Da Milano Franz Brambilla Perego per Dagospia
Pisapia Moratti1. Se cercate oggi un consigliere di maggioranza o un assessore del Comune di Milano, non vi risponderà. E sarà irrintracciabile fino a domani sera. Consiglio comunale? Riunioni di Commissioni o Giunta? Niente di tutto questo. La nuova nomenklatura di Milano sta decidendo la prima tornata di nomine in alcuni consigli di amministrazione di società ed enti controllati.
PISAPIA - MORATTINiente di clamoroso, roba piuttosto piccola, ma siccome l'acqua è calata e i pesci sono sempre tanti, qualche ittico rappresentante va comunque collocato. Gli aspiranti sono numerosi e le file (virtuali) molto lunghe davanti al portone di Palazzo Marino. Vincerà la competenza?
O ci ritroveremo al Pierlombardo un trombato del PD che non è mai andato una volta in vita sua a teatro, alle Stelline uno che non ha mai partecipato a un convegno, alla Scuola superiore di arte applicata del Castello Sforzesco uno che pensa che Klimt sia il mediano della nazionale tedesca, alla M4 (la nuova società che gestirà la nuova rete della Metropolitana) uno che non ha mai preso il metrò in vita sua perché soffre di claustrofobia eccetera eccetera per altri 10 enti. Più altri 9 collegi sindacali.
Sabato usciranno gli elenchi. La cittadinanza è in silenziosa e trepida attesa.
2. Nuova vita per Giovanni Terzi, il riccioluto ex assessore al Commercio nella defunta giunta Moratti, ieri ha esordito come opinionista nel salotto pomeridiano di Barbara D'Urso su Canale 5. Un intervento di 30" (secondi) sull'appassionante tema "Lei non sa chi sono io". Testimonial perfetto, perché a parte gli uscieri di Palazzo Marino, pochi saprebbero riconoscere Terzi per la strada.
Barbara D'UrsoSchiacciato tra le tette della pornostar Milly D'Abbraccio e l'irruenza di Roberto Poletti (il giornalista più amato da Aldo Grasso) il buon Terzi ha fatto il grande salto, passando da Letizia Moratti a Milly non Moratti. Il tutto in attesa di appoggiare le sue terga sulla poltrona assessorile di Silvia Garnero, la Nipotina di Daniela Santadeché, nella giunta provinciale di Milano, destinata a lasciare l'incarico nonostante gli strilli della illustre Zia.
Marco Travaglio3. Tutti pensano che Marco Travaglio sia un rigoroso filologo della notizia, uno che prima di scrivere una riga si documenta fino al più infimo dettaglio. Oggi possiamo smentire il mito. Nel pezzo sul Fatto Quotidiano rilanciato da Dagospia questa mattina si legge che Giuliano Pisapia annunciò la sua discesa in campo al corriere.it.
Sbagliato. Se il vice-direttore de "Il Fatto" avesse trovato il tempo di documentarsi meglio avrebbe potuto sfogliare il - peraltro mediocre - libretto di Pisapippa "Cambiare Milano si può", dove a pagina 13 si legge: "Capita che a chiamarmi per primo sia un giornalista di Affaritaliani, e capita che il sito di Angelo Perrino sia il primo a mettere in rete la notizia".
Ecco, giustizia è fatta, sia dato a Cesare quel che è di Cesare. Certo, la Storia Patria non cambierà per questa precisazione, ma è nei dettagli - come disse il saggio - che si nasconde Dio (o il diavolo, fate voi).