto di DSK e Manuel Valls (non insieme) diffuse immediatamente su twitter.

Segolene Royal

A una settimana dal ballottaggio del 6 maggio, il candidato socialista Hollande è saldamente in testa nei sondaggi (55% contro 45% di Sarkozy): la vittoria potrebbe sfuggire per una grande prestazione di Sarkozy nel duello tv del 2 maggio, o per una sciocchezza commessa nel campo della gauche. Come farsi vedere sorridenti accanto all'ex compagno di partito, diventato uno degli uomini più impopolari di Francia.

 

QUOQUE TU, NICOLE? - LA MINETTI INFURIATA CONTRO IL CAESAR DI HARDCORE: “SONO INDAGATA E LUI È SPARITO”…

$
0
0

Piero Colaprico per "la Repubblica"

NICOLE MINETTI PRIMA DEL BUNGA MODELLA PER UN HOTEL DI RIMININICOLE MINETTI IN USA DAL SUO PROFILO TWITTER

«Siccome stanotte abbiamo fatto le pazzie, sarà una cena tranquilla, io non sarò protagonista», dice Silvio Berlusconi a Marysthelle Polanco. Siamo durante le feste della Befana del 2011, lo scandalo Ruby è scoppiato a fine ottobre, le indagini non sono finite, ma in qualche misura l'entourage berlusconiano si sente «salvo». Ad Arcore credono che sia possibile contenere i danni. Invece sette giorni dopo, si saranno le perquisizioni nelle case delle ragazze, quasi tutte al residence di via Olgettina.

È in questo periodo, importante dal punto di vista giudiziario, che accadono «umanamente» alcune faccende che contano nei due processi in corso a Milano. Tracce non ne mancano. Molto importante sul clima è la telefonata - www.repubblica.it - tra i colleghi consiglieri regionali Giorgio Puricelli, ex massaggiatore del Milan, e Nicole Minetti, ex cubista e igienista dentale. Entrambi sono stati imposti da Silvio Berlusconi nel listino di Roberto Formigoni. I due scherzano su Berlusconi che «ha ripreso la sua attività ginnica, diciamo. Adesso stiamo allenando bene».

Marysthelle Polanco

Però, risolini e «so tutto!» a parte, Nicole Minetti si lamenta: è stata «tagliata fuori», proprio lei che era stata spedita in questura a prelevare Karima-Ruby, in una notte di menzogne e abusi.

Berlusconi E MINETTI

«Quando c'era lo scandalo Ruby chiamava dalla mattina alla sera», adesso è sparito, si lamenta Minetti. Stesso discorso cupo con Marysthelle Polanco, che si lamenta della «stranezza» di Berlusconi e vuole dargli «una sveglia una volta per tutte»: «Mi sono sputtanata in una maniera pazzesca, lui forse tra tre anni non c'è più, noi - concorda Minetti - non ci abbiamo neanche trent'anni, io sto rischiando grosso per colpa sua».

Giorgio Puricelli

Pochi giorni dopo, però, retromarcia dell'ingrato. Alcuni giornali riportano il pesante contenuto delle intercettazioni, le show girl sono finite in questura, e Berlusconi ricerca urgentemente la consigliera regionale. È Barbara Faggioli, l'amica definita «una via di mezzo» nella telefonata del «briffare», a fare da messaggera: «Il presidente - dice Faggioli - mi ha detto di convocare tutte le ragazze alle 19 ... per te era già fissato alle 17, ad Arcore». Il «capo» sembra molto amareggiato: «(Berlusconi) dice che "non c'è ragazza che parla bene di me"».

Ruby al palo

È come l'ex premier comprendesse che le sue serate bunghesche per le giovani e giovanissime amiche non fossero all'insegna della «gioiosità». Tutt'altro. Ha forse già letto che persino Ruby ha pregato, a dicembre, quando Gianfranco Fini aveva tentato la rottura, perché il governo reggesse: «Se cade lui (Berlusconi), non mangio».

barbara faggioli x

Nicole Minetti, però, non cede al lamento di Berlusconi: «Io me ne fotto, parlo con il mio avvocato». Questa Minetti, allora così determinata, è la stessa Minetti sul cui conto approdano, mesi dopo, vari bonifici da parte di Berlusconi, tra cui uno da 100 mila euro. E lei il giorno dopo gira i compensi ai suoi avvocati. Il pubblico ministero Antonio Sangermano non a caso ha chiesto e ottenuto che questi e altri «denari» entrino nei processi in corso.

 

 

FOTO: I CONIUGI LUSI SBARACCANO DALLA CASA DI VIA MONSERRATO, ‘’COMPRATA’’ COI 2,2 MILIONI DELLA MARGHERITA

$
0
0

Foto di Mario Pizzi da Zagarolo

1- LUSI, SEQUESTRATI I BENI, NIENTE PATTEGGIAMENTO
Dall'articolo di Carlo Bonini per "la Repubblica" 18 febbraio 2012

LUSI E SIGNRA VIA MONSERRATO

Non c' è patteggiamento, non esiste una garanzia idonea per la restituzione parziale del maltolto e dunque, a un mese dalla confessione, il patrimonio di Luigi Lusi viene aggredito da un primo sequestro giudiziario che ne congela gli assets acquisiti con il denaro della stangata ai danni della Margherita. Parliamo di oltre 5 milioni in quote societarie e immobili, euro più, euro meno. Perché così ha disposto ieri il gip, accogliendo la richiesta avanzata nei giorni scorsi dal procuratore aggiunto Alberto Caperna e dal sostituto Stefano Pesci.

Sigilli, dunque, alla magnifica residenza nel cuore di Roma di via Monserrato, comprata da Lusi per 2 milioni e 200 mila euro attraverso la "TTT", la srl utilizzata per pompare in nero e nell' arco di cinque anni 13 milioni e 600 mila euro dalle casse del partito. E sequestro delle quote e dei conti correnti bancari della "Immobiliare Paradiso", la società che l' ex tesoriere aveva acquisito per 1 milione e 860 mila euro e che risulta proprietaria della tenuta seicentesca di Genzano, ai Castelli romani.

VIA MONSERRATO LUSI E SIGNORA

(...) È depositato invece un contratto di affitto per 12 anni fra la Ttt srl e lo stesso Lusi (proprietario) per la casa di via Monserrato a 30 mila euro complessivi l'anno. Un affitto non basso, ma inferiore ai prezzi di mercato.

2- CASO LUSI: CONFERMATO SEQUESTRO BENI IMMOBILI DEL SENATORE
Adnkronos del 16 marzo 2012 - Restano sotto sequestro il patrimonio immobiliare e i 2 mln di euro sequestrati l'8 marzo scorso al senatore Luigi Lusi nell'ambito dell'inchiesta che la Procura di Roma sta svolgendo sulla sottrazione di denaro dalle casse della Margherita. Lo ha deciso il giudice dell'indagine preliminare che ha confermato cosi' il sequestro di 5 immobili che si trovano in localita' Capistrello (L'Aquila), di una villa ad Ariccia che e' in usufrutto ad una nipote di Lusi e di 2 mln di euro depositati su conti correnti aperti presso l'Allianz Bank.

Il sequestro era stato disposto dal procuratore aggiunto Alberto Caperna che gia' tempo fa aveva bloccato altre proprieta' di Lusi. Cioe' le quote delle societa' TTT e Paradiso Immobiliare che risultano intestatarie di un appartamento di via Monserrato a Roma, di una villa a Genzano dove Lusi abita. Sequestrato anche un conto corrente per 490 mila euro. Complessivamente secondo quanto risultato dall'inchiesta a Lusi si contesta il reato di appropriazione indebita per aver sottratto dalle casse della Margherita circa 20 mln di euro.

LUSI E SIGNORA LUSI


3- CASE COMPRATE CON I SOLDI DELLA MARGHERITA - ORA LUSI LE LASCIA: RESCISSI I CONTRATTI
http://qn.quotidiano.net/ del 14 aprile - I coniugi Luigi Lusi e Giovanna Petricone, indagati dalla procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulle appropriazioni di somme di danaro dalle casse della Margherita, lasceranno la villa di Genzano e l'appartamento di via Monserrato, nel centro di Roma, entrambi acquistati da società dell'ex tesoriere e con soldi, secondo l'accusa, i coniugi Luigi Lusi e Giovanna Petricone, indagati dalla procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulle appropriazioni di somme di danaro dalle casse della Margherita, lasceranno la villa di Genzano e l'appartamento di via Monserrato, nel centro di Roma, entrambi acquistati da società dell'ex tesoriere e con soldi, secondo l'accusa, frutto delle illecite sottrazioni.

Ad annunciarlo ieri sono stati i difensori di Lusi, Luca Petrucci e Renato Archidiacono. «Il 12 aprile scorso - hanno dichiarato - Luigi Lusi e la moglie hanno comunicato il recesso dal contratto dell'immobile di Genzano che sarà riconsegnato il 7 luglio prossimo, ed il 4 aprile hanno comunicato il recesso per l'immobile di via Monserrato, che sarà rilasciato il 4 maggio prossimo».

LUSI E SIGNORA VIA MONSERRATO


4- PARTITI: DA EX MARGHERITA PRIMI 5 MLN A INPS PER ESODATI
(ANSA) - I responsabili della Margherita hanno definito con l'Inps la donazione immediata di 5 milioni di euro a beneficio di lavoratori "esodati" privi di tutele, ovvero privi di reddito perché usciti dal lavoro ma non ancora in grado di percepire la pensione, né altre forme di sostegno. Si tratta della prima parte delle risorse nella disponibilità del partito che verranno assegnate per finalità sociali, come annunciato nelle scorse settimane. E' quanto si legge in una nota della Margherita. Il beneficio stabilito dall'Inps è pari a 800 euro al mese per 5 mensilità e riguarderà 1.200 persone esodate.

A tali soggetti verrà recapitata una lettera dell'Inps; i nominativi non potranno essere comunicati al partito, cui verrà trasmesso un rendiconto con le indicazioni statistiche. Alla Margherita saranno addebitati i soli costi industriali (elaborazione elettronica del pagamento, stampa della comunicazione, etc).

LUSI E SIGNORA LUSI E SIGNORA

Le ulteriori risorse saranno deliberate dall'Assemblea Federale della Margherita sulla base delle proposte del Gruppo di lavoro (formato da Francesco Rutelli, Enzo Bianco, Gianpiero Bocci, Rosy Bindi, Pierluigi Castagnetti, Giuseppe Fioroni, Dario Franceschini, Paolo Gentiloni, Enrico Letta, Donato Mosella) in occasione della riunione prevista per il prossimo 16 giugno.

Tutte le risorse residue - una volta risolte le questioni riguardanti il personale, il quotidiano Europa e gli altri impegni contratti dal partito - saranno devolute per finalità di interesse generale, e a soli soggetti pubblici. Lo stesso avverrà per le risorse che verranno recuperate dalle sottrazioni operate dall'ex-tesoriere del partito, a conclusione del lavoro della Magistratura e sulla base delle verifiche dei Revisori.

 


Luigi Manconi con Valentina Brinis - “La musica e` leggera - Racconto su mezzo secolo di canzoni” (Il Saggiatore)

$
0
0

... Da qualche tempo, nelle edicole italiane erano apparse alcune riviste decisamente sorprendenti. Per alcuni versi, scandalose e sovversive. Le testate erano due: Ciao amici e Big (che poi si sarebbero fuse in un'unica rivista, Ciao 2001): li`, noi ragazzi di provincia scoprivamo il mondo della musica, e della nuova musica, e imparavamo quella parola, beat, ancora misteriosa ed esotica.

LUIGI MANCONI

Beat era tutto: tutto lo sconosciuto e l'affascinante che ci veniva incontro o al quale correvamo dietro. Erano i capelli se non lunghi, un po' piu` lunghi di quelli della generazione precedente, era un abbigliamento insofferente di tutte le divise e di tutto cio` che le richiamasse, era un comportamento che metteva in discussione le autorita` e lo stesso principio di autorita`, era la ricerca di modi espressivi nuovi.

Eravamo una generazione (meglio: un segmento di generazione) che avidamente leggeva Edgar Lee Masters e Cesare Pavese, Bertolt Brecht e Samuel Beckett, Jaques Prevert (oh, quanto Jaques Prevert) e Pablo Neruda e Anna Achmatova; e apprendeva dell'esistenza de I Novissimi (in quell'abbacinante edizione bianca di Einaudi). Eravamo compiutamente (e rozzamente) postmoderni: Elio Pagliarani e Mal dei Primitives, Federico Garcia Lorca e Ricky Shayne.

L'industria culturale non aveva ancora realizzato che andava formandosi una vera e propria cultura giovanile: e, di conseguenza, non era ancora abbastanza accorta per comprendere che l'ascolto, per esempio, dei Rokes poteva evocare, per alcuni settori del mercato, altri ascolti, altre letture, altre suggestioni culturali e letterarie.

MANCONI E BERLINGUER

Dunque, su Ciao amici e su Big (ma qui si avvertiva una maggiore sensibilita`) si trovavano notizie e immagini quasi esclusivamente concentrate sulla musica e sulle mode dell'abbigliamento e poco piu`. Il resto, ce lo dovevamo ricostruire, faticosamente, attraverso una complicata ricerca.

Ma su Ciao amici e su Big gia` si parlava, eccome, del Piper quale luogo fondamentale della nuova musica. E cosi`, io e Giuseppe, andammo alla ricerca del Piper. Fu una lunghissima camminata a piedi, da piazza Venezia a piazza del Popolo, poi a villa Borghese e, da li`, a corso Italia. Giungemmo in via Rubicone nel tardo pomeriggio.

Ancora una volta: si deve tener conto di come potessero essere, nel 1965, due ragazzi di provincia, e isolani, che si avventuravano per le strade di Roma. La nostra conoscenza di luoghi dove ascoltare musica si limitava forzatamente all'esperienza dei club, circoli improvvisati e informali, in genere di ridottissime dimensioni, che - con nomi diversi - nelle piccole citta` costituivano i soli spazi dove ritrovarsi e ballare, lontani dagli sguardi dei genitori. Luoghi di musica e pomiciate.

Potete immaginare, pertanto, come ci apparve il Piper quando finalmente, nel tardo pomeriggio, vi entrammo. Il Piper era un locale enorme (questa, probabilmente, una delle ragioni del suo successo): anzi, era costituito da una successione di spazi, tutti di ampie dimensioni (o almeno cosi` ricordo). Il piu` grande era interamente occupato da un'estesa pista da ballo, dove si trovavano, disposti disordinatamente, tavolini, sedie, panche, banconi da bar, jukebox, enormi impianti di amplificazione.

Al centro, un palco non di grandi dimensioni, occupato da microfoni e strumenti musicali. L'atmosfera sembrava quella di un'incerta attesa. Io e Giuseppe ci avvicinammo a uno dei banconi delle bevande e ordinammo qualcosa, portandocela a uno dei tavolini piu` lontani dal centro del locale.

LUIGI MANCONI BIANCA BERLINGUER

Il nostro percorso venne reso piu` lento e complicato dal numero crescente di persone che, proprio in quei minuti, cominciarono a riempire il locale: e dal fatto che, con nostra grande sorpresa, presero a correre per il locale delle macchinette simili a piccoli go-kart o ad automobili per bambini ma dotate di un qualche motore elettrico, che scorrazzavano velocemente e impunemente tra i presenti, incuranti di piedi e gambe che incontravano sul proprio percorso.

A guidare quelle macchinette, come in un assurdo autoscontro, erano ragazzette e ragazzetti nostri coetanei, ma visibilmente - direi sfacciatamente - diversi da noi. A confronto con me e con Giuseppe e con l'immagine e l'idea che avevamo di noi, ci sembravano incredibilmente piu` leggeri. Piu` leggeri nell'abbigliamento, intanto, cosi` diverso dal nostro e piu` leggeri nei movimenti, nelle voci, nelle espressioni. O almeno cosi` ci pareva.

Bastava osservare le scarpe che rispettivamente, noi e loro, calzavamo (cosa che a me, da sempre maniacalmente attento a come chiunque si vesta, veniva automatico). Effettivamente, io calzavo delle assurde scarpe (scelte tra le non molte che possedevo perche a Roma fa piu` caldo) con un firmamento di forellini sulla punta e sulla parte anteriore fino alle stringhe, mentre Giuseppe portava degli scarponcini quasi montanari.

Ma anche le nostre camicie, i nostri golf e le nostre giacche risultavano assurdamente pesanti, sempre piu` pesanti, nella temperatura che rapidamente aumentava all'interno del locale. Dopo una mezzoretta eravamo zuppi di sudore, seduti al nostro tavolino, aggrappati al nostro bicchiere.

Intanto, il volume della musica, proveniente dagli enormi altoparlanti, era aumentato moltissimo e io e Giuseppe faticavamo a sentire le poche parole che ci scambiavamo, mentre osservavamo quanto accadeva intorno a noi. Quella musica mi era completamente sconosciuta: certo, il ritmo era quello noto, ma non avevo davvero la minima idea di chi lo eseguisse.

BIANCA BERLINGUER LUIGI MANCONI

Poi vedemmo una certa agitazione davanti al palco centrale e due giovani che vi salivano sopra e si piazzavano davanti ai microfoni ad asta. Uno impugnava una chitarra, l'altro un'armonica a bocca e, mentre armeggiavano davanti ai microfoni e provavano i loro strumenti, qualcuno li precedette e sembro` annunciare la loro esibizione. La cosa non funziono` come avrebbe dovuto perche, mentre i due si affannavano davanti ai microfoni, le loro voci e i loro suoni venivano sopraffatti dalla musica registrata che gli altoparlanti trasmettevano in tutta la sala.

E i ragazzi ormai ballavano al ritmo di quella musica: cosi` mai sapemmo chi fossero gli audaci che tentavano di esibirsi sul palco del Piper. Ma conoscemmo bene chi avrebbe suonato dopo di loro, e la sorpresa fu davvero grande. Ancora una volta, quando il presentatore annuncio` il gruppo successivo (il complesso, si diceva allora), non capimmo di chi si trattasse, anche se le sillabe che captammo di quel nome ci suonarono familiari.

Ne avemmo la certezza quando riuscimmo a decifrare il nome del complesso scritto sul tamburo grande della batteria che veniva trasportata faticosamente sul palco. I Barrittas. Quel nome cominciava a essere noto anche fuori dai confini della Sardegna, ma nell'isola addirittura furoreggiava, ed era - si dice - una deformazione di berritta, berretto, soprannome del leader Benito Urgu.

E infatti, quella sera al Piper, i membri del gruppo indossavano, oltre a una sorta di lunga casacca hippy, gambali neri e una berritta calzata fin quasi alle sopracciglia: antesignani, mai sapremo se piu` lucidi o piu` folli, di un etnorock alla pastora di cui ancora non c'era traccia al mondo. Su quel palco eseguirono alcuni twist in lingua italiana e altri in sardo e poi, senza alcuna soluzione di continuita`, qualche canto religioso.

La cosa faceva un certo effetto, ma forse solo a me che, di quei canti, conoscevo la versione e la destinazione originarie. In ogni caso, era un buon effetto. Che ci spinse, Giuseppe e me, ad alzarci dalle nostre sedie e a muoverci cautamente verso la folla che ballava, mescolandoci a essa. Non durammo a lungo: non solo non conoscevamo nessuno, ma la situazione sembrava negare qualunque possibilita` non dico di relazione, ma anche solo di conoscenza.

festa sui pattini al piper

Nei club sassaresi, il ballo era direttamente, e direi intimamente, collegato all'approccio, alle tecniche di seduzione, alle strategie di conquista dell'intimita`. Lo sappiamo, il ballo, come sempre nella storia e nel mondo e per tutte le generazioni, e` rappresentazione dell'incontro amoroso: simulazione dell'amplesso e sua anticipazione, piu` spesso aspirazione vana a esso e suo insoddisfat to surrogato.

Di conseguenza, allora come oggi, i mutamenti della musica accompagnavano e assecondavano i mutamenti del costume e, in particolare, del costume sessuale. Certo, la nuova musica degli anni '60, quella proveniente dal mondo anglosassone, esprimeva un'altissima intensita` erotica, ma per un giovane maschio dell'epoca quell'intensita` si manifestava nel cervello e nell'uccello e li` si esauriva, solitaria.

Per vincere la repressione sessuale nella quale vivevamo, e per vincere le resistenze delle coetanee riottose e ritrose, era indispensabile quel lungo e intermittente contatto, quella familiarizzazione reciproca, quella minuziosa conoscenza anatomica, quella progressiva conquista dell'intimita` del corpo di entrambi, che si esprimeva e si esaltava nel petting. Il petting era la nostra esperienza del mondo, era la nostra arte.

La musica accompagnava, persuadeva, rendeva dolcemente arrendevoli. Per questo nei nostri club sassaresi era in vigore una regola non scritta, ma allegramente ripetuta: per ogni twist, due lenti. Era il lento, Il ballo del mattone (Rita Pavone), la musica del petting: e Legata a un granello di sabbia (Nico Fidenco) la sua sublimazione.

Quella sera al Piper, quelle centinaia di corpi giovanili che seguivano nuovi ritmi e nuovi movimenti, ci fece capire che qualcosa stava davvero cambiando. Non prendemmo parte a quel ballo, troppo goffi per abbandonarci a esso, troppo lenti e impacciati per apprenderlo, e tornammo al nostro tavolino.

peppe farnetti primo dj del piper

Dopo qualche tempo cercammo i bagni: vi si arrivava attraverso un passaggio alla sinistra del palco e, poi, una rampa di scale. Anche quei locali erano molto ampi e molto illuminati: entrammo in quelli maschili, dove c'era una lunga fila di latrine a muro. L'uno vicino all'altro, io e Giuseppe scambiavamo parole e risate, quando poco distante da noi si fermo` un uomo a osservarci.

Noi, appena imbarazzati, terminammo le nostre operazioni e ci allontanammo, passando vicino all'uomo: questi rivolse un allegro e rumoroso apprezzamento alla virilita` di Giuseppe e ci chiese di accompagnarci da lui. Era la prima volta che ci capitava, ma non ne fummo particolarmente colpiti.

L'uomo fece spallucce, come per dire: non sapete cosa vi perdete. Ridemmo e riprendemmo le scale per tornare alla pista da ballo. Poi decidemmo di andarcene, uscimmo dalla piccola porta del locale e ci ritrovammo nella notte romana. Patty Pravo, al Piper, avrebbe cantato - o meglio, si sarebbe manifestata - solo qualche tempo dopo. E noi non c'eravamo.

 

UN PAESE CRIVELLATO DALLO SPREAD - LA CRISI HA TRASFORMATO L’ITALIA IN UN CIMITERO

$
0
0

1 - AZIENDA IN CRISI, LICENZIA I FIGLI E POI SI UCCIDE...
Piergiorgio Pinna per "la Repubblica"

Non poteva più far lavorare i due figli nella sua azienda edile, così un piccolo imprenditore del Centro Sardegna si è ucciso con un colpo di pistola. Il nuovo dramma della disperazione è accaduto a Mamoiada, centro montano della Barbagia, a una quarantina di chilometri da Nuoro. Sulla vicenda che ha segnato la tragica fine di G. M, 55 anni, stimato titolare di una società che operava soprattutto lungo le coste dell'isola, è stata aperta un'inchiesta.

crisi economica

È certo che il caso s'inserisce in un tessuto economico divenuto assolutamente allarmante. La Sardegna ha uno dei livelli più elevati di disoccupazione in Italia. Un giovane su due è senza lavoro. Il numero dei cassintegrati (o assistiti con ammortizzatori sociali dall'Inps) supera i centomila su una popolazione di un milione e 600mila abitanti. Le persone nel mirino di Agenzia delle entrate ed Equitalia sono oltre 75mila. E non a caso proprio nel Sulcis Iglesiente è nato il primo movimento di rivolta contro interessi da capogiro, spese, interessi sugli interessi e strette creditizie.

2 - LO RAPINANO MA NON HA SOLDI: GAMBIZZATO...
Giuliano Foschini per "la Repubblica"

Cosimo Scialpi se l'è cavata con una pallottola nella gamba, ed è finito sotto i ferri. Sua moglie, Caterina, con qualche colpo in testa, lividi ed escoriazioni. Usciranno dall'ospedale insieme già tra qualche giorno. «E speriamo che quelli li avranno già presi». Quelli sono i rapinatori che l'altra notte sono entrati nella loro casa nella periferia di Brindisi. I rapinatori erano tre o quattro. Erano italiani, e probabilmente della zona.

All'una e mezza della notte di venerdì hanno aspettato che Cosimo Scialpi, 69 anni e sua moglie Caterina De Maria, 64, tornassero a casa. Avevano il volto coperto, li hanno presi alle spalle e trascinati all'interno dell'abitazione. Volevano soldi, gioielli, orologi ma in casa c'era poco e niente. Hanno messo tutto a soqquadro. L'uomo giurava, mentre in due picchiavano sua moglie. Aveva ragione. La casa non aveva preziosi.

A quel punto i banditi hanno deciso di tenere in ostaggio la moglie ordinando a Scialpi di andare dai vicini e da qualche parente per chiedere loro di dargli tutto quello che avevano. Altrimenti Caterina sarebbe morta. Stessa fine se nel frattempo avesse chiamato i carabinieri. L'uomo è uscito di casa e ha eseguito l'ordine, ha bussato alle porte del vicino ma è tornato anche in quel caso con qualche banconota: somma totale racimolata cinquecento euro. I rapinatori non l'hanno presa bene.

Hanno colpito la donna, poi hanno sparato: una pallottola ha trapassato la gamba sinistra dell'uomo. La signora è rimasta per terra, tramortita. I banditi hanno aperto la porta e sono fuggiti.

ESODATI IN PIAZZA A ROMA

La coppia a quel punto ha immediatamente chiesto aiuto. Una pattuglia dei carabinieri stava arrivando quando hanno incrociato l'auto dei banditi. Hanno cominciato a inseguirsi, ma quando sembrava che li avessero presi i rapinatori hanno deciso di abbandonare l'auto e fuggire a piedi. Sono svaniti nel nulla, niente da fare.

Quello di ieri non è il primo assalto a un'abitazione nella zona del brindisino, feudo di una malavita che, dopo l'organizzazione della Sacra corona unita e il denaro del traffico di tabacchi, si sta riorganizzando economicamente con gli stupefacenti e con reati di questo tipo, spesso violenti: la media è di una rapina al giorno, si spara spesso. Emblematica la storia di un tabaccaio che ha subito quaranta rapine in 25 anni: l'ultima, il 13 aprile scorso, gli è costata 400 euro e un ricovero in ospedale dopo essere stato picchiato dai rapinatori.

3 - ALLA MENSA DEI POVERI NON C'È POSTO E ACCOLTELLA DUE PERSONE: "AVEVO FAME"...
Emilio Orlando per "la Repubblica"

Aveva fame. Tanta da non accontentarsi delle porzioni che i volontari della mensa di Sant'Egidio a Trastevere avevano preparato per lui e per gli oltre 100 poveri e senza fissa dimora che ogni domenica a pranzo affollano la basilica di Santa Maria. Anche per questo, proprio per la mancanza di posti, all'uomo, un marocchino di 34 anni, era stato assegnato un angolino in fondo alla sala. Verso le 14, mentre tutti stavano mangiando, si è alzato, si è lamentato per la sistemazione, ha chiesto più cibo, ha ripetuto di avere fame.

A quel punto, i volontari della comunità di Sant'Egidio hanno provato ad allontanarlo, scatenando però una reazione inaspettata. L'uomo è tornato indietro, ha preso un coltello e ha ferito due altri senza tetto, un sardo di 41 anni e un romeno di 21: entrambi avevano provato a calmarlo, chiedendogli di aspettare il suo turno, di tornare in un secondo momento, magari, quando qualcuno dei posti si fosse liberato. Per tutta risposta si sono ritrovati con diverse ferite: l'italiano con tagli lievi alla coscia e al braccio.

ESODATI IN PIAZZA A ROMA

Peggio è andata al ragazzo, colpito all'altezza del polmone e ora in prognosi riservata all'ospedale San Camillo, trasportato in tutta fretta da un'ambulanza del 118. Il marocchino, invece, in cura da tempo al dipartimento di salute mentale, è stato fermato dagli uomini del commissariato di Trastevere che stazionavano in una volante fuori dalla Basilica. I poliziotti lo hanno bloccato con il coltello sporco di sangue ancora in mano. Per lui sono scattate le manette e una denuncia per tentato omicidio plurimo.

4 - RICEVE LETTERA LICENZIAMENTO, PORTIERE SI IMPICCA A NAPOLI
NAPOLI...

(ANSA) - Aveva ricevuto una lettera di licenziamento e, nei prossimi mesi, avrebbe dovuto lasciare la casa dove viveva: c'é, forse, tutto questo dietro il suicidio di un portiere, a Napoli. L'uomo, 55 anni, si è ucciso, impiccandosi, nella sua abitazione di corso Garibaldi.
Una folla di curiosi, gente del quartiere, qualche passante ha assistito mentre la mortuaria portava via il corpo di G.C.. Qualcuno ha fatto il segno della croce, altri hanno urlato che la responsabilità è della situazione economica che coinvolge tutti, riscuotendo il consenso di altri passanti che hanno applaudito. Non era quella lettera, però, l'unica causa della sua depressione. Gli inquilini del palazzo hanno raccontato che era stato molto colpito anche dalla morte della madre, avvenuta qualche mese fa. L'ultima volta, G.C. è stato visto venerdì, sabato non ha aperto la guardiola e nemmeno oggi. Cosa che ha preoccupato gli inquilini i quali hanno allertato la polizia.

 

 

DAGOSPIA PRESENTA “APOCALYPSE MURDOCH” DI GLAUCO BENIGNI, 3° PUNTATA - I MURDOCH ATTRAVERSANO 4 GENERAZIONI…

$
0
0

Videoblog di Glauco Benigni
http://www.youtube.com/user/glaucobenigni/featured

Il libro è acquistabile online
http://www.bandashop.it/product.php?id=18

GLAUCO BENIGNI jpeg


La dinastia di Rupert Murdoch si compone di una dozzina di persone la cui età varia dai 103 anni della Grande Madre ( avete letto bene ! è nata l'8 febbraio del 1909); ai pochi anni di vita della sesta figlia e della nipotina. Loro sono il clan di Rupert Murdoch: il gruppo di esseri umani al quale lo Squalo è legato indissolubilmente: da promesse fatte sull'altare o dallo stesso sangue.

RUPERT MURDOCH

Sebbene Murdoch non gradisca questa interpretazione, si ritiene che il nonno e il padre, le due persone scomparse, siano quelli che hanno lasciato l'impronta più significativa, grazie a quel trasferimento di cromosomi, di valori e di relazioni sociali «forti» che ha ispirato la sua vita politica e il suo stile in affari. Gli altri, invece, i suoi affetti di sempre, sono le tre mogli e i sei figli, di cui quattro femmine e due maschi, e una sorella, che però è sempre rimasta in un cono d'ombra. Un bel clan, non c'è che dire, un altro segno della superba vitalità che ha da sempre connotato Rupert.

Giunto a 81 anni, con un cancro alla prostata diagnosticato già nel 2000, Rupert Murdoch riesce ancora a gestire il clan con la sua proverbiale abilità, e non è sempre facile accontentare le richieste delle due ex-mogli, inserire in un ruolo adeguato i figli adulti, preorganizzare la spartizione della cassaforte di famiglia ( la societa' australiana Cruden Investment), e progettare la successione, tenendo conto anche di alcuni suoi fedelissimi top-manager (i quali garantiscono con la loro presenza gli azionisti in caso di «impreviste emergenze» che potrebbero riguardare Rupert).

JAMES E RUPERT MURDOCH

L'impresa rischia di essere tra le più difficili mai compiute da Murdoch. Secondo «Fortune», nel 2012 il patrimonio personale di Murdoch ammonta a 8,3 miliardi di dollari. I suoi biografi confermano: «La successione Murdoch rappresenta il maggiore trasferimento di ricchezze e potere globale del XX secolo e dell'inizio del XXI». Per esigenze di chiarezza, senza la quale le vicende narrate risulterebbero talvolta un incomprensibile groviglio, è bene presentare i personaggi del clan nei loro diversi ruoli.

RUPERT E WENDI MURDOCH

IL NONNO: P.J. MURDOCH
Pastore presbiteriano. Arriva in Australia alla fine del secolo XIX e diviene responsabile della comunità di Camberwell (Melbourne). È un uomo importante per la dinastia Murdoch. Probabimente è lui che insegna al figlio e al nipote «l'etica calvinista» secondo la quale il successo in Terra conferma la predestinazione al Paradiso: non opere di bene e tolleranza nei confronti dei poveri e dei diseredati della Terra, ma grandi imprese ... solo Grandi Imprese.

IL PADRE: KEITH MURDOCH (N. NEL 1895)
Rifiuta di seguire la tradizione familiare per diventare giornalista. Debutta al «Melbourne Age», nel 1912 diventa corrispondente politico del «Sun» di Sydney. Nel 1915 viene inviato a Londra come managing editor del «Sun» e del «Melbourne Herald». Nel corso della Prima Guerra Mondiale ricopre ruoli molto delicati, ( questo episodio sembra essere molto importante !) tra cui la controversa consegna di una lettera al Primo Ministro britannico (alla quale seguì una sua lettera al Primo Ministro australiano), riguardante il massacro di Gallipoli. Diviene nella maturità una sorta di magnate della stampa regionale nell'area di Melbourne e accumula una considerevole ricchezza. Secondo ciò che scrive W. Shawcross nel suo Rupert Murdoch - Ringmaster of the Information Circus (Londra, 1992) per capire le origini della moderna dinastia dei Murdoch bisogna :

Rupert Murdoch

[...] riportare le menti al tempo dell'espansione [angloamericana, nda] nel decennio 1890. Un periodo dominato negli Usa da John D. Rockefeller e in Inghilterra da un altro colosso, Cecil Rhodes [...] uno che sembrava avere il tocco di Re Mida. Nell'intento di consolidare i valori della cultura angloamericana nel mondo, Rhodes fondò negli anni 1919-1921 il Royal Institute of International Affairs nel Regno Unito e il Council on Foreign Relations in America.

Questi due «laboratori di pensiero», largamente orientati al liberismo internazionalista, hanno dominato e coordinato la politica estera inglese e americana sin dagli anni Trenta, quale che fosse il partito politico al potere. Gli uomini dei media sono stati uno dei primi strumenti per influenzare i politici, gli elettori e i consumatori. Lord Northcliffe (1865-1922) fu uno dei più strenui sostenitori di Cecil Rhodes e il suo «Daily Mail», fondato nel 1896, fu il primo giornale veramente di massa: sciovinista, imperialista e antigermanico. Dal 1908 in poi Northcliffe, che ereditò in seguito un pò della notorietà di Cecil Rhodes, fu proprietario anche del «Times»: la voce non ufficiale del Foreign Office.

RUPERT MURDOCH

A questo punto W. Shawcross fa notare che:
Rupert Murdoch è in questa stessa posizione oggi in Inghilterra cioè possiede il «Sun» e il «Times». E continua, adombrando una continuità preorganizzata in certi ambienti e circoli di potere. [...] Forse la maggiore influenza nella sua vita è stato suo padre, Keith Murdoch [...] che incontrò Lord Northcliffe a Londra durante la Prima Guerra Mondiale, dopo aver scritto una severa denuncia a proposito della Campagna dell'Armata Australiana e Neozelandese a Gallipoli, del 1915, contro i turchi.

Campagna osteggiata anche da Northcliffe. I due uomini divennero grandi amici. Murdoch considerava Northcliffe il suo mentore [e gli scriveva, nda]: «Tu hai esercitato la maggiore influenza su di me e sei stato per me la più grande forza [...] Grazie al tuo esempio mi sono costantemente riconosciuto in te e nello stile che mi hai trasfuso». Lord Northcliffe continuò a indirizzare e sostenere Keith Murdoch anche dopo il suo rientro in Australia, dove il suo allievo presto divenne noto come «Lord Southcliffe».

Non ci sembra una forzatura ritenere che alla luce di quanto scritto da W. Shawcross, i principi di «liberismo internazionalista» espressi da Rhodes e Northcliffe, e poi trasmessi a Murdoch padre, sono stati brillantemente esaltati e realizzati da Murdoch figlio, il quale per dirla con le parole di Terry Boardman: «non potrà mai avere (come fu per la Rhodesia) una nazione che porti il suo nome, ma il suo approccio globale è senza dubbio maggiore di quello dello stesso Rhodes».

Rupert Murdoch

Fra l'altro, forse proprio in memoria del padre, Rupert Murdoch nel 1978 realizzò il suo primo e unico film come coproduttore, insieme a Robert Stigwood, che si intitolava Gallipoli e narrava le gesta dei soldati australiani trucidati in quel massacro. «Mio padre», ha sempre sostenuto Rupert Murdoch, «ha avuto un enorme influsso su di me. Non è stato solo un uomo che ho amato, è stato un esempio [per la mia carriera, nda] poiché mi ha sempre chiaramente dimostrato che i media sono qualcosa di diverso da una semplice industria e prevedono grandi obblighi morali».
Keith Murdoch muore nel 1952, a 67 anni per un attacco cardiaco.

APOCALYPSE MURDOCH - PRIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-ogni-settimana-due-miliardi-di-persone-leggono-38253.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SECONDA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-2-puntata-chi-ha-finanziato-lo-squalo-38304.htm

 

 

 

“MICHAEL JACKSON HA AVUTO UN’AVVENTURA CON WHITNEY HOUSTON, LA VOLEVA SPOSARE”. PAROLA DEL BODYGUARD

$
0
0

Vittoria Cecchi Gori per Dagospia

1 - “MICHAEL JACKSON HA AVUTO UN’AVVENTURA CON WHITNEY HOUSTON, LA VOLEVA SPOSARE”. PAROLA DEL BODYGUARD CHE DICE DI ESSERE IL PADRE DI SUO FIGLIO...

MICHAEL JACKSON E WHITNEY HOUSTON

http://bit.ly/JqEkni
Radar Online -
Matt Fiddes, miliardario maestro di arti marziali ed ex bodyguard di Michael Jackson (che sostiene di essere il padre di un figlio del cantante) ha rilasciato un'intervista al giornale inglese "The Sun" sulle intime confessioni che il cantante gli aveva confidato prima di morire.

Fiddes sostiene che Jackson e Whitney Houston erano stati amanti nel 1991 e che Michael la voleva sposare a tutti i costi. Dice che Whitney era praticamente andata a vivere con lui nel suo Ranch ma che, purtroppo, dopo solo due settimane la storia era finita.

WILLIAM E KATE

Michael aveva pregato Whitney di smettere di fare uso di droga ma non c'e' stato niente da fare: la cocaina era il suo primo amore. Whitney aveva avuto un'avventura anche con il fratello di Michael, Jermaine Jackson, negli anni '80.


2 - WILLIAM E KATE NON HANNO PRIVACY PERCHE' HARRY E' TROPPO INVADENTE...

http://bit.ly/JWnTjX
"OK!" -
William e Kate hanno festeggiato il loro primo anniversario in privato ma non riescono a scappare dal Principe Harry. Harry e' andato a vivere in un appartamento a Kensington Palace vicinissimo al cottage di William e Kate.

PRINCIPE HARRY A BELIZE

Mentre all'inizio non c'erano problemi, ultimamente, il principe piu' giovane sta diventando sempre piu' invadente presentandosi alla loro porta sempre piu' spesso e senza avvisare. Vuole restare sveglio fino a tarda notte parlando con loro e bevendo birra. Kate non ce la fa piu' e ha chiesto a William di dire qualcosa al fratello.

KATE MIDDLETON

La coppia, che sta festeggiando un anno di matrimonio, desidera più intimita'.


3 - KATE E PIPPA INCAPPELLATE PER IL MATRIMONIO DI UN'AMICA DI SCUOLA...

http://bit.ly/ICtyLy
The Daily Mail -
Kate e Pippa Middleton hanno partecipato al matrimonio di una loro amica di scuola durante il weekend. Kate, accompagnata dal marito William, ha scelto un vestito di pizzo (riciclato da un evento precedente), una cintura dorata e un fascinator a forma di rosa.

PIPPA MIDDLETON

La sorella Pippa, piu' modaiola, ha indossato un abito con peilettes d'oro (della linea di Danii Minogue, Project D) e un fascinator ricoperto di farfalline di Madeleine Millinery.
Guarda le foto nella gallery...


4 - JOHNNY DEPP SEPARATO, HA UNA NUOVA GIRLFRIEND ATTRICE?

JOHNNY DEPP E VANESSA PARADIS

http://bit.ly/IOEmXW
Perez Hilton - "
Radar" riporta che Johnny Depp e Vanessa Paradis sono separati. Da mesi cicolava la voce che i due non si sopportano piu' e litigavano sempre. Depp ha speso 50.000 dollari per il compleanno del figlio Jack, 10 anni, al SLS Hotel di Los Angeles. Ha invitato 500 amici ma non la madre dei suoi figli.

AMBER HEARD

Questo weekend, Johnny ha lasciato Las Vegas col suo aereo privato in compagnia dell'attrice Amber Heard. I due hanno recitato insieme nel film "Rum Diaries" ma il tour promozionale e' gia' finito da mesi. La bella e giovane Amber sara' riuscita a conquistare il cuore dell'attore?

Pare che durante le riprese del film, tra I due, ci sia stato un flirt . Da poco la Heard (che si dichiara bisessuale) ha lasciato la fidanzata, con la quale stava da un anno, e si dice l'abbia fatto per Johnny.
Guarda le sexy foto della nuova fiamma di Johnny Depp nella gallery...


5 - SCHELETRICA ANGELINA JOLIE PERDE CAPELLI E ANELLO DI FIDANZAMENTO

ANGELINA JOLIE

http://bit.ly/JXtJV4
Celeb Dirty Laundry -
Secondo "The Globe", Angelina Jolie vuole essere magrissima per il suo ruolo di matrigna di Bianca Neve in "Malefiscent". E' piu' scheletrica che mai.
Brad le ha donato l'anello di fidanzamento a Natale ed ora gia' le cade dal dito. Brad insiste inutilmente per farla mangiare di piu', si nutre esclusivamente di noci e verdure al vapore e spesso si dimentica i pasti.

CRISTIANO RONALDO E IRINA SHAYK A MADRID

Una fonte rivela che l'attrice perde capelli a ciocche da quanto e' malnutrita. Non avra' preso in maniera troppo letteraria il detto americano "Non si e' mai troppo ricchi o troppo magri"?


6 - CRISTIANO RONALDO E IRINA SHAYK ANCORA INSIEME NONOSTANTE LE VOCI DI ROTTURA...

http://bit.ly/JqEJ9j
Just Jared -
Mentre i media speculano sulla rottura tra Cristiano Ronaldo e Irina Shayk, i due si sono stati fotografati insieme mentre passeggiavano per le strade di Madrid.
Le foto, nella gallery...

CENA ALLA CASA BIANCA: BARACK E MICHELLE OBAMA


7 - LE STAR CHE HANNO CENATO CON OBAMA...

www.justjared.com
Just Jared -
Erano tantissime le star di Hollywood che hanno sfilato sul red carpet per il ‘White House Correspondent's Dinner' e cenare con Barack e Michelle Obama alla Casa Bianca: Lindsay Lohan, scollatissima e senza reggiseno, ha causato scalpore. Lo stesso per l'attrice Rosario Dawson.

CENA ALLA CASA BIANCA: LINDSAY LOHAN

Stacy Keibler doveva accompagnare il boyfriend George Clooney (aveva perfino un vestito pronto) ma le e' stato offerto un ruolo in un pilota TV ed ha preferito cogliere l'opportunita' di lavorare.

Le due star meglio vestite erano Kate Hudson in un abito di peillettes viola (di Jenny Packham) e Ivanka Trump (Naeen Khan), in un abito argento ricamato interamente di perline. Bellissime anche Eva Longoria (abito di Marchesa), Charlize Theron (Emilio Pucci) e Irina Shayk.

CENA ALLA CASA BIANCA: KATE HUDSON

La peggior vestita, Sofia Vergara, troppo casual per l'evento. Reese Witherspoon , incinta del suo terzo figlio, ha esaltato il suo pancione con un abito nero aderente di Monique Lhuillier. Kim Kardashian, in un vestito lungo di velluto verde, sembrava aver preso qualche chiletto in piu'.
Tutte le foto nella gallery...


8 - RIHANNA "CATTIVA" NEL NUOVO "THE FAST AND THE FURIOUS", DICE DI ESSERE SESSUALMENTE INSODDISFATTA...

RIHANNA

http://bit.ly/InLqwA
http://bit.ly/IiBlN7
The Sun -
Pare che la cantante-attrice abbia ottenuto il ruolo di "cattiva" nel nuovo "The Fast and The Furious" (il sesto film della serie), con Vin Diesel e Dwayne Johnson (The Rock). Il film sara' girato a Londra.

Rihanna, 24, dice di sentirsi sessualmente insoddisfatta e che per questa ragione nelle sue canzoni parla spesso di sesso. Mentre scriveva le canzoni del suo ultimo album non aveva boyfriend (o girlfriend) e per questo motivo ha scritto le sue fantasie nei testi.

RIHANNA E VIN DIESEL

La star, che ama sfoggiare il suo corpo, sostiene di essere un' amante brovissima e molto creativa a letto...


9 - PATRICK DEMPSEY EROE...

PATRICK DEMPSEY

http://bit.ly/KtkE5n
TMZ -
Patrick Dempsey, protagonista della serie tv "Grey's Anatomy", e' un vero eroe. L'attore ha salvato un adolescente dai rottami della sua macchina che si era cappottata causa incidente a Malibu.


10 - LADY GAGA “PORNOGRAFA” PER I COREANI...

LADY GAGA

http://bit.ly/KmnyUm
The InQuisitr -
I leader delle proteste contro Lady Gaga, in Sud Corea, hanno descritto la cantante come "pornografa". Gaga ha iniziato il suo nuovo tour mondiale, a Seoul, davanti a 45.000 fan.

Fuori dallo stadio, gruppi di cristiano conservatori dimostravano contro la pop star perche', a loro parere, la sua immagine e' "troppo omosessuale e pornografica anche per gli adutli".

DITA VON TEESE

Gaga e' stata fortografata con un abito fatto interamente di capelli viola, un po' alla ‘cugino It' della Famiglia Adams.
Le foto, nella gallery...


11 - DITA VON TEESE BELLISSIMA IN GERMANIA...

http://bit.ly/IA8U22
Just Jared -
Dita Von Teese era in splendida forma, in un abito bluette, ad un avento in Germania. La star del Burlesque si è esibita in una performance durante il party per la sua collezione di cosmetici, ArtDeco Art Couture Collection.
Guarda le foto nella gallery...

JUDE LAW SUL SET


12 - JUDE LAW SUL SET

http://bit.ly/JWo5zJ
Just Jared -
Jude Law e' stato pizzicato dai paparazzi sul set del suo nuovo film "A Bitter Pill". Si dice che l'attore 39enne potrebbe recitare a fianco di Angelina Jolie nel film "Malefiscent" sulla favola di Biancaneve.
Guarda le foto nella gallery...


13 - DENTISTA ESTRAE TUTTI I DENTI AL SUO EX: "ERA SDRAIATO LI' E HO PENSATO ‘CHE BASTARDO'"...

http://bit.ly/IlaD7n
The InQuisitr -
Una dentista potrebbe finire in galera per avere estratto tutti i denti al suo ex. Marek Olzewki, di Londra, ha chiamato la sua dentista (che era anche la sua ex), Anna Mackowiak, perche' sentiva dolore a un dente.

DENTISTA DA INCUBO

Quando la donna gli ha fatto l'anestesia, lui ha perso conoscenza, e lei gli ha rimosso tutti i denti. Lo ha fasciato cosi' l'uomo non se ne sarebbe accorto prima di arrivare a casa.

Quando Olszewki si e' tolto la benda, in panico, ha chiamato la polizia. La sua nuova fidanzata lo ha lasciato perche' non voleva un uomo senza denti (ma probabilmente ha colto l'occasione!).

In sua difesa la ‘dentista horror' ha detto alle autorita' che: "Ho cercato di essere professionale e distaccarmi dalle mie emozioni. Ma quando l'ho visto sdraiato ho perso la ragione e pensavo solo ‘Che bastardo! Che bastardo! Che bastardo!'

MEGAN FOX E BRIAN AUSTIN GREEN


14 - MEGAN FOX E BRIAN AUSTIN GREEN ALLA PARTITA DEI LAKERS...

http://bit.ly/IPknXt
Just Jared -
Megan Fox indossava una felpa per nascondere la pancia ora che tutti parlano della sua prima gravidanza (ancora non confermata dalla coppia). La star e il marito Brian Austin Green insieme ad una partita dei Lakers a Los Angeles...
Le foto, nella gallery


15 - IL MINISTRO KAZAKO RINGRAZIA "BORAT"...

BORAT

Da "la Repubblica" - Il ministro degli Esteri del Kazakhstan, Yerzhan Kazykhanov, ha indirizzato una nota ufficiale di ringraziamento a Sacha Baron Cohen per aver decuplicato i turisti nel paese con il film Borat.


16 - IMOGEN THOMAS PRENDE IL SOLE IN BIKINI...

IMOGEN THOMAS

http://bit.ly/JMumQq
Celebribabes -
Imogen Thomas, ex amante di Wayne Ronney, e' stata fotografata in un bikini (con la bandiera inglese) mentre prende il sole al mare.
Le foto, nella gallery...


17 - CHRIS HEMSWORTH DA DAVID LETTERMAN...

CHRIS HEMSWORTH

http://bit.ly/Jlxr40
Just Jared -
Chris Hemsworth, 28 anni, e' bello quasi come Brad Pitt. La star di "The Avengers", in giacca di pelle di Superdry USA, era super sorridente mentre entrava negli studi di David Letterman che l'ha intervistato.
Guarda le fot nella gallery...


18 - MORTA RITA VICARIO, DIRESSE "INDIETRO TUTTA"...

Da "la Repubblica" - È morta sabato a Roma la regista televisiva Rita Vicario. Aveva 76 anni. Diresse alcuni tra i più popolari programmi di Renzo Arbore, come "Queli della notte" e "Indietro tutta".

CARMEN ELECTRA


19 - LE 20 FOTO PIU' HOT DI CARMEN ELECTRA...

http://bit.ly/IgV6TW
Heavy -
Da sempre Carmen Electra compete con Pamela Anderson come glamour model americana piu' famosa del mondo. Come Pamela, ha posato per "Playboy" e recitato nella serie tv "Baywatch". Ma e' all'altezza della Anderson? Decidi tu...
Ecco le sue 20 foto piu' hot (nella gallery)

 

CARMEN ELECTRA

UNA GAG-ATA DI GRILLO SU COSA NOSTRA (“LA MAFIA NON STRANGOLA, LA CRISI SI”) SCATENA I SUOI AVVERSARI

$
0
0

VIDEO - GRILLO: ''LA MAFIA NON STRANGOLA, LA CRISI SÌ''
http://video.repubblica.it/edizione/palermo/grillo-la-mafia-non-strangola-la-crisi-si/93885/92275

beppe grillo

Da "Repubblica.it"

È rivolta per le parole pronunciate ieri a Palermo da Beppe Grillo durante il comizio di chiusura della campagna elettorale del candidato a sindaco di Palermo del Movimento cinque stelle. "Grillo dice che la mafia non ha mai strangolato i suoi clienti limitandosi a prendere il pizzo? Forse dimentica che ha anche ucciso le persone che il pizzo non hanno voluto pagarlo", ribatte Pina Maisano, vedova di Libero Grassi, l'imprenditore ucciso da Cosa Nostra per essersi ribellato al racket.

Claudio Fava

Pina Maisano è sconcertata quando apprende delle dichiarazioni pronunciate ieri a Palermo dal comico genovese: "Per fortuna non avevo ancora letto i giornali, altrimenti mi sarei sentita male", dice, aggiungendo di "condividere pienamente" il coro di proteste che si è levato dai familiari di vittime della mafia.

"Inizialmente - spiega - provavo una certa simpatia per Grillo. Adesso mi sembra solo un populista che cerca di cavalcare l'avversione della gente verso i partiti". "La politica è la cura della Polis, la difesa dell'interesse dei cittadini. Insomma è qualcosa di nobile. Se la mafia uccide le persone, la corruzione e la cattiva politica uccidono il Paese. Io personalmente non ho ricette, ma quello di Grillo mi sembra davvero un modo di fare politica pressappochista e superficiale".

beppe grillo

"Le parole di Beppe Grillo, che ieri a Palermo ha detto che la mafia non strangola i suoi clienti limitandosi a prendere il pizzo, sono un'offesa nei confronti di tutti i familiari delle vittime di Cosa Nostra e un insulto al lavoro svolto in questi anni dai magistrati e dalle forze dell'ordine", afferma Angela Ogliastro, sorella di Serafino Ogliastro, un ex poliziotto ucciso dalla cosca di Brancaccio nel '91 con il metodo della lupara bianca.

rgnscnftt12 franco giordano claudio fava

"Io e i miei genitori - spiega la sorella dell'ex poliziotto - non abbiamo nemmeno il corpo di Serafino da potere piangere. Come si permette Grillo a fare l'elogio della mafia in una città che gronda sangue di vittime innocenti? Perché non era in piazza con noi il 21 marzo scorso, nella sua Genova, per la Giornata della memoria organizzata da Libera in ricordo di tutte le vittime della mafia? Io c'ero insieme ai parenti di 900 persone uccisa da Cosa Nostra che lui ha offeso".

E anche la politica non risparmia critiche feroci alla provocazione di Grillo. "Grillo parla come un mafioso senza essere nemmeno originale. Gli stessi argomenti prima di lui li hanno gia utilizzati Vito Ciancimino e Tano Badalamenti. E come l'ultimo dei mafiosi non ha nemmeno il coraggio di confrontarsi pubblicamente sulle sue patetiche provocazioni", afferma Claudio Fava, figlio del giornalista Beppe Fava (ucciso dalla mafia nel 1984), membro della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà.

libero grassi

"La Sicilia ha perso uomini delle istituzioni come Pio La Torre e Piersanti Mattarella e anche cittadini come Libero Grassi nella lotta alla mafia e al pizzo; bisogna combattere la mafia e quella parte dello Stato che ha fatto da terreno fertile per l'egemonia mafiosa. Evitiamo di ignorare quegli uomini dello Stato che sono caduti per combattere la criminalità". Lo ha detto il candidato sindaco Leoluca Orlando commentando a margine di una conferenza stampa organizzata da Libera, Addiopizzo e professionisti liberi le parole pronunciate ieri da Beppe Grillo a Palermo.

"Le parole vergognose pronunciate ieri a Palermo da Grillo suonano inaccettabili nel giorno della memoria di Pio La Torre", scrive nel suo blog il vice coordinatore di Futuro e Libertà, Fabio Granata. "Oggi, nel suo ricordo, riaffermiamo i valori della "bella politica" contro tutte le mafie e contro gli utili idioti che, attraverso la demagogia, criminalizzano tout court la politica e allontanano i cittadini dalla partecipazione attiva.

LEOLUCA ORLANDO

E siccome Grillo non è per niente stupido, - prosegue Granata - il suo messaggio è ancora più inquietante e assume il profilo di una pericolosissima manovra elettorale verso determinati ambienti". "Don Beppe, Vossia ha ragione. La mafia è solo un'invenzione dei giornalisti. Non esiste. E' lo Stato il vero assassino", ironizza la coordinatrice nazionale dei club di Grande Sud, Costanza Castello.

"La Sicilia ha pianto grandi uomini, da Pio La Torre a Libero Grassi, che hanno sacrificato la loro vita per una terra libera dalla mafia e dal racket: dunque, la Sicilia di tutto ha bisogno tranne che delle parole di Grillo, che sono un vero e proprio schiaffo alla nostra storia", dice Mario Filippello, segretario regionale della Confederazione nazionale dell'artigianato. "Non ci aspettiamo nè scuse nè rettifiche - aggiunge - il comico genovese torni a fare il buffone, l'unica cosa che sa fare bene"

 

Viewing all 338466 articles
Browse latest View live