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OLTRE I CONFINI DEL “WORLD”! - TRAVOLTO DALLO SCANDALO “NEWS OF THE WORLD”, MURDOCH STAREBBE VALUTANDO DI VENDERE L’INTERA “NEWS INTERNATIONAL” (CIOÈ “THE SUN” E “THE TIMES”) - LOGORATISSIMA LA LEADERSHIP DEL MURDOCHIANO CAMERON: ORA RINCULA A MANETTA ALLINEANDOSI CON I LABURISTI - mentre anche in australia parte un indagine interna, un SENATORE USA CHIEDE UN’INDAGINE SULLE SOSPETTE INTERCETTAZIONI DELLE VITTIME DELL’11 SETTEMBRE DA PARTE DEL TABLOID BRITANNICO...

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1 - MURDOCH VALUTA LA VENDITA DI "NEWS INTERNATIONAL"
Dagoreport da "The Wall Street Journal" - http://online.wsj.com

murdoch

Tra i consiglieri e i dirigenti della News Corp. dello "Squalo" si fa largo un'ipotesi estrema: vendere l'intera "News International". Un'idea allo studio insieme ad altre, ma soprattutto il segno che lo scandalo partito dal "News of the World" può avere serie ripercussioni su tutto l'impero mediatico di Rupert Murdoch.

A scriverlo è "The Wall Street Journal", anch'esso parte del gruppo in mano al tycoon nato a Melbourne. L'ipotesi vendita è stata analizzata nelle scorse settimane e secondo alcune fonti la News Corp. avrebbe fatto anche una sorta di ricognizione preliminare alla ricerca di potenziali acquirenti. Dato il momento di difficoltà per i giornali, nessuno avrebbe risposto all'appello, ma il progetto potrebbe essere attuato nei prossimi sei mesi. Ieri, intanto, per puntellare News Corp., Murdoch ha annunciato un buy-back da 5 miliardi di dollari nei prossimi 12 mesi, in precedenza valido fino a 1,8 miliardi di dollari.

MURDOCH JEREMY HUNT

"News International" è il ramo britannico della News Corp. e oltre all'ormai chiuso "News of the World", comprende "The Times", "The Sunday Times" e "The Sun", giornali che in un modo o nell'altro sono finiti per far compagnia al "NotW" nei mille risvolti dello scandalo intercettazioni illegali. Sul tavolo ci sono anche altre opzioni, tutte sostanzialmente incentrate su un rimodellamento del gruppo.

La News Corp. per ora non commenta, ma sul fatto che i fatti inglesi abbiano costretto Murdoch a serrare le fila per prevenire eventuali scossoni non ci sono dubbi. L'acquisto di BSkyB (British Sky Broadcasting) è stato fermato dal parlamento britannico e tutti i leader di partito, Cameron compreso, si sono uniti nel chiedere al magnate di rinunciare all'accordo.

murdoch-cameron

Se l'affare sfumerà, comunque, non è detto che News Corp. ne risentirà più di tanto, dice una fonte, ricordando che Murdoch possiede già circa il 39,1% della piattaforma satellitare inglese e l'acquisizione del restante 60,9% era stata decisa perché considerato il miglior modo per investire il denaro liquido del gruppo.

Non sarebbe la prima volta che la News Corp. valuta la vendita di "News International", aggiunge il "Wsj", ma l'amore di Murdoch per i giornali ha sempre avuto la meglio e il pezzo britannico del suo conglomerato è sempre stato uno dei suoi preferiti. L'attacco ricevuto in queste ultime settimane dai quotidiani inglesi e, ora, il fuoco di fila arrivato dal parlamento, però, ha fatto sì che alcuni dirigenti avanzassero il seguente ragionamento: "Se il governo britannico ha intenzione di essere così vendicativo, forse sarebbe il caso di vedere tutto quanto e fargli vedere come se la cavano quei giornali senza di noi"...

MURDOCH E CAMERON

2 - IL CASO "NEWS OF THE WORLD" LOGORA CAMERON
Dagoreport da "The New York Times" - http://nyti.ms/peaFN3

Costretto a imbarazzanti retromarce, messo alle strette dall'opposizione laburista, in evidente difficoltà per i suoi legami con l'impero di Murdoch: David Cameron, all'improvviso, non è più l'abile Primo ministro iper-sicuro di sé. Lo scandalo "News of the World" e le sue reazioni tentennanti, ne hanno scalfito lo smalto, dando nuova vita all'opposizione laburista capeggiata da Ed Miliband e facendo scricchiolare anche la stessa coalizione di governo.

LA FINE DEL NEWS OF THE WORLD

È la fine della sua parabola ascendente? Il suo vice, il liberal-democratico Nick Clegg, ha chiesto lo stop all'accordo BSkyB con un giorno di anticipo rispetto a lui. Alla fine Cameron si è dovuto accodare, sposando le richieste che l'opposizione in parlamento avanzava fin dalle prime rivelazioni sullo scandalo intercettazioni illegali.

I suoi storici legami con l'impero di Murdoch sono diventati ingombranti. Più di tutti, pesa l'assunzione come portavoce di quell'Andy Coulson che ha diretto il "News of the World" fino al 2005. Una scelta che Cameron fece nonostante fossero in molti a sconsigliargliela. D'altronde Coulson significava avere un filo diretto con il fortissimo domenicale e con tutta la News International che lo aveva appoggiato per le elezioni.

CAMERON E REBEKAH BROOKS

Solo fino alla settimana scorsa il Primo ministro ha difeso strenuamente Coulson, definendolo suo amico. Poi, lunedì, la marcia indietro: "Se saltasse fuori che mi ha mentito mi arrabbierei terribilmente", ha cercato di rimediare. E sì che nel febbraio del 2010, il direttore del "Guardian" Ian Katz aveva messo in guardia Downing Street circa delle carte giudiziarie da cui emergevano dubbie relazioni tra Coulson, il "News of the World" e un investigatore privato corrotto.

clegg

3 - UN SENATORE AMERICANO CHIEDE INDAGINE SULLA NEWS CORP
Dagoreport dal "Financial Times" - http://www.ft.com/

Il rischio che lo scandalo "News of the World" si estenda anche agli affari americani di Rupert Murdoch sembra farsi sempre più elevato. Il senatore Jay Rockefeller ha chiesto che venga aperta un'indagine sulla "News Corp." in relazione a quanto pubblicato dal tabloid britannico "Daily Mirror" e cioè al sospetto che tra le persone intercettate illegalmente dal "NotW" possano esserci anche le vittime degli attentati dell'11 settembre 2001.

4 - E ANCHE I GIORNALI AUSTRALIANI DI MURDOCH AVVIANO UN'INDAGINE INTERNA

SUN

Dagoreport da "The Guardian" - http://bit.ly/pjPkX0

Non solo in Inghilterra, non solo negli Usa: lo scandalo intercettazioni illegali si ripercuote anche sul ramo australiano della News Corp. di Rupert Murdoch, il quale comprende tra gli altri il quotidiano "The Australian". Il gruppo sta controllando tutti i dettagli di spesa degli ultimi tre anni per verificare l'eventuale presenza di voci sospette. John Hartigan, il capo della "News Limited", comunque, ha detto che non c'è assolutamente alcun motivo di sospettare atti illeciti.

SUNDAY Times

 

 


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