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DALEMONI IN VOLO - LE VERSIONI CONTRASTANTI DI MORICHINI E PRONZATO SUL CASO ROTKOPF

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Gian Marco Chiocci e Patricia Tagliaferri per "il Giornale"

PRONZATO

Sul Secolo XIX, Franco Pronzato, ex consigliere Enac, fedelissimo di Bersani, già consulente del Pd per i trasporti, arrestato dal pm romano Paolo Ielo che indaga anche sui voli a scrocco di D'Alema, sabato ha recapitato un avviso ai navigati compagni del Pd: «Nel partito mi ignorano tutti». E comunque «a me, voli gratis, nessuno li ha mai offerti».

Detto da uno che di voli e di politica democratica ne mastica parecchio e da tempo, quel riferimento alle trasvolate omaggio di Baffino (saldate solo dopo l'interrogatorio in qualità di indagato) sa tanto di segnale in codice agli amici che prima lo chiamavano ogni due per tre e ora, da Burlando a Bersani, fanno a gara a non ricordarsi chi è.

MORICHINI, SEDUTO

GLI AMICI PRENDONO IL VOLO
Pronzato è finito in carcere per aver preso una tangente da 40mila euro dalla compagnia Rotkopf di Viscardo e Franco Paganelli. Il motivo? Dal suo posto di comando dell'Enac si sarebbe adoperato per far ottenere il rilascio del «certificato Coa» necessario a effettuare voli low cost sulla tratta per l'isola d'Elba. A passargli i soldi e a inguaiarlo ci ha pensato Vincenzo Morichini, già indagato in un giro di false fatturazioni che sfiora la fondazione Italianieuropei dell'ex premier, componente storico del «cerchio magico» dalemiano (è stato socio nella barca Ikarus).

Fra Morichini e Pronzato le versioni non combaciano. A cominciare dalla mazzetta (40mila euro in due tranche per Morichini, 20mila in una sola tranche per Pronzato) per finire ai ruoli ricoperti da entrambi: Morichini giura che fu Pronzato l'artefice della riuscita dell'operazione, quest'ultimo ­ stando ad alcune intercettazioni - fa intendere di aver svolto un'opera di mera «consulenza» perché chi materialmente poteva disporre il rilascio del Coa era una terza persona, nemmeno indagata.

MASSIMO DALEMA

L'APPALTO DECOLLA
L'8 giugno scorso, temendo guai peggiori, Morichini bussa all'ufficio di Ielo: «Mi presento spontaneamente e perché so di essere sottoposto a indagini (...) e perché in questi giorni ho svolto alcune riflessioni in seguito a notizie apparse sui giornali in relazione alla vicenda Enac (...). Devo dire che la Sdb (la sua società, ndr) ha un contratto di consulenza per relazioni istituzionali con la Foretec, società riconducibile al Paganelli» che è anche il titolare della Rotkopf che ospitò a bordo, per cinque volte, D'Alema.

«La società in questione - continua Morichini - intendeva partecipare al bando, indetto da Enac, per l'assegnazione della tratta Elba-Pisa per la cosiddetta continuità territoriale. Ai fini di tale assegnazione era essenziale essere muniti del Coa (l'autorizzazione rilasciata dall'Enac, ndr) per l'abilitazione all'uso degli aerei per il trasporto di persone. La Rotkopf aveva presentato relativa istanza ma dentro la struttura amministrativa di Enac vi erano delle resistenze legate al fatto che gli aerei di cui disponeva la Rotkopf erano monomotore».

MASSIMO D'ALEMA IN BARCA

Troppe lungaggini. L'assegnazione della tratta era a rischio. «Proposi quindi al Paganelli di utilizzare Pronzato, cda Enac, persona che conoscevo, per facilitare la concessione del Coa, superando, attraverso lui, la resistenza della struttura amministrativa di Enac. Dopo un po' di tempo, grazie anche all'intervento di Pronzato, fu rilasciato il Coa e vi fu la gara, alla quale la Rorkopf partecipò».

«20MILA EURO», «NO 40MILA»
Vinta la gara Morichini suggerisce a Paganelli di coltivarsi Pronzato economicamente. «Paganelli accettò ed effettivamente consegnai al Pronzato a casa sua in via Frattina 40mila euro, in due tranches da 20mila. Il Pronzato, di tali somme, mi diede la metà: 10mila euro la prima volta, 10mila la seconda, verso la fine dell'anno (...)». Pronzato a verbale ammette di aver accettato soldi dall'uomo di D'Alema «20mila euro in una volta sola, sotto Natale, in contanti.

Li ho ricevuti pur non avendo chiesto niente». Pronzato esclude però l'accordo corruttivo con Paganelli, e quanto alla presunta mazzetta dice: «La motivazione (dell'incontro a casa, ndr) era che avrei potuto aiutarlo affinché mi interessassi all'attività di cui lui era consulente di Paganelli. In questi anni ho aiutato molta gente, l'ho sempre fatto nell'interesse delle aziende (...). Nessuno mi ha mai offerto un euro, né mai ho chiesto nulla».

Paolo Ielo

HO AIUTATO TANTA GENTE...
Oltre ai soldi della mazzetta a Pronzato viene contestata una fattura da 28mila euro da parte di Paganelli a favore di Ri.Energy per una consulenza. Il versamento - a detta di Pronzato - viene effettuato per errore alla Nlc Service di cui lo stesso Pronzato è socio insieme a tal Giuseppe Smeriglio al quale chiede di «emettere una fattura per una sua consulenza che comprendesse sia il compenso per la sua attività che il costo dell'affitto della casa di via Condotti» dove Pronzato abitava a spese della Nlc.

«La consulenza era per Paganelli e riguardava il trasporto aereo (...). La cifra di 40mila euro nasce così, non so spiegare in altro modo. Non c'erano accordi preventivi tra me e Paganelli. Io non potevo intestarmi la casa per tanti motivi ed è stata affittata dalla Nlc. Di fatto chiarisco che in questo modo l'affitto è stato pagato da Paganelli».

 


LE STAR VANNO A CENA CON OBAMA PER 36.000 $ - TOM CRUISE: NON SONO TROPPO NANO - STALLONE LADRO?

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Vittoria Cecchi Gori per "Dagospia"

1 - EVA LONGORIA E WILL SMITH A CENA CON OBAMA: 36 MILA $ A PERSONA...

EVA LONGORIA E BARACK OBAMA

http://bit.ly/toY20X
The Blaze -
A Los Angeles, Eva Longoria, Melanie Griffith, Antonio Banderas e Will Smith sono alcune delle celebrita' che per cenare con il Presidente Barack Obama alla serata per la raccogliere fondi per le prossime elezioni hanno pagato l'esoso contributo. Il costo dell'invito? ‘Solo' 35.800 dollari a persona.


2 - IL CARTONE ANIMATO SULLA BIOGRAFIA DI STEVE JOBS...

CARTONE MADE IN TAIWAN: STEVE JOBS

Atlantic Wire - Dovevamo aspettarcelo! Ecco il cartone animato made in Taiwan basato sulla popolarissima biografia di Steve Jobs scritta da Walter Isaacson.
Vale assolutamente la pena vederlo!!!!

Guarda il video qui:
http://bit.ly/tl5tvJ


3 - BRAD PITT: "12 ANNI DA SCHIAVO"...

BRAD PITT

http://bit.ly/tA5od7
Just Jerd -
Brad Pitt farà parte del cast del film "Twelve Years a Slave", che include Steve McQueen, Michael Fassbender e Chiwetel Ejiofor. Il film sara' prodotto dalla Plan B, la sua società di produzione. Il film sulla schiavitu' è tratto dall'autobiografia del 1853 di Solomon Northup.


4 - STALLONE HA RUBATO LA TRAMA DI “THE EXPENDABLES”?...

POSTER "THE EXPENDABLES"

The InQuisitr - Marcus Webb, sceneggiatore del Connecticut, ha fatto causa a Sylvester Stallone per avergli rubato l'idea di "The Expendibles" da una sceneggiatura dal titolo "The Cordoba Caper".che Webb aveva scritto nel 2006.

Per saperne di piu', leggi l'artico intero qui:
http://bit.ly/saYIZm


5 - TOM CRUISE OFFESO: ‘NON SONO TROPPO NANO'...

TOM CRUISE

http://bit.ly/vIt2YJ
Perez Hilton -
Tom Cruise si dichiara offeso! Perche'? Molti stanno criticando l'attore per il suo prossimo ruolo in "One Shot": il film d'azione ispirato dal romanzo di Lee Child, nel quale il protagonista Jack Reacher e' descritto come alto e intimidatorio. Durante un'intervista Cruise rivela "Sono molto suscettibile [sulla mia altezza]", aggiungendo che non avrebbe accettato se non fosse stato lo stesso scrittore a sceglierlo per il ruolo di protagonista.


6 - STEVEN TYLER PERDE I DENTI: CADE NELLA DOCCIA...

STEVEN TYLER

http://bit.ly/sIbkXN
TMZ -
Steven Tyler spiega che la sua caduta nella doccia in Paraguay, che gli ha provocato lesioni sul viso e diversi denti rotti, è dovuta ad un malore causatogli da un'intossicazione di cibo che gli ha provocato una forte disidratazione.
Il cantante degli Aerosmith e' gia' stato rilasciato dall'ospedale ma il suo concerto e' stato rinviato di un giorno.


7 - INTERNATO LO STALKER BULGARO DI MADONNA...

MADONNA

http://bit.ly/teJjjU
Perez Hilton -
Non si tocca la Material Girl! Lo stalker bulgaro di Madonna, che la terrorizzava continuamente, e' stato condannato e rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Grzegorz Matlok è recidivo: dopo il primo arresto, per essere entrato in casa della cantante, era stato riportato in Polonia, suo paese nativo. Di recente e' stato arrestato di nuovo per stalking per reiterazione dello stesso crimine.


8 - IL PADRE DI SHIA LABEOUF, 2 ANNI IN CARCERE PER TENTATO STUPRO...

SHIA LABEOUF E JEFFREY CRAIG LABEOUF

http://bit.ly/tVkndp
Radar Online -
Shia LaBeouf ha sempre parlato della sua difficile relazione con il padre e ora sappiamo perche': "Star" magazine ha scoperto che Jeffrey Craig LaBeouf e' stato in carcere dal 1981 al 1983 per tentato stupro.
Guarda la foto segnaletica...


9 - AMY WINEHOUSE: RIAPRE L'INCHIESTA SULLA SUA MORTE...

Amy Winehouse

http://bit.ly/u8VV7i
Perez Hilton -
Riapre l'inchiesta sulla causa di morte di Amy Winehouse.
Pare che la poilizia avesse mandato materiale relativo all'inchiesta all'indirizzo sbagliato.! Per fortuna alla fine e' stato ritrovato. Speriamo che l'inchiesta risolva definitivamente il misterao della morte prematura della cantante 28enne, anche per dare pace alla sua famiglia.


10 - IL TRAILER DEL NUOVO FILM DI MARTIN SCORSESE...

POSTER "HUGO"

Perez Hilton - Ecco il trailer di "Hugo", il nuovo film di Martin Scorsese. Le star del film sono Jude Law, Sacha Baron Cohen e Chloe Moretz.

Guarda il video qui:
http://bit.ly/sCK37O


11 - LA APPLE CONTRO UN BAR TEDESCO CON IL LOGO DELLA MELA...

APFELFIND E APPLE

http://gaw.kr/tNJzii
Gawker -
Apple minaccia di fare causa alla famiglia che gestisce un piccolo bar a Bonn in Germania. I proprietari di Apfelkind avevano cercato di depositare il logo della mela con la faccia di un bambino ma hanno ricevuto una lettera dai legali della Apple che dichiarava che il logo avrebbe causato confusione essendo troppo simile a quello di Apple e invitandoli seriamente (e legalemente) di astenersi dal proseguire in tal senso.


12 - HEIDI KLUM: LE SUE MASCHERE PIU' ESTROSE PER HALLOWEEN...

HEIDI KLUM

http://bit.ly/tHs5yx
Radar Online -
Heidi Klum e' famosa per il suo amore per Halloween: la modella e presentatrice televisiva indossa sempre dei travestimenti estrosi e fantastici. Chissa' cosa indossera' quest'anno?
Guarda le foto nella gallery...


13 - JAMES FRANCO MOSTRA IL LATO B SULLA COPERTINA DI "FLAUNT"...

JAMES FRANCO

http://gaw.kr/w1p4ZR
Gawker -
Il simpaticissimo James Franco sa sempre come sorprendere: la sua nuova trovata e' di mostrare il lato B sulla copertina della rivista "Flaunt".


14 - LE COPERTINE PLAYBOY" PIU' HOT DELLE STAR...

http://bit.ly/sURqGP
Celebuzz -
Lindsay Lohan non sara' la prima celebrita' a posare sulla copertina di "Playboy". Infatti dovra' competere con Pamela Anderson, Kim Kardashian e molte altre per la copertina piu' hot.
Guarda tutte le sexy foto nella gallery...

PLAYBOYPLAYBOY: TARA REID

 

 

FRECC-EROS! - “IL FILMINO HARD STRONCA BELEN? AL CONTRARIO: LE DARÀ UNO SLANCIO

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Carlo Freccero intervistato da "Oggi"

BELEN RODRIGUEZ FRECCERO

Sarà un filmino a luci rosse a troncare la carriera di Belén?
In realtà credo che avrà un effetto perverso, ma opposto: le darà uno slancio che ‘'Colorado'', dove l'hanno conciata malissimo, da ragazza perbenino, sembrava aver frenato. Perché, diciamoci la verità, la carriera di Belén non è quella di attrice o conduttrice, e nemmeno quella di showgirl.

Lei è un'immagine, una figurina, una meravigliosa gossip girl, un reality che sgambetta. In tv e al cinema si dissolve, dà il meglio di sé nei cartelloni pubblicitari che decorano la nuova skyline di Milano, quei manifesti meravigliosi che hanno il compito, e il merito, di far fantasticare gli uomini prima che li inghiotta il focolare domestico.

E il video girato dal suo ex fidanzato argentino, che ha un'estetica da film «gonzo», molto attuale, è una specie di prequel del reality Belén. Dimostra che lei ha sempre avuto bisogno di un Corona. Dimostra che lei è sempre stata un'estremista, una kamikaze sentimentale. Le aggiunge fascino, la rafforza nel suo archetipo: è sempre più la Bella del maledetto.

belen BELEN RODRIGUEZ

E darà nuovi spunti alla sceneggiatura del reality: ora Corona dirà che non la sposa più, o che è ancora più innamorato di prima, che faranno un bimbo. Il loro format era diventato ripetitivo, stava sparendo dai rotocalchi. Tanto che alla fine mi viene il sospetto: e se ce l'avesse messo proprio Corona, il video, su Internet?

 

OBAMA BUONO A NULLA! - SONDAGGIO SHOCK: L’89% DEGLI AMERICANI NON SI FIDA DEL GOVERNO

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Dagoreport da "The New York Times"
http://nyti.ms/tmUOUm

q NYtimes prima pagina

A un anno dalle elezioni presidenziali la sfiducia degli americani nei confronti del governo tocca il livello massimo. I risultati di un sondaggio realizzato da "The New York Times" e "CbsNews" sono inequivocabili, con quasi la metà della popolazione convinta che le istanze portate avanti dal movimento di indignati "Occupy Wall Street" rifletta il sentimento della maggioranza dei cittadini statunitensi.

Quasi tutti temono che l'economia sia malata. Molti ritengono sia ferma (49%) se non addirittura in peggioramento (36%), mentre un terzo pensa che la ricchezza debba essere distribuita più equamente nel Paese. Sette americani su 10 pensano che le politiche dei repubblicani al Congresso favoriscano i ricchi. Circa due terzi degli intervistati puntano il dito contro gli sgravi fiscali alle grandi imprese e altri due terzi sono favorevoli a un aumento delle tasse per i milionari.

BARACK OBAMA

Ma il dato che meglio di ogni altro descrive la generale disaffezione nei riguardi della politica è senza dubbio quello che registra la profonda sfiducia dei cittadini Usa nel governo di Barack Obama: l'89% afferma di non credere che sia in grado di attuare le giuste scelte. Il 74% dice che è il Paese ad essere sulla cattiva strada, mentre l'84% disapprova l'operato del Congresso, riferendosi tanto ai Repubblicani quanto ai Democratici.

L'indice di gradimento del presidente degli Stati Uniti è al 46%, aiutato dalle ultime prese di posizione in materia di politica estera e, probabilmente. Dalla fine della guerra in Libia, con la morte di Gheddafi. Il 60% degli intervistati dice di approvare la sua gestione della questione irachena (Obama ha annunciato venerdì scorso il ritiro delle truppe entro fine anno).

GHEDDAFI MORTO DA AL JAZEERA

Di contro, anche chi si dice scontento di lui, rappresenta il 46%. A pesare è soprattutto la questione occupazionale degli Stati Uniti, con oltre la metà delle persone sentite che ritengono il piano per il lavoro di Obama poco chiaro sulla creazione di posti. E questo nonostante l'impegno profuso nelle ultime sei settimane dal Presidente nel vendere le proprie proposte in giro per tutto il Paese. Con il tasso di disoccupazione al 9,1%, la questione della disuguaglianza di reddito resta centrale: quasi 9 democratici su 10, due terzi degli elettori indipendenti e un terzo dei Repubblicani dicono che la distribuzione della ricchezza dovrebbe essere più equa.

MITT ROMNEY

Gli elettori conservatori restano privi di entusiasmo verso i candidati a sfidare Obama per la Casa Bianca. Otto su 10 pensano sia ancora troppo presto per sceglierne uno e solo quattro su 10 dice di seguire con attenzione la gara tra i concorrenti. La competizione si è fatta più serrata tra Mitt Romney e il governatore del Texas Rick Perry, mentre l'incertezza della situazione ha visto emergere anche Herman Cain.

rick perry

Se Obama non deve stare allegro, ai Repubblicani al Congresso va anche peggio: il 71% degli intervistati ritiene non abbiano le idee chiare per creare nuovi posti di lavoro. E anche il sostegno alle altre loro proposte risulta essere più tiepido rispetto a quello che riscuotono le iniziative prese dal Presidente Usa per risollevare l'economia. Il sondaggio è stato realizzato mercoledì 19 e lunedì 24 ottobre, su un campione di 1650 persone, di cui 1475 sono elettori registrati. Il margine di errore di tre punti percentuali.

herman cain

 

 

IL BANANA VUOLE LA "SUCCESSIONE AD PERSONAM" PER BLINDARE NELLE SUE MANI IL FUTURO DEL BISCIONE

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Ettore Livini per "la Repubblica"

veronica_lario01g

Marina e Piersilvio da una parte. Barbara, Eleonora e Luigi - con Veronica Lario come convitato di pietra - dall´altra. La Dinasty di Arcore, a più di due anni dalla separazione tra il premier e la seconda moglie, è ancora in alto mare. La posta in palio, i sette miliardi di patrimonio accumulati in cinquant´anni di carriera e in 17 di politica da Silvio Berlusconi, è chiara. Il finale del Monopoli più ricco d´Italia invece è ancora tutto da scrivere. E le sorprese, come testimonia la "successione ad personam" infilata alla chetichella dal Cavaliere nel decreto sviluppo, non sono certo finite.

Famiglia Berlusconi Eleonora Piersilvio MArina Silvio BArbara Luigi

Il presidente del Consiglio, dicono gli uomini che gli sono più vicini, ha le idee chiare: il patrimonio di famiglia (Mediaset, Mediolanum, Mondadori, Milan e una collezione di ville da sogno da Macherio alle Bahamas fino a Sardegna e Antigua) andrebbe diviso in due parti uguali. La metà a Marina e Piersilvio, che in fondo si sono già fatti una bel mazzo al timone dei gioielli del gruppo. L´altra metà ai tre figli di secondo letto. Peccato che di famiglie il Cavaliere ne abbia due. E che la burrascosa separazione da Veronica Lario abbia finito per avvelenare il clima, già prima non proprio idilliaco, tra i due rami della Real casa brianzola.

berlusconi marina piersilvio

Il ricordo del primo divorzio - legalmente parlando una passeggiata - aveva forse illuso Berlusconi. Carla Dall´Oglio, madre di Piersilvio e Marina, si era accontentata nel 1985 di una liquidazione "bonsai" (si fa per dire) di 6 appartamenti, 2 negozi, 3 miliardi di lire in obbligazioni Enel, un miliardo per comprarsi una nuova casa e un loft a Londra. E da allora non è mai più riapparsa alla ribalta della cronaca.

Oggi l´equilibrio familiare è più complicato. Il premier ha girato a tutti e cinque i figli una partecipazione identica (poco più del 7% a testa) di Fininvest. Ma un conto sono i diritti azionari, uguali per tutti, un altro quelli acquisiti sul campo: Piersilvio, vicepresidente Mediaset, considera le tv di casa come roba sua. Marina, sanguigna e fumantina come il padre, ha messo su casa in Mondadori. E non ha alcuna intenzione di far spazio a Barbara, autocandidatasi per un posto a Segrate e costretta per ora ad accontentarsi (anche per questioni di cuore) di un posto nel cda del Milan. Eleonora ha finito l´università e presto potrebbe batter cassa in via Paleocapa e anche Luigi, già nel cda di Mediolanum, si sta avvicinando alla laurea.

luigi BERLUSCONI

Trovare la quadra delle poltrone senza urtare la suscettibilità professionale dei cinque figli è già difficile. Gestire la spartizione azionaria del gruppo, specie dopo la rottura con Lario, quasi impossibile. Il premier, pur avendo in portafoglio il 63,2% della Fininvest, non ha il pallino in mano: le norme sulla "legittima", la quota di eredità che spettano di diritto a moglie e figli, fanno pendere l´ago della bilancia del dopo-Berlusconi verso Veronica e i suoi figli che si troverebbero in tasca il 56% della società. Relegando Marina e Piersilvio al ruolo di azionisti di minoranza.

ELEONORA E BARBARA BERLUSCONI

La "successione ad personam", non a caso, è il terzo tentativo del premier per disinnescare con una legge ad hoc questo scenario (per lui) da incubo. Obiettivo: ridurre la quota della legittima e blindare nelle sue mani ogni decisione sul futuro del Biscione. E dopo il flop delle prime due norme - arenatesi nelle sabbie parlamentari - questa volta ha giocato il jolly, infilando il provvedimento nell´iter d´urgenza del decreto sviluppo. Una prova in più, se mai ce ne fosse stato bisogno, di come il Cavaliere abbia a cuore questo tema.

Come andrà a finire il Risiko di Arcore? L´accordo non pare dietro l´angolo. Lario ha rifiutato la separazione consensuale (Berlusconi offriva 7 milioni l´anno, lei ne chiedeva 40) e fino al divorzio - potrebbe slittare al 2020, dicono i matrimonialisti - conserva intatti i suoi diritti ereditari di moglie. Marina e Piersilvio, convinti di aver maturato diritti acquisiti grazie a vent´anni di lavoro nel gruppo, premono per trovare una soluzione che non li penalizzi.

barbara berlusconi

L´unica certezza è che, male che vada, nessuno avrà problemi a sbarcare il lunario. La seconda moglie del premier è titolare di un palazzo in via Pontaccio a Milano (pagato 11 milioni) e di uno a Segrate (valore 6,5 milioni) oltre a un paio di pied-à-terre tra Sankt Moritz e Sardegna. Piersilvio, oltre al 7% di Fininvest, ha già messo da parte 214 milioni di euro in contanti di dividendi parcheggiati in banca, Marina 98. Barbara, Eleonora e Luigi custodiscono nella loro cassaforte comune un tesoretto di liquidità da 339 milioni. Qualunque sia il finale della Dinasty brianzola, alla fine pioverà sul bagnato.

 

 

“IL FATTO” SQUADERNA ALTRE DUE BOLLENTI PAGINE DI INTERCETTAZIONI BISIGNANESCHE: COME TI CONTROLLO LA STAMPA

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Malcom Pagani per "il Fatto quotidiano"

BISIGNANI

Luigi Bisignani ha iniziato la sua carriera all'agenzia Ansa. Conosce i giornali, i meccanismi, i direttori. Dal suo ufficio di Piazza Mignanelli controlla ogni giorno l'andamento dei fogli considerati essenziali e quando è il caso, e può, interviene. L'otto ottobre è uno di quei giorni. Sul più importante giornale economico nazionale, Il Sole 24 ore, a pagina 43 è uscita una notizia.

ALESSANDRO PLATEROTI

Riguarda il finanziere Gianluca Di Nardo. Di Nardo è una figura controversa, cui è capitato di patteggiare negli Usa una condanna per insider trading nella scalata del 2008 di Finmeccanica a Drs Technologies, gigante dell'industria militare americana. Secondo la Consob Usa, la Sec, Di Nardo in quel periodo, attraverso una sua società, la Corralero, acquistò quote Drs a prezzi estremamente convenienti. Accumulò profitti di cui la Sec, gli chiese poi conto due anni dopo costringendolo a una transazione monstre di tre milioni di dollari.

Di prima mattina, letto "il Sole", Di Nardo scrive a Bisignani un sms. "Sole pg 43 uscita male". A quel punto, Bisignani si attiva. E prende una strana direzione che molto spiega sulle connessioni presenti tra informazione e alta finanza. Chiama Gianni Di Giovanni, numero due della comunicazione dell'Eni, vice di Stefano Lucchini. "È stata fatta una puttanata ad uno e bisogna recuperare" gli dice. Poi chiede di colloquiare con Alessandro. Alessandro è Plateroti, vicedirettore attuale del Sole 24 ore. Se non si trova, dice Bisignani a Di Giovanni, la soluzione è pronta: "Nel caso dico a te e fai tu".

STEFY PRESTIGIACOMO maria elena valanzano

L'inseguimento tra Bisignani e l'ex vice di Gianni Riotta ha comunque successo. Di Giovanni fornisce un numero di utenza fissa. Corrisponde all'abitazione milanese di Plateroti. I due parlano e poi Bisignani riferisce il contenuto della conversazione a Di Nardo. "Il mio amico dice che non ci tornano più" e anche "che la cosa pare passi totalmente in terz'ordine". Di Nardo è soddisfatto: "Fantastico". Bisignani si proietta in avanti: "Vediamo domani, sembra che non ci sia nessuno dei grossi (giornali ndr) che faccia un cazzo". Di Nardo è grato: "Sono totalmente nelle tue mani".

VALANZANO FURIA PDL
Maria Elena Valanzano nelle intercettazioni della P4 è un nome che torna spesso. Sua sorella Benedetta, attrice, è nelle grazie del Premier Silvio Berlusconi. Maria Elena è un avvocato napoletano, assistente dell'onorevole del Pdl Alfonso Papa ora agli arresti e poi nello staff del Presidente della Regione Stefano Caldoro. A casa Valanzano, Berlusconi è un totem. Il 3 gennaio 2011 Maria Elena discute animatamente con suo padre di manovre interne al Pdl. Maria Elena parla spesso con Verdini e Cosentino ma tra un'offesa all'italiano, un condizionale sbagliato e un insulto feroce, i toni, nei confronti di molti componenti del Pdl, sono da censura.

9a15 pierluigi magnaschi

(...) Valanzano: "E poi intanto con la Gelmini scusa...(incomprensibile)... Questi qua so nu gruppo di disperati. Nu gruppo di disperati. Perché il Presidente già c'ha in testa Alfano, come suo delfino e c'ha quest'asse, praticamente con Verdini e quindi amico di Cosentino. Quindi non ce ne frega proprio di queste cose. Perché comunque noi alla fine dobbiamo essere uniti in questa...".

CUCCHIANI

Padre: "(...) Perché molto francamente queste cose mi mettono in pensiero. (...) Non vorrai che gli avrebbero detto qualche cosa. Ma io d'altronde a questo Presidente non lo capisco. Se io in tempi non sospetti gli vado a dire che lo volevano fottere e tutto quello che gli ho detto si è verificato". (...)

Poi la Valanzano si lamenta con il padre delle misure di sicurezza imposte a Berlusconi. Misure rigide che le impediscono un contatto diretto, più volte esplorato in passato. (...) "Ce l'ha sempre Gianni Letta in mano la situazione. E quindi io oggi pomeriggio l'ho chiamato perchè stava a Roma e non mi ha risposto al cellulare, perché, evidentemente, ce l'aveva la guardia del corpo. Ho chiamato in segreteria, ha detto no, no, il Presidente è in partenza in questo momento. (...) questa segreteria è diventata un'altra volta blindata che non gli hanno lasciato manco i messaggi".

ALFONSO PAPA

Sms che peraltro la Valenzano, con venature auliche, continuerà a inviare. Quello del 14 gennaio 2011 a Berlusconi è da libro Harmony: "Sono bellissime le foto che ora guardo su Chi. Arriva la serenità che solo chi ha un animo profondamente, autenticamente perbene e buono riesce a trasferire.Tutto passa ma non il bene perché è sinonimo di bello e di armonia. Senza retorica, mio Caro Presidente, sei la vera rivoluzione di questo Paese che grazie a Te per la prima volta è diventato consapevole di se stesso. Baci con immenso bene. Maria Elena".

Parole che contrastano con gli epiteti proferiti al telefono con il padre. Nella conversazione del 3 gennaio I due proseguono etichettando la deputata Pdl Daniela Melchiorre che la Valanzano definisce: "una puttana", di Mara Carfagna: "Femmina ‘e merda" e di Papa. "Sta ancora sotto attacco. Ha detto che rischia perfino la misura cautelare (...) Perché sono dei bastardi. Quel Bocchino. Quella Carfagna che poi si è avvicinata a lui in Parlamento: guarda, quelli mi hanno fatto vedere la tua foto. Ma io ho detto che ti conoscevo. Poi mi hanno chiesto chi ti aveva candidato. Ho detto che la tua candidatura veniva da Roma. Ma poi voglio sapere na cosa e chesta. Sta femmena ‘e merda , ma com'e sa tutti sti cazzi a uno a uno(...)".

maria elena valanzano

(...) Padre: "Comme se permettono?" Valanzano: "E capito e magistrati a dire: eh..., chi ti ha candidato? Da quale fonte viene la sua candidatura". Padre: "Ma chill .... E.. nu merda chil... chillo Procuratore. È nu merda".

MARIA STELLA GELMINI

"UN COGLIONE" ALL'AMBIENTE
Stefania Prestigiacomo e Luigi Bisignani colloquiano spesso. Con solerzia il ministro dell'Ambiente comunica a Bisi le proprie infelicità professionali. Nella conversazione del 19 ottobre 2010, parlano di Angelo Alessandri della Lega, presidente della commissione Ambiente definito "un coglione" (...) Bisignani: "Una guerra insomma" Prestigiacomo: "E per forza, il Ministro quando va in Parlamento prende sempre legnate(...)" Bisignani: "Chi è il Presidente della commissione?" Prestigiacomo: "Un coglione della Lega (...) Un coglione vero eh (...) quello che è stato commissariato in Romagna perché rubava i soldi del partito" (...).

ITALIA OGGI E SANTANCHÈ
Pierluigi Magnaschi, direttore di Italia Oggi, ha una grande passione: il cinema. Ogni domenica parte con il suo taccuino e va a recensire film. Un vezzo che non gli impedisce di covare relazioni meno sognanti, di norma improntate al realismo. Quella con Luigi Bisignani è di antica data e non si cura neanche alle feste comandate. Il 14 agosto 2010, all'ora di pranzo, Bisignani lo cerca al centralino della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

SILVIO BERLUSCONI GIANNI LETTA

"C'È IL DIRETTORE MAGNASCHI?".
Bisignani gli chiede conto di un pezzo apparso su Italia Oggi in cui si adombrano stretti rapporti, anche sentimentali, tra Bisignani e Santanché. L'articolo inoltre insinua che dietro gli attacchi riservati dal Giornale e da Libero a Gianfranco Fini ci sia la longa manus di Bisi. Secondo Bisignani si tratta di "una cagata clamorosa" perché dice a Magnaschi, lui non sente Santanché da 4-5 mesi. Magnaschi si giustifica. Sostiene di non aver visto il pezzo "incriminato" perché si trova a Cortina d'Ampezzo e lì, il giornale da lui diretto, non è arrivato. Bisignani non si accontenta.

DANIELA MELCHIORRE

Stringe l'interlocutore, afferma che l'ipotesi di un suo intervento sulla linea dei quotidiani diretti da Feltri e Belpietro era stata già suggerita da un intervento di Alberto Statera e, afferma, come tutte le supposizioni dal giornalista economico de La Repubblica, era "una cagata". Bisigani intima a Magnaschi di far presente all'estensore del pezzo il suo malumore e gli dice di essersi permesso di chiamarlo in virtù dei loro antichi legami. Magnaschi è tranquillo. Lo rassicura: "Hai fatto bene". Entrambi concordano su un incontro da tenersi presto, al termine delle vacanze.

MARA CARFAGNA

L'ANONIMO SUL FOGLIO
Dialoga sovente con Luigi Bisignani Enrico Tommaso Cucchiani, al vertice del Cda di Allianz assicurazioni. Il 24 settembre 2010, Cucchiani gli legge un articolo redatto da Fabio Dal Boni, ex editorialista de Il Foglio già a capo della comunicazione di Allianz. Nel pezzo viene esplicitato che Cucchiani avrebbe avuto un "certo peso" nella vicenda Unicredit e di come già evidenziato da un articolo del Fatto Quotidiano del 6 giugno, a firma di Giovanna Lantini, Cucchiani, uomo dai molteplici contatti da Tremonti a Tronchetti Provera, fosse tra i più fervidi collezionisti di poltrone d'Italia. Bisignani dice che l'articolo "non è male" ma che avrebbe provveduto a far risaltare il ruolo essenziale avuto da Allianz nel processo economico del Paese.

DANIELA SANTANCHE

I due non dicono dove l'articolo uscirà e concordano sul risentirsi la mattina seguente. Curiosamente, poche ore dopo, sul Foglio del 25 settembre uscirà un encomiastico panegirico (non firmato) su Cucchiani intitolato: "Cucchiani, l'italo-teutonico che scruta il vertice Unicredit". Nel pezzo sono contenute intere frasi che Cucchiani aveva letto in precedenza a Bisignani. Il dubbio che l'ex giornalista Luigi Bisignani ne abbia corretto intere parti o che ne abbia eterodiretto i contenuti, è più di un sospetto. Puntualmente, alle 8.53 del 25 settembre i due parlano tra loro.

Bisignani: "Eccoci".
Cucchiani: "Caro, non l'ho ancora letto perché sono...sono vincolato". Bisignani: "No, no,no, no, va bene". (...) Cucchiani: "Senti, poi ieri ho finito tardissimo e niente, volevo ringraziarti per i consigli e dirti...e dirti che apprezzo molto l'amicizia".
Bisignani: "E quella è la cosa più importante"
Cucchiani: "E beh, insomma, di gran lunga..." (...)

giuliano-ferrara

 

GRAZIANA CAPONE, L’ANGELINA JOLIE DELLE PUGLIE, DALLE CENE AD ARCORE AL “MATTINALE” DI PALAZZO GRAZIOLI

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Mauro Suttora per "Oggi"

graziana capone, la jolie di bari, ad atreju

«Graziana sta a Grazioli». È questo il sussurro che corre nelle stanze di palazzo Chigi, il segreto non tanto nascosto su Graziana Capone, 26 anni, figlia di un costruttore di Gravina di Puglia (Bari), assurta a incerta notorietà due estati fa, quando finì nella lista delle invitate alle cene «eleganti» di Silvio Berlusconi.

Allora la Angelina Jolie delle Puglie assoldò un addetto stampa e si fece fotografare e intervistare da Oggi. «Sì, con il premier abbiamo fatto le quattro del mattino ad Arcore nel settembre 2008», ci confessò.

Graziana Capone

«Ma poi sono tornata a Milano con Tarantini su un'auto con chauffeur. Alla vigilia di Natale l'ho rivisto per una cena a Roma, a palazzo Grazioli. Eravamo una decina, sei-sette ragazze fra cui Carolina Marconi del Grande Fratello e Barbara Guerra. Ma seduta alla destra del presidente c'ero io. Quindi non mettetemi assieme alle altre. Anche perché se il presidente avesse veramente un harem, io sarei la favorita», concluse, più seria che faceta.

«Ho continuato a vederlo nel 2009, sei-sette volte. All'inaugurazione di uno spazio Dolce & Gabbana a Milano. Anche dopo lo scandalo Noemi continuiamo a telefonarci. Per me lui vede un futuro in politica o nel giornalismo».

PALAZZO GRAZIOLI

Può darsi che, "fidanzate" montenegrine a parte, Graziana abbia centrato l'obiettivo. Due mesi fa è stata fotografata alla festa Atreju dei giovani Pdl. E si vantava: «Lavoro all'ufficio stampa di Berlusconi a Roma, sono nello staff della comunicazione di palazzo Chigi». Peccato che nel palazzo sede del governo non si veda quasi mai. Né che appaia fra i dipendenti, collaboratori o consulenti a contratto della presidenza del Consiglio.

INDECISA TRA POLITICA E GIORNALISMO
Pare invece che Graziana presti la sua opera direttamente a palazzo Grazioli, residenza privata del premier. Per le incombenze del cosiddetto «mattinale», cioé la rassegna stampa mattutina preparata ogni giorno per Berlusconi.

BERLUSCONI

C'è infatti un viavai continuo di personale della presidenza fra i palazzi Chigi e Grazioli, visto che il premier preferisce di gran lunga quest'ultimo alla sede ufficiale del governo. «E lì effettivamente la vediamo», dicono i collaboratori. Oltre che politica o giornalista, Graziana due anni fa meditava di diventare «magistrato o attrice. Ma non gli ho mai parlato della mia carriera nello spettacolo. Non volevo sembrare una delle tante che vogliono raccomandazioni. In ogni caso, ha detto che prima devo laurearmi».

barbara guerra

Fatto. Berlusconi però apprezza molto anche un'ulteriore qualità di Graziana: canta bene. «Ad Arcore », ci raccontò lei, «ho eseguito a cappella un paio di cose, fra cui Non ti scordar mai di me di Giusi Ferreri. Poi assieme, io e lui con un pianista, abbiamo cantato Stay with me, un suo pezzo tradotto in inglese. Io gli facevo i controcanti, la melodia sulla terza». Stay with me, stai con me. E «non ti scordar mai di me». Promesse mantenute.

GIANPIERO TARANTINI

 

IL RESISTIBILE RITORNO DI DON VERZÉ - AGLI STUDENTI DEL S.RAFFAELE SPIEGA CHE I SOLDI SONO FINITI IN CURE

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DON VERZE

Da quando, sette mesi fa, il San Raffaele è finito su tutti i giornali per un crac da un miliardo e mezzo di euro, il suo fondatore e presidente don Luigi Verzé non ha proferito verbo. Zero interviste, uscite pubbliche ridotte al minimo, un silenzio lunghissimo e imperforabile. Martedì 18 ottobre, però, don Verzé ha tenuto un discorso alle matricole dell'Università Vita-Salute San Raffaele, nella Basilica dell'Ospedale. Noi siamo riusciti a infiltrarci tra gli studenti. E abbiamo ascoltato e trascritto venti minuti di "arringa", un discorso appassionato e paterno in cui il sacerdote ha difeso la sua "creatura" («Ancora ricca di soldi e di uomini ») e attaccato i giornalisti. Eccovi i passi salienti.

Don Verzé

Testo raccolto da Giampaolo Spinato per "Oggi"

«Si parla tanto, tanto male del San Raffaele. Il San Raffaele, invece, è molto stimato, perché vengono qui da ogni dove per farsi guarire. Dicono che il San Raffaele è povero di finanze.

È vero, adesso dobbiamo trovare le finanze per continuare. E sapete perché è povero di finanze? Ve lo dico io perché io ne ho un po' la responsabilità. Perché abbiamo costruito tutto quello che avete qui davanti agli occhi. Non solamente il DiBit 2 (il nuovo dipartimento di ricerca, ndr) ma tutto il San Raffaele, dove ci sono 1.300 ammalati. Ma c'è una altra cosa che voglio dirvi.

OSPEDALE SAN RAFFAELE

In un altro ospedale di Milano una volta un medico ordinò una medicina per un ammalato che costava molto e l'amministrazione di quell'ospedale cosa fece? Ne negò l'acquisto. L'ordine che venne dalla amministrazione fu quello di non comperare la medicina perché costava troppo e l'ammalato alla fine restò senza cure. Nel San Raffaele questo non può succedere. Non può succedere perché la nostra dottrina è quella di dare tutto all'ammalato, tutto quello che occorre per farlo stare a suo agio, per farlo star bene e qui ci si prende una cura del malato che definirei "totalizzante". Lo vedrete anche voi quando andrete nelle corsie degli ammalati. Nelle camere degli ammalati.

San_Raffaele

Non c'è niente che possa servire all'ammalato che nel San Raffaele non ci sia o che non si trovi. E chi ha bisogno di qualche medicina che costa moltissimo, ce l'avrà, quella medicina: il San Raffaele è obbligato, si è autobbligato a fornirla. Costi quello che costi. E se c'è bisogno di una Tac speciale o di un'altra qualsiasi macchina o strumentazione per far guarire gli ammalati di tumore, al San Raffaele ci deve essere. Infatti, nel San Raffaele ci sono le migliori macchine per terapia e per diagnostica del mondo.

DON VERZE INAUGURA L ANNO ACCADEMICO DEL SAN RAFFAELE DA OGGI

Non solo. Ma noi stiamo diventando anche l'ospedale che ha i migliori medici del mondo. Perché? Perché cominciamo ad avere dei medici che si sono laureati nel San Raffaele e che finalmente vanno nelle corsie. A guarire gli ammalati. Per questo il San Raffaele in questo momento è un po' povero. Ma non credete ai giornali.

"LA NOSTRA UNIVERSITÀ È RICCA DI SOLDI"
Però bisogna fare una distinzione. E io ve la faccio subito, perché vorrei che ve la metteste ben chiara nella testa e che non vi uscisse più.
La nostra Università è ricca. È ricca di soldi, è ricca di professori bravissimi, è ricca anche di studenti qualificati e seri. L'Università non è il San Raffaele. L'Università lavora nel San Raffaele, ma non è il San Raffaele.

DON VERZE PARLA AGLI STUDENTI DEL SAN RAFFAELE FOTO OGGI

Ha una personalità giuridica e un'amministrazione completamente diversa dal San Raffaele. Volete sapere perché vi dico questo? Perché in giro c'è una confusione d'inferno. E i giornali sono dei grandi imbroglioni. Io non li leggo più. Non li leggo più. Perché cercano soltanto la notizia impressionante.

Però, voi studenti, state tranquilli. Voi avete degli ottimi professori. Voi avete tutti gli strumenti e tutte le macchine a disposizione, tutti gli ammalati: per rendervene conto, potete salire appunto nelle corsie. E voi avete una amministrazione molto curata e anche molto competente, guidata dalla dottoressa Raffaella Voltolini.

DON VERZE LASCIA L UNIVERSITA SCORTATO DA UNA COLLABORATRICE DA OGGI

"SONO VOSTRO PADRE"
Io sono anche sacerdote. E vi dico subito chi sono. Sono un innamorato di Gesù Cristo. Un innamorato che Gli crede e che lavora insieme con Lui. E quando si è insieme con Gesù Cristo, bisogna saper patire, quindi sono un uomo anche capace di patire.

Ma sono uno di voi. Uno studente. Che deve sempre imparare. Entusiasta. Allegro. Ottimista. Anzi. Siccome mi sento un po' anche vostro padre, vista la mia posizione nei vostri confronti, e vista anche la mia età, desidero molto che quando mi incontriate mi salutiate così: "Buongiorno". Oppure, se vi viene meglio: "Ciao!" Perché qui siamo in famiglia. Capito? Vi saluto e vi auguro buon inizio di anno accademico»

 


E POI DICI CHE UNO S’INCAZZA - LE MAGIE DEI VITALIZI DEI PARLAMENTARI NON FINISCONO MAI

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Sergio Rizzo per il "Corriere della Sera"

istituto bruno leoni

Facile, per il sindaco di Firenze Matteo Renzi invocare l'abolizione dei vitalizi parlamentari. Facile, per uno che ha 36 anni e l'ambizione di rottamare un'intera classe politica. Mettetevi invece nei panni di un signore di cinquant'anni entrato in parlamento senza speranza di essere rieletto. L'Istituto Bruno Leoni ha fatto i conti: cominciando a riscuotere il vitalizio a 65 anni, se vivesse fino a 78 porterebbe a casa 3.108 euro lordi al mese per 13 anni. Intascando così il 533% di quanto versato in un quinquennio al ritmo di 1.006 euro al mese, contro il 102% di un lavoratore dipendente medio pensionato con 35 anni di anzianità.

MATTEO RENZI

Ci si può dunque stupire che il 2 agosto scorso, quando sull'onda dell'indignazione popolare la Camera ha votato un ordine del giorno per passare al sistema contributivo, molti abbiano schiacciato il pulsante verde con la morte nel cuore?

Ma se «i vitalizi sono figli della Costituzione», come ha ricordato Pierluigi Castagnetti con voce vibrante dall'emozione, è pur vero che ci costano ogni dodici mesi, fra Camera e Senato, quasi 200 milioni. Duecento milioni, a fronte di nemmeno 18 di contributi, con un rapporto di oltre undici a uno. Per capirci: con quei soldi il Congreso de los diputados, ossia la Camera spagnola, tira avanti due anni. Mentre i nostri onorevoli pensionati incassano un assegno «medio» di 5.575 euro mensili, quasi sette volte la pensione «media» pagata dall'Inps.

PIERLUIGI CASTAGNETTI

Vero è che oggi il limite per incassare il vitalizio è stato portato a 65 anni e che bisogna aver completato almeno un mandato, mentre in precedenza era sufficiente aver passato in Parlamento un solo giorno per poter riscattare volontariamente, pagando una miseria, il diritto all'assegno. Come è vero che la Camera ha affermato il principio che prima o poi si dovrà passare al contributivo. Già, prima o poi...

Aggiungiamo che ogni riforma ha sempre accuratamente evitato di sfiorare i diritti acquisiti. Il giro di vite del 1997, per esempio, stabilì che non si poteva intascare il vitalizio prima dei sessant'anni d'età. Ma questo valeva soltanto per i neoeletti a partire dal 2001. Per la maggioranza, tutto come prima. È accaduto così che nel 2006 Giuseppe Gambale sia andato in pensione a 42 anni con 8.455 euro lordi al mese e che nel 2008 Antonio Martusciello e Alfonso Pecoraro Scanio abbiano maturato il diritto a riscuotere il vitalizio, rispettivamente a 46 e 49 anni.

rif37 alfonso pecoraro scanio

Ma non sono nemmeno gli ultimi. Se avesse riscattato tutti gli anni delle sue tre legislature (due delle quali finite anticipatamente), l'ex presidente della Camera Irene Pivetti potrebbe andare in pensione nel 2013, a 50 anni. E fra 19 mesi, nell'ipotesi di arrivare alla scadenza naturale dell'attuale mandato senza essere rieletti, toccherebbe pure a Lucio Malan (all'età di 52 anni), Daniele Molgora (51), Giovanna Melandri (51), Alessandra Mussolini (50), Luca Volontè (47), Alberto Giorgetti (45), Italo Bocchino (45)...

Senza contare che i vitalizi hanno una proprietà unica: quella di sommarsi a qualunque altro reddito. Fosse anche una pensione. O un secondo vitalizio. Come quello che spetta a chi ha avuto, anche per un solo mandato, un seggio in un Consiglio regionale. Con rarissime eccezioni: la Regione Emilia-Romagna ha abolito i vitalizi dalle prossime elezioni e la Calabria è alle prese con il problema.

gdmtt26 antonio martusciello

Ai 3.356 ex onorevoli e loro superstiti beneficiari di assegno parlamentare si sommano quindi almeno altrettanti beneficiari di assegno regionale. Assegni tutti diversi: ogni Regione lo calcola a modo suo. Un autentico delirio. Ma che in alcuni casi, per esempio nel Lazio, consente ancora oggi di andare in pensione, ormai celebre il caso dell'ex governatore Piero Marrazzo, fin dai 50 anni d'età. E non parliamo di cifre trascurabili. Sempre nel Lazio, per esempio, il vitalizio dei consiglieri viene commisurato alla somma di indennità più la diaria, con il risultato che l'assegno può anche superare 9 mila euro lordi al mese. Invece in Campania la base di calcolo comprende perfino i rimborsi spese (i rimborsi spese!).

Il colmo, però, è questo: in Italia ci sono circa 200 persone che incassano ogni mese due vitalizi, come se avessero vissuto due volte. E tutto perché sono stati sia parlamentari sia consiglieri regionali. Qualche nome? Gli ex parlamentari ed ex consiglieri lombardi Piero Bassetti, Mario Capanna, Luigi Baruffi, Alessandro Fontana, Giorgio Gangi, Carlo Smuraglia ed Elio Veltri. Poi Giulio Maceratini, già deputato ed ex consigliere laziale. E gli ex presidenti della Regione Lazio Giulio Santarelli, Sebastiano Montali e Bruno Landi assieme agli ex sindaci di Latina Aimone Finestra e Vincenzo Zaccheo.

Italo Bocchino

E come dimenticare Francesco Storace, che nel marzo del 2009, quando era soltanto consigliere comunale di Roma ed aveva appena compiuto 50 anni, dichiarava di percepire contemporaneamente tanto il vitalizio da ex senatore quanto quello da ex consigliere regionale? All'epoca non aveva ancora partorito la sua ultima proposta: «Chi si ricandida perda definitivamente il diritto al vitalizio», ha detto il 6 luglio 2011.

Un anno prima Storace si era ricandidato alla Regione, dov'è stato rieletto. In base alla legge si è visto sospendere i due assegni. Un principio generale, anche se non vale per tutti. La prova? In Campania c'è una leggina approvata «d'urgenza» pochi giorni prima delle amministrative del 2005 che permette ai suoi ex consiglieri eletti in parlamento di conservare anche il vitalizio regionale. Oggi sono una decina: fra di loro Domenico Zinzi, onorevole, pensionato della Regione e presidente della Provincia di Caserta.

FRANCESCO STORACE

Una faccenda spinosa da risolvere, considerato che bisogna cambiare la legge. Anche se in realtà sarebbe facilissimo: basterebbe fare come Giacomo Bungaro, vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche, esponente del Popolo della libertà. Che ieri ci ha scritto: «Ho comunicato all'amministrazione l'atto di rinuncia al vitalizio, che in base alla legge regionale risulta essere facoltativo». Chapeau.

 

FONDAZIONI BANCARIE NEL PANICO: L’UE VUOLE SVALUTARE I TITOLI ITALIANI NELLA PANCIA DELLE BANCHE

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GUZZETTI

1 - BANCHE: FONDAZIONI IN ALLARME SU RUMORS SVALUTAZIONE TITOLI DI STATO - IPOTESI DI VALUTAZIONE MARK TO MARKET PER 10% DEBITO SOVRANO...
Radiocor
- Fondazioni bancarie in allarme per le voci di svalutazioni sui titoli di Stato nel portafoglio degli istituti di credito partecipati. Ad esprimere forte preoccupazione, come risulta a Radiocor, e' stato il presidente Giuseppe Guzzetti, nella riunione pomeridiana del Consiglio dell'Acri. Le Fondazioni temono le possibili ripercussioni sulle banche partecipate delle modifiche allo studio a Bruxelles che porterebbero a una valutazione al mark to market del 10% del debito sovrano in portafoglio degli istituti di credito.

MARIO DRAGHI

Una prospettiva nefasta secondo Guzzetti, che ne ha fatto cenno questa mattina anche direttamente al ministro dell'Economia Giulio Tremonti e al Governatore della Banca d'Italia uscente Mario Draghi, interrompendo la lettura del suo intervento scritto alla Giornata Mondiale del Risparmio. Una svalutazione dei titoli di Stato italiani nei portafogli delle banche avrebbe come conseguenza una possibile nuova ondata di ricapitalizzazioni delle stesse banche che costrin gerebbe le Fondazioni a intervenire come ha chiesto, di fatto, oggi nel suo intervento il prossimo presidente della Bce Draghi.

2 - DRAGHI: BANCHE E FONDAZIONI IN GRADO DI RISPONDERE A NUOVE SFIDE...
(ASCA)
- ''Il tasso di crescita dei prestiti bancari a famiglie e imprese, pur in diminuzione ad agosto si e' mantenuto su valori superiori a quelli dell'area euro''. A settembre la crescita sui tre mesi e' stata del 3,9% in ragione d'anno. I sondaggi sulle imprese mostrano un ''irrigidimento dei criteri di erogazione dei prestiti e difficolta' crescenti di accesso al credito''. Lo afferma il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, nel corso della celebrazione della Giornata mondiale del Risparmio.

Commissione Europea

Draghi sottolinea inoltre che per le banche ''elevati livelli di capitale permettono di fronteggiare il peggioramento ciclico, di contenere il costo della raccolta sui mercati. In piu' occasioni - ricorda - abbiamo insistito affinche' le banche realizzassero aumenti di capitale. La risposta e' stata finora pronta e confidiamo che cosi' sara' anche in futuro''. Per quanto poi riguarda la richiesta di coefficienti patrimoniali temporaneamente piu' elevati ''e' necessaria per fronteggiare - dice Draghi - le attuali preoccupazioni degli investitori, con benefici per la raccolta delle banche sui mercati all'ingrosso''.

Le nostra banche - conclude - ''sono in grado di rispondere a questa nuova sfida. Abbiamo piena fiducia che, come nel passato, le fondazioni bancarie sapranno farsi carico delle responsabilita' che ricadono su di loro. Qualora necessario - dice in ultimo - saranno individuate e tempestivamente rese operative adeguate misure di backstop''. Le difficolta' delle banche oggi, sono ''al di fuori di esse. I problemi del medio/lungo termine possono essere risolti alla radice aumentando il potenziale di crescita dell'economia italiana nel suo complesso e agendo sulla sostenibilita' delle finanze pubbliche''.

Giuseppe Mussari

3 - CRISI: MUSSARI, ABBIAMO FATTO BENE A INVESTIRE IN TITOLI DI STATO...
(ASCA)
- ''Siamo al paradosso dei paradossi'', cosi' Giuseppe Mussari, presidente dell'Abi, ha respinto lo scenario che vede nel possesso di titoli di Stato italiani uno dei fattori di debolezza del sistema bancario italiano. ''Saremmo deboli perche' abbiamo scelto di detenere, nell'ambito della ridottissima quota di attivi destinata ad attivita' finanziarie, i titoli emessi dal nostro paese'', ha spiegato il numero uno dell'Abi. ''Noi siamo orgogliosi di aver scelto il modello di business della banca commerciale, vicina a imprese e famiglie. E siamo convinti di aver impiegato bene una parte dei nostri attivi nei titoli pubblici di un grande paese, un paese che onorera' i suoi impegni'', ha sottolineato Mussari.

GIULIO TREMONTI

4 - BANCHE: GUZZETTI, SE NECESSARIO FONDAZIONI PRONTE A RAFFORZARE PRESENZA...
(ASCA)
- Sulle Fondazioni alcuni ''ne vaticinano l'imminente crisi e molti la temono. Allora e' bene qui fare chiarezza''. Cosi' Giuseppe Guzzetti, presidente dell'Acri, l'associazione delle fondazioni bancarie, nel suo intervento alla Giornata del Risparmio. ''Le Fondazioni sono investitori di lungo periodo, lo abbiamo gia' detto. I loro investimenti nelle banche non sono destinati a essere dismessi in questo momento, percio' le perdite al momento sono solo potenziali'', ha spiegato Guzzetti.

''Mantenere l'investimento nelle banche italiane, e se necessario rafforzarlo nella misura possibile, e' nell'interesse del paese e delle stesse Fondazioni: banche piu' forti e competitive possono meglio sostenere l'economia reale, tutelare adeguatamente i risparmiatori e dare maggiori dividendi'', ha sottolineato il presidente dell'Acri.

 

ASSOLTO DALL’ACCUSA DI EPIDEMIA COLPOSA, BASSOLINO TORNA SULLA BRECCIA AL FIANCO DI UMBERTO RANIERI

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Carlo Tarallo per Dagospia

ANTONIO BASSOLINO - Copyright Pizzi

Altro che "morto" (politicamente si intende): Antonio Bassolino è vivo, vegeto e lotta insieme a noi. Il proscioglimento dall'accusa di epidemia colposa (prosciolta dal Gup Piccirillo anche la Iervolino) ha ridato smalto a onn'Antonio, e ieri un altro pezzo di muro antibassoliniano è crollato: al suo fianco, al tavolo di un dibattito sugli anni da sindaco dell'ex presidente della Campania, c'era nientedimeno che Umberto Ranieri, l'uomo scelto dagli "anti" per sfidare Andrea Cozzolino, neuroparlamentare ed (ex?) delfino di Bassolino, alle primarie flop dello scorso anno.

lbrtrntn38 umberto ranieri

Ranieri e Bassolino hanno duellato ma poi mica tanto. Hanno discusso e analizzato il decennio bassoliniano a Palazzo San Giacomo e hanno dato una bella picconata alle barricate erette dai sinistrati per tenere "'o Presidente" il più possibile lontano dalla scena politica: del resto, il Pd sotto ‘o Vesuvio ha già abbastanza grattacapi per riuscire a tenere emarginati Bassolino e i "postbassoliniani"....

Intanto, gli spifferi provenienti dai corridoi sinistrati raccontano che il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca si è stufato della opposizione "morbida" portata avanti dal Partito Democratico nei confronti della giunta regionale guidata da Stefano Caldoro. "Di questo passo - prevedono molt piddini - faremo la fine del Molise, dove il Pd ha preso il 9 per cento...".

Vincenzo De Luca

De Luca, candidato del centrosinistra sconfitto da Caldoro alle regionali, ha capito l'aria che tira ne ha piene le tasche dell'opposizione "dialogante" portata avanti in consiglio regionale dal Pd: "Alla Regione non fanno niente, muovono l'aria e si mettono in tasca 15.000 euro al mese. I consiglieri regionali hanno lo stipendio di Obama": così parlò Vincenzino, e a tutti, ma proprio tutti i consiglieri sinistrati sono fischiate le orecchie.

de magistris con la bandana

De Luca ha capito che traccheggiando il Pd rischia di collassare: in tre anni, da quando governava Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli, ora si trova ovunque all'opposizione. Opposizione? Per modo di dire: verso Caldoro l'atteggiamento è tiepido, considerato anche che il governatore con i sinistrati ha un avversario comune, ovvero il coordinatore regionale Pdl Nick ‘o Mericano, detto Nicola Cosentino.

Con de Magistris poi il rapporto è di subordinazione totale: sconfitti al primo turno, i piddini hanno sostenuto Giggino ‘a Manetta al ballottaggio, hanno contribuito alla sua vittoria, poi gli hanno proposto dei nomi da inserire in giunta ma lui non ne ha voluto sapere. In realtà, per capire se il Pd al Comune di Napoli è in maggioranza o all'opposizione ci vuole un astrofisico: De Luca ha intuito che se si lascia campo libero al narcisindaco è finita e allora ha deciso di (ri)scendere in campo in prima persona per rappresentare l'alternativa al partito arancione...

CALDORO STEFANO

 

 

TEATRO OLIMPICO GREMITO IERI SERA PER LA PRIMA ROMANA DI "ANESTESIA TOTALE" DI E CON MARCO TRAVAGLIO

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Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

PINO CORRIAS ISABELLA FERRARI MICHELE SANTORO

Teatro Olimpico gremito ieri sera per la prima romana di "Anestesia totale" di e con Marco Travaglio, affiancato da Isabella Ferrari e dal violinista Marcello Corvino, per la regia di Stefania de Santis e la produzione di Promomusic di Marcello Corvino.

MICHELE SANTORO

Travaglio dà subito per morto (politicamente) Berlusconi, raccontando che un bel mattino s'è dileguato alla chetichella "senza più dare traccia di sè, riparando in un paese senza estradizione". Ma - ha aggiunto - "il problema è il dopo, che rischia di essere troppo simile al prima e al durante: un berlusconismo senza Berlusconi. Insomma, morto un Papi se ne fa sempre un altro".

ISABELLA FERRARI E MARITO RENATO DE MARIA

E giù cinque lezioni di come si organizza la disinformazione "in un paese lobotomizzato, anestetizzato, cloroformizzato". Per dare qualche speranza e soprattutto evitare suicidi tra il pubblico (che però ride spesso fino a soffocare), Isabella Ferrari legge brani da Montanelli e interpreta un rap con i titoli originali delle cazzate del Tg1 di Minzolini.

IL CAST

In sala molta gente, soprattutto giovani, e qualche vip. Michele Santoro e signora con l'amministratrice del Fatto e di Servizio Pubblico, Cinzia Monteverdi, i registi Marco Bellocchio e Renato De Maria (marito della Ferrari), il musicista Franco Piersanti, l'attrice Benedicta Boccoli, i giornalisti Bruno Manfellotto, Nanni Delbecchi, Franco Cordelli, Pino Corrias. Si replica ogni sera fino a domenica 30.

MARCO TRAVAGLIO

 

È COMINCIATO IL CONSIGLIO EUROPEO: NELLA LETTERA ITALIANA PENSIONI (ANZIANITÀ A REGIME NEL 2013, A 67 ANNI DAL 2026; STRETTA SUI CONTRATTI PARASUBORDINATI E DISMISSIONI DEI BENI DELLO STATO - STRETTA DI MANO PATONZA-CULONA INCHIAVABILE - PRIMA DEL CONSIGLIO SILVIO VEDE VAN ROMPUY E BARROSO…

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1. BOZZA LETTERA, GIA' RIVISTI REQUISITI ANZIANITA', A REGIME DAL 2013...
(Adnkronos)
- I requisiti per l'accesso alla pensione di anzianita' sono gia' stati rivisti. Aumenteranno fino ad arrivare a regime dal 2013. E' quanto prevede la bozza della lettera inviata alla commissione Ue, consultata dall'Adnkronos.

Silvio Berlusconi

2. BOZZA LETTERA, DONNE E UOMINI A 67 ANNI NEL 2026...
(Adnkronos)
- Tutti in pensione a 67 anni dal 2026. E' quanto prevede la bozza della lettera inviata a Bruxelles e consultata dall'Adnkronos. Il requisito e' valido sia per gli uomini che per le donne.

3. BOZZA LETTERA, 5 MLD L'ANNO DA PIANO DISMISSIONI PATRIMONIO PUBBLICO...
(Adnkronos)
- Arrivera' entro il 30 novembre il piano di dismissione del patrimonio pubblico. Sono previsti 5 miliardi di introiti l'anno per tre anni. E' quanto prevede la bozza della lettera inviata alla commissione Ue, che l'Adnkronos ha consultato.

4. BOZZA LETTERA, STRETTA SU CONTRATTI PARASUBORDINATI...
(Adnkronos)
- Stretta sui contratti parasubordinati. Nella bozza della lettera inviata alla commissione Ue, consultata dall'Adnkronos, sono previste condizioni piu' stringenti per questi contratti.

ANGELA MERKEL

5. FONTI UE, ARRIVATA A BRUXELLES LETTERA ITALIA...
Radiocor
- La lettera dell'Italia al vertice Ue sugli impegni per il consolidamento e la crescita e' arrivata. Lo hanno indicato fonti Ue.

6. INIZIATO CONSIGLIO EUROPEO A BRUXELLES...
(ASCA-AFP)
- E' iniziato a Bruxelles il secondo Consiglio europeo dei capi di stato e di governo in 72 ore per cercare di trovare un accordo sulla crisi del debito nell'Eurozona. L'incontro e' iniziato alle 18,20.

barroso

7. VERTICE UE; INCONTRO BERLUSCONI-VAN ROMPUY-BARROSO...
(ANSA)
- Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha avuto un breve incontro con il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e quello della Commissione europea José Manuel Durao Barroso. Lo riferiscono fonti italiane, che spiegano come durante la 'bilaterale' con i vertici Ue, avvenuta prima dell'apertura del summit e durata una quindicina di minuti, il premier ha "illustrato la posizione italiana che verrà approfondita all'Eurogruppo".

Van Rompuy

8. STRETTA DI MANO MERKEL-BERLUSCONI...
(ANSA)
- Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, arrivati tra i primi nella sede del Consiglio europeo, si sono presentati insieme attorno alle 18,15 nella sala dove si tiene il vertice europeo straordinario. La cancelliera tedesca e il presidente francese sono stati visti discutere animatamente. Entrando nella sala la cancelliera tedesca si è diretta verso il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e gli ha stretto la mano. Sarkozy, rimasto indietro, si è invece intrattenuto con altri leader.

GIULIO TREMONTI

 

GLI INCONTRI A RIPETIZIONE DEL PATONZA: A TUTTI PROMETTE IL PORCELLUM ED ELEZIONI A MARZO

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Bigador per Dagospia

1- Gran rimpallo tra Roma e Bruxelles della fatidica lettera del governo alla Commissione UE. L'aria fritta non deve granché gradita da quelle parti.

BERLUSCONI-TREMONTI

2- Tremonti ha fatto di tutto per restarsene fuori. Ieri ha letto la bozza ma non la versione definitiva. E allora è sceso da Bruxelles quel cervellone di Antonio Tajani, vice presidente della commissione europea e commissario all'industria.

3- Ieri un preoccupatissimo Napolitano aveva deciso di non partire per Bruges, amena cittadina del Belgio. Voleva leggere la bozza finale della lettera. Ma ciò avrebbe avvalorato che c'era aria di crisi di governo. Ed è partito solo a tarda sera.

GIORGIO NAPOLITANO

4- Pompetta disperato. Ha sonno! Si annoia! A Palazzo Grazioli sta incontrando a ripetizione, Bossi, Calderoli, Letta e Alfano. Gente che va, gente che viene: un grand hotel continuo. Con tutti utilizza i toni della disperazione, a tutti promette il Porcellum ed elezioni a marzo. Nel frattempo "bisogna serrare i denti, tenere stretto e non andare sotto alla Camera..."

TAJANI

5- Discrepanza di opinioni, diverse letture politiche. La Camera si è divisa in due fazioni opposte sulla risposta data da celoduro-Bossi a Fini riguardo alla pensione della moglie. C'è chi ha capito "vada a quel paese" e chi un più semplice "mavaffanculo". La storia ce lo dirà.

6- Alcuni a parole, altri con i fatti. I commessi alla Camera sono stati costretti a creare un cordone sanitario per proteggere l'entrata in Aula dei deputati finiani, insultati da pidiellini e leghisti. "Poverini, sono in crisi e frustrati", la risposta unanime degli assaliti.

7- Felice, soddisfatto, divertito è Gianfranco Fini. La battuta sulla moglie di celoduro-Bossi, sparata a Ballarò, l'aveva studiata a tavolino con i suoi collaboratori, in particolare con Fabrizio Alfano. Concordati i tempi, i modi, i toni. E non vedeva l'ora di farla (dopo tanto massacro su Eli Tulliani).

ALFONSO PAPA GIANFRANCO FINI FABRIZIO ALFANO

8- Fini, ringalluzzito, ha bloccato i suoi: "Fermi tutti, non è il momento di far entrare bolliti in Fli, adesso abbiamo superato di nuovo il 5% nei sondaggi (dopo essere scesi sotto il 3)". Ma neanche Versace? "Lui valutiamo..."

9- Capitolo deputati-carcerati: Papa non sta così male. I pidiellini che erano andati a trovarlo avevano lacrimato: "Ha perso oltre venti chili!". Pare che la cura dimagrante sia stata meno invasiva...

10- Capitolo deputati-scomparsi. Che fine ha fatto l'eroico Sciaboletta? Da prode Don Chisciotte, pronto a difendere l'onore dell'Italia, sembra diventato il Gassman di "M'hanno rimasto solo, 'sti quattro c-c-c-cornuti !". Non gli parla quasi più nessuno, almeno ufficialmente.

SCAJOLA

11- Capitolo deputati in crisi. Tempi da Lupi: stritolato tra fiorellino-Formigoni e la fedeltà al Banana. I bioritmi lo danno in "affanno", bisognoso di idee più chiare, di miti certi da seguire e di un nuovo numero di telefono: non sa più a chi rispondere...

LUPI

12- Capitolo coordinatori-redivivi. In un momento nel quale ci vuole un buon incassatore, chi meglio di Ecce-Bondi? Il Panda è tornato, sprona, dichiara, attacca, chiede le dimissioni di Fini. Uno scalatore, bisognoso di nuove attenzioni dal Pompetta.

13- Ops! Non ha fatto in tempo a finire la frase, che il governo è stato battuto su una mozione dell'Idv: 275 sì, 272 no, sullo stabilimento dell'Irisbus. Malinconia.

14- Giornata grigia per il ministro Galan. Dopo il trionfo di ieri incassato contro la detestata Polverini, il suo candidato a presidente della Biennale di Venezia, Giulio Malgara, non ha riscosso grande apprezzamento alla Commissione Cultura alla Camera. Un misero pareggio: 23 a 23. Equivale a una bocciatura.

democ21 pierluigi bersani enrico letta

15- Pochi sorrisi anche in casa Pd. Culatello Bersani ha mandato un messaggio poco amichevole al Letta-nipote, ieri scatenato in incontri e capannelli: "Oh, sono io il segretario, stia al suo posto!". Chi stava con lui, non è riuscito a rassicurarlo.

16- Quiz: Chi è quel giornalista che i cronisti parlamentari chiamano La Latrina? Ah saperlo.......

 

I DUBBI DELLA MERKEL RAFFREDDANO LE BORSE (MILANO +0,07) - ASSEGNATI 8,5MLD DI BOT SEMESTRALI, IL TASSO VOLA AL 3,535 - IL BUNDESTAG DÀ ALLA MERKEL IL MANDATO PER NEGOZIARE IL SALVASTATI - UTILE NETTO SUPER PER FORD - BPM: CHIESA RESTA D.G., DE CONTO QUINTO NOME IN CDG - RYAN AIR VUOLE 300 NUOVI AEREI MA SOLO LOW COST (MAGARI COL FINESTRINO ATTACCATO CON LO SCOTCH)…

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1. BORSA: LA MERKEL RAFFREDDA I LISTINI...
Radiocor
- Chiusura debole per le Borse europee, nell'attesa del vertice Ue per risolvere i problemi del debito sovrano. Gli indici hanno piu' volte cambiato direzione, ma le parole del cancelliere tedesco, Angela Merkel, hanno raffreddato gli animi. 'Ci sono ancora molti problemi da risolvere', ha infatti detto. Milano ha chiuso sulla parita' (Ftse Mib +0,07%), nel giorno in cui e' stata consegnata la lettera del governo Berlusconi a Bruxelles.

Borsa

2. BORSA MILANO: POCO MOSSA, SOFFRONO BPM E FONSAI...
(ANSA)
- Seduta quasi invariata per Piazza Affari con il Ftse Mib che segna un +0,07% a 16.071 punti e il Ftse All Share un +0,06% a 16.886 punti. FINANZIARI IN CALO, SOFFRE BPM. Credito in affanno con Ubi che cede il 5,02%. A seguire FonSai (-4,3%) e Bpm (-4,52%) nel giorno della nomina del consiglio di gestione e con l'aumento di capitale ormai alle porte. Tra i bancari vendite anche su Banco Popolare (-1,46%), Mediobanca (-1%). In controtendenza Intesa SanPaolo (+0,39%) e Unicredit (+0,92%).

BORSA DI ZURIGO

ACQUISTI SU PRYSMIAN, INDUSTRIAL. Corsa di Prysmian (+2,71%), che si è aggiudicata una commessa in Brasile per conto di Tim. Rialzo del 2% per le Industrial, mentre Fiat cede lo 0,85% ed Exor finisce sulla parità (+0,06%). CHI SALE, CHI SCENDE. Chiusura a +0,28% per Snam Rg che ha registrato nei primi nove mesi dell'anno un utile di 550 milioni di euro, in calo del 33,5% per effetto della Robin Hood tax. In calo Saipem (-0,85%), nonostante la crescita dell'utile nei 9 mesi. In rialzo, invece, Amplifon (+1,84%) dopo la trimestrale.

BORSA DI FRANCOFORTE

3. BOT: ASSEGNATI 8,5MLD SEMESTRALI, IL TASSO VOLA AL 3,535%...
Radiocor
- Il Tesoro ha assegnato 8,5 miliardi di BoT semestrali 30.4.2012 (182 giorni), l'intero importo in emissione, a petto di una richiesta di 13,319 miliardi, ma a un prezzo sempre piu' caro. Il rendimento medio ponderato semplice e' salito al 3,535% (+0,464 punti rispetto all'asta precedente), nuovo massimo dal settembre 2008. In rialzo anche il tasso dei CTz 30.9.2013, assegnati per 2 miliardi (4 mld la domanda), al 4,628% (+0,117 punti).

borsa Tokyo

4. OK BUNDESTAG A MANDATO MERKEL PER NEGOZIARE EFSF...
Radioco
r - Il Bundestag tedesco ha dato mandato a larga maggioranza alla cancelliera Angela Merkel per negoziare al Consiglio europeo sul fondo salva Stati ne l corso dell'incontro di oggi pomeriggio a Bruxelles. Il Parlamento tedesco ha detto di aspettarsi che la Bce cessi gli acquisti di titoli di Stato dopo la conferma dell'ampliamento del fondo Efsf. Il vice presidente del Bundestag Karin Goring-Eckardt ha annunciato dopo il voto che 503 deputati hanno votato a favore, 89 hanno votato contro e quattro si sono astenuti. Il Parlamento ha dato cosi' alla Merkel un mandato chiaro e definito per la trattativa.

ANGELA MERKEL

5. ASSOSIM CHIEDE A CONSOB STOP DIVIETO SHORT SELLING...
Radiocor
- Assosim chiede alla Consob di togliere il divieto sulle operazioni di short selling, che secondo l'associazione 'favoriscono una minore volatilit a' dei mercati'. In una lettera inviata alla Commissione, l'Associazione degli intermediari italiani ha ribadito dubbi in relazione all'efficacia delle misure restrittive e di trasparenza adottate dalla Consob sulle vendite allo scoperto, ritenendo che tali provvedimenti 'non abbiano posto un freno reale ai cali generalizzati delle quotazioni'. Assosim ha chiesto quindi di non prorogare il divieto alla prossima scadenza dell'11 novembre.

GIULIO TREMONTI ASSONNATO

6. FORD: UTILE NETTO PER 1,6 MLD $ NEL TERZO TRIMESTRE, OLTRE ATTESE...
Radiocor
- Nel terzo trimestre l'utile netto di Ford e' sceso di 38 milioni di dol lari rispetto a un anno prima a 1,649 miliardi di dollari, pari a 0,41 dollari per azione, da 1,687 miliardi un anno prima, pari a 0,39 dollari per azione. Il dato e' leggermente superiore alle attese. L'utile operativo e' sceso di 111 milioni a 1,94 miliardi, mentre il fatturato e' salito di 4,1 miliardi a 33,1 miliardi.

Nei nove mesi l'utile netto e' migliorato di 227 milioni a quasi 6,6 miliardi e l'utile operativo di 652 milioni a 7,66 miliardi su ricavi di 101,7 miliardi (da 88,4 miliardi un anno prima). La casa americana ha confermato i target 2011 a livello di utile operativo ante imposte e di cash flow operativo dell'Auto. 'La nostra liquidita' resta forte e continueremo a prendere iniziative quando necessario per rafforzare il bilancio', ha detto il direttore finanziario Lewis Booth.

Logo "Ford"

7. BPM: CHIESA RESTA D.G., DE CONTO QUINTO NOME IN CDG...
Radiocor
- Enzo Chiesa confermato direttore generale e un consiglio di gestione formato da Andrea Bonomi, Dante Razzano, Davide Croff, Alessandro Foti e Claudio De Conto. Questo, secondo quanto si apprende, l'assetto di vertice della Bpm all'esame del comitato nomine che lo proporra' al consiglio di sorveglianza. La nomina arrivera' entro sera. Domani si terra' la prima riunione del cdg per definire i termini dell'aumento di capitale da 800 milioni che partira' lunedi'.

ENZO CHIESA E MASSIMO PONZELLINI

8. RYANAIR COMPRERÀ 300 NUOVI AEREI MA SOLO SE LOW COST...
Enrico Franceschini per "la Repubblica" -
La foto che in questi giorni fa il giro dei siti Internet di tutto il mondo, in cui si vedono piloti della Ryan Air che riparano con il nastro adesivo il vetro rotto di un aereo, non deve trarre in inganno. La compagnia numero uno dei voli a basso costo in Europa ha piani ambiziosi di spesa e di crescita per il prossimo futuro: vuole aumentare il numero dei passeggeri da 70 a 130 milioni l´anno, acquistando almeno 300 nuovi aerei. Michael O´Leary, l´amministratore delegato della società, lo anticipa al Financial Times rivelando un nuovo programma di investimenti.

O´Leary afferma di voler comprare un grosso numero di aerei tra il 2015 e il 2021 e di essere già in trattative con aziende americane, cinesi e russe, insistendo che acquisterà aerei soltanto «a buon prezzo». Ma analisti del settore, interpellati dal quotidiano della City, mettono in dubbio che potrà ottenere grossi sconti, specie se giungerà a un accordo con la Boeing. Al momento, l´intera flotta della Ryan Air è costituita da aerei dell´azienda americana. Se decidesse di acquistare i nuovi velivoli da una compagnia differente, osservano gli esperti, andrebbe incontro al rischio di un aumento dei costi di operatività e manutenzione.

MICHAEL O LEARY

O´Leary ha aperto negoziati, oltre che con la Boeing, con i cinesi della Comac e i russi della Irkut, ma non è escluso che venga considerata anche un´offerta della Airbus. Se salisse dai 72 milioni di passeggeri del 2010-´11 ai 130 milioni, la Ryan Air consoliderebbe la sua posizione come una delle maggiori linee aeree mondiali. La Lufthansa, che è la compagnia aerea più grande d´Europa, ha fatto volare 91 milioni di passeggeri nel 2010. La Southwest Airlines, numero uno per i voli low-cost negli Usa, ne ha trasportati 88 milioni.

 

 


FLASH! LA LETTERA DI BERLUSCA LANCIATA DA ADNKRONOS E' UNA BOZZA SUPERATA - DOV'E' QUELLA VERA?

MA ALLORA È PATOLOGICO: BERLUSCONI FA IL LUMACONE CON LA BELLA PREMIER DANESE

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ROMANO PRODI

1- Stasera alle 9 sulla CNN Piers Morgan, che ha preso il posto di Larry King nella fascia serale, intervista Romano Prodi...

2- Summit con Giancarlo Galan e Riccardo Villari, oggi alle 16.30 a Roma. Dove? In piazza, all'aperto a un tavolo del ristorante Cave di sant'Ignazio. Con i collaboratori del ministro tutti in piedi, frementi, alle spalle di Villari...

galan

3- Boatos tra i componenti della commissione parlamentare che si occupa dei servizi segreti: ma l'interesse di Repubblica per le conversazioni di Luigi Bisignani e Valter Lavitola con gli esponenti dell'intelligence nascondono guerre di quartiere per le prossime nomine ai vertici dei servizi? Ah, saperlo...

lavitola-berlusconi

4- L'Accademia internazionale per lo sviluppo economico e sociale, sotto la guida di Valerio De Luca, aggregherà una nuova classe dirigente. Sono professionisti e manager con età compresa fra i 35 ed i 45 anni con tre caratteristiche: tensione etica, competenza economica e finanziaria e profilo internazionale. Per questo hanno costituito una rete internazionale di università e centri di eccellenza, tra cui la London School of Economics, Sciences Po di Parigi e la romana Luiss.

MEDVEDEV GIOCA A BADMINTON

5- Esilarante il video in cui Putin e Medvedev giocano a badminton, a metà tra una pubblicità di assorbenti e una di un farmaco per la prostata. Tutine pastello, musichetta terribile, e la fine del machismo dell'eterno leader Putin, che dalla caccia alle tigri a mani nude è passato al volano indoor. VIDEO: http://dai.ly/mZs4nz

6- (AGI/AFP) - Dopo il tennis di Boris Eltsin e il judo di Vladimir Putin, e' il badminton l'ultimo sport a essere adottato dal Cremlino. Sul suo blog, il presidente russo Dmitri Medvedev ha postato un video in cui, t-shirt e racchetta in mano, dichiara il suo amore per il gioco del volano che a suo dire "sviluppa la forma fisica, la coordinazione visiva, la precisione e i riflessi". "Chi gioca a badminton prende le decisioni rapidamente", ha assicurato ricordando come lo praticasse Yuri Gagarin, il primo uomo nello Spazio.

PUTIN MEDVEDEV BADMINTON PUTIN MEDVEDEV BADMINTON

"Il badminton si gioca a casa, per strada, a scuola e nelle palestre universitarie", ha spiegato Medvedev che nel video di tre minuti e' ripreso mentre sfida Vladimir Putin. "Spero che, dopo aver visto questo film, avrete piu' desiderio di giocare a badminton e che raggiungeremo maggiori successi in questo splendido gioco", ha auspicato il presidente, che con la sua dichiarazione d'amore per uno sport in Russia considerato 'poco virile', sottolinea di nuovo la sua distanza da Putin, appassionato di attivita' piu' da 'macho' come il judo o la caccia. Finora l'unica reazione all'appello di Medvedev e' stata quella della Rete. Sul sito della radio "Eco di Mosca" alcuni lettori hanno commentato ironicamente: "Il badminton salvera' la Russia".

CARLA BRUNI E LA PICCOLA GIULIA

7 - Maurizio Crippa per "Il Foglio" - Al Grande Fratello c'è un finto maharaja. Sai che sforzo, alla Grande Europa è pieno di finti statisti.

8- Carlo Rossella per "Il Foglio" - Souvenir du Cap Nègre. Verso mezzodì, in piena estate, dalle cucine della villa di Carla e Nicolas usciva un buon odore di aglio e cipolla che nascondeva per un po' il profumo dei pini e delle ginestre.

MAURO EZIO

9- Romana Liuzzo per "il Giornale" - Bizze di Ezio Mauro al ristorante «Acquarella» di Bracciano dove ha preteso un tavolo con vista lago. Essendo tutti occupati, si è dovuti ricorrere a spostamenti e incastri per esaurire la richiesta. Happy end? Macché. Sotto lo sguardo stupito del proprietario, il direttore di Repubblica è tornato al tavolo senza vista lago; quello panoramico aveva per vicini Angelino Alfano e famiglia. E Mauro va retro.

10- Romana Liuzzo per "il Giornale" - Dalle camicie a fiori al cappotto a scacchi, passando per la maglietta di Paperino. Il new look sfoderato dal governatorissimo della Lombardia ieri mattina a un appuntamento istituzionale in piazza Mercanti a Milano ha un sapore un po' retrò. Alla presenza dei «colleghi» amministratori Giuliano Pisapia e Guido Podestà, Roberto Formigoni s'è presentato in giaccone in stile seventies e soprattutto cappello nero, per proteggersi dai primi rigori dell'autunno. Dal guardaroba al tesseramento Pdl, dalle ricette economiche alle strategie politiche, il «Formiga» riesce sempre a far discutere.

ANGELINO ALFANO

11- (DIRE) - Dopo le prostitute che si offrono nel "palazzo Berlusconi" di Rosario in Argentina a Cracovia e' in piena attivita' il "Bunga bunga strip club". Arriva fino in Polonia la fama dei festini di Arcore. Cosi' capita che, anche nella cattolicissima citta' di Giovanni Paolo II, sulla piazza del mercato (Rynek Glowny) da un mese e' stato aperto un nuovo locale di striptease.

BUNGA PANINO

In pochi a Cracovia, anche a pochi metri dall'entrata, conoscono l'esistenza del locale. O forse per l'imbarazzo fanno finta di non sapere. Eppure l'insegna rosa al neon del "Bunga bunga club", soprattutto di notte, risalta perfettamente nella centralissima piazza dove si trova la cattedrale di Wojtyla. E la sera, soprattutto quando passa un gruppo di italiani, i "buttadentro" sono velocissimi e molto lesti: in un attimo si avvicinano e lasciano il biglietto da visita. E indicando quella finestra al primo piano di un palazzo bianco non solo spiegano perfettamente l'origine del nome ma elencano pure il particolare tariffario.

PANNELLA CONTESTATO DAGLI INDIGNADOS

12- Intervista di "Chi" a Pannella: "Tonino Di Pietro e Nichi Vendola sono simpatici, certo, ma sono tutti soci...Sinistra e destra non sono avversari, sono proprio soci. Contano uno sull'altro... Anzi non esistono senza gli altri. Soltanto noi siamo la vera alternativa».

Helle Thorning-Schmidt

13- (ANSA) - Silvio Berlusconi incrocia la premier danese, Helle Thorning-Schmidt, alta e bionda. I due leader si stringono la mano e proseguono ognuno per la propria strada. Il capo del governo italiano, dopo un secondo, si volta e guarda, dalla testa ai piedi, la figura del primo ministro che si allontana. La scena e' stata ripresa dalle telecamere del circuito interno all'interno della grande sala del Consiglio europeo di Bruxelles

Berlusconi dorme

 

 

GIOVANARDI RISPONDE A UN DAGOLETTORE - IL BANANA, NIENTE LETTERA MA LE BUSTINE DELLE OLGETTINE - LE FRANE UMANE

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Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1

Il ministro Giovanardi risponde al lettore Roland Delmay:
http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/la-grecia-da-culla-della-civilt-a-tomba-delleuropa-fossi-pannella-mi-offenderei-ma-31136.htm#Scene_1

20.100 prenotazioni in un anno e mezzo di funzionamento del fondo;
91.662.847 di euro di finanziamenti erogati;
132 banche coinvolte;
20 regioni interessate (cioè tutto il territorio nazionale).

Pochi numeri per dimostrare che non tutte le famiglie la pensano come il signor Delmay, avendo ritenuto conveniente sfruttare la garanzia offerta dallo Stato per un prestito ad un tasso particolarmente agevolato che altrimenti non avrebbero potuto ottenere, con il rischio di finire in mano agli usurai.

Dipartimento per le politiche della famiglia

Lettera 2
Mi dispiace moltissimo per tutti coloro che hanno perso la vita in un evento comunque catastrofico (550 mm di pioggia sono 550 litri per metro quadro, e non li fermi in nessun modo), ma bisogna essere sinceri, non è il clima, siamo noi.
Basta purtroppo google maps a smontare tutte le teorie sulla fatalità, sul cambiamento climatico, ecc.

Queste sono immagini da street view di Vernazza; anzitutto siamo alla fine di una gola strettissima: http://g.co/maps/ak5he (notare la casetta rosa dove è situata), e già qui ce ne sarebbe da dire sulla costruzione di un insediamento umano "a tappo" alla fine di una vallata del genere.
Ma qui è ancora peggio, hanno TOMBATO il torrente !! http://g.co/maps/svy9k
Un torrente che per sponde ha i muri delle palazzine, no non è fatalità.
Marco F

Lettera 3
Caro Dago,D'Annunzio, in un cortocircuito parlamentare, passò dall'estrema destra alla sinistra, esclamando: "Vado verso la vita!". In caso di crisi di governo, a me toccherà urlare: "Vado verso Lavitola!".
Giancarlo Lehner

Lettera 4
Cio Dago, vorrei usare il tuo seguitissimo sito (e che leggo oggi giorno) per mandare dire due cosine al presiente Berlusconi.
Caro presidente Berlusconi, la intelligenza in campo finanziario e politico mi è sempre piaciuta molto, ma adesso la mucca non è più grassa e deve iniziare a toccare, anzi direi meglio ad eliminare i privilegi della casta. Le parlo da cittadino ed suo elettore, il solo modo che ha di rimanere in piedi e di rimettere in sesto il paese (premesso che le importi veramente) è di azzerare i costi della casta, per casta intendo sia la politica che tutte le lobby che ci girano interno a cominciare dai petrolieri.

Non serve un spot televisivo per ricordarci che se tutti pagano le tasse viviamo meglio tutti, ma guarda caso basta non toccare i vostri privilegi. Mi consenta, penso di parlare a nome di molti, ma i cittadini si sono rotti le palle delle vostre parole (false) come politici.
Simone da Prato

Lettera 5
Caro Dago , il Banana oggi non portera' una letterina ma alcune buste con dentro i soliti 5.000. Bastera' ?

Lettera 6
governo Draghi- Del Cazzo: Draghi vabbè è noto, e qualificato ma questo Del Cazzo chi è?

Lettera 7
Mi stava simpatico Marco Simoncelli. Non sono stato in grado di vedere le immagini finali ma è stata una faticaccia tra zapping voloce e chiusura di occhi.
Se la comunicazione tornasse a un po' di pudore (ma ne ha mai avuta?) sarebbe cosa buona e giusta. Mi piace ricordare Simoncelli che, qualche anno fa, blocca un'intervista per abbracciare la sorellina. Queste sono immagini belle! Grazie Marco. Nella tua breve esistenza sei riuscito a "salare" a rendere non insipido tutto il can can. Mica poco!
Marco Sostegni

Lettera 8
Caro Dago, ieri, al posto di Bossi, quando Fini ricordava della baby pensione della signora Marrone, avrei ribattuto che non tutte le mogli hanno la fortuna di "trovare in casa" biglietti vincenti del superenalotto e di saper mungere vecchi miliardari
Quando ce vo' ce vo'...
M. Savino

Lettera 9
con le pensioni sono sempre stati fatti dei grossi casini.Cominciando dal dare pensioni non sui soldi versati ma sugli ultimi anni di contribuzione.Sono state elargite pensioni atutti i coltivatori diretti che non avevano mai versato soldi. Sono state date delle "baby" pensioni a molti compresi i provenienti dalle terre redente ecc ecc . Naturalmente i soldi dati ai non contribuenti son stati tolti a chi ha versato tutta la vita.Non capisco perchè a capo dell' Inps si mettas un sidacalista e perchè i politici possano disporre dei soldi non loro con leggi che offendono profondamente il lavoro di persone che sudano per poter vivere.E' giusto aiutare i bisognosi ,ma tutti insieme, non sempre i poveri diavoli.

Lettera 10
Caro Dago, come volevasi dimostrare: sulle pensioni la Lega ha calato le braghe. Dopo Speroni in felpa vedremo Bossi in mutande ?
Recondite Armonie

Lettera 11
E' ora! E' ora! Sempre in culo a chi lavora...... Infatti si ritarda l'andata in pensione e quindi si prolunga il lavoro a quelli che hanno sempre lavorato, ma non si fa niente per coloro che senza mai aver lavorato godono comunque di pensioni erogate dall INPS. Si dirà: ma quelle non sono pensioni ma opere di beneficenza ( Invalidità , vecchiaia, Italiani all'estero, ricongiungimenti familiari di extracomunitari etc etc)..... Alla fine parafrasando Ricucci si è magnanimi e generosi con il culo degli altri (I soliti lavoratori fessi che le tasse le pagano alla fonte).
PS Come mai la sedicente libera stampa italiana non parla mai del fatto che le casse pensioni dei lavoratori sarebbero in attivo se dovessero soltanto erogare pensioni ai propri iscritti
Cordialmente Giovanni Russo

Lettera 12
Caro Dago, finalmente lo slogan dell'atteso Big Bang di Renzi ( abbastanza leghista nei toni, più che pidiellino... sarà il verde dello sfondo... ) : "I Dinosauri non si sono estinti da soli", quindi in teoria ci vuole un big bang per aiutarli ad estinguersi...
Va beh il nostro amico ha invertito un po' la consecutio temporis, succede a stare più su facebook che sui libri.

Una famosa teoria fa risalire la causa dell'estinzione dei dinosauri all'effetto serra causato dalle flatulenze dei medesimi, che mangiavano tonnellate di piante al giorno...
Ecco, se intendiamo anche Renzi come flatulenza del berlusconismo, benvengano tutti questi Big Bang, aumenteranno l'effetto serra e spariranno assieme ai dinosauri che le producono...

Dico io, Renzi, maremma bonina, ma se ti piace tanto stare sul palco o davanti alle telecamere del TG5 e di Mattino5 ( maremma 'mpestata un'impresa, sei riuscito a far sembrare Belpietro più simpatico di te... ), invece che controllare quanti soldi si buttano a Firenze ( remember Parco Musica Firenze coi costi triplicati da 90 mln a 260 e forse più? ), non potevi fare il casting del GF12 come fanno tutti gli altri?
PotereAiPiccoli

Lettera 13
Caro Dago, ma invece di Angelino Jolie Alfano, non potremmo chiamarlo Angelino Jolly?
mi piace di più. Saluti e very complimenti

Lettera 14
Siamo davvero un paese di merda. La Liguria sprofonda sotto l'alluvione, con 9 morti e paesi spariti, ma nessuno chiede dimissioni solo perchè è stata sempre amministrata dalla sinistra (spetta alla Regione la tutela del territorio). E pensare che ieri, con l'allarme meteo già lanciato, il presidente Burlando si occupava delle candidature alle prossime comunali.
Maurizio, Milano

Lettera 15
cariss Dago , Berlusconi ha scritto la letterina per l'Europa , si spera che Bossi non ci abbia fatto i disegnini !!!
oris

Lettera 16
Un uomo abitutato a premiare le sue sodali con seggi ed elezioni non poteva che mandare una Letterina in Europa. Quando Baricco scrisse il "2026: la vittoria dei Barbari" si riferiva evidentemente alla Lega e alla trattativa sulle pensioni.
Luca Cassano - Torino

Lettera 17
In pensione a 67 anni? Ma non ci scassate la minchia! Se mi devo beccare il limite di età tedesco, allora VOGLIO tutto il sistema previdenziale tedesco! Salario minimo garantito, assegno di disoccupazione per tutti, asili nido gratuiti, agevolazioni ed assistenza per le donne madri, etc.etc. Come al solito i nostri (nostri?) governanti vogliono il sistema alla tedesca quando devono prendere, ma si tengono quello all'italiana quando devono dare.
GIEMME

Lettera 18
Belen nel video aveva 17 anni? Bene, ora intercettateci tutti!
Nebo

Lettera 19
Egregio direttore, 157. In questo momento sono 157 le persone che stanno tremando di fronte alla crisi della giunta laziale. 157. Tanto è il numero delle persone che lavorano nelle segreterie degli assessori dimissionari. 157 bocche sfamate dai contribuenti.
16 assessori (compresa la presidente), una media di dieci segretari a testa (con picchi di quindici-sedici).
Paolo Ferraresi

Lettera 20
Naturalmente Ferrara non ha mancato di fare un'altra bella pagliacciata, d'altra parte i buoni maggiordomi sanno sempre anticipare i bisogni del padrone.
Mi chiedo cosa ci sia di scandaloso a ridere di un barzellettiere che non ha mai lesinato corna, cucu e sberleffi vari. Certo chi nutre il suo cervello solo di TG italiani non si rende conto delle risate che ogni italiano nel mondo si riceve ormai da 10 anni ogni volta che si accenna a quel nome, peggio di Cicciolina negli anni '80.

Ho anche sentito parlare di inopportune ingerenze... Che razza di linguaggio ante-guerra. Facciamo parte di una Unione e i paesi membri hanno tutti i diritti, anzi il dovere di intervenire negli affari altrui. Per tornare all'elefantino, che ammetto scrive bene, proprio come un preside di liceo, quanto a idee è piuttosto nullo. Ricordo che la sua dottrina economica era basata sul debito infinito, e amava citare R. Reagan che diceva (barzelletiere pure lui) "Il debito americano è grande abbastanza da badare a se stesso"
Gianni

Lettera 21
Lettera alla BCE - Veniamo noi con questa mia a dirvi una parola che scusate se sono poche, ma settecentomila lire a noi ci fanno specie quest'anno, c'è stato una grande moria delle vacche come voi ben sapete...". Punto, due punti, ma sì, fai vedere che abbondiamo, abondantis adbondandum......
lo stregone di Suviana

Lettera 22
Caro Dago, da circa un anno si parla degli ultimi giorni del patonza, ma io lo trovo ancora incollato a palazzo Chigi, nonostante il passo indietro chiesto, dallo stesso tempo, dal culatello. Ho l'impressione che più si dà per spacciato e più rimane al suo posto. Chiaramente se dovesse cadere è molto meglio andare alle elezioni che avere un papocchio di governo tecnico.
Annibale Antonelli

Lettera 23
Caro DAGO, l'alluvione delle valli del Magra e del Vara è largamente prevedibile. In sintesi:
- sono valli strette, compresse fra montagne e mare, senza sfogo per le esondazioni tranne il mare
- la zona è seconda a Trieste per piovosità annua
- i pendici un tempo coltivati sono stati per lo piu' abbandonati, e i fiumi vincolati a parco naturale

- le "amministrazioni" locali,d'accordo coi Verdi, proibiscono l'alterazione del paesaggio all'interno dei parchi fluviali: se cade un albero morto resta dov'e', fino alla prossima fiumana dove, portato via dalla corrente, si incastra con gli altri detriti sotto il primo ponte e fa da diga
- i paesi una volta costruiti sui culmini delle colline, per evitare saraceni e alluvioni, sono stati trasformati in seconde case per i milanesi e i parmigiani; i locali così arricchitisi sono andati ad abitare in condomini a valle, costruiti pochi metri di quota sopra il livello normale del fiume.

- quando arriva la fiumana, il giorno dopo c'e' chi esce di corsa in barca da Carrara, Spezia ecc., cerca una barca di valore fra le tante alla deriva, strappata dalla piena (il Magra è un enorme porto fluviale per diportisti, anche se si sa benissimo che è ad alto rischio), la rimorchia in porto, fa denuncia alla capitaneria che la sequestra, e restituisce la barca solo dietro un compenso per il ritrovatore pari a una rilevante quota del valore del ritrovato oltre rimborso spese; la "legge" questo consente.
- poi, tutti in fila in Comune per far domanda e partecipare alla spartizione di quanto elargirà lo Stato per l'"evento straordinario ovvero calamità naturale" . Naturale?
saluti
BLUE NOTE

Lettera 24
I soliti inguaribili comunisti vanno blaterando che Berlusconi si presenterà oggi a Bruxelles a mani desolatamente vuote. Ancora una prova di malafede staliniana perché è universalmente noto che il nostro Presidente stupirà tutti con una "dichiarazione d'intenti" che per essere "virtuale" non è meno sostanziosa dappoiché tutti sanno che solo il "virtuale" spalanca le vie della poetica congettura.

Ma dirò di più: da fonte bene informata ho saputo che per rallegrare la compagnia di quei babbioni che incupiscono le sedi del potere europeo e per mostrar loro che non s'è adontato per l'ignobile sberleffo della "culona" e dell'"ipercinetico" egli intratterrà il colto pubblico e l'inclita guarnigione, con una scompiscevole serie di "La sai l'ultima?" condendola con un paio di moccoli "contestualizzati", con una riedizione leggermente più pepata della celebre storia della "mela" e con ripetuti inalberamenti di corna e diti medi.

Metterà anche a disposizione dei colleghi maschietti, ancora sensibili alla gnocca, l'album fotografico "La bella Ruby e zio Muḥammad Ḥosnī Sayyid Ibrāhīm Mubārak" in cui si vedrà il nostro presidente starsene in disparte (per via del pio voto) mentre tutti folleggiano in uno sfrenato "bunga bunga". Viva Berlusconi! Viva Farsa Italia!!
(Gino Spadon)

Lettera 25
Maria Stella Gelmini: "Le tasse sui ricchi, no". Gianfranco Fini: "Ma perché?". Maria Stella: "Perché no". Purtroppo nell'ultima trasmissione "Ballarò" (Rai3), è andata ancora peggio. Infatti, alla domanda di Gianfranco Fini, Maria Stella Gelmini, con l'intelligenza e la dirittura morale che la distinguono e che le hanno permesso di diventare ministro della Repubblica, ha risposto: "Perché è una tassa contraria ai nostri principi; perché noi non mettiamo le mani nelle tasche degli italiani". Il che significa: "Perché è contraria al nostro principio immorale di favorire i ricchi; perché noi non mettiamo le mani nelle tasche degli italiani ricchi, preferiamo metterle in quelle della povera gente".
Miriam Della Croce

Lettera 26
Caro Roberto, solo per rinfrescare la memoria : Giuliano Ferrara si trasferisce a Parigi per varare le Feuille quotidienne edizione francese del Foglio. Naturalmente il progetto non partì mai.
Margherita - Venezia

Lettera 27
Dago darling, stranamente - proprio nell'anno delle infinite celebrazioni per il 150mo dell'unità d'Italia - appare sempre più chiaro che la Repubblica Italiana non é più uno stato sovrano. Prima con la partecipazione quasi forzata alla censuratissima guerra (pane al pane) della Nato in Libia e poi con le continue ingerenze e/o imposizioni della Troika (UE, BCE e FMI) nelle politiche sociali e fiscali del Bel Paese. Se continua così, da "schiava di Roma", l'Italia diventerà schiava di Stasburgo, Bruxelles, Parigi, Londra, Berlino e Wall Street. Proprio come una signora un po' "fanée" che si concede in una "gangbang"!
Natalie Paav

Lettera 28
"Right or wrong, my country". Ma quale country? Ma dove? Ma quando? Anche qui su Dagospia ce la godiamo a fare i Tafazzi. Ammesso che l'Italia sia stata fatta, gli Italiani son ben lungi dall'essere fatti, e forse mai lo saranno. E le loro figuracce le hanno sempre fatte. Per Metternich l'Italia era "un'espressione geografica", (ora per qualcuno è in dubbio anche questo);

per Bismarck era "la quinta ruota del carro"; agli inizi del 1700 Montesquieu scriveva che "le repubbliche italiane non sono che miserabili aristocrazie, che si reggono solo per la pietà che si ha per loro, e in cui i nobili, senza alcun senso di grandezza e di gloria, ambiscono soltanto a conservare il loro ozio e i loro privilegi"; Goethe scriveva che "Onestà tedesca ovunque invano cercherai, c'è vita e animazione ma non ordine e disciplina e ognuno pensa per sè, dell'altro diffida, e i capi dello stato, pure loro, pensano solo per sè";

per un nostranissimo Giacomo Leopardi l'Italia era "senza prospettive di miglior sorte futura, senza occupazione, senza scopo, e ristretta al solo presente". Ma cosa pretendiamo da noi Italianetti? Siamo mezzi europei e mezzi levantini; il senso civico è quello che è; ce la prendiamo con i politici dimenticando che i Berlusconi, i D'Alemi, i Casini, gli Scilipoti, i Fini, i Bocchini, i Penati, i Di Pietri, gli Scajoli sono l'espressione della nostra società; abbiamo un Presidente della Camera-con cucina che, sapendo benissimo quale bagarre avrebbe scatenato, va a Ballarò a litigare, ad aggiungere i suoi sorrisetti a quelli di Sarkozy e a unirsi al coro degli sbertucciatori anti-governativi per i quali il motto sembra essere "Muoia Sansonanetto con tutti i Filistei".

E i Filistei siamo tutti noi, se in questo momento vogliamo far cadere un governo senza averne pronto un altro valido; se abbiamo sogni di governi di unità nazionale pur sapendo che siamo tutto fuori che uniti; se auspichiamo governi tecnici quando già non ci vanno bene le decisioni di un tecnico come Tremonti; se chiediamo elezioni anticipate nelle quali, secondo i sondaggi, si sposterebbe qualche zero-virgola. "Right or wrong, my country" non è roba nostra, purtroppo. Per noi va bene " E io che c'entro?", "Tirar l'acqua al proprio mulino" e, in caso,"Si salvi chi può".
Vittorio Italianetto InFeltrito

Lettera 29
Scusa Dago, ma a te pare veramente che il TG3 possa essere raccomandato come fonte obbiettiva di informazione? Ho cercato di fare un commento in tal senso sul 'Fatto' e mi sono trovato in mezzo a una masnada di fondamentalisti coi paraocchi. E' questo il futuro dell'informazione 'de' sinistra'?

 

 

“NUOVA VENEZIA”: MÜLLER AVREBBE SUBORDINATO LA SUA PERMANENZA ALLA CACCIATA DI BARATTA. SARÀ VERO?

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Michele Anselmi per "il Riformista"

galan malgara

A quanto pare non è solo "la piccola Atene" di Capalbio, quell'esclusivo circolo di intellettuali sinistrorsi che sta cordialmente sugli zebedei a Giancarlo Galan, a non gradire Giulio Malgara alla guida della Biennale. Hanno già superato quota 3.500 le adesioni all'appello on line della "Nuova Venezia" in sostegno di Paolo Baratta, presidente cacciato senza tanti riguardi dal ministro veneto; firme che pesano sul piano internazionale, non solo del solito giro, visto che spuntano i nomi del direttore della Tate Gallery di Londra, del direttore associato del Moma di New York, del curatore della Pinacoteca di Monaco.

E proprio ieri la commissione Cultura della Camera ha nei fatti respinto la designazione di Malgara: 23 a 23, formalmente un pareggio, nella sostanza uno stop, per quanto non vincolante. Lo riconosce lo stesso Emerenzio Barbieri, capogruppo del Pdl in commissione: «Dal punto di vista giuridico non c'è dubbio che si tratta di una bocciatura. In ogni modo, la responsabilità della nomina è del governo: fossi Galan, andrei avanti comunque».

PAOLO BARATTA MARCO MULLER

Esattamente quanto il ministro intende fare. Ormai per partito preso, pronto a far passare ad ogni costo la nomina dell'amico Malgara, pubblicitario caro pure a Berlusconi, l'uomo dell'Auditel che "Le Monde" ha ribattezzato sarcasticamente «Pol Spot». Neanche cinque minuti dopo la votazione, Galan faceva sapere: «Sono molto soddisfatto e ringrazio sentitamente i colleghi del Pdl, della Lega, dei Responsabili, di Popolo e Territorio che hanno votato compatti per Malgara. D'altronde più di così non era tecnicamente possibile ottenere».

Il riferimento è al deputato Luciano Sardelli, passato dai cosiddetti Responsabili al Gruppo misto: in effetti il pareggio si deve a lui. E sarebbe potuta andare anche peggio per Galan se la Lega, sulle prime tiepida su Malgara, tanto da indicare sulla "Padania" la riconferma di Baratta, non avesse cambiato idea dopo una trattativa non proprio onorevole condotta dal capo di gabinetto del ministro, Salvo Nastasi, consigliere in pectore della futura Biennale. Che trattativa? In cambio del via libera in commissione Cultura da parte dei quattro deputati leghisti, il Collegio Romano si impegna a rifinanziare generosamente il Festival Verdiano e l'Arena di Verona.

Una logica di scambio che non piace al governatore leghista Luca Zaia. Isolato dal partito, appena lunedì aveva spiegato: «Confermo quello che ho sempre detto. Penso che il presidente Baratta abbia dato tanto alla Biennale e che sia stato l'attore del suo rilancio; mentre Malgara non lo conosco e quindi non posso dire nulla».

LUCA ZAIA

Ieri pomeriggio ha aggiunto: «La mia libertà si ferma dove comincia quella degli altri, io ho espresso le mie considerazioni, ciò non toglie che il ministro deciderà che nomina fare, spetta a lui». Con un però: «Verificheremo alla fine il risultato di questo lavoro. Non sono uno che passa il suo tempo ad aprire gli armadi per tirare fuori gli scheletri». Chi vuole intendere, intenda.

Era stato il sindaco Giorgio Orsoni, invece, a esporsi molto, definendo «inadeguato» il manager designato. Giudizio drastico, confermato dopo le prime, incaute, interviste rilasciate da Malgara, laddove l'uomo si proclamava adatto a pilotare la Biennale perché va molto al cinema, ha una casa a Venezia e possiede un Mirò, tre Tancredi e tre Schifano.

Ieri il sindaco, per statuto vicepresidente della Biennale, ha fatto il bis: «Sono soddisfatto anch'io dell'esito del voto, che è di bocciatura, checché ne dica Galan, e dimostra come fossero fondate le nostre perplessità non tanto sulla persona quanto sul modello culturale che il ministro vorrebbe imporre».

Di tenore simile i commenti dell'opposizione. Giuseppe Giulietti, Gruppo misto: «L'arroganza non paga, nomina respinta». Massimo Donadi, Idv: «Galan, come molti dei suoi colleghi ancora per poco al governo, sta alimentando un clima da ultimi giorni di Pompei» .

SALVO NASTASI

Fabio Granata, Fli: «È stata bocciata non tanto una persona quanto una idea di politiche culturali mercantile e legata al profitto. La Biennale merita ben altro». Renzo Lusetti, Pd: «Se il ministro Galan va avanti, sbaglia».

Naturalmente Galan andrà avanti. Nel 2004, ministro Urbani, anche la designazione di Davide Croff fu cassata, quella volta dalla commissione Cultura del Senato. Ma poi il banchiere arrivò lo stesso a Ca' Giustinian, dove nominò Marco Müller direttore della Mostra del cinema.

A proposito: secondo un retroscena di Enrico Tantucci della "Nuova Venezia", Müller avrebbe subordinato la sua permanenza alla cacciata di Baratta. Fosse vero, non sarebbe un bel gesto.

 

 

ROMA PARALIZZATA. NUBIFRAGIO? NO, L'APERTURA DI TRONY! MIGLIAIA DI PERSONE IN FILA PER GLI SCONTI, TRAFFICO IMPAZZITO

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1 - APRE IL NUOVO CENTRO COMMERCIALE TRONY - TRAFFICO IN TILT IN TUTTA ROMA NORD
Luca Monaco per "ilMessaggero.it"

Oltre duemila persone hanno preso d'assalto il nuovo centro commerciale Trony, in via Riano, a ponte Milvio, mandando in tilt il traffico in tutto il quadrante di Roma Nord. Studenti, liberi professionisti, impiegati, disoccupati, tutti a caccia del prodotto messo in vendita a prezzi stracciati per promuovere l'apertura del maxi negozio.

FOLLA IMPAZZITA AL TRONY DI PONTE MILVIO ROMA

Una notte in fila. La piccola folla che si è accampata ordinatamente fuori le porte fin dalle11 di ieri sera si è gonfiata a dismisura con il passare delle ore: alle 9 del mattino è scattata la ressa. Decine di persone hanno tentato di scavalcare le transenne: «Sono stati attimi di panico - racconta Alessio Ceccarelli, 35 anni, disoccupato, arrivato da Ostia alle quattro del mattino - sono volati calci e pugni, qualcuno ha infranto un vetro del negozio a colpi di casco: due ragazze sono state letteralmente calpestate dalla folla, e una signora ha avuto un attacco di panico. I sei poliziotti che c'erano non sono bastati a controllare la situazione - aggiunge -. Per fortuna il servizio di sicurezza interno ha limitato i danni».

jet sex18 presentazione libro a ponte milvio

Disagi al traffico. Via Riano è stata chiusa al traffico fin dalle 9, eppure l'affluenza di migliaia di persone è andata avanti tutta la mattinata, causando code e rallentamenti al traffico da Ponte Milvio, alla Cassia, passando per via Flaminia, Corso Francia, l'Olimpica. E ancora ingorghi in zona Monti Tiburtini, viale XXI Aprile, San Giovanni, via Prenestina, e la tangenziale Est, paralizzata per ore. «Tutta la rete di autobus che attraversa queste direttrici ha subito forti rallentamenti», comunica l'Agenzia per la mobilità.

Gli acquisti. Alle 10 del mattino Maurizio Manzi, un agente turistico di 38 anni, guadagna l'uscita tra gli applausi della migliaia di romani in coda dietro le transenne. «Ero in fila dalle 11 di ieri sera, alla fine ce l'ho fatta - esclama soddisfatto mostrando la busta con dentro l'Xbox, due pc portatili, un Nintendo Ds - ho speso solo 300 euro perché c'erano le promozioni, altrimenti mi sarebbe costato tutto il doppio. Volevo comprare anche l'iPhone, ma sono terminati dopo 15 minuti dall'apertura: ero 50esimo, non ce l'ho fatta».

GIANNI ALEMANNO

Sorride anche Mamud Gamal, un pizzaiolo egiziano di 51 anni, che stringe tra le mani il nuovo cellulare, e alle 11 allunga il passo: «Devo sbrigarmi - afferma - sono arrivato in autobus da Monteverde e tra mezz'ora dovrei stare al Portuense, dove lavoro».

E chissà se ce l'avrà fatta: Roma è paralizzata. «È uno scandalo, ho perso una giornata di lavoro - sbotta alle 11 Luca Cianci, 36 anni, imbottigliato nel traffico a Tor di Quinto - sono partito alle otto da Ponte di Nona, alle 9 avrei dovuto essere nel mio ufficio al ministero degli Esteri, e invece eccomi qui: la tangenziale era tutta bloccata».

IPHONE 4


2 - ROMA IN TILT PER MAXISCONTI TRONY:ALEMANNO,ERA IMPREVEDIBILE...
(ANSA) - Per l'inaugurazione di un nuovo megastore ''otto mila persone sono davvero un numero imprevedibile. Abbiamo schierato 250 vigili e stiamo cercando di controllare la situazione''. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. ''Un negozio di questo genere dovrebbe essere collocato in un'area piu' periferica e non in un posto cosi' centrale -ha detto il sindaco- Comunque, stiamo controllando la situazione ma, effettivamente, una risposta cosi' forte non era prevedible''.

Carlo Rienzi del Codacons

3 - PONTE MILVIO, CODACONS: ROMA DANNEGGIATA, RISARCIRE CITTADINI
(il Velino/AGV) - Giornata d'inferno per i cittadini romani e per i residenti dei comuni a nord della capitale. L'apertura del nuovo punto vendita della catena commerciale Trony a Ponte Milvio, ha letteralmente fatto impazzire il traffico nella zona nord della citta', imprigionando in auto migliaia e migliaia di automobilisti. Numerose sono le segnalazioni giunte da questa mattina al Codacons: utenti che hanno impiegato ore per percorrere appena pochi chilometri, strade bloccate, autobus deviati, e ritardi pesantissimi a danno di chi doveva recarsi a scuola o a lavoro.

Clamoroso il caso di un cittadino il quale, a causa della viabilita' impazzita, non e' riuscito ad assistere alla laurea della moglie, e ha deciso di denunciare la catena commerciale per i danni arrecati. "E' l'ennesima vergogna che danneggia la citta' e i residenti di Roma e provincia - afferma il presidente Carlo Rienzi - eventi di questo tipo, che attirano migliaia di persone, vanno circoscritti ai giorni festivi, per non creare intralci a chi deve spostarsi per la citta'. Chi ha autorizzato l'apertura odierna del punto vendita sara' chiamato dal Codacons a risarcire gli utenti, cosi' come la stessa catena commerciale. In particolare - prosegue Rienzi - chiediamo a Trony di indennizzare i cittadini danneggiati, fornendo loro bonus da 100 euro da spendere all'interno del punto vendita. In caso contrario, forniremo assistenza legale a chiunque vorra' chiedere un risarcimento per i disagi patiti".

nubifragio a Roma da Repubblica

4 - PONTE MILVIO, NANNI-TORQUATI: DOPO I TUONI ARRIVANO I TRONY...
(il Velino/AGV) - "Questa mattina e' stato aperto un nuovo punto vendita Trony e mezza citta' e' bloccata dal traffico. Ora anche l'apertura di un negozio sta causando gravi ripercussioni sul traffico del quadrante Nord- Est della citta'. File chilometriche che hanno bloccato anche gli autobus di linea con forti ritardi nelle corse. Roma ha vissuto molti appuntamenti di rilievo, ad iniziare dal Giubileo, con centinaia di migliaia di visitatori accorsi nella capitale, mai pero' era successo che l'apertura di un centro vendite paralizzasse mezza citta'. Questo, in una capitale europea, non e' ammissibile".

nubifragio a Roma da Repubblica

Ad affermarlo, in una nota, il consigliere dell'Assemblea capitolina Dario Nanni ed il consigliere del Municipio XX Daniele Torquati. "Ai cittadini romani - proseguono i consiglieri - non e' bastato il nubifragio dei giorni scorsi, dovevano anche subire l'inefficienza e il pressappochismo dell'amministrazione capitolina e del XX Municipio.

nubifragio a Roma da Repubblica

Quest'ultimo per altro - afferma Torquati - aveva deliberato in data 12 ottobre 2010 il raddoppio del senso di marcia per l'accesso al nuovo punto vendita, favorendo cosi' la nota catena commerciale a discapito dei cittadini e degli automobilisti, pur sapendo che l'intervento non sarebbe stato sufficiente ad alleggerire il flusso delle autovetture gia' particolarmente sostenuto in quella zona. Non e' ammissibile - concludono i Consiglieri- modificare la disciplina di traffico per ragioni esclusivamente private e che non siano invece di interesse prettamente pubblico. Dopo i tuoni ecco arrivare i Trony".

 

 

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