1 - BORSA MILANO CHIUDE IN NETTO CALO, TIMORI EUROPA, ITALIA
(Reuters) - La borsa di Milano chiude in netto ribasso sui timori per la crisi finanziaria e l'andamento dell'economia reale in Europa, con vendite aggressive sui bancari. "Sulla piazza di Milano investitori non ce ne sono quasi più e quei pochi rimasti vendono", dice un trader.
"Si parla di voto in Francia e Olanda ma le difficoltà sono nel nostro paese", aggiunge. "Siamo tornati come prima di Monti, ma senza carte da giocare. Non riesco a capire cosa possano tirar fuori per raddrizzare la situazione". Lo spread è stabilmente sopra 400 punti. Le vendite in borsa sono diffuse su quasi tutto il listino.
Le elezioni in Francia e Olanda fanno temere sulla capacità di risposta dell'Europa alla crisi, secondo un altro trader. Il Pmi della zona euro ha mostrato ad aprile una contrazione del settore privato maggiore delle attese. In Italia la fiducia dei consumatori ha toccato un nuovo minimo dall'inizio della serie storica.
TRADERL'indice FTSE Mib chiude in calo del 3,8%, vicino ai minimi di seduta. Volumi a 2 miliardi. Per il futures FTSEMib tiene il supporto in area 13.600 punti. In Europa il FTSEurofirst 300 scende del 2,4%. Parigi cede il 2,8%, Madrid il 2,9%, Francoforte il 3,4%. Bancari sotto pressione con diversi titoli in ribasso di oltre il 6%, tra cui INTESA SP e UNICREDIT. Il settore in Europa cede il 3%.
FEDERICO GHIZZONISTM pesante per tutta la seduta, è in calo di oltre il 10% dopo l'atteso annuncio della riorganizzazione della jv ST-Ericsson [ID:nL5E8FNATU]. Il gruppo guarda ai risultati, previsti dopo la chiusura di Wall Street. Volatili i titoli coinvolti nella riorganizzazione del gruppo FONDIARIA-SAI (negativa). MILANO ASSICURAZIONI e PREMAFIN vedono ultimi prezzi in modesto rialzo dopo il balzo nel corso della seduta. UNIPOL in netto calo. Si guarda ai concambi. In controtendenza SARAS che beneficia di un upgrade a "buy" da "underperform" da parte di Bofa Merrill Lynch.
2 - BORSA, TONFO EUROPA: PARIGI -2,83%, FRANCOFORTE -3,36%, LONDRA -1,85%
(LaPresse) - All'indomani del primo turno delle presidenziali in Francia favorevole al candidato socialista, Francois Hollande, le Borse europee chiudono in forte ribasso. Il Ftse 100 di Londra lascia l'1,85% a 5.665,57 punti, il Dax di Francoforte perde il 3,36% a 6.523 punti e il Cac 40 di Parigi lascia il 2,83% a 3.098,37 punti. A Madrid, l'indice Ibex mostra un calo del 2,76% a 6.846,6 punti.
3 - PRESSIONE SU SPREAD BTP-BUND,SUPERA 410 PUNTI
(ANSA) - Lo spread tra Btp e Bund supera i 410 punti (413,2) con il rendimento del Btp a 10 in rialzo al 5,77%. Il divario Francia-Germania si allarga a 146,6 punti e quello della Spagna a 439, con il rendimento dei Bonos che torna sopra la soglia critica del 6% (6,03%).
4 - PREMAFIN: CDA INVITA SOCIETA' A CONFRONTO URGENTE SU INTEGRAZIONE
Radiocor - Il consiglio di amministrazione di Premafin, riunitosi oggi, 'ha deliberato di invitare le societa' coinvolte nel progetto di integrazione ad un urgente confronto per addivenire in tempi rapidi a una soluzione'. Cosi' una nota di Premafin in merito alla proposta pervenuta da Ugf lo scorso 16 aprile per l'integrazione dei due gruppi assicurativi.
5 - FONSAI: CASO', DISTANZE SU CONCAMBI SI STANNO AVVICINANDO
Radiocor - 'Siamo agli sgoccioli, le distanze si stanno avvicinando. C'e' molta disponibilita' da parte di tutti a fare un'operazione che sia corretta, sper iamo'. Lo ha detto il presidente di Milano Assicurazioni, Angelo Caso', a margine dell'assemblea degli azionisti della compagnia a proposito dell'evoluzione delle trattative per l'integrazione tra il gruppo Fondiaria Sai e Unipol.
6 - FONSAI, ASCOLTATI IN PROCURA A TORINO AZIONISTI DI MINORANZA
(LaPresse) - Sono stati sentiti oggi in procura a Torino, come persone informate sui fatti alcuni azionisti di minoranza e un consigliere indipendente del cda di FonSai, dopo le recenti misure prese dalla procura di Milano, che nei giorni scorsi ha sequestrato il 20% delle azioni di Premafin. I sostituti procuratori Vittorio Nessi e Marco Gianoglio hanno aperto un fascicolo la scorsa settimana. Al momento non ci sono indagati né ipotesi di reato.
7 - ATLANTIA: SLITTA AD AGOSTO GARA PER PRIVATIZZAZIONE AUTOSTRADE TURCHE
Radiocor - Slittano ancora i tempi per la privatizzazione delle autostrade turche, un'operazione da oltre 4 miliardi guardata con attenzione dai principali player internazionali del settore tra i quali l'italiana Atlantia (che lavora ad una cordata con almeno un operatore locale). Ankara, come apprende Radiocor, ha rinviato dal 24 aprile al 28 giugno prossimo il termine per la presentazione delle offerte preliminari e dal 17 maggio al 9 agosto quello per i 'bid' definitivi. E' il quarto slittamento: nella prima versione del bando, pubblicato nell'agosto 2011, le scadenze erano fissate, rispettivamente, al 18 novembre e al 15 dicembre 2011.
La privatizzazione riguarda un pacchetto di dieci asset, tra i quali due Ponti sul Bosforo, che viene offerto in solido, con contratto di 25 anni. Un'ulteriore modifica del bando, poi, riguarda la garanzia bancaria richiesta: i candidati non dovranno piu' fornire una garanzia da 200 milioni di dollari per partecipare ma ne bastera' una da 50 milioni; g li altri 150 milioni saranno richiesti entro un termine prefissato solo al candidato selezionato per firmare il contratto. La procedura, tra l'altro, prevede la possibilita' di un'asta tra i partecipanti ammessi alla fase finale.
PIETRO SALINIIl Governo turco gia' tre anni orsono aveva lanciato una campagna di dismissioni pubbliche, tra cui le autostrade. In quell'occasione Atlantia si era candidata alla gara e aveva trovato alcuni soci locali per organizzare una cordata. Ma poi le dismissioni finirono su un binario morto. Oggi nell'offerta, oltre ai due Ponti sul Bosforo, vanno sul mercato, fra le altre, la Edirne-Istanbul-Ankara e la Smirne-Ankara.
8 - IMPREGILO: SALINI, 'CDA NON PIU' RAPPRESENTATIVO, DEVE DIMETTERSI'
Radiocor - 'Il nostro non e' un progetto aggressivo come lo si e' percepito, tutti gli azionisti devono capire che passa attraverso il loro consenso. Chi fa il costruttore faccia il costruttore, chi fa il concessionario faccia le concessioni'. E' quanto ha affermato Pietro Salini, a.d. del gruppo Salini Costruzioni, nel corso della conferenza stampa di presentazione del piano di integrazione con il gruppo Impregilo di cui sono arrivati a detenere il 25,3% del capitale secondo le ultime comunicazioni.
Salini ha inoltre affermato che il board di Impregilo non e' piu' rappresentativo, dopo l'uscita dall'azionariato degli azionisti Benetton e Ligresti: 'il cda di Impregilo scade nel 2013 e oggi otto membri su quindici rappresentano soci usciti, non e' piu' rappresentativo e non e' in grado di gestire il general contractor. Noi Salini abbiamo fatto le nostre critiche e chiesto che il cda di Impregilo rimetta il suo mandato'.
9 - SALINI, RIPARTE LA BATTAGLIA TRA I CUGINI...
F.D.R. per il "Corriere della Sera" - Mentre prepara l'assalto finale a Impregilo, Pietro Salini ha deciso di aprire un altro fronte e di andare allo scontro finale con l'altro ramo della famiglia per la conquista del controllo di Salini Costruttori. La dichiarazione di guerra, datata 13 aprile, è la convocazione dell'assemblea straordinaria della holding di gruppo con all'ordine del giorno la distribuzione delle azioni proprie. Si tratta di un 10% circa del capitale che verrebbero assegnate pro quota alla Salini Simonpietro Sapa e alla Sapar, le cassaforti dei due rami della famiglia, trasformando la prima da socio di maggioranza relativa con il 47% (la Sapar ha il 43%) in socio di maggioranza assoluta con il 51,7%.
Da anni i due rami discutono, a suon di ricorsi e impugnative, su come trattare le azioni proprie ai fini delle maggioranze assembleari. Finora non sono mai state computate, nonostante il parere contrario del ramo che si oppone a Pietro e alcune sentenze, non ancora passate in giudicato. Il 12 aprile, però, c'è stato un colpo di scena: la Corte d'Appello di Roma ha dato ragione a Pietro Salini su un vecchio ricorso del 2001 presentato dai cugini, rendendo di fatto possibile l'assegnazione delle azioni proprie.
E il giorno dopo è partita la convocazione dell'assemblea. Seguita a stretto giro dal deposito di un ricorso d'urgenza da parte della Sapar con la richiesta di inibire lo svolgimento dell'assise e in subordine di bloccare la distribuzione delle azioni proprie. È l'ennesimo ricorso presentato dall'altro ramo della famiglia, che ha impugnato anche le delibere che hanno permesso a Pietro Salini di costituire la Salini Spa e di conferire il ramo d'azienda costruzioni alla newco, attraverso cui il costruttore romano vuole scalare Impregilo. Intanto si scalda anche l'altro fronte.
Ieri il board di Impregilo ha esaminato il piano strategico, alternativo a quello che il costruttore romano presenterà lunedì alla comunità finanziaria, che sarà illustrato mercoledì. È stata anche convocata l'assemblea straordinaria per le modifiche allo statuto, decise per dare più spazio alle minoranze. Nulla invece sulla richiesta di Salini di convocare l'assemblea per nominare un nuovo consiglio. Il board ha preso tempo.
Coldiretti10 - «L'ADDIO AL SEGRETO BANCARIO PER LA SVIZZERA È UNA GUERRA»...
Dal "Corriere della Sera" - La disputa sul segreto bancario tra Svizzera e Stati Uniti e alcuni Paesi europei è «una guerra economica» che mette a rischio 20 mila posti di lavoro. E' l'allarme di Sergio Ermotti, ceo di Ubs da novembre dell'anno scorso, lanciato nel corso di un'intervista al settimanale «SonntagsZeitung».
Il banchiere, che ha assunto la guida dell'istituto elvetico a settembre dell'anno scorso dopo la scoperta di megaperdite da 2,23 miliardi di dollari provocate da un giovane trader nella filiale di Londra, ha aggiunto che la Svizzera «è bloccata nel bel mezzo di una guerra economica» e l'obiettivo dei suoi avversari è quello di indebolire le due maggiori banche del Paese, Ubs e Credit Suisse.
I nostri concorrenti, ha aggiunto Ermotti, vorrebbero strappare una fetta dei 2.200 miliardi di franchi in capitali stranieri che gli istituti gestiscono, costringendo Ubs a tagliare i costi e mettendo a rischio 20mila posti di lavoro. La Svizzera ha firmato accordi con Stati Uniti, Germania e Regno Unito per contenere l'evasione fiscale.
11 - MALTEMPO, COLDIRETTI: ALLARME GRANDINE NELLE CAMPAGNE
(LaPresse) - L'allerta maltempo diffuso dalla Protezione civile per la giornata di domani rischia di causare danni irreversibili alle coltivazioni in fase di crescita. L'allarme arriva dalla Coldiretti, secondo la quale la grandine prevista, unita alle temperature estive attese nei prossimi giorni con l'arrivo dell'anticiclone Hannibal, metteranno a dura prova la campagna.
"L'andamento climatico di questi giorni - sottolinea la Coldiretti - conferma l'anomalia di un 2012 segnato da neve, siccità e ora grandine. Nelle zone interessate dalle previsioni di maltempo sono particolarmente concentrate le coltivazioni di frutta e sono state stese a protezione le reti antigrandine che, tuttavia, non sono ancora sufficientemente diffuse e non impediranno quindi il verificarsi di danni alle strutture e alle colture agricole. La pioggia di primavera è arrivata dopo un lungo periodo di siccità che peraltro - conclude la Coldiretti - non mancherà di farsi sentire in estate".
12 - ST-ERICSSON: PREVISTA RIDUZIONE FORZA LAVORO DI 1.700 UNITÀ
Finanza.com - ST-Ericsson prevede una riduzione globale della forza lavoro di 1.700 persone nel mondo, compresi i dipendenti che sarebbero trasferiti a ST nel quadro dell'accordo di partnership annunciato oggi. I costi di ristrutturazione complessivi sono stimati fra circa 130 e 150 milioni di dollari fino al completamento del piano. L'impatto del piano specifico per Paese e per sito dipenderà da trattative a livello locale sulla base della legislazione vigente.