Quantcast
Channel: Articoli
Viewing all 338532 articles
Browse latest View live

MILANO -2%, FORTI VENDITE SUI TITOLI BANCARI, SPREAD 404 - GRILLI: NON CI SARÀ NÉ UNA NUOVA MANOVRA NÉ UNA PATRIMONIALE

$
0
0

1 - BORSA MILANO DEBOLE CON EUROPA, FORTI VENDITE SUI FINANZIARI
Reuters - Piazza Affari perde circa il 2%, sopra i minimi della mattina, in sintonia con le altre borse europee depresse da una serie di dati macroeconomici sulla zona euro e dal timore che i possibili cambiamenti politici in Francia e Olanda possano indebolire ulteriormente la risposta dell'Europa alla crisi in corso.

CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANO

"La vittoria al primo turno elettorale del socialista Francois Hollande, se confermata al secondo, potrebbe portare a un indebolimento dell'asse Francia-Germania; questa ipotesi, ma ancor più l'incredibile ascesa dell'estrema destra di Marie Le Pen, sono letti dal mercato come il crescere di pulsioni antieuropee e si teme che lo stesso possa accadere in Olanda", ormai prossima a elezioni anticipate, osserva un trader.

VITTORIO GRILLI

"Si torna così a una crisi generale di sfiducia sulla capacità di risposta dell'Europa che ci riporta indietro di mesi, con la tensione sui debiti sovrani alle stelle e la speculazione che di nuovo si accanisce sul settore bancario per la sua esposizione ai titoli di stato", prosegue. Intanto il Pmi della zona euro ha mostrato ad aprile una nuova contrazione del settore privato, più di quanto atteso, mentre in Italia la fiducia dei consumatori ha toccato un nuovo minimo dall'inizio della serie storica.

Con queste premesse intorno alle 12,30 il FTSE Mib perde il 2,2% dopo essere sceso di oltre il 3%, l'AllShare perde il 2,1% e lo Star l'1,3%. Volumi sotto il miliardo di euro. Il futures sul FTSIMib è stato respinto dal supporto di 13.700/13.600 punti; prima resistenza a 14.000/14.050.

In Europa il FTSEurofirst 300 scende dell'1,8% e cedono tra il 2% e il 3% Parigi, Madrid, Amsterdam e la stessa Francoforte. "Inutile parlare di questo o quel titolo, non ci sono compratori", conclude il trader. A far le spese di questo clima di sfiducia sono ancora una volta le banche e i finanziari in genere, legati come al solito alla percezione sul rischio-paese. Particolarmente pesanti AZIMUT, B.POPOLARE e POP MILANO, intorno a -4%, ma non va molto meglio a MEDIOLANUM, INTESA SP e UNICREDIT.

MERKEL A ROMA CON MARIO MONTI

Il settore in Europa cede il 2,8%, con Commerzbank in calo di oltre il 5%. Netto ribasso anche per STM in attesa che venga svelato il piano di rilancio della jv ST-Ericsson e che siano annunciati questa sera, dopo la chiusura di Wall Street, i dati sul primo trimestre del gruppo.

Pesanti i titoli del gruppo FIAT , mentre segnano piccoli rialzi CAMPARI e DIASORIN.
Toniche PREMAFIN, FONDIARIA-SAI e MILANO ASSICURAZIONI dopo i forti ribassi di venerdì, mentre sono in corso le trattative con UNIPOL sui concambi. Forte rialzo per SARAS che beneficia di un upgrade a "buy" da "underperform" da parte di Bofa Merrill Lynch. Tra media negativi spicca il rialzo dell'ESPRESSO che ha accelerato dopo i risultati del primo trimestre. Acquisti su JUVENTUS che dopo la vittoria di ieri consolida il primo posto in classifica.

Enrico Giovannini presidente Istat

2 - BORSA, SPREAD BTP-BUND ANCORA SOPRA 400 PUNTI BASE
(LaPresse) - Ancora pressione sui titoli di Stato italiani. Lo spread tra Btp e Bund a 10 anni si attesta a 404 punti nel primo pomeriggio di scambi. Il rendimento dei buoni decennali italiani è al 5,71% sul mercato secondario. Lo spread aveva chiuso venerdì a 395 punti.

3 - GRILLI, NUOVA MANOVRA? NON LA CHIEDE NEANCHE FMI
(ANSA) - Il Fondo monetario condivide le azioni messe in campo dall'Italia e "neanche da loro si chiede nulla di più di quanto già fatto". Lo ha detto il vice ministro all'Economia, Vittorio Grilli, rispondendo ai giornalisti che chiedevano se fosse esclusa una nuova manovra.

4 - GRILLI: NON ABBIAMO IN PROGRAMMA PATRIMONIALI
(LaPresse) - "Non abbiamo in programma patrimoniali o altri interventi di tipo fiscale". Così il viceministro dell'Economia, Vittorio Grilli, nel corso di un'audizione sul Def davanti le commissioni Bilancio di Camera e Senato, a Montecitorio.

5 - GRILLI: DEBITO/PIL A 60% SOLO NEL 2034 CON SPREAD A 300 PUNTI
(LaPresse) - Il rapporto tra il debito pubblico e il Pil raggiungerà il 60% solo nel 2034 "nell'ipotesi di un aumento permanente di 300 punti base" dello spread. "Le simulazioni - ha sottolineato Grilli - mostrano che, nel caso di raggiungimento degli obiettivi di bilancio al 2015, il rapporto debito/Pil continua comunque a ridursi anche in presenza di una curva dei rendimenti più elevata. In particolare, nell'ipotesi di un aumento permanente di 300 punti base, il debito continua a calare, ma raggiunge il 60 per cento del Pil solo nel 2034, con nove anni di ritardo rispetto allo scenario di riferimento".

MARK RUTTE

6 - DEBITO: GRILLI, PRESTO RISULTATI SU DISMISSIONI
(ANSA) - Per abbattere il debito pubblico italiano c'é già l'impegno del pareggio di bilancio ma "per accelerare questo processo possono servire dismissioni e valorizzazioni del patrimonio pubblico. Anche su questo stiamo lavorando e speriamo di portare presto risultati". Lo ha detto il vice ministro all'Economia Vittorio Grilli.

7 - GRILLI, DALL'ESTATE FATTI AGGIUSTAMENTI PER 5% PIL
(ANSA) - Con le ultime manovre di finanza pubblica, le due fatte la scorsa estate e il decreto Salva-Italia di fine 2011, "c'é stato un processo di aggiustamento di quasi 5 punti percentuali del Pil" tra il 2012 e il 2014. Lo ha detto il vice ministro all'Economia, Vittorio Grilli, nel corso di un'audizione alla Camera. Con le due manovre estive l'aggiustamento è stato pari al 3,4% del Pil, al quale si è aggiunto un 1,4% con il decreto Salva-Italia, ha spiegato il viceministro.

barroso

8 - ISTAT: AL MINIMO STORICO AD APRILE INDICE DI FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Radiocor - Peggiora al minimo della serie storica, ad aprile, il clima di fiducia dei consumatori italiani. Lo rende noto l'Istat secondo cui il re lativo indice registra ad aprile un calo da 96,3 a 89,0. Il peggioramento, spiega l'Istat, e' 'diffuso a tutte le componenti' ed 'e' particolarmente marcato per il clima economico generale che scende da 85,4 a 72,1, mentre il clima personale scende in misura meno accentuata (da 100,1 a 94,3)'. In forte calo risultano anche 'l'indicatore riferito al clima futuro, che passa da 86,3 a 76,6, e quello relativo alla situazione corrente (da 102,6 a 96,7)'.

9 - E17: CALA A 47,4 PT INDICE PMI COMPOSITO APRILE, SOTTO ATTESE
Radiocor - Nell'Eurozona l'indice Pmi composito e' calato a sorpresa a 47,4 punti in aprile dai 49,1 di marzo. Il dato e' peggiore delle attese degli analisti, che avevano previsto un aumento a quota 49,3. Nel dettaglio, il dato sul settore manifatturiero e' sceso a 46 punti da 47,7 e contro attese per 48,1, mentre quello sul settore servizi e' diminuito a 47,9 da 49,2 (49,3 le previsioni).

Blue Panorama

10 - EUROSTAT: DEFICIT/PIL ITALIA CALA AL 3,9% NEL 2011
(LaPresse) - Il rapporto deficit/Pil dell'Italia si è attestato al 3,9% nel 2011, contro una media dell'eurozona del 4,1%. Lo comunica Eurostat sottolineando che nel 2010 il disavanzo dell'Italia era stato pari al 4,6%. Secondo quanto riportato dall'Ufficio statistico Ue le entrate si sono attestate al 46,1% del Pil, contro il 46% del 2010. La spesa pubblica è invece calata al 49,9% del Pil dal 50,5%.

11 - UE, COMMISSIONE: CI SONO MARGINI DISCUSSIONE SU REGOLE DEFICIT
Reuters - le regole di bilancio europee consentono margini di discussione. Lo sottolinea oggi la Commissione europea in occasione del consueto incontro giornaliero con la stampa. Le norme europee in materia di conti pubblici non sono "stupide", ha detto la Commissione. L'esecutivo di Bruxelles ha anche detto di credere che il governo olandese continuerà a lavorare a soluzioni sul fronte dei conti pubblici. Oggi il premier olandese Mark Rutte presenterà le dimissioni del suo governo alla regina Beatrice, aprendo la strada ad elezioni anticipate.

ANDREA RAGNETTI

12 - PETROLIO: LE NOTIZIE IN ARRIVO DALLA CINA PENALIZZANO I PREZZI
Finanza.com - Segno meno per il prezzo del greggio. In questo momento al Nymex il future con consegna giugno sul Wti, il riferimento statunitense, quota 103,05 dollari il barile, lo 0,8% in meno rispetto al dato precedente. Vendite anche sul petrolio del Mare del Nord, il Brent, in rosso dello 0,75% a 117,85. I prezzi dei due benchmark risultano penalizzati dalle notizie in arrivo dalla Cina.

Ad aprile l'indice Pmi manifatturiero si è attestato a 49,1 punti, in rialzo dai precedenti 48,3 punti ma ancora al di sotto della fatidica soglia dei 50 punti. Indicazioni ribassiste arrivano anche dai dati raccolti da Bloomberg sull'andamento dei consumi a marzo. La domanda "apparente" di greggio (produzione meno importazioni nette) il mese scorso è scesa a 9,51 milioni di barili al giorno, il livello minimo dallo scorso ottobre.

13 - ALITALIA: BLUE PANORAMA, INTERESSATI A SLOT SU ROMA-MILANO
(ANSA) - Blue Panorama è interessata ad ottenere alcuni slot sulla Roma-Milano. Lo conferma la compagnia in merito ad indiscrezioni dopo l'indicazione dell'Antitrust ad Alitalia di mettere fine al monopolio sulla tratta. Il vettore fa sapere di "detenere una richiesta con storicità pluriennale sull'aeroporto di Linate di ben 112 slot settimanali e quindi per la normativa applicabile è del tutto verosimile che Blue Panorama Airlines sia un soggetto in prima linea nell'avvio di quest'ulteriore collegamento domestico".

Emanuele Erbetta e Jonella Ligresti

14 - FONSAI: RIPRESA TRATTATIVA, CDA STASERA O DOMANI A TORINO
(ANSA) - Si è concluso attorno a mezzanotte il vertice per arrivare a una revisione del riassetto per la nascita della 'Grande Unipol' e la trattativa tra le parti è ripresa questa mattina. Tutt'ora non è confermata una convocazione del Cda straordinario di Fonsai per questa sera, che scatterà solo in caso del raggiungimento di un accordo. L'altra ipotesi sul tavolo, secondo quanto si apprende da fonti finanziarie, è che il board della compagnia si possa riunire domani pomeriggio o sera a Torino, dopo l'assemblea.

15 - FONSAI: ERBETTA;AL LAVORO,SU CONCAMBI GIUSTA UNA DISCUSSIONE
(ANSA) - Sulla ridefinizione del riassetto per la 'Grande Unipol' "stanno lavorando ancora". Sul tavolo c'é il tema dei concambi, "ma non è un 'nodo'. E' giusto che ci sia una discussione". Lo ha detto l'A.d di Fonsai Emanuele Erbetta, a margine dell'assemblea degli azionisti risparmio della compagnia della Milano Assicurazioni. Erbetta ha chiarito che questa mattina, essendo impegnato nell'assemblea di risparmio e ordinardinaria della Milano, "la trattativa la porterà avanti il dottor Peluso, essendo io qui". E' fiducioso che si potrà riunire un Cda già stasera o domani a Torino? gli è stato chiesto. "Fino a quando sono qui non so cosa sta succedendo", ha risposto.

16 - FONSAI: PREMAFIN,NON CONDIVISA RICOSTRUZIONE CONSOB SU PATTO
(ANSA) - E' stato pubblicato oggi su richiesta della Consob l'estratto dell'accordo tra Premafin e Unipol sui reciproci impegni relativi al progetto di integrazione per la fusione che coinvolge la stessa Premafin, Fonsai, Unipol Assicurazioni e Milano Assicurazioni e prevede una manleva da parte di Ugf rispetto alle tre aziende del gruppo Ligresti coinvolte. Premafin spiega espressamente di pubblicare il testo "al solo ed esclusivo fine di ottemperare alle indicazioni contenute nella Comunicazione della Consob, ma senza pregiudizio delle ragioni di Ufg e di Premafin, che non condividono la ricostruzione operata dall'Autorità".

17 - L'UTILE OLTRE LE ATTESE SOSTIENE L'ESPRESSO, MA PUBBLICITÀ PEGGIORERÀ
Milano Finanza - Sale in controtendenza a piazza Affari il titolo L'Espresso (+0,79% a 0,888 euro), beneficiando dei risultati del primo trimestre 2012 oltre le attese. Il gruppo editoriale ha infatti registrato un utile netto in calo del 23,2% rispetto all'anno prima a 10,1 milioni di euro, oltre le previsioni di Equita (6 milioni) e di Mediobanca (Xetra: 851715 - notizie) (6,6 milioni), ma leggermente sotto quelle di Banca Akros (11 milioni).

Anche i ricavi sono scesi a 206,5 milioni (-7,1% anno su anno), sostanzialmente in linea con le stime degli analisti. Sono poi diminuiti meno di quanto previsto da Piazzetta Cuccia (26 milioni) sia il margine operativo lordo a 29,6 milioni di euro (-19,5% anno su anno) sia il risultato operativo (a 20,5 milioni rispetto ai 16,1 milioni previsti).

Nota positiva l'indebitamento finanziario netto, migliorato a 91,6 milioni rispetto ai 110,2 milioni del 2011, a fronte delle previsioni di 95 milioni di euro di Intermonte. Sui risultati, ha spiegato la stessa società, ha pesato il deterioramento del quadro economico, caratterizzato da una fase decisamente recessiva e da una forte incertezza sulle prospettive, che si riflette pesantemente sul settore editoriale.

Carlo De Benedetti

Vista la situazione generale dell'economia e delle prospettive negative di breve e di medio periodo, L'Espresso prevede che l'evoluzione negativa del settore nel primo trimestre sia destinata a perdurare, in particolare per quanto concerne la raccolta pubblicitaria (il cui calo del 5,3% a 120,8 milioni era atteso dagli analisti), con un probabile aggravamento nel secondo trimestre e un'attenuazione nella seconda parte dell'anno.

In ogni caso il gruppo ha confermato la previsione di un risultato positivo per l'intero esercizio, ma in sensibile riduzione rispetto allo scorso anno. "Rimaniamo profondamente preoccupati per la pubblicità in questi primi mesi dell'anno", hanno affermato gli esperti di Mediobanca, anche se il gruppo affronterà il trend negativo con una struttura di capitale più solida, differenza principale rispetto al 2009.

Pertanto gli analisti, prima della pubblicazione dei risultati del gruppo, hanno confermato il rating neutral sul titolo, con il target price che resta in revisione. Prima dell'uscita della trimestrale, Banca Akros ha ribadito il rating accumulate e il prezzo obiettivo a 1,28 euro, Intermonte ha confermato il rating outperform e il target price a 1,5 euro, mentre Equita ha mantenuto una posizione più prudente (hold, target a 1,46 euro).

18 - L'ESPRESSO:DE BENEDETTI,MERCATO DIFFICILE,NUOVI TAGLI COSTI
(ANSA) - "Il 2012 continuerà ad essere molto difficile e non prevediamo miglioramenti del mercato, sarà nostra cura porre in tempo e costantemente attenzione al controllo dei costi": è quanto ha detto il presidente del Gruppo L'Espresso Carlo De Benedetti all'assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio 2011, concluso con un utile netto di 58,6 milioni (50,1 milioni nel 2010). Il gruppo, ha aggiunto, continuerà sulla linea del taglio dei costi, "a fronte del deludente andamento dei ricavi".

19 - CARBURANTI, RITOCCHI AL RIBASSO PER PREZZO DIESEL
(LaPresse) - Ritocchi al ribasso per il prezzo del diesel. Secondo il quotidiano online Staffetta quotidiana, il gasolio Eni è calato di 0,5 centesimi a 1,773 euro al litro. Stessi cali per Esso a 1,783 euro e Shell a 1,785 euro. Invariato invece il prezzo massimo della benzina, pari agli 1,918 euro al litro e applicato nei gestori a marchio Shell dallo scorso lunedì.

 


VAFFANCULTURA - LA CULTURA, DA QUANDO C’È LA BANDA DEL LODEN, STA CADENDO A PEZZI

$
0
0

Rocco Moliterni per "la Stampa"

LORENZO ORNAGHI VITTORIO SGARBI

Dal 27 dicembre David Chipperfield è il curatore della Biennale di Architettura di Venezia 2012 che si apre a fine agosto. Il ministro Ornaghi a quattro mesi dalla kermesse non ha ancora nominato il curatore del padiglione italiano. Dal 31 gennaio Massimiliano Gioni è il curatore della Biennale di Arti visive di Venezia 2013. Anche in questo caso il ministro Ornaghi non ha ancora nominato il curatore del padiglione italiano (nelle precedenti edizioni il Mibac aveva anticipato la Biennale nella scelta di sua competenza).

Queste nomine, a differenza ad esempio dei problemi di Pompei o di Brera, non implicano da parte del ministero alcuna spesa, quindi Ornaghi non può nascondere la propria latitanza (ma sarebbe più giusto chiamarla inefficienza) dietro le questioni economiche che travagliano il Paese.

Peraltro la nomina del successore di Sgarbi è particolarmente attesa perché si tratta di riacquistare una credibilità internazionale dopo la pacchianata (a scegliere gli artisti gli amici di famiglia) messa in piedi l'anno scorso in Laguna dal critico ferrarese. Si tratta in altri termini di ridurre lo spread tra l'arte contemporanea italiana e il contesto internazionale.

Il Maxxi di Roma Paolo Baratta

Ma il ministro contribuisce a far salire alle stelle questo spread con la scelta singolare di commissariare il Maxxi, il museo delle arti del XXI secolo, che da lui dipende. I musei d'arte contemporanea in Italia sono in seria difficoltà, dal Madre al Riso, da Rivoli a Casoria, e lui, invece di lanciare un piano per evitare il collasso del sistema, fa colare a picco l'immagine del museo che di questo sistema doveva essere il fiore all'occhiello.

Il governo Monti è stato presentato come un governo di tecnici. Ci si sarebbe aspettati quindi al vertice di un settore strategico come quello della cultura la nomina di un manager dei beni culturali (in Italia non mancano: da Paolo Baratta ad Alberto Vanelli). Scorrendo il curriculum di Ornaghi sul sito del ministero si scopre che è un valente politologo ma che non si è mai occupato di musei, mostre o biblioteche. Ma allora che tipo di tecnico è il ministro della Cultura? Di sicuro, a giudicare da quanto ha fatto finora, un tecnico senz'arte.

 

LO SCRITTORE ALEXANDRE JARDIN ACCUSA IL DIBATTITO POLITICO FRANCESE DI NON AVER AFFRONTATO IL TEMA DELLA CRISI ECONOMICA

$
0
0

Articolo di Alexandre Jardin per il "Corriere della Sera" - (Traduzione di Daniela Maggioni)

Cari italiani saggi,
vi scrivo da un Paese folle, la Francia, dove il reale è scomparso. Nel lasso di tempo di una campagna elettorale presidenziale, il dibattito politico francese si è svolto - a parte qualche rara eccezione - come se i nostri 1.700 miliardi di debito pubblico fossero evaporati, come se la crisi finanziaria che sconquassa l'Europa non riguardasse la Francia.

ALEXANDRE JARDIN francois hollande

Da qualche mese, a Parigi, siamo esonerati dalla realtà! Mentre voi, poveri italiani, siete abbastanza grulli da accettare riforme reali, tagli di bilancio spiacevoli, decisioni coraggiose... Suvvia, risparmiatevi questi guai, smettete d'essere virtuosi e fate come noi! Praticate l'arte della schivata! Dimenticate l'idea stessa di una coalizione nazionale e preferite una coalizione del diniego!

Imitateci e tutto andrà bene: eleggete un clone transalpino di François Hollande! Un tipo che ha l'aria totalmente normale, ma che promette comunque, parlando sul serio, di assumere 60.000 insegnanti supplementari quando il deficit francese rasenta i 100 miliardi di euro... Una miseria, una mancia! Creativo, il geniale Hollande insiste assicurando che ristabilirà l'età di pensionamento a 60 anni per coloro che lo meritano. Seguono altre generosità dello stesso tipo. Bravo! Chi meglio di lui? Il Paese è sull'orlo di una crisi di sfiducia dei mercati? Votate, vedremo più tardi! Mai a corto di battute, Hollande ha trovato una soluzione mirifica: tassare del 75 per cento la parte di reddito superiore a un milione di euro. Misura che, secondo i suoi stessi calcoli, non renderà... quasi nulla!

In questo momento, la Francia è così fatta: vi si possono annunciare, con l'approvazione entusiasta del popolo, imposte senza rendimento mentre l'incendio sta lambendo il bilancio della nazione! L'utilità di tale misura? Ristabilire la decenza. Viva la morale! Che tale misura possa avere solo effetti negativi sull'attività, e quindi sull'impiego - facendo fuggire investitori e imprenditori - importa assai poco.

MARINE LE PENNICOLAS SARKOZY

Quel che occorre è vietare ufficialmente il successo per eccitare la passione ugualitaria. E lasciare il mondo intero correre verso la crescita senza compromettere il nostro nobile Paese nella sordida manovra che consisterebbe nell'arricchirsi. L'essenziale, vi dicono, è la morale! Quel che occorre ormai in Francia è il coito nell'estasi simbolica.

Cercando capri espiatori (gli orrendi banchieri, gli abominevoli ricchi, gli arabi, i sindacati, i padroni-mascalzoni, la lista è infinita). E soprattutto parlare agli elettori come se la crisi dei debiti sovrani non esistesse più. Come se fossimo tornati al 1981. Come se non dovessimo comunque pagare il conto di trent'anni di incuria. La realtà non ha più importanza per i cervelli francesi, ormai campioni del mondo nella scappatoia.

Mélenchon

Forza, cari italiani, fate come noi! Scatenate nei vostri media un'ondata di entusiasmo per un Jean-Luc Mélanchon che parli italiano. Cercatevi un tribuno beffardo e demagogo che, gratuitamente, vi ricordi il comunismo passionale degli anni Cinquanta! Correte verso l'avvenire, prendete l'autostrada, premendo l'acceleratore a tavoletta, ma... a controsenso. Mimate la rivoluzione proletaria! È una goduria!

HOLLANDE SARKO

Vi riporterà alla vostra piacevole giovinezza al prezzo di una scheda elettorale. Visto che vi dicono che il reale non esiste più. Basta deciderlo. Oppure, se volete farvi ancora più piacere, votate per una Marine Le Pen lombarda o veneta, una matta che sia convinta che ogni Paese europeo possa ormai cavarsela da solo! È evidente, no? Perché annoiarsi a costruire una Unione?

Cercate di scoprire un'altra Le Pen, tanto per vedere, e votate in massa per una svitata dello stesso stampo: sentirete brividi come davanti a un videogioco! I giovani francesi adorano questo! Perché privare i giovani italiani di simile godimento?
Resta la soluzione - abbastanza eccitante, bisogna dirlo - di trovarvi un Sarkozy italofono per dargli addosso. Il che consente di sfogarsi, di vivere momenti piacevoli a basso costo.

Ma allora intimiditelo, stroncatelo se decidesse di mostrarsi troppo lucido o, meglio, coraggioso. In tal caso, fate come noi: aizzate i media per squalificarlo! E soprattutto fategli sapere con tutti i mezzi (sondaggi e così via) che non volete sentir parlare di crisi, del rischio di retrocessione sociale e di tutto quello che potrebbe rovinare l'atmosfera. Affinché non vada a dire la verità crepuscolare, l'orribile verità: la stravaganza del nostro deficit di bilancio che rappresenta quasi due volte il bilancio dell'Educazione nazionale!

sarko e carla Marine Le Pen

Se il Sarkozy che voi avrete scovato è prudente, come quello che si agita a Parigi, avrà il buon gusto di non indicare troppo chiaramente i tagli di bilancio che prevede. Vi parlerà di una riforma della patente, di cose di scarsa importanza. Ricordategli innanzitutto la legge di ferro dei popoli frivoli: guai a chi dice la verità per primo! Ahimè, cari italiani, non riuscirete mai a imitarci. Siete ormai troppo seri! La Commedia dell'Arte è diventata francese. Il vostro Monti vi ha dato alla testa. Siete quasi berlinesi. Ma sbloccatevi, diamine! Venite a delirare con noi a Parigi! Fino al 6 maggio, data dell'elezione presidenziale. Il mattino del 7 maggio sarà meno divertente.

 

TUTTO FA “STRACULT”! - TORNA SU RAI2 IL MAGAZINE DEDICATO ALL’ALTRA FACCIA DEL CINEMA ITALIANO CONDOTTO DA MARCO GIUSTI

$
0
0

DAGOREPORT

marco giusti stracult marco giusti


Da stasera, su Rai Due, alle 23, 40, STRACULT (a casa) di Marco Giusti. Il magazine sul cinema italiano che ‘'spacca'', al suo dodicesimo anno, diventa un talk show condotto da Marco Giusti e Paolino Ruffini e si svolgerà a casa di Giusti. In realtà la casa è ricostruita al Teatro delle Vittorie di Roma dalla scenografa Claudia Sammicheli, ma gli ospiti e gli opinionisti del talk show sono rigorosamente amici che Marco Giusti potrebbe ricevere a casa sua.

A cominciare dagli ospiti fissi, il rapper G Max, il mago Francesco Scimemi, l'attore comico Lallo Circosta, tutte vecchie conoscenze del programma. L'idea è quella di proporre un tipo di talk show non tradizionale e irriverente che unisca temi alti e meno alti, ma trattati sempre con un occhio dedicato all'aspetto più stracult dei film o dei personaggi presentati.

ENRICO LUCHERINI CARLO VANZINA Giusti Ruffini

Nella prima puntata si parlerà dell'ultimo film di Woody Allen, "To Rome With Love", (ultimo capolavoro di un genio del cinema o vanzinata riuscita male?) con il press agent Enrico Lucherini, la giornalista del Corriere della Sera Maria Laura Rodotà, gli attori Alessandro Tiberi e Alessandra Mastronardi, Leo Gullotta che ha dato la nuova voce italiana a Allen.

Poi si celebrerà Maurizio Mattioli, esploso in questi ultimi anni come protagonista di tante commedie nel ruolo del coatto romano arricchito. Se ne parlerà con Maria Laura Rodotà e coi fratelli Vanzina che lo hanno molto seguito da "Le finte bionde" al recente "Buona giornata". Nel ruolo di una critica di destra, interverrà Rosanna Sferrazza, mentre al comico Andrea Perroni è affidato il blog di Rocco Papaleo. Nel corso del programma è previsto anche un servizio fisso dedicato ai protagonisti del "New Porn" italiana.

GMAX GIUSTI Maria Laura Rodota

Si comincia con la pornostar veneziana Vittoria Risi, che ha girato film come "Il vampiro e le succhione", "Zorra, la donna che voleva Escobar", "I misteri di Moana" e il primo porno in 3D, "Casino 43". Il programma, scritto da Giusti con Alberto Piccinini, Luca Rea, Claudia Alì, Riccardo Graziosi, G Max e Paolo Ruffini, è diretto da David Emmer.

 

CHE C’AZZECCA DI PIETRO COI RIMBORSI ELETTORALI? L’AFFITTO! - DI PIETRO INCASSA QUASI 4MILA € AL MESE AFFITTANDO CASA AL

$
0
0

Paolo Bracalini per "il Giornale"

antonio di pietro idvANTONIO DI PIETRO

«Giù le mani dal sacco» dice la campagna di raccolta firme dell'Idv contro il finanziamento pubblico dei partiti, vera «emergenza nazionale». Pronti a rinunciare ai circa 12 milioni di euro programmati per luglio, come loro rata annuale, dopo averne incassati altrettanti l'anno scorso, quasi 14 milioni nel 2010 e così via, mai rifiutati da Di Pietro.

Senza il finanziamento pubblico, però, i dipietristi dovranno pagarsi da soli gli affitti delle loro sedi nazionali.

Il che significa che dovranno pagare il loro leader senza attingere a soldi al 90 per cento pubblici, come fatto finora. Sì, perché Di Pietro, novello paladino della battaglia contro i partiti rimpinguati dallo Stato, è l'unico leader di partito - a quanto ci risulta- che affitti casa al suo stesso partito. Oltre alla sede nazionale di Roma, di cui diciamo dopo, l'ultima «Relazione di gestione» dell'Idv (firmata dal tesoriere,la fedelissima di Tonino, Silvana Mura) specifica due sole altre sedi, quella «operativa» di Bergamo in Via A. Locatelli n. 29 «e quella legale - amministrativa di Milano in Via F. Casati n. 1/a».

Entrambi gli immobili appartengono a Di Pietro. Il primo è stata comprato nel 2006, grazie ad un'asta Inail, e viene affittato all'Idv ad una cifra attorno ai 1.200 euro al mese. La sede di Milano è molto più redditizia per la Antocri, cioè la società immobiliare di cui è titolare come socio unico Antonio Di Pietro.

ANTONIO DI PIETRO E SILVANA MURA antonio di pietro idv

Si legge nell'ultimo rendiconto di Antocri, relativo al 2010 che «l'immobile di proprietà sociale è condotto in locazione dall'Associazione Politica Italia dei Valori - Lista Di Pietro a normali ed ordinarie condizioni di mercato». Sull'immobile di Milano, Di Pietro (cioè la sua Antocri) sta pagando ancora un mutuo acceso con la Bnl che si estinguerà nel 2019, le cui rate rimanenti ammontano a 115.000 euro, circa 22.000 euro l'anno.

Mentre, a quanto si legge «i ricavi delle vendite e delle prestazioni» della Antocri nel 2010 sono di 32.430 euro l'anno (praticamente uguali a quelli del 2009) e dovrebbero corrispondere all'affitto di circa 2.600 euro al mese all'Idv, prezzo plausibile per nove vani e 188 metri in centro a Milano. Semplificando, potremmo dire che il mutuo dell'appartamento milanese di Di Pietro viene pagato anche grazie all'affitto all'inquilino «Idv- Lista Di Pietro» (finanziata con rimborsi pubblici), stabilito - si legge negli atti- a «normali ed ordinarie condizioni di mercato ».

RICCARDO CONTI

Cioè quelle concordate tra il locatore, Di Pietro (come titolare dell'immobiliare Antocri), e l'inquilino, sempre Di Pietro (stavolta come leader Idv), che in sostanza ha stabilito un prezzo che andava bene a se stesso. Tra l'altro con una garanzia che normalmente chi affitta una casa non ha, e cioè che l'inquilino non recederà dall'affitto (decisione che dovrebbe prendere sempre Di Pietro, comunicando a se stesso la disdetta...).

Silvana Mura

Ecco, fino a qualche tempo fa l'Idv pagava l'affitto a Di Pietro anche a Roma, nella casa di via Principe Eugenio (ora invece l'Idv è in affitto dall'Inarcassa, l'ente di previdenza degli ingegneri). Ad un certo punto Di Pietro decide di venderla, e ci riesce, per 1.100.000 euro. E a chi la vende?

Al senatore Riccardo Conti, ex Udc ora Pdl, l'immobiliarista che a febbraio ha fatto parlare di sé per la vendita di un palazzo a Roma che gli ha fruttato 18milioni di euro in un giorno (se ne sta occupando la Procura di Roma). Ebbene, è proprio la Estate due Srl di Conti a comprare, nel 2007, l'ex sede romana dell'Idv, grazie ad un incontro tra Conti e la conterranea bresciana Silvana Mura (tesoriere dell'Idv) che lo informa della casa in vendita.

Restano due case dipietriste come sedi dell'Idv. Ottimo inquilino, con o senza rimborso elettorale.

 

EMMA E CORONA, DUE MAGNIFICI CORNUTI VITTIME DI BELEN E DI UN BIMBOMINKIA DI “AMICI”: INCORNATO IL TORO TATUATO

$
0
0

1- BELIN BELEN CHE DIRTY DANCING
Selvaggia Lucarelli per "Libero"

STEFANO DE MARTINO CON EMMA MARRONE E BELEN RODRIGUEZ STEFANO DE MARTINO EMMA MARRONE

La vita è fatta di sfumature. Il manicheismo d'accatto, dove i buoni trasudano miele d'acacia e i cattivi ghignano avvolti in nuvole di zolfo, è roba da favolette della buonanotte. O, al massimo, la visione del mondo di Mario Borghezio. Eppure, da qualche giorno sono preda della sindrome di Hans Christian Andersen. Ho una lettura fiabesca della realtà. Più precisamente, da quando Novella 2000 ha sparato in copertina la notizia secondo la quale Belen Rodriguez avrebbe mollato Corona per il fidanzato di Emma, il ballerino di Amici Stefano De Martino, con cui si esibisce in spettacolari prove danzanti durante il serale della trasmissione. (spettacolari nel senso che alla vista di lei che sculetta, i ballerini fanno piroette che manco i delfini quando gli calano il pesce azzurro col gancio).

Belen Rodriguez e Stefano de Martino Belen rodriguez e Stefano De Martino

Bene. Non sono riuscita a farmi un'idea diversa da questa: in questa sorta di Dirty dancing di Cinecittà, Emma è la buona, Belen la strega cattiva, Corona il cattivo sfigato punito con la legge del contrappasso e Stefano De Martino il Dart Fener in calzamaglia. E vado a spiegare il perchè.

Emma Marrone non è solo una delle più grandi voci nel panorama musicale. È il più grande riscatto defilippiano in circolazione. È colei che ti fa assolvere Maria De Filippi da reati inaccettabili: anni di tronisti trogloditi, corteggiatrici buzzurre e attori americani tra buste giganti e cornuti redenti, ridotti alla dignità di una spugnetta lavapiatti. Le riesci perfino a perdonare Rudi Zerbi. Perchè Emma le ha tutte, le virtù. Il passato da ragazza umile e il riscatto sociale, battezzato dal talento.

BELEN RODRIGUEZ E STEFANO DE MARTINO emma marrone stefano de martino

Dal pulire le scale a dieci euro, a scendere le scale di Sanremo col vestito da migliaia di euro. La mancanza di divismi. Va a Sanremo con la Universal e la vedono al supermercato a comprare bottiglie d'acqua perchè non vuole caricare la casa discografica di inutili spese di frigobar.

Racconta la sua battaglia vinta contro il tumore e lo fa con grinta e pudore, senza manfrine retoriche e copertine seriali. Finisce perfino ad Annozero ed è evidente che le probabilità che un cantante di Amici finisca ospite da Santoro sono pari a quelle che Galeazzi entri in tisanoreica. E poi c'è la sua storia d'amore con Stefano De Martino.

Che poi è quello che me l'ha fatta amare di più, ‘sta ragazza. Perchè Emma, come molte delle donne migliori in circolazione, s'è scelta un tizio che in un mondo migliore non sarebbe degno neanche di passarle il decolorante col pennellino sulla ricrescita. Certo, c'è da dire che a lui piace vincere facile, visto che trovare un ballerino etero ad Amici è un po' meno probabile che trovare un tesoriere di partito onesto. E visto che lì dentro l'unica alternativa etero è Luca Dondoni, è anche chiaro perchè tutte finiscono per innamorarsi di lui.

BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg

Emma si becca il suo primo paio di corna lo scorso anno, quando il ballerino ventiduenne col fisico scolpito e l'aria vispa di un polpo sbattuto su uno scoglio la tradisce con tale Giulia, altra ballerina di Amici. E siccome il ragazzetto i clichè del maschio infame li rispetta tutti, non si accontenta di mollarla per una sciapetta qualunque, no, lo fa alla vigilia di Sanremo, dove Emma sta per debuttare. Nonostante ciò, Emma arriva seconda e Dart Fener in calzamaglia ci ripensa. Manda un sms a Giulia e la scarica. (questo è l'acme di tutti i clichè)

E qui la nostra eroina smette di essere eroina e diventa una di noi. Anzi, una cretina come tutte noi. Ci ricasca. Certi maschi dovrebbero essere come la rosolia. Fatti una volta, una non dovrebbe riprenderseli. E invece non solo lei gli riapre la porta, ma dice ai giornali che l'ha perdonato. Lo assolve pubblicamente. Lo difende dai fan imbufaliti.

BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg

Non puoi che amarla una così. Non puoi che riconoscerti nella sua beata ingenuità e pensare che quella che lei ha dato a Stefano si chiama seconda possibilità, perchè tu dai a un maschio mediocre la seconda possibilità di prendere la tua sensibilità e farla a fettine col coltello del sushi. Anzi. Della carne. Argentina, per la precisione. E qui entra in gioco Belen. Quella sexy a sua insaputa. Con gli spacchi inguinali a sua insaputa. Con le spalline che cadono a sua insaputa.

E soprattutto, con la predilezione per maschi che sarebbero già di altre. A sua insaputa, ovviamente. E qui però, perchè Belen sappia almeno un paio di fondamentali, urge precisazione: non me la prendo con lei, perchè nel trappolone sciocco per cui se un uomo tradisce diamo la colpa all'altra non ci cado, però una cosina le va detta. Ma io dico, con tutti gli uomini al mondo che darebbero un polmone pur di dare asilo al volatile che ti sei tatuata, che te ne fai di un ragazzetto classe '89 che fino a poco fa le farfalle le rincorreva col retino nel parco con le altalene?

BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpegBELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg

Ma dico, dopo Corona, il video, i ricatti, le liti, ma un po' di sana voglia di normalità no? Io dopo quattro anni con Corona avrei solo voglia di uncinetto, tresette col morto e chihuahua in grembo, e questa continua a seminare casini che manco se avessero dato il ministero dell'economia al Trota, ne sarebbero successi tanti. E infine c'è Fabrizio Corona. E qui perdonatemi ma mi viene da ridere. Cioè, pensare che il bullo tatuato che rischia di finire dietro le sbarre si sia fatto fregare la donna da un bimbominkia che si allena alla sbarra, è il ribaltamento comico di ogni finale di favola che si rispetti.

Lui che strappava il figlio dalle mani della suocera e lo portava a Eurodisney, per la legge del contrappasso, ora vedrà le foto di Belen che porta a Eurodisney il fidanzato e gli compra lo zucchero filato. Lui che combatte con i punti della patente e Stefano con i punti neri. Un uomo in bilico tra la gattabuia italiana e la gattamorta argentina. Un uomo che è di fronte a un'amara verità: Stefano De Martino non perdona, altro che Corona. Come finirà la storia è difficile immaginarlo ma ve l'ho detto, sono in piena sindrome di Andersen lieto fine compreso, per cui la sensazione è che Emma abbia già la vittoria di Amici in tasca.

BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpegBELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg

Tra talento e solidarietà per l'accaduto è probabile che se oggi partecipasse al concorso "Miglior stallone da corsa ungherese" vincerebbe comunque. Io suggerirei ad Emma solo un paio di integrazioni alla favola. La prima è quella di vendicarsi dando al reuccio delle sforbiciate una bella sforbiciata a tradimento a quel ciuffo da pirla. La seconda è quella di non colpevolizzarsi per avergli dato una seconda possibilità, perchè "Le sciocchezze smettono di essere tali se compiute da persone di giudizio". Dal libro di Jane Austen "Emma".

2- LA SHOWGIRL DAI MILLE "SCANDALI"
Marianna Aprile e Paola Manciagli per "Oggi"

BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpegBELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg

Prima di oggi, a nessuno sarebbe venuto in mente di mettere assieme Emma Marrone e Belén Rodriguez anche solo nella stessa frase. La grintosa cantante pugliese venuta fuori dal talent show Amici e la showgirl argentina più amata-criticata-lodata-odiata avevano in comune solo due cose: i loro 27 anni e l'ultimo Festival di Sanremo. Emma che lo ha vinto e Belén che ha dato scandalo con la sua "farfallina" tatuata sull'inguine ed esibita in Eurovisione.

Se ora sono capitate nella stessa pagina, è a causa del ballerino Stefano De Martino. Questo bruno muscoloso, cinque anni più giovane di entrambe, mentre conviveva, scambiava i sogni e progettava il futuro assieme a Emma, è diventato l'uomo di Belén. L'attrazione, se non l'amore, sarebbe nata ballando insieme nel serale di Amici, cui partecipa anche Emma. Che notizia.

«SONO ASSEDIATA, SONO TUTTI MATTI!»
Le notizie, anzi, in realtà sono due. Perché, per questa infatuazione per Stefano, Belén ha dunque davvero lasciato Fabrizio Corona, dopo quattro anni che più passionali e burrascosi non si può. Dicono che lui sia disperato. Corona non conferma e ostenta serenità. Ed Emma ha provato a fare la disinvolta: «La mia vita è la musica... tutto il resto è noia», ha postato su Facebook. Ma poco dopo è arrivata la conferma di un brutto litigio fra Emma e Stefano, che fino a poco prima progettavano le nozze e un figlio: «Se arrivasse ora saremmo pronti», aveva detto a Oggi.

BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg

Stefano - dicono - è già andato via di casa. Lei avrebbe confidato ai più stretti collaboratori che stavolta no, non se lo riprenderà come fece l'anno scorso dopo la sua scappatella con la collega Giulia Pauselli. Stavolta è finita, davvero. A mezza bocca, ti raccontano che Emma ha chiamato Mediaset in lacrime, chiedendo di annullare la sua esibizione in programma ad Amici sabato 21 aprile: non voleva rischiare di incontrare lui e Belén. Ha ceduto solo dopo che Maria De Filippi le ha ricordato che the show must go on. Ma alle prove non le usciva la voce. Maledetto stress.

Se la Marrone era in silenzio stampa, Belén era alle prese con le telefonate difficili dei giornalisti, per primi quelli di Novella 2000. «No, non succede niente...». «Guardi... lo vedo, usciamo, andiamo a ballare, ma sempre tutti insieme». «Non siamo mai stati soli! Sta succedendo un casino...». «Non posso muovermi! Sono assediata dai fotografi: sotto l'hotel, fuori dagli studi televisivi». «Qui sono tutti matti».

BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg

Emma e Belén oggi sono nemiche. Eva contro Eva. Eppure fino a poco fa sembravano lontane anni luce, come Cenerentola e Brooke Logan di Beautiful.

BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg

LA SALENTINA DALLA SCORZA DURA
Emma dopo il diploma voleva a studiare a Roma, «ma a mio papà prese un colpo perché non aveva i soldi». Da allora, mille lavori pur di cantare; le scarpe smesse dai suoi cugini; a 19 anni il primo disco autoprodotto e via sui notturni Lecce-Milano per il giro delle case discografiche.

Ancora, cancro a utero e ovaie sconfitto a 25 anni, il cugino Leandro scomparso tragicamente un anno fa. Si è iniziato a parlare di lei quando ha trionfato al talent show Amici, nel 2009, e poi ha fatto vendite da Beatles; ha conquistato il secondo posto a Sanremo 2011; ha vinto il Festival 2012.

Il capitolo "rosa": un presunto flirt, mille volte smentito, con Kekko dei Modà, col quale aveva cantato a Sanremo 2011, e autore di Non è l'inferno. E poi l'amore con Stefano, nato sui banchi della scuola di Amici. Il tradimento con Giulia, il perdono, la quiete che torna, il progetto di una famiglia.

E un periodo professionale sfavillante: Emma ha appena firmato un contratto con la Universal, che dovrebbe produrle anche tour e videoclip. Insomma, poteva essere tutto perfetto. Invece nulla sarà più come prima, come nei sogni. A consolare Emma ci sono il milione di fan che ha su Facebook (ha raggiunto la cifra tonda proprio il giorno prima che scoppiasse lo scandalo) e tutta la famiglia di Amici, che non ha nessun dubbio su quale sia la "Eva" per la quale tifare in questa guerra di cuori.

BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg belen rodriguez stefano di martino x

LA SHOWGIRL DAI MILLE "SCANDALI"
Neanche Belén, nata e cresciuta in Argentina, è stata allevata nel lusso. E in Italia si è fatta strada a colpi di scandali. Il suo nome ha iniziato a circolare sui nostri quotidiani nel 2007, quando si disse che il suo fidanzato calciatore Marco Borriello era risultato positivo all'antidoping a causa di una sostanza spermicida usata da lei prima di un rapporto intimo. Già.

Nel 2008 si è parlato di lei un po' di più: pur dichiarandosi innamoratissima del suo Borriello, è partita per l'Isola dei famosi e ha a flirtato senza troppi sotterfugi con il toy-boy di Ivana Trump, Rossano Rubicondi.

BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpegBELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg

La fama vera è arrivata qualche mese dopo, con la foto del primo tenero bacio a Corona, all'epoca ai ferri cortissimi con la sua Nina Moric. Insieme, Belén e Corona hanno colonizzato il villaggio globale. Vacanze "bollenti" a Formentera tra tanga e topless, sesso en plein air alle Maldive, scenate di gelosia con valigie buttate in mezzo alla strada, abbracci fuoco e fiamme persino sulle giostre di Gardaland.

E ancora: fughe d'amore a Disneyland Paris con Carlos, il figlio di Fabrizio; Belén che dice di puntare alle nozze, e poi una gravidanza annunciata, smentita, riconfermata e finita male. Nel frattempo, la Rodriguez ha cantato e ballato in tv, e pure recitato in una puntata di Montalbano, dimostrando di saperci fare.

BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpegBELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg

Ora ha persino un'imitatrice che spopola, Virginia Raffaele. Anche se in tanti non hanno dimenticato le coppie "sfasciate" che ha lasciato dietro di sé. O quel video hot girato con l'ex fidanzato argentino a 18 anni o poco meno, finito su Internet. Belén brilla tanto da diventare radioattiva.

CON FABRIZIO ERA GIÀ CRISI
L'amore fra la Rodriguez e Corona da settimane tribolava in maniera vistosa. La goccia di troppo sarebbe stata uno scambio di messaggini tra Corona e un'altra soubrette nota per le sue esuberanze (e frequenti carenze di intimo), Sara Tommasi. Sembra che Fabrizio volesse diventare il suo manager e che la cosa sia stata dibattuta a lungo fra i due via sms. Belén, davanti al carteggio elettronico, si sarebbe infuriata, scappando in Argentina.

Lì Corona non poteva seguirla, perché gli hanno ritirato il passaporto: non ha mai fatto mistero di avere la tentazione di fuggire via dalle sue beghe con la giustizia. I processi in corso stanno infatti piano piano arrivando a sentenza definitiva e dal 2013 per lui potrebbe esserci il carcere. Comincia da queste parti il dark-side della coppia.

stefano di martino barzotto BELEN E STEFANO DE MARTINO STESSA DISCOTECA STESSO HOTEL FOTO DA OGGI jpeg

Corona sempre più braccato dalla giustizia e Belén sempre più ingabbiata dagli eccessi e dalla gelosia del fidanzato. Dicono che la Rodriguez negli ultimi tempi fosse ormai "blindata" da lui. Le gestiva comunicazione, interviste e immagine. Persino il famigerato strappo sanremese che svelò la farfallina tatuata (e diede vita al giallo attorno alle mutandine vedo-non-vedo) era stata un'improvvisata di Fabrizio e i suoi sodali, indifferenti alle proteste dei costumisti del Festival.

Al rientro dall'Argentina, Belén si è scatenata in danze "calienti" ad Amici. Tornando a Cenerentola e a Brooke: Emma è determinata a fare la cantante da quando si ricorda. Ma quanto durerà la passione per il ballo (e soprattutto per il ballerino Stefano) dell'incandescente Belén?

 

 

 

 

 

 

CORNUTI ED ESODATI - ECCO COME SI SENTE UN ESODATO, UNO DEI “DIMENTICATI” DALLA RIFORMA FRIGNERO

$
0
0

Lorenzo Salvia per il "Corriere della Sera"

ELSA FORNERO CON IL DITINO ALZATO

Prima scena, 18 ottobre 2011, Torino. Gennaro Casafina, quadro di primo livello delle Poste italiane, firma un foglio nell'ufficio del personale. In cima c'è scritto esodo incentivato: a 57 anni accetta di lasciare il lavoro in anticipo, in cambio c'è uno scivolo che lo accompagnerà fino alla pensione, prevista per il maggio 2013. Torna a casa e dà un bacio alla moglie Rosa. Si sente felice.

MARIO MONTI

Seconda scena, 4 dicembre 2011. Il signor Gennaro è in macchina, accende la radio. Al giornale radio dicono che il nuovo governo Monti sta per cambiare le regole sulle pensioni. Lui fa due conti, con i contributi che ha versato dovrebbe aspettare il 2018. Oltre il parabrezza vede aprirsi un buco nero lungo cinque anni tra l'ultimo stipendio e la prima pensione. Cinque anni da zero euro al mese.

Accosta, urla e poi tira un memorabile cazzotto al volante. Il traffico di Torino lo sommerge di clacson, fuori piove proprio come nei film. Anche Gennaro si mette a piangere e prima di tornare a casa fa un lungo giro per smaltire la rabbia («no, guardi, la parola giusta è incazzatura»).

Terza scena, adesso. Gennaro non riesce più a dormire, passa il giorno a smanettare su Internet in cerca di soluzioni annunciate che non arrivano mai. È uno degli esodati in attesa di giudizio. Non rientra nella categoria dei cosiddetti salvaguardati, quei 65 mila italiani per i quali il governo ha messo una prima «pezza», perché il lavoro l'ha lasciato dopo la data spartiacque fissata nel decreto Milleproroghe.

ELSA FORNERO E MARIO MONTI

«Per evitare quei cinque anni di buco nero - spiega - dovrei pagarmi i contributi che mi mancano. Così potrei andare in pensione ad ottobre del 2014, resterebbe scoperto solo un anno e mezzo. Ma dovrei trovare 50 mila euro. E chi me li dà?». I Casafina hanno subito varato la loro manovra salva-famiglia.

«Niente caffè al bar - elenca il signor Gennaro - niente pizza al sabato sera, spesa solo quando ci sono gli sconti, di vestiti nuovi non se ne parla. E naturalmente ho cancellato quel viaggio a Dublino che volevo fare da tanto tempo per festeggiare la pensione. Mettiamo da parte pure i centesimi. È come essere in guerra».

SUSANNA CAMUSSO

Dal lato delle entrate la sua famiglia può contare sullo stipendio della signora Rosa, la moglie, 1.100 euro al mese in un'azienda che produce ricambi per le macchine. E su quello del figlio Antonio, che vive ancora in casa, 1.200 euro che se ne vanno buona parte in benzina perché fa il pendolare, 50 chilometri al giorno. C'è poi l'altra figlia, Elena, che però si è sposata due anni fa e avrebbe messo pure in cantiere un figlio ma adesso chi lo sa. Accetterebbe di tornare al lavoro, come ipotizza il governo?

ESODATI IN PIAZZA A ROMA

«Farei di tutto pur di trovare i soldi per i contributi che mi mancano. Ma alle Poste mi sembra difficile, si sono ben guardati dal fare il minimo passo. E quelli nelle mie condizioni che si sono ripresentati in ufficio sono stati messi alla porta in malo modo». L'unico cenno dell'azienda è stata una email di poche righe, per avvertirlo che il «rapporto di lavoro del dipendente in oggetto si risolverà definitivamente e irrevocabilmente senza oneri reciproci di preavviso».

GENNARO CASAFINA

Con la postilla che «eventuali risposte alla presente potrebbero essere conosciute, per motivi di sicurezza e organizzativi, dal personale di Poste italiane». Il signor Gennaro conserva quella mail, la legge, la rilegge. Ed è meglio non ricordargli che il ministro Fornero ha detto di comprendere l'ansia degli esodati. «Volevo essere lì a tirarle le uova. L'ansia non si comprende, bisogna viverla. Ti toglie il sonno, la voglia di andare avanti, ti fa venire in mente l'idea di gesti estremi».

ESODATI IN PIAZZA A ROMA

Cinque giorni prima di firmare quell'accordo il signor Gennaro aveva perso il papà. «Speravo di poter stare vicino a mia madre, rimasta sola. E di aiutare mia figlia che ci vorrebbe regalare un nipotino ma una baby sitter non se la può permettere». Una vita nuova che in quel giorno di pioggia si è trasformata in un dolente punto interrogativo. «Pensavo di ridare alla mia famiglia il tempo che le ho rubato in 39 anni di lavoro. Per questo ho firmato un patto, un patto stracciato da un momento all'altro. Sa come mi sento?». No, me lo dica lei. «Mi hanno mangiato la vita».

 

BASTA COL TITANIC! ARRIVA PURE LA FICTION. CHE FA SOLO IL 16% - MI-JENA GABANELLI (11,7%) - FAZIO (13,7%)

$
0
0

1- ASCOLTI TV DI DOMENICA 22 APRILE 2012: SOLO 4MLN (15.95%) PER LA NASCITA DEL TITANIC. REPORT SFIORA I 3MLN
Marco Bosatra per www.davidemaggio.it

TITANIC norah jones


PRIME TIME - La prima puntata della fiction Titanic - Nascita di una leggenda si aggiudica la serata di ieri ma si deve accontentare di 4.095.000 telespettatori e il 15.95% di share. Su Canale 5 la replica della fiction Caldo Criminale ha raccolto solo 2.732.000 telespettatori con l'11.28% e viene superata da Report che su Rai3 incassa l'11.69% con 2.922.000 telespettatori. Su Rai2 la nona stagione di NCIS arriva al 9.51% con 2.757.000 telespettatori e subito dopo Hawaii Five-0 ottiene 2.856.000 telespettatori e il 10.33%.

Su Italia 1 il film Daddy sitter segna il 7.72% con 2.007.000 individui mentre su Rete4 il film Alexander si ferma al 6.26% con 1.176.000 spettatori. Su La7 il film Il mio grosso grasso matrimonio greco totalizza 765.000 telespettatori e il 3.14%. La partita Juventus-Roma è stata seguita su Premium Calcio da 1.170.000 telespettatori con il 4.21% di share.

Pietro Grasso procuratore antimafia

ACCESS PRIME TIME - Affari Tuoi stacca Che tempo che fa e Paperissima. Su Canale5 Paperissima Sprint conquista 3.428.000 telespettatori e appena il 12.08% di share mentre Affari Tuoi ottiene su Rai1 4.887.000 spettatori con il 17.23%. Su Rai3 Che tempo che fa è stato seguito da 3.787.000 spettatori (13.66%) preceduto da Blob che ne conquista 1.338.000 (6.06%). Su Italia1 Richie Rich - Il più ricco del mondo registra il 7.04% di share con 1.772.000 spettatori e su Rete4 la soap Tempesta d'amore sigla il 6.56% e 1.671.000 individui all'ascolto. Su La7 In Onda ha interessato 603.000 ascoltatori (2.14%).

milena gabanelli

PRESERALE - Ottimo 90° Minuto. Nella sfida del preserale L'Eredità è stata seguita su Rai1 da 3124.000 telespettatori con il 18% nella Sfida dei 6, che nella Ghigliottina salgono al 21.8% e 4.494.000 ascoltatori. Su Canale5 The Money Drop conquista il 15.18% con 2.834.000 telespettatori (presentazione all'11.4% con 1.798.000 individui all'ascolto). Su Italia 1 Bau Boys si accontenta del 4.41% e 771.000 telespettatori. Su Rai2 90° Minuto cattura 2.409.000 telespettatori con il 15.17% (pres. al 13.51% con 1.981.000 mentre l'ultimo segmento è al 7.20% con 1.308.000) e a seguire il film Il Clown - Ricatto mortale ottiene 1.080.000 telespettatori e il 4.93% di share.

DAYTIME - POMERIGGIO L'Arena sotto il 13%, Quelli che il calcio al 10.61%. Su Rai1 per il GP di Formula 1 del Bahrein si sono sintonizzati 6.952.000 telespettatori con il 35.28% di share. Subito dopo Domenica In - L'Arena di Massimo Giletti ha conquistato l'attenzione di 1.967.000 spettatori (12.93%) mentre Domenica In - Così è la vita con Lorella Cuccarini ha raccolto davanti alla tv 2.220.000 spettatori (15.44%) nella prima parte e 2.163.000 (14.84%) nella seconda. Sull'ammiraglia Mediaset, il film L'ultimo regalo si accontenta del 10.93% con 2.125.000 telespettatori (9.61% nella prima parte e 12.57% nella seconda).

luis grande enrique foto mezzelani gmt

A seguire Domenica Cinque con Federica Panicucci ha interessato 1.619.000 spettatori (10.34%) nella prima parte, 1.463.000 (10.02%) nella seconda e 1.566.000 (10.80) nella terza. Su Rai2 Quelli che il calcio fa segnare il 10.61% con 1.696.000 individui (1.109.000 e il 5.63% nella parte Quelli che aspettano). Subito dopo sempre su Rai2 Stadio Sprint ottiene il 9.72% e 1.398.000 telespettatori. Su Italia1 Duma si ferm al 4.91% con 947.000 telespettatori mentre il film Batman e Robin conquista il 6.15% con 924.000 individui all'ascolto. Su Rai3 In mezz'ora con Lucia Annunziata ha raccolto 1.379.000 spettatori con il 7.03%.

SECONDA SERATA - Ottimo risultato per La domenica sportiva. Su Rai1 Speciale Tg1 segna il 7.39% con 861.000 ascoltatori mentre su Canale 5 il film L'amore ritrovato raccoglie 593.000 telespettatori e l'8.86% di share. Su Rai2 La domenica Sportiva arriva al 15.03% con 2.175.000 telespettatori. Su Italia1 I Griffin registrano il 4.13% con 660.000 telespettatori nel primo episodio e il 5.66% con 661.000 nel secondo. A seguire Controcampo - Linea Notte sigla il 7.55% con 443.000 telespettatori. Su Rai3 Cosmo ottiene il 7.11% con 612.000 individui.

TELEGIORNALI: (edizioni meridiana e della sera in migliaia):

LUCIA ANNUNZIATA

TG1: 5.216 - 25.25% (ore 13.30*) / 4.878 - 20.91% (ore 20.00)
TG2: 3.183 - 16.23% (ore 13.00) / 2.309 - 8.85% (ore 20.30)
TG3: 887 - 6.90% (ore 12.00) / 1.653 - 9.55% (ore 19.00)
TG5: 3.104 - 15.65% (ore 13.00) / 4.552 - 19.38% (ore 20.00)
STUDIO APERTO: 2.049 - 12.39% (ore 12.25) / 1.489 - 9.82% (ore 18.30)
TG4: 815 - 7.92% (ore 11.30) / 1.010 - 5.79% (ore 18.55)
TGLA 7: 877 - 4.24% (ore 13.30) / 1.575 - 6.68% (ore 20.00)

*durata ridotta a 10 minuti per il GP di Formula 1.


2- ASCOLTI SKY
www.tvblog.it - Sui canali Sport e Calcio, in evidenza il posticipo della 34^giornata di ritorno di Serie A Juventus-Roma, dalle 20.45 circa su Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, che ha avuto un séguito di 2.038.992 spettatori medi complessivi, con il 7,3% di share e 3.634.777 spettatori unici*. Sugli stessi canali, il pre gara (dalle 20) ha raccolto davanti al video 567.477 spettatori medi complessivi*, mentre il post (fino alle 23.30) è stato visto in media da 460.945 spettatori complessivi*.
Il match Fiorentina-Inter, in onda dalle 12.30 su Sky Sport 1 HD, Sky SuperCalcio e Sky Calcio 7 HD, ha raccolto davanti al video 1.060.996 spettatori medi complessivi, con 5,46% di share e 2.227.804 spettatori unici*.
Nel pomeriggio, le partite in onda dalle 15, hanno raccolto nel complesso 1.443.525 spettatori medi, con l'8,39% di share e 2.612.093 spettatori unici*. In particolare, il match più visto del pomeriggio è stato Milan-Bologna, su Sky Calcio 1 HD, con 528.349 spettatori medi e 1.220.542 spettatori unici*.

Massimo Giletti

Alla stessa ora, "Diretta Gol", su Sky SuperCalcio HD, ha avuto un'audience media di 515.701 spettatori*, mentre "Sky in campo", su Sky Sport 1 HD, ha avuto un séguito di 129.422 spettatori medi*.
Inoltre, dalle 14.30, sono stati 272.477 gli spettatori medi complessivi* che hanno seguito sui canali Calcio HD dal 251 al 256 e su Sky SuperCalcio HD i pre partita personalizzati delle gare delle 15, mentre al fischio finale dei match, l'appuntamento delle 17 con "Sky Calcio Show", su Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, è stato seguito nel complesso da 279.310 spettatori medi*.
Inoltre, dalle 14.30, sono stati 272.477 gli spettatori medi complessivi* che hanno seguito sui canali Calcio HD dal 251 al 256 e su Sky SuperCalcio HD i pre partita personalizzati delle gare delle 15, mentre al fischio finale dei match, l'appuntamento delle 17 con "Sky Calcio Show", su Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, è stato seguito nel complesso da 279.310 spettatori medi*.

Per il calcio internazionale, il match di Premier League inglese, Wolverhampton-Manchester City, in onda dalle 17 su Sky Sport 3 HD, Sky SuperCalcio HD e Sky Calcio 9, ha avuto un'audience media di 123.605 spettatori complessivi*.
Nell'intera giornata, Sky Sport24 HD ha raccolto 2.838.344 spettatori unici*. In particolare, 128.687 spettatori medi* hanno seguito l'edizione dalle 19 alle 19.30 circa.
Per il Cinema, il film "Iron Man 2", in onda dalle 15.15 su Sky Cinema 1/+1 HD e dalle 23.10 circa su Sky Cinema+24 HD, ha avuto un ascolto medio cumulato di 165.618 spettatori complessivi*. Su Sky Cinema 1/+1 HD, il film "African Cats", in onda dalle 21.10 circa, è stato seguito nel complesso da 130.845 spettatori medi*. Inoltre la pellicola italiana "Benvenuti al Sud", in onda dalle 21 su Sky Cinema Comedy HD, è stato seguito in media da 128.971 spettatori*.

Victoria Cabello

Per l'Intrattenimento, da segnalare su Fox Crime HD/+1/+2 due episodi della serie tv "Law and order": quello in onda dalle 21.55 circa è stato seguito in media da 178.579 spettatori complessivi*, mentre quello in onda dalle 23 circa è stato scelto in media complessiva da 157.265 spettatori*. Inoltre l'appuntamento con lo show satirico "Gli Sgommati", in onda su Sky Uno HD/+1, ha raccolto 239.053 spettatori unici*.
Tra le proposte di "mondi e culture", l'appuntamento con "Plastiki 2012", dalle 19 circa su National Geographic Channel HD/+1, è stato seguito da 74.852 spettatori medi complessivi*. Nell'intera giornata, le news di Sky TG24 e Sky Meteo 24 hanno raccolto 2.996.506 spettatori unici*.


3- ASCOLTI MEDIASET, PREMIATO IL CALCIO DI PREMIUM
(il Velino/AGV) - Premium Calcio - Serie A - 34ª Giornata: ottimo risultato per le partite pomeridiane che registrano un ascolto complessivo del 5.77% di share, pari a 982.000 telespettatori totali; in particolare, benissimo "Diretta Premium" che, con il 2.66% di share e 454.000 telespettatori totali, supera la concorrenza pay. Inoltre, molto bene anche l'anticipo delle ore 12.30 "Fiorentina-Inter" (692.000 telespettatori, share del 3.55%) e il posticipo "Juventus-Roma" (1.170.000 telespettatori, share del 4.21%). Premium Calcio - Serie B - 36ª Giornata: Premium si conferma leader tra le pay tv: le partite pomeridiane di sabato 21 aprile, con l'1.46% di share e 177.000 telespettatori, superano la concorrenza.

 


LUPUS IN SCIABOLA - GLI INVESTIGATORI SONO CONVINTI CHE SCAJOLA FOSSE L’IDEATORE DELL’AFFARE DEL PORTO D’IMPERIA

$
0
0

1- PORTO IMPERIA: SCARCERATO CALTAGIRONE BELLAVISTA
(ANSA) - L'ingegner Francesco Caltagirone Bellavista e il geometra Carlo Conti, sono stati scarcerati. Il patron di Acqua Marcia e l'ex direttore della Porto Imperia spa, arrestati nell'ambito dell'inchiesta sui lavori al porto turistico di Imperia, erano in carcere dal 5 marzo scorso, con l'accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato. Il giudice ha concesso loro gli arresti domiciliari. Caltagirone dovrà restare nella sua abitazione a Roma. Il geometra Carlo Conti, ex direttore della Porto Imperia spa è stato scarcerato senza alcuna misura restrittiva, ed è tornato in libertà.

CLAUDIO SCAJOLA DURANTE UN COMIZIO AL PORTO DI IMPERIACLAUDIO SCAJOLA

L'ingegnere Francesco Bellavista Caltagirone ha raggiunto Roma in auto con il figlio dove trascorrerà la misura restrittiva ai domiciliari. All'uscita del carcere di Imperia non ha rilasciato dichiarazioni, rispondendo ai giornalisti che l'attendevano "non posso dire nulla".


2- IL GRANDE AFFARE DEL PORTO «QUELLA RETE VOLUTA DA SCAJOLA»
Giusi Fasano per il "Corriere della Sera"

«Il ragazzo è l'unico che può fare» dice l'ex direttore della Porto d'Imperia Spa, Carlo Conti a Maria Rosaria Campitelli, ingegnere dipendente della Acquamare, società chiave per la costruzione del porto turistico di Imperia. È il 22 agosto 2010. La Procura imperiese indaga sull'«affare del porto», come lo definiscono gli stessi inquisiti, e le intercettazioni svelano il ruolo dell'ex ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola, il «ragazzo», l'«unico che può fare».

INAUGURAZIONE DEL MOLO DI IMPERIA PAOLO STRESCINO ANNA CONFALONIERI FRANCESCO BELLAVISTA CALTAGIRONE FEDELE CONFALONIERI CLAUDIO SCAJOLA MARIA TERESA SCAJOLA CLAUDIO SCAJOLA

Le 477 pagine di informativa della polizia postale raccontano lo Scajola dominus dell'operazione porto. Lui, scrivono gli inquirenti, ha voluto «fortemente la realizzazione dell'opera» (che per i magistrati è costata finora 140 milioni più del necessario) «mettendo in campo nei vari enti pubblici competenti, Comune e Porto di Imperia in particolare, persone a lui legate sia politicamente sia personalmente». Le carte parlano delle «pressioni» sulla politica locale e sui giornalisti non amici esercitate per conto di Scajola dai tanti uomini di fiducia che lui avrebbe piazzato nei posti chiave. Molto sembrano aver contato anche le sue amicizie con gli imprenditori che hanno partecipato all'«affare».

LE MANOVRE DEI FEDELISSIMI
Amici e fedelissimi parlano (molto) al telefono. E così la polizia postale ha tracciato la mappa degli «scajoliani» e dei loro interventi.

CLAUDIO SCAJOLA PROGETTO PORTO DI IMPERIA

L'imprenditore romano Francesco Bellavista Caltagirone (indagato assieme a Scajola e in carcere da un mese e mezzo per truffa aggravata ai danni dello Stato) nelle intercettazioni usa il nome dell'amico Scajola come spauracchio con i consiglieri comunali di Imperia: «Claudio mi ha detto di mettere in riga il Comune... Loro si devono allineare» si arrabbia con i consiglieri comunali che rischiano di far saltare il banco. «Non devono fare quelli che si sfilano e lasciano il cerino in mano a noi, hai capito?» spiega a Carlo Conti nella chiamata del 31 agosto 2010.

Ancora Conti al telefono con Caltagirone il 22 agosto di quello stesso anno: «Se Scajola non prende in mano la situazione finisce in un casino... bisogna sapersi muovere, soprattutto quando si lavora con la partecipazione della parte pubblica o sennò è meglio stare a casa, comprarsi un terreno e costruire secondo le regole».

LA NOTIZIA DELLA NOMINA
Il 24 settembre 2010 è il dottor Guerrera (capo segreteria del gruppo economico presso al ministero per lo Sviluppo) a parlare di Scajola con Domenico Gandolfo, amico e uomo di fiducia dell'onorevole, nonché uomo che stipulò il contratto per la costruzione del porto come direttore generale della Porto d'Imperia dal 2005 al 2007. Guerrera chiama Gandolfo per annunciargli «una buona notizia sempre ovviamente su interessamento del nostro amato ministro».

FRANCESCO BELLAVISTA CALTAGIRONE SCAJOLA CON BELLAVISTA CALTAGIRONE TAGLIA IL NASTRO ALLAVVIO DEL CANTIERE DEL PORTO

E la notizia è che Gandolfo diventa presidente del collegio sindacale di Messina Spa, una controllata romana (in liquidazione) di Invitalia. E poi c'è Luca Lanteri, oggi vicesindaco, ex assessore all'Urbanistica e ai Porti. Parlando con Conti il 25 agosto 2010 si accorda per buttare giù «6-7 punti da consegnare a Scajola» prima che l'ex ministro incontri Bellavista Caltagirone a una cena. Ma il problema è che «mi ritrovo con Beatrice, capisci? È un po' più complesso, no?» spiega lo stesso Scajola a Conti lamentandosi della presenza a tavola di Beatrice Cozzi Parodi, la fidanzata di Bellavista Caltagirone.

Nella parte in cui si parla delle «pressioni», gli inquirenti scrivono: «Molto sconcertante risulta essere il condizionamento di Scajola, Conti e Bellavista Caltagirone sul sindaco di Imperia Paolo Strescino il quale ha dovuto passare a Caltagirone la bozza della delibera del consiglio sul porto del 23 settembre 2010. L'imprenditore ha apportato modifiche personali a suo esclusivo vantaggio a un atto che sarebbe diventato pubblico e di grande importanza».

FRANCESCO BELLAVISTA CALTAGIRONE A IMPERIA FRANCESCO CALTAGIRONE BELLAVISTA

L'informativa dice che Scajola non ha soltanto partecipato alla fase di realizzazione del porto, ma ne è stato l'ideatore. Ha scelto lui a chi affidarla: «Tramite i suoi uomini di fiducia e gli imprenditori a lui vicini riusciva a organizzare la macchina amministrativa finalizzata al rilascio della concessione demaniale marittima e, per ben quasi tre anni prima del rilascio, individuava personalmente il finanziatore dell'opera nella persona di Francesco Bellavista Caltagirone».

Da Imperia, suo bacino elettorale, Scajola vuole l'applauso, i voti, la gratitudine. In una telefonata dell'8 settembre 2010 chiede a Conti di dire al sindaco che faccia il suo nome nell'inaugurare una manifestazione pubblica: che faccia «partire un bell'applauso», si raccomanda. Ma il sindaco lo cita solo per dire che è assente e l'ex ministro il giorno dopo si sfoga con Conti: «È un disastro quello che ha fatto sto testa di c. Era meglio che non mi citasse e poi non dice niente sul porto, ma è cretino questo qui».

Il 21 ottobre 2010, giorno in cui la procura di Imperia esce allo scoperto notificando gli avvisi di garanzia, Scajola parla con il solito Conti: si dicono di essere indagati e l'ex ministro sbotta: «Mi aspettavo un monumento in questa città...».

 

SILVIO E VERONICA, UNITI IN PATRIMONIO - DOPO ANNI DI BATTAGLIE LEGALI, IL POMPETTA VERSO LA SEPARAZIONE CONSENSUALE CON

$
0
0

Angela Frenda per il "Corriere della Sera"

silvio berlusconi veronica lario nozze matrimonio Silvio Berlusconi e Veronica Lario

A volte, anche nei divorzi più cruenti, capita che qualcosa cambi. Che ci si fermi un attimo prima di saltare sul lampadario di cristallo e, come i coniugi Roses dell'omonimo film, precipitare sul pavimento. Probabilmente è quello che è successo a Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Tra l'ex premier e la quasi ex moglie il clima infatti non è più al vetriolo. Quello, per intenderci, dei dossier sulle presunte infedeltà, delle lettere ai giornali, delle scuse pubbliche, delle accuse e delle controaccuse. La realtà di oggi sorprende e fotografa invece una coppia che, dopo quasi tre anni di battaglie legali feroci, è tornata a parlarsi. E a vedersi.

Il segnale di un'atmosfera diversa era già arrivato con l'ingresso di Cristina Rossello, avvocato patrimonialista del Cavaliere e componente dello staff legale che lo assiste nella causa di separazione, nel consiglio di amministrazione della Mondadori. Una figura troppo caratterizzata, la sua, perché il nuovo incarico in un'azienda di famiglia passasse inosservato. Per questo molti avevano pensato a un rasserenamento dei rapporti tra i due ex coniugi. E infatti è così.

Le rispettive squadre legali a questo punto starebbero trovando un'intesa che, a quanto sembra, metterebbe d'accordo tutti: l'ipotesi separazione giudiziale si allontana, mentre è confermato che si lavora a una consensuale. È l'epilogo di una vicenda travagliata. Ingarbugliatasi quando a settembre 2010 Veronica Lario aveva lasciato, d'intesa con il suo legale Maria Cristina Morelli, la villa di Macherio, dove risiedeva, per trasferirsi in un primo tempo nella dependance dell'Hotel de la Ville, hotel di lusso a Monza.

silvio berlusconi veronica lario lap03

E poi a Milano, in un appartamento. Un gesto di rottura arrivato dopo che a maggio dello stesso anno la stessa Lario aveva rigettato l'accordo che vedeva le sue aspettative ridimensionarsi da 43 a 7 milioni lordi l'anno, oltre a un assegno da 300 mila euro al mese circa e l'attribuzione in usufrutto a vita di villa Belvedere, la residenza di Macherio dove per vent'anni la seconda moglie del Cavaliere è vissuta con i suoi tre figli: Barbara, Eleonora e Luigi. Ci entrò nel 1990, l'anno in cui fu unita in matrimonio con Silvio Berlusconi dall'allora sindaco Paolo Pillitteri, Bettino Craxi testimone.

VERONICA LARIO CON BARBARA E LUIGI BERLUSCONI

Le conseguenze del rifiuto (uno dei nodi erano proprio le spese di mantenimento della residenza) sarebbero state abbastanza serie: la seconda proposta dei legali del Cavaliere infatti non prevedeva più l'usufrutto della villa di Macherio e anche l'assegno di mantenimento era stato rivisto. Così, Lario avrebbe opposto ricorso, presentando una memoria integrativa con la quale continuava a chiedere un assegno di mantenimento di 3 milioni e mezzo al mese, cioè la cifra inizialmente inserita nelle sue richieste e giudicata dall'ex premier del tutto incongrua.

silvio berlusconi veronica lario lap01

Come incongrue erano state considerate le spese di gestione di Macherio: per il premier 1 milione 800 mila euro al mese, per la ex moglie molto di più. Di qui, la rottura. Invece adesso sembra che uno dei perni intorno ai quali ruota la separazione consensuale sia proprio l'ipotesi (apprezzata dalla Lario) di consentirle di tornare a Macherio, e quindi accettare anche le spese preventivate da lei.

Silvio Berlusconi famiglia

Tuttavia il gelo tra i due non era certo solo questione di cifre... Troppo aveva fatto infuriare il Cavaliere quella lettera pubblica (e profetica) contro il «ciarpame politico» delle candidate veline e dello scandalo Noemi. E per Veronica Lario invece, come in privato aveva detto più volte prima della lettera pubblica, lo stile di vita di Berlusconi era diventato ingiustificabile: le ragazze, le cene, le feste.

Un matrimonio che lei stessa aveva accettato di vivere a distanza e con regole forse non comuni, ma nel quale fino all'ultimo ha preteso rispetto pubblico di se stessa e dei suoi figli. «Lo faccio per loro», ha sempre detto ai pochi amici cari. «Perché non debbano mai vergognarsi di me. Ho chiesto di aiutarlo, ma nessuno mi ha ascoltato. Ora basta».

Famiglia Berlusconi Eleonora Piersilvio MArina Silvio BArbara Luigi

Il Cavaliere ha tentato una riconciliazione con delle scuse pubbliche. Poi, i fatti di cronaca hanno la meglio, e il 3 maggio 2009 Veronica chiede il divorzio. La guerra a distanza si fa devastante. Tanto da far dire a un premier stanco e infuriato, al termine di un Consiglio dei ministri: «Le scorie nucleari? So io dove le metterei: a Macherio!».

Ma il tempo, si sa, lenisce tutte le ferite. E due domeniche fa i due quasi ex coniugi si sono visti, presenti i tre figli della coppia, proprio a Macherio. Un pranzo come ai vecchi tempi, con i piatti preferiti, e anche qualche risata. In una casa che, a quanto sembra, non brucerà come quella dei Roses. Ma che vedrà forse tornare Veronica Lario tra le sue amate rose Cocorico.

 

 

FINIS-MECCANICA - SEQUESTRI E PERQUISIZIONI IN SVIZZERA NELL’AMBITO DELL’INDAGINE NAPOLETANA SU FINMECCANICA

$
0
0

1- INCHIESTA FINMECCANICA: SEQUESTRI IN CORSO IN SVIZZERA
(ANSA) - Sequestri e perquisizioni sono in corso a Lugano, in Svizzera, nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti Finmeccanica condotta dalla procura di Napoli. Si tratta dell'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai pm Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock. A quanto si è appreso i pm Curcio e Piscitelli sono in Svizzera dove è in corso l'attività in base a una rogatoria con i magistrati della procura federale della città elvetica.

i pm napoli woodcock piscitelli curcioPIER FRANCESCO GUARGUAGLINI GIUSEPPE ORSI


2- INDAGINI SU PRESUNTE TANGENTI APPALTI
(ANSA) - L'indagine della procura di Napoli nel cui ambito sono in corso sequestri e perquisizioni in Svizzera, a quanto si è appreso, riguarda presunte tangenti in relazione ad appalti. Gli sviluppi investigativi sarebbero legati alle dichiarazioni fatte ai pm da Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica.

 

L’ETÀ DELLA PEN-SIONE - L’OTTANTENNE MORTO IN UN ALBERGO DI LUSSO MENTRE FACEVA SESSO, IMBOTTITO DI VIAGRA E COCAINA

$
0
0
PRESERVATIVI AL VIAGRA

Andrea Galli per il "Corriere della Sera"

viagra

Se n'è andato sul letto matrimoniale extralarge dell'hotel di lusso che già ha ospitato d'Annunzio, Charlie Chaplin, Evita Peron, Woody Allen, i Take That e Madonna, attorniato da tre signorine nude che aveva provveduto a comprare alla pari di una confezione biancazzurrablu di Viagra e di qualche sbuffo di cocaina, in tutti i casi senza badare a spese.

Gli è saltato il cuore, lui è caduto in coma, si è spento in ospedale. Ottant'anni, ricco, noto imprenditore veneziano con dimora a San Marco, proprietario di società e di alberghi, il signor E. C. era venuto a Milano e s'era regalato una botta di vita. «Botta certamente estrema», spiega la professoressa Alessandra Graziottin chiamata subito in causa per entrare nell'analisi medico-scientifica e tralasciare gli immediati pensieri di molti alla lettura (morire mentre si fa sesso), poiché stiamo comunque trattando un fatto luttuoso, di cronaca nera.

I poliziotti nella camera dello storico hotel, simbolo nel mondo di Milano e ovviamente estraneo alla vicenda, a perquisire fra guêpière, slip, pilloline e polvere bianca; il referto del medico dopo l'esame del cadavere; gli approfondimenti del commissariato che ha confermato il decesso per cause naturali; il dolore della famiglia e degli amici. Dunque stava parlando la Graziottin, torniamo a lei, dell'estremismo del signore: «Vede, non è il Viagra, del quale gli studi scientifici e gli accertamenti più accurati hanno escluso conseguenze negative sull'organismo. Semmai sono la cocaina, l'età e le condizioni cardiovascolari pregresse a essere le variabili impazzite. È il mix che diventa letale».

Viagra alle erbe VIAGRA

Se oggi in Italia gli ultra 65 anni sono il 31% della popolazione, nel 2065 (fonte Istat) saranno il doppio. Facciamoci l'abitudine, con la terza e la quarta età. Prepariamoci per tempo. Potrà sicuramente generare speranza negli aspiranti vecchi ascoltare racconti di attempati gladiatori, irriducibili draghi e, massì, finanche di commoventi Rambo del letto che anzi, quasi quasi, migliorano con le stagioni. Perché se, a leggere le ricerche, già oltre i sessant'anni la disfunzione erettile colpisce una volta su tre, ecco, un'indagine americana ha registrato l'aumento di un anno grazie al Viagra dell'aspettativa di una vita sessuale attiva per l'uomo.

Non una ma tre donne - tutte quante trentenni -, non solamente Viagra ma anche cocaina. «In quella camera è stata un'overdose generale, e non di droga, a uccidere con molta probabilità l'uomo» dice la Graziottin, a capo del Centro di ginecologia e sessuologia dell'ospedale San Raffaele Resnati. E del resto, aggiunge lo psichiatra e sessuologo Willy Pasini, «la cocaina alza il battito, lo conduce a ritmi che il cuore non può sopportare, lo esaspera».

ESCORT AL BAR

Passano certe straordinarie bellezze, nella hall dell'hotel di lusso che con voce vellutata chiedono della toilette. «Prego madame, è al meno uno» rispondono estasiati i portieri. Benedetta innocua toilette: una scusa, un trucco, una tacita prassi per salire nella stanza del cliente.

viagra vignetta

Qua in hotel si trincerano dietro il no-comment e il sacrosanto rispetto della privacy. «Non erano tre le signorine bensì una soltanto e non era una prostituta» viene ripetuto sottobanco. Qualificate fonti investigative hanno confermato il numero 3. Quando il veneziano s'è sentito male una signorina ha chiamato la reception e chiesto aiuto. Si ignora al momento se alla base del festino ci siano stati motivi di salute come la scoperta d'una malattia, se possa esser stato un volontario ricercato congedo dalla vita oppure se per l'ottantenne fosse una pratica abituale, la gita milanese con abbuffata di stravizi. Ma se invece l'uomo era uno di quelli che si credono immortali? Irriducibili a dispetto dell'evidenza anagrafica?

La escort Rachele

A volte servono i pareri di esperti del settore. Valery è una modella di origini thailandesi, professionista di massaggi tantrici e fra le più inseguite escort in città: è una che può dar dritte e può permettersi di dar dei no. Consultata, discute di anziani, di quanti la cercano, di quanto sono disposti a pagare per tornar giovani. Dice sottovoce e stanca: «Io lascio stare, ho paura che mi si sentono male. Consiglio di rivolgersi ad altre ragazze, più coraggiose di me».

 

LA TERZA SEZIONE CIVILE DI ROMA “MASSACRA” BERSANI CON UNA SENTENZA BOMBA: ILLEGITTIMO IL COMMISSARIAMENTO DEL PD PROVIN

$
0
0

Carlo Tarallo per Dagospia

1-L'affare si ingrossa: stamattina Nicola Tremante, reintegrato dalla Terza Sezione Civile del Tribunale di Roma nel suo incarico di segretario provinciale del Pd di Napoli con una sentenza senza precedenti, avrebbe scritto questa mattina all'ormai ex commissario Andrea Orlando per concordare il passaggio di consegne.

Katia PasquinoRUBY AL PARADISO DI RIMINI

Nicola, soprannominato "Nick the flex" perché è riuscito a scardinare la serratura blindata con la quale Culatello Bersani un anno fa aveva sigillato il partito sotto ‘o Vesuvio e affidato le chiavi al suo fedelissimo Orlando, responsabile nazionale Giustizia del partito, non ha nessuna voglia di farsi da parte nonostante il "pressing" al quale viene sottoposto in queste ore e i proclami bellicosi che giungono dalla Capitale all'insegna del coro "della sentenza ce ne freghiamo, Orlando tornerà commissario!".

Eppure quella sentenza che venerdì scorso ha annullato la proroga del commissariamento della federazione di Napoli decisa da Bersani lo scorso 24 giugno, è un macigno dal punto di vista politico. Dagospia è entrato in possesso dell'atto, che contiene una lunga serie di critiche, osservazioni e rilievi alla metodologia seguita da Culatello & co. quando, dopo lo choc delle primarie flop di Napoli dello scorso anno, Tremante fu "sollevato" dall'incarico senza alcuna spiegazione e l'Orlando Noioso si insediò alla guida della federazione provinciale. Il punto centrale è che non sussistono, secondo i giudici, le "gravi e ripetute violazioni dello Statuto e del Codice Etico" necessarie per commissariale una segreteria provinciale eletta da un congresso.

IL MINISTRO ORNAGHI PIERLUIGI BERSANI

"Il provvedimento di commissariamento - scrive il giudice - doveva far riferimento a specifici imputabili o comunque riferibili al Tremante nella qualifica di segretario provinciale del Pd di Napoli ovvero alla sua gestione ed organizzazione del partito a Napoli, ed era necessario, per superare il vaglio giurisdizionale, che tali fatti fossero, fin dal momento dell'adozione e poi ratifica del provvedimento, specificamente posti a fondamento del provvedimento di commissariamento. Nulla risulta emergere dai documenti".

E adesso? E adesso sono cavoli amari: i sinistrati campani stanno pensando di convocare una direzione regionale per "ricommissariare" di fatto il partito napoletano, rendendo così inefficace dal punto di vista pratico la sentenza del Tribunale. Ma a Roma in tanti non sono d'accordo: "Meno male - spiffera un anticulatello capitolino - che siamo il partito della legalità! Dobbiamo rispettare la sentenza del giudice, non cercare scorciatoie pur di salvare la faccia a Bersani e Orlando. La figuraccia ormai è fatta, aggiungere altre forzature sarebbe ancora peggio". Ma che farà Bersani? Rispetterà la sentenza o andrà avanti? Ah saperlo...

2- Katia Pasquino "in eslilio" a Napoli? Proprio così: la cubista che denunciò il furto di 3.000 euro da parte della sua ex coinquilina Ruby Rubacuori, facendo finire in Questura la "nipote di Mubarak", si è trasferita sotto ‘o Vesuvio. Eccola, domenica scorsa, a un party al "Terminal 8", discoclub all'interno del porto di Napoli. E chi sbaciucchia in foto la nostra amica Katia? Nientedimeno che Marcello Lala, l'organizzatore di eventi famoso per aver dato il meglio di sé in occasione del famigerato "gnocca Pd party"!

Scavi di Pompeimarcello lala

Proprio lui, che procurò le "ragazze immagine" smutandate in occasione della seratina che ha imbarazzato (e non poco) Bersani, incazzatissimo vedendo le foto del suo responsabile nazionale giustizia Andrea Orlando (all'epoca commissario provinciale napoletano) e dei massimi esponenti del partito (il segretario regionale Enzo Amendola, il capogruppo Peppe Russo) insieme a Stefano Caldoro al party più chiacchierato dell'anno...

3- I crolli "tecnici" non interessano più a nessuno? Pare di no: ora che non c'è più Sandro Bondi a scaldare la poltrona di Ministro della Cultura, la sensazione è che di Pompei, degli scavi, del degrado in cui si trova il sito archeologico, non freghi più niente a nessuno. L'ultimo sfregio sabato scorso: il crollo di un muro affrescato di una domus già chiusa al pubblico ha comportato il transennamento di un'area degli scavi, la strada che porta alla famosa casa di Marco Lucrezio Frontone. Se Bondi fosse ancora al Ministero, state certi che avremmo già ascoltato grida di dolore e letto agenzie al vetriolo. Ma Lorenzo Ornaghi, si sa, da tecnico non si tocca. E così, manco uno straccio di protesta si è levata da sotto ‘o Vesuvio all'indirizzo del Governo...

ANDREA ORLANDO

 

 

MARINE LE PEN COME GIANFRANCO FINI? - IL FILOSOFO MICHEL ONFRAY SULLA SVOLTA DEL “FRONT NATIONAL”…

$
0
0

S. Mont. Per il "Corriere della Sera"

MARINE LE PENMarine Le Pen

François Hollande è primo, ma Marine Le Pen raccoglie un successo clamoroso. Si può dire che la sinistra abbia vinto, ieri?
«In un'elezione a due turni come questa la prima tornata mostra una statistica, la seconda esprime una dinamica politica... Hollande è primo, certo, e Mélenchon, come era ampiamente prevedibile, chiede di battere Sarkozy, cioè di votare per Hollande. Lo stesso fa l'ecologista Eva Joly.

Tutta l'estrema sinistra alla fine va in questo senso, mostrando che le elezioni sono uno spettacolo che termina sempre con il successo di un candidato liberale. Il primo turno è un grande circo nel corso del quale ci sono spettacoli di orsi, incantatori di serpenti, domatori di leoni; il secondo è un numero di clown tristi...».

francois hollande

Michel Onfray, 53 anni, è uno dei filosofi e opinionisti francesi più noti e popolari. I suoi libri - contro Freud, o in onore di Camus - fanno discutere, così come le sue posizioni spesso critiche contro la globalizzazione liberista. Vicino alle idee di Mélenchon in politica interna, ha criticato duramente il leader del Front de Gauche per le sue posizioni - favorevoli a Castro e Chávez - in politica estera.

FRANCOIS HOLLANDE

Quale ruolo avrà nei prossimi mesi Marine Le Pen?
«Se Sarkozy scompare dalla scena del potere, cosa che mi pare altamente probabile, Marine Le Pen ricomporrà la destra a partire da lei. Entriamo dunque in una nuova era politica, quella delle ali estreme suscettibili di arrivare al potere. In questa configurazione, nel giro di un solo quinquennio, Hollande rischia di rappresentare solo un momento di transizione».

Ieri sera la Le Pen ha esultato dicendo che «la battaglia di Francia non fa che cominciare». La destra tradizionale, ormai indebolita, potrebbe rompere il «cordone sanitario» e aprire a un'alleanza, per esempio già alle prossime legislative di giugno?
«Troppo presto per ricomporre il paesaggio politico francese... Per adesso ci sono tre destre: una versione centrista con Bayrou, che patisce una sconfitta crudele e non è più abbastanza forte per venire realmente corteggiato. Una versione bonapartista con Sarkozy che è in grande difficoltà; questa destra è anche minata al suo interno da quelli che aspettano il loro turno, come Jean-François Copé o Xavier Bertrand. Poi c'è la terza destra, la sua versione radicale con un Front National presentato stasera come una "nuova destra" da Marine Le Pen».

MICHEL ONFRAY francois bayrou lap

E' la fine del bipolarismo francese?
«Anche il Front de Gauche di Mélenchon, che ha ottenuto un risultato molto inferiore a quel che annunciavano i sondaggi, è minato al suo interno dalle divisioni. Il partito comunista, che ne fa parte, è stato umiliato, Hollande lo sa, e potrebbe approfittarne offrendo alla componente comunista qualche posto nel governo, come fece Mitterrand nel 1981. Destra e sinistra potrebbero continuare a frantumarsi, e Marine Le Pen avrà bisogno di questa esplosione della destra e della sinistra per ricomporre il panorama politico a partire dalla sua figura».

françois mitterrand

Che destra è quella di Marine Le Pen, che ha usato l'ultimo anno per distaccarsi dall'eredità paterna? E', al fondo, l'eterna Francia reazionaria dell'Indocina e dell'Oas o c'è qualcosa di nuovo?
«Non dimenticate che Marine Le Pen è nata nell'agosto 1968... La sua formazione non è quella del padre, cioè Vichy, Pétain, la collaborazione, la guerra d'Algeria, l'Oas, ma quella di una ragazza che, quando arriva alla maggiore età, non ha conosciuto che François Mitterrand al potere... Sa che Mitterrand ha avuto un passato di compromissione con il regime di Vichy, che ha difeso l'Algeria francese, che è stato ministro dell'Interno e della Giustizia durante la guerra d'Algeria.

GIANFRANCO FINI

Marine Le Pen sa che la frattura tra destra e sinistra, in Francia, non è quella che si racconta. Molti elettori di oggi dispongono della sua stessa formazione e non sono fermi ai punti di riferimento della Seconda guerra mondiale: è una ragazza post-sessantottina, che parla del ritorno dei "patrioti di destra e di sinistra"».

E' il Front National «né di destra né di sinistra».
«La divisione proposta da Marine Le Pen non è tra destra e sinistra, ma tra patrioti e cosmopoliti, tra difensori della nazione francese e sostenitori del liberalismo. L'intelligentsia parigina si sbaglia se pensa che padre e figlia appartengano allo stesso mondo politico-culturale.

marine lepen

Marine Le Pen sta facendo con il partito di suo padre quel che Fini in Italia fece trasformando l'Msi in Alleanza nazionale. Quando Fini in Israele parlò del fascismo come di un "male assoluto", ha compiuto un passo imitato da Marine Le Pen nel febbraio dell'anno scorso, quando ha definito i lager nazisti "il summum della barbarie". Il fenomeno Marine Le Pen non si riduce all'estrema destra, è più complicato».

 

IL REGNO DI HARRY POTTER E TWILIGHT È FINITO, ARRIVA “THE HUNGER GAMES”, FILM PIÙ POLITICO, PROLETARIO E LEGATO ALLA CRI

$
0
0

The Hunger Games di Gary Ross.

THE HUNGER GAMES THE HUNGER GAMES

Marco Giusti per Dagospia

Il regno di Harry Potter, di Bella Swann e dei vampiretti innamorati è finito. Arriva Katniss Everdeen armata di arco e frecce e i giochi sono chiusi. Forte di 26 milioni di copie vendute dei libri della saga ideata da Suzanne Collins, dei 300 e passa milioni incassi in America nel primo mese di programmazione, "The Hunger Games", diretto da Gary Ross, il regista di "Pleasentville" e "Seabiscuit", sbarcherà in Italia il 1 maggio.

Festa dei lavoratori. Giusto, visto che in fondo è sì un mischione di "Battle Royale" e di "Twilight", ma molto più politico, proletario e fortemente legato alla crisi globale del capitalismo. Katniss Everdeen, interpretata dalla Jennifer Lawrence di "The Burning Plain", ma soprattutto di "Winter's Bone", dove era una ragazzina povera che doveva scoprire che fine aveva fatto il padre tra i distillatori clandestini, è la nuova eroina che deve attraversare l'orrore della crisi economica, lo strapotere dei realities per arrivare dritta dritta a quella che un tempo avremmo chiamato lotta di classe.

THE HUNGER GAMES

Richiamate Bertinotti e svegliate Vendola. In un futuro non così lontano, dopo guerre dilanianti, la nazione di Panem, in pratica ciò che resta degli Stati Uniti, è dominata da una classe dirigente ricca e viziosa che vive nel lusso e nel delirio di abiti e parrucche da show di prima serata. Tutti gli altri, poveri e miserabili, sono confinati dentro dodici distretti e sono obbligati a produrre per l'oligarchia vincitrice.

THE HUNGER GAMES

Ogni anno, però, per ricordare la fine della guerra e soprattutto per impaurire la classe povera e far capire a tutti chi comanda, sono indetti gli Hunger Games, arrivati ormai alla settantaquattresima edizione, neanche fossero "Amici" di Maria De Filippi, dove si affrontano in una gara mortale un gruppo di ragazzi tra i dodici e i diciotto anni estratti a sorte dai dodici distretti.

Due, un maschio e una femmina, per ogni distretto. I ragazzi, portati nella capitale, osservati come in un reality dalla tv, sotto gli occhi del commentatore Stanley Tucci con parrucca gigante e bizzarra, prima si allenano al gioco, istruiti dai vincitori delle edizioni passate e poi si ritroveranno a uccidersi tra di loro esattamente come in "Battle Royale".

THE HUNGER GAMES

Solo uno dovrà uscirne vivo. Per ravvivare la diretta tv, come nell'"Isola dei famosi", gli autori possono intervenire con giochetti e aiutini. Katniss, che ha perso il padre a 11 anni, e odia la violenza, si offre volontaria per gli Hunger Games quando viene estratto il nome della sorellina, Primrose, troppo fragile per poter uscire viva dal gioco.

THE HUNGER GAMES

Assieme a lei, arriva dal distretto dodici, anche Peeta, Josh Hutcherson, che l'ha sempre amata. Il film è diviso a metà tra viaggio nel mondo corrotto dei ricchi e preparazione ai giochi e la gara stessa, che darà modo a Katniss e Peeta di stringere alleanze diverse e lottare con gli altri ragazzi.

Anche perché un gruppo di loro si è allenato per tutta la vita alla gara e non avrà alcuna pietà nell'uccidere. Rispetto al romanzo, molto più cruento, il film non spinge troppo sulla violenza e sulla crudeltà e Katniss è un'eroina cosciente di quel che sta facendo e cerca solo di capire come fare a uscirne.

Come l'Uma Thruman di "Kill Bill" è obbligata alla vendetta e alla violenza, anche Katniss dovrà uccidere, ma al tempo stesso si renderà conto di chi sono i veri responsabili della miseria del suo distretto e di cosa davvero significhino gli Hunger Games. Grande film avventuroso e politico, totalmente indirizzato alle nuove generazioni di ragazzi senza futuro rovinati dall'avidità del capitalismo globale, "The Hunger Games" mantiene sempre il suo equilibrio tra favola e morale grazie anche all'intensità della recitazione di Jennifer Lawrence.

THE HUNGER GAMES THE HUNGER GAMES

E' lei, ragazza che, come in "Winter's Bone", sa di dover diventare adulta in fretta e di essere obbligata a scelte immediate, a tenere in piedi il racconto e gli angoli diversi del film, dalla satira del mondo televisivo al realismo dei giochi omicidi. Ma ogni sua scelta parte sempre dal desiderio di non essere compromessa nella violenza, e, al tempo stesso, di rapportarsi alla natura, agli alberi, agli animali, alle piante, sentendosi parte di quel mondo e non della messa in scena televisiva della classe dirigente di Panem.

Gary Ross, che ha sceneggiato il film assieme all'autrice della saga, Suzanne Collins, e a Billy Ray, spinge molto sugli eccessi dei realities televisivi e sulla follia fascista di una società che deve continuamente selezionare dei vincitori e eliminare dei perdenti. Ma il film, costruito per un pubblico di ragazzini di tredici-quattordici anni, dosa bene la sua carica politica e pamphlettistica. Ma non per questo è meno forte. Anzi.

 


LA NUOVA SCATOLA POST-PDL SEMBRA IL PARTITO DEL “SARCHIAPONE”: NESSUNO SA BENE COSA SIA

$
0
0

Francesco Bei per "la Repubblica"

È un predellino digitale «la più grossa novità della politica italiana» annunciata ieri da Angelino Alfano. Un lavoro che il Cavaliere e Alfano stanno cucinando da due mesi in gran segreto nel retrobottega del Pdl, in attesa del 2013. Ma che sono stati costretti a portare allo scoperto sotto la spinta del Partito della Nazione di Casini e della prospettiva di un voto anticipato già ad ottobre. Ma soprattutto davanti al rischio incombente di uno sbriciolamento del partito.

ANGELINO ALFANO ANGELINO ALFANO E SILVIO BERLUSCONI

Il Pdl dunque cambierà nome, questa la prima novità. E chissà se è casuale quello slogan - «Tutti per l'Italia» - lanciato due giorni fa da Giuliano Ferrara nella coda di un pezzo sul Foglio. Dunque nome nuovo, ma non basta. Perché il Pdl è ormai diventato una "bad company", lo dimostrano i sondaggi di Alessandra Ghisleri, e va supportato da una lista civica nazionale innervata dalla società civile. Un listone guidato da Luca Cordero di Montezemolo, con dentro gli imprenditori e i professori del think tank "Italia Futura".

In ogni circoscrizione il modello potrebbe diventare plurale, con più liste civiche alleate. Un amo è stato lanciato anche a Emma Marcegaglia, presidente uscente di Confindustria. Berlusconi spera in questo modo, dando vita a un partito più «liquido», di intercettare parte di quel rifiuto della politica tradizionale che soffia impetuoso nel paese. «Dobbiamo innovare - sostiene Daniela Santanché, ieri al fianco di Alfano mentre il segretario annunciava la novità - perché i vecchi partiti non funzionano più. La gente non ne vuole più sapere».

PIERFERDINANDO CASINI

Ma non basta ancora. E qui entra in campo Alfano. Il Cavaliere già nel 2008 era rimasto affascinato dalla cavalcata inarrestabile di un oscuro senatore di Chigago fino al cuore della Casa Bianca.E ha consigliato ai suoi di studiare per bene il caso Obama.

Angelino l'ha preso in parola e ha lanciato a febbraio il progetto di un Pdl 2.0, affidato ad Antonio Palmieri. Il guru del nuovo corso a cui si sono affidati Berlusconi e Alfano è un nome molto conosciuto sul web. Si chiama Marco Montemagno, si fa chiamare "Monty". Cranio lucido, piglio da telepredicatore, cofondatore di Blogosfere, è Monty il "Jim Messina" a cui è si rivolto Berlusconi per mettere in piedi la nuova macchina da guerra. L'altro è Davide Tedesco, che ha diretto la Political Digital Academy del Pdl.

ALESSANDRA GHISLERI

È una sfida che passa per l'uso attivo di tutti i social network in campagna elettorale, da Youtube a Facebook, da Twitter (la nuova passione di Alfano) a Flickr. Come sta avvenendo in Francia, l'altro esempio a cui si stanno ispirando a via dell'Umiltà. Il caso francese dimostra che lo sconosciuto Mélenchon, candidato di sinistrasinistra, nell'ultimo mese ha surclassato tutti gli altri avversari nella crescita del numero di fan su Facebook: 91% contro un misero 6% di Sarkozy. La Rete cambia le regole, chi era dato per spacciato può risalire la china.

DANIELA SANTANCHE

«Ma siccome siamo in Italia spiega un uomo che lavora al progetto Pdl 2.0 - e molti, specie gli anziani, non sono connessi a Internet, ci baseremo anche sull'invio degli sms e sulle telefonate tradizionali». Del resto è stato proprio il servizio di sms a dare la spinta decisiva alla campagna Obama del 2008. La società di sondaggi Nielsen stimò che il candidato democratico ne aveva mandati in tutto 10 milioni, a 2,9 milioni di americani, tutti firmati in modo confidenziale «Barack».

Maria Rosaria Rossi

Come se fosse un amico, proprio per instaurare un legame personale e diretto con gli elettori. A palazzo Grazioli la macchina gira già a pieno regime. Negli studi che ospitavano Red Tv, la televisione vicina a D'Alema, ora lavorano Maria Rosaria Rossi e Roberto Gasparotti. La prima è nota alle cronache soprattutto per la storia delle feste ad Arcore, ma pochi sanno che la deputata Pdl è anche un imprenditrice dei call center.

Ed è proprio a lei che si è rivolto il Cavaliere per mettere in piedi un mega call center da gettare nella mischia in campagna elettorale. Certo il centro di Rossi e Gasparotti non sarà "the Beast", la bestia, come è stato soprannominato il cuore pulsante della campagna Obama2012, con i suoi trecento volontari ed esperti di marketing. Ma su queste iniziative il Cavaliere non va sottovalutato. La struttura peraltro è già operativa. E fa carotaggi limitati alla platea di iscritti ed eletti del partito: sperimenta messaggi politici, ricevendone un ritorno immediato per calibrare di nuovo la comunicazione in uscita. È un rodaggio.

ROBERTO GASPAROTTI

Alfano è convinto che la strada imboccata sia quella giusta ed è certo di esserci arrivato per primo. «Una volta i ragazzi attaccavano i manifesti - ha spiegato il segretario - oggi è molto più facile ed efficace attaccare un post». Ma la Rete può anche essere una trappola. Come ha sperimentato a sue spese Roberto Formigoni, costretto a chiudere il blog del suo sito multicanale (Facebook, Youtube, ecc) per lo tsunami di insulti in arrivo. C'è poi da superare la radicata diffidenza dei vecchi del Pdl.

«Questa grande novità di cui parla Angelino - nota velenoso un detrattore interno - a me sembra tanto il partito del "Sarchiapone". Nessuno sa bene cosa sia. Non vorrei fosse solo una trovata per rubare la scena a Casini per un giorno».

 

 

METTI UNA SERA ALL'AUDITORIUM. A VEDERE ANTONELLO PIROSO, CHE RACCONTA, LO STRAZIO GIUDIZIARIO DI ENZO TORTORA

$
0
0

Mario Pizzi da Zagarolo

DAGOREPORT


Metti una sera all'Auditorium. A vedere Antonello Piroso, il conduttore de La7 che racconta, dentro una gabbia, lo strazio giudiziario di Enzo Tortora. Ti giri nella sala strapiena, e vedi un campionario umano trasversale che sta insieme con lo sputo. Una specie di miracolo laico, che consente a Francesco De Gregori, il poeta del popolo di sinistra, di ritrovarsi accanto a Bobo Craxi; a Domenico Arcuri, amministratore delegato "centrosinistro" di Invitalia, di non essere seduto troppo distante dal presidente della Lazio Claudio Lotito;

MYRTA MERLINO CON MARITO DOMENICO ARCURI STEFANO DAMBRUOSO

al magistrato Stefano Dambruoso di incrociare Alfonso Papa, il deputato "piquattrista" (che il tribunale del riesame di Napoli come la Cassazione ha stabilito non dovesse essere arrestato); a Myrta Merlino di riabbracciare l'ex ministro Giorgia Meloni; a Marco Mezzaroma, marito di Mara Carfagna e che con Piroso ha costituito la societa' "Molto di personale", di mischiarsi con la nutrita pattuglia di Vedro', la lobby di Enrichetto Letta presieduta da Benedetta Rizzo (compagna di Piroso), il tennista in pensione Adriano Panatta, amico ventennale di Antonello, e lo scrittore "situazionista" Fulvio Abbate, che con la candidata al Campidoglio Giorgia Meloni in passato ha scazzato furiosamente, per finire al viceministro fighetto Michel Martone con pupa al fianco.

MYRTA MERLINO CON MARITO DOMENICO ARCURI MYRTA MERLINO CON MARITO DOMENICO ARCURI

L'ecumenico Piroso ha tracimato, accumunando politici, giornalisti e magistrati che su Tortora hanno dato via al "prototipo della macchina del fango", per poi argomentare un duro "j'accuse" in cui non sono mancate citazioni e stoccate a 360 gradi, da Berlusconi e il Pd, Vittorio Feltri e il caso Boffo, Miriam Mafai e Paolo Mieli, il partito di Repubblica, Eugenio Scalfari e Craxi, Furio Colombo, Emilio Fede e Gianni Mina', per finire a Percamillo Davigo, Giancarlo Caselli, Piero Ostellino e Massimo Fini.

Un cocktail molotov sulle note di "Buonanotte Fiorellino", e dopo due ore, la poesia "Invictus" di William Henley, che Piroso ha dedicato alla memoria di Tortora, Walter Tobagi, Giorgio Ambrosoli e di tutti coloro "che non piegano il capo". E la platea ha pensato che in un ultimo slancio onanistico l'ex direttore del TgLa7, ormai emarginato dalla rete con un programmino nello sprofondo della notte, stava parlando anche di se'.

MICHEL MARTONE E FIDANZATA MICHEL MARTONE E FIDANZATA

 

LUCHINO NON HA BISOGNO DI COMPRARE PAGINATE DI PUBBLICITÀ, BASTA INVITARE I GIORNALISTI A BORDO DI “ITALO”

$
0
0

Leccalecca per il "Fatto quotidiano"

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

Quella di Luca Cordero di Montezemolo è un'impresa senza precedenti: il treno Italo non ha bisogno di comprare paginate di pubblicità sui quotidiani, basta invitare i giornalisti a bordo e allestire una panca di tramezzini e dolcetti. E la promozione viene ancora meglio. Scrive il Corriere (ma potrebbe essere l'ufficio comunicazione di Ntv): "Non sale, per ora, sul treno della politica ma su quello che ha lanciato insieme a Diego Della Valle e soci.

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

Montezemolo, circondato dallo staff e assediato da 300 giornalisti, si imbarca su Italo per il primo viaggio inaugurale. Roma-Napoli in meno di un'ora, un treno molto bello (poltrone di pelle Frau anche in seconda-Smart), silenzioso e attaccato al terreno grazie alla originale trazione sui carrelli Alstom. Montezemolo, come fa quando presenta l'ultimo modello della Ferrari, va nei dettagli e mostra le grandi vetrate progettate apposta per vedere la ‘bella Italia'". La Stampa intervista un macchinista: "L'adrenalina dei 300 all'ora". E spiega, entusiasta: "Il treno arriva puntualissimo". Come la pubblicità non a pagamento.

 

INDOVINELLI: CHI È L’ECCENTRICO CANTANTE GAY CHE VIENE AVVICINATO DA UN ATTORE HARD? IL NUOVO DECOLLETÉ DELLA PARLAMENTA

$
0
0

Da "Oggi" - www.oggi.it

1 - INDOVINA CHI:

FLAMINIA PATRIZI MONTORO WOODY ALLEN SUL SET

INVIDIATA E SOSPETTA
Lei è una parlamentare molto vicina all'ex premier. Che ultimamente sfoggia invidiatissime quanto sospette rotondità del décolleté.

ALTARINI VINTAGE
Un'attrice italiana adorata da Quentin Tarantino avrebbe avuto una relazione con un attore più giovane di lei conosciuto a un concorso di bellezza. Se lo ricordate a lei, sorride sorniona.

CHIACCHIERE SOTTOVOCE
Entrambi intrattengono la sera in tv, entrambi con una cifra tra il serio e il comico. Ma su due reti concorrenti. Eppure qualche sera fa confabulavano animatamente a margine di un evento milanese. Che uno stia pensando di rubare l'altra?

PRESENTAZIONI TARDIVE
L'eccentrico cantante gay era a cena. Viene avvicinato da un bellimbusto con una gamba fasciata che dice di volerlo conoscere. E che solo dopo gli svela di essere un attore hard con 400 film all'attivo.

QUENTIN TARANTINO

2 - ZAMPAGLIONE "SEQUESTRATO" IN EGITTO
Federico Zampaglione è andato in vacanza con la compagna Claudia Gerini e le figlie Linda e Rosa a Sharm el Sheik. Ma ha perduto il passaporto. E così la famiglia è tornata in Italia, ma lui è stato trattenuto dalle autorità egiziane.

sco23 claudia gerini federico zampaglione

3 - IL GUFO DI WOODY
Pochi lo sanno, ma durante il suo soggiorno romano, Woody Allen ha organizzato una colazione molto esclusiva in onore della sua amica del cuore Flaminia Patrizi. All'Hotel Excelsior, il regista, finalmente rilassato, ha poi regalato a Flaminia e ai suoi ospiti un piccolo gioiello raffigurante un gufo.

BRUNO VESPA

4 - MENTANA CONTRO VESPA
Per un giorno il Festival del giornalismo di Perugia si trasforma in un ring, o meglio in un'arena. Il 26 aprile, infatti, Enrico Mentana e Bruno Vespa sono per la prima volta sullo stesso palco. Si parla del mestiere di giornalista in un incontro dal titolo «Matador a confronto», moderato dall'autrice televisiva Simona Ercolani.

ENRICO MENTANA - copyright pizzi

La platea si aspetta fuoco e fiamme, visti i due modi così diversi di interpretare la professione. Sono in agenda del Festival, a un giorno di distanza, anche incontri con Michele Santoro e Corrado Formigli. Il mattatore di Servizio Pubblico e la più famosa delle sue creature, che ogni giovedì gli fa concorrenza su La7 con Piazza Pulita, si sfioreranno appena. Peccato...

 

MOVIMENTO 5 STELLE ROMA CONTRO GLI ‘SPRECHI’ DI CORRADO PASSERA - IL SITO DEL “FATTO” DIMENTICA RUBY - ANCHE FORMIGONI F

$
0
0

Riceviamo e pubblichiamo:

BEPPE GRILLO


Lettera 1
Caro Dago,
credo che ieri sera dopo i risultati, Carlà sia stata la prima a trombare Sarkozy...
Alessandro

Lettera 2
Caro Dago, tribunali-spese di navigazione e marinaie.
S.B.-se hai una barca, non puoi preoccuparti di quanto ti costa l'equipaggio. L'armatore, prediligeva navigare, sulle acque di Arcore, in favore di vento, e notata la composizione di genere della ciurma, si sistemava sempre a "poppa".
Saluti, Labond

CORRADO PASSERA

Lettera 3
Le amministrative a Pozzallo, il Bahrein, Stoner, Alenia, premier olandese, licenziamenti alle Poste, Calderoli, Trenitalia, Monti al 30%, carceri, fondazioni bancarie.
Sono gli argomenti che il sito del Fatto Quotidiano mette prima delle intercettazioni di Ruby, relegata in un austero blog sulla sinistra.
Caso più unico che raro per un giornale che per mesi e anni ha prosperato su bunga bunga, festini e trascrizioni pruriginose. Forse, ma dico forse, brucia un po' l'esclusiva di Rep. sull'audio delle telefonate? Forse, eh...
FR

Lettera 4
Noi del MoVimento 5 Stelle romano, a detta della stampa i campioni dell'Antipolitica e del qualunquismo , sabato 21 aprile eravamo con il banchetto informativo in piazza Santa Maria in Trastevere. A poca distanza dal nostro banchetto e in piena zona pedonale erano posteggiate ben 5 berline ministeriali, blindate, di fabbricazione tedesca ed extra lusso. Dalla chiesa abbiamo potuto assistere all'uscita del ministro Passera con moglie, parenti, portaborse e scorta a seguito.

CARLA BRUNI

Il piccolo corteo si è poi felicemente imbarcato nelle auto pagate con le nostre tasse. Ora apprendiamo dalla stampa, che oltre aver fatto battezzare il figlio, ha avuto la faccia tosta di dire che c'è, testuali sue parole: «Spazio per ridurre costi inutili. L'Italia ce la può fare alla grande». Giusto signor ministro, l'Italia ce la può fare, ce la farà il giorno che si libererà di gente come lei.
MoVimento 5 Stelle di Roma

SARKOZY E IL BACIAMANO A CARLA BRUNI

Lettera 5
Distratti, i dirigenti dei partiti. Nessuno si è accorto di niente, adesso però hanno saputo e fanno pulizia. Non si erano accorti dei collaboratori disonesti e neppure si erano resi ben dell'enorme flusso di denaro che entrava nelle loro casse a spese dei contribuenti, adesso ne hanno preso consapevolezza e pensano di ridurre. Molto distratti. E va bene, perdoniamo loro la distrazione, ma chi ci garantisce che non continueranno a essere distratti? Non sarà prudente che si mettano a giusto riposo?
Attilio Doni

Lettera 6
Ma tutti i componenti del consiglio regionale lombardo ,oltre alle elezioni, hanno dovuto vincere una gara di burlesque per meritarsi il posto ? Anche Formigoni?
Oddio un po' esibizionista è...Fortissimo il Papi quando nell'intervista fa finta di essersi dimenticato il nome (burlesque) della scusa farlocca elaborato dai suoi avvocati .
Sanranieri

Lettera 7
Caro Dago,
se Lorenza Lei, invece di ingaggiar, con mega-stipendione, Annunziata(PD), avesse preso me, meno sponsorizzato ma più curioso, avrei chiesto, ieri, a Giulietto Tremonti :è pentito, sussiegoso prof, di aver trattato Bossi da statista e non da piazzista, mediocre, di Gemonio ? Ma,ca va sans dire, la dalemiana donna Lucia tacque...

Quanto al duello tra gli extra-large Mauro Mazza e Giulianone Ferrara- servito domenica dal "coiffeur" Travaglio di barba e capelli, con uno strepitoso corsivo- non me la sento di scaricar tutte le colpe sull'ex comunista, poi craxiano, quindi forzista, montiano, dopo il crollo del Cav., en attendant Luchino Cordero di Monteprezzemolo.

Qualcuno ha già dimenticato le "benemerenze" del capo di RAI1, che ha imbarcato nonna Tulliani, per memorabili programmi, visti soli dalla famelica famigliona dell'"azionista di riferimento" di Mazza,l'ex fascista, pentito, Gianfry Fini ?
Un cordiale saluto
pietro mancini

Lettera 8
Caro DAGO
d'accordo, non vediamo l'ora di liberarci di Sarko, meglio chiunque che lui, salvo poi accorgersi che il discutibile Hollande non sarà meglio; ma uno stacco di 1,6 DICO UNO VIRGOLA SEI punti giustifica espressioni come "vittoria netta di Hollande" o "Sarkozy spera ancora"? con un 18% di elettorato di destra e un 9% centrista che magari non se la sentirà di appoggiare l'ex di Segolène contro un 11% di comunisti che di sicuro resteranno a sinistra? A questo punto faranno la differenza quelli che si tureranno il naso in maggior misura, dato difficilmente prevedibile. Che giornalismo strano il nostro...il sito di LE MONDE, stamattina, piu' concretamente si chiede per chi voteranno gli elettori di Bayrou e di Le Pen...un saluto
BLUE NOTE

HOLLANDE

Lettera 9
Berlusconi nei riguardi di Monti e gli Italiani si sta comportando come quel tale che per conquistare una donna, la fa assalire da dei loschi figùri e poi interviene facendo finta di salvarla.
Fabio

Lettera 10
Se abbiamo definito Tremonti il ministro della "Finanza Creativa" che si abbia il coraggio, Napolitano permettendo, di definire il Monti dell'IMU quello della "Finanaza Banale" !!!
a mandolfo (StC)

Lettera 11
il sobrio prof. MONTI nel suo viaggio promozionale per convincere imprese estere ad investire in Italia invece di parlare di epiche riforme del lavoro avrebbe dovuto spiegare ai suoi interlocutori come si fa a pagare l'IMU comipilando un modello F24
guglielmo tell

Lettera 12
Caro Dago, dopo gli allenamenti e le gare di Burlesque, verranno inevitabilmente le EREZIONI ANTICIPATE.
Ezzelino da Romano

FORMIGONI

Lettera 13
Caro Dago,
seguo quotidianamente le vicende descritte nel sito e di certo non posso giorne.
Sommessamente affermo che mi pare un po' troppo romanocentrico: va bene che lì si registrino le più infami nequizie... ma cerca, per piacere, di allargare gli orizzonti.
Ciao, con stima.
gigi

Lettera 14
Milena Gabbanelli ha ragione: partendo dal primo articolo della Costituzione in cui si dichiara che siamo una Repubblica democratica fondata sul lavoro, la logica conseguenza sarebbe che nella Carta venisse inserito l' obbligo della piena occupazione e non del pareggio di bilancio. Dunque perchè questo è stato fatto? Bersani che è così pragmatico e ci vuole così bene, forse ci può spiegare perchè lo ha votato.
Paolo
Treviso

Lettera 15
Dago darling, dopo settimane di iperlavoro delle macchine del fango (specie quelle di Via Solferino e Largo Fochetti, sovvenzionate lautamente anche da noi contribuenti!!!) impegnate nella battaglia del Pirellone per conto dei comitati d'affari da cui dipendono, eccoti che finalmente ("Gott sei Danke"!) siamo tornati alla cose serie: il burlesque di Berlusconi.

Molto minimizzato dai suddetti "chateaux en Espagne" della correttezza, che forse avrebbero preferito cose più "cool" e spinte ancora, come il "fetish", lo "spanking" o le "gang-bangs". Peccato che il Cav. abbia una certa età, sennò si potrebbe pensare che sia l'inizio di una sfolgorante carriera in un genere che andrebbe rilanciato. Se non fosse che di burlesque son già piene le strade, le scene (specie quelle politiche, strapiene di sepolcri imbiancati) e le giostre dei media.
Natalie Paav

Lettera 16
Dicono che ci sono tre milioni di persone disoccupate che non cercano nemmeno lavoro perché sono convinte di non trovarlo. Forse la verità è che non ne hanno davvero bisogno. E poi, quale imprenditore prenderebbe volentieri a lavorare qualcuno che il lavoro non fa nemmeno lo sforzo di cercarlo?
Vittorio Disoccupatopervocazione InFeltrito

Lettera 17
Caro Dago, hai notato l'espressione da orsacchiotto sgomento del rubicondo faccione di Calderoli? Il poveretto anche dall'Annunziata aveva un aspetto sparuto, con gli occhioni sgranati...che il peggio per lui debba ancora arrivare? Ah saperlo...
Ciao
Daniela

Lettera 18
Dagotrilaterali, nel vedere Milena Gabanelli in pantaloni blu, o giù di lì, con una bella giacchina verde mi è tornata voglia di assistere, almeno in parte, alla trasmissione Report. Dismessi i pantaloni bianchi che fanno in lei tanto "sciur parun dale bele braghe bianche..", riacquisita la sua femminilità ecco che la trasmissione sembrava avviarsi a qualcosa di veramente interessante, dirompente.

berlusconi monti

Roba da non credere ai propri occhi e e alle proprie orecchie: se sulla tv impazzano, è il termine letterale più appropriato, cosi del tipo littizzetto, lucarelli, la successora della mona ventura di cui non ricordo il nome, costamagna, la compagna del commissario montalbano (che performance criminale e femminista la sua!) e via cantando, bisogna ammettere che la Gabanelli è altra cosa, e non per niente a suo tempo fu premiata nientepopodimeno che dal grande Indro. Dunque la Milena, ieri sera, si è apprestata ad affrontare il tema della "Trilaterale", nientemeno, ossia di quel gruppo di personaggi (tutti massoni, guarda caso) che da decenni e decenni ( da sempre) guida il mondo.

E vengono fuori immagini di Rockfeller, dello stesso marito di Hillary, e altri, con la chiara indicazione che questa trilaterale sta governando il mondo e ci sta portando un pò tutti alla rovina economica. Fantastico. Solo che - deve essere arrivato qualche messaggio subliminale alla Gaby - il discorso improvvisamente, almeno rispetto alle attese, si ferma, fa marcia indietro a 360 gradi e ritorna alle cose italiane, al vorrei ma non posso.
Cosa sarà successo? Ah saperlo, come dite voi trilaterali. Però, cara Gabanelli, spero possa riprendere in mano con altro piglio e volontà il discorso Trilaterale e portarlo a termine. Sarebbe così da premio Pulizer. Possiamo sperare?
Luciano.

Lettera 19
Buongiorno,
le televisioni TUTTE, compresi i quotidiani ,quasi non hanno dato risalto alle uova alla Fornero, La faccenda è stata liquidata come un episodio legato a qualche facinoroso.
Anche voi sapete che non è così,le uova ci sono state e gli insulti anche .
Il disappunto e il disprezzo e la nausea per questi personaggi appartengono a una fascia sana e sono gli "imprenditori e i lavoratori".

Entro un mese le compagnie telefoniche saranno obbligate
a fornire TUTTI i nostri numeri telefonici relativi a telefonini e telefoni fissi con relativo tabulato delle chiamate all'Ufficio delle Entrate. Non credo sia legale affatto. Qualcuno ne ha parlato? Avete più strumenti di me per informarvi e parlarne. Le ingerenze e la mancanza di rispetto nei confronti del cittadino comune ormai è talmente normale che quasi non fa più notizia. Un'ultima cosa.

Comunicate alla sig.ra Fornero che forse si è distratta un attimo in tutti questi anni, che "gli italiani" come usano tutti definirci lei compresa, (forse loro si sentono talmente superiori da dimenticarsi che" anche loro sono italiani",da una vita fanno in modo ,non solo di lasciare un abitazione per i figli ma investono profumatamente per la loro istruzione. Eviti la signora,dall'alto della sua presunzione ,di dare consigli imbecilli e non richiesti.
Grazie.

 

 

Viewing all 338532 articles
Browse latest View live