Paolo Colonnello per "la Stampa"
Addio processo Mills. Tanti saluti anche al processo per i diritti tivù Mediaset. E arrivederci, ma con accuse minime, al processo Mediatrade. Se, come sembra, oggi nell'aula di Montecitorio verrà votata la nuova legge sulla prescrizione breve che il Senato dovrebbe licenziare definitivamente tra un mese, due processi e mezzo sui quattro ancora in corso per Silvio Berlusconi prenderanno definitivamente la strada dell'oblio.
David MillsE alla fine rimarrà in piedi soltanto il dibattimento sul cosiddetto Rubygate, sempre che la mozione sull'improcedibilità proposta dalla maggioranza, che pure dovrebbe essere votata in questi giorni, non ponga una pesante ipoteca d'innanzi alla Corte Costituzionale impedendo, per lo meno, il pronunciamento di una sentenza.
rubyEt voilà. I giochi sono fatti. Diremo presto addio ai "processi del lunedì" che pure erano appena cominciati, con il Cavaliere disposto a recitare la parte del bravo imputato, presente finora a un'unica udienza, quella preliminare e ipertecnica, e quindi assai ininfluente, di Mediatrade: un exploit che potrebbe ripetersi anche lunedì prossimo, quando dovrebbe prendere la parola per chiedere il rinvio a giudizio il pm Fabio De Pasquale. E poi, addio.
La nuova legge infatti, dopo la scure della ex Cirielli, propone un calcolo tutto nuovo e tutto a vantaggio delle difese, dei tempi di prescrizione dei processi che si calcolavano normalmente così: prendendo il massimo della pena edittale e aumentandola di un quarto. Questa la formula per sapere grossomodo quando un processo dovrebbe concludersi, salvo varianti di diversa natura, tipo sospensioni, ritardi, aggravanti o esimenti.
IL PM FABIO DE PASQUALEDa domani, anzi, tra un mese, non sarà più così, perché alla pena massima anziché un quarto bisognerà aggiungere solo un sesto, riducendo notevolmente gli spazi di manovra dei dibattimenti. Per quelli già in corso, come il processo Mills, dove il Cavaliere deve rispondere di corruzione in atti giudiziari, è in pratica la morte definitiva già alla fine di maggio. Tenendo presente che la prossima udienza è stata fissata per il 9 maggio, si capisce bene che già da oggi lo si può considerare un'altro processo finito in cavalleria.
Sugli altri bisogna fare qualche conto più complesso, ma ieri in procura davano in pratica per spacciato anche il processo sui fondi neri Mediaset per la compravendita dei diritti televisivi, la cui data di prescrizione era prevista per il 2014 mentre, quando la "norma Paniz" diventerà legge, deraglierà sui binari morti già a febbraio del 2012.
Maurizio Paniz phMarinoPaoloniE se si calcola che tra affollamento di udienze e pausa estiva, andranno via velocemente almeno altri 3 o 4 mesi, si può dire che da qui alla dichiarazione di estinzione non passeranno che altri 6-8 mesi. Discorso diverso per il processo Mediatrade, ancora non incardinato in aula ma solo davanti al giudice delle indagini preliminari. E' vero che l'ultima contestazione, per reati fiscali, risale, ad appena il 2009 ma va considerato che si tratta di imputazioni che si trascinano con la dichiarazione dei redditi e che perdono di valore a mano a mano che trascorrono gli anni.
Così, se all'inizio del processo, l'accusa riguardava una presunta evasione di 100 milioni, ridotta poi a 32 e ancora decurtata a 8 milioni di euro, con i nuovi calcoli della prescrizione, che si mangeranno i precedenti "anni fiscali" rimarranno in piedi solo le accuse per qualche migliaio di euro. Scadenza finale 2016. E al Cavaliere verranno restituiti anche i 125 milioni di dollari congelati in Svizzera.