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\"ITALIAN JOB\" (A LUNGA CONSERVAZIONE) – QUEL FERMENTO LATTICO DI TREMONTI STA ESCOGITANDO CON \"GRANAROLO\" PASSERA LA DOPPIA MANDRAKATA PER SEGARE LE GAMBE A LACTALIS: INSERIRE L’ALIMENTARE TRA I SETTORI STRATEGICI (PER SALVAGUARDARE L’ITALIANITà) E LA STERILIZZAZIONE DEL DIRITTO DI VOTO (PER BLOCCARE LA SCALATA) – I FRANCESI S’INCAZZANO MA è GIA’ DECISO: LA PARMALAT (COME ALITALIA) DEVE RIMANERE COSA NOSTRA - I FERRERO WAIT AND SEE…

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Luca Fornovo per "la Stampa"

GIULIO TREMONTI

La famiglia Ferrero non molla la presa sulla Parmalat, ma aspetta di vedere cosa prevederanno le nuove norme del decreto anti-scalata che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, è in procinto di varare per ostacolare i francesi della Lactalis, saliti al 29% del gruppo alimentare di Collecchio.

Secondo fonti finanziarie, Tremonti potrebbe inserire l'alimentare tra i settori strategici per salvaguardare l'italianità delle imprese. E poi, spingersi oltre, con la sterilizzazione dei diritti di voto, una norma che bloccherebbe subito la scalata dei francesi alla Parmalat.

Michel Besnier

Tremonti potrebbe avere già oggi incontri a livello europeo per illustrare il decreto anti-Opa, una legge fotocopia di quella francese per proteggere le aziende del Bel Paese. Un decreto che spaventa molto Lactalis che ieri si è scontrata col Governo. Dopo aver risposto a tono al ministro Umberto Bossi, ieri i francesi hanno attaccato Tremonti ricordando che Oltralpe «non si considera l'alimentare un settore strategico da proteggere dal mercato» con norme ad hoc.

Casomai sono strategici mercati come quelli dell'industria della difesa, del gioco d'azzardo e della certificazione. Mentre «non è presente un settore industriale sempre più internazionale come quello alimentare». Intanto, le diplomazie sono al lavoro per trovare una soluzione. Ieri l'ad Bondi è stato a Palazzo Chigi, dove era presente il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta.

Enrico Bondi

Tutto mentre il Cda di Parmalat è stato convocato per venerdì per decidere se rinviare o meno l'assemblea degli azionisti, chiamata a rinnovare i vertici, come concesso dalla prima misura prevista dal decreto anti-scalate del Consiglio dei ministri, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Lactalis

Da Collecchio è arrivata la convocazione del Cda chiamato ad esaminare il decreto del Consiglio dei ministri. In particolare, il presidente Raffaele Picella, spiega Parmalat in una nota, «ha ritenuto doveroso convocare il Cda per il primo aprile affinché l'organo collegiale abbia la possibilità di esprimersi in merito all'eventuale nuova convocazione dell'assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti già convocata per il 12, 13 e 14 aprile 2011». In quell'occasione quindi gli undici consiglieri metteranno ai voti la mozione e decideranno il da farsi. È molto probabile che i consiglieri voteranno a favore del rinvio se verrà formalizzata la cordata dei soci italiani e i Ferrero scioglieranno ogni riserva.

Michele Ferrero

I tre amministratori già presenti nel board di Parmalat in conflitto d'interesse, visto che sono anche candidati nella lista presentata da Intesa Sanpaolo, ovvero l'ad Bondi, Carlo Secchi e Massimo Confortini, potranno comunque prender parte alla votazione come da legge. Da Alba i Ferrero hanno ribadito ancora una volta l'interesse per il progetto, ricordando le tre condizioni: che sia un progetto industriale, di lungo periodo e di stampo italiano.

Sullo sfondo invece si muove Intesa Sanpaolo che sta contattando i potenziali partner industriali e investitori finanziari interessati a entrare nella partita. Oltre a Ferrero, assistita inoltre da Bnl (Bnp Paribas) e Mediobanca (advisor), potrebbero trovare posto anche Granarolo e il finanziere Giovanni Tamburi.

 


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