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BORSA: STRAPPANO LE BANCHE, MILANO (+2,8%) E MADRID (+2,6%) VOLANO - APPLE BOOM!: +94% - ITALIA CUNEO FISCALE SALE AL 47

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1- Borsa: strappano le banche, Milano (+2,8%) e Madrid volano
Radiocor
- L'entrata in recessione della Gran Bretagna non frena i listini che accelerano ancora. Guidano Milano (+2,8%) e Madrid (+2,6%) spinte dai bancar i, a loro volta galvanizzati dai dati oltre le attese di Credit Suisse e Bbva (+3,6% sul listino iberico). Comunque in forte rialzo anche Parigi (+1,6%) e Francoforte (+1,3%). A Milano la migliore e' Ubi Banca (+6,3%) seguita da Unicredit (+5,5%).

PIAZZA AFFARI - MAURIZIO CATTELAN borsa di madrid

2- Borsa Tokyo: Nikkei chiude a +1% grazie a Apple e allo yen
Radiocor
- La Borsa di Tokyo ha chiuso in buon rialzo sostenuta dall'indebolimento dello yen e dai buoni risultati comunicati dall'americana Apple. Il Nikkei ha terminato le contrattazioni a +0,98% e il Topix a +0,69%. L'attivita' e' comunque rimasta debole con 1,43 miliardi di azioni scambiate perche' in questa fase gli operatori restano prudenti in attesa delle riunioni delle banche centrali americana e giapponese

Ipad Apple

3- Apple:+94% utile II trimestre grazie a balzo vendite iPhone e iPad
Radiocor
- Nel secondo trimestre fiscale Apple ha visto l'utile crescere del 94% sul balzo delle vendite di iPad (+151% a 11,8 milioni di unita') e iPhone (+88% a 35,1 milioni), in calo invece del 15% a 7,7 milioni quelle di iPod. Immediata la reazione del titolo, che dopo avere chiuso in calo del 2%, e' arrivato a guadagnare quasi l'8% nell'afterhours a 603 dollari per azione. Per il periodo gennaio-marzo, il colosso di Cupertino ha riportato profitti per 11,62 miliardi di dollari, 12,30 dollari per azione, in rialzo dai 5,98 miliardi, 6,40 dollari per azione, dello stesso periodo di un anno fa. Il giro d'affari e' cresciuto del 59% a 39,19 miliardi di dollari, il 64% dei quali realizzato a livello internazionale.

IL MINISTRO DELLE FINANZE GRECO VENIZELOS E MARIO DRAGHI

4- Crisi: Draghi, dopo 'patto di bilancio' serve 'patto su crescita'
Radiocor
- Bruxelles, 25 apr - Dopo il 'fiscal compact' (il patto di bilancio oggetto di un trattato intergovernativo in corso di ratifica) occorre 'un patto per la crescita' ('growth compact'). Il messaggio e' di Mario Draghi che nell'audizione all'Europarlamento di oggi ha messo l'accento sulla necessita' di una svolta politica nell'Eurozona per chiarire qual e' l'obiettivo di medio-lungo termine dell'unione monetaria. Era stato Draghi, sempre all'Europarlamento, ha dare l'indicazione del 'fiscal compact'.

DRAGHI AL VOLANTE

5- Bce: Draghi: governi continuino aggiustamenti bilancio
Radioco
r - Bruxelles, 25 apr - Aver messo in piedi un Fondo salva-stato rafforzato e aver aumentato le risorse del Fmi di 430 miliardi di dollari non cambia la linea sulla quale devono attestarsi i governi Eurozona: 'Devono continuare a realizzare gli aggiustamenti di bilancio e strutturali' che si impongono per superare la crisi. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, intervenendo al Parlamento europeo per l'audizione trimestrale aggiungendo che i governi devono essere 'piu' ambiziosi' nell'affrontare le debolezze strutturali dell'economia, delle politiche di bilancio e nel settore finanziario. Infine un passaggio su Madrid: 'la Spagna - ha detto Draghi - sta facendo sforzi considerevoli e non abbiamo ragioni di dubitare dell'impegno assoluto del governo di condurre le riforme necessarie' sottolineando poi come la Spagna abbia fatto 'progressi straordinari'.

tasse Tasse sulle imprese

6- Bce: Draghi, livello tassi di interesse e' ancora molto basso
Radiocor - Bruxelles, 25 apr - 'L'attuale livello dei tassi di interesse e' ancora molto basso'. Lo ha detto il presidente Bce, Mario Draghi, ricordando che la banca centrale si muove nel pieno rispetto del Trattato Ue relativamente alla stabilita' dei prezzi. 'La nostra politica monetaria e' abbastanza accomodante, non e' troppo stretta' ha aggiunto intervenendo al Parlamento europeo per l'audizione trimestrale.

7- Lavoro: Ocse, in Italia cuneo fiscale sale al 47,6% in 2011 dal 47,2% - Famiglie tra le piu' tartassate. Salari netti sotto la media
Radiocor
- Nuovo aumento in Italia del peso del fisco sui salari, che restano inferiori alla media dei Paesi industrializzati. Il mix di tassazione tra le piu' elevate e retribuzioni a fondo classifica emerge da un rapporto Ocse che evidenzia un incremento al 47,6% nel 2011 (dal 47,2% del 2010) del 'cuneo fiscale', ovvero la differenza tra salario netto medio di un lavoratore single e costo del lavoro per effetto di tasse e contributi sociali. L'aumento, dovuto a una maggiore imposizione sul reddito lo scorso anno, pone l'Italia al sesto posto della poco invidiabile classifica sulla pressione fiscale sul lavoro nell'Ocse, dove la media si posiziona al 35,3% e anche al di sopra della media europea (41,5%).

MARIO MONTI ELSA FORNERO

8- Crisi: Monti, non esistono scorciatoie, rigore portera' alla crescita
Radiocor 
- 'Non esistono facili vie d'uscita ne' scorciatoie per uscire da questa dura fase' a cui si e' arrivati per il fatto che 'il sistema pol itico ha alimentato l'illusione di vivere al di sopra dei nostri mezzi, ma il rigore portera' gradualmente a una crescita sostenibile e al lavoro'. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, parlando davanti al museo storico della Liberazione nell'ambito delle celebrazioni per il 25 aprile.

9- Morning note: l'agenda di mercoledi' 25 aprile
Radiocor -

Madrid: conferenza stampa BBVA per la presentazione dei risultati del primo trimestre.

CDA (approvazione dati contabili) - Fiat Industrial.

Bruxelles: in occasione dell'audizione trimestrale, intervento di Mario Draghi, presidente Bce, alla Commissione per gli Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo.

AD FINMECCANICA GIUSEPPE ORSI

Roma: in occasione dei festeggiamenti del 25 aprile il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il presidente del Consiglio, Mario Monti, tra i vari appuntamenti partecipano alla commemorazione all'Altare della Patria

10- Morning Note: economia e finanza dai giornali
Radiocor -

FINMECCANICA: indagato il ceo Orsi, accusato di corruzione e riciclaggio (dai giornali). Aria di un nuovo ribaltone al vertice del 'gioiello', il dossier e' sul tavolo di Grilli (dai giornali). Il grande accusatore 'pago' i 10 milioni per scalare il vertice', intervista a Lorenzo Borgogni, ex relazioni esterne della holding (La Stampa, pag. 2).

finmeccanica

FISCO: le novita' per imprese e famiglie (Il Sole 24 Ore, pag. 1, 2-9). Grilli, ora non c'e' spazio per la riduzione delle tasse (dai giornali).

ECONOMIA: 'Finalmente il Paese ha i conti in regola, ma rischia l'asfissia', intervista a Jacopo Morelli, presidente di Confindustria Giovani (La Stampa, pag. 11). 'Il colpo di grazia al commercio sara' il rincaro dell'Iva', intervista a Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione (La Stampa, pag. 12).

CUCINELLI: entrano Benetton e Zegna (dai giornali).

BENETTON: Luciano lascia la presidenza, la guida passa al figlio Alessandro (dai giornali).

CDA FINMECCANICA

MERCATI: buona la domanda per le nuove aste di Spagna, Olanda e Italia anche se con tassi in rialzo. Le Borse recuperano (dai giornali).

CARIGE: Fondazione stringe cinghia (Il Secolo XIX, pag. 12).

GENERALI: Nagel e Vinci lasciano (dai giornali).

FONSAI: Unipol soluzione migliore (dai giornali). Pressing delle banche sulla mediazione Ugf (Il Messaggero, pag. 17).

EDISON: Tassara boccia il riassetto (dai giornali).

ENI: la separazione di Snam sara' market friendly (dai giornali). In dirittura d'arrivo per il petrolio del Mar Nero (Il Sole 24 Ore, pag. 39).

NTV: via a partnership con Alpitour (Il Sole 24 Ore,pag.39).

LAVORO: blitz in Commissione sull'art. 18, licenziamenti piu' facili, meno poteri ai giudici (dai giornali). Stipendi in caduta, mai cosi' male negli ultimi 30 anni (dai giornali).

BANCHE: conto corrente gratis per i disagiati e stop alle commissioni sullo scoperto (La Repubblica, pag. 21).

 

 


PREZZI ALLE STELLE, SALARI FERMI, TASSE INARRESTABIL: È IL MOMENTO PIÙ CUPO DAL DOPOGUERRA: LE FAMIGLIE NON SPENDONO PIÙ

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1- LE FAMIGLIE NON SPENDONO PIU': IL MOMENTO PEGGIORE DAL DOPOGUERRA
Francesco Spini per "La Stampa"


Un sociologo come Enrico Finzi parla di questo come del «momento più cupo della storia dei consumi dal dopoguerra», Confcommercio a sua volta prevede che sarà «l'anno peggiore della storia repubblicana».
L'Italia non compra più.

ITALIA CAPOVOLTASUPERMERCATO

Secondo Federdistribuzione, tra inizio gennaio e il 25 marzo (escludendo quindi la Pasqua che, in molti, descrivono però esser stata piuttosto magra) i consumi alimentari nella grande distribuzione sono calati di circa lo 0,31% (altri parlano di cali tra lo 0,5 e lo 0,6%), tutto il resto è crollato tra il 3 e il 4%, con qualcuno che lamenta punte del 7-8%.

Per capire perché nonostante il passare dei mesi la macchina non riparta, secondo Finzi, presidente di Astraricerche, bisogna tener presente due dati psicologici, «di percezione».
Il 68% degli italiani dichiara «negativa o pessima» la propria condizione socioeconomica. E ancora: il 62% prevede il peggioramento della condizione economica per sé e i propri cari di qui a un anno.

ENRICO FINZI

«Per dare un'idea: sono i dati peggiori da che io faccio questo mestiere, dal 1980». Dunque «il combinato disposto della sensazione di stare peggio e del pessimismo ha un effetto pessimo sui consumi che, con poche eccezioni, sono tutti in calo».

TUTTI AL DISCOUNT

Secondo stime di mercato, in questi primi tre mesi - considerando il settore alimentare e non alimentare - le vendite dei discount sono le più toniche: crescono del 4,5%. I supermercati resistono con un +2%. Gli ipermercati cascano dell'1,3%. Con la benzina alle stelle, piuttosto che affrontare il viaggio fino all'Iper, spesso lontano dalla città, i consumatori sempre più spesso scelgono il negozio di prossimità da raggiungere a piedi, magari con una frequenza maggiore.

Super Mercato

Proprio il carburante, del resto, è stato protagonista di un calo di consumo importante: -9,3%, secondo il centro studi Promotor.
E c'è chi, da casa, proprio non si muove. Accende il pc, o il tablet e cerca l'affare online. Il commercio elettronico spesso sfugge - perché ancora poco incisivo sui grandi numeri totali - alle statistiche ufficiali.

Ma non all'Osservatorio acquisti di CartaSi, che monitora gli acquisti effettuati con la carta di credito. Il responsabile marketing della società, Francesco Pallavicino, spiega che «nel trimestre l'e-commerce è salito del 19,4%». Un dato che concorre a innalzare il risultato totale dei consumi trimestrali riportato dall'Osservatorio (+5,6%) che però, senza commercio elettronico scende a un +3,6%.

UNIVERSITA DISCOUNT SU GROUPON

In termini reali (cioè depurato dell'inflazione media di periodo del 3,3%) equivale a un +0,3%: anche con la carta di credito prevale la prudenza.

I marchi low cost
Una volta al supermercato la gente cosa compra? Sempre più marche private, quelle col marchio della azienda di grande distribuzione che, a parità di qualità (almeno questa è la promessa) costano meno.

Dalla direzione marketing e controllo direzionale di Coop Italia, Piero Raimondi spiega ad esempio che «da gennaio il segno è positivo del 16%». Non poco. Per il resto, alla guida del carrello, l'italiano ha comportamenti non sempre di facile comprensione. «Nonostante il calo dei prezzi - assicura Raimondi-, l'ortofrutta ha sofferto moltissimo in questi ultimi mesi, con un calo del 4% a volume e del 5-6% a valore».

Al contrario il sempre più caro caffè «che ha subito una forte inflazione, anche del 20%, ha visto un aumento delle vendite del 4-5%».

Il caffè si beve a casa 
Frutto probabilmente dell'aumento dei consumi casalinghi rispetto al bar, «come pure lo sono la crescita del 3-4% dei biscotti e dell'8% della farina».

"ITALIA, PAESE DI MERDA" SU TUTTI I GIORNALI DEL MONDO

Ci sono i ritorni, come quello alla carne, anche rossa, che almeno alla Coop «rimbalza» del 2-3% dopo un 2011 difficile. Il caro-pesce, invece, si ripercuote alla cassa: le sue vendite scivolano del 4%. Si torna alle basi, ai prodotti più semplici. Ed è il trionfo della pasta: +5% a valore, +4% a volume.

ITALIA DI CANNAVACCIUOLO Melting Italy on white and gold RGB

Se tra gli scaffali del supermercato cerca di spuntare il massimo con meno soldi possibile, «la gente non fa più programmi a lungo termine» e «si muove meno, come successe dopo l'11 settembre», racconta Finzi. E nei primi tre mesi, secondo Federalberghi, gli italiani hanno ridotto del 3,5% le presenze nelle strutture ricettive.

Italia schiacciata di Bedino

Del resto con reddito e potere d'acquisto drammaticamente ristretti e tariffe in aumento, lo spazio è ristretto. E il divario record tra prezzi e salari registrato ieri, per Mariano Bella, capo dell'ufficio studi di Confcommercio, non fa altro che rafforzare le sue stime per il 2012: «-2,9% di reddito reale disponibile e un -2,7% nei consumi. Uno degli anni peggiori della storia repubblicana».

2- PREZZI ALLE STELLE, SALARI FERMI
Laura Verlicchi per "Il Giornale"


Il carovita divora gli stipendi. Le retribuzioni contrattuali orarie a marzo restano ferme su febbraio e salgono dell'1,2% su base annua, mentre l'inflazione si impenna, aumentando del 3,3%; la forbice tra stipendi e prezzi si allarga a 2,1 punti, come non accadeva dall'agosto del 1995.

Lo rileva l'Istat, sottolineando che i salari, a memoria di statistico, non sono mai aumentati così poco: la crescita tendenziale è la più bassa almeno dal 1983, anno di inizio delle serie storiche ricostruite. A restare al palo è soprattutto il pubblico impiego: a marzo, infatti, le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale dell'1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.

Italia in Bilico di Radpour BANCA ITALIA

Qui, infatti, a partire dal gennaio 2010 tutti i contratti sono scaduti e tali rimarranno, a causa della legge che stabilisce il blocco delle procedure contrattuali e negoziali relative al triennio 2010-2012.

Ma sono rimaste immutate anche le buste paga di chi lavora nell'agricoltura, nel credito e assicurazione. I settori che, lo scorso mese, hanno presentato invece gli incrementi tendenziali maggiori sono stati: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,9%), chimiche, comparto di gomma, plastica e lavorazioni minerali non metalliferi e quello delle telecomunicazioni (2,7% per tutti i comparti).

Per tutti, si allungano i tempi dei rinnovi contrattuali: l'attesa media supera ampiamente i 2 anni, arrivando a 27 mesi, contro i 15 del 2011. Nel mese di marzo risultano in attesa di rinnovo 36 accordi contrattuali (32,6%), per 4,3 milioni di dipendenti, di cui 3 milioni nel pubblico impiego.

Inoltre, l'Istituto rileva che l'indice delle retribuzioni contrattuali per l'intera economia, proiettato per tutto l'anno sulla base delle disposizioni definite dai contratti in vigore alla fine di marzo, registrerebbe nel 2012 un aumento pari all'1,4% (escluso il rinnovo del settore bancario e assicurativo).

Preoccupate le reazioni dei sindacati: se per Susanna Camusso le cifre fornite dall'Istat confermano «quel che la Cgil dice da tempo, cioè che le condizioni di reddito dei lavoratori continuano a peggiorare», Luigi Angeletti prevede «più disoccupazione, meno consumi e meno produttività. Nel 2012 - aggiunge il numero uno della Uil - supereremo la media europea di disoccupazione, al 10%».

Giorgio Napolitano con la bandiera italiana ABI Associazione Bancaria Italiana

Raffaele Bonanni auspica invece un taglio delle tasse da inserire nel patto sociale che chiede al Governo. Anche il Codacons spera che sia abbassata la pressione fiscale. Il divario salari-prezzi, spiega, «tradotto in cifre, significa che una famiglia di tre persone ha praticamente avuto una perdita equivalente a 720 euro (610 per una famiglia di due persone): si tratta di una tassa invisibile che dissangua sempre più gli italiani».

3- IL PROFETA DELLA CRISI: OSCAR GIANNINO E LA CAMPAGNA CONTRO "BANCHE, STATO, TASSE" SULLA RADIO DI CONFINDUSTRIA
Giovanni Cocconi per "Europa Quotidiano"


Conoscevamo il Giannino liberista, innamorato di Luigi Einaudi e dei Chicago boys. Ricordavamo il Giannino salottiero di Porta a porta, l'opinionista in gessato e con la voce da cartoon che agitava il bastone col pomello e ripeteva una parola strana ("spread"). Non abbiamo dimenticato il Giannino nuclearista, fiero nemico dei referendum contro l'acqua pubblica e certa facile demagogia sulle rinnovabili. Ma con la Grande crisi è nato un nuovo Oscar Giannino.

OSCAR GIANNINO EMMA MARCEGAGLIA OSCAR GIANNINO

Se non l'avete ancora fatto provate a seguire La versione di Oscar, tutte le mattine alle 9 su Radio24. Per dire, la sigla è una canzone dei Doors (sì i Doors, Giannino, come è noto, è un falso vecchio), ma non una canzone qualsiasi, The end, un bellissimo disperato abbraccio della morte, la fine, amica bellissima, mia unica amica, come canta Jim Morrison.

La metafora è forte: per Giannino l'Italia è un paese che sta morendo insieme alle sue piccole imprese. Da qualche settimana la redazione ha aperto il microfono alle voci dei tanti imprenditori che la recessione sta spazzando via. "Disperati mai" è una sorta di zattera di salvataggio lanciata nell'oceano della solitudine, un telefono amico per gli imprenditori tentati dal suicidio, una terapia di gruppo, uno sfogatoio contro banche, stato, tasse.

ITALIA Dariush Radpour per La Stampa

Per Giannino la triade dei nemici è la stessa: banche, stato, tasse. Lui è il nuovo Glenn Beck, l'aedo dei Tea party americani, ma in una versione meno vitalistica e ribellistica, anzi quasi millenaristica, ripiegata su se stessa come la voce del profeta che sa di predicare nel deserto, il monaco stilita che annuncia la fine dei tempi.

ITALIA IN MUTANDE

Non è un caso che sempre più spesso Oscar si lasci andare a considerazioni private («forse fuggirò anch'io da questo stato ladro che ogni giorno ci scava la fossa») o si abbandoni all'invettiva anche violenta contro il Leviatano pubblico ma come chi sa di parlare da sconfitto in un paese che non lo capisce.

Certo, le voci che trovano spazio in trasmissione non si dimenticano, una Spoon River di un pezzo d'Italia che scomparirà: c'è il piccolo imprenditore che vede negarsi un fido dalla banca alla quale ha affidato i suoi risparmi, il piccolo industriale che aspetta i crediti dello stato da nove mesi, il professionista che dovrà licenziare le partite Iva che lavorano con lui, la vittima di Equitalia che sta pensando di donare gli organi. Anche se, alla fine, la domanda è sempre quella: ascoltare qualcuno più disperato di te è meglio o peggio?

 

EMERGENZA RAI2: SKETCH & SODA DI LILLO E GREG SI È FERMATO, IN PRIMA SERATA, A QUOTA 690.000 SPETTATORI PER UN MISERO 2.

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Davidemaggio.it

PRIME TIME - Ottimo risultato per Hachiko - Il tuo migliore amico. Il film con Richard Gere e il cane Hachi ha raccolto su Rai1 6.590.000 spettatori pari al 23.98% di share. Il ritorno del Dr. House su Canale5 è stato salutato da 3.548.000 spettatori (12.49%) nel primo episodio e da 3.400.000 (13.59%) nel secondo. Risultato migliore per Ballarò, che su Rai3 conquista 4.040.000 spettatori con il 15.32% di share.

Lillo e Greg e Alex Brga Sei Uno Zero

Su Italia1 Wild Oltrenatura ha totalizzato il 9.28% con 2.021.000 spettatori. Lo spettacolo Scketch & Soda di Lillo e Greg all'interno del ciclo One man show si è fermato su Rai2 a quota 690.000 spettatori per un misero 2.51% di share (presentazione al 2.74%). Su Rete4 il film Firewall - Accesso negato è stato seguito da 1.331.000 spettatori pari al 5.09% di share. Su La7 la nuova serie di Sos Tata al 2.20% nel primo episodio (623.000 spettatori) e al 2.84% nel secondo (697.000).

I FLORIS

ACCESS PRIME TIME - I pacchi più vicini a Ficarra e Picone. Su Canale5 Striscia la notizia conquista 5.674.000 telespettatori e il 20.48% di share superando Affari Tuoi di Max Giusti che si ferma a 5.284.000 telespettatori con il 19.12%. Su Rai1 dopo il telegiornale, Qui Radio Londra con Giuliano Ferrara ottiene il 15.91% con 4.085.000 spettatori.

Su Italia1 CSI Miami registra il 6.43% di share con 1.707.000 spettatori e su Rete4 Walker Texas Ranger sigla il 6.17% con 1.666.000 individui all'ascolto. Su Rai3 Un posto al sole è stato seguito da 2.525.000 spettatori (9.39%), preceduto da Le storie Diario al 4.62% (1.141.000 spettatori). Su La7 Otto e mezzo conquista 1.378.000 telespettatori (5.07% di share).

l richard gere parrucca reggiseno2

PRESERALE - Scotti si ferma al 16%. L'Eredità di Carlo Conti è stata seguita su Rai1 da 3.484.000 telespettatori (21.67%) nella Sfida dei 6, che salgono a quota 4.486.000 e il 21.95% per la ghigliottina. The Money Drop di Gerry Scotti raccoglie 2.897.000 spettatori e il 16.13% (l'anteprima al 14.15%).

4 richard gere parrucca regggiseno1

Su Italia 1 la serieCSI Miami segna il 4.84% con 1.008.000 spettatori e su Rai2 Squadra speciale Cobra 11 1.234.000 (5.72%). Tempesta d'amore su Rete 4 sigla il 7.21% (1.606.000). Su La7 G'Day arriva al 3.08% con 587.000 individui (G' Day alle 7 su La7 al 2.22% con 337.000).

DAYTIME - La Vita in diretta sfiora il 30%. Su Rai2 I fatti vostri totalizzano il 10.02% (873.000) e su Rete4 il telefilm La signora in giallo tocca il 7.93% con 1.302.000 spettatori. Nel pomeriggio La vita in Diretta registra 2.909.000 telespettatori (29.16%) nella prima parte e 2.389.000 (22.47%) nella seconda. Su Canale 5 Beautiful ha raccolto 4.024.000 spettatori e il 22.37%, mentre Centovetrine 3.568.000 e il 20.42%. A seguire Uomini e donne è stato seguito da 3.129.000 spettatori con il 23.1% e Amici da 1.904.000 e il 18.33%.

ferrara fassino

Pomeriggio Cinque con Barbara D'urso totalizza 1.694.000 spettatori (17.66%) nella prima parte e 1.511.000 con il 12.90% nella seconda. L'Italia sul 2 ha registrato il 7.27% (1.032.000 spettatori). Su Italia1 I Simpson siglano il 10.76% nel primo episodio e il 13.86% nel secondo (1.939.000 - 2.403.000). A seguire Dragon Ball ottiene 2.020.000 spettatori (12.67%). Su Rete4 la Sessione Pomeridiana del Tribunale di Forum è stata seguita da 1.139.000 spettatori con il 7.44%.

SECONDA SERATA - Novantesimo minuto Champions su Rai3 all'11.68% (1.741.000 spettatori).

 

FREGATURA ALLEN: TANTI I CHIAMATI, TANTISSIMI I SEGATI - WOODY HA GIRATO UN PAIO DI ORE DI FILMATO DI TROPPO

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Il Giornale.it

Il nuovo film di Woody Allen, To Rome With Love, desta un po' di subbuglio tra gli attori di casa nostra. Nella nuova pellicola del regista americano, girata in Italia, sono stati chiamati in tanti, a partire da Roberto Benigni.
Ma tanti nel film poi non ci sono finiti.

Il motivo? Woody ha girato un paio di ore di filmato di troppo. E allora qualcuno inevitabilmente si è trovato ad essere escluso. Per esempio Nino Frassica, che si è lamentato della cosa all'Alfonso Signorini Show, il programma in onda su Radio Monte Carlo. Nino nel film non ci è finito, levato in fase di montaggio. E una magra consolazione gliel'hanno data sostenendo che "quando si farà il dvd ci saranno anche, negli extra, le scene tagliate".

NINO FRASSICA WOODY ALLEN SUL SET

"Sono una delle vittime", ha detto durante il programma radiofonico. "Sono rimasto male, ma fa parte del gioco". Fosse tutto qui, in fondo, nulla di strano. Così va il cinema. Se si decide che una scena non è più necessaria ai fini della riuscita del film, gli attori che ne fanno parte non si ritroveranno poi nella pellicola uscita nelle sale. Ma a quanto pare c'è dell'altro. Signorini chiede a Frassica se almeno gli sia stato corrisposto quando dovuto per le giornate di lavoro. E la risposta non è propriamente un sì: "Diciamo che più alta è la qualità, meno importante è il pagamento".

Una doppia beffa. Tripla per Frassica, che per girare con Woody ha rinunciato alle già brevi vacanze e ironicamente ammonisce gli ascoltatori: "Se vi chiamasse Woody Allen, sappiate che è una sola".

 

PERCHÉ L’AUTORITÀ DI CONTROLLO SULLE ASSICURAZIONI (SÌ, L'ISVAP) NON SI DECIDE A COMMISSARIARE PREMAFIN E FONSAI?

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Bankomat per Dagospia

Bankomat non è un fine giurista, ma non occorre che lo siano tutti. Modesti uomini d'affari possono avere buoni amici avvocati che ti illuminano.

Giulia, Salvatore e Jonella LigrestiCUCCIA LIGRESTI

Allora chiacchierando di Premafin e Fonsai uno scopre che l'autorità di controllo sulle assicurazioni (sì l'ISVAP, ISVAP esiste!, ve lo ripetiamo perché non è che la si senta spesso....), avrebbe un tranquillo, logico e normale potere nell'ambito delle sue funzioni di controllo (controllo, ripetiamo la parola desueta, controllo!): commissariare. Ma non necessariamente Fonsai, anche solo la sua holding Premafin.

Pare infatti che esistano norme tali per cui una società finanziaria che detiene il controllo di una assicurazione non può farlo senza autorizzazione dell'ISVAP (ISVAP, ripetiamo il nome, una authority governativa che esiste). Infatti giustamente se la "totoriina spa" volesse controllare una assicurazione forse il Governo e la nazione non sarebbero d'accordo e i cittadini assicurati sarebbero a rischio. Pertanto ISVAP potrebbe o forse dovrebbe esaminare se Premafin abbia ancora i requisiti per esercitare tale funzione di società che controlla una assicurazione.

JONELLA LIGRESTI PAOLA UGOLINI resize Nagel

ISVAP potrebbe quindi prendere atto di tutto quello che evidentemente i soci di controllo della prestigiosa assicurazione quotata hanno provocato o consentito, potrebbe nominare un commissario ad acta, con il compito di esercitare tutte le azioni verso famiglia e relative controllate (riscossioni di penali, azioni di annullamento e di resposabilità, risoluzioni di eventuali contratti o patti non corretti etc.etc.) e anche di mettere all'asta la società posseduta, cedendo il controllo. Aprendo le porte ad un utile aumento di capitale in Fonsai, sul mercato, normalmente.

Commissariamento che, in una parola, non farebbe violenza al mercato ed al piano industriale di risanamento. Lo consentirebbe. Si allontanerebbe, per così dire, la faina che continua a vigilare il pollaio. A questo punto e con un commissario in Premafin anche Bankomat arriva a capire cosa accadrebbe, in un Paese normale, e ve lo propongo come scenario.

Tutta l'operazione di salvataggio e consolidamento del patrimonio della Fonsai sarebbe lasciata alle mere ragioni tecniche degli amministratori di Fonsai stessa, che con la dovuta diligenza e sotto il controllo di un commissario governativo azionista farebbero l'aumento di capitale, magari si fonderebbero anche con Unipol, perché no, oppure raccoglierebbero mezzi freschi sul mercato da altri investitori. Investitori che volentieri investirebbero in una grande compagnia in via di risanamento, a prezzi allettanti, sotto l'occhio vigile di un commissario, senza altri giochini di potere sullo sfondo.

IsvapMARIO MONTI ALBERTO NAGEL

Bello no? Solo che così facendo le banche che hanno finanziato tutta la catena proprietaria dei Ligresti da Premafin in su sarebbero costrette a fare i conti con tale assurda situazione e loro responsabilità: dovrebbero fare pulizia dei manager che lo hanno consentito, fare degli accantonamenti.

In una parola, tutto sarebbe più limpido. E in fondo se decidessero di convertire parte dei loro crediti in azioni Premafin lo potrebbero fare anche loro, a loro legittimo vantaggio, ma in maniera corretta: senza diventare imprenditori assicurativi, ma limitandosi ad avere al posto del credito un pacchetto azionario di una grande assicurazione che si avvia ad essere ben gestita e rilanciata. Ripetiamo, senza escludere affatto il matrimonio con Unipol, se ne ricorrono requisiti di convenienza e correttezza dei concambi e del piano industriale.

Piero Montani

Naturalmente i Ligresti andrebbero a casa, Mediobanca non sarebbe il dominus assoluto e opaco di tutta questa incresciosa vicenda, ma solo un creditore (improvvido); Unicredit farebbe solo la Banca, le altre banche idem e - ad esempio - non sarebbe servito a niente pilotare da parte di Alberto Nagel l'arrivo del ragioner Montani, manager bancario che era giustamente caduto nell'oblìo, al vertice della Banca Popolare di Milano.

GIANCARLO GIANNINI

La Popolare di Milano è infatti un grosso creditore del gruppo Ligresti, che anziché pensare alle piccole e medie imprese del territorio faceva la grande finanza. Una banca a questo punto, secondo la Nagel visione, da "tenere in mano" tramite l'amico Montani.

Insomma, un Paese normale, dove ognuno fa i suoi interessi e gioca il suo ruolo, ma solo quello, in trasparenza, senza pretendere di fare il piromane, il pompiere e il capo della protezione civile allo stesso tempo.

La Procura di Milano, che saggiamente ha assegnato l'affaire Ligresti & c. non ad un PM d'assalto, ma a persone pacate e competenti, lavorerebbe meglio, assistita da un serio Commissario in Premafin e magari da seri Curatori nelle holding a monte. Potrebbe così meglio far luce sui misteri delle operazioni che hanno quasi affondato il gruppo per il bene di pochi.

Gli amministratori di Fondiaria Sai potrebbero nel frattempo fare bene il loro lavoro anche nella gestione delle partecipazioni strategiche che Fonsai detiene in alcuni salotti del capitalismo italiano, nel solo interesse del patrimonio della compagnia assicurativa, e non per altri fini.

Chissà se l'ISVAP legge Dagospia. Se qualche Dagolettore conosce ISVAP, gli inoltri per cortesia il link.

Buona Festa della Liberazione

 

BORSA: MILANO (+2,91%) TRASCINA L'EUROPA GRAZIE ALLE BANCHE, RIMBALZA FINMECCANICA GRAZIE A ORSI INDAGATO (+7,4%)

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borsa

1- Borsa: Milano (+2,91%) trascina l'Europa grazie a banche, rimbalza Finmeccanica grazie a Orsi indagato (+7,4%)
Radiocor -
I segnali positivi forniti dalla Bce sul migliore accesso al credito, il patto per la crescita invocato da Mario Draghi e i risultati di alcuni istituti come la spagnola Bbva hanno innescato l'ottima performance delle Borse europee. Piazza Affari e' stata la migliore con il +2,91% del Ftse Mib, piatta solo Londra dopo che i dati del primo trimestre hanno segnato l'ingresso in recessione del Regno Unito. In attesa della decisione Fed sui tassi Usa e delle indicazioni di Bernanke, i mercati europei hanno visto prevalere gli acquisti con auto, chimica, costruzioni e minerari sotto i riflettori. A Milano, exploit della Bpm (+3,91%). Rimbalzo di Finmeccanica (+7,4%) all'indomani della notizia che il ceo Giuseppe Orsi e' indagato dalla procura di Napoli nell'inchiesta per corruzione internazionale e riciclaggio. Sale del 7% Fiat Industrial dopo la trimestrale. L'euro chiude a 1,3201 dollari (1,3192 ieri). Petrolio corregge a 103,32 dollari al barile dopo i dati sulle scorte Usa.

FULVIO CONTI E GIOVANNA MELANDRI AD FINMECCANICA GIUSEPPE ORSI

2- Enel: 10 milioni a Edf per l'addio al nucleare in Italia
Radiocor
- Arriva il conto del secondo addio dell'Italia al nucleare per l'Enel. Il gruppo, come apprende Radiocor, ha versato una buonuscita di 10 milioni di euro a Edf, che ha deciso di uscire dalla joint venture paritetica Sviluppo Nucleare Italia dopo il referendum del giugno 2011. Enel ha liquidato il socio d'oltralpe, ma non ha sciolto la societa': Sviluppo Nucleare Italia, come risulta dal bilancio 2011 del gruppo, diventa una controllata di Enel Ingegneria e Servizi.

La joint venture era stata costituita nel luglio del 2009 sull'onda dei progetti del governo Berlusconi e si candidava a realizzare e gestire le prime quattro centrali Epr previste in Italia. L'avvio era atteso nel 2020. In due anni di vita, Sviluppo Nucleare Italia ha accumulato una perdita di circa 40 milioni: un conto nel quale si devono includere gli studi e le consulenze attivate per riaccendere i motori, subito spenti dal 'no' degli italiani.

3- Fiat Industrial: +81% utile netto I trimestre a 207mln, sopra le attese
Radiocor
- Risultati sopra le attese per Fiat Industrial nel primo trimestre. L'utile della gestione ordinaria e' cresciuto di quasi il 60% a 435 milioni di euro e l'utile netto dell'81% a 207 milioni, verso stime medie degli analisti rispettivamente pari a 340 milioni e 140 milioni. Lo comunica la societa' a cui fanno capo le macchine per le costruzioni e l'agricoltura di Cnh e i camion di Iveco. I ricavi trimestrali sono aumentati del 9,3% a 5,8 miliardi e l'indebitamento netto industriale a 1,9 miliardi, da 1,2 miliardi a fine dicembre 2011.

MARCHIONNE FORNERO PASSERA ELKANN A POMIGLIANO

La liquidita' disponibile a fine marzo era pari a 5,4 miliardi (7,3 miliardi a fine dicembre 2011). 'Sulla base delle performance ad oggi registrate e delle aspettative circa il permanere di condizioni di mercato forti per tutti i settori, in particolare per Cnh', Fiat Industrial ribadisce come obiettivi 2012 ricavi pari a circa 25 miliardi di euro, un risultato della gestione ordinaria tra 1,9 e 2,1 miliardi, un risultato netto di circa 0,9 miliardi , un indebitamento netto industriale tra 1,0 e 1,2 miliardi, cassa e mezzi equivalenti superiori a 4 miliardi e Investimenti tra 1,2 e 1,4 miliardi

FRANCOIS HOLLANDE

4- Ue: Hollande, se eletto proposte a Governi su modifica fiscal compact
Radiocor
- Francois Hollande, il candidato alla presidenza francese in vantaggio dopo il primo turno, ha confermato l'intenzione, se sara' eletto, di inviare immediatamente 'un memorandum a tutti i capi di Stato e di Governo sulla rinegoziazione del trattato' sulla disciplina di bilancio.

Il candidato socialista, che vuole aggiungere al trattato un volano per la crescita, ha precisato che il memorandum comprenderebbe quattro punti: 'la creazione di eurobond per finanziare dei progetti d'infrastrutture industriali', 'la liberazione di ulteriori possibilita' di finanziamento da parte della Bei', 'l'istituzione di una tassa sulle transazioni finanziarie', la messa in moto 'dei fondi strutturali europei rimasti inutilizzati'.

SENZATETTO A WALL STREET

5- Wall Street: in rialzo nonostante calo ordini beni durevoli, Apple +9%
Radiocor
- Wall Street apre in netto rialzo, nonostante il calo ben oltre le previsioni degli ordini di beni durevoli. In attesa delle decisioni de lla Federal Reserve e della conferenza stampa del presidente della Banca centrale, Ben Bernanke, i riflettori sono puntati su Apple, che ha iniziato in rialzo del 9% a 612,72 dollari per azione dopo l'ottima trimestrale diffusa ieri dopo la chiusura. Il Dow Jones sale dello 0,55% a 13.073,16 punti, il Nasdaq sale dell'1,77% a 3.014,15 punti e lo S&P 500 cresce dell'1,04% a 1.386,21 punti. Il petrolio e' in rialzo: i future a giugno avanzano di 27 centesimi a 103,82 dollari al barile.

SCARONI E RECCHI GetContent asp jpeg

6- Germania: colloca solo 2,4 mld titoli trentennali, tasso al minimo storico
Radiocor
- La Germania ha collocato oggi titoli di stato a 30 anni per soli 2,405 miliardi di euro, un ammontare inferiore all'offerta che nei piani della Bundesbank doveva essere di 3 miliardi. Lo scarso interesse degli investitori e' dovuto anche al basso rendimento offerto sui titoli, pari a solo il 2,41% per un trentennale. Il bid-to-cover ratio e' stato pari a 1,1: la Bundesbank ha ricevuto richieste per 2,747 miliardi ma ha accettato solo quelle ai tassi piu' bassi, per appunto 2,405 miliardi.

7 - Eni: siglato accordo di cooperazione strategica con Rosneft
Radiocor
- L'Eni ha siglato oggi a Mosca un accordo di cooperazione strategica con la compagnia russa Rosneft. Lo rende noto la societa' in una nota spiegan do che l'intesa 'prevede lo sviluppo congiunto di licenze esplorative situate nell'offshore russo del mar di Barents e del mar Nero, lo scambio di tecnologie e personale e l'acquisizione da parte di Rosneft di partecipazioni Eni in progetti internazionali'.

Per l'a.d. Paolo Scaroni l'accordo siglato oggi a Mosca, 'e' per noi davvero strategico perche' marchera' la nostra attivita' esplorativa per molti anni. Ci siamo guadagnati l'accesso a due vaste aree esplorative estremamente promettenti in Russia, grande produttore di idrocarburi. Questo successo - sottolinea in una nota Scaroni - e' il risultato dei nostri rapporti di lungo corso con la Russia, dei recenti sviluppi nell'upstream della Siberia Occidentale e delle scoperte che Eni ha fatto, per prima, nel mare di Barents norvegese'.

MARIO DRAGHI MERKEL

8 - Lavoro: Bce, continua necessita' di riforme in Europa
Radiocor -
L'Eurozona 'avra' bisogno di nuove riforme per facilitare la fase di transizione dei mercati del lavoro, sopratutto per quanto riguarda i giovani in ingresso nel mondo del lavoro che sono stati finora colpiti in modo sproporzionato dalla crisi, ma anche per il gruppo, in costante aumento, di disoccupati di lunga durata'.

POSTER PISAPIA FORMA DI CUORE

Lo scrive la Bce in un riquadro del Rapporto Annuale 2011 dedicato all'impatto della crisi sull'occupazione. Miglioramenti del mercato occupazionale dell'Eurozona nel lungo termine 'dipenderanno fortemente dalla capacita' di continuare la ristrutturazione' delle imprese cosi' da 'favorire l'innovazione e l'introduzione di prassi di lavoro efficienti'.

Nell'analizzare l'evoluzione della crisi, la Bce sottolinea come nell'Eurozona l'impatto della crisi sia stato modificato 'dal ricorso relativamente elevato ad aggiustamenti nelle ore lavorate per persona', spesso con sovvenzioni governative, che sono 'stati usati ampiamente in molti Paesi, ad esempio Belgio, G ermania e Italia'.

9 - SEA-SERRAVALLE. DOMANI PISAPIA E PODESTÀ FIRMANO LETTERA DI INTENTI PER SCAMBIO DI QUOTE AZIONARIE
Domani, giovedì 26 aprile, alle ore 13.30 in Sala Giunta a Palazzo Marino, il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il Presidente della Provincia Guido Podestà, firmeranno, alla presenza della stampa, la lettera di intenti in vista dello scambio di quote azionarie di Sea e Milano - Serravalle.

 

LA VENDETTA DELLO SQUALO - JAMES MURDOCH PRESENTA IL CONTO A DAVID CAMERON, MARIONETTA DI MURDOCH

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Fabio Cavalera per il Corriere della Sera

Il clan Murdoch presenta il conto a David Cameron e soci. Ci avete abbandonato? E allora fuori la verità, che vi sistemiamo per le feste. Ci pensa l'ex numero uno di News International e di BSkyB, James Murdoch, il figlio che lo Squalo ha sacrificato per salvare il salvabile, a silurare Downing Street. Giù la maschera, si vuota il sacco davanti alla commissione Leveson che deve vederci chiaro nello scandalo dei tabloid infetti e delle protezioni che hanno goduto corruttori e corrotti.

James Murdoch con David Cameron MURDOCH E CAMERON

Gli amici di Downing Street se l'erano cavata parlando di incontri conviviali in belle ville di campagna? Nulla di scorretto e di sconveniente? E allora ecco come stanno le cose: un intreccio fra potere e affari degno della Piovra. Altro che una cenetta di tanto in tanto, una festicciola o una rilassante cavalcata con gli amici. I vertici dei conservatori erano marionette nelle mani del potente magnate e della sua combriccola.

Tanto per cominciare: quel Jeremy Hunt che guida il ministero della Cultura, era la «spia». C'era in ballo la scalata del clan Murdoch alla piattaforma satellitare BSkyB, e lui, il «segretario di Stato» di sua maestà incaricato di promuovere o bocciare il grande affare televisivo, di ogni riunione e di ogni sospiro riferiva al «responsabile degli Affari pubblici» del gruppo editoriale, Fréd Michel.

MURDOCH CONTROLLA CAMERON MURDOCH CON COULSON E CAMERON

Come se fosse il suo padre-padrone, Jeremy Hunt lo ragguagliava per posta elettronica delle discussioni nell'esecutivo e persino delle indagini (all'inchiesta sono state allegate 163 pagine di fitta corrispondenza), gli preannunciava i contenuti di ciò che avrebbe detto in Parlamento, lo invitava a brevi consulti prima di godersi il balletto «Il lago dei cigni». James Murdoch butta lì la sentenza su Jeremy Hunt: «Ricevevamo informazioni attraverso il nostro canale dei pubblici affari».

Domanda impertinente della commissione Leveson: non è che il ministro Jeremy Hunt fosse la vostra «ragazza pon-pon»? Noooo, risponde l'erede dello Squalo. Ma è un sìììì imbarazzante, costruito con i fatti: ci sono le email che inchiodano. «Che si dimetta subito», invocano i laburisti.

COULSON MURDOCH BROOKS CAMERON

Downing Street traballa. E non solo per via della «ragazza pon-pon», Jeremy Hunt, ma anche perché schizzi di fango volano verso obiettivi più alti. Il Cancelliere dello Scacchiere? Certo: George Osborne, l'uomo dei conti pubblici, attraverso il capo dello staff opportunamente scolarizzato, forniva «dettagliati» racconti sul ruolo del liberaldemocratico e ministro delle Attività produttive Vincent Cable, nemico del gruppo Murdoch.

murdoch cameron

E David Cameron? James Murdoch tira al bersaglio grosso: incontri, cene, colazioni di primo mattino, pranzi, addirittura dal lontano 2006 annotati nel diario-agenda, una volta per parlare di politica, una di progetti futuri, una della crisi, una dell'appoggio dei giornali e dei tabloid targati Murdoch da togliere ai laburisti e spostare sui tory, magari in cambio del grande tesoro, in cambio di BSkyB. Riunioni in ristoranti e ville di campagna.

MURDOCH JEREMY HUNT

E party natalizi con le famiglie (Murdoch, Cameron, la manager Rebekah Brooks) guarda caso il 23 dicembre 2010, due giorni dopo che Downing Street aveva esautorato dalla pratica televisiva l'ostico ministro Vince Cable per affidarla all'amico Jeremy Hunt. Relazioni occasionali? James Murdoch è un ciclone (oggi tocca a papà Rupert). Ne esce a pezzi persino il paladino dell'indipendenza scozzese, Alex Salmond, «sensibilizzato» e arruolato alla causa dello Squalo.

jeremy hunt

Non erano un caso quei pronunciamenti di Rupert Murdoch a favore delle secessione. I tentacoli della piovra arrivano dappertutto. Si salvi chi può. Cadrà la testa del ministro Jeremy Hunt? L'oligarca russo con casa londinese Evgeny Lebedev scherza su twitter: «Se Jeremy Hunt ha bisogno di un lavoro, sto cercando un consigliere. Per piacere la domanda al mio ufficio». Il «Murdochgate» è ormai un «torygate».

 

 

BANCHE E PA ALLEATE A LORO INSAPUTA DELLA MAFIA - BOOM DI AZIENDE IN MANO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

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(Adnkronos) -«Con la crisi finanziaria e la recessione sta crescendo in maniera drammatica, giorno dopo giorno, il numero delle imprese italiane attratte nel circuito dell'economia illegale: la recessione agevola la cosiddetta Mafia spa e non solo nel Mezzogiorno».

mafia

È l'allarme lanciato da Unimpresa in uno studio - in via di pubblicazione - sulle aziende e la criminalità organizzata che ogni anno «ha il »problema« di riciclare 150 miliardi di euro di denaro sporco e ha individuato nelle pmi l'anello debole per infiltrarsi nel tessuto economico del Paese».

Secondo lo studio di Unimpresa, i problemi principali vanno individuati nei ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione e nella restrizione del credito delle banche. I settori più a rischio «sono l'edilizia, la logistica, il turismo, il commercio all'ingrosso e quello al dettaglio» spiega Luigi Scipione del Centro studi Unimpresa che ha fatto un'indagine approfondita anche tra le 130mila micro, piccole e medie imprese associate e sparse su tutto il territorio nazionale.

«È sotto gli occhi di tutti - si legge nella ricerca - che la crisi economica stia accentuando il rischio di infiltrazioni criminali nell'economia, indebolendo il controllo sociale e la capacità sia delle imprese sia delle istituzioni di respingere le penetrazioni malavitose».

Nello studio vengono analizzati alcuni dati su fallimenti e impieghi bancari: «Mentre cresce il numero di aziende che finiscono in bancarotta, 10% in più in un anno, crescono a marzo le sofferenze nette delle banche italiane che hanno toccato quota 35,5 miliardi di euro, 12 miliardi in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno (+50,4%).

La crescita delle sofferenze bancarie è la manifestazione più evidente dello stato di dissesto delle imprese italiane. La cronica mancanza di liquidità e la prolungata fase di crisi economica che stiamo vivendo, sono tra le cause più importanti che hanno fatto esplodere l'insolvibilità».

camorra

L' 'INCONTRO' FRA IMPRENDITORI IN CRISI DI CREDITO E MAFIA CON LIQUIDITÀ DA RICICLARE
Unimpresa evidenzia come in questo scenario si ritrovino da una parte l'imprenditore che non trova i soldi, dall'altra la Mafia che li ha e deve rimetterli in circolo: ma è un 'incontrò tra due esigenze complementari che si conclude a tutto vantaggio del crimine organizzato.

«L'aspetto che deve allarmare è che in questi ultimi anni - osserva il Centro studi Unimpresa - si sta assistendo proprio a un incremento del riciclaggio di denaro illecito all'interno delle attività imprenditoriali ovvero al ricorso sempre più frequente degli imprenditori strozzati dai debiti ai »finanziamenti« dei mafiosi.

Questo avviene dopo i prestiti negati dai canali bancari. E accade al Nord come al Sud, senza distinzione. I mafiosi diventano per gli imprenditori le nuove banche». «In questo periodo di crisi economica - spiega Scipione - a rafforzare il potere della »Mafia spa«, intesa come impresa, purtroppo vi è un sistema bancario inadeguato.

Deve essere rimodulato e rivisto urgentemente tutto il sistema creditizio alle piccole e medie imprese per agevolarle sia negli investimenti che nel consolidamento delle proprie attività. Solo così sarà possibile sottrarle all'aggressione economica delle organizzazioni mafiose».

Secondo Unimpresa «la crisi sta esacerbando le difficoltà finanziarie delle imprese e genera »anomia« nella misura in cui le imprese tendono a trovare una sorta di giustificazione morale alla decisione di operare nel sommerso o di ricorrere a fonti illecite di finanziamento quali unici strumenti possibili per la sopravvivenza dell'impresa stessa».

L'ILLEGALITÀ 'DEBOLE' FACILITA IL CONTATTO FRA I DUE MONDI Non solo. In tempi di mancanza cronica di credito bancario - evidenzia l'associazione - «vince chi dispone di liquidità, di moneta pronta e sonante. Liquidità che manca agli Stati e che manca alle banche, liquidità che invece la criminalità organizzata possiede in grandi quantità». La crisi allora diventa un'opportunità per Cosa nostra, Camorra e 'Ndrangheta.

Matteo Messina Denaro

Le organizzazioni criminali si trovano nella posizione avvantaggiata di chi può prestare soldi in un momento in cui nessuno lo fa, e quindi nella condizione di poter ricattare imprese anche di dimensione rilevante«. Le mafie, sottolinea Unimpresa, stanno aggredendo e stritolando le aziende in difficoltà. Per l'imprenditore che non ha disponibilità economiche, il mafioso che gli concede il prestito o gli acquista le quote societarie, diventa la 'boccata d'ossigenò che gli permette apparentemente di sopravvivere alle dure leggi del mercato. »

E invece l'imprenditore non si rende conto che è in quel momento che sta iniziando il vero fallimento con una prima lunga fase di svuotamento e poi stritolamento delle sue attività« dice Scipione. »Il progressivo allentamento del rispetto della legge - si legge ancora nel rapporto - sicuramente si nutre di fenomeni di illegalità debole come l'evasione fiscale e contributiva, spesso diffuse proprio nei settori di penetrazione delle cosche, che rendono necessaria anche a imprenditori inizialmente lontani da ogni contatto con le cosche la ricerca di strumenti di riciclaggio dei proventi in nero, l'adozione di forme di contabilità opache«. »Tutti terreni di incontro e di contiguità che - conclude Unimpresa - facilitano il contatto, che rendono ricattabili«.

 

 


ALDO GRASSO CHIOSA IL NUOVO TALK-SHOW SU RAI2 DI MARCO GIUSTI: ““STRACULT” È UNA TRASMISSIONE DI TRASH CONSAPEVOLE”

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Aldo Grasso per Corriere della Sera

Tutti a casa Giusti, «in difesa del cinema italiano che spacca». Spacca cosa? Ho conosciuto Marco Giusti tanti anni fa. Una volta, Giovanni Buttafava mi mostrò un fumetto artigianale scritto e disegnato da due giovani fratelli: era simpaticamente pieno di porcheriole adolescenziali (rutti, parolacce, tanti altri prodromi della commedia scorreggiona), era dei fratelli Giusti.

stracult marco giusti

L'ho conosciuto nell'età dell'innocenza cinefila, ho netto il ricordo di quando e come è entrato in Rai, ho seguito professionalmente il suo sodalizio (poi frantumato) con Enrico Ghezzi, gli ho sempre invidiato una cosa: l'eterno sguardo adolescenziale con cui segue il cinema.

«Stracult» è una trasmissione di trash consapevole, dove Giusti è il re di un eden cinematografico tutto particolare. I suoi eroi sono Bombolo e Alvaro Vitali, Mario Mattioli e Paolino Ruffini (chiamato a condurre il programma), Nando Cicero e i fratelli Vanzina (Raidue, lunedì, ore 23.31).

ALDO GRASSO FERRUCCIO DE BORTOLI Gmax dei Flaminio Maphia nel video Quelli Che

I gusti e i giusti non si discutono, anzi. Fra i molti danni dei venerati maestri del cinema «alto» o autoriale del dopoguerra c'è anche quello di averci relegato a una visione tetra dei film, senza il piacere di mescolare, di rovesciare le carte, di nutrire l'inverosimile. Giusti si circonda di complici (i comici Lallo Circosta, Rosanna Sferrazza, Andrea Perroni, Francesco Scimemi, Nicola di Gioia e il rapper G-Max), omaggia Enrico Lucherini (cui non par vero di attaccare i critici cinematografici estranei al suo circuito di realtà finzionale) smarchetta non poco sull'ultimo film di Woody Allen invitando Alessandra Mastronardi, Leo Gullotta (il nuovo doppiatore di Allen) che ormai si esprime con l'italiano di Paolo Bonolis. Finge di essere a casa sua.

Ecco, se un giorno Marco avesse veramente il coraggio di fare un programma da casa sua (un misto di cinefilia, Rai, «manifesto», Dagospia, «Espresso» e altro ancora) riusciremmo a capire fino in fondo l'estetica dello stracult.

 

ROMA-BERLINO, PATTO ANTICRISI - NAPOLITANO ESCLUDE IL VOTO ANTICIPATO: I PARTITI SI RIGENERINO

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Da "Il Velino"

NAPOLITANO-FINI - MONTI E SCHIFANI napolitano-liberazione

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "Napolitano esclude il voto anticipato: i partiti si rigenerino, no ai demagoghi". Editoriale di Antonio Polito: "L'isolamento dei più forti". "Al centro: "Crescita, Merkel dà un segnale". Al centro fotonotizia: "Sparita 5 anni fa, forse è viva". Di spalla: "I 150 mila euro della Regione al consulente per le piante". In basso: "Lo strano fascino del posto 6A".

LA REPUBBLICA - In apertura: "Draghi: un patto per la crescita". Sotto: "Tangenti Finmeccanica, spuntano dei Maserati". Editoriale di Tito Boeri: "Le scelte da cambiare". Il retroscena: Berlino-Roma, l'ora della svolta". In basso: "Io, Blair e gli abusi, lo show di Murdoch in aula"". A fianco: "Tra orrore e popcorn il reality dell'apocalisse".

RUPERT MURDOCH MARIO DRAGHI ALLA BCE

LA STAMPA - In apertura: "Napolitano e il vento dell'antipolitica ‘Basta demagogia'". Sotto: "Più coraggio per la crescita". Editoriale di Stefano Lepri: "Il rigore di bilancio non basta". Al centro, fotonotizia: "Romney archivia le primarie: ‘e ora batto Obama'". In basso: "Perché Messi non è Maradona".

IL GIORNALE - In apertura: "Monti compra 400 auto blu". Sotto, il ministro Fornero spiega: "O gli studi o la casa? Colpa dei mutui". Editoriale di Nicola Porro: "Anche Draghi bacchetta il Prof: ‘Basta tasse, pensi alla crescita'". Al centro: "Napolitano boccia il voto e demolisce Beppe Grillo".

IL SOLE 24 ORE - In apertura: "Effetto-utili sulle Borse: Milano in testa". Sotto: "Roma-Berlino, asse per la crescita". Editoriale di Sergio Fabbrini: "La politica e le ragioni per l'Italia". Di spalla: "Finmeccanica, nuove rogatorie. Verifiche su altri due partiti".

Giuseppe Orsi MITT ROMNEY

IL MESSAGGERO - In apertura: "Roma-Berlino, patto anticrisi". Editoriale di Vincenzo Lippolis: "La buona politica e la via del Colle". Al centro, fotonotizia: "Luis Enrique e Reja, allenatori sotto accusa". Sempre al centro: "Napolitano, partiti insostituibili no a demagoghi e voto anticipato". Sotto: "I fondi illeciti di finmeccanica spunta Comunione Liberazione". Accanto: "Roma ignora i cent'anni di Rascel, la protesta della vedova: un dolore".

FORMIGONI

IL TEMPO - In apertura: "Tassano e piangono" (Editoriale di Mario Sechi). Al centro, fotonotizia: "La doppia disfatta capitolina". Di spalla: "L'appello di Napolitano: "Non dare fiato all'antipolitica". In basso: "Abusivo un passo carrabile su 7".

 

 

BENEDETTO XVI CHIAMA IL CARDINALE HERRANZ, TARGATO OPUS DEI, A GUIDARE LA COMMISSIONE ANTI-CORVI

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Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"

PAPA Ranzinger Benedetto XVI e CArdinale Bertonebertone papa big


Anni fa, quando gli chiesero se fosse vero che il fondatore dell'Opus Dei Josemaría Escrivá avesse un carattere talvolta brusco, rispose imperturbabile: «Era un uomo e gli uomini non sono tutti fatti di pasta frolla». Di certo non lo è neppure lui, il cardinale Julián Herranz, esimio giurista e uomo di punta dell'Obra - per ventidue anni visse accanto a San Escrivá e ne fu segretario personale - al quale Benedetto XVI ha affidato il compito di presiedere la commissione che dovrà fare «piena luce» sui cosiddetti corvi che hanno svolazzato in Vaticano nei mesi scorsi.

Il Papa fa sul serio, i veleni e la fuga di documenti riservati della Santa Sede non saranno senza conseguenze: e la «commissione cardinalizia», voluta dal Pontefice dopo «la recente divulgazione in televisione, sui giornali e in altri mezzi di comunicazione di documenti coperti dal segreto d'ufficio», avrà pieni poteri.

Cardinale Julian Herranz - Copyright Pizzi

Quella pubblicata ieri dalla Segreteria di Stato è una «notifica», un atto formale: informa prelati o dipendenti - nel caso li convocassero per essere ascoltati - che la commissione «agirà in forza del mandato pontificio a tutti i livelli». I tre cardinali che la compongono - oltre al presidente Herranz, il prefetto emerito di Propaganda Fide Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi, già arcivescovo di Palermo - sono in pensione e quindi non hanno oggi incarichi in Curia, ma la conoscono assai bene. Si sono già riuniti martedì «per stabilire metodo e calendario dei lavori».

Che il Papa «addolorato» ma «sereno» e ben «determinato a guardare avanti» volesse istituire una commissione cardinalizia, lo aveva annunciato il mese scorso l'arcivescovo Angelo Becciu, «sostituto» della Segreteria di Stato e quindi vice del cardinale Tarcisio Bertone, uno dei bersagli principali dei «corvi».

Angelo Becciu

Il governo vaticano, dai cui stessi uffici sono trapelati molti documenti, aveva già disposto due livelli di indagine: «A livello penale è condotta dal Promotore di giustizia del Tribunale vaticano e a livello amministrativo è svolta dalla stessa Segreteria di Stato». Il «terzo livello», la «commissione superiore» guidata dal porporato spagnolo, potrà attingere anche al loro lavoro e risponderà direttamente a Benedetto XVI.

La scelta del Papa, del resto, è significativa. Il cardinale Herranz, considerato tra i «grandi elettori» dell'ultimo conclave, ha presieduto il pontificio Consiglio per i testi legislativi e guidato tra l'altro la commissione disciplinare della Curia. Figlio di un medico, nato 82 anni fa nella diocesi di Cordoba, a Baena, è membro dell'Opus Dei dal 1949, quando studiava medicina a Madrid (si specializzò in psichiatria) prima degli studi teologici a Roma. Conosce la Curia romana da più di mezzo secolo: fu chiamato nel 1960 e durante il Concilio collaborò tra l'altro alla commissione che preparò il decreto «Presbyterorum Ordinis» sulla responsabilità (compresa l'«unione fraterna») dei sacerdoti.

corvi vaticano

È insomma uno dei cardinali più influenti, al quale le «voci» vaticane avevano attribuito, durante la riunione pre-concistoro di febbraio, una forte preoccupazione sul governo della Curia. Lui, riservatissimo, non replicò: ma trapelò un certo fastidio perché, fece sapere, in realtà al concistoro non era intervenuto. Di certo Herranz è preoccupato della situazione.
Chi lo conosce bene lo descrive come un uomo di grande spiritualità e rigore e di grande fermezza. Non una «pasta frolla», insomma. La sensazione, Oltretevere, è che per i «corvi» e per chi ha mancato nei controlli si preparino tempi difficili. Come disse il cardinale nel 2005, in un'intervista al vaticanista Marco Politi: "Gli uomini, come Gesù Cristo che era vero uomo, hanno anche necessità di prendere atteggiamenti forti. Cristo ha cacciato i mercanti dal tempio, eppure era un esempio di mansuetudine».

 

BELLA LA-VITOLA A PANAMA! - A PANAMA LAVITOLA POTEVA CONTARE SUL SOSTEGNO DI PERSONE IMPORTANTI

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1- LAVITOLA PARLA, DIECI ORE DAI MAGISTRATI - LE OPERAZIONI CON IL GOVERNO DI PANAMA E LA RICHIESTA DI UN ELICOTTERO PER IL PRESIDENTE

LA FAMIGLIA LAVITOLA A PANAMA

Fulvio Bufi per il "Corriere della Sera"

LAVITOLA SUL TRENO DEL VIAGGIO UFFICIALE DI BERLUSCONI A PANAMA

Oltre dieci ore di deposizione e per di più in un giorno festivo. Potrebbero bastare anche solo questi due elementi a far intendere quanto fosse ritenuto importante dai magistrati napoletani ascoltare Valter Lavitola nel primo interrogatorio investigativo - dopo quello di garanzia dei giorni scorsi alla presenza del gip che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare - e quanto, da parte sua, l'ex direttore-editore dell'Avanti abbia da dire ai pubblici ministeri Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock che, con il procuratore aggiunto Francesco Greco, indagano su di lui.

BERLUSCONI COL PRESIDENTE DI PANANA. NEL CERCHIO LAVITOLA

Lavitola, assistito dall'avvocato Gaetano Balice, conferma la scelta di rispondere alle domande degli investigatori e fornire la sua versione dei fatti, espressa già nel corso del primo incontro avuto con i pm (e il gip) nel carcere di Poggioreale, quando volle anche sottolineare che era sua intenzione soffermarsi particolarmente sulle questioni legate a Finmeccanica, che rappresentano uno dei due principali filoni della vicenda giudiziaria che lo coinvolge (l'altro riguarda i finanziamenti pubblici ottenuti dall'Avanti, vicenda per la quale è stata anche chiesta al Senato l'autorizzazione all'arresto dell'esponente del Pdl Sergio De Gregorio).

LAVITOLA E BERLUSCONI INSIEME A PANAMA

Sono molteplici le operazioni legate a Finmeccanica in questo momento al centro di indagini della Procura di Napoli. Oltre agli ultimi sviluppi che hanno portato gli investigatori a indagare il presidente Giuseppe Orsi, c'è un filone che riconduce direttamente a Lavitola e agli affari che, per conto della holding (di cui era consulente con un contratto di trentamila dollari all'anno) ha condotto negli ultimi anni a Panama, paese dove ha trascorso parte della latitanza e dove poteva contare su coperture ad altissimi livelli, vantando un ottimo rapporto personale con il presidente Ricardo Martinelli.

I PM WOODCOCK E PISCITELLI

Proprio di tangenti pagate da Finmeccanica al più importante uomo politico panamense si ipotizza nelle carte dell'inchiesta che ha portato Lavitola a essere trasferito nel carcere di Poggioreale subito dopo il suo rientro in Italia, il 16 marzo scorso. Ne parla l'imprenditore Mauro Velocci, ex presidente del consorzio di imprese italiane Svemark, che operava in Centro America, e testimone chiave dell'inchiesta. Velocci racconta che nel gennaio 2011 «Lavitola avanzò due richieste: un milione di dollari in contanti in acconto sulla concordata tangente e l'acquisto di un elicottero per il presidente di Panama Ricardo Martinelli».

L'omaggio del velivolo, scrive il gip nell'ordinanza, «doveva sopperire alla mancata consegna di un elicottero promesso, come tangente, da AgustaWestland, che aveva concluso un contratto di fornitura con il governo di Panama». La società, appartenente al gruppo della holding di Stato e guidata all'epoca da Orsi, non avrebbe pagato la tangente per una questione di prudenza, perché nel frattempo erano finiti sotto inchiesta l'allora presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini e sua moglie Marina Grossi, numero uno di Selex, un'altra collegata.

Sergio de gregorio

Ecco quindi l'intervento di Lavitola che, riferisce Velocci, «ha sempre affermato che dietro i contratti tra le società di Finmeccanica e il governo di Panama c'era un grosso movimento finanziario in nero e che il contratto da lui avuto per 30.000 dollari era solo la copertura per giustificare la sua presenza e la sua attività a Panama». Ieri Lavitola potrebbe aver dato ai magistrati chiarimenti su questa vicenda. Ma in dieci ore può aver detto anche molto altro.


2- LA MODELLA CONSULENTE «SONO TANTI 51 MILIONI A UN SOLO MEDIATORE»

Debbie Castaneda

Giovanna Cavalli per il "Corriere della Sera"

C'è un mediatore svizzero che ha preso 51 milioni di provvigione da Finmeccanica.
«Mi sembrano tanti. La commissione di solito è dell'1 per cento, al massimo arriva al 5 sul valore del contratto». Debbie Castaneda, 33 anni, ex modella e reginetta di bellezza di Bogotá con laurea in Scienze politiche, dal 2009 al 2011 era consulente della holding specializzata in sistemi di difesa per la Colombia.

«Mai visti tanti soldi. Comunque sono due ruoli diversi. Un mediatore prende la percentuale, il consulente è stipendiato dalla società che promuove. E deve avere agganci con il governo. Guadagnavo 5 mila euro al mese. Al terzo anno sono diventati 10 mila. Lordi».

Debbie Castaneda

In una vecchia intercettazione lei reclamava 6 milioni.
«Una commessa per la costruzione di una metropolitana in Medio Oriente. In quel caso ero l'agente. Un mestiere legale. Certo, si può prestare ad altre cose».

Quali affari ha concluso per Finmeccanica?
«Ho venduto radar della Selex all'aviazione civile colombiana. E alla Difesa radar e radioaiuti per il controllo aereo».

Non si è mai accorta di traffici strani, scambi di mazzette, scenari da spy story?
«No. In Finmeccanica si lavorava felici. Ho imparato tanto. Guarguaglini era un uomo eccezionale e sua moglie Marina una gran donna, con gli attributi».

Ora è indagato Orsi, l'ex ad.
«Non lo conosco».

Invece conosceva l'ex presidente della Colombia, Álvaro Uribe.
«Caro amico di famiglia. Mio zio ha un porto e collabora con la Marina colombiana nell'export di carbone».

Debbie Castaneda

E pure il nostro ex premier, Silvio Berlusconi.
«Me lo presentò mio marito Marco Squatriti. Per me era un mito. Avere buone relazioni internazionali è fondamentale in questo come in ogni mestiere. Mi hanno fatto passare come una delle sue amanti, tutto il mio lavoro bruciato così».

Con Finmeccanica ha chiuso.
«Tanto adesso sarebbe difficile piazzarla in Colombia, sono saltati grossi contratti, non si potrà più lavorare per chissà quanto».

 

MONTI A BRUXELLES MANDA UNA FRECCIATA A HOLLANDE: “LA REVISIONE DEL FISCAL COMPACT NON È IN AGENDA”

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1 - MONTI, OGGI QUI PER PARLARE DI CRESCITA
(ANSA) - Il premier Mario Monti è oggi a Bruxelles per parlare di crescita ad una conferenza dell'European Business Summit. Ad una domanda dei giornalisti al suo arrivo al centro conferenza, se oggi il tema del giorno fosse la crescita, Monti ha risposto: "Mi sembra di sì".

la cancelliera Merkel col presidente Sarkozy e il premier Monti

2 - MONTI ANCHE DOMANI A BRUXELLES, VEDE BARROSO
ANSA) - Il premier Mario Monti si ferma anche domattina a Bruxelles, per un incontro con il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso. Oggi Monti ha avuto un colloquio con il presidente del Consiglio Ue Herman van Rompuy.

3 - ITALIA PUNTA A PAREGGIO BILANCIO IN 2013
(ANSA) - L'Italia punta al pareggio di bilancio nel 2013. Per ottenere ciò è necessario, ha detto il premier, "evitare politiche keynesiane di vecchio stampo che favoriscano espansione di deficit di bilancio".

FRANCOIS HOLLANDE

4 - MONTI, NON MI PRONUNCIO SU ELEZIONI FRANCIA O ITALIA
(ANSA) - "Non mi pronuncio sulle elezioni di altri paesi, né del resto su quelle italiane"

5 - MONTI, REVISIONE FISCAL COMPACT NON E' IN AGENDA
(ANSA) - La revisione del 'fiscal compact' "non è all'ordine del giorno": così il premier Mario Monti a Bruxelles, ad una domanda sulla richiesta del candidato socialista Francois Hollande di rivedere il patto di bilancio europeo.

6 - MONTI, RIFORME DA SOLE NON BASTANO, SERVE DOMANDA
(ANSA) - Le riforme strutturali sono fondamentali per aumentare il potenziale di crescita, "ma da sole non portano crescita se non c'é una domanda": è quanto sottolineato dal premier Mario Monti, rilevando che un paese più competitivo ha bisogno "che ci sia una domanda".

"Le riforme strutturali sono assolutamente necessarie, ma di per sé non danno crescita. Hanno bisogno che ci sia una domanda dei beni e dei servizi prodotti", ha spiegato poi Monti, parlando con i giornalisti. "In paesi come l'Italia che stanno facendo una cura di riforme e contenimento di bilancio, non si genera spontaneamnete molta domanda. Bisogna che gli altri paesi, che non sottoposti a cura, largheggino con le politiche economiche senza pero" tornare a politiche effimere di facile disavanzo pubblico che sarebbero in contrasto con le esigenze di oggi", ha proseguito il premier.

"Bisogna avere più domanda di un certo tipo: una domanda che allarga capacità la produttiva dell'economia. Quindi - ha precisato - più investimenti infrastrutturali a livello comunitario (attraverso i progetti di interconnessione transfrontaliera delle reti di trasporto) e maggiore attenzione per gli investimenti sia pubblici che privati" Il premier ha però chiarito: "Servono politiche che non siano contraddittorie con la disciplina fiscale, ma che creando più crescita rendano questa disciplina più sostenibile a medio termine".

ROBERTO MARONI

7 - MARONI, AL VIA AZIONI LEGALI, FARABUTTI PAGHERANNO
(ANSA) - "Oggi abbiamo dato il via alle azioni legali (civili e penali) contro tutti i farabutti che accusano la Lega di aver preso fondi neri o (addirittura) tangenti. Chi tenta di infangare la Lega dovrà pagare e pagare salato". E' quanto scrive Roberto Maroni sulla sua pagina Facebook a proposito della presunta tangente Finmeccanica.

8 - MARONI, AL 'NO PROFIT' SOLDI DELLA LEGA
(ANSA) - - "Elargire al no profit l'ultima tranche dei rimborsi elettorali, circa 100 milioni di euro che i partiti dovrebbero incassare entro la prossima estate" Lo propone Roberto Maroni in un'intervista al settimanale "Vita" spiegando le ragioni di questa scelta. Ragioni che molto hanno a che fare con la nuova strategia elettorale della Lega: affiancare alla lista ufficiale, una squadra di liste civiche di supporto.

"Non si tratta di 'captatio benevolentiae' - spiega l'ex ministro del Carroccio - a chi gli chiede se la proposta non sia percepita come un tentativo da parte della Lega di rifarsi il look agli occhi degli elettori - ma di una scelta che nasce dai nostri bilanci, che dicono che siamo perfettamente in grado di autofinanziarci, senza bisogno di rimborsi. Tanto più che quei soldi non sono ancora arrivati nelle casse dei partiti e senz'altro meritano una destinazione migliore. Per esempio il mondo del volontariato e del non profit". "L'importo preciso - spiega - non lo conosciamo ancora. Ma è una cifra che verosimilmente si attesta fra i 12 e i 13 milioni".

ANTONIO DI PIETRO

9 - FINMECCANICA: DI PIETRO, AZZERARE SUBITO I VERTICI
(ANSA) - "Passera non può non sapere, sia per le numerose interrogazioni, presentate alla Camera e al Senato da IdV, sia perché abbiamo consegnato personalmente a lui un dossier contenente anche tutti i risvolti della vicenda Finmeccanica". Lo afferma il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.

Giuseppe-Orsi

"Molto prima che fossero note le inchieste e che Finmeccanica conquistasse i titoli delle prime pagine di tutti i giornali, con diverse interrogazioni, l'Idv aveva già sollevato la questione alla Camera. Abbiamo denunciato la vergognosa spartizione dei partiti che ha portato Giuseppe Orsi, un uomo della Lega, ai vertici della multinazionale, non per le sue capacità manageriali, ma solo per l'appartenenza politica. Mentre al Senato, con un'altra interrogazione, il capogruppo IdV, Felice Belisario, ha segnalato le vicende poco chiare sulla vendita di elicotteri in India, che vedevano implicato Orsi. Carta canta, è tutto scritto nelle nostre interrogazioni e il ministro dello Sviluppo economico non può dire di non essere stato avvertito. L'unica soluzione era ed è l'azzeramento immediato dei vertici, nominati solo per fare un favore ai partiti", conclude.

FRANCESCO BELSITO

10 - LEGA: INTERROGATORIO BELSITO ATTESO NEL POMERIGGIO A MILANO
(ANSA) - E' atteso per oggi pomeriggio al Palazzo di Giustizia di Milano l'interrogatorio dell'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, davanti ai pm della Dda di Reggio Calabria che lo hanno indagato per riciclaggio. Da quanto hanno fatto sapere fonti legali, l'esame istruttorio dell'ex amministratore del Carroccio, indagato anche dai pm milanesi e napoletani, comincerà alle 15. Sempre per oggi pomeriggio è previsto un incontro in Procura tra gli inquirenti e gli investigatori reggini e quelli milanesi.

ANGELO SCOLA jpeg

11 - FINMECCANICA: SCOLA, COSA NE SO IO DI CL
(ANSA) - "Cosa ne so io di Comunione e Liberazione, non parlo di queste cose, né di Cl né di Formigoni né di altro": così l'arcivescovo di Milano Angelo Scola ha risposto a chi gli ha chiesto un commento sulle ultime dichiarazioni di Lorenzo Borgogni su presunti fondi andati da Finmeccanica a Comunione e Liberazione. "Io sono vescovo da 21 anni e mi occupo delle Chiese sante di Dio che mi sono state affidate - ha aggiunto l'arcivescovo di Milano, visibilmente irritato -. Allora, cosa dovete venire a chiedere a me? Dovete andarlo a chiedere a chi è interessato"

12 - SANITA': DACCO', SONO ESPERTO DEI MEANDRI REGIONALI
(ANSA) - Ha affermato di non essere "un tecnico di sanità" ma di essere esperto nella frequentazione ormai da 34 anni di tutti i meandri regionali per quanto riguarda la sanità" Pierangelo Daccò, l'uomo d'affari già in carcere per il caso San Raffaele e che di recente ha ricevuto un nuovo provvedimento di arresto nell'ambito dell'inchiesta sulla Fondazione Maugeri. Daccò, nel corso dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Vincenzo Tutinelli ha ammesso di aver ricevuto 70 milioni in consulenze dall'ente con sede a Pavia per progetti di ricerca scientifica ritenuti fittizi dagli inquirenti.

FORMIGONI SULLO YACHT DI DACCO'

E rispondendo a una domanda del pm Antonio Pastore, uno dei titolari dell'inchiesta, ha riconosciuto: "Non sono un esperto, un tecnico di sanità. Sono un esperto (...) nella frequentazione da ormai 34 anni di tutti i meandri regionali per quanto riguarda la sanità e sì, so cosa bisogna fare, come intervenire, quando intervenire...".

13 - DACCO', INSISTEVO CON DIRETTORE GENERALE ASSESSORATO
(ANSA) - Pierangelo Daccò, l'uomo d'affari già in carcere per il caso S.Raffaele, destinatario di una nuova ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta milanese con al centro la Fondazione Maugeri, interrogato dai magistrati lo scorso 17 aprile ha spiegato che, per risolvere i problemi in Regione Lombardia per conto della stessa fondazione, insisteva con "il direttore generale" dell'assessorato alla Sanità, e "anche a lui davo un pacco a Natale e colomba a Pasqua".

Roberto Formigoni ospite a bordo dello yacht di Piero Dacco

Nel verbale di Daccò, depositato dai pm al tribunale del riesame, emerge che l'imprenditore (vicino anche al governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, al quale, come risulta dagli atti, avrebbe pagato anche sontuose vacanze caraibiche) nell'ambito della sua attività di 'lobbista', come dicono i suoi legali, andava ad insistere con il direttore generale di turno dell'assessorato alla Sanità. "E poi al limite mi... - prosegue l'interrogatorio - come dire, dirottava, perché non ne poteva più al... anche a lui davo un pacco a Natale e una colomba a Pasqua. Addirittura, c'é stato un anno o forse due che li ha rifiutati, perché c'era aria che non si poteva più dare il pacco con dentro il vino, i fichi secchi, il panettone".

Daccò ha poi precisato: "Lucchina (l'attuale direttore generale della Sanità, ndr) me l'ha mandato indietro due anni, gli altri (direttori generali, Ndr) no. Poi dopo l'ha ripreso". Ha inoltre aggiunto che all'interno della Regione Lombardia ha "sempre avuto un tecnico di riferimento". E rispondendo ad una precisa domanda del gip Vincenzo Tutinelli, ha precisato: "In questo caso, negli ultimi anni, è il dottor Merlino, che é il braccio destro del dottor Lucchina".

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14 - PARTITO NAZIONE:CASINI,I MODERATI LI HA DIVISI BERLUSCONI
(ANSA) - "Ne più né meno di quello che mi fece vent'anni fa il cappio sventolato dalla Lega. Oggi chi di cappio ferisce di cappio perisce". Risponde così, il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, alla domanda su che effetto gli faccia il movimento guidato da Beppe Grillo. Intervistato dal Quotidiano nazionale, su Berlusconi che ha parlato di elezioni a ottobre, Casini osserva: "E' una giusta ricerca di protagonismo, visto che il Pdl era un po' afono. Per quanto mi riguarda sono molto contento di sostenere questo governo insieme a loro. Berlusconi ha una grande capacità di porre i problemi dimenticando. Fa l'appello all'unità dei moderati dopo che i moderati sono stati divisi da lui, e dopo aver fatto una politica in nome dei moderati tutto meno che moderata".

BEPPE GRILLO

Sull'ipotesi che il suo obiettivo sia il Quirinale, Casini replica: "La storia della Repubblica italiana è costellata da patti per il Quirinale fatti da gente che si chiamava Moro, Fanfani, Andreotti, che poi al Quirinale non ci è mai andata. Spero che mi si riconosca l'intelligenza per capire che alla presidenza della Repubblica si può essere chiamati, ma non è saggio programmare di poterci andare". Sul suo annuncio di un nuovo Partito della Nazione, l'ex presidente della Camera spiega: "E' un'esigenza avvertita sempre più forte. Ma non si può pensare che il partito nuovo lo creo io, pensando al nome e al programma. Deve essere un'impresa collettiva. C'é bisogno di interpretare una diffusa esigenza di serietà e di rifiuto del populismo".

15 - NUOVE ELEZIONI IN OLANDA A SETTEMBRE
Da "Il Messaggero" - La regina Beatrice d'Olanda ha accettato le dimissioni del governo e ha acconsentito a indire nuove elezioni il 12 settembre prossimo. Lo ha riferito un portavoce del palazzo reale. Il governo di coalizione guidato dal premier Mark Rutte è entrato in crisi lunedì non riuscendo a raggiungere un accordo sulle nuove misure di austerità ritenute necessarie per risanare le finanze pubbliche del Paese. Il primo ministro olandese si è quindi recato all'Aja per rassegnare le sue dimissioni e quelle di tutti i componenti dell'esecutivo da lui guidato nelle mani della regina, la quale gli ha chiesto di rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti.

MARK RUTTE

Secondo l'agenzia di rating Fitch, l'Olanda non riuscirà a centrare l'obiettivo di un deficit-Pil al 3% quest'anno. Fitch spiega di prevedere per il 2012 un rapporto al 4,5% e di ritenere difficile un calo al 3% nel 2013 alla luce delle tensioni politiche sulle misure di austerity e il rischio di elezioni anticipate. Fitch assicura comunque che anche se il deficit quest'anno è superiore al 3%, ciò «non è incoerente» con il rating di «Tripla A» di cui attualmente gode l'Olanda. Un messaggio di distensione è arrivato poi da Xavier Debrun, vice responsabile per la politica fiscale del Fondo monetario internazionale, il governo olandese ha spazio di manovra per attuare aggiustamenti fiscali attraverso misure di austerità, ma non c'è bisogno di andare in «panico».

Massimo Calearo phMarinoPaoloni

16 - E CALEARO RESTA DEPUTATO (ASSENTEISTA)
Dal "Corriere della Sera" - Massimo Calearo non si è dimesso da Montecitorio. Il deputato di Popolo e Territorio aveva dichiarato il suo assenteismo dai lavori parlamentari e - in seguito alle successive polemiche - annunciato le dimissioni: «La settimana prossima vado a Roma dal mio capogruppo e poi me ne torno a casa a fare l'imprenditore». Ma a dissuadere Calearo dai suoi propositi, come ha rivelato L'Espresso, è stato proprio il capogruppo Silvano Moffa, che temeva lo scioglimento del movimento in cui è confluito l'ex esponente pd: «Con la defezione dell'imprenditore il gruppo di Popolo e Territorio sarebbe sceso a quota 22 deputati, a rischio scioglimento».

Da qui, la scelta: «Ci siamo sentiti per telefono e gli ho solo detto di riflettere, invitandolo a continuare a svolgere la sua funzione di parlamentare». Calearo è stato classificato da Openparlamento al 589° posto su 630 deputati nell'indice di produttività.

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17 - SICILIA:COMMISSARIO IMPUGNA NORME FINANZIARIA, ARS RISCHIA
(ANSA) - Assemblea regionale siciliana a rischio scioglimento. Il commissario dello Stato, Carmelo Aronica, ha impugnato ben 80 norme della legge di stabilità, approvata nei giorni scorsi. Cassata l'architrave del bilancio, a questo punto l'Ars è costretta a rimettere mano alla finanziaria. Il Parlamento ha solo quattro giorni per varare un nuova legge, altrimenti sarà commissariato dallo Stato. Le norme impugnate creano un buco di circa 900 milioni di euro.

 

 

CAFONALINO GIALLO-ROTTO - QUATTRO PARTITE ANCORA, POI SI CAMBIA. LUIS ENRIQUE È ARRIVATO AL CAPOLINEA

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Foto di Mezzelani - GMT

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1- ROMA, LA RABBIA DEI TIFOSI «SIETE DEI MERCENARI»
Da http://www.corrieredellosport.it/
- Il pullman della Roma con i giocatori sta lasciando lo stadio Olimpico, dopo esser stato a lungo bloccato nel garage dell'impianto romano da circa 200 tifosi che contestavano la squadra fuori dalla Montemario. Il bus si è diretto per precauzione verso l'uscita opposta, in Curva Nord, quando però l'assembramento dei contestatori - a lungo tenuti sotto controllo dalle forze dell'ordine - si era già dissolto. Anche il bus della Fiorentina, una ventina di minuti prima, aveva lasciato lo stadio dalla Curva Nord. "Mercenari" e "tifiamo solo la maglia": sono alcuni degli slogan urlati da circa 200 tifosi della Roma subito dopo la sconfitta dei giallorossi all'Olimpico.

dirigenza roma foto mezzelani gmt

2- LUIS ENRIQUE È ARRIVATO AL CAPOLINEA
Vincenzo Cerracchio per "il Messaggero"

Quattro partite ancora, poi si cambia. Luis Enrique e Reja sono arrivati al capolinea delle rispettive avventure romane: lo dicono i fatti, lo chiedono i tifosi. Quelli della Roma, eloquenti nella contestazione alla squadra dopo l'ennesimo tonfo, stavolta all'Olimpico, con la Fiorentina. Quelli della Lazio attraverso un disincantato tam-tam che vira al pessimismo: se perdi anche contro la penultima in classifica, il sogno Champions è destinato a sgretolarsi proprio sul traguardo.

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A Novara, in effetti, gli alibi non hanno retto. E la sesta sconfitta consecutiva lontano dall'Olimpico, unita al pareggio casalingo di domenica scorsa con il Lecce (ieri ridimensionato in casa dal ritrovato Napoli), ha le caratteristiche di un tracollo annunciato.

Si dirà: la Lazio è ancora terza. Ma ha cinque punti in meno della scorsa stagione, il Napoli è risalito a un punto, l'Inter a tre e all'ultima giornata verrà all'Olimpico a giocarsi il tutto per tutto. E domenica i biancocelesti andranno a Udine con una formazione da inventare, anche per colpa della folle campagna d'indebolimento di gennaio.

tifo roma foto mezzelani gmt baldini foto mezzelani gmt

Il problema è che una squadra che punta al top non può arrendersi al Novara già semi-retrocesso quasi senza combattere, per quanto zeppa di seconde linee: e pure stavolta i cambi dell'allenatore (Alfaro per Rocchi, Matuzalem per Cana) non sono sembrati all'altezza, sintomo di una confusione che va ben al di là delle assenze.

delusione roma foto mezzelani gmt

I giallorossi hanno perso in casa con la quint'ultima, ancorché blasonata. Hanno fatto forse anche peggio, avendo avuto il vantaggio di conoscere prima di cominciare lo scivolone dei laziali. I tifosi hanno assediato i giocatori, costringendo il pullman a prendere un'uscita secondaria e sono compatti nel chiedere la testa dell'allenatore, bocciando senza appello il progetto americano. E il tecnico spagnolo sibila eloquente: «Manca un giorno in meno all'addio». Troppe le occasioni mancate per agganciare il treno Champions, e restare addirittura senza Europa è proprio una prospettiva inaccettabile: più che altro per la ripetitività degli errori, gli sfilacciamenti difensivi che vanificano il possesso palla e che gli avversari sfruttano ormai con pieno agio. Al tecnico spagnolo non può bastare la scaramanzia un po' scugnizza (le corna quando attacca l'avversario), l'unica debolezza che in fondo gli si può perdonare.

tiforoma foto gmt

 

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ORSI FACEVA MEGLIO A FARE I CONTI CON I POTERI FORTI DI WASHINGTON, BEN PIU' FORTI DELLA LEGA E DI CIELLE

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1- GLI ERRORI DI ORSI
Gli uscieri di Finmeccanica giurano di non aver mai visto Giuseppe Orsi, il Comandante Supremo del Gruppo arrivare in ufficio a bordo di una Maserati. Ogni mattina intorno alle otto il manager che si trova al centro della bufera mediatica scende da un Audi A8 di colore grigio, e gli uscieri pensano che le illazioni sul giro di 6 Maserati di cui oggi parlano i giornali siano soltanto un altra palata di fango che serve in questo momento a sputtanare il Capo sul piano personale.

Giuseppe-Orsi

La stessa convinzione ce l'hanno anche i piu' stretti collaboaratori di Orsi, primi fra tutti l'assistente Alessandro Toci, il mite Marco Forlani e Carlo Maria Fenu, il giornalista ingaggiato per la comunicazione che ha studiato in un istituto dell Opus Dei insieme al figlio di Orsi.

PIERFRANCESCO GUARGUAGLINI

Agli uscieri non sfugge lo strano tintinnio che fa vibrare i vetri del Palazzo e potrebbe portare a soprese clamorose, ma continuano ad essere convinti che le palate di fango sull'uomo che ha sostituito Guarguaglini siano una vendetta privata di quel Borgogni che parla per sentito dire anche se negli anni vissuti al settimo piano di piazza Montegrappa di cose torbide puo' averne viste tante e qualcuna l'ha fatta. La tesi del complotto ad personam contro Orsi non riuscira' probabilmente ad evitare la sua sostituzione, ma agli uscieri interessa di piu' capire gli errori che il Comandante Supremo ha fatto nei pochi mesi della sua gestione.

A loro avviso e' su questo piano che il governo deve valutare le alternative, e gli spunti per bocciare il Presidente e Amministratore delegato non mancano. Cosi, mentre la magistratura fa il suo corso squarciando il velo sugli affari che Finmeccanica ha fatto in giro per il mondo, appare molto piu' importante capire una volta per tutte che Orsi ha sbagliato sul piano industriale. Per mesi ha promesso un Piano che non e' mai venuto alla luce ,poi ha virato sulla strada delle dismissioni di asset in grado di portare a casa 1 miliardo di euro per toppare il buco di bilancio di 2,3 miliardi.

ROBERTO COTA ELICOTTERO AGUSTA WESTLAND AW

E per far questo si e' messo a parlare ai quattro venti della vendita dei gioielli della casa Ansaldo Breda, Ansaldo STS e Ansaldo Energia. Il titolo Finmeccanica, che nell'arco di un anno ha perso quasi il 67% del suo valore, si e' inebriato, ma la visita fugace di un gruppetto di giapponesi dell'Hitachi nei cantieri liguri non 'e bastata ed e' servita soltanto a fare incazzare gli operai di Genova e il cardinale Bagnasco che ne ha preso le difese mentre Corradino Passera impugnava la bandiera dell'italianita' e dell'integrita' del Gruppo.

Qui Orsi, che nel suo curriculum ha sempre vantato la grande esperienza internazionale in Agusta Westland, non ha capito il messaggio che all'inizio di aprile era contenuto in un rapporto segreto di Goldman Sachs dove si parlava dei tagli nel budget della Difesa americana e si esprimevano forti riserve sulle "cessioni forzate" di asset strategici.

Quel rapporto diceva anche che Finmeccanica sarebbe rimasta debole per diversi anni e faceva capire che prima di strizzare l'occhio ai giapponesi e ai tedeschi di Siemens bisogna fare i conti con i poteri forti di Washington, che sono ben piu' forti della Lega e di Comunione & Fatturazione.

VITTORIO GRILLI ANTONIO CATRICALA

Cosi', mentre il manager apriva le porte del Consiglio di Amministrazione di Alenia al giornalista Giuseppe Cortese, capo segreteria di Cota e al presidente della provincia di Varese Dario Galli, qualcuno Oltreoceano stava preparando per lui e per i suoi sponsor politici un piattino infernale.

Secondo gli uscieri questo risvolto internazionale e' determinante nella scelta del nuovo vertice di Montegrappa ,ed e' un problema che cade direttamente nelle mani di Monti. Non a caso in questi ultimi due giorni gli altri esponenti del governo hanno tenuto la bocca serrata. Ieri pomeriggio Tonino Catricala' (per gli amici CatricaLetta) ha rilasciato una dichiarazione stizzita rilanciando la palla al collega Corradino Passera. E sempre ieri il pallido Vittorio Grilli, frequentatore amabile dei talk show e' salito su un aereo per Pechino dove restera' fino a sabato per cercare (come ha gia' tentato di fare invano due mesi fa) di convincere il Fondo sovrano a investire nei Btp Italiani.

FRANCO BERNABE Alessandro Pansa

Il Vice Ministro del Tesoro pare che veda in Alessandro Pansa il candidato ideale per guidare fuori dal disastro la corazzata delle armi e dei velivoli. Questo entusiasmo nei confronti del 50enne figlio del celebre giornalista, che a maggio dell'anno scorso e' stato nominato Direttore Generale, non e' condiviso da tutti perche' c'e' chi ricorda che l'occhialuto manager non e' un turista di passaggio, ma l'uomo che dal 2004 ha firmato i bilanci del Gruppo.

Certo, gli giova essere membro dell'Aspen e del Consiglio per le Relazione tra Italia e Usa, due salotti che servono alle buone relazioni con la finanza americana, ma al di la' di questa referenza forse e' il momento di cercare un manager con attributi pesanti che ne capisca veramente di politica industriale.

VINCENT BOLLORE ALBERTO NAGEL E RENATO PAGLIARO

A questo punto a Monti non basta avere al vertice di Finmeccanica la trimurti composta da Pansa (Amminstratore Delegato), Zampini (Direttore Generale) e Gianni De Gennaro (Presidente). Lo schema potrebbe anche funzionare con la presenza di De Gennaro , uomo particolarmente gradito agli ambienti americani che potrebbe fare un iniezione di moralita' e di autorevolezza nel grembo malato dell'azienda. Su questa ipotesi sono molti a scommettere, ma nelle ultime ore ha preso a circolare l'idea di un super manager con funzioni di Commissario e con poteri tali da rimettere in sesto la Caporetto di Orsi e del suo mentore Caporaletti.

Secondo gli uscieri l'identikit ha i tratti fisiognomici e professionali di Franchino Bernabe', il manager di Vipiteno che ha tutto l'interesse a lasciare le grane di Telecom Italia ed e gradito nel circuito della finanza anglo americana da cui SuperMario non puo' assolutamente prescindere.

GIOVANNI PERISSINOTTODELLA VALLE


2- FUGA DA MEDIOBANCA
"Fuga da Mediobanca", e' il titolo del film che si sta girando negli ambienti della finanza milanese. E' un film che farebbe piangere lacrime amare a Raffaele Mattioli ed Enrico Cuccia i due personaggi che nel 1946 fondarono la Merchand Bank di Piazzetta Cuccia.

Per decenni Mediobanca e' stata il tempio della finanza dove il capitalismo delle grandi famiglie ha trovato la soluzione dei suoi problemi,ma oggi quel tempio e' disadorno e sembra una chiesetta di provincia con due prevosti, Alberto Nagel e Renato Pagliaro avvitati intorno a dossier piu' grandi delle loro forze (l'ultimo e' quello sul destino di Ligresti dove e' in ballo 1 miliardo di crediti da recuperare). La debolezza di Mediobanca e' nel management e nel suo valore.

A parte il titolo che in un anno e' passato da poco meno di 8 euro e 3,6,c'e' da considerare che con una capitalizzazione intorno ai 3 miliardi e' diventata una preda senza protezione, un boccone che detiene partecipazioni importanti ,ma e' vulnerabile rispetto ad eventuali assalti.

Maurizio Beretta - Copyright Pizzi

Forse questa e' la ragione per cui la fuga da Mediobanca e' diventata negli ultimi giorni un tema molto caldo che, alla luce dell'articolo 36 del Disegno di Legge "Salva-Italia" dove si bandiscono i doppi incarichi ,ha indotto molti personaggi importanti a lasciare sguarnito il salotto di Piazzetta Cuccia. E' il caso del francese Bollore', di Ennio Doris e del massiccio Pallenzona che hanno preferito sbarcare nelle Generali di Trieste oppure in Unicredit.

Questa scelta va interpretata come un palese segno di disaffezione nei confronti della creatura del mitico Cuccia e dei suoi modesti eredi, e adesso l'oggetto del desiderio non e' piu' la piccola parrocchia di Nagel e Pagliaro dove Dieguito Della Valle potra' scalciare a volonta', ma il Leone di Trieste guidato dal pacioso Perissinotto (per gli amici PerissirRotto). Il motivo e' chiaro : la Compagnia delle Assicurazioni e' diventata la vacca grassa sulla quale vale la pena di scommettere per il futuro.

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

Cosi la pensano personaggi come Caltariccone e Pelliccioli che rispetto ai pochi business in giro per l'Italia vedono dentro le Generali un patrimonio immobiliare di 400 miliardi. Questa attenzione nei confronti delle Generali aumenta il peso delle responsabilita' di Perissirotto e dei suoi manager, ma al tempo stesso gli da' la forza per sganciarsi dalla subalternita' dell'azionista Mediobanca che ha sempre preteso di menare la danza anche nel palazzo austroUngarico di Trieste.

E quando il pallido Nagel e il Direttore Generale di Mediobanca Saverio Vinci avranno lasciato Trieste per l'incompatibilita' con i loro attuali inacarichi in Mediobanca, il buon Perissirotto non sara' piu' un prigioniero condizionato dalla volonta' da quei milanesi che il giorno di Pasqua gli hanno fatto trovare sulla tavola una micidiale intervista dell'economista Zingales.


3- VOLANO PALLONATE IN UNICREDIT
Avviso ai naviganti n.1: "Si avvisano i signori naviganti che una pattuglia di piccoli azionisti si sta preparando a fare casino nell'assemblea di Unicredit che si terra' l'11 maggio all'Auditorium romano della banca.

MAURO MORETTI

I piccoli azionisti sono anche tifosi del pallone e vogliono capire dall' Amministratore Delegato Ghizzoni le ragioni per cui Unicredit continua a tenere il 40% di partecipazione nella A.S. Roma e abbia tra i suoi nuovi azionisti il patron della Fiorentina, Dieguito Della Valle. Una domandina riguardera' anche il doppio incarico di Maurizio Beretta alle relazioni esterne e alla Presidenza della Lega Calcio."


4- "ITALO" SI 'E BLOCCATO PER TRE ORE SUL BINARIO 3

Avviso ai naviganti n.2: "Si avisano i signori naviganti che ieri nel corso di un viaggio di rodaggio il nuovo treno "Italo" di NTV si 'e bloccato per tre ore sul binario 3 della stazione centrale di Bologna. La notizia non e' stata data a Luchino di Montezemolo che in quelle ore stava incontrando nella Silicon Valley i vertici di Google e Apple. Per colmo dell'ironia l'equipaggio di Italo e' tornato a Roma a bordo di un Freccia Rossa delle Ferrovie dello Stato. E Moretti gode come un riccio in calore".

 

 


FINCHÉ C’È FINMECCANICA C’È TANGENTE - LE MANI DEI PARTITI SULL’AZIENDA FIN DAI TEMPI DELLO SCANDALO LOCKHEED …

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Alberto Statera per "la Repubblica"

Giuseppe Orsi

La Lega di Lotta e di Sottogoverno, cultrice dei riti celtici tra i bravi valligiani del nord, dove mai poteva incistarsi se non nell´antico residuale dinosauro delle Partecipazioni Statali sopravvissuto a Tangentopoli.

GIANNI LETTAFoto Arturo Ghergo ARCHIVIO GHERGO

Mutuando con destrezza a Roma ladrona gli usi e gli abusi che della Finmeccanica, pur campione nazionale tecnologico nel settore degli armamenti, hanno fatto per decenni la sentina della prima e della seconda Repubblica.

«Orsi e ricorsi», ci dice oggi un superstite degli storici boiardi di Stato, ironizzando sul cognome del nuovo presidente e amministratore delegato Giuseppe Orsi, collocato su quelle poltrone dopo l´ultimo epico scontro tra Gianni Letta, lord protettore del predecessore Pier Francesco Guarguaglini, e Giulio Tremonti, titolare col suo protegé Marco Milanese dell´ufficio di collocamento dei nuovi, famelici boiardini padani.

PIERFRANCESCO GUARGUAGLINI GIULIO TREMONTI

«Guarguaglini ha fatto grande questa azienda nel mondo», proclamava Letta mentre nuovi scandali avviluppavano quotidianamente il palazzo romano di piazza Montegrappa, percorso da faccendieri, impostori, mediatori internazionali, ladri e sicofanti. «Non si discute, tocca a noi», replicava Giancarlo Giorgetti, ex bocconiano di Cazzago Brebbia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, riservato capo dell´ala diciamo «tecnocratica» del Carroccio - sottogoverno e poltrone - che aveva già collocato nel consiglio d´amministrazione Dario Galli, presidente della provincia di Varese, di sicuri e sani sentimenti xenofobi: «I profughi - asseriva quando i poveretti morivano come mosche in mare - se li prendano quelli che votano centrosinistra e che hanno grandi case». Ma sugli affari opachi africani non aveva mai da ridire.

Orsi, era già nella retrovia leghista alla Agusta Westland, pronto a fare il salto, con la promessa di trasferire poco a poco l´asse di comando verso il nord, possibilmente Varese, città fatale del Carroccio. Promessa subito onorata dopo la promozione, con lo spostamento della sede legale di Alenia da Pomigliano d´Arco, quell´abisso terrone, a Venegono. Non è lì, poi, che lavora da dirigente Emilia, la consorte di Roberto Maroni, capo in pectore delle armate leghiste?

Ora l´accusa dice che forse il presidente e amministratore delegato per favorire la propria promozione in Finmeccanica ha dovuto anche mettere insieme una provvista di una decina di milioni per i partiti e segnatamente per la Lega, attraverso la vendita di dodici elicotteri Agusta AW 101 all´India. La fonte non è propriamente tra le più affidabili, è quel Lorenzo Borgogni, dispensatore di tangenti a se stesso e ai partiti, che Marco Milanese definisce «ladro di polli» - il bue che dà del cornuto all´asino - ma visti i precedenti non si fatica a crederci.

MARCO MILANESE giancarlo giorgetti lega nord

L´affaire India è soltanto l´ultimo - per ora - di un intrico di scandali e inchieste giudiziarie nel quale non è più facile orientarsi. Dagli appalti dell´Enav, ente cadetto, con i 200mila euro all´Udc di Pier Ferdinando Casini, al riciclaggio per l´acquisto della Digint imbastito dal vecchio fascista Gennaro Mokbel; dalla corruzione internazionale per le commesse in America Latina con le navi da guerra regalate a Panama per ottenere un appalto da 165 milioni a Telespazio, con i buoni uffici di Valterino Lavitola che finalmente in galera ha da raccontarne delle belle, fino alle consulenze affidate ai resti delle notti di Berlusconi, come ha scolpito l´ex amministratore della Selex Marina Grossi, consorte di Guarguaglini.

Ex fasci, ex diccì, ex piesseì e leghisti, tutti insieme appassionatamente a spolpare l´ultimo grande gruppo manifatturiero d´Italia, secondo solo alla Fiat, con 18 miliardi di fatturato e 75 mila dipendenti, nato nel 1948, ma che con l´Ansaldo ha già le sue radici a Genova nel 1853. Non manca quasi nessuno nell´album di famiglia. Vai un po´ a spulciare e trovi anche il giro Formigoni.

Orsi, cattolico fervente non lontano da Comunione e Liberazione, è appena reduce da un processo con l´accusa di aver pagato 50mila euro alla Condonly per l´acquisto di elicotteri Agusta dall´Avio Nord, controllata dalla Regione Lombardia e per vendere velivoli a Cuba. Ne è stato assolto, ma - guarda un po´ - questa Condonly è la stessa protagonista dello scandalo Oil for Food, il petrolio dispensato a suo tempo da Saddam Hussein, che produsse una girandola di tangenti. Una parte finì sul conto "Paiolo" di Alberto Perego, grande amico e coinquilino di Formigoni nella santa casa milanese dei Memores Domini.

DARIO GALLI ELICOTTERO AGUSTA WESTLAND

Lasciamo pure perdere le assunzioni clientelari, peccato diciamo veniale rispetto al resto, come ad esempio quelle dei figli di Massimo Ponzellini, l´ex prodiano di ferro di cui Bossi disse: «L´abbiamo messo noi presidente della Banca Popolare di Milano» (dove, come al solito, ha combinato pasticci per i quali è indagato) per spiegare come funziona da sempre il sistema Finmeccanica attraverso le parole di un suo dirigente, tale Domenico Lunanuova, che in una telefonata a Giampy Tarantini, fornitore di "patonza" all´infoiato di Arcore lo avverte: «La carne ce la mangiamo tutti... Però se so che tu ti fai la parte che è la polpa e io mi devo fare l´osso, sappi che un pezzo di polpa me lo devi dare».

Lorenzo Borgogni

Più esplicito di così. Una polpa che non ha mai trascurato nessuno, fin dai tempi dell´antico presidente Camillo Crociani, l´ex insegnante di educazione fisica fuggito all´estero per lo scandalo Lockheed che terremotò ante litteram la prima Repubblica. La sua signora Edoarda Vasselovsky, alias Edi Vessel detta miss «Due miliardi», è rimasta in Italia azionista di maggioranza della Vitrociset, con la Finmeccanica socio di minoranza, partecipando finora al lavorio indefesso delle cricche.

GENNARO MOKBEL

Oggi il vecchio dinosauro delle Partecipazioni statali percorso per decenni da losche vicende, perde due miliardi e mezzo di euro, impiombando il Tesoro che ne controlla il 32 per cento e gli azionisti, che hanno perduto in dodici mesi circa il 70 per cento dei loro risparmi. Nel 2000 La partecipazione pubblica fu ridotta da D´Alema, che non volle la privatizzazione per evitare che il gruppo fosse rivenduto pezzo per pezzo ai concorrenti europei.

Orsi stava adesso preparando un piano di dismissioni di almeno un miliardo per evitare di colare a picco, vendendo il settore civile, a cominciare dai treni dell´Ansaldo Breda. «La mediocrità di tenere dentro tutto - aveva detto - ci porta al fallimento». Ma, a parte il fatto che, come la storia dimostra, la proprietà privata non garantisce più onestà di quella pubblica, Mario Monti ha spiegato nel suo recente road show londinese: «Lo Stato non ha necessità di andare sul mercato. Gli attuali prezzi di mercato non inducono il governo a privatizzare società pubbliche».

PIERFERDINANDO CASINI

Per di più, il governo non affiderebbe mai un´operazione del genere a Orsi, fiduciario catto-leghista che il ministro Corrado Passera, con molti suoi colleghi, vede come il fumo negli occhi. Per cui il suo destino è segnato. Si andrà forse a un ballottaggio tra Alessandro Pansa sostenuto da Vittorio Grilli (ma non era già lì nei corridoi dei faccendieri di ogni risma?), Franco Bernabè o chissà chi altri. Mentre l´ala "tecnocratica" del Carroccio, ben omogenea all´ala "Cerchio Magico", finirà di affossare le residue ambizioni elettorali. «Per la Lega - ha detto Bossi - è stato un errore andare a Roma. Spero che nessuno vada più a fare il deputato a Roma, compreso me».
Ogni promessa è un debito.

 

LA FILO(FASCISTA)SOFIA DI ANDREOTTI - ANTIFASCISTA SOLO PER RUBARE VOTI AL MSI E REGISTA OCCULTO DEI SERVIZI SEGRETI…

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Francesco Specchia per "Libero"

giulio andreottiFranco Evangelisti

Alla volte anche nelle biografie che paiono scontate si ritrovano notizie. Prendete Divo Giulio di Antonella Beccaria e Giacomo Pacini (Nutrimenti,pp.288, euro14). Si ritrova qui il testo originale di una conversazione telefonica dell'aprile 1972 tra il braccio destro di Andreotti, Franco Evangelisti, e la giornalista del Borghese Gianna Preda. La telefonata fu registrata da Preda. Tra le altre cose, in essa vi sono alcuni passaggi in cui Preda dice a Evangelisti: «So che tu ed Andreotti siete fascisti al pari di me».

Lui annuisce e, poco dopo, le rivela apertamente che Andreotti «si era dichiarato antifascista solo perché era necessario che i voti finiti al Msi tornassero alla Dc. Ma se l'Msi fosse stato il primo partito italiano, lui non avrebbe alcun problema a stare coi fascisti».

gianna preda

Poi c'è un inquietante passaggio sulla morte dell'editore Feltrinelli: vi si lascia intendere che era stato un bene che l'editore fosse morto quando a Palazzo Chigi c'era un monocolore Andreotti. Inedita anche la notizia che De Gasperi affidò a Giulio la delicata gestione dei rapporti con apparati di sicurezza ufficiali e clandestini e le prime strutture segrete a carattere armato, poi parzialmente confluite in Gladio.

GIULIO ANDREOTTI

I documenti dimostrano che Andreotti era uno dei responsabili politici del cosiddetto Ufficio Zone di Confine, organismo segreto che si occupava di inviare fondi riservati a tutte le organizzazioni, anche a carattere armato, contro i comunisti slavi.

 

 

SANTORIADI - (A) MENTANA BRUCIA MICHELONE: “LA TRATTATIVA CON SANTORO C’È, SPERO CHE VENGA A LA7

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MENTANA, TRATTATIVA SANTORO-LA7 C'E', SPERO VENGA
(ANSA) - "La trattativa tra Michele Santoro e La7 c'é. Io ero favorevole a che lui venisse già prima e non ho cambiato idea. Ci sono professionisti che creano credibilità e ascolto e Santoro è uno di questi". Lo ha detto il direttore del Tg La7, Enrico Mentana, nel corso di un incontro con Bruno Vespa al Festival di giornalismo di Perugia.

Stellasantoro-mentana

"Santoro farebbe benissimo ad andare a La7 e La7 farebbe bene a prenderlo - ha detto Vespa - è un grande giornalista ma é incompatibile con le regole attuali del servizio pubblico". "Santoro fa sempre lo stesso programma da molti anni - ha replicato Mentana - chi ha osteggiato Santoro è stato il Pd che lo vede come un corpo estraneo".

 

L’INCREDIBILE SERENA DANDINI: “I MIEI SOGNI SVANISCONO COME LA PANNA MONTATA SPRAY QUANDO TE LA SPRUZZI IN BOCCA”

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SERENA DANDINI SERENA DANDINI

1- DAGOREPORT
La notizia è arrivata come un lampo. Gli alieni scrivevano e comunicavano. Dividevano in capitoli l'esistenza e sapevano trarne una morale da piegare agli usi e agli ostacoli sul terreno. Intitolavano ogni tavola della legge per poterla meglio interpretare. Affidavano la sapienza a imperativi categorici come quello: "Magna!" che a pagina nove apre "Grazie per quella volta-confessioni di una donna difettosa" attribuito a Dandini Serena. Dagospia è in grado di riportare dei passi scelti e secretati della perizia Nasa sul reperto sottoscritta dal professor Carlos Lucarellen, iniziando proprio da "Magna!", struggente racconto in prima persona di una solitudine aliena.

2- VIAGGIO NEL PIANETA DANDINIK: "MAGNA!" (pg 9-pg 20)
Nel pianeta Dandinik si muovono un padre e una figlia. Lui le intima "Magna che è bona". Lei riflette pensosa: «E io ho magnato. Fichi maturi direttamente dagli alberi. Bomboloni con la crema sparati su un tappeto di zucchero da un razzo tipo Sputnik». Qui notiamo un'ipotesi di presenza russa, probabilmente un depistaggio. Il racconto prosegue, con una conoscenza approfondita delle dinamiche romane e di certe sottomarche di «mazzancolle saporitissime ma irte d'aculei» che la presunta protagonista del libro riesce a deglutire in attesa che l'alieno padre (pg. 11) ricominci il suo pianto greco: «Magna! Che fai? Lasci quello? È la parte più bona! Devi imparà cos'è il meglio nella vita!»

SERENA DANDINI SERENA DANDINI

Oltre all'uso ossessivo-compulsivo di strumenti come il punto esclamativo o l'interrogativo è utile rilevare come all'interno di un testo divulgativo si annidino delle massime che sembrano codici misteriosi e messaggi in vista di infiltrazioni aliene tra gli esseri umani. «Di solito mangiare di gusto al primo incontro mette di buon umore l'eventuale partner». O anche «C'è un esercito di ricordi piacevoli...»- notare il ricorso alla metafora bellica- "...che ci vengono incontro per sostenere il partito del cibo, meno raffinati delle madeleine ma non per questo meno intensi».

Senza dimenticare, dopo aver citato un certo Proust per 15 righe, (un amante alieno? Una possibile preda?) quello che sotto mentite spoglie, appare come un prontuario medico in vista di scontri o agguati nello spazio: «Non c'è medicina migliore di un certo sugo di casa o di quella torta di mele calda con la crema della ricetta tramandata in famiglia» L'esclamazione finale poi: «E ora siamo fritti» suona chiaramente come una chiamata alle armi.

serena dandini SERENA DANDINI

LE COSE (Pg. 20-pg. 35)
In quindici pagine colme di concetti sempre uguali ripetuti senza sosta, il manoscritto firmato "Serena Dandini" si sofferma su come in una navicella aliena gli oggetti si spostino autonomamente: «Non è colpa nostra se non ritroviamo le cose (...) è chiaro, sono le cose che non si fanno trovare! Ormai è certo, gli oggetti si spostano da soli!». Anche qui due punti esclamativi. Nei successivi paragrafi "Grazie per quella volta" riporta esempi in carta carbone: «Non siete voi che avete la testa tra le nuvole, sono i vostri oggetti che hanno finalmente trovato un exit strategy» tra calzini e scontrini «persi nel cestino della carta straccia». Una sconfortante miseria di informazioni, forse una ripetizione voluta o addirittura-non si può escludere nulla-apocrifa.

L'INTERPRETAZIONE DEI SOGNI DI FREUD (PG. 37-PG. 44)
Un immaginario ambiguo apre il capitolo. La frase completa del primo periodo è criptica: «I miei sogni svaniscono come la panna montata spray quando te la spruzzi in bocca». Una foto che confonde sul vero obiettivo del capitolo. Seguono interpolazioni successive, nomi a caso (Shakespeare), una sospetta confidenza con Freud chiamato amichevolmente "Sigmund" e una perla che disvela la mancanza di fantasia aliena almeno a livello onirico. Per un alieno, un'ammissione sorprendente: «Mi succede di sognare che sto davanti alla tv o che sto tornando a casa in macchina, situazioni di nessun interesse nella vita quotidiana, figuriamoci in quella immaginaria. Infatti, quando mi capitano questi inutili sogni mi risveglio più stanca di prima...» e ancora: «O possiedo un super-io severissimo che mi censura ogni impulso o il mio inconscio è completamente piatto come un mare in bonaccia».

PAOLO MIELI SERENA DANDINI Serena Dandini

IO PIANGO. (PG 45-PG 51)
Può essere considerato speculare al primo capitolo "Magna!" e consiste in una serie di confessioni intimistiche che ammesso che non occultino altro, definire eccezionali è riduttivo. Qui l'alieno si spoglia a nudo, non nega di piangere per ogni cosa e fa sapere di aver collezionata l'intera serie di Vhs dell'Unità e conoscere il cinema del futuro e del passato. Nel pianeta Dandinik e nei dischi volanti si lacrima a dirotto. Per "Dumbo". Per "Come eravamo". Per "Toy Story 3". E poi, per nascite, matrimoni, premiazioni, estati che tramontano.

A pagina 50 proseguendo nell'elenco si scorge la prosa fluida nella lingua di Dante: «Esagero, vado oltre, e arrivo a commuovermi per cose ridicole, senza senso: per esempio mi si spezza il cuore per la polvere che viene cacciata di casa nella pubblicità dello straccio per i mobili». Qui l'autrice si rivolge alla comunità aliena: «Avete presente quell'enorme batuffolo di zozzeria che esce tristemente dalla sua abitazione?» ma nella conclusione del passo, in un improvviso scatto di perfidia e di immotivata violenza, spaventa : «Invece, stranamente, non sopporto i cuccioli di peluche. Fanno tenerezza a tutti ma non a me. Non so perché ma mi danno ai nervi, e con loro tutte le persone che se li tengono in macchina (...) mi verrebbe voglia di sbudellarli con un cacciavite come in un film horror. E poi ridere di loro».

rn42 serena dandini SERENA DANDINI


TEMPO SOSPESO (PG. 53-PG 63)

In "Tempo sospeso" si parla dello spazio di noia e vuoto tra una missione e l'altra. L'alieno Dandini racconta delle lunghe pause tra la partenza di una navicella e l'altra nell'hangar di Fiumigiove. Se un'azione viene rimandata o un aereo cancellato, mentre gli altri extraterrestri si incazzano come bisce, è felice. Quando ci sono ore da trascorrere in un "tempo sospeso" in «un liquido amniotico senza preoccupazioni» o fermi per cause di forza maggiore: «Io adoro le cause di forza maggiore», tranquilla.

L'aggiunta a bordo di ogni pagina della volgare interezione «E sti cazzi» sembra successiva e non ascrivibile all'autrice. Anche nei passi apparentemente autentici di "Tempo sospeso" l'uso di parole equivoche come dirottare : «Dirottare la giornata mi procura una gioia segreta» non consente per il momento di analizzare a fondo il reale indirizzo dello scritto.


TRISTESA. (PG. 65-PG.80)
Con una s, segno di probabili esplorazioni segrete in territorio portoghese ai tempi di Salazàr e non diversamente da "Io piango" altri segnali sull'elegiaca debolezza aliena. A Serena Dandini (ripetiamo, la sigla di un'entità non riconducibile a un solo mutante) alcune cose mettono malinconia. E con spietata precisione le elenca. Gli ipocriti saluti ai colleghi di missione nei camerini di Alien-theatre: "Mi fanno tristesa. È un momento lungo e difficile, non si vede l'ora di tornare a casa o di fuggire al ristorante prima che chiuda la cucina".

pro29 serena dandinifio71 serena dandini

La fame è un tema ricorrente. Al pari dell'ipocrisia. Per l'alieno Dandini, certi complimenti sono più obbligati della consecutio: "Eppure bisogna fare questi complimenti sennò chi vi ha invitato potrebbe pensare che lo spettacolo non vi sia piaciuto o che siete scappati per l'imbarazzo. Allora vi mettete in fila tra ammiratori, amici e conoscenti per queste benedette congratulazioni". Parole scolpite: "Anche se lo spettacolo vi è piaciuto (ed è raro) è sempre una circostanza imbarazzante e di grande tristesa".

Infine, sotto il titolo "Un po' di alegresa" un autoinvito a tacere che viste le successive 150 pagine non sembra essere stato sfiorato dalla profezia: «Imparare a star zitti è la più grande soddisfazione, una vera conquista per una chiacchierona come me».


DAGOREPORT
Fin qui le notizie ufficiali. All'appello mancano due terzi del memoriale alieno in parte rovinato che gli esperti del settore stanno ricomponendo. Dagospia è in grado di annunciare le tracce su cui si lavora a luci spente. Sono titoli di capitoli ancora allo studio che fanno pensare a sconvolgenti e prossime scoperte. "Figlie di un Woodstock minore", "I vecchi", "Vita d'albergo", "la morte" "Coppie contro single (e viceversa)", "La noia", "Black is black", "Un pesante fardello", "pigrizia", "zia". Solo di "Black is black" è stata diramata una nota che racconta molto sulla consistenza del resto: "La prima maglietta dark l'ho indossata a tredici anni per andare al Cantagiro con mia cugina più grande".

Serena Dandinimfu12 serena dandini

«Altre rivelazioni sul misterioso manoscritto attribuito a Serena Dandini ritrovato a Roswell. Sembra infatti che scavando nelle vicinanze del rinvenimento di "Grazie per quella volta -confessioni di una donna difettosa" siano emersi altri volumi con sigle composte da un nome e da un cognome. "Fabio Volo". "Alessandro Baricco". "Chiara Gamberale". "Luciana Littizzetto".

Firme che allo stato non significano né dicono nulla ma fanno ipotizzare emuli della scrittrice aliena nell'ambito del mondo extraterrestre. "Indagheremo ancora" ha affermato con gli occhi lucidi il professor Fabian Fazius dell'Università di Dallas, primario in "Riesumazioni&reliquie". "Nessun reperto sarà lasciato sottoterra. Porteremo tutto in tv, in prima serata, state tranquilli. Se il motto dell'aliena Dandini come pare abbiano decifrato a pagina 195 è "io sono veramente pigra", il nostro è lavorare. Lavorare per un'unica verità condivisa. Non c'è tempo che ci spaventi"». Ansia, 25 aprile, ore 13.40.

 

 

 

DALAI LAMA: QUANDO PASSA UNA BELLA DONNA, LA NOTO (MA POI MI PENTO) - PITT E JOLIE LITIGANO SUL MATRIMONIO

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Vittoria Cecchi Gori per Dagospia

1 - NATIONAL ENQUIRER: ANGIE E BRAD GIA' SPOSATI, LA SORELLA "PROSTITUTA" DI MARIAH CAREY IN FIN DI VITA...

COPERTINA "NATIONAL ENQUIRER"

http://bit.ly/IgIWQX
Perez Hilton -
Sulla copertina del "National Enquirer", due storie scandalose. Il giornale di gossip rivela la dura realta' della sorella di Mariah Carey, prostituta, HIV positiva e malata di cancro al fegato. Pare che la povera donna sia in fin di vita.

La seconda notizia scioccante sarebbe che Brad e Angelina sarebbero gia' sposati ma lo tengono nascosto a tutti. Il tabloid sostiene di avere le foto per provarlo. Alla cerimonia frettolosa non sarebbero stati neanche invitati i familiari delle star.


2 - BRAD PITT E ANGELINA JOLIE LITIGANO SU INVITATI E LUOGO DELLE NOZZE...

ANGIE E BRAD ALLE GALAPAGOS

http://bit.ly/Ib5e5r
http://bit.ly/IgIWQX
Perez Hilton e Hollywood Life -
Secondo diversi tabloid, Brad Pitt e Angelina Jolie stanno gia' litigando sui dettagli delle nozze. "In Touch" riporta che Brad ha proposto ad Angie un doppio matrimonio, in agosto, con i suoi genitori, che desiderano una seconda cerimonia per il loro 50esimo anniversario.

ANGIE E BRAD (E JENNIFER ANISTON)

Un amico della coppia ha "spifferato" alla rivista che la Jolie si e' rifiutata categoricamente, aggiungendo che la star "non accetta mai compromessi", nenanche in amore.

Un'altra ragione di litigio tra i due, secondo "OK!" magazine, sarebbe la lista degli invitati: Angie vuole assolutamente invitare la sua ex amante, l'attrice Jenny Shimizu, e i suoi due ex mariti, Jonny Lee Miller e Billy Bob Thorton. Brad pensa che sia una mancanza di rispetto. Ha ricattato la fidanzata minacciandola di invitare Jennifer Aniston se lei invitera' i suoi ex.

ANGIE E BRAD: "OK" MAGAZINE

Anche la location delle nozze e' diventata ragione di conflitto: Angie preferisce sposarsi in Francia al Chateau Miraval di loro proprieta', ma Brad teme che molti invitati avrebbero problemi a recarsi in Europa per partecipare al loro matrimonio, specialmente la sua nonna, troppo anziana per il lungo viaggio.


3 - GEORGE CLOONEY FIDANZATO E PRESTO SPOSO IN ITALIA? ASPETTA E SPERA...

OSCAR: GEORGE CLOONEY E STACY KEIBLER

http://bit.ly/IgIWQX
Perez Hilton -
"Star" magazine riporta la storia piu' incredibile della settimana: Brad Pitt avrebbe convinto il suo caro amico, scapolo incallito, George Clooney a non avere piu' paura di fidanzarsi, sposarsi e in futuro a diventare padre.

George, pieno di coraggio, avrebbe poi chiesto la mano di Stacy Keibler che avrebbe accettato sgomenta (come noi!). Pare che sia Brad che George vogliano sposarsi in Europa: Pitt in Francia, mentre Clooney assolutamente in Italia sul Lago di Como.


4 - DALAI LAMA: “QUANDO PASSA UNA BELLA DONNA, LA NOTO (MA POI MI PENTO)”...

DALAI LAMA

http://bit.ly/JY4YXH
Newser -
Il Dalai Lama non e' poi cosi' diverso dagli altri uomini del mondo. Quando Piers Morgan, in un'intervista, gli ha chiesto se sente mai la tentazione quando vede una bella donna, ha risposto che:

"Si, ogni tanto mi succede e penso ‘che bella'. Ma poi penso, ‘il mio e' un vero lavoro', ‘sarebbe troppo problematico'. Anche in sogno, se sogno donne, mi ricordo di essere un monaco".


5 - (VIDEO) RIHANNA E' UNA SEXY GEISHA NEL NUOVO VIDEO DEI COLDPLAY...

RIHANNA

Just Jared - Ecco il nuovo video di "Princess of China", la canzone dei Coldplay con Rihanna. Imperdibile!

Guarda il video qui:
http://bit.ly/IgITog


6 - LA GUERRA DEI RO-YALS: KATE CONTRO PIPPA...

PIPPA

http://bit.ly/I7aIcA
Now -
Continuano i conflitti tra Kate e Pippa Middleton. Da quando Pippa ha causato problemi per il suo comportamento durante il noto weekend a Parigi, le due sorelle non si sopportano.

Kate ha fatto molti sacrifici per crearsi una buona reputazione come moglie del Principe D'Inghilterra e non vuole che la sorella minore rovini tutto. Kate ha chiamato la mamma Carole: una telefonata disperata dove implorava la madre di parlare immediatamente con Pippa. Vuole che le spieghi come il suo comportamento le crei dolore e imbarazzo.

KATE

La duchessa crede che Pippa, come sempre, abbia approfittato della sua liberta' e notorietà facendo però "danno" alla sorella.


7 - WILLIAM E KATE SUL RED CARPET...

http://bit.ly/IGbP52
Just Jared -
William e Kate sul red carpet della premiere londinese di "African Cats". La duchessa di Cambridge ha scelto un vestito di Matthew Williamson, color pastello e decorato di oro e pietre turchesi. Stava benissimo!

LADY GAGA

Il 29 aprile, William e Kate festeggeranno il loro primo anniversario di nozze.
Guarda le foto nella gallery...


8 - LADY GAGA E IL BOYFRIEND SI PREPARANO PER FARE TANTO SESSO...SU SKYPE...

http://bit.ly/ITwTUW
The Sun -
Una fonte ha raccontato a "The Sun" che Lady Gaga e il boyfriend, l'attore Taylor Kinney, hanno una relazione molto passionale e fisica. Per questo, ora che Gaga girera' il mondo in tour la coppia è molto triste; ma Taylor le ha promesso di raggiungerla ovunque, non appena gli sarà possible.

LADY GAGA

Gaga, inoltre, gli ha fatto promettere sedute di sesso su Skype e ha portato con se capi di lingerie super sexy da indossare durante le loro video-chiamate. Per dormire, ha rubato una magliettona del suo amore. La vuole indossare tutte le notti!


9 - KATIE HOLMES NEGA DI ESSERE INCINTA DI NUOVO...

COPERTINA "STAR": TOM CRUISE E KATIE HOLMES

http://bit.ly/I3u7wh
http://bit.ly/Ibhz9S
Celebitchy e Just Jared -
Katie Holmes e' finalmente incinta del suo secondo bambino 6 anni dopo la nascita di Suri? Tom Cruise felicissimo? Lo dice un insider a "Star" magazine. Peccato che non sia vero!

Il portavoce di Katie ha dichiarato che: "Non e' incinta. La rivista che ha dato la notizia è una rivista sensazionalista. Perche' dovrebbe essere una fonte credibile? E' lo stesso magazine a cui ha fatto causa [la Holmes], l'anno scorso, vincendola".

MILA KUNIS E ASHTON KUTCHER

Avevano accusato Katie di fare uso di droga e l'attrice giustamente aveva fatto querela. Anche il portavoce di Tom Cruise ha negato la notizia.


10 - IL ROMANTICO VIAGGIO DI MILA KUNIS E ASHTON KUTCHER...

MILA KUNIS

http://bit.ly/IbH9sC
http://bit.ly/IdMC5C
Egotastic! e Perez Hilton -
Mila Kunis dice di essere solo amica del bellissimo Ashton Kutcher ma i due sembrano molto più intimi. Dopo una cena a Los Angeles e notti passate insieme, Ashton e Mila si sono goduti una breve ma romantica vacanza a Carpinteria (vicino a Santa Barbara), California.

Hanno passeggiato per il centro mentre Mila faceva un po di shopping. Poi sono stati visti mangiare rolls e salmone alla griglia al ristorante giapponese Sushi Teri.

PLAYBOY: BEYONCE'

Su "Egotastic!" sono uscite delle foto inedite di Mila Kunis, seducente per "Cosmopolitan". Guardale tutte nella gallery...


11 - SECONDO "PEOPLE", BEYONCE E' LA DONNA PIU' BELLA DEL 2012...

http://bit.ly/KdxO1i
Just Jared -
"People" magazine ha eletto Beyonce la star femminile piu' bella del 2012. Dopo di lei, le attrici Sofia Vergara , Charlize Theron, Michelle Williams e Lily Collins.

SOFIA VERGARA

Beyonce dice di sentirsi piu' bella che mai dopo aver avuto la sua bambina perche' sente di essere al mondo per una ragione: essere mamma della sua piccola Blue Ivy.


12 - SUL SITO ‘MISS TRAVEL’, LE GNOCCHE VANNO IN VACANZA ‘GRATIS’ CON ‘GENEROSI’ RICCONI...

Gawker - Se sei bella puoi andare in vacanza ‘gratis' con un uomo ricco grazie a ‘Miss Travel', "l'unico sito di online dating per viaggiatori". Il sito unisce viaggiatori ‘generosi' ma soli con donne belle, disponibili e vogliose di visitare il mondo gratis.

MISS TRAVEL

In altre parole, come lo descrive "Gawker", "il primo sito di prostitute per le vacanze".

Guarda il video qui: http://gaw.kr/I3tVgl


13 - LE CONTORSIONI DI MIRANDA KERR PER LA REEBOK...

MIRANDA KERR

http://bit.ly/IPv6AX
Egotastic! -
Miranda Kerr, come testimonial della Reebok, ha posato in alcune posizioni di Yoga indossando leggings effetto pelle.
Guarda le foto nella gallery...


14 - LISA MARIE PRESLEY RIVELA: ‘AVEVO PAURA DI MORIRE GIOVANE COME PAPA' ELVIS...

http://bit.ly/ITwOAt
Just Jared -
In un'intervista con "Elle" magazine, Lisa Marie Presley racconta di aver avuto paura di compiere 42 anni, l'eta' che aveva suo padre Elvis Presley quando e' morto.

LISA MARIE PRESLEY

"Anche mia nonna e' morta alla stessa eta' e pensavo ‘quali saranno le mie possibilita di sopravvivere?', racconta la Presley.

Ha aggiunto: "tutti mi vedono piu' forte ed arrogante di come sono nella realtà. Onestamente devo ammettere di essere troppo sensibile quindi cerco di mascherare questa mia sensibilità con comportamenti a volte un po'aggressivi".


15 - SCARFACE AL PACINO PRENDE UNA BOTTA ALL'OCCHIO SUL SET!...

AL PACINO

http://bit.ly/ITwORc
Perez Hilton -
Al Pacino si e' fatto male, all'occhio, sul set di un film d'azione nel quale sta lavorando . Al, in realtà, non era neanche nella scena che stavano girando in quel momento!

Per fortuna, alcuni medici erano presenti sul set, e l'hanno immediatamente soccorso. Tutto e' bene quel che finisce bene!


16 - FOTO E VIDEO SEXY DI BAR RAFAELI...

BAR RAFAELI

Celebuzz - Bar Rafaeli e' molto piu' libertina da quando non frequenta Leonardo Di Caprio. Per la rivista "Elle Spagna", la modella ha posato nuda sulla spaggia.

Guarda le sexy foto e il video hot del backstage del photoshoot.
Le foto, nella gallery...

Guarda il video qui:
http://bit.ly/KcPUkw


17 - CRISTIANO RONALDO, BELLISSIMO, A MADRID...

CRISTIANO RONALDO

http://bit.ly/IbH3kN
Socialite Life -
Cristiano Ronaldo e' stato beccato a Madrid mentre passeggiava per la citta' indossando un paio di jeans dalla zipper borchiata.

Lo fara' per proteggersi le parti intime dall'irruenza delle fan "pazze" di lui?
Guarda le foto nella gallery...


18 - MISCHA BARTON IN LINGERIE MACULATA PER LE STRADE DI LOS ANGELES...

MISCHA BARTON

http://bit.ly/IyCFha
Celebuzz -
Mischa Barton e' stata fotografata mentre correva per le strade di Los Angeles indossando solo reggiseno e mutande maculate. Sara' impazzita?

No! Pare stesse girando alcune scene del nuovo video di Noel Gallagher (ex Oasis).
Guarda le foto nella gallery..

LA CASA DI SYLVESTER STALLONE


19 - LA CASA NEL DESERTO DI SYLVESTER STALLONE...

http://bit.ly/ITwH87
Radar Online -
Sylvester Stallone mette in vendita la sua casa a Palm Springs, nel deserto della California.
Dai uno sguardo alla villona di Sly nella gallery...


20 - SIAMO TUTTI PIU' BELLI DAL LATO SINISTRO...

TYRA BANKS

http://gaw.kr/Iq9Sbe
Gawker -
Secondo un nuovo studio, condotto dall'Universita Wake Forest, il profilo migliore di tutti e' quello sinistro. E' stato notato, osservando numerosissime foto di volti, che il lato destro presenta molte più imperfezioni rispetto a quello sinistro che e', nella stragrande maggioranza, il lato migliore.


21 - LA FIGURACCIA IN TOPLESS DELL'EX TOP MODEL STEPHANIE SEYMOUR...

STEPHANIE SEYMOUR

http://bit.ly/JsdSc4
Radar Online -
L'ex top model Stephanie Seymour non si sara' accorta che il suo vestito era trasparente. Sul red carpet della cena organizzata da Chanel per il Tribeca Film Festival, i flash dei paparazzi non hanno lasciato nulla all'immaginazione. 

Guarda le foto nella gallery...


22 - LE FOTO NUDE DI KIM KARDASHIAN...

KIM KARDASHIAN

http://bit.ly/I3u17O
Egotastic! -
Una rivista spagnola ha pubblicato queste foto mai viste di Kim Kardashian (nuda) in un servizio fotografico di "Playboy". Che dira' il suo nuovo boyfriend, il rapper Kanye West?
Le foto nella gallery...

 

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