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“AMICI” DI RENZI: IL ROTTAMAT(T)ORE RIPARTE DA MARIA DE FILIPPI

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Da Corriere.it

CARRO ALLEGORICO MATTEO RENZI

Matteo Renzi sarà l'ospite d'onore all'esordio serale di Amici, il talent show condotto da Maria De Filippi. L'appuntamento è fissato per sabato 6 aprile, su Canale 5, quando i vertici di Mediaset si attendono un'audience molto alta.

Maria DeFilippi

È proprio il numero di telespettatori ad aver convinto il Rottamatore a salire su un palco per lui inconsueto. Renzi, ormai ospite fisso nei principali talk show politici, non è la prima volta che partecipa a trasmissioni tv più «leggere». In passato lo aveva già fatto come ospite della trasmissione di Barbara D'Urso, sempre su Canale 5. Durante la puntata del serale di Amici, il sindaco di Firenze sarà intervistato da alcuni ragazzi in studio sui temi dell'impegno politico e amministrativo.

piero fassino


Sarà la prima volta di un politico ad Amici, ma non è la prima volta che un politico è ospite di Maria De Filippi. Nel 2005 la conduttrice aveva ospitato Piero Fassino, ma era a C'è posta per te e l'allora segretario dei Ds incontrò la sua vecchia tata, che lo aveva accudito dai 7 ai 14 anni nella casa di Corso Mediterraneo a Torino.

Stavolta nella scuola di giovani talenti la conduttrice accoglierà in studio il sindaco di Firenze. Con ogni probabilità Renzi racconterà la sua esperienza ai ragazzi di Amici e magari risponderà alle loro domande. E non si esclude che nelle altre puntate - il ciclo di nove appuntamenti - altri personaggi di spicco dello spettacolo, della cultura, della moda possano incontrare gli allievi della scuola, che punta a diventare sempre più una finestra sul mondo.

 

 


UN SECOLO FA, IN UN BORDELLO DI NEW ORLEANS (NON ESISTONO PIÙ LE TROIE DI UNA VOLTA)

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Andrea Andrei per Dagospia

BELLOCQ PROSTITUTE BORDELLI DI NEW ORLANS PRIMI ANNI DEL NOVECENTO

Dal "Daily Mail"
http://bit.ly/WWrQN4

Non vita reale, ma piuttosto un film in costume, con i fotogrammi color seppia e un po' rovinati, con quegli strani graffi e quelle macchie che aggiungono fascino e rendono l'atmosfera irreale. Eppure sono foto di persone vere, di luoghi realmente esistiti.
Istantanee di un'epoca in cui anche lo squallore si trasformava in qualcosa di elegante.

BELLOCQ PROSTITUTE BORDELLI DI NEW ORLANS PRIMI ANNI DEL NOVECENTO

Quelle foto sono state scattate un secolo fa, nel 1912, a New Orleans, nel quartiere di Storyville da un fotografo dilettante e quasi sconosciuto, che per mestiere immortalava navi o macchinari per delle imprese locali.

Quel fotografo si chiamava E.J. Bellocq. Solo molti anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1949, qualcuno scoprì gli scatti che l'uomo aveva realizzato nei bordelli del quartiere a luci rosse di New Orleans.

BELLOCQ PROSTITUTE BORDELLI DI NEW ORLANS PRIMI ANNI DEL NOVECENTO

Si tratta di alcune dozzine di immagini che ritraggono delle prostitute, avvolte in vistose pellicce o anche in vestiti molto più modesti, mentre bevono o giocano a carte. Alcune di loro sono invece completamente nude, e posano ammiccando alla macchina fotografica.

Storyville era l'unico, piccolo quartiere a luci rosse legalizzato nel Nord America, e rimase aperto fino al 1917. Era principalmente frequentato da militari, e chi arrivava poteva acquistare un "Libro blu", in cui erano riportati nomi, razze, indirizzi, e "servizi" offerti da circa 700 prostitute, con una descrizione dell'arredamento della casa in cui lavoravano.

BELLOCQ PROSTITUTE BORDELLI DI NEW ORLANS PRIMI ANNI DEL NOVECENTO

Le foto di Bellocq ebbero un tale successo che finirono per essere esposte, nel 1970, al MOMA di New York, il museo di arte moderna più prestigioso al mondo.

 

GOLDMAN SACHS CHE TIFA PER IL GOVERNO “BERSANONI”

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Radiocor -

BlackRock IL QUARTIER GENERALE DI GOLDMAN SACHS A NEW YORK

Il recente rialzo dei rendimenti dei titoli di stato italiani rappresenta un'opportunita' d'acquisto contro l'equivalente tedesco. Lo sostiene Goldman Sachs, il cui consiglio di investimento riguarda il differenziale dei rendimenti tra BTp e Bund. Il suggerimento e' quello di comprare i primi e contemporaneamente vendere i secondi.

BUNDESBANK

Secondo la banca americana lo spread tra il decennale tricolore e quello tedesco, ora intorno a 330 punti, dovrebbe essere in area 225 punti ma il mercato lo prezza diversamente. Per Goldman Sachs, l'Italia sara' in grado di superare lo stallo politico con la formazione di un governo che includa partiti di destra e di sinistra.

Cosi' facendo i BTp saranno protagonisti di un rally con un conseguente calo dei rendimenti. Lo spread dovrebbe scendere in area 275. La strategia di Goldman Sachs si distingue da quella di Blackrock, che negli ultimi tre mesi ha ridotto la propria esposizione ai titoli di stato di Spagna e Italia. Prima del salvataggio di Cipro, Pimco aveva detto di considerare una simile mossa.

 

LA BANCA DEI BRICS? SAREBBE UN ALTRO GIARDINETTO DI PECHINO

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Federico Fubini per il "Corriere della Sera"

DILMA ROUSSEFF FOTOGRAFATA DA ROBERTO STUCKERT FILHO jpeg

Dieci anni fa non più di duemila cinesi vivevano in tutto il continente africano. Quando in questi giorni a Durban si è tenuto il vertice dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), i governi occidentali non erano nemmeno invitati e i cinesi residenti in Africa erano due milioni. Ma un milione di residenti in pianta stabile e un altro di lavoratori temporanei. Da questi dati macroscopici alla crisi del debito che continua ad attanagliare l'Europa e gli Stati Uniti, tutto fa pensare che il vertice tenutosi in questi giorni a Durban sia quello dei Paesi vincenti. Se non di oggi, di domani.

XI JINPING

Ciò non significa che le grandi potenze emergenti formino già un insieme coerente, o un concetto geopolitico, e non solo una sigla ben riuscita. Per loro la strada è lunga. I tentativi del vertice di Durban di lanciare una banca di sviluppo internazionale non hanno fatto che ricordarlo al resto del mondo.

IL PRESIDENTE INDIANO SINGH jpeg

I Brics sono d'accordo sull'idea di creare un istituto concorrente al Fondo monetario e alla Banca mondiale, in cui i governi occidentali non siano ammessi. Fin qui il progetto. Ma per India, Cina, Brasile, Russia e Sudafrica trovare un modo concreto d'intendersi per ora resta difficile.

PUTIN E MEDVEDEV

Non è chiaro quanto ciascuno dei governi dovrebbe partecipare al capitale della nuova banca: se le quote fossero commisurate al peso economico dei vari Paesi, il potere della Cina sarebbe schiacciante e inaccettabile per l'India e la Russia; se invece le quote fossero uguali per ciascun Paese, il peso finanziario per il Sudafrica sarebbe eccessivo e la cessione di sovranità dei cinesi difficile da digerire. Stessi problemi presenta la sede della banca che dovrebbe nascere: fosse a Pechino, gli altri si sentirebbero subalterni; ma Pechino è troppo forte per accettare facilmente qualunque altra soluzione.

Il gruppo dei Brics è squilibrato su una sola superpotenza, troppo forte per gli altri Paesi e già capace di proiettare da sola il proprio peso sul piano internazionale. Probabile che anche al prossimo vertice dei cinque Paesi a crescita rapida gli occidentali saranno snobbati e disprezzati. Ma ciò faciliterà i rapporti fra loro soltanto per i primi cinque minuti di discussioni.

 

 

ALTRO CHE STELLE, MOVIMENTO CINQUE PIVELLE - SE IL PD È LÌ LÌ PER SFALDARSI, ALTRETTANTO SI PUÒ DIRE PER IL M5S

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1 - BEGHE SU ROMA E CIPRO LA LOMBARDI RISCHIA IL POSTO

VITO CRIMI - ROBERTA LOMBARDI

Paola Zanca per "Il Fatto Quotidiano"

"Se la longobarda candidata quasi-eletta al Parlamento si permette di proporre ‘sondaggi' su una persona con il chiaro scopo di escluderla da una votazione democratica e di pubblicare su un forum email private, cosa potrà fare in Parlamento?".

Roberta Lombardi capogruppo alla Camera del Movimento Cinque Stelle arriva in Senato per il vertice tra il Movimento e il Pd jpeg

È il 30 gennaio, due mesi fa. Mancano poche settimane alle elezioni quando Stefania Trocini, sul forum del Movimento 5 Stelle romano, si interroga sul futuro di Roberta Lombardi. Che non solo è stata eletta, ma è diventata pure la prima capogruppo alla Camera. E già la vogliono cambiare. Tre sere fa, durante una assemblea dei grillini a Montecitorio, Adriano Zaccagnini si alza in piedi e tuona contro la presidente pro-tempo-re.

ADRIANO ZACCAGNINI

Poche ore prima, in aula, la Lombardi si è permessa di fare un intervento su Cipro diverso da quello concordato con il gruppo. Uno sgarbo inaccettabile per il Movimento che vota su ogni virgola che cambia (la linea dura contro le sparate personali ha già fatto saltare la nomina di Martinelli come consulente per la comunicazione). Eppure, lei ha fatto di testa sua. Zaccagnini si è calmato, ma ormai tra i 5 Stelle tira una brutta aria, tanto che oggi potrebbero arrivare a un voto su di lei: "Roberta - dicono - sta esagerando".

DANIELE MARTINELLI

Scuotono la testa mentre riascoltano lo streaming delle consultazioni con Bersani. Quando il segretario del Pd finisce di parlare, lei lo guarda da sopra gli occhiali e lo stronca: "Mi sembrava di sentire una puntata di Ballarò".

Sulla sua pagina Facebook la massacrano ("Di rado si è vista tanta incompetenza insieme a tanta spocchia"). E tra i deputati non va meglio: "Non ha rispetto del ruolo che ha, era un incontro istituzionale, non si può rispondere così". Eppure, chi la conosce, non cade dalle nuvole. Non è un caso che a perdere le staffe in assemblea sia stato Zaccagnini. Romano come lei.

MARCELLO DELL'UTRI

La Lombardi è una delle fondatrici del Movimento nella Capitale: modi bruschi, filo diretto con Grillo, ha organizzato i primi incontri dei neoeletti negli alberghi. Eppure, quattro anni fa, un gruppo di attivisti decise di fondare un meetup parallelo, pur di non avere a che fare con lei.

È dagli 878, così si chiamavano i dissidenti, che arrivano alcuni degli eletti laziali, per esempio, Carla Ruocco e Paola Taverna. Chi è arrivato dopo, invece, l'ha vista all'opera sul caso Luca Marsico, l'attivista in corsa per il Campidoglio (si è votato la settimana scorsa) escluso con un sondaggio promosso dalla Lombardi. Lo scontro nasce sul numero degli aventi diritto al voto, ma sono i giorni in cui scoppiano le bombe Salsi e Favia.

Marsico denuncia la fobia degli "infiltrati", dice che sono "partiti con il piede sbagliato", racconta tutto a Grillo e in una mail scrive che se non stanno attenti, sarà "la stampa a dare la spinta".

bersani luigi

Marsico viene accusato di minacciare il Movimento, la Lombardi pubblica sul suo blog la mail incriminata e indice il referendum. "Marsico non ha più la mia fiducia", scrive la futura capogruppo: "Ho informato lo Staff" e "comunicato" l'apertura del sondaggio: "Il metodo migliore per decidere su situazioni come queste - dice Lombardi - perché ci sono momenti storici come questi dove bisogna decidere se morire demo-cristiani o se vivere con ardore e coraggio".


2- NON TI RIVOTO: LA VENDETTA CORRE SUL BLOG DI BEPPE
C.D. per "Il Fatto Quotidiano"

Dal cyberspazio si solleva un boato. "Siete ridicoli" (Guy F.). "Delusione, delusione" (Paola Bassi). "Grazie di esservi candidati per stare a guardare il Paese che va alla deriva" (Francesca Frati). "Non avrete mai più il mio voto" (Federico R.). "Ho paura. Ho sempre seguito il Movimento con grande affetto e speranza, adesso non capisco, non vedo nulla nel futuro con questa strategia" (Nicola A.).

grillo casaleggio

Hanno un nome e un cognome gli oltre duemila commenti postati sul Blog di Beppe Grillo durante e dopo la diretta streaming delle consultazioni tra M5S e Pd. La rivolta 2.0 scoppia soprattutto tra i grillini, adesso pentiti. "Avete perduto un'occasione per dimostrare il vostro talento (Matteo D'Ambrosio).

"Assisto esterrefatto a una zuffa fanciullesca - scrive Carlo G. -. Purtroppo ho dovuto prendere atto dell'inconsistenza politica e dell'assoluta mancanza di buonsenso". "Avete ripetuto a memoria un copione senza nemmeno ascoltare, non è vero che dalla base tutti sono d'accordo".

Aspettative disattese e alcuni consigli, come questo: "In questo momento di crisi bisogna pensare al bene del Paese. Dare la fiducia al Pd non vuol dire essere come loro". Se fosse per gli elettori del M5S, meglio fare l'accordo con Bersani o proporre un candidato, anziché fare ostruzionismo. "Una non fiducia è stallo che non porta a nulla" (Rizla K.). Insomma, "come si fa a mettere sullo stesso piano Dell'Utri e Bersani?" (L. Marchetti)

 

COSA SARÀ MAI SUCCESSO TRA GLI EX CARFAGNA E MEZZAROMA?

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CORRIERE.IT

MEZZAROMA E CARFAGNA DI SPALLE resize

Mara Carfagna durante una passeggiata con l'amica Nunzia Di Girolamo incrocia il marito Marco Mezzaroma, ma entrambi proseguono senza salutarsi.

 

MEZZAROMA E CARFAGNA resize x

LE TROIE STANNO ANCHE IN CINA - CORRUZIONE, FESTINI E LUSSO SFRENATO DEI FUNZIONARI SONO UNA MODA DIFFUSA ANCHE IN CINA

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Mirko Molteni per "Libero"

XI JINPING E PENG LIYUAN

La denuncia arriva da uno dei più noti giornali di Hong Kong, l'anglofono South China Morning Post, che ha riportato testimonianze di funzionari pubblici di varie province cinesi proprio mentre il nuovo presidente del Paese, Xi Jinping, da poco insediatosi, ha tenuto al Consiglio di Stato un lungo discorso contro la corruzione «che rischia di minare la legittimità del Partito Comunista Cinese».

LI KEQIANG

Rischio tangibile se si considera che le inchieste ufficiali indicano in ben 13.000 i funzionari pubblici, che dal 2008 a oggi, dai livelli locali a quelli nazionali, sarebbero implicati in richieste o incamerazioni effettive di tangenti. Il giornale di Hong Kong riporta in particolare le parole di un funzionario della provincia del Fujian che spiega come negli ultimi tempi i politici corrotti, pur di non rinunciare a lussi illeciti, e magari anche alla lussuria, abbiano perfino accettato di rifugiarsi in vere «catacombe» dorate pur di non farsi scoprire.

XI JINPING

CATACOMBE

Spiega l'anonimo testimone: «Le cantine degli edifici pubblici sono state rinnovate per ospitare gli chef dei ristoranti migliori. Ora sembrano più lussuose dei ristoranti a 5 stelle, con sale private e pasti prelibati. In questo modo non c'è bisogno di andare fuori. Questo non succede solo da noi ma in molti altri posti». E un suo collega rincara: «Ogni anno riceviamo dal governo centrale un budget relativo alle nostre spese.

XI JINPING jpeg

La cifra è sempre stata molto alta, ma non potendo spendere soldi fuori era difficile mantenerla alta anche questa volta. Rinnovare gli edifici è una spesa perfetta che verrà rimborsata». Si creano così sale segrete lontane da occhi indiscreti in cui i funzionari corrotti possono incontrare eventuali complici, intrattenersi con escort, amanti o chiunque desiderino, senza (per ora) il timore di essere pescati con le mani nel sacco.

Fra l'altro, il fatto che la corruzione istituzionale cinese si colori anche di rosa, con un florilegio di donnine a disposizione dei politici, non deve stupire più di tanto. A parte il fatto che sotto le lenzuola tutto il mondo è paese ma in Cina, la prostituzione a uso dei potenti ha anche creato nuove parole nel vocabolario corrente.

WEN JABAO

Così, si definiscono «Seconde mogli», o «Baoernai», le donne pagate dai potenti, sia politici che affaristi, per accompagnarli per lunghi periodi come se fossero veramente un'alternativa alla vera consorte. Più limitato invece l'impiego delle «Baopo», cioè «Mogli pacchetto», ingaggiate solo per periodi più brevi come un viaggio di rappresentanza, che sia all'interno della Cina o all'estero.

Una riproposizione insomma dell'antico concubinato che sta scatenando le ire dei cittadini e anche delle associazioni femministe all'interno del Pcc. I pruriti hanno causato numerosi problemi non solo per la rispettabilità del Partito, ma anche per la ricattabilità dei politici. Così, ad esempio, lo scorso 25 gennaio sono stati licenziati 10 funzionari di Chongqing che erano caduti nella trappola di estorsori legati ad aziende edili, i quali avevano ingaggiato delle donne per sedurli e poi filmare in segreto gli incontri.

Più in generale, il fiume di denaro che non ha cessato di scorrere per meandri oscuri sta inoltre cercando nuove vie di fuga, come rileva sempre il South China Morning Post, secondo il quale è aumentato del 40% il flusso di fondi che dalle banche cinesi hanno preso la via o di Hong Kong o dell'estero (Stati Uniti), presso conti protetti.

WEN JABAO

La reazione dei disonesti è stata diretta e rapida dopo le parole d'ordine che Xi Jinping e il suo premier Li Keqiang, ancora prima di insediarsi in marzo, avevano lanciato fin dal dicembre 2012, preannunciando tagli drastici alle spese per i banchetti nel quadro dell'Assemblea plenaria del Popolo, la cui ultima edizione ha visto in effetti diminuire le spese per portate esotiche e perfino per i contorni decorativi a base di fiori.

TUTTI A DIETA

Aveva detto la nuova leadership in quell'occasione: «Saremo molto chiari nella nostra determinazione per migliorare lo stile di lavoro e per risolvere i problemi che le masse avvertono di più. Lo stile dei funzionari comunisti, in particolar modo i più importanti fra loro, ha un impatto importante sullo stile del Partito, del governo e dell'intera società. Primi fra tutti devono essere i membri del Politburo: se vuoi che il popolo faccia qualcosa, fallo tu per primo; se vuoi che il popolo non faccia qualcosa, allora evitalo tu per primo».

Ma le annunciate misure per tracciare tutti i soldi dei politici sono ancora nel limbo delle intenzioni e da qualche mese la galassia della corruzione del Pcc si sta già riorganizzando. L'espatrio di capitali non sarebbe però una novità, se stando a quanto scrisse il NewYork Times a proposito del premier uscente Wen Jiabao, lui e la sua famiglia già avevano in gran parte spostato all'estero la loro fortuna di 2,7 miliardi di dollari, puntualmente smentita a suo tempo da Pechino.

C'è chi sostiene, però, come l'agenzia Bloomberg, che anche il neo-timoniere Xi Jinping conti su una fortuna di famiglia, non legata a sé e a sua moglie, ma riconducibile ad altri parenti, di 1miliardo di dollari, fra i quali non si può dire però se ce ne sia una parte eventualmente illecita. Di certo, il popolo cinese, sa e sopporta, a sentire un sondaggio d'opinione che il Quotidiano del Popolo aveva condotto già nel 2010 e da cui risultava che secondo il 91% degli intervistati «le famiglie ricche hanno sicuramente un retroterra politico».

 

DI PAOLA FA QUELLO CHE TERZI NON È RIUSCITO A FARE: CHIEDERE SCUSA

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Da "Corriere.it"

1 ammiraglio giampaolo dipaola

Un saluto e l'impegno a non abbandonarli. Della vicenda dei marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso due pescatori indiani, si parla anche durante la Festa dell'Aeronautica che festeggia il 90esimo anniversario a Napoli.

LE SCUSE - È il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola che conferma la sua disponibilità a non abbandonare i due fucilieri. Anzi, fa di più. Si scusa. «Dico a Massimiliano e Salvatore che mi scuso per non essere stato capace di fare in modo che oggi fossero con noi in questa piazza».

TERZI E MARO

ALLIEVI - Sulla questione che scuote la politica italiana proprio durante il periodo delle consultazioni, Di Paola è intervenuto sottolineando che «non è vero che ci hanno messo cinque ore per decidere e che è stato ordinato loro di farlo. Hanno obbedito a loro stessi, al loro senso di responsabilità e dovere e alla loro parola data. Con lacerante sofferenza e senso del dovere hanno rispettato dovere e divisa».

I DUE MARO ILLUSTRAZIONE DI KOEN IVENS

Nel suo discorso a Napoli, il ministro Di Paola ha detto: «Chi ha il privilegio del comando deve sapere che prima viene il rispetto delle istituzioni e poi le proprie emozioni». Questo vale sempre, ha aggiunto Di Paola rivolgendosi agli allievi dell'Accademia, «sia per un allievo che per il Capo di Stato maggiore, che per un ministro della Repubblica. Questo è l'esempio che viene dai marò e da tanti ufficiali che li hanno preceduti».

VIGNETTA BENNY DA LIBERO VICENDA DEI DUE MARO MONTI E TERZI DESTINAZIONE INDIA

TEMPESTA - Il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, rivolgendo il saluto alle autorità, agli allievi e ai rappresentanti dell'Aeronautica militare ha ringraziato il ministro della Difesa Gianpaolo Di Paola «per non aver abbandonato la nave in un momento di tempesta». L'ammiraglio ha anche preso l'impegno a non lasciare soli di «due ragazzi»: «Non cesseremo di chiedere con tutta l'energia che Salvatore Girone e Massimiliano Latorre siano restituiti quanto prima ai loro affetti e al loro reparto».

Un grazie va anche a Salvatore e Massimo, ha aggiunto capo di stato maggiore della Difesa, «per aver affrontato quest'ulteriore prova di sofferenza. Non lasceremo mai soli questi nostri ragazzi fino a che la vicenda non sarà conclusa in Italia come in India».

 


SCOMMESSE E OMOFOBIA: IL “DARK SIDE” DEL CALCIO INGLESE

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Angelo Carotenuto per "La Repubblica"

Mourinho in ginocchio

Come cambia la vita quando un pallone ti fa guadagnare un milione e mezzo di sterline l'anno. Come si naviga fra i tabloid e il sesso facile, procuratori avidi e manager incapaci. E come dopo un decennio di tutto questo si possa cadere in depressione. «Molte di queste storie non dovrei neanche raccontarvele», ammicca l´anonimo autore di Io sono il calciatore misterioso (Isbn edizioni, 185 pagine, 19,90 euro) da oggi in libreria. Ed è un titolo che si aggiunge al filone florido delle autobiografie sportive: solo pochi giorni fa Simon Kuper sul Financial Times ha definito quella di Ibrahimovic un grande racconto di immigrazione, accostandola addirittura al Lamento di Portnoy di Philip Roth.

CRISTIANO RONALDO

Ora arriva in Italia questo piccolo fenomeno inglese, un volume nato da una rubrica tenuta per il quotidiano Guardian da un calciatore senza identità. Un ragazzo della working class, un padre che lo incoraggia a leggere Shakespeare, lui che arriva da giovane in una grande squadra e capisce come funziona uno spogliatoio: siede ignaro su una panca dove non doveva, troverà le sue cose sparse tra corridoio e doccia, gli ruberanno il telefono per mandare sms sconci all´allenatore.

Un mondo vuoto, a tratti cupo. Ragazzi delle giovanili che vivono al di sopra delle loro possibilità per imitare le stelle. Calciatori che cambiano squadra ogni anno per moltiplicare bonus e buonuscite. Proprietari di club dalle fortune immense verso i quali "non ci si deve mai sentire in colpa a chiedere ingaggi esorbitanti".

john terry

Un mare di aneddoti. Come quella volta che Mourinho minacciò con il suo Chelsea di disertare la foto con lo sponsor perché non erano previsti omaggi: i calciatori al ritorno trovarono la casa piena di elettrodomestici. E´ una Premier League assai poco cool. Un campionato che nei suoi magnifici stadi nasconde spogliatoi pieni di comfort per la squadra di casa e malridotti per gli ospiti: molti avversari, dopo una sconfitta, li sfasciano.

Un mondo in cui, scrive il calciatore misterioso, un gay farebbe bene a non considerare mai la scelta dell´outing. «Rivelereste di essere omosessuali sapendo di dover poi viaggiare per tutto il paese e giocare a calcio davanti a decine di migliaia di persone che vi odiano? Io no». E cita la battuta di Cassano agli ultimi Europei.

Un mondo in cui tutti frequentano gli stessi posti, Ibiza non va più, per gli eccessi si vola a Las Vegas, dove in un night puoi sfidare uno del Barcellona a un´asta a base di champagne per avere una ragazza al tuo tavolo. Il vizio dei vizi è scommettere. Sui cavalli, sulla Champions, da due computer insieme. Il calciatore misterioso racconta l´ingenuità con cui giudicava quel compagno di squadra al quale capitava di lanciare sempre in fallo laterale il primo pallone toccato dopo la palla al centro. Poi scoprì che sulla prima rimessa laterale ci scommetteva, s´era costruito una fortuna.

Alex Ferguson

«Alcuni dei giocatori d´azzardo più accaniti giocano nelle grandi squadre». Cita Mancini come un lucido stratega della panchina, accenna a un Paolo "attaccante straniero, cane sciolto" che potrebbe essere Di Canio, definisce Ronaldo un cascatore e Terry un intimidatore di arbitri.


In Inghilterra partì a suo tempo la caccia all´autore. Di lui si sa che ha giocato in Premier (chi dice al Liverpool, chi al Blackburn, al West Ham) ed è stato chiamato in nazionale. E´ nato un sito internet in cui si incrociano gli eventi raccontati per trasformare gli indizi in un nome. Kitson, Crouch, Nolan, chi lo sa.

Di sé racconta di essere stato in analisi, al terapeuta rispondeva con frasi tratte dal disco dei Pink Floyd "The Dark Side of the Moon". Poi un giorno ha fatto un gran falò dei suoi ritagli di giornale, liberandosi pure di tutte le maglie degli avversari che aveva collezionato. Apocalypse Football. Allora la sola salvezza è accostare il naso al cuoio di un pallone, per scoprire che odora ancora "di tempi felici e consuetudini".

 

LO SPORCO DELLA CIA LO PULISCE MEGLIO UNA DONNA

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Paolo Mastrolilli per "La Stampa"

Una donna sta guidando le operazioni clandestine della Cia, per la prima volta nella storia dell'agenzia di spionaggio americana, e potrebbe diventare il capo di questo servizio chiave.

Mary-Margaret-Graham

A ostacolare la sua nomina definitiva, però, ci sono gli stessi problemi che hanno complicato la conferma del nuovo direttore, John Brennan: dopo gli attentati dell'11 settembre, lei aveva gestito il programma degli interrogatori segreti accusati di aver usato tecniche vicine alla tortura, e ha deciso la distruzione dei video che mostravano queste pratiche.

Il direttorato delle operazioni clandestine comanda tutte le attività più delicate della Cia, dal discusso programma dei droni ai raid più pericolosi in territorio nemico. È l'ufficio che ha fornito le informazioni su cui si sono basati i Navy Seals per lanciare il blitz in cui è stato ucciso Osama bin Laden, che proprio in questi giorni sta tornando sotto la lente dell'opinione pubblica, perché uno dei protagonisti dell'attacco ha smentito la versione ufficiale: quando è stato colpito - secondo questa fonte - il fondatore di al Qaeda non stava cercando di prendere in mano un fucile.

BARACK OBAMA

Il 28 febbraio scorso John Bennett, direttore delle operazioni clandestine della Cia, è andato in pensione, e il «Washington Post» ha rivelato che il suo posto è stato preso ad interim da una donna. Tutti i colleghi concordano che si tratta della persona giusta al posto giusto. È una veterana cinquantenne, che ha fatto esperienza in molte posizioni delicate: a Mosca e in varie altre città calde, e poi è tornata alla sede di Langley.

John Brennan Obama National Security

Nel 2004, quando il capo del Counterterrorism Center José Rodriguez era stato promosso alla guida delle operazioni clandestine, l'aveva scelta come capo del suo staff. In questa veste lei aveva gestito gli interrogatori segreti, e in particolare la prigione aperta in Thailandia dove una telecamera aveva registrato oltre 90 video di sessioni molto brutali.

CIA

Quando le basi legali per questo genere di pratiche erano state messe in discussione, Rodriguez e la sua assistente avevano chiesto di poter cancellare le immagini. In varie occasioni avevano ricevuto risposte negative, ma nel 2005 avevano firmato comunque l'ordine per distruggere i video. Dopo quell'episodio la donna era stata inviata a Londra e New York, e poi era tornata alla sede centrale di Langley come vicecapo delle operazioni clandestine.

Dal 28 febbraio guida il dipartimento, e per il presidente Obama sarebbe importante confermarla, dopo aver scelto un'altra donna, Julia Pierson, per dirigere il Secret Service che garantisce la sicurezza personale del capo della Casa Bianca. Brennan vorrebbe accontentarlo, ma teme che le polemiche sulle torture tornino ad accendersi, come era accaduto durante la sua conferma.

Quindi ha nominato una commissione di tre ex agenti, John McLaughlin, Stephen Kappes e Mary Margaret Graham, per valutare i candidati alla leadership delle operazioni clandestine. Il sospetto è che cerchi una copertura politica per negare la promozione.

 

AHI! TECH - L’IPHONE DEL FUTURO: UNO SCHERMO A 360° CHE SI ESTENDE ANCHE SUL RETRO

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A cura di Andrea Andrei per Dagospia
(Twitter: @andreaandrei_ )

1 - È QUESTO L'IPHONE DEL FUTURO? APPLE BREVETTA IL PROGETTO DI UNO SMARTPHONE COMPLETAMENTE DI VETRO, CON UNO SCHERMO A 360° CHE SI ESTENDE ANCHE SUL RETRO

Da "Patently Apple.com"
http://bit.ly/10TE9er

Non era ancora uscito l'iPhone 5, che già erano cominciate le elucubrazioni sull'aspetto dell'iPhone 6. Ma di tutti i prototipi, anche i più fantasiosi, immaginati da fan ed esperti per gli smartphone del futuro dell'azienda della mela, nessuno è stato più intrigante di questo. E, stando a quanto riporta il sito "PatentlyApple.com", potrebbe anche non trattarsi solo di fantasia.

BREVETTO IPHONE

La casa di Cupertino avrebbe infatti registrato un brevetto per un nuovo progetto di smartphone, fatto completamente di vetro, senza bordi, ma con uno schermo a 360 gradi, che cioè si estende su tutta la superficie del dispositivo, sia frontalmente che nel retro. Il sito ha anche pubblicato dei disegni del progetto in questione.

L'iPhone del futuro si concentrerebbe, insomma, sulla nuova tecnologia dello schermo flessibile, che permetterebbe anche la visualizzazione in 3D e in cui il touchscreen sostituirebbe completamente i tasti.

È comunque da tenere in considerazione il fatto che le grandi aziende di tecnologia fanno a gara a registrare nuove idee di dispositivi, anche se poi questi ultimi non vedranno mai la luce. La filosofia è: appena viene anche una mezza idea, bisogna brevettarla, prima che lo facciano gli altri. Ma stavolta sarebbe davvero bello se il progetto, dalla carta, si trasformasse in realtà.


2 - PAIN-ASONIC: L'AZIENDA GIAPPONESE ANNUNCIA UNA RISTRUTTURAZIONE DA 2,7 MLD $ PER RILANCIARSI SUL MERCATO

Da "Reuters.com"
http://reut.rs/10bNV9v

PANASONIC

Panasonic tenta il tutto per tutto. La società ha annunciato una ristrutturazione da 2,7 miliardi di dollari per i prossimi due anni per cercare di rilanciarsi nel mercato tecnologico. Non si sa ancora se questo investimento eviterà di tagliare posti di lavoro.

Così come è accaduto a Sony e Sharp, Panasonic è sotto pressione a causa della concorrenza aggressiva del low-cost dei rivali coreani, che ha fatto registrare per l'azienda una perdita netta per il secondo anno consecutivo. Nell'ultimo biennio sono stati soppressi circa 40 mila posti di lavoro, ma ciononostante il gruppo ha ancora 300 mila dipendenti.

Panasonic si aspetta che il suo utile netto, per il prossimo anno, sia di 50 miliardi di yen, e punta a un utile operativo annuale di 350 miliardi di yen entro marzo 2016.


3 - NOKIA CONDANNATA PER EVASIONE FISCALE IN INDIA: DOVRÀ PAGARE UNA MAXI-MULTA DI 383 MLN $

Da "Reuters.com"
http://reut.rs/10bMOqf

NOKIA INDIA

Se Blackberry se la sta vedendo brutta con le vendite del suo nuovo Z10 che non riescono a decollare, un'altra storica azienda telefonica sta invece provando faticosamente a riemergere dalla voragine in cui l'avvento degli smartphone l'hanno gettata. Ma per la finlandese Nokia ultimamente la ruota non ne vuole sapere di girare nel verso giusto. E dai lontani lidi dell'India arrivano notizie tutt'altro che buone.

La società è infatti stata punita dall'Alta Corte di Nuova Dehli con una maxi-multa di 383 milioni di dollari per evasione fiscale. Nokia avrebbe evitato di pagare al fisco indiano circa 552 milioni di dollari di tasse negli ultimi cinque anni fiscali, a partire dal 2006. L'azienda, dal canto suo, assicura di aver agito nel pieno rispetto dei trattati bilaterali stipulati dal governo finlandese e da quello indiano.

 

A LETTO CON EVA ROBIN'S (SENZA PELI SULLA LINGUA)

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di Giancarlo Dotto per Diva & Donna

Meraviglioso enigma all'altro capo del filo e non solo perche viene al mondo come Roberto Maurizio Coatti e tutti la conoscono come Eva Robin's. Uomo solo per l'anagrafe e per una minuscola appendice che le insiste tra le gambe e che lei chiama affettuosamente "Robertino", tanto per dare un nome all'equivoco di cui non sa che farsene.

5- Eva Robins - Playmen - gennaio 1982

Eva, bolognese, 54 anni, non ha mai sentito il bisogno di liberarsi di Robertino. Là dove la natura non arriva, la farmacia soccorre, ormoni femminili a pioggia, via la barba, via libera, via col vento.

Eva a 15 anni è già più donna di qualunque donna, conturbante montaggio onirico per uomini d'ogni razza e ogni età, quelli che la desiderano come donna e quelli, molti di più, che la desiderano in quanto donna mancata e dunque donna che più non si può.

Lei stessa, Eva, donna fumetto, inafferrabile miraggio in carne, ossa e rossetto. Molti possono dire di averla stretta tra le braccia, nessuno può dire di averla mai veramente avuta. Poichè non la vedo, lei mi aiuta a immaginarla. "Sono appena tornata dalla spesa, mi sono tolta le calze di lana e mi sono messa una felpa militare sdrucita, niente altro sulle gambe nude".

4- Eva Robins - Playmen - gennaio 1982

L'ambiente?
"La stanza da letto affrescata da me. Quando non lavoro e non so chi torturare, torturo i muri di casa, ricoperti di finta tappezzeria che poi strappo con le mie unghie. C'è poi l'enorme sipario montato con vecchie coperte cinesi trovate a Parigi, a destra la vetrata col piombo ad arco, come nelle chiese...".

3- Eva Robins - Playmen - gennaio 1982

Una casa da visita guidata.
"Vivo qui dall'81. Non c'è una vera porta ma solo vetri colorati. Non ti ho detto poi dell'enorme tavolo Luigi XV che è la mia toletta dei balocchi e profumi con il Cristo gotico dove appendo i miei bijoux...".

Sdraiata come Paolina sul canapè...
"Ho tolto tutti i divani, i miei gatti si sfogavano piscettandoci sopra tutte le volte che stavo lontana".

E ora che fai?
"Mi cucinerò un piatto di spaghettini con i fiori di zucca e una spolverata di bottarga. La sera poi vado su Sky. La mia depravazione di questi tempi è andare a letto con le galline. Siamo al declino ghiandolare".

1- Eva Robins - Playmen - gennaio 1982

Letture?
"Ho un'età, mi sciupo la vista a leggere. Mi sono letta recentemente cinquanta pagine tutte d'un fiato de "La versione di Barney".

Perché Eva?
"Perché somigliavo a Eva Kant, la compagna di Diabolik. Ma le mie letture erotiche dell'epoca erano altre, Jacula e Zora le vampire. Mia madre, donna guerriera della campagna di Lugo, leggeva "Cronaca Vera".

2- Eva Robins - Playmen - gennaio 1982

Tuo padre?
"Non lo perdonerò mai. Ha abbandonato mia madre quando ha saputo che era incinta. E' dovuta andare a vivere in un sottoscala".

Tu, madre di tutte le travestite dal destino mediatico. Mai troppo rassicurante come Platinette e nemmeno così calata nelle mischie mondane come la tua amica Vladimir Luxuria.
"Lei ha più cose di me da dire, io a volte non so proprio cosa dire. Con Vladimir abbiamo allegramente condiviso le campagne contro la transfobia. Ora stiamo preparando un video per un festival transessuale".

Non ha mai cercato di trascinarti in politica?
"Ci provarono i radicali ma rifiutai. L'unica cosa che mi ha detto Vladimir è che, a causa della politica, si è giocata la sessualità. Quando diventi troppo pubblica, il sesso va in malora".

Ne hai fatta di strada da quando, bambino, frequentavi le suore e poi dai monaci impeccabile chierichetto.
"Servivo messa in latino. Furono le mie prime sottane. Me le sentivo bene addosso. I preti mi menavano per correggermi. Avevano capito che ero deviato".

Eva Robins - Playmen - gennaio 1982

La prima esperienza morbosa?
"In collegio da ragazzino".

Debutti nello spettacolo come corista di Amanda Lear.
"Donna rara, arguta come poche".

Voi due insieme, l'ambiguità al potere. Di te sappiamo, nasci Roberto, come nasce Amanda?
"Nasce furba... Fu lo scoop di Camilla Cederna quando, grazie a un portiere d'albergo compiacente, riuscì a sbirciare il documento di Amanda e scoprì che nacque Maurice, Maurizio".

eva robins nuda

Negli anni '80 diventi l'icona più gettonata nei salotti buoni delle case romane e delle megaville in sardegna, la bambola da baraccone da esibire per lo stupore degli astanti.
"Una leggenda quella dei salotti. Fu il fotografo Roberto Granata, mio pigmalione, a portarmi in certe case altolocate dove conobbi gente come Antonioni. Io me ne stavo zitta, ascoltavo sbigottita quei monumenti. Una cosa che ho capito è che il salame è di destra, la mortadella di sinistra".

Sei stata la pupilla di uomini diversamente geniali. Gianni Boncompagni.
"Uomo sfuggente come pochi. Posso sfatare una cosa su di lui? Non è vero che insidiava le ragazzine, era il contrario. Ho visto madri prendere a ceffoni le figlie se non correvano da lui".

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Carmelo Bene.
"Morivo dalla voglia di fare teatro con lui. Una notte mi fa bussare nella mia camera d'albergo. "Carmelo ti vuole". Vado rassegnata come una bestiolina verso il mio destino. Il maestro mi accoglie nel suo letto a lume di candela. Al buio la sua mano cerca il mio sesso. Io doverosamente cerco il suo. Attimi di silenzio. Lui: "Non sappiamo piu chi siamo"....Io: "Due belle oche morte".
Finisce così platonicamente".

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Paolo Villaggio.
"Intelligenza mostruosa. La sensibilità sconfinata di Paolo non emerge nelle sue interviste pubbliche. Fu a casa sua in Sardegna che mi svelai androgino con il famoso spogliarello".

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Corre voce che sei stata l'amante di Bettino Craxi.
"Una leggenda. Bettino non l'ho mai incontrato".

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Il tuo talento di attrice si è affermato da qualche anno imperioso a teatro.
"E' un momento molto prolifico, ho tre spettacoli in repertorio. Adesso mi sono messa a dipingere. Oli molto curiosi che s'ispirano al macabro di Francis Bacon. E' il lato oscuro della mia formazione cattolica che esce nel quadri. Lavoro su materiali di recupero che prendo dalle strade, cassetti abbandonati, legni, cose così. La tela bianca m'intimorisce".

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Dimmi, che sarà di te dopo gli spaghettini alla bottarga?
"Spero in bellissime fasi oniriche condite da sfrenatissimi amori, quelli che non mi concedo più nella vita reale".

Hai chiuso con il genere maschile?
"Sono timorosa. Vivo gli uomini come minacce, nessuno escluso. I sentimenti sono un rischio spaventoso, li relego agli amici, alle cose o agli animali. Impensabile destinarli a una sola persona".

Delusioni cocenti?
"Ustioni dell'anima... Sono diventata una fifona in amore, ma questo non influisce sul resto. Grazie alla pratica dei cinque tibetani conservo un fisico adolescenziale e un'energia sessuale potente che mi limito a esplicare concedendomi qualche sveltina occasionale da animaletto".

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La sveltina da manuale secondo Eva.
"Pochi numeri di telefono, incontro spiccio, l'attrazione irresistibile, precauzioni poche, il preambolo d'estate, meglio se al mare nella mia casa sull'Adriatico.Il caldo torrido favorisce le storie brevi".

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Dopo la sveltina niente.
"Ho talmente dato in passato che potrei vivere di rendita".

Ti concedi anche al femminile?
"Ho avuto tre storie importanti con donne. Una è durata otto anni, la più lunga in assoluto. Ma oggi è sempre più raro. Fare sesso con loro mi causa ormai un imbarazzo totale, per via dell'ansia da prestazione. Che non c'è invece a livello umano. Le donne sono le mie complici assolute".

Insomma, sessualmente univoca.
"Io non ho proprio dubbi, sono completamente omosessuale e, se facessi un giorno cambio di sesso, diventerei probabilmente lesbica".

L'autoerotismo?
"Determinante. Ma non ho bisogno di toccarmi per toccare il paradiso. Gli estrogeni che prendo mi danno un'euforia sessuale. Posso raggiungere un orgasmo anche soltanto abbracciando un uomo che mi piace".

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Riesci a dissimularli questi orgasmi?
"Dissimulo benissimo, guardo un punto indefinito della stanza, l'altro non si accorge mai di nulla".

E quando arrivate al dunque?
"Non accade nulla perché è già accaduto tutto. L'altro? Non capisce".

Sei strana forte.
"Una cosa strana mi succede di questi tempi...Mi commuove Papa Francesco. Piango quando lo sento parlare. E il pianto è, a modo suo, anche lui un orgasmo, qualcosa che sgorga a tradimento. Io non piango quasi mai di dolore. Non capisco cosa mi tocca del nuovo Papa, è qualcosa di potente. L'altro, Ratzinger, mi ha commosso solo quando se ne'è andato".

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Piangere fa bene. Piangi anche per Berlusconi perseguitato?
"Ha una salute di ferro quest'uomo, con tutto quello che gli dicono contro. Si mantiene benissimo. Mi ha confidato una sua amante che ad Arcore c'è un fondo tinta in ogni bagno e non è per le ragazze".

La donna più importante della tua vita.
"Le mie compagne, Monica che non c'è piu, Jenny la Rossa. Le donne sono state fondamentali per la mia formazione, gli uomini per la mia distruzione".

La persona piu interessante.
"Ornella Vanoni, donna intelligentissima, feroce anche con se stessa. Poi, Drusilla Foer. Una drag fiorentina si è inventata questo personaggio geniale. L'ho sognata l'altra notte che praticava depilazioni a uomini con un rastrello".

Eva Robins

Sogni che farebbero la felicità di qualunque psicoanalista.
"Ci sono stata per un periodo quando il mio povero cuore è andato in combustione per un ragazzino. Lui aveva 20 anni, io 43. La mia psicoanalista arrossiva quando le raccontavo dei nostri atti sessuali. Un giorno mi disse che "basta, non ne poteva più...".

Passaggi a vuoto di Eva, a parte l'amore assassino?
"Quando piove o nevica me sto tramortita a casa, abbracciata al mio gattino pelato, Dana. Amoreggio con lui e con Caifa, l'altro mio gattino leopardato, gli unici di questi tempi che ospito nel mio letto".

La solitudine non è poi questa gran disgrazia.
"La solitudine mi fa un gran piacere. Se voglio stordirmi scendo tra la gente. La solitudine mi è indispensabile per ascoltarmi e immalincolirmi. Preferisco mille volte il silenzio al rumore".

 

 

 

MARCO MILANESE: “PER LA VENDITA DELLA MIA BARCA NON C’È STATA ALCUNA CONTROPARTITA”

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Riceviamo e pubblichiamo:

MARCO MILANESE

Lettera 1
Gentile Direttore,
Ti prego di voler dar conto sul tuo sito dell'agenzia con la quale il mio legale, Avv. Larosa, ha precisato che a fronte della vendita della mia barca non ci sia stata alcuna contropartita, tantomeno per la nomina del signor Fabrizio Testa. Tutto cio' risulta dagli atti processuali in modo incontrovertibile non avendo il Pubblico Ministero e neanche il Tribunale mai accennato a questa possibilita'. Se fosse possibile Ti pregherei di dare la stessa evidenza data alla notizia della mia sentenza. grazie.
Marco Milanese

Lettera 2
Ho letto l'articolo che riguarda la CGIL, l'attività dei Caaf, e le agevolazioni date agli iscritti, da assicurazioni, banche ecc. Fai finta di non sapere che anche la CISL, la UIL, le ACLI, le associazioni di categoria tutte( artigianato, commercio ecc. Hanno una loro organizzazione con i rispettivi Caaf e le varie agevolazioni da parte di operatori commerciali.

SUSANNA CAMUSSO

Lettera 3
Caro Dago, veramente scandaloso che si dimetta uno che ha contribuito a sputtanare l'Italia a livello planetario, anche perchè potrebbe risultare uno scomodo esempio da seguire per chi ha contribuito e/o ha fatto altrettanto. Ma, a proposito di marò, sarei molto curioso di sapere se - per caso - sono inquisiti da qualche PM a la page comandante e armatore della nave che ha consegnato due militari italiani nelle mani di una potenza straniera? Forse non lo sono perchè incaricati o autorizzati all'operazione da qualche superiore autorità ?
Grazie. Cincinnato1945

Lettera 4
Caro DAGO,il primo ministro della Slovenia,signora Alenka Bratosek, ha dichiarato che la sua nazione non necessita di aiuti economici internazionali. Vorrei significare, al momento, che non conosco esattamente l'eventuale esposizione finanziaria di Lubiana. Ma, sempre al momento,apprezzo molto l'esposizione delle gambe della signora Alenka Bratosek, con scoscio da vera premier.
Saluti, Labond

Beppe Grillo

Lettera 5
Caro Roberto, dì a Giuliano Ferrara di scrivere una canzone come "la Cura" che poi ne parliamo. Battiato sei tutti noi!
Margherita - Venezia

Lettera 6
Caro Dago,
tutti a dire che Grillo è un dittatore. Io però un dittatore parlamentarista non l'avevo mai visto. RP

PIERLUIGI BERSANI

Lettera 7
Dago mio ,
in quella sciagurata diretta streaming c è condensata tutta la ns incapacità ,impotenza ad affrontare i problemi piccoli o grandi che siano. un po teatro di jonesco ,un po film di Bergmann o di Antonioni. al posto di quei 4 sciagurati potevamo andare in scena tutti .
Per darci le martellate sui cojoni siamo maestri .
finger in the ass

Lettera 8
Caro Dago,
sono senza parole per l'atto indefinibile di alcune bestie nei confronti di una madre alla quale hanno ammazzato il figlio. Anzi, nemmeno si meritano il termine "bestie", poichè almeno quelle un pò di pietà la dimostrano. Poliziotti ? No, non lo sono di certo, e non meritano questa qualifica: la Polizia di Stato non merita di essere trascinata nel fango da questi "innominati". Solidarietà piena alla povera madre di Federico.
E adesso lo Stato prenda provvedimenti seri nei loro confronti, non a parole.
Recondite Armonie

LA MADRE DI ALDROVANDI CON LA FOTO DEL FIGLIO DURANTE IL SIT IN DEI POLIZIOTTI

Lettera 9
Caro Dago, visto che molti considerano coraggiosa, quasi eroica, la frase pronunciata da Battiato sulle troie in Parlamento, vediamo se gli stessi hanno le PALLE per dire che la "mignottocrazia" è iniziata con l'ascesa politica di Nilde Jotti, la quale è divenuta Presidente della Camera (da letto) perchè per anni è stata l'amante del Capo dei Capi del suo partito.
Paolo M.

FRANCO BATTIATO

Lettera 10
Dago darling, ma siamo sicuri che il guru GianRoberto Casaleggio non sia figlio dei due sommi guri Yoko Ono e John Lennon?
P.S. Mentre l'impero neocoloniale della sua "sinceramente democratica" Maestà Francesco IV di Francia nell'Africa Occidentale brucia (dopo il Mali, ora anche Bangui) nel silenzio-assenso dell'Occidente ipermaterialista che sta vietnamizzando il mondo islamico, apprendo che in Venezuela furoreggia la Faq sulla presunta gaiezza del bellissimo Enrique Capriles, leader dell'opposizione ai seguaci di Chavez.

Giuliano Ferrara

Era comunque dai tempi di Fernando Lamas o Porfirio Rubirosa che non si vedeva un "latin lover" così bello. Beati quelli o quelle a cui il bell'Enrique concede i suoi favori terreni, sperando che non siano così ingombranti (anche se nel mondo gay impera il Verbo "Bigger is better") come quelli di Porfirio che doveva usare speciali "undies" rinforzati per tener su il tutto. E noi che dobbiamo accontentarci del devoto e minimalista (ma Bilderberghiano) Enrique Letta, che fa rima con Italietta!
Natalie Paav

Lettera 11
Carissimo Dago
Mi viene in mente quando nel febbraio 2012 il buon Ivo Caizzi, unica voce fuori dal coro del Corriere della sera, mise in evidenza il fatto che quel governo tecnico era sostanzialmente un governo di cooptati guidati da un personaggio la cui unica abilitá era quella di farsi cooptare, beccandosi le invettive dell'uomo in loden in conferenza stampa.
Tra le poche voci fuori dal coro c'era anche il buon D'Agostino che su questo sito stigmatizzava la vanitá del professore che, fresco inquilino di palazzo chigi, si faceva immortalare su "Chi" sorridente.

GIANROBERTO CASALEGGIO

Ecco, a me piacerebbe che non venissero dimenticati i lettini di bava del Corriere, della Stampa e di Repubblica, e i nomi dei loro pensatori a la carte, che con il loro endorsement pensavano di creare un Truman Show per gli italiani, sperando di spacciare cacca per cioccolata. Quella è stata vera pornografia.
Spero che la loro sorte segua quella di questo governo
Un abbraccio e forza Dagospia

Lettera 12
Caro DAGO, chi critica il M5S perchè la democrazia diretta ricorda le degenerazioni giacobine della rivoluzione francese (PG Battista di stamattina sul Corriere) e perchè sognerebbe una "decrescita felice", dovrebbe riflettere:
1) con l'eliminazione del segreto bancario, l'accesso ai nostri conti online e la futura eliminazione del contante il Grande Fratello è già una realtà
2) in piena decrescita, però infelice, siamo da vent'anni, grazie a (elenco indicativo): Ciampi, Prodi, l'Euro, il cambio Euro/lira imposto a quei due dai tedeschi, Berlusconi, D'Alema, i Verdi, la CGIL, Confindustria, MPS, Unicredit (Profumo ricorrente), Monti, il FMI, la BCE, la Merkel, Amato, Bertinotti, Barroso, Van Rompuy, Lagarde, Basilea I II e III, e chi piu' ne ha piu' ne metta come diceva Cleopatra ai pretoriani.
Saluti BLUE NOTE

 

CAFONALINO – COME VIVERE - E MALE – SENZA RENZO ARBORE

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Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

Elisabetta Malvagna per l'ANSA

Virginia Zullo e Massimiliano Pazzaglia

Tornare in tv? "Di idee ne ho tante, ma mancano gli ingredienti freschi, i compagni di cordata". Al momento Renzo Arbore preferisce il web. "Internet é un dono della provvidenza, è come l'invenzione della stampa", dice il papà di Alto Gradimento, Quelli della notte e di tanti altri programmi cult a margine della conferenza stampa di 'L'altra, la tv d'autore di Renzo Arboré, 10 puntate su Rai1, al via sabato 30 marzo intorno alla mezzanotte. Un programma de 'La Storia Siamo noi' in cui Arbore, incalzato da Caterina Stagno, ripercorrerà la sua carriera televisiva.

Villaggio e Arbore

"Io navigo la notte per vedere cose dimenticate, è un arricchimento culturale - racconta - . Ti permette di scrutare nel passato, che poi sono le fondamenta del futuro, e di imparare". Poi rivela: "Anch'io ho un canale, Renzo Arbore Channel, non ancora visibile. Sto sperimentando. Ho anche una piccola attrezzatura con cui posso andare in diretta quando voglio, in streaming. Come Bersani ... ma lui l'ha fatto inutilmente", aggiunge scherzando. Nel suo canale Arbore mostrerà spezzoni di tv, momenti più o meno noti (anche grazie al contributo di 'collezionisti' e fan) di cui è stato protagonista.

Spezzoni televisivi d epoca

Ma spiegherà anche alcuni meccanismi televisivi di grandi come Walter Chiari e Totò ('esempi di umorismo senza tempo") perché "introdurre certi evergreen alle nuove generazioni è il compito di una persona della mia età". "Con Marengo, Bracardi Boncompagni - sottolinea - abbiamo inventato l'improvvisazione radiofonica e poi l'abbiamo trasferita alla televisione.

Spezzoni televisivi d epoca

E Internet è anche perfetto per l'improvvisazione". La tv che gli piace? "Prima c'era una tv di contenuti, d'autore, penso ad Antonello Falqui... I talent? E' un nuovo modo di fare televisione, non sono contrario: meglio i talent che i 'no talent'. Poi c'é la tv di confezione, fatta molto bene, ma che guarda ai numeri. Manca la tv improvvisata, quella che con Boncompagni chiamiamo 'tv del cazzeggio'". E a suo avviso "bisognerebbe fare satira, ma non sul contingente, come a Indietro tutta".

Ripresa Video

Un suo erede? "Suono il clarinetto e la chitarrina, ho fatto anche due film, uno sul Papa e su Fellini. Diciamo che non trovo uno che potrebbe fare quello che ho fatto io: buttarsi da una parte e dall'altra incoscientemente. Ho una lista segreta di possibili improvvisatori, ce ne sono, ma più tra gli amici che tra i professionisti", ammette.

Accanto a lui il dg Luigi Gubitosi, suo grande ammiratore: "I due programmi che ricordo sempre sono Quelli della notte e Anima mia: Fazio ho avuto modo di incontrarlo, ora realizzo l'altro mio sogno". E poi: "Spiegare Arbore è come spiegare Dante in letteratura. Conto che l'anno prossimo per il 60mo anniversario della tv italiana Renzo ci darà una mano".

Renzo Arbore Gubitosi e Minoli

La sala degli Arazzi è gremita e, oltre al direttore di Rai1 Giancarlo Leone ("continuerò a corteggiarlo fino a che dirà sì") e Giovanni Minoli (é un programma de 'La storia siamo noi'), hanno voluto esserci anche Paolo Villaggio - protagonista di un vecchio ed esilarante sketch con Arbore, Benigni e Tognazzi - e un'ex signorina Buonasera, Gabriella Farinon.

Renzo Arbore

E mentre firma copie del libro a lui dedicato, 'Renzo Arbore - Vita, opere e (soprattutto) miracoli' di Gianni Garrucciu edito da RaiEri, a chi gli chiede se magari usi la sua Orchestra Italiana per stare lontano dalla tv, risponde: "L'Orchestra è una famiglia che si regge anche perché vado in giro per il mondo, non posso abbandonarla d'embleé. E comunque - conclude ironico - meglio io di Grillo, che per stare lontano dalla tv usa la politica".

 

L’INFANTA METTE NEI GUAI RE JUAN CARLOS: L’ABDICAZIONE S’AVVICINA

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Omero Ciai per "La Repubblica"

Diventa sempre più difficile per il giudice istruttore José Castro che indaga nelle truffe di Iñaki Urdangarin, il genero di re Juan Carlos, eludere quello che viene considerato come l´atto finale dell´inchiesta: l´incriminazione della moglie Cristina.

infanta-cristina-e-inaki-urdangarin

L'Infanta, 47 anni, secondogenita dei reali di Spagna, sposa di Urdangarin e madre di quattro figli, è ormai circondata. La strategia seguita fino ad oggi nel tentativo di separare le responsabilità del marito dalle sue nel "caso Noos", l´istituto attraverso il quale Urdangarin ha ottenuto pagamenti illeciti da amministrazioni comunali e regionali per eventi mai organizzati o grazie a fatture gonfiate, non sta più in piedi.

JUAN CARLOS - VIGNETTA

E non solo perché l'ex socio del marito di Cristina, Diego Torres, ha consegnato al giudice una trentina di email nelle quali Iñaki consulta "Kid" - così chiama la moglie - sugli affari dell´Istituto ma soprattutto perché il suo segretario privato, Carlos Garcia Revenga, è già stato coinvolto ed è imputato nella causa.

JUAN CARLOS CON LA REGINA

Com´è possibile che "Kid" non sapesse? Ci si domanda. Era nel direttivo dell´Istituto, aveva messo il suo segretario e consulente finanziario a disposizione del marito, riceveva email con comunicazioni meticolose sulle attività di Noos. Cos´altro è necessario per chiamarla in causa? Si dice che per avallare la strategia difensiva, per costruire di Cristina il personaggio della moglie devota che appoggiava il marito senza sapere come gonfiava il conto in banca, re Juan Carlos abbia fatto pressioni affinché sua figlia chiedesse il divorzio.

JUAN CARLOS E L ELEFANTE UCCISO IN BOTSWANA

E che lei si sia rifiutata di obbedire al padre. Ma ora, con il passare dei giorni, e con le deposizioni dell´ex socio che ha l´obiettivo dichiarato di coinvolgere la Casa reale in tutta la vicenda, uscirne immacolati è sempre più difficile.


Per salvare la moglie, i consiglieri di Casa reale, e lo stesso sovrano di Spagna, negli interrogatori in procura Urdangarin si è attribuito ogni responsabilità sul finanziamento truffaldino dell´Istituto Noos ma è una sceneggiatura che non convince per la trama di appoggi e connivenze di cui ha goduto.

IL RE JUAN CARLOS CON UN GHEPARDO DA LUI UCCISO

Il problema ora è: Urdangarin s'è mosso usando la sua parentela reale o anche l´Infanta e il sovrano hanno chiuso gli occhi lasciando che agisse. È il nodo che nelle prossime settimane deve sciogliere il giudice Castro.

A Madrid si crede che una incriminazione di Cristina potrebbe costringere Juan Carlos ad abdicare, affidando le redini al figlio Felipe, per salvare il futuro della monarchia. Oggi può sembrare ancora uno scenario da fantapolitica, ma c´è anche un altro caso che assilla il re ed è l´inchiesta parlamentare sui presunti incarichi che la sua amante, l´aristocratica tedesca Corinna Wittgenstein, avrebbe ricevuto dal governo spagnolo.

IL RE JUAN CARLOS A CACCIA

In questi giorni Cristina con i quattro figli ha lasciato il palazzetto di Pedralbes a Barcellona - messo sotto embargo dalla magistratura - e si è rifugiata dalla madre, la regina Sofia, a Madrid, in attesa che il giudice decida quanto valgono ai fini dell´inchiesta le email che riceveva dal marito.

 


IL “DECENNIO DELL’IO” CHE DURA DA QUARANT’ANNI

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Antonio Gurrado per "il Foglio"

Cosa unisce il socialismo utopistico, il femminismo, i capelli ossigenati e il Concilio Vaticano II? Tom Wolfe, l'autore statunitense che ama vestire di bianco. Nel 1971 Wolfe tiene un ciclo di conferenze in Italia e capisce che qualcosa di nuovo sta accadendo quando gli studenti italiani gli chiedono con curiosità delle duemila comuni hippie d'oltreoceano.

TOM WOLFE IL DECENNIO DELL IO RIEDITO DA CASTELVECCHI

All'epoca, racconta Wolfe, "gli studenti italiani militavano in organizzazioni estremiste e si erano accanitamente scontrati con la polizia, sulle barricate. Però alle venti e trenta in punto tornavano a casa, si lavavano ubbidientemente le mani prima di cenare con Mamma e Papà". Nella contraddittorietà di questi scapoli pronti a fare la rivoluzione solo col permesso dei genitori e prima di accasarsi a loro volta, Wolfe rinviene il germe di quello che con una formula fortunata chiamerà "Il decennio dell'Io", titolo di un saggio pubblicato sul New York Magazine nel 1976 e appena tradotto in Italia da Castelvecchi.

TOM WOLFE

Questi studenti che accettano di fare parte di una collettività solo a patto che si lasci loro il sacro recinto dell'individualità sono per lui una tendenza universale nonché lo sviluppo deteriore del socialismo utopistico dell'Ottocento - Wolfe menziona Saint-Simon, Owen, Fourier e Marx - il cui scopo originario era di istituire delle comuni per liberare il lavoratore da ciò che gli impediva di "realizzare il proprio potenziale come essere umano".

TOM WOLFE

Non avendo voglia di realizzarlo rinunziando ad alcune comodità, tutti, dagli studenti barricaderi in poi, si sono affannati a "rifare rimodellare elevare raffinare il proprio Io"; il loro prototipo è diventato piuttosto quello del cristiano gnostico, che intendeva liberarsi dei pesi imposti da società e tradizione per "trovare il vero Me Stesso", ritenendo che l'uomo recasse in sé una scintilla divina da far divampare. La loro scintilla, però, non era divina. Per Wolfe ha piuttosto a che fare con lo slogan della geniale pubblicitaria Shirley Polykoff, che lanciò una campagna di tinture per capelli al grido di: "Se ho una sola vita, lasciatemela vivere da bionda!".

Tom Wolfe

E' stata costruita una comune globale in cui tutti cercano di trarre il massimo dalla propria unica vita ma in cui ciascuno pretende di viverla, se non da bionda, come pare a lui soltanto: da poligamo, da artista maledetto, da qualsiasi cosa gli consenta di esprimere la propria individualità parlando continuamente di sé. Lo stesso femminismo, spiega Wolfe, alla fine "è consistito nell'elevare uno status comune - donna, casalinga - a livello di dramma".

Questa logorroica autoreferenzialità collettiva è per Wolfe un fenomeno religioso: è il Terzo Risveglio dopo gli illuminati estatici di metà Settecento e il revivalismo rissoso e orgiastico di metà Ottocento. Non per nulla negli anni Settanta le chiese si sono sentite in dovere di accondiscendere alle pretese dei fedeli.

wolfe tom cover

Quelle protestanti si sono abbandonate a eccessi d'ispirazione da sceneggiata come l'holy rolling, l'estasi che fa rotolare i fedeli sul pavimento, con ricadute politiche grazie alla sfilza di governanti che aderivano ai cristiani rinati, da Carter a Bush jr. Il cattolicesimo s'è inventato i preti in maglione traducendo il Concilio Vaticano II nel tentativo di far sembrare le chiese "gruppetti piuttosto goffi e senili di movimenti laici".

Wolfe scrive negli anni Settanta riferendosi agli anni Sessanta ma col senno di poi possiamo temere che, ammonendo che il Terzo Risveglio "non era ancora giunto all'apice", avesse nebulosamente previsto qualcosa di simile alla proliferazione su Facebook di status ombelicali e foto delle proprie vacanze, del proprio gatto e del proprio cibo rivolte urbi et orbi da parte dei figli degli studenti del 1971. L'edizione italiana giunge a celebrare un decennio dell'Io che dura da quarant'anni.

 

L’INCONTRO CRIMI-BERSANI SEMBRA UN VOLANTINO BR - “NULLA SARÀ NASCOSTO AL POPOLO”, RECITAVANO I BRIGATISTI

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1. BERSANI A CINQUE STELLE, AFASIE A CONFRONTO
Pino Corrias per "Il Fatto Quotidiano"

Due afasie a confronto. E senza nemmeno l'auspicabile conforto della riservatezza, almeno per pudore, almeno per sgranchirsi le parole prima. Invece niente: diretta streaming: nulla sarà nascosto al popolo, evviva! Bersani al solito farfuglia frasi smozzicate: "Cioè qui non siamo a Ballarò, un governo bisogna darlo al Paese, se no il dovremo fare, il dovremo dire, diventano avremmo dovuto fare, avremmo dovuto dire".

PIERLUIGI BERSANI

E il bimbo Crimi, reduce da una riunione segretissima e avendo tutto mandato a memoria, salmodia il mantra suo: "Noi dopo vent'anni di promesse non ci fidiamo. La cre-di-bi-li-tà. Lo abbiamo sempre detto, anche nelle piazze, il nostro elettorato, il movimento... È la credibilità che vi manca a voi vecchi partiti. La credibilità! Che è quella cosa che noi invece abbiamo. Perciò noi possiamo accettare solo un governo nostro".

"Nulla sarà nascosto al popolo", recitavano gli antichi comunicati brigatisti durante il processo Moro, dal nero clandestino del tribunale del popolo. Il popolo, il popolo! Sapendo benissimo che tutto, del loro agire, era segreto, tranne la tragedia. Qui invece è tutto già noto, anche la farsa.

Vito Crimi jpeg


2. IL PAPA PUÒ FARSI SUORA?
Andrea Marcenaro per "Il Foglio"

Dopo i buona sera, i buon appetito, i buona notte, i ristoranti pagati, la vecchia macchina al posto della nuova, gli autobus, la metropolitana, i giri sulla piazza, i baci come se piovesse, le scarpe grosse, la croce di ferro, l'abbandono della mozzetta, le strette di mano alla fine della messa, le telefonate agli amici, l'anello piscatorio e quello episcopale, i messaggi sulle segreterie, le pacche sulle spalle e la residenza a Santa Marta al posto dell'Appartamento, noi ragazzi spregiudicati e così diversi da Magdi Cristiano vedremmo con estremo favore che il Papa si facesse suora poi per quest'anno basta.

PAPA FRANCESCO JORGE BERGOGLIO


3. GRASSO CONTRO TRAVAGLIO CONTRO FORMIGLI CON RUFFINI SENZA LERNER
Andrea Marcenaro per "Il Foglio"

PIERO GRASSO

Ricapitolando. Formigli ha telefonato a Travaglio, prima di telefonare a Travaglio aveva chiamato Grasso, allora Formigli ha richiamato Ruffini, Travaglio gli ha detto di mandargli un sms, Formigli l'ha mandato tardi, Grasso vuole andare da Formigli, Travaglio non vuole andare da Formigli, Formigli men che meno da Santoro, Ruffini non si sa, Santoro voleva fare a casa sua, Lerner rosicava, Grasso andrà così da una parte, Travaglio dall'altra, Ruffini tentenna,

marco-travaglio-corrado-formigli-pietro-grasso

Travaglio ha denunciato anche Formigli, Formigli ha denunciato Travaglio, Lerner rosica, occorre a questo punto trovare un'altra sede per il giurì d'onore, da Santoro non può essere perché Travaglio gioca in casa, da Formigli non può essere perché Ruffini non si decide, al Senato non può essere perché a tutto c'è un limite, tutti da Caselli suona da presa per il culo, Urbano Cairo è sotto Lexotan, Ingroia ha il trasloco, da Ciancimino non pare il caso, vogliamo fare da me?

 

LA LIGA TE LA DO GRATIS! LE TV LOCALI TRASMETTERANNO IL CAMPIONATO SPAGNOLO

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DAGOREPORT

Potrebbe essere: Viva la Liga! o: La Liga te la do gratis!, lo slogan del pool di emittenti regionali che ha acquisito a sorpresa i diritti televisivi del campionato di calcio spagnolo. Gli ultimi 10 turni andranno in diretta sul circuito che aveva mandato in onda Santoro e il suo Servizio Pubblico l'anno scorso. Un colpo di scena clamoroso, nell'ambito del calcio in tv, finora monopolio unico di Sky o Mediaset Premium, l'un contro l'altra armate per sottrarsi ogni diritto esclusivo possibile.

Parenzo Lionel Messi

Eppure, per un mero puntiglio, il campionato più famoso del mondo era rimasto incredibilmente escluso in questa stagione dal bouquet delle due pay tv. Pare che l'oggetto del contendere fosse una differenza minima (500 mila euro) tra richiesta della Liga spagnola e l'offerta di Sky Italia.

Fatto sta che in questa impasse s'è infilata la concessionaria Publishare, che ha approfittato dello stallo per acquistare i diritti degli ultimi 10 turni di campionato spagnolo.
L'operazione, gestita con Telelombardia, ha fatto sì che da questo sabato al primo giugno compreso, gli italiani potranno vedere gratis i grandi match della Liga. Real, Barcellona e gli altri due match più importanti per ogni week end: roba rara in un'offerta televisiva in cui, se non paghi, non vedi.

logo real madrid

Ecco l'elenco completo delle tv in cui si potranno vedere Messi, Ronaldo e compagni: Telelombardia e Antenna3 in Lombardia, Telenorba in Puglia, Antenna Sicilia, Videolina in Sardegna, Roma1 nel Lazio, canale 21 in Campania, Umbia tv, Primo Canale in Liguria, E'tv in Emilia, Video Calabria, Videogruppo in Piemonte, Rtv 38 in Toscana e via via tutte le altre regioni, regolarmente coperte.

Due curiosità: telelombardia curerà l'intera parte editoriale, con telecronisti e ospiti. La voceil principale delle partite sarà Carlo Nesti e il commento tecnico sarà affidato principalmente ad ex arbitri di serie A, anzichè agli ex calciatori.
S'inizia sabato: alle 18 Celta Vigo-Barcellona e alle 20 Saragozza-Real Madrid. Domenica il campionato italiano è fermo, non quello spagnolo. Andranno in diretta alle 19 Espanyol-Real Sociedad e alle 21 la partitissima della giornata: Atletico madrid-Valencia.

 

A RUOTOLO! QUANDO IL CANDIDATO DI INGROIA INTERVISTA IL CONDANNATO DI INGROIA

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DAGOREPORT
Politica, giustizia e media? Tutto in due baffoni: Sandro Ruotolo. Stasera a Servizio Pubblico va in onda una intervista a Marcello dell'Utri anticipata in gran pompa sul sito web della trasmissione. E chi è l'intervistatore? Lui: il giornalista-candidato di punta (di penna), che dopo il flop elettorale ritorna in video con l'intervista a Marcellino. E il cerchio si chiude: Ruotolo si è infatti candidato con Ingroia, il pm "rivoluzionario" guarda caso accusatore di dell'Utri. Ma quella di stasera, ci si chiede, sarà un'intervista o un interrogatorio? Ah saperlo....

ingroia, ruotolo, favia

http://www.serviziopubblico.it/

 

DELLUTRI

AMANDA NON TORNERÀ MAI IN ITALIA, RAFFAELE PRONTO A TRASFERIRSI IN SVIZZERA

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1. "AMANDA NON TORNERÀ MAI: CONTRO DI LEI UNA PERSECUZIONE" - IL DIPARTIMENTO DI STATO: "LA QUESTIONE È APERTA, ASPETTIAMO LE MOTIVAZIONI"
Paolo Mastrolilli per "La Stampa"

IL LIBRO DI MEMORIE DI AMANDA KNOX

«E' una persecuzione. La nostra impressione è che i procuratori vogliono altri colpevoli a tutti i costi, e non si fermeranno fino a quando li avranno ottenuti. Perciò Amanda non andrà al nuovo processo, e non tornerà mai più in Italia».

Elisabeth Huff, la nonna a cui la Knox è legatissima, apre la porta sui veri sentimenti della nipote, il giorno dopo la decisione della Corte di Cassazione che ha riaperto il processo. L'America intera sta mettendo in discussione il sistema giudiziario italiano, che The Atlantic è arrivato a definire «carnevalesco».

Amanda Knox

La famiglia e suoi avvocati hanno detto che si stanno preparando al nuovo processo, che affronteranno come tutti gli altri, nella certezza dell'innocenza di Amanda. Dietro alle quinte di questa strategia legale, però, ci sono la tristezza e lo shock della ragazza, e la convinzione di essere vittima di una persecuzione che non finirà mai.

AMANDA KNOX

Elisabeth è forse la confidente più stretta di Amanda, che dal carcere le mandava disegni e lettere in tedesco, la lingua originaria della nonna immigrata dalla Germania. Ovviamente hanno passato insieme la notte dell'attesa della sentenza: «Lei adesso ha un appartamento tutto suo, a Chinatown, però ha preferito aspettare la notizia sulla decisione dei giudici a casa della mamma, con i famigliari».

AMANDA KNOX E FAMIGLIA

La nonna ci racconta al telefono da Seattle la prima reazione: «Era ferita, triste, addolorata. Pensava di essersi finalmente messa alle spalle questo incubo. Ha pianto, ci ha ripetuto che è innocente. Ha detto che ha paura, che è impossibile vivere un'esistenza normale così. E' difficile andare avanti, quando sei costantemente molestata. Immagino sia difficile anche per la famiglia Kercher, a cui è andato subito il nostro pensiero, perché non trova pace. Però Amanda avrà la forza di affrontare anche questa prova, perché sa di essere innocente».

AMANDA KNOX E JAMES TERRANO

La nonna racconta che la nipote stava cercando di ricostruirsi una vita più normale possibile: «Ha preso questo appartamento a Chinatown, e poi studia alla University of Washington». Anche un nuovo fidanzato, il musicista James Terrano: «James, sì. Ma non è proprio una novità. Erano amici già all'università, prima che lei partisse per l'Italia, e ora sono tornati a frequentarsi». Quando le parliamo del nuovo processo, e della possibilità di tornare nel nostro paese, Elisabeth scoppia a ridere: «Non verrà mai più in Italia. Nessuno della nostra famiglia tornerà».

AMANDA KNOX

Perché dietro alla decisione della Cassazione, i Knox vedono un intento persecutorio: «E' stata già processata due volte, perché riaprire tutto? I procuratori vogliono altri colpevoli a tutti i costi, e non si fermeranno mai. Questa è l'impressione di Amanda, e di tutta la nostra famiglia». La differenza è che adesso, libera in America, lei può far sentire la sua voce: «Il libro che uscirà il 30 aprile racconterà il dramma del processo visto con i suoi occhi. Spiegherà il suo punto di vista e le ragioni della sua innocenza. Lo stesso farà in televisione, quando la intervisteranno».

I FAN DI AMANDA KNOX

Il padre di Amanda, Curt, ci aveva detto che i metodi usati dagli inquirenti con sua figlia erano «gli stessi adoperati contro il Mostro di Firenze». Ora è deluso, ma guarda alla nuova battaglia legale: «In America una cosa del genere non sarebbe mai potuta avvenire, perché un imputato non può essere giudicato due volte per lo stesso reato, però capiamo che il sistema giudiziario italiano è diverso». Intende dire sbagliato, come pensa la maggioranza dei media: «Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza, e poi cominceremo a preparare il nuovo processo».

AMANDA KNOX PARLA AL SUO ARRIVO A SEATTLE

Anche gli amici della famiglia si stanno riattivando. Ad esempio Tom Wright, padre di una compagna di classe della ragazza, che aveva creato il gruppo «Friends of Amanda Knox»: «Pensavamo che il nostro lavoro fosse finito, ma abbiamo già ricominciato. Faremo tutto il necessario per aiutarla a provare la sua innocenza. Il grande vantaggio è che ora può parlare per se stessa, e quando il pubblico la sentirà vedrà quanto è convincente».

Le autorità americane, il dipartimento di Stato, per il momento non vogliono discutere l'ipotesi dell'estradizione: «La questione è aperta, non c'è nemmeno una motivazione scritta». Wright, però, non ha dubbi: «La nostra costituzione vieta di processare due volte una persona per lo stesso reato: non tornerà mai in Italia».


2. L'AVVOCATO USA: "DIFFICILE IL VIA LIBERA A UN'EVENTUALE ESTRADIZIONE"
Francesco Semprini per "La Stampa"

Raffaele Sollecito

La vicenda giudiziaria di Amanda Knox si snoda intorno al principio del «double jeopardy», contemplato dalla Costituzione americana. A spiegarlo è Rafael Urquia, avvocato internazionale e partner dello studio legale Fox Horan & Camerini LLP con sede a New York, coadiuvato per la parte italiana dall'avvocato Annie Fiorilla di Santa Croce.

La decisione della Corte di Cassazione rischia di portare in un ambito legale ancora inesplorato?

«Innanzi tutto mi lasci dire che in assenza di informazioni chiave, è piuttosto incauto lanciarsi in ipotesi. Sarà importante capire le motivazioni che hanno portato alla decisione del supremo organo giudiziario italiano».

GIULIA BONGIORNO AVVOCATO DI RAFFAELE SOLLECITO FUORI DALLA CASSAZIONE

Un nuovo processo di appello sarebbe però in contrasto con la costituzione americana?

«Potrebbe sussistere il caso di "double jeopardy", ovvero quello che in gergo giuridico americano, significa essere giudicati due volte per lo stesso reato, un'ipotesi che va contro la Costituzione degli Stati Uniti. Uso tuttavia il condizionale perché nella vicenda posso essere coinvolti fattori non ancora ben ponderati».

RAFFAELE SOLLECITO A BURNING MAN

Cosa succederebbe, allora, se il nuovo processo della Corte d'Assise d'Appello portasse alla condanna di Amanda Knox e alla richiesta di estradizione?

«Ripeto, fare ipotesi non avendo ancora elementi di una certa importanza in mano non è affatto cauto, tuttavia quello che posso dire è che un tribunale americano sarebbe poco incline a dare il via libera all'estradizione della Knox se questo andasse contro la Costituzione degli Stati Uniti».

RAFFAELE SOLLECITO A BURNING MAN

Assieme al "double jeopardy" ci sono altri elementi di potenziale contrasto con la legge americana?

«Se la Knox si rifiutasse di partecipare al nuovo processo e fosse condannata in contumacia, le autorità giudiziarie Usa potrebbero decidere di non procedere a estradizione perché ciò andrebbe a ledere il principio di "giusto processo" contenuto nella Costituzione. Sebbene negli Stati Uniti sia ammesso il rinvio a giudizio di un individuo in "absentia", non è invece ammesso che venga processato e condannato se fisicamente assente».

RAFFAELE SOLLECITO A BURNING MAN

In sostanza negli Stati Uniti non si può condannare in contumacia?

«Esattamente, e questo differenzia l'ordinamento giuridico americano da quello italiano e di altri Paesi».


3. MEREDITH, RAFFAELE SOLLECITO PRONTO A STABILIRSI IN SVIZZERA
Da www.repubblica.it

RAFFAELE FELICE DOPO LA SENTENZA

Raffaele Sollecito pronto a trasferirsi in Svizzera. Il ventinovenne accusato dell'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher avvenuto a Perugia nel 2007, non solo è intenzionato ad andarsene a Lugano, come ha confermato anche la sua fidanzata nei giorni scorsi, ma è già in possesso di un permesso di dimora B, il certificato che consente di stabilirsi in Svizzera per esercitare un'attività lucrativa (dipendente o indipendente) o per soggiornare senza esercitare un'attività lucrativa (redditiero, pensionato, ecc.).

Lo scrive oggi il Corriere del Ticino, dopo che nei giorni scorsi si era parlato della volontà del ragazzo di aprire un'impresa di sicurezza informatica che riesca inoltre a risolvere, vista la sua esperienza, casi giudiziari. All'Ufficio del registro del Commercio del Canton Ticino ci sarebbe già anche l'iscrizione della "Experience teller media & web management sa", il nome della ditta intestata a Sollecito.

PERUGIA SOLLECITO CON AMANDA

"La richiesta è stata inoltrata regolarmente nel dicembre 2012 - conferma il capo della Sezione della popolazione, Attilio Cometta - e il permesso è stato rilasciato nel mese di gennaio scorso. Il fatto che la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza assolutoria di seconda istanza a favore del Sollecito, non ha ripercussioni sulla possibilità di rimanere in territorio elvetico.

sollecito

Contro questa persona una condanna penale cresciuta in giudicato, sebbene il reato possa essere grave, non sussiste - spiega Cometta - e già solo per questo fatto un provvedimento di revoca del permesso non è sostenibile. Un eventuale impedimento potrebbe sorgere a questo punto solo se l'autorità italiana dovesse decidere di limitare gli spostamenti del giovane, impedendogli di risiedere per un minimo di 6 mesi in Svizzera come prevede il permesso di dimora B che, in quel caso, potrebbe di conseguenza venir revocato". Oggi il ragazzo tornerà in Puglia per le festività.

 

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