1 - VERTICE AD ARCORE COI LEGALI, LA VIA SAREBBE UNA DELIBERA PARLAMENTARE...
Paolo Colonnello per "La Stampa"
Dunque, l'arma segreta della difesa Berlusconi al processo Ruby sarebbe quella di far saltare il banco dell'iter giudiziario dichiarandone «l'improcedibilità» del giudizio con una delibera parlamentare della maggioranza. E' questa l'ipotesi allo studio - e questa mattina sarà vagliata in una riunione di legali ad Arcore - che dovrebbe fornire maggiori garanzie rispetto al conflitto d'attribuzione davanti alla Consulta. Il quale, oltre a non impedire lo svolgimento del processo potrebbe perfino essere giudicato «irricevibile» dall'Alta Corte.
Segno che ancora una volta, se davvero verrà scelta questa strada, l'intenzione di Berlusconi è quella di difendersi dal processo e non nel processo. Che evidentemente spaventa per la forza delle prove che già il gip Cristina Di Censo ha valutato «evidenti» per un dibattimento.
fdccmr20 berlusconi ghedini lettaLa questione dell'improcedibilità, cioè una valutazione «insindacabile» che l'inquisito, in questo caso Berlusconi, ha agito «per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante, ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di governo», sarebbe in pratica un atto di forza che supererebbe, al momento, ogni questione giuridica sulla telefonata del premier in questura la sera del 27 maggio scorso, quando per liberare la minorenne marocchina fermata con l'accusa di furto, la fece passare per «nipote di Mubarak».
Non a caso ieri il presidente Napolitano è intervenuto per ribadire che «il processo a Berlusconi si svolgerà secondo giustizia». Un segnale del Colle che fa sapere di non gradire iniziative extragiudiziarie. Difficile infatti pensare che davvero il Cavaliere agì per «un interesse dello Stato» anziché per il proprio.
Ma la mossa, che potrebbe essere attivata da una mozione parlamentare e dovrà essere votata dalla Giunta per le autorizzazioni presieduta da Pierluigi Castagnetti e a maggioranza Pdl-Lega, potrebbe davvero rallentare la marcia finora inarrestabile del giudizio immediato. Se non sospenderla del tutto, essendo la valutazione dell'organo parlamentare incontestabile né sotto il profilo formale né quello sostanziale, in base alla legge costituzionale del 1989, in attuazione dell'articolo 96 della Costituzione.
berluSCONI ARCORE houseIn questo modo insomma, toccherebbe al Tribunale giocare in difesa. Perché se i giudici, come appare scontato, dovessero decidere di respingere la richiesta parlamentare si vedrebbero costretti a sollevare un conflitto di attribuzione.
E anche se il processo non si dovrebbe fermare, ma ci sono ipotesi discordanti a proposito, i tempi della Corte non sarebbero brevi. Un anno di media, che potrebbe essere sufficiente al governo per avviare le riforme della giustizia annunciate e che somigliano molto a un giro di vite e prevedono dall'immunità parlamentare, alla separazione del Csm e delle Carriere, fino a una riforma della stessa Consulta.
In attesa però che tutto ciò venga messo in pratica, l'inchiesta questa settimana dovrebbe fare altri, significativi, passi avanti. Innanzitutto con la chiusura delle indagini anche sul filone favoreggiamento e induzione della prostituzione che vede indagati l'impresario Lele Mora, il direttore del Tg4 Emilio Fede e la consigliere regionale Nicole Minetti.
Bocassini Berlusconi RubyCon la fine anche di questa inchiesta e il deposito degli atti, una quindicina di faldoni, potrebbero scoprirsi le ultime carte della Procura con alcune novità esplosive. Che andrebbero a corroborare il reato di prostituzione minorile più che quello di concussione, risultato finora il più «blindato» dal punto di vista probatorio.
2 - LA RAGAZZA CHE OSPITÒ RUBY: TESTIMONIERÒ A FAVORE DEL PREMIER, MAI VISTI BUNGA BUNGA...
(Adnkronos) - "Quando sarò chiamata a testimoniare mi presenterò e racconterò la verità. Ruby deve solo vergognarsi". Non perde grinta e determinazione Michelle Conceicao Dos Santos Olivera, la modella brasiliana il cui nome è finito agli atti dell'inchiesta scandalo avviata dai magistrati milanesi, intervistata dall'Adnkronos. Ora che il processo con rito immediato nei confronti di Silvio Berlusconi è stato fissato a partire dal 6 aprile prossimo, la ragazza annuncia che si presenterà davanti ai giudici per essere interrogata.
Michelle Conceicao è consapevole di diventare presto testimone sia delle serate organizzate per il premier nella sua villa ad Arcore, sia dei fatti accaduti la notte tra il 27 e il 28 maggio dello scorso anno, quando Ruby venne fermata in Questura, Berlusconi si attivò e la minorenne marocchina venne affidata alla consigliera regionale Nicole Minetti, in una sequenza di passaggi che sono costati al leader del Pdl l'accusa di concussione.
"Quella notte c'ero io e Nicole Minetti. Lei è stata indagata, io sono l'unica testimone e racconterò la verità", dice e, tanto per dare un piccolo anticipo, smentisce un particolare raccontato da Ruby-Karima agli inquirenti. "Lei - sottolinea Michelle Conceicao - ha detto che il presidente del Consiglio mi ha dato 50.000 euro per la storia della Questura". Uscite da via Fatebenefratelli, quella notte, Nicole Minetti 'riaffidò' Ruby alla Conceicao, che la ospitò a casa sua fino alla lite tra le due ragazze.
PIERLUIGI CASTAGNETTI"Come fa Ruby a dire una cosa del genere? - dice oggi Michelle Conceicao - Quella sera io ho parlato con Berlusconi solo pochi minuti. Lui si trovava a Parigi. E poi neanche sapevo che Ruby fosse minorenne. Il problema è che quella (Ruby, ndr) ha sempre voluto apparire, essere al centro dell'attenzione, ha dei problemi mentali. Una volta a casa mia ha detto che se Berlusconi non l'avesse più invitata lei avrebbe scatenato un 'casino'. Anche per questo abbiamo litigato".
ruby edd e d ac f f c eLe serate ad Arcore, ripete poi, "erano solo delle cene normalissime, dove si parlava di tanti temi e si mangiava. Io non ho mai visto bunga bunga o 'festini', quindi non ho niente da dire. So solo che si è voluto gettare fango su Berlusconi che è un amico, una persona brava, disponibile ad aiutare tutte le persone, ovviamente quelle che conosce, che hanno dei problemi. E' stata brava la sinistra a montare questa storia, ma dimentica che la verità alla fine viene a galla".
Quanto alle altre ragazze ospiti con lei di Villa San Martino "non ci sentiamo più - dice Michelle - per evitare equivoci e montature, per rispetto del premier e anche di noi stesse". Intanto, attorno a lei, tutto è cambiato: "Dopo questa storia la mia vita non è più la stessa. Faccio fatica a lavorare. Ogni volta che mi presento da qualche parte c'è qualcuna che mi guarda 'storto', è tremendo. Addirittura ho preferito non scendere in piazza per manifestare a favore di Berlusconi, come avevo detto di voler fare, perché magari qualcuno poi mi avrebbe linciato".
berlusconi-fede3- EMILIO FEDE E RUBY AD ARCORE
Lettera di Emilio Fede a Repubblica
Repubblica ha riportato una non verità: la signorina Ruby non è mai stata portata da me ad Arcore. Dico mai e questo è nelle prove. Riferendovi alla manifestazione di Taormina e al mio appello ad aiutare la signorina Ruby che raccontava di essere povera, disperata, avete scritto che io ho detto al pubblico: «Dobbiamo aiutarla concretamente perché lei vuole fare la..». «A quello che lei vuole fare» avete fatto seguire l'incontro con Lele Mora. La frase completa era: «dobbiamo aiutarla concretamente perché lei vuole fare la carabiniera».
EZIO MAURO - Copyright PizziTogliendo che voleva fare la carabiniera e collegando subito a Lele Mora il gioco è fatto. A voi non frega nulla. A me sì. C'è una giustizia per tutti. Vedrete. Quando i giornalisti di Repubblica propongono la serata di Taormina, guarda caso si dimenticano che il sogno di questa ragazza era di fare la carabiniera. Sapete benissimo che né io, né il mio autista, né con la mia macchina, lei si è recata per la prima volta ad Arcore. Sapete tutto per virtù dello Spirito Santo, prima ancora che i fascicoli siano resi noti.
RISPOSTA
Ruby nel suo interrogatorio ha raccontato di essere stata accompagnata in piu occasioni ad Arcore da Fede, dal suo autista, con l'auto del direttore, scortata dai carabinieri. Fede deve rivolgersi dunque a Ruby che d'altronde ben conosce.