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1- SOLO TRE GIORNI FA LA PROCURA DI MILANO SCOPRE L’ESISTENZA DEL MESSAGGIO DELL’AMBASCIATA EGIZIANA IN CUI SI ESPRIMEVA IL PROPRIO PROFONDO RAMMARICO CHE NELLA VICENDA RUBY FOSSE STATO \"INSERITO IL NOME DEL PRESIDENTE MUBARAK, ACCOSTATO A \"UNA NOTIZIA DA RESPINGERE E SENZA ALCUN FONDAMENTO DI VERITÀ\" 2- DAGOSPIA AVEVA SCODELLATO IL 10 FEBBRAIO SCORSO IL RETROSCENA SULLA LETTERA DI MUBARAK IMBUFALITO PER LA SCOPERTA DI \"UNA NIPOTE CHE FA LA MIGNOTTA\" 3- E ABBIAMO AGGIUNTO: \"IL PREMIER (PER MANCANZA DI INDIZI) CORRE AI RIPARI INVIANDO FRATTINI IN EGITTO MA IL RAIS NON LO RICEVE! QUINDI CALA IL SIPARIO SULLA RUBY D’EGITTO CON BERLUSKAZZI CHE PROVA A RIDURRE TUTTO A UNA BATTUTA SCHERZOSA. MA NON APPENA MUBARAK FINISCE NEI GUAI CON I MOTI DEL CAIRO, GHEDINI E LONGO RIPARTONO ALLA CARICA: \"UN INTERPRETE EGIZIANO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO AVREBBE TRADOTTO UN COLLOQUIO DI BERLUSCONI CON MUBARAK NEL QUALE SI SAREBBE PARLATO PROPRIO DI KARIMA EL MAHROUG, IN ARTE RUBY\"

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1- DAGOREPORT DEL 10 FEBBRAIO 2011: LA LETTERA DI MUBARAK, FRATTINI E LA MISSIONE DI PACE IN EGITTO
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-22639.htm

berlusconi ruby mubarak f

La storiella di Ruby, "nipote del presidente egiziano Mubarak", sbuca fuori il 28 ottobre 2010 da un articolo di Colaprico e D'Avanzo su Repubblica, due giorni dopo lo scoop di Barbacetto sul "Fatto". Dopo di che, il diluvio di sbertucciamenti e titoloni su i giornali di mezzo mondo.

Il messaggio, per niente sublimale, che "Mubarak ha una nipote marocchina che fa la mignotta" dilaga subito sulla scrivania del faraone del Cairo. Uno, due, tre giorni di martellamento mediatico e parte una lettera dai toni durissimi di Mubarak all'indirizzo del primo inquilino di Palazzo Chigi, portata brevi manu dall'ambasciatore dell'Egitto in Italia.

Da allora, vista la mala parata, Berlusconi riduce "Ruby, nipote di Mubarak", a una battuta scherzosa, da non prendere sul serio, pronunciata al telefono di Pietro Ostuni, capo di gabinetto del Questore Vincenzo Indolfi, per gioco, ovviamente.
Intanto il premier corre ai ripari diplomatici per calmare l'incazzatissimo presidente egiziano inviando in missione di pace il "postino" della Farnesina, Frattaglie Frattini in Medio Oriente.

MUBARAK BERLUSCONI

E' il 22 novembre 2010 quando l'Ansa lancia il seguente "take": "Comincia oggi in Israele una fitta missione mediorientale di quattro giorni del ministro degli Esteri, Franco Frattini, destinata a culminare con una tappa nella Striscia di Gaza e focalizzata in primo luogo sui temi del rilancio dei negoziati e sui dossier dei diritti umani.

Frattini, dopo lo sbarco all'aeroporto di Tel Aviv, ha in agenda per il pomeriggio incontri a Gerusalemme con il premier israeliano, Benyamin Netanyahu.... A seguire e' programmata una sosta a Sderot, la cittadina a sud d'Israele bersaglio in passato di ripetuti lanci di missili dalla Striscia di Gaza che precedera' il trasferimento in Egitto per colloqui coi vertici del governo del Cairo e il presidente, Hosni Mubarak".

mohoamed mubarak berlusconi lap

Ma, a quanto pare, il viaggio di Frattini in Egitto non è avvenuto. E pare confermato il fatto che il Mubarak furioso che non abbia avuto nessuna voglia di ricevere il messaggero di Berlusconi. Dopodiché, scende il sipario sulla "nipote di Mubarak", da parte dei berluscones fino a quando - 25 gennaio scorso - non scoppiano i casini al Cairo. Il Faraone ottuagenario ovviamente non ha per la testa Ruby-Silvio e cazzi vari, con un paese che si sta sollevando contro. E subito riparte la storiella della marocchina d'Egitto.

LA FOLLA FESTEGGIA LE DIMISSIONI DI MUBARAK AL CAIRO

L'8 febbraio 2011 leggiamo sulla Stampa (http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-22565/1.htm ) a firma di Paolo Colonnello: "Come venne in mente a Silvio Berlusconi di dire che Ruby Rubacuori era la «nipote di Mubarak»? Pare che nelle nuove carte depositate sabato in procura dalla difesa del Premier ci sia anche questa risposta: un interprete egiziano della Presidenza del Consiglio, preso a verbale dagli avvocati Ghedini e Longo, perché avrebbe tradotto un colloquio di Berlusconi con Hosni Mubarak nel quale si sarebbe parlato proprio di Karima el Mahroug, in arte Ruby.

mubarak

Ovviamente non si sa cosa possa ricordare di questo colloquio il presidente egiziano ma in questo periodo sarebbe assai arduo sentirlo come testimone avendo lo stesso ben altre preoccupazioni per la testa. Così mentre in Procura ancora non si è sciolto il nodo del rinvio a giudizio del Premier, dalla difesa, nell'eventualità di una separazione dei processi, arrivano nuove carte rubricate alla voce «indagini difensive»....

mubarak

A questo punto, il Cavalier Pompetta deve solo sperare sulla vittoria dei Fratelli Musulmani: se per caso Mubarak riesce a tirarsi fuori dai guai, son cazzi duri per il fantasioso inquilino di Palazzo Chigi...

2 - RUBY, NEGLI ATTI IL DISAPPUNTO DELL'AMBASCIATA EGIZIANA
ESIBIZIONI DELLA RAGAZZA, INDAGATO PER PORNOGRAFIA MINORILE IL FIDANZATO RISSO
Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella per "il Corriere della Sera"

Quante volte, anche a mo' di battuta, in questi mesi si è pensato «ah, magari si potesse chiedere a Mubarak se è vero che Ruby è sua nipote o che a Berlusconi era stata segnalata come tale» ? Difficile, con quello che è poi successo in Egitto. Ma, a suo modo, la Procura di Milano lo ha fatto. Pochissimi giorni fa, il 15 marzo.

BERLUSCONI RUBY

Nella montagna di carte depositate agli atti, infatti, compare anche una richiesta dei pm alla polizia giudiziaria di provare a verificare che fondatezza potessero avere le notizie di stampa che a fine ottobre 2010 (dunque con Mubarak ancora saldamente al timone) avevano attribuito all'ambiente diplomatico egiziano a Roma fastidio e disappunto per l'evocazione, da parte del presidente del Consiglio italiano nella famosa telefonata alla Questura di Milano la notte tra il 27 e 28 maggio, della parentela della minorenne marocchina Ruby (in corso di identificazione dopo essere stata denunciata per furto di 3 mila euro) con l'allora presidente egiziano, nelle scorse settimane deposto dal suo popolo.

Bocassini Berlusconi Ruby

Alla richiesta dei pm, la polizia giudiziaria risulta aver risposto nella stessa giornata del 15 marzo, contattando Hatem Abdelkader, che a Roma è il capo ufficio stampa dell'Ambasciata d'Egitto in Italia. E il funzionario della missione diplomatica ha spiegato che «sull'argomento non sono state inoltrate altre comunicazioni» successive e diverse dal messaggio protocollato con il numero 87/2010 e datato 28 ottobre 2010 (giorno delle prime notizie giornalistiche sulla storia di Ruby-Berlusconi Mubarak): messaggio nel quale «l'Ambasciata voleva esprimere il proprio profondo rammarico per il fatto che» nella vicenda fosse stato «inserito il nome del Presidente della Repubblica Araba d'Egitto Mohamed Hosni Mubarak», accostato a «una notizia da respingere e senza alcun fondamento di verità».

BERLUSCONI-RUBY

I contatti con l'ambasciata La circostanza ha anche un altro rilievo per il processo. È noto, infatti, che Berlusconi ha chiamato un interprete, il ministro degli Esteri Frattini e altri membri del governo a testimoniare in indagini difensive che durante un incontro romano tra il premier italiano e Mubarak, una settimana prima della telefonata in Questura, egli aveva davvero chiesto al presidente egiziano se Ruby fosse una sua parente (anche se poi gli stessi testimoni assunti dalle indagini difensive ammettono che Mubarak non capì a cosa si riferisse Berlusconi, si creò una confusione con un'altra Ruby famosa invece in Egitto come cantante, e alla fine lo stesso Berlusconi chiuse l'argomento con un «allora vedremo di informarci meglio»).

Berlusconi incerottato e Frattini

Ma ciò che più ha valorizzato il giudice Cristina Di Censo nel rinviare a giudizio Berlusconi per l'accusa di concussione dei poliziotti milanesi è l'illogicità del fatto che Berlusconi, pur assumendo di aver telefonato quella notte in Questura mosso solo dallo scrupolo istituzionale di scongiurare una crisi diplomatica tra Italia e Egitto, non sembrasse aver preso alcun contatto con le autorità diplomatiche egiziane in Italia, ma avesse mandato di corsa a prelevare la minorenne il consigliere regionale pdl Nicole Minetti (il cui ruolo nella gestione delle ragazze di Arcore è ora focalizzato dall'imputazione di induzione e favoreggiamento della prostituzione) dicendole «vai tu che sei incensurata e ti presenti bene» .

Ilda Boccassini dal Corriere

Da questo punto di vista, la comunicazione dell'Ambasciata egiziana a Roma chiude ora l'argomento, conferma che mai i diplomatici di Mubarak furono allertati, e accresce la debolezza dell' «alibi» di Berlusconi. Foto, audio l'udienza del 6 aprile Come si era già intuito, agli atti non ci sono foto del bunga bunga. Ci sono, invece, foto scattate nelle residenze del premier (come quella qui a fianco) oppure i messaggi audio con i quali le ragazze commentano le serate e in alcune occasioni accennano ad atti sessuali in previsioni di incontri con il presidente del Consiglio.

boccassiniocchiali

Si conferma anche che il 6 aprile la prima udienza del processo a Berlusconi per il caso Ruby avrà una falsa partenza: dopo la prevista assenza di Berlusconi (che ha dato disponibilità solo per i lunedì), e dopo il rischio che i suoi avvocati-deputati potessero avere impegni parlamentari per quel mercoledì, adesso si aggiunge una specifica richiesta della difesa per avere più tempo per studiare gli atti integrativi depositati dai pm soltanto tre giorni fa. Ruby si esibisce in discoteca: il suo fidanzato indagato Galeotta fu la perquisizione del 14 gennaio.

Ilda Boccassini al Tribunale di Milano

Non per far scoccare la scintilla tra la neo 18enne Karima «Ruby» el Mahroug e il 41enne Luca Risso, che all'epoca già dichiaravano di stare assieme e che ora annunciano, imminente, il loro matrimonio. Ma, paradossalmente, per far finire sotto inchiesta proprio il fidanzato, e per l'antipatico reato di «pornografia minorile» ai danni della ragazza, ipotesi peraltro sanzionata con il carcere da 6 a 12 anni.

Ilda Boccassini

Agli atti dell'inchiesta, infatti, compare anche il provvedimento di stralcio con il quale il 10 marzo il pm Boccassini ha trasmesso alla Procura di Genova, per competenza territoriale, gli esiti della perquisizione svolta il 14 gennaio (giorno dell'invito a comparire a Berlusconi per l'accusa di prostituzione minorile come cliente di Ruby in 13 date tra febbraio e maggio del 2010) svolte a Genova sia a casa di Ruby sia nell'abitazione di Risso.

boccassini-berlusconi-bruti

In quell'occasione la polizia portò via un computer dentro al quale sono state trovate immagini di Karima el Mahroug all'interno della discoteca Fellini a Genova. Per il pubblico ministero le fotografie ritraggono «una esibizione pornografica» della giovane «quando era ancora minorenne» , essendo «tutte le immagini dell'ottobre 2010» (Karima ha compiuto i 18 anni il primo novembre).

BRUTI E BOCCASSINI f d c a ba cad ca b

Ecco perché, «considerato che all'epoca dei fatti la minorenne, dopo essersi allontanata dalla comunità Kinderheim S. Ilario, lavorava nella discoteca Fellini per conto di Luca Risso», e che «le foto estrapolate dal computer risultano all'evidenza integrare l'ipotesi di reato di "pornografia minorile"(600 ter primo comma) che punisce da 6 a 12 anni "chiunque, utilizzando minori degli anni diciotto, realizza esibizioni pornografiche o produce materiale pornografico ovvero induce minori di anni diciotto a partecipare ad esibizioni pornografiche"», il 10 marzo l'uomo viene indagato dal pm milanese in un nuovo fascicolo processuale, trasmesso per competenza ai colleghi di Genova.

 

 


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