1. DOMANI VOTO SU PAPA, RELATORE RITIRA PROPOSTA NO A ARRESTO. GIUNTA IN AULA SENZA PARERE, 20 LUGLIO DECISIONE MONTECITORIO...
(ANSA) - Colpo di scena in Giunta per le autorizzazioni della Camera: il relatore Sisto, del Pdl, ha ritirato la proposta di votare contro l'arresto di Alfonso Papa. L'esame slitta a domani. Contraria l'opposizione. La marcia indietro del relatore serve ad evitare una spaccatura della Lega, divisa tra favorevoli e contrari all'arresto. La giunta non presenterà così un parere all'Aula, che deciderà il 20 luglio a scrutinio segreto.
2. SAMPERI (PD), MAGGIORANZA INDECENTE HA PAURA DEL VOTO...
(ANSA) - "Indecente lo spettacolo offerto stamani dalla maggioranza in Giunta sul caso Papa. Il relatore del Pdl, impaurito dalla possibilità di una sconfitta, ha ritirato la proposta di non concedere l'autorizzazione agli arresti inoltrata dal Gip del tribunale di Napoli. E' un evidente segno di grande difficoltà della maggioranza che sapeva che la proposta non sarebbe passata".
Lo afferma il capogruppo del Pd in Giunta per le Autorizzazioni della Camera Marilena Samperi al termine della seduta di oggi. "Il Pdl - aggiunge - si è nascosto dietro puerili e infondate giustificazioni di tipo procedurale, mentre dagli atti della Giunta risulta in modo ineludibile che i documenti presentati da Papa erano stati giudicati ininfluenti con un voto già nella seduta del 22 giugno".
ALFONSO PAPA article3. CASTAGNETTI, DOMANI IN GIUNTA SI VOTERA' COMUNQUE...
(ANSA) - "Domani in Giunta si voterà comunque perché verrà messa ai voti una proposta. Chi la presenterà? Potrà farlo chiunque, anche l'opposizione". Il presidente della Giunta per le Autorizzazioni Pierluigi Castagnetti risponde così a chi gli chiede cosa succederà nella seduta di domani. "Non esiste che si decida di non decidere", precisa Castagnetti. E il riferimento è alla decisione del relatore Francesco Paolo Sisto di ritirare oggi la proposta presentata nei giorni scorsi di dire 'no' all'arresto di Alfonso Papa. Proposta che si sarebbe dovuta votare prima in Giunta e poi in Aula.(
4. DI PIETRO, SU PAPA IDV PRESENTA PROPOSTA DA VOTARE...
(ANSA) - "La maggioranza ritira la proposta del relatore sul caso Papa? Ebbene, ne stiamo per depositare noi una che chiederemo di mettere ai voti domani in Giunta". Il leader dell'Idv Antonio Di Pietro prende l'iniziativa in Giunta per le Autorizzazioni alla Camera per "bypassare" l'atteggiamento "furbesco e pilatesco" del Pdl e della Lega che sul caso di Alfonso Papa vorrebbero votare solo in Aula e con il voto segreto.
"Così - aggiunge Di Pietro - presenteremo noi una proposta da mettere domani ai voti in Giunta, nella quale ovviamente diremo 'si' all'arresto di Papa. E ci diciamo sin da ora disponibili a fare noi da relatore al posto di Francesco Paolo Sisto".
ANTONIO DI PIETRO5. SISTO, RITIRO TEMPORANEO MIA PROPOSTA, DEVO STUDIARE ATTI...
(ANSA) - "Ho temporaneamente ritirato la mia proposta quale relatore nel caso Papa non certo per un ripensamento sulla scelta di non consentire il suo arresto, ma per il doveroso rispetto delle garanzie di difesa". Lo afferma il relatore Francesco Paolo Sisto al termine della tumultuosa seduta in Giunta per le Autorizzazioni della Camera dedicata al caso di Alfonso Papa.
"Papa - aggiunge Sisto - ha prodotto ieri in Giunta, nel corso delle sue dichiarazioni, tutti gli atti utilizzati dalla Procura di Napoli, ben 14.932 pagine del procedimento. E' cautela indispensabile di chiunque abbia una minima coscienza dei ruoli istituzionali, prima di esprimersi compiutamente su un bene così prezioso come quello della libertà personale, conoscere tutto ciò che può servire per tutelare tale fondamentale presidio della Costituzione".
"Le strumentalizzazioni delle opposizioni, che seguono la 'ola' giustizialista pur di attaccare la maggioranza - prosegue - mi inquietano e mi convincono che nemmeno nella Giunta delle Autorizzazioni, dove i principi devono essere tutelati a prescindere dalle appartenenze, sia possibile fare buona politica parlamentare".
6. IL MEMORIALE DI ALFONSO PAPA...
Dal Blog di Salvatore Merlo per "Il Foglio" http://www.ilfoglio.it/palazzo/179
Le pagine più interessanti della memoria difensiva di Alfonso Papa sono quelle che riguardano la procura di Napoli, dove aveva lavorato, e i rapporti tra il pm Woodcock (titolare dell'inchiesta) e De Magistris.
Secondo il memoriale depositato in giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio gli elementi raccontati rileverebbero "un chiaro intento persecutorio... con la strumentalizzazione giudiziaria di odi, rancori e gelosie presenti contro Papa nell'ambiente del Distretto di Napoli ed assurte a procedimento penale".
E' ovviamente la versione, necessariamente parziale e difensiva, dell'imputato. Ma non è meno interessante degli atti accusatori.
Papa racconta un'antica guerra interna alla procura di Napoli, risalente ai tempi del procuratore capo Agostino Cordova. Una guerra che non sarebbe mai finita.
Ecco, sine ira ac studio, alcuni stralci dal memoriale:
"Alfonso Papa, entrato in magistratura nel 1995, ha svolto si dall'inizio le funzioni di sostituto procuratore alla repubblica di Napoli dal 1995 al 2001. Al tempo l'ufficio era retto dal Procuratore capo Agostino Cordova.
Sin dal 199, si aprì un violento dissidio tra alcuni sostituti procuratori e il procuratore Cordova, dissidio che culminò in una raccolta di firme di sostituti per allontanare Cordova dall'Ufficio. I promotori di tale raccolta di firme furono all'epoca i sostituti procuratori Luigi De Magistris e Francesco Curcio. Luigi De Magistris è attualmente Parlamentare europeo per l'Idv e Francesco Curcio è il magistrato originariamente assegnatario del procedimento che oggi riguarda il Papa, che in quegli anni era appunto collega di Ufficio e di funzioni con i predetti magistrati.
letta - lepore - demagistris e a destra Salvo Nastasi e Giulia Minoli incintaAll'epoca Papa ricopriva gli incarichi di segretario del gruppo campano della corrente di magistrati UNICOST e membro della Giunta esecutiva Centrale dell'Associazione Nazionale Magistrati. Prese posizione a favore di Cordova in sedi istituzionali e mediatiche e questo gli valse aggressioni associative di varia natura, come ulteriori raccolte di firme ed esposti al Consiglio superiore della Magistratura.
Come riassunto dal recente articolo su La Repubblica' del 17.6.2011, il De Magistris fonda un gruppo, denominato i Ghibellini' contro l'impegno associativo di Papa e la sua difesa di Cordova. Curcio era un attivista di tale gruppo. Tale gruppo esordì sulla scena associativa con una pubblicazione, "il ghibellin fuggiasco', che ebbe come primo editoriale un articolo del collega De Magistris nel quale si attaccava frontalmente il Papa con illazioni ingiuriose. Si chiariva altresì che il nome scelto dal gruppo (che poi confluì in Magistratura Democratica) nasceva proprio da un polemico e suggestivo richiamo antitetico al cognome del Papa ed alla storica lotta tra i Guelfi (vale a dire gli amici di Papa) e appunto loro, i Ghibellini.
bga17 agostino cordovaSingolarmente, nel 2001, quando Papa venne chiamato al Gabinetto del Guardasigilli Castelli, vi fu, attraverso mailing list e interviste varie, una presa di posizione di molti sostituti napoletani che chiesero già allora l'espulsione del Papa dall'Associazione Nazionale Magistrati, per stigmatizzare il fatto che un magistrato di tale ufficio avesse accettato un incarico di diretta collaborazione con un Ministro della Lega e in un Governo a Presidenza Berlusconi. In tale occasione, Papa si dimise da ogni incarico associativo, onde evitare strumentalizzazioni. Ma non bastò.
Cordova venne poi rimosso dall'incarico di procuratore a Napoli, su richiesta della Procura Generale di Napoli e delibera del C.S.M. e sin dal suo allontanamento, la Procura di Napoli sollecitò un procedimento disciplinare davanti al Consiglio Superiore della Magistratura nei confronti di Papa, che da magistrato aveva una laboriosa statistica del 90 per cento, per un fascicolo per rissa che si assumeva il Papa avesse fatto prescrivere, Nel 2004 Papa andava assolto da tale procedimento.
Sempre nel 2001, in occasione della venuta di Papa al Ministero della Giustizia si registrava una violenta presa di distanza dal Papa del dott. Umberto Marconi, all'epoca Presidente della Sezione Lavoro del Tribunale di Napoli e segretario nazionale di UNICOST. Sulle ragioni reali di tale dissidio Papa ha riferito nel gennaio 2011 quale parte offesa di un procedimento penale pendente presso la procura di Perugia, nascente dagli esposti presentati dall On. Papa rispetto alle modalità con le quali il presente procedimento penale è stato costituito.
Fatto sta che il dott. Marconi, magistrato del Distretto di Napoli, autore di interviste diffamatorie nei confronti dell'On Papa, per le quali si procede separatamente, in spregio a qualsiasi principio di competenza funzionale e opportunità, è stato sentito come teste di accusa contro Papa, proprio in relazione a tali interviste e nonostante lo stesso fosse, nel medesimo periodo oggetto di accertamenti da parte della Procura di Roma, in relazione ad attività di presunta di dossieraggio a danno dell'ON. Stefano Caldoro, nell'ambito della cosiddetta indagine P3...
francesco paolo sisto...Ma non finisce qui. Dagli atti è rinvenibile un terzo magistrato chiamato a deporre contro Papa, vale a dire il Procuratore Generale della Corte di Appello di Napoli, dott. Vincenzo Galgano, il quale, oltre a fare pesanti apprezzamenti sul Papa, ha ritenuto di rilasciare una intervista al quotidiano Il Mattino' del 18.6.2011 nella quale definiva Papa una pecora zoppa'. Per tale attività l' On. Papa ha adito le competenti sedi.
Ma qui giova ricordare che Galgano era all'epoca delle indagini l'organo gerarchicamente preposto al controllo della legittimità dell'operato della Procura di Napoli, il destinatario degli esposti presentati dal Papa e avrebbe dovuto essere l'Organo di garanzia della serenità dello svolgimento dell'azione requirente nel Distretto di Napoli. Ogni considerazione appare ultronea...
Appare invece utile ricordare che il dott. Galgano fu l'artefice del procedimento che portò alla rimozione del Procuratore Cordova, nato da un procedimento sollecitato dallo stesso dott. Galgano che accusò il Cordova di aver fatto eseguire lavori di ristrutturazione nel proprio appartamento a spese dello Stato e di aver falsamente dichiarato uno stato di malattia e aver nel contempo partecipato all'inaugurazione di un negozio di Parrucchiera (sic). Il cordova venne rimosso ma è inutile dire che da tali accuse è andato assolto con formula piena.
PIERLUIGI CASTAGNETTIUtile è invece ricordare che il dott. Galgano fu mentore entusiasta della successione a Cordova del dott. Giovandomenico Lepore, già vice di Galgano, attualmente Capo della Procura di Napoli e protagonista in data 27.6.2011 di una intervista a ruota libera' alla trasmissione televisiva 8 e mezzo su LA 7, ampiamente riportata dal Corriere della Sera del 28.6.2011 che offre uno spaccato significativo sul livello di serenità e imparzialità che ha caratterizzato la conduzione di questa indagine da parte della Procura di Napoli e nella quale testualmente definiva quella dei parlamentari come una casta di presunti intoccabili.
Va a tanto solo aggiunto che tutti i magistrati che erano legati al Cordova sono andati via o dovuti andar via dalla Procura di Napoli in questi anni, a seguito di note polemiche in ordine alla riorganizzazione gabellare voluta da Lepore ed agli spostamenti di sostituti attuati nelle sezioni
Va a questo punto ricordato lo stretto rapporto che lega il dott. Woodcock all'On. De Magistris, Tanto l'indagine "toghe Lucane", quanto l'indagine Why Not', come è stato accertato in sede disciplinare, nascono da uno scambio anomalo di atti tra le procure di Potenza e Catanzaro e, segnatamente, tra i due pubblici ministeri. Tali indagini hanno avuto clamore mediatico massimo. La prima ha portato al coinvolgimento dei magistrati di vertice del distretto di Potenza, tutti andati assolti dopo sei anni di tribolazioni.
Berlusconi Alfonso PapaSu Why Not' si rammenta solo che per effetto delle riscontrate gravissime irregolarità disciplinari e penali, il dott. De Magistris venne trasferito dal C.S.M. ed è oggi indagato a Roma ma non processabile per effetto dell'aver egli invocato l'immunità parlamentare europea.
ALFONSO PAPAE' un fatto però che il De Magistris, in piena campagna elettorale per le elezioni di sindaco a Napoli in una intervista a il Fatto' riferisca che Papa sarebbe stato coinvolto in Why Not' e nel corso dell'intervista si diceva desideroso' di essere sentito come teste dai dottori Curcio e Woodcock. La circostanza è falsa e le risultanze processuali, note al De Magistris, titolare dell'indagine, lo dimostrano.
Ma il De Magistris ha ritenuto di lanciare un segnale' che ha poi reiterato della trasmissione L'Infedele' su La7 del 20.6.2011, nella quale ha fatto anche il nome del dott. Arcibaldo Miller, capo dell'Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia, come persona opaca e collusa con il Papa, conosciuti in tutta Napoli'.
Diverse sono evidentemente le sue frequentazioni in ambito giudiziario, atteso che da neo nominato Sindaco di Napoli ha nominato vice sindaco e assessore alla sicurezza il dottor Narducci, Pubblico Ministero a Napoli fino al giorno prima e autore della indagine nei confronti del coordinatore regionale del Pdl On. Nicola Cosentino.