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Eravamo la patria dei Sopranos, ora vogliamo diventare un popolo di Savianos! - I francesi scalano la Parmalat, la Fiat scappa da torino, un giovane su tre è senza lavoro. E per rincuorare le nuove generazioni che fa il Corriere? Ti scodella un corso di scrittura in dieci volumi, testimonial l’onnipresente Saviano - A QUANDO UN CORSO “LEZIONI DI IGIENE DENTALE”, CON NICOLE MINETTI A FAR DA DOCENTE?...

Next: 1- OGNI CAMBIO DI REGIME METTE SU LA SUA PIAZZALE LORETO: DOPO BERLUSCONI, LETTA, GERONZI, ORA LA GOGNA TOCCA A \"FURBIZIO\" PALENZONA, òMO DE PANZA DEL POTERE 2- ULTIMI MAL DE PANZA: IL SUO ASSISTENTE NELLA SOCIETÀ AEROPORTI DI ROMA (ADR), ROBERTO MERCURI, È AGLI ARRESTI DOMICILIARI DA DUE SETTIMANE. IL SUO (EX) BRACCIO SINISTRO NELLA GLOBAL WOOD HOLDING, BONALDI, È IN UNA CELLA DEL CARCERE DI KIEV 3- PALENZONA È NELL’OCCHIO DEL CICLONE CHE STA INVESTENDO I POTERI MARCI ITALIANI. COME VICEPRESIDENTE DI UNICREDIT, CON IL SUO 8,6%, È IL PRIMO AZIONISTA DI MEDIOBANCA, CHE A SUA VOLTA, CON IL 14% È L’AZIONISTA DI RIFERIMENTO DELLE GENERALI 4- ECCO SPIEGATO, L’ESTEMPORANEO AFFONDO DI PALENZONA (“SENZA DI ME NON SI DECIDE NIENTE”), LANCIATO NON A CASO SUL CORRIERE DELLA SERA, UN ALTRO CENTRO DI POTERE DOVE MEDIOBANCA E GENERALI (LEGGI GERONZI) GIOCANO UN RUOLO DECISIVO
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briefing Minetti

1- A QUANDO UN CORSO "LEZIONI DI IGIENE DENTALE", CON NICOLE MINETTI A FAR DA DOCENTE?
Pietrangelo Buttafuoco per "Il Foglio"

Bellissima questa iniziativa del Corriere della Sera dei dvd, "Lezioni di scrittura". Bellissimo poi che, a dispetto del marketing, ci sia Roberto Saviano ad aprire la serie facendo lui medesimo di persona una lezione. Un'iniziativa da copiare dunque perché unisce l'utile del pop al dilettevole dell'ammaestramento sicché noi, a dispetto della collocazione politica, potremmo dare in allegato un corso "Lezioni di igiene dentale", con Nicole Minetti a far da docente. Non per dire, ma non ci sarebbe gara con la scrittura. Sappiamo il fatto nostro. E sarebbe tutto un accorrere agli interdentali.

2- ERAVAMO LA PATRIA DEI SOPRANOS, ORA VOGLIAMO DIVENTARE UN POPOLO DI SAVIANOS
Riccardo Chiaberge per "il Fatto quotidiano"


I francesi scalano la Parmalat, la Fiat sposta il quartier generale a Detroit, scarseggiano idraulici e ingegneri e un giovane su tre è senza lavoro. E per rincuorare le nuove generazioni che fa il Corriere della Sera? Ti scodella "io scrivo", corso di scrittura in dieci volumi, ognuno con annesso Dvd firmato da un volto noto della letteratura o del giornalismo. "Io scrivo per trasmettere emozioni, per raccontare storie e condividere idee".

SAVIANO medium

Il primo fascicolo è in edicola da ieri al prezzo di euro 4,90, testimonial l'onnipresente Roberto Saviano, che intervistato da Antonio D'Orrico istiga alla grafomania più molesta: "Tutto quello che vivi, lo vivi perché pensi che possa un giorno arrivare il tempo per raccontarlo". Todos escritores!

Eravamo la patria dei Sopranos, ora vogliamo diventare un popolo di Savianos (e di Mazzantinas). Con la benedizione e la guida del Corriere. I concorrenti Repubblica e l'Espresso, almeno, coltivano una più modesta e solida vocazione nazionale, invitandoci a strimpellare: dieci cofanetti, libro e dvd per imparare l'abc di chitarra, basso, tastiere e batteria.

BUTTAFUOCO PIETRANGELO

Se si mettono di buzzo buono, i nostri ragazzi potranno racimolare qualche mancia in metropolitana. Il Corriere invece punta in alto, sulla scia delle sempre più numerose Scuole di scrittura: a formare una nuova leva di aspiranti Campiello.

Resta così inascoltato il monito di Alfonso Berardinelli: "Non incoraggiate il romanzo" (Marsilio). Altro che. Coraggio, romanzieri in erba! Come si legge nel primo volume, l'essenziale è combattere i "nemici interni": paura, insicurezza, dubbio, indecisione, incoerenza, disistima di sé. E rispondere a una domanda preventiva, "Perché scriviamo?". Già, perché? Non sarebbe più sensato darsi alla cucina, o al giardinaggio?

PAOLA SEVERINI E RICCARDO CHIABERGE

Ma una volta superato questo scoglio, vediamo come organizzare la narrazione. Ecco alcuni suggerimenti cruciali: "Una storia è tale solamente se viene vissuta da qualcuno": quindi occorrono dei personaggi, almeno uno. Che tipo di personaggio? "L'importante è che sia un essere vivente".

Come la mettiamo con Pinocchio, che era un pezzo di legno? Vabbè. Passiamo oltre. Ogni epoca esprime i suoi protagonisti tipici: attenzione, Lancillotto appartiene al Medioevo, Fantozzi al Novecento, e non viceversa! E poi, pensate un po': nei western c'è spesso un cattivo, nel giallo un detective intelligente.

Magris

Ma soprattutto, non dimenticate che "l'uomo è un essere molto complesso, e specie dopo l'avvento della psicanalisi... questa complessità non può essere più ignorata da uno scrittore". E la donna, allora? Poiché moriamo dalla voglia di leggere il secondo volume, il Corriere ce ne anticipa alcuni scampoli, come questo: "Ascoltate un ritmo della natura, per esempio il ticchettio della pioggia, le onde del mare, l'urlo del vento, o se preferite un più romantico canto di grilli. Descrivetelo a parole...".

E che ne direste degli eccitanti scoppiettii che deliziano in queste ore i ragazzi di Tripoli? Forse anche lì avrebbero bisogno di qualche lezione di scrittura, per raccontare le loro emozioni. Viviamo in un'epoca di grafomania, anzi grafo-inflazione: la parola scritta è la materia prima più abbondante in natura, zampilla, deborda, tracima da ogni dove: mail, blog, chat, social network. Le case editrici rastrellano esordienti, li lanciano allo Strega senza colpo ferire. Nemmeno il più analfabeta rischia di restare inedito, i calvari che a suo tempo subirono i Tomasi di Lampedusa o i Morselli fanno ormai parte della leggenda.

MARGARET MAZZANTINI

Così, mentre promettono di forgiare i nuovi Magris, i corsi di scrittura rischiano di allevare cloni di Alfonso Marra (quello che si fa sponsorizzare i romanzi da Lele Mora). Dio ce ne scampi. Datemi retta, se nutrite velleità letterarie, invece del manuale di via Solferino, leggetevi l'imprescindibile libello di Howard Mittelmark e Sandra Newman, "Come non scrivere un romanzo" (Corbaccio), da cui ricavo questo apologo: Aspirante scrittore (ansioso): "Allora cosa ne pensa della mia opera prima?" Editor (implacabile): "Il suo romanzo non è pubblicabile! È infarcito di quel che noi del mestiere chiamiamo 'oscenità narrative'" Aspirante scrittore (scuotendo la testa disperato): "Ma come è possibile? Ho letto tutti i manuali che insegnano a scrivere un romanzo...". Appunto.

 


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