1- CALA MEDIOLANUM IN BORSA SULLE NOTIZIE DI INDAGINE...
Reuters - A metà seduta, in deciso ribasso MEDIOLANUM, che cede circa il 3,7%. Secondo gli operatori, sul titolo pesa l'inchiesta sulla presunta soffiata che sarebbe arrivata alla società riguardo un'ispezione della Guardia di Finanza.
2- MEDIOLANUM: I PM DI MILANO INDAGANO PER VIOLAZIONE DEL SEGRETO...
Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera
È stato uno scambio di mail tra due dipendenti della banca Mediolanum a svelare che i responsabili della società erano stati avvisati di una imminente verifica fiscale, poi effettivamente avviata nel febbraio scorso. «Ma quando arriva la Finanza che dobbiamo fare?» si legge nel testo del messaggio spedito per posta elettronica e trovato da due sottufficiali durante l'ispezione dei computer aziendali. E questo ha convinto il colonnello Vincenzo Tomei, comandante del nucleo tributario di Milano, sulla necessità di inviare una relazione di servizio al procuratore aggiunto Francesco Greco appena l'ispezione è terminata, verso la fine di marzo.
Inizialmente non era stato ritenuto di dover trattare il fascicolo con particolare urgenza, ma dopo l'avvio degli accertamenti dei magistrati napoletani sulla presenza di «talpe» all'interno della Guardia di Finanza si è deciso si approfondire la ricerca. E ieri il procuratore aggiunto Alfredo Robledo ha interrogato mittente e destinatario di quella mail.
berlusca01 silvio berlusconiSi procede per rivelazione di segreto istruttorio. Non ci sono ancora persone iscritte sul registro degli indagati, anche se i pubblici ministeri Henry John Woodcock e Francesco Curcio - titolari dell'inchiesta sulla cosiddetta P4 - appaiono convinti che la «fonte» sia il capo di Stato maggiore Michele Adinolfi.
Sono stati proprio loro ad accusarlo dello stesso reato contestandogli di aver avvertito Luigi Bisignani - l'uomo d'affari tuttora agli arresti domiciliari - che i suoi telefoni erano sotto controllo. E poi hanno trasmesso ai colleghi del capoluogo lombardo alcuni atti relativi al «caso Mediolanum».
Ennio Doris PIZIn particolare il verbale del parlamentare pdl Marco Milanese - l'ex finanziere diventato consigliere politico del ministro Giulio Tremonti nei confronti del quale pende alla Camera una richiesta di arresto per associazione a delinquere e corruzione - e quello del generale delle Fiamme Gialle Emilio Spaziante.
Il 18 maggio scorso, durante un interrogatorio come testimone, i due magistrati napoletani chiedono a Milanese se sappia «che Adinolfi avrebbe passato notizie su una verifica fiscale ad una grossa società milanese collegata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi». Il parlamentare risponde di esserne a conoscenza, ma spiega che «il generale Spaziante potrebbe riferirvi particolari».
michele adinolfiE così il giorno dopo il Comandante interregionale per l'Italia centrale viene convocato al palazzo di Giustizia. Dichiara Spaziante: «Al riguardo posso dire che è possibile che io abbia raccontato all'onorevole Milanese che c'è una "voce" diffusa all'interno del nucleo di polizia tributaria di Milano secondo la quale durante una verifica, credo a Mediolanum, i sottufficiali operanti abbiano trovato un appunto o comunque un documento dal quale sembrerebbe che Mediolanum stessa era stata preavvertita della verifica in oggetto. Il colonnello Tomei, comandante del nucleo di Milano, potrà essere più preciso».
SpazianteSi decide dunque di trasmettere questi atti al collega di Milano Robledo, proprio perché competente a effettuare ulteriori verifiche. E soltanto due giorni fa si scopre che già alla fine del marzo scorso Tomei aveva a sua volta inviato una relazione all'altro procuratore aggiunto, Greco, proprio per segnalare la «soffiata» ricevuta dai responsabili della banca Mediolanum, controllata al 50 per cento dal gruppo Fininvest e per l'altro 50 per cento dal gruppo che fa capo a Ennio Doris.
milaneseNell'informativa il colonnello chiarisce che la Guardia di Finanza ha avviato i controlli nell'istituto di credito dopo che l'Agenzia delle Entrate aveva già effettuato un «accesso» presso il gruppo assicurativo Mediolanum. Chiarisce le fasi del ritrovamento della mail nel computer dei dipendenti, che viene allegata, specificando l'identità dei due. Ma non fornisce alcun elemento sulla «talpa». Nella relazione non viene menzionato alcun nome.
MARCO MILANESEDi fronte ai magistrati di Napoli qualcuno accredita invece l'ipotesi che sia stato proprio Adinolfi la «fonte» e adesso spetterà a Robledo verificare se sia andata davvero così o se invece, come ribadisce lo stesso generale attraverso il suo legale Enzo Musco «si tratta di gravissime calunnie nei confronti miei e della Guardia di Finanza, che saranno smentite dai fatti e contro le quali mi difenderò in tutte le sedi competenti proprio per dimostrare la mia lealtà e quella del Corpo».
John Henry Woodcock