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IL TESTOSTERONE S’AMMOSCIA? ‘’VILLAGE VOICE” CHE SCODELLA UNA PHOTOGALLERY DI 100 PERSONE PER FARE FESTA

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Foto da Villagevoice.com

LE CENTO PERSONE CON CUI FARE FESTA BY VILLAGEVOICE

Dagoreport


100 persone con cui ci piacerebbe "party", fare festa. Così "Village Voice" inizia una photogallery dei più squinternati, divertenti, erotici, geniali, dotati personaggi che popolano le notti newyorkesi.

LE CENTO PERSONE CON CUI FARE FESTA BY VILLAGEVOICE

C'è la sconosciuta a chiappe arieggiate e sapientemente tatutate, l'attore alternativo e un po' svalvolato (Bill Murray), la vecchiarda ancora gagliarda (Joan Rivers), la bonissima e stilosissima (Rihanna), il polipone viscidone con la mutanda firmata e la mano morta, l'intellettuale col riporto, la finta sirena, la trans e la transavanguardia, l'hipster fuori tempo massimo, la sopravvissuta al "Burning Man", l'icona nerd diventata icona gay (George Takei di "Star Trek"), il dj underground, il fotografo cult (Terry Richardson), la zombie insanguinata, la sciroccata che vede un flash ed estrae il capezzolo, la mora inguainata nel latex che viene sculacciata da 8 assatanati, il rapper nero ciccione, il rocker bianco ciccione, la ragazza burlesque cicciona...

LE CENTO PERSONE CON CUI FARE FESTA BY VILLAGEVOICE

Si potrebbe continuare per ore, ma non basterebbero tre pagine per coprire le categorie umane che si rifugiano a New York per trovare persone del loro stesso tipo. Per poi cercare disperatamente di differenziarsi.

 

LE CENTO PERSONE CON CUI FARE FESTA BY VILLAGEVOICE LE CENTO PERSONE CON CUI FARE FESTA BY VILLAGEVOICE

KATE E LA REGINA LITIGANO SU CHI SARÀ MADRINA DELL’EREDE? - BECKHAM: “IL CULO È MIO”, MA H&M AMMETTE L’USO DI UNA CONTRO

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Vittoria Cecchi Gori per Dagospia

ELISABETTA II E KATE

1 - KATE E LA REGINA LITIGANO SU CHI SARÀ MADRINA DELL'EREDE...

The National Enquirer - Secondo il tabloid americano, la Regina Elisabetta II sarebbe andata su tutte le furie quando ha saputo che Kate vuole sua sorella Pippa e suo fratello James come padrini della sua bambina, (pare proprio che sara' una femminuccia).

La Regina non ne' vuole sapere e trova le scelte della Duchessa poco regali. Insiste che i padrini siano il Principe Andrea e sua nipote la Principessa Beatrice. Kate e' molto frustrata dall'insistenza di Elisabetta. Ha chiesto a William di tenere testa alla nonna, ma neanche lui ha avuto successo.


2 - LADY GAGA STRAFATTA DI ALCOL E PILLOLE...

LADY GAGA

Star Magazine - Secondo la rivista "Star", Lady Gaga si e' buttata sull'alcol e sulla droga dopo l' intervento all'anca: "E' molto depressa. Mischia liquori pesanti ad anti-dolorifici. Ingoia pillole come fossero tic tac. Fuma anche molta marijuana per combattere la tristezza e la noia".

Ma perche' Gaga e' cosi' triste? Pare che la depressione sia colpa del fatto che non riesce piu' a scrivere nuove canzoni; Inoltre il suo boyfriend, Taylor Kinney, e' sempre a Chicago girando la sua serie tv, "Chicago Fire".


3 - TOM E KATIE TEMONO CHE POSSANO RAPIRE SURI...

ENQUIRER: TOM CRUISE E KATIE HOLMES

National Enquirer - Secondo il National Enquirer, Tom Cruise e Katie Holmes stanno spendendo 12 milioni di dollari per la sicurezza della loro figlia Suri dopo essersi presi un bello spavento.

La bambina famosa si e' persa a New York mentre faceva shopping con la madre. All'inizio Katie, terrorizzata, ha pensato che  qualcuno l'avesse rapita ma poi si e' resa conto che Suri si era solo allontanata tra la folla senza essere vista.

Quando Tom e' venuto a sapere dell'incidente si e' molto preoccupato ed ora sta organizzando ogni mezzo di sicurezza possibile per proteggere sua figlia.


4 - BECKHAM: "IL CULO È MIO", MA H&M AMMETTE L'USO DI UNA CONTROFIGURA...

DAVID BECKHAM

http://bit.ly/WvUXsl
Now -
David Beckham ha negato la voce che il lato b nella campagna pubblicitaria di H&M sia quello di una controfigura e non il suo, ma il portavoce del famoso brand ha ammesso che, in alcune sequenze dello spot tv, girato da Guy Richie, il corpo e' quello di un sosia.

David, troppo impegnato, non era sempre disponibile e nelle parti meno importanti hanno usato una controfigura. Caro David, non e' che con il passare del tempo il tuo fisico non e' piu' quello di una volta?


5 - A JENNIFER LAWRENCE PIACCIONO LE DONNE?...

JENNIFER LAWRENCE

Star Magazine - Di recente il Premio Oscar Jennifer Lawrence e' andata alle Hawaii con un'amica per girare alcune scene del suo nuovo film, "Hunger Games: Catching Fire". Ma secondo il tabloid americano, Jennifer a Honolulu ha fatto tutto meno che lavorare...
Pare sia stata una vacanza selvaggia, tra "droga, alcol e spogliarelliste".

Due fonti ‘segrete' sostengono che Jennifer si comportava in maniera piuttosto intima con la sua amica dai capelli scuri, fomentando il gossip che alla star piacciono le donne. Le due sarebbero andate ad uno strip club dove si sarebbero tenute per mano e abbracciate. Hanno inoltre rifiutato tutte le avance degli uomini presenti.

RIHANNA

La donna in questione sarebbe la stessa fotografata con l'attrice sul balcone della loro suite d'albergo, mentre fumavano presumibilmente marijuana


6 - RIHANNA SI ECCITA CON LE SPOGLIARELLISTE...

RIHANNA

http://bit.ly/XXznrU
National Enquirer e Drunken Stepfather -
Gira voce che Rihanna a Toronto abbia fatto strage di spogliarelliste al Bovine Sex Club. Secondo una fonte presente la star si e' sbizzarrita ballando con diverse ragazze, accarezzandole e  toccando perfino il seno a molte di loro. Una delle donne presenti ha minacciato Rihanna quando la cantante ha fatto la spiritosa con la sua girlfriend. 

Di recente la star ha postato questa foto ‘scandalosa' in cui mostra il suo lato b indossando solo un tanga e i suoi esclusivissimi stivali Prada.

ROBERT DE NIRO E GRACE HIGHTOWER

Guarda il video hot di RiRi che balla in maniera provocante alle prove del suo nuovo tour, Diamonds.
Clicca sul link:
http://bit.ly/ZeRtcm


7 - CRISI D'AMORE PER DE NIRO...

Star Magazine - La rivista riporta che il matrimonio di Robert De Niro e sua moglie Grace Hightower e' in crisi. Un testimone rivela che alla Vanity Fair Oscar party la moglie di De Niro, ex modella 60enne, ha flirtato con parecchi uomini e ha bevuto svariati bicchieri di champagne. Inaccettabile!

JENNIFER LOPEZ E CASPER SMART


8 - J LO VUOLE LASCIARE CASPER?...

Star Magazine - Si dice che Casper Smart stia cercando casa in segreto. Crede che Jennifer Lopez stia perdendo interesse in lui ed e' sicuro che presto lo lasciera'. E quando succedera' si vuole assicurare di avere un posto dove andare. 

JESSICA ALBA A PARIGI


9 - JESSICA ALBA MOSTRA LE MUTANDINE...

http://bit.ly/16ad5tH
http://bit.ly/10iurUI
Drunken Stepfather e Just Jared -
Jessica Alba, a Parigi per la settimana della moda, ha indossato un vestito bluette molto corto per la sfilata di Shiatzy Chen.

JESSICA ALBA A PARIGI

Quando si e' seduta, rigorosamente in prima fila, la star ha mostrato a tutti le sue mutandine di pizzo.
Tutte le foto, nella gallery...


10 - WILL SMITH PIZZICATO CON NICOLE SCHERZINGER?...

NICOLE SCHERZINGER

http://bit.ly/ZhyNp5
Media Takeout -
Il sito di gossip Media Takeout intima che Will Smith stia tradendo sua moglie Jada Pinkett Smith uscendo in segreto con la cantante Nicole Scherzinger.

Will e Nicole sono stati pizzicati mentre uscivano ‘separatamente' dal ristorante giapponese Nobu a Londra. Ma sara' vero? Pare che i due non stessero neanche allo stesso tavolo. Il povero Smith era a cena con suo figlio Jayden. Jada forse, puo' stare tranquilla...per ora!


11 - MESSICO: CAMERON DIAZ IN BIKINI...

MESSICO: CAMERON DIAZ

http://bit.ly/12vHK5L
Drunken Stepfather -
Cameron Diaz ha portato in vacanza in Messico le sue due care amiche Drew Barrymore e Reese Witherspoon per aiutarle a mettersi in forma dopo le loro gravidanze.

Il resort esclusivo a Tulum e'  perfettamente organizzato per correggere le imperfezioni del corpo con un intenzo programma di training, yoga e pasti leggeri e dietetici. Funzionera'? 
Guarda le foto delle tre star in bikini nella gallery...

SESSO E MAL DI TESTA


12 - IL SESSO CURA L'EMICRANIA (ADDIO SCUSE)...

http://bit.ly/ZeRFse
THE INQUISITR -
La scusa " Amore scusa ma stasera no, mi fa male la testa" non funzionera' piu...secondo uno studio scientifico fare l'amore cura il mal di testa. Fare sesso quando si ha un'emicrania puo' essere efficace come prendersi un anti-dolorifico o un analgesico...ma molto molto piu' ' divertente!


13 - ROSIE HUNTINGTON-WHITELEY IN BIKINI...

ROSIE HUNTINGTON-WHITELEY

http://bit.ly/VICqIb
http://bit.ly/Z0kQNu
Egotastic e Hollywood Tuna -
Rosie Huntington-Whiteley e' stata fotografata sulla spiaggia di Malibu mentre nuotava e passeggiava con il suo amico a quattro zampe.

ROSIE HUNTINGTON-WHITELEY

La bella top model ha sfoggiato le gambe lunghissime ma ha preferito coprirsi con una maglietta per il freddo.
Tutte le foto, nella gallery...


14 - CINA: DONNA RICEVE CREMA DA UN AMMIRATORE SEGRETO. MA È IL SUO SPERMA...

http://gaw.kr/Z0kRRO
Gawker -
Un'ammiratore segreto in Cina ha dovuto pagare 300 dollari in danni per aver mandato una barattolo pieno di sperma all'oggetto del suo desiderio. La donna 19enne, Zeng Lin, credendo che fosse una crema costosissima se l'e' spalmata sul viso prima di rendersi conto con orrore cosa fosse veramente.

CREMA VISO

L'uomo, Guon Wen dice che non sapendo come dimostrare alla ragazza il suo amore, ha pensato che, regalarle il suo sperma fosse la piu' grande dimostrazione di affetto. Pazzo!

 

 

AHI! TECH - NEWS (FEED) FROM FACEBOOK! IL SOCIAL NETWORK PRESENTA LA NUOVA HOME PAGE

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A cura di Andrea Andrei per Dagospia
(Twitter: @andreaandrei_ )

1 - NEWS (FEED) FROM FACEBOOK! IL SOCIAL NETWORK PRESENTA LA NUOVA HOME PAGE: IMMAGINI PIÙ GRANDI, RICERCHE MULTIPLE E PIÙ "MOBILE"

Da "Mashable.com"
http://on.mash.to/13JaQya

FACEBOOK NUOVO NEWS FEED

A un paio di mesi di distanza dall'ultima conferenza stampa in cui Mark Zuckerberg ha annunciato la nascita di "Graph Search", Facebook stasera ha presentato un nuovo sistema di "News feed". L'home page del social network, diversa per ogni utente, subirà delle modifiche sia nell'aspetto, che come si vede dalla foto sarà più "minimal" per renderla più "interessante" e appetibile per gli inserzionisti, ma soprattutto nella sostanza.

Le principali modifiche saranno di tre tipi: immagini più grandi, ricerche multiple (che riguardino persone, post, immagini, video e anche musica, con il "Music stream") e un orientamento particolare al "mobile".

Il fine, come ha ricordato Zuckerberg durante la conferenza stampa a Manlo Park, in California, è di "consentire a chiunque di condividere tutto ciò che si vuole con chi si vuole". Come riporta l'agenzia di stampa Ansa, il fondatore di Facebook ha ricordato che "le modalità con cui condividiamo stanno cambiando e News Feed deve riflettere questi cambiamenti".

Ma c'è pure un altro fine, anche se non dichiarato. Perché condividere tutto vuol dire anche immettere più dati nel social network. Informazioni che poi, da come si deduce anche dal cambio di grafica, serviranno ad attrarre più pubblicità mirata.


2 - DOPO L'IPHONE, PROBLEMI DI SICUREZZA ANCHE PER IL SAMSUNG GALAXY SIII: CON UNA COMBINAZIONE DI TASTI È POSSIBILE BYPASSARE LA SCHERMATA DI BLOCCO CON IL PIN

Da "Mashable.com"
http://on.mash.to/ZreAON

SAMSUNG GALAXY S3

Giorni fa parlammo in questa rubrica di come fosse possibile accedere ai dati contenuti in un iPhone anche se protetto da un pin. Beh, anche lo smartphone concorrente del mela-fonino non è da meno. È stato infatti scoperto che si può violare facilmente anche il Samsung Galaxy SIII: dalla schermata di blocco, basterà premere col giusto tempismo una sequenza di tasti per bypassare il pin e avere accesso ai contenuti dello smartphone.

Sebbene l'operazione non sia semplicissima ma necessiti di un po' di tentativi prima di riuscire, a differenza di quanto accade con l'iPhone, per violare il Galaxy SIII non serve nemmeno collegarlo a un computer.


3 - YAHOO! QUANTI SOLDI! L'AD MARISSA MAYER RICEVE UN BONUS DA 1 MLN $ DOPO SEI MESI DI LAVORO

Da "Mashable.com"
http://on.mash.to/ZijUCO

MARISSA MAYER YAHOO

In questi ultimi giorni si fa un gran parlare dei maxi-stipendi dei dirigenti delle banche e dei generosi bonus che vengono loro elargiti, tanto che la Ue ha proposto di porvi un limite. È facile allora pensare alle critiche che seguiranno alla notizia per cui Marissa Mayer, ad di Yahoo!, ha ricevuto un bonus di 1,2 milioni di dollari dopo solo sei mesi di lavoro.

Anzi, stando al suo contratto, se avesse raggiunto tutti gli obiettivi del periodo avrebbe potuto incassare fino a 2 milioni. Questi soldi vanno ad aggiungersi a un salario di un milione di dollari l'anno. In pratica, fra stipendio, bonus e azioni, la bella Marissa può percepire, per cinque anni di lavoro presso Yahoo!, ben 50 milioni di dollari.

Un po' tantino, penseranno alcuni, per un'azienda che si trova già da un bel po' in difficoltà economiche. Senza considerare poi che la Mayer ha sollevato un polverone pochi giorni fa per aver proposto di abolire il lavoro da casa presso la sua azienda.


4 - ORA È UFFICIALE, I PIRATI FANNO DANNI SUL SERIO: DA QUANDO HA CHIUSO MEGAVIDEO, SONO AUMENTATE LE VENDITE E I NOLEGGI DIGITALI LEGALI DEI FILM

Da "The Wall Street Journal"
http://on.wsj.com/XYxpaN

kim dotcom mega

L'arrembaggio, stavolta, i pirati l'hanno subìto. Fino a oggi infatti la scusa utilizzata dagli hacker, ma anche da tutti i comuni cittadini che abitualmente scaricano musica e film in maniera illegale, è che la pirateria è un fenomeno impossibile da fermare, che anzi è insita nella stessa natura di internet. Beh, non è vero.

Secondo una ricerca del docente di economia Brett Danaher del Wellesley College e di Michael D. Smith, professore di tecnologia dell'informazione alla Carnegie Mellon University della Pennsylvania, da quando i famosi siti di Kim Dotcom Megaupload e Megavideo hanno chiuso i battenti, le vendite e i noleggi digitali delle pellicole sono aumentati dal 6 al 10 per cento, dimostrando che effettivamente la pirateria online toglie ricavi all'industria culturale.

Certo che, alla luce di questi dati, viene da chiedersi per quale motivo le grandi multinazionali della musica e del cinema, invece di perdere anni in inutili vittimismi, non si siano date da fare prima per incrementare i servizi di vendita online dei propri prodotti.

 

DRAGHI: “I MERCATI NON SONO SPAVENTATI DALLE ELEZIONI” (TANTO SIETE GIÀ COMMISSARIATI) - MILANO +0,3% SPREAD 310

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1 - BORSA: MILANO CHIUDE A +0,3%, DRAGHI RASSICURA SU RISCHIO ITALIA
Radiocor - Chiusura in rialzo per Milano e per le altre piazza finanziarie europee, nel giorno della Bce che ha lasciato i tassi invariati, come atteso. Il governatore della Bce, Mario Draghi, ha rassicurato sulla situazione italiana, sottolineando che il risanamento dell'Italia procede anche senza un Governo e che tutto sommato i mercati sono meno impressionati dei giornalisti e dei politici dei risultati elettorali.

Cattelan Milano foto Walter Rovere Borsa close

Segnali positivi anche da Wall Street, con il Dow Jones che aggiorna i nuovi massimi dopo i dati positivi sul mercato del lavoro. Cosi' in chiusura, il Ftse Mib segna +0,30% e il Ftse All Share dello 0,39%. Positive anche le altre Borse europee. A Piazza Affari brilla Mps (+7,3%), seguita dai titoli del risparmio gestito, con Azimut che avanza del 5,72%. Sul mercato valutario, l'euro si e' rafforzato contro il dollaro dopo la Bce superando nell'intraday anche quota 1,31. Sul finale e' scambiato a 1,3096 (da 1,3035) e 124,23 yen (da 121,85). Dollaro/yen a 94,8 6. Petrolio in rialzo, con il Wti che si apprezza dello 0,96% a 91,3 dollari al barile.

2 - SPREAD BTP-BUND CHIUDE A 310 PUNTI BASE
(ANSA) - Lo spread Btp-Bund chiude a 310 punti base, in calo rispetto ai 320 punti della chiusura di ieri, con il rendimento del Btp a 10 anni al 4,59%.

3 - ELEZIONI: DRAGHI, IMPATTO LIMITATO SU MERCATI
Radiocor - 'Come avete visto, i mercati, dopo qualche nervosismo iniziale subito dopo le elezioni, sono ritornati a dove erano prima' e quindi 'si sono spaventati meno dei politici e della stampa'. Lo ha detto Mario Draghi, presidente della Bce, rispondendo alle domande dei giornalisti sull'impatto dello stallo politico in Italia sull'Eurozona.

'Se devo usare la parola 'contagio', come ho gia' fatto in passato - ha detto ancora Draghi - si e' visto di certo che il contagio ad altri Paesi e' stato praticamente nullo, contrariamente a quanto sarebbe potuto succedere un anno e mezzo fa, e questo e' un segnale positivo'. 'Penso - ha aggiunto - che i mercati capiscano che viviamo in una democrazia, che ci e' molto cara, siamo 17 Paesi e ognuno ha almeno diversi set di elezioni, politiche e regionali' con cui bisogna fare i conti, ma 'questa e' democrazia'.

Draghi, Merkel e Monti

4 - DRAGHI, ITALIA CONTINUERA' RIFORME, C'E' PILOTA AUTOMATICO
Radiocor - L'Italia 'continuera' sulla strada delle riforme' indipendentemente dall'esito delle elezioni. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle prospettive del Paese a fronte dell'impasse politica. 'Dovete considerare - ha continuato - che molto dell'aggiustamento gia' fatto dal Paese continuera' come se si fosse inserito il pilota automatico'. Inoltre, ha ricordato Draghi, il fabbisogno netto di rifinanziamento pubblico quest'anno 'e' molto inferiore a quello del 2012'. Tutto questo, infine, 'sta succedendo - ha sottolineato Draghi - in uno scenario dove ci sono molti segnali di un ritorno di fiducia nell'Eurozona da parte dei mercati finanziari'.

5 - BCE: DRAGHI, CONSIGLIO HA DISCUSSO DI POSSIBILE TAGLIO TASSI
Radiocor - Il Consiglio direttivo della Bce, nella riunione di oggi a Francoforte, ha 'discusso di un possibile taglio dei tassi di interesse, ma il consensus prevalente emerso e' stato di lasciarli invariati'. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, rispondendo alle domande dei giornalisti. Le attese di inflazione nell'Eurozona, ha continuato, 'restano stabili in linea con il nostro obiettivo di un'inflazione vicina, ma inferiore al 2% nel medio termine' e questo 'ci permettera' di mantenere un orientamento di politica monetaria accomodante'.

MARIO DRAGHI

La politica monetaria della Bce, ha assicurato a piu' riprese Draghi, 'restera' accomodante fino a che sara' necessario' cosi' come la decisione di erogare volumi illimitati di liquidita' nelle aste di rifinanziamento. Questo 'contributo positivo', ha detto Draghi, 'avra' i suoi effetti anche sull'economia reale. Al momento, vediamo meno frammentazione all'interno dell'Eurozona, ma e' necessario che anche i Governi na zionali continuino con le riforme strutturali'.

6 - TESORO: LANCIO PRIMO BTP ITALIA 2013 ATTESO A RIDOSSO DI PASQUA
Radiocor - Il primo BTp Italia del 2013 potrebbe arrivare sul mercato a cavallo della prossima Pasqua. Lo riferiscono a Radiocor fonti finanziarie se condo cui il Tesoro ha scelto il periodo compreso tra la fine di marzo e l'inizio di aprile come finestra per lanciare il nuovo BTp studiato per la clientela retail.

maria cannata

Secondo le stesse fonti i buoni risultati delle ultime aste, soprattutto in termini di domanda, avrebbero convinto il Tesoro a lanciare l'operazione e cio' malgrado le maggiori incertezze che hanno interessato il mercato obbligazionario italiano dopo le recenti elezioni. Sondaggi di mercato sarebbero gia' in corso con l'aiuto del gruppo di banche che saranno chiamate a seguire l'operazione. Per quest'anno sono in calendario due emissioni del BTp Italia. Lo scorso anno il Tesoro ha emesso tre BTp Italia per un totale di poco meno di 27 miliardi di euro.

7 - GOLDEN SHARE: DPR POTERI SPECIALI STATO DOMANI IN CONSIGLIO MINISTRI
Radiocor - E' pronto e sara' esaminato domani dal Consiglio dei ministri il Dpr con il Regolamento che individua 'gli attivi strategici nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni' per l'applicazione dei cosiddetti 'poteri speciali' dello Stato, ossia la vecchia 'golden share'. Il Dpr, secondo quanto risulta a Radiocor, nonostante non compaia all'ordine del giorno della riunione, sara' esaminato dal Consiglio dei ministri in programma domani alle 10. Tra le reti definite strategiche figurano la rete fissa Telecom e le reti di approvvigionamento e dispacciamento di gas, energia elettrica, porti e aeroporti e rete ferroviaria.

VITTORIO GRILLI ELSA FORNERO MARIO MONTI CORRADO PASSERA

La bozza del Dpr, che Radiocor e' in grado di anticipare, e' composta da 4 articoli e stabilisce che 'le attivita' di rilevanza strategica per il sistema energetico nazionale sono individuate nella realizzazione e gestione delle reti energetiche di interesse nazionale e nei rapporti contrattuali' tra cui, in particolare, la 'rete nazion ale di trasporto del gas naturale e relative stazioni di compressione e centri di dispacciamento'; 'le infrastrutture di approvvigionamento di gas da Stati non appartenenti all'Unione europea'; la 'rete nazionale di trasmissione dell'energia elettrica e relativi impianti di controllo e dispacciamento'.

Le reti e gli impianti di rilevanza strategica per il settore dei trasporti 'sono individuate nelle grandi reti ed impianti di interesse nazionale, destinate anche a garantire i principali collegamenti trans europei', tra cui, 'porti di interesse nazionale; aeroporti di interesse nazionale; rete ferroviaria di rilevanza per le reti trans-europee'.

8 - LIGRESTI: PRIMI OK AZIONI RESPONSABILITA' DA SOCIETA' GRUPPO FONSAI
Radiocor - Via libera all'azione di responsabilita' contro i Ligresti da parte di sei societa' minori della galassia Fonsai. Nel corso delle as semblee di Atahotels, Immobiliare Lombarda, Sai Investimenti, Sai Servizi, Villa Ragionieri, Auto Presto e Bene, oggi a Milano, 'sono state deliberate le azioni di responsabilita', ciascuna per le operazioni che hanno causato danni' alle societa' a vantaggio degli ex-azionisti di controllo, ha spiegato a Radiocor, Matteo Caratozzolo, il commissario ad acta nominato dall'Isvap (ora Ivass) nello scorso settembre.

Salvatore Ligresti

L'esito delle assemblee era scontato, perche' Caratozzolo, che le aveva proposte, ha esercitato il diritto di voto previsto dal suo mandato quale rappresentante di Fonsai. I destinatari delle azioni di responsabilita' sono Salvatore Ligresti e i tre figli, l'ex-ad Fausto Marchionni ed 'alcuni amministratori', precisa Caratozzolo. La settimana prossima, il 14 marzo, si terranno le due principali assemblee sull'azione di responsabilita', quelle di Fonsai e della Milano Assicurazioni. Il 14 si terra' anche l'assemblea della Meridiano Secondo, che oggi non si e' potuta tenere 'per alcune difficolta''. Il mandato di Caratozzolo scade il 17 marzo e l'auspicio del commissario ad acta e' di poter depositare entro quella scadenza l'atto di citazione per l'avvio dell'azione giudiziaria.

9 - FONSAI: ARPE, 'SAREMO IN ASSEMBLEA, QUESTO CONTIENE GIA' LA RISPOSTA'
Radiocor - Il fondo Sator di Matteo Arpe, azionista di Fonsai con il 3% del capitale, andra' all'assemblea della compagnia assicurativa che, il 14 marzo, sara' chiamata a votare l'azione di responsabilita' contro la passata gestione del gruppo, a cominciare dalla famiglia Ligresti. 'Penso che parteciperemo all'assemblea', ha detto Arpe a margine di un convegno promosso da Banca Profilo e dall'associazione Medici con l'Africa Cuamm. Il banchiere, protagonista lo scorso anno di una dura opposizione al piano di fusione tra Unipol e il gruppo Fonsai, non ha voluto esplicitare quale sara' il suo voto in assemblea: 'Ho detto che parteciperemo e questo contiene gia' la risposta', si e' limitato a dire.

Matteo Arpe AD Sator e Paolo Madron Direttore Lettera 43

Arpe ha confermato che la sua partecipazione in Fonsai e' rimasta ferma al 3% rilevato poco meno di un anno fa, quando Sator, insieme alla finanziaria veneta Palladio, presento' ai Ligresti una proposta alternativa a quella di Unipol. 'Come Sator siamo rimasti al 3% dall'inizio a og gi e abbiamo seguito tutte le operazioni di aumento di capitale', ha detto. Il 14 marzo a Bologna sara' presentata ai soci di Fonsai la proposta di un'azione di responsabilita' contro la precedente gestione sulla base della relazione messa a punto dal commissario 'ad acta' della compagnia, Matteo Caratozzolo, nominato nel 2012 dall'Isvap.

10 - RCS: ARPE, SOSTENIAMO NEWS 3.0 SE DECIDONO ANDARE AVANTI
(ANSA) - "E' una loro iniziativa, la sta seguendo Lettera 43 (controllata da News 3.0, ndr), noi siamo soci: se decidono di andare avanti li sosterremo". Così il fondatore di Sator, Matteo Arpe, risponde a una domanda sull'ingresso in 'Data Room' di News 3.0 per il processo di dismissione di una decina di periodici di Rcs. "Ad oggi comunque non penso che ci sia nulla di vincolante", conclude Arpe a margine del convegno organizzato da banca Profilo e da 'Medici con l'Africà su 'Costruire filantropia'.

SCOTT JOVANE

11 - RCS: MARTEDI' 12 SI APRE TAVOLO CON GIORNALISTI PERIODICI
(ANSA) - Martedì 12 marzo si apre il tavolo tra i vertici di Rcs MediaGroup e i rappresentanti sindacali dei giornalisti della divisione Periodici. E' quanto si è appreso da fonti sindacali. Assieme al comitato di redazione dei periodici, parteciperanno all'incontro con l'A.d Rcs Pietro Scott Jovane anche il segretario generale della Federazione nazionale della stampa Franco Siddi e il presidente dell'Associazione lombarda dei giornalisti Giovanni Negri.

La svolta arriva dopo che il Cdr dei Periodici aveva 'intimato' all'azienda di sedersi al tavolo della trattativa prima di valutare qualsiasi cessione ricordando che violerebbe gli accordi sullo stato di crisi firmati un anno fa e tutt'ora in corso. L'11 febbraio Rcs aveva annunciato ai rappresentanti sindacali l'intenzione di cedere dieci testate o in alternativa chiuderle.

12 - BOEING: AUTORITA' USA, ANCORA NON TROVATA CAUSA PROBLEMI 787
(ANSA) - L'agenzia per la sicurezza americana, la National Transportation Security Board (Ntsb), non ha ancora trovato la causa alla base dei problemi alle batterie del 787 Dreamliner. E' quanto emerge dal rapporto preliminare diffuso della stessa agenzia sull'incidente del 7 gennaio all'aeroporto di Boston, che non contiene conclusioni o raccomandazioni su come procedere. Le indagini vanno avanti.

il boeing dreamliner

13 - ADESSO LE COOP VENDONO LA CATENA DEI DISCOUNT
R.Sc. per il "Corriere della Sera" - Le coop di largo consumo fanno cassa, e per la prima volta nella loro storia, vendono invece di comprare. A passare di mano sarebbero i discount con l'insegna Dico. La chiusura dell'operazione di cui si vocifera nell'ambiente dei supermercati è prevista a breve: la catena Dico ha 374 punti vendita e, nel 2011, ha realizzato un fatturato di 558 milioni in calo rispetto ai 574 dell'anno precedente e ha chiuso i conti in rosso( -19,4 milioni) per il terzo esercizio consecutivo.

Il trend negativo delle vendite è in controtendenza rispetto ad settore, quello dei discount, che complessivamente è in crescita. Il gruppo dei grandi magazzini low cost delle coop era da tempo in fase di ristrutturazione e grazie agli ammodernamenti e al riposizionamento dei punti di vendita contava di tornare in nero quest'anno. Ma visto il perdurare delle difficoltà, la strategia è cambiata. Le coop preferiscono puntare suoi supermercati di medie e piccole dimensioni uscendo definitivamente dal settore discount. A comperare Dico dovrebbe essere il gruppo romano Tuo che fa capo agli imprenditori messinesi Faranda. L'acquisizione sarebbe pagata in parte con la cessione alle stesse coop dei supermercati detenuti dal gruppo siciliano nel Centro Italia.

logo coop lombardia

Azionisti della catena Dico sono le sette grandi coop di consumo che sono anche le principali socie di Unipol e cioè Adriatica, Nordest, Estense, Liguria, Lombardia, Novacoop, Unicoop Tirreno. Il gruppo è presieduto da Mario Zucchelli, numero uno di Coop estense ed ex presidente di Finsoe. Le imprese azioniste di Dico sono le stesse che hanno sostenuto il maggior peso nella ricapitalizzazione da 1,1 miliardi della compagnia bolognese finalizzata all'acquisizione di Fonsai. E che quest'anno non riceveranno dividendo dalla loro principale controllata.

 

I RE DELLA MONNEZZA (FA BELLEZZA) - L’86ENNE MANLIO CERRONI È PARTITO DA MALAGROTTA PER CONQUISTARE LE DISCARICHE DI MEZ

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Corrado Zunino per "La Repubblica"

CERRONI MANLIO

L'avvocato Manlio Cerroni, 86 anni portati sulle spalle senza che si siano mai incurvate, possiede e controlla quotidianamente dal suo Suv la più grande discarica d'Europa, Malagrotta, 250 ettari nel quadrante ovest della capitale, tremila tonnellate di rifiuti tal quale inghiottiti ogni giorno da tutta Roma, Città del Vaticano compresa.

Sono i sacchi neri in polietilene di Alemanno e del Papa, tre ogni cinque finiscono qui. Oltre ai grandi crateri e gli alti colli, a Malagrotta ci sono un gassificatore, due impianti per la distribuzione del gas, quattro per lo stoccaggio di carburanti, una raffineria, un inceneritore per rifiuti ospedalieri, diverse cave. Su otto impianti a rischio di incidente rilevante esistenti a Roma, sei impattano in questa area.

Dopo quarantotto anni di dura intrapresa e di intensi rapporti con le ventitré amministrazioni che si sono succedute nella capitale d'Italia, l'ex sindaco Dc di Pisoniano, paese fra i Monti Prenestini, si è allargato. Manlio Cerroni oggi smaltisce e (secondo alcune procure) inquina in Italia e nel mondo.

CERRONI MANLIO

Gestisce discariche e impianti di trattamento a Brescia, Collegno, sulla dorsale che da Roma raggiunge Perugia passando per il Trasimeno e l'Alta Valle del Tevere, fino a Tempio Pausania. In mezza Europa. A nord del Cairo, in Brasile, a quaranta chilometri da Sydney (c'era il premier del Nuovo Galles del Sud al taglio del nastro).

Una ricostruzione consente di contare 114 siti nel mondo in cui è presente la mano di Cerroni, imprenditore che fin qui ha trattato 250 milioni di tonnellate di rifiuti per discarica, incenerimento, gassificazione, li ha trasformati in mangime e compost. Ma quanto è cresciuto l'avvocato di Malagrotta? Quali sono i confini del suo impero?

Manlio Cerroni


PATRIMONIO MILIARDARIO
Nel corso delle stagioni imprenditoriali Manlio Cerroni ha registrato alla Camera di commercio italiana 66 società, quasi tutte dedicate allo smaltimento. In diciotto ha quote pari a 64 milioni e 133 mila euro. Il sole Malagrotta, la Città delle industrie ambientali dove farà pagare il biglietto con sprezzo dei cittadini confinanti di Massimina che ne assorbono i miasmi dolciastri, è nato sulla voragine scavata per costruire l'aeroporto di Fiumicino.

Nel 1975 Cerroni ci trasportava carcasse di bovini prelevate dal mattatoio di Testaccio. Attorno al sole è cresciuta una rete satellitare di controllate e partecipate che oggi lo incorona imperatore dell'immondizia globale e lo certifica come uno degli uomini più ricchi d'Italia: due miliardi l'anno è il suo fatturato stimato.

Manlio Cerroni non si è mai quotato né indebitato, non ha una banca di riferimento, non ha mai accettato le avance parlamentari. Vive solo di rifiuti, e dalle sue colline controlla la politica. Il vantaggio competitivo «conquistato sul mercato» se lo è preso, però, senza gare d'appalto.

Discarica di Malagrotta

Ogni volta che l'amministrazione aveva un'urgenza - dal 2008 un'emergenza - l'avvocato era lì, pronto a scavare su un terreno appena intercettato. Manlio Cerroni oggi è al centro di quattro diverse inchieste penali convergenti: la procura di Roma gli contesta reati ambientali, traffico illecito di rifiuti, truffa, estorsione, associazione a delinquere.

Per l'impianto di Albano Laziale, sette buche tutte sue, è accusato di aver intascato assegni superiori al servizio offerto per 9,2 milioni. Sulla futura discarica di Monti dell'Ortaccio, ancora, avrebbe effettuato scavi di allargamento abusivi. Per il gassificatore di Malagrotta avrebbe dichiarato il falso sulla portata dei depositi d'ossigeno. Sopra tutto, c'è un'indagine confidential in mano all'antimafia sui rapporti fra i grandi imprenditori dei rifiuti, Cerroni in testa. Da tutto questo, l'avvocato si sta difendendo alternando otto legali.


I PARTNER-CONCORRENTI
Il 24 giugno 2008 la Regione Lazio ha presentato il progetto per quattro termovalorizzatori dislocati in provincia di Roma: erano tutti targati Cerroni. Nel Lazio esistono, oltre Malagrotta, dieci siti autorizzati e valgono 200 milioni l'anno. Metà degli invasi appartiene a gruppi dell'avvocato. Per l'impianto di riciclaggio di Colfelice la Procura di Frosinone ha sequestrato i contratti tra la Reclas e i Comuni di Frosinone, Alatri e Anagni: l'azienda avrebbe gettato in discarica rifiuti destinati al riciclo.

malagrotta

Per organizzare il suo impero Manlio Cerroni si è circondato di uomini di fiducia a cui, spesso, ha lasciato casini e reati. Con loro, rapporti trentennali, ha costruito un ginepraio di incarichi societari difficile da attraversare: gli stessi notai gli hanno aperto spa in serie, liquidatori di sue controllate sono diventati sindaci e consiglieri in altre.

Le aziende a controllo variabile di Cerroni possono essere concorrenti e partner allo stesso tempo. Alcune, capitali miliardari, sono nella disponibilità di società al minimo consentito dalla legge. Il braccio destro dell'avvocato è l'amministratore di Ecologia Viterbo, Bruno Landi, presidente della Regione Lazio da marzo 1983 ad aprile 1984 per conto di Fabrizio Cicchitto (Psi).

Negli Anni Ottanta la Sogein di Cerroni - società vivente - ha finanziato tutti i partiti dell'arco costituzionale e Landi è ancora l'anello di congiunzione tra la multinazionale e i salotti politici. A fianco dell'avvocato ottuagenario c'è, poi, Francesco Rando: gli controlla Malagrotta e si è già preso cinque condanne in primo grado di cui tre confermate in Cassazione per aver fatto smaltire rifiuti pericolosi, per rumori molesti, per abusi. Per la discarica madre deve rispondere con altri otto di omicidio colposo.

discarica malagrotta roma daLaStampa

L'ingegner Rosario Carlo Noto La Diega con quote nel consorzio Gesenu e nella Reclas oggi consente all'amico Cerroni di essere maggioranza e imporre le sue politiche ai comuni di Perugia e Frosinone. Ecco, spesso Cerroni si affianca ad aziende pubbliche - a Roma lavora con le municipa-lizzate Ama e Acea - per governarle attraverso patti di sindacato favorevoli.

La figlia Monica, va ricordato, risiede in 17 società del babbo. Con il centrosinistra di sottogoverno Cerroni è cresciuto: Chicco Testa alla guida dell'Acea e Mario Di Carlo all'Ama sono stati presidente e vice della squadra di pallavolo Auselda, di proprietà del nostro. L'Arpa, Agenzia regionale per la protezione ambientale del Lazio, nell'agosto 2008 assunse l'ingegner Fabio Ermolli, già direttore tecnico della Systema Ambiente, società di casa. Oggi Ermolli è chiamato a controllare per conto della Regione la gestione di Malagrotta.

Anche i tecnici della giunta Polverini, formalmente nemica, si sono "accerronati" nel tempo: nell'analisi dei siti della Regione Lazio hanno presentato schede riguardanti Quadro Alto e Pian dell'Olmo copiate dai dossier ufficiali dell'imprenditore, errori di ortografia compresi. Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini è arrivato a dire che a Roma i rifiuti - oggettivamente in mano a Manlio Cerroni - sono pure in mano alla malavita. «Bestialità», gli ha risposto l'imprenditore. L'avvocato si è incuneato anche nell'ultimo piano regionale per proporre i suoi terreni, precedentemente opzionati con contratti capestro per i venditori. Monte Carnevale, vicino a Malagrotta, e Monti dell'Ortaccio, a un chilometro da Malagrotta, sono proprietà del signor Cerroni. Pian dell'Olmo, vicino a Riano, è affittato dal signor Cerroni.

malagrotta complesso discarica


I VELENI DEI CASALESI
L'uomo è riuscito ad arrivare anche sulla discarica di Borgo Montello, la quarta d'Italia per grandezza. Per vent'anni, alle porte di Latina, sono stati interrati fusti tossici. Il pentito di camorra Carmine Schiavone ha raccontato: «Sono centinaia, sono arrivati con i camion dei casalesi».

I veleni rivelati sono a pochi metri dalle falde d'acqua che alimentano una zona ad alta intensità agricola. L'ex direttore del sito, Achille Cester, ricorda: «Era un Far West, l'invaso S4 galleggiava sul percolato, il resto lo buttavano nel fiume Astura. Il mio compenso per approvare queste operazioni era una notte con due escort».

Chi ha cercato di ricostruire la verità su quella collina artificiale, Don Cesare Boschin, è morto incaprettato. Era in canonica. Dalla fine degli Ottanta i cinquanta ettari di Borgo Montello sono stati gestiti dai fratelli Pisante, i padroni del gruppo Acqua spazzati da Tangentopoli. Poi è arrivata la Green Holding, dove due storici avversari, Manlio Cerroni e Giuseppe Grossi, si sono spartiti il tesoro. Negli ultimi 15 anni l'avvocato ha investito sui terreni attorno alla discarica: punta ad allargarla. Non è l'unico. Chi sono gli altri grandi imprenditori? Quali aree controllano?

malagrotta rifiuti discarica


GLI ALTRI BARONI
Fra i baroni dei rifiuti c'è un deputato leghista quarantenne, Giovanni Fava da Viadana, diploma tecnico commerciale, appena rieletto alla Camera. In portafoglio ha 17 società che si dedicano allo smaltimento. Nell'ultimo mandato parlamentare è stato a lungo membro della Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti e attraverso la Palladio Team Fornovo, di cui è consigliere, ha gestito in parallelo la discarica parmense di Monte Ardone, sequestrata dai carabinieri con 230 tonnellate di immondizia abusiva.

Il ras di Pescara è Rodolfo Di Zio, 71 anni, proprietario della Deco, coinvolto in due inchieste, sotto processo per corruzione e smaltimento illecito. Possiede sei discariche delle sette presenti in Abruzzo, tutte al limite di capienza: gli fruttano un milione al giorno. Con la compiacenza dell'intero Pdl regionale ha frenato la raccolta differenziata, qui al 28 per cento.

GIOVANNI FAVA DELLA LEGA

Ha imposto i suoi invasi e sviluppato la politica dei bruciatori: bioessiccazione di rifiuti Tmb, un affare da 15 milioni. La sua storia è già ascoltata: il privato finanzia un politico in sella che riceve, gli apre le porte delle società pubbliche e offre appalti senza gara. «Sono apolitico, finanzio tutti», ha detto, intercettato.

Per le discariche di proprietà è in società con sei enti pubblici e ottanta comuni: decideva lui le tariffe, confezionava gli ordini del giorno per i Consigli comunali, ricordava ai politici distratti il modulo per il finanziamento elettorale. Rodolfo Di Zio i soldi alla politica li dava in chiaro, pretendendo comunque i ritorni.

La procura di Pescara ha individuato gli approdi dei suoi assegni: i senatori Pdl Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano, il parlamentare europeo Pdl Crescenzio Rivellini, i sindaci di Teramo e Pescara eletti nella tornata del giugno 2009. Per due anni, 250 mila euro. La Deco, proprietaria dei locali della sede regionale del Pdl a Pescara, per mesi non ha chiesto l'affitto. E in un sms recuperato dagli investigatori, il presidente dell'Abruzzo, Giovanni Chiodi, ringraziava Di Zio per l'assunzione del genero del suo segretario. Ma perché oggi un pugno di smaltitori domina la scena?


LA RETE DI RELAZIONI
La scalata dei fratelli Pizzimbone, viveur imperiesi con le mani sulle starlette d'area e le discariche dell'occidente ligure (iniziò il padre socialista con il sito di Vercelli), è partita quando il giovane Pierpaolo, favorito del vescovo Tarcisio Bertone, si è allacciato con Marcello Dell'Utri fondando il primo circolo ligure del Buon governo. Lo battezzò nella sede della discarica di Imperia, il primo di trentatré. Con l'acquisizione nella primavera 2004 del gruppo Aimeri, per un breve periodo nell'orbita Cerroni, i brothers liguri coprirono centinaia di comuni del Nord.

Con il legame politico con Dell'Utri la Biancamano, spa di famiglia, si è allargata al Sud vincendo due maxi-appalti in Sicilia. Sulla vittoria per l'Ato Caltanissetta 2 l'allora sindaco di Gela Rosario Crocetta segnalò la gara vinta in solitudine, con un ribasso d'asta dello 0,1 per cento, alla faccia delle sette aziende concorrenti consorziate in un'associazione anti-racket. Pigi, il più vecchio dei fratelli Pizzimbone, un 14 metri ancorato nel porto di Savona, è stato condannato per false fatturazioni.

La discarica Ponticelli di Imperia è sempre in proroga. Nel 2007 la società Biancamano è stata quotata in Borsa, con rapidi spostamenti delle controllanti in Lussemburgo e a Cipro. L'incontro del 2008 tra Gheddafi e Berlusconi aprì le porte al primo affare straniero dei fratelli: l'igienizzazione di Bengasi, appalto da 520 milioni. Lo scorso gennaio l'Aimeri Ambiente, che gestisce il servizio di igiene urbana a Catania, è entrata in un'inchiesta della Direzione antimafia: 27 arresti.

Il presidente del Crotone calcio, Raffaele Vrenna, secondo due procure in stretta relazione con uomini della ‘ndrangheta, è il titolare della più importante discarica in Calabria, la Columbra, di un inceneritore costruito dall'azienda di famiglia Mida e di sei società di raccolta rifiuti. Vrenna è passato alla storia giudiziaria perché, condannato in primo grado per mafia, si è scelto come amministratore dei suoi beni (e dei suoi rifiuti) il procuratore capo della Repubblica Franco Tricoli. La segretaria del procuratore capo, Patrizia Comito, era la moglie dell'imprenditore dei rifiuti.

 

RODOTA’ SUL COLLE -“PIÙ CHE IL TRIONFO DELL'ANTI-POLITICA, IO VEDO NEL VOTO UNA FORTE RICHIESTA DI ALTRA POLITICA”

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Marco Damilano per L'Espresso

Stefano Rodota

Da tempo propone di aggiungere alla Costituzione un articolo 21-bis sul diritto all'informazione on line: «Tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet». Stefano Rodotà, 80 anni il prossimo 30 maggio, non ha nulla a che fare con i convertiti dell'ultima ora al grillismo. Da giurista, politico (deputato della Sinistra indipendente e poi del Pds dal 1979 al 1994), garante della Privacy e intellettuale si spende da decenni per studiare come allargare le frontiere della democrazia. Gira l'Italia per parlare del suo ultimo libro (" Il diritto di avere diritti", pubblicato da Laterza).

Stefano Rodota con moglie

E accoglie divertito la mobilitazione che lo candida come presidente del Consiglio ideale di un governo Pd-5 Stelle o, più seriamente, presidente della Repubblica dopo Giorgio Napolitano: «Mantengo un giusto distacco ironico. Certo, gli attestati di stima mi fanno piacere». Nella sua casa romana riflette sulla lezione del voto del 24-25 febbraio: il disastro della Seconda Repubblica, i ritardi della sinistra, le potenzialità e i rischi del Movimento 5 Stelle. E l'agenda di un possibile «governo di ricostruzione morale e civile del Paese».

Lei ha scritto che con il voto è crollata la Seconda Repubblica e che ora siamo sotto le macerie. Perché è finito quel sistema?
«È una crisi che arriva da lontano. Quando sono diventato deputato, c'erano ancora un senso comune, un riconoscimento reciproco che coinvolgeva tutte le forze, poi ridotto a caricatura con la condanna del consociativismo che pure c'era. Avevo stretto amicizia con il capogruppo del Msi Alfredo Pazzaglia, inflessibile quando si trattava di difendere le prerogative del Parlamento. Poi negli anni Ottanta arriva il decisionismo craxiano, la politica ha l'impressione di non farcela più e delega agli ingegneri istituzionali la cura dei mali».

Stefano Rodota

Quel sistema, però, era profondamente in crisi.
«Certo, già nei primi anni Ottanta i deputati della Sinistra indipendente avevano proposto per la riforma elettorale il modello tedesco. La razionalizzazione del sistema era necessaria, la semplificazione senza nessuna mediazione ha provocato i mali successivi. Le forzature politiche, sia chiaro, sono benvenute e a volte necessarie. Ma chi ha ritenuto che il cambiamento potesse essere affidato alle parole d'ordine del bipolarismo e della scelta diretta dei governanti ora condanna il bipolarismo forzoso. La cosiddetta Seconda Repubblica è stata un disastro.

E il Paese in questi vent'anni si è spaccato più profondamente di prima, quando c'era la guerra fredda. Tra laici e cattolici: sulla legge 40 sulla procreazione ci sono stati scontri ideologici più duri di quelli sulla legge 194 sull'aborto quando c'era la Dc. O sugli extracomunitari: quando da giovane da Cosenza andavo a Torino leggevo i cartelli, "qui non si affitta ai meridionali", ma nessun partito si era trasformato in imprenditore politico della paura come ha fatto la Lega».

Giorgio Napolitano

La vittoria di Grillo è la reazione dell'anti-politica a questo disastro?
«Più che il trionfo dell'anti-politica, io vedo nel voto una forte richiesta di altra politica. Già le manifestazioni del 2010-2011, il popolo viola, le donne di "Se non ora quando?", avevano dimostrato che la Rete era in grado di organizzare una piazza non solo virtuale ma fisica, partendo da forze in apparenza marginali. Fino a quel momento solo i grandi partiti, i sindacati e la Chiesa erano riusciti a farlo. Il Paese si è messo in movimento, sulla base di contenuti specifici e con una partecipazione diretta e spontanea senza precedenti.

La tv aveva svuotato le piazze, la Rete le ha di nuovo riempite, come era successo a Seattle nei cortei contro il Wto del 1999. Una richiesta di altra politica che ha avuto esiti importanti, penso al risultato a sorpresa per tutti gli osservatori dei referendum su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento. Rifiutai di avere un ruolo nel comitato sull'acqua perché era giusto che rimanesse un movimento non personalizzato, senza leader. Un dato che i partiti, compreso il Pd, non hanno ritenuto rilevante. Bersani fece una scelta forte trascinando un partito riluttante a dire sì ai referendum. Ma poi c'era un mondo da comprendere e da incontrare, bisognava aprire un canale di comunicazione. Non è stato fatto».

Beppe Grillo

Lo slogan del Movimento 5 Stelle recita che "uno vale uno": così per gli elettori ma anche per gli eletti. Per Casaleggio la democrazia rappresentativa va rovesciata, i partiti vanno sostituiti con i comitati dei cittadini...
«Nella Rete tutti in partenza sono uguali, ma può svilupparsi una predisposizione a investiture di capi carismatici. La Rete dà l'illusione della sovranità di ciascuno, ma produce leadership. Il campo della battaglia per la democrazia elettronica è aperto, nessun esito è escluso, dal fascismo digitale al socialismo realizzato. Il punto è: chi pone la domanda, e quando?

Zuckerberg ha provato a fare un referendum tra gli utenti di Facebook, ma è stato costretto ad annullarlo ed è rispuntata la parola chiave della democrazia, la rappresentanza. Casaleggio dice cose che sosteneva già il capo della destra repubblicana americana Newt Gingrich negli anni Novanta, in chiave tendenzialmente autoritaria. Da noi il successo di Grillo dimostra che vent'anni di deserto di rappresentanza politica ha provocato nei cittadini il massimo della richiesta di rappresentarsi da soli. L'esito è aperto».

Grillo è un potenziale dittatore prodotto dal Web, come teme qualcuno anche a sinistra? O è l'embrione di una nuova politica?
«Finora Grillo si è mosso da predicatore. Nel fenomeno Grillo ci sono la Rete, lo Tsunami tour, i media tradizionali che usa con astuzia. Parla di comunità, parola che può diventare rischiosa se si allude a un'identità chiusa agli altri, un recinto. Ma la Rete dovrebbe servire a far saltare le barriere, dovrebbe esserci quasi l'obbligo di andare a vedere le opinioni degli altri, i link ai siti che non la pensano come te. In 5 Stelle vedo cose che ancora non conosciamo e alcune potenzialità».

MARK ZUCKERBERG

Sono il nuovo '68: immaginazione al potere?
«Nel '68 insegnavo già, ero una controparte... C'è una rivolta generazionale, questo sì. Una cittadinanza informata e una voglia di imparare. Sento dire che chiameranno qualche esperto a fare lezione di diritto parlamentare, è positivo. E può rappresentare anche una soluzione all'uso dei fondi pubblici per i gruppi parlamentari. Non volete i soldi per i portaborse? Benissimo, prendeteli per mettere su un pool di esperti di alto livello.

Più in generale, i nuovi parlamentari dovranno conoscersi, misurarsi con le aule legislative. In questi anni il Parlamento ha perso ruolo, quando ero deputato io si diceva che legiferasse solo sulle cozze, poi è finito ad approvare decreti con voti di fiducia, ora deve tornare al suo ruolo di legislazione di principio e di controllo. E aprirsi alla società, anche con forme di democrazia diretta. Penso alle leggi di iniziativa popolare che devono essere messe obbligatoriamente in discussione, come i referendum. Se fosse così, l'arrivo di 5 Stelle può diventare l'occasione per restituire centralità al Parlamento, farlo tornare luogo di comunicazione tra politica e cultura».

L'esordio, però, non è incoraggiante. Grillo ha attaccato il divieto di vincolo di mandato per i parlamentari tutelato dalla Costituzione: potrà tollerare l'autonomia dei suoi?
«Ma il lavoro parlamentare non funziona così! O si nega ai parlamentari qualsiasi autonomia, e li si trasforma in una specie di osservatori in Parlamento che non votano e non decidono. Oppure si entra nel gioco, come è accaduto in Sicilia».

PIERLUIGI BERSANI

Lei ha firmato un appello per il voto alla coalizione Pd-Sel. Si può fare un governo guidato da Bersani appoggiato da 5 Stelle?
«Del segretario Pd ho apprezzato la polemica contro la personalizzazione della politica, la scelta di non mettere il nome nel simbolo. Non condivido la violenza e la frettolosità con cui nel Pd è stato aperto un processo a Bersani. Ora c'è un fatto istituzionale che una personalità dello scrupolo di Napolitano terrà in gran conto: la coalizione progressista ha la maggioranza alla Camera ed è il primo raggruppamento al Senato.

Da questo non si può prescindere. Il voto ci consegna altre due indicazioni: la vittoria di 5 Stelle e il netto rifiuto dell'agenda Monti. E questo aiuta a definire i contenuti per un governo possibile. Il vero dovere del Pd è consegnare all'opinione pubblica l'agenda della ricostruzione morale e civile del Paese. Un punto di chiarezza, non in base a forzature ideologiche, ma alla realtà: il disastro miserevole della Seconda Repubblica, la crisi economica e sociale, i risultati di questo ventennio».

Quali sono i punti di questa agenda?
«Primo: regole estremamente severe e semplici sulla moralità pubblica. Qui sì, vorrei più decisionismo. Non sono un nemico del finanziamento pubblico ai partiti, ma bisogna tornare a livelli di accettabilità sociale. Via i benefit che non hanno giustificazioni, via i soldi per cene e manifesti, bisogna riportare la politica a comportamenti virtuosi. Non c'è solo la legge elettorale. Secondo punto: il reddito di cittadinanza. Grillo ne ha parlato, io ritengo che sia la precondizione della cittadinanza, un diritto per tutti i cittadini.

Susanna Camusso è contraria, teme che su questa strada si stravolga la dimensione contrattuale dei diritti, ma non c'è alternativa, va interamente ripensato il sistema degli ammortizzatori sociali, accompagnato dalla legge sulla rappresentanza sindacale che vuole anche la Fiom. Sa cosa mi ha detto un importante dirigente sindacale? Che metà dei suoi delegati vota 5 Stelle. E poi un pacchetto di interventi urgenti di politica industriale, politiche sul lavoro, nella cornice di un'Europa che riprenda la strada dei diritti. Infine, c'è un ultimo punto, trascurato».

SUSANNA CAMUSSO

Quale?
«I diritti civili. Dopo le tante timidezze degli ultimi anni l'asse portante del Pd, la ricerca di un accordo con l'Udc, è stato eliminato non da una scelta ma dagli elettori. Ora finalmente si aprono nuove opportunità, un'autostrada per riprendere quello che era stato fatto da un'Italia civilissima negli anni Settanta, leggi che ci avevano portato tra i Paesi più avanzati al mondo. Con una maggioranza di 340 deputati alla Camera puoi far passare provvedimenti importanti, come la riforma della legge sulla procreazione già riscritta dall'Europa, e poi andare al Senato. Serve un cambio di passo. Su questo e su altri temi, come la legge sul conflitto di interessi, il mio consiglio al Pd è: fate i grillini!».

E se il dialogo tra Pd e 5 Stelle si spezza? Tornerà il governissimo Pd-Pdl-Monti?
«Se si torna a quel tipo di soluzione la sinistra si fa del male. È ora di dire basta alle trattative coperte. Il cambiamento deve avvenire sui contenuti, non sulle negoziazioni».

Oltre al governo c'è da eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Su Twitter rimbalza l'hashtag #rodotaforpresident.
«Vivo queste manifestazioni con il giusto distacco ironico, è un periodo ipotetico dell'irrealtà. Ho lasciato la politica parlamentare quasi vent'anni fa, non ho tratto benefici personali dai miei incarichi, ho rifiutato diverse offerte: una volta mi chiamò Prodi dalle Nazioni Unite chiedendomi di fare il commissario della Federcalcio, amo molto lo sport, a malincuore dissi di no... Se guardo indietro vedo che ho fatto sempre quello che mi sentivo capace di fare. E alla mia età mi fa sinceramente piacere che qualcuno si ricordi di me».

Che una figura estranea ai giochi come lei circoli tra i papabili al Quirinale forse testimonia che l'Italia sta davvero cambiando...
«Questo non tocca a me dirlo!».

 

L’IDEA DI UN PONTEFICE AMERICANO E DECISIONISTA COME TIMOTHY DOLAN SPAVENTA I ‘CURIALI’ DI BERTONE

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Sandro Magister per "l'Espresso"

La scommessa più facile è che il prossimo papa non sarà italiano. Ma nemmeno europeo, africano, asiatico. Per la prima volta nella bimillenaria storia della Chiesa il successore di Pietro potrebbe venire dalle Americhe. O a voler azzardare una previsione più mirata: dalla Grande Mela.

TIMOTHY DOLAN ARCIVESCOVO DI NEW YORK jpeg

Timothy Michael Dolan, arcivescovo di New York, 63 anni, è un omone del Midwest dal sorriso radioso e dal vigore straripante, proprio quel «vigore sia del corpo che dell'animo» che Joseph Ratzinger ha riconosciuto di aver perduto e ha definito necessario per il suo successore, al fine di bene «governare la barca di Pietro e annunciare il Vangelo».

Nell'atto di rinuncia di Benedetto XVI c'era già il titolo del programma del futuro papa. E a molti cardinali tornò presto in mente la vivacità visionaria con cui Dolan sviluppò proprio questo tema, col suo italiano «primordiale», parola sua, ma scintillante, nel concistoro di un anno fa, quando egli stesso, l'arcivescovo di New York, si apprestava a ricevere la porpora.

ODILO PEDRO SCHERER jpeg

Fu un concistoro molto criticato, quello del febbraio 2012. Da settimane, documenti scottanti prendevano il volo dalle stanze vaticane e persino dalla riservatissima scrivania del papa per rovesciare in pubblico avidità, contrasti, malefatte di una curia alla deriva. Eppure, tra i nuovi cardinali creati da Benedetto XVI, un buon numero erano italiani, erano di curia e, peggio, erano legati a filo doppio al segretario di Stato, Tarcisio Bertone, universalmente ritenuto il principale colpevole del malgoverno.

CARDINALE TARCISIO BERTONE

Ratzinger aggiustò il tiro qualche tempo dopo, in novembre, con altre sei nomine cardinalizie tutte extraeuropee, compresa quella dell'astro nascente della Chiesa d'Asia, il filippino con madre cinese Luis Antonio Gokim Tagle. Ma la frattura rimaneva intatta. Da una parte i feudatari di curia, in strenua difesa dei rispettivi centri di potere. Dall'altra l'ecumene di una Chiesa che non tollera più che l'annuncio del Vangelo nel mondo e il luminoso magistero di papa Benedetto siano oscurati dalle tristi narrazioni della Babilonia romana.

È la stessa frattura che caratterizza l'imminente conclave. Dolan è il candidato tipo che rappresenta la svolta purificatrice. Non l'unico ma certamente il più rappresentativo e audace. Sul fronte avverso, però, i magnati di curia fanno muro e contrattaccano. Non spingono avanti qualcuno di loro, sanno che così la partita sarebbe persa in partenza. Fiutano l'aria che tira nel collegio cardinalizio e puntano anch'essi lontano da Roma, al di là dell'Atlantico, non al nord ma al sud dell'America.

Guardano a San Paolo del Brasile, dove c'è un cardinale nato da emigrati tedeschi, Odilo Pedro Scherer, 64 anni, che in curia conoscono bene, che è stato per anni a Roma a servizio del cardinale Giovanni Battista Re, quando questi era prefetto della congregazione per i vescovi, e che oggi fa parte del consiglio cardinalizio di vigilanza sullo Ior, la "banca" vaticana, riconfermato pochi giorni fa, con Bertone suo presidente.

cardinal re

Scherer è il candidato perfetto di questa manovra tutta romana e curiale. Non importa che in Brasile non sia popolare, nemmeno tra i vescovi, che chiamati ad eleggere il presidente della loro conferenza, due anni fa, lo bocciarono senza appello. Né che non brilli come arcivescovo della grande San Paolo, capitale economica del Paese.

papa ratzinger benedetto

L'importante, per i magnati curiali, è che sia docile e grigio. L'aureola progressista che ammanta la sua candidatura è di derivazione puramente geografica, ma giova anch'essa per accendere in qualche ingenuo porporato il vanto di eleggere il "primo papa latinoamericano".

Come nel conclave del 2005 i voti dei curiali e dei sostenitori del cardinale Carlo Maria Martini si riversarono assieme sull'argentino Jorge Bergoglio, nel tentativo fallito di bloccare l'elezione di Ratzinger, anche stavolta potrebbe avvenire un analogo connubio. Curiali e progressisti uniti sul nome di Scherer, con quel pochissimo che resta degli ex martiniani, da Roger Mahony a Godfried Danneels, entrambi oggi sotto tiro per la cedevole loro condotta nello scandalo dei preti pedofili.

Il papa che piace ai curiali e ai progressisti è per definizione debole. Piace ai primi perché li lascia fare. E ai secondi perché dà spazio al loro sogno di una Chiesa "democratica", governata "dal basso". Non deve stupire che un esponente di grido del cattolicesimo progressista mondiale, lo storico Alberto Melloni, abbia auspicato sul "Corriere della Sera" del 25 febbraio che dal prossimo conclave esca non un «papa sceriffo» ma «un papa pastore», abbia deriso il cardinale Dolan e abbia indicato proprio in quattro magnati di curia i cardinali a suo giudizio più «capaci di comprendere la realtà» e di determinare «l'esito effettivo del conclave»: gli italiani Giovanni Battista Re, Giuseppe Bertello, Ferdinando Filoni «e ovviamente Tarcisio Bertone».

CARDINALE SEAN PATRICK O MALLEY

Cioè esattamente quelli che stanno orchestrando l'operazione Scherer. Ai quattro andrebbe aggiunto l'argentino di curia Leonardo Sandri, del quale si fa correre voce che sarà il futuro segretario di Stato. Per una curia siffatta, la sola ipotesi dell'elezione di Dolan è foriera di terrore. Ma Dolan papa imprimerebbe una scossa anche a quella Chiesa fatta di vescovi, di preti, di fedeli che non hanno mai accettato il magistero di Benedetto XVI, il suo ritorno energico agli articoli del "Credo", ai fondamentali della fede cristiana, al senso del mistero nella liturgia.

Dolan è, nella dottrina, un ratzingeriano a tutto tondo, con in più la dote del grande comunicatore. Ma lo è anche nella visione dell'uomo e del mondo. E nel ruolo pubblico che la Chiesa è chiamata a svolgere nella società. Negli Stati Uniti è alla testa di quella squadra di vescovi "affermativi" che hanno segnato la rinascita della Chiesa cattolica dopo decenni di soggezione alle culture dominanti e di cedimenti al dilagare degli scandali.

MARC OUELLET

In Europa e nel Nordamerica, cioè nelle regioni di più antica ma declinante cristianità, non esiste oggi una Chiesa più vitale e in ripresa di quella degli Stati Uniti. E anche più libera e critica rispetto ai poteri mondani. È svanito il tabù di una Chiesa cattolica americana che si identifica con la prima superpotenza mondiale, e quindi non potrà mai esprimere un papa.

Anzi, ciò che stupisce di questo conclave è che gli Usa offrono non uno, ma addirittura due "papabili" veri. Perché oltre a Dolan c'è l'arcivescovo di Boston, Sean Patrick O'Malley, 69 anni, con saio e barba da bravo frate cappuccino. Il suo appartenere all'umile ordine di san Francesco non è d'ostacolo al papato né è senza precedenti illustri, perché anche il grande Giulio II, il papa di Michelangelo e di Raffaello, era francescano.

Ma ciò che più conta è che Dolan e O'Malley non sono due candidati tra loro contrapposti. I voti dell'uno possono convergere sull'altro, se necessario, perché sono entrambi portatori di un unico disegno. Rispetto a Dolan, O'Malley ha un profilo meno risoluto per quanto riguarda le capacità di governo. E ciò potrebbe renderlo più accettabile ad alcuni cardinali, consentendo a lui di varcare quella soglia decisiva dei due terzi dei voti, 77 su 115, che potrebbe essere invece preclusa al più energico, e quindi molto più temuto, arcivescovo di New York.

Lo stesso ragionamento si potrebbe applicare a un terzo candidato, il cardinale canadese Marc Ouellet, anche lui di salda matrice ratzingeriana e ricco di talenti simili a quelli di Dolan e O'Malley, ma ancor più incerto e timido di quest'ultimo nelle decisioni operative. In un conclave che sul riordino del governo della Chiesa punta molte sue aspettative, la candidatura di Ouellet, pur presa in considerazione dai cardinali elettori, appare la più debole fra le tre nordamericane.

Col suo guardare da Roma al di là dell'Atlantico, l'imminente conclave prende atto della nuova geografia della Chiesa. Il cardinale Ouellet è stato da giovane missionario in Colombia. Il cardinale O'Malley parla alla perfezione spagnolo e portoghese e ha sempre avuto come sua attività preminente la cura pastorale degli immigrati ispanici. Il cardinale Dolan è il capo dei vescovi di un Paese che ha raggiunto le Filippine al terzo posto per numero di cattolici, dopo Brasile e Messico.

E sono "latinos" un terzo dei fedeli degli Stati Uniti, anzi, già la metà tra quelli sotto i 40 anni. Non sorprende che i cardinali dell'America latina siano pronti a votare questi confratelli del nord. E con loro altri porporati di peso: l'italiano Angelo Scola, l'arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois, l'australiano George Pell. Chiuse le porte del conclave, nel primo scrutinio potrebbero cadere su Dolan già molti voti, non i 47 di Ratzinger nella prima votazione del 2005, ma pur sempre parecchi. Il seguito è ignoto.

 

 

L’ULTIMO INGANNO - LA BARA CHE I VENEZUELANI HANNO FATTO SFILARE PER CARACAS PROBABILMENTE ERA VUOTA

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Da "Corriere.it"

MADURO ACCOGLIE LA BARA DI CHAVEZ

Chavez? È morto a Cuba e il feretro che ha sfilato per sette ore nelle strade di Caracas era vuoto. Lo rivela il quotidiano spagnolo Abc che cita fonti militari.

LA BARA DI CHAVEZ

«MESSA IN SCENA» - Secondo queste fonti Chavez non è morto nell'Ospedale militare di Caracas ma bensì a Cuba, dove il presidente era stato portato per un ultimo e disperato tentativo di salvare la sua vita, e il suo corpo è stato portato direttamente dall'isola all'Accademia Militare di Fuerte Tuina, dove centinaia di migliaia di persone stanno salutando il leader bolivariano. Per Abc «l'inganno della processione costituisce una nuova messa in scena del governo, che si aggiunge alla lunga lista di bugie con le quali il chavismo ha riempito gli ultimi mesi della vita del leader». «Volevano mostrare un bagno di folla con un chiaro interesse politico, permettendo che la gente potesse perfino toccare il feretro, quello falso, senza mettere a rischio l'integrità fisica di quello vero», ha detto una delle fonti militari del giornale madrileno.

FOLLA ACCOGLIE LA BARA DI CHAVEZ

LO SCAMBIO - Chavez sarebbe morto martedì scorso all'Avana intorno alle 7 del mattino (ora locale) e il suo cadavere è stato trasportato durante la notte fino alla base aerea Generalisimo Francisco de Miranda, a Caracas, più vicina al Forte Tiuna dell'aeroporto internazionale civile di Maiquetia. La salma di Chavez, proseguono le fonti, è stata esaminata nel centro medico della base, che si trova a circa 200 metri dall'Accademia militare, dove è stato composta con l'uniforme militare.

FOLLA ACCOGLIE LA BARA DI CHAVEZ

Durante la giornata di mercoledì, il corpo sarebbe stato tenuto nei sotterranei dell'Accademia. Nel frattempo, una bara simile, vuota o con qualche peso al suo interno, è stata portata all'Ospedale militare, da dove è partita mercoledì scorso la processione funebre. Al suo arrivo all'Accademia, duranti i pochi minuti in cui il feretro non è stato ripreso dalle telecamere, si è proceduto alla sostituzione della bara finta con quella vera, prima della sua esposizione.

 


PROMETEIA, CONSULENZA A BANCHE E FONDAZIONI, HA MESSO A LIBRO PAGA LA FIGLIA DELLA TARANTOLA, VIGILANZA DI BANKITALIA

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Tarantola AnnaMaria TAPIRO TARANTOLA

Vittorio Malagutti per "l'Espresso"

La Fondazione di Piacenza e Vigevano ci porta in tribunale? «Nessun problema. Faremo valere davanti ai giudici la correttezza del nostro operato. Anzi , siamo pronti a promuovere una causa per lite temeraria». Giuseppe Lusignani, vicepresidente di Prometeia, è uomo molto influente nel mondo bancario nazionale. Prometeia advisor sim, di cui è stato presidente fino al novembre scorso, conta tra i suoi clienti un gran numero di fondazioni, banche e casse previdenziali a cui fornisce consulenza per la gestione di portafoglio.

Di recente, per dire, proprio Prometeia è stata chiamata a Siena per collaborare al nuovo piano industriale del Monte, quello firmato dal presidente Alessandro Profumo e dall'amministratore delegato Fabrizio Viola. E proprio da Siena prende le mosse la vicenda che ha portato alla controversia con l'ente piacentino. Nel 2008, quando il Monte finanziò in parte l'acquisto di Antonveneta collocando le proprie obbligazioni cosiddette Fresh, fu Prometeia a valutare l'adeguatezza del profilo di rischio dell'investimento per conto di una serie di fondazioni.

Alassio - 1 La presidente della Rai trascorre gli ultimi giorni di vacanza

Tra queste anche la Fondazione di Piacenza che a quattro anni di distanza, dopo il disastro del Monte, chiede conto di quella valutazione alla società all'epoca guidata da Lusignani. Cose che possono capitare, quando, com'è il caso di Prometeia, ci si trova a gestire un parco clienti così affollato. In base all'ultimo bilancio disponibile della società bolognese, quello del 2011, i contratti in essere per la consulenza in materia di investimenti erano ben 77, molti dei quali con investitori istituzionali come le fondazioni bancarie.

GUBITOSI E TARANTOLA jpeg

Un parterre tanto affollato finisce per esporre al rischio di conflitti d'interessi. Può succedere, ad esempio, che Prometeia si trovi ad avere rapporti con banche d'affari che vendono i prodotti finanziari su cui poi la stessa Prometeia è chiamata a esprimere una valutazione in qualità di consulente degli investitori. «La nostra attività è sottoposta a vigilanza della Banca d'Italia ed eventuali, potenziali conflitti, vengono sempre resi noti ai clienti». Già, i conflitti.

Giuseppe Lusignani

Lo stesso Lusignani, per dire, siede nel consiglio della Popolare dell'Emilia (da cui, per inciso, proviene il nuovo amministratore delegato di Mps, Viola). E la Popolare dell'Emilia è ovviamente in concorrenza con altri istituti a cui la Prometeia di Lusignani fornisce consigli. Anche per questo la Banca d'Italia è intervenuta sulla base delle nuove norme (decreto liberalizzazioni del 2011) in materia di conflitto d'interessi. Lusignani ha così rinunciato alla carica in Prometeia advisor sim, mantenendo la poltrona nella banca emiliana.

Anna Maria Tarantola

Va segnalato che il professore bolognese continua a lavorare per la holding Prometeia spa, di cui, come detto, è vicepresidente e azionista insieme a una pattuglia di accademici come Filippo Cavazzuti e Marco Onado. Sempre a proposito di confilitto d'interessi c'è una pista che porta fino a Roma. Sì, perché a Prometeia ha lavorato dal settembre 2006 al maggio 2008 una giovane analista finanziaria di nome Paola Emilia Ronchi.

ANNA MARIA TARANTOLA

Sua madre si chiama Anna Maria Tarantola, che in quel periodo era una delle più importanti dirigenti della Banca d'Italia, con l'incarico, a partire dal febbraio 2007, di funzionario generale preposto all'area vigilanza. Come dire che Prometeia, che fornisce consulenza a banche e fondazioni, aveva messo a libro paga la figlia della responsabile della vigilanza di Bankitalia.

 

LA SICUREZZA DEL “CERVELLONE” DEL FISCO ITALIANO NEL MIRINO DELL’AUTORITA’ DI VIGILANZA…

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di Stefano Sansonetti per la notiziagiornale.it

Marco Milanese

Alla Sogei spunta fuori un appalto che sta creando un bel po' di trambusto. Un affaire in piena regola, stando alle premesse, che coinvolge una società romana di costruzioni, la Csc, e riporta l'attenzione sulla Edil Ars, altra società assurta agli onori delle cronache per avere ristrutturato anni fa un immobile del Pio Sodalizio dei Piceni al centro di Roma, all'epoca utilizzato dall'ex ministro dell'economia, Giulio Tremonti, ma affittato al suo ex consigliere politico, Marco Milanese, plurindagato ex deputato del Pdl. Nei giorni scorsi l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici ha messo sotto pressione la Sogei, la società informatica del ministero che custodisce la strategica anagrafe tributaria.

GIULIO TREMONTI E MARCO MILANESE

Oggetto del contendere è una commessa con cui la società del ministero dell'economia, oggi guidato da Vittorio Grilli, ha attribuito alla Csc spa "il servizio di manutenzione e conduzione degli impianti del Sistema informativo della fiscalità". Attività a dir poco delicata, perché consiste nell'assistere tutti quegli impianti elettrici e termici, soprattutto per il raffreddamento, che garantiscono la piena funzionalità del "cervellone" della Sogei.
In esso, tanto per dirne una, è racchiusa la massa delle 41,5 milioni di dichiarazioni dei redditi degli italiani. Il contratto tra Sogei e Cdc risale al gennaio del 2012. Peccato che alla fine di gennaio 2013 sia arrivata all'Autorità di vigilanza, oggi guidata da Sergio Santoro, un denuncia anonima con contestazioni durissime nei confronti della Sogei.

MARCO MILANESE

L'Autorità, dal canto suo, in un documento del 13 febbraio scorso di cui lanotiziagiornale.it è in possesso, ha sottoposto le accuse alla Sogei affinché la società guidata da Cristiano Cannarsa potesse fornire le sue spiegazioni. E non è roba da poco. La segnalazione, riportata nel documento, per esempio riferisce che nonostante l'appalto fosse segretato, la Cpc a oggi non risulta in possesso del Nos (il nulla osta di segretezza).

MARCO MILANESE

Si sostiene che alla Cpc, subentrata al precedente appaltatore, ovvero la Edil Ars, siano stati concessi da una parte lavori extra per 2 milioni di euro, senza preventivi pareri tecnici, e dall'altra budget aggiuntivi al compenso mensile per centinaia di migliaia di euro. Infine si sostiene che Cpc avrebbe fatto ricorso a subappalti non autorizzati. Sogei ha già fatto pervenire le sue risposte, dichiarando la totale regolarità del suo operato. A questo punto la palla torna all'Authority di Santoro, ma la materia scotta, visti i protagonisti in ballo.

Rispunta la Edil Ars.
Del resto la Cpc, a partire dal gennaio del 2012, è subentrata nell'appalto. E di chi ha preso il posto? Semplice, della Edil Ars. Quest'ultima, secondo le ipotesi investigative portate avanti all'epoca dalla magistratura, avrebbe ristrutturato gratuitamente l'immobile del Pio Sodalizio dei Piceni, nella centrale via campo Marzio a Roma, utilizzato come abitazione anni fa da Tremonti. In cambio avrebbe ottenuto una serie di appalti proprio dalla Sogei, controllata da via XX Settembre. Ora, l'Autorità sui lavori pubblici recepisce nel documento inviato pochi giorni fa alla Sogei una denuncia anonima, come tale da prendere con le pinze. Ma sebbene anonima, scrive l'Authority, "riporta puntuali riferimenti, che inducono pertanto a richiedere chiarimenti".

SOGEI

Rimane un dubbio. Le prime segnalazioni su appalti Sogei sono arrivate all'organismo di vigilanza a partire dal 2009, senza nessuna iniziativa da parte dell'Autorità. Che in quell'anno, per inciso, era guidata da Luigi Giampaolino, oggi presidente della Corte dei conti. Le successive iniziative della magistratura, invece, avrebbero dimostrato che un faro come minimo andava acceso. Insomma, memore della precedente esperienza, l'Autorità oggi guidata da Santoro avrebbe deciso di intervenire, riprendendo in mano non solo le segnalazioni che riguardavano appalti assegnati nel periodo 2006-2010, ma anche l'ultima denuncia anonima relativa alla commessa del 2012.

La Sogei replica: tutto regolare. Dalla società guidata da Cannarsa, che è diventato amministratore dall'estate del 2011, fanno sapere che la struttura ha collaborato e sta collaborando con l'Autorità per quanto riguarda le segnalazioni legate agli appalti del periodo 2006-2010. In più ha già risposto all'organismo di vigilanza anche sulla sollecitazione riguardante la commessa del 2012 che ha coinvolto la Cpc, sottolineando la piena correttezza dell'operato della Sogei.

Sul mancato possesso del nulla osta da parte della Cpc, la società ha risposto che sulla base di recenti interventi normativi il Nos è necessario solo per le commesse catalogate come "segretissime" e "riservatissime", categorie in cui non rientra l'appalto dato alla Cpc. Sulle spese extra, Sogei ha spiegato che si tratta di opzioni concesse dalla parte variabile del contratto, e quindi pienamente regolari. Infine la società ha negato l'esistenza di subappalti .

 

GUARDIE O LADRI? GLI ISTITUTI DI VIGILANZA AD ALTO RISCHIO DI INFILTRAZIONI MAFIOSE E TRUFFE…

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Valeria Di Corrado per lanotiziagiornale.it

VIGILANZA SICUREZZA

Il raggiro va di moda in tutti i settori. Una società piena di debiti cambia nome, lascia alla vecchia sigla problemi e creditori, e riparte pulita a far affari. Nelle maglie del diritto societario e della giustizia italiana d'altronde ci passano i transatlantici. Ma c'è un settore dove questa pratica è diffusissima, nonostante a controllare siano niente di meno che le prefetture: la vigilanza privata. Una terra di nessuno, dove non si contano più le aziende accusate di evadere il fisco, non pagare l'Iva né i contributi Inps ai dipendenti.

E dire che i titolari delle imprese di security sono sempre gli stessi. E che per mantenere l'avviamento aziendale riescono quasi sempre a conservare anche il nome delle loro società, o quasi. Basta infatti aggiungere una parola o semplicemente un punto nella denominazione sociale per sembrare diversi quando in realtà si è gli stessi. Le Prefetture, che hanno l'incarico di rilasciare le licenze, incredibilmente non se ne accorgono, così come gli enti pubblici che assegnano le gare per i servizi di sicurezza.

LOGO SAVIP

Unici ad accorgersene, sulla loro pelle, i dipendenti, licenziati spesso di punto in bianco con la scusa della crisi oppure costretti a passare da un istituto all'altro azzerando l'anzianità di servizio. La trasformazione delle società consente infatti a quelle "in salute" di beneficiare degli sgravi fiscali assumendo le guardie giurate messe in cassa integrazione dalle società "malate".

L'ultimo caso è appena esploso a Roma, dove il Centro logistico sicurezza trasporto valori (Clstv srl) il 18 luglio 2012 ha ceduto un ramo d'azienda a una nuova società, la C.l.s.t.v. srl. Il passaggio di consegne è avvenuto dal padre al figlio, entrambi soci della vecchia e della nuova azienda. A differenziare la prima dalla seconda, i punti che separano le lettere dell'acronimo e il fatto che i crediti sono stati girati al cessionario, mentre i debiti (2 milioni 363 mila euro) sono rimasti lì dov'erano.

LOGO LA VITTORIA SRL jpeg

Su questa vicenda il Savip (Sindacato autonomo vigilanza privata) ha presentato a gennaio un esposto alla Procura di Roma. Nel frattempo la C.l.s.t.v. srl potrebbe essere chiamata dinnanzi al Tar, dopo aver vinto un appalto dal Comune di Roma sulla base di un'offerta ritenuta dalla stessa amministrazione "anomala". Tanto bassa cioè da non permettere di mantenere in regola i dipendenti.

Spostandosi a Napoli, lo scenario non cambia. La Vittoria srl, azienda specializzata nella vigilanza armata nel partenopeo, tre anni fa si è trasformata in La.Vittoria srl. La società "con il punto" ha lasciato di debiti alla società "senza punto", continuando a utilizzare le stesse onde radio per svolgere l'identico servizio. Gli unici ad essere rottamati sono stati i 45 dipendenti.

Ancora più difficile, poi, controllare gli istituti la cui proprietà si nasconde dietro un fondo chiuso, come nel caso dell'Axitea (ex Sicurglobal, a sua volta ex Mondial Pool). "I titolari delle aziende che si occupano di sicurezza dovrebbero essere riconducibili a persone ben identificabili - spiega Mario Vitale, amministratore delegato di Bsk Service - altrimenti potenzialmente ci si potrebbe trovare anche di fronte ad attività gestite da associazioni mafiose".

D'altronde il Nucleo di polizia tributaria di Torino lo scorso 26 luglio ha effettuato centinaia di perquisizioni in dieci regioni italiane nell'ambito di un'indagine su una serie di fallimenti societari di 14 istituti di vigilanza finalizzata a un'evasione fiscale calcolata in 15 milioni per mancato pagamento dell'Iva e 9 milioni di ritenute non versate all'Erario.

LOGO AXITEA jpeg

Forse dunque c'è anche questo dietro la proliferazione degli istituti di security in Italia. In tutto il territorio sono circa 950. A Roma, ad esempio, in tre anni sono più che raddoppiati, passando da 35 a 82. Circa 12.600 le guardie giurate impiegate nella Capitale, un quarto del totale nazionale. Ma a questo incremento dell'offerta non ha corrisposto maggiore sicurezza. Dal 2001 al 2012 nel Lazio sono stati rapinati dai portavalori 12.287.000 euro (un settimo del bottino racimolato in tutta Italia), 2.410.000 euro quelli recuperati in colpi sventati dai vigilantes.

Perciò il settore muove un giro d'affari che continua a crescere, attirando inevitabilmente gli interessi della criminalità organizzata. Molti istituti operano senza avere la certificazione antimafia, garanzia essenziale per svolgere un servizio di portavalori. Caso emblematico, nel Lazio, l'appalto assegnato dalla giunta Marrazzo e confermato da quella Polverini al gruppo Sipro, impiegato anche presso Equitalia e diversi ministeri. Il fondatore dell'azienda leader della security è imparentato con Vittorio Di Gangi, detto "er Nasca", ritenuto vicino alla Banda della Magliana. Se questa è sicurezza...

 

L’ACCORDO FRA ENAC E AEROPORTI DI ROMA, VOLUTO IN EXTREMIS DA RIGOR MONTIS, LO PAGHERANNO I CONTRIBUENTI

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Filippo Santelli per "La Repubblica"

PALENZONA BUFFET

In un 2013 di rincari e nuove imposte, anche decollare costerà di più. Alle compagnie aeree, molte delle quali già in rosso. Ma soprattutto ai passeggeri. È l'effetto delle nuove tariffe applicate nei maggiori aeroporti italiani: Milano, Roma e Venezia. Nei recenti contratti di programma firmati con l'Enac, l'Ente nazionale aviazione civile, le società che gestiscono gli scali hanno ottenuto importanti rialzi.

MARIO MONTI LEGGE RESTART ITALIA

A Milano (Linate e Malpensa), la tassa di imbarco riscossa da Sea è passata lo scorso settembre da 5,63 a 12,62 euro. A Venezia Save ha strappato un adeguamento crescente: circa 3 euro quest'anno, salirà fino a 6 euro entro il 2016. Mentre al Leonardo da Vinci di Fiumicino, affidato ad Adr, tra venerdì e sabato scatterà un rincaro superiore ai 7 euro.

Fin qui la sola tariffa di imbarco. Ma l'extra per chi sale a bordo rischia di essere maggiore. A crescere infatti non sono solo le tasse sui passeggeri, quelle segnalate sul biglietto come "tariffe aeroportuali". Si fanno più salati anche i servizi offerti dagli scali alle compagnie, come la sosta all'arrivo del velivolo o l'affitto degli spazi per il check-in. «Molti vettori, con i conti sotto pressione, potrebbero ammortizzare alzando i prezzi», spiega Aldo Francesco Bevilacqua, segretario generale di Assaereo.

ampliamento aeroporto di fiumicino ampliamento aeroporto di fiumicino

L'associazione delle compagnie tricolori ha provato a quantificare l'impatto delle nuove tariffe a Fiumicino. Da sabato, far volare un Airbus 320 con destinazione europea costerà il 60% in più, cioè 8,64 euro a passeggero. Che cresceranno a 14 euro nel 2016, ultimo anno di validità dell'intesa. Ma è sulle tratte nazionali, dove è forte la concorrenza con i treni ad alta velocità, che le compagnie saranno più penalizzate. «Un viaggio in Italia, operato con un aereo modello Enbraer, costerà subito 10 euro in più per ogni passeggero - dice Bevilacqua - che saliranno a 15 entro tre anni».

Lorenzo Lo Presti jpeg

Quella per Fiumicino, tra Enac e Aeroporti di Roma, è l'ultima delle intese siglate, approvata in extremis dal governo Monti lo scorso 28 dicembre. «Un accordo che rafforzerà in maniera duratura Adr», ha scritto ieri Standard & Poor's, alzando il rating
della società da BB+ a BBB-, con prospettive positive. Ma un accordo molto discusso, vista l'entità dei rincari.

aeroporto fiumicino

Gli aumenti concessi dal governo ai gestori sono legati ad un piano di investimenti. Nel caso del Leonardo da Vinci, il progetto di espansione dello scalo, stimato 12 miliardi di euro. «A compagnie e passeggeri non si chiede di ripagare investimenti fatti, ma di finanziare quelli futuri - commenta Bevilacqua - intanto l'efficienza delle strutture resta la stessa».

Assaereo denuncia di non essere stata consultata durante le trattative tra Enac e gestori, per questo ha presentato ricorso al Tar contro i tre contratti. «Una polemica sbagliata », risponde Enrico Marchi, presidente di Save, società che gestisce l'aeroporto di Venezia. «Le tariffe sono rimaste bloccate per quasi dieci anni: non possiamo fare gli scali nei tendoni, per non rimanere indietro rispetto all'Europa servono risorse», conclude. Anche con i nuovi contratti, certificano le statistiche, le tariffe italiane restano sotto la media comunitaria. Per ora, pure la qualità degli aeroporti.

 

BOTTE E RISPOSTE TRA GRILLO ED “ESPRESSO” - TWITTA BEPPE: “LA COSTA RICA NON È PARADISO FISCALE DAL 2011

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1. M5S: GRILLO PUBBLICA ELENCO OCSE, COSTA RICA NON PIU' PARADISO FISCALE
(Adnkronos) - "Verifica delle fonti: la Costa Rica non e' paradiso fiscale gia' dal 2011". E' quanto sottolinea Beppe Grillo in un tweet con cui pubblica l'elenco dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sul tema. Tra le localita' nella lista dell'Ocse non figura, appunto, il Costa Rica.

Grillo con la moglie Parvin Tadjk

Beppe Grillo ‏@beppe_grillo
Tip per i giornalisti de l'Espresso: consultare Wikipedia e scoprire che per Sociedad Anonima (S.A.) si intende Società per Azioni (S.p.A.)


2. L'ESPRESSO RISPONDE A GRILLO
http://espresso.repubblica.it/

beppe grillo risponde all inchiesta dell espresso con de benedetti

Contrariamente a quello che sostiene il blog di Beppe Grillo, "L'Espresso" non ha mai parlato di "società anonime" aperte da Walter Vezzoli in Costa Rica.

Noi abbiamo scritto che l'autista di Grillo risulta amministratore di 13 società in Costa Rica, tutt'ora attive.

In Costa Rica per le "sociedad anonima", così come per tutte le altre società, non c'è trasparenza su azionisti e bilanci. Proprio come succede, per esempio, in Svizzera e nei paesi caraibici.

WALTER VEZZOLI E BEPPE GRILLO DA LìESPRESSO

Fino al 2009, quando vennero create le 13 società di Vezzoli, il Costa Rica era anche inserito nella lista nera dell'Ocse e dell'Agenzia delle Entrate come paradiso fiscale. Oggi, l'Agenzia delle Entrate considera il Costa Rica un paese a fiscalità privilegiata per "attività i cui proventi affluiscono da fonti estere".

Quanto al progetto Ecofeudo, la società omonima creata da Vezzoli, dalla cognata di Grillo e da Simone Pennino risulta ancora attiva, così come il documentatissimo sito Web che propaganda il progetto per la costruzione di un resort.

 

 

 

PRIMA LA “CAVOLATA”, POI LA VOLATA - DAVID ROSSI TEMEVA L’EMERSIONE DI UN SOSPETTO, DI UNA CALUNNIA, O FORSE DI UNA VERI

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1. MPS, ECCO PERCHÉ SI È UCCISO ROSSI - LA «CAVOLATA»? UN INCONTRO CON MUSSARI. IL TIMORE DELL'ARRESTO
Carlo Cambi per "Libero"

DAVID ROSSI FOTO INFOPHOTO

Un sospetto inquietante, una calunnia infamante, forse una verità imbarazzante. David Rossi - responsabile dell'area comunicazione del Monte dei Paschi di Siena - si sarebbe ucciso perché ha sentito attorno a sé, lui finora neppure indagato, ma rimasto l'ultimo della vecchia dirigenza di Mps al vertice della banca, un sinistro tintinnar di manette. Si è trovato isolato, pressato dai magistrati e dal nuovo management del Monte e non ha retto. È quanto si sussurra anche perché, nel tardo pomeriggio di mercoledì - questo è certo - ha ricevuto una lunghissima telefonata sul cellulare.

Chi c'era dall'altra parte? Mistero, ma i magistrati che indagano lo sanno, perché hanno acquisito il telefonino di Rossi e altro «materiale informatico ». La chiave del giallo sta in quel lungo colloquio a cui sono seguiti tanti altri squilli della moglie di Rossi. Rimasti senza risposta. In parte questa ricostruzione trova se non fondamento, almeno qualche sostanziale indizio in un certo nervoso attivismo della Procura.

LA FINESTRA DI MPS DELL UFFICIO DI DAVID ROSSI FOTO LOZZI PER INFOPHOTO

Ieri i sostituti Aldo Natalini e Antonio Nastasi hanno fatto due sopralluoghi a Rocca Salimbeni: al mattino nell'ufficio di Rossi, al pomeriggio, mentre si svolgeva l'autopsia sul cadavere del dirigente del Monte poi terminata senza che nulla si sapesse, negli altri uffici della banca. Non è dato sapere se siano stati acquisiti nuovi documenti, di certo si sta studiando il computer di Rossi, che era rimasto nel suo ufficio. Gli inquirenti avvertono che lo scandalo del Monte ha fatto un salto di qualità. Ieri sono stati barricati ore a Palazzo di giustizia. Si pensava che parlassero coi media, ma alle sette di sera Aldo Natalini è uscito senza dire una parola seguito dagli altri.

DAVID ROSSI FOTO INFOPHOTO

C'è però un dato certo d'imbarazzo per la Procura. Due anni fa David Rossi ha presentato querela contro alcuni blog senesi - in particolare l'Eretico di Siena e il Fratello Illuminato - che da tempo lo massacravano con indiscrezioni, calunnie, gossip di bassa lega. Di quella denuncia non si è fatto nulla. Siena il giorno dopo questa morte non annunciata si scopre ancora più piccola città, ancor più bastardo posto. Il sospetto è che Rossi sia stato «suicidato», ipotesi che la Procura ha tolto di mezzo subito.

La calunnia è che dietro questa morte che imbratta uno scandalo senza precedenti vi sia una lettera anonima che lo stesso Rossi avrebbe scritto agli inquirenti per vuotare il sacco e difendersi da un'ipotetica accusa di insider trading. Potenziato, questo veleno, dal sibilare di incontri riservati con Mussari e l'entourage dell'ex presidente. Ma tolta di mezzo questa nebbia resta quella verità imbarazzante.

DAVID ROSSI FOTO ANSA

Come in un tragico rebus si cerca di leggere in trasparenza quelle quattro parole vergate su un foglietto, indirizzato alla moglie Antonella, trovato nell'ufficio di David Rossi al terzo piano, scala B, di Rocca Salimbeni: «Ho fatto una cavolata ». Quel foglietto che è nelle mani della Procura è sofferente di altre frasi cancellate, smozzicate, termometro di una febbre d'angoscia che è salita fino all'insostenibile il 6 marzo alle ore 20 e 43, quando David Rossi ha aperto la finestra sul lato sinistro del suo ufficio e si è lasciato cadere. Una botta sorda.

Giancarlo, il suo segretario, che accorre, la giacca di Rossi ancora al suo posto, il cellulare, sulla scrivania che squilla a vuoto - è la moglie che chiama - e annuncia il giallo. La «cavolata» mortale sarebbe una visita che David Rossi ha fatto subito dopo la perquisizione del suo ufficio e della sua casa appena fuori le mura di Siena, perquisizione avvenuta il 19 febbraio che l'aveva profondamente scosso, all'ex presidente Giuseppe Mussari e all'ex direttore generale del Monte Antonio Vigni, entrambi indagati.

VINCINO SU DAVID ROSSI SUICIDATO

Questi contatti «proibiti» che si sarebbero sostanziati anche in telefonate e , forse, in e-mail, avrebbero mosso i magistrati ad aumentare la pressione su David Rossi. Facendo intravvedere un'imputazione o persino una misura cautelare? È l'oggetto di quella lunghissima, angosciante telefonata di mercoledì pomeriggio? David Rossi nulla ha fatto trapelare. L'ultima riunione con i collaboratori l'ha avuta poco prima delle sei del pomeriggio.

Chi gli ha parlato ricorda, piangendo, che pareva in un limbo di presenza-assenza, rispondeva in automatico alle domande di lavoro. Poi, dopo le 18, è rimasto chiuso nel suo ufficio. Fino al momento dell'ultimo volo. Ieri Mps ha emesso un comunicato di cordoglio, mercoledì sera sul blog «Eretico» alle 22 e 38 compariva un post che finisce così: «Questa città ha perso non solo l'innocenza, ma anche la decenza, ormai da molti anni. Pur non essendone assolutamente convinto, mi piace pensare che, almeno arrivato alla fine che lui stesso ha voluto tale, se ne sia accorto perfino David Rossi». Forse a quelle denunce di Rossi i pm di Siena avrebbero dovuto dare più ascolto.

MPS LINGRESSO DI ROCCA SALIMBENI SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA


2. AFFETTO E VELENI SUI BLOG, SIENA SOTTO CHOC
Nino Cirillo per Il Messaggero

ANTONIO VIGNI GIUSEPPE MUSSARI FOTO ANSA

I BLOG
E quanto ai blog, David ci soffriva, lasciava da parte l'ironia tagliente che tutti gli hanno sempre riconosciuto e si sfogava: «Io so chi sono questi. Se solo mi decidessi a parlare di loro non uscirebbero più di casa». Ma non l'ha mai fatto, ovviamente, fedele a quel suo carattere irsuto ma correttissimo fino all'ossessione. «Uno che non ti perdonava niente - racconta un'amica - ma che riusciva sempre a strapparti un sorriso». Gli stessi sorrisi che deve essere riuscito a strappare ad Antonella, diventata sua moglie qualche anno fa, e a Carolina, la figlia della donna, che lavora alla Fondazione dei Musei Senesi. E già, perché di David si deve dire ancora che si laureò in Storia dell'Arte, che di arte era un grande esperto, che dei pezzi importanti aveva in casa. Anche quel dipinto che il suo cagnolino gli ridusse una sera in briciole, senza che lui facesse una piega. Adesso che non c'è più, sono tutti per lui, l'ultimo degli uomini di Mussari in un Monte Paschi che ha preso un altra strada, come l'Ultimo dei Mohicani. E non c'è una sola voce bieca che si azzardi, perfino quei blog ora tacciono. Da qui Siena ricomincia, senza David Rossi.

 

 

VIDEO-CAFONALINO SPINOZA - METTI UNA SERATA DI CAZZEGGIO, BATTUTE CRUDELI E MAGNATE CON GLI AUTORI DEL BLOG PIÙ AMATO

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Video di Veronica Del Soldà per Dagospia

 

UNA MAGNATA VI SEPPELLIRA' (CON SPINOZA)

 

www.spinoza.it è il blog che mette insieme le migliori battute che un gruppo molto variegato di iene inventa ogni giorno. Su Twitter, Facebook, sui libri, nei messaggini, sui giornali, le frasi di Spinoza, sempre brevi e crudeli, sono copiate e ricopiate da tutti.

Qualche giorno fa, i creatori del blog si sono ritrovati al Soul Kitchen di San Lorenzo, a Roma, per letture, cazzeggio e magnate sulle ceneri del Pd e delle elezioni appena passate.

SPINOZA

Questi gli inviti agli adepti, che si sono fiondati:

"Malgrado tutto, la vita continua, e così anche Spinoza: la combriccola del vostro sito satirico preferito torna a Roma, per una serata satirica post-elettorale (come se ci fosse qualcosa da ridere).

Vi aspettiamo da SoulKitchen, nella ridente e mondanissima cornice di San Lorenzo, locale dove chi vuole può fermarsi a mangiare e bere (ma non paga la Polverini). Accorrete numerosi: per gli elettori del PD la cicuta è gratis!"

"Romani e limitrofi, il 28 febbraio 2013 Spinoza sarà a Roma per l'evento straordinario a cui cristiani, laici e agnostici guardano con grande inquietudine: il termine utile per il pagamento del canone Rai. Il collettivo di satira più tagliente della rete sarà ospite del ristorante/trattoria Soul Kitchen, Via dei Sabelli 193 Roma (Zona San Lorenzo) a partire dalle ore 19,00. Rivelatevi!"


LO SPINOZA ELETTORALE
Da www.spinoza.it


Gli italiani alle urne. Parlandone da vivi.
[giga]

Arrivano i primi dati. Sono così schizofrenici che i Savoia ci credono ancora.
[andre21, purtroppo]

Ricordiamo che i dati hanno un margine d'errore del 2,5%. Questo significa che Giannino potrebbe non essere mai esistito.
[george clone]

In pochi minuti il centrosinistra passa dal governo all'opposizione. Vabbe', ma che figata è stata?
[giggi]

Monti al 9%. È il TAEG.
[misterdonnie]

Lista Monti sotto il 10%, ma c'è soddisfazione al comitato. Sta sul cazzo anche a loro.
[rostokkio]

Grillo è l'unico leader a votare lunedì mattina. Quando il vaffanculo viene più spontaneo.
[filipio]

"Fratelli d'Italia" all'1,7%. Gli altri non sanno le parole.
[bigbear]

Arrivano i voti degli italiani all'estero. Al primo posto "Cazzi vostri".
[stark]

Per il momento i leader preferiscono non parlare. Ma sentiamo Alfano.
[george clone]

Su Rai Uno si parla delle elezioni. Ah no, è "Affari tuoi".
[renudo79]

Italia a rischio ingovernabilità. Il Ministero ha già detto di non smontare i seggi.
[rostokkio]

C'è grossa confusione sui primi dati del voto. E anche in camera mia con tutte queste valigie.
[caparezza17]

Tremano Fini e Casini. Non è facile entrare nel mondo del lavoro a quell'età.
[itscetty]

Prima di giudicare, dovremmo vedere come sarà Berlusconi al governo. Ora scusate ma devo finire di installare Windows 95.
[bean]

Pisapia: "Forse la sinistra ha sottovalutato Berlusconi". È che reagisce lentamente ai nuovi avversari.
[montales]

Collegamento tv dalla sede di Rivoluzione Civile. Sullo sfondo delle gambe che penzolano.
[itscetty]

Centrodestra al 30%. Ci restituiranno l'I.
[tengu]

Per il momento i mercati stanno reagendo pacatamente. A parte l'aumento del prezzo dei cetrioli.
[george clone]

Berlusconi: "È tornato lo spirito del '94". Arrivare in finale e perdere ai rigori.
[renudo]

La misura della tragedia politica è sintetizzabile nella ricomparsa di Capezzone.
[purtroppo]

(Capire chi ha votato Pdl è un po' come individuare chi ha scorreggiato in ascensore)
[franks]

Sulla sua pagina Facebook, Oscar Giannino risulta premier.
[bean]

Giornalisti davanti al portone di Bersani da ore. "Dai, suoniamo e scappiamo!"
[giggi]

Berlusconi primo in Abruzzo. Quei soffitti dovevano essere proprio pesanti.
[lughino]

In Abruzzo in vantaggio il Pdl. Evidentemente stare in campeggio gli è piaciuto.
[lvix]

Bruno Vespa è così cauto che sta dando i risultati del 2006.
[purtroppo]

Se avessi i soldi per un biglietto aereo lascerei oggi stesso il paese. E invece devo aspettare che mi restituiscano l'Imu.
[mancuerda]

Le prime parole dei grillini al loro ingresso alla Camera: "Ma qui c'è il wifi?"
[serena gandhi]

Obama ha fatto sapere di voler parlare al più presto con chi governerà l'Italia. Quindi sbrighiamoci con questo conclave.
[straccameriggi]

È inspiegabile: malgrado abbia dimostrato per anni di non essere in grado di governare, un buon 30% continua a votare Pd.
[cianciafrullo]

Bersani parlerà solo a risultati definitivi. Pare abbia chiesto le controanalisi.
[avvocato brosisky]

L'unica alternativa a ripetere il voto sembra una grande alleanza. Ma è difficile che Monti vada d'accordo con Hamas.
[montales]

Da Mentana la sedia di Renzi vuota. È andato a scaldarsi.
[carbuncle]

Il portavoce del Pd: "I dati cambiano continuamente". Sta guardando il display dei voli.
[rostokkio]

Giornalisti davanti al portone di Bersani da ore. C'è il wifi libero.
[pirata_21]

I dati del Senato sono in continua evoluzione. A differenza degli elettori.
[naima84]

Il risultato è talmente in bilico che il nuovo libro di Vespa ha due copertine.
[rostokkio]

Bersani tace. Pensa di essere ancora in campagna elettorale.
[miguel mosè]

Il risultato è così incerto che Scilipoti ha già ordinato un nuovo suv.
[zip]

Ultim'ora: Bersani passa ai Responsabili.
[lvix]

A giudicare dalla rapidità della rimonta del Pdl, in questo momento stanno scrutinando le Cayman.
[straccameriggi]

(Immagino il Pd vincere per un voto, e Berlusconi come Schindler: "Potevamo comprarne un altro, solo un altro...")
[giggi]

Il Movimento 5 Stelle è il primo partito. E, nei suoi progetti, anche l'unico.
[straccameriggi]

Grillo assicura: "L'onestà andrà di moda". Anticipando le prossime elezioni autunno-inverno.
[renolto]

Moltissimi grillini in Parlamento. Ruzzle perderà un centinaio di iscritti.
[serena gandhi]

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle cambierà ogni tre mesi. Nel momento in cui si interromperà la musica.
[batduccio]

Abruzzo, al Senato vince Berlusconi. Convincente la sua promessa "Vi restituirò la prima casa".
[frandiben]

In Lombardia vince Maroni. Decisivo il voto della Calabria.
[misterdonnie]

Italiani all'estero astenuti al 68%. Temevano di essere rintracciati.
[rostokkio]

Monti prospetta un governo di Banche Intese.
[fabrizioferri]

Monti: "Tre milioni di italiani hanno votato per qualcosa che prima non esisteva". Mengoni.
[renudo]

Viminale, Alfano chiede il "Too close to call". Bersani una sambuca.
[montales]

(Ricorderemo questa tornata elettorale come l'unica senza carro del vincitore)
[itscetty]

Conferenza stampa di Bersani. Se la ascolti al contrario si sente Berlinguer che piange.
[gianglab]

Bersani: "Il centrosinistra ha vinto alla Camera". Ripetete con me.
[milingopapa]

(Nanni Moretti ha portato bene a Bersani quasi quanto al Papa)
[beniamino merumeni]

Bersani è la dimostrazione che il carisma non è tutto in politica. Si può perdere anche senza.
[giuseps]

Bersani: "So fare solo questo mestiere". Commentare le mancate vittorie.
[xanax]

(Intanto Renzi, zitto zitto, deposita il logo della lista "il senno di poi")
[purtroppo]

Alfano: "Scarto irrisorio". Ha trovato il titolo per la sua autobiografia.
[george clone]

Letta: "Questo voto avrà ripercussioni gravissime sull'Europa". Ci saranno italiani dappertutto.
[naima84]

Restano fuori dal Parlamento Fini, Ingroia, Di Pietro, Giannino, Pannella, Bonino, Storace. Quest'anno L'isola dei famosi potrebbe essere molto interessante.
[venividiwc]

Si parlava di una esclusione della Binetti, e invece è stata ripescata. È riuscita a rovinarmi anche 'sta sega.
[frandiben]

Formigoni: "La giunta Maroni continuerà con il nostro programma". Settimana prossima, Baleari.
[lvix]

Si va verso l'ingovernabilità. Sorprendente, in un paese di servi.
[benzedrina]

Berlusconi: "Non è utile tornare al voto". Se a votare sono sempre gli italiani.
[caparezza17]

Alla fine tutti gli sforzi di questa campagna elettorale si sono rivelati vani. Quindi il più lungimirante è stato Bersani.
[caparezza17]

Siamo ottimisti e guardiamo al futuro: nel 2028 Berlusconi avrà 92 anni.
[serena gandhi]

 


TUTTI I TRANS NELLA STAFFA - LA TRANS JANINE AMMETTE DI AVER FATTO SESSO CON IL PM ROBERTO STAFFA

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Adelaide Pierucci per "il Messaggero"

ROBERTO STAFFA

L'INCHIESTA
Tacchi a spillo, reggiseni abbondanti e un viavai di trans nei corridoi di Palazzo di Giustizia. Ieri, a piazzale Clodio udienza chiave davanti al gip Adele Rando per l'inchiesta sul racket ai viados del Fungo, all'Eur. Un'indagine del pm Barbara Zuin che ha portato allo sviluppo di due filoni.

ROBERTO STAFFA jpeg

Il primo, clamoroso, si è chiuso a gennaio con l'arresto firmato a Perugia del sostituto procuratore di Roma Roberto Staffa che avrebbe dovuto affiancare il pm Zuin nelle investigazioni, e che, di fatto, invece avrebbe favorito i trans in cambio di favori sessuali. E il secondo, quello ieri in aula, che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 17 persone, per immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione. Due filoni paralleli, se non altro per i protagonisti, i trans della capitale.

PROSTITUZIONE
Come Renato Reis Cordoso, in arte Janine, «una escort», come precisa, «24enne e brasiliana», contemporaneamente parte offesa e indagata a Roma, per il giro di sesso a pagamento al Fungo, e che lunedì, come altre sue amiche, ieri a Piazzale Clodio, ha testimoniato anche a Perugia nel procedimento a carico del pm Staffa.

PROCURA DI ROMA - PIAZZALE CLODIO

«Guardi - avverte io non so quello che mi hanno fatto firmare sulle carte. Ma io posso dire che il dottor Staffa per me è stato come un padre. Sì, ho fatto sesso con lui, ma che è un reato? Mica l'abbiamo fatto nel suo ufficio». «Anche lei - aggiunge Janine indicando un'amica, che annuisce - ha avuto contatti con Roberto. Non abbiamo preso soldi, ma neanche ci ha favorito. Era una conoscenza».

PERMESSI DI SOGGIORNO
Il legale di Cordoso, Piacentino Lamesi, non si sbilancia: «La mia assistita aveva diritto al permesso di soggiorno per motivi di giustizia». In corridoio c'è anche Raffaella, altro nome d'arte, longilinea e lineamenti delicati. «Mi dispiace tanto per il dottor Staffa - spiega - lui ci ha sempre aiutato. Quando ho deciso di denunciare i miei aguzzini, che mi hanno sfilato 12 mila euro per entrare in Italia, l'ho chiamato sul cellulare. E lui mi ha ricevuto nel suo ufficio di piazzale Clodio. Lì è stato molto formale, non mi ha detto neanche bella. Mi ha indirizzato alla Zuin per presentare la denuncia. Come facevo ad avere il suo cellulare? Molte di noi ce l'avevano. L'avrà dato a una e ha girato».

 

 

IL CALCIATORE BRASLIANO DE SOUZA CONDANNATO A 22 ANNI PER AVER UCCISO E DATO IN PASTO AI CANI L’AMANTE

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Luca Pisapia per www.ilfattoquotidiano.it

L AMANTE DI BRUNO DE SOUZA UCCISA

L'8 marzo del calcio è l'ennesimo racconto di cronaca di un orribile femminicidio. Una storia che comincia tre anni fa, e si conclude oggi con la condanna a 22 anni di carcere per Bruno de Souza, ex portiere del Flamengo, per il barbaro omicidio di Eliza Samudio. Solo ieri, dopo anni di dinieghi e di silenzio, durante l'ultima udienza del processo a Contagem, Bruno ha confessato di essere a conoscenza che la donna, da cui aveva avuto un figlio, è stata uccisa e che il suo corpo è stato fatto sparire.

E solo per questa parziale ammissione si è visto ridurre la pena dai 41 anni previsti a 22 anni. Poi ha ribadito la sua innocenza, negando di essere il mandante, e accusando un amico di infanzia e un poliziotto di essere stati gli esecutori del brutale omicidio.

BRUNO DE SOUZA

La vicenda comincia il 9 giugno del 2010, quando Eliza Samudio scompare nel nulla. Un mese dopo Bruno è arrestato, e in pochi giorni gli sono formalizzate le accuse di rapimento, omicidio e occultamento di cadavere. E' un suo cugino a raccontare in aula una storia tragica, condita di orripilanti dettagli. Si viene a sapere che la donna è stata l'amante di Bruno, da cui aveva avuto anche un figlio, Bruninho, che però il giocatore non vuole riconoscere essendo sposato.

BRUNO DE SOUZA E L AMANTE FATTA UCCIDERE

Per questo il portiere, all'epoca un 26enne di grandi speranze su cui aveva messo gli occhi anche il Milan, avrebbe chiesto all'amico di infanzia Luiz Henrique Romao, soprannominato ‘Macarrao', di aiutarlo a sbarazzarsi dell'amante, che a suo dire pretendeva soldi e minacciava di rendere pubblica la relazione.

BRUNO DE SOUZA ARRESTATO

Quello che scoprono gli inquirenti è però qualcosa che va al di là dell'immaginabile. Bruno, insieme ad altre otto persone, tra cui la moglie ed una ex amante, oltre a Macarrao e a un altro amico, l'ex poliziotto Marcos Aparecido dos Santos, avrebbe prima rapito Eliza Samudio, poi l'avrebbe uccisa e fatta a pezzi. Poi ne avrebbe dato il cadavere in pasto ai cani, dei rottweiler dello stesso giocatore, per occultare ogni prova. Mentre altre parti del corpo sarebbero state sepolte sotto una colata di cemento. In aula Bruno nega tutto, persino di essere a conoscenza dei motivi della scomparsa della donna, accusando Macarrao di avere fatto tutto da solo perché ossessionato da lui.

Bruno De Souza ArrestATO

In carcere continua ad allenarsi, con l'obiettivo di giocare tra i pali della nazionale brasiliana ai Mondiali del 2014. Fino a ieri, quando nell'ultimo giorno del processo ammette in lacrime di essere a conoscenza di ogni particolare. Una confessione parziale, che gli ha permesso oggi di avere la pena dimezzata a 22 anni e 3 mesi di carcere.

Ma secondo la sentenza, se l'amico e il poliziotto sono stati gli autori materiali dell'efferato omicidio, Bruno era presente sul posto: sia al momento dell'uccisione della donna, sia quando il cadavere è stato dato in pasto ai rottweiler. Macarrao è già stato condannato a 15 anni lo scorso novembre, mentre per il poliziotto, accusato anche di tortura, e per gli altri componenti dell'organizzazione criminale, la sentenza dovrebbe arrivare nei prossimi mesi.

 

INDOVINELLI - LA SUA RELAZIONE SCRICCHIOLA. COLPA DI UNA NEW ENTRY NELLA VITA DI LEI. MA LUI NON E’ GELOSO

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1. Indovinelli da "Oggi"
NON È GELOSO PERCHÉ...
La sua relazione scricchiola. Colpa di una new entry nella vita di lei. Ma lui non mostra segni di gelosia. Dicono sia perché lui, che ondeggia di qua e di là, in questo periodo sia invaghito di un collega attore dichiaratamente bisex.

LA SIGNORA DEI CONTI
Una famosa stilista milanese dice che un'ex first lady molto su pretende abiti su misura ma poi non li paga. Al punto che ormai la stilista si fa negare.

LE CERCA ON LINE
Regista della nuova guardia, ultimamente un po' a corto di creatività, cerca anima gemella su siti di incontri. Nell'ultimo anno ha conosciuto così una cinquantina di aspiranti fidanzate. Ma non gliene andava bene nessuna.

COL BELPAESE AL COLLO
Saranno pure giorni convulsi, ma nessuno si spiega come mai un rieletto deputato del Pdl si ostini ad andare in giro con un ciondolo d'oro con smalto tricolore. Regalo di chi?

2. Indovinelli a cura di Alberto Dandolo per "Vero"
- Lui è stato rieletto nella coalizione di centro destra. Ed è molto felice, perché potrà tornare a Roma dalla sua burrosa amante per buona parte della settimana, lontano dalla moglie milanese. Gelosa e potente.

- È un noto ex direttore di tg. Pare sia diventato dipendente dal viagra e dalle punture di botulino di Giacomo Urtis, il chirurgo delle "papi girls". Chi è?

- Chi è quel noto politico lombardo che viene regolarmente lasciato dalle sue fidanzate perché poco, ma davvero poco, focoso?

 

 

I CARDINALI HANNO DECISO: IL 12 MARZO INIZIA IL CONCLAVE!

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(ANSA) - CONCLAVE:CARDINALI HANNO DECISO, SI INIZIA IL 12 MARZO - AL MATTINO MESSA PRO ELIGENDO, POMERIGGIO L'INGRESSO IN SISTNA

CARDINALI PER IL CONCLAVE CONCLAVE

L’ “ESPRESSO” MANDA MAIL PER SEGNALARE L’INCHIESTA SU GRILLO: SE LO FACESSE “PANORAMA” CON MPS?

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Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1
Gentile Direttore

CNEL

Sono Franco Massi, attualmente incaricato di svolgere le funzioni di Segretario generale del CNEL.

Devo disturbarLa per via epistolare sol perché ho appena letto l'articolo pubblicato sul Suo sito www.dagospia.com dal titolo "I conti del CNEL non tornano".

Solo poche righe al fine di precisazione all'articolo e per aggiungere qualche altra informazione che tutti i lettori telematici di Dagospia meritano di avere.

sede Cnel

Innanzitutto mi consenta di esprimere quantomeno disagio per la veste di "pubblico ministero interno" che mi viene indebitamente attribuita. Fin da quando ho assunto la funzione di vertice dell'amministrazione del CNEL ho profuso ogni sforzo solo per rendere più efficiente, più efficace e, soprattutto, più economica la "macchina burocratica" su cui viaggia l'intero Consiglio (64 Consiglieri, oltre al Presidente, e 97 dipendenti pubblici, compreso iI Segretario generale).

Grazie alla professionalità dei propri dirigenti, il CNEL è riuscito a proporsi come una delle più dinamiche amministrazioni pubbliche italiane, lanciando innovative best practices (gestione dell'autoparco con contratti di noleggio a carburante prefissato, gestione dei centralini telefonici con interfacciamento diretto sulla rete mobile, eliminazione totale della carta nelle comunicazioni interne, ecc.), che al CNEL hanno prodotto economie, a parità di servizi resi, solo per 427.000 euro nel 2011 e 244.000 nel 2012, ma se replicate a livello nazionale consentirebbero di conseguire risparmi di gestione dell'ordine di miliardi (ripeto: miliardi) di euro (proposta in tal senso tempestivamente formulata a! Governo).

cnel

E, questa, la mission istituzionale attribuita a! Segretario generale (quand'anche provenga per mera evenienza congiunturale dai ruoli della magistratura contabile): e, questo, ciò che ho fatto per due anni e continuerò a fare per i prossimi tre anni (il mio mandato scade a febbraio del 2016).

Venendo al merito dell'articolo, mi corre l'obbligo di precisare, a titolo personale e per amore di verità, che:
a) la competente Procura della Corte dei conti ha affidato alla Guardia di Finanza gli accertamenti del caso e solo all'esito degli stessi il P.M. assegnatario della vertenza potrà se ne ricorrono i presupposti configurare ipotesi di danno erariale da ascrivere a "presunti responsabili": fino a quella data la gestione si deve presumere svolta nella piena correttezza, cioè nel rispetto delle norme vigenti per il CNEL;

GIANFRANCO FINI jpeg

b) l'utilità del CNEL aldilà di ogni opinione personale appare dimostrata dal fatto che fin dalla c.d. "Bicamerale" la sua Soppressione è stata così tanto professata dalla stampa quanto poco praticata da Governi e Parlamenti di qualsiasi estrazione politica. Evidentemente se le proposte legislative varate dal CNEL non hanno trovato fortuna nelle Aule parlamentari, miglior apprezzamento hanno riscosso i tanti documenti di osservazioni e proposte che sono stati inviati nel corso degli anni al Governo e al Parlamento medesimo (circa 800), i cui contenuti sono stati assunti anche nel testo di leggi approvate e promulgate (il caso più recente e quello della disciplina del giochi gestiti dai concessionari dei Monopoli di Stato).

Comunque, i risultati raggiunti dal CNEL sono stati giudicati a livello internazionale in maniera talmente positiva da riconoscere alla Presidenza del CNEL italiano ii ruolo di vertice dell'AICESIS (Organizzazione mondiale di tutti i Consigli economici e sociali, affiliata all'ONU);

BENEDETTO XVI RATZINGER jpeg

c) quella che l'articolo definisce "autoriforma" del CNEL non è altro che il regolamento di autonomia organizzativa con il quale, all'indomani del dimezzamento del numero dei Consiglieri determinato prima dal decreto-legge 138/2001 (Governo Berlusconi) e p01 dal decreto legge n. 201/2011 (Governo Monti), l'Assemblea ha rimodulato gli organi interni con cui organizza I propri lavori;

d) il Presidente Marzano percepisce, in atto, un emolumento complessivo annuo, al lordo delle tasse, di 215.000 euro, con un trattamento economico sensibilmente inferiore rispetto a quello percepito dalle alte cariche cui egli e normativamente equiparato, anche dal punto di vista economico;

e) Il costo di 323.000 euro per "tutti gli uomini del Presidente" comprende oltre

alle tre unità della segreteria tecnica e al portavoce due esperti di elevata
qualificazione professionale (l'On. Prof. Carlo Dell'Aringa e il Prof. Giovanni
Scanagatta), a fronte del cinque di cui lo stesso Presidente potrebbe avvalersi
in base alle norme vigenti;

PIERLUIGI BERSANI CON LA BANDIERA DEL PD

f) se lo stanziamento 2011 per i rimborsi spese di viaggio del Presidente, del VicePresidenti e dei Consiglieri (all'epoca 120) e di 1.300.000 euro, la spesa effettivamente effettuata e rendicontata nello stesso anno e stata di 916.000 euro e nel 2012 di 300.000 circa;

g) se lo stanziamento 2011 per le missioni in Italia e all'Estero del Presidente, del VicePresidenti e dei Consiglieri (sempre 120) e di 270.000 euro, la spesa effettivamente effettuata e rendicontata nello stesso anno e stata di 75.000 euro e nel 2012 di 45.000 circa;
h) i 3,5 milioni di euro sono "stanziati" (dunque non "spesi") per acquistare da Istituti di ricerca specializzati i dati e le informazioni che poi le Commissioni istruttorie, avvalendosi della professionalità dei dirigenti e dei funzionari interni, analizzano ed elaborano al fine di predisporre i pareri, gli studi, i rapporti e i testi di "osservazioni e proposte" da inviare al Governo e al Parlamento;

i) se lo stanziamento 2013 per le spese di pubblicità e di 1.500.000 euro, la spesa effettivamente effettuata e rendicontata nel 2012 e stata appena di 15.000 euro
(forse è per questo che troppo poca gente conosce veramente cos'e e cosa fa il
CNEL per il Paese?);

Beppe Grillo

j) se lo stanziamento 2013 per l'acquisto di carta e cancelleria e di 115.000 euro (la somma di 350.000 euro si riferisce all'acquisto di tutti i beni strumentali), la
spesa effettivamente effettuata e rendicontata nel 2012 e stata di appena 5.000
euro, proprio grazie a quell'intensivo utilizzo della posta elettronica di cui
parlavo prima;

k) lo stanziamento di euro 200.000 per le manutenzioni straordinarie dell'immobile servirà quasi esclusivamente per gli investimenti finalizzati all'efficientamento energetico di Villa Lubin, che stiamo conducendo insieme all'ENEA e all' Agenzia del Demanio, nonché alla razionalizzazione degli spazi secondo le ultime norme emanate, mentre gli altri interventi (compreso il gazebo che dovrebbe servire, se realizzato, per promuovere l'immagine e il ruolo del CNEL, magari bevendo un the con i giornalisti!) saranno finanziati e gestiti dal Provveditorato regionale alle opere pubbliche;

1) da un prospetto redatto diversi anni fa dalla Corte dei conti, annualmente aggiornato e pubblicato anche dai giornalisti Rizzo e Stella nel loro best seller "La Casta", si evince chiaramente che fra tutti gli Organi costituzionali e di rilevanza costituzionale, nell'arco temporale compreso fra il 2005 e il 2013, il CNEL e quello che in assoluto assorbe minori risorse e, soprattutto, registra il maggior decremento proporzionale degli stanziamenti a carico del bilancio dello Stato, con una significativa diminuzione della capacita di spesa in termini reali.

SILVIO BERLUSCONI

In buona sostanza, fra il bilancio preventivo e il correlato consuntivo di ciascun anno (il discorso vale tanto per il 2011 quanto per il 2012, mentre per il 2013 è ancora presto per parlare) si registrano significativi scostamenti, nel senso che la massa di risorse impegnate e spese a fine anno corrisponde a poco pin della metà di quelle stanziate all'inizio dell'anno. Quello del CNEL e un bilancio autonomo rispetto al bilancio generale dello Stato, per cui gli avanzi di amministrazione di ogni anno si trasferiscono automaticamente all'anno successivo: tenuto conto di dO

l'Assemblea del CNEL, consapevole della crisi economica in atto, nel 2012 ha deciso la restituzione al Governo di 3,5 milioni di euro e altrettanto, se non di pin, potra fare nel 2013.

E, infine, mi consenta di evidenziare bene, Egregio Direttore, che non ho mai denunciato alcuna "cattiva gestione", ne tantomeno ho mai chiesto l'intervento della Corte dei conti. Senza dubbio pin volte la Procura della Corte dei conti per il Lazio si e attivata nel corso degli ultimi due anni per chiedermi dati e/o informazioni su presunti sprechi pubblici, ma la fonte d'innesco e stata sempre la c.d. "carta stampata" (tranne un solo caso in cui un ex Consigliere del CNEL ha formalizzato un esposto alla stessa Procura, poi archiviato a seguito di regolare istruttoria).

Gli echi giornalistici su presunti conflitti interni fra me e l'Assemblea nascono esclusivamente da un carteggio intercorso con il Presidente assolutamente estraneo ad ogni polemica con lo scrivente, proprio in ragione del suo ruolo di terzietà sempre egregiamente assicurato in relazione alla corretta interpretazione delle norme interne del CNEL alla luce delle manovre di finanza pubblica proposte dal Governo e varate dal Parlamento nel corso degli ultimi anni. Il tutto si sta risolvendo proprio in questi giorni, anche sulla base di qualificati pareri in merito ottenuti dal Consiglio di Stato, dall'Avvocatura generale dello Stato, dalla Ragioneria generale dello Stato e dalI'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici.

Grato fin d'ora per la pubblicazione integrale della presente lettera.

La saluto cordialmente,

SILVIO BERLUSCONI

Franco Massi

Lettera 2
Quel Giuliano Ferrara che fa il vago su Fabrizio Barca e' lo stesso Giuliano Ferrara che era nella stessa sezione della FGCI di Fabrizio Barca all'inizio anni 70 ?
Funny

Lettera 3
Dago amico mio ,
vuoi vedere che il movimento 5 stelle diventa na scientology de noantri con Celentano nel ruolo de Tom Cruise ?
ossequi
tarcisio pollaroli

Lettera 4
Caro Dago,
Su tutte le mie caselle di posta mi arriva la pubblicità de L'espresso con scritto: "Vuoi scoprire tutti gli affari del clan Grillo in Costa Rica? Te li racconta L'Espresso, da oggi in edicola." Temo che se Panorama facesse uscire "Vuoi sapere la verità su MPS e Bersani", tutti griderebbero alla macchina del fango.
Ilm'ot

Lettera 5
Caro Dago,
culatello vorrebbe dare la presidenza della Camera a Franceschini e quella del Senato ai montiani. Ma è ancora padrone delle sue facoltà? Il movimento a 5 stelle è il primo partito alla Camera ed è un suo diritto averne la presidenza. Quando era all'opposizione, per Bersani il premio di maggioranza alla coalizione, era una cosa indegna, adesso gli fa comodo. Il Senato toccherebbe al Pdl, ai quattro gatti dei montiani nulla è dovuto. Quand'è che si fa vivo Renzi per dargli quattro calci dove non batte il sole? Bersani non si accorge che sta distruggendo un partito? Se vuol riprendere a far il benzinaio è meglio che ci vada prima non dopo la distruzione.
Cordiali saluti.
Annibale Antonelli

Giuseppe Mussari arriva al Tribunale di Siena

Lettera 6
Caro Dago, nel bene o nel male a Fini una cosa deve essere riconosciuta : in meno di quattro lustri è riuscito a distruggere, nell' ordine, un partito con una storia quasi cinquantennale e una fortissima identità culturale e sociale (MSI) e il partito scaturito dalla svolta di Fiuggi (AN), poi ha provocato l' implosione del PDL di cui era cofondatore mettendo a repentaglio la permanenza della destra al governo del Paese, fino al flop finale di FLI, di se stesso e dei gonzi che lo avevano accompagnato. Annientare tre Partiti (e per poco un quarto) in 18 anni non é da tutti, non credi che dovrebbe essere proposto per un Guinness?
Un saluto, altavaldaso

Lettera 7
Dago.. hai notato che dopo che un Eurostar ha colpito in pieno Bocchino e C... la sua pagina Facebook non è più stata oggiornata? La cosa che fa sorridere...pero'... è che nemmeno il suo sito www.italobocchino.com è piu attivo... :O anche quello è stato messo in vendita? Complimenti a te e al tuo staff!
Corrado da Reggio Emilia

Lettera 8
Caro Dago,
è sempre singolare l'informazione politica in Italia . Basta guardare quello che sta avvenendo con il Movimento di Grillo con i vari cronisti e operatori televisivi che vanno all'assalto dell'ex comico, che invece, con mia gioia e di tanti italiani, li ignora. Fa poi effetto apprendere del voto per Grillo dei cosiddetti Vip, ovvero persone privilegiate e che vivono di privilegi che ci erudiscono sulle loro scelte. Naturalmente se un semplice cittadino esprime la propria opinione, in genere, viene cestinato, se invece arriva il vip si apre la paginata, vedi Celentano. Cordiali saluti. Giovanni Attinà

L'iceberg della Monte dei Paschi di Siena

Lettera 9
Dago darling, chissà se nel Chiantishire c'é qualche Miss Marple, ospite della "mansion" di una sua facoltosa amica (ovviamente una romantica signora inglese, amante anche degli esuberanti stallieri toschi), che subirà "the call of enticing Siena"? E si sarà messa in testa di scrivere un "thriller" dal titolo "Murder by the Renaissance window". Gli ingredienti per un bestseller mondiale (ma vietato nell'Italietta dominata - manu macchine del fango - da uno dei peggiori Ancien Régime della storia) ci sono tutti. Anche per una trasposizione hollywodiana con le favolose "locations" offerte da una delle piccole città più belle del mondo. C'é persino la Torre del Mangia, pensa te!
Natalie Paav

Lettera 10
Si avvisano tutte le igieniste dentali prosperose e "generose" dell'ospedale S.Raffaele , che il Papi è ricoverato presso lo stesso ospedale. Che sia alla ricerca di una Minetti versione 2.0? Cresce intanto nel pubblico italiano l'attesa per il nuovo libro di Vespa, dedicato al Papi,"Le sue prigioni"
Sanranieri

mps

Lettera 11
Mi piacerebbe sapere quali sono le fonti all'interno della società juventina (magari Marotta, magari John Elkann, forse addirittura Andrea Agnelli) che le danno queste notizie incredibili e sicure a tal punto che lei nell'articolo non lascia spazio al minimo dubbio. E mi piacerebbe sapere come fa addirittura a sapere che Abramovic avrebbe già contattato Conte ed avrebbe già un accordo di massima.

Di certo oggi avrà avuto qualche visita in più nel suo (a mio modestissimo parere esteticamente orrendo) sito, ma se Conte rimarrà alla Juve anche il prossimo anno fossi in lei chiuderei baracca e burattini. Una spia che fa disinformazione è una cosa tragicomica, e non è certo ciò di cui il giornalismo italiano, già ridicolo, schierato e parziale come non mai (lo testimonia la grande libertà di stampa che c'è in Italia, fuori dalla top 50 se non sbaglio nel mondo) ha bisogno.
Saluti, Davide Canducci

Lettera 12
Caro Dago, Io preferisco la partnership tra Rai2 e RTL, la radio è la più seguita di tutte, mentre Radio Rai sta al sesto e settimo posto, e poi sono inascoltabili. Per questo do ragione a Gubitosi. Se "The Voice" passava su Radio1 o Radio2 col cacchio che sarebbe decollerebbe anche in radio. Radio Rai non è da sistemare, è da radere al suolo e da ricostruirle da zero, sopratutto Radio1, che è noiosa e inascoltabile, Radio2 è accettabile ma sembra un continuo, lungo e vecchio varietà radiofonico, ormai fuori moda.
Tommaso Tiepolo

montepaschi siena sede

Lettera 13
Caro Dago, due attivisti politici, conosciuti nel regno di Arda con gli pseudonimi di Colin Ward e Critical Mess, vengono in possesso di un'intercettazione telefonica (ancora coperta dal segreto istruttorio) in cui il leader politico, Pier de Grissin, confessa ad un amico di aver preso parte a una rapina in banca insieme a dei complici (Gargamella e Baffino ndr).

Ward e Mess non esitano un istante a denunciare pubblicamente il fatto e sulla loro rivista, "Anarchia nella Terra di Mezzo", divulgano il testo integrale dell'intercettazione criminosa.
I magistrati del Tribunale di Lòrien che stanno indagando sulla rapina, vedono comparire il testo dell'intercettazione, archiviano immediatamente le indagini su Pier de Grissin e indagano i due attivisti politici colpevoli del reato di rivelazione di segreto d'ufficio, fino a condannarli complessivamente a tre anni e tre mesi di reclusione. Non solo: Pier de Grissin, prosciolto da ogni accusa, si costituisce parte civile nel processo in corso e riceve un risarcimento di 80 mila monete.

DAVID ROSSI FOTO INFOPHOTO

Siccome nel Tribunale di Lòrien le foglie non cadono mai a caso, Ward e Mess sospettano che tale sentenza non sia altro che un tentativo di eliminare due oppositori politici i quali, nel frattempo, si vedono nuovamente incriminati dal medesimo Tribunale con l'accusa di aver prostituito alcune hobbit, anche se le presunte vittime smentiscono categoricamente ogni congettura portata avanti dal pubblico ministero Ilda de Rouge.

Ora, secondo te, i nostri Colin Ward e Critical Mess hanno qualche ragione nel pensar male del Tribunale di Lòrien?
Paolo M.

Lettera 14
Caro Dago, chi te l'ha spifferata la storia di Conte al Chelsea? Lo stesso spacciatore di "bombe" (alla crema?) che un paio d'anni fa ti aveva dato per certo Andrea Agnelli in Ferrari al posto di Montezemolo e Briatore Presidente Juve? Segui il consiglio di un fedelissimo lettore della prima ora: continua ad occuparti di politica, di finanza, di zoccole di potere e della Roma "magnona". E lascia perdere il calcio. Mi pare evidente che non ne capisci una beneamata fava.
Claudio

Lettera 15
Caro DAGO, girando sul web ho scoperto che Guglielmo Marconi, che ha cambiato il mondo, non era neanche diplomato. Benedetto Croce, pure. Gabriele d'Annunzio, idem. Eugenio Montale, premio Nobel, era ragioniere. Salvatore Quasimodo, altro Nobel, perito. Grazia Deledda, Nobel anch'essa, terza media. Alberto Moravia, quinta ginnasio.

DAVID ROSSI FOTO ANSA

Italo Svevo, l'unico scrittore di respiro internazionale (come Joyce e Proust), perito contabile. E' un caso che i migliori Italiani del 900 si siano formati fuori delle università, mentre un popolo intero inseguiva il mito del "pezzo di carta"? Questo la dice lunga sull'errore di affidarsi a degli accademici solo perchè tali per formare un governo, e valga sia per il quasi archiviato governo Monti che per il prossimo. Saluti BLUE NOTE

Lettera 16
Caro Dago se culatello Bersani fin da giovane avesse scelto di portare avanti l'onorata azienda di suo padre benzinaio in Bettola oggi avrebbe più amici.
Ghelpag

Lettera 17
Caro dago,
Grillo vince le elezioni e manda a quel paese (per essere gentili) il pd, che cerca maldestramente di circuire i suoi parlamentari, e subito i giornali dello svizzero cominciano a pubblicare notizie per insinuare nell'opinione pubblica dubbi sui comportamenti più o meno cristallini di alcuni personaggi a lui vicini. A quanto dovremo aspettarci per Grillo le prime inchieste giudiziarie? Ah saperlo........
At salut
Morghj

LA FINESTRA DI MPS DELL UFFICIO DI DAVID ROSSI FOTO LOZZI PER INFOPHOTO

Lettera 18
Caro Dago,
che adesso avrebbero calcato la mano su Grillo e M5S era facilmente prevedibile: pensano davvero di affossarlo così, politicanti e giornali-stuoini ? Al contrario, così facendo diventa quasi una "guerra" di trincea, e i voti, se non aumentano, comunque si stabilizzano... e tutto diventa stagnante per il bene della loro Itaglia, non della nostra Italia...

E da chi si dovrebbe poi prendere lezione ? Da quella classe politica con aria arrogante come le varie pasionarie sguinzagliate dal PDL in TV ultimamente, che hanno ragione solo loro e ti guardano con sufficienza, tipo "lei non sa chi sono io"? Te ne dico solo una: nelle Primarie del PD in una provincia del Nord, una candidata ha vinto per la Camera ed un candidato ha perso... però quest'ultimo è da sempre un dirigente di partito.

E il buon Bersani che fa ? Anche se ha il dirigente ha perso, rifiutato dai suoi elettori, beh, lo inserisce in lista al Senato, in posizione sicura... così abbiamo trovato il posto pure per lui. Scusate, ma che Primarie sono queste ? La volontà degli elettori come viene considerata ? E poi si sorprendono se la gente si arrabbia se viene trattata con sufficienza ? Ma dai...
Recondite Armonie

 

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