1 - JET, HOTEL E COLTIVAZIONI DI MANGO LA GALASSIA DEL PRESIDENTE A VITA...
Mario Gerevini e Simona Ravizza per il "Corriere della Sera"
«Tutti i consiglieri durano in carica tre anni. Il Fondatore Sac. Prof. Luigi M. Verzè è presidente a vita dell'Associazione». Sono poche righe di un documento riservato, che elenca i poteri di amministrazione nella Associazione Monte Tabor. Cioè il soggetto giuridico che fu creato per promuovere la costruzione dell'ospedale San Raffaele. In parte questo documento risponde a una domanda inevasa quando si parla del polo ospedaliero di don Verzè. Appunto, che significa «di don Verzè»?
In altre parole: dove comincia e dove finisce il suo potere? Di sicuro è il motore che ha portato la struttura milanese a livelli di eccellenza nella sanità e nella ricerca. Sono passati 42 anni da quando i sindaci di Milano e Segrate posarono la prima pietra del San Raffaele. Poi qualche anno dopo Silvio Berlusconi fece dirottare gli aerei che da Linate passavano sull'ospedale. «Ma no - disse don Verzè - non l'ha fatto per noi ma per i suoi appartamenti a Milano Due». Il potere di don Verzè è anche in questi rapporti con i «potenti». Bettino Craxi, per esempio, girava voce che fosse socio del San Raffaele.
Don Luigi VerzéE lui, il prete che viene da Verona? «Ma no- diceva- Craxi per noi è un paziente». Già, il San Raffaele «di don Verzè». In cima alla galassia c'è, apparentemente, la Fondazione Monte Tabor, un ente di diritto privato. Allo schema ufficiale occorre però aggiungere l'Associazione Monte Tabor, quella già citata, in cui il sacerdote veronese è presidente a vita. Ma si sa pochissimo sia dell'una che dell'altra. Viene mantenuta una riservatezza maniacale, i bilanci sono blindati, non esistono informazioni sul sistema di gestione e amministrazione.
La Fondazione governa sulla galassia ma è l'Associazione a nominare i consiglieri della Fondazione. Dunque è qui il vero potere. Per esempio è stata l'associazione poco più di un anno fa a indicare il banchiere Carlo Salvatori nel consiglio della Fondazione al posto di Giuseppe Grossi che si era dimesso. Un momento imbarazzante perché si trattava di quel Grossi, finito in galera, «re delle discariche», imputato nel processo milanese Montecity-Santa Giulia per frode fiscale, appropriazione indebita e truffa.
Berlusconi con don Luigi Verze fondatore del San Raffaele a sua volta premiato sul Duomo ApE socio della Fondazione in Blu Energy. Insomma sopra la Fondazione che per tutti e ufficialmente è il luogo delle decisioni, in realtà c'è un club ristretto dei fedelissimi di don Verzè tra cui spicca Raffaella Voltolini, 61 anni, vicepresidente (ma non a vita). «Il futuro dell'opera - aveva detto don Verzè a Panorama esattamente un anno fa- è affidato ai Sigilli». Sigilli? Si chiamano così i fedelissimi, una ventina, molti di loro sono dirigenti nel «sistema» San Raffaele, tutti si identificano nella missione del prete, amico al contempo di Berlusconi e di Fidel Castro. Missione?
Eccola, originale, scritta, sempre a macchina, nei documenti impolverati dell'Associazione Monte Tabor: «Finalità ... è il rinnovamento, su basi moderne, del concetto cristiano di malattia, medicina e ospitalità... in particolare richiamandosi al mandato evangelico "Andate, insegnate e guarite"(Matteo, X, 8)» . Basi moderne? Nel gruppo sono entrati un jet privato, l'hotel in Sardegna e le coltivazioni di mango in Brasile. Ormai però la strada sembra senza ritorno, don Verzè e i suoi Sigilli dovranno chinarsi ai debiti e smontare il club «segreto».
berlusconi don verze2 - SAN RAFFAELE CESSA ATTIVITA' NEL LAZIO, OLTRE 2 MILA PAZIENTI DA TRASFERIRE...
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Il San Raffaele Spa cessa l'attivita' nel Lazio. Il gruppo ha inviato a tutte le autorita' e Istituzioni competenti la comunicazione ufficiale di avvio delle procedure, annuncia una nota. "La drammatica e dolorosa decisione - si sottolinea - coinvolgera' 2.283 pazienti, attualmente ricoverati nelle strutture del San Raffaele e che, dal 15 aprile, dovranno essere ricollocati in altri presidi ospedalieri; gli utenti dei Centri polispecialistici ambulatoriali dove, ogni giorno, vengono rese circa 5.000 prestazioni, e 3.171 dipendenti, che verranno coinvolti nella procedura di licenziamento collettivo".
Una decisione, spiega il gruppo, "assunta a causa dell'inerzia degli uffici della Regione Lazio nella sottoscrizione delle intese per la riorganizzazione del Gruppo San Raffaele, nonché da mancati pagamenti, da parte della Regione, di prestazioni sanitarie già rese dalle strutture del gruppo per un importo pari a circa 150 milioni di Euro".
RENATA POLVERINIPer quanto riguarda la mancata sottoscrizione delle intese per la riorganizzazione, il San Raffaele Spa ricorda di "aver presentato una prima proposta fin da ottobre 2009, aggiornata, in conformità alla normativa successivamente emanata, a ottobre 2010. Tuttavia, nonostante innumerevoli incontri, sollecitati dal San Raffaele, tesi a concordare una soluzione con le autorità regionali, ad oggi nulla e' stato ancora determinato".