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BECHIS METTE ONLINE LA TELEFONATA CON LA GOLA PROFONDA CHE GLI HA RIVELATO

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1- BECHIS METTE ONLINE L'AUDIO DELLA TELEFONATA CON LA GOLA PROFONDA CHE GLI HA ANNUNCIATO LE DIMISSIONI DI BERLUSCONI: ECCO L'AUDIO NON CRIPTATO
http://www.youtube.com/watch?v=JMox8AeydkM

crosetto


2- ECCO LA VERA VOCE DELLA GOLA PROFONDA CHE VUOLE LE DIMISSIONI DI BERLUSCONI
Francesco Maria Del Vigo per "ilGiornale.it"

C'è un audio che da questa mattina fa discutere il mondo della politica. E' la registrazione di un colloquio telefonico tra il vicedirettore di Libero Franco Bechis e un presunto alto esponente del Pdl che scarica il premier.

n cc12 franco bechis

L'audio è stato diffuso dal giornalista attraverso il suo profilo di Twitter per rispondere a chi lo accusava di avere inventato la notizia del Cavaliere prossimo alle dimissioni. Ma le voci della telefonata di Bechis sono contraffatte e quindi irriconoscibili. Noi le abbiamo "decrittate" e ora ve le facciamo sentire. Chi è la gola profonda che se la prende con il presidente del Consiglio? In rete è già impazzata la ricerca: per qualcuno sarebbe il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto. Secondo voi chi è?

 


UNA COLLETTA PER AI WEIWEI: PECHINO CHIUDE IL CONTENZIOSO PER “CRIMINI ECONOMICI” CHIEDENDO 1.6 MLN €

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Marco Del Corona per il "Corriere della Sera"

Ai Wei Wei

Nelle intenzioni delle autorità poteva essere l'atto finale del caso Ai Weiwei, ovvero la sua resa: l'artista avrebbe dovuto pagare entro il 16 novembre i 15,22 milioni di renminbi (oltre 1,6 milioni di euro) in tasse arretrate, interessi e multe. Così Ai avrebbe chiuso quietamente un opaco contenzioso in cui accuse di «crimini economici» mai formalizzate gli sono costate una detenzione extragiudiziale di 81 giorni.

Ma l'artista sembra riuscito a trasformare anche questo diktat in una mobilitazione irridente contro quella che considera l'ottusità di un potere autoritario: migliaia di simpatizzanti stanno contribuendo a raccogliere la cifra. Una sorta di colletta sostenuta da un vigoroso tamtam in rete.

La cifra messa insieme finora sembrerebbe sui 2 milioni di renminbi. Sui diversi account Internet che Ai utilizza per comunicare con la composita galassia di chi lo segue, erano stati indicati i metodi di pagamento: la posta, un conto bancario, il sistema online PayPal, il suo omologo cinese Alipay. «È diventata una grande manifestazione online», ha dichiarato l'artista al Financial Times, aggiungendo che «per ora tengo il denaro ma lo restituirò». Un prestito: «Ogni centesimo sarà reso. Per favore, lasciate un numero di telefono o un indirizzo email», ha scritto su Google+.

Hu Jintao

La scorsa settimana, Ai aveva replicato all'ingiunzione dell'ufficio fiscale di Pechino ricordando che tutta la documentazione della Fake, la sua società, era stata portata via in occasione del suo arresto. Della Fake, peraltro, è rappresentante legale non Ai Weiwei ma la moglie Lu Qing, mentre la contabile Hu Mingfen era stata a sua volta detenuta per un paio di mesi.

Secondo la stampa di Hong Kong, la madre e il fratello di Ai Weiwei sarebbero pronti a offrire come garanzia per circa metà della cifra chiesta all'artista la casa appartenuta al padre, il poeta Ai Qing.

Mobilitazione e pratica artistica si combinano spesso nel percorso di Ai, che sia un happening anti-censura o un party a base di granchi di fiume contro la demolizione del suo studio di Shanghai.

pechino

Stavolta però si temono ripercussioni su di lui. Dopo essere stato rilasciato in giugno, aveva spiegato di non poter parlare della sua vicenda. Tuttavia i suoi tweet acri e beffardi sono ripresi, mentre tre sue opere sono state esposte in una galleria del distretto artistico 798.

Tre anni fa, conversando col critico Hans Ulrich Obrist, l'artista sosteneva - lo si legge nel libro Ai Weiwei Speaks - che «fondamentalmente, gli esseri umani sono mostri; si comportano con spietatezza». Adesso, osservando cosa sta succedendo in suo favore, sembra addolcirsi: «Non conta la cifra» che viene raccolta «ma il numero delle persone coinvolte», perché «il senso della parola popolo è evidente».

 

STAPPA UN PRODINO ALLA SALUTE DI CULATELLO - IL DE PROFUNDIS DEL MORTADELLA PER IL SEGRETARIO DEL PD

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Paolo Guzzanti per "il Giornale"

ROMANO PRODI

Alla fine dell'intervista, avvolta nella carta stagnola colorata e con due fiocchetti di velluto, la coltellata nella schiena e ti saluto Bersani. Firmato, Romano Prodi. «The crime scene», la scena del delitto circoscritta con un nastro adesivo giallo, la pagina 12 di Repubblica, sotto un titolo anodino e fuorviante in cui si annuncia, sai che scoperta, che il suo candidato preferito per un governo «del Presidente» (come lo chiama ormai ufficialmente Eugenio Scalfari) è Mario Monti.

PIERLUIGI BERSANI

La coltellata sta nelle ultime righe, rispondendo alla domanda «che prospettive vede per il centro-sinistra?».

E Prodi: «Bersani è una persona eccellente, di grandi capacità, posso dirlo, è stato un mio ministro, ma non riesce a "uscire"... Non è confortante leggere che, con quel che succede, nei sondaggi il Pd non riesce a crescere come ci si aspetterebbe».

Un giudizio feroce espresso alla vigilia della svolta parlamentare che nelle intenzioni dei protagonisti dovrebbe portare il Pd al governo con Casini e, dati i rapporti di forza, Bersani in posizione di aspirante premier, secondo la logica dei numeri.

Un giudizio, aggiungo io, che combacia perfettamente con quello di Carlo De Benedetti in una sua lunga intervista che pubblicai nel mio Guzzanti vs De Benedetti, in cui la tessera numero uno del Pd, il padre nobile e l'editore assoluto della corazzata Repubblica-Espresso, parlando di Bersani mi disse qualcosa di molto brutale e poi edulcorò la versione stampabile dicendo che il segretario del Pd è un'ottima persona, è stato anche un eccellente ministro dell'industria, ma quanto a leadership politica, siamo seri, è una nullità assoluta.

PAOLO GUZZANTI

C'è da dire, per completezza di informazione, che De Benedetti espresse giudizi non meno feroci sullo stesso Prodi, arrivando a dire che nella vicenda della vendita della Sme l'allora presidente dell'Iri aveva fatto una gaffe planetaria tacendo i suoi piani a Craxi allora presidente del Consiglio e che dunque Craxi non aveva avuto torto ad infuriarsi.

Come si vede, scava scava, il problema genetico della sinistra odierna è che non ha più architravi portanti, non ha un vero leader, non sa nemmeno costruire una leadership (si veda come Matteo Renzi viene preso a insulti e male parole dallo zoccolo duro del partito), non produce politica come progetto, né come sogno, come ideale. Ai tempi del comunismo reale, il mito del sogno c'era, per quanto grondasse lacrime e sangue, ma crollati i muri sono crollati anche i soffitti, le porte e le finestre, lasciando l'onusta casa madre sotto un mucchio di macerie.

Ma quel che impressiona sono i tempi. A Prodi non l'ha certo ordinato il dottore di esprimere a freddo e fuori contesto un giudizio politico sul segretario del suo partito che equivale ad una esclusione, oggi e per sempre, dalle maggiori e legittime ambizioni per un segretario politico, prima fra le quali quella di poter correre come presidente del Consiglio.

DEBENEDETTI

Romano Prodi negli ultimi tempi, da quando lasciò il governo e la politica attiva nel 2008, ha assunto un profilo sempre più alto e defilato dalla politica politicante. Molto pensano, e legittimamente, che il professore stia studiando da presidente della Repubblica, visto che il posto al Quirinale è in scadenza e lui ha ottimi titoli da vantare: in fondo è stato l'uomo che ha battuto per ben due volte Silvio Berlusconi, che ha guidato la Commissione europea, che è stato più volte ministro e presidente dell'Iri, oltre a svolgere varie attività accademiche e professionali di livello anche internazionale.

Un giudizio politico di Romano Prodi oggi sul segretario generale del primo partito dell'opposizione, è una carta bollata. Bollata come una bocciatura: Prodi è convinto che se nell'attuale situazione oggettivamente molto favorevole, il Pd di Bersani non cresce e non crepa, questo vuol dire che il difetto sta nel manico e il manico sta nella stanza di Bersani.

Mario Monti

Quale significato potrebbe avere questa coda velenosa di un'intervista di ordinaria amministrazione? L'ipotesi più banale è che possa non averne alcuno: a Prodi potrebbe essere uscita una battuta estemporanea e nulla di più. Da giornalista e da politico direi che questa ipotesi è molto improbabile perché il Professore pesa le parole e le medita per due notti consecutive prima di aprire bocca.

La seconda ipotesi è che di fatto voglia depotenziare il progetto politico di Bersani, che consiste in un accordo con Casini per una spallata finale al governo Berlusconi, aprendo così le porte degli inferi, visto che nessuno sa, oggi, se questo preteso governo Monti, o del Presidente, o di unità nazionale o comunque lo si voglia chiamare, esiste, sta sulla carta non soltanto con i numeri, ma con la mappa della coalizione e del programma.

In tempi molto recenti Prodi disse già qualcosa di sbalorditivo, se visto da sinistra. E cioè disse che non era il caso di buttare giù il governo Berlusconi perché non si deve cambiare il manovratore nel bel mezzo di una manovra. Oggi dice di aver cambiato idea perché Berlusconi a suo parere non può più restare in carica, ma si ha l'impressione che non ci creda davvero a questa correzione e che l'abbia introdotta per puri motivi diplomatici e di apparenza, se non di buona creanza.

SILVIO BERLUSCONI

E questa è la terza ipotesi: che Prodi, fingendo di appoggiare il disegno di eliminare Berlusconi per via parlamentare, abbia subito preso l'astuta precauzione di delegittimare il capo dell'opposizione dandogli dell'incapace: un bravo ragazzo, per carità, ma uno che non sa fare goal neanche a porta vuota. La terza ipotesi viaggia con il supporto di un altro elemento della giornata che non ha a che fare con Prodi ma con Di Pietro, che ha liquidato con un veto l'idea nata nel Pd di presentare una formale mozione di sfiducia contro il governo.

Di Pietro, dopo aver preso la legnata dell'ultima trappola ordita nel gruppo del Pd dal vice presidente Giorgetti, ha detto che lui non firma alcuna mozione di sfiducia se prima non vede nero su bianco i numeri. E i numeri dicono oggi che la mozione di sfiducia non passerebbe e che il fronte che lavora per la caduta del governo potrebbe logorarsi ancora inutilmente, anche perché non è affatto certo che Napolitano avallerebbe un cambio di maggioranza senza passare per il voto.

Una cosa è dunque certa: Pier Luigi Bersani, per scelta dello stesso uomo di cui fu ministro due volte, e con il quale ha condiviso i momenti lieti e quelli rovinosi, fino alla caduta proprio su un voto di fiducia, è stato bocciato dal suo antico primo ministro, dal possibile futuro capo dello Stato, dall'attuale punto di riferimento di una larga parte della sinistra.

 

STEVE JOBS, DA SANTO A TIRANNO - SPREMERE LO SPREMIBILE: LA EX DEL COLLEGE E L’INTERVISTA PERDUTA

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1 - DA SANTO A TIRANNO IN UN SOLO MESE...
Da "La Stampa"
- A un mese dalla morte (5 ottobre 2011) Steve Jobs è stato ricordato anche dalla prima fidanzata, Chrisann Brennan. Ma nello spazio di poche settimane, sui media Usa, il mito costruito intorno alla figura del fondatore di Apple è passato dall'agiografia alla critica aperta e la sua figura si è ribaltata da quella del santo a quella del tiranno.

Steve Jobs sulla copertina di Rolling Stones

A intaccare l'immagine postuma del «guru di Cupertino» sono state le rivelazioni sulla sua vita privata, sui metodi di lavoro e sul rapporto con i dipendenti, che hanno cominciato a circolare sul web e sui social network. Dalle definizioni di «genio assoluto», «rivoluzionario» e «visionario» si è passati a «diavolo», «avido amministratore», «sociopatico». E dire che, a giudicare dai primi panegirici sulle più prestigiose testate Usa, sembrava potesse essere il «primo uomo dell'anno, postumo» di «Time». Ma, nell'era digitale, gli altarini si scoprono forse troppo in fretta.


2- "THE LOST INTERVIEW", IL FILM CON L'INTERVISTA INTEGRALE DEL 1995 CHE NON È MAI ANDATA IN ONDA: "PRENDEMMO L'IDEA DI USARE LE ICONE DAL SISTEMA OPERATIVO DELLA XEROX"
Da "Wired USA"
- http://www.wired.com/underwire/2011/11/steve-jobs-lost-interview/#more-84988

Steve Jobs con la figlia Lisa


3 - "ERA ROMANTICO IL MIO STEVE UN POETA BEAT DI 17 ANNI" LA PRIMA FIDANZATA DI JOBS RACCONTA GLI ANNI DELLA CONVIVENZA AL COLLEGE

Chrisann Brennan è stata la prima relazione seria per Jobs. Si sono conosciuti al college quando Steve era all'ultimo anno e Chrisann una matricola e si sono presi e lasciati fino a quando Chrisann ha dato alla luce la loro figlia, Lisa Brennan-Jobs, nel maggio 1978.

Chrisann Brennan per "La Stampa" Traduzione di Carla Reschia

Steve aveva una sorta di spigolosa insicurezza, era impulsivo, longilineo e scattante. Appena incontrati c'innamorammo e stavamo insieme da tre mesi quando decidemmo di vivere insieme, nell'estate nel 1972. Gli anni Settanta ci davano qualche libertà e le altre ce le prendemmo.

Steve Jobs con il compuer LISA

Cercai sul tabellone del college e trovai una camera in un bungalow ma quando chiamai il tipo che l'affittava, uno studente di cinema alla San José State sui 25 anni, mi disse che era davvero dispiaciuto, non aveva spazio sufficiente per una coppia. Più tardi, quando lo dissi a Steve lui chiamò e la ebbe. Questo mi fece capire che c'era qualcosa di straordinario in lui. Questo ragazzo potrebbe far funzionare le cose. E dal modo in cui aveva preso il controllo della situazione, capii che lo sapeva anche lui.

Quel fine settimana con la piccola auto sportiva arancione di Steve arrivammo fino a quella che era letteralmente l'ultima casa su Stevens Canyon Road a Cupertino, in California, per vedere il posto.

Il bungalow era ammuffito ma ordinato e affascinante, e molto lontano dalla monocultura mortificante della periferia americana che avevamo appena visto. Felici, ci accordammo per trasferirci lì entro due settimane.

STEVE JOBS

Steve appese un poster di Bob Dylan sopra al nostro letto, e ogni sera accendevamo la lampada a petrolio della mia bisnonna e ci reputavamo fortunati ad avere così tanto. In quel tempo che apparteneva ancora alla sua infanzia, Steve era romantico al 100 per cento. Mi diceva che facevano parte di un gruppo di poeti e visionari che chiamava «la congrega del campo di grano» e che insieme, dalla finestra, potevamo vedere il mondo intero. Non sapevo di cosa stesse parlando, ma desideravo vedere le cose in quel modo con tutto il cuore.

Steve Jobs

Molte notti ci sedevamo con Al, il nostro compagno di stanza, a guardare i film che aveva preso alla libreria della San José State. A quel tempo, guardare film a casa sembrava una stravaganza deliziosamente lussuosa ed esclusiva, una sensazione di intimità, pochi amici e il ticchettare della bobina del proiettore. Spesso dopo le 21,30 non riuscivo a tenere gli occhi aperti e me ne andavo a dormire mentre Steve rimaneva alzato, il più delle volte a scrivere poesie.

Nel cuore della notte sentivo il rumore della sua macchina da scrivere elettrica. Rielaborava le canzoni di Dylan, le personalizzava per se stesso, o per noi, o per me.

STEVE JOBS

Un giorno affisse alla porta d'ingresso una di queste poesie: «Mamma, Please Stay Out» (Mamma, per favore stattene fuori di qui), una rielaborazione di «To Ramona».

Era una risposta alla sconcertante cattiveria di mia madre verso di me e al suo disagio perché me n'ero andata di casa. L'aveva scritto in una sorta di furia silenziosa dopo che lei era stata in casa quando lui non c'era. Più o meno mi ricordo come andò. In parte era indirizzata a mia madre. . . «Così pensi di conoscere noi e il nostro dolore, ma conoscere il dolore significa risvegliare i propri sensi».

Altre parti erano per me: «Vedo che la tua testa. . . è stata distorta e nutrita. . . da inutile schiuma dalla bocca. . . » Dentro di me disprezzavo quel suo modo di rifare Dylan e mi sentivo insultata dalle sue affermazioni sulle condizioni della mia testa. Quello che vedevo erano un sacco di canzoni di Bob Dylan con qualche piccola modifica.

Non riuscivo a capire perché proprio lui, tra tanti, non potesse scrivere in modo più originale. Solo adesso vedo che cosa stesse cercando di fare. Era un solitario e non parlava molto, penso che abbia usato le canzoni di Dylan per descrivere il suo mondo.

STEVE JOBS MOSAICO

Avevamo pochi soldi e nessuna prospettiva in vista. Una sera dopo che ci eravamo dati alla pazza gioia, cena e un film, tornammo alla nostra macchina e scoprimmo che il conto del parcheggio ammontava a 25 dollari. Ero disperata ma Steve non sembrava preoccupato. Aveva un oceano di pazienza a cui attingere quando si trattava di scoraggiamenti. Guidammo lungo l'oceano vicino a Crissy Field a San Francisco e camminammo sulla spiaggia per vedere il tramonto, e lì cominciai a parlare delle mie preoccupazioni finanziarie. Mi rivolse un lungo sguardo esasperato, si frugò nella tasca, prese le ultime monete e i pochi dollari che avevamo e li gettò in mare.Tutti.

STEVE JOBS

L'audacia e la purezza dell'atto eclissarono tutto il resto. Questo era il vero poeta, non la persona che tirava tardi la notte per riscrivere i testi di Dylan.

A 17 anni, Steve aveva molto del raffinato distacco di un poeta Beat. È come se il futuro della tecnologia, per Steve, affondasse le sue radici nella poesia Beat.

Più tardi quell'estate, io, Steve, Al e Woz, che pochi anni dopo sarebbe diventato socio di Steve nella nascita della Apple, trovammo un lavoro interpretando i personaggi di Alice nel paese delle meraviglie in un centro commerciale a Santa Clara. Ci davano 250 dollari ciascuno per due giorni di lavoro e a quel tempo erano un sacco di soldi. Io ero Alice, e i ragazzi, a turno, erano il Cappellaio Matto e il Coniglio Bianco.

STEVE JOBS CON LA MOGLIE LAURENE

I tre non potevano essere riconosciuti perché indossavano queste teste enormi che arrivavano alle ginocchia. Il tempo era afoso quel fine settimana e l'impianto d'aria condizionata del centro commerciale era rotto - i ragazzi riuscivano a malapena a sopportare il costume per 10 minuti e così ogni 10 minuti si precipitavano negli spogliatoi, si toglievano le teste e bevevano un po' d'acqua. Era doloroso da vedere, ma anche divertente.

Steve Jobs lancia il nuovo iPad

Gettando uno sguardo all'indietro, sembra così bizzarro e appropriato - le grandi teste e la bambina caduta in un buco lasciavano presagire il futuro come null'altro avrebbe potuto.

Alla luce di ciò che è venuto dopo, e al piglio troppo spesso dispotico assunto da Steve quando sorse per incontrare il mondo, penso che sarebbe bello poter confezionare i miei ricordi in forma di una favola, qualcosa di morbido e luminoso su cui riflettere prima di rimuoverlo e chiudere la graziosa copertina del libro.

 

DALEMONI REAL ESTATE - TRA LE CARTE DELL’AFFAIRE SESTO SPUNTA LA SOCIETÀ INTESA CASE

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Laura Maragnani per "Panorama"

GIORDANO VIMERCATI E FILIPPO PENATI

Si chiamava Intesa Casa ed era una società per azioni, ma di soci ne aveva soltanto due. Era nata il 24 gennaio 2005, però già il 21 marzo veniva messa in liquidazione. La sede era a Milano, in largo Tommaso Gallarati Scotti, ma il cuore batteva a Sesto San Giovanni, in via Pace 130, dove la Milanopace spa stava costruendo le cosiddette Torri.

Uno dei soci infatti abita proprio lì, nelle Torri. È Giordano Vimercati, classe 1949, fratello del senatore pd Luigi e braccio destro di Filippo Penati, oggi insieme a lui indagato per finanziamento illecito al Pds. E l'altro socio?

Eccolo: Vincenzo Borrelli, classe 1944, napoletano d'origine, sestese di adozione. Era azionista di maggioranza dell'Intesa Casa (1,5 milioni di capitale sociale), ma nello stesso tempo era socio, col 20 per cento, della Milanopace. Sì, la stessa Milanopace che era impegnata a costruire 20 mila metri quadrati di negozi e appartamenti nella città dove Penati è stato sindaco e Vimercati la sua ombra.

roberto desantis

Una singolare coincidenza. Il grande affare di Milanopace ruota tutto intorno al terreno all'angolo tra via Pace e via Milano. Su quel terreno avevano messo gli occhi in parecchi, tra cui lo storico finanziatore e ora accusatore di Penati, Piero Di Caterina.

Ai pm Walter Mapelli e Franca Macchia, Di Caterina dichiara «di avere litigato con Penati e con gli altri esponenti del "direttorio finanziario democratico"» perché, nel 2002-2003, lo avevano escluso «dall'affare immobiliare di via Pace in favore di altro imprenditore, Borrelli».

Un affare da 50 milioni, secondo il progetto di Di Caterina osteggiato dal comune. Con Borrelli il valore addirittura raddoppia. Perbacco. Ma chi è mai questo Borrelli così potente?

PIERO DI CATERINA

Lo si capisce nell'inverno del 2003, quando nasce la Milanopace: Borrelli è il socio di alcuni costruttori pugliesi (Enrico Intini e Canio Scianatico) e di un banchiere d'affari (Lorenzo Gorgoni, ex Banca del Salento, oggi nel cda di Monte dei Paschi e Invitalia), capitanati dal businessman dalemiano Roberto De Santis, presidente e ad (Panorama 43).

In quel 2003 Penati non è più sindaco di Sesto, ma Giordano Vimercati è sempre la sua ombra. Lo segue alla federazione provinciale dei Ds e poi in provincia, come capo di gabinetto. Non solo, è proprio Penati, nel 2011, a spiegarne ai magistrati il vero ruolo: Vimercati si occupava delle «questioni logistiche» e del «supporto» al Pds.

PRONZATO

E anche se Vimercati nega di essere mai stato «un collettore di tangenti», oggi resta il mistero di quella Intesa Casa spa che vede in società il consigliere di Penati e un costruttore molto favorito dall'amministrazione di Sesto. L'Intesa Casa apre e chiude in 2 mesi; non ha dipendenti e non deposita alcun bilancio. A cosa è servita? Mistero. L'alleanza tra Borrelli e i costruttori dalemiani è così salda e proficua che il 15 febbraio 2007 Borrelli e De Santis fondano un'altra immobiliare: la Edilmalpensa.

Così in tasca a Borrelli, oggi che De Santis è uscito dalla società, restano molti terreni e fabbricati vicino a Gallarate; e a Malpensa c'è da tempo in vista un allargamento dell'aeroporto. Quello sì che sarà un bel business. E che coincidenza: nel cda dell'Enac, l'ente per l'aviazione civile, fino a poco fa c'era uno storico amico di De Santis, Franco Pronzato, il responsabile trasporti del Pd.

MORICHINI, SEDUTO

L'hanno arrestato a giugno per una tangente da 40 mila euro che gli aveva procurato Vincenzo Morichini, un altro vecchio socio di De Santis. Dal Salento a Sesto, il mondo dalemiano è davvero molto piccolo. E pieno di coincidenze, di società e di misteri.

 

CAFONALINO - ALLA GALLERIA SORDI I ROMANI ACCORRONO PER ASCOLTARE LE COLONNE SONORE

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Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

(ASCA)
- Spazio a musica e cinema nella Galleria Alberto Sordi (gia' Galleria Colonna). Sorgente Group, insieme all'Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, apre lo splendido spazio della Galleria all'Orchestra Italiana del Cinema per il concerto Cinematology, un viaggio multimediale fra alcune delle piu' celebri colonne sonore del cinema italiano ed internazionale, con le musiche di Nino Rota, Piero Piccioni, Nicola Piovani, Alessandro Cicognini, Hanz Zimmer, Carlo Rustichelli, Max Steiner e John Williams.

VALTER MAINETTI VALERIO MASSIMO MANFREDI E SIGNORA

La prestigiosa Orchestra Italiana del Cinema e' diretta dal maestro Daniele Belardinelli. Hanno aderito personaggi del mondo dello spettacolo, autorita' e grandi artisti tra cui i cantanti Renato Zero, Claudio Baglioni e Tony Renis, i maestri Nicola Piovani e Stefano Mainetti, la produttrice Edwige Fenech e l'attrice Elena Sofia Ricci.

Anche Galleria Alberto Sordi partecipa dunque agli eventi del Festival internazionale del Film di Roma, accreditandosi come spazio per un evento esclusivo come il concerto di stasera. La Galleria e' stata acquistata dal Gruppo Sorgente di Valter Mainetti, nel 2009 attraverso il Fondo Donatello, sottoscritto dalla Fondazione Enasarco.

RENATO ZERO CONCERTO

Il programma, quale omaggio al grande cinema internazionale, porta in scena alcuni tra i piu' significativi temi del grande schermo tratti da celebri film quali La dolce vita, 8 e 1/2, E.T., Schindler's List, Via col vento, Ladri di biciclette, Miracolo a Milano, La vita e' bella, Riso Amaro, Il gladiatore. Il concerto sancisce inoltre l'avviamento di una costruttiva collaborazione tra l'Orchestra Italiana del Cinema e il Conservatorio di Santa Cecilia con l'obiettivo di coinvolgere attivamente i migliori diplomandi e diplomati nei futuri progetti didattici e concertistici dell'O.I.C.

CLAUDIO STRINATI E VALERIO MASSIMO MANFREDI

 

1- PROVATE A IMMAGINARVI D'ESSER CATAPULTATI DENTRO UN CARNEVALE, UNA DI QUELLE FESTILENZE ABITATE DA "PERVERSI POLIMORFICI" DIVENUTI STREGHE E BIANCANEVE 2- ECCO, ROMA GODONA NON SI PERDE UNA OCCASIONE, ANCHE LA PIÙ SCEMA, PER AMMUCCHIARSI E CAMUFFARSI, COME SE LA VITA FOSSE UN CONTINUO BALLO IN MASCHERA 3- PENSATECI BENE: È L'UNICA FESTA CHE NON È TORNATA DI MODA PER LA BUONA RAGIONE CHE NON SIAMO MAI RIUSCITI A LIBERARCENE. UNA "VIA CRUCIS" BY-NIGHT, ANZI, UNA "VIA TRUCIS" CHE COMINCIA CON UN TRAVESTIMENTO RICCO DI EMOZIONI VIOLENTE DI QUALSIASI TIPO, CONTINUA CON UN BALLO IN MASCHERA AD ALTO TASSO DI PECIONERIA, E FINISCE NEL MOMENTO IN CUI SI RIPIEGA CON ORRORE NELL'ARMADIO L'UNIFORME DA ANTICO ROMANO CON LA MINIGONNA PIEGHETTATA SCIPPATA ALLA SORELLINA

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Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Da "infooggi.it"

UMA DANZATRICE MERAVIGLIOSA

Palazzo Ferraioli ospita la celebrazione della notte delle streghe. Un evento glamour, streghe, Nosferatu in persona con mantello e, per l'occasione, senza i suoi terribili incisivi, diavoli e fatine, zucche e champagne: ecco ciò che a palazzo Ferraioli si è visto nella notte di Halloween per opera di una impareggiabile Sara Iannone ( la notissima Presidente dell'Associazione Culturale " L'Alba del terzo Millennio " ) che ha riunito duecento tra i più bei nomi romani e non solo deliziandoli con un evento del quale si è interessata anche mamma Rai.

UMA DANZATRICE MERAVIGLIOSA

In effetti, la notte delle streghe a palazzo Ferraioli è stato un vero summit, un incontro di piaceri e di emozioni, anche una raccolta di belle maschere che a fine serata hanno sfilato nei fastosi saloni del " Ferraioli Saba Palace " per l'elezione di Miss Wicca 2011. Il premio è andato alla bella ed originale maschera indossata da Silvana Augero, più nota per essere stata definita da Chiambretti come Madame Picasso, che indossava un vestito dello stylist Luigi Bruno premiato dalla giuria come il più adatto per la serata da vero e proprio sabba delle streghe.

Sandro Tommasi, da buon apprendista stregone quale è, ha messo in atto tutte le sue stregonerie perché gli eccezionali ospiti potessero vivere come dal vero la serata nel modo più terribile possibile, e c'è riuscito egregiamente creando, con le sue musiche, una atmosfera che ha spaziato tra il gradevolmente horror, il simpaticamente divertente, lo scatenato scenario da inferno.

SIGNORA SMUTANDATA

L'organizzazione del " rave " ha previsto veramente tutto: dai simpatici cotillons ad uno splendido buffet sul quale le maschere si sono letteralmente tuffate, consce di non poter essere....... riconosciute. Champagne a fiumi, baciamani ostentati, belle donne, meravigliosi gli abiti e le maschere, particolarmente quella indossata dal capo delle streghe, la dolce ed affabile Sara, vera madrina ed anfitriona che indossando un eccezionale capo di Luigi Bruno è stata veramente identificata come la strega più bella, vera promoter dell'eccezionale evento che Roma sicuramente ricorderà per la sua atmosfera semplice, raffinata, elegante e per gli ospiti veramente.................stregàli!

 

SIGNORA SMUTANDATA

 

VIA TUTTI, DENTRO SOLO UNA PERSONA: MARINA BERLUSCONI. È LEI A DECIDERE TUTTO CON E PER IL BANANA

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Bigador per Dagospia

1 - Santi e cospiratori, tutti chiamano l'Udc di Pierfurby. Se Coscialunga (e un po' rinsecchita) Carlucci ha dato il suo appoggio plateale, c'è chi telefona, telefona e ancora telefona, dietro le quinte. Ha l'ansia. Spasima. E' Roberto Formigoni, in continuo contatto con Roberto Rao, l'incipit è sempre lo stesso: "Ci siamo? Che fate?". Gufaccio...

ELISABETTA TULLIANI GIANFRANCO FINI MICHELE EMILIANO Marina Berlusconi

2 - Il ministro Raffaele Fitto ne era certo. Questa mattina, oramai arreso, aveva confessato ai giornalisti: "E' questione di ore, al massimo domani mattina sale al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Me lo ha detto lui..."

3 - Alla convention romana Elisabetta Tulliani è apparsa magra, magrissima. Troppo.

4 - Il peso di Giulianone. No, niente battute facili rispetto alla sua mole, parliamo di cose serie, di Borsa. Ferrara annuncia la fine del Governo? Piazza Affari impenna. Fabrizio Cicchitto smentisce, tutti si deprimono. Fortunati gli amici dell'Elefantino, coloro i quali conoscono i suoi pensieri...

5 - Via tutti. Via Gianni Letta ("Quello vuole prendere il mio posto"), via Denis Verdini ("Non ne indovina più una"), via Paolo Bonaiuti ("Inizia a perdere colpi). Dentro solo una persona: Marina Berlusconi. E' lei a decidere tutto con e per il Banana.

6 - La strategia dell'opposizione? L'astensione. Fermi, immobili, ma uniti. Domani i numeri dovranno parlare chiaro.

bersani prodiDANIELA SANTANCHE E GIULIANO FERRARA BALLERINI

7 - L'ultima ancora del Banana? I pensionati. No, niente Scalone o scalette, ma i deputati che matureranno la pensione in Primavera. Il messaggio è chiaro: parlate con loro, gli conviene capire.

8 - Il Mortadella fa tremare aspirina-Bersani. Dopo il calcio in bocca dell'altro ieri, il professore è arrivato con l'aglietto per rassicurarlo: "Ma no, i giornalisti hanno frainteso. Ti sostengo, sei bravissimo". Falsissimo. Ai suoi la verità: "Non capisce niente, e lo diceva anche quando eravamo al governo". Obiettivo: Quirinale, o salvatore della Patria...

9 - Pallottoliere in mano. Un eventuale addio di Vincenzo Scotti causerebbe la diaspora di un altro deputato: Antonio Milo (oltre a Luciano Sardelli)

10 - Si batte cassa! "Lo confermo, domani vedro' il presidente". Parola di Giorgio Stracquadanio. Con lui anche Roberto Antonione e Isabella Bertolini, appuntamento a palazzo Grazioli, poco prima dell'appuntamento alla Camera. Consigli per il regalo di Natale: Stracquadanio ama molto il whisky.

GIORGIO STRACQUADANIO

11 - Fannullone, assenteista. Al Comune di Venezia scompare la "lista-Brunetta". Troppe le mancate presenze del ministro, tanto da scontentare i suoi sostenitori che hanno deciso di depennarlo,.

LUCA DALESSANDRO E SIGNORA

12 - Luca D'Alessandro ancora non è deputato e ha già ricevuto il primo shampoo dal suo futuro capogruppo. Luca deputato in articoli mortis infatti sta ancora in vacanza negli States e finora non ha fatto sapere quando torna nella capitale. "Gli faccio traversare l'atlantico a calci in culo" avrebbe urlato Cicchitto ordinando ai suoi di metterlo sul primo aereo per l'Italia aggiungendo "tanto può viaggiare anche in stiva".

13 - Gianfranco Fini ne è certo: l'appuntamento per vedere le "lacrime" del Banana non è domani, ma la prossima settimana. Lo dice il presidente della Camera...

14 - Segnaliamo l'assenza prolungata di Daniela Santanché. Dove si è nascosta?

 

 


COME STA MESSO MALE IL “CORRIERE” SE UNA PAGINA PER UN APPELLO COSTA SOLO 20MILA €

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1- COME STA MESSO MALE IL CORRIERE...
Riceviamo e pubblichiamo:

Mauro e Barbara Suttora

Il tipo che ha comprato una pagina sul Corsera per invitare gli italiani a comprare Bot dice di averla pagata 20 mila euro. Inquietante: meno di un quinto delle tariffe ufficiali di listino. Se i giornali sono costretti a svendere la loro pubblicita' a prezzi così bassi, bisogna lanciare un altro appello: italiani, imitate Della Valle, dite la vostra comprando anche voi paginate sul Corsera. Basterà che lo facciate in 45 mila, e avrete coperto i debiti Rcs (900
milioni)...
Mauro Suttora

L APPELLO DI GIULIANO MELANI A COMPRARE I TITOLI ITALIANI


2- SUI TITOLI APPELLO DI «L'ITALIA C'È» IN 15 MILA PRONTI ALL'ACQUISTO
Fabrizio Massaro per il "Corriere della Sera"

Non è una proposta solitaria, quella dell'imprenditore Giuliano Melani di invitare gli italiani ad acquistare titoli di Stato per sostenere il debito pubblico nazionale, lanciata venerdì con una pagina di pubblicità sul Corriere della Sera. Al contrario con lui ci sono già altre 15 mila persone, fra imprenditori, uomini di finanza, manager e gente comune che hanno sottoscritto l'appello «Se l'Italia ha bisogno noi ci siamo» lanciato all'inizio di agosto da MF-Milano Finanza.

GIULIANO MELANI

Sembra un'era fa, visto che il richiamo all'acquisto di Bot e Btp da parte delle testate del gruppo Class era nato per stemperare uno spread rispetto ai titoli di stato tedeschi che aveva sfondato quota 300. Oggi quel divario si è innalzato oltre 450 punti base, e le future emissioni di Btp per sostituire il debito in scadenza appaiono non così agevoli da superare.

«Le nostre industrie, le nostre banche, sono solide. La ricchezza liquida del paese è più di dieci volte (oltre 3.000 miliardi) l'ammontare dei titoli che ogni anno lo Stato italiano deve emette per rinnovare quelli in scadenza», era scritto nell'appello di agosto. «Il 50% del debito pubblico è in mano a noi italiani. Se all'Italia serve, se dovesse servire il nostro aiuto per le emissioni, noi ci siamo».

Elkann, Montezemolo, Botìn e Marchionne

Le prime adesioni sono arrivate dall'establishment economico-finanziario: Diego Della Valle, Luca Cordero di Montezemolo, Fulvio Conti, Giuseppe Recchi, Giovanni Perissinotto, Carlo Pesenti, Marco Tronchetti Provera, Sergio Marchionne, Francesco Micheli, John Elkann, Antonio Vigni, Gianni Zonin.

Un elenco lievitato fino a quota 15 mila e diventato un'associazione, «L'Italia c'è», che ha elaborato anche una proposta di legge per abbattere drasticamente il debito. «Anche Mario Draghi ci telefonò perché l'iniziativa aveva avuto effetto anche a livello internazionale», racconta Paolo Panerai, giornalista ed editore di MF-Milano Finanza, «questo vuol dire che la strada è giusta. Anche il presidente della Repubblica, attraverso il segretario generale del Quirinale, ci ha dato sostegno».

GIOVANNI PERISSINOTTO

L'idea che siano gli italiani a comprare il debito pubblico è utile «perché consente di non far fallire le aste, non far salire gli spread e far rimanere in Italia la ricchezza garantita dagli alti rendimenti», spiega Panerai. Ma c'è un'altra fase da sviluppare. «Come dice Barack Obama, l'Italia è un grande Paese, cioè è un Paese ricco, abbiamo 3000 miliardi netti di ricchezza immobiliare a altri 3000 miliardi come ricchezza finanziaria, titolo di Stato compresi. Insomma i fondamentali sono buoni anche se siamo schiacciati da un enorme debito. E come farebbe ogni imprenditore, anche l'Italia deve ridurre il suo debito non solo cercando di far crescere le entrate». Ma come?

FRANCESCO MICHELI PAOLO PANERAI

«Lo stato italiano ha circa 2000 miliardi di asset, soprattutto immobiliari», è la premessa. La proposta di «L'Italia c'è», consegnata al ministro dell'Economia Giulio Tremonti e al governo, è che per decreto tutti gli italiani debbano avviare un investimento forzoso, «naturalmente con criteri di equità», in una spa o un fondo in cui lo Stato abbia conferito beni immobiliari e partecipazioni azionarie non vendibili, «come il Bancoposta che da solo vale 50 miliardi, oppure quote di Eni, Enel e Terna», spiega Panerai.

I cittadini sottoscriverebbero sulla base della dichiarazione dei redditi e della tassazione delle rendite finanziarie conosciuta dai sostituti d'imposta, come le banche. In più sarebbe chiesta un'addizionale dal 10-15% sui capitali rientrati con lo scudo fiscale. «E non ci sarebbe bisogno della patrimoniale, anche mini, come propone la Confindustria, perché è una imposta regressiva e fa fuggire i capitali come sta già avvenendo.

Con l'investimento forzoso farebbe un buon affare lo Stato, che ridurrebbe il debito diciamo di 100 miliardi l'anno per tre anni, ma anche i cittadini per i rendimenti offerti. Con 300 miliardi in meno il rapporto deficit-pil scenderebbe, e abbattendo lo spread si pagherebbero meno interessi da destinare allo sviluppo e alla crescita del Paese».

 

MILANO A +1,3%, SPREAD RISALE CAUSA BANANA (485) - BCE E BEI INTERVENGONO NELLA CRISI

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1 - BORSA, LA GIORNATA: MILANO SALE CON ATENE, ATTESA PER EUROGRUPPO...
(LaPresse) - Salgono Atene e Milano, cadono le altre Borse europee. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib guadagna l'1,32% a 15.548,94 punti e il Ftse All-Share cresce dell'1,1% a 16.381,14 punti. Ad Atene il listino principale Athex20 guadagna invece l'1,71% a 297,79 punti. Sul listino greco l'effetto benefico è portato dall'annuncio dell'uscita di scena del primo ministro, George Papandreou, che lascerà spazio a nuovo Governo transitorio di unità nazionale. Di poco differente il discorso a Milano.

piazza affari

Piazza Affari parte malissimo, con ribassi oltre il 2%, poi balza girando in positivo sulle voci delle dimissioni di Silvio Berlusconi da primo ministro. Quando Berlusconi smentisce i guadagni si riducono progressivamente fino alla chiusura.

BERLUSCONI ARRIVA AL G VENTI

Oggi è atteso il responso di un Eurogruppo decisivo per stabilire i dettagli del rafforzamento del fondo di salvataggio europeo Efsf. Inotre, l'Italia è ancora al centro dell'attenzione. Il portavoce del commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rhen, ha spiegato che l'Ue si attende oggi chiarimenti dal ministro dell'Economia italiano, Giulio Tremonti, sulle misure comunicate nella lettera portata lo scorso 26 ottobre a Bruxelles da Berlusconi.

SARKOZY BERLUSCONI E MERKEL AL G VENTI

In questo contesto, l'indice Ftse 100 di Londra cede lo 0,3% a 5.510,82 punti, il Dax di Francoforte perde lo 0,63% a 5.928,68 punti e il Cac 40 di Parigi lascia lo 0,64% a 3.103,6 punti. Sui listini pesa anche il calo della produzione industriale in Germania, del 2,7% a settembre.

Nella giornata in cui si sono diffuse le voci di dimissioni del premier, Mediaset chiude poco mosso, in rialzo dello 0,08% a 2,584 euro. Tra gli altri titoli, chiudono in rialzo le grandi banche Intesa Sanpaolo (+2,84% a 1,159 euro) e Unicredit (+1,78% a 0,7915 euro). In calo invece Banca Montepaschi (-4,28% a 0,291 euro).

ANGELA MERKEL LEGGE IL COMPITINO DI PAPANDREOU E NON E' SODDISFATTA

Tra gli altri titoli del listino principale, bene Enel (+0,97%), Eni (+1,67%), FonSai (+3,33%) Ansaldo Sts (+2,91%), Pirelli (+2,18%), Tenaris (+2,47%). Balzo di Mediobanca (+5,36% a 5,705 euro) e della partecipata Generali (+1,54% a 12,54 euro). Calano Luxottica (-0,87%), Saipem (-0,82%), A2A (-0,85%) e Finmeccanica (-0,35%). Positiva invece la galassia Agnelli, con Fiat (+2,9%), Fiat Industrial (+2,15%) e la controllante Exor (+0,91%).

2 - BTP: SPREAD CON BUND RISALE VICINO MASSIMI IN CHIUSURA A 485 P.B...
Radiocor - Lo spread BTp/Bund risale in prossimita' dei massimi giornata nelle ultime battute della seduta di oggi. Dopo aver toccato il record storico dall'introduzione dell'euro a 491 p.b. in avvio di seduta, il differenziale di rendimento tra il benchmark decennale tedesco e italiano si attesta ora a 485 centesimi, in rialzo di circa 30 punti base rispetto alla chiusura di venerdi'.

Wolfgang Schauble

Con il balzo registrato nelle ultime battute e' tornato a salire a livelli record anche il rendimento del BTp decennale che ora viaggia intorno al 6,68%. Le attese restano centrate sull'evoluzione dello scenario politico italiano, con il voto atteso per domani alla Camera che potrebbe essere decisivo per il futuro del Governo Berlusconi.

3 - EUROGRUPPO: SCHAEUBLE, ECONOMIA ITALIA NON GIUSTIFICA NERVOSISMO MERCATI...
Radiocor - 'I dati dell'economia reale italiana non giustificano il nervosismo' dei mercati'. Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesc he Wolfgang Schaeuble il quale ha aggiunto che il paese 'non si trova in una situazione paragonabile' a quella della Grecia.

4 - DDL STABILITA': COMMISSIONE SENATO RIUNITA MA SLITTA MAXIEMENDAMENTO...
Radiocor - E' iniziata in Senato la riunione della commissione Bilancio sul disegno di legge di stabilita', ma all'appello manca l'atteso maxiemendamento del Governo che venerdi' scorso il presidente della Commissione, Antonio Azzollini (Pdl), aveva annunciato sarebbe stato presentato oggi pomeriggio dal Governo. Il testo del maxiemendamento, secondo quanto si apprende, dovrebbe essere presentato tra domani e mercoledi' in commissione Bilancio a Palazzo Madama.

TERNA

5 - SINDACATI CONTRO NUOVE REGOLE SULL ENERGIA: 'RITIRARE NORMA DA MAXIEMENDAMENTO A DDL STABILITA''...
Radiocor - "Un Governo che fa commissariare l'Italia, che non trova risorse vere per lo sviluppo, che non tassa i grandi patrimoni e le rendite finanziarie, che taglia di tutto e di piu', si inventa, nella bozza del maxiemendamento al Ddl stabilita' in circolazione, la revisione delle tariffe elettriche, pregiudicando la stabilita' del quadro regolatorio che produrra' effetti devastanti sulla capacita' di Terna di reperire sul mercato i capitali richiesti per effettuare gli interventi sulla rete, condizione indispensabile per il contenimento del prezzo dell'energia, oltre che per garantire sicurezza ed efficienza del servizio elettrico".

Cosi' Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil, che chiedono di ritirare la norma. "Il rischio immediato che corriamo se il provvedimento annunciato si concretizzasse sarebbe quello di determinare il blocco degli investimenti per 7,5 miliardi di euro, previsti dal Piano di sviluppo 2011-2020 di Terna, che avrebbe portato risparmi per i consumatori pari a 1,6 miliardi di euro all'anno e lavoro per le imprese", spiegano i sindacati, ricordando che la misura giunge a pochi mesi dalla Robin Tax.

PRIMO GIORNO DI MARIO DRAGHI ALLA GUIDA DELLA BCE

6 - BCE: INTENSIFICATO PIANO ACQUISTO BOND A 9,5 MLD LA SCORSA SETTIMANA...
(LaPresse/AP) - La Banca centrale europea ha intensificato la scorsa settimana il suo programma di acquisto di titoli di Stato, spendendo 9,5 miliardi di euro. Lo comunica l'Eurotower, che nel corso dei sette giorni precedenti aveva comprato 4 miliardi di euro di bond sovrani. Gli acquisti della Bce servono a calmierare il rendimento dei titoli del debito di Paesi dell'eurozona in difficoltà per la crisi del debito, come Italia, Spagna e Grecia.

7 - BANCHE EUROPEE: LA BEI POTREBBE FORNIRE CREDITI ALLE BANCHE PER 74 MLD (REUTERS)
Finanza.com - Secondo quanto riportato dall'agenzia Reuters, che cita un documento preparato in vista della riunione dell'Ecofin, nei prossimi due anni la Banca europea degli investimenti potrebbe fornire fino a 74 miliardi di euro di crediti a sostengo delle banche europee.

LAVROV

8 - CRISI, LAVROV: BRICS PRONTO A SOSTENERE EUROZONA TRAMITE FMI...
(LaPresse/AP) - "I nostri Paesi sono pronti a prendere parte allo sforzo congiunto tramite il Fondo monetario internazionale" per aiutare l'Europa a superare la crisi del debito. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, spiegando che i Paesi emergenti del Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) hanno accumulato trilioni di dollari in riserve estere e sono pronti a sostenere l'eurozona. In cambio di questa assistenza, Lavrov ha detto che i mercati emergenti chiedono l'applicazione dei precedenti accordi per riformare il Fondo monetario internazionale e il sistema finanziario globale.

9 - L'ITALIA HA BISOGNO DI 300 MILIARDI SOLO PER RESTARE IN PIEDI...
Wall Street Italia - New York - Il rendimento dei BTP decennali e' salito sopra il 6,6%, aumentando la paura di un effetto domino della crisi del debito sovrano nell'area euro. Il paese e' indebitato fino al collo e la situazione non lascia spazio a dubbi: "si tratta di contagio", dicono gli analisti di BGC Capital.

L'unico modo per ripagare il debito e' trovare qualcuno disposto a prestare soldi. "L'Italia ha bisogno di 300 miliardi solo per restare in piedi" e la situazione non lascia spazio a dubbi: "si tratta di contagio", osserva ai microfoni della BBC Louise Cooper, analista di BGC Capital.

pompe di benzina

Nel 2012 il Tesoro italiano dovra' emettere circa 220 miliardi di nuovi bond, a tassi insostenibili per lo Stato, certamente i piu' alti da quando esiste l'euro.

Secondo Olli Rehn, Commissario dell'Unione Europea, l'Italia deve prendere decisioni piu' coraggiose. Il portavoce di Rehn ha detto che la Commissione si aspetta che il ministro dell'Economia presenti ulteriori dettagli sul maxi emendamento e avvii misure per rilanciare la crescita e per raggiungere il pareggio di bilancio.

10 - BENZINA, MINISTERO SVILUPPO CONVOCA SINDACATI GESTORI DOMANI ALLE 12...
(LaPresse) - Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, d'intesa col ministro Paolo Romani, ha convocato per domani, alle 12, i sindacati dei gestori dei carburanti (Faib, Fegica e Figisc), "al fine di avanzare ufficialmente le proposte del ministero per risolvere la vertenza in atto". Ultimo tentativo, quindi, per scongiurare lo sciopero dei benzinai che è previsto dalle 19 di domani fino alle 7 dell'11 novembre sulla viabilità ordinaria e dalle 22, sempre di domani, alle 6 dell'11 novembre su quella autostradale.

pininfarina sergio

11 - FERRARI: PININFARINA LASCIA CDA, ENTRA KEITH PALMER AL SUO POSTO...
(LaPresse) - Il cda di Ferrari "ha preso atto della decisione di Sergio Pininfarina di lasciare il consiglio per motivi personali e ha cooptato Richard Keith Palmer", cfo di Fiat spa e di Chrysler. Lo comunica Ferrari in una nota. Nel commentare la decisione di Pininfarina, il presidente Luca Cordero di Montezemolo ha dichiarato che "capisco la decisione e mi dispiace molto. Sono legato a lui da una lunga e grande amcizia. Voglio esprimere da parte mia, di tutto il consiglio e di tutta la Ferrari la profonda gratitudine che tutti noi abbiamo nei suoi confronti, una persona eccezionale che ha legato il suo nome ad alcun dei modelli più belli della nostra storia".

Montezemolo ha aggiunto che "posso garantire all'amico Sergio che continueremo a lavorare con Pininfarina con quello spirito di confronto e collaborazione che ha sempre contraddistinto il nostro rapporto".

12 - FERRARI: FATTURATO RECORD PRIMI 9 MESI A 1.605 MLN (+18,9%)...
(AGI) - Nonostante la crisi, i primi 9 mesi dell'anni si chiudono con un fatturato record per la Ferrari pari a 1.605 mln di euro(+18,9%): anche tutti gli altri indicatori economici confermano il trend positivo. I risultati sono stati esaminati oggi dal Cda della Ferrari presieduto da Luca Cordero di Montezemolo. Al 30 settembre ,le vetture consegnate alla rete risultavano 5.165(+12,3%) .

Montezemolo John Elkann

13 - CRISI: +8,7% FALLIMENTI IMPRESE PRIMI NOVE MESI 2011...
(AGI) - Nei primi nove mesi dell'anno in Italia si sono registrati 8.566 fallimenti, con un aumento dell'8,7% rispetto al periodo gennaio-settembre 2010, quando erano state 7.879 imprese ad aver portato i libri in tribunale, e del 35,5% rispetto allo stesso periodo 2009, quando i casi registrati erano stati 6.323. E' quanto emerge dall'Analisi dei fallimenti in Italia realizzata da Cribis D&B, la societa' del Gruppo Crif specializzata nella business information .

14 - EXOR:ALPITOUR VERSO I FONDI,ESCLUSIVA A WISE-J.HIRSCH FINO A 30/11...
Radiocor - Alpitour si avvicina alla cordata di private equity formata da Wise e da J.Hirsch. Exor, proprietaria del tour operator, e i potenziali acquirenti - secondo quanto risulta a Radiocor - hanno concordato di prolungare le trattative in esclusiva fino al 30 novembre per entrare nella fase calda della negoziazione con l'obiettivo di chiudere l'operazione entro la fine dell'anno. La proroga potra' essere formalizzata nel prossimo cda della holding della famiglia Agnelli.

A fine estate i due private equity, che saranno affiancati anche da altri investitori, avevano ottenuto di procedere a trattative in esclusiva fino a tutto il mese di ottobre. I colloqui in corso si basano su una valutazione di Alpitour significativamente inferiore ai 300 milioni con un apporto di nuovo capitale da parte dei fondi di circa 100 milioni, ma per entrare nel dettaglio sul valore dell'asset si attende l'esame puntuale dei numeri dell'esercizio 2010-11 chiuso la scorsa settimana.

Il bilancio dell'anno precedente aveva visto i ricavi toccare quota 1,22 miliardi, al netto dei rapporti infragruppo, con 916 milioni derivanti dall'attivita' core di tour operator. L'ebitda si era attestato a 50 milioni. L'accoppiata Wise-J.Hirsch, inoltre, sta lavorando intensamente per definire il consorzio di banche che sosterra' la transazione: il pool dovrebbe essere formato da 3-4 istituti e vedere la partecipazione di Intesa Sanpaolo e Banca Popolare di Milano.

 

CON CHI PARLAVA OGGI ALLE 14.30 L'ON. STRAQUADANIO AL TELEFONO A MILANO IN UN PENOSO INGLESE MACCHERONICO?

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1- Con chi parlava oggi alle 14e30 l'on. Straquadanio al telefono sotto il comune di Milano in piazza Scala, angolo Galleria, in un penoso inglese maccheronico, mentre due passi davanti a lui l'assessore Tabacci fingeva di guardare le mail sul suo telefonino ma in realta' forse origliava divertito? Ah saperlo! Erano frasi concitate su Berlusconi e sul dopo Berlusca, dove il parrucchinato Straquadanio con foga ripeteva che lui non aveva mai detto... non siamo riusciti a capire cosa. Cosa stava cercando di smentire all'interlocutore in inglese. Che il Financial Times o il Wall Street Journal si facciano un'idea di cosa accade in Italia intervistando l'onorevole Straquadanio?

CANALISStracquadanio Nonleggerlo banner

2- http://www.selvaggialucarelli.it/diario/2011/11/linglese_della_canalis.html - Ah Canalis, o quella specie di cane-sorcio che ti ritrovi è d'acciaio o "ancora" si scrive still, non steel. Io lo dico per te, perchè mi vuoi far carriera in America, se te ne rimanevi a Orgosolo facevo finta di niente. Twitter ci dà grandi soddisfazioni.

3- Con l'alluvione di Genova di nuovo in onda il disservizio pubblico di Radio1Rai, unica testata della Rai ad aver mantenuto invariata tutta la sua programmazione di cazzeggio nelle ore drammatiche del disastro. Travolto dai comunicati aziendali sulle straordinarie dei tg, "strattonato" dai vertici di viale Mazzini per tanta disattenzione, iI direttore-berluscone Antonio Preziosi decideva di correre ai ripari in "zona cesarini", rabberciando uno speciale a fine giornata.

4- Aeroporto di Bari, l'on Carlucci sempre più magra e con l'occhio sempre più spiritato... Forse che il rimorso possa albergare anche nell'animo di un politico, oppure le stavano dicendo al cellulare che sarà reintrodotta la preferenza alle prossime elezioni?

5- Dal "Corriere della Sera" - «Niente politica, viva il varietà. Io credo che se puntassi tutto sulla satira politica arriverei ultimo». Così Fiorello, ieri al telefono a «Domenica In Arena» condotta da Massimo Giletti, ha parlato del suo nuovo show. «Secondo me fare satira oggi - i politici che abbiamo non mi fraintendano - non è difficile perché ci danno materiale».

gabriella carlucci

6- Da "La Stampa" - Pochi giorni dopo l'insediamento di Mario Draghi alla guida della Banca Centrale Europea, Valerio Staffelli di «Striscia la notizia» ha consegnato a Francoforte il Tapiro d'oro a Lorenzo Bini Smaghi. Berlusconi e Sarkozy vorrebbero che Bini Smaghi lasciasse la poltrona alla Bce, così da far posto a un francese. Lui rifiuta.

gabriella carlucci

7- "Panorama" Quiz- IL MANAGER - Chi è il manager che cena spesso con i suoi collaboratori in una pizzeria defilata, la migliore di Torino? Quando arriva, i camerieri fanno la fila per servire al suo tavolo: a dispetto della sua fama di tirchio, elargisce mance piuttosto generose. (F.C.)

L'ATTORE - Chi è l'attore che sembra voler dimenticare il suo passato? Partecipò al concorso Il più bello d'Italia nella cui giuria c'era un produttore che sarebbe poi diventato il suo mentore. E non solo. (I.R.)

GIANFRANCO FINI FIORELLO GIORGIO PASOTTI

LA CONDUTTRICE - Chi è la conduttrice che, sebbene il suo programma Rai non vada benissimo per gli ascolti (e pare che a gennaio subirà una piccola rivoluzione), ha altro a cui pensare? Si tratta di un nuovo amore, molto più giovane di lei. (F.C.)

8- Carlo Rossella per "Il Foglio" - Weekend a Roma. Lunga e divertente colazione all'Hassler con Richard Gere e la bellissima moglie Carey Lowell. Lui è bello, dolce, simpatico, elegante, colto e intelligente. E pure lei è così. Oggi visiteranno i Musei vaticani. Ma sanno già tutto.

MICHELLE HUNZIKER

9- Da "VanityFair.it" - «Cadere in una setta è come essere alcolisti, tossicodipendenti. Viverla è stato grave, pesante. Uscirne è stata una vittoria». Michelle Hunziker parla su Raiuno, a Domenica In L'Arena di un periodo difficile della sua vita, presumibilmente quello in cui dal 2000 al 2006 è stata fidanzata con Marco Sconfienza, figlio della «maga dei guerrieri della luce» Giulia Breghella. «Non ho nessun problema a parlare di questo, non l'ho mai fatto perché ci sono dei tempi tecnici di metabolizzazione. Sicuramente ho vissuto dei momenti molto complicati, ma la cosa bella è che oggi posso dire:"Ne sono uscita". Bisogna fare più prevenzione».

MASTELLA INAUGURA UNA SCUOLA CON DELLA VALLE A CASETTE D ETE

La Hunziker, dal 10 novembre al Sistina di Roma con il musical Mi scappa da ridere, racconta anche come è finita nella trappola: «Quando hai un momento di difficoltà cosa fai? Cerchi Dio, quando tutti noi perdiamo un nostro caro ci facciamo delle domande ed è in quel momento che loro si insinuano. Capiscono che hai un tallone d'Achille, delle debolezze e delle fragilità, ti dicono "Ti vogliamo bene"».

COPERTINA DI CLASS DELLA VALLE MASTELLA PIU FORTI CON L AMICIZIA

10- Da Il Giornale" - I due sono amici da tempo, fanno perfino le vacanze insieme in barca. Non sorprende perciò imbattersi in Diego Della Valle e Clemente Mastella. Ma il patron della Tod's e l'europarlamentare, tra un caffè e un pasticcino, ieri, di buon mattino all'Hotel Hassler, non parlavano di mondanità e affini. «L'Europa ci guarda con sospetto», sospirava Mastella. Difficile immaginarli dispiaciuti.

 

IL GOVERNO OMBRA DI MARINA BERLUSCONI E CONFALONIERI - CI TOCCHERA' RINGRAZIARE POMICINO

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Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1
Caro Dago, avevamo un "Governo ombra" a nostra insaputa, formato dai figli e da Fedele Confalonieri.
Viper

Marina Berlusconi

Lettera 2
La parte che Berlusconi fatica a digerire delle conclusioni del G20 è proprio questa: i rapporti trimestrali.
La Fimi conferma l'uscita del Cd di Berlusconi. L'Fmi anticipa la sua uscita di scena.
Luca Cassano

Lettera 3
Caro Dago, siamo monitorati, pure. L' af-Fondo Monetario Internazionale ci assegna un tutor per i compiti da fare a casa, come per Bobo Vieri. Quindi Berlusconi chiama la Sotto-niente-Segretaria Catia Polidori e vuola', il Cepu e' servito. Saluti
Labond

Lettera 4
Belen di qua Belen di lá (Idem il suo fidanzato). Intestiamo una via a Belen e Corona? Via dalle Palle.
honeybump

TREMONTI E BERLUSCONI AL G VENTI

Lettera 5
Certo che leggere del presidente del consiglio che si riunisce con figli e il fido Confalonieri per discutere delle proprie dimissioni e che ripercussioni avranno sull' "impero", bè ci chiarisce bene il concetto "conflitto di interessi"...
Ciao
Daniela

Lettera 6
"VOGLIO VEDERE IN FACCIA CHI MI TRADISCE". Il termine "tradimento" non fa parte della politica dove non ci sono giuramenti, patti di sangue. E' un linguaggio vagamente mafioso dove l'appartenenza è personale e totale. Il politico è semplicemente un "amministratore" o "gestore" di beni e diritti altrui, scelto temporaneamente da alcune persone solo per poter compiere ciò che giova a queste. Tradimento è parola che rivela come Berlusconi sia profondamente estraneo alla politica.

Perchè è sceso in politica? Lui, un "fortunato" palazzinaro e un "fortunato" tycoon delle TV, cosa ne sapeva di contrasti nazionali, di problemi internazionali, di macroeconomia... quale preparazione, quale gavetta aveva fatto nei partiti? Nulla. Infatti ha sempre rifiutato confronti pubblici su qualunque argomento. E' stato - come ha detto Scalfari - un ottimo "attore" e basta. Molto interessato alle sue vicende personali. E basta. "Tradimento" di che?
Giuseppe Alù

Militanti Pd contro renzi a San Giovanni

Lettera 7
Francesco Facchinetti e Nicolo Cardi grandi fans su twitter della coppia Giorgio Gori-Matteo Renzi...i giovani d'oggi

Lettera 8
Anselmi che accusa d'infantilismo Dago per la "sfrenata partigianeria.." a favore del film idiota dei soliti idioti, probabilmante non si rende conto chi sta accusando. E' sufficiente che ripeschi dalla memoria quella serata con Costanzo al Sistina che vide Carmelo Bene in un memorabile "Uno contro tutti". L' unico che fu risparmiato dalla fucilazione e dal sangue che scorreva a fiumi tra le poltroncine del teatro fu Dago. L'unico che riuscì ad interloquire con il mostruoso antinconformismo del maestro.

Nel pieno di una bagarre micidiale per gli interlocutori che si avventuravano nei sentieri d'incaute polemiche, aveva avuto il fegato di rivolgere a Carmelo l'oltraggiosa domanda "se Lei non esiste..perchè si tinge i capelli?". Seguì dopo alcuni lunghissimi istanti in cui sembrò stesse per scatenarsi l'inferno, una simpaticissima ed affettuosa risposta. "Per vanità..solo per vanità.." Forse che Carmelo adorava l'infantilismo di Dago?
Max

GIORGIO GORI AL BIG BANG DI RENZI

Lettera 9
Il paradosso della storia: alla fine saremo costretti a ringraziare Pomicino per averci liberato da Berlusconi
Pietro

Lettera 10
ma perché suscita scandalo dire che gli idioti sono idioti? ci sono sempre stati, mica li odio, dico solo che sono idioti e che quindi hanno un loro pubblico... fortunatamente c'è la libertà di essere idioti e la libertà di poterglielo dire... o no?

Lettera 11
Come si fa a non capire che si ride della vostra generazione e del disagio che i ragazzi hanno nel confrontarsi con essa!!!!
E' Ruggero che fa ridere... Non il figlio!!!
E' la signorina della posta che fa ridere non il ragazzo in scooter!!!
E' la "fantasiosa" signorina che si e meritata il suo posto di lavoro con la "bava" che cade dalla bocca!!! Potrei andare avanti....

I ragazzi sanno benissimo cio' che li circonda... Ma appena si prova a raccontarlo subito si da loro una colpa che non hanno!!!!
E la prima volta che invio mail del genere ma non ho proprio resistito!!

PAOLO CIRINO POMICINO LUCIA MAROTTA

Lettera 12
Dago Ahò , una cosa vorrei che mi spiegassi : Berlusconi per il suo milan prenne il mejo ,quando va a mignotte pure ,solo quanno deve da governà se accontenta de Verdini ,Capezzone ,Alfano !!! boh !! nunc ho capito un cazzo manco stavolta!!
becerus

Lettera 13
Barbareschi ha una indiscutibile capacità per schierarsi dalla sbagliata al momento giusto. Perdente inside.
Claudio.

Lettera 14
Dago, ma perche' Silvio non colpisce in contropiede costruendosi un parlamento parallelo, a due passi dal vulcano privato??! Pensavo ad una cosuccia progettata da Panseca con circa 1000 posti a sedere da assegnare a sua scelta ai 2 o 3 fedelissimi rimasti (Capezzone, Ghedini, e Bondi) e il rimanente alle patonze.

Potrebbe discutere e far approvare all'unanimita' le leggi che mancano per farlo felice: intercettazioni, lodi di varia natura, legittimi impedimenti etc etc. Basta ricatti, abbandoni, giochetti e teatrini.. Tutti rigorosamente col contratto a termine, e sfanculabili a piacere del capo. Dai azzo, un abbraccio.
Lo scrondo

LONGO E GHEDINI big

Lettera 15
Alle ore 14 di oggi 7 novembre 2011, ancora non si capisce se entro poche ore (o minuti) torneremo alla piena estate di un nuovo 25 luglio. Ezio Mauro titola già "Berlusconi, il regno si dissolve". Come che sia, fra tante notizie di emergenze, cronache nere e crisi, c'é anche quella che un pastore sardo avrebbe violentato una cagnetta rubata "per amore"! Quando si dice l'uso di sedi improprie per scaricare le lave dei sottocintola maschili che vanno in eruzione! Pax vobiscum
Natalie Paav

Lettera 16
Propongo un "Prelievo forzoso" a chi ha la responsabilità, di avere portato l'Italia in queste condizioni:
1) al Re Travicello (senza Regina)
2) a tutti i cortigiani ( che gli hanno retto la candela)
3) a tutti i furbi ( escluso i "coglioni" che non l'hanno votato)
lo stregone di Suviana

Lettera 17
Dago, ma allora ha ragione Santoro sulle basi culturali della proposta politica di Renzi. Il regista del Big Bang della Leopalda è Fausto Brizzi, cioè lo sceneggiatore di Natale a Miami, Natale sul Nilo, Natale in India, Natale a New York e altre perle culturali quale "il mio amico babbo natale" con Jerry Scotti e Lino Banfi....

Lettera 18
Operation Renzi - Ho letto l'articolo di Grasso su Giorgio Gori. Le ultime righe mi sembrano ambigue: "la morale e' che noi possiamo chiudere col passato, ma il passato non chiude mai con noi." Sarebbe un po' come dire che noi vorremmo cambiare (e magari siamo cambiati) ma gli altri ci ricordano quello che abbiamo fatto e (ingiustamente) ci condannano.

I SOLITI IDIOTI

Qualche volta e' vero. Ma nel caso di Gori ho l'impressione che ricordare il suo passato sia un po' come parlare del suo programma futuro. L'articolo di Travaglio citato richiama la professionalita' di Gori che per decenni ha sostenuto la Grande Rivoluzione Liberale dell'Unto del Signore.

Ora Gori sostiene ed organizza l'"Operation Renzi" che Scalfari sull'ultimo Espresso opportunamente accosta all' "Operation Craxi" del 1976. Scalfari suggerisce anche di leggere su Il Foglio (31.10.2011) l'endorsement del politico fiorentino ad opera di Giuliano Ferrara, che mi fa tanta simpatia per la sua leggiadra navigazione dal PCI di Togliatti, al Psi di Craxi, alla CIA (proprio quella), a Berlusconi. Se proprio abbiamo una momentanea amnesia, possiamo rinfrescarci la memoria leggendo una lettera pubblicata su Italians di Severgnini (06.11.2011) intitolata "Berlusconi, la Chiesa, la P2" che ci ricorda un
po' del nostro passato di popolo bue. Gori ha introdotto e portato al successo in Italia i Reality Show (Grande Fratello, Isola dei Famosi).

Sono fondati sulla pretesa di far credere allo spettatore di vedere e seguire dall'esterno la vita degli altri (Reality, Realta') facendo dimenticare che noi spettatori ne siamo, invece, manipolati: sia dalla messa in scena di questa "vita degli altri", sia dallo stesso strumento di comunicazione (TV) che ci contiene, dandoci l'illusione di contenerlo.

I SOLITI IDIOTI

Qui il meccanismo oppositivo utilizzato dalla comunicazione berlusconiana e' piu' raffinato. Non si tratta di "opposizione logico-semantica" ma, potenzialmente, di "opposizione epistemologica" che attiene, cioe', alla stessa cognizione della realta'. Dunque, perche' dimenticare il passato?

Lettera 19
Caro Dago, ti capisco, per il gossipparo c'è sete di novità, morto un puzzone se ne fa un altro. Ma non illudiamoci, o diventiamo una Nazione o ci dividiamo. Diventare una nazione significa, appunto, alimentare lo spirito nazionale. Se continuiamo a sputare in altro lo scatarro ci ritorna in faccia. Le cose da fare sono semplici: abbiamo perso la guerra 70 anni fa e con essa l'identità, ora bisogna dire agli americani che presto non conteranno più un cazzo e che quindi questo protettorato a da finire.

Ai tedeschi ed ai francesi bisogna chiarire che non sono migliori di noi e che non giocassero alle super potenze. Cerchiamo alleati sinceri e forti ad EST. Ad EST si va, a costo di diventare se mi-comunisti come i cinesi o i russi. Meglio alleati sinceri di Putin e dei maoisti, che di quei falsacchiotti di inglesi, francesi e tedeschi.
Delirium

Lettera 20
Gori : Mentana faceva un tg abbastanza libero. Tu Roberto che significato dai all'abbastanza ?
Margherita - Venezia

Lettera 21
Caro Dago, Bartezzaghi sull'Espresso bacchetta scioccamente Andreotti per lo stile della letterina a Dagospia. Ma come scrive Bartezzaghi? Così: "Impossibile non notare l'uso ad abundantiam dei punti di sospensione in funzione ironica, uso che di recente si è riscontrato solo nelle rispettive prose di Francesco Cossiga e di Vasco Rossi (il quale, a proposito di cambiamenti, è peraltro l'autore della canzone..." Verrebbe da dire: A Stè, ma che stai a dì ? Che ridere, s'è fatto la parodia da solo. Baci.
Maurizio. Milano

RENATA POLVERINI LUIGI ABETE

Lettera 22
Caro Roberto, hai fatto benissimo a pubblicare l'articolo di quel disinformato di Perna.
Il Cavaliere Antonio Abete, rimase orfano a sette anni e fece una vita di stenti. In seguito fu assunto al Poligrafico dello Stato, dal quale uscì per mettersi in proprio. E' certamente vero che riuscì ad appaltare dei lavori dal suo ex datore di lavoro, ma non fu l'unico - già allora c'era l'esternalizzazione-. Quanto alle schedine del Coni, non fu certamente Giancarlo Abete a pietire la commessa - questo un qualsiasi praticante è capace di accertarlo-. Inutile sottolineare che già a quei tempi l'Abete grafica era fornitrice di moltissime imprese private e quindi non "campava" soltanto di commesse pubbliche. Quanto all'Unione Industriali di Roma, il cav. Antonio, fu uno dei fondatori. Luigi divenne presidente dei giovani industriali a 29 anni.

Quanto alla presidenza di Confindustria, il paragone con Romiti,è quanto meno azzardato.
Romiti fu imposto da Cuccia, ha rovinato la Fiat, si è arricchito, ha preteso una liquidazione folle.
Abete arrivò alla BNL, con Ciampi, non fu Prodi. Quanto alla vicenda della scalata, l'autore dell'articolo potrebbe prendere lezioni da D'Agostino, uno che la scalata l'ha combattuta davvero e da grande professionista.- ma i riconoscimenti, sono merce rara-.Se i francesi lo lasciano ancora al vertice dell'istituto, vuol dire che soddisfa le loro esigenze e non certo per beneficenza. Definire disastroso, il processo contro Fazio e Consorte &c, la dice lunga sul valore che dà dell'onestà e della correttezza Perna, uno che per attaccare Abete, difende due pluri condannati.

Quanto al cambio di casacca, Abete NON è mai stato berlusconiano e questo un giornalista deontologicamente onesto deve ammetterlo. La famiglia Abete è formata da gente onesta, sulla quale nulla si è potuto mai dire. Articolo fazioso, impreciso e veramente patetico.
Vittorio Pietrosanti

Lettera 23
caro d'agostino, se dovesse cadere il governo berlusconi,i principali inconsapevoli responsabili sono quei direttori che avrebbero dovuto sorreggerlo:feltri ,belpietro e sallusti fondatori di un nuovo tipo di giornalismo : il giornalismo alla wanna marchi. il primo ormai sembra la caricatura dell'ubriacone di un paesino della bergamasca,l'altro sembra affetto da una forma di cretinismo delle valli che gli fa scrivere titoli dissennati mentre l'ultimo è il ghost writer della santanchè (o forse è il contrario).

Feltri e Belpietro con _Libero_

silvio concentrato com'era a difendersi dai suoi nemici politici,non si è reso conto che il pericolo più grave era rappresentato da questi tre,che con i loro titoloni da bar del commercio hanno rotto tutti quei delicati equilibri politici che reggevano il governo e che berlusconi ha tentato di salvaguardare fino all'ultimo. non dimentichiamoci che fini altro non voleva che una sua piccola aziendina parlamentare per poter ricevere più fondi ma probabilmente avrebbe continuato a votare con berlusconi,grazie a quel trio invece i rapporti si sono del tutto incrinati fino a portarlo all'opposizione. best regards.
andrea da milano

Lettera 24
Caro Dago, il cavaliere soffre della "Sindrome di Gheddafi": meglio il martirio che mollare il trono. Ma il Libico si è portato dietro pure i figli...

Lettera 25
Forse lo smottamento nel PDL è tale che neanche i sei radicali riusciranno a compensarlo. Peccato, il prezzo si abbassa.

Lettera 26
Qualche anno fa ho visto il film The Truman Show e rimasi colpito da quello che diceva in finale il personaggio interpretato dall'attore Ed Harris, il regista dietro le quinte di tutto quello che accadeva nel famigerato villaggio.

Trovai quelle parole inquietanti ma considerai la scelta degli sceneggiatori un po' troppo pedagogica: voler attribuire quelle parole ad un personaggio, pensai, era una esigenza di sceneggiatura. Era evidente che, nella realta', una persona non avrebbe potuto dirle. Semmai era il riassunto della filosofia di un ambiente.

pelliccia PER GHEDDAFI

Poi ho avuto modo di vedere una puntata de Il Grande Talk (ora: Tvtalk) su Rai3. Era presente Giorgio Gori, produttore prima Mediaset e poi indipendente: persona gradevole e di una certa intelligenza, parlando dei reality disse cose del tutto sovrapponibili sul piano logico al pistolotto finale del personaggio interpretato da Ed Harris. Quasi fosse dedito, per vocazione o professione, alla manipolazione.

Magari non c'entra niente, ma durante la scorsa campagna elettorale per le comunali di Milano mi venne in mente proprio The Truman Show quando ho letto una notizia ("Pisapia: è pronta la mia querela sui veleni di questo ballottaggio", 25.05.2011) sulla pagina milanese del sito di Repubblica: "Pisapia fa riferimento a "gruppi di persone che vanno in giro a disturbare nei metro' e nei quartieri i cittadini. E che dicono di essere esponenti dei comitati di zona di Pisapia". Secondo il candidato sindaco ci sono persone travestite da zingari che "diffondono volantini come se fossero volantini che riguardassero la mia campagna elettorale. Si tratta invece di volantini del tutto falsi". Pisapia denuncia anche il fatto che molte persone "si presentano nei quartieri vestite da zingari, dichiarando che in quel luogo sarà costruita la nuova grande moschea, la più grande d'Europa".

Cadavere di Gheddafi

Lettera 27
Caro Dago, Permettimi una replica al Sig. Liberbrio. Egregio, lei risponde con tecnicismo a una mia paradossale provocazione. Chiudiamo l'aritmetica : pagate le tasse, i "riccastri" che citavo dovrebbero donare al netto, così sarebbe autentica generosità e l'erario non ci rimetterebbe. Passando a ciò che intendevo dire, sappia che io, col mio modesto lavoro di umorista ( pensi non ho mai lavorato con giornali o tv del Cavaliere, ergo non lo sostengo per interesse ) cerco di combattere i troppi luogocomuni...smi che ammorbano la mente di troppi boccaloni.

Esempio, i Sinistri si autodefiniscono solidali e generosi ? Lo dimostrino realizzando il mio sogno. L'evasione è di destra ? E, allora, come mai i Vip finora beccati dal fisco sono i compagni Vasco e Valentino Rossi, oltre al compianto Pavarotti ? I Sinistri sono superiori antropologicamente, moralmente e culturalmente ? E, allora, come la mettiamo con Marrazzo, Penati, la gang D'alema, l'uomo chiamato ignoranza ( Di Pietro), Scalfari che sbarella su Dante guelfo-ghibellino; con i copioni Augias, Galimberti e Daniele Luttazzi ?

Per finire, la sorprendo : io sogno il Comunismo, ma non quello fasullo demagogico e criminale finora visto, bensì quello vero in cui chi ha dà a chi non ha ( se questi merita di essere aiutato) e la storia è una cosa seria,non quella inventata alle Frattocchie. Pensa che Benigni, Lerner e i "genovesi" Grillo e Fazio, eccetera siano disposti a dare ai meno fortunati ? Io sono sicuro del contrario; in questo anche se ha sbagliato a foraggiare le gnocche. è assai più generoso il Cavaliere. Stia bene,
Natalino Russo Seminara

Lettera 28
il grande cirino pomicino ( pomicione in pensione ). in quattro parole ha detto meglio e di più di tutto il PD messo insieme. Il berlusca era alla frutta, poi è arrivato il caffè e, dopo questa lunghissima e lauta magnata, hanno portato il conto. ce lo fa pagare a noi.
lo sapevamo, e pagheremo. basta che si tolga di mezzo. ed espatri in una isoletta sperduta nell'oceano, lontano dai nostri occhi e dalle nostre orecchie.

nicolas sarkozy barack obama

Lettera 29
BARACKOZY / SARKOBAMA. Parafrasando il proverbio: "con questa "sinistra"
USA non ho bisogno di una "destra" !!!
a mandolfo (StC)

Lettera 30
Caro DAGO
oscar della comicità involontaria alla strepitosa sindaca di Genova la quale, avendo chiuso per la minaccia dell'annunciata alluvione i cimiteri ma non le scuole, si è giustificata dicendo che i bambini erano piu' sicuri a scuola che per strada. Quelle cinque ore. L'andata a scuola e il ritorno? Per dirne una?
BLUE NOTE

Lettera 31
Caro Dago, e così Renzi è andato alla manifestazione del PD a Roma, provando a mettere il muso fuori dalla tana azzurra confezionata dal tutore Gori. Dato che Civati lo ha fatto con lui, presentandosi al Big Bang renziano con la calma di chi può guardarti negli occhi, lui ha provato a fare lo stesso perchè non poteva mica essere da meno... Però ci è andato col culetto al caldo, con un nutrito servizio d'ordine e con le telecamere di Mediaset sempre attaccate...

Gattuso con la benda all'occhio

Civati alla Leopolda ci è andato a piedi, ha pagato l'ingresso, ha parlato e più di qualcuno ha abbassato lo sguardo... Cioè, con 1 milione di persone in piazza e lo sciopero generale, qualche anno fa, Mediaset non ci ha mandato nessuno, e a Renzi gli han fatto il Grande Fratello, e coi complimenti di Fede... ma sì, è tutto normale, sempre a pensar male... Se questi sono i gggiovani che cambiano il mondo, auguri.
PotereAiPiccoli

Lettera 32
Caro Dago, prima Gattuso col nervo ottico paralizzato (Tra l'altro è lui che chiede il cambio perchè vede doppio, non perchè qualcuno in società se ne sia accorto) e poi Cassano che gioca con una pericolosissima malformazione al cuore, col rischio di fare la fine di Renato Curi, di Daniel Jarque dell'Espanyol, di Antonio Puerta del Siviglia, del nigeriano Marc Vivien Foe e di tutti quelli che incuria, avidità, incompetenza, abuso di farmaci e di trattamenti ematici hanno portato alla tomba. A proposito, ma al tanto sbandierato Milan Lab che combinano? Perchè nessuno ne parla?
Roberto Di Renzo - Roma

PRANDELLI, CASSANO

Lettera 33
Caro Bobby, leggo la lett. 15 di margherita di Venezia: "Caro Roberto, la famiglia Cucchi al completo. Mi piacerebbe che la stessa attenzione venisse riservata all'anziana mamma del giovane Franceschi morto in carcere in Francia in circostanze altrettanto misteriose e i cui resti non sono mai stati restituiti alla famiglia." A me, invece, farebbe piacere che la stessa attenzione venisse riservata a tutte le mogli, a tutti i figli, a tutti i genitori dei poliziotti, carabinieri, finanzieri morti a causa di deliquenti, comuni o non comuni, drogati o non drogati, mafiosi o non mafiosi, truffatori o non truffatori.
Anne Bonnie

 

 

 

L’ATTO DI FORZA DI BERLUSCONI: VI SFIDO A VOTARMI CONTRO - BERLUSCONI RESISTE, LO SPREAD VOLA

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Il Velino.it

BERLUSCONI ELEONORA GIORGI MILLY E GABRIELLA CARLUCCI FOTO LAPRESSE

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "Berlusconi: vi sfido a votarmi contro". Al centro fotonotizia: "I ragazzi che ci restituiscono l'orgoglio". L'editoriale di Sergio Romano: "Lunga agonia costi aggiuntivi". A destra: "‘Se proprio devo morire lo farò in Aula'". Più a destra: "Craxi. Prodi e il crepuscolo dei leader". Di spalla: "Conti italiani, vigilerà anche la Bce di Draghi". Sotto a destra: "Un'Europa debole che non sceglie più". In basso: La fortuna di essere una schiappa".

LA REPUBBLICA - In apertura: "Berlusconi resiste, i mercati fuggono". Editoriale di Miguel Gotor: "Il prezzo che paghiamo". Sotto a sinistra: "Il premier abbandonato anche da Gianni Letta". A destra: "L'alluvione devasta l'Elba. E la Lega: la pioggia caccia i rom". In basso a sinistra: "Così hanno lasciato morire in cella Saidou". In basso: "Matrimonio? No grazie, il sorpasso dei single Usa".

LA FRUTTA

LA STAMPA - In apertura: "L'atto di forza di Berlusconi". Editoriale di Mario Deaglio: "Il vuoto che affonda il Paese". Fotonotizia al centro: "Poteva salvare Michael Jackson, lo ha ucciso". A destra commento di Enzo Bettiza: "Lo psicodramma della diarchia franco-tedesca". A destra: "Panico in America, domani blackout di tutte le tv". In alto a sinistra: "Il maltempo fa un'altra vittima: un'ottantenne annega in casa all'Elba". In alto a destra: "Per i due alpinisti prigionieri del Bianco resta solo la speranza".

FT

IL GIORNALE - In apertura: "Non me ne vado". Editoriale senza titolo di Alessandro Sallusti. Editoriale di Vittorio Feltri a destra: "Il mercato delle vacche". Quattro richiami in prima pagina al centro: "Una giornata da otto volante tra boatos e telefonate pirata"; "Rendiconto, i numeri ci sono. Poi fiducia sul piano anti-crisi"; " ‘Silvio si faccia da parte'. La Lega si tinge di giallo"; "Da casinista a casiniana, la capriola della Carlucci". In basso a destra: "Volontari e imprenditori: è il Paese che non si lagna". In basso a sinistra Marcello Veneziani: "Accalappiate l'onorevole randagio".

LIBERO - In apertura: "Venitemi a prendere". A sinistra in basso: "Silvio si gioca tutto nella trincea del Senato". In basso al centro: "Abbiamo un problema, la democrazia sta male".

VIGNETTA VINCINO IL FOGLIO

IL SOLE 24 ORE - In apertura: "Berlusconi resiste, lo spread vola". Editoriale di Roberto Napoletano: "La fiducia del mondo". Il punto di Stefano Folli: "Il bivio finale di un leader isolato". L'analisi di Giampaolo Galli: "Le promesse mancate". In basso al centro: "La Ue: subito il piano-crescita". A destra in basso: "Intesa con Bruxelles sui fondi Fas: l'Italia ‘libererà' 8 miliardi".

IL MESSAGGERO - In apertura: "Governo, la sfida di Berlusconi". L'editoriale di Carlo Fusi: "Il prezzo sempre più alto". In alto: "Vola lo spread, la Borsa sale su voci di dimissioni". Al centro la fotonotizia: "Maltempo all'Elba, donna muore". A destra: "Crisi, missione Ue a Roma: ‘servono risposte chiare'". A destra più in basso: "Parigi congela gli stipendi di Sarkozy e ministri". A sinistra in basso: "L'ex Negro ricattato dalla camorra: ‘Portaci qualcuno della Lazio'". Al centro in basso: "Jackson, il medico colpevole". In basso a destra: " ‘I soliti idioti' sbanca il botteghino, è sempre commedia all'italiana".

GIULIO TREMONTI IERI IN COMMISSIONE BILANCIO

IL TEMPO - In apertura: "Berlusconi lascia tutti nel panico". L'editoriale di Mario Sechi: "Tre scenari, una sola carta". Di spalla: "Il Cav manda le Borse sulle montagne russe". Fotonotizia al centro: "E Casini sogna di fare centro". A destra: "L'Ue del tutto a posto e mai niente in ordine". A destra in basso: "La partita più difficile di ‘Re Giorgio'". In basso: "Il triste successo degli idioti". In basso due boxini: "Confermato lo sciopero dei benzinai fino a venerdì" e "Tavoli all'aperto in centro. Le licenze regolari diventano abusive".

L'UNITA' - In apertura la fotonotizia: "La fine della Seconda Repubblica. In alto: "L'ultima guerra di Berlusconi". L'editoriale di Pietro Spataro: "Il dovere dell'opposizione". Il commento di Rinaldo Gianola: "E Marina disse: Papà resisti". In basso a sinistra: "Fiumi pericolosi, così il Po diventa una discarica". In basso a destra: "Atene prepara un governo di unità" e "Pasolini, c'è il dna di un terzo uomo".

La Padania 8 Novembre

IL FATTO QUOTIDIANO - In apertura: "Finito". Editoriale di Marco Travaglio: "La pomiciona". Editoriale di Antonio Padellaro: "Pasticci no. Elezioni sì". In basso: L'Italia della volontà" e "L'Italia della cresta". Più in basso: "Il modello ‘servizio pubblico'".

 

IL PATONZA RESISTE ED È SUBITO NUOVO RECORD PER LO SPREAD: 495,73 PUNTI BASE

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Radiocor - Nuovo record storico dall'introduzione dell'euro per lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi. Il differenziale di rendimento tra il benchmark decennale tedesco e italiano, dopo un avvio sui valori massimi della vigilia, torna ad allargarsi e sfonda quota 495 punti attestandosi a 495,73 punti base. Massimo storico al 6,74% anche per il rendimento

NIENTE, NON HA ALCUNA INTENZIONE DI MOLLARE: “SE DEVO MORIRE LO FACCIO IN PARLAMENTO”

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1- SE PROPRIO DEVO MORIRE LO FARÒ IN AULA
Marco Galluzzo per il Corriere della sera

BERLUSCONI ELEONORA GIORGI MILLY E GABRIELLA CARLUCCI FOTO LAPRESSE

Ammette per la prima volta che ha commesso degli errori. Con Letta e con Alfano, a notte fonda, c'è spazio per un filo di autocritica, ma una cosa nelle ultime ore Berlusconi non ha mai fatto: dire di sì a un suo passo indietro, assecondare una crisi che non sia parlamentare.«Finirà che mi sono dimesso senza saperlo».

Ad Arcore, ieri pomeriggio, il Cavaliere riusciva ancora a pescare nell'ironia: pranzo con i figli, che appoggiano la linea della resistenza, chiacchiere con alcuni amici, i più intimi, con Ghedini e Confalonieri, visite di ministri, di Rotondi, quindi di Calderoli, ma soprattutto conferma in privato di quello che dice in pubblico; non ha alcuna intenzione di voltare pagina prima di un voto in Parlamento, «darla vinta a Casini e Fini significherebbe tradire il Paese e me stesso, cosa che non farò mai».

GIANNI LETTA

La linea non è cambiata di un punto rispetto ai giorni scorsi. Nonostante lo spread, le notizie destituite di fondamento, i rumor di dimissioni imminenti e inesistenti. Lo ha detto a Gianni Letta, ai ministri che lo invitano a prendere in considerazione strade diverse. I ragionamenti nelle ultime ore hanno avuto tratti drammatici: «Siete voi che non capite, io nasco nelle urne, alla luce del sole, e se devo morire lo faccio in Parlamento, non mi dimetto perché la Carlucci passa con l'Udc o perché la Bertolini ha dei dubbi. Avrò fatto degli errori, ma non rinuncio ai miei principi e a quello che rappresento perché un'opposizione irresponsabile dice di tenere al Paese ed è pronta a non votare le misure economiche».

ANGELINO ALFANO

Il pressing sull'uomo è diventato molto forte, ma è lui stesso a denunciare «la disinformazione che anche i miei stanno facendo circolare». Circolano voci di una divergenza crescente fra lo stesso Gianni Letta e il capo del governo, dettagli sul disimpegno sempre maggiore di Tremonti, sullo sbando degli uffici tecnici, che fra Economia e presidenza del Consiglio sarebbero privi di una guida: ma è l'aria che si respira, dove l'unica cosa certa appare la linea politica dell'uomo, che resta però sprovvista dei provvedimenti necessari per darle corpo; anche ieri del maxiemendamento alla legge di stabilità non c'era traccia, dovrebbe arrivare a Palazzo Madama non prima di domani.

NICCOLO GHEDINI

In questo clima è chiaro che lo stesso Berlusconi ha messo nel conto le elezioni anticipate e non vede altra soluzione in caso di sfiducia parlamentare. Non le vuole, ma si dice pronto, anche se non lo è il suo partito, anche se Alfano e Maroni vorrebbero che Lega e Pdl proseguissero nella legislatura, per risalire nei consensi, prima di affidarsi nuovamente al giudizio degli elettori.

Ma sono calcoli che in questo momento il Cavaliere non fa, l'unico ragionamento che ripete è il filone classico del suo pensiero politico: nessun governo diverso da quello uscito dalle urne, qualsiasi soluzione diversa sarebbe un ribaltone, non potrebbe essere tollerata dal Quirinale, condurrebbe l'Italia al disastro, perché assolutamente incapace di fare quello che ci chiedono le istituzioni comunitarie e internazionali.

FEDELE CONFALONIERI

Ovviamente questi sono i tratti di un pensiero che traballa, che ha le sue indecisioni, i suoi momenti di tormento, in cui la rabbia fa capolino insieme alla voglia di «vedere in faccia i traditori», di cui si dice «schifato», o alla convinzione che Casini e Fini e tutti coloro che oggi stanno lusingando i parlamentari del Pdl con lo spettro delle urne stiano solo facendo del «terrorismo politico, che alla fine condurrà al voto anticipato invece di scongiurarlo».

E anche per questo ragionamento ieri Berlusconi continuava a chiamare a uno a uno gli indecisi, diffondeva la sua linea, ripeteva ai parlamentari che «un governo di larghe intese è tramontato, fatevene una ragione», sperando che i voti di oggi pomeriggio sul rendiconto, a Montecitorio, saranno alla fine sufficienti per un'inversione di rotta o per un'ultima illusione: «Riuscire a dimissionare Tremonti e presentare al Paese delle misure eccezionali».

Progetto che per alcuni è soltanto l'ennesima speranza di un premier che non ha altra linea se non quella della resistenza, e che invece dentro il governo fa ancora dei proseliti, almeno fra coloro che ritengono che il tempo non sia ancora scaduto e che Berlusconi alla fine riesca a sopravvivere, contro qualsiasi pronostico.

Bossi Calderoli

2- PRANZO CON I FIGLI. MARINA: L'ASSEDIO NON LO FERMERÀ - CONFALONIERI: SPIEGA TUTTO AI CITTADINI E VAI IN AULA, NON SI ESCE DI SCENA CON DISONORE
Federico De Rosa per il Corriere della sera

Andare avanti. Fino in fondo. Non che avesse bisogno di consigli ma la «mozione degli affetti» di Silvio Berlusconi ha avuto l'effetto di confermare la sua strategia. Come tutti i lunedì ieri ad Arcore il premier ha riunito la famiglia per un pranzo «allargato». C'erano i figli, quelli già attivi nelle aziende del gruppo, Marina e Pier Silvio, e quelli che si stanno preparando, come Eleonora, arrivata a Villa San Martino da sola, senza i fratelli Barbara e Luigi. E c'era l'amico di sempre Fedele Confalonieri e con lui l'avvocato Niccolò Ghedini, presenza fissa alla tavola del lunedì con il consigliere Bruno Ermolli e l'amministratore delegato della Fininvest, Pasquale Cannatelli.

GABRIELLA CARLUCCI

Il clima, certo, non era quello solito. Ci sarà stato anche il tempo per parlare del Milan, dei nipotini, di alleggerire insomma l'aria pesante che da Roma ieri ha spirato per tutto il giorno verso Arcore. Non era però un clima da «fine del mondo». Al di là della cornice, i pranzi del lunedì a Villa San Martino sono molto informali. Capita che siano interrotti da ospiti che vanno e vengono, da telefonate, che ieri sono state tante.

È un pranzo in famiglia, nulla di più, anche se la famiglia si chiama Berlusconi e questo rende il tutto un po' speciale. Ma non è un consulto né, come a volte qualcuno lo ha definito, soprattutto nei momenti più difficili, «un consiglio di guerra». Non lo è stato nemmeno ieri. Berlusconi non cerca consigli. Ma sostegno sì, dalle persone più vicine. E ieri nessuno dei suoi glielo ha fatto mancare.

CASINI E FINI

È logico che in un momento come questo Marina, Pier Silvio, Confalonieri pensino anche al futuro delle aziende che guidano. A quello della Fininvest, di Mediaset, della Mondadori. E sicuramente anche di questo si è parlato ieri. Ma pur con la consapevolezza che la fine della parabola politica stavolta rischia di essere davvero vicina, nessuno ha messo in dubbio la scelta del Cavaliere di non dimettersi.

Quali siano le posizioni di chi è più vicino a Berlusconi d'altra parte è noto. E non sono certo cambiate nelle ultime ore, come lo stesso premier ha potuto constatare. Giusto venerdì alcune indiscrezioni riferivano di una Marina Berlusconi più agguerrita del padre. La presidente della Fininvest è convita che il Paese vada alla rovescia, che pur di liquidare politicamente il premier l'Italia stia giocando contro il suo stesso interesse.

BRUNO ERMOLLI

E ieri lo avrebbe ripetuto, condividendo la scelta di andare fino in fondo. Di chiedere la fiducia in Parlamento. Dimissioni? Mai. A Roma lo assediano, avrebbe detto, ma non riusciranno nell'intento di far fare al premier un passo indietro, perché lui è deciso ad andare avanti.

Ancora più netto sarebbe stato Confalonieri. Non vede altra possibilità che quella di chiedere il voto di fiducia. Altrimenti vorrebbe dire lasciare il campo «con disonore», come un codardo che ha paura di affrontare la prova più difficile gettando al vento 17 anni di politica.

C'è un percorso chiaro e quello va seguito, avrebbe fatto presente durante il pranzo il presidente di Mediaset. Quindi alle Camere. Dovrà essere il Parlamento a dire no alle richieste della Ue spingendo il Cavaliere al passo indietro, che può avvenire solo a questa condizione. Come già altre volte in passato Confalonieri avrebbe anche consigliato di spiegare direttamente ai cittadini cosa vuole fare. Qual è il percorso. Uno spunto in più su cui riflettere. Ammesso che le manovre di Palazzo gliene diano il tempo.

Pasquale Cannatelli - a.d. Fininvest

 


BERLUSCONI, IL MERCATO ATTACCA - JACKO: MEDICO COLPEVOLE - IRAN, ATOMICA IN POCHI MESI - “CAIN MI TOCCҔ

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Dagoreport

WELT WSJ

1 - THE NEW YORK TIMES - In apertura, "Una donna accusa Cain di palpeggiamento. Lui nega" - "Il governo siriano lancia l'offensiva contro la città ribelle di Homs" - Al centro, "Processo Jacko, medico colpevole" - "Grecia e Italia aggravano la crisi dell'euro"

2 - THE WALL STREET JOURNAL - In apertura, "Berlusconi tratta per restare in sella" - Di spalla, "L'elettorato frustrato vede l'America in declino"

3 - THE GUARDIAN - In apertura, "La polemica per i controlli alle frontiere minaccia di travolgere il segretario dell'Interno May" - "Il ‘News of the world' assoldò un investigatore privato per spiare gli avvocati delle vittime di hackeraggio"

4 - THE INDEPENDENT - In apertura, "Le università si lanciano nella guerra delle rette" - "Berlusconi: il mercato parla" - Di lato, "Chi è quella ragazza? Disputa sul ‘falso' Leonardo Da Vinci"

5 - THE TIMES - In apertura, "Il segretario dell'Interno May ammette l'accordo segreto per ammorbidire i controlli alle frontiere" - "Il medico di Jacko colpevole di aver ucciso la star"

MIRROR NYT

6 - THE DAILY TELEGRAPH - In apertura, "Mi dispiace, non ne ho idea. Il segretario all'Interno ammette di non sapere quanti stranieri illegali entrassero nel Regno Unito quando la normativa era più blanda" - Al centro, "Cameron: Perché la Germania non fa di più per l'euro?" - "Sono stata palpeggiata dal boss della pizza che vuole diventare presidente degli Stati Uniti"

7 - FINANCIAL TIMES - In apertura, "Bond italiani in zona-rischio" - Di spalla, "La Francia annuncia piano di risparmi per 65 miliardi di euro" - In basso, "La Cina lancia un'operazione di immagine con servizio tv di lingua inglese"

8 - DAILY MIRROR - In apertura, "Il medico di Jacko giudicato colpevole"

9 - DAILY EXPRESS - In apertura, "I prezzi delle case salgano ancora" - In alto, "Jacko, il medico è colpevole"

10 - LE FIGARO - In apertura, "Sarkozy, sei mesi per vincere la sfida del rigore" - Al centro, "Tre quarti delle separazioni volute dalle donne" - "Processo Jacko, medico colpevole"

PAIS LIBE

11 - LIBÉRATION - In apertura, "Fillon dà il colpo di grazia a Sarkozy. Aumento dell'Iva e delle imposte: il piano di rigore annunciato ieri dal Primo ministro seppellisce il sarkozysmo trionfalistico del 2007"

12 - LES ECHOS - In apertura, "Piano antideficit: Sarkozy e Fillon picchiano duro" - Al centro, "Oltre 116mila posti già tagliati nelle banche" - In basso, "Dopo aver accelerato nel settore moto, Bmw si lancia anche in quello degli scooter" - In alto, "Berlusconi resiste alle pressioni"

13 - LA TRIBUNE - In apertura, "Il rigore entra in campagna elettorale" - Al centro, "Obama è in grado di restare alla Casa Bianca nel 2012?" - In basso, "Grecia e Italia impigliate nei loro pasticci politici" - In alto, "I francesi sono pronti a spendere di più a Natale"

14 - DIE WELT - In apertura, "La Francia annuncia drastiche misure di rigore"

15 - EL PAIS - In apertura, "Sondaggio elezioni spagnole: Rajoy vince per un margine ristretto. Il 46% pensa che sarà il leader del Pp ad ottenere più voti contro il 41% che si esprime a favore del socialista Rubalcaba" - In basso, "Berlusconi vacilla"

EXPRESS ECHOS

16 - EL MUNDO - In apertura, "Rubalcaba dà per scontato che a vincere le elezioni sarà Rajoy" - Di lato, "Berlusconi continua a restare attaccato al potere ma lo spread sfiora i 500 punti"

17 - HAARETZ - In apertura, "Esperti occidentali assicurano ad ‘Haaretz' che l'Iran è in grado di costruire la bomba atomica nel giro di pochi mesi"

 

NEL D-DAY DEL PATONZA LE BORSE PARTONO IN POSITIVO (MILANO +1,4%) - LO SPREAD TORNA A 486

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1. BORSA: LISTINI UE PRIMA TIMIDI POI ACCELERANO...
Radiocor
- Le Borse aprono timidamente ma poi accelerano nel giorno forse decisivo per le sorti del Governo italiano. Parigi +0,6%, Francoforte +0,72%.

borsa di milano

2. BORSA MILANO: ACCELERA (+1,4%); INTESA E UNICREDIT +3%...
(ANSA)
- Accelera Piazza Affari nei primi minuti di contrattazioni, con il Ftse Mib che sale dell'1,47% a 15.777 punti, spinto dalle quotazioni dei bancari Intesa Sanpaolo (+3,11%, Unicredit (+3,03%), Bpm (+2,44%) ed Mps (+2,2%). Bene anche Fiat (+1,64%), Pirelli (+1,88%) e Mediolanum (+2,26%), più cauta invece l'energia: Enel sale dello 0,96% ed Eni dello 0,89%, mentre l'unico titolo in calo è Snam Rete Gas (-0,12%).

3. SPREAD BTP-BUND TORNA SOTTO 490 PUNTI,TASSO AL 6,66%...
(ANSA)
- Si raffredda lo spread Btp-Bund che torna sotto la soglia dei 490 punti base (486,2) dopo aver sfondato nei primi scambi il nuovo record di 495,8 punti. Il rendimento del decennale italiano è calato dal picco del 6,74% al 6,66%.

borsa parigi

4. BORGE (SVEZIA), ITALIA HA PROBLEMA DI CREDIBILITA'...
(ANSA)
- L'Italia ha un problema di credibilità, deve abbassare il suo debito troppo elevato e deve farlo da sola: così il ministro svedese delle Finanze, Anders Borg, entrando alla riunione dell'Ecofin. "L'Italia ha un problema di credibilità, la soluzione per un debito troppo elevato è abbassarlo, e la responsabilità ricade solo sul Paese col debito elevato", ha detto Borge.

5. TREMONTI LASCIA BRUXELLES E VOLA A ROMA...
(ANSA)
- Il ministro Giulio Tremonti sta rientrando da Bruxelles a Roma e - secondo quanto si apprende - non parteciperà alla riunione dell'Ecofin. Il ministro era arrivato ieri dove ha preso parte alla riunione dell'Eurogruppo. Oggi a Roma è previsto alla Camera il voto sul Rendiconto.

6. EUROGRUPPO: ENTRO FINE SETTIMANA ASPETTIAMO RISPOSTE DALL'ITALIA...
Radiocor
- La missione dell'esecutivo Ue a Roma per cominciare la verifica dell'attuazione delle riforme annunciate dal governo sara' a Roma oggi o domani ed entro fine settimana la Commissione si aspetta che l'Italia fornisca le risposte al questionario inviato da Bruxelles con una serie di richieste di informazioni. Altra novita': della delegazione comunitaria faranno parte anche alcuni esperti della Bce. La missione europea 'e' in collaborazione con la Banca centrale', ha annunciato il presidente Eurogruppo Jean Claude Juncker.

BORSA DI FRANCOFORTE

7. EUROGRUPPO: DECISIONI SU EFSF ENTRO IL MESE, IN VIGORE A DICEMBRE...
Radiocor -
Entro novembre definizione del quadro legale e operativo del Fondo salva-stati rafforzato (Efsf), entro dicembre entrata in vigore delle nuove misure per rafforzarlo. Sono queste le decisioni prese dall'Eurogruppo nella riunione di ieri sera, dedicata anche a Grecia e caso Italia. Due le opzioni: la prima prevede il ricorso all'Efsf per sostenere l'emissione delle obbligazioni dei paesi Eurozona rimuovendo i timori sulla posizione di liquidita' degli emittenti; la seconda prevede la creazione di uno o piu' fondi di co-investimento nei quali ci si augura saranno convogliati anche capitali privati per aumentare le risorse disponibili dell'Efsf.

8. BORSA: ASIA CONTRASTATA, CONTI TRUCCATI AFFONDANO OLYMPUS...
(ANSA)
- Seduta contrastata in Asia e Pacifico, che hanno visto oggi affondare a Tokyo il colosso Olympus, che ha ammesso di aver truccato i propri conti, con la complicità degli advisor per l'acquisto di Gyrus nel 2008. Il titolo è affondato, lasciando il 29,01%. Un tracollo che ha colpito anche i finanziari Nomura (-14,93%) e Daiwa Securities (-7,04%).

borsa_valori_hong_kong

In controtendenza a Hong Kong, China Resources Power (+8,83%), Li & Fung (+3,68%)e Bank of Communications (+3,43%). Seduta difficile anche per Tepco (-7,84%), alle prese con il taglio degli obiettivi sulle emissioni di CO2 dopo il disastro nucleare di Fukushima dello scorso febbraio, mentre Honda (-2,49%) e Toyota (-1,69%) hanno scontato la revisione al ribasso delle proprie stime per l'intero esercizio dopo i conti trimestrali. Bene a Sidney gli estrattivo-minerari Aquila Resources (+6,91%), Perseus Mining (+5,72%) e Murchinson Metals (+5,66%), favorite dalle quotazioni del platino, del palladio, del rame e dello zinco.

Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico. - Tokyo -1,27% - Hong Kong +0,57% (seduta in corso) - Shanghai -0,24% (seduta in corso) - Taiwan -0,27% - Seul -0,83% - Sidney +0,48% - Mumbai -0,25% (seduta in corso) - Singapore +0,18% - Bangkok +1,02% - Giakarta +0,29% (seduta in corso).

9. MORNING NOTE: L'AGENDA DI MARTEDI' 8 NOVEMBRE...
Radiocor
- CDA - Banca Carige, Caltagirone Editore, Enel Green Power, Geox, Intesa Sanpaolo (Consiglio di Gestione), Juventus, Mediaset, Pirelli & C.

borsa Tokyo

Milano: 80mo Rapporto Analisi dei Settori Industriali di Intesa Sanpaolo su 'Fare impresa in tempi incerti: quali prospettive per l'industria italiana'.

Rho (Mi): inaugurazione del 69mo Salone Internazionale del Motociclo - Eicma 2011. Partecipa, tra gli altri, Emma Marcegaglia, presidente Confindustria. Incontro stampa Gruppo Piaggio con Roberto Colaninno, presidente e a.d. del gruppo.

Roma: audizione in Senato del presidente dell'Ania, Fabio Cerchiai.

Roma: audizione a Palazzo madama dei vertici della Guardia di Finanza sulla riforma fiscale.

Roma: audizioni in Senato dei vertici di Sorgenia.

10. MORNING NOTE: ECONOMIA E FINANZA DAI GIORNALI...
Radiocor
- GOVERNO: Berlusconi resiste, lo spread vola. Il premier: fiducia sul maxi-emendamento, voglio vedere in faccia i traditori. Vertice con i figli. Oggi il voto alla Camera sul Rendiconto, verso il via libera alle astensioni. La Lega spinge per un governo Alfano (dai giornali) Tra i soldati dell'impero Mediaset si fa strada il timore del futuro (La Stampa, pag.9) Bot e Btp in bilico, Wall Street ha paura. La Ue: subito il piano-crescita. Domande di mutui in caduta libera (dai giornali) Italy's bonds in danger zone (Financial Times, pag.1) In Grecia incertezza sul premier. Papademos, ex Bce, chiede condizioni respinte dalla destra. Spunta Roumeliotis. (Il Sole 24 Ore, pag. 11)

BERLUSCONI-TREMONTI

MEDIASET: divorzio, eredita', l'impero economico di Silvio adesso rischia l'assalto (la Repubblica, pag.13)

BANCHE EUROPEE: cura necessaria per i colossi. (Il Sole 24 Ore, pagg.1-14) In pancia alle 'big' 186 miliardi di Btp. Mediobanca avverte: sono gli istituti con maggiori impegni verso i 'Piigs'. (dai giornali) 'L'Italia deve farcela da sola. L'aiuto del Fmi non basta'. Parla Beltratti, presidente del Cdg di Intesa Sanpaolo (La Stampa, pag.28)

UNICREDIT: Fondazioni in campo. CariVerona pronta a sottoscrivere pro-quota l'operazione, Crt punta a salire al 4%. (Il Sole 24 Ore, pag.41)

BPM: la cordata Bonomi attende Ricci e Borromeo. (Il Sole 24 Ore, pag.41)

EDISON: Edf cerca il nuovo ceo. Tra i possibili candidati l'ex Eni Stefano Cao e l'ad di Sorgenia Massimo Orlandi. (Il Sole 24 Ore, pag.42)

olympus

ENDEMOL: ora spunta un pretendente tedesco. Offerta di Rtl. (la Repubblica, pag.25)

GIOVANNI AGNELLI & SAPA: Elkann rafforza la presa sulla Sapaz. Exor e la difficile vendita di Alpitour. (Il Sole 24 Ore, pag. 41)

BANCA GENERALI: 'I risparmiatori crescono con noi, la crisi si batte sul lungo periodo'. La ricetta dell'ad Giorgio Angelo Girelli (QN, Il resto del Carlino, pag.29)

SARAS: i Moratti in Sardegna per estrarre il metano. (dai giornali)

Anders Borg

SEA: Milano mette all'asta il 30%. (Il Sole 24 Ore, pag.45)

MENARINI: la truffa delle pillole. (Il Fatto Quotidiano, pag.7) SUD: il Fondo che non spende. (Corriere della Sera, pag.35)

 

I TARDOPARDI CREDONO DI POTERSI RICICLARE CON DIGNITÀ E INSIEME DI MERCANTEGGIARE IL SUO VOTO

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Luca Telese per "Il Fatto Quotidiano"

GABRIELLA CARLUCCI

Dai Gattopardi ai Tardopardi, il salto è lungo, una vertigine di follia, un altro gradino disceso nel processo di degradazione della specie della classe dirigente italiana. Dal principe di Salina a Gabriella Carlucci, dal maresciallo Badoglio a Gabriele Antonione da Galeazzo Ciano a Giorgio Stracquadanio, dalla tragedia alla farsa, l'autobiografia della nazione si vira ancora una volta di grottesco, si declina nel passaggio dal melodramma al feuilletton.

I tardopardi che abbandonano Silvio Berlusconi fuori tempo massimo mettendosi all'asta sul mercato di Montecitorio, arrivano un momento dopo l'ultima possibile chiamata della storia: il Tardopardo pensa di essere furbo, crede di potersi riciclare con dignità e insieme di mercanteggiare il suo voto, il Tardopardo spera di essere determinante nel nuovo equilibrio, qualunque sia. Il Tardopardo, oggi, vuole allungare la vita del Parlamento accorciando quella del governo Berlusconi, per agguantare il sospirato vitalizio, esattamente come un anno fa sperava di allungare la vita di Berlusconi, ma sempre e solo per agguantare il sospirato vitalizio.

GIORGIO STRACQUADANIO

Il Tardopardo pensa di essere glamour e invece fa pena, nella sua spudoratezza, nella sua inconsapevolezza, e nella sua involontaria comicità. Beppe Pisanu - che pure è una persona seria - grida dal palco "non ci sono traditori ma traditi". Un gioco di parole che suggerisce un bel ribaltamento di senso, ma impone una domanda: da quando il tradimento è diventato insostenibile?

Da ieri, dall'altro ieri, o da una settimana? Non c'erano invettive o proteste nei giorni estivi in cui si facevano e si disfacevano le cinque Finanziarie che hanno portato l'Italia sul baratro? E non c'erano crisi di coscienza quando si mandavano assolti deputati e ministri azzoppati dalle inchieste? Giorgio Stracquadanio resta stupito per il trattamento Boffo che gli riserva il Giornale dandogli del traditore, ma solo due anni fa il trattamento Boffo lo invocava lui, per gli altri "traditori".

GIUSEPPE PISANU

E dunque questa mattina Antonione e compagni salgono ancora una volta i gradini di Palazzo Grazioli per negoziare con il loro creatore qualche elemosina di consenso. E i responsabili dei Pid e dei mille movimenti del Sud si mettono per l'ennesima volta all'asta, e i voltagabbana centristi fuggono nell'Udc con il cappotto di un neodemocristianesimo posticcio appoggiato sulla divisa azzurra ripudiata, come capitò a Benito Mussolini in fuga verso la Germania, travestito da fante della Wermacht.

Poi ci sono i sudisti che tardopardeggiano sperando nell'emendamentino, i last-minute che mettono all'asta il voto per un posticino in un governo presente o imminente (basta che ci sia il posto), gli "epistolari" (quelli che manifestano mal di pancia scrivendo letterine), i passo-indietristi che chiedono passi indietro (ma anche avanti), i dissidenti lettiani, i dissidenti tremontiani, e i poveri exaennini in pena, che hanno tradito Fini fuori tempo massimo (che tenerezza Adolfo Urso e l'ex ministro Andrea Ronchi) correndo a chiudersi nel bunker un minuto prima che venisse espugnato (due volte tardi, dunque).

il Gattopardo

Ci sono quelli che senza Berlusconi avrebbero contato meno di uno sputo, e che fino a ieri lo gratificavano spergiurando che gli asini volano e che Ruby era la nipote di Mubarak, quelli che ora - invece - sdottoreggiano sulla necessità di far ritirare il premier, quelli come l'onorevole Gabriele Pisacane che ammonisce il centrodestra chiedendo "di aprire un dialogo con l'Udc", e quelli come il meraviglioso onorevole Pippo Gianni - grande sorriso da democristiano meridiano - che domenica avvertiva con aria grave "sono orientato a non votare per il governo", e ieri annunciava, con aria altrettanto grave, che è "orientato a votare per il governo".

Comunque sia orientato, è tardopardo pure lui. Siccome questo giornale non ha risparmiato i voltagabbana nel mercato delle vacche del 14 dicembre 2010 (quando correvano a caccia di poltrone da sinistra a destra) occorre ugualmente essere spietati con coloro che, dopo aver cantato le lodi del capo e averlo difeso quando era indifendibile, gli voltano le spalle sperando nel riciclaggio estremo e tardivo da destra a sinistra.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Siccome ci ricordiamo di Gabriella Carlucci quando correva contromano nelle corsie preferenziali e quando - lo ha ricordato splendidamente Filippo Ceccarelli ieri - ci ripeteva che "Berlusconi è simpaticissimo, un politico che parla una lingua che capiscono i miei figli adolescenti, racconta barzellette ed è anche superpotente dal punto di vista sessuale", non cambiamo idea su di lei oggi, che si riscopre morigerata casiniana.

D'accordo, il tradimento è inscritto nel nostro carattere: l'Italia unita nasce dal tradimento degli ideali democratici risorgimentali che Garibaldi celebra a Teano. E la riscossa della Prima guerra mondiale inizia con il tradimento dell'alleanza con gli Imperi centrali. Il secondo risorgimento della Resistenza è figlio del tradimento del 25 luglio, la Repubblica vince anche perché il Re aveva tradito fuggendo a Bari. Non c'è dubbio: il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa è - anche - il romanzo della nazione. Mentre i Tardopardi sono solo una barzelletta di Montecitorio.

 

“LE MONDE”: “È FINITA, SILVIO” - TABLET WAR! - OLYMPUS AMMETTE DI AVER NASCOSTO PERDITE - TRACOLLO SOCGEN

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Dagoreport

1 - FINANCIAL TIMES
FACEBOOK CONTRO LA POLITICA AMERICANA SULL'IMMIGRAZIONE: "TENERE NEGLI USA I LAUREATI STRANIERI IN HIGH-TECH"
http://on.ft.com/rAIeKB -

ZUCKERBERG AD HARVARD

Se una volta terminati gli studi gli Usa permettessero agli studenti di rimanere in America, molti di loro non tornerebbero in India o chissà dove a creare società in grado di competere con le aziende della Silicon Valley grazie al know-how appreso negli Stati Uniti. È questo, in sintesi, il ragionamento con cui Facebook ha preso di mira la politica americana sull'immigrazione.

Le università statunitensi, ha detto il Ceo del social network Sheryl Sandberg, "dovrebbero spillare un visto ad ogni diploma di high-tech assegnato a studenti non americani, anziché rimandarli nei loro paesi d'origine a fondare aziende che competeranno con quelle californiane. Queste persone non solo non toglierebbero lavoro agli statunitensi, ma ne creerebbero. Il problema, ha sottolineato Mark Zuckerberg, è la formazione: le università non rispondono adeguatamente alla ampia domanda di ingegneri elettronici.

TABLET WAR! BARNES & NOBLE LANCIA L'ANTI-KINDLE
http://on.ft.com/tOsxbo - http://tcrn.ch/si5ORe (VIDEO)

THE NOOK TABLET

Un nuovo concorrente entra nella guerra dei tablet pc: Barnes & Noble ha svelato il suo nuovo Nook, con cui punta a fare diretta concorrenza al Kindle Fire di Amazon. Arriverà nei negozi americani la prossima settimana, proprio insieme al rivale. È più costoso: 249 dollari contro 199, ma il Ceo William Lynch lo ha presentato come un prodotto nettamente superiore al Kindle Fire: più leggero, con più memoria, dotato di una batteria di longeva e di un display migliore. Lo scontro con il tablet di Amazon è esplicito. In occasione del lancio, Lynch ha criticato senza mezzi termini la "tavoletta" rivale definendola una "macchina per vendere i servizi di Amazon".

GOOGLE+ APRE ALLE AZIENDE
http://www.ft.com/intl/companies

Google apre il suo social network alle aziende. Finora non era stato possibile per le società creare un proprio profilo sulla piattaforma Google+ lanciata la scorsa estate, ma Mountain View ha finalmente deciso di compiere il passo tanto atteso. Una mossa fondamentale nella battaglia che vede il motore di ricerca contrapposto a Facebook nel dare alla propria attività dominante, la pubblicità, una dimensione social divenuta ormai imprescindibile.

2 - TECHCRUNCH
IL DISCORSO DI MARK ZUCKERBERG AD HARVARD. IL FONDATORE DI FACEBOOK A CACCIA DI SUPER SMANETTONI
http://tcrn.ch/sCZbAB (VIDEO)

Il video della visita che ieri Mark Zuckerberg ha fatto all'università di Harvard per recrutare ingegneri da assumere in Facebook.

TRACOLLO OLYMPUS

3 - LES ECHOS
L'ESPOSIZIONE SULLA GRECIA FA CROLLARE DEL 31% GLI UTILI DI SOCGEN
http://bit.ly/s6XYjS

Trimestre nero per Societe Generale. L'istituto francese ha registrato un calo degli utili pari al 30,6%. Un risultato generato da una serie di elementi eccezionali, legati soprattutto alla crisi greca e alla conseguente svalutazione dei titoli ellenici in portafoglio. L'utile è sceso a 622 milioni di euro dagli 896 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso. Il dato è inferiore anche a una stima dall'agenzia finanziaria "Bloomberg" che aveva previsto un profitto di 755 milioni.

4 - THE WALL STREET JOURNAL
OLYMPUS AMMETTE DI AVER NASCOSTO LE PERDITE
http://on.wsj.com/sKUrfU

Olympus ha ammesso di aver nascosto per anni perdite attraverso il pagamento di commissioni su acquisizioni ai propri advisor. La compagnia giapponese ha annunciato il licenziamento del suo direttore generale, Hisashi Mori, ritenuto in parte responsabile per lo scandalo finanziario che ora potrebbe trasformarsi in una delle maggiori frodi del Paese.

LE MONDE

5 - LE MONDE
"È FINITA, SILVIO. INUTILE RESISTERE"
http://bit.ly/vYnj6X

Il corrispondente da Roma per il quotidiano francese "Le Monde" Philippe Ridet descrive il momento cruciale in cui si trova il governo Berlusconi: "Snobbato al G20 di Cannes, abbandonato dai deputati del suo stesso partito, il presidente del Consiglio è più solo che mai mentre il suo Paese viene messo sotto tutela dal Fondo monetario internazionale. "Quando cadrà?", sembra ormai la sola domanda che tutti si pongono".

 

FUORI ONDA - “NETANYAHU È UN BUGIARDO. SONO STUFO”, DICE SARKOZY E OBAMA: “FIGURATI IO..."

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1- SARKÒ NON DICE "DI ESSERE STUFO", DICE: "NON POSSO PIÙ VEDERLO, È UN BUGIARDO"
Dal sito che ha rivelato lo scambio tra Obama e Sarkozy: http://www.arretsurimages.net/contenu.php?id=4449

Obama Sarkozy

"Je ne peux plus le voir, c'est un menteur", a lancé Sarkozy. "Tu en as marre de lui, mais moi, je dois traiter avec lui tous les jours !"


2- OBAMA A SARKOZY FUORIONDA "STUFO DI NETANYAHU? FIGURATI IO..."
Giampiero Martinotti per "la Repubblica"

«Non posso più vedere Netanyahu», dice Nicolas Sarkozy a Barack Obama. «Tu non ne puoi più di lui, ma io devo trattarci tutti i giorni», replica il presidente americano. I due sono a colloquio a Cannes, giovedì scorso, e naturalmente pensano che nessuno li ascolti. Invece, per un disguido tecnico, le loro parole sul premier israeliano sono state ascoltate da alcuni giornalisti, come ha scritto ieri il sito Arrêt sur images.

netanyahu

Com´è stato possibile ascoltare i due presidenti? Per via di un errore tecnico dell´Eliseo. Sarkozy e Obama stavano per incontrare la stampa e i funzionari hanno cominciato a distribuire le scatoline per la traduzione simultanea, ma senza cuffie. E una voce ben intenzionata ha precisato che questo era dovuto al fatto che non si doveva ascoltare il colloquio privato. Alcuni giornalisti hanno allora preso le cuffiette dei telefonini, le hanno inserite e hanno potuto ascoltare i presidenti. Ci sono voluti almeno tre minuti prima che gli uomini dell´Eliseo si accorgessero della cosa.

A parte un vago riferimento nel blog di un giornalista di Le Monde, quello scambio di battute sul primo ministro israeliano è rimasto segreto. Secondo Arrêt sur images, un giornalista ha giustificato così il silenzio di chi aveva potuto cogliere quelle frasi: «Non abbiamo registrato niente e utilizzarle voleva dire riconoscere che avevamo imbrogliato. Inoltre, avremmo messo in difficoltà le persone incaricate dell´organizzazione».

Una versione confermata nei piani alti di una redazione parigina: «Ci sono state discussioni fra i giornalisti sul posto, che hanno deciso di non far niente. E´ un tema delicato: è seccante non rivelare queste informazioni, ma al tempo stesso siamo sottoposti a regole deontologiche precise, diffondere quelle frasi voleva dire violarle». Ma Internet è stato più forte e lo scambio Sarkozy - Obama è stato diffuso da un sito che analizza i comportamenti dei mass media.

 

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