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SI GON-FIAT IL DEBITO – IL CORRIERE DELLE ELITE (DENUCLEARIZZATE) SPACCIA PER JOINT VENTURE I 250 MLN CHE MARPIONNE INCASSA DALLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI – IL LINGOTTO STA PER INDEBITARSI ULTERIORMENTE EMETTENDO UN BOND DA 2,2 MILIARDI € SUL MERCATO IRLANDESE DOVE NON CI SONO LE NOIOSE NORMATIVE DI WALL STREET…

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Bankomat per Dagospia

La sede distaccata delle relazioni esterne che opera spesso per Fiat in via Solferino, in zona titolisti, ieri ha di nuovo ben meritato. Il Corriere oggi titola "L'Accordo Marchionne - Scannapieco. Bei e Fiat: patto da 250 milioni per la ricerca".

Uno pensa che siamo in presenza di accordi internazionali, questioni di politica industriale, notizie di importanti joint-ventures.

Ma va là, direbbe Ghedini. Vai a leggere e scopri che la Bei ha finanziato Fiat per investimenti tecnologici. Nulla di male e nulla di rilevante. La Fiat, come tutte le aziende mondiali, quando deve fare investimenti cerca ove possibile dei finanziamenti.
La prossima volta che Banca IntesaSanpaolo dovesse finanzire per cento milioni, poniamo, la Cavalier Rossetti e figli di Brembate siamo certi che il Corriere titolerà "Joint venture fra Bazoli ed il Cav.Rossetti".

Sul Corriere si legge pure, nel medesimo articolo sul presunto patto Fiat-Bei, che la Fiat Industrial si sta ulteriormente indebitando emettendo un bond per complessivi 2,2 miliardi (e questa è una notizia vera): due emissioni obbligazionarie a tasso fisso del 5,25% e del 6,25%. La notizia più interessante è che tali bond saranno quotati sul mercato irlandese. Paese nel quale ci sfugge la rilevanza della presenza Fiat. Ma ovviamente sappiamo che si tratta di tecniche consuete per i mercati mobiliari. Diciamo che alle banche che li collocano e poi li piazzano nei vari fondi servono titoli comunque quotati, per i quali avere dei prezzi di mercato giornalieri. Ma alle stesse banche collocatrici ed alla Fiat in primis magari secca curare un placement a Wall Street con le noiose normative della SEC.

Dopo tutto il bombardamento mediatico sul Marchionne eroe dei due mondi, comprensivo di articolo di ieri sul Corriere che spacciava come notizia la descrizione dei nuovi arredi dell'ufficio di Marchionne a Mirafiori, ci si poteva attendere un'emissione obbligazionaria quotata a Wall Street e Milano. Mah, misteri della globalizzazione.

Comunque una cosa è certa. I bond emessi da Fiat Industrial tramite una sua controllata finanziaria lussemburghese e da essa stessa Fiat Industrial garantiti sono a tutti gli effetti debito finanziario. Anche se non direttamente bancario. E sono tanti.

Al lettore le conclusioni di buon senso.

 


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