Francesco Manacorda per "la Stampa"
PERISSINOTTO E CESARE GERONZILa maxi-svalutazione della quota in Generali manda in rosso profondo il bilancio 2010 di De Agostini. E questo nonostante la gestione industriale del gruppo si sia chiusa in attivo. I conti appena chiusi del grande gruppo a proprietà familiare, infatti, segnano una perdita netta consolidata di 560 milioni contro i 273 milioni di un anno prima. E questo nonostante nel 2010 crescano sia i ricavi netti, del 4% a 4,3 miliardi, sia il margine operativo lordo che si apprezza del 9% a 876 milioni.
A pesare sull'ultima riga del bilancio sono infatti le svalutazioni decise dal gruppo che è attivo nell'editoria, i media e i giochi, oltre ad avere appunto partecipazioni finanziarie concentrate specie su Trieste. Svalutazioni che toccano prima di tutto la quota del 2,3% circa detenuta in Generali, che vale in bilancio 404 milioni meno di prima; poi le partecipazioni nel gruppo Zodiak Media e in Lottomatica, che sconta a sua volta svalutazioni della controllata Usa GTech, per 155 milioni; infine ci sono 73 milioni di costi di rifinanziamento di Lottomatica e di oneri diversi che costituiscono l'unica cifra effettivamente sborsata dal gruppo.
PERISSINOTTO E GERONZIIn tutto, comunque, si tratta di 632 milioni di oneri non ricorrenti. Il cattivo andamento delle partecipazioni finanziarie contrasta con un 2010 soddisfacente per tutti i settori, caratterizzata anche dal forte investimento di Lottomatica per aggiudicarsi la nuova gara del «Gratta e Vinci».
LORENZO PELLICCIOLIAnche il primo trimestre del 2011 dà segnali positivi, con una crescita dei ricavi netti pari al 22% a 1,13 miliardi e del margine operativo lordo del 23% a 262 milioni. I vertici del gruppo guidato dall'amministratore delegato Lorenzo Pellicioli, puntano quindi con fiducia su un intero esercizio che porti ricavi per 5 miliardi e un margine operativo vicino al miliardo. Anche il risultato netto dovrebbe allinearsi, sempre che la Borsa non riservi altre brutte sorprese a Novara.
GeneraliSulla quota in Generali, i conti sono presto fatti. Nel bilancio 2010 il titolo del Leone viene portato da 25,81 a 14,21 euro, ossia dal valore di carico dell'acquisto al prezzo di Borsa al 31 dicembre scorso. L'effetto è per l'appunto quello di portare a conto economico una minusvalenza potenziale di 404 milioni.
DeAGOSTINILa perdita che va in conto economico era stata comunque già rilevata in parte a livello patrimoniale in passato, tanto che nel 2010 il patrimonio scende solo di 142 milioni. I 900 milioni investiti da Novara nelle Generali quattro anni fa, che valevano all'epoca circa 900 milioni, sono dunque adesso scesi a 500 milioni.
lottomaticaAlla minusvalenza potenziale da 400 milioni va poi aggiunta un'altra operazione un equity swap su azioni Generali per 600 milioni - che si è chiusa nel 2009 con una perdita effettiva di 200 milioni. Tra una voce e l'altra, dunque, la minusvalenza su Generali ammonta a 600 milioni. Sull'altro piatto della bilancia ci sono invece dividendi per poco più di 120 milioni incassati in questi anni dal gruppo.