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1- CONTRO SGARBI, BONITO OLIVA BATTEZZA LA BIENNALE D’ARTE COL SUO ARTO DESNUDO 2- L’ACCUSA DI A.B.O.: IL VECCHIO SGARBONE HA AFFIDATO IL COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO DEL PADIGLIONE ITALIA, COMPITO SOLITAMENTE SVOLTO DAL CURATORE, INTERAMENTE A UNA SOCIETÀ ESTERNA, L’ ARTHEMISIA GROUP (PUBBLICHIAMO LA LETTERA PER LA SELEZIONE DEGLI ARTISTI DEL PADIGLIONE ITALIA) 3- \"INTENDO UN SUBAPPALTO CULTURALE, PERCHÉ SGARBI, TITOLARE DELL’APPALTO IN QUANTO DIRETTORE, HA CHIESTO A UN GRUPPO DI SCRITTORI E INTELLETTUALI DI INDICARGLI IPOTETICI NUOVI TALENTI DA VALORIZZARE. QUINDI QUESTO CURATORE EXTRALARGE HA CEDUTO AD ALTRI PARTE DEL SUO LAVORO. E POI C’È IL SUBAPPALTO ORGANIZZATIVO. LA RICOGNIZIONE SUL TERRITORIO, ROBA DA QUADRIENNALE DI ROMA E NON DA BIENNALE DI VENEZIA, È STATA AFFIDATA ALL’ARTHEMISIA GROUP, SOCIETÀ ORGANIZZATRICE DI MOSTRE. IN SIFFATTO QUADRO GENERALE SI PONE IL MIO AUTOIRONICO STRIPTEASE. CHE PERALTRO MI SEMBRA BEN RIUSCITO, TRATTANDOSI DI UN CORPO DI SETTANT’ANNI...\"

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1- A.B.O.: "SGARBI CON SUBAPPALTO"
Paolo Conti per il Corriere della Sera - del 7 marzo 20011

Vittorio Sgarbi

.... Ma l'età non mitiga il carattere polemico dell'Achille dell'arte contemporanea. Per esempio continua il duello a distanza con Vittorio Sgarbi, che cominciò ad attaccarlo in un lontanissimo «Costanzo Show». Ora tocca ad Achille: «In questo clima di vuoto in cui dilaga la pura comunicazione prevale l'indifferenza verso la cultura. Penso agli scandalosi tagli dei fondi pubblici. E penso che il signor sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, autore di un famoso saggio copiato da altri su Botticelli, ha potuto in tale contesto essere nominato dal ministro Sandro Bondi responsabile del Padiglione Italia per l'imminente Biennale di Venezia, col plauso del ministro Franco Frattini che gli metterà a disposizione gli Istituti di cultura italiana all'estero. E già ci sono i subappalti».

Vittorio Sgarbi

Attenzione con le parole, Bonito Oliva, di questi tempi occorre essere precisi... «Lo sarò. Intendo un subappalto culturale, perché Sgarbi, titolare dell'appalto in quanto direttore, ha chiesto a un gruppo di scrittori e intellettuali di indicargli ipotetici nuovi talenti da valorizzare. Quindi questo curatore extralarge ha ceduto ad altri parte del suo lavoro. E poi c'è il subappalto organizzativo. La ricognizione sul territorio, roba da Quadriennale di Roma e non da Biennale di Venezia, è stata affidata all'Arthemisia Group, società organizzatrice di mostre. In siffatto quadro generale si pone il mio autoironico striptease. Che peraltro mi sembra ben riuscito, trattandosi di un corpo di settant'anni...».

2- UNA LETTERA INVIATA DA ARTHEMISIA GROUP PER LA SELEZIONE DEGLI ARTISTI DEL PADIGLIONE ITALIA
From : "padiglioneitalia@arthemisia.it" padiglioneitalia@arthemisia.it Date : Tue, 01 Mar 2011 12:26:34 +0100 Subject : padiglione italia-biennale di venezia

ACHILLE BONITO OLIVA

Gentile .... la contatto da110 staff di Arthemisia Group, alla quale il Ministero delle Attività culturali ha affidato il coordinamento del padiglione Italia della Prossima Biennale di Venezia. Il professore .... ci ha indicato il suo nome per la selezione degli artisti del Padiglione Italia che, come forse sa, quest'anno sarà diffuso su tutto il territorio nazionale, nei Palazzi più prestigiosi di ogni Regione.

Le chiederei, per questo, di mandarmi con urgenza a questo indirizzo .mail quanto segue:

- 3 immagini tra le più significative dei suoi lavori (di risoluzione non troppo pesante, se possibile)

- una sua breve biografia

- un suo sito (se esistente)

Achille Bonito Oliva

- se possibile, una breve spiegazione, anche molto generica, di quello che le piacerebbe esporre in Biennale

Dati i tempi ristretti, Le chiedo di mandarci tutto questo entro i prossimi 3 giorni.

Grazie

Lo staff del Padiglione Italia Biennale di Venezia 2011

3- LA KERMESSE VENEZIANA BIENNALE, LUCI E OMBRE
Claudia Colasanti per Il Fatto Quotidiano

Ieri lo si è notato di più perché non c'era, il veemente Sgarbi. A soli due mesi dall'inaugurazione della Biennale di Arte di Venezia (dal 4 giugno e fino al 27 novembre 2011), le linee guida e i nomi degli artisti sono tutti sul piatto, come è giusto che sia a ridosso di una manifestazione internazionale di tale entità, tranne quelle del Padiglione Italia, curato dal mediatico professor Vittorio, nominato su chiamata diretta - non da poco tempo peraltro - dall'ormai dimissionario Ministro Bondi.

SANDRO BONDI

L'unica cosa certa è il titolo delle sue mostre, visibilmente in contrasto fra loro, da una parte "L'Arte non è Cosa Nostra" e dall'altra "Lo stato dell'Arte nel 150° dell'Unità d'Italia". Da illustre bastian contrario, come volesse sovvertire un sistema in cui lui stesso naviga abilmente, il variegato Sgarbi fa il curatore di Biennale come nessuno prima:

FRANCO FRATTINI

dichiara di non amare e non distinguere il contemporaneo, non fornisce nomi (dopo il falso comunicato ad opera di burloni diffuso nei giorni scorsi), né tantomeno offre una spiegazione sul perché delle sue non-scelte - vista la decisione di appaltare contenuti ad un comitato di intellettuali - e non ultimo, decide di affidare il coordinamento organizzativo del Padiglione, compito solitamente svolto dalla Biennale, interamente alla società Arthemisia Group.

BIENNALE VENEZIA

Eppure la preoccupazione sul budget di questa edizione (i fondi ad essa destinati, che derivano da un specifico capitolo di spesa del Mibac, passeranno dai 5.2 milioni dell'anno scorso a 2.5 quest'anno) è tangibile, tanto che Francesco Giro, sottosegretario ai Beni Culturali, si è rivolto direttamente al Presidente del Consiglio Berlusconi, "e non a Tremonti, perché intervenga per preservare il nostro patrimonio culturale. Questi tagli dolorosi li ha fatti il mio governo, ma non posso non dire che a mio parere si sta esagerando".

Il Presidente della Biennale Paolo Baratta, pur sfoggiando consapevolmente un maglioncino blu, ha dichiarato di non voler essere il Marchionne della Biennale e di non desiderare assolutamente di perdere la supremazia della qualità conquistata con la fatica di tante fortunate edizioni. Sui tagli è apparso rassicurante, confermando che il costo complessivo della manifestazione si aggirerà sui 13 milioni di euro, nelle scorse edizioni quasi totalmente autofinanziati.

FRANCESCO GIRO

Baratta ha ribadito anche l'autonomia delle scelte e l'indipendenza dei curatori, compresi quelli di tutti i Padiglioni nazionali, dieci in più del passato, fra cui molti nuovi dal Golfo e l'astensione dell' ultima ora di Egitto e Libano. Le nazioni presenti per la prima volta saranno Andorra, Arabia Saudita, Bangladesh, Haiti. Altri paesi parteciperanno quest'anno dopo una lunga assenza: India (1982), Congo (1968), Iraq (1990), Zimbabwe (1990), Sudafrica (1995), Costa Rica (1993, poi con l'IILA), Cuba (1995, poi con l'IILA).

Un ruolo importante, quello dei padiglioni dei paesi partecipanti, considerati dei sismografi della realtà in grado di interpretare la globalizzazione. Una formula antica di presenza degli stati ma preziosa in questo periodo, perché offre il tessuto di riferimento sul quale possono essere osservate le autonome geografie degli artisti.

Bice Curiger - a destra

Si era pensato per anni fossero superati, racconta Bice Curiger, svizzera, cofondatrice di Parkett e curatrice alla Kunsthaus di Zurigo, in veste di traghettatrice internazionale di questa edizione, invece rappresentano la metafora della nostra vita di comunità e la possibilità di condividere il patrimonio identitario.

Non a caso la Curiger ha scelto come titolo della sua mostra ILLUMInations - ILLUMI nazioni, riferimento alla luce, al potere dell'intuizione e salto semantico per esplorare un mondo ‘senza confini'. L'arte come vivaio di sperimentazione sulle ‘nuove forme di comunità' e per gli studi sulle affinità che serviranno come modello per il futuro.

Arthemisia Group logo

Affascinata dal non controllo su tutto il complesso meccanismo biennale, ha ideato il suo percorso a partire dall'inserimento di tre opere pittoriche di Jacopo Robusti, detto il Tintoretto (così come Sgarbi proporrà, dalle indiscrezioni dei primi tempi, una tela di Andrea Mantegna) pieni di quella luce estatica e febbrile che dovrebbe agire come faro agli artisti dell'oggi, perché l'inserimento delle sue opere "trasmette segnali inaspettati e stimolanti e getta luce sulle convenzioni del sistema dell'arte".

Bice Curiger

Gli artisti invitati dalla Curiger sono più di ottanta da tutto il mondo, di cui 32 hanno meno di 35 anni e solo 21 già presenti a Venezia. Dieci gli italiani e ben 32 le presenze femminili, fra cui Elisabetta Benassi, Marinella Senatore, Pipilotti Rist e Cindy Sherman. Determinata e chiara, così come si configura il compito di un odierno curator, un po' critico e filosofo un po' manager, la Curiger mescola le carte di un'azione multilivellare, che parte dall'esperienza dell'arte come illuminante e finisce nella definizione di transitorietà e identità nazionali frammentarie.

Un'altra idea realizzata dalla curatrice consiste nella creazione di quattro ‘parapadiglioni', opere di carattere architettonico eseguite da Monika Sosnowska, Franz West, Song Dong e Oscar Tuazon, che ospiteranno in sinergia opere di altri artisti.

 


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