Carlo Puca per "Panorama"
Nunzia De Girolamo e Francesco Boccia da _Panorama_«L'amore, di qualunque specie, non è mai triste», sosteneva Aldo Palazzeschi. Anche quando a praticarlo sono due deputati della Repubblica, persino avversari di partito e schieramento. Perché la vita spesso è così, unisce gli opposti, nel caso di specie Nunzia De Girolamo e Francesco Boccia. L'una del Popolo delle libertà, l'altro del Partito democratico. L'una vivace, l'altro riflessivo. L'una, infine, berlusconiana e l'altro prodiano (almeno in senso lato). Un canone inverso.
Hanno dovuta negarla, la loro frequentazione. E si capisce: con tutto il veleno che corre, meglio tenersi prudenti. Ma Panorama ha scoperto che il sentimento c'è eccome. È nato in un data precisa: il 6 febbraio 2009. Ed è nato nella città giusta, Napoli. La capitale delle contraddizioni. L'attuale commissario regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Tommaso Pellegrino, ex deputato e ora sindaco Pd di Sassano, nel Cilento, organizzavano quel giorno all'università Federico II un convegno, «I giovani protagonisti del cambiamento». C'era pure il re delle cravatte, Maurizio Marinella.
Nunzia De Girolamo con Francesco Boccia e Francesco Giannattasio di Federlegno GiovaniE c'era Francesco, «mentre Nunzia sembrava non dovesse venire più per impegni improvvisi», racconta ora Borrelli. Ma evidentemente la storia era già scritta dal fato. Il commissario dei Verdi ricorda perfettamente «la faccia sbalordita di Boccia quando l'ha vista entrare: era radioso e turbato allo stesso tempo. È corso a salutarla e a presentarsi. E devo dire che non è stato l'unico». Pellegrino, invece, è diventato una sorta di amico del cuore dei due. Al punto da meritarsi l'appellativo di «nostro testimone». Scherzoso sì, ma fino a un certo punto: mai mettere limiti alla provvidenza.
bocciaAnche perché la conoscenza si è fatta presto frequentazione, con tutte le cautele del caso. Nunzia veniva da sette anni di serissimo fidanzamento. Francesco da storie importanti finite male, una delle quali gli ha portato in dono due figli. Entrambi stakanovisti, dopo la scintilla vesuviana, s'incontrano e lavorano, lavorano e s'incontrano. La loro tana preferita è veDrò, l'associazione di quarantenni ideata da Enrico Letta. Il 16 luglio 2009 è l'occasione per la prima vacanza assieme. Vacanza-studio, però.
NUNZIA DI GIROLAMODi mattina i due sono a Roma, a Palazzo Chigi, per una tavola rotonda organizzata dalla Federlegno giovani. Lui in abito blu d'ordinanza, lei di bianco vestita. Poi viaggiano fino a Otranto, in Puglia, per partecipare alla «Summer school» politica di Francesco De Leo. Soltanto il giorno dopo riescono finalmente a tuffarsi nella Baia dei Turchi. È il primo bagno assieme. Come dice il cantante: sapore di mare, sapore di sale, sapore di te.
Da lì partono mesi di grande tenerezza. E di iniziative politiche bipartisan. Ad agosto 2009, insieme a una decina di parlamentari di Pd e Pdl di Puglia e Campania, incontrano il ministro Raffaele Fitto per la Tav tra Napoli e Bari. Ma la trovata più importante, clamorosamente sfuggita alle cronache, è la proposta di legge 2698 del 17 settembre 2009, intitolata «Disposizioni per il coordinamento della finanza pubblica» (eccetera, eccetera), che proibirebbe agli enti locali di investire in derivati e di evitare dissesti come quello del comune di Taranto (dove peraltro Boccia è stato curatore fallimentare).
Nunzia De GirolamoÈ una proposta avanzata da circa cento deputati di destra e sinistra. Ma primo firmatario è Francesco, seconda firmataria Nunzia. Perciò, siccome l'iter è a buon punto, un giorno nemmeno lontano potrebbe nascere la Boccia-De Girolamo. La legge della coppia.
A partire dal gennaio 2010 il rapporto s'intensifica. Boccia viene battuto da Nichi Vendola alle primarie per la Regione Puglia. De Girolamo, beneventana, come usano le donne meridionali, gli è molto vicino, e non per ragioni politiche. È un rapporto all'antica, il loro, nel senso più classico del termine (per intenderci: Francesco appella Nunzia «la mia amabile bigotta»). Nessuna mondanità, teatro, cinema, qualche amico abituale, diverse limitazioni dovute appunto all'appartenenza politica.
Francesco Boccia e D AlemaChi li frequenta racconta di «una grande attrazione intellettuale, un dialogo sempre caldo, la disponibilità ad ascoltare le ragioni dell'altro». Agli amici Francesco ha spiegato chiara la faccenda: «Con Nunzia ho inteso che il vero snodo di una vita è quando impari ad ascoltare anche le cose che non condividi. In Italia ormai le ragioni dell'avversario non le ascolti nemmeno. E invece, se stai attento, puoi persino modificare in meglio qualche punto di vista». Senza sovvertire le proprie idee, «sia chiaro».
E ora, cosa faranno questi due bei ragazzi di 43 (lui) e 35 anni? Secondo i suddetti amici, inizialmente Boccia la pensava così: «In Italia due giornalisti, due industriali o due manager concorrenti possono stare assieme senza conseguenze. Siamo sicuri sia lo stesso per i politici? Ovviamente il destino è nelle nostre mani, ma diciamo la verità: incidono anche gli ambienti in cui viviamo. Ambienti pronti a tutto pur di limitarti».
2005 - Romano Prodi - Nichi Vendola - Francesco Boccia2005 - Romano Prodi - Nichi Vendola - Francesco BocciaPoi però il tempo lo ha convinto che sì, il paese sembra essere pronto: «Io e Nunzia facciamo politica sul territorio. Nella mia parte politica c'è tanta curiosità, tantissima, ma la cosa è stata presa bene. Di là, nel centrodestra, non so bene. Ma arrivano segnali positivi». C'ha pensato direttamente «zio Silvio», cioè Berlusconi, a tranquillizzare Francesco, protettivo, e la sua Nunzia in corsa per un sottosegretariato. Sempre che non si voti prima.
Per il Cavaliere incidono infatti «il suo valore politico e la sua felicità personale: se le piace, De Girolamo è liberissima di amare un comunista». Boccia non lo è mai stato, ma è un dato marginale. Conta solo Palazzeschi.