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IL CAF-ONAL SENZA FINE DEL SINDACATO MAGNONE - ALTRO CHE “CENTRI ASSISTENZA FISCALE”, CAF STA PER “COMITATI D’AFFARI”

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Stefano Sansonetti per "Lanotiziagiornale.it"

Una galassia di cui fanno parte 38 società sparse su tutto il territorio nazionale. Benvenuti nel fantastico mondo dei Caf che ruotano intorno alla Cgil e che regalano al sindacato oggi guidato da Susanna Camusso un volume d'affari di 137 milioni di euro l'anno. Ma la sigla di Corso d'Italia ha al suo attivo anche una società editrice, la Ediesse, che pubblica mezzo parlamento italiano, con autori di spicco come Enrico Letta, Cesare Damiano e Guglielmo Epifani.

SUSANNA CAMUSSO

Per non parlare della fitta rete di accordi commerciali "a beneficio" degli iscritti, che vedono la Cgil cementare rapporti con il mondo della "finanza rossa", in primis Mps e Unipol, e con finanziarie che addirittura fanno capo ai francesi di Crédit Agricole. In più spunta una convenzione anche con le Ferrovie dello stato dell'ex Cgil Mauro Moretti: prendi il treno con lo sconto se esibisci la tessera sindacale. Non c'è niente da fare, il sindacato della Camusso si presenta come una sorta di multinazionale. Lanotiziagiornale.it, documenti contabili alla mano, ha fatto un viaggio all'interno del poliedrico business.

A tutto Caf. Dall'archivio delle camere di commercio è possibile estrarre visure riferite a una quarantina di società a responsabilità limitata che danno l'immagine dell'attività portata avanti sul territorio. Naturalmente i fatturati più cospicui sono messi a segno nelle regioni più ricche. La medaglia d'oro, in tal senso, spetta al Caaf Cgil Lombardia, che sulla base degli ultimi dati disponibili di bilancio è accreditata di un fatturato annuo di 15 milioni e 700 mila euro.

Susanna Camusso

Segue il Caaf Cgil Emilia Romagna, forte di un volume d'affari di 12,3 milioni. A seguire troviamo il Caaf Cgil Veneto e Trentino Alto Adige, che ne porta in dote 10,6. Dopidiché va registrato il fatto che intorno a buona parte di questi centri di assistenza fiscale si muove un nutrito drappello di società di elaborazione dati e consulenza fiscale a 360 gradi. Tra le più ricche, per esempio, c'è Lesea srl, che fa capo alla Cgil del Lazio e fattura qualcosa come 8 milioni di euro.

Insomma, provando a sommare i ricavi messi a segno complessivamente dal sistema viene appunto fuori la cifra di 137 milioni di euro. Certo, poi ogni Caf ha i suoi costi e nel momento in cui si vanno a calcolare gli utili le somme si restringono. Ma il "movimento" nel suo insieme non è certo in rosso.

Susanna Camusso

La musica, però, nei prossimi anni è destinata a cambiare visti i più recenti interventi normativi che hanno limitato il "compenso" previsto per i vari modelli fiscali intermediati. L'allarme è tutt'ora leggibile sul sito internet del Consorzio nazionale Caaf Cgil. "A pesare sui Centri di assistenza fiscale sono state la legge di stabilità 2012 e la riduzione dei costi Inps sulle convezioni, introdotta dalla spending review, prevista per il biennio 2012-2013 ma già considerata applicabile per gli anni successivi", scrive non senza preoccupazione il presidente del Consorzio Mauro Soldini, il quale punta l'indice: "Le forbici dei governi Berlusconi e Monti hanno inferto un colpo pesantissimo sulla condizione economica e finanziaria di tutti i Caf".

Susanna Camusso

Sconforto comprensibile, se visto dal lato della Cgil, a monte del quale però ci sono anni e anni di cuccagna, agevolati da altrettanti provvedimenti che i governi del passato hanno adottato strizzando l'occhio al mondo delle sigle. Adesso è arrivata l'ora di mettersi un po' a dieta. Ma c'è da scommettere che per una sigla che fattura circa 140 milioni di euro l'anno non sarà così problematico tenere "botta". Magari in attesa che un governo amico, nel caso in cui riuscisse a insediarsi, intervenga per l'ennesima volta a elargire qualche dono.

SUSANNA CAMUSSO

Come Mondadori e Feltrinelli. Chissà, un domani l'ambizione potrebbe essere quella di diventare una sorta di Mondadori o di Feltrinelli. Di certo all'interno della Cgil le premesse del business editoriale non mancano. Il sindacato oggi guidato da Susanna Camusso opera dinamicamente nel settore attraverso una società che si chiama Ediesse. Per carità, anche altre sigle si appoggiano a società di questo tipo, ma nel caso della Cgil a impressionare sono certi numeri.

Innanzitutto la Ediesse vanta un catalogo con la bellezza di oltre mille volumi. E non si tratta solo di temi giuslavoristici. Tanto per dirne una, la società editrice del sindacato ha pubblicato anche un libro di Pablo Neruda, "Los versos del Capitàn", che si può acquistare a 10 euro. Ma il bello deve ancora venire. Sì, perché attraverso le edizioni Ediesse passano o sono passate le fatiche letterarie di mezza politica italiana.

SUSANNA CAMUSSO

L'ex ministro del lavoro Cesare Damiano, per esempio, è nel catalogo con ben 6 volumi. Uno di questi, che si intitola "Adesso il lavoro", è stato scritto con altri due compagni di partito (Pd) come Tiziano Treu ed Enrico Letta. Prezzo: 10 euro. Un altro che spopola nella libreria targata Cgil è l'ex sottosegretario del ministero dell'economia, Alfiero Grandi, autore di due libri.

SUSANNA CAMUSSO

E' fin troppo semplice constatare come queste operazioni possano presentare per la Cgil una doppia conseguenza: da una parte il lucro derivante dalla vendita di libri curati da personaggi politici di un certo rilievo; dall'altra un consolidamento, o forse "commistione", di rapporti tra sindacato e politica. Un aspetto, quest'ultimo, che probabilmente potrebbe anche prestarsi a qualche perplessità, visto che nelle più delicate trattative sul lavoro la Cgil è controparte di quella politica che di volta in volta siede sugli scranni di governo. Ma tornando alla Ediesse, viene fuori che anche tantissimi big del sindacato di Corso Italia pubblicano attraverso la casa editrice di famiglia.

SUSANNA CAMUSSO

E' il caso del segretario confederale Carla Cantone, che nel 2005 ha scritto il volume "Non rassegnarsi al declino", che oggi viene venduto a 15 euro. Si tratta, tra l'altro, di un testo che la Cantone ha firmato con Guglielmo Epifani, ex segretario generale della Cgil e oggi deputato nei banchi del Pd.

Infine Ediesse, che dall'ultimo bilancio disponibile è accreditata di un fatturato di 1,5 milioni di euro, cerca di far soldi anche con i grandi nomi. Vincenzo Cerami e Nicola Piovani, per esempio, sono in catalogo con il libro "La cantata dei cent'anni", venduto a 15 euro. La regista Francesca Comenicini è presenta all'interno di un cofanetto con il film "Mi piace lavorare". E spunta anche un premio Nobel dell'economia, Amartya Sen, in catalogo con "L'azione giusta", che si può comperare a 10 euro.

Accordi commerciali, convenzioni, intese. Cosa non si fa per venire incontro alle esigenze degli iscritti. Una sfilza di iniziative che portano un bel po' di soldi anche a tutte le aziende che intrecciano il loro destino a quello della Cgil. E allo stesso tempo consentono al sindacato guidato da Susanna Camusso di cementare rapporti con i più grandi centri del potere finanziario, anche internazionale. Uno dei canali privilegiati, neanche a dirlo, è quello che porta dritto a quella che potrebbe essere definita la "finanza rossa".

CGIL

Uno degli accordi principali della Cgil è stato infatti stipulato con Mps, la banca senese recentemente travolta dalle inchieste giudiziarie che hanno colpito i suoi ex vertici. Ebbene, in base alla convenzione gli iscritti alla Cgil possono usufruire di agevolazioni nella gestione dei conti correnti, dei mutui e nell'accesso a prestiti personali. Naturalmente a patto che passino attraverso Rocca Salimbeni.

Stesso discorso per un'altra roccaforte finanziaria di area di centrosinistra. In questo caso c'è in ballo una convenzione con Unipol che garantisce agli iscritti al sindacato e ai loro familiari tariffe "competitive" su tutto ciò che ruota intorno al mondo dei servizi assicurativi. Tra i protagonisti della varie partnership spunta anche una società che fa capo alla banca francese Crédit Agricole. Parliamo della Agos Ducato, una finanziaria attiva nel credito al consumo con la quale la Cgil ha raggiunto un'intesa per agevolare prestiti e finanziamenti a beneficio degli iscritti.

Tra le convenzioni c'è poi da segnalare quella che unisce il sindacato di Corso d'Italia alle Ferrovie dello stato guidate dall'ex Cgil Mauro Moretti. Eh sì, perché tra la fine degli anni ‘80 e l'inizio degli anni ‘90 Moretti è stato segretario nazionale della Cgil trasporti. Come non venire incontro, allora, alle richieste degli ex colleghi?

E così, in base alla convenzione, per chi ha compiuto 60 anni e presenta la tessera sindacale è possibile richiedere la "carta argento" che offre uno sconto del 25% sui biglietti. Sul sito internet della "Cgil sistema servizi" il beneficio è descritto in questi termini: "la tessera garantisce per un anno lo sconto del 15% sui prezzi del biglietto base di prima e seconda classe per tutti i treni nazionali e sui livelli di servizio AV Businnes, Premium e Standard, del 10% sui biglietti per i servizi cuccette e vagoni letto". In più la stessa "carta argento" prevede "lo sconto Railplus sulle tratte internazionali del 25%".

 


QUELLO DEL FISCO NON È UN OCCHIO, È UNA RETTOSCOPIA!

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Luca Cifoni per "il Messaggero"

FISCO

Conti correnti, depositi titoli, ma anche carte di credito, gestioni del risparmio, cassette di sicurezza e acquisti e vendite di oro e altri metalli preziosi. Le informazioni che banche, Poste, società di gestione del risparmio e altri intermediari finanziari dovranno inviare al fisco (entro il 31 ottobre per quanto riguarda l'anno 2011) coprono tutti i possibili rapporti con la clientela.

ATTILIO BEFERA

Ma per interpretare questa gigantesca mole di dati e ricavarne elementi utili alla lotta all'evasione fiscale servirà ancora tempo e dunque toccherà al prossimo governo, quando ce ne sarà uno, decidere come usare questo strumento messo a disposizione dal decreto salva-Italia. In ogni caso l'occhio del fisco si potrà aprire solo dopo che sarà stato completato l'invio delle informazioni.

I TEMPI
Il provvedimento firmato l'altro giorno da Attilio Befera oltre a elencare le specifiche tecniche al quale le banche e gli altri operatori si dovranno attenere entra nel dettaglio dei dati che dovranno essere trasmessi in relazione alle diverse tipologie di rapporti finanziari. Nel caso dei conti correnti si tratta dei saldi di inizio e fine anno e del totale dei movimenti distinti per dare e per avere: non quindi le singole operazioni ma il loro valore complessivo.

FISCO

Per i depositi titoli oltre ai saldi gli elementi rilevanti sono il totale degli acquisti e quello dei disinvestimenti. Per le carte di debito e di credito, si guarderà all'utilizzo del plafond di spesa a inizio e a fine periodo ma anche al valore degli acquisti e, nel caso delle ricaricabili, all'importo delle ricariche effettuate nell'anno. Per quanto riguarda invece le cassette di sicurezza invece il fisco saprà quante volte sono state aperte dal cliente.

Nel testo però non è scritto come saranno utilizzate le informazioni. Per saperlo bisognerà attendere un successivo provvedimento delle Entrate che con tutta probabilità non dovrebbe vedere la luce in termini molto rapidi. D'altra parte il provvedimento per la trasmissione dei dati arriva a oltre un anno dall'approvazione della legge (il decreto salva-Italia) che ha introdotto questo nuovo strumento di contrasto all'evasione.

evasione fiscale

L'obiettivo delineato in quella sede è la definizione di liste selettive di contribuenti potenzialmente a rischio di evasione, sui quali saranno indirizzati specifici controlli. Cosa farà scattare l'allarme? I criteri saranno specificati in un successivo provvedimento e verranno applicati tramite procedure informatiche automatizzate. Ma è già chiaro che la partita si giocherà soprattutto sul confronto tra i comportamenti bancari del contribuente e le sue dichiarazioni dei redditi. In caso di vistosi scostamenti, il fisco vorrà saperne di più e passerà alla fase dei controlli.

EVASIONE FISCALE

LE GARANZIE
C'è però un altro possibile impiego delle cifre su saldi e movimenti. Potranno essere usate per semplificare gli adempimenti richiesti ai contribuenti che devono presentare la dichiarazione sostitutiva unica per ottenere prestazioni sociali agevolate e quindi anche per il controllo sulla veridicità di quei dati da parte delle amministrazioni pubbliche. In altre parole i dati bancari potranno essere usati per scovare i furbi che usufruiscono di servizi senza averne diritto.

Le garanzie per la riservatezza stabilite nel provvedimento si riferiscono innanzitutto all'adeguatezza del canale informatico di trasmissione. Inoltre l'Autorità per la privacy prescrive alle banche di selezionare con attenzione gli addetti che si occuperanno di queste procedure, e di cifrare adeguatamente i dati.

 

 

PERSINO ROTELLI SCARICA RCS? - IL RE DELLA SANITÀ È TROPPO ESPOSTO SUL FRONTE DEL S.RAFFAELE

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Rosario Dimito per "Il Messaggero"

GIUSEPPE ROTELLI

Dopo Benetton, anche Giuseppe Rotelli prende le distanze dall'aumento di capitale Rcs, di cui è primo azionista (fuori patto) con il 16,6% di cui il 13% diretto. L'imprenditore lombardo della sanità si sente troppo impegnato sul rilancio del San Raffaele e potrebbe quindi disimpegnarsi. Le possibili defezioni di Ponzano Veneto, di Rotelli e la «riflessione» in corso da parte di FonSai (parole del presidente Fabio Cerchiai), uno dei soci del patto (dove altri azionisti sono in stand by), rendono fluidi gli assetti futuri del gruppo editoriale. Nel primo pomeriggio di oggi il cda della casa editrice esaminerà i dati preliminari dei conti 2012 e gli accordi di massima su debito e aumento di capitale a supporto del piano industriale al 2015.

fratelli benetton

VIA LIBERA L'11 APRILE
Il bilancio e il piano verranno approvati da un altro cda che dovrebbe tenersi l'11 aprile, in modo da dare a soci e banche il tempo di decidere. Ma ieri sera è maturata un'altra novità. Nel corso di una conference call tra Intesa Sanpaolo, Ubi, Unicredit, Bpm, Bnl, sulla ristrutturazione degli 800 milioni di debiti tramite tre nuove linee da 575 milioni complessivi (gli altri 225 verranno rimborsati con i proventi dell'aumento), colpo di scena di Piazza Cordusio: la banca intende partecipare solo ai 200 milioni della tranche di accompagnamento delle vendite (versando la quota parte di 73 milioni), ma non aderisce alle altre due linee. In totale vengono dunque a mancare i 50 milioni di Unicredit, che dal primo momento ha assunto una posizione rigida sostenendo che la ricapitalizzazione deve essere di 600 milioni tutti e subito.

DELLA VALLE ELKANN

La presa di posizione dell'istituto milanese ha spiazzato le altre banche che hanno riannodato il negoziato con Rcs grazie all'avvicinamento dei fronti sul pricing: ora la casa editrice offre 500 punti base a fronte dei 620 chiesti dagli istituti. Inoltre Mediobanca potrebbe riattivare un prestito bilaterale da 50 milioni.

Fabio Cerchiai ADS

Le banche avranno in garanzia l'ipoteca sull'immobile di via San Marco in vendita: secondo una perizia vale 134-157 milioni. Una delle condizioni per rifinanziare il debito è l'approvazione del piano, compresa la prima tranche di aumento da 400 milioni, più la delega per altri 200 in tre anni. Questi interventi e i risparmi da realizzare con le vendite e i tagli del personale (alla Gazzetta accordo raggiunto su 19 pensionamenti) consentiranno a regime di mantenere i ricavi a 1,6 miliardi.

 

 

 

EVVIVA BATTIATO! HA DETTO LA VERITÀ E LO SAPPIAMO TUTTI. PERCHÉ QUESTO STUPORE?

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Riceviamo e pubblichiamo:

FRANCO BATTIATO


Lettera 1
Evviva Battiato ! Sempre ! Ha ragione lui: perchè si meravigliano? Sono le opere che parlano, fatti non parole. A che serve tacere o dire che sono onorevoli. Non è vero ,lo sappiamo tutti . Perchè nascondersi dietro il luogo e il tempo non adatto? Sono i parlamentari della mignottocrazia che non sono adatti! Battiato lo ha sempre cantato ("Povera patria"), perchè tanto stupore? Perché tanta ipocrisia? Sono anni e anni che Saviano gira il mondo dicendo che siamo un paese di camorristi e di corrotti! Evviva Battiato ! Sempre.
Anna
Lettera 2
Caro Dago, e per me che sto sempre in rosso la patrimoniale che fa? Mi versano il 15% sul conto corrente?
Saluti, Millo

Lettera 3
Caro Dago,
Battiato ha sentenziato che ci sono delle "troie in Parlamento": dopodichè i vertici delle Istituzioni si sono stracciati le vesti, tutti hanno accusato violentemente Battiato, ma nessuno - ripeto, nessuno! - ha osato giurare il contrario e, cioè, che "NON ci sono troie in Parlamento".
Come mai....?
Lorenzo Gnavi Bertea

battiato franco

Lettera 4
Caro Dago,
spero che Grillo abbia in serbo qualche idea geniale, perché se l'idea è mandare i "padri puttanieri" tutti insieme al governo vuol dire che mi sono perso qualche passaggio di questa rivoluzione a cinque stelle. RP

Lettera 5
Ho sentito dire che "Ballarò non è una cosa seria". E Sdereanata Spolverini com'è diventata presidente della Regione Lazio?
honeybump

Roberto Saviano

Lettera 6
Caro Dago, prendo spunto dalla vergognosissima vicenda dei Marò. Colpisce che Monti e la sua pattuglia di giapponesi non si siano ancora resi conto di essere stati presi in mezzo dal solito gioco della solita politica, il medesimo che si sta consumando in queste ore sempre sulla pelle dei soliti fessi. Caro professore, non si lasci fuorviare, anche se per Pagnoncelli lei è ancora vivo e combatte insieme a Floris, Le Monde la dá per irrimediabilmente defunto politicamente. Se ne faccia una ragione e rifletta onestamente su quella prima volta. Non quella della nomina a senatore ma quella che lo vide giovanissimo nel cda della Fiat. Uno come lei non avrebbe dovuto scordare Cuccia e la sua teoria della cooptazione nei C.d.A.
Max

Lettera 7
Dago mio ,
la cosa che non perdonerò MAI alla classe politica è ,non di aver cancellato i miei sogni, ma di aver distrutto il futuro dei miei figli ...
finger in the ass

Beppe Grillo

Lettera 8
Caro Dago,
come mai mi chiedo, nessuno parla bene dell'euro, ma tutti i popoli finora colpiti dalla crisi sono pronti a pagare prezzi carissimi, come quello di Cipro di perdere i migliori clienti delle banche pur di non uscirne fuori?
Alessandro

Lettera 9
Caro DAGO,a l'ex ministro degli esteri medaglie di bronzo (e pure la faccia),nessun governativo in carica gli ha chiesto di prendere una biscaggina e risalire sulla Farnesina.
Saluti, Labond

Lettera 10
Alzi la mano chi non è stato almeno una volta nella vita una troia...
Pippo

BERSANI luigi

Lettera 11
Dago, a me Boldrini e Grasso sembrano dilettanti allo sbaraglio. Travaglio fa accusette insignificanti e Grasso subito telefona in diretta amplificando la notizia a dismisura e creando un caso. Battiato dice banalità ovvie e risapute e noiose, e la Boldrini subito interviene a bomba, anche lei amplificando a dismisura la notizia. Entrambi poi ulteriormente commentano dicendo che dovevano assolutamente intervenire perché era offesa la dignità del ramo del Parlamento da loro rappresentato. In realtà sono loro che così hanno amplificato fatti insignificanti. O sono incapaci, o cercano un po' di visibilità. Aridatece i professionals. Ciao, Enzo
Lettera 12
Ma non è mica soltanto per la parola "troie" detta da Battiato; è per dove l'ha detta: in giro per l'Europa, dove andava per far pubblicità all'Italia. Come lui, altri "intellettuali-lavandaie" si sono esibiti all'estero nel lavaggio dei nostri panni sporchi. A chi giova? Ma noi Italiani siamo specialisti nello sputtanarci da soli. Altrove son più furbi: sputtanano gli altri.
Vittorio Battafazzi InFeltrito

BERLUSCONI AL SENATO CON GLI OCCHIALI

Lettera 13
Dago,
ma perchè nessuno dice che, in caso di nuove elezioni ,il partito di Monti scomparirebbe pressochè totalmente e gli altri si spartirebbero le sue spoglie?
Bye Luigi A

Giovanni Floris

Lettera 14
Il povero ambasciatore U.S.A. a Roma starà sudando freddo...se Amanda non si ripresenta in Italia per il nuovo processo, il cui esito parrebbe scontato, egli sa che noi faremo con gli Stati Uniti quel che l'India ha fatto con noi (per i due "soldati convinti")...
Giuseppe Tubi

Lettera 15
Caro Dago, si sta determinando una congiunzione astrale perfetta (in senso negativo si intende) personaggi come la Merkel, Monti, Fornero, e tutti i vertici europei (tutti asserviti alle banche ed ai poteri forti), sono responsabili del DISASTRO PERFETTO, cioè l'affossamento della moneta unica ed il fallimento di alcune Stati deboli politicamente come ad es. l'Italia. 
Ultimo capolavoro il caso Cipro.
Nikluca

RENATA POLVERINI

Lettera 16
La Boldrini, che rappresenta il 2% dell'elettorato, lasci spazio alla politica e si dimetta. Consegni lo scranno ai 5 stelle e Grillo sotterri lascia di guerra e costruisca un percorso con il Pd che porti ad una nuova legge elettorale dopodiché si vada a nuove elezioni.
honeybump

Cipro-dice-no-al-prelievo-sui-depositi

Lettera 17
Caro Dago, Berlusconi si ostina a sfoggiare imperterrito lussuosissime Audi; Bersani, per non essere da meno, non disdegna di viaggiate su imponenti BMW. Pur lasciando ai nostalgici il richiamo all'amor di Patria, i nostri politici non potrebbero dimostrare un po' di considerazione verso i lavoratori italiani e utilizzare degnissime vetture Fiat o nobilissime berline Lancia?
Lorenzo Gnavi Bertea

PROTESTE A CIPRO - CIPRO NON E' IN VENDITA

Lettera 18
Non solo siete un sito porno, ma i poverini siete voi che vi credete furbi. .Siete appunto solo dei poverini che vogliono farsi passare per portatori di verità e cose interessanti. E invece si imbrodano nelle sozzure, infischiandosene bellamente di ogni senso del pudore e della morale cristiana. In più proprio nel periodo della Settimana Santa nel quale anche i demoni si fermano e si acquattano nelle tenebre perché anche il male ha le sue cadenze. Voi no. Prego per voi. Luciano.

 

IN PARLAMENTO SONO NEW ENTRY, MA HANNO DA ANNI UNA STORIA D’AMORE. PRESTO SARANNO IN TRE. NON RIMANE CHE SAPERE COME LA

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Da "Oggi" - www.oggi.it

Laura Ravetto

1 - IL PARTITO DELL'AMORE
In principio furono Nunzia De Girolamo (Pdl) e Francesco Boccia (Pd), oggi genitori della piccola Gea. Poi anche la pidiellina doc Mara Carfagna ha deciso di dimenticare l'ex marito Marco Mezzaroma con Alessandro Ruben, ex deputato di Futuro e Libertà.

Ma in Transatlantico ora si vocifera e si malizia molto sull'amicizia tra la sua collega di partito Laura Ravetto e il deputato Pd Dario Ginefra. L'intesa sarebbe grande (anche se non tutto starebbe andando per il verso giusto), nonostante le differenze di carattere tra i due: frizzante e prezzemolina lei, riservato e low profile lui.

2 - LA "GRILLINA" DI CASA BOLDRINI
Si chiama Anastasia, un nome da principessa. Ha vent'anni, vive a Londra e sua madre Laura Boldrini, 51, è diventata presidente della Camera. Giovedì 21 marzo, primo giorno di primavera e prima vera giornata di lavoro a Montecitorio, Anastasia ha creato qualche trambusto in Aula. Alta («Altissima, 1 metro e 80», commentavano i deputati), bella («Una modella, capelli lunghi, scuri, elegantissima in gonna corta»).

Dario Ginefra

Scortata da due commessi, ha fatto capolino in Aula: uno strappo, perché nessuno oltre agli "addetti ai lavori" potrebbe. Ma la seduta era in pausa, e così Anastasia ha potuto sbirciare il nuovo posto di lavoro di mamma Laura, cui quando era piccola, raccontò anni fa la Boldrini, lei preparava un valigino ogni volta che partiva: «Portalo ai bambini che non hanno niente, ma fai una foto così controllo». Una grillina in pectore. In casa.

boldrini

3 - LA VITA IN DIRETTA CAMBIA TIMONE?
Il prossimo anno Mara Venier e Marco Liorni non condurranno La Vita in diretta (Rai 1). A chi, su Twitter, chiedeva lumi, il marito di Mara, Nicola Carraro cinguettava: «Nella vita non c'è solo la tv, fortunatamente noi abbiamo altro. Ne vedrete delle belle». «Molte cose sono in via di cambiamento, ciò che oggi sembra essere in un modo non vuol dire che lo sarà», ci risponde invece Lucio Presta, agente di Mara. Ma cosa c'è dietro?

MARA VENIER E PIERO SANSONETTI

Nei corridoi Rai si dice che il direttore generale Antonio Gubitosi avrebbe deciso a causa «della distanza tra lo stile della Venier e il suo». E perché anche Liorni? «Per non farla sembrare un'epurazione ad personam ma un rinnovamento. Il capostruttura di Rai 1 Daniel Toaff ha provato invano a difenderli. È cambiata l'aria», dicono. Il riferimento è a un supposto "duello" tra Presta e Beppe Caschetto, agente vicino al centrosinistra.

MARCO LIORNI

Si spiegherebbe così il rumor per cui a contendersi il posto di Mara sarebbero Miriam Leone (scuderia Caschetto) e Paola Perego in Presta, previo test a giugno. Al posto di Liorni, invece, si fanno i nomi di Attilio Romita del Tg1, candidato anche alla direzione del Tg Regionale della Puglia, e di Gerardo Greco, neo-conduttore di Agorà (Rai 3). Quel che per ora pare certo è che le voci che davano la Venier in arrivo a Domenica In erano infondate. Massimo Giletti sta tranquillo, anche se non ha ancora rinnovato il contratto e se si vocifera di un passaggio a La7. Pare infondata anche l'ipotesi di un approdo della Venier a Canale 5, a insidiare il day time feriale e domenicale (Pomeriggio 5 e Domenica Live) di Barbara D'Urso.

LUIGI GUBITOSI

4 - INDOVINA CHI:
Il deputato mano lunga
Il primo giorno di legislatura, l'ex senatore ora deputato, con qualche acciacco, veniva accompagnato da una commessa dal Transatlantico all'Aula. A metà del tragitto la commessa ha preteso che un collega maschio la sostituisse in quel compito. L'arzillo deputato, infatti, ha tenuto fede alla fama di "mano lunga" che già molti problemi gli ha creato in passato.

MIRIAM LEONE

Se lo sa la signora...
In Parlamento sono new entry, ma hanno da anni una storia d'amore. Presto saranno in tre. Non rimane che sapere come la prenderà la moglie di lui.

Massimo Giletti e Angela

"Er mejo manzo"
Trentottenne con aria furbetta, sorriso marpione e lanciatissimo. Non stupisce che le giornaliste lo abbiano eletto «er mejo manzo» della legislatura. Vi avvertiamo: è sposatissimo e ha tre figli.

Love story al capolinea
Lui una popstar famosa. L'altro un modello. Per anni insieme. Ora però il modello si sposa.

 

 

IL “BALLO DELLA ROSA” DI MONTECARLO HA UN SOLO DIFETTO: QUELLO DI ESISTERE

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Foto da www.style.it


1. BALLO DELLA ROSA: CHARLOTTE CASIRAGHI COL SUO GAD ELMALEH
Da www.oggi.it

vodianova arnault

Charlotte Casiraghi, una meraviglia al ballo della Rosa. Con il fidanzato Gad Elmaleh, nella prima uscita pubblica ufficiale da innamorati. E poi, Alberto e Charlene, Pierre Casiraghi con la sua Beatrice Borromeo, Caroline di Monaco (neo nonna) e tanti altri invitati vip e coronati. L'edizione 2013 del tradizionale Ballo della Rosa è un vero spettacolo.

sorrisi a tavola per alberto e charlene

PRIMA USCITA UFFICIALE - Per Charlotte Casiraghi e Gad Elmaleh ("pizzicati" innamoratissimi a New York - foto esclusive) è la prima uscita ufficiale da fidanzati. In un momento particolare per il Principato di Monaco, che ha appena festeggiato la nascita del figlio di Andrea Casiraghi e di Tatiana Santo Domingo. Ma ora, tutti gli occhi sono puntati su Charlotte, meravigliosa nel suo abito con spacco vertiginoso.

principi e principesse

SOTTO GLI OCCHI DI MAMMA CAROLINE - Accanto a loro, una fiera e orgogliosa Caroline di Monaco, neo nonna: è pronta anche per un altro annuncio ufficiale, quello del matrimonio tra Charlotte e Gad? Se son rose fioriranno...

PIERRE E BEATRICE, INNAMORATISSIMI - Poi, ecco Pierre Casiraghi con l'inseparabile Beatrice Borromeo. Insieme da cinque anni, hanno resistito agli alti e bassi. E anche loro sembrano veleggiare velocemente verso le nozze.

ALBERTO E CHARLENE, IMMANCABILI - Senza contare poi Alberto di Monaco e Charlene Wittstock, i veri padroni di casa. Charlene osa un trucco pesante, tralasciando per una serata il look da educanda che avevamo appena sfoggiare da Charlene Wittstock.

lagerfeld e rita ora

ANDREA... ASSENTE GIUSTIFICATO - Andrea Casiraghi, invece, è assente giustificato: è alle prese con il suo bimbo nato a Londra e con la sua bellissima Tatiana.
GLI INVITATI - Intanto, però, al benefico Ballo della Rosa non si può fare a meno nel Principato di Monaco. Così, ecco sfilare tutti gli ospiti, da Emanuele Filiberto di Savoia (senza Clotilde Courau, che ha sfidato a distanza proprio Charlotte Casiraghi) a Karl Lagerfeld, accompagnato da una super bellezza...

la nuova coppia

TUTTI GLI OCCHI SU CHARLOTTE - Ma è stata Charlotte ad attirare tutti gli sguardi. Con la sua bellezza unica. E con quel vestito sensualissimo. Charlotte, cavallerizza sfortunata, ha messo da parte la mise da equitazione e sfoggia un abito bianco con super spacco, tutto piume, e tacchi vertiginosi. Bellissima per il suo Gad. D'altronde, Charlotte Casiraghi è una diva tra le dive. E anche una maestra di stile.


2. KARL LAGERFELD DIRETTORE ARTISTICO DEL BALLO DELLA ROSA 2013. DALLA BELLE EPOQUE AL POP MODERNO
Da www.ilmessaggero.it

lagerfeld infiltrato in mezzo alle teste coronate

Esistono tradizioni che sembrano non volerne sapere di cedere al trascorrere del tempo, una di queste è rappresentata dall'inizio della stagione mondana del principato di Monaco: il Ballo della Rosa. Nei saloni Des Etoiles dello Sporting Monte Carlo il 23 marzo si è svolto l'appuntamento che risale al 1954 e che fu ideato dall'icona fashion Grace Kelly. Un evento esclusivo e non stupisce allora che a curare la direzione artistica per il 2013 sia uno stilista di fama mondiale come Karl Lagerfeld.

la tombola

Attenzione spasmodica per tutti i dettagli: il tema di quest'anno è stato denominato Belle et Pop. La serata inizia con ambientazioni risalenti alla Belle Epoque grazie all'Orchestra Filarmonica di Praga per terminare con un registro decisamente Pop: musica e immagini dal 1900 ai giorni nostri con un live set di Rita Ora, Theophilus London. Il Gran Galà del glamour ha in realtà un intento benefico, perché il ricavato dei biglietti andrà interamente alla Fondazione Principessa Grace; inoltre quest'anno vengono celebrati i 150 anni della Société des Bains de Mer, una delle prime società turistiche di lusso del principato.

 

MICAELA BIANCOFIORE: “QUERELO LA BORROMEO! MAI SCRITTO DI LIASON CON BERLUSCONI E FRATTINI”

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MICAELA BIANCOFIORE

Lettera di Micaela Biancofiore a Dagospia
In relazione all'articolo pubblicato dal Fatto domenica scorsa - 24 marzo 2013 e a firma di Beatrice Borromeo sul mio libro " Il cuore oltre gli ostacoli - nel sogno di Silvio " ,è doveroso sottolineare quanto segue: Con un atto di estrema fiducia avevo consegnato con mille raccomandazioni alla Borromeo , il mio manoscritto che al momento è pubblicato solo in proprio ed è in via di trattativa con importanti case editrici italiane. Un manoscritto , scritto appunto nero su bianco , che era impossibile mistificare come viceversa è stato fatto dalla nota giornalista di sinistra, peraltro con una volgarità che non conosce pari.

Micaela Biancofiore

Mi chiedo, anche se si hanno ideologie opposte - anche se ci si è scontrate in un programma televisivo , come si possa cambiare completamente il senso del testo e indurre i lettori a comprendere l'esatto contrario di quanto palesato all'interno del libro .

Nella mia biografia - che ripercorre quarant'anni di storia italiana , industriale e politica - che si intreccia con i miei quarant'anni , non c'è alcun riferimento ad una presunta liason con Frattini - che notoriamente è più di un fratello - né tanto meno col Presidente Berlusconi che incontrai la prima volta a Macherio - certo , alla presenza di Bondi e Cicchitto.

Come puntualmente riportato nel libro consegnato alla Borromeo. La cosa è tanto più meschina e inaccettabile , in quanto sia i miei elettori che il mondo mediatico ed istituzionale conoscono bene la mia storia personale fatta di step by step , di sacrifici , di moralità e di trasparenza . Che Beatrice abbia voluto dare di me un'immagine agli antipodi della mia persona mi indigna come donna oltre che come cittadino che vorrebbe, soprattutto dai giovani , deontologia professionale.

BEATRICE BORROMEO CON SUA MADRE

Questo non è giornalismo ma raggiro dell'opinione pubblica oltre che lesione di immagine personale e totale mancanza di rispetto per gli affetti altrui . Basti pensare alla violazione delle sensibilità della moglie di Frattini , mia cara amica personale e a quelle della fidanzata - vera , del Presidente - alla quale mi unisce stima e affetto , che non devono pagare per la malignità di una persona che usa l'arma micidiale della penna senza etica alcuna.

SILVIO BERLUSCONI MICHAELA BIANCOFIORE

Ho dunque dato mandato ai miei legali di sporgere querela nei confronti della Borromeo che era stata già personalmente avvertita. Il mio libro voleva essere ed è una professione di verità su chi è Silvio Berlusconi , la persona meravigliosa che noi conosciamo - ed un esempio di buona politica per i tanti giovani che non avendo possibilità - possono riuscire - con la forza del cuore ,delle passioni e con tanta abnegazione. Non lo lascio sporcare da chi non conosce sofferenza e pudore. Tanto dovevo ai tantissimi lettori di dago spia.
Manifestandoti sempre la mia stima , ti porgo i miei più distinti saluti
Michaela Biancofiore

 

 

FRANCO FRATTINI

CAPITAN INFINITO: TOTTI FA 20 ANNI DI A (TUTTI CON LA ROMA)

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Mimmo Ferretti per "Il Messaggero"

ILARY BLASI E FRANCESCO TOTTI

LA STORIA
Domani, giovedì 28 marzo, saranno venti anni dall'esordio in serie A di Francesco Totti, il più grande giocatore della storia della Roma. Da quella domenica soleggiata di Brescia, venti anni di passione pura e di numeri straordinari, unici. Un campione che, venti anni dopo quei due minuti del Rigamonti, non smette di stupire. E che, alla faccia dei suoi 36 anni abbondanti, non ha alcuna intenzione di farlo. La classe, si sa, non ha età e là dov'è l'arte nulla è impossibile...

GIOVANNI MALAGO' E FRANCESCO TOTTI

IL DEBUTTO CON I GRANDI
Un passo indietro. Prima dell'esordio in campionato, Totti aveva già giocato una partita con la prima squadra, guidata in quella stagione da Vujadin Boskov. Era accaduto il 18 febbraio, quando al Flaminio la Roma aveva affrontato in amichevole l'Austria del ct Herbert Prohaska. Boskov aveva un sacco di giocatori indisponibili e così quella sera, di fronte a 1278 spettatori paganti, pescò a mani piene nella Primavera guidata da Luciano Spinosi. Totti, sedici anni e mezzo, cominciò dalla panchina e nella ripresa fece il suo debutto. Ecco quanto scrisse il giorno dopo Il Messaggero: «In campo, poi, è entrato Totti, classe 1976, al posto di Giannini: un paio di lanci illuminanti, un gol fallito per un niente con un diagonale di destro, grande autorità e gli applausi dei tifosi. Un debutto in grande stile, insomma, per il gioiello della Primavera reduce da un'operazione al ginocchio».

tira er capitano tira FRANCESCO TOTTI foto mezzelani gmt

L'ESORDIO AL RIGAMONTI
E un mese dopo, il 28 marzo, arriva la prima delle sue 527 (per ora...) partite in serie A, tutte con la maglia della Roma. Boskov, alla vigilia di quella gara, era alle prese con qualche problema in attacco legato alle condizioni di Muzzi, rientrato dall'Under 21 con un problema muscolare, e alla squalifica di Carnevale.

MAGLIETTE DI FRANCESCO TOTTI DA NOVELLA DUEMILA

Sul risultato di due a zero per i giallorossi (in gol Caniggia e Mihajlovic), l'ex tecnico della Sampdoria decise di far rifiatare Rizzitelli in vista della partita del martedì successivo di Coppa Italia in casa del Milan: in panchina c'erano il claudicante Muzzi e il giovanissimo Totti, e Boskov optò per il ragazzino che gli era stato sponsorizzato, questo narra la leggenda, da Mihajlovic. Francesco, maglia numero 16, resta in campo appena due minuti, tocca un paio di palloni e a fine partita, con la Roma in silenzio stampa, non rilascia alcun tipo di dichiarazione.

er capitano FRANCESCO TOTTI foto mezzelani gmt

Da Il Messaggero di lunedì 29 marzo 1993. «Boskov, sabato, l'ha aggregato alla comitiva in partenza per Brescia soltanto all'ultimo minuto: Totti stava giocando con la Primavera a Trigoria contro l'Ascoli quando il tecnico ha chiesto il ragazzo a Spinosi. Totti, autore qualche minuto prima della rete (decisiva) giallorossa, è stato così sostituito durante l'intervallo, ha indossato in fretta una tuta ed è poi salito sul pullman della prima squadra mentre i suoi coetanei stavano ancora affrontando l'Ascoli». Ecco il commento dell'allora vice presidente Vincenzo Malagò, al seguito della squadra al posto del presidente Giuseppe Ciarrapico. «Totti? Un ragazzo molto interessante».

Francesco Totti e il buio


Una curiosità: dopo la fine della partita di Brescia, la Roma rimase al Nord (il giorno dopo si allenò in casa dell'Inter ad Appiano Gentile in vista della sfida di Coppa Italia contro il Milan) ma Totti tornò nella capitale sostituito nella lista dei convocati da Carnevale e da Haessler, non utilizzato al Rigamonti perché straniero in esubero. Nelle settimane successive continuò, però, ad allenarsi con la prima squadra, tanto è vero che prima della fine di quel campionato scese in campo pure ad Ancona, il 10 aprile (Ancona-Roma 1-1), sostituendo Muzzi, suo attuale (vice)allenatore, restando in campo per quattro minuti.

FRANCESCO TOTTI

LA PRIMA DA TITOLARE
Un anno scarso dopo, 27 febbraio 1994, Totti, maglia numero 11, gioca la prima partita da titolare in campionato, Roma-Sampdoria 0-1. Gioca bene, molto bene risultando il miglior romanista in campo. Da Il Messaggero del giorno dopo: «Totti, coraggioso e sbrigativo, pronto al tiro e mobilissimo sui due fronti dell'attacco». E le parole di Carlo Mazzone, suo allenatore: «Totti ha la possibilità di diventare un giocatore importante, a patto che continui a volare basso, che non si monti la testa». Francesco non ha tradito il suo primo maestro.

 

 


MOODY’S ASPETTA IL FLOP DI BERSANI PER IL DOWNGRADE - S&P INVECE NON COMMENTA - MILANO -0,9%, LO SPREAD A 350

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1 - GOVERNO:MOODY'S,PER RATING FOCUS SU TENTATIVO BERSANI
(ANSA) - L'agenzia Moody's guarda "agli sforzi di Bersani per formare un governo" per le sue valutazioni sul rating. E' quanto afferma in un'intervista alla Reuters l'analista Dietmar Hornung secondo cui l'esito del tentativo del leader Pd ha riflessi nel "breve termine" sul profilo di credito del paese. Hornung mette in evidenza come per l'Italia la difficile situazione dell'Eurozona in aggiunta ai propri problemi politici interni siano un ostacolo alla crescita e potrebbero avere un impatto sul rating. "La situazione di Cipro e il suo impatto sull'eurozona è negativo e l'Italia non fa eccezione", ha spiegato.

agenzie di rating moodys

2 - CRISI: S&P, NO COMMENT SU DECISIONI RATING ITALIA
(ANSA) - Standard & Poor's non commenta sullo scenario politico italiano e sulle decisioni che prenderà in merito al rating sovrano del Paese, pari a 'BBB+' con prospettive negative. Lo riferisce una portavoce dell'agenzia di rating.

3 - BORSA: MILANO PERDE ANCORA LO 0,9%, FIAMMATA DI ANSALDO (+11%)
Radiocor - Le incertezze su Cipro e sulla situazione politica italiana penalizzano ancora le Borse europee che chiudono la seduta in rosso. A complicare la giornata ci sono state anche le deludenti aste dei Btp, che sulla scadenza a cinque anni hanno registrato rendimenti in aumento. Piazza Affari, comunque, dopo essere arrivata a perdere oltre l'1,5% ha recuperato nel finale chiudendo a -0,92%.

Come in Europa, perdono terreno le banche, a partire da Mps (-4,3%) e Bper (-4,2%), e i titoli telefonici con Telecom Italia (-2,9%) sotto pressione per le voci di uno scontro tra Marco Fossati (azionista col 4,9%) e i manager. Tra i titoli positivi, invece, si registra il rimbalzo di Mediaset (+5,3%) dopo i conti in profondo rosso, ma soprattutto la fiammata di Ansaldo Sts (+11%) grazie agli ambiziosi target al 2015 che ha trascinato anche la controllante Finmeccanica (+1,7%). Sul mercato valutario l'euro e' stabile a 1,277 dollari mentre il petrolio perde lo 0,27% con il Wti che s i attesta a 96 dollari al barile.

benedetto xvi bersani

4 - SPREAD ITALIA VOLA A 350 PUNTI BASE
(ANSA) - Lo spread Btp-bund sulla scadenza decennale è volato a 350 punti base. Il tasso dei titoli italiani è al 4,77%.

5 - MPS: TREMA IN BORSA ALLA VIGILIA DI CONTI IN ROSSO
(ANSA) - Il Monte dei Paschi di Siena crolla in Borsa ed è il peggiore sul listino principale, alla vigilia dei conti 2012 e nel giorno di nuove perquisizioni della Guardia di finanza. Le azioni Mps, sospese al ribasso nel corso della giornata, hanno perso il 4,29% a 0,18 euro in attesa della riunione del Cda di domani che alzerà il velo sul bilancio che mostrerà, secondo le attese, una maxi-perdita. Sul titolo, come su altri istituti di credito, ha pesato anche l'aumento dello spread tra i btp e il bund tedesco, schizzato a 350 punti base dopo un'asta deludente, vista la forte esposizione della banca nei confronti dei titoli di Stato.

ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA

Quanto ai conti, secondo le stime degli analisti elaborate da Bloomberg, lo scandalo derivati più le rettifiche su crediti e le svalutazioni su avviamento dovrebbero costare un rosso di 2,3 miliardi di euro. Di questa cifra la perdita potenziale da strumenti strutturati è prevista intorno ai 730 milioni, come indicato a inizio febbraio. Il consiglio d'amministrazione è atteso in mattinata mentre i risultati saranno diffusi nel pomeriggio. A mercati chiusi inoltre è fissata una conference call con gli analisti per commentare i dati alla presenza dell'amministratore delegato Fabrizio Viola e del Cfo Bernardo Mingrone.

6 - RCS: IN CORSO CDA SU AGGIORNAMENTO PIANO E TERMINI AUMENTO
(ANSA) - E' in corso da circa un'ora il Cda di Rcs per l'aggiornamento delle strategie di sviluppo della società con anche la parte finanziaria e patrimoniale, i principali termini della rinegoziazione del debito e l'aumento di capitale. Nessuno dei consiglieri arrivati alla sede del gruppo in via Rizzoli a Milano ha rilasciato dichiarazioni.

Sono presenti, tra gli altri, Laura Mengoni, cooptata di recente in sostituzione di Umberto Ambrosoli, Giuseppe Vita (Unicredit), Fulvio Conti (Enel), Carlo Pesenti (Italcementi), Piergaetano Marchetti. Sul posto è arrivato anche il numero uno del Credit Suisse Italia Federico Imbert, advisor della società su piano e aumento. Non sono presenti Giuseppe Rotelli e Paolo Merloni.

CARLO PESENTI

7 - RCS: CDA IN CORSO DA QUATTRO ORE, PESENTI SE NE VA
(Adnkronos) - E' in corso da circa quattro ore il consiglio di amministrazione di Rcs Mediagroup chiamato ad approvare i dati preliminari del 2012 e l'aggiornamento del piano strategico, incluso l'aumento di capitale e la rinegoziazione del debito con le banche. Ha lasciato la riunione in anticipo il consigliere Carlo Pesenti, direttore generale di Italmobiliare, la holding della famiglia di industriali orobici che e' azionista del patto di sindacato Rcs al 7,419% e che esprime la presidenza dell'accordo, affidata a Giampiero Pesenti.

8 - RCS SULL'AUMENTO, PESENTI SVALUTA
Radiocor - Alla riunione non sono presenti il vice presidente Giuseppe Rotelli e il consigliere Paolo Merloni trattenuto per impegni all'estero. Sul tavolo del consiglio dovrebbe essere all'esame anche il dossier relativo alla cessione delle dieci testate di Rcs Periodici, con le relative offerte di acquisto pervenute ai vertici del gruppo. Se i Benetton, azionisti fuori dal patto di sindacato con il 5,1%, sono intenzionati a non sottoscrivere l'aumento di capitale - che dovrebbe avvenire in due tranches - nelle ultime ore e' emersa la possibilita' che anche l'imprenditore Rotelli segua la stessa strada, a conferma di quanto anticipato oggi dal 'Messaggero'.

Intanto la Italmobiliare dei Pesenti, che sull'aumento di capitale di Rcs si riserva di decidere quando saranno in possesso di tutti i dettagli, ha deciso di svalutare la partecipazione nel gruppo editoriale. Nel bilancio 2012, infatti, si registra un adeguamento ai valori di perizia effettuata da un professionista esterno che stima il valore fondamentale (value in use) della societa' collegata pari a 0,563 euro per azione, comportando una riduzione di valore di 18,4 milioni di euro.

GIUSEPPE ROTELLI

9 - BTP ITALIA: MANDATO A BANCHE PER NUOVO BOND,STASERA DETTAGLI SU TASSO
Radiocor - Il ministero dell'Economia e delle Finanze annuncera' nel corso della giornata, probabilmente nel pomeriggio (la conference call e' ancora in corso), i dettagli della prossima programmata emissione di Btp Italia. Intanto, secondo quanto apprende 'Il Sole 24 Ore Radiocor' da fonti vicine al dossier, sono state individuate le banche che cureranno l'operazione: tra queste UniCredit e Banca Imi agiranno in qualita' di lead-manager, affiancate (co-mandate) da Banca Akros e Banca Sella.

maria cannata

Il ministero ha lanciato questo tipo di emissioni lo scorso 19 marzo 2012, con l'intenzione di soddisfare le esigenze del pubblico retail, e ha raccolto complessivamente piu' di 27 miliardi di euro nelle tre emissioni fatte lo scorso anno.

10 - BTP: ASSEGNATI DECENNALI PER 3 MLD, RENDIMENTO SCENDE AL 4,66%
Radiocor - Tassi misti e domanda in lieve calo per i BTp anni assegnati oggi in asta dal Tesoro. Nel dettaglio la prima tranche del BTp a 5 anni scadenza 01/06/2018 e' stata collocata con un rendimento del 3,65%, in aumento di 0,06 punti sull'asta precedente, per un importo pari a 3,909 miliardi.

La domanda e' stata pari a 4,766 miliardi. La terza tranche del BTp a 10 anni scadenza 01/05/2023 e' stata assegnata per 3 miliardi con un rendimento lordo del 4,66% (-0,17 punti sull'asta precedente) a fronte di una domanda pari a 3,993 milairdi. Basso il rapporto tra domanda e offerta che si e' attestato a 1,22 per il BTp quinquennale (1,61 all'asta precedente) e a 1,33 per il BTp decennale (1,65 nel collocamento di febbraio).

JAMIE DIMON

11 - JPMORGAN: NYT; IN MIRINO AUTORITA' USA, 8 AGENZIE INDAGANO
(ANSA) - JPMorgan nel mirino di otto agenzie federali americane, che indagano sulla banca guidata da Jamie Dimon per motivi diversi, dalle maxi perdite della 'Balena di Londra' alla truffa di Bernard Madoff. Lo riporta il New York Times, sottolineando che i crescenti problemi dell'istituto con le autorità preoccupano alcuni membri del consiglio di amministrazione. Ad aver acceso i riflettori sull'istituto sono, fra le altre, la Sec, la Commodity Futures Trading Commission (l'agenzia per la supervisione dei future e dei derivati) e la Fdic (Federal Deposit Insurance Corp, l'agenzia federale di assicurazione sui depositi).

Anche l'Fbi sta esaminando la banca: al centro delle indagini la maxi truffa da oltre 50 miliardi di dollari di Bernard Madoff. L'obiettivo è accertare se la banca abbia ingannato e non avvertito gli investitori e le autorità di eventuali sospetti su Madoff e sulle sue attività. In aprile - mette in evidenza il New York Times - alcuni manager di JPMorgan saranno sentiti dagli investitori che indagano sulle perdite per 6 miliardi di dollari della 'Balena di Londra'. A essere sentito sarà anche Dimon, con il quale le autorità si augurano di poter avere indicazioni che consentano di costruire un caso contro i trader di Londra che hanno causato o contribuito alle perdite.

 

 

AHI! TECH - MARK ZUCKERBERG SI DÀ ALLA POLITICA

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A cura di Andrea Andrei per Dagospia
(Twitter: @andreaandrei_ )

1 - PUBLIC-NETWORK: MARK ZUCKERBERG SI DÀ ALLA POLITICA PER RIFORMARE LE LEGGI AMERICANE SULL'IMMIGRAZIONE

Da "The Wall Street Journal"
http://on.wsj.com/YfwI0C

MARK ZUCKERBERG E BARACK OBAMA

Non era nemmeno laureato quando ha fondato un sito che in breve tempo è diventato un'azienda che fattura miliardi di dolari, il che già non è una cosa da tutti. Per cui non c'è poi tanto da meravigliarsi se adesso Mark Zuckerberg sia convinto di essere pronto per il grande salto.

Il fondatore di Facebook starebbe infatti per scendere (o salire,a seconda dei punti di vista) nell'arena della politica: entro qualche settimana, insieme ai suoi stretti collaboratori, dovrebbe infatti annunciare la nascita di un gruppo di pressione che inizialmente si proporrà di spingere per la riforma dell'immigrazione, così da permettere con più facilità alle aziende (specialmente quelle tecnologiche) di reclutare talenti stranieri.

Il gruppo si prefiggerebbe di raccogliere 50 milioni di dollari. La questione dell'immigrazione e della concessione dei visti è particolarmente sentita nella Silicon Valley, dove gli studenti stranieri sono molto ambiti. È probabile quindi che nel suo ambiente Zuckerberg non sia il solo a volersi impegnare per cambiare le restrittive normative vigenti negli Stati Uniti.


2 - LA COREA DEL NORD PRIMA LIBERA IL 3G PER I TURISTI, POI CI RIPENSA E LO BLOCCA

Da "Techcrunch.com"
http://tcrn.ch/XFtP5F

COREA DEL NORD 3G VIETATO

Era stato un piccolo passo verso una maggiore libertà da parte del duro regime di Pyongyang in fatto di comunicazioni, probabilmente l'unico timido segnale del successo ottenuto da Eric Schmidt con la sua visita in Corea del Nord. Il governo, meno di un mese fa, aveva infatti permesso l'apertura del 3G nel Paese per i turisti (fornito dall'azienda egiziana Koryolink), ma ora è già tornato sui suoi passi.

Tutti coloro che visitano la Corea del Nord, per comunicare fuori dai confini del Paese, da oggi avranno nuovamente bisogno di un'apposita sim per le chiamate internazionali.
Il governo di Pyongyang sembra così essersi accorto di quanto internet sia pericoloso per un regime fondato sull'ignoranza. Diffondere troppe notizie sarebbe stato il primo segno di debolezza, inammissibile per una nazione che da giorni non smette di minacciare il mondo intero dicendo di essere pronto a scatenare una guerra nucleare.


3 - NEGOZI ADDIO: GLI ITALIANI ACQUISTANO SEMPRE DI PIÙ ONLINE

ECOMMERCE

Quattordici milioni. Tanti sono gli italiani che, solo negli ultimi tre mesi, hanno fatto acquisti online. E più del 10 per cento di questi hanno effettuato le transazioni da uno smartphone o da un tablet. I dati presentati al Netcomm e-Payment 2013 da Human Highway, più che una tendenza, disegnano una realtà consolidata. Anche in Italia, quando si vuole comprare qualcosa, non ci si alza più dalla sedia per andare al negozio sotto casa, ma si rimane davanti al proprio pc, si sceglie ciò che si desidera (anche in piena notte, in barba agli orari di apertura) e si paga. Tutto con pochi semplici click.

In un anno le transazioni eCommerce nella penisola sono aumentate del 165 per cento. La maggior parte delle vendite riguarda i libri (14,8%), seguiti dai capi di abbigliamento (13,9%), da computer o periferiche per pc (11,3%), biglietti di viaggio (9,9%), soggiorni (5,4%), musica/dvd (4,8%), telefonini/smartphone (4,2%), cosmetici (4%), e infine elettrodomestici (1,5%). Quasi quattro volte su cinque l'acquisto online è «premeditato», e cioè l'acquirente ha già maturato la decisione di effettuarlo su Internet, mentre nel 65 per cento dei casi si compra un prodotto che già è stato precedentemente osservato e scelto.

 

MONTE DEI BAVAGLI DI SIENA - BANKITALIA HA DIRAMATO UN COMUNICATO CHE PARLAVA DI MPS, POI HA CORRETTO IL TIRO

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Bankomat per Dagospia

Ignazio Visco

Possibile che fra i grandi giornali e le grandi agenzie di stampa solo Gianluca Paolucci ed i suoi colleghi della redazione economica de La Stampa si siano accorti che Bankitalia ieri ha distribuito due versioni del comunicato sui rilievi del FMI sulle banche italiane. La prima e la seconda versione non erano identiche, ma pare che solo a Torino (quando non si deve parlare di Fiat e grande capitalismo , noblesse oblige...., la vecchia professionalita' de La Stampa opera con maggior liberta') abbiano capito che un raffronto fra le due versioni si imponeva.

MONTE PASCHI


Perche' mai Bankitalia si era affrettata a diffondere la seconda versione, con preghiera di cestinare la prima? Forse perché, come e' parso ai giornalisti torinesi, la prima versione conteneva osservazioni su Monte Paschi? E che osservazioni erano? Beh, non proprio banali. La notizia, come si dice, c'era tutta. Si osservava da parte del FMI che forse il soldi prestati a Monte Paschi andavano ben monitorati da vicino, magari esprimendo nuovi consiglieri per la banca, che il Governo non ha indicato sinomad oggi; e che forse le autorità' italiane dovevano anche star pronte ad intervenire, nazionalizzando alla fine la banca gia' senese.

CHRISTINE LAGARDE FOTO


Il potere puo' anche dire e non dire, ritrattare, modificare i propri comunicati, confondere le acque. La libera informazione dorme? Come mai nessuno, ma proprio nessuno, ha fatto la doverosa analisi comparata dei due comunicati, per capire come mai il secondo veniva depurato di qualche aspetto? Credo sia esercizio che si insegna ai praticanti in qualunque redazione giornalistica. Oppure a Torino abbiamo dei geni assoluti della professione giornalistica? Con rispetto parlando per il pur bravo Paolucci e per la sua redazione, non credo sia questione che sono loro i geni. E allora?
L'autocensura a volte e' peggio della censura. Non vi e' rimedio.

Alessandro Profumo Fabrizio Viola

 

CREDEVATE FOSSE FINITA? ULTRA MUSIC FESTIVAL, PARTE 2 (SEMPRE PIÙ NUDI)

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1. DAGOREPORT 1
Credevate fosse finita? L'Ultra Music Festival, il più grande raduno di elettronica del mondo, ha avuto il suo secondo, glorioso weekend a Miami. Altri tre giorni di sballo, corpi scolpiti e unti di autoabbronzante, personalità distinguibili solo dalle magliette, edonismo allo stato puro.

ULTRAMUSIC SECONDWEEKEND

Snoop Dogg ha incantato un popolo più strafatto di lui, gli Swedish House Mafia hanno suonato per l'ultima volta insieme, persino il mitologico (e svendutissimo) Slash, ex chitarrista dei Guns & Roses, si è unito ai migliori dj del mondo e ha regalato qualche assolo sul palco (con le pernacchie di molti).

Il fine settimana si è chiuso, naturalmente, con una serie di arresti per eccesso di alcol, eccesso di droga, eccesso di colori fosforescenti. Segnaliamo quello di un giovane raver che, faccia nell'erba, balla nudo al suono di musica elettronica e al ritmo di una pasticca di troppo. Un trio di comprensivi poliziottoni neri lo porta, pisello al vento, dentro la volante.

ULTRAMUSIC SECONDWEEKEND

 

VIDEO: L'ARRESTO DI UN RAVER DEL FESTIVAL CHE BALLAVA NUDO SUL PRATO
http://bit.ly/11NaEK8

 

RAVER NUDO ARRESTATO ALL ULTRA MUSIC FESTIVAL MIAMI


2. DAGOREPORT PRIMO WEEKEND

Al grido di "Let's get fucking weird", che si può tradurre con un "famolo strano, cazzo!" ma applicato a tutto e non solo al sesso, venerdì scorso è partito a Miami "Ultra Music Festival", il più grande raduno di musica elettronica al mondo. Arrivato alla quindicesima edizione, per la prima volta si svolgerà in due weekend, aprendo e chiudendo la "Winter Music Conference" (WMC), che dal 1986 raccoglie il meglio dei professionisti della disco-culture: dj, musicisti, produttori indipendenti e grandi etichette, promoter, radio e stampa specializzata.

ULTRAMUSIC SECONDWEEKEND

Esattamente come nel caso di Art Basel Miami, qualcuno deve essersi chiesto: dove possiamo fare la nostra mega-convention invernale? A Berlino, capitale mondiale dell'elettronica, dove a Marzo le temperature oscillano tra 0 e 8 gradi, o a Miami, che sarà pure la capitale dei pensionati e dei ballerini latinoamericani, ma il tanga si porta anche dopo le 10 di sera?

E così dal 1999 si ficca nel frullatore la Winter Music Conference con la settimana più calda dello "spring break" americano, chilometri di spiagge smutandate, e il più grande crocevia di droghe ricreative del continente, e si ottiene un frappè fosforescente a metà tra un rave e Woodstock, con meno vestiti e ancora meno pretese politiche o sociali.

ULTRAMUSIC SECONDWEEKEND

Uno sballo pieno di colori "fluo" e con nessun colore politico o razziale, per quanto ci sia una netta maggioranza di bianchi, perché il pubblico della musica elettronica e degli spring breaks è borghese e mediamente benestante. E il biglietto più economico costa 300 dollari...

ULTRAMUSIC SECONDWEEKEND

Senza slogan e senza battaglie, l'unico modo di esprimersi è con i vestiti. E il pubblico dell'Ultra non si fa mancare niente, purché fosforescente: braccialetti, tutù per uomini e per donne, treccine per capelli, bikini. Ma quest'anno dominava un accessorio fuori posto e perciò fondamentale: lo stivale moon boot.

ULTRAMUSIC SECONDWEEKEND

L'edizione 2013 è partita con un incidente: giovedì sera un gigantesco schermo LED è crollato su un palco, ferendo gravemente due operai che lo stavano allestendo. Niente paura: lo show è partito il giorno dopo come se nulla fosse. Con 7 diversi palchi, è bastato transennare l'area e aggiustare il calendario.

ULTRAMUSIC SECONDWEEKEND

Nel cartellone, solo per citare i più famosi, c'erano l'italiano Benny Benassi, Martin Solveig, Armin Van Buuren, Avicii, Carl Cox, David Guetta, Fatboy Slim, Swedish House Mafia, Tiesto, Faithless, Snoop Dog, Eric Prydz,

Poi Alesso, Dirty South, Dog Blood (Skrillex and Boys Noize), Fedde Le Grand, Hardwell, Loco Dice, Luciano, Laidback Luke, Pretty Lights, Steve Aokiand Sven Väth, Afrojack, Kaskade, Knife Party, Richie Hawtin, Bassnectar, Calvin Harris, Azealia Banks, Sleigh Bells, The Weeknd, Bloody Beetroots, Booka Shade, Boys Noize, Crystal Castles, deadmau5, Disclosure, Hot Chip, Major Lazer, Thievery Corporation, Yeasayer Matt & Kim, e Icona Pop.

ULTRAMUSIC SECONDWEEKEND

 

ULTRAMUSIC SECONDWEEKEND

LARGO AGLI OTTANTENNI: ENRICO BONDI ALL’ILVA - FERRANTE ANNUNCIA CHE IL “RISANATORE” ARRIVERÀ A TARANTO

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1 - ILVA: FERRANTE, BONDI AD DOPO APPROVAZIONE BILANCIO
(ANSA) - "Noi daremo a questa società una struttura nuova. Ci sarò io come presidente, ma mi affiancherà un professionista esterno di larga fama come il dott.Enrico Bondi che si è occupato di ristrutturazioni di tantissime aziende importanti". Lo ha detto il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, incontrando i lavoratori di Taranto per Pasqua.

ENRICO BONDI

Ferrante ha precisato che Bondi ha già un contratto di consulenza che gli sta consentendo "di entrare nei meccanismi aziendali e di entrare come amministratore dopo l'approvazione del bilancio, che avverrà nella metà del mese di aprile". "Abbiamo ragionato - ha spiegato Ferrante agli operai sulla questione societaria - a nuovi assetti organizzativi della società, è una riflessione ancora importante, direi epocale per gli azionisti. Riva Fire possiede l'87 per cento delle azioni di Ilva e questo processo organizzativo ha l'obiettivo di rendere Ilva assolutamente indipendente e autonoma rispetto a Riva Fire".

Bruno Ferrante

"Dovrà restare Ilva - ha aggiunto Ferrante - con la sua capacità rappresentata da voi, capacità di fare impresa e lavoro, capacità di sostenere gli investimenti". Il Consiglio di amministrazione, ha precisato Ferrante, sarà "rinnovato e aperto anche a professionalità esterne".

IMPIANTO ILVA A TARANTO

2 - ILVA: FERRANTE, FUTURO DIPENDE DA APPLICAZIONE AIA
(ANSA) - "Nonostante tutte le tempeste e le turbolenze che abbiamo vissuto, noi non abbiamo mai chinato la testa e abbiamo sempre guardato avanti convinti che c'é un futuro e che bisogna investire in questa società, in questo stabilimento, che è un bene prezioso per l'intero paese e che nessuno può abbandonare". Lo ha sottolineato il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, incontrando i lavoratori a margine della messa celebrata dall'arcivescovo, mons.Filippo Santoro, all'interno dello stabilimento.

r ILVA huge

"Una svolta essenziale - ha aggiunto Ferrante - è stata quella dell'approvazione dell'Aia, che è diventata legge del nostro Paese. Io credo che buona parte del nostro futuro passa dall'applicazione dell'Aia, dal modo in cui sapremo rispettare le prescrizioni. Noi dovremo dimostrare di saper ottemperare con scrupolo e responsabilità. Questo va fatto, non ci possono essere incertezze". Rivolgendosi ai lavoratori, Ferrante ha detto che "da lì passa la strada che guarda al futuro".

FABIO ED EMILIO RIVA

"L'Aia - ha continuato - ci permette di rendere ancora più ecocompatibile questo stabilimento e ci consente di fare investimenti. Servono investimenti importanti e c'é disponibilità a fare tutto questo, ma dobbiamo impegnarci tutti. Nessuno di noi da solo può vincere questa battaglia. Possiamo uscire vittoriosi e dare un esempio di come in Italia si possa fare lavoro e allo stesso tempo tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini e dei lavoratori".

 

 

CULATELLO ANCORA SENZA INTESA - LA TRINCEA DI PIERLUIGI “SUL COLLE NON TRATTO”

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Il Velino

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "Bersani ancora senza intesa". Sotto: "L'ipotesi di Berlusconi: Esecutivo del presidente". Editoriale di Michele Anis: "Il Bersaglio mobile". A centro pagina, fotonotizia: "L'assassinio dell'orefice di Milano tradito da una foto su facebook". A destra: "Monti: Terzi ha altri fini. Il governo non vede l'ora di essere sollevato".

LA REPUBBLICA - In apertura: "Bersani-Pdl, battaglia sul Quirinale". Sotto, in due box: "La trincea di Pierluigi ‘Sul Colle non tratto'" e "Le consultazioni in stile reality-show'". Al centro, fotonotizia: "L'ultima offesa a Aldovrandi, i poliziotti in strada contro la madre".

TERZI DI SANTAGATA E MARIO MONTI

LA STAMPA - In apertura: "Il Pdl a Bersani: Hai chiuso". Sopra: "Aldovrandi, sit-in contro la madre", "Amanda in Italia non tornerà mai" e "Berlino, un blitz per aprire il muro". In taglio alto: "Monti: ‘Terzi punta ad altro'". A sinistra, intervista a Gustavo Zagrebelsky: "La democrazia alla prova del grillismo". Al centro, fotonotizia: "Rio, a rischio crollo lo stadio delle Olimpiadi".

IL SOLE 24 ORE - In apertura: "Cipro blocca la fuga di capitali". Sotto: "Corsa ai Bund, lo spread balza a 350". A destra: "Su Bersani lo stop del Pdl e di Grillo. Numeri più lontani". Editoriale di Marco Onado: "Se l'Europa perde la rotta". In taglio basso: "Debiti Pa, bond per i prestiti ai Comuni".

IL GIORNALE - In apertura: "Umiliato". A destra: "Il governo tecnico ha svenduto l'Italia e i marò" e sotto: "Insulti e assenze: la Regione Sicilia licenzia Battiato". In taglio centrale: "L'ultima tassa dei Prof: a luglio stangata tares".

IL TEMPO - In apertura: "Bersani all'angolo, tocca a Napolitano". Sotto: "Troppi veti. L'inevitabile passo indietro", "Grillo: ‘I padri puttanieri vadano a casa'" e "Crocetta licenzia Battiato e Zichichi". Editoriale di Sarina Biraghi: "I Giochi sono finiti". AL centro, fotonotizia: "Monti scarica Terzi ‘Aveva altri obbiettivi".

IL MESSAGGERO - In apertura: "Ultimatum Pdl, Bersani a rischio". In due box: "Marò, l'ira di Monti ‘Terzi ha lasciato per altri fini'" e "Battiato licenziato per la stecca sulle parlamentari". In taglio centrale: "La manovra di primavera ecco tutte le tasse in arrivo". Al centro, fotonotizia: "Aldovrandi, sit-in degli agenti ministro e Senato con la madre".

 

DALL’ORINALE AL CARNALE, LA FINE DELL’ARTE CONTEMPORANEA

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Francesco Bonami per "la Stampa"

TILDA SWINTON ADDORMENTATA NELLA TECA DI VETRO NELL'ATRIO DEL MOMA DI NEW YORK

«Dall'Orinale al Carnale: la fine dell'arte contemporanea». Potrebbe essere il titolo di un mio nuovo libercolo. L'orinale, s'intende, è quello famoso capovolto da Marcel Duchamp in una galleria di New York nel 1917, che poi è diventato lo stura lavandini di quel potentissimo fiotto d'acqua che è l'arte contemporanea fuoriuscita dal grande tubo della storia dell'arte.

TILDA SWINTON

E il carnale? Beh, il carnale è l'ultima roccaforte dell'arte dei nostri giorni dove gli artisti non mostrano più quadri, sculture, video, fotografie e nemmeno oggetti comuni, come appunto era l'orinatoio, ma persone in carne e ossa.

Ora, andare a vedere corpi non è una novità. Si fa la fila a Bolzano per vedere la mummia del Messner preistorico, Ötzi. Ma fare la fila per vedere una persona viva che dorme dentro una teca di vetro nell'atrio del più famoso museo di arte moderna del mondo, il Moma, è davvero l'ultima spiaggia della lunga parabola di quella che definiamo arte contemporanea. Certo nella teca al Moma non c'è una persona qualsiasi ma la famosa attrice, premio Oscar, Tilda Swinton, icona molto chic, corteggiata da mondi diversi ma sempre molto androgeni e snob.

Marcel Duchamp

Dal mondo del cinema a quello della moda, e ora a quello dell'arte. Nella teca la sexissima signora non s'inventa nulla di nuovo ma da bravissima attrice rimette in scena in modo impeccabile, se fa finta di dormire lo fa veramente bene, una performance di una vera artista, Cornelia Parker, che s'intitolava Maybe , forse. Forse però di questo remake ne faremmo a meno. Anche se il successo e la popolarità sembrano assicurati vista la valanga di tweet che commentano la cosa.

marina abramovic

È chiaro che se paghi 25 dollari per entrare in un museo vuoi vedere proprio tutto, compresa la signora Swinton nell'acquario. Dopo di che te ne vai a vedere i Picasso, i Jackson Pollock, gli Andy Warhol. Maybe , forse, è proprio questo che il Moma vuole fare, attirare il branco di squali o piranha del pubblico con quell'esca viva che è l'opera d'arte che respira per poi acchiapparli e portarli ai piani superiori dove le opere non respirano ma almeno ti parlano. Pare che il trucco funzioni.

Non molto tempo fa, più di 700 mila persone passarono dal museo di New York per vedere quel fenomeno da baraccone che fu la performance di Marina Abramovic, The artist is present , l'artista è presente. In quel caso l'autore dell'opera, l'Abramovic, rimase seduta per vari mesi su una sedia a guardare negli occhi in silenzio tutti coloro che avessero voglia di sedersi davanti a lei. Un trionfo.

Contemporaneamente, all'ultimo piano del museo, nella grande retrospettiva dedicata a questa mamma dell'arte immateriale, venivano rimesse insieme altre performance, tipo quella di un uomo e una donna nella luce di una porta dove lo spettatore doveva passare, evitando se possibile di strusciarsi addosso ai dettagli dell'opera vivente. La gente apprezza. Forse perché una persona intimidisce meno di un capolavoro. O forse perché si tratta più di teatro che di arte contemporanea.

Gino De Dominicis

Ci sono casi anche un po' estremi che invece il pubblico non apprezza troppo, tipo la messa in scena del Ratto d'Europa di Tiziano da parte dell'artista berbero e un po' barbaro Adel Abdessemed, dove uomini di colore praticavano sesso con donne bianche, in diretta chiaramente. L'artista però che più di ogni altro ha sviluppato la tecnica dell'arte carnale o meglio orale è il tedesco Tino Sehgal.

Lui non crea performance, ci mancherebbe, termine troppo demodé , ma situazioni. Il Guggenheim, sempre a New York, gli ha dedicato pure una personale. La mostra consisteva in persone o personaggi di prima, mezza e terza età che come dei Virgilio contemporanei ti accompagnavano su per la famosa spirale del museo facendoti domande sul progresso. Era bello e anche emozionante trovarsi in quella situazione.

DUCHAMP blog

Ma torniamo alla Swinton. L'operazione, arte + attrice famosa, è un po' raschiare il fondo del barile. In questo tipo di operazioni il nostro Francesco Vezzoli è un maestro. Vabbé la caccia grossa al pubblico, ma confonderlo a questo modo, mescolando la celebrità con la cerebrolesità sembra un po' eccessivo e anche immorale. Sicuramente vedere cosi da vicino una famosa attrice non capita tutti i giorni, in particolare mentre dorme. Eppure mi sembra un modo per far finta di fare scandalo senza assumersi nessun rischio.

DUCHANMP mages

Alla Biennale del 1972 Gino De Dominicis presentò nella sua stanza del Padiglione Centrale ai Giardini vari oggetti e in un angolo un signore seduto che li guardava. Il signore era affetto da sindrome di Down. La cosa fece ovviamente grande scandalo, tanto che la sala fu chiusa. Si può essere d'accordo o meno sull'operazione di De Dominicis, ma sicuramente toccava dei nervi vivi mettendo a nudo paure e tabù.

capri pomellato tilda swinton by paolo roversi

L'artista voleva sicuramente scandalizzare, ma anche provare a dirci qualcosa che magari nessuno capiva o a cui nessuno pensava. Ossia che gli stati mentali e le emozioni sono infinite come infinite sono le nostre identità e personalità. Venne accusato di abusare di una persona che aveva dei problemi facendolo diventare fenomeno da circo.

Oggi pare che le cose si siano ribaltate. Il Moma, pur di fare notizia, abbandona l'arte per trasformare il proprio spazio in quello di un circo. Prende per sprovveduti quelli che, disposti a pagare un salatissimo prezzo d'entrata per visitare una delle cattedrali dell'arte, prenderanno per oro colato, un po' intimiditi, tutto ciò che i curatori del museo gli metteranno davanti al naso. Diciamo che il Moma si comporta un po' come per alcuni si comportò De Dominicis con la sua opera. Abusa della semplicità delle persone. La differenza è che un artista gioca con la sua pelle. Un museo invece gioca con quella dei visitatori. Non si fa.

 


LISTONI GENERALI AL VERTICE DI TRIESTE - NEL GIRO DI TRE ANNI IL BOARD DI GENERALI SI È QUASI DIMEZZATO

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L. G. per "Il Messaggero"

Generali

Il "listone" per il nuovo vertice delle Generali, espressione dei grandi soci, è pronto. Ieri, in serata, è stata trovata l'intesa sui dieci candidati al board del Leone. Si tratta dell'atto conclusivo di un percorso da tempo avviato dagli azionisti del gruppo assicurativo per rivedere la governance della compagnia di Trieste ed allinearla ai più alti standard internazionali.

mario greco generali

Si è partiti ancora nel 2007 quando si è deciso di fare entrare nel cda le prime figure imprenditoriali, Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio. Quindi, nel 2010, si è tolto al presidente il ruolo esecutivo. E nel triennio successivo si è passati da uno a due amministratori delegati e si è snellito il board portandolo a 15 membri dai 20 di partenza. Ora si è arrivati al disegno conclusivo: un cda che porti linearità tra le responsabilità e che possa contare su solide figure professionali.

GABRIELE GALATERI DI GENOLA

Il tutto inserito in un forte ridimensionamento delle poltrone: 11. Abbastanza per rappresentare in maniera equilibrata gli interessi degli azionisti e sufficienti per dare ampio spazio ai consiglieri indipendenti. «Portare figure professionali di standing internazionale e di qualità al servizio di grandi società italiane e in Assicurazioni Generali - percorso condiviso con gli altri azionisti - è il nostro fermo convincimento per migliorare la governance e la performance delle società partecipate», dicono da Mediobanca.

DEL VECCHIO

E in quest'ottica, si spiegano buona parte delle scelte fatte. Come è noto, è stata confermata la presidenza a Gabriele Galateri, così come le deleghe da amministratore delegato a Mario Greco. Inoltre, i vice presidenti, saranno ancora una volta due, ossia Vincent Bolloré e Caltagirone. Loro, assieme a Clemente Rebecchini e a Lorenzo Pellicioli, saranno peraltro i rappresentanti diretti dei soci in consiglio. Mentre tra gli indipendenti resta Paolo Scaroni ed entrano Ornella Barra, Alberta Figari e Sabrina Pucci. Scaroni e Barra sono stati scelti poiché entrambi sono importanti manager riconosciuti a livello internazionale.

Francesco Gaetano Caltagirone

Uno, infatti, è amministratore delegato dell'Eni, mentre Barra, che per la prima volta ha deciso di accettare un incarico in Italia, è ceo di Alliance Healthcare, di cui è anche azionista di controllo assieme al compagno Stefano Pessina. Alberta Figari è un importante avvocato della piazza milanese (il profilo in parte ricorda quello dell'avvocato Pedersoli che nel l'attuale cda è espressione di Intesa Sanpaolo), già partner di Clifford Chance dal 1997 e specializzata in corporate finance e capital markets ma anche in operazioni di M&A. Pucci, invece, è docente di Economia alla facolta di Roma Tre, esperta in tematiche di "contabilità" assicurativa.

paolo scaroni

Resta, infine, una poltrona per i soci di minoranza che potenzialmente verrà opzionata da Assogestioni. In virtù di ciò, è plausibile pensare che verrà riconfermata Paola Sapienza.

 

PD LACRIME E SANGUE: IL PARTITO SI PREPARA A DIRE ADDIO A (GRAN PARTE) DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO

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Da "La Zanzara - Radio 24"

ANTONIO MISIANI

http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/lazanzara/2013-03-28/esclusivo-zanzara-ecco-piano-154428.php

PIERLUIGI BERSANI

Un piano di ristrutturazione lacrime e sangue. "In previsione del superamento del finanziamento pubblico dei partiti" il Pd sta per attuare un "severo ridimensionamento dei costi". Lo scrive in una lettera ai circa duecento dipendenti del partito il tesoriere Antonio Misiani. Verranno attuati, a quanto scrive Misiani il 22 marzo, "una serie di interventi di razionalizzazione delle spese" tra cui la chiusura delle sedi di via del Tritone 87 e 169 "nel mese di aprile".

NO TAV NELLA SEDE DEL PD AL NAZARENO

"I budget assegnati alla Segreteria nazionale - scrive Misiani - e ai Giovani democratici saranno ridotti del 75 per cento rispetto al 2012 e nel 2013 non saranno assegnati budget ai forum". I tagli riguardano anche "i contratti con i fornitori del Pd e di Youdem (la tv del partito, ndr)" e "una serie di servizi quali auto Ncc, giornali, viaggi e altro" (A La Zanzara risulta che già siano state cancellate le mazzette dei giornali).

lettera del tesoriere misiani sui tagli del pd da la zanzara

Poi ci sono gli interventi sul personale. "Applicazione immediata della norma del contratto che prevede il limite di 18 mesi per usufruire delle ferie - scrive ancora il tesoriere piddino - e dalla prossima busta paga saranno azzerate tutte le ferie superiori ai 40 giorni". Quindi "non saranno più autorizzati gli straordinari" e "tutti sono tenuti a comunicare al Personale le eventuali assenze".

 

SALUTAME LA RIPRESINA: UN 2013 PEGGIORE DELLE STIME

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1 - PIL: ISTAT, POSSIBILE 2013 PEGGIORE DI STIME E RINVIO RIPRESA A 2014
Radiocor - Le nuove valutazioni della Commissione europea (superamento della fase recessiva a partire dalla meta' del 2013 ma Pil medio annuo comunque con una variazione negativa) e del Governo sull'andamento del Pil per l'anno in corso (-1,3%) 'appaiono decisamente piu' realistiche, anche se non si puo' escludere che gli elementi di incertezza esistenti, con riferimento sia allo scenario politico sia a quello economico, incidano sfavorevolmente sulle decisioni di consumatori e imprese, con conseguente rinvio delle decisioni di spesa.

istat

In tal caso, il risultato annuale in termini di contrazione del Pil potrebbe essere ulteriormente peggiore di quanto attualmente previsto, con una ripresa congiunturale del prodotto confinata all'ultimo trimestre dell'anno o rinviata al primo scorcio del 2014'. Lo rileva il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, nel documento presentato alle Commissioni speciali di Camera e Senato in occasione dell'audizione sulla nota di aggiornamento del Def

PIER CARLO PADOAN

2 - DEBITI PA: PADOAN (OCSE) RIMBORSARE IMPRESE PER RILANCIO CRESCITA
Radiocor - 'Il debito non pagato alle imprese in Italia e' enorme, se non viene restituito ne soffre la parte piu' sana dell'economia italiana. Sp ero proprio che il Governo che sta studiando un meccanismo che non impatta sul debito, trovi il modo di dare questa liquidita' perche' sara' utile per il rilancio della crescita'. Cosi' il capo-economista dell'Ocse, Pier Carlo Padoan, ha risposto affermativamente a chi gli chiedeva - durante la presentazione del Rapporto Interinale - dei rimborsi alle aziende dei crediti che vantano nei confronti della pubblica amministrazione.

CLAUDIO SPOSITO

3 - CLESSIDRA: RILEVA QUOTA DI CONTROLLO DEL GIOIELLIERE BUCCELLATI
Radiocor - La famiglia Buccellati e Clessidra hanno raggiunto un accordo definitivo per l'entrata del fondo di Claudio Sposito nel capitale della Buccellati Holding Italia, con una quota di controllo. Come indica una nota, la famiglia mantiene un'importante quota azionaria e un rilevante coinvolgimento nella gestione dell'azienda.

I Buccellati e Clessidra apporteranno un significativo ammontare di risorse finanziarie finalizzate al sostegno della crescita dimensionale e allo sviluppo del marchio Buccellati nel mondo. Gianmaria Buccellati assumera' la carica di Presidente onorario ed Andrea Buccellati di Presidente, con responsabilita' sullo stile e sul prodotto.

Bank Of Scotland

4 - LE BANCHE INGLESI A CORTO DI 25 MILIARDI
Da "Il Sole 24 Ore" - AAA Venticinque miliardi cercasi disperatamente per le banche inglesi. Meno del previsto, ma da trovare in fretta, entro la fine dell'anno. Lo stress test della Banca d'Inghilterra sui maggiori istituti del Paese annuncia che non tutto è passato. I crediti più incerti continuano a zavorrare le banche soprattutto si crede - in assenza del dato disaggregato che l'istituto centrale non ha fornito - Royal Bank of Scotland fortemente esposta sul mercato immobiliare. E non solo quelli.

La Banca ha di fatto annunciato che quest'anno nuove multe per le tante irregolarità (vedi caso Libor) andranno ad intaccare i bilanci indebolendo il capitale di colossi resi fragili dalla crisi. Quei venticinque miliardi necessari nel 2013 non serviranno per evitare possibili fallimenti, ma per mantenere il core tier one al 7%, come sancisce Basilea III che la Bank of England vuole anticipare. Per Londra, di fatto, scatta già quest'anno e la corsa a ricapitalizzazioni e ristrutturazioni accelera.

Andrea della Valle e Maria Paola Merloni - Copyright Pizzi

5 - BORLETTI, PRINTEMPS E IL PIANO DI LAFAYETTE
Da "Il Sole 24 Ore" - L'operazione Borletti-Printemps sarebbe in dirittura d'arrivo. La direzione dei grandi magazzini di Boulevard Haussmann ha infatti avviato la procedura di comunicazione alle organizzazioni sindacali obbligatoria in caso di cambio dell'assetto proprietario. L'operazione, per realizzare la quale sarebbe stata costituita un'apposita società in Lussemburgo (Disa, Divine Investment), dovrebbe chiudersi entro l'estate.

CIPRO - TROIKA GO HOME

Con la cessione alla cordata tra gruppo Borletti (che già ha il 30%) e investitori del Qatar del 70% di Printemps in mano a Rreef, braccio immobiliare di Deutsche Bank. Ma Galéries Lafayette, che già nel 2006 aveva cercato di acquisire Printemps e ha un progetto alternativo per creare una sola, grande vetrina del "savoir vivre à la française", non sembra intenzionata a gettare la spugna. (M.Mou.)

6 - IL CDA INDESIT VA IN «ZONA CESARINI»
Da "Il Sole 24 Ore" - Il futuro della Indesit si decide in «Zona Cesarini». Quella del 6 maggio prossimo non sarà un'assemblea come tutte le altre. C'è da rinnovare tutto il cda del big italiano degli elettrodomestici, nonché una delle più grosse industrie manifatturiere del Paese. L'attuale presidente di Indesit, Andrea Merloni, potrebbe fare un passo indietro, stando alle indiscrezioni trapelate nei mesi scorsi.

PROTESTE A CIPRO jpeg

C'è quindi da scegliere un nuovo presidente, ma i tempi stringono: Fineldo, la cassaforte della famiglia Merloni che controlla Indesit, deve presentare la sua lista entro il 10 aprile. Due giorni fa era in calendario un cda Fineldo, l'ultimo prima della scadenza. Nulla da fare: il cda è rimasto aperto e sarà riconvocato il 3 aprile. A quel punto mancherà solo una settimana. E la famiglia dovrà trovare una quadra sul nome del presidente di Indesit e sul cda (che potrebbe scendere da 13 a 11 membri). (S.Fi.)

PROTESTE A CIPRO jpeg

7 - SOLDI SOTTO IL MATERASSO PER ELUDERE LA TROIKA
Da "Il Sole 24 Ore" - Paco Santos, presidente della spagnola «Cassa di Risparmio Micolchon» ha avuto un'idea geniale, degna della miglior creatività napoletana. Dopo aver visto quanto è successo a Cipro, constatata la teutonica determinazione a considerare suscettibili di prelievo forzoso i depositi bancari e sperimentato il salasso subito dai risparmiatori spagnoli con il caso Caixa, ha trovato la soluzione: l'antica prassi di mettere i soldi sotto il materasso.

Anzi, dentro il materasso. Sì, perché il signor Santos produce materassi (colchon) e quella «Cassa di Risparmio», altro non è che una cassaforte inserita nelle morbide fibre del giaciglio. «Il tuo denaro sarà sempre vicino a te», recita la pubblicità, e «il tuo materasso non fallisce né balla al suono dei mercati». Argomenti assai convincenti di questi tempi, anche al prezzo non propriamente stracciato di 875 euro. (W.R.)

DEL VECCHIO

8 - SE LUXOTTICA PRENDE UN VOTO PIÙ ALTO DELL'ITALIA
G.Str. per il "Corriere della Sera" - Il «made in Italy» batte l'Italia? La periferia ha la meglio sulla capitale? L'azienda supera lo Stato in cui si trova, paga le tasse, vende e assume? Possibile, secondo Standard & Poor's. L'agenzia ha appena alzato - a «positivo» da «stabile» - l'«outlook» (le prospettive) sul rating di Luxottica, confermando il rating «BBB+». Tutto questo mentre lo Stato italiano ha in pagella - compilata dalla stessa S&P's - un BBB+: come Luxottica, ma con un meno soddisfacente outlook negativo. Le prospettive positive per l'azienda di occhiali - si legge nella nota dell'agenzia - «riflettono la possibilità di un rialzo del rating nei prossimi 12 mesi».

Corrado Passera

In quel caso l'affidabilità creditizia di Luxottica riconquisterebbe la «classe A» e supererebbe il giudizio dato dalla stessa S&P's al debito sovrano italiano. Che, tra l'altro, rischia anche di scendere ulteriormente; avvicinandosi sempre più a quel livello «spazzatura» da cui Luxottica - uno dei gruppi del «made in Italy» per eccellenza - sta invece allontanandosi. «Il cambio dell'outlook (dell'azienda di occhiali, ndr) segue al secondo anno consecutivo di robusti risultati operativi, con il conseguimento di una crescita a due cifre di ricavi e profitti», ha spiegato S&P's.

Luxottica ha base in Italia ma è anche fortemente internazionalizzata: vende e si espande un po' in tutto il mondo. Eppure, l'essenza del suo marchio e una fetta non da poco della produzione e delle vendite sono tricolore. Stessa bandiera, ma «outlook» diverso.

Intanto, dopo i numeri record del bilancio 2012 e con il titolo ai massimi in Borsa, i manager di Luxottica sono «passati all'incasso». A marzo alcuni beneficiari dei piani di incentivazione e stock option hanno liquidato azioni: su tutti spicca Luigi Francavilla, presidente nella società operativa Luxottica Srl e braccio destro di Leonardo Del Vecchio. L'esercizio di 750 mila opzioni gli è valso una plusvalenza da 18,8 milioni di euro: è il più alto, ma non l'unico guadagno milionario per il management del gruppo.

9 - GOLDEN SHARE, LA STORIA INFINITA
Enr. Ma. per il "Corriere della Sera" - Ancora un rinvio sulla golden share. Ieri il consiglio dei ministri non ha esaminato il regolamento che dovrebbe definire i poteri speciali dell'azionista pubblico sulle aziende operanti nei settori strategici, dalla rete di trasporto energetico alle infrastrutture telefoniche ai porti e aeroporti di interesse nazionale. L'ordine del giorno prevedeva almeno l'«esame preliminare» del provvedimento, che invece è rimasto nel cassetto.

MONTI GRILLI

«È possibile che venga rimandato al prossimo governo», ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, aggiungendo che a bloccare tutto sarebbe il dubbio se una questione del genere, pur essendo allo stadio di un semplice regolamento, possa essere affrontata da un governo in ordinaria amministrazione. «Una decisione non è stata ancora presa, per ora il provvedimento è rimandato», ha concluso Passera. Una conferma ulteriore, se ve ne fosse bisogno, dell'urgenza di avere un governo nella pienezza dei poteri. Che tra le prime cose da affrontare troverà quindi anche il regolamento sulla golden share, un atto necessario, soprattutto in una fase di debolezza dei mercati, dove si avverte ancora di più l'esigenza di proteggere le aziende di interesse strategico.

10 - TOBIN TAX, LA RISPOSTA DEI MERCATI
G.Str. per il "Corriere della Sera" - La Tobin Tax torna sul banco degli imputati. Questa volta in compagnia di uno dei punti più «caldi» del sistema Italia, vale a dire l'incertezza del diritto. Ma iniziamo con la prima, l'imposta sulle transazioni finanziarie. A marzo i volumi giornalieri medi scambiati hanno registrato un calo superiore all'8% rispetto alla media di marzo 2012 - secondo quanto ha appena sottolineato l'Associazione italiana degli intermediari mobiliari (Assosim) - «nonostante i correttivi introdotti dal Parlamento rispetto alla proposta originaria del governo», ha detto il presidente Michele Calzolari.

GRILLI MONTI

Certo - è la tesi - l'incertezza politica di queste settimane può aver giocato la sua parte, ma la composizione di questa contrazione è «per lo più da imputare - continua Calzolari - al calo agli ordinativi degli investitori istituzionali e, in particolare, di quelli di matrice estera, per i quali gioca peraltro sfavorevolmente anche l'attuale incertezza in relazione alle modalità applicative della norma».

 

 

 

BUTTAFUOCO E FIAMME CONTRO L’IPOCRISIA DI SINISTRA SULLE TROIE

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Francesco Maria Del Vigo per "il Giornale"

Buttafuoco lei è conterraneo, amico ed estimatore di Battiato. Che cosa è saltato in testa al Maestro?
"Io gli avevo persino fatto un appello affettuoso: bisogna tenersi alla larga dalla vicende siciliane. L'unica cosa che si può fare in Sicilia è la villeggiatura. È impossibile pensare di realizzare alcunché, specialmente nell'ambito della produzione culturale e dell'arte. Poi lui è uno che conduce una vita di solitudine, di meditazione. È un artista".

Pietrangelo Buttafuoco

Con la frase sulle troie in Parlamento ha scatenato un putiferio. Per una volta è riuscito a mettere tutti d'accordo: le critiche sono state trasversali.
"La cosa che mi fa riflettere è proprio la reazione. Bisogna analizzare il riflesso pavloviano. Lui non ha fatto altro che dire quello che una legislatura prima disse Paolo Guzzanti con il libro "Mignottocrazia", ma non ci furono le reazioni che ci sono state adesso. Io ricordo applausi a scena aperta da sinistra".

FRANCO BATTIATO

Quindi se avesse insultato solo le donne di destra...
"Sono sicuro che se alla sua frase avesse aggiunto "di destra" non ci sarebbe stata una levata di scudi. Sicuramente non avrebbe parlato il Presidente Boldrini, sicuramente Crocetta non lo avrebbe espulso e l'opinione pubblica così avvertita, così sensibile, non avrebbe mosso ciglio. Ed è per questo che la reazione mi sorprende".

FRANCO BATTIATO E ROSARIO CROCETTA

Reazione che non c'è stata quando ha detto che chi è di destra non appartiene al genere umano...
"Appunto. La sua dichiarazione più grave non è stata manco presa in considerazione. Grave soprattutto perché detta da lui che sicuramente ha frequentazioni non di sinistra. Io mi aspettavo che si muovesse qualcosa in quel mondo vasto del moderatume italiano".

Ma nessuno ha fiatato.
"Nessuna reazione. Neppure il Corriere della Sera, che è il giornale dei moderati italiani"

Per quale motivo?
"Perché il moderato italiano non fa altro che strizzare l'occhio alla sinistra e sotto sotto si augura sempre che il proprio figlio abbia una sana e solida carriera di sinistra. Si augura sempre che sia protetto e coccolato dalle ben più corazzate armate del potere che stanno sempre a sinistra".

boldrini

Rimane una questione: ma perché il taciturno Battiato ha alzato così i toni?
"Secondo me Franco si è intossicato con la politica, per questo bisogna starne lontani. È inevitabile che la politica ti avveleni. A maggior ragione in quel posto che è la Sicilia, che è la fogna del potere".

mignottocrazia

Voi siete amici. Ci prova lei a spiegare a Battiato che la destra fa parte del genere umano?
"Ma lo sa bene pure lui. E' uno che conosce perfettamente autori e tradizioni della destra. Certo, una cosa è la Tradizione e una cosa è il berlusconismo. Suvvia, René Guénon non c'entra nulla con il bunga-bunga. Però un certo dionisismo deve abituare a sollevarsi da certe questioni. Ripeto: lui è rimasto intossicato".

PAOLO GUZZANTI

 

 

1. TERZI ATTACK! “CONTRARIAMENTE A QUANTO INIZIALMENTE DICHIARATO (DA MONTI, NDR), LA DECISIONE DI TRATTENERE I MARÒ IN ITALIA É STATA PRESA COLLEGIALMENTE DA TUTTO IL GOVERNO, E NON È STATA FRUTTO DI QUALCHE MIA "INIZIATIVA PERSONALE"” 2. ALTRA BORDATA: “LE MIE RISERVE AL RIENTRO IN INDIA DEI NOSTRI DUE SOTTUFFICIALI LE AVEVO ESPRESSE IN TUTTE LE SEDI DI GOVERNO, ANCHE FORMALMENTE, INSIEME ALLE MIE PREOCCUPAZIONI SULLE GARANZIE CERTE DA OTTENERE DA PARTE INDIANA” 3. IL GIALLO DELL’ELICOTTERO CHE NON PRELEVÒ I MILITARI NELLE ACQUE INTERNAZIONALI 4. RUMORS: IL PIANO B DEL CENTRODESTRA: CANDIDARE TERZI AL POSTO DI ALE-DANNO

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1 - COMUNICATO STAMPA DI GIULIO TERZI DI SANT'AGATA
In molti mi hanno chiesto un commento alle dichiarazioni rese ieri dal Presidente Monti all'aula della Camera. Tali dichiarazioni confermano - contrariamente a quanto inizialmente dichiarato - che la decisione di trattenere i Marò in Italia é stata presa collegialmente da tutto il Governo, e non è stata frutto di qualche mia "iniziativa personale".

TERZI DI SANTAGATA E MARIO MONTI

Tale decisione - frutto di un modificarsi in senso positivo e concreto dello scenario, con la sentenza indiana del 18 gennaio che per la prima volta ammetteva che l'incidente è accaduto in acque internazionali - è stata da me resa pubblica *solo dopo l'approvazione da parte della Presidenza del Consiglio e dei Ministri interessati di un comunicato stampa* e della sua relativa diramazione, ed anche questo comunicato fu elaborato collegialmente.

VIGNETTA BENNY DA LIBERO VICENDA DEI DUE MARO MONTI E TERZI DESTINAZIONE INDIA

Come funzionario dello Stato ligio da 40 anni alle procedure delle istituzioni, non posso che respingere quindi al mittente le accuse di "aver informato" la stampa con eccessivo anticipo, ed è utile sottolineare come io non abbia mai anticipato notizie in modo autoreferenziale tale da influire negativamente sui rapporti con l'India o sulla gestione del dossier Marò.

MARIO MONTI E TERZI DI SANTAGATA A NEW YORK jpeg

Le mie riserve al rientro in India dei nostri due sottufficiali Massimiliano Latorre e Salvatore Girone - ai quali va nuovamente la mia piena solidarietà - le avevo espresse in tutte le sedi di Governo, *anche formalmente*, insieme alle mie preoccupazioni sulle garanzie certe da ottenere da parte Indiana.

TERZI E MARO

Aggiungo, dato che molti mi hanno chiesto lumi in proposito, che ho annunciato pubblicamente le mie dimissioni, atto che ritengo *legittimo* in democrazia, in occasione della mia audizione alla Camera, non per perseguire chissà quale finalità personale, ma perché trattandosi di una vicenda che mi ha coinvolto a livello istituzionale e personale, ho ritenuto proprio in quel momento - per rispetto delle verità che stavo riferendo in Parlamento, massima sede delle Istituzioni democratiche - che si rendesse per me *impossibile* proseguire nel mio impegno di Governo.

Spero con questa dichiarazione ufficiale di aver chiarito ogni aspetto della vicenda: ciò che ho fatto potrà piacere a molti e dispiacere ad altrettanti, ma di una cosa mi permetto di essere certo: ho fatto ciò in cui credevo, rispondendo solo alla mia coscienza.

IL MINISTRO TERZI A KOCHI CON I DUE MARO

2. COMUNALI, IL PIANO B DEL CENTRODESTRA: CANDIDARE TERZI AL POSTO DI ALEMANNO
http://www.romatoday.it/politica/elezioni/comunali-roma-2013/giulio-terzi-sindaco-di-roma.html


Politica e calciomercato. Sono queste le uniche due ‘discipline' in campo giornalistico in cui i ‘si dice', i ‘si pensa', i ‘si sussurra' valgono spesso quasi - se non quanto - le notizie. E stavolta il ‘si dice' che viene da Roma è di quelli da far saltare sulla sedia.

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

Giulio Terzi potrebbe essere il prossimo candidato sindaco di Roma per il centrodestra al posto di Gianni Alemanno. Proprio così. Il ministro degli Esteri ‘tecnico' che si è appena dimesso dalla Farnesina per forti contrasti con il governo Monti sul caso dei Marò si è detto disponibile a collocarsi politicamente in quello spazio che c'è a destra del centro di cui, fino a pochi giorni fa, era parte ‘tecnicamente' integrante.

DANIELE MANCINI TRA SALVATORE GIRONE E MASSIMILIANO LATORRE jpeg

Terzi tornerebbe così ‘a casa', in quella destra in cui è cresciuto nella prima metà degli anni '70 non appena giunto a Roma dalla sua Bergamo (via Milano per gli studi). Terzi sarebbe quindi la carta da giocare per il Pdl e per quel pezzo di ex An che dal Pdl è uscito (Rampelli e Meloni ‘romanamente' parlando) per ricompattare l'emisfero di destra della Capitale.

I DUE MARO GIRONE E LATORRE

Il piano è semplice. Alemanno è in queste ora con un piede di qua e uno di là. La sua ricandidatura come sindaco è appesa a un filo. O meglio, a un filobus... L'inchiesta che ha già travolto la ‘sua' Eur, quella di Mancini e co., potrebbe indurlo a lasciare la corsa.
In questo caso il centrodestra capitolino, o meglio, la destra capitolina (visto che nella città eterna pesano più gli ex An che gli ex Forza Italia) virerebbe in maniera convinta sull'ex titolare della Farnesina. Diversi e molteplici i motivi. Ne scegliamo uno di ampio respiro per spiegare il ‘piano'.

I DUE MARO LATORRE E GIRONE

Terzi nelle ultime settimane, schierandosi in maniera chiara e convinta dalla parte di chi mai e poi mai avrebbe voluto rimandare i marò in India, ha riconquistato simpatie in quello che è storicamente il suo emisfero politico naturale.

Non è un caso che al momento della sua nomina come ministro degli Esteri la stampa politica si è detta sorpresa della sua scelta di mettersi ‘al centro'. In fondo il suo mentore diplomatico è un uomo di destra, Umberto Vattani (padre di quel Mario Vattani finito nel caos per il concerto ‘nazirock' e da Terzi ripreso come farebbe uno zio premuroso con suo nipote), mentre il suo riferimento politico è sempre stato Gianfranco Fini, tanto che fu proprio Terzi la mente di quel viaggio di Fini in Israele per ‘riappacificare' Alleanza nazionale con il mondo ebraico. Salvo poi allontanarsi dall'ex presidente della Camera al momento del suo strappo con quel Berlusconi che lo aveva nominato ambasciatore proprio in Israele.

I DUE MARO' - ILLUSTRAZIONE DI KOEN IVENS

Finita così l'esperienza ‘tecnica', malvisto l'asse Monti-Casini-Fini, Terzi ha deciso cosa fare da grande. E lo ha deciso sulla vicenda dai Marò: posizionarsi a capo di coloro che vorrebbero il pugno duro con l'India, con quelli che "i nostri militari non si toccano" perché "sono l'orgoglio del nostro paese".

E così, con un Alemanno in forte difficoltà e un voto ‘militare' che a Roma conta e conta tanto - basti considerare a quanti, tra Esercito, Marina, Arma, etc, oggi voterebbero a occhi chiusi per il "difensore dei nostri militari" - Terzi è stato visto immediatamente come il nome giusto per il "Piano B" che in tanti, Fratelli d'Italia in testa, vorrebbero in realtà come "Piano A".

GIAMPAOLO DI PAOLA E GIULIO TERZI

Terzi al posto di Alemanno, quindi. Fantapolitica in tempi elettorali come si parla di Fantamercato in tempi di calcio d'estate? Forse. Ma, almeno stavolta, ad alimentare le chiacchiere non sono stati i giornalisti ma direttamente il presidente del Consiglio Mario Monti che, riferendo alla Camera sul caso marò e sulle dimissioni del ‘suo' ministro degli Esteri, ha attaccato: "L'obiettivo delle dimissioni di Terzi è volto a conseguire altri risultati che magari nei prossimi tempi diventeranno più evidenti". E "nei prossimi tempi" l'evento politico più importante all'orizzonte è proprio la corsa al Campidoglio.


3. IL GIALLO DELL'ELICOTTERO CHE NON PRELEVÒ I MILITARI NELLE ACQUE INTERNAZIONALI
Francesco Grignetti per "La Stampa"

gianni alemanno

«I l ministro della Difesa, l'ammiraglio Giampaolo Di Paola, è stato bravissimo nel cancellare le tracce. Ma a me risulta, l'ho detto in Aula due giorni fa, e il governo non mi ha smentito, che la decisione di far entrare la nave dei marò nelle acque territoriali indiane è stata condivisa tra l'armatore civile e il cosiddetto Com, il Centro operativo della Marina». Così sostiene Fabrizio Cicchitto, l'ex capogruppo del Pdl, in predicato di divenire presidente del Copasir, il comitato di controllo sui servizi segreti.

UMBERTO VATTANI

«Si è sempre lasciato nel vago - insiste Cicchitto - di chi sia stata la responsabilità di quella inversione di rotta. Da quanto mi risulta la Marina, cioè la Difesa, ha la sua parte di responsabilità».

Denuncia clamorosa, quella di Cicchitto. In effetti il governo ha sempre rimarcato che la Enrica Lexie è stata attirata in porto con l'inganno. Di nuovo ieri, Monti ha ricordato il tranello.

Fini al Muro del Pianto

Un tranello c'è stato di sicuro: la Guardia costiera dell'India chiese alla petroliera di entrare in porto per collaborare al riconoscimento di alcuni presunti pirati. Invece arrestarono i nostri militari. E da quel momento la vicenda è precipitata sempre più su un piano inclinato. Ma c'è stata corresponsabilità nella decisione fatale? Il Centro operativo della Marina a cui accenna Cicchitto si trova nei bunker di Santa Rosa, alle porte di Roma. Da lì segue i movimenti della nostra flotta fin dai tempi della Seconda guerra mondiale. Nella sua nuova veste, supertecnologica, stato inaugurato il 19 gennaio 2012, circa un mese prima del giorno tragico in cui furono uccisi i due pescatori indiani.

Casini e Fini

Quel giorno, il ministro Di Paola ebbe proprio a ricordare «l'importanza del ruolo svolto dalle Forze Armate per la sicurezza nazionale e internazionale» riferendosi, nel dettaglio, «alla lotta alla pirateria con gli importanti risultati messi a segno nell'Oceano Indiano da Nave Grecale e alle operazioni in Libia».

1 ammiraglio giampaolo dipaola

Fu dunque la Marina militare a mandare i due marò tra le fauci agli indiani? Una fonte militare che chiede l'anonimato rivela un particolare che potrebbe essere rivelatore: «Quel giorno, come ormai sappiamo tutti, la petroliera si trovava fuori dalle acque territoriali indiane. Fu invitata a invertire la rotta, come fece, e impiegò oltre due ore per arrivare in porto. In area c'era una nostra nave, la Grecale, in servizio di antipirateria. Sarebbe bastata mezz'ora di elicottero per raggiungere la Enrica Lexie e prelevare i due marò. Così, a scopo precauzionale, per non rischiare quel che poi puntualmente è accaduto... Invece non è stato fatto nulla. Il nostro elicottero non è mai partito. Anzi, la petroliera con i due marò a bordo e con tutte le armi è stata tranquillamente spedita in India. E ora stiamo qui, da oltre un anno, a piangerci addosso per quella ingenuità».

 

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