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NOMINE-RAI INVANO - FUMATA NERA IN CDA, TUTTO RINVIATO ALLA PROSSIMA SETTIMANA - per colpa dEL TREMONTINO Angelo Maria Petroni, FARFALLINA PETRUNI RESTA ANCORA AL PALO E NON VOLA VERSO L’AGOGNATA POLTRONA DEL TG2. INTERIM A DE SCALZI - SADO-MASI COLTO SUL \"FATTO\": TRATTA L’ONOREVOLE USCITA DA VIALE MAZZINI, E SI ACCONTENTEREBBE DELLA CONSAP, DISCENDENTE DI INA CHE GESTISCE LE ASSICURAZIONI PUBBLICHE…

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1 - CDA RINVIA NOMINE, INTERIM DE SCALZI AL TG2...
(ANSA)
- Nomine rinviate e interim al Tg2 per il vicedirettore Mario De Scalzi. A quanto si apprende i consiglieri di viale Mazzini hanno chiesto approfondimenti sulle nomine oggi sul tavolo del consiglio che per questo sono state rinviate alla prossima settimana. Al momento la direzione del Tg2 andrà ad interim al vicedirettore Mario De Scalzi.

Nel corso della seduta si è discusso delle nomine proposte dal direttore generale che sono state rinviate per la richiesta da parte del Consiglio di approfondimenti tecnici. Approfondimenti tecnici che sarebbero stati richiesti - a quanto si apprende - dal consigliere nominato dal Tesoro Angelo Maria Petroni.

2 - TG2, LA PETRUNI IN BILICO E MASI SI ACCONTENTA DELLA CONSAP...
Carlo Tecce per "il Fatto quotidiano"

Il ministro Giulio Tremonti ha tra le mani il futuro di Mauro Masi. E per il direttore generale della Rai è una cattiva notizia. Ieri il consiglio di amministrazione di viale Mazzini si è limitato all'ordinaria amministrazione, ma oggi c'è un'assemblea importante. Forse la più delicata per Masi. Perché Angelo Maria Petroni, il consigliere in quota Tesoro (e quindi Tremonti), scioglierà la sua riserva per la nomina di Susanna Petruni, già vice di Augusto Minzolini al Tg1, indicata da Masi per la direzione del Tg2.

Proprio nelle ore in cui Tremonti sta per chiudere le liste - da presentare lunedì - per il rinnovo dei vertici di società partecipate dal Tesoro come Finmeccanica, Enel, Eni. E Masi spera di trovare un posto, un'uscita di emergenza per salutare viale Mazzini senza perdere né potere né soldi. È la Consap la destinazione più accredita nelle ultime ore, per un ruolo operativo di amministratore delegato o simbolico di presidente. La Consap è una piccola discendente di Ina e gestisce le assicurazioni pubbliche.

ANGELO MARIA PETRONI

La carriera di Masi, però, s'incrocia con una fase caldissima per l'informazione Rai e per il premier Silvio Berlusconi: aprile e maggio, i mesi del processo Ruby a Milano, le elezioni amministrative, l'agguato permanente in Parlamento per le leggi ad personam. Il presidente del Consiglio sperava di zittire i programmi sgraditi con il bavaglio in commissione parlamentare di Vigilanza e di conquistare il Tg2 con l'arrivo della Petruni.

La promozione per la Petruni ora è in bilico, dipende dal tremontiano Petroni perché la maggioranza è compatta e l'opposizione pure: la situazione dunque è di stallo, 4 voti per il sì e 4 per il no (compreso il presidente Rai, Paolo Garimberti). Ma nel pacchetto di poltrone che Masi propone al Cda c'è anche un contentino per la Lega, l'assunzione di Giuseppe Ferraro di Sky per la vicedirezione del Tg1.

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Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten minacciano di presentare un esposto alla Corte dei Conti perché in Rai ci sono già 1650 giornalisti e l'azienda è in crisi economica, quindi il ricorso a personale esterno deve avere ragioni inattaccabili. Tanto basta a Petroni, già multato per la nomina illecita di Alfredo Meocci a direttore generale, a pensarci su prima di aiutare Masi ad espugnare anche il Tg2.

Schierati per l'assalto primaverile al servizio pubblico, berlusconiani e leghisti preparano lo scontro in Vigilanza con il presidente Sergio Zavoli, colpevole di aver respinto gli emendamenti-bavaglio, e aspettano l'approvazione (in ritardo) del testo sulla par condicio.

Masi e Garimberti

Ieri la seduta è durata pochi minuti causa lavori a Montecitorio su processo e prescrizione breve, e Zavoli ha rinviato la Vigilanza a martedì prossimo per il voto. Pdl e Lega sperano di trovare una mediazione con Zavoli per infilare nel testo una riga, un codice, un qualsiasi cavillo per offrire al Cda Rai, che applica il regolamento sulla par condicio, il pretesto per sospendere i programmi di approfondimento oppure per sostituirli con le tribune elettorali: "Noi vogliamo garantire accesso nelle trasmissioni ai candidati", ripete il leghista Davide Caparini.

PAOLO GARIMBERTI

E il deputato Luciano Sardelli (del gruppo dei Responsabili) affila le armi: "Chiediamo che ci sia un controllo da parte della Rai, dei direttori di rete o di un comitato supervisore, che assicuri la correttezza dell'informazione e la presenza di tutte le forze politiche nei talk-show".

Oggi per Masi è un giorno cruciale, la tensione è al massimo. Ieri ha esordito in Cda con una dura critica a Paolo Ruffini (direttore di Rai3). Il settimanale Potere di Lucia Annunziata, ostacolato per un anno e andato in onda lunedì, proprio non voleva vederlo.

 


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