1. MAGGIORANZA LAVORA ANCORA SU BOZZA, RIFINITURA SU TESTO...
(ANSA) - Maggioranza ancora al lavoro sulla bozza di risoluzione per l'intervento militare italiano in Libia. Il testo, si apprende da fonti di maggioranza, deve ancora essere limato anche se c'é unità di vedute tra Pdl, Lega e Ir. Evitata pertanto una ipotesi di frattura nell'esecutivo ma le sensibilità restano diverse. In particolare, la maggioranza ha accolto la proposta avanzata da Ir e Lega che chiedono di "favorire una soluzione diplomatica".
Sono momenti di lavoro in attesa del testo definitivo che, prima di passare allo studio del governo, deve ricevere il via libera dei leader di partito. La risoluzione, come annunciato da Maurizio Gasparri in mattinata, verrà presentata anche alla opposizione.
2. NATO, A ITALIA COMANDO MARITTIMO EMBARGO ARMI...
(ANSA) - L'Italia avrà un ruolo di primo piano nella missione della Nato per il rispetto dell'embargo delle armi, con il comando della componente marittima della missione in Libia. Lo riferisce il colonnello Massimo Panizzi, portavoce del presidente del comitato militare della Nato, ammiraglio Giampaolo Di Paola.
3. FINI, CONTINUO A RITENERE OPPORTUNA PRESENZA PREMIER IN AULA E' PRESIDENTE...
(Adnkronos) - "Continuo a ritenere che fosse opportuna la presenza del presidente del Consiglio perche' l'azione del governo e' riassunta e coordinata dal premier". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini, parlando con i giornalisti al termine di una riunione alla Fondazione FareFuturo.
"La vicenda libica -ha aggiunto- ha aspetti relativi alla nostra politica estera e quindi a competenze primarie del ministro degli Esteri Frattini, ma anche aspetti legati alle competenze del ministro della Difesa Ignazio La Russa". "Essendo quindi inusuale -ha proseguito Fini- che siano due ministri che riferiscano alle Camere, sarebbe stato piu' lineare che fosse stato presente il presidente del Consiglio. Comunque, ci sono precedenti anche in questo senso, e quindi non vale la pena fare polemica piu' di tanto".
4. NATO, SI CONTINUA A DISCUTERE CERCANDO CONSENSO 28...
(ANSA) - L'avvio delle operazioni Nato richiede il consenso di tutti i 28 Paesi membri dell'Alleanza e per questo si continua a discutere. Lo ha detto il portavoce della Nato aggiungendo che anche i piani per la 'no fly zone' sono stati completati, ma non c'é stata ancora decisione sulla loro attuazione da parte dell'Alleanza.
5. JUPPE', NATO NON AVRA' PILOTAGGIO POLITICO...
(ANSA) - La Nato non eserciterà il "pilotaggio politico" delle operazioni in Libia. Lo ha detto il ministro degli esteri francese, Alain Juppé. La Nato, ha precisato Juppé, interverrà in Libia come "strumento di pianificazione e di condotta operativa" nell'applicazione di una no-fly zone aerea.
6. TESTIMONE, CECCHINI SPARANO SU OSPEDALE MISURATA...
(ANSA-REUTERS) - Un testimone a Misurata riferisce che cecchini pro-Gheddafi sono in azione nella città in mano ai ribelli e stanno sparando contro l'ospedale, dove i morti sarebbero almeno tre.
7. RAID COALIZIONE SU MISURATA...
(ANSA-REUTERS) - Le forze della coalizione hanno lanciato due attacchi aerei nella zona dove sono di base le forze fedeli al colonnello libico Muammar Gheddafi, nella città di Misurata, in mano ai ribelli. Lo riferisce un testimone. Alcuni cittadini hanno detto che dopo l'attacco aereo l'artiglieria e i tank delle forze leali al rais hanno smesso di sparare.
"Gli aerei degli alleati hanno bombardato due volte. Alle 12.45 ora locale (le 11.45 in Italia, ndr) stamani e poi di nuovo meno di due ore fa", ha raccontato Saadoun, uno dei cittadini di Misurata. "Loro (le forze fedeli a Gheddafi, ndr) non hanno sparato un solo colpo di artiglieria da quando sono iniziati i raid".
8. CAMERON, GRANDE PREOCCUPAZIONE PER FATTI MISURATA...
(ANSA) - C'é grande preoccupazione per quanto il regime libico sta facendo a Misurata. Lo ha detto in parlamento il primo ministro britannico David Cameron.
9. TESTIMONE, NUOVI BOMBARDAMENTI A ZENTEN...
(ANSA-REUTERS) - Le forze pro-Gheddafi sono tornate a bombardare oggi a Zenten, nell'ovest della Libia. Lo riferisce un testimone residente nella città a sud-ovest di Tripoli.
10. LUTTWAK, 'ODISSEY' NON STA IN PIEDI COLPA DELL'AVVENTURISMO FRANCESE...
(Adnkronos) - L'operazione in Libia e' "una cosa che non sta in piedi", che e' andata "oltre i limiti" imposti dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L'esperto Usa e grande conoscitore di cose italiane, Edward Luttwak, commenta senza mezzi termini all'ADNKRONOS quella che a suo giudizio e' un'operazione che fin dal primo giorno risente dell'"avventurismo francese" e del "protagonismo dei britannici". Berlusconi, dice Luttwak, "ha ragione" nel lamentarsi della piega che hanno preso gli eventi, ma la sua posizione e' "debole" a causa dei passati rapporti con il colonnello Gheddafi.
L'esperto di strategia militare ripercorre le fasi politche e diplomatiche che hanno portato a 'Odissey Dawn'. "Il Pentagono c'e' entrato con riluttanza e quindi ha stabilito due limiti -spiega Luttwak- primo, niente truppe americane, secondo, che gli Stati Uniti non vogliono avere il comando. Allo stesso tempo -prosegue- questa non e' un'operazione Nato, quindi, non e' tutelata dal ben collaudato sistema di Comando dell'Alleanza".
"Terzo fatto -continua Luttwak nella sua ricostruzione- il giorno in cui sono cominciate le operazioni, i francesi hanno convocato a Parigi una riunione alla quale sono intervenuti tutti i protagonisti, e dopo aver deciso di inziare nella solita maniera, con gli attacchi dei missili da crociera contro le batterie antiaeree libiche, per aprire il varco, i francesi si sono fatti avanti per fare scena e alle 17.45 hanno lanciato il loro attacco aereo, varie ore prima dell'inizio stabilito per l'entrata in azione".
Donald Rumsfeld11. GLI USA, BERLUSCONI E GHEDDAFI: IL MISTERO DELLA BOMBA ATOMICA DEL RAIS...
Da "Nomfup.wordpress.com" - Subito all'inizio dell'intervista di Donald Rumsfeld con Greta Van Susteren di Fox News - ricca di spunti e passaggi interessanti sulla situazione in corso della missione "Odissey Dawn" - c'è un passaggio sulla Libia che riguarda Silvio Berlusconi.
L'ex-collaboratore di George W. Bush ricorda che Tripoli, in passato, stava lavorando su un programma nucleare. Ma, vista la fine fatta da Saddam Hussein, Gheddafi si sarebbe convinto - a detta di Rumsfeld - ad abbandonare i suoi piani.
Un interlocutore occidentale di questa decisione sarebbe stato, secondo l'ex-ministro della difesa, proprio Berlusconi, a causa del forte "linkage" italiano con Gheddafi. Banalmente, sdrammatizza Rumsfeld, a causa della "vicinanza" tra Italia e Libia.
GHEDDAFI BERLUSCONI12. L´EX AMBASCIATORE LIBICO ALL´ONU: "GHEDDAFI SI NASCONDE SOTTO TERRA"...
Da "la Repubblica" - Muhammar Gheddafi «con ogni probabilità» è nascosto «in qualche rifugio sotterraneo intorno a Tripoli»: a sostenerlo è stato ieri, in un´intervista al network televisivo americano Abc, è l´ex ambasciatore libico alle Nazioni Unite, Ibrahim Dabbashi. Del leader libico si erano perse le tracce fino a ieri, quando è infine riapparso nel suo bunker. Alcuni testimoni sostenevano sabato scorso di averlo visto fuggire da Tripoli verso il sud del Paese.