1 - ZACCHÈ: NON È VERO CHE ARPE MI VUOLE AFFIDARE UN GIORNALE
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Dago,
Lunedì mattina hai scritto che gira la voce che Matteo Arpe sta pensando all'acquisto di un quotidiano di taglio economico-finanziario da affidare al sottoscritto. Se mi avessi contattato ti avrei detto che tale voce è clamorosamente falsa.
Con affetto,
Marcello Zacche'
Matteo Arpe AD Sator e Paolo Madron Direttore Lettera 43
2 - CIPRO: PARLAMENTO BOCCIA PIANO PRELIEVO FORZOSO BANCHE
(ANSA) - Il parlamento di Cipro ha bocciato il piano di salvataggio concordato con l'Eurogruppo, che prevede a garanzia anche un prelievo forzoso sui depositi bancari. Contro il piano che prevede un prelievo forzoso straordinario sui depositi bancari per un totale di 5,8 miliardi euro hanno votato 36 deputati, mentre ad astenersi sono stati in 19. Gli astenuti sono i rappresentanti del partito Disy del presidente Nicos Anastasiades, pur favorevole al piano. I contrari sono tutti gli altri (compresi gli otto del partito Diko, alleato di governo).
3 - RISCHIO CAOS PER CIPRO, PAURA SU BORSE, EURO E SPREAD
(ANSA) - Il caso-Cipro rischia di riaccendere l'incendio della crisi, mettendo in difficoltà Spagna e Italia che da mesi lottano contro il contagio. E di fronte alla bocciatura del salvataggio europeo da parte del Parlamento cipriota, sui mercati finanziari torna la paura, con alta tensione sugli spread e nuovi, forti cali fra le borse. Il 'bazooka' messo in campo dalla Bce di Mario Draghi aveva finora messo un freno ai timori per la situazione della piccola isola mediterranea.
PROTESTE A CIPRO jpeg
E fra gli investitori prevale ancora l'incredulità, lo scetticismo che a un'economia piccola come quella cipriota, con un Pil di appena 18 miliardi di euro, poco più di un centesimo di quello italiano, possa essere consentito di riportare il caos sui mercati finanziari globali. Ma le immagini dei cittadini ciprioti in coda davanti ai bancomat, dopo la chiusura delle banche per evitare la corsa a ritirare i depositi minacciati da un prelievo forzoso, evocano lo spettro di una fuga dei capitali.
La bocciatura in Parlamento sul salvataggio europeo di fatto azzera tutto e fa intravedere un nuovo negoziato con Bruxelles dagli esiti incerti. Le borse europee chiudono in forte calo, con Madrid e Milano peggiori a -2,20% e -1,59% rispettivamente seguite da Parigi (-1,30%) e Francoforte (-0,79%) e Londra (-0,26%). Lo spread dell'Italia chiude a quasi 340, la Spagna a 369; l'euro scende sotto 1,29, vicino ai minimi di novembre. L'istituto tedesco di ricerca economica Zew avverte: "La situazione politica in Italia e il pacchetto di salvataggio per Cipro hanno aumentato il rischio che la crisi dell'Eurozona peggiori di nuovo".
CRAC CIPRO CITTADINI AGLI SPORTELLI BANKOMAT
Il New York Times rincara la dose: preoccupa la "cagionevole salute" delle banche italiane, con il pericolo che "possano porre un rischio sistemico al sistema bancario italiano". Una situazione di incertezza che mette in agitazione gli investitori e costringe le autorità a intervenire. Jeroen Dijsselbloem, il presidente dell'Eurogruppo, oggi ha detto, categorico, che è "fuori questione" che possa esserci un prelievo forzoso in altri Paesi europei. Pierre Moscovici, il ministro dell'Economia francese, definisce Cipro un "caso isolato". Il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, assicura: "non sarà consentita" una bancarotta del Paese, non ci sarà contagio.
IL PRESIDENTE DI CIPRO NIKI ANASTASIADES CON MARTIN SCHULZ
Mentre Draghi, da Francoforte, conferma che la Bce sta lavorando per migliorare l'uso delle garanzie in cambio delle quali le banche ricevono liquidità, per far affluire più prestiti a famiglie e imprese. Sui mercati prevale l'incertezza. Gli investitori sanno che, come in Islanda, la crisi a Cipro ruota attorno a un sistema bancario cresciuto fino a raggiungere sette volte (in Islanda erano 12) le dimensioni del Pil.
Il braccio di ferro è fra l'Europa, che chiede di colpire solo i depositi superiori ai 100.000 euro, e Nicosia, che ha finora strappato un prelievo anche su quelli oltre 20.000 euro temendo una fuga dei grandi capitali, soprattutto russi. L'Europa, tardivamente, ha capito che l'unica via di uscita è ridimensionare drasticamente le banche cipriote. Per evitare, o almeno rallentare, uno scenario ancora peggiore, cioé una nuova ristrutturazione del debito statale sul modello greco che rischia di scuotere nuovamente la credibilità dell'euro, ma che da oggi appare un'ipotesi meno peregrina.
MARIO DRAGHI E ANGELA MERKEL
4 - BORSA: CIPRO SPAVENTA ANCORA, A MILANO (-1,6%) BANCHE KO
Radiocor - Il voto del Parlamento cipriota sul piano di salvataggio del Paese, atteso per oggi con il partito di maggioranza che ha annunciato l'astensione, genera nuove tensioni sui mercati finanziari che dopo una mattinata poco sotto la parita' chiudono in rosso. A complicare il quadro c'e' anche il nuovo allarme lanciato dall'Eba, secondo cui le grandi banche europee dovrebbero rafforzare i mezzi propri di altri 112,4 miliardi di euro per rispettare le regole di Basilea 3.
A Piazza Affari, dove l'Ftse Mib cede l'1,59%, complice anche lo spread sopra 330 punti base, le peggiori sono le banche con Bpm (-5%), Mediobanca (-5%), Bper (-4,9%) e Unicredit (-4,7%). Realizzi anche su A2A (-2,9%) che dopo i conti diffusi giovedi' era avanzata di quasi il 16% in tre sedute. In cima al listino resiste Terna (+1,3%) che dopo la diffusione dei conti 2012 ha recuperato circa il 4%. Ancora acquisti su St (+1%) che ieri era balzato di oltre il 5% grazie alla definizione della road map per lo scioglimento della joint venture sui telefoni cellulari con Ericsson. Sul resto del listino guadagna Telecom Italia Media sulle voci di un aumento di capitale da 150 milioni. Sul mercato valutario l'euro scivola a 1,288 mentre il petrolio a New York perde l1% con il Wti a 92,85 dollari al barile.
EURO DOLLARO
5 - CAMBI: EURO AI MINIMI DA NOVEMBRE, PESANO TIMORI SU CIPRO
Radiocor - Le tensioni su Cipro e sul via libera del Parlamento al piano di salvataggio Ue deprimono l'euro che scivola ai minimi da quattro mesi (da fin e novembre) nei confronti del dollaro americano. Dopo una buona apertura, che a meta' seduta l'aveva portato a 1,294 dollari, oggi l'euro ha imboccato la parabola discendente fino a toccare quota 1,286. I timori degli operatori valutari sono quelli che una eventuale bocciatura del piano Ue possa condurre all'uscita di Cipro dell'euro con un conseguente indebolimento della moneta unica. Uno scenario a cui si assocerebbe, secondo i trader, un allargamento degli spread periferici, e un ulteriore calo dell'euro.
Marchionne con gli operai Grugliasco 6 - GERMANIA: INDICE ZEW DI MARZO A 48,5, AI MASSIMI DALLA PRIMAVERA 2010
Radiocor - L'indice Zew, che misura le aspettative della comunita' finanziaria sull'attivita' economica in Germania nei prossimi mesi, e' salito a marzo a 48,5, rispetto a 48,2 del precedente mese di febbraio. Lo comunica l'Istituto per la ricerca economica Zew. Le attese erano per un calo a 47,5. L'indice e' al suo quarto aumento mensile consecutivo e si porta al livello piu' alto dalla primavera del 2010. 'Dopo tre forti aumenti tra dicembre e febbraio, l'indice si e' stabilizzato ad un livello elevato', afferma una nota nella quale si legge che 'gli esperti restano ottimisti' sulla situazione economica in Germania. 'La comunita' finanziaria mantiene la sua prognosi: la situazione economica in Germania si prevede in miglioramento nei prossimi mesi', precisa il presidente dello Zew, Clemens Fuest. Tuttavia, aggiunge, 'la crisi del debito nella zona euro rimane il maggior fattore di rischio', che la difficile situazione politica in Italia e la negoziazione di un piano per ai utare Cipro non hanno mancato di ricordare.
7 - FIAT: MARCHIONNE, TRADING PROFIT I TRIMESTRE INFERIORE AL 2012
Radiocor - 'Il trading profit di Fiat del I trimestre sara' inferiore' a quello di un anno prima. Cosi' l'a.d. del gruppo, Sergio Marchionne, a margine dell'assemblea degli azionisti del gruppo Sgs, di cui e' presidente. 'I target 2013 sono confermati' ha aggiunto. Marchionne ha anche detto che la decisione del Tribunale americano del Delaware sul prezzo delle azioni Chrysler per la quota Veba, attesa finora entro fine marzo, sara' nota probabilmente 'a giugno-luglio'.
BACIO ESCHIMESE PAGLIARO NAGEL
8 - MEDIOBANCA: COMITATO NOMINE SU CDA GENERALI IL 22 MARZO
Radiocor - Il comitato nomine di Mediobanca si riunira' venerdi' 22 marzo nella prima mattinata per formalizzare la lista dei candidati da presentare per i l rinnovo del consiglio di amministrazione di Generali. Lo apprende Radiocor da fonti qualificate. Mediobanca e' il principale azionista della compagni triestina con il 13,3%.
9 - BANCHE: ACCORDO PARLAMENTO UE-GOVERNI SU REGOLAMENTI VIGILANZA UNICA
Radiocor - Il Parlamento e i governi Ue hanno raggiunto un accordo sulla nuova legislazione per la supervisione bancaria. Si tratta del reg olamento che fornisce gli strumenti per mettere al centro del sistema di vigilanza unica la Bce e di un regolamento che adegua il lavoro dell'Autorita' bancaria europea alla nuova struttura di supervisione.
JOHN ELKANN TRA I TAPIS ROULANT TECHNOGYM
10 - EXOR: OK AZIONISTI PRIVILEGIO A CONVERSIONE
(ANSA) - L'assemblea speciale dei titolari di azioni privilegiate Exor, riunita oggi a Torino, ha approvato la conversione obbligatoria delle azioni privilegiate e di risparmio in azioni ordinarie, sulla base di un rapporto di conversone pari a una azione ordinaria per ciascuna azione privilegiata o di risparmio. Le azioni ordinarie emesse a seguito dell'operazione avranno godimento 1 gennaio 2013.
L'approvazione della conversione e le relative modifiche statutarie saranno sottoposte all'assemblea degli azionisti Exor, in sede straordinaria, convocata per domani. La conversione delle azioni privilegiate e delle azioni di risparmio in ordinarie avrà luogo - ricorda Exor - a condizione che l'esborso a carico della società a fronte dell'eventuale esercizio del diritto di recesso non sia superiore a 80 milioni di euro per le azioni privilegiate e a 20 milioni di euro per le azioni di risparmio. In caso di superamento di uno di tali limiti, si procederà comunque alla conversione delle azioni di entrambe le categorie qualora l'esborso non ecceda complessivamente l'importo di 100 milioni.
ANDREA BONOMI 11 - BPM: APPROVATE LINEE GUIDA TRASFORMAZIONE IN 'SPA'
Radiocor - Il consiglio di Gestione della Bpm ha approvato le linee guida del progetto che 'potra' condurre alla trasformazione della banca in una societa' per azioni innovativa, preservando i principi della cooperazione e mutualita''. E' quanto indica una nota della Popolare milanese. In particolare il cdg ha approvato la proposta di compartecipazione dei dipendenti ai risultati della Banca, la costituzione di una fondazione Onlus, a cui sarebbe riservato il diritto di nominare 3 membri in cda e 'la proposta di trasformazione della Banca in societa' per azioni e la rimodulazione degli organi societari, con la riduzione del numero dei componenti il Consiglio di Sorveglianza da 19 a 15 e l'innalzamento del numero dei componenti il Consiglio di Gestione da 5 a 7 membri'. Entro marzo il cdg definira' gli aspetti operativi del progetto.
12 - A PAGAMENTO IL SITO DEL WASHINGTON POST
Dal "Corriere della Sera" - Anche il Washington Post farà pagare per accedere al suo sito. A partire da giugno, il quotidiano introdurrà un paywall (accesso a pagamento) per tutti gli «utenti frequenti», ossia i lettori che consultano il sito più di 20 volte al mese. Il quotidiano, vincitore di 47 premi Pulitzer e che con le sue inchieste ha fatto dimettere il presidente Nixon, si unisce così alla schiera di giornali che hanno già fatto una simile scelta, dal New York Times al Wall Street Journal al Financial Times.
La home page resterà libera, così come sarà dato il libero accesso, tra gli altri, alle scuole e ai militari. Il sistema di tariffe, invece, è ancora allo studio. «I lettori hanno compreso che la buona informazione ha un costo», ha detto l'editore Katharine Weymouth.
THE WASHINGTON POST
13 - BANCHE: EBA, A BIG EUROPEE MANCANO 112 MLD PER RISPETTARE BASILEA 3
Radiocor - Le grandi banche europee dovrebbero rafforzare i mezzi propri di altri 112,4 miliardi di euro per rispettare le regole di Basilea 3 sulla base del loro attuale stato di salute patrimoniale, ma hanno fatto netti progressi rispetto alla fine del 2011. E' quanto emerge dal terzo 'Esercizio di monitoraggio' effettuato dall'Eba, la European Banking Authority sulla base dei dati al 30 giugno 2012. Simulando l'entrata in vigore anticipata della normativa di Basilea 3 - che impone un rafforzamento degli indici patrimoniali entro il 2019 - alle 44 principali banche europee servirebbero un totale di 112,4 miliardi di euro per arrivare tutte all'obiettivo di un Common equity tier 1 capital ratio (Cet 1) del 7%.
Andrea Enria
Basterebbero 3,7 miliardi per arrivare al target minimo del 4,5%. Si tratta per altro di un miglioramento di 86 miliardi rispetto ai 199 miliardi che mancavano all'appello in base alla precedente simulazione, fatta sui dati al 31 dicembre 2011. In media le big europ ee, appartenenti al Gruppo 1 secondo la definizione dell'Eba, passerebbero dall'attuale Cet 1 medio pari all'11,1% al 7,8% calcolato sulla base dei parametri di Basilea 3. Per le 110 banche di minori dimensioni (il cosiddetto Gruppo 2) il difetto di capitale complessivo ammonterebbe a 17,9 miliardi rispetto al target del 7%.
Nel caso delle big, nota l'Eba, 'il miglioramento (rispetto al precedente esercizio, ndr) e' collegato principalmente a un incremento del capitale piuttosto che a una riduzione dell'attivo ponderato al rischio. La variazione riflette in parte i significativi progressi fatti dalle banche europee nel rafforzare le loro posizioni di capitale e nel rafforzare la resistenza complessiva del sistema bancario europeo' agli shock. Nel caso dell'Italia, la simulazione ha preso in considerazione due banche nel Gruppo 1 (ovvero Intesa Sanpaolo e Unicredito) e 11 banche nel Gruppo 2. Le regole di Basilea 3 avrebbero dovuto entrare in vigore il primo gennaio 2013, ma la loro partenza e' stata rinviata in assenza di un accordo a livello europeo.
Bmw
14 - BMW: IN CINA CRESCEREMO, MA NON COME IN PASSATO
Radiocor - I vertici di Bmw hanno indicato che in Cina la casa auto continuera' a crescere, ma non come in passato. 'Il mercato cinese andra' piu' lento ma ci atte ndiamo crescita a una cifra - ha detto il manager Ian Robertson - Per noi non ci sara' la crescita massiccia del passato ma tante citta' cinesi conteranno su nuovi dealer'.