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NAPOLITANO ADESSO HA SENTITO IL “BOOM” DI GRILLO? - IN QUANTO TEMPO “ROMA GODONA” FAGOCITERÀ I GRILLINI?

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Riceviamo e pubblichiamo:

GAETANO BLANDINI jpeg

Lettera 1
Al Dott. Massimo Sideri
Corriere della Sera, Via Solferino, 28
20121 Milano

Gentile dott. Sideri,
mi riferisco all'articolo a sua firma intitolato "Guardì incassa più di Ligabue e Vasco. I Signori del diritto d'autore" e pubblicato sul Corriere della Sera di oggi. A tale riguardo, non posso, non voglio e non devo entrare nel merito delle cifre (anche se devo stigmatizzarne la diffusione) relative agli incassi derivanti da diritto d'autore e tuttavia ho il dovere di evidenziare che lei stesso, in alcuni passaggi, sottolinea come questi compensi (assolutamente legittimi e tutti tassati) non sono frutto di vincite al superenalotto, ma della composizione di opere dell'ingegno e della creatività di artisti straordinari che hanno contribuito e continuano a contribuire alla creazione del tessuto culturale del nostro Paese e a tenerne alto il nome a livello internazionale.

MASSIMO SIDERI

Le regole ripartitorie della Siae sono definite sulla base di proposte formulate dalle commissioni di sezione, composte da associati di tutte le "fasce" economiche.

I criteri, oltre ad essere del tutto in linea con le direttrici seguite dalle Società di autori nel mondo, prevedono correzioni al sistema analitico, specialmente nel settore dei trattenimenti pubblici, laddove siano presenti concrete possibilità di fenomeni, da sempre contrastati dalla Società, volti a generare illeciti guadagni da parte di soggetti che si qualificano fittiziamente come autori o editori.

BEPPE GRILLO DURANTE UN COMIZIO

Un esempio per tutti : quando a seguito delle indagini degli uffici, con operazioni svolte in diverse aree di Italia ( Lazio , Campania, Emilia Romagna..) fu dimostrato che i programmi riconsegnati dagli organizzatori registravano percentuali di false dichiarazioni oscillanti dal 65 al 70% (!!!) procurando, ove non intercettati, benefici illegittimi a soggetti che non avevano altri introiti in alcun altro settore di utilizzazione, fu introdotta all'unanimità una specifica forma di campionamento basato in parte sulle rilevazioni effettuate dai tecnici musicali e in parte su una quota di programmi musicali sulla base di un modello statistico validato dal Dipartimento di Statistica della Università La Sapienza di Roma.

La realtà è una sola: non esiste alcun possibile sospetto sulle ripartizioni SIAE e la ricchezza non è una colpa quando rappresenta il frutto di creazioni che contribuiscono alla storia e alla cultura dei popoli.

Le regole della ripartizione, poi, non sono e non possono essere le medesime su cui sono basate le elargizioni pubbliche a sostegno di questo o quel settore. Debbono tener conto esclusivo dei dati di mercato perché la finalità di qualunque soggetto chiamato per legge ad incassare e ripartire gli incassi del diritto d'autore è quella di dare, per quanto possibile, a ciascun autore ciò che quell'autore ha legittimamente guadagnato ed è altresì quella di operare in conformità a principi di correttezza ed economicità.
Cordiali saluti.
Gaetano Blandini

napolitano al seggio elezioni regionali

Lettera 2
Ciao Dago,
volevo segnalarti che Oscar Pistorius con quattro colpi ha ammazzato la fidanzata mentre Oscar Giannino con quattro balle ha quasi ammazzato un partito.
Saluti
Paolo

BERLU

Lettera 3
Dago darling, a causa della neve meneghina & della fretta, ma soprattutto del terrore dei mercati che ci guardano anche nel segreto dei boxini elettorali, ho fatto un casino e ho votato disgiuntamente nelle tre schede elettorali, ma non un voto solo a qualcuno gradito ai mercati (coprento le schede con una sciarpa schermata mentre votavo). Tanto più che al mio mercato rionale, m'hanno detto che a loro non gliene frega nulla se votavo per Grillo o Ingroia o Storace o Ferrando.
Natalie Paav

Lettera 4
caro Dago,
quanto tempo ci vorra' per "grillini" prossimi ad entrare in parlamento, bravi ragazzi con limitata esperienza da grande metropoli/ casbah, ad essere fagocitata da "Roma Godona": un vortice di consulenti da strapazzo, aristocrazia annoiata, e mignotte di ogni ceto sociale?

BERSANI

Lettera 5
Premesso che nel merito Angela Bruno avrebbe com'è ovvio tutte le ragioni a dirsi indignata dal comportamento di Berlusconi, a me pare che la venditrice di GreenPower si lamenti più che altro del fatto di venire massacrata per non aver reagito immediatamente sul palco alle " carinerie" del Cavaliere del Trash. Forse che gli SMS di cui parla Galan sono altri, quelli scritti appunto a caldo come lo stesso cronista di Repubblica ricorda ?
Little Tonno

Lettera 6
Il Presidente Andreotti ha l'obbligo di conoscere ed avere relazioni con tutti quelli con cui appare in foto: Vendola in foto ed a pranzo no !!!
a mandolfo (StC)

PISTORIUS IN TRIBUNALE

Lettera 7
L'intervento al seggio di "FEMEN" è una prova a favore della difesa di Berlusconi: le donne "vengono" volontariamente a lui a seno nudo...!!!
a mandolfo (StC)

Lettera 8
Ma chi paga la nuova trasferta in Italia - per potervi votare - ai due fucilieri di Marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, accusati in India di aver ucciso due pescatori indiani mentre svolgevano un servizio anti-pirateria? Se si tratta di soldi pubblici (e di quale ministero? della Difesa?) sarebbe stato davvero meglio usarli per qualcuno, almeno, degli studenti universitari in giro per l'Europa o per il mondo con l'Erasmus. Fra libro e moschetto sembra perfetto solo il secondo. Fulvio Basteris

Lettera 9
la Pascale è tornata a Napoli per votare e ha voluto far vedere a tutti che ha fatto i soldi,tutta color panna con il cane nella borsa. Ma il calippo ora dove lo tiene? A S.Siro poi con la Papinana Marina e la popputa Mariarosaria,sembravano proprio le tre Grazie:Grazia,Graziella e ....
Sanranieri

REEVA E PISTORIUS

Lettera 10
Caro Dago,
leggo che la as ROMA calcio é in attesa di un altro MAGNATE per risolvere i suoi numerosi problemi finanziari... mi chiedo come ci si possa mettere tranquillamente nelle mani di un "maggnate" senza che quella squadra non venga ulteriormente "spolpata" e ne rimangano altro che le ossa...
serpico48

Lettera 11
Che dice il Corrierone del ben pensanti? votatevotatevotate? e come no che voto! per la prima fottuta volta (ho quasi cinquantotto primavere) non voto contro e a naso tappato! mi sento hungry foolish e choosy! non so come andrà, so dove andro'io, in culo a tutti i politici di carriera, a quelli benvisti dall'europa, a quelli dell'ambrajovinelli e di arcore, ai sepolcri imbiancati, ai ladroni dei rimborsi elettorali, a quelli con la laurea inventata che vogliono togliere valore legale alla mia di laurea, agli exfascisti ex excomunisti come se da tali obbrobri si puo' essere ex! per la prima volta sento entusiasmo per il voto e sono felice cazzo, già in erezione piu' che in elezione, e lunedi sera l'orgasmo! W l'Italia W la libertà BLUE NOTE

Vignette Giannino Master

Lettera 12
Caro Dago,
Lascia allibiti il comunicato della Segreteria di stato vaticana sui tentativi di condizionamento che la stampa eserciterebbe verso i cardinali che dovranno eleggere il nuovo papa. Ma come? Sappiamo tutti che il pontefice in conclave viene eletto sí dai cardinali, ma su diretta ispirazione dello Spirito Santo. E lo Santo Santo sarebbe sensibile alle pressioni mondane di Repubblica o Panorama? Mi sembra quasi un' eresia...
Lo spulciacardinali

Lettera 13
Caro Dago,all'arrivo di Berlusconi al seggio,le sempre in forma Femen hanno inscenato una nuda contestazione. Le 3 gnocche sono state deferite all'autorità giudiziaria e d'autorità rivestite. Ma il "fermo" delle spocciate andava effettuato non da carabinieri masculi, bensì da balde poliziotte fimmini,tette contro tette,per un discorso di
corpo a corpo di pari genere.
Saluti, Labond

Lettera 14
Caro Dago,
che Bersani sia la copia conforme di Ferrini, (simpatico personaggio arboriano, il comunista col borsello, già anacronistico nel 1985) non ci sono dubbi. Sul fatto poi che Pierluigi, abile smacchiatore di Giaguari, sia anche il custode dell'ortodossia del vecchio PCI; il 26 febbraio, a commento del botto di Grillo, non gli rimane che dire: Oh ragassssiiiii, non capisco ma mi adeguo!......
(Glx)

ANTONIO INGROIA CON IL SIMBOLO DELLA SUA LISTA

Lettera 15
Caro Dago,
come avrai certamente notato la regina d'Inghilterra ha fatto installare una stufetta elettrica da supermercato in un salone ufficiale per difendersi dal freddo dovuto ad una temperatura impostata del riscaldamento non elevata. Secondo te nel nostro Colle
che temperatura abbiamo? Non credo ci sia bisogno di stufette. Incidentalmente potresti far misurare la temperatura di Montecitorio, palazzo Madama e relativi cessi attualmente sottoutilizzati? Noi non abbiamo bisogno di fare economie come i britannici!
Ciao. Luciano Venturini Autieri

Lettera 16
Caro Dago,
grande risalto, ti pareva, per tre sgallettate a seno nudo, che in italiano sapevano solo gridare "basta Berlusconi" ma sapevano molto bene gettarsi in terra e simulare di essere malmenate dalla Polizia. Ma, domando, dato che email, bonifici e prenotazioni lasciano tracce, è così difficile scoprire chi le ha contattate e istruite, chi gli ha pagato i biglietti aerei, chi gli ha fissato l'albergo? Magari sono gli stessi che gli hanno pagato la trasferta a Roma del 13 gennaio, per lo spogliarello all'Angelus del Papa.
Così, giusto per sapere.
Roland Delmay

BERLUSCONI CONTESTATO DA RAGAZZE A SENO NUDO

Lettera 17
Caro Dago, dicono che molti cittadini italiani residenti in Svizzera e iscritti perciò all'Aire (associazione italiana residenti all'estero) abbiano ricevuto schede elettorali non solo dal Consolato - come da norma - ma anche dai comuni ove sono nati. Guarda caso i comuni sono Como, Lecco e Varese: comuni leghisti. Solo uno sbaglio?
Con simpatia.
Andrea

Lettera 18
Ciao Dago,
sento da ieri nei tele-giornaloni e leggo su twitter il boom dei votanti alle regionali della Lombardia rispetto alle precedenti regionali. Ma pensare all'effetto traino delle Politiche è così difficile? Questi "grattacarte" (per citare il famoso illuminista) scelti per merito ... al mercato non distinguerebbero i kiwi dalle patate.
Ciao Franz

Lettera 19
Caro Dago, i nostri politici, iniziando da Napolitano hanno sottovalutato la discesa in campo di Grillo. Napolitano, con Grillo al 13%, si permise di dire, quando gli domandarono del fenomeno, che era solo a conoscenza del boom degli anni cinquanta. Lo sottostimò volutamente pensando che col tempo si sarebbe affievolito l'entusiasmo.
Bersani nei suoi discorsi l'ho ha sempre tratto con sufficienza e non curanza e Berlusconi ha affermato che è un flop.

REGINA ELISABETTA DI CHRIS LEVINE

Grillo supererà ogni aspettativa poiché non è considerato dagli elettori un populista, ma un uomo di rottura che andrà in parlamento per far cambiare delle leggi che la nostra classe politica, addossandosi le responsabilità gli uni con gli altri, non hanno voluto cambiare. Riforma elettorale, le preferenze, riduzione del numero dei parlamentari, riduzione di privilegi, auto blu e scorte, eliminazione delle province ecc.

Mentre erano d'accordo a non cambiare nulla per non perdere il potere. Alcuni hanno affermato che, saputo l'esito del voto, si ubriacheranno se alcuni nominativi non saranno
rieletti, penso che si siano sbagliati, poiché saranno gli italiani ad ubriacarsi per il cambiamento che verrà dato alla nostra politica e per l'esclusione di personaggi che hanno vissuto solo di politica.
Cordialmente.
Annibale Antonelli

Lettera 20
Caro Dago,
io non voto per nessuno perché mi fanno tutti abbastanza schifo, ma en passant vorrei spezzare 4 stuzzicadenti in difesa di Oscar, ossia:

1) La differenza tra Giannino e gli altri è che lui è stato un cazzaro sulle sue due lauree, gli altri lo sono su tutto il resto.

2) La vicenda dà l'impressione di un chirurgo raffinato ma mitomane e autodidatta intollerabile in un paese di macellai laureati. Nessuno ha mai avuto il sospetto non fosse competente, quindi lo era. Io continuerei comunque a farmi togliere lâ•˙appendicite da lui piuttosto che da Bersani o Brunetta.

UMBERTO E GIANNI AGNELLI

3) Ci sarebbe una soluzione carina, insomma: abbiamo dato lauree honoris causa a cani e porci, perfino a Vasco Rossi, Valentino Rossi e Roberto Saviano, diamone 2 retrodatate a Giannino e rimettiamolo in corsa.

4) È troppo tardi ormai ma io se fossi stato nei panni colorati di Giannino avrei detto che le 2 lauree le dichiaravo apposta, perché ero talmente bravo che avrei mentito nel dire la verità .
Baci, Massimiliano

Lettera 21
Qualche giorno fa, il 14 febbraio, giorno di San Valentino, Antonio Ingroia intervistato da Radio24 dedicava una canzone alla sua compagna, una certa Lia. Il tipo di canzone lascia pochi dubbi sulla accezione con cui Ingroia ha usato il termine di 'compagna': trattandosi di Love me tender di Elvis Presley è certo che si parlava d'amore e non di Rivoluzione. Tantopiù che in un precedente articolo dedicato alla toga rossa, su Chi, si evinceva che qualche problema nel rapporto legittimo del pm con la moglie Letizia, c'è.

Sia chiaro, siamo nel 2013 e se Ingroia ha un'altra nessuno si indigna, basta che non sia minorenne e che lui non ci venga a dire che l'ha creduta la nipote di Mubarak. Resta però la curiosità di sapere se si tratti della pm Lia Sava, sua collega nel pool di Palermo nonché titolare dell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia.
E' lei la dama bianca del leader rivoluzionario? Assisteremo, in tal caso, a qualche intervento censorio del Csm per disciplinare l'amore nelle aule di giustizia?

MONTI

Lettera 22
Sono anni che sento parlare dell'immenso patrimonio in nero degli Agnelli dirottato all'estero (dopo tutto quello che lo Stato italiano gli ha dato!). Domanda retorica: se fosse stato di Berlusconi quante inchieste sarebbero state aperte? In Italia l'importante è mettersi dalla parte "giusta", finanziare la stampa "giusta", allora non si viene perseguitati, i giudici diventano garantisti, Travaglio non riceve nessuna intercettazione....
G.Q.

Lettera 23
Egregio Direttore,
Schulz, presidente del Parlamento europeo, dichiara ancora: "gli italiani stiano attenti a non perdere la fiducia guadagnata con Monti". Chiedo: siamo sicuri che questo soggetto politico possa interferire liberamente sulla nostra politica? Piuttosto dovrebbe capire che la nostra intelligenza è tale da farci domandare: perché un tedesco s'interessa? Che vantaggi ha? Perché punta su Monti e non su Bersani, essendo socialista?

Capisco il no a Berlusconi, che lo trattò da Kapò e non l'ha perdonato, ma Monti? Ecco, invito allora chi sa di internet a cercare questo politico e la sua storia e poi valutare le sue frasi: la lettura sarà sufficiente a comprendere molte, ma molte cose, attraverso il suo percorso politico, iniziato a 29 anni e mai interrotto: un altro che sa cos'è il lavoro!
Grazie per l'attenzione e buon lavoro
Leopoldo Chiappini Guerrieri
Roseto Degli Abruzzi (Te)

Lettera 24
Caro Dago,
leggo in questi giorni sui principali quotidiani che l'esimio professor monti, l'incommensurabile genio dell'economia, forse non raggiungerà nemmeno il 10% dei consensi. Dai toni usati su questi "giornaloni" sembra trattarsi di un evento a dir poco straziante e del tutto inaspettato.

Ma come dico io, un tizio che ci ha governato per un anno (obtorto collo) e che grazie ai suoi provvedimenti, rigorosamente blindati in parlamento, per cui o votavi la fiducia o ti assumevi la responsabilità di far cadere il governo, con tutte le apocalittiche prospettive paventate da tutti i media e politicanti vari, ha ottenuto tra gli altri i seguenti fantastici risultati: aumento dell'età pensionabile di 6 anni in un colpo solo, mancato rispetto dei diritti acquisiti (leggi esodati), cosa che nemmeno nel quarto mondo si sognerebbero di fare, catastrofico aumento della disoccupazione, incremento vertiginoso della cassa integrazione, tasse sulla prima casa che hanno fatto precipitare il valore degli immobili e provocato un disastro epocale nel comparto edilizio e nel relativo indotto, aumento della benzina di 25 centesimi che invece di portare un maggior gettito fiscale lo ha fatto diminuire, ecc.ecc.ecc... e adesso ci si meraviglia del basso consenso che potrebbe ottenere da parte dei "sudditi" angariati.

A questo punto credo che tra gli italiani ci siano parecchi masochisti, perchè in un Paese "normale" ci si ricorderebbe lucidamente dei guai che questo tizio ci ha arrecato, e sicuramente non potrebbe ottenere altro che ad un 0,.....ed un calcio nel c@@o.
At salut Morghj

 

 


TREMONTI IN PARADISO: "ALTRO CHE MALEDIZIONE! CI AVETE REGALATO UN SOGNO: MONTI SOTTO IL 10%! GRAZIE A TUTTI!"

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Raffaello Binelli per Il Giornale

TREMONTI E MONTI

L'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha affidato a Twitter il suo primo commento, a caldo, sugli instant poll: "Altro che maledizione! Ci avete regalato un sogno: Monti sotto il 10%! Grazie a tutti!".

GIANFRANCO FINI PIERFERDINANDO CASINI

Tremonti è al settimo cielo perché la coalizione che ruota intorno al Professore (con Casini e Fini), rischia di rimanere fuori dalla Camera. Stando alla legge elettorale, infatti, una coalizione deve ottenere almeno il 10% dei voti (una lista che si presenta senza apparentamenti deve prendere il 4%). Quindi, stando così le cose, niente deputati per Udc, Fli e Scelta Civica.

TREMONTI E MONTI

Con le percentuali che circolano in queste ore a restare fuori da Montecitorio sarebbe anche la lista multicolore capeggiata dall'ex pm Antonio Ingroia. Al momento Rivoluzione civile si attesta intorno al 3%, ed è ben al di sotto della fatidica soglia del 4% necessario per ottenere una rappresentanza alla Camera. Male anche Fare per Fermare il declino: il partito fondato da Oscar Giannino si colloca intorno all'1%.

Ingroia e Di Pietro

CASINI: NON RECRIMINO...
"Non è stato sbagliato nulla perché del senno di poi...". Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, commenta le proiezioni che danno la lista Monti sul filo del 10%. "Noi avevamo detto che saremmo stati donatori di sangue dell'area Monti e lo abbiamo fatto con responsabilità. Nella vita si vince e si perde. Abbiamo dato tutto noi stessi per un progetto di governabilita. Onore al merito a chi ha vinto".

 

 

IL CINEMA DEI GIUSTI - SOLO IN DVD CI ARRIVA IL CAPOLAVORO TRASH DELL'ANNO: IL FILM DI CECCHERINI

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Marco Giusti per Dagospia

la mia mamma suona il rock

Poi si dice che non si girano piu' dei capolavori... Previsto per una geniale uscita in sala il giorno di San Valentino per coppie gay, ma mai visto, credo, in alcun cinema ne' a nord ne' a sud ne' al centro, ma solo in dvd ci arriva il capolavoro trash dell'anno. Preparatevi al peggio! Un film d'amore gaio, anzi d'amore gaio fra due ciccioni over i 180 chili e stlisti alla Dolce e Gabbana, "La mia mamma suona il rock", firmato da Massimo Ceccherini per le produzioni miserabili, ma di superculto, di Andrea Iervolino, che lo ha finanziato con 250 mila euro, girandolo addirittura con gli avanzi di un altro film in quel di Polignano a Mare un anno e mezzo fa, "Si può fare l'amore vestiti" di Dario Acocella con Bianca Guaccero.

la mia mamma suona il rock ceccherini

Sì, lo ha prodotto, ha detto che lo avrebbe distribuito, ma non si sa bene chi sia riuscito a vederlo. E dove. Peccato perché, povertà a parte, la storia che si è inventata Ceccherini, è tra le più interessanti e originali che si siano scritte ultimamente. E dimostra una stravaganza e un'idea di commedia vera. Una coppia di stilisti sovrappeso, anzi, molto sovrappeso, il romano Lallo Circosta ("Colpi di fulmine") e il napoletano, davvero gigantesco, Antonio Fiorillo ("Mai stati uniti"), vivono e lavorano insieme da tanti anni. Si amano, ma ora desiderano tanto un figlio.

Cristina Del Basso Set La mia mamma suona il rock con Massimo Ceccherini

Il prete del posto, un Carlo Monni scatenato e magnifico, non li vuole proprio stare a sentire. E alla richiesta di poterne adottare uno se ne esce urlando al grosso Fiorillo: "'un se pole, ‘un se pole, la Chiesa'un l'accetta!". Nella copia che mi ha fatto vedere Ceccherini al montaggio, Monni correndo sul lungomare di Polignano se ne usciva anche con un bestemmione che è stato fortunatamente cassato nella versione definitiva. Fiorillo, che non accetta di essere privato della maternità, decide di prenderselo comunque un bambino. Ma non può rubarlo da un carrozzino.

Cristina Del Basso con Ceccherini Set La mia mamma suona il rock

Trova per caso, addormentato in un prato, un avanzo di rockstar marcia di alto tasso alcolico, ovviamente il Ceccherini, che vive la musica nel culto di Sid Vicious. Ha pure una sua Nancy, la popputissima Cristina Del Basso, reduce del Grande Fratello e sorta di freak Mediaset, non così recitante, ma certo eccessiva come il film richiede. Fiorillo decide di portarsi a casa Ceccherini ubriaco e di crescerlo come fosse un bambino, anzi, il suo bambino. Con tanto di biberon e pannolone. Essendo l'attore un gigante, quando si mette in braccio Ceccherini l'effetto è davvero grandioso e orrori fico.

A questo punto il film, da commedia gay diventa quasi una sorta di "Misery non deve morire", con la povera rockstar che cerca inutilmente di scappare dalla assurda situazione. Anche perché Fiorillo si impersonifica sempre di più nel ruolo della madre. Certo, la scenografia non esiste, quasi tutte le attrici sono scelte perché amiche di sponsor pronti a tirar fuori soldi, come Valeria Marini, che interpreta tutti i film di Iervolino e fa qui un'apparizione talmente fuori luogo da sembrare parte degli extra.

La mia mamma suona il rock

Ceccherini ha dovuto poi trasferire un film toscano in una Puglia che poco c'entra con questa storia e dove girano solo attori toscani, c'è anche Alessandro Paci, suo socio storico. Non c'era neanche un copione vero e proprio. Quel che viene fuori però è il primo film prodotto da Iervolino che possa considerarsi completo e finito. Non solo, è anche una totale stravaganza, un film pieno di inventiva che Ceccherini e il suo direttore della fotografia, il bravo Nino Celeste, cercano di portare a termine nel migliore dei modi senza una vera produzione.

Ceccherini La mia mamma suona il rock

Lallo Circosta e Antonio Fiorillo funzionano come coppia gay, anche se non hanno né gli abiti né le scenografie adatte. Ceccherini come Sid Vicious di provincia è grandioso. E Monni come prete imperdibile. Piu' o meno come il film.

 

 

PRIMA PROIEZIONE CAMERA: GRILLO PRIMO PARTITO IN ITALIA CON 26,3% - IL PD SMACCHIATO AL 24,6%, PDL AL 21,2%

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(AGI) - Il movimento 5 Stelle di Grillo e' il primo partito alla Camera, secondo la prima previsione di Rai/Piepoli. Il Movimento ha infatti il 26,3% seguito dal Pd con il 24,6% e dal Pdl con il 21,2%. A Monti andrebbe l'8,5%, alla Lega il 3,6%, a Sel il 3,6%, a Rivoluzione Civile il 2,4%.


ELEZIONI: I PROIEZ. ISTITUTO PIEPOLI PER RAI, ALLA CAMERA CS 29,1% CD 28,6%
(Adnkronos) - In base alla prima proiezione Istituto Piepoli per Rai (riproduzione riservata), alla Camera e' in testa il centrosinistra con il 29,1% seguito dal centrodestra con il 28,6%

 

BERSANI, BERLUSCONI, MONTI, AL VOTOBERLUSCONI BERSANI MONTI GRILLO E LA PREGHIERA DELLE URNE

AHI! TECH - SPECIALE MOBILE WORLD CONGRESS 2013 - HUAWEI PRESENTA LO SMARTPHONE “PIÙ VELOCE AL MONDO”

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A cura di Andrea Andrei per Dagospia

Si apre oggi il "Mobile World Congress 2013", la più grande fiera dei cellulari al mondo. Quest'anno si svolge a Barcellona, e qui già si cominciano a delineare quelli che saranno probabilmente gli equilibri nel mercato del "mobile" nel prossimo futuro.

1 - LA RAPIDA AVANZATA CINESE: HUAWEI PRESENTA LO SMARTPHONE "PIÙ VELOCE AL MONDO"
Da "Guardian.co.uk"
http://bit.ly/15d3twF

HUAWEI ASCEND P2

Quando si parla di futuro, non si può che accennare al low-cost. E quando si accenna al low-cost, allora il riferimento alla Cina è pressoché immediato.

Così la prima novità del Mobile World Congress viene proprio dal paese del dragone e dall'azienda che più di tutte sta dimostrando di avere le carte in regola per competere con i più grandi marchi occidentali, tanto da aver scavalcato Blackberry alla terza posizione nella classifica delle vendite. Huawei ha presentato "Ascend P2", che a detta del produttore è lo smartphone più veloce al mondo. Quando si connette alla rete via Wi-fi, Ascend P2 sarebbe tre volte più rapido degli altri cellulari, permettendo di scaricare in pochi minuti anche film in alta definizione.


2 - NOKIA, ESCE LO SMARTPHONE ULTRA-LOW-COST: SOLO 15 EURO
Da "Mashable.com"
http://on.mash.to/YS7scV

NOKIA 105

Mentre Huawei compie passi da gigante, intanto in tutt'altre latitudini, e cioè quelle gelide della Svezia, l'ex azienda leader dei cellulari Nokia sta cercando faticosamente di recuperare il terreno perso negli ultimi anni. Dopo l'esordio soddisfacente del nuovo Lumia, come avevamo annunciato venerdì scorso, l'azienda ha svelato durante il MWC di Barcellona, il suo nuovo smartphone low-cost (o sarebbe meglio dire ultra-low-cost), destinato ai mercati emergenti e che punta a fare concorrenza proprio alla sopracitata Huawei e alla ZTE.

Il nuovo dispositivo si chiama "Nokia 105". È dotato di uno schermo luminoso a colori, di una sveglia, di una radio FM, di una tastiera resistente all'acqua e alla polvere e di una batteria dalla sorprendente durata di 35 ore. Ma il dettaglio veramente incredibile è nel prezzo: solo 15 euro. Il Nokia 105 sarà commercializzato in Cina, Egitto, India, Indonesia, Nigeria, Russia, Vietnam e in altri paesi in Africa, Medio Oriente ed Europa.

ZTE OPEN


3 - LTE LANCIA "ZTE OPEN", IL PRIMO SMARTPHONE CON SISTEMA OPERATIVO FIREFOX

LG OPTIMUS VU

L'altra grande azienda cinese degli smartphone oltre a Huawei ha svelato il primo cellulare intelligente che monta, come sistema operativo, Mozilla Firefox. Insieme a Telefònica, ZTE lancerà "ZTE Open" prima in Spagna e, a metà 2013, in Venezuela e Colombia. Ha un display HVGA TFT touchscreen da 3,5 pollici, una RAM da 256MB e una ROM da 512MB. Inoltre ha incorporata una fotocamera da 3,2 megapixel, il gps e il bluetooth. Il prezzo, c'è da scommetterci, sarà contenuto.


4 - ANCHE LG VUOLE LA SUA PARTE: AL MWC IN MOSTRA LA LINEA OPTIMUS

Il Mobile World Congress (MWC) di Barcellona è anche l'occasione per LG di mostrare la sua nuova linea di smartphone Optimus: G (il cavallo di battaglia), Vu (con un ampio schermo da 5 pollici, in 4:3), F e LII.

 

FLASH! – PREVISIONE SEGGI AL SENATO: 122 SCRANNI SIA PER BERSANI CHE PER BERLUSCONI – SOLO 8 PER DE PROFUNDIS MONTI MENT

A METÀ DELLO SPOGLIO DEL SENATO, BERSANI È AVANTI COME NUMERI ASSOLUTI MA INDIETRO COME SEGGI – IL BOOM DI GRILLO

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DAGOREPORT

BEPPE GRILLO VOTA

A pochi minuti dall'inizio dello spoglio della Camera e per evitare anche ai sondaggisti in prima linea nuovi abbagli vanno sommessamente ricordate alcune cose sulla base dei risultati sinora noti del Senato, rimandando tutti per prudenza alle 21 di stasera per ragionare più compiutamente su quelli della Camera e sugli scenari che si aprono.

Uno. Sta accadendo quello che questo modesto sito, senza alcun supporto di sondaggi ma soltanto cercando di capire senza pregiudizi cosa accadeva tra la gente, aveva previsto quando una settimana fa aveva lanciato l'allarme: "Fermi tutti, il gioco cambia completamente con l'avanzata di Grillo Beppe" e quando aveva segnalato il forte recupero di Berlusconi Silvio ("Finale di partita. Sembra incredibile, ma sta frenando la sua campagna elettorale perché il sorpasso non gli conviene").

MONTI CASINI FINI

A metà dello spoglio del Senato, Bersani Pierluigi è avanti come numeri assoluti ma indietro come seggi, visto che nelle regioni principali il Centrodestra è in vantaggio e Mosè Monti non raggiunge il 10 per cento, come sempre da questo povero sito persino troppo facilmente pronosticato.

Due. Ora bisogna vedere i risultati effettivi della Camera, ma tenendo conto di qualche dato importante, sempre non dai sondaggi e nemmeno dagli exit poll. Primo: alla Camera votano per la prima volta circa 800 mila/un milione di diciottenni e vota un altro consistente pacchetto di giovani tra 19 e 25 anni.

MORETTI- BERSANI

Se Grillo ha fatto il pieno di voti al Senato dove si vota da 25 anni in su, cosa succederà alla Camera? Secondo: secondo una ricerca del Censis datata 22 febbraio ("La piazza dei 5 Stelle") tra gli elettori di Grillo Beppe, la metà di essi si colloca fuori dagli schieramenti tradizionali ma ben il 42 per cento si dichiara di sinistra o di centro sinistra. Solo un 10 per cento ha dichiarato che prima di diventare grillino si sentiva di centro destra. Questo significa che alla Camera il risultato del Pd, se Grillo conferma i dati del Senato, è in forte sofferenza.

LA FOTO TWITTATA DA VENDOLA CON BERSANI - UNA COPPIA DI FATTO

Ps. Se seguite i risultati in tv, per non incazzarvi e per salvaguardare la vostra salute fisica e mentale, togliete l'audio così potete guardare le cifre senza sentire i commenti di chi è li, giornalista o politico che sia.

 

RAGNETTI OUT! - COME DAGO-ANTICIPATO, SILURATO L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI ALITALIA DOPO SOLO UN ANNO

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(ANSA) - Andrea Ragnetti si è dimesso "da Consigliere e Amministratore Delegato di Alitalia e di Air One, nonché da Direttore Generale di Alitalia". Lo spiega la società indicando che "fino alla nomina di un nuovo A.d., il Consiglio di Amministrazione ha attribuito ad interim le deleghe al presidente Roberto Colaninno".

ANDREA RAGNETTI E ROBERTO COLANINNO ELIO CATANIA SALVATORE MANCUSO

Roberto Colaninno, "coadiuvato dai due vice presidenti Elio Catania e Salvatore Mancuso - spiega la compagnia -, curerà il processo di ricerca del nuovo amministratore delegato". Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia ed Andrea Ragnetti "hanno concordato la risoluzione consensuale dei rapporti fra loro intercorrenti. Andrea Ragnetti ha quindi rassegnato le dimissioni da Consigliere e Amministratore Delegato di Alitalia e di Air One, nonché da Direttore Generale di Alitalia, dimissioni che il Consiglio di Amministrazione ha accettato".

TRACY ROBERTS ELIO CATANIA LUDOVICA PURINI ROSSI

 


MUFFA EDITORIALE - LE FRASI DI ADRIANO SOFRI SU “REPUBBLICA” CONTRO BEPPE GRILLO FANNO RABBRIVIDIRE

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1-IL MANDANTE CHE DÀ DELL'IMPOSTORE A GRILLO
Da Il Fatto quotidiano

Adriano Sofri

Ieri, in un editoriale di Repubblica, si elogiava "il senso di responsabilità di Bersani" e "la sua competente misura", mentre si scomunicava Rivoluzione civile di Ingroia, "assembramento di pubblici ministeri e di partiti residui perlopiù autoritari" (Idv, Verdi, Rifondazione di Ferrero e Pdci, notoriamente guidati da Mussolini, Hitler, Stalin e Pol Pot), che si fingono "la vera sinistra" ma altro non fanno se non il gioco della "peggiore destra".

Quanto a Grillo, "non è un comico: è un grosso impostore", che "fa la guerra" (anche se invoca l'articolo 11 della Costituzione contro tutti i partiti che han fatto la guerra chiamandola pace, in Afghanistan e Iraq) e addirittura "annuncia il bagno di sangue".

Luigi Calabresi

Interessante la firma dell'editoriale: Adriano Sofri, condannato definitivamente a 22 anni di carcere in quanto mandante dell'assassinio del commissario Luigi Calabresi. Il che rende comprensibile la sua allergia ai magistrati, ma non troppo credibile il pulpito della sua intemerata a Grillo: non è il bue che dà del cornuto all'asino, è il mandante che dà dell'impostore al comico.


2-LE ANALOGIE CROMATICHE TRA OSCAR E FORMIGONI
Pino Corrias per Il Fatto quotidiano

NOZZE GIANNINO

Il personale dileggio che si è inflitto Oscar Giannino, vendendosi una intera fontana di Trevi per poi ammirarsi mentre precipita nel labirinto di specchi che ogni mattina lucida con l'ostinata energia dei folli quando si credono Napoleone o almeno il suo cappello, ha un solo corrispettivo nella disgraziata attualità che ci assedia: Formigoni. Il quale ogni giorno emerge dalla sua personale catastrofe morale e giudiziaria, politica ed esistenziale, con un inspiegabile sorriso che suscita laico furore, ma anche cristiana compassione, configurandosi come un nodo scorsoio che il lieto Formigoni si aggiusta davanti ai 161,3 metri del suo specchio privato, costato 609 milioni di euro pubblici.

Formigoni arancione

Certo le bugie di Giannino che fanno danni al suo piumaggio hanno un calibro perfino risibile, rispetto alle cannonate che Formigoni esplode coadiuvato dall'operosa artiglieria di Comunione e Liberazione che da una trentina d'anni lo allena e lo copre. Ma ci deve essere per forza un nesso tra gli arcobaleni cromatici che i nostri due campioni di furbizia italiana indossano in pubblico e quella oscura pulsione che li tinteggia in nero. Uno psichiatra saprebbe spiegarcelo. Oppure un imbianchino.

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE CON FIGLIA AZZURRA E PIERFERDINANDO CASINI

3-BAMBINI CORRETE, C'È CASINI SUL MESSAGGERO
Il Fatto quotidiano

Giornale fortunato, Il Messaggero: ha sotto mano un bel politico, Pier Ferdinando Casini, che è anche marito della padrona, Azzurra Caltagirone. Così può intervistarlo quando vuole, fargli dire tutto e il contrario di tutto e non farglielo notare, così il leader si sputtana. Ieri la lenzuolata di fine campagna elettorale era intitolata "Ingovernabilità, un rischio che non possiamo permetterci". Svolgimento: votate Casini per "continuare sulla strada delle riforme indicata dal governo Monti".

CASINI MONTI

Beninteso, gli italiani sono stronzi, per cui "la verità, la responsabilità, la serietà non fungono mai da richiamo elettorale. Quindi le elezioni le vincerà qualcun altro, metti Bersani. E allora? "Nessuno ci può chiedere, in nome della governabilità, di fare da stampella a esecutivi che non condividiamo". Ma non ha appena detto che "l'ingovernabilità mette a repentaglio tutto ciò che di buono è stato fatto"? No, questa domanda i perfidi dipendenti di sua moglie non gliel'hanno fatta.

 

PIAZZA AFFARI SCHIZOFRENICA COME I DATI ELETTORALI, CHIUDE A +0,7% - LO SPREAD CALA FINO A 250 POI CHIUDE A 293

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1 - BORSA: MILANO SULL'OTTOVOLANTE ELETTORALE, FTSE MIB +0,73%
Radiocor - Milano chiude in rialzo dello 0,73% una seduta in totale bali'a delle proiezioni, in attesa dell'esito ufficiale delle elezioni politiche. Il Ftse Mib ha toccato un massimo a +4% dopo gli instant poll che davano in vantaggio il centrosinistra, mentre ha iniziato a rallentare, fino a passare in territorio negativo, con le prime proiezioni che vedevano il centrodestra in testa, in uno scenario di totale ingovernabilita'.

BERLUSCONI BERSANI MONTI GRILLO E LA PREGHIERA DELLE URNE

Lo spread, dopo aver toccato un minimo intorno a 254 punti base, ora tratta a 281 punti, lievemente al di sotto dei 284 punti segnati in avvio di seduta. Sotto i riflettori Mediaset, che sembra preferire una vittoria del centrosinistra sul centrodestra. Il titolo ha chiuso a +2%, dopo una giornata all'insegna della volatilita', in cui ha mostrato un picco a +10% e un minimo a -1% circa. Bene le banche, col Banco Popolare e Bpm in ascesa di oltre l'1%.

Insieme a Piazza Affari, hanno limato i guadagni anche le altre borse europee, in forte rialzo in mattinata. Sul mercato dei cambi, l'euro si rafforza contro il dollaro a 1,32085 (1,3160 venerdi'). Debole lo yen, sulla prospettiva che i nuovi vertici della Boj esaspe rino ulteriormente la politica monetaria accomodante. La divisa nipponica e' indicata a 123,805 per un euro (122,90) e 93,715 per un dollaro (93,38). Stabile il prezzo del petrolio a 93,31 dollari al barile (+0,16%).

SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN FOTO ANSA

2 - ELEZIONI: SPREAD BTP CHIUDE IN RIALZO A 293 PUNTI
(ANSA) - Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco chiude in netto rialzo a 293 punti base, segnando il livello massimo della giornata, sulla scia di un risultato elettorale incerto. Nel corso della seduta aveva toccato un minimo di 255 punti dopo i primi dati sul voto. Il tasso sul decennale del Tesoro sale al 4,48%.

3 - FIAT: FITCH ABBASSA RATING A BB-, OUTLOOK NEGATIVO
Radiocor - Fitch ha declassato il rating del debito a lungo di Fiat a 'BB-', da 'BB', mentre ha confermato il rating del debito a breve a 'B'. L'outlook e' negativo. Lo ha comunicato l'agenzia, spiegando che il calo del rating 'riflette principalmente la continua debolezza dei risultati della sola Fiat, esclusa Chrysler, in particolare in Europa, e la nostra opinione che l'ultimo piano strategico del gruppo e' soggetto a importanti rischi esecutivi e i suoi frutti si vedranno dopo parecchi anni, se i clienti reagiranno positivamente'. Inoltre, aggiunge l'agenzia, esiste 'la possibilita' di ulteriori deflussi di cash per aumentare la quota di Fiat in Chrysler e per accedere al cash' della casa americana.

COLANINNO E RAGNETTI

4 - ALITALIA: CHIUDE CONTI 2012 CON PERDITE PER 280 MLN
(ANSA) - Alitalia chiude i conti del 2012 con un risultato netto, dopo accantonamenti e oneri straordinari, negativo per 280 milioni, con perdite quindi in forte aumento rispetto ai 69 milioni del 2011. In crescita i ricavi, +3,3% a 3.594 milioni. Negativo per 119 milioni il risultato operativo (-6 mln nel 2011).

Pesano sul risultato netto, spiega Alitalia, 91 milioni di euro di oneri dovuti a svalutazioni, manutenzioni e vendite di aerei, nell'ambito del rinnovamento della flotta conclusosi a dicembre 2012". Quanto ai conti del quarto trimestre, è "confermata l'inversione di tendenza nella seconda parte dell'anno rispetto ai primi 6 mesi del 2012": L'ultimo quarto dell'anno "chiude con un risultato operativo in pareggio". Il gruppo Alitalia "ha trasportato nel 2012 oltre 24 milioni e 275 mila passeggeri", con un "load factor (il tasso di riempimento degli aerei) a 74,6%, + 1,8% rispetto al 2011".

Pietro Salini

Il numero dei passeggeri, "leggermente inferiore a quello del 2011" segue una riduzione dell'offerta del 2,6% per ottimizzare la capacità a fronte del forte calo di domanda dovuto alla crisi. La quota di mercato, nel 2012, sull'insieme dei tre segmenti, intercontinentale, internazionale e domestico, "rimane stabile a circa il 22,6%". Nel 2012 Alitalia "é la prima compagnia aerea d'Europa per regolarità dei voli, nel 2009 era fra le ultime in graduatoria". Cresce "la puntualità dei voli, (86,9%, + 1,5% rispetto al 2011)". Completato il rinnovamento della flotta operativa, Alitalia "oggi conta 140 aerei con una età media di circa 6,5 anni, contro i 9,3 anni di gennaio 2009".

5 - IMPREGILO: SALINI PRESENTA PROSPETTO OPA, PREZZO 4 EURO
(ANSA) - Sarà depositato domani in Consob il prospetto informativo dell'Opa che Salini ha annunciato il 6 febbraio scorso su Impregilo, con prezzo confermato a 4 euro per azione. Lo apprende l'ANSA da fonti finanziarie. Verrà indicato anche il periodo di adesione, previsto tra metà marzo e metà aprile. Dopo che Amber ha già liquidato gran parte della partecipazione, tocca soprattutto a Gavio (al 29,9% del general contractor come Salini, che però controlla il gruppo) prendere una decisione sull'adesione all'Opa.

DEUTSCHE BOERSE

6 - BORSE: STAMPA; CME AVVICINA DEUTSCHE BOERSE PER FUSIONE
(ANSA) - Il gruppo CME, la maggiore piazza di scambi per i future, avrebbe avvicinato Deutsche Boerse, con la quale vorrebbe avviare trattative di fusione. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali sarebbe "esitante" all'avvio di un confronto. Le indiscrezioni hanno messo le ali al titolo Deutsche Boerse, salito fino al 4%, nonostante la smentita della piazza tedesca: "Non siamo in trattative per una fusione con il gruppo CME".

 

BENVENUTI IN BELGIO - ALLA CAMERA IL CENTROSINISTRA INCASSERà IL 55% DEI SEGGI (340) CON IL 29% DEI VOTI

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1. CAMERA: 3* PROIEZ. RAI/PIEPOLI, AL CS 340 SEGGI AL CD 121
(AGI) - Alla Camera 340 seggi vanno al centrosinistra e 121 al centrodestra secondo la terza proiezione elaborata dall'istituto Piepoli per la Rai. Al Movimento 5 Stelle vanno 110 seggi e al Centro 46. A Rivoluzione civile e alle altre liste non e' assegnato alcun seggio. La copertura del campione e' al 94,6%.

BERLUSCONI BERSANI MONTI GRILLO E LA PREGHIERA DELLE URNE

2. ULTIMA PROIEZIONE MEDIASET CAMERA: PD-SEL 30%, PDL-LEGA 29% DATI IPR; M5S 25,5%, LISTE MONTI 10,7%, RC 2,2%, FARE 1,2%
(ANSA) - Centrosinistra al 30%, centrodestra al 29%, Movimento 5 Stelle al 25.5%. E' l'ultima proiezione dell'Istituto Ipr per Mediaset sul risultato elettorale alla Camera. Le Liste Monti sono al 10,7%, Rivoluzione civile al 2,2%, Fare per Fermare il declino all'1,2%. I)n base a questi risultati, Ipr indica anche l'assegnazione dei seggi a Montecitorio: 340 al centrosinistra, 119 al centrodestra, 112 a M5S, 46 alle Liste Monti.

3. SENATO IN'SALSA GRECA',PDL AVANTI MA E'INGOVERNABILITA'
Paolo Cucchiarelli per l'ANSA - La maggioranza al Senato non c'e'. Palazzo Madama esce da queste elezioni in salsa greca: ingovernabile, ingestibile, salvo accordi a sorpresa. Grillo stravince rispetto alle aspettative ma non raggiunge la fatidica quota 158, cosi' come Pd-Sel e Pdl-Lega: almeno al momento dello scrutinio di 44.289 sezioni su 60.431 Sempre secondo questo dato parziale l'alleanza ipotizzabile tra Pd(28.07%) e Sel(2,99%), e la lista Monti (9,18%) arriva ad un inutilizzabile 40.24%.

BERLUSCONI CON LA MASCHERA DI GRILLO

Le uniche varianti possibili, cifre alla mano e sempre secondo dati non ancora definitivi, in grado di superare la soglia utile prevedono o una alleanza tra Pd-Sel e Beppe Grillo o l'intesa tra Pdl-Lega e M5s. Si tratta di alleanze solo ipotizzabili e, stasera, altamente improbabili. Come risulta improbabile l'ipotesi di larghe intese, almeno in base alle prime dichiarazioni di Beppe Grillo e alle convinzioni di Silvio Berlusconi I seggi, secondo i conteggi aggiornati alle 20.30, potrebbero essere attribuiti cos: 110-130 per il centrosinistra; 104-124 per il centrodestra; 40-60 per il Movimento 5 Stelle; 8-18 Per Scelta Civica con Monti.

Altre proiezioni,come quelle di Piepoli, disegnano altre cifre ma con un identico risultato finale. Infatti al Pd andrebbero 95 senatori, 93 al Pdl, 63 a M5S, 20 alla lista Monti,18 alla Lega Nord, 9 a Sel e 2 a Fratelli d'Italia. Insomma la conferma che il Senato, che a norma di Costituzione,potrebbe anche essere sciolto indipendentemente dalla Camera, non ha ad ora alcuna possibilit... di esprimere una maggioranza credibile e che la parola ''ingovernabilit...'' Š l'unica cosa certa.

GRILLO A SAN GIOVANNI

4. ELEZIONI: GRILLO, SIAMO PRIMO PARTITO CON 110 PARLAMENTARI
(ASCA) - ''Abbiamo raggiunto un risultato eccezionale. Siamo il primo partito in assoluto e questo in solo tre anni e qualche mese. Saremo 110 dentro e qualche milione fuori''. Lo afferma il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, in diretta streaming sul suo blog. Un risultato raggiunto, sottolinea Grillo, ''senza soldi, senza aver chiesto rimborsi'' e ora addirittura ''ci toccherebbero 100 milioni''.

GRILLO A SAN GIOVANNI

5. BERLUSCONI, MI DAVANO PER MORTO, SIAMO ANCORA DETERMINANTI CAV PRONTO A COLLABORARE CON PD SU RIFORME
(Adnkronos) - Mi davano per morto, ma siamo ancora determinanti. Ci ho messo la faccia e questo ci ha premiati ancora una volta. Silvio Berlusconi ha seguito da Arcore l'altalenante andamento elettorale e dopo la cautela d'obbligo sulle prime proiezioni, avrebbe ragionato cosi' con i suoi quando i dati ufficiali parlavano di un Pdl ancora decisivo per la prossima legislatura, soprattutto al Senato. "Dovranno fare i conti ancora una volta con il Cavaliere, il partito ha retto, l'exploit di Grillo ci ha fatto gioco, rosicchiando voti decisivi al Pd, orfano di Renzi. Ancora una volta il presidente ci ha visto giusto", dice un autorevole esponente azzurro di casa a Palazzo Grazioli.

FACCIA A FACCIA BERLUSCONI E ALFANO

Lo stato maggiore pidiellino ha tirato un sospiro di sollievo, raccontano, a meta' pomeriggio quando una media tra instant poll e proiezioni dava il partito ad oltre il 21% mentre la coalizione si attestava sul 30%. Nessuno, spiegano dalle parti di via dell'Umilta', avrebbe scommesso sul risultato positivo della Sicilia e della Campania, senza contare la vera e propria sorpresa della Puglia. Desta pero' preoccupazione una Lega in forte calo, che potrebbe mettere a rischio il duello Ambrosoli-Maroni in Lombardia.

Canta vittoria intanto Angelino Alfano che in una breve conferenza stampa in via dell'Umilta' assicura: "Abbiamo ottenuto un successo straordinario, credo che abbiamo al Senato la maggioranza relativa. Ora pero' dobbiamo attendere il risultato con serenita' della Camera prima di fare qualsiasi altra valutazione". Ed e' proprio l'esito del voto a Montecitorio che invita tutti alla cautela. Berlusconi, come spiegato dal suo 'delfino' non vuol sentir parlare ora di grande coalizione o governissimi, ma e' pronto a collaborare con il Pd solo per riformare e cambiare la Costituzione. Nessun dialogo invece, con i grillini che, del resto, si sono detti contrari a qualsiasi alleanza. In via dell'Umilta' si godono adesso quello che molti hanno definito "il secondo miracolo berlusconiano" e attendono l'ufficialita'.

napolitano voto 2013


6. ELEZIONI/ DAL COLLE MASSIMO RISERBO FINO A RISULTATI DEFINITIVI
(TMNews) - Al Quirinale il riserbo è d'obbligo sui primi dati dello scrutinio elettorale. Si attenderanno i risultati definitivi e ufficiali del Viminale per fare le prime valutazioni, viene spiegato. E del resto quanto accaduto con i dati dei sondaggi, delle proiezioni e degli exit poll consiglia di avere la massima prudenza. Il Presidente inoltre non commenta il voto e attende il 15 di marzo quando ci sarà la prima riunione del Parlamento e si saranno compiuti tutti gli adempimenti istituzionali, come previsto dal decreto emenato per lo scioglimento.

Solo allora, quando verranno insediate le Camere ed eletti i Presidenti di Montecitorio e Palazzo Madama Giorgio Napolitano avrà degli interlocutori con i quali confrontarsi nelle consultazioni. Dunque ufficialmente fino ad allora ci sarà tempo per capire quali sono le intenzioni dei partiti rispetto ai risultati che al momento sono ancora in bilico. La coalizione di centrosinistra infatti sembra avere la maggioranza alla Camera ma non al Senato. Ma appunto i dati non sono ancora definitivi. E il Capo dello Stato che da domani sarà impegnato nella visita ufficiale in Germania, mantiene il riserbo d'obbligo in questi casi.

Ingroia e Di Pietro

7. INGROIA NON PASSA, SI TRASCINA IDV E PARTE SINISTRA CON DATI PROVVISORI IDV-PRC-PDCI E VERDI FUORI DA PARLAMENTO
Chiara Scalise per l'ANSA - Rivoluzione civile non ce la fa e resta fuori dal Parlamento. E se per la maggior parte dei partiti che si sono riuniti sotto la guida dell'ex pm Antonio Ingroia questo e' un bis (la sinistra, dal Prc di Paolo Ferrero ai Comunisti italiani di Diliberto e ai Verdi di Angelo Bonelli, infatti non e' stata rappresentata alle Camera nell'ultima Legislatura) il grande sconfitto e' Antonio Di Pietro e l'Italia dei Valori che passa da 25 a zero parlamentari.

Una debacle alla quale ha contribuito, secondo alcuni esponenti di Rc, il Movimento di Beppe Grillo, che avrebbe cannibalizzato l'elettorato al quale si rivolgevano i partiti a sinistra della coalizione Pd-Sel e che rivendica la giovinezza della propria formazione (''nato appena 40 giorni fa'') e di non aver errori da imputarsi.''Non posso dire - e' il commento finale di Ingroia - di essere contento. Il risultato e' al di sotto delle mie aspettative, anche se ringrazio gli elettori che ci hanno votato in condizioni proibitive. Oscurati dalle televisioni di Stato e dai principali organi di informazione non siamo riusciti raggiungerli al meglio''.

Oliviero DiLiberto

Il gruppo dirigente di Rc non ha dubbi:''Siamo rimasti schiacciati tra il voto utile invocato da Pier Luigi Bersani e il risultato del Movimento 5 Stelle: al Pd avevamo proposto dialogo ma ci e' stata chiusa la porta in faccia''. E i Democratici continuano cosi' a essere il bersaglio degli ingroaiani: si tratta - prosegue la nota, letta da Sandro Ruotolo in sala stampa - di una ''sconfitta per il centrosinistra, che ha consegnato il Paese o alla destra o all'ingovernabilita'. Il Pd, queste elezioni, le ha perse due volte: la prima con la scelta di non andare alle elezioni subito e la seconda facendo l'accordo con Monti''. Quello con il Professore, attacca ancora Ingroia, ''e' stato un abbraccio mortale'', il cui esito nefasto ''non puo' certo essere addebitato a Rivoluzione civile''.

Come a dire, che anche nel caso in cui Rc avesse accettato il cosiddetto patto di desistenza, nulla sarebbe cambiato. Parole che arrivano dopo un intero pomeriggio passato ad aspettare e a leggere le proiezioni, nella speranza che l'asticella potesse salire, superando le soglie di sbarramento del 4% alla Camera e del 3% al Senato, e permettere di mettere almeno un piede in un'Aula parlamentare.

La realta' dei dati pero' alla fine non lascia scampo: le percentuali sono troppo basse (gli ultimi dati a disposizione danno 2,3% alla Camera, 1,8% al Senato) per poter credere ancora in un esito diverso e cosi' prima arriva la scelta della freddo comunicato da leggere ad alta voce e poi Ingroia rompe gli indugi e affronta le telecamere per suggellare la fine dell'avventura.

MONTI CASINI E FINI

8. CAMERA: ITALIA 54296 SEZ.SU 61446 (M.INT.)
(AGI) - Risultati provvisori degli scrutini di 54296 sezioni su 61446 Italia: VOTANTI : Agg. LISTA % Seg. (007)
PARTITO DEMOCRATICO 25,70 (005)
MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEG 25,47 (001)
IL POPOLO DELLA LIBERTA' 21,22 (003)
SCELTA CIVICA CON MONTI P 8,38 (001)
LEGA NORD 4,24 (007)
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA 3,16 (011)

RIVOLUZIONE CIVILE 2,24 (001)
FRATELLI D'ITALIA 1,91 (003)
UNIONE DI CENTRO 1,77 (002)
FARE PER FERMARE IL DECLI 1,14 (001)
LA DESTRA 0,60 (007) SVP 0,48 (007)
CENTRO DEMOCRATICO 0,47 (003)
FUTURO E LIBERTA' 0,45 (001)
GRANDE SUD - MPA 0,42 (004)
PARTITO COMUNISTA DEI LAV 0,26 (042)

casini monti

FORZA NUOVA 0,26 (001)
MIR - MODERATI IN RIVOLUZ 0,24 (020)
LISTA AMNISTIA GIUSTIZIA 0,18 (001)
PARTITO PENSIONATI 0,16 (008)
DIE FREIHEITLICHEN 0,16 (017)
IO AMO L'ITALIA 0,12 (013)
CASAPOUND ITALIA 0,12 (015)

FIAMMA TRICOLORE 0,12 (006)
INDIPENDENZA VENETA 0,11 (029)
LIBERALI PER L'ITALIA - P 0,07 (001)
INTESA POPOLARE 0,06 (027)
PARTITO SARDO D'AZIONE 0,05 (037)
LIGA VENETA REPUBBLICA 0,05 (014)
VENETO STATO 0,03 (033)

PANNELLA

VOTO DI PROTESTA 0,03 (023)
PRI 0,02 (030)
INDIPENDENZA PER LA SARDE 0,02 (032)
RIFORMISTI ITALIANI 0,02 (026)
MERIS 0,01 (021)
PARTITO DI ALTERNATIVA CO 0,01 (039)
MOVIMENTO PROGETTO ITALIA 0,01 (044)

I PIRATI 0,01 (001)
LIBERI PER UNA ITALIA EQU 0,01 (028)
PROGETTO NAZIONALE 0,00 (025)
POPOLARI UNITI 0,00 (031)
RIFONDAZIONE MISSINA ITAL 0,00 (038)

MOVIMENTO P.P.A. 0,00 (036)
UNIONE POPOLARE 0,00 (034)
TUTTI INSIEME PER L'ITALI 0,00 (043)
STAMINALI D'ITALIA 0,00 (018)
DEMOCRAZIA ATEA 0,00

 

LOS TROMBADOS - RESTANO FUORI ROBERTO RAO, MARIO SECHI, MOAVERO MILANESI, CROSETTO, GIULIA BONGIORNO

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GIULIA BONGIORNO

1. TWEET-GAFFE DI PALAZZO CHIGI SU 'TROMBATI ECCELLENTI', POI LE SCUSE
(AGI) - Il giorno dopo le elezioni fanno notizia gli esclusi dalle Camere, specie i nomi eccellenti. E questa mattina, su twitter e' apparso un messaggio dal sito di Palazzo Chigi non propriamente istituzionale. "Parlamento, ecco i trombati eccellenti" si leggeva nel tweet che rimandava a una photogallery dove scorrevano le foto di alcuni volti noti, da Fini a Ingroia e Di Pietro.

IL TWEET DI PALAZZO CHIGI SUI TROMBATI POI CANCELLATO

Immediate le critiche sulla Rete e poco dopo il tweet e' stato cancellato con tanto di scuse dello staff del governo: "Un tweet partito erroneamente. Ci scusiamo con gli utenti". A seguire tweet di Nomfup, famoso blog collettivo su comunicazione e politica: "Tweet di Palazzo Chigi cancellato, opla'".


2. ELEZIONI: DA FINI A DI PIETRO E MOAVERO, ECCO GLI ESCLUSI ECCELLENTI
(ITALPRESS) - Alcuni la chiamano 'sindrome di Montecitorio', altri ne danno spiegazioni politiche. Sta di fatto che a Gianfranco Fini tocca la stessa sorte che tocco' a Fausto Bertinotti nel 2008: ovvero, restare fuori dal Parlamento dopo aver guidato la Camera dei Deputati. Ma il leader di Fli non e' il solo escluso eccellente della tornata elettorale.

O come ha scritto Palazzo Chigi su Twitter, con una gaffe non proprio istituzionale, "Parlamento, ecco i trombati eccellenti". Il cinguettio poco dopo e' stato cancellato con tanto di scuse dallo staff del governo: "Un tweet partito erroneamente. Ci scusiamo con gli utenti".

A subire la mannaia degli sbarramenti di coalizione e di lista c'e' tutta Rivoluzione Civile, a partire dall'ex pm Antonio Ingoria: c'e' il leader Idv Antonio Di Pietro e i capi dei partiti dell'intesa, Oliviero Diliberto, Angelo Bonelli e Paolo Ferrero.

ITALO BOCCHINO GIANFRANCO FINI

Sotto il 4%, e quindi escluso, anche il capo di 'Fare per Fermare il Declino', Oscar Giannino a cui e' rimasta la magra consolazione di poter twittare di aver "fatto perdere a Berlusconi la Camera".

Ingroia e Di Pietro

Restano fuori anche due siciliani illustri come il leader di Grande Sud Gianfranco Micciche' e quello dell'Mpa Raffaele Lombardo.

Tra gli esclusi di Futuro e Liberta' anche Italo Bocchino, mentre e' eletto al Senato Benedetto Della Vedova. Al Senato non entra l'ex presidente della Commissione giustizia della Camera e candidata alla presidenza della Regione Lazio, Giulia Bongiorno.

Trasloca da Montecitorio a Palazzo Madama un altro ex presidente, ovvero Pier Ferdinando Casini, che pero' rimane orfano di uno dei suoi piu' stretti e storici collaboratori, Roberto Rao. Ancora un ex presidente, ma del Senato, Franco Marini, non ce la fa in Abruzzo. Altra vittima della sconfitta del centrosinistra in Abruzzo e' Anna Paola Concia, che non riesce a passare dalla Camera al Senato.

Crosetto Guido

Rimane al palo anche Mario Sechi, ex direttore del 'Tempo', candidato di Scelta civica in Sardegna. Parlamento off limits inoltre per uno stretto collaboratore di Mario Monti, come Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Affari europei.

Oliviero DiLiberto

Out pure Mauro Libe' (Udc), Giuliano Cazzola (lista Monti ed ex deputato Pdl) e Roberto Natale, candidato di Sel al Senato in Umbria e Marche, ex presidente della Federazione nazionale della Stampa. Mentre non passa uno dei fondatori di Fratelli d'Italia, Guido Crosetto.

ROBERTO RAO

Infine due rientri 'eccellenti' e, stando alle previsioni pre- elezioni, imprevisti: dovrebbero essere eletti, qualora Silvio Berlusconi non opti in Abruzzo e in Calabria, i due ex Idv Antonio Razzi e Domenico Scilipoti.

 

MAHONY AL CURRY - UNA SFILZA DI COPERTURE E OMISSIONI SUL GROPPONE DEL CARDINALE DI LOS ANGELES…

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Francesco Battistini per il "Corriere della Sera"

CARDINALE MAHONY

Primo, minimizzare l'accaduto e zittire la coscienza: «I bambini non sono traumatizzati...». Secondo, convincere le pecorelle che si tratta d'un buon pastore che s'è smarrito: «Le famiglie dei chierichetti vogliono solo che quel sacerdote riceva aiuto e sia messo in condizione di non fare più queste cose».

RATZINGER PAPA BENEDETTO XVI

Terzo, e più importante, evitare le indagini della polizia: «Le famiglie sono devote e non vogliono grane». È una lettera battuta ancora a macchina, su carta carbone. Con l'intestazione e la dicitura «riservata». È allegata al dossier che accusa il cardinale Roger Mahony d'avere ignorato, molte volte insabbiato qualunque denuncia giungesse sui preti pedofili. «È la dimostrazione - spiega Terry Mc Kiernan, "indignado" cattolico del gruppo Bishop Accountability - di quanto la mente e il braccio sapessero bene che cosa fare, non appena spuntava una denuncia di molestie».

La lettera è fra quelle che sono state mostrate a Mahony in quasi quattro ore d'interrogatorio, sabato, prima del Conclave. Una paginetta datata 21 gennaio 1988, firmata dal collaboratore padre Thomas Curry e indirizzata al cardinale per chiarire «un incidente» di cui si mormora in curia: due settimane prima, monsignor Curry ha ricevuto due famiglie ispaniche, «gente d'assoluta fiducia», che gli hanno raccontato le molestie sessuali d'un prete che avevano in casa.

CARDINALE MAHONY jpeg

Il prete è il messicano Nicolas Aguilar Rivera, ospite della diocesi: «La sera di Natale, siccome aveva bevuto un po' troppo e non poteva guidare, abbiamo chiesto a padre Aguilar di restare. È il catechista dei nostri bambini, così l'abbiamo sistemato nella loro stanza. Durante la notte, lui s'è infilato nel loro letto...». Informato della vicenda, riferisce monsignor Curry nella lettera, la preoccupazione prima è che la famiglia non abbia informato la direttrice della scuola, la quale «sarà costretta a rivolgersi alla polizia».

Per questo, il vicario dell'arcidiocesi si precipita dal prete pedofilo, lo mette alle strette e ottiene la promessa: l'uomo se ne andrà oltreconfine, in Messico, entro 48 ore. Nessuna denuncia, per carità. E se qualcuno vuole dettagli - Curry rassicura il cardinale - nessun problema: «Le famiglie sono della parrocchia, non vogliono grane». In fondo, «non ci sono prove dei presunti abusi».

E i bambini, monsignore ne è certo, «non sono traumatizzati»... Così s'agiva, in pensieri opere e soprattutto omissioni, all'arcidiocesi di Los Angeles. Ciò che stupisce i giudici è che il cardinale e i suoi, forse convinti d'essere sciolti dalla legge terrena, non abbiano eliminato nemmeno le carte più imbarazzanti.

papa ratzinger benedetto

«La polizia sta facendo ogni sforzo per avere la lista dei bambini molestati - annota padre Curry in un'informativa del 26 gennaio 1988 - i parroci sono riluttanti. E io do loro ragione».Non possumus, concorda il cardinale in un'altra lettera: «Non possiamo dare informazioni del genere, qualunque sia il motivo per cui ce le chiedono». Del resto, come gli fa sapere anche monsignor Juan Arzube, collaboratore a sua volta coinvolto in vicende di molestie: «Quanti preti sono completamente senza peccato, se si valutano dieci anni della loro vita?».

A Los Angeles, pensa la polizia, per i religiosi «problematici» era facile farla franca. Non si spiegano sennò i tredici preti fuggiti in Messico e ancora ricercati, nonostante l'abbondanza di segnalazioni sul loro conto. Negli archivi diocesani non c'è traccia di denunce penali. Più spesso, si leggono missive che tendono ad annacquare le accuse. È il caso di padre Fidencio Silva Flores, per quindici anni missionario a Long Beach e responsabile per la pastorale dei giovani ispanici.

CARDINALE MAHONY

Quando emergono le prove di 25 abusi su minori, padre Silva «lascia il servizio» (così è scritto nella scheda dell'Arcivescovado, senza dettagli) e sparisce: processato, ricercato, sette anni dopo si scopre che celebra ancora messa in una parrocchia messicana. Anche la storia di padre Willebaldo Castro fa pensare: denunciato per atti di libidine su un sedicenne, già negli anni 70 inibito dalla Congregazione per la dottrina della fede, è a Los Angeles che il prete trova la benevolenza delle gerarchie, le quali ne sottolineano il ravvedimento, «certamente farà molto bene alle anime», e ne chiedono l'«opportuna reintegrazione ad experimentum».

CARDINALE ROGER MAHONY

Dov'è finito padre Willebaldo? In Messico, pure lui: inseguito da accuse di nuove molestie. «Caro Papa - scrisse nel 1993 una vittima, ormai adulta, a Giovanni Paolo II - io fui molestato la prima volta da bambino al campeggio di St. Malo, Colorado. Ho scoperto che quel prete oggi è in una parrocchia di Los Angeles. Ho informato tutti, anche il cardinale Mahony, degli orrori che dovetti subire. In dieci anni, non ho ricevuto una parola».

 

 

FERRARA PRO-INCIUCIONE: “GOVERNISSIMO PER LA RIFORMA ELETTORALE E IL COLLE…”

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Carmelo Lopapa per "La Repubblica"

E da oggi che succede, direttore Giuliano Ferrara?
«Secondo me Berlusconi lancerà una proposta di unità nazionale. Penso. Spero. Sarebbe assurdo se non lo facesse. È il consiglio che gli ho dato».

Governissimo col Pd e Grillo fuori, insomma, per far cosa?
«Ma sì, come vogliamo chiamarlo? Governo di responsabilità? Ecco sì, quello, per fare una riforma elettorale e per eleggere il presidente della Repubblica che è a fine mandato».

Giuliano Ferrara

Che stabilità avrebbe un esecutivo a termine?
«Relativa, appunto, ma non ci sono le condizioni per farne uno di programma. Sarebbe di minoranza, molto difficile da tenere in piedi in queste condizioni. Troppo fragile. Per far che? Stare lì a litigare sui deputati? Come il 14 dicembre del 2010, come il governo Prodi dell'Unione? Su, andiamo. Sciogliere solo il Senato sarebbe un golpe. Mi pare che l'unica cosa seria sia quella».

BERLUSCONI REGGE LE TESTE DI MONTI BERSANI

Come ha potuto spuntarla Berlusconi? Merito dell'Imu?
«Queste elezioni vanno lette in chiave antropologica, più che politica. Quell'uomo è il
più simpatico, non c'è che dire. È una categoria estranea alla politica, me ne rendo conto. Non è borioso, saccente, dice cose che la gente condivide. Un eroe popolare, nonostante avesse fatto di tutto per perdere, sbagliando la campagna: aveva distrutto la sua classe dirigente, azzerato il partito. Poi, quando ha deciso di rimettere le cose a posto, ci ha messo la sua faccia e rieccolo».

Con lui le ha vinte anche, soprattutto, Grillo.
«Anche lì, la lettura è antropologica. È l'affermazione di un uomo di spettacolo. Ormai è chiaro: in Italia non viene più presa in considerazione una figura professionale, un tecnico competente, tanto meno un politico navigato. Vincono un comico e un grande show man come Berlusconi».

MONTI E BERSANI BERSANI, BERLUSCONI

La vittoria del M5s avrà pure una valenza politica. O no?
«Ma non esiste. È la vittoria di una persona che fa splendidi comizi-spettacolo. Che usa il
turpiloquio, non concede contraddittorio, che non ha classe dirigente, seleziona anonime comparse e guida un non-partito. È una setta di mezzi matti che esprime al meglio la passione tutta italiana per il guitto. Una roba un po' comica, un po' da marcia su Roma, con un pizzico di squadrismo».

E perché Bersani perde?
«Povero lui, ma perché è debole, è debole il suo partito, la sua classe dirigente. Lì l'unica forza politica nuova era Renzi e l'hanno messo da parte. È uno strumento le cui corde non vibrano».

DAL BLOG DI BEPPE GRILLO - NAPOLITANO CON LA BANDIERINA DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE

Da oggi mercati e Bruxelles scateneranno la tempesta.
«Bisognerà spiegare a quei signori che loro non vogliono far governare Berlusconi, d'accordo, ma senza di lui qui non c'è governo, lui non fa governare. Se ne facciano una ragione. O si cambia questo sistema o non se ne esce».

 

I “MERCATI” TORNANO A MENARE: MILANO -4,9%, LO SPREAD SI IMPENNA A 344 - BRUCIATI 17 MLD € IN BORSA - DOMANI IL TEST È

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1 - BORSA: STALLO ELETTORALE RIACCENDE RISCHIO ITALIA, MILANO SPROFONDA
Radiocor - Il caos elettorale affossa Milano e le principali Borse europee, in una seduta che ha visto la speculazione torna a prendere di mira la zona euro e i titoli di Stato dei Paesi periferici, con lo spread Btp-Bund che balza oltre 340 punti base. Non aiuta i listini il numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, che ha comunque ribadito la bonta' delle misure monetarie finora intraprese e la continuita' delle stesse.

MARIO MONTI E VITTORIO GRILLI jpeg

La peggiore d'Europa e' Piazza Affari, che chiude a -4,89%, sprofondano i titoli bancari Intesa Sanpaolo e Unicredit sotto di circa il 9%, anche se le peggiori sono Mediolanum e Banco Popolare, giu' di oltre il 10%. Crollano in generale tutti i titoli legati al sistema Italia, come A2A (-8,3%) e Telecom Italia (-7,2%) mentre si salvano quelli piu' esposti sull'estero, a partire da Pirelli (+2%), Prysmian (1,2% anche grazie a una commessa in Germania da 350 milioni) e Diasorin (+0,1%). Sul resto del listino torna a crescere CamFin (+4,9%), mentre Olida ta (poco sopra la parita') viene premiata dopo il ritorno a un Ebitda positivo nel 2012. Seduta nera anche per l'euro che cala a 1,305 dollari mentre il petrolio perde lo 0,69% con il Wti a 92,46 dollari al barile.

bersani piange

2 - ELEZIONI: SPREAD BTP CHIUDE SUI MASSIMI A 344 PUNTI
(ANSA) - Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco chiude sui massimi da inizio dicembre a 344 punti base sulle incertezze create dal voto. Il tasso sul decennale del Tesoro sale al 4,90%.

3 - BORSA: MARTEDI' NERO PER MILANO, BRUCIATI 17 MLD
(ANSA) - Brutto scivolone per Piazza Affari dopo il voto: il calo del 4,63% dell'indice Ftse All share equivale a 17,3 miliardi di euro bruciati nella seduta. Meno grave il ribasso delle altre Borse europee: l'indice Stoxx 600, che fotografa i principali titoli, ha ceduto l'1,3%, che equivale a 100 miliardi di capitalizzazione 'persi'.

4 - CONSOB: VALUTA AMPLIAMENTO DIVIETO SHORT SELLING PER RIDURRE VOLATILITA'
Radiocor - La Consob sta valutando l'adozione di misure tecniche per arginare la volatilita' sul mercato milanese. In particolare, l'introduzione di un divieto temporaneo delle vendite allo scoperto anche per le vendite assistite dalla disponibilita' dei titoli, rafforzando il divieto di vendite allo scoperto 'nude' (ossia in assenza della disponibilita' dei titoli) introdotto l'1 novembre scorso, in virtu' del regolamento comunitario sullo short selling.

VITTORIO GRILLI jpeg

La Commissione deve comunque rispettare i paletti fissati dalle norme europee, che prevedono l'adozione del divieto dello short selling assistito dal prestito titoli solo in determinate condizioni: il requisito minimo per i titoli del Ftse Mib e' che la variazione al ribasso deve essere pari o superiore al 10%. I tecnici stanno quindi cercando di capire se, al di la' dei forti ribassi teorici segnati prima di entrare in negoziazione, i titoli, una volta in contrattazione, hanno registrato perdite superiori al 10%.

In tal c aso, la Consob potrebbe attivare la procedura, ottenuto il via libera dall'Esma. Anche Borsa italiana, riferiscono fonti di mercato, avrebbe gli strumenti per ridurre la volatilita', ad esempio limitando la fascia di oscillazione dei titoli.

olli rehn

5 - ELEZIONI: REHN, FIDUCIA NELLE CAPACITA' DI DECISIONE DELL'ITALIA
Radiocor - 'Il popolo italiano ha fatto la propria scelta democratica, cio' che emerge e' naturalmente un quadro complesso, ma abbiano fiducia nelle istituzioni italiane e nella capacita' del presidente della Repubblica italiana di individuare rapidamente la via da seguire per assicurare che l'Italia possa continuare a fronteggiare le sfide che ha di fronte in consultazione con le forze politiche del paese e in linea con il dettato costituzionale'. Lo ha detto il commissario Ue, Olli Rehn, parlando con i giornalisti a Copenhagen. 'E' importante che l'Italia prosegua le riforme per una crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro', ha aggiunto Rehn.

6 - UE: QUASI UN TERZO ITALIANI SOTTO 18 ANNI A RISCHIO POVERTA'
Radiocor - Oltre un quarto dei ragazzi di meno di 18 anni e' minacciato dalla poverta' o dalla esclusione sociale nella Ue. E il rischio e' tanto piu' alto se i genitori hanno un basso livello di formazione ed educazione. E' quanto emerge da un'analisi di Eurostat. Nel 2011 il 27% dei ragazzi contro il 24% degli adulti e il 21% dei cittadini con oltre 65 anni si trovava alle prese con il rischio di poverta'. Paesi piu' a rischio Bulgaria (51,8%), Romania (49,1%), Lettonia (43,6%), Ungheria (39,6%), Irlanda (37,6%). L'Italia era al 32,3%. Svezia, Danimarca e Finlandia guidano la classifica dei paesi in cui ci sono meno ragazzi a rischio poverta'. In Germania si trova in tale condizione il 19,9% dei ragazzi, in Francia il 23%.

BERNANKE jpeg

7 - BOT: ASTA SENZA DRAMMI MA BANCO DI PROVA E' DOMANI SU BTP
Radiocor - Malgrado i tassi in rialzo e la domanda poco brillante, l'asta dei BoT semestrali di oggi non e' stata totalmente negativa. Questa la valutazione che arriva dagli operatori interpellati da Radiocor che guardano all'asta di domani sul medio e lungo termine come al vero banco di prova che il Tesoro dovra' superare sul mercato primario dopo l'esito delle elezioni politiche. 'I BoT - dice un operatore - hanno dimostrato di essere uno strumento di mercato monetario in grado di funzionare anche quando le cose vanno molto male, come a fine 2011.

Il vero scoglio che l'Italia deve superare e' l'asta di domani' che portera' sul mercato BTp a 5 e 10 anni per un massimo di 6,5 miliardi. Gia' oggi, sul grey market, si sono fatti sentire gli effetti del voto e il nuovo benchmark decennale che sara' lanciato domani ha perso molto terreno passando dal 4,30 al 4,90 per cento circa. Il nuovo decennale sara' offerto per un ammontare compreso tra 3 e 4 miliardi di euro. Tenendo conto delle quotazioni sul grey market un forte rialzo del rendimento e' largamente atteso e potrebbe, dunque, portare il nuovo BTp decennale su livelli non molto lontani dalla soglia del 5 per cento.

ALBERTO NAGEL

8 - USA: BERNANKE, ESPOSIZIONE MODERATA A DEBITO E SU INCERTEZZE ITALIA
Radiocor - Il presidente della Fed, Ben Bernanke, in una audizione al Senato, ha risposto a una domanda sui rischi posti dalle elezioni itali ane, definendoli limitati. 'I mercati reagiscono all'incertezza, non sanno come le politiche saranno condizionate' dall'esito elettorale. Bernanke ha aggiunto di non credere che in Italia 'alcun candidato abbia rigettato l'idea di restare nell'euro'. La risposta di Bernanke e' stata data a una precisa domanda del senatore democratico di New York Charles Schumer: 'I mercati hanno reagito nervosamente alle elezioni in Italia, qual e' l'esposizione delle nostre istituzioni e quali i rischi per la loro stabilita'?'.

Parlando dell'esposizione degli Usa verso il nostro Paese, il governatore ha affermato che l'Italia e' 'un caso insolito perche' ha un basso deficit ma un alto livello di debito', che e' ampiamente posseduto anche fuori dai suoi confini. 'L'esposizione delle nostre istituzioni finanziarie e' moderata', ha precisato. Ed eventuali perdite 'non infliggerebbero seri danni alle nostre istituzioni', banche o fondi monetari. Bernanke ha aggiunto che semmai teme gli 'effetti indiretti' sui mercati, 'su altri asset', di una crisi italiana.

JPMorgan Chase

9 - FED: BERNANKE, ECONOMIA USA NON IN STALLO, EVITARE TAGLI AUTOMATICI
Radiocor - Parlando del rischio di 'sequester', ovvero i tagli automatici della spesa americana per 85 miliardi che scatteranno il primo marz o senza un accordo per abbassare il deficit, il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha sottolineato che 'evitare il 'sequester' ridurrebbe i rischi per l'economia nel breve periodo' ed eliminerebbe 'in modo piu' efficace' gli squilibri fiscali di lungo termine. Per questo, i tagli dovrebbero 'essere sostituiti con politiche per ridurre il deficit federale in modo piu' graduale nel breve termine e piu' sostanziale nel lungo periodo'.

Durante la testimonianza semestrale alla commissione Bancaria del Senato, Bernanke ha fatto riferimento al fatto che secondo il Congressional Budget Office il 'sequester' ridurrebbe la crescita dello 0,6%: 'data una crescita economica ancora moderata, il peso potenziale ulteriore sulla ripresa e' significativo', ha detto, non solo perche' peserebbe su assunzioni e redditi, ma anche perche' generalizzati tagli della spesa manterrebbero il deficit a livelli piu' alti di quanto non sarebbero altrimenti.

Il numero uno della Fed ha sottolineato che il Pil nel quarto trimestre e' stato 'sostanzialmente invariato', ma la pausa 'non sembra riflettere uno stallo della ripresa', che dovrebbe riprendere piede nel corso dell'anno. Bernanke ha fatto notare che 'l'inflazione rimane bassa', ricordando che l'obiettivo della Fed e' mantenerla attorno al 2%.

FABIO ROVERSI MONACO

10 - FED: BERNANKE, CHIARI BENEFICI DA QE, AVANTI CON STIMOLO ECONOMICO
Radiocor - La Federal Reserve continuera' con l'acquisto di bond, dal momento che i benefici di una politica monetaria accomodante superano i potenziali rischi. 'La Fed prende molto seriamente ed e' consapevole dei rischi' e tiene sotto attento controllo i mercati, ma 'al momento l'aumento di costi potenziale dell'aumento di assunzione di rischio in alcuni mercati non annulla i benefici di una politica di promozione della ripresa e della creazione di posti di lavoro'.

Lo ha detto il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke durante la testimonianza davanti alla commissione Bancaria del Senato. Il numero uno della Banca centrale domani e' atteso alla commissione Finanza della Camera, nell'ambito dei due giorni di testimonianze semestrali in Congresso. Bernanke ha cosi' voluto rispondere alle preoccupazioni di chi sostiene che la strategia non convenzionale della Fed potrebbe alimentare l'instabilita' finanziaria e alla possibilita' che la Banca centrale interrompa prima del previsto le manovre di stimolo.

11 - JP MORGAN: TAGLI PER 13-15 MILA IN SETTORE MUTUI, OLTRE A 3-4MILA NEL RETAIL
Radiocor - Oltre a 3-4 mila tagli nel settore retail da realizzare entro il 2014, Jp Morgan Chase intende ridurre la forza lavoro di al tre 13-15mila unita' nel settore mutui ipotecari in due anni. Lo ha indicato agli analisti il direttore generale della divisione banca al dettaglio, Gordon Smith. In totale il colosso del credito statunitense tagliera' quindi nel complesso 16-19mila posti di lavoro.

12 - INTESA SANPAOLO: ROVERSI MONACO, CREDO BAZOLI RICONFERMATO
Radiocor - 'Credo che Bazoli verra' riconfermato' alla presidenza del cds di Intesa Sanpaolo. Lo ha detto Fabio Roversi Monaco, presidente della Fondazi one Carisbo socia della banca con il 2,7%. Sul rinnovo degli organi di governance di Intesa Sanpaolo, ha peraltro aggiunto Roversi Monaco interpellato all'uscita da Mediobanca di cui e' consigliere, 'non ne abbiamo ancora parlato. Le fondazioni importanti sono quelle di Milano e Torino'.

GIOVANNI BAZOLI FOTO ANSA

13 - MEDIOBANCA: UTILE I SEMESTRE RADDOPPIA A 124 MLN, 15 MLN IN II TRIMESTRE
Radiocor - Utile netto raddoppiato per Mediobanca nel primo semestre dell'esercizio 2012-2013 a 124 milioni di euro contro i 63 milioni di un anno prima. Nel secondo trimestre l'istituto di Piazzetta Cuccia ha superato nettamente le attese, realizzando un risultato positivo per 15 milioni di euro contro le stime degli analisti di una perdita di 10 milioni. La prima meta' dell'esercizio (a fine dicembre 2012) e' stata peraltro ancora penalizzata da svalutazioni di partecipazioni, in particolare dai -95 milioni relativi alla quota in Telco-Telecom.

Il margine di intermediazione e' calato del 6,4% a 911 milioni di euro. I costi si riducono a 376 milioni (-6%). Il costo del rischio e' stabile a 129 punti base. Il core tier 1 aumenta all'11,8% dall'11,5% al settembre 2012. Il risultato - precisa una nota dell'istituto - 'riflette da un lato il forte rallentamento congiunturale e dell'attivita' verso famiglie e imprese, dall'altro la prudente politica di impiego del gruppo, il costante contenimento dei costi e il mantenimento di un'elevata qualita' degli attivi'.

14 - ELEZIONI: MEDIOBANCA, LA FARSA E' DIVENTATA TRAGEDIA
Radiocor - 'Una commedia italiana diventata una tragedia greca'. Questo il commento a caldo degli analisti di Mediobanca Securities sui risultati elettorali, in un studio intitolato 'la tempesta perfetta', con cui lancia il consiglio di 'restare cauti per lo meno nel breve termine'. In effetti 'ci sono piu' incertezze dopo le elezioni che non prima', rileva il team guidato da Angelo Guglielmi a Londra. Secondo Mediobanca, una 'Grosse Koalition' appare inevitabile, 'ma l'Italia non e' la Germania' ed e' poco probabile che funzioni.

15 - MEDIOBANCA: NAGEL, PER GIUGNO TUTTI ELEMENTI PER PIANO
(ANSA) - Mediobanca sarà in condizione di definire entro giugno il nuovo piano industriale facendolo partire dall'inizio di luglio. Lo ha detto l'A.d Alberto Nagel nella conference call sui risultati semestrali. A fine giugno, ha spiegato, "saremo pronti per avere tutti gli elementi per il nuovo piano che partirà dal primo luglio. Per giugno ora possiamo mettere a fattore il piano triennale di Generali - ha detto - e pensiamo che da ora a giugno avremo una miglior comprensione delle regole di Basilea 3".

 


LA LUNGA METAMORFOSI DI GRILLO DALLE BATTUTE CONTRO CRAXI ALLA NASCITA DEL SUO NON-PARTITO…

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Sebastiano Messina per "La Repubblica"

Grillo giovane


Sono passati ventisette anni, da quel giorno. Era un sabato sera, a Palazzo Chigi c'era Bettino Craxi e il comico che oggi entra da trionfatore nel Palazzo volle togliersi lo sfizio di fare uno sketch sulla politica.

Anzi, proprio sul Psi, il partito del presidente del Consiglio. E allora fece l'imitazione di Martelli che durante il viaggio in Cina domandava a Craxi: «Senti, è vero che qua ce n'è un miliardo e sono tutti socialisti?». «Sì, perché?». «Ma allora, se sono tutti socialisti, a chi rubano?». Con quella battuta, a 38 anni, il ragionier Giuseppe Piero Grillo, detto Beppe, concluse alla Rai la sua brillante carriera di comico.

GRILLO BEPPE

Forse non immaginava neanche lui che chi lo metteva alla porta gli stava cambiando la vita. O forse era proprio quello che voleva, con quella rasoiata che il Palazzo non poteva tollerare (mancavano ancora sei anni alla scoperta di Tangentopoli). Fatto sta che c'è chi fa risalire a quella cacciata dalla tv pubblica l'inizio della spettacolare metamorfosi di Grillo, da attore a profeta e da profeta a capopopolo.

beppe grillo incazzoso

Sì, certo, continuò a fare il comico ancora a lungo. Riempiva i teatri, con i suoi monologhi caustici e trascinanti, e una volta si levò anche la soddisfazione di tornare un'ultima volta nella Rai decraxianizzata, con il suo «Beppe Grillo Show», ma a poco a poco nei suoi spettacoli il piatto forte diventò la politica. Amava partire dai dettagli, apparentemente minori, che lui però trasformava in scelte paradigmatiche, piccole mosse per cambiare la vita. La sua e quella di tutti.

BEPPE GRILLO SUL PALCO

E così, tra una barzelletta sugli eschimesi e una gag sui computer, comincia a inserire il numero sull'auto a idrogeno «che esiste davvero, l'ho vista, funziona e puoi respirare dal tubo di scappamento», la storia della «biowash ball», la pallina magica capace di fare un bucato perfetto in lavatrice senza consumare neanche un grammo di detersivo, la tirata contro i trasporti inquinanti, «per portare i maiali dal Belgio a Parma e riportarli in Belgio come prosciutti», e addirittura l'aneddoto sugli svedesi che fanno la differenziata anche nel bagno, «lì c'è un water che separa la cacca dalla pipì e gli inquilini guadagnano vendendo i propri escrementi ai contadini come concime: abbassano le spese condominiali cagando, sapete?»

Non sono battute buone per uno spettacolo, ma idee che lui trasforma, diremmo oggi, in
vere e proprie campagne politiche. Si innamora delle nanoparticelle. Si scaglia contro gli inceneritori. Invoca il passaggio immediato e totale alle energie rinnovabili. Si schiera contro l'invio dei soldati italiani in Iraq. Attacca il governatore di Bankitalia, Fazio. Aderisce alla guerriglia contro la Tav in Val di Susa, annunciando con una risata: «Sono un anarchico insurrezionalista!».

BEPPE GRILLO

Giorno dopo giorno, comincia a mettere a fuoco i suoi bersagli. I bancarottieri come Tanzi, che hanno lasciato in mutande i poveri risparmiatori. Le compagnie telefoniche. Le case farmaceutiche. Qualche volta esagera, e si becca una condanna a 4000 euro per aver dato della "vecchia puttana" a Rita Levi Montalcini, accusandola di aver ottenuto il Nobel grazie all'aiuto di una ditta di medicinali, ma ormai sono in molti a considerarlo un tribuno del popolo, il difensore dei fregati.

La vera svolta arriva nel 2005, quando lui fonda il suo blog, parola che all'epoca è ignota ai più. Eppure, miracolo del passaparola, in pochi mesi diventa il primo blog del Paese, e centotrentamila italiani ogni mattina vanno a leggersi cosa scrive Grillo, e a scrivergli che sono d'accordo con lui. È un'impresa che molti gli invidiano, ma lui vuole comunicarla al mondo intero.

Così, con 57 mila euro raccolti tra i suoi bloggers, il 22 novembre compra una pagina intera dell'Herald Tribune. Per dire cosa? Che in Italia c'è un Parlamento pieno di inquisiti, processati o condannati. Questo comico che sfida gli onorevoli, screditandoli nei salotti buoni del Continente, diventa subito un personaggio internazionale, e «Time» lo mette nell'elenco dei personaggi europei dell'anno.

GRILLO vittoria

A quel punto, lui aveva già le idee chiarissime. E rivelava a "Repubblica" cosa aveva in mente. «Sul web sta nascendo una nuova democrazia che i vecchi politici non riescono neanche a capire. Milioni di persone stanno a guardare questi comatosi che si aggirano promettendo questo e quello: vanno licenziati tutti. Indifferentemente tutti.

Vedete, io ho messo su una piccola P2 sobria e trasparente. Sì, la piduina degli agrillati. È una rete di meetup già presente in 95 città. Sa cosa sono i meetup? Gruppi di persone che si incontrano per fare concretamente le cose di cui hanno parlato in un blog. Siamo già quasi seimila: il terzo meet-up del mondo, come numero. Vede, la gente, le persone, sono molto più avanti delle istituzioni». È il 2005, otto anni fa, e non sono in molti a prenderlo sul serio.

Le cose cambiano nel 2007, quando il fiume carsico dei meet-up, l'onda lunga dei blogger, invade all'improvviso le piazze italiane, con una manifestazione che per la prima volta viene organizzata solo via Internet, con il passaparola tra blogger. Il nome è sfacciato e impertinente, «Vaffanculo Day», e l'invito, diciamo così, è per i politici, tutti i politici (si salva, per il momento, solo Di Pietro). Lascia tutti a bocca aperta.

Beppe Grillo

A sera, Grillo conta 332 mila 225 firme sotto tre proposte di legge di iniziativa popolare, che affiderà senza alcuna speranza al Parlamento. Sono tre regolette neanche tanto eversive. Primo, nessun condannato può candidarsi. Secondo, nessuno può fare il parlamentare per più di dieci anni. Terzo, basta con le liste dei nominati. Naturalmente, l'effetto della loro caduta nel vuoto sarà il rafforzamento di Grillo: la prova inconfutabile che ha colpito nel segno.

PRIMO PIANO DI BEPPE GRILLO

I seguaci ci sono, le idee cominciano a esserci, ma manca ancora qualcosa: la bandiera. Grillo tenta prima la strada delle liste civiche, e le riunisce tutte a Firenze, l'8 marzo 2009. «Come ci chiamiamo? Non ci chiamiamo: esistiamo ». Non c'è un programma, ma una lista di obiettivi. Una lista sempre più lunga: l'acqua pubblica, il web gratuito per tutti, i depuratori di condominio, il fotovoltaico..

L'ex comico è diventato un concorrente pericoloso, per i partiti. E lui decide di sfidare il più organizzato di tutti, il Pd: «Voglio partecipare alle primarie per il segretario», annuncia. E prende persino la tessera, alla sezione di Paternopoli, in Campania. Ma il partito gli dice no, grazie, la tua strada è diversa dalla nostra.

BEPPE GRILLO MOVIMENTO 5 STELLE

A quel punto, la nascita del suo non-partito (regolata da un "non-statuto") è inevitabile. E il 4 ottobre 2009, al teatro Smeraldo di Milano, va in scena per la prima volta il Movimento 5 Stelle. Soggetto di Beppe Grillo, regia di Gianroberto Casaleggio. La metamorfosi è conclusa, il comico è diventato un politico. «È più attore oggi - disse una volta Dino Risi, che lo aveva diretto in un suo film - di quando tentava di fare l'attore. Ha intuito che dire le cose da bar è un'attività redditizia. Niente di meglio per gli italiani, che aspettano sempre il capopopolo di turno».

 

L’ALBA DEGLI BOWIE VIVENTI - IL DUCA BIANCO TORNA CON UN VIDEO DI PRESENTAZIONE DEL SECONDO SINGOLO DEL NUOVO ALBUM

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IL LINK AL VIDEO DI "THE STARS (ARE OUT TONIGHT)":
http://www.youtube.com/watch?v=gH7dMBcg-gE&feature=player_embedded#!


Franco Giubilei per "La Stampa.it"

david bowie

Rieccolo il Duca Bianco, stavolta in video e in ottima compagnia, perché ad affiancarlo nel minifilm del secondo singolo tratto dall'ultimo album - The Stars (are out tonight) - è stata chiamata un'attrice come Tilda Swinton. Non fosse che dura lo spazio di una canzone, poco meno di sei minuti compresa l'introduzione, la clip potrebbe essere assimilata a un cortometraggio per sviluppo narrativo, studio delle inquadrature ed effetti speciali.

DAVID E ANGIE BOWIE jpeg

Del resto la regista è la 48enne Floria Sigismondi, di origini pescaresi e cittadinanza canadese, che oltre ad aver lavorato con molti big della musica internazionale - ricordiamo Bjork, The White Stripes, Sigur Ròs, Muse, Interpol, Leonard Cohen e, su un versante più commerciale, Christina Aguilera, Pink e Katy Perry - nel 2010 si è cimentata col cinema vero e proprio, firmando The Runaways, con Kristen Stewart e Dakota Fanning. In questo caso ha diretto un Bowie irrigidito nell'espressione dal lifting, lontanissimo dalle performance di film come Merry Christmas Mr. Lawrence (ma sono anche passati trent'anni....) e decisamente superato nell'interpretazione da un'attrice di razza, la Swinton, capace di essere addirittura più androgina di lui.

MICK JAGGER E DAVID BOWIE

Il video vero e proprio, pretenziosetto e molto fedele al testo del brano, è preceduto da un'intro recitata in cui un'improbabile coppia normale (David e Tilda) va a far la spesa al supermercato, imbattendosi nella copertina di un magazine dedicata a un'androginissima coppia di star stravaganti - Andrej Pejic and Saskia De Brauw - che ha appena trovato casa nell'appartamento di fianco al loro.

david bowie

Quando il rapporto di vicinato si complica, perché le due musiciste fanno le prove a tutto volume con la band cantando The Stars Are Out Tonight mentre Bowie-Swinton guardano la tv sul divano, comincia un gioco di intrusione e sovrapposizione erotica fra i quattro protagonisti, al termine del quale la Swinton si "bowizza", la coppia di star si trasforma in casalinghe e il nostro beneamato fissa smarrito la telecamera, paralizzato dal lifting di cui sopra. Per favore, ridateci il Duca Bianco di "Ashes to ashes".

 

 

 

IL RELITTO PERFETTO DELLA DEGENERAZIONE HOLLYWOODIANA? LE SERATE DEGLI OSCAR

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Foto da www.vanityfair.com

TERRY RICHARDSON CON BONO E ORLANDO BLOOM

VIDEO: L'OSCAR PARTY DI "VANITY FAIR"
http://www.vanityfair.com/video/2013/02/the-2013-vanity-fair-oscar-party_2187585730001

VIDEO: GLI ARRIVI ALL'OSCAR PARTY DI "VANITY FAIR"
http://www.vanityfair.com/video/2013/02/the-2013-vanity-fair-oscar-party_2187585730001

Taylor Swift Ashley Avignone and Emma Stone

DAGO-HIGLIGHTS DEGLI OSCAR E DEL PARTY DI VANITY FAIR

- Il photobooth di "Vanity" dove gli ospiti si esibiscono in facce buffe e fanno vedere quanto sono simpatici anche se indossano vestiti firmati e sono milionari annoiati. Ma è il quarto anno, e imitare ironicamente la smorfia "duckface" (bocca a culo di gallina) non fa più tanto ridere.

JON VOIGHT

- Naomi Campbell che fa da badante a un Quincy Jones derelitto.

- Jamie Foxx e Lenny Kravitz che invece di portare bonissime mogli, fidanzate o escort, si fanno accompagnare dalle loro (bonissime) figlie teenager Corinne e Zoe, entrambe in cerca di carriere nello spettacolo.

- Mark Andrews, il regista di "Brave", che si presenta a ritirare il premio (e alla festa) con il kilt da perfetto scozzese, palle all'aria incluse.

SERGEY BRIN CAPO DI GOOGLE COI GOOGLE GLASS

- Il povero Don Johnson, che sperava con il suo ruolo in "Django" che Tarantino facesse con lui lo stesso miracolo che fece con John Travolta in "Pulp Fiction": riportarlo dalle tenebre degli anni '80 alle glorie di oggi. Ma per ora non ce l'ha fatta.

- A proposito di Travolta, ormai il suo toupet ha preso il controllo sulla fronte stirata dal botox, presto si congiungerà con le sopracciglia.

ROBERT DE NIRO AND BRADLEY COOPER

- Robert De Niro che designa suo erede Bradley Cooper, con cui ha girato "Il lato positivo".

- Maria Sharapova che riesce a essere una gran gnocca, andare alle feste di Hollywood e pure a vincere i tornei di tennis. A differenza della sua connazionale Anna Kournikova, sparita sia dai tabelloni WTP che dai tappeti rossi dopo aver incastrato Iglesias Jr.

JANE LYNCH

- La presenza italiana agli Oscar: Valentino Garavani (che ha disegnato vari vestiti delle ospiti), Lapo Elkann e i coniugi savoiardi.

- Anderson Cooper, star della CNN, dopo anni "chiuso nell'armadio", si fa fotografare insieme al fidanzato

- Terry Richardson che riesce a far fare a tutti il suo gesto-feticcio del pollice alzato: stavolta tocca a Bono e Orlando Bloom

- Catherine Zeta-Jones tornata ragazzina che si esibisce (in playback) cantando "Chicago", e Michael Douglas in ripresa dopo il cancro alla gola

JANE FONDA

- In assenza della figlia Angelina Jolie, che quest'anno non ci ha regalato il suo stacco di coscia, c'è il padre Jon Voight, poco amato a Hollywood e che ogni anno aggiunge un pezzo di doppio mento.

- Le tardone Jane Fonda e Joan Collins che danno una pista alle trentenni prematuramente rifatte

- Jane Lynch, la lesbica più amata delle sitcom (vedi "Glee") che si veste sempre da uomo-glamour, con quarant'anni di ritardo su Diane Keaton.

- Sergey Brin, fondatore di Google, che smarketta i suoi Google Glass, occhiali-computer da indossare.

 

LISA EISNER AND TOM FORD

EMILIO FEDE A “LA ZANZARA”: "GODO PER FINI FUORI, MI METTO NUDO SUL TERRAZZO"

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Da "La Zanzara - Radio 24"

SILVIO BERLUSCONI ED EMILIO FEDE

"Certo che ho votato per Berlusconi, figuriamoci se non lo votavo. Gli ho mandato un biglietto ad Arcore con l'autista. C'è scritto solo 'sei un genio, sei un genio, sei un genio', tre volte. Basta". Lo dice Emilio Fede, ex direttore del Tg4 a La Zanzara su Radio24. "Ha fatto una rimonta pazzesca - dice Fede alla Zanzara - partendo dal 13-14 per cento. Alla fine in Senato ci sarei stato bene pure io, alla grande".

LA CASA DELLE LIBERTA FINI CASINI FITTO BUTTIGLIONE BOSSI BERLUSCONI

"Sto godendo tantissimo per Fini - prosegue Fede -che non entra in Parlamento. Adesso vado nudo sul terrazzo. Fini e Casini dovevano essere riconoscenti, hanno fatto i presidenti quando non erano nessuno, e tornano a essere nessuno. Devono ridimensionarsi. Ad Arcore dovrebbero andare in mutande. Non ci si comporta così..". Poi una stoccata a Mediaset: "Ho un contratto ma per fare un commento sulle elezioni sono andato da Class, loro non mi hanno nemmeno chiamato".

 

Casini e Fini

 

AHI! TECH - IL PAPA SI DIMETTE E SMETTE DI “CINGUETTARE”: L’ACCOUNT TWITTER “@PONTIFEX” RIMARRÀ INATTIVO

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A cura di Andrea Andrei per Dagospia

1 - GOOGLE AMPLIA I PROPRI ORIZZONTI (PER DIFENDERSI DA SAMSUNG?) E PRESENTA "GOOGLE+ SIGN-IN"
Da "Techcrunch.com" (http://tcrn.ch/XDHoSN) e "The Wall Street Journal" (http://on.wsj.com/ZvO5IO)

GOOGLE PLUS SIGN IN

"Google plus" è sempre più "plus". Il social network di Mountain View amplia i propri orizzonti: come annunciato al Mobile World Congress di Barcellona, nasce infatti "Google+ Sign-In". Come accade già per "Facebook Connect", tramite il proprio account Google+ gli utenti potranno condividere con un solo click sullo smartphone le proprie attività in molte piattaforme contemporaneamente, da Shazam a Banjo, passando per Beautylish, Fancy, Fitbit, Flixster, The Guardian, OpenTable, TuneIn Radio e USA Today. Il tutto autenticandosi una sola volta.

La notizia, che di per sé dimostra che Mountain View vuole rendere i propri servizi online sempre più comunicanti e compatibili fra loro, in un certo senso conferma anche le indiscrezioni pubblicate dal "Wall Street Journal", secondo cui Google sarebbe entrata in rotta di collisione con lo storico partner coreano Samsung. La paura di Mountain View è che Samsung, vista la sua impressionante ascesa nel mercato del "mobile", voglia chiedere una quota più alta dei ricavi della pubblicità generata dal famoso motore di ricerca. Ragione per cui Google starebbe cercando nuovi alleati per bilanciare lo strapotere dei coreani.


2 - LE COMPAGNIE TELEFONICHE SI RIBELLANO AD APPLE E GOOGLE: "BISOGNA ROMPERE IL LORO MONOPOLIO"
Da "Guardian.co.uk"
http://bit.ly/Wev7cr

LA PROTESTA DEI LAVORATORI DI TELEFONICA PROTESTANO FUORI DALLA SEDE DEL MOBILE WORLD CONGRESS A BARCELLONA

E da oggi Google, così come l'altro gigante Apple, farà bene a guardarsi da un altro attore, che finora era rimasto in disparte ma che adesso ha tutta l'intenzione di reclamare la sua fetta di torta: le compagnie telefoniche. Durante il Mobile World Congress di Barcellona, Telecom Italia, la britannica Vodafone e la spagnola Telefónica (i cui dipendenti hanno manifestato fuori la sede della fiera a causa del taglio dei posti di lavoro) non hanno usato mezzi termini: "bisogna rompere il monopolio di Google e Apple". Il presidente di Telefónica, César Alierta, ha spiegato: "Non è un gioco alla pari. Non è sostenibile che noi investiamo più nell'acquisto dei cellulari che nello sviluppo delle reti".

Per offrire sconti sui costi esorbitanti degli smartphone ai propri clienti, le compagnie telefoniche avrebbero infatti investito 225 miliardi di euro negli ultimi cinque anni, con un ritorno quasi insignificante. E come ha fatto notare il capo di Telecom Italia Franco Bernabè, per sviluppare tecnologie come il 4G, le compagnie hanno bisogno di ulteriori investimenti, quindi di aiuto.

Di qui le richieste di consolidare e razionalizzare il mercato europeo, con solo due o tre operatori per paese, di creare un unico mercato comunitario con regole comuni e abbassare le tasse.

Il grimaldello per scassinare il monopolio di Cupertino e Mountain View sarebbe Firefox OS, cioè il sistema operativo open source di Mozilla.


3 - INNOCENTI TRANSAZIONI: APPLE RIMBORSERÀ LE APP ACQUISTATE DAI BAMBINI
Da "Guardian.co.uk"
http://bit.ly/ZGpmoX

BAMBINA CON IPAD

Lasciare uno smartphone o un tablet nelle mani di un bambino può diventare dispendioso. Ne sa qualcosa Apple, che dovrà rimborsare quei genitori americani che, guidati da Garen Meguerian, hanno istituito una class action per chiedere all'azienda di Cupertino di ripagargli le applicazioni che i propri figli hanno comprato da un iPhone o un iPad senza il consenso di mamma e papà. Non sarebbe infatti stata sufficientemente chiara la modalità d'acquisto dei contenuti.

Gli "incidenti" sono capitati solo con le versioni di iOS precedenti alla 4.3, che non erano dotate del "parental control". Apple ha raggiunto un accordo con la class action, impegnandosi a rimborsare i genitori con buoni regalo da 5 dollari. Per le transazioni superiori ai 30 dollari, Cupertino rimborserà invece l'intera cifra.

Certo che sarebbe comunque più saggio evitare che i più piccoli giochino senza il controllo di nessuno con certi dispositivi. Non fosse altro perché certi gioiellini, che spesso vengono usati dai bambini come giocattoli qualsiasi, costano un occhio della testa.

LA PAGINA TWITTER DI PAPA RATZINGER


4 - IL PAPA SI DIMETTE E SMETTE DI "CINGUETTARE": L'ACCOUNT TWITTER "@PONTIFEX" RIMARRÀ INATTIVO IN ATTESA DEL SUCCESSORE

Di certo non sarà il problema maggiore né la prima cosa a cui si pensa quando si valutano le conseguenze dell'epocale gesto di Benedetto XVI di dimettersi dal pontificato. Però è una questione che sicuramente desta curiosità: che fine farà l'account Twitter del papa, utilizzato per pubblicare 36 "cinguettii" dalla data della sua apertura, lo scorso 12 dicembre?

La risposta l'ha data Radio Vaticana: l'account @Pontifex resterà inattivo. Sarà il nuovo pontefice a stabilire se servirsene o meno. Ed è probabile che già da questo si capirà se il prossimo papa avrà intenzione di seguire le orme "social" lasciate da Ratzinger oppure se tornare alle vecchie e collaudate forme di comunicazione "analogiche".

 

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