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MAGGIO RADIOATTIVO - I FAMILIARI DEI MUSICISTI FIORENTINI IN TOURNÉE IN GIAPPONE INCAZZATI CON RENZI PER NON AVERLI FATTI TORNARE SUBITO - LUI RISPONDE: “SONO LETTA E FRATTINI CHE NON DICHIARANO L’EMERGENZA E NON METTONO A DISPOSIZIONE GLI AEREI” - E DECIDE DI VERSARE 400MILA € PER UN CHARTER ALITALIA PER RIPORTARE TUTTI LAVORATORI ENTRO GIOVEDÌ - CAMUSSO SCRIVE A BERLUSCONI: \"COLPEVOLE RITARDO, FATELI TORNARE SUBITO\"…

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1 - BONIFICO 400MILA EURO DA COMUNE FIRENZE PER RIENTRO MAGGIO FIORENTINO...
(LaPresse) -
Il Comune di Firenze ha fatto un bonifico da 400mila euro ad Alitalia per pagare il viaggio di rientro ai 274 lavoratori del Maggio musicale fiorentino ancora in Giappone.

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2 - MAGGIO, RIENTRO TRA MILLE DIFFICOLTÀ - TRE VOLI PER LA CINA E L'ITALIA...
Ludovica Zarrilli per "Corriere.it"

MATTEO RENZI - Copyright Pizzi

La sovrintendente Francesca Colombo ha annunciato i tre voli che, tra mercoledì e giovedì, porteranno via i lavoratori del Maggio Musicale Fiorentino dal Giappone. Sono previsti due voli di linea Alitalia sui quali verranno imbarcati rispettivamente 19 e 40 passeggeri, più un charter Alitalia da 272 posti pagato dal Comune di Firenze che dovrebbe rimpatriare i restanti lavoratori del Maggio. È stata inoltre approvata la richiesta di controlli sanitari per tutti i lavoratori al momento del rientro. Il sindaco ha assicurato: «Li riporteremo in Italia entro 48 ore», nel frattempo è stata approvata la costituzione di un ufficio provvisorio all'interno del Teatro Comunale grazie al quale i familiari saranno informati minuto per minuto della sorte dei loro cari.

Teatro del maggio fiorentino

La Cgil ha chiesto al governo di attivarsi per far rientrare subito in Italia i lavoratori del Maggio Fiorentino. La richiesta è arrivata al premier Berlusconi attraverso una lettera firmata dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Nella lettera il segretario della Cgil esprime «forte preoccupazione per i lavoratori del Maggio Fiorentino che risultano ancora bloccati in un hotel di Tokyo a causa di incomprensibili ritardi dell'amministrazione che si sarebbe dovuta occupare del loro rientro».

Sono circa 150 le persone che hanno partecipato, alla presenza del sindaco di Firenze Matteo Renzi, al Teatro Comunale, ad una assemblea promossa dai lavoratori del Maggio musicale fiorentino rimasti a Firenze e dei familiari dei musicisti e dei tecnici che sono in Giappone. Molta la rabbia dei presenti che hanno più volte interrotto il sindaco sottolineando la loro preoccupazione, il loro dolore e la loro rabbia per «scelte troppo tardive».

Coro del maggio fiorentino

Qualcuno ha chiesto anche le sue dimissioni per il ritardo con cui è stato deciso di interrompere la tournee in Giappone. «Il Governo - ha detto Renzi - continua a non dichiarare la situazione d'emergenza in Giappone. Non sta a me dire se questo è giusto o sbagliato, ma noi abbiamo interrotto il tour». Renzi ha ribadito che «nell'arco di 48 ore partiranno le 274 persone del Maggio che sono a Tokyo».

Renzi ha poi spiegato che «la situazione del Maggio è la seguente: il governo italiano non ha dichiarato l'emergenza, per cui non mette a disposizione aerei dedicati appositamente a riportare la gente indietro. Quando si proclama un'emergenza - ha detto il sindaco - perchè si ritiene che ci siano dei rischi, solitamente il governo mette a disposizione aerei. È accaduta una cosa del genere per lo tsunami del 2004, ma adesso non viene fatto».

RENZI

Il sindaco ha poi rivelato di aver parlato stamani con «il ministro Frattini e il sottosegretario Letta», che, ha detto Renzi, «continua a monitorare la situazione ma ci dice che per loro è difficile ma non di emergenza. Noi, con tutto il rispetto, la pensiamo in modo un pochino più preoccupato; per questo, cambiando idea, ieri abbiamo deciso di riportarli indietro». Parlando più in generale di quanto sta accadendo in Giappone, Renzi ha detto che «si tratta di una situazione in cui la difficoltà è molto forte ed il mio primo pensiero, naturalmente, va alle migliaia di vittime, del terremoto e dello tsunami».

GIANNI LETTA

Grande preoccupazione, dolore e rabbia: sono i sentimenti di numerosi familiari dei musicisti del Maggio musicale, ancora a Tokyo. I familiari restano sempre in contatto, via sms, cellulare e skype, con i loro parenti. Durante gli interventi alcuni lavoratori del teatro e alcuni familiari dei musicisti che sono a Tokyo hanno criticato il ritardo nel decidere di sospendere la tournee. Qualcuno ha chiesto le dimissioni di Renzi e del premier Silvio Berlusconi; altri hanno proposto una class action. Inoltre, è stata inviata una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ricordando che la tournee rientra negli eventi per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia.

SILVIO BERLUSCONI FRANCO FRATTINI

«Grazie a dio sono partito subito». Stefano Cerri, contrabbassista del Maggio musicale fiorentino, ora è a Firenze. È stato tra i primi quattro della delegazione «giapponese» dell'Orchestra fiorentina a tornare da Tokyo. Martedì sera sono arrivati a Fiumicino anche i componenti del secondo gruppo di «transfughi»: «Non c'erano le condizioni per proseguire, con l'ansia dei familiari in Italia e le scosse di terremoto che continuavano a susseguirsi e il rischio radiazioni», ha raccontato ieri notte Irida Dragani, corista italo-albanese. Con lei c'era anche Graziella Saldarelli, del personale tecnico. Irida è anche preoccupata per la figlia: «Ha un anno, non potevo correre rischi che avrebbero potuto coinvolgere la bambina» . La sua compagna di viaggio lo è anche per la pioggia: «Oggi (ieri ndr) a Tokyo è piovuto - ha raccontato Saldarelli - chi sa come era quella pioggia» .

Il maggio fiorentino

Ma non sono le uniche preoccupazioni. Dal loro racconto, l'ipotesi di provvedimenti contro chi avesse scelto di tornarsene (prima della decisione presa dal sindaco Matteo Renzi e dalla sovrintendente Francesca Colombo) erano reali: «Noi siamo tornate e adesso speriamo che non ci siano problemi per il nostro posto di lavoro. Perché a Tokyo ci è stato intimato: se volete tornare potete farlo, ma state abbandonando il posto di lavoro» . Cerri spiega così il suo ritorno: «Mi mancavano le forze, non ce la facevo più» . Si è comprato il biglietto «da solo» racconta ancora emozionato. Ma perché andar via subito? «C'era un'altalena di informazioni che creavano confusione: ho deciso, no, voglio andare via. La mia era un'idea ben precisa» . Ma c'era anche chi voleva restare, e lui, dice Cerri, li capisce: «Tutti sentivano la tensione per una tournée così importante. Ma così vanno in secondo piano le persone...» .

Racconto simile a quello di Irida: «La situazione era tragica - spiega - il terremoto ci ha sorpreso mentre ci accingevamo ad andare alle prove, è stato terribile, se fosse successo in Italia non sarebbe rimasto in piedi neppure un edificio. Avevano paura anche i giapponesi, che pure a queste situazioni sono abituati e hanno un autocontrollo incredibile. Poi, dopo l'ansia e la paura, una pressione psicologica incredibile. Davvero non c'erano le condizioni per poter andare avanti» All'aeroporto di Tokyo, racconta il contrabbassista Cerri, ad attenderlo c'erano già i responsabili dell'ambasciata italiana. «Ci hanno assistito per la partenza. Ed anche loro ci hanno consigliato: andate via, andate via subito» . E anche i giapponesi con cui ha potuto parlare «ci hanno detto che comprendevano il nostro gesto: fate bene» .

SUSANNA CAMUSSO

 

3 - MAGGIO FIORENTINO IN GIAPPONE: LA CAMUSSO SCRIVE A BERLUSCONI...
(LaPresse) -
Il segretario Cgil, Susanna Camusso, scrive al premier Berlusconi per far tornare i lavoratori del Maggio musicale fiorentino. "Siamo a sottolinearle le nostre preoccupazioni per i lavoratori del Maggio Musicale Fiorentino che sono bloccati in un hotel a Tokyo anche per il colpevole ritardo con cui le Amministrazioni interessate hanno deciso il loro rientro - scrive la Camusso - Permettere a quei lavoratori di rientrare nel nostro Paese è un'urgenza improcrastinabile di cui non si possono far carico le Autorità giapponesi, impegnate nei drammatici problemi conseguenza dello tsunami e del terremoto. Per questo Le chiediamo che la Presidenza del Consiglio e la Regione organizzino una Task Force che permetta a quei lavoratori di raggiungere l'aeroporto e un mezzo aereo messo a loro disposizione. Siamo certi che capirete l'urgenza, la preoccupazione e lo sconvolgimento di quei lavoratori che non possono essere abbandonati dalle nostre autorità".

 

 


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