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BENVENUTI AL PARTY BULGARI (SENZA LA BULGARI FAMILY, ORMAI L’AZIENDA È FRANCESE) IN GLORIA DEL CINEMA DE’ NOANTRI

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Paola Pisa per "Il Messaggero"
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

SANDRA MONTELEONI

Chissà se a Alberto Sordi sarebbe piaciuto lo yakotori di pollo e agnello. E se Totò avrebbe apprezzato il cous cous di verdure o Fellini il riso basmati con verdure. Certo il menu fusion giapponese-mediterraneo è stato un tocco di classe in più ad una cena già ad alta densità di glamour. Ad invitare al fantastico party è Bulgari in un hotel di Via Veneto appena restaurato, la serata è in onore della Dolce vita e del Festival del film di Roma.

SANDRA MONTELEONI E ALEX PONTI

Gli ospiti sono quattrocento nelle incantevoli sale art decò dove accorrono attrici, registi, noti esponenti dell'imprenditoria nazionale e internazionale, protagonisti della filmografia giovane, diplomatici. E dove le tavole sono dedicate ognuna ad un celebre protagonista del cinema italiano tra cui anche Ugo Tognazzi.

Ma il valore aggiunto è dato dalle note selezionate e miscelate dal famoso dj Ravin, che arriva direttamente dal Buddha Bar di Parigi e che prossimamente, il martedì e mercoledì, accompagnerà l'aperitivo nell'hotel romano. Musiche arcinote in tutto il mondo, perché Ravin che è originario delle Mauritius prende due aerei o più a settimana, così dicono le leggende che circolano sul suo arcinoto nome, per raggiungere i locali più à la page del globo intero.

PAPARAZZE CINESI MICHAEL GERTZ E FIGLIA MELINA

Tra l'incanto di sound soft, dedicati alla cena, e più hard, speciali per il ballo, è un grande accorrere di ospiti tra cui Carmen Chaplin con il marito Ash Bahlla, Alex Ponti con la moglie Sandra Monteleone, l'avvocato del cinema Giorgio Assumma, Jimmy e Tania Ghione, Giorgia Surina, Carolina Crescentini, Martina Codecasa, Astrid Meloni, Vincenzo Bocciarelli, Roberto Ciufoli, Nathalie Rapti Gomez, Loredana Cannata, Filippo Negri, Eliana Miglio, la modella Dalma, il principe Guglielmo Giovanelli Marconi, il Presidente dell'Unicef Italia Vincenzo Spadafora, Anna Ferzetti.

MASSIMO FERRERO

Ci sono molti rappresentanti della diplomazia ricevuti dal padrone di casa Carlo Acampora quali: l'ambasciatori di Germania Michael Gerdts, di Croazia Tomislav Vidosevic, Georgia Konstantin Gabashvili, Giappone Masaharu Khono con la moglie Norico e Messico Miguel Ruiz-Camanha. Gioielli? Non mancano di certo e fanno bella mostra di sé nelle vetrine accanto alle borse della celebre griffe, che è nata a Roma e ora fa parte del Gruppo Lvmh. Ravin incanta, le ostriche sono dieci volte più numerose degli invitati, i gioielli non mancano: nelle vetrine diamanti, rubini e smeraldi.

MARTINA CODECASA

I ravioli al manzo divini, lo champagne scorre a fiumi e fiumi, il sushi è di una prelibatezza very orientale che non fa rimpiangere il famoso «Macarone, io me te magno» di Albertone a la serata ha come dulcis in fundo una fontana di cioccolato.

 


L’INQUIETUDINE DELLE TRUPPE MEDIASET: “SI PARLA DI DIMISSIONI DEL CAPO, E C’È UN PO’ DI PAURA”

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Michele Brambilla per "La Stampa"

Mario Giordano


Tutto è cominciato qui, quarant'anni fa o giù di lì: Milano 2, la prima tv via cavo, il primo telegiornale. Da qui è partito un impero che a un certo punto ha abbracciato ogni atto e ogni pensiero del nostro vivere: l'edilizia, l'informazione, gli spettacoli, il calcio, la finanza, la politica. È arrivato il giorno che segnerà la fine di un'epoca? Oppure è l'ennesimo falso allarme, l'ennesimo annuncio di un epilogo che non arriverà mai?

COLOGNO MONZESE

Sembra bizzarro, ma per raggiungere il centro di un'azienda che è stata un modello di modernità e innovazione ci si orienta come nella preistoria. Al taxista devi dire «mi porti alla pianta»: in tutta Milano sanno che l'indirizzo di Mediaset a Segrate non è una via, ma una pianta. Da lì arrivi a piedi al lago dei cigni, il cuore di Milano 2, sul quale si affacciano le vetrate di ciò che dell'impero è rimasto qui: Tg4, Studio Aperto, Striscia la notizia e l'Agenzia delle News, il nuovo telegiornale «accaventiquattro» di Mario Giordano, che partirà il 27 novembre.

ANTONIO RICCI

In portineria sono molto gentili. Chiediamo se avvertono tensione e preoccupazione, oggi, tra la gente che viene e la gente che va. «No, è un giorno come gli altri», ci dice uno. Quello dietro sorride: «Come gli altri da un po' di tempo a questa parte. Si parla di dimissioni del capo, e c'è un po' di paura». È l'ora di pranzo e i dipendenti escono per andare al self service.

Antonio Ricci non ci riceve: è in riunione, e comunque preferisce non parlare. Quelli che parlano non mettono la faccia, ed è più che comprensibile. Comunque banalizzando diremmo così: ai piani alti si è tranquilli, si dice che un'azienda come questa sopravviverebbe anche a un'uscita di scena del Cavaliere dalla politica; e anzi forse ne guadagnerebbe, avrebbe meno pressione addosso. In tv si potrebbe perfino tornare a parlare di politica. «L'azienda è sana, fa utili», ti assicurano.

LUCA TELESE

Ma soprattutto nei soldati semplici la preoccupazione c'è. Ti dicono che l'azienda è sì in utile, ma in deficit di qualità. «Questa tv», ci dice un collega, «ha perso Mentana. E ha lasciato che i giovani bravi "di area", o comunque che lavoravano in testate del gruppo, andassero da altre parti: Porro, Telese e Nuzzi sono a La 7, Facci sta per andarci. Cruciani, quello della Zanzara, l'abbiamo preso per parlare di calcio». Un altro sente e annuisce: «Ormai la politica qua la si fa con i calzini turchesi del giudice Mesiano o con le interviste di Signorini a Ruby».

gianluigi nuzzi

Chi non ha problemi a metterci il nome e la faccia è Emilio Fede, il direttorissimo. È in sella da 23 anni. Fu lui a fare il primo tg «vero» dell'azienda. Ci riceve nel suo ufficio, a pian terreno; le sue vetrate danno sul lago dei cigni. È tranquillo e sereno come un bimbo svezzato in braccio a sua madre: «E perché dovrei preoccuparmi? L'azienda è saldamente in mano a Piersilvio e a Confalonieri, che i figli del Cavaliere chiamano zio. Giornalisti preoccupati? Macché. Vieni, ti faccio fare un giro in redazione così puoi chiedere a loro».

La notizia data in mattinata da Giuliano Ferrara ha provocato un terremoto ovunque tranne che qui al Tg4: «Secondo me Giuliano non accetta un ruolo da comprimario e ha fatto quella sparata per guadagnarsi il palcoscenico. Io questa mattina non gli ho creduto nemmeno per un attimo. E nell'edizione che abbiamo mandato in onda non l'ho proprio considerato».

Emilio Fede

Via, la notizia che stava facendo sobbalzare i mercati ignorata come un cane che morde un uomo. «Guarda che io Berlusconi lo conosco bene e ti dico che non si dimetterà mai. O meglio: non si arrenderà mai. Le dimissioni come atto tecnico per preparare una riscossa potrebbero anche starci: ma l'accettazione di una sconfitta, mai». Tutto però sembra giocare contro di lui, obiettiamo: «Ma tutto cosa? I giornali, italiani e stranieri. L'opposizione. La politica della spallata.

GIULIANO FERRARA

Ma lui può sempre contare su un partito che mal che vada avrà il 22-24 per cento. Craxi governò con il 14 per cento». Ha sentito Berlusconi? «Sì». L'ha trovato preoccupato? «Preoccupato no. È amareggiato perché stanno emergendo figure squallide, come quella Milly Carlucci». Gabriella, direttore: Gabriella, non Milly. «Sei sicuro? Bah, comunque quella era un nessuno che ha avuto tutto da lui, e adesso lo tradisce. Come quell'altro, come si chiama? Antonione. Quando succedono queste cose Silvio ci rimane male, lui è generoso, non farebbe del male a nessuno».

Siamo lì che stiamo per chiedergli se quella di Ferrara non è stata, invece, una mossa escogitata con il Cavaliere per chissà quale raffinata strategia, quando telefona Cicchitto. Da quel che i due si dicono sembra di no, nel Pdl sono rimasti sorpresi: «Ferrara ha combinato un bel casino», dicono. Quando riattaccano chiediamo al direttore che cosa pensava il capogruppo del direttore del Foglio: «Sicuramente non era divertito».

GABRIELLA CARLUCCI

Usciamo. Sul lago dei cigni pioviggina, e questo non aiuta a stare allegri. A essere poi un po' cattivi nel cercare infauste suggestioni, viene in mente che a pochi metri in linea d'aria c'è il San Raffaele, dove un altro geniale fondatore ha imboccato il viale del tramonto. Se poi oltre che cattivi si vuol essere carogne, ci si ricorda pure che, sempre a pochi metri di distanza, c'è anche via Olgettina. Dove qualcuno ha corretto il cartello mettendo una «r» al posto della «l». I bagordi degli ultimi tempi come simbolo di una decadenza? Tutto può succedere, e il Cavaliere ha già dimostrato che le sue vite non sono sette ma settanta volte sette. Però pure lui qualche giorno fa ha ricordato che passa la gloria di questo mondo.

MILANO DUE

 

BORSA MILANO +2,6%, WALL ST. APRE POSITIVA - PAPADEMOS SARÀ IL PROSSIMO PREMIER GRECO

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1 - WALL STREET: AVVIO IN RIALZO, DOW JONES +0,17%...
(AGI)
- Avvio in rialzo per Wall Street. L'indice Dow Jones della borsa di New York e' in rialzo dello 0,17% a 12.088 punti, il Nasdaq avanza dello 0,64% a 2.712,61 punti e lo S&P dello 0,36% a 1.265,69 punti.

grecia - Papademos

2 - BORSA: ACCELERA CON BANCHE, FTSE MIB +2,67%...
(AGI)
- - Incrementa i guadagni piazza Affari. Complice il miglioramento delle banche e l'allentarsi della tensione sui titoli di Stato, con lo spread sotto la soglia dei 480 punti, il Ftse Mib guadagna il 2,67% a 15.965 punti e l'All Share il 2,32% a 16.761 punti.

Svetta Intesa Sanpaolo (+6,64%) dopo i conti; seguono Unicredit (+4,93%) e Mps (+2,51%), bene Bpm (+1,11% con i diritti sull'aumento di capitale pero' in calo dell'11%). Generali guadagna il 2,79% e Fonsai il 1,54%. Brillante Saipem (+3,96%), migliorano Pirelli (+2,79%) e Stm (+2,83%). Sempre giu' Mediaset (-2,09%).

3 - PAPADEMOS GUIDERÀ IL NUOVO GOVERNO DI ATENE, SKAI TV
Finanza.com
- Lucas Papademos, ex vice-presidente della Banca centrale europea, guiderà il prossimo governo greco. Lo ha annunciato, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg, la rete televisiva ellenica Skai TV, senza rendere nota la provenienza dell'indiscrezione. Papademos viene considerato in pole position nella successione al premier dimissionario George Papandreou.

LOUKAS PAPADEMOS E TRICHET

4 - GRECIA: LAGARDE, HA BISOGNO DI FARE CHIAREZZA POLITICA...
(AGI)
- La priorita' della Grecia e' di fare "chiarezza politica" in un momento in cui e' al vaglio il nome del nuovo premier che sostituisca l'uscente George Papandreu. Lo ha affermato il direttore generale del Fondo monetario internazionale (Fmi), Christine Lagarde, al termine di una visita di due giorni in Russia. "Dal punto di vista dell'Fmi, quello di cui abbiamo bisogno e' chiarezza politica, una condizione necessaria per qualsiasi negoziato ed esborso" di fondi .

5 - ARRESTATI DIPENDENTI MEDIASET: SPACCIAVANO DROGA DENTRO L'AZIENDA
Luigi Ferrarella per "Corriere.it"
- Due dipendenti Mediaset arrestati e altri tre indagati in un'operazione del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri per spaccio di droga (cocaina e hashish) anche all'interno dell'azienda e nel mondo dello spettacolo tv. Le persone coinvolte nell'indagine sono in tutto undici.

CHRISTINE LAGARDE

L'inchiesta del pubblico ministero Antonio Sangermano, lo stesso del caso Ruby (che però non ha alcuna attinenza con questo fascicolo), ha evidenziato come «la circostanza che alcuni soggetti dediti ad attività di commercializzazione di sostanze stupefacenti lavorassero per l'azienda Mediaset» ha «in qualche modo potuto creare un interesse all'acquisto della droga in capo ad altri lavoratori della stessa azienda, che, dediti al consumo, per comodità e sicurezza nel contatto, si rivolgevano ai "colleghi" per le proprie necessità in quanto conosciuti e logisticamente contigui».

Gli atti dell'inchiesta danno però anche conto della «assenza di connessioni tra queste condotte e l'attività dell'azienda del tutto estranea ai fatti».

6 - INTESA SP: UTILE 9 MESI 1,9MLD (-12%), CONFERMA TARGET 2011
(AGI)
- Intesa Sanpaolo (Dusseldorf: 575913.DU - notizie) chiude i primi nove mesi del 2011 con l'utile netto pari a 1,929 miliardi di euro, in calo del 12,3% rispetto ai 2,2 miliardi del corrispondente periodo 2010. Nel solo terzo trimestre dell'anno, l'utile e' calato del 28,9% a 527 milioni. Lo comunica l'istituto in una nota. Per la restante parte dell'anno il gruppo ritiene di poter registrare "un andamento coerente con il piano di impresa 2011-2013/2015".

Antenne Mediaset

7 - INTESA SANPAOLO: PASSERA, CONFERMIAMO POLITICA DIVIDENDI
Radiocor
- Milano, 08 nov - 'Possiamo confermare la politica di dividendo'. Lo ha detto il Ceo di Intesa Sanp

8 - MODA, PPR SIGLA ACCORDO PER RILEVARE ITALIANA BRIONI...
Reuters
- Il gruppo francese del lusso PPR ha annunciato oggi un accordo per rilevare il brand italiano di abbigliamento maschile Brioni senza svelare i dettagli finanziari dell'operazione.

L'intesa, secondo quanto comunicato dalla casa francese, è stata raggiunta con gli azionisti di Brioni per acquisire il 100% del brand. L'accordo dovrebbe essere finalizzato agli inizi del 2012 e verrà sottoposto all'approvazione delle autorità antitrust. PPR ha spiegato che è sua intenzione potenziare la crescita del marchio italiano puntando sull'espansione nei mercati emergenti e allargando il range di prodotto.

passera

Brioni, marchio reso famoso anche per aver vestito James Bond, lo scorso anno ha realizzato un fatturato di 170 milioni di euro. Ha una rete di 74 punti vendita nel mondo. A fine luglio alcune fonti avevano riferito a Reuters che PPR stava valutando l'acquisizione di Brioni per circa 350 milioni di euro.

9 - BENZINAI,SCIOPERO CONFERMATO MA CONFCOMMERCIO DICE SÌ AD ACCORDO...
Reuters
- Due sindacati dei gestori degli impianti di carburante hanno confermato oggi lo sciopero che scatterà da questa sera e durerà fino a venerdì prossimo, mentre l'organizzazione di benzinai legata a Confcommercio ha firmato un accordo col governo revocando la protesta. Lo ha reso noto un portavoce di Figisc.

"Noi e Anisa abbiamo firmato un accordo e revocato lo sciopero. Fegica e Faib invece hanno confermato lo sciopero", ha detto al telefono il portavoce di Figisc, l'organizzazione sindacale legata a Confcommercio che rappresenta i benzinai della rete stradale, mentre Anisa rappresenta gli impianti autostradali. Lo sciopero scatta dalle 19 di oggi e durerà fino alle 7 dell'11 novembre sulla viabilità ordinaria, dalle 22 di oggi alle 6 dell'11 novembre sulle autostrade.

Francois Pinault

10 - EDITORIA: FAMIGLIA COPPOLA SMENTISCE CHIUSURA 'FINANZA & MERCATI'
(ASCA)
- La famiglia Coppola, in una nota, ''smentisce categoricamente'' le indiscrezioni di stampa circa la chiusura del quotidiano ''Finanza & mercati''. ''Trattasi di articolo pieno di falsita' e dai contenuti denigratori - si legge in una nota in riferimento a quanto appareso su un giornale - a cominciare dall'annuncio di una chiusura del quotidiano Finanza & Mercati, per continuare con la constatazione che sarebbe il dr. Danilo Coppola a dover fornire i mezzi necessari per il previsto aumento di capitale di 2,5 milioni del gruppo EPF che edita il quotidiano e il settimanale Borsa e Finanza, nonche' il mensile Tuttofondi.

La ricapitalizzazione del gruppo editoriale, che come ribadito nel Piano presentato nei giorni scorsi non chiudera' alcuna testata, sara' effettuata dalla signora Francesca Garofalo, madre del dr. Coppola cui fa capo il gruppo EPF e quindi risulta assolutamente falsa la notizia del quotidiano Italia Oggi che attribuisce ad altre persone questa titolarita'''. ''La famiglia Coppola - conclude la nota - si riserva di valutare nelle sedi opportune le altre considerazioni denigratorie contenute nell'articolo in merito alla qualita' e alla professionalita' dei giornalisti che lavorano ed hanno lavorato nel gruppo''.

pompe di benzina

11 - FINMECCANICA: CONTRATTO DA 100 MLN CON AERONAUTICA MILITARE...
(ASCA)
- Finmeccanica, attraverso la controllata Alenia Aeronautica, si e' aggiudicata un contratto del valore di 100 milioni di euro con la Direzione Generale Armamenti Aeronautici del Ministero della Difesa riguardante la fornitura di servizi di supporto logistico per i quattro ATR 72 MP (Maritime Patrol) ordinati nel 2008 dall'Aeronautica Militare. Il contratto prevede la fornitura di servizi di supporto tecnico-logistico per la durata di cinque anni e una serie di implementazioni configurative volte a migliorare le capacita' dei velivoli nello svolgimento di attivita' di pattugliamento marittimo e sorveglianza.

L'ATR 72 MP, basato sulla piattaforma del velivolo da trasporto regionale ATR 72-600, e' una versione da pattugliamento marittimo appositamente sviluppata da Alenia Aeronautica. I velivoli in dotazione all'Aeronautica Militare sono equipaggiati con il sistema di missione ATOS (Airborne Tactical Observation and Surveillance System) di SELEX Galileo, societa' di Finmeccanica, che include un radar di ricerca a scansione elettronica e un sensore per l'identificazione visiva di natanti e persone in ogni condizione meteorologica.

7r21 danilo coppola mo

12 - UN BOARD DI AVVOCATI PER JACARANDA FALCK...
Da "Il Sole 24 Ore" -
C'è anche l'avvocato d'affari Carlo D'Urso, vicino a Mediobanca (e amministratore fra l'altro di CheBanca!, Premafin, Fonsai e Immsi), nel consiglio fresco di nomina di Sia Blu, la società controllata da Jacaranda Maria Caracciolo di Melito Falck, figlia del defunto editore Carlo e attraverso la quale controlla il 6,3% circa del capitale del gruppo Espresso.

La newco, costituita davanti al notaio romano Salvatore Mariconda, è stata appena capitalizzata con 34 milioni interamente versati da Jacaranda che ne è anche presidente. Il terzo consigliere è l'avvocato romano Maurizio Martinetti, uno dei fondatori dello studio Ripa di Meana & Associati ed esecutore testamentario di Carlo Caracciolo, in sostituzione del quale alla sua scomparsa è entrato nel board della società editoriale quotata presieduta da Carlo De Benedetti.

Giuseppe Orsi

L'oggetto sociale di Sia Blu comprende anche la compravendita di terreni e fabbricati, l'affitto e l'amministrazione di immobili, l'esecuzione di nuove costruzioni e la gestione di società immobiliari. Del resto la figlia di Caracciolo già controlla la Sia, Società Immobiliare Agricola, che possiede una vasta tenuta alle porte di Capalbio. (An.Giac.)

13 - MEDIOBANCA E I CONSIGLI SU FINMECCANICA...
Da "Il Sole 24 Ore"
- In Piazzetta Cuccia si segue con attenzione il destino di Finmeccanica. Mediobanca, a lungo azionista con l'1% del gruppo, si aspetta effetti positivi dalle mosse dell'a.d. Giuseppe Orsi. Secondo uno studio del 12 ottobre, firmato da Massimo Vecchio, dopo i rovesci degli ultimi mesi (-44% dall'inizio dell'anno a ieri, col titolo a 4,598 euro) il gruppo aerospaziale va incontro a una «rinascita» e può raggiungere un prezzo obiettivo di almeno 6,30 euro, se saprà cogliere l'opportunità di dismettere AnsaldoBreda e il gioiellino Ansaldo Sts (di cui peraltro Mediobanca è azionista).

JACARANDA FALK CARACCIOLO

Mediobanca fa il tifo anche per le cessioni di Ansaldo Energia e della quota in Avio. Mediobanca è anche coinvolta come advisor di Finmeccanica per la ricerca di alleanze strategiche nel settore trasporti, dossier che Orsi ha affidato alle cure del d.g. Alessandro Pansa. Chi vedesse un conflitto d'interessi nel doppio ruolo di Mediobanca verrebbe invitato a studiare il meccanismo delle muraglie cinesi che, in teoria, tiene separate le diverse funzioni delle banche d'affari. Chissà cosa ne pensa la Consob. (G.D.)

14 - IL BANCHIERE PENTITO E IL VESCOVO DI LONDRA...
Da "Il Sole 24 Ore"
- «L'economia di mercato ha perso la sua dimensione morale con conseguenze disastrose». Parole di banchiere. O meglio di banchiere pentito, illuminato sulla via della City verrebbe da dire. Il convertito è Ken Costa, ex presidente di Ubs Europe e Lazard International, chiamato dal vescovo di Londra Richard Chartres a un compito quantomeno complesso: avviare il dialogo fra la Chiesa e la City per ricongiungere etica e finanza quantomai divise in questi giorni di occupazione della cattedrale di Saint Paul.

CARLO DURSO

L'esordio è stato forte anche se mister Costa ha fatto seguire al primo commento una precisazione. «Gli incentivi finanziari sono validi ed efficaci...ma ora ci vuole un nuovo equilibrio fra rischio, responsabilità e ricompense». Parole cadute nel vuoto dell'avidità? Parrebbe di no se è vero che il 75% dei lavoratori del Miglio Quadrato di Londra - secondo un sondaggio diffuso ieri - crede che il gap fra ricchi e poveri sia ormai troppo ampio. Il banchiere pentito fa proseliti...forse. (L.Mais)

15 - IL LEADER PFIZER RISCHIA IL SORPASSO...
Da "Il Sole 24 Ore"
- C'è chi pronostica una imminente rivoluzione nella classifica delle più grandi società farmaceutiche del mondo. EvaluatePharma, ad esempio, ritiene che l'attuale leader globale Pfizer perderà rapidamente posizioni: sarà scavalcato già l'anno prossimo da Sanofi e in seguito da Novartis, in quanto il prossimo 30 novembre scade il brevetto sul suo farmaco anticolesterolo Lipitor: il best seller mondiale, che dal 1997 ha venduto per oltre 130 miliardi di dollari, con un record annuale di ricavi da quasi 14 miliardi ben difficile da battere, a meno che non venga inventato un trattamento davvero straordinario per qualcuna delle malattie più diffuse.

pfizer

Non è detto, però, che Pfizer non riesca a reagire efficacemente all'atteso crollo delle vendite del suo prodotto di punta. Del resto, il colosso del Pharma Usa sta già cercando di frenare l'emorragia in vari modi e di ritardare l'introduzione della concorrenza dei generici, specialmente fuori dagli Stati Uniti. (S.Car.)

16 - ACEA, UTILE NETTO IN CALO A 63,4 MLN NEI PRIMI 9 MESI 2011...
(LaPresse)
- Utile netto in calo a 63,4 milioni di euro nei primi nove mesi dell'anno per il gruppo Acea, il cui cda ha deliberato un acconto sul dividendo 2011 pari a 0,28 euro per azione. Ni primi tre trimestri del 2010 l'utile di Acea si era attestato a 102,9 milioni. E' quanto emerge da una nota della società energetica di Roma. I ricavi si sono attestati a 2.483,3 milioni contro i 2.161,3 milioni al terzo trimestre dell'anno scorso. L'Ebitda dell'esercizio 2011 è di 470,1 milioni di euro, contro i 457,3 milioni al 30 settembre 2010.

 

BERLUSCONI SI SENTE UN EROE E SI INOLTRA SUL SENTIERO CHE LO CONDUCE ALLA GLORIA E POI ALLA DISFATTA

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1 - UN PASSO AVANTI
Massimo Gramellini per "La Stampa"

BERLUSCONI

Solo i mercati credono ancora a Giuliano Ferrara. Quando il direttore del Foglio ha annunciato che Berlusconi si sarebbe dimesso «a minuti», la Borsa si è trasformata in un carnevale di Rio, salvo precipitare nella più stretta quaresima dopo l'ovvia smentita dell'interessato. Nella migliore delle ipotesi Ferrara è un burlone. Da discreto conoscitore del Cav. dovrebbe sapere che Berlusconi non si è mai dimesso da nulla nella vita. Chi lo ha costruito in una notte di luna piena si è scordato di inserire la retromarcia.

Come imprenditore e come politico ha sempre e solo comprato: si ricordano due uniche cessioni di qualche rilievo, la Standa e Kakà, ma entrambe si sono poi rivelate un affare. Un suo amico mi raccontò la natura di B. con una metafora: non è fuoco che brucia, ma acqua che invade. E l'acqua non torna mai indietro. Può essere fermata solo dagli argini. Purtroppo in Italia, lo si è visto anche in questi giorni, quanto ad argini siamo messi maluccio.

Massimo Gramellini

Berlusconi è l'Anti Gambero, cioè l'Anti Politico. Un politico, al suo posto, si tirerebbe indietro o di lato e lascerebbe ad altri il compito di scottarsi, scommettendo sulla memoria corta degli italiani per ripresentarsi nel 2013 nei panni di novità candidabile al Quirinale. Ma B. si sente un eroe, un prescelto dal popolo come Napoleone o Gheddafi, fate voi. E gli eroi non arretrano, non trattano, non si dimettono. Gli eroi si inoltrano lungo un sentiero a spirale che li conduce alla gloria e poi alla disfatta, perché persino sull'orlo del baratro non resisteranno alla tentazione di fare un passo avanti.

2 - LA MANOVRA DIVENTERÀ ALTERNA. C'È CHI PAGHERÀ TUTTI I GIORNI PARI E CHI TUTTI QUELLI DISPARI
Massimo Bucchi per "Il Venerdì di Repubblica"

Ci si sta avviando verso una repubblica fondata sul lavoro degli altri. E su molte altre cose che bisogna leggere bene fra le righe prima di capirle. Capitava anche agli Egizi, chissà se anche agli Assiri. C'era una Carta di riferimento, ma ora siamo passati al digitale. Sul Ponte di Messina daremci la manina. Acqua passata. L'importante è invecchiare presto e vedere come se la passa chi resta.

IL DITO MEDIO DI BOSSI

Il Medio Evo è il dito di Bossi, o altri similaun. L'Europa ci darà fiducia finché resteremo il tappo sul fondo della barca comune. Ci daremo all'ippica con la colonna sonora della cavalcata delle Walchirie. Tra seimila anni troveranno la tomba di Governamen e si chiederanno, non so che cosa, ma si chiederanno. È il segreto della Sto ria, che passa, che passa, e che mai non va giù.

3 - PANICO IN AMERICA DOMANI BLACK OUT DI TUTTE LE TV...
Gianluca Nicoletti per "La Stampa"

Domani, alle due del pomeriggio, per trenta secondi si fermeranno tutte le televisioni degli Stati Uniti. Sarà solo un test del sistema di emergenza per far comunicare il Presidente con tutti gli americani. Quello che accadrà però sarà degno del miglior filone della cinematografia catastrofista, per trenta secondi l'intera America sarà proiettata in un fanta futuro mediatico, in cui si comunicherà solo attraverso il web e la rete dei telefoni cellulari.

famiglia davanti alla tv

Forse molti saluteranno con gioia quel mezzo minuto di apocalisse televisiva, un buco nero che si inghiottirà tutti i programmi della vecchia tv, da notiziari, ai reality show, alla pubblicità, ai telefilm. Ancora di più però forse saranno quelli che passeranno quei trenta secondi al telefono, o in rete, per capire se questa volta i marziani siano sbarcati per davvero.

 

L’ITALIETTA DEI “NON VOTANTI” (321) DA IL COLPO DI GRAZIA A BERLUSCOLANDIA (308)

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1- OK RENDICONTO,308 SI', 1 ASTENUTO,321 NON VOTANO. I NON VOTANTI SUPERANO I SI'...
(ANSA)
- L'Aula della Camera ha approvato il disegno di legge di rendiconto generale dello Stato per il 2010. I voti a favore sono stati 309, nessun contrario, un astenuto. I non votanti sono stati 321.

Vignetta di Benny da "Libero"

BERSANI: VOTO CERTIFICA GOVERNO SENZA MAGGIORANZA
(TMNews)
- "Questo voto ha certificato su un atto dirimente per la governabilità del paese che il governo non ha la maggioranza in quest'aula". Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, prendendo la parola in Aula alla Camera subito dopo il voto sul Rendiconto.

E' STRADELLA IL DEPUTATO PDL CHE SI È ASTENUTO
(TMNews)
- Il deputato che si è astenuto sul Rendiconto è Franco Stradella (Pdl). Nei giorni scorsi aveva espresso perplessità sulla linea del governo.

VIGNETTA ECONOMIST BERLUSCONI DRAGHI

BORSA MILANO: CONTINUA CORSA DOPO VOTO SU RENDICONTO...
(ANSA)
- Piazza Affari continua la sua corsa dopo il voto della Camera sul rendiconto dello Stato, passato senza il voto di 321 deputati. Il Ftse Mib avanza del 2,41%.

RIUNIONE BERLUSCONI-BOSSI-MARONI-TREMONTI...
(ANSA)
- E' in corso presso la Sala del Governo una riunione straordinaria a cui partecipano il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ed i ministri Umberto Bossi, Giulio Tremonti e Roberto Maroni.


2- UNDICI MESI VISSUTI PERICOLOSAMENTE: DAL FALLITO ASSALTO NEL DICEMBRE SCORSO AI MINISTERI LEGHISTI DI MONZA: UN LENTO DECLINO PER IL GOVERNO
Mattia Feltri per "La Stampa"

vignetta Vincino Berlusconi e l'economia

Che cosa gli è toccato di fare, e che cosa ci è toccato di vedere. Il governo è infine sopravvissuto dieci altri mesi durante i quali ha trascinato la sua carcassa in giro per il Paese e per il mondo. Il 14 dicembre la faccia di Gianfranco Fini, che aveva perduto la battaglia a cui era stato trascinato da pessimi consiglieri, sarebbe stata la faccia di tutti noi, se non avesse semplicemente riguardato la carriera politica del presidente della Camera, affossata nel rimpianto di pochi in quel tragico assalto alla baionetta. Un fuoriclasse della persuasione, diciamo così, come Silvio Berlusconi fece il capolavoro e si conquistò una fiducia minima: 314 a 311.

«Abbiamo una maggioranza numericamente ridotta ma più coesa», disse il premier dopo essersi liberato del tardivo e scapestrato avversario interno. La scena di quella serata d'inverno fu un antipasto, e lì si accese la stella di Domenico Scilipoti, ex dipietrista passato in maggioranza per senso di responsabilità e presto promosso al ruolo di totem. Ce ne sono tanti come lui (arrivarono dal partito di Pier Ferdinando Casini, dall'Mpd di Raffaele Lombardo, persino dai finiani) che si è conquistato il monumento della legislatura per questioni antropologiche e onomatopeiche.

Berlusconi vignetta Giannelli

Una maggioranza così, con una terza gamba così, non poteva che mettere fuori tutte le facce di tolla di cui disponeva. Ma ogni volta ci si chiedeva se fosse possibile scialacquare una reputazione, come a febbraio fece Maurizio Paniz, avvocato sin lì noto per la trionfale difesa di Unabomber, alzandosi alla Camera per sostenere che il presidente del Consiglio, quando chiamò la questura di Milano per ottenere la liberazione di Ruby Rubacuori, era «nella convinzione» che la ragazza fosse «parente di un presidente di Stato».

Bisognerebbe affiggere una targa sui muri di Montecitorio, disse Giampiero Mughini, per scriverci che 315 deputati avevano convalidato una così luminosa panzana. Che cosa gli è toccato di fare per restare all'impiedi, persino di spedire in carcerazione preventiva un deputato, Alfonso Papa, per reati che non erano di sangue né legati all'eversione: nemmeno il Parlamento degli inquisiti, quello assediato dalla procura di Milano, era riuscito a tanto. Ci volle il voto decisivo dei leghisti imbarazzati dai risultati delle amministrative e dalla rabbia dei padani: alcuni di loro si fotografarono col telefonino la mano votante per testimoniare che non c'era stata pietà.

VIGNETTA GIANNELLI - BERLUSCONI PERSEGUITATO DAI MERCATI

Era luglio e sarebbero bastate le villeggiature per ricondurre i leghisti verso un garantismo rigidamente berlusconiano: Marco Milanese, che non era un ex magistrato borbonico ma il portavoce dell'amico Giulio Tremonti, venne invece salvato a settembre, e nonostante il ministro se la fosse nel frattempo svignata. In casi del genere, e dopo Papa, ci vuole più pelo sullo stomaco a restare in aula o a prendere un aereo per Washington? Ognuno si risponda. Tanto qui il coraggio non è mai mancato: a maggio se ne trovò in quantità per nominare nove freschi sottosegretari, i più provenienti dall'eroico gruppo dei Responsabili, come Catia Polidori, Giampiero Catone e Bruno Cesario, e ci fu posto anche per Daniela Melchiorre.

BOSSI - MARONI

Che cosa ci è toccato di vedere: questa signora, che già aveva mollato Romano Prodi e poi aveva mollato Berlusconi, era adesso tornata e se ne sarebbe ripartita dopo che il presidente del Consiglio - altra scenetta da pelle d'oca - si era intrattenuto con Barack Obama per spiegargli quanto fosse santa e urgente la riforma della giustizia. All'ex magistrato Melchiorre, ignara, servì per aprire gli occhi sulla disposizione d'animo del premier verso le toghe. Che importa, l'andirivieni è frenetico: il 14 si è votata l'ultima fiducia, dopo che l'esecutivo era andato sotto sul rendiconto, e il 15 sono arrivate le medaglie: due viceministri e due sottosegretari.

Tremonti e Bersani

Fossero stati tutti lì, i problemi. Si è trascorsa l'estate a varare una manovra o un progetto di manovra dietro l'altro, sempre a cercare l'equilibrio perfetto e impossibile, l'aumento dell'Iva annunciato oggi e smentito domani, le Province sì e le Province no, il taglio alla casta sventolato di giorno e ripiegato la notte, una quadratura di bilancio giocata alla morra e mai raggiunta, come si è visto dalle villanzone risatine internazionali. E però quelli della Lega intanto si davano da fare, e mentre aspettavano che il federalismo fiscale sbocciasse in una primavera italiana di cui non s'è vista una rondine, giocavanoal piccolo traslocatore istituendo quattro sedi di ministero alla Villa Reale di Monza. Senza telefoni, come tutti sanno, ma col quadretto di Umberto Bossi alle pareti.

Fa niente se poi il grande capo doveva battersela nottetempo dall'albergo di montagna preso di mira da pochi ma scandalosi dissidenti. Chissà se davvero i colonnelli padani credevano che bastasse mettere qualche dicastero in Brianza per nasconderci dietro la nomina a ministro di un Saverio Romano, mal indagato in Sicilia e mal graduato a Roma. Che cosa gli è toccato di fare, e per quanto tempo, per finire comunque, e comunque senza gloria.

 

MORETTI, VIETATO TOCCARE! - FS LICENZIA IL FERROVIERE CONSULENTE CGIL PER LA STRAGE DI VIAREGGIO

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Da "Repubblica.it"

MAURO MORETTI AD FS

Riccardo Antonini, che svolge un ruolo di consulente di parte civile nell'incidente probatorio per l'inchiesta lucchese sulla strage alla stazione di Viareggio (giugno 2009, 32 morti) è stato licenziato dalle Ferrovie. Lo rende noto Antonini, ricordando di aver già ricevuto in passato una lettera di richiamo e un provvedimento di sospensione legate alla sua attività di consulenza. Il licenziamento è senza preavviso per giusta causa perchè si è "definitivamente compromesso il rapporto fiduciario".

Strage Viareggio

Antonini è stato prima consulente di un familiare delle vittime, poi della Cgil. Grazie al suo ruolo ha potuto partecipare agli accertamenti avvenuti nell'ambito dell'incidente probatorio, che si è concluso nei giorni scorsi al tribunale a Lucca, dove c'è stato uno scontro tra esperti. I periti del gip e del gruppo Fs da una parte, i consulenti della procura e delle parti offese dall'altra. Oggetto della contrapposizione la causa dello squarcio nella cisterna carica di gpl che poi esplose. Fra gli indagati ci sono i vertici del Gruppo Fs.

Antonini ha ricordato di aver ricevuto una lettera di diffida in cui gli si contestava di aver partecipato all'udienza dell'incidente probatorio dell'8 ottobre, quando vennero contestati i consulenti del Gruppo Ferrovie, e alla manifestazione del Pd, il 9 settembre a Genova, quando venne criticato l'ad del Gruppo Fs Mauro Moretti. "E' un'altra fesseria del dottor Moretti - ha commentato Antonini - E' un atto di intimidazione nei confronti dei lavoratori e un'offesa per le vittime della strage di Viareggio".

Strage Viareggio

Non si fa attendere la precisazione delle Ferrovie: "Al fine di ristabilire la verità dei fatti, si precisa che Riccardo Antonini è stato destinatario del provvedimento di licenziamento in particolare per le gravi ingiurie e i pesanti insulti rivolti direttamente all'amministratore Delegato Mauro Moretti, nel corso di un dibattito pubblico nell'ambito di una manifestazione organizzata dal PD e tenutasi a Genova il giorno 9 settembre".

Strage Viareggio

E ancora: "Si ricorda che la manifestazione in oggetto è stata interrotta pochi minuti dopo il suo inizio per le intemperanze di alcuni contestatori, tra i quali proprio Riccardo Antonini. Come documentato e come risulta dalla contestazione disciplinare, Antonini, munito di megafono, ha rivolto all'amministratore delegato di Fsi pesanti ingiurie, quali "sei un vigliacco", "sei un assassino e devi pagare", "sei un buffone", "bastardo", "pezzo di merda" ecc. Tali frasi, gravemente offensive e lesive della persona e dell'immagine dell'ad e dell'Azienda, hanno rotto definitivamente, come ovvio, il rapporto fiduciario con il lavoratore".

Strage Viareggio

Il sindaco di Viareggio Luca Lunardini a nome della città esprime solidarietà a Riccardo Antonini: "Ho un senso di stupore per quanto accaduto pur non entrando nel merito formale della decisione presa dalle Ferrovie: sarà il giudice del lavoro che dovrà pronunciarsi su questa vicenda. Resta, riguardo al risvolto umano di quanto accaduto, un senso di sorpresa. La città, compreso il sottoscritto, si aspetta comunque che venga fatta giustizia e verità su quanto accaduto il 29 giugno 2009 per il rispetto delle 32 vittime innocenti, dei feriti e dei loro familiari".

la strage di viareggio

"Moretti conferma di essere spietato" è il commento del presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli in merito a questa vicenda. "Sin dall'inizio - dichiara Baccelli - l'ad di Fs, Mauro Moretti, non ha mai messo in discussione né se stesso, né la parte che rappresenta, le Ferrovie dello Stato. Da subito Moretti ha messo in atto una strategia di attacco irrispettosa, innanzitutto, del dolore dei parenti delle vittime. Questo ultimo atto appartiene alla medesima logica aggressiva". Poi la solidarietà: "Esprimo la mia vicinanza ad Antonini. Qual'è la sua colpa? Forse quella di aver voluto dare il suo contributo alla ricerca della verità".

la strage di viareggio

 

SCOMMESSE E GIOCHI, ARRIVA LA SUPERSTANGATA – DAL 2012 TASSA DEL 6% SULLE VINCITE SUPERIORI A 500 €

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DAGOREPORT

POKER ONLINE

"Abbiamo previsto che, nel 2012, le giocate e le vincite superiori a 500 euro saranno sottoposte a tassazione del 6%". Lo rende noto Agipronews, agenzia specializzata nel settore, e lo ha confermato il direttore di Aams, Raffaele Ferrara, durante l'audizione in Commissione Finanze alla Camera, precisando che attualmente la raccolta del settore si aggira intorno ai 71-72 miliardi. Le uniche vincite tassate finora "sono quelle del lotto, la cui tassazione è pari al 6% senza limite di importo".

RICEVITORIE SCOMMESSE

La tassazione del 6% su vincite superiori ai 500 euro, riferisce Agipronews, colpirebbe anche le scommesse sportive. Una multipla che porta a una vincita da mille euro, ad esempio, sarebbe colpita con un prelievo di 60 euro.

La tassazione, riporta Agipronews, colpirà indistintamente tutti i giochi e si farà sentire particolarmente sulle vincite elevate. Per esempio, se il prelievo fosse stato applicato alla più alta vincita di sempre in Italia, ovvero i 178 milioni al Superenalotto nell'ottobre dello scorso anno, la trattenuta sarebbe stata pari a 10,6 milioni di euro. Applicata al jackpot di questa sera, oltre 30 milioni di euro, si aggirerebbe su 1,8 milioni.

gratta e vinci

Tra i premi più alti messi in palio dai giochi, il primo premio della Lotteria Italia, pari a 5 milioni di euro. Il prossimo 6 gennaio, il vincitore del primo premio si vedrebbe tassare la vincita per un totale di 300 mila euro. Analoga cifra per il biglietto Gratta e Vinci più ricco, il "MaxiMiliardario" da 5 milioni: anche in questo caso, 300 mila euro sarebbero trattenuti alla fonte.

Scommettitori già pronti al "grande aggiramento": sulle "bollette" relative alle partite di calcio basterà frazionare le giocate per tenersi sotto la quota dei 500 euro di vincita....

superenalotto

 

RE MIDA PELLICIOLI HA FALLITO, PER LA PRIMA VOLTA - LA SVALUTAZIONE GENERALI PER 560 MILIONI

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Gianni Dragoni per "IL - Il Sole 24 Ore"

Lorenzo Pelliccioli

Re Mida ha fallito, per la prima volta. Per Lorenzo Pellicioli è un duro colpo la svalutazione del pacchetto azionario Generali che il gruppo De Agostlnl ha dovuto fare nel bilancio 2010, in rosso per 560 milioni. Con la tempesta di Borsa il titolo è precipitato sotto gli 11 euro, quindi neppure l'abbassamento del valore di carico a 14 euro mette al riparo da future perdite.

Che differenza rispetto a cinque anni fa, quando il tocco di Pellicioli fece incassare a De Agostini, con la vendita della Toro al gruppo triestino, 2,57 miliardi, con una plusvalenza di un miliardo. E 900 milioni vennero reinvestiti per comprare il 2,4 per cento del Leone. La stella di Pellicioli non brilla più come un tempo, mentre un'altra creatura del manager è in difficoltà, la Seat Pagine Gialle.

DeAGOSTINI

Pelliccioli ha incassato una favolosa stock option dieci anni fa, quando l'ex società di Telecom, privatizzata nel 1997 e acquisita da De Agostini insieme ad alcuni fondi, fu ricomprata dalla Telecom privata. I soci finanziari hanno lasciato sulla Seat i debiti fatti per comprarla e la società non si è più ripresa. I debiti finanziari netti al 30 giugno ammontano a 2.682 milioni, il patrimonio netto è di appena 201 milioni.

LUCA MAJOCCHI

I principali azionisti, i fondi Cvc e Permira, sperano di passare il cerino a qualcun altro. Ma per i manager delle pagine gialle la festa non è finita. Dopo Pellicioli c'è stato Luca Majocchi, dal 2003 al giugno 2009 ha guadagnato 18,95 milioni lordi. Il successore, Alberto Cappellini, in due anni ha totalizzato 3 milioni lordi.

404 MILIONI DI EURO: La svalutazione della partecipazione nelle Generali fatta da De Agostini nel 2010.
86 MILIONI DI EURO - Guadagno lordo di Pellicioli con la stock option Seat 2001.

GIOVANNI PERISSINOTTO

 


OGGI SUCCEDE CON “I SOLITI IDIOTI”. UN TEMPO SUCCEDEVA, CON ‘’ARRAPAHO”. MA CHI RICORDA GLI SQUALLOR?

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Michele Anselmi per "il Riformista"

I SOLITI IDIOTI

Ma di che stiamo parlando? Oggi succede con "I soliti idioti", che in tre giorni ha incassato 4 milioni e mezzo di euro, forte di un'impressionante media a copia di 9.458 euro. Un tempo succedeva, per dire, con "Pierino contro tutti", "Eccezzziunale... veramente", "Yuppies" o "Arrapaho". Pensate: quest'ultimo, definito dal dizionario "Morandini" «il più brutto film della storia del cinema italiano», nel 1984 incassò 5 miliardi di lire, essendo costato poco meno di 200 milioni. Ma chi ricorda gli Squallor?

I SOLITI IDIOTI

Diciamo la verità: ogni anno c'è una cine-rivelazione comica che mobilita sociologi e commentatori, un fenomeno giovanile da box-office che straripa sulle prime pagine dei quotidiani e obbliga tutti a parlarne, in genere secondo schemi consueti: da un lato c'è chi grida alla volgarità imperante, al declino morale, al rincoglionimento generazionale; dall'altro chi loda il gusto trasgressivo, il racconto volutamente esagerato di vizi e manie del Paese, l'esperimento fresco e vitale che azzera il cinema pretenzioso.

MARCO GIUSTI - Copyright Pizzi

Una terza via esiste? Forse è quella scelta Claudio Gregori, il 50 per cento di Lillo & Greg. Come mostrato da Dagospia, che pure ha fatto sfrenata campagna in favore del film prodotto da Pietro Valsecchi e Medusa trasformandolo in una sorta di "must" imperdibile, giovedì scorso Greg si è sottratto elegantemente al marchettone durante una puntata del radiofonico "Sei uno zero".

Pietro Valsecchi

«Approfitto, vado a prendere un caffè» ha sussurrato prima di alzarsi dal tavolo dove s'erano appesa seduti, per lo sketch concordato a base di "bip", Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, ovvero i due "idioti" baciati da improvvisa popolarità grazie all'effetto moltiplicatore offerto da YouTube alle loro gag nate per l'omonimo programma su Mtv.

Può anche darsi che "I soliti idioti", inteso come film, sia «una rivoluzione, imposta da minorenni che irridono il dibattito pseudosociologico, gli anatemi intellettuali e si chiamano a raccolta su Facebook» come spiega Malcom Pagani sul "Fatto Quotidiano", parlando di esperimento «tra il cinepanettone e la transgenetica». Di sicuro i ventenni, con piglio goliardico e senso della tribù, fanno la fila nei multiplex, ed è possibile che gli incassi nei prossimi giorni crescano a dismisura, dando avvio a un nuovo effetto-Zalone o a qualcosa di simile.

I SOLITI IDIOTI

D'altro canto, il turpiloquio ha sempre funzionato nel cinema italiano, specie negli ultimi anni: prima era il «famme ‘na pompa» di "S.P.Q.R." a far sganasciare in sala i ragazzi, nell'esecrazione di qualche anima bella, con puntuale dibattito sui giornali sotto Natale; adesso è l'esagerata romanità esibita da Mandelli truccato da vecchio con blazer blu, magari con l'occhio ai "Mostri", tra Alberto Sordi e Enzo Salvi, a provocare boati in sala, roba del tipo «Vestiti, dai cazzo! Che me ce devo sposà' io con quella busta de piscio della ragazza tua? Dai cazzo!».

I SOLITI IDIOTI IL MAFIOSO

Naturalmente, tanto più se colorita, truce o dozzinale, una battuta scritta su un giornale non restituisce la grinta comicarola del film, sicché non staremo qui a insistere con le citazioni letterali, da «smutandissima» a «fiodena», da «accrocchio de cromosomi a forma de rincojonito» a «sorcicova», per dirne la povertà lessicale. Una certa volgarità fa parte del gioco, va benissimo se la sai usare. Vedere per credere, quando uscirà, "Scialla!" di Francesco Bruni, dove lo slang giovanile romano detta legge.

I SOLITI IDIOTI IL MAFIOSO

Il fatto è che bisognerebbe astenersi dal prendere sul serio "I soliti idioti", perché il film, che la stessa Medusa definisce con involontaria ironia «commedia di nuova impostazione», non è - ripetiamo - né la bandiera di un'educazione sentimentale politicamente scorretta, né lo specchio di un vuoto generazionale, di un degrado estetico, di una sconfitta pedagogica. Ma solo marketing.

«In un'Italia sommersa dalla pioggia e dalla merda di un governo in agonia che non se ne vuole andare, i pischelli italiani sono tutti al cinema a vedere "I soliti idioti"» sostiene su Dagospia Marco Giusti, arguto cantore dello stracult e massimo esegeta della coppia Mandelli-Biggio. Lo farebbero, i pischelli, «alla faccia di Berlusconi, di Santoro e Della Valle, di Renzi e Giorgio Gori, di una tv (Rai+Mediaset) completamente svuotata, di Concita (De Gregorio, ndr) che non ci ha capito ‘na mazza, di Natalia Aspesi che ha scoperto Cattelan, di Pupi Avati che ancora si domanda perché non lo amiamo».

I SOLITI IDIOTI

Suona bene l'invettiva: come un affondo irriverente, una pernacchia ai potenti, una scoreggia oltraggiosa. Io penso, invece, che "I soliti idioti" non lascerà alcuna traccia, la moda iconoclasta passerà presto. La battuta più citata, in quanto ritenuta profetica da molti osservatori di costume, recita: «Ma che Paese è questo, dimmi Gianluca, che Paese è?». Già. Magari vale anche per il film in questione.

I SOLITI IDIOTI

 

IL DIRETTORE CHE SI FA TRUCCARE SOLO DA ALESSANDRA - AMICIZIE DI TULLIANI - IMPOSTORA PANICUCCI

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Da "Chi" in edicola domani

Sabrina Ferilli

1 - NEL CAMERINO DI SABRINA
Un noto direttore condivide un dolce segreto con Sabrina Ferilli. Entrambi, quando sono nel camerino, si fanno truccare solo da Alessandra Verzi.

lapresse giorgia palmas

2 - PANETTONE D'AMORE 1
Giorgia Palmas, dopo aver trascorso qualche mese da single senza Davide Bombardini, si è presentata a Cortina d'Ampezzo (per recitare un cameo nel cinepanettone Vacanze di Natale), in compagnia del suo ex. Ma il calciatore non ne ha voluto sapere di mostrarsi in pubblico ed è rimasto rintanato in hotel.

3 - PANETTONE D'AMORE 2
Anche Simona Ventura, di ritorno da Turks and Caicos, dove ha trascorso una settimana di vacanza insieme con Geronimo Carraro nella villa di proprietà della sua famiglia, si è presentata sul set di Vacanze di Natale, scortata dal compagno e coperta da una vistosa pelliccia Ferragamo.

4 - DUE CAMEI COI FIOCCHI
Il cinepanettone quest'anno avrà anche due partecipazioni d'eccezione: quella del ct della Nazionale Cesare Prandelli, che veste i panni di un vip soccorso con l'auto in panne, e quella del celebre deejay francese Bob Sinclar.

Simona-Ventura-e-Gian-Gerolamo-Carraro-300x225

5 - UNA GORI NELLA MODA
Benedetta Gori, figlia quindicenne di Giorgio Gori e Cristina Parodi, sogna un futuro come modella. La giovane ha esordito posando per un book fotografico per la linea di abbigliamento Brandy Melville di Bergamo. Il look? Stivale nero, camicia a quadrettoni e pantaloni marroni molto aderenti.

CRISTINA PARODI E GIORGIO GORI - copyright Pizzi

6 - ARRIVA ISABEL DE LAURENTIIS
La data prevista è fissata il prossimo 17 novembre quando il produttore Luigi De Laurentiis, per la prima volta, diventerà padre. Isabel è il nome deciso da Luigi e dalla sua compagna Brooke.

giancarlo tulliani

7 - GRANDI FRATELLI
Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta, fa il tifo dentro la Casa per la concorrente Floriana Messina, che conosce molto, molto bene.

lapresse elisabetta gregoraci briatore

8 - LA GREGORACI È STANCA
Elisabetta Gregoraci, stanca dopo le fatiche di Baila! insieme con Costantino Vitagliano (suo compagno di ballo), ha chiesto al marito Flavio Briatore di staccare un po' la spina e godersi qualche giorno di relax a Malindi, in Kenya, nel resort Lion in the sun. Richiesta accettata e ora Flavio ed Eli se la spassano al sole.

9 - PANICUCCI NEL PANICO
Dietro le quinte di Domenica Cinque una showgirl si è improvvisata Federica Panicucci. È entrata in studio al posto di Federica, ha usato il suo truccatore, il suo stylist e il suo camerino. Infine si è presentata senza invito alla festa della conduttrice e solo l'intervento delle guardie del corpo ha allontanato la scalmanata. Si attendono sviluppi.

Federica Panicucci

10 - UN VOLO SOPORIFERO
Tratta Milano-Roma. Valeria Marini, comodamente seduta in aereo, chiede a un passeggero se le presta una copia del quotidiano la Repubblica. Dopo mezz'ora il signore va a riprendersi il giornale e trova la Marini appisolata, scalza e con il quotidiano schiacciato sotto i piedi.

 

VALERIA MARINI

CONTRO I “SOLITI IDIOTI” - QUESTA NON È LA REALTÀ DI UN PAESE BENSÌ QUELLA DI UNA GENERAZIONE

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Massimiliano Lenzi per "Il Tempo"

I SOLITI IDIOTI

«Sono sempre i più meglio che se ne vanno». «Eh, è la vita: oggi a te, domani a lui». Così parlavano, 53 anni fa, ‘'i soliti ignoti'', protagonisti del sapido film di Mario Monicelli sull'Italia che si arrangiava e aveva le facce di Vittorio Gassman, di Marcello Mastroianni e di Totò. Oggi gli ignoti sono evaporati, anzi, in un gioco quasi enigmistico si sono trasformati in idioti con la sola metamorfosi di due lettere.

Sì, perché i botteghini dei cinema del Belpaese - quello che sarebbe attanagliato dalla crisi economica e dai sussulti finali del Governo Berlusconi - negli ultimi quattro giorni non hanno fatto altro che strappare biglietti d'ingresso per una pellicola dal titolo "I soliti idioti", un film del regista Enrico Lando con gli attori Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli, un racconto su un padre cattivo e cinico che educa il figliolo con battute del tipo, «Devi fa zingo zango, je devi fa sentì la presenza».

I SOLITI IDIOTI

Se persino il critico di riferimento del Corriere della Sera, Aldo Grasso, avverte l'esigenza di scrivere una letterina al sito Dagospia, con allegata recensione vergata alcuni mesi fa, per puntualizzare (dopo un articolo di Marco Giusti apparso su Dago) che lui qualcosa aveva intuito e sulla coppia - Biggio & Mandelli - aveva scritto - riferito non al film ma agli sketch - che «insomma, ne viene fuori un ritratto dell'Italia a volte molto più realistico di quello che appare nei telegiornali», beh significa davvero che qualcosa non va.

I SOLITI IDIOTI

Noi, che pure non apparteniamo alla cultura radical & chic perché siamo gente del popolo, che ama Garibaldi più di Mazzini, ci permettiamo di dire che no, nei soliti idioti di realistico sull'Italia c'è assai poco. O meglio, non c'è quello che ci vedono molti, l'analfabetismo dell'Italia popolana che voterebbe Berlusconi, come vorrebbero gli amanti della Cinémathèque française, ma c'è, invece, il fallimento della cultura alta & bassa, dell'idea della contaminazione, del pensiero debole, di una scuola riformata - dopo la riforma Gentile - troppo spesso e male.

C'è, questo sì, il depensamento delle generazioni più giovani, ma non perché cresciute sotto il berlusconismo bensì perché avvezze a genitori che gli danno sempre ragione, anche quando a scuola prendono brutti voti ché la colpa tanto è sempre delle maestre e dei professori, pagati poco e demotivati. In questo il germe del 1968 con l'egualitarismo dei meriti (mentre i meriti sono individuali e differenti, vivaddio!) ha fatto certamente più danni del Drive In (che a noi piaceva) e di qualche chiappa scoperta.

I SOLITI IDIOTI GLI OMOSESSUALI

Pescando a ritroso nella comicità italiana, anche di coppie giudicate impietosamente dalla critica che gli era contemporanea, come Franco Franchi e Ciccio Ingrassia o come Totò e Peppino, i soliti idioti sono altro. Diversi e non paragonabili perché il modo di fare cinema di Biggio e Mandelli si materializza in una contemporaneità dove i monosillabi (TVB per ti voglio bene o X TE al posto di per te) della lingua cambiata dalla tecnologia che si fa (s)grammatica, si sommano alla debolezza della scuola e dell'università.

ALDO GRASSO CRITICO TV

E in questo grandi responsabilità ha la sinistra, anche quella radical & chic, così sofisticata e attenta alle mode ma meno, molto meno, alla severità dell'istruzione e al rigore di un insegnamento scolastico che sappia guardare al domani. «Come si era felici quando eravate tutti imbecilli», diceva Vittorio Gassman (interpretando Mario, senatore comunista) nel film La Terrazza di Ettore Scola, segnando in una frase il tracciato di una supremazia culturale che c'è (forse) stata ma che non c'è più, perché non può esserci dopo il sei politico e le maestre che hanno torto sempre mentre i figli, anche quelli ciuchi, non ce l'hanno mai. Se ribalti la logica, la logica, poi, finirà con il ribaltarti.

Ma questa non è la realtà di un Paese bensì quella di una generazione, delle generazioni più giovani, con le dovute differenze, ci mancherebbe, siamo mica egualitari! Di certo, poi, bisognerebbe aggiungere che nel boom al botteghino del film si mette in fila, assieme agli spettatori, anche la voglia di scordarsi quello che non siamo, e sottolineiamo il non.

MARCO GIUSTI

Non siamo la cenerentola d'Europa, non siamo i peggiori ma una delle principali economie del pianeta, non siamo quello che dicono i franco-tedeschi. E neppure siamo i soliti idioti. Italiani sì, con pregi e difetti, perché come diceva Leo Longanesi, "sotto ogni italiano si nasconde un Cagliostro e un San Francesco".

 

EVASORI IN GALERA! - IN ITALIA NON SI PUÒ AVERE UN SISTEMA SEVERO ED EFFICIENTE COME NEGLI USA

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Dall'introduzione di "IN GALERA! Gli evasori rubano alla collettività. Come scovarli. Come punirli" di Franz Brambilla Perego, Mind Edizioni, da mercoledi 9 nelle librerie, nelle librerie on-line e in e-book su bookrepublic.it

in galera!

L'evasione fiscale è un furto alla comunità di cui si fa parte, costringendo chi non ruba a farsi carico della spesa sociale complessiva. Un furto con destrezza. In Italia si evade da sempre e da sempre lo Stato sa inseguire solo quelli che i suoi radar riescono a identificare (i dipendenti, i pensionati e gli onesti delle altre categorie), mentre una grossa fetta di cittadini (privati, professionisti e imprese) se la spassa allegramente alle spalle di quelli che, evidentemente "poco furbi", non solo dichiarano le tasse, ma le dichiarano giuste e addirittura le pagano. Perché nella cultura di una parte numericamente importante del Paese, la persona non è un "cittadino" ma un "individuo", la soluzione dei problemi è individuale e non collettiva, la comunità non esiste o, se esiste, esiste solo per essere derubata senza ritegno.

GUARDIA DI FINANZA

Noi siamo convinti che ci si trovi di fronte a un vero e proprio problema antropologico: intere fasce di popolazione cresciute fin dalla culla con la "cultura" del successo facile e delle relative - necessarie - scorciatoie per raggiungerlo, la cultura della disinvoltura nei comportamenti professionali e interpersonali, la cultura dei Tarantini e delle Terry De Nicolò.

In Italia l'evasore fiscale per molte, troppe persone non è un ladro, un mascalzone, un delinquente, un parassita della società, ma è un "furbo" da ammirare dandosi di gomito e da imitare ("io penso per me, gli altri facciano come credono"), nella migliore delle ipotesi da ignorare facendo spallucce ("beh, ha evaso un po' di tasse, e allora? non ha mica ammazzato nessuno!").

Questa mentalità diffusa capillarmente e indistintamente dal Nord al Sud del Paese affonda le sue radici nel "particulare" guicciardiniano, innaffiato da generose dosi di perdonismo cattolico e di individualismo a-sociale e a-morale. Su queste fondamenta poi si è aggiunta la sovrastruttura del berlusconismo, inteso come visione della vita fondata sul mito del successo individuale che si può perseguire anche aggirando le regole, considerando la società come un enorme ed eterno far west dove vige la legge del più forte: il più forte è quello che ha i soldi, e ha i soldi chi è più furbo, cioè più abile a girare intorno alle boe dell'etica collettiva.

TANTI SOLDI

È per questo che non è credibile una lotta all'evasione fiscale condotta da un governo guidato da Silvio Berlusconi, colui che passerà alla storia - oltre che per tante altre amenità - per aver in più occasioni giustificato l'evasione come legittima difesa del cittadino contro lo Stato vorace.

euro

Nella Manovra dell'agosto 2011 si fa la faccia feroce contro gli evasori irrigidendo alcune norme (e Equitalia morde le carni dei contribuenti più deboli), ma al contempo si riducono le risorse a disposizione di Agenzia delle entrate e Guardia di Finanza, i cui sistemi informatici - sulla carta modernissimi - in realtà non dialogano tra loro e con le altre amministrazioni, e non riescono a mettere a sistema la gran massa dispersa di informazioni disponibili.

Il volume si apre con una carrellata di opinioni sull'evasione fiscale dal Settecento ai nostri giorni. Prosegue poi con una descrizione delle dimensioni - impressionanti - del fenomeno nel nostro Paese; di come avviene e che forme assume l'evasione; cosa succede se uno viene "beccato"; di come si potrebbe fare a "stanare" gli evasori; di come si debbano evitare gli eccessi di Equitalia nella fase di riscossione.

Poi arriva il capitolo sull'aspetto penale, dal quale emerge lo scarso grado di deterrenza del sistema vigente, messo a confronto con quello degli Stati Uniti: semplice, severo, efficiente. Lì con le tasse non si scherza, da noi sì. Infine il capitolo conclusivo con le nostre "modeste proposte", dalle quali emerge che l'inasprimento delle pene, con l'effettivo rischio di andare in prigione, si inserisce in un contesto più ampio di riforma tributaria, prevenzione ed "educazione fiscale" dei cittadini.

Il libro sarà senz'altro accusato di populismo, demagogia e giustizialismo. Qualcuno dirà: "Ah, li vuoi sbattere in galera gli evasori. E la pena di morte no?". Va bene, ci diano pure dei forcaioli. Noi vogliamo solo accompagnare la rivolta morale dei cittadini onesti e poco "furbi" che sono stufi di pagare per gli altri.

Silvio Berlusconi

Vogliamo contribuire a un'inversione culturale del Paese con la speranza che prima o poi l'evasore fiscale venga considerato un ladro e possa essere mandato dietro le sbarre, esattamente come si fa con i rapinatori, gli scippatori e i ladri che rubano materialmente soldi e cose. Bisogna entrare nell'ordine di idee che solo se tutti pagano le tasse tutti potranno pagarne di meno. È necessaria una rivoluzione culturale, bisogna diventare "antropologicamente diversi" (per usare una famosa espressione del nostro Caro Premier) da chi pensa che l'evasore non sia un ladro ma un furbo da ammirare e se possibile imitare.

 

 

QUANDO LA BARCA AFFONDA, LE TOPE SCAPPANO - LA CARLUCCI POMICIONA ALL’UCD. SCILIPOTI: “E IO SAREI IL MAIALE?”

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1 - LA POMICIONA

Marco Travaglio per "Il Fatto Quotidiano"

Scilipoti

Sarà bene prepararsi per tempo al governo di larghe intese, o "di scopo" come lo chiama Vendola in onore delle Olgettine. E, se c'è un gran parapiglia (più piglia che para) per la premiership, una candidatura di prestigio si staglia sulle altre per i Beni Culturali: quella di Gabriella Carlucci. La nota statista, già protégée di Cirino Pomicino con le due sorelle, prende un volo last minute destinazione Udc proprio mentre Cirino recluta truppe fresche per Piercasinando.

BERLUSCONI SCILIPOTI jpeg

Una trasvolata da niente, per una che ha "fatto domanda per andare sulla Luna e superato tutti i test attitudinali della Nasa". Quando la barca affonda, le tope scappano. E, per l'estremo atto resistenziale, andrà adeguatamente ricompensata. Un posto in Parlamento per i prossimi vent'anni non basta: già vi risiede da tre legislature. Ci vuole almeno un ministero. È una vita che studia da ministero della Cultura, da quando presentava Cocco e Buona Domenica e faceva le televendite a Melaverde. L'Unità la definì soubrette e lei replicò con una lettera piccata a base di "non sò che fare", "misogenia", "pubbligato" e "inannellare".

Non per nulla era in commissione Cultura e scriveva a Repubblica: "Ho due lauree e una terza in arrivo, parlo e scrivo correntemente e correttamente cinque lingue". A parte l'italiano, si capisce. Dava del somaro ("sbaglia il peso delle particelle") al grande fisico Maiani, presidente del Cnr, solo perché aveva criticato l'invito al papa a inaugurare l'anno accademico della Sapienza. Allestiva pièce sul Libro nero del comunismo nel teatrino di Palazzo Grazioli. Lottava per smacchiare le tracce di bolscevismo dai libri di storia.

SCILIPOTI E BERLUSCONI CANTANO L INNO

Definiva D'Alema, Mussi e Folena "facce da comunisti che mangiano i bambini". E, solo un mese fa, scopriva un'altra succursale del Comintern: l'ufficio stampa di Madonna, rea di lesa maestà: aveva criticato B., che lei ora ha mollato "per coerenza". Quella coerenza che sette mesi fa le aveva ispirato un memorabile peana al bungabunga: "Per i miei figli adolescenti B. è un mito perché dicono: è simpaticissimo, è un politico che parla una lingua che capiscono, racconta le barzellette ed è superpotente dal punto di vista sessuale. Sta conquistando anche i giovani: a 74 anni, all'età dei loro nonni, ha tutte queste donne".

In realtà di anni B. ne ha 75, ma il vizietto di fare sconti sull'età Gabriella l'ha sempre avuto. Una volta - racconta Gian Antonio Stella in "Tribù Spa" - un pm la interrogò perché aveva aggredito due paparazzi, e lei dettò a verbale una data di nascita sbagliata, togliendosi qualche annetto. Quello, tipica toga rossa, la rinviò a giudizio. Quisquilie, per una che vanta "il mio mentore Raffaele Fitto", imputato di associazione a delinquere e tangenti.

SCILIPOTI BERLUSCONI

Del resto anche nell'Udc il codice penale è un optional, e lei fa obiezione di coscienza anche al codice della strada. Un giorno, in via del Tritone a bordo di una frugale Porsche Carrera cabriolet, riuscì a violarne quasi tutti gli articoli in una botta sola. Accecata da una chiacchiera al telefonino, violò uno stop e speronò un jumbo-bus da 18 metri. Ma non si scompose: saltò giù, vide che il danno era modesto e ripartì sgommando in retromarcia, ovviamente contromano, mandando al diavolo l'autista Atac con la constatazione amichevole in mano. Giunta a Montecitorio, lasciò sul marciapiede il cabrio col fanalino pendulo: "Colpa dei custodi della Camera, spetta a loro controllare le auto".

SANTANCHE CASARIO SCILIPOTI

Un'altra volta lasciò l'utilitaria nell'isola pedonale di via Frattina: "Ero dal parrucchiere, mezz'ora di shampoo, che sarà mai". Un giorno a Roma giravano solo le targhe pari, dunque lei uscì con la dispari: "Sono deputata, il divieto non mi riguarda". Multa con urla: "Denuncerò chi diffonde la notizia violando la mia privacy". Ora, privacy permettendo, passa con Pier. E torna in mente una sua celebre massima: "Gli uomini mi piacciono alti, belli e deficienti".


2 - SCILIPOTI: "MAIALE IO? E QUESTI CHE SALTANO GIÙ DALLA NAVE?"
Fabrizio Roncone per il "Corriere della Sera"

«E io sarei il maiale? No, dico: io sarei il maialeee?».

Va bene, onorevole Scilipoti: ora che...
«Mi hanno insultato come fossi il peggior essere schifoso di questo Paese, capitooo? Mi hanno deriso, aggredito, minacciato di morte...».

GABRIELLA CARLUCCI

Si calmi, onorevole.
«Uff... Uff... Mi si rivolta lo stomaco dalla rabbia...».

Senta...
«Lo zimbello di tutti sono diventato... Cammino, e sento la gente che sghignazza. Sto in macchina, e mi fanno pernacchie... Per non parlare di quelli dei centri sociali, che mi danno la caccia con i bastoni...».

Mi spiace, ma...
«Le dispiace? Non me ne importa niente che le dispiace: adesso deve spiegarmi cosa direte voi giornalisti di questi qui, come li definite questi miei colleghi che saltano giù dalla nave berlusconiana?».

Lei...
«Io? Io cosa? Io, lo scorso 14 dicembre, lasciai l'Italia dei Valori per sostenere Berlusconi, certo. C'era un governo in difficoltà, feci un ragionamento politico, magari era giusto, magari era sbagliato, comunque feci un ragionamento... Ma questi?».

GABRIELLA CARLUCCI

Questi chi?
Questi che tradiscono il premier buttandosi nelle braccia di Casini, che sta lì, a lanciare ciambelle di salvataggio? Questi che ragionamento hanno fatto?».

Vorrei riuscire a farle una domanda.
«E che mi deve domandare? Parli con Casini, piuttosto, le faccia a lui le domande. Gli chieda dove ha trovato la forza per imbarcare una come la Carlucci...».

Lei cosa pensa dell'onorevole Gabriella Carlucci?
«Oh... Che il Signore la illumini...».

Anche Isabella Bertolini, per anni di stretta osservanza berlusconiana, è incerta.
«Oh, la Bertolini... che il Signore la accompagni...».

Scusi, dove?
«Ma no, dicevo in senso cristiano... Perché a me sa cosa mi ha salvato?».

SILVIO BERLUSCONI GABRIELLA CARLUCCI

Cosa?
«La fede. Mi sono sempre detto: tu, Domenico, devi resistere, ti hanno messo in croce ma tu resisti e non ascoltare quelli che stanno lì, con il ditino alzato a dare lezioni di coerenza. Anche perché se dovessi ascoltarli...».

A chi sta pensando?
«A chi? Scusi, lei ha per caso idea di quante volte Fini ha cambiato idea in vita sua? E Rutelli? E Tanoni?».

Il leggendario Italo Tanoni.
«Quello sta di qua, di là, ritorna di quà, la sua amica di partito, la Melchiorre diventa persino sottosegretario e poi però, senza un apparente motivo, batabum! tutti e due ritornano di là... Tutti bravi, tutti leali, tutti politicamente corretti. Però poi alla fine solo il sottoscritto è un mascalzone!... Mi si rivolta lo stomaco, mi si rivolta...».

Ci sarebbe pure questa voce...
«Quale voce?».

Lei va in giro a parlare bene del suo ex leader, Antonio Di Pietro.
«Uhhh...».

No, a questa domanda deve rispondere.
«Beh, insomma: quando Di Pietro dice che il Paese ha bisogno di due, tre riforme importanti, mi trova d'accordo».

Ma non è che lei si sta riavvicinando a Di Pietro?
«Ma possibile che a voi giornalisti sfugga sempre una cosa?».

Quale?
«La più semplice: in politica ci si confronta, ci si lascia, ci si ritrova. L'importante è ragionare sempre e solo nell'interesse del Paese».

Beh...
«Non ha capito quello che ho detto?».

No no, ho capito.
«Ah, ecco...».

In caso di elezioni, lei che fa?
«Vorrei presentare una lista con il mio "Movimento di responsabilità"».

Appoggiando Berlusconi?
«Eh, piano...».

Piano, perché?
«Perché perché perché...».

Risponda.
«Scusi, lei vuol farmi leggere nel futuro?».
( Un personaggio pazzesco, assoluto, definitivo, l'onorevole Domenico Scilipoti, di anni 54, ginecologo e agopuntore, ora di ritorno in treno da Firenze. «Alla presentazione del mio libro... eh eh... mi sono anche permesso di dire un paio di cosette, due o tre ideuzze che ho e che ci porterebbero subito fuori da questa brutta crisi economica»).

ANTONIO DI PIETRO

 

CAFONALINO - LO SAPEVATE CHE I RAPPORTI TRA LA FRANCIA E L’ATTORE CLAUDIO SANTAMARIA “SI FANNO SEMPRE PIÙ INTENSI”?

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Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

URBANO BARBERINI E VIVIANA BROGLIO

TGCOM - Claudio Santamaria è stato insignito Cavaliere nell'ordine delle Arti e Lettere da Jean-Marc de La Sablière, Ambasciatore di Francia in Italia, nella sala dei Fasti farnesiani di Palazzo Farnese, sede dell'Ambasciata di Francia in Italia. L'attore sta girando in Francia con Sandrine Kiberlain, il giallo "Pauline Dètective" di Marc Fitoussi.

SYLVIE E JEAN MARC DE LA SABLIERE CON ISABETTE HUPPERT

Molto apprezzato dai suoi colleghi d'oltralpe, con cui "condivide un modo totale e appassionato di fare cinema e di vivere il cinema - si legge nella nota dell'ambasciata di Francia - i rapporti di Santamaria con la Francia si fanno sempre più intensi".

SAVERIO VALLONE E MOGLIE PAOLA

Conclusa la cerimonia, Jean-Marc de La Sablière insieme con la moglie Sylvie hanno di nuovo celebrerato l'amicizia cinematografica (e non solo) italo-francese accogliendo i protagonisti francesi e italiani del cinema per una serata esclusiva in onore dell'anteprima del film "Mon Pire Cauchemar", in selezione ufficiale al Festival di Roma, alla presenza tra l'altro di Isabelle Huppert, Anne Fontaine, Cèdric Kahn, degli artisti e registi francesi presenti al Festival, dei professionisti di settore e del produttore e presidente di Unifrance, Antoine de Clermont-Tonnerre, in collaborazione con il Festival internazionale di Roma, Bim e Pathe', Unifrance e la Business street.

RODOLFO CORSATO

 

IL CAVALIER PATONZA SALE AL COLLE, MA NON PER LE DIMISSIONI - GLI APPUNTI DI SILVIO: “RIBALTONE, TRADITORI”

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1. BERLUSCONI ALLE 18.30 AL COLLE;CONFRONTO,NO DIMISSIONI
(ANSA)
- Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, salirà intorno alle 18,30 al Quirinale. Lo si apprende da fonti della maggioranza secondo le quali il premier non andrà a rassegnare le dimissioni ma per un confronto dopo il volto di oggi.

Silvio Berlusconi

2. DOPO VOTO PREMIER SCRIVE SU MINUTA OPZIONE DIMISSIONI. SUL FOGLIO C'E' ANCHE SCRITTO RIBALTONE TARDITORI...
(ANSA)
- "Prendo atto, rassegno le dimissioni".E' una delle opzioni che il Silvio Berlusconi annota su un foglietto di carta - fotografato dall'Ansa - durante i lavori della Camera. Sul foglio c'é anche appuntato "ribaltone", "voto","presidente Repubblica" e "una soluzione".Quindi,"308, meno 8 traditori".

3. 'SENZA MAGGIORANZA', BREAKING NEWS SU SITI ESTERI...
(ANSA) - "Silvio Berlusconi vince un voto chiave sul budget ma è senza maggioranza". La quota 308 raggiunta da Pdl e Lega nel voto sul rendiconto a Montecitorio balza in pochi minuti in cima alle pagine dei siti stranieri ed é una 'breaking news' sui principali network internazionali. "Il premier italiano perde la sua maggioranza parlamentare", è il titolo con cui apre la BBC. Simili apertura per il FINANCIAL TIMES online secondo il quale "Berlusconi perde la maggioranza in un voto decisivo".

ROCCO BUTTIGLIONE

Oltreoceano, la CNN titola "Berlusconi vince su un voto chiave ma perde sostegno" e scrive che "più della metà dei 630 deputati non hanno preso parte al voto, chiaro segnale di scontentezza nei confronti del governo". E, sempre in prima pagina, il network Usa pubblica un articolo dal titolo: "Silvio Berlusconi: la fine di un'era?". Negli Stati Uniti anche CNBC inserisce il voto di oggi tra le breaking news e titola "Berlusconi vince un voto chiave ma perde la maggioranza". Dal Qatar, infine, grande attenzione da AL JAZIRA. In prima, nella fascia delle breaking news, scorre il titolo: "Il premier italiano Berlusconi vince il voto sul budget ma perde la maggioranza".

4. BERLUSCONI AI SUOI, DECIDIAMO SUBITO COSA FARE...
(ANSA) -
Decidiamo insieme, decidiamo insieme cosa fare. Lo ha ripetuto più volte, Silvio Berlusconi, ai deputati del Pdl che gli si sono stretti attorno dopo il voto in Aula alla Camera sul rendiconto di bilancio. E' probabile che il premier si rechi al Colle dal presidente della Repubblica già questo pomeriggio, raccontano. Chi lo ha visto da vicino descrive il premier come "frastornato". Ma l'impressione di qualcuno è che sia determinato a volere il voto di fiducia alla Camera.

5. LUPI, SE MANCANO NUMERI UNICA SOLUZIONE E' VOTO
(ANSA)
- "Oggi abbiamo approvato il Rendiconto e comunque è stato dimostrato che questa opposizione non è in grado di sfiduciare il governo. Ora dobbiamo verificare se esiste una maggioranza solida in grado di approvare i provvedimenti economici oppure, come hanno chiesto i cinque che oggi non sono venuti, se è possibile allargare la maggioranza con Berlusconi. Se non ci sono più i numeri l'unica strada è quella delle elezioni anticipate". Lo afferma Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera.

GIORGIO NAPOLITANO

6. BUTTIGLIONE, MOZIONE SFIDUCIA SE BERLUSCONI NON SI DIMETTE
(Adnkronos)
- "Credo che Napolitano dira' a Berlusconi che un capo del governo che non ha la maggioranza debba presentare le dimissioni. Se questo non accadesse presenteremmo una mozione di sfiducia: quello che sta succedendo e' un'inutile perdita di tempo". Lo ha detto il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, a La7.

7. STRADELLA, ASTENUTO PERCHE' PREMIER AGISCA...
(ANSA)
- "In questa situazione che vede il Paese bloccato voglio che Berlusconi faccia un passo e prenda in mano la situazione allargando la maggioranza, con un coinvolgimento maggiore dei moderati del Paese. Se no ci avvitiamo ancora sulla politica spicciola". Lo afferma Franco Stradella, il deputato Pdl che si è astenuto sul rendiconto. Stradella puntualizza che si è astenuto formalmente partecipando alla votazione "per differenziarmi dalla sinistra".

8. MALGIERI NON VOTA E SI SCUSA...
(ANSA) -
Gennaro Malgieri non ha votato il rendiconto generale dello Stato nell'Aula della Camera. E' stato lo stesso deputato del Pdl a dichiararlo, scusandosi ripetutamente. "Se fossi stato presente in un momento tanto cruciale avrei votato a favore", ha assicurato. alcuni deputati hanno spiegato che al momento del voto Malgieri era alla toilette.

MAURIZIO LUPI

9. DIRIGENTE PARTITO OPPOSIZIONE PANAMA,LAVITOLA E' QUI MINISTRO,NON C'E' RICHIESTA ESTRADIZIONE,SE STA PESCANDO AUGURI
(ANSA)
- Valter Lavitola ''e' rifugiato qui a Panama e il governo del presidente Ricardo Martinelli ci deve dare una spiegazione''. Lo ha denunciato oggi l'ex candidata presidenziale e dirigente del Partito Rivoluzionario Democratico (Prd), Balbina Herrera. Immediata la risposta del ministro per la sicurezza, Juan Raul Mulino: ''Per Lavitola non c'e' richiesta di estradizione. E se e' vero che si trova a Kuna Ayala per pescare aragoste, auguri''. Kuna Ayala e' una nota localita', a 80 chilometri dalla capitale.

BERLUSCONI MARTINELLLI E LAVITOLA

In un'intervista a Canal 13 di Panama, Balbina Herrera ed Angela Maitin, direttrice della sede locale di Trasparency International, hanno anche chiesto al governo spiegazioni per lo ''scandaloso'' sovrapprezzo, apparentemente del 60%, per l'acquisto di radar ed elicotteri italiani, in cui, a loro dire, sarebbe coinvolto Lavitola. In un'intervista al sito on line del quotidiano La Estrella, il ministro Mulino, dopo aver ricordato che il contratto in tal senso e' stato siglato dall'ex ministro degli esteri, Juan Carlos Varela, attuale vicepresidente del Paese e leader del Partito Panamense, ora passato all'opposizione, si e' limitato a rispondere: ''E' una questione di sicurezza nazionale''.

La minuta di Berlusconi fotografata dall'Ansa

 


E LO SVENTURATO SBOTTÒ: “MI HANNO TRADITO, MA QUESTI DOVE VOGLIONO ANDARE?”

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Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

POLITICO - LA GIORNATA A MONTECITORIO
Bigador per Dagospia

Tremonti parla con Bossi e Calderoli

1 - Ai cronisti è sembrato un gesto di resa, un atto di coscienza, quasi liberatorio. Alcuni hanno anche creduto di aver sentito un "Arrestatemi!" Macché, niente da fare. Giorgio Stracquadanio, all'uscita da palazzo Grazioli, dopo aver incontrato il Banana, per scappare dai giornalisti si è rifugiato nella camionetta dei carabinieri. Solo rifugiato. Niente più...

Tremonti e Ravetto

2 - Alfano aspetta. Ancora ci crede. E mentre cerca i brani musicali segnalati su Facebook, si bea anche dell'articolo ficcante, pugnace, duro, ma equilibrato, che gli ha dedicato Francesco Verderami per recensire il suo libro sul Corriere dalla Sera.

3 - Imperterriti continuano. Sì, certo, con qualche timore. Ma vanno avanti, nonostante Giorgio Stracquadanio. Quindi Roberto Antonione, Giustina Destro, Fabio Gava, Giancarlo Pittelli e Antonio Buonfiglio non hanno partecipato al voto sul rendiconto dello Stato.

Scajola si mangia le unghie

4 - Fedeli alla nuova linea anche Calogero Mannino, Stagno D'Alcontres e Franco Stradelli. Mentre Gennaro Malgeri fa il prostatico al cesso: "Scusate, ero distratto, ero alla toilette..."

5 - Subito dopo il voto, il Pompetta a pezzi viene circondato da fedelissimi e semifedelissimi: tutti insieme controllano i tabulati. Poi sbotta: "Mi hanno tradito, ma questi dove vogliono andare?"

Maroni Berlusconi Bossi dopo il voto sul rendiconto

6 - Sconsolato, nitro-La Russa ammette: "Deve andare da Napolitano...".
PS. Tra i semifedelissimi inseriamo Laura Ravetto.

7 - Tra le non più fedelissime, c'è coscialunga Carlucci. La pennellona nasorifatta viene scortata da centurioni (orgogliosi) dell'Udc. Per lei neanche uno sguardo da parte del Banana.

Larussa scherza

8 - Banana con il "gioco dell'oca" sul tavolo. In un foglietto tutte le possibilità: "Prendo la fiducia? Lascio? Governo tecnico? Reincarico". Per ogni risposta, una strada aperta. Cosa ha vinto?

9 - Disperazione per la extrapopputa Mariarosaria Rossi: non ha capito cosa è successo. Era forse stanca e assonnata? Mentre la bella Giammanco aspetta a lungo il Pompetta fuori dalla saletta del governo. Forse lo vuole consolare.

Larussa mangia

10 - Il secondo pensiero del Banana? Resta (forse) il Senato. Sul primo glissiamo, pare sia stata un'imprecazione.

11 - Subito dopo il voto, Roberto Formigoni ha mandato un messaggio a Roberto Rao dell'Udc: "Era ora..."

Maria Rosaria Rossi e Iole Santelli

12 - Uno degli scontenti: "Volete sapere qual è stato il motivo della frana? Il motivo di tutto questo? La nomina di Katia Polidori: perché lei sì e io, o gli altri, no?"

13 - Tonino dei Valori è deciso: "Voglio andare al voto, subito". Meno tutte le altre opposizioni. Pierdindi Casini e Culatello Bersani puntano al governicchio "anche con parti del Pdl, ma niente elezioni".

Il voto dai banchi del governo

14 - Infine una preghiera rivolta al Pdl: nelle commemorazioni, evitate di coinvolgere Fabrizio Cicchitto, come oggi con Franzoso. Grazie

15- Il foglio su cui scrive Berlusconi durante il voto non sono le opzioni che ha di fronte. Semplicemente, sono scarabocchi e appunti di quello che viene detto. Pezzi di frasi pronunciate da Bersani come "prenda atto, rassegni le dimissioni"

i ministri votano

16- Sapete chi è il più incazzato dell'uscita del Cavalier Pompetta da palazzo Chigi angolo Grazioli? Fini. Nessuno dei fuoriusciti è passato al Fli.

17- Bruneo vuole chiudere in bellezza. Sta cercando di convincere il Berluskazzi a collegarsi stasera con ‘'Porta a porta''. Si scontra però con il no deciso di Letta e di Paolino Diolaiuti.

Gelmini

18- Minzo-Moussa quando cadrà Berlusconafi avrà un solo salvacondotto e se lo terrà stretto. Quando sarà costretto a lasciare la poltrona del Tg1, Augusto Minzolini traslocherà alla direzione di ‘'Panorama''. Resterà invece appiedata la sua ex fidanzata Gabriellina Giammanco deputata Pdl in quota Papi. Difficilmente sarà ricandidata e così tornerà al Tg4 dove non si è sentita la sua mancanza

Fiorella Ceccacci Rubino

 

 

MILANO SI AMMOSCIA A +0,7% - BENE EUROPA - ITALIA BERSAGLIO MOBILE - ALITALIA TAGLIA GLI SNACK

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1 - SPREAD BTP CHIUDE A RECORD 497 PUNTI; PAGA 6,77%...
(ANSA)
- Lo spread tra il btp e il bund tedesco archivia la seduta di oggi al record storico di 497 punti base. Record anche per il rendimento del decennale che vola al 6,77%.

2 - TITOLI STATO: SPREAD SUPER 500 PUNTI
(AGI)
- Nuovo record dello spread tra i Btp e i Bund tedeschi: pochi minuti dopo le 18, e' stato toccato il livello record dei 500,5 punti. Il rendimento del Btp e' ora al 6,8% .

Berlusconi tra Maroni e Bossi

3 - BORSA MILANO: INCERTEZZA POLITICA FRENA CORSA, BENE INTESA
(ANSA) - Piazza Affari chiude la seduta in rialzo ma, dopo aver toccato un massimo del 3% in prossimità del voto alla Camera sul rendiconto finanziario, perde tono sul finale di seduta sotto il peso dell'incertezza politica che circonda il governo. Il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,74% a 15.664 punti, il Ftse All share lo 0,57% a 16.474 punti. A guidare i rialzi sul listino milanese è stata Intesa Sanpaolo (+3,54%), dopo aver conseguito un utile trimestrale di 527 milioni, superiore ai 314 milioni attesi dagli analisti.

olli rehn

Bene anche gli altri bancari con Unicredit (2,08%), in attesa del piano triennale lunedì prossimo, Mps (+1,24%) e Ubi Banca (+0,53%). I conti in crescita premiano Enel Green Power (+1,14%). Tra i titoli migliori di Piazza Affari ci sono i campioni del Made in Italy Tod's (+2,45%) e Luxottica (+2,19%), in luce anche Pirelli (+1,41%) in attesa tra oggi e domani dei conti e del piano industriale.

Acquistate Saipem (+1,96%), il cui target price è stato alzato a 44 euro da Goldman Sachs, e l'Eni (+1,08%), con il petrolio vicino ai massimi degli ultimi tre mesi a New York. Corrono Acea (+4,27%), nonostante i conti in calo nei nove mesi, mentre è crollata Safilo (-7,73%) sotto il peso dei giudizi negativi di diversi broker. Ad appesantire il listino sono stati i titoli del presidente del Consiglio, Mediaset (-2,94%) e Mediolanum (-1,61%). Giù anche Italcementi dopo i risultati diffusi ieri a mercati chiusi, seguita da Lottomatica (-2,48%), Fonsai (-2,41%) e Atlantia (-1,89%). vendute anche Fiat (-0,94%) e Bpm (-0,90%).

passera

4 - BORSE EUROPEE: CHIUSURE POSITIVE, PARIGI LA MIGLIORE...
(AGI)
- Chiusura positiva per le principali borse europee. Il Cac di Parigi ha terminato la seduta con un guadagno dell'1,28% rispetto alla chiusura di ieri a 3.143 punti, l'Ftse 100 di Londra e' avanzato dell'1,03% a 5.567 punti e il Dax di Francoforte e' salito dello 0,55% a 5.961 punti. Piazza Affari ha chiuso infine a +0,74% a 15.664 punti. Continua in territorio negativo la seduta di Wall Street: il Dow Jones perde lo 0,53% e il Nasdaq lo 0,36%. .

5 - CRISI: REHN, ITALIA 'BERSAGLIO MOBILE', RIPRISTINI STABILITA' POLITICA E FIDUCIA...
Radiocor
- L'Italia ripristini 'la stabilita' politica'. L'auspicio e' stato formulato dal commissario Ue agli Affari economici, O lli Rehn, alla conferenza stampa di chiusura dell'Ecofin. Quando ci sono sfide come queste, 'e' necessario il consenso e ogni sistema democratico ha le sue regole per rafforzare la stabilita' politica e ripristinare la fiducia', ha detto Rehn. Il commissario Rehn ha aggiunto che in questa fase l'Italia 'e' un bersaglio mobile'.

6 - CRISI: REHN, SITUAZIONE ECONOMIA ITALIA MOLTO PREOCCUPANTE...
Radiocor
- 'La situazione economica e finanziaria dell'Italia e' molto preoccupante'. E' questo il giudizio del commissario Ue agli Affari Economici Oll i Rehn espresso nella conferenza stampa finale al termine della riunione Ecofin. Rispetto alla perdita della maggioranza dell'attuale Governo Rehn ha soltanto commentato che 'la situazione e' in movimento e non sta a me prevedere un risultato, la cosa importante e' che vengano prese quanto prima le misure economiche necessarie'.

Alitalia

7 - PASSERA: INTESA CONTINUERÀ A INVESTIRE IN TITOLI SOVRANI ITALIA...
Reuters -
Intesa Sanpaolo non cambia la sua politica in merito ai bond sovrani e continuerà a investire in bond sovrani italiani. Lo ha detto il Ceo Corrado Passera nella conference call con gli analisti. "Non cambieremo la nostra politica di esposizione sovrana, continueremo a investire in titoli italiani", ha detto.

8 - AVREMO ANCHE NOI UN PAPADEMOS?...
Milano Finanza
- L'ex-vicepresidente della Banca centrale europea Lucas Papademos diventerà il prossimo premier della Grecia. La notizia è arrivata dopo che oggi si è tenuto un Consiglio dei ministri straordinario in Grecia per discutere delle trattative con l'opposizione sulla creazione del nuovo governo.

Con una solidissima esperienza sia come docente universitario che nella finanza internazionale, Lucas Papademos, 64 anni, ex vice presidente della Banca Centrale europea, Papademos è una personalità molto apprezzata e rispettata in Grecia e all'estero e ha tutte le carte in regola per andare a occupare la poltrona di premier del governo di unità nazionale di Atene in sostituzione di George Papandreou.

grecia - Papademos

Dovrebbe toccare quindi a lui l'ingrato compito di rassicurare i mercati e i partner europei dopo il pasticcio provocato da Papandreou con la sua proposta (poi ritirata) di un referendum sul pacchetto di misure concordato con l'Europa il 27 ottobre e di portare quindi il Paese alle elezioni politiche anticipate in programma a febbraio. Nel 1993 era stato nominato vicegovernatore e nel 1994 governatore della Banca di Grecia, incarico ricoperto sino al 2002.

In questa posizione Papademos ha avuto un ruolo chiave nel processo di integrazione della Grecia nella zona dell'euro. In seguito è divenuto vicepresidente della Bce, posto che ha ricoperto fino ai primi mesi del 2010. Tuttora Papademos è membro del Consiglio della Bce (dal 2001), membro del Consiglio generale dello stesso Istituto (dal 1999).

9 - EDITORIA: CGIL, SCANDALOSA CONFERMA 75 MLN TAGLI DAL SENATO...
(ASCA)
- ''E' assolutamente vergognoso quello che e' successo oggi al Senato, dove governo e maggioranza hanno bocciato un emendamento in commissione Bilancio di Palazzo Madama che ripristinava i 75 milioni di euro tagliati nella manovra di agosto. Un altro colpo durissimo e antidemocratrico all'informazione libera''. Lo dice Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil commentando la bocciatura dell'emendamento sull'editoria.

bil29 niki lauda

''Evidentemente - prosegue Fammoni - questa maggioranza di un governo che ormai ha fatto la sua storia non tollera l'espressione del libero pensiero e impone i tagli all'editoria come grimaldello per chiudere giornali e testate scomode''. ''Ma questa decisione - conclude Fammoni - mettera' ancora piu' in crisi cento testate e a rischio quattromila posti di lavoro tra giornalisti, poligrafici e indotto e che sono l'ossatura di una fetta rilevante di lettori di testate di partito, cooperative, non profit e di idee. Ma la decisione di questa mattina ha un valore anche piu' generale: questo governo e' intollerante all'informazione democratica e anche per questo deve andare a casa al piu' presto''.

10 - ALITALIA TAGLIA SUCCHI E SNACK AI PASSEGGERI DEI VOLI NAZIONALI...
Da "Repubblica"
- Succhi, biscotti, salatini o patatine spariscono dal "menu" di volo di Alitalia. Sui collegamenti interni della compagnia guidata da Rocco Sabelli, non saranno più serviti gli snack. Ai passeggeri del vettore romano, sulle tratte nazionali, restano solo tre scelte: acqua minerale, tè o il classico caffè. Snack a volontà, invece, sui voli internazionali e sulla tratta dalle uova d´oro, la Fiumicino-Linate, linea sulla quale Alitalia ha deciso di non far mancare biscottini o salatini ai passeggeri.

Si tratta di un taglio atteso, soprattutto se si guarda alla feroce concorrenza delle low-cost che sfidano ogni giorno la compagnia sul terreno della puntualità e del servizio pur rinunciando ad offrire extra sui propri voli per abbassare i costi e permettere l´emissione di biglietti a prezzi più bassi.

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La decisione di Alitalia è stata preceduta, nelle scorse settimane, da un sondaggio effettuato a bordo degli aerei con il tricolore sul timone. L´annuncio del taglio nasce dalla volontà di investire maggiori risorse su altri servizi e di limare ulteriormente le uscite del gruppo risparmiando anche su questi piccoli benefit. A fine anno, Rocco Sabelli potrebbe per la prima volta "vedere" un bilancio operativo in attivo, a tre anni dal volo inaugurale della nuova Alitalia. Intanto oggi la compagnia riceverà nella sua base romana quattro nuovi aerei: tre Airbus A319 e il primo Embraer 175. (lu.ci)

11 - TRASPORTO AEREO: NIKI LAUDA CEDE COMPAGNIA ALL'AIR BERLIN...
(ASCA-AFP)
- Niki Lauda cede le azioni della sua compagnia aerea, la Niki, all'Air Berlin, che diventa cosi' proprietaria del 100% della low-cost austriaca. Lo ha annunciato lo stesso ex campione del Mondo di Formula Uno nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente della seconda compagnia tedesca, Hartmut Mehdorn. ''Air Berlin e Niki hanno lavorato insieme con successo come partner negli ultimi anni e questo accordo ci consentira' di valorizzare il nostro hub di Vienna'', ha detto Mehdorn.

maltempo in liguria da corriere.it

La Niki continuera' a operare sotto lo stesso marchio e Lauda, fino a oggi proprietario del 50,1%, fara' parte della societa' come direttore non esecutivo. ''Continuero' a tenere gli occhi puntati sulla Niki. Sono io il responsabile'', ha detto l'ex pilota. La compagnia austriaca ha circa 800 dipendenti per un fatturato di 337,4 milioni di euro quest'anno e 3,4 milioni di passeggeri. L'Air Berlin ha acquistato il 24% della Niki nel 2004 ed e' salita al 49,9% nel luglio del 2010.

12 - FINMECCANICA: FIOM, PER ALENIA RAGGIUNTA INTESA SOFFERTA...
(ASCA)
- L'ipotesi di accordo per Alenia Aeronautica, arrivata dopo ''una vertenza difficile che traeva origine da un pesante piano di ristrutturazione presentato dall'Azienda'', e' ''sicuramente un'intesa sofferta con cui abbiamo pero' dato una risposta ai problemi piu' gravi''. Lo ha dichiarato il coordinatore nazionale Fiom-Cgil del gruppo Alenia Aeronautica, Massimo Masat. ''Abbiamo innanzitutto evitato licenziamenti mascherati - ha spiegato - impedendo che i lavoratori passino automaticamente dalla Cassa integrazione alla mobilita'. Inoltre, abbiamo garantito la stabilizzazione del rapporto di lavoro di 450 lavoratori precari.

A fronte di un ricorso alla mobilita' volontaria, l'intesa prevede anche 500 nuove assunzioni, 300 delle quali nel corso del 2012''. ''In secondo luogo - ha aggiunto - ci troviamo di fronte all'impegno dell'Azienda ad effettuare investimenti per 2 miliardi e mezzo di euro entro il 2020, con nuovi programmi e nuovi prodotti.

ALLUVIONE GENOVA VIA FEREGGIANO

A questo proposito, ribadiamo che il piano industriale presentato da Alenia dovra' essere comunque materia di verifica costante per garantire che i sacrifici affrontati dai lavoratori non siano fini a se stessi, ma costituiscano un passaggio decisivo all'interno di un rilancio dell'Azienda''. ''Infine - conclude - per la Fiom e' decisivo che, dopo la sigla dell'accordo, la parola passi ai lavoratori. Infatti, saranno i dipendenti di Alenia Aeronautica a decidere con un referendum sulla positivita' dell'ipotesi di accordo oggi sottoscritta''.

13 - MALTEMPO: COLDIRETTI, MILIONI DI DANNI NELLE CAMPAGNE...
(ASCA) - Nelle campagne colpite dal maltempo si contano danni per milioni di euro dovuti all'allagamento dei terreni coltivati a verdure e ortaggi o appena seminati, ma anche alle frane e smottamenti che hanno interessato le strade rurali e nelle zone di collina anche vigneti e frutteti. E' quanto emerge da un prima stima della Coldiretti sugli effetti dell'ondata di maltempo che ha interessato molte regioni a partire dalla Liguria, Toscana e Piemonte dove e' in atto un attento monitoraggio delle situazioni di crisi per sostenere le aziende colpite. In ginocchio l'agricoltura elbana.

L'esondazione del fosso degli Alzi collegato alle forte precipitazioni che hanno fiaccato l'Isola d'Elba non hanno risparmiato una cinquantina di imprese agricole che - precisa la Coldiretti - si trovano tra il comune di Marciana e Campo nell'Elba. Ingenti i danni a vigneti ed oliveti, le principali produzioni del territorio. La coltura della vite nell'Elba ha infatti radici antichissime come quella dell'olio extravergine. Basti pensare, parlando di vino, all'Aleatico, al Moscato e all'Ansonica.

ALLUVIONE GENOVA FOTO REPUBBLICA

L'altra coltura danneggiata e' quella orticola destinata ai mercati rionali. Danneggiati anche decine di mezzi da lavoro trascinati dalla forza dell'esondazione. Acqua, fango e detriti - conclude la Coldiretti - hanno allagato i terreni agricoli, danneggiato le piante di olivo e le vigne che rappresentano, insieme alle principali produzioni, una caratteristica del paesaggio.

 

UN PASSO AVANTI, UNO DI LATO CHA CHA CHA - TI RENDICONTO? - METODO BOFFO PER LA CARLUCCI

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Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1
L'imperatore Giuliano, che tentò senza successo di restaurare la religione romana, abbandonata a favore del cristianesimo da suo zio Costantino I e dal figlio Costanzo II, passò alla storia come l'Apostata. Malgieri, che per rinnegare in extremis Berlusconi non ha trovato di meglio che rifugiarsi nei bagni di Montecitorio ("mi scappava"), rimarrà più modestamente nelle cronache come Gennaro La Prostata....
Pietro

Maroni Bossi Berlusconi

Lettera 2
3.2.1. ma ti rendiconto?
Luca Cassano

Maroni Berlusconi Bossi dopo il voto sul rendiconto

Lettera 3
Buongiorno , Quanto ci sono costati Berlusconi e Tremonti ? Per sommi capi e per ordini di grandezza :
-debito pubblico dal 2001 al 2011 : +700 mld
-interessi sul maggior debito (3%) : +210 mld
-spread sul debito (5%x10anni) : +950 mld.
Totale 1860 mld !!!!
Il debito pubblico non è colpa solamente del passato bensì del sedicente economista Tremonti .
Italiani svegliatevi .

Lettera 4
Berlusconi un passo indietro , uno in avanti e uno di lato cha cha cha!

Silvio Berlusconi

Lettera 5
caro dago, tu dici che e' troppo presto per buttare li' nel mezzo n'altro "sic transit gloria mundi" ?

SILVIO BERLUSCONI

Lettera 6
Dago ti sfido... trova tutti i titoli che hanno dato B per spacciato negli ultimi 16 anni. Sai quante battute se ne possono tirar fuori e quanti politici sono passati?!
Matteo d'Aloja

Lettera 7
Qui non vale neppure il saggio proverbio maoista "aspetta sulla riva del fiume il cadavere del tuo nemico".
A Genova né Berlusconi né uno straccio di esponente governativo, nel dopo alluvione. Forse è perché non ci sono ville da comprare e campi da golf da costruire come a Lampedusa?
Viper

SILVIO BERLUSCONI

Lettera 8
Dago, su LIBERO è iniziato il 'metodo Boffo' x la trasfuga Carlucci: sputtanamento e
, in quanto donna, foto di lei nuda. Grande giornalismo, come sempre
Luigi A

Lettera 9
Leggo oggi su Sorrisi e Canzoni una recensione ottima per le poesie di Michela Miti.
Da Viva la foca a persona che riflette in poesia. Almeno così per l'annebbiato Bevilacqua. Potenza dell'amore!
Giocondo da Firenze

SILVIO BERLUSCONI

Lettera 10
Moriremo democristiani. Con tutti i filistei, ops...volevo dire dorotei.
Traiano

Lettera 11
Spero che il Dottore Murray, oltre la condanna per la morte di Michel Jackson, riceverà dalla famiglia almeno il 10% di tutto quello che ha fruttato la morte del re!
Steve

Lettera 12
Caro Dago, c'è chi chiede "un passo indietro", chi "un passo di lato", noi pensavamo che il successo di Dj Francesco La canzone del capitano fosse solo un motivetto per l'estate

BERLUSCONI-TREMONTI

"un passo avanti ondeggiando
un'altro indietro bailando
è notte fonda
è come su una barca di pirati in festa
io con la bandana in testa
ti dò la caccia e la folla balla
e dentro la piscina c'è chi prova a stare a galla come una palla! "

ed invece era inconsapevolmente una metafora politica impietosa, quasi una profezia!
Numerio Negidio

Lettera 13
Caro Dago, complimenti per l'immagine dell'ultima cena. Strepitosa. Mi ha fatto venire in mente un film di Carmelo Bene, "Salomè". Credo fossero gli anni '70, sai quando si andava nei cinemini d'essai e ci sciroppavamo qualunque cagata. Però quel film era esilarante (mitica la scena di Gesù che si autoinchiodava sulla croce psichedelica, mentre in sottofondo si sentiva la canzonetta "Vipera"; un capolavoro).

ALLUVIONE GENOVA VIA FEREGGIANO

Ecco, del film ricordo una parodia, appunto, dell'ultima cena, con Gesù che diceva: "Qualcuno di voi mi tradirà" e tra gli apostoli scoppiava una specie di rissa...tutti che si accapigliavano e urlavano "Io!! io !!, no io!!"....

Lettera 14
Proporrei un tracciamento dei berluscones , compresi gli ex dell'ultima ora, magari con una rubrica ad hoc, che ne pubblicizzi l'attuale schieramento ed eventuali incarichi, tanto per impedirne un futuro riciclaggio "a nostra insaputa".
Antonio

I SOLITI IDIOTI

Lettera 15
Dagonemici della Religione Cattolica e della pietas cristiana, Vi ammonisco a non lordare con la Vostra impudicizia la sacralità dell'Ultima Cena di Nostro Signore con gli Apostoli con la blasfema caricatura di quel disgraziato, sia come uomo che come pseudopolitico di Berlusconi e dei suoi accoliti. E' blasfemia, è ingiuria, è dileggio a noi cattolici. Mi spiace, in questo caso, non essere musulmano e farvi pagare un simil ingiustificabile affronto.

A voi anatema per il male che ci fate. Ma state tranquilli, la punizione divina non vi lascerà immuni da tanto scempio. Nè vale la vostra difesa che oggi è tutto lecito.
Luciano.

Scilipoti

Lettera 16
Caro Dago, Da politologo dilettante un consiglio al Cavaliere. Ottieni l'ok per il piano UE, dimettiti e vai alle prossime elezioni da solo con una riedizione di Forza Italia, con te Segretario e un candidato Premier da scegliere tra Alfano ( Formigoni e Fitto sono già nel mirino dei giudici) e tua figlia Marina e vedrai che risogerai, poiché gli Italiani non daranno mai la maggioranza alle Sinistre e Fini-Casini, alleati con la Gauche dimezzerebbero i loro voti. E, mi raccomando, continua a scopare finché ce la fai. Ciao
Natalino Russo Seminara

Lettera 17
Silvio farebbe bene ad andarsene. E' meglio anche per lui. Gli italiani sono più che tolleranti. Giobbe al confronto è un dilettante. Però anche Giobbe a un certo punto s'incazza.

Lettera 18
Sono le ore 16.20 del giorno 08/11/2011 e pur non essendo un elettore del PDL mi sento, come cittadino italiano, di chiedere a Bersani ma anche a Di Pietro, Casini, D'Alema, quanto segue:
- Le parole che dite ogni giorno e con ogni mezzo sono diffamanti e discreditano l'Italia; non proponete un'alternativa, sapete solo screditare chi è stato eletto democraticamente. Con quale autorità e arroganza chiedete "per il bene del paese" le dimissioni del Primo ministro? Casomai chiedetelo per il vostro bene; e di questo , permettetemi, ne dubito, perché i cittadini vogliono un'alternativa chiara e con programmi; cosa che non ha mai sentito nei vostri pluri interventi giornalieri messi a disposizione dai media.
Stefano F.

Gabriella Carlucci

Lettera 19
Caro Dago
Mi sento una particina sociale.
Maurizio

Lettera 20
Salve, volevo fare una domanda? Ma perché del sig. Penati non esce nessuna intercettazione e se si fosse trattato di Berlusconi a quest'ora i giornali sarebbero pieni di tutte le conversazioni del presidente del coniglio? Non pensiate io sia un Berlusconiano! Non me ne frega niente! Ma il mio senso di obiettività mi porta a pensare che in Italia si adottino due pesi due misure! grazie per l'ascolto
Giuseppe Noto

Lettera 21
Caro DAGO, qualcuno mi sa spiegare perchè nel momento piu' di merda dell'ultimo ventennio, quando il banana si suicida politicamente prendendo provvedimenti contro ogni suo programma o promessa, provvedimenti che la sinistra sarebbe in gravissimo imbarazzo a prendere (tranne le torchiate fiscali per il ceto medio, ovvio), e c'e' ancora un annetto per fargli concludere questo capolavoro, ebbene i "leaders" della sinistra danno una spallata dietro l'altra al trono del tronista per poi eventualmente ritrovarcisi sopra?

non è che per qualcuno adesso è un momento d'oro per fare un'altra man bassa dei nostri residui assets se si riesce poniamo a mettere un senior partner di GOLDMAN SACHS a Palazzo CHIGI? sempre la GOLDMAN SACHS, guarda un po', ogni tre per due riciccia...
BLUE NOTE

GIULIO TREMONTI ASSONNATO

Lettera 22
Onorevole Presidente Napolitano,Visto che il sig Fini ( che faccia da...)si serve del suo ufficio per riunioni di condominio con i suoi amici Bersani.Casini ecc.. le sarei grato se anche il sottoscritto potrebbe disporre di una delle tante sale ,magari vicina a quella del sig Fini per approvare il bilancio 2012 della mia squadra di calcio Poggibonsi e facce di culo simili! Cordiali saluti
Sebastiano

Lettera 23
Caro Dago, ieri si e' tenuta l'assemblea straordinaria del Condominio ITALIA, nell'abitazione dell'amministratore dott. Berlusconi.
Erano presenti i condomini Marina, Piersilvio, Eleonora , ( per delega Barbara e Luigi ).
Segretario e' stato nominato il fedele Dott. Confalonieri. Ordine del giorno :

1 - Conferma o revoca dell' amministratore.
2 - Infiltrazioni di deputati dalla maggioranza a l'opposizione.
3 - Opere di consolidamento e messa in sicurezza del governo.
4 - Varie ed eventuali.
Visti i pochi presenti, non sappiamo se sono sono stati raggiunti i millesimi sufficienti alla validita' della riunione. Forse mancavano solo altri 60 milioni di condomini. Saluti,
Labond.

Lettera 24
Dago darling, titolo del "Corriere della sera" on line di stamattina 8 novembre 2011: "Berlusconi: se devo, morirò in aula". Magari cantando "Mourir sur scene" di Dalida, magari diventando così un'icona gay anche lui.
Natalie Paav

PIER FERDINANDO CASINI

Lettera 25
La fine di Berlusconi. Il più grande spettacolo dopo il big bang.

Lettera 26
Caro Dago, Dagospia in tutti questi anni ci ha infuso il cinismo romanesco, pertanto Sarkozy e Obama non c'incantano; volevano far sapere a 1 miliardo di musulmani e 1 miliardo e mezzo di cinesi che non si faranno condizionare da nessuno. Altro che disguido tecnico, solo chi ha l'anello al naso può crederci. Quindi se Israele attaccherà l'Iran, non avrà la manleva franco-americana.
Delirium

Lettera 27
Caro Dago, da tutta la storia del "testa di...." sai cosa emerge? Che avere 900 parlamentari é molto meglio che averne la metà perché comprarseli tutti é molto più costoso e anche lui non ci riesce. Per cui é meglio risparmiare da qualche altra parte.

Lettera 28
Caro Dago, e' il corriere ad essere messo male perche' vende a 20 mila euro una pagina di pubblicita', oppure sono le banche che lo sostengono ad essere messe male, visto che la pubblicita' invitava all'acquisto dei btp di cui sono piene? Cordialita'
Saladino

Lettera 29
Caro Dago, dopo mesi, anni, che la povera Elisa Claps finisce sulle pagine dei giornali, il Corsera non ha ancora afferrato che non si chiama Sara.
Non so se abbiamo già aggiornato la homepage: http://www.corriere.it/ - Saluti,
Derek Wilstar

ANTONIO DI PIETRO

Lettera 30
Caro Dago, bello vedere il rally dello spread, se non pensi che col debito che dobbiamo collocare costa a tutti decine di miliardi di Euro.
Gli amati figli del nanopremier sono quelli che gli vogliono più male, imponendogli di restare fino alla morte lo stanno consegnando alla Storia come la peggiore vergogna italiana degli ultimi 150 anni, quando pare che avesse deciso diversamente fino alla sera prima.

Ma io non sono certo disposto a morire per Mediaset. Piuttosto, per la mia sopravvivenza, intesa come difesa della collettività, le taglierei la testa. Quindi, se fosse per me, mentre fino a ieri avrei potuto passarci sopra, da oggi dico che Mediaset dovrebbe essere sequestrata come i patrimoni dei mafiosi e venduta a risarcimento di tutti gli italiani per i danni incalcolabili che la famiglia Berlusconi tutta sta infliggendo al Paese, direttamente e indirettamente. Adesso basta.
PotereAiPiccoli

Lettera 31
Un mesetto fà mi è capitato di cliccare su un link postato su Face Book che mi aveva incuriosito per il commento entusiasta e sono rimasto folgorato. Era uno sketch della serie de "I soliti idioti", un finto ragazzino che parlava con i genitori fuori campo che voleva uscire con gli amichetti, ed era assolutamente sorprendente ed esilarante. Ho avvertito subito di trovarmi di fronte ad una clamorosa novità e mi sono messo a cercare su You Tube ed è stata la scoperta di un nuovo mondo.

PIERLUIGI BERSANI

Adesso leggo che, gli altri soliti con la puzza sotto il naso, ne stanno dicendo di tutti i colori contro questa serie diventata un film. Io il film ancora non l'ho visto, ma la serie TV è semplicemente strepitosa. La prima, vera novità dai tempi di Pazienza e compagnia delirante, un linguaggio 'liberato' assolutamente nuovo e irresistibile. E' chiaro che è un linguaggio dei giovani per i giovani, ad esser presi di mira sono gli adulti con tutte le loro cazzate del nuovo perbenismo di sinistra o del torvo sessismo sproloquiale di destra. Ce n'è per tutti, senza riguardi e senza risparmio e senza sentire la necessità, finalmente, di sentirsi schierati politicamente.

Già Checco Zalone, ragazzo divertente ed intelligente, ci aveva fatto fare un bel salto avanti, ma questi ragazzi sono davvero una bomba. Complimenti a loro. Sono felice di vedere finalmente qualcosa di nuovo. Che non significa mettere in soffitta le cose buone che si sono fin qui fatte, come sembra paventare Marco Giusti. Corrado Guzzanti, giusto per citarne uno, è sempre un genio e continuerà a deliziarci con le sue intuizioni, significa solo che si apre un nuovo filone, tutto da seguire e da godere. Molto bene.
Dino Manetta

Lettera 32
Caro Dago, sentire l'apoteosi di un Busi nei confronti di quell'emerito esibizionista brutto e allucinato disturbatore di nome Gabriele Paolini fa davvero pietà. A quanti italiani, che seguendo interviste e telegiornali e che vengono irritati dalle sue intrusioni mediatiche, non verrebbe voglia di massacrarlo di botte o fatto correre a calci in culo per chilometri? Credo a tutti. Per Busi è il più grande artista italiano che supera l'arte di un Cattelan, di un Ballantini,... e se le performances di questo eccelso personaggio non appaiono durante i vari collegamenti, l'Aldissimo spegne la TV. Che sia il caso di chiedere lumi a qualche psichiatra?
Florio di Valgioconda

Lettera 33
Caro Dago, è condivisibile la richiesta di Walter Veltroni,esternata nel lungo articolo pubblicato, ieri, dal "Corriere della sera", di far, finalmente, chiarezza sui tanti misteri, sulle stragi, sui depistaggi, sulle collusioni tra la politica e i poteri illegali, che hanno inquinato gli ultimi 50 anni del 1900.

Mario Monti

Ma ricordiamo male, o l'attuale deputato del PD è stato un influente governante di questo Paese e, all'epoca del primo esecutivo Prodi, Vice-Presidente del Consiglio dei ministri ?Dopo la caduta del governo del Professore,per mano dei neo-comunisti di Bertinotti, si insediò la compagine, presieduta da Max D'Alema, che lasciò la segreteria dell'allora PDS proprio al suo nemico di sempre, Veltroni. Nel corso di quel non breve periodo, il deputato e brillante scrittore romano non avrebbe potuto acquisire elementi utili sui tanti buchi neri della recente e più remota storia del nostro Paese ?

Oggi il "Clinton della Garbatella" è un influente membro della Commissione Anti-mafia, presieduta dal sen.Pisanu,ex parlamentare dc di lunghissimo corso, poi riciclatosi con il Cavaliere, che di recente ha lasciato, avvicinandosi al Terzo Polo dei tre virgulti : Fini, Rutelli e Casini.

E, dunque,"Uolter" non potrebbe chiedere che l'autorevole organismo bicamerale assuma iniziative utili all'accertamento, almeno parziale, della verità sui tanti misteri sollevati ?
Ad esempio, perchè l'Anti-mafia non convoca, oltre ai presunti "uomini neri",i teminilissimi ultranovantenni, "zu Giulio" Andreotti e capo massone, Licio Gelli,citati da Walter, anche Scalfaro e Ciampi ?

Proprio nel 1993, quando l'ex governatore di Bankitalia era premier di un governo, sostenuto, in Parlamento, dai voti della sinistra, l'allora Guardasigilli, Giovanni Conso, decise, improvvisamente e inspiegabilmente, di togliere dal regime del "41 bis" molti spietati boss mafiosi. E, nello stesso periodo, venne avviata la trattativa, mai chiarita, tra organi dello Stato e capi-mafia, allo scopo di indurre Cosa nostra a recedere dalla linea stragista, imposta dal sanguinario boss dei boss, Totò Riina, catturato dopo lunghi anni di serena e agiata latitanza...a Palermo. Un cordiale saluto.
Pietro Mancini

Lettera 34
Dal Corriere della Sera: "In arrivo la missione UE-BCE-FMI". Grazie dell'infomazione ma lo sapevo già da 30 anni: James Bond mi aveva avvertito che c'era la "SPECTRE"....!!!
a mandolfo (StCc)

Lettera 35
Caro Dago...........mi chiedo ; dove sono finiti,quelli che hanno votato il Berlusca? Insomma come ci è andato su a governare?Il solito tran tran ITALIANO....una volta si vota destra ,una volta sinistra.Ora che si vota ? il centro? Insomma, i morti della storia Italiana che si sono sacrificati per darci una Repubblica non ci hanno insegnato nulla? Gli ideali e la fermezza del proprio pensiero non esiste più.

SE siamo in queste condizioni ,la colpa non è dei politici ma la nostra,non sappiamo cosa vogliamo,l'importante è che abbiamo gli agi ( la seconda casa o la possibilità di andare a fare viaggi e crociere,tennis, palestre, sci, ), se manca questo allora la colpa e dei governi.
IL LAVORO:????????????? come può un governo dare lavoro? Assumendo tutti presso i ministeri? Obbligando le industrie ad assumere?( regime?)

Se gli imprenditori non assumono è perchè i sindacati mettono paletti e obblighi ,mi sembra ovvio che chi rischia del suo ci pensa bene ad assumere.Chi vuole lavorare (io in 45 anni )ho visto che il lavoro lo trova..

Penso che ormai la contestazione e diventato uno status, ma se fermi un ragazzo per strada e gli domandi perchè contesta,non lo sà nemmeno Lui. però sà che il male è........... Berlusconi.

E' ora di fare una cambiamento radicale.................via tutti i politici ultrasessantenni ,ringiovaniamo il potere ,Votiamo solo chi ha veramente il sistema di "addrizzare" l'Italia, bandiamo un concorso per persone che hanno idee siano essi di qualsiasi colori e mandiamoli a governare insieme .Un Italia senza politica sarebbe solo la salvezza.

Lettera 36
E va bene,Berlusconi viene dimesso. E poi? E' tutto da ridere. Dobbiamo sorbirci un Monti non eletto da nessuno o delle mezze calzette sinistrose come Bersani,Vendola e simili. Mamma mia. Saluti.
Piero

 

ROUBINI CONTRO ALFANO - “NON È DEGNO DI FARE IL PREMIER. LACCHÈ E AMICO DI MAFIOSI

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Gli ultimi Tweet di Nouriel Roubini, economista americano e profeta della crisi economica, raccolti da Repubblica.it

ANGELINO ALFANO L'ECONOMISTA NOURIEL ROUBINI

"Sostituire Berlusconi con il suo primo lacché è inaccettabile: l'Italia ha bisogno di un governo competente guidato da un rispettato e credibile leader"

"Angelino Alfano non è degno di fare il primo ministro: è un avvocato con nessuna conoscenza di economia, il cui lavoro, da ministro della Giustizia, è stato solo quello di creare leggi per evitare a Berlusconi di essere processato"

"Il "Gattopardo" Alfano ha partecipato non molti anni fa al matrimonio della figlia di un boss siciliano, Croce Napoli, e tutti hanno visto l'incontro affettuoso fra Alfano e lo stesso Napoli. Non è solo una questione di voci e indiscrezioni: tutti possiamo vedere un video che mostra Angelino Alfano partecipare al matrimonio nel 1996 della figlia del boss della mafia Napoli"

 

giannelli -BERLUSCONI-ALFANOROUBINI e le girls

METTI UNA SERA A CENA: WOODCOCK, SCIARELLI E MINEO - DE MAGISTRIS NEI PANNI DEL CLOWN

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lapo elkann EMMEVI Fini Bocchino e Casini ai tropici da Libero

1- Avviso ai naviganti: Lapo Elkann è partito per alcuni giorni in Brasile. Cosa è andato a fare? Ah, saperlo...

2- Lunedì alle 12 il Mago Dalemix si imbarcava insieme a Andrea Ronchi su un volo per Milano. Alle 20 si imbarcava da Linate su un volo che lo riportava a Roma, stavolta però insieme con Adolfo Urso...

3- Sabato scorso invece Pierfurby si imbarcava alle 17 da Torino su un volo per Roma insieme al portachiavi di Fini Italo Bocchino, con il quale chiacchierava fitto fitto su come mandare a casa il Priapo di Palazzo Grazioli. I commenti su di lui erano irriferibili...

4- Sembra che David Thorne, ambasciatore americano per mancanza di indizi, confessi ai più intimi, dopo cena e dopo diversi bicchieri di vino, l'ipotesi di Obama di fare una bella guerra all'Iran con la scusa delle atomiche. Il motivo? Pare che negli ultimi decenni l'America non abbia mai cambiato il comandante in capo durante le elezioni se c'era una guerra in corso. Giorgino Bush docet...

DAVID THORNE LILLA CASTELLANETA

5- Leggendo "Vanity Fair" scopriamo che nella colonna sonora di "This Must Be The Place", canta anche Sean Penn con una band creata per l'occasione, dal nome "Pieces of shit", Pezzi di merda...

SEAN PENN This-Must-Be-The-Place

6- Sempre su "Vanity" la notizia del fidanzamento "in casa" tra Frida Giannini, direttore creativo di Gucci e Patrizio Di Marco, Amministratore Delegato della maison...

7- Da "Vanity Fair" - Dicono che una bella attrice romana (la più bella?) nasconda un'insospettabile tirchieria. Ai suoi commensali ha fatto servire miseri tranci di pizza mentre lei degustava un raffinato pollo ai porcini. Dicono

VINCENZO SCOTTI

8- Da "Il Giornale" - Tarzan l'ha rifatto. Il sottosegretario agli Esteri, Vincenzo Scotti, pare che abbia inviato una lettera alla Farnesina (narrano le sempre ben informate gole profonde dei malpancisti in questi giorni convulsi). Cioè a Franco Frattini, titolare del dicastero. Nella missiva il sottosegretario si lamenta per attacchi subìti dal Giornale («Il metodo Tarzan: invocare le dimissioni e tenersi la poltrona »). Al momento alla Farnesina non c'è posta. Insomma Tarzan minaccia minaccia, ma alla fine... resta sempre lì.

MAURIZIO LUPI

9- Da "Il Giornale" - Quando l'onorevole Sandro Gozi (Pd) ha tagliato il traguardo di Central Park con il tempo di 3 ore 38 minuti e 53 secondi, il keniano Geoffrey Muntai - vincitore della maratona di New York - era già arrivato da più di un'ora e mezza. Ma per il democratico è stato comunque un arrivo trionfale. Il motivo?

È stato lui a vincere la sfida interna al Montecitorio Running Club tra i parlamentari che hanno partecipato alla celebre corsa newyorkese. Battuto sul filo dei secondi Filippo Saltamartini (Pdl, 3h39'48"), staccato invece di una manciata di minuti il collega Paolo Fadda (Pd, 3h45'51").

Solo sesto il pidiellino Maurizio Lupi (4h03'51", il suo tempo finale) che non è riuscito a vincere la sfida che gli avevano lanciato gli stessi Gozi e Fadda. «Un dolore alla gamba al 30° km mi ha costretto a rallentare e ho sofferto molto per giungere al traguardo», ha spiegato Lupi al termine. Appuntamento all'anno prossimo per la rivincita.

DE MAGISTRIS CLOWN

10- Da "Il Giornale" - Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris non disdegna le photo opportunity: lo abbiamo visto mostrare la maglia del Napoli e baciare con aria contrita la teca con il sangue di San Gennaro. Un Giggetto così però non l'avevamo mai visto: in occasione dell'incontro con i volontari della Tua voce, associazione che realizza la clown terapia per bambini e anziani nelle strutture sanitarie De Magistris ha vestito i panni del clown.

WOODCOCK SCIARELLI

Giggetto ha dichiarato che «stare vicino alle persone che soffrono è parte importante della cura». Poi è corso a postare la foto su Facebook. Ma ormai a ridere di lui c'è un'intera città, che si è svegliata dopo il sonno delle elezioni.

11- Da "Il Giornale" - Metti una sera a cena il pm, la giornalista d'inchiesta e l'anchorman delle prime ore del mattino... Non è l'incipit di una barzelletta ma la normalità di un venerdì sera romano. Lo scorso fine settimana infatti il magistrato d'assalto Henry John Woodcock, la conduttrice di Chi l'ha visto? Federica Sciarelli e il direttore di Rai­news24 Corradino Mineo erano seduti assieme al ristorante «Nicò», ben frequentato da vip, in viale Angelico a Roma.

CORRADINO MINEO RICCARDO JACONA

Scena simbolo, per molti, del corto circuito tra Procure e una fetta della tv poco equidistante. Per altri, invece, niente di strano: l'amicizia tra il pm napoletano e la bionda cacciatrice di scomparsi è cosa nota alle cronache ( e al gossip). La novità, al massimo, è che il «triangolo» si è chiuso con Mineo, già collega della Sciarelli all'epoca di Telekabul. Chissà quanti scoop tra una portata e l'altra...

12- Carlo Rossella per "Il Foglio"- Gossip da Stanford. Tutti si chiedono se con la eventuale vittoria del suo amico Mitt Romney, l'ambasciatore Ronald Spogli approderà a un altissimo incarico alla Casa Bianca o a Foggy Bottom.

RENATO BRUNETTA E RONALD SPOGLI - Copyright Pizzi

13- (LaPresse) - Il sito internet di Ryanair torna a prendere in giro il premier. La compagnia di volo low cost apre infatti il proprio portale con la scritta 'Caro Silvio un'altra occasione per scappare con Ryanair: voli di andata da 9,99 euro'. Accanto, una foto a mo' di fumetto di Silvio Berlusconi che regge in mano il 'cabin crew charity calendar', il calendario 2012 delle hostess della compagnia in sexy lingerie intitolato 'The girls of Ryanair'. La società sfrutta frequentemente l'immagine del premier per lanciare le proprie offerte. L'ultima a luglio, dopo la sentenza Cir: "Ho 560 milioni di buoni motivi per scappare", recitava in quel caso una battuta attribuita a Berlusconi sul sito della compagnia.

RYANAIR E LA PUBBLICITA' CON BERLUSCONI

14- Stefania Ulivi per "Corriere.it" - "C'è tutta la dirigenza Rai schierata in prima fila per il ritorno su Raiuno, a sette anni da Stasera pago io, di Fiorello. Si è vista, persino, anche solo per un attimo, Lorenza Lei, il direttore generale. E lui non si fa scappare l'occasione, e la conferenza stampa a viale Mazzini de #Il più grande spettacolo dopo il weekend (il cancelletto è parte integrante del titolo: il programma è costruito con l'apporto dei social media, Twitter su tutti) diventa un rincorrersi di tormentoni.

CALENDARIO HOSTESS RYANAIR

«E' già caduto il governo? Oh, in caso mai un minuto di silenzio. Uno dei consiglieri della Rai ha riso... Avete poco da ridere, tra qualche minuto qualcuno si alza dalla sedia e se ne va. Mazza ha già pronto il trolley.». Si rivolge al direttore di Raiuno: «Ma se Berlusconi cade te devi andare via? Vendola direttore di Raiuno... Ma il programma ce lo fanno fare lo stesso?». Si preoccupa di chiarire però che lui c'entra.

FIORELLO PRESENTA IL NUOVO SHOW

«Durante Viva Radio2 minuti nel 2008, alla seconda puntata cadde Prodi, in verità già dormiva... Non è che poi si pensa io faccio programmi e cadono i governi...Non vorrei che si pensasse che porto sfiga». Nota che uno dei consiglieri, Angelo Verro, ha un vistoso cerotto sulla guancia: «Tiziano Verro, ma che è il risultato dei tagli del governo?».

 

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