1 - MILANESIANA - SERATA CONCLUSIVA PER LA KERMESSE...
Dal "Corriere della Sera" - La Milanesiana, festival di letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia e videogiochi ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, è giunta alla serata conclusiva. La XII edizione, dedicata al tema «Bugie e verità» , svoltasi a Milano e, per la prima volta, anche a Torino, ha registrato circa 12.000 spettatori, che hanno seguito gli incontri e gli eventi con protagonisti ospiti italiani e internazionali.
Oggi, al Teatro Verdura, alle ore 21, Sabrina Colle legge Il castello interiore di Teresa d'Avila. Intervengono Giulio Giorello, Marco Vannini, Mariapia Veladiano. Al piano, Antonio Ballista. Coordina Armando Torno.
2 - BYE BYE MILANESIANA...
Andrea Scanzi per "Il Fatto Quotidiano"
Si è conclusa ieri la dodicesima edizione: l'ultima, forse. La Milanesiana, l'happening fortissimamente voluto da Elisabetta Sgarbi, chiude tra le polemiche. Successo o flop?
Il sito della rassegna è più sobrio di quello della Sgarbi (meno sarebbe impossibile), ma non nasconde trionfalismi - e qualche refuso, tipo "Ingesso Stampa" che fino a ieri sera campeggiava a destra della home page. Il Presidente di Provincia, Guido Podestà, in un video che trasuda il carisma dei bradipi assonnati, ricorda che "la collaborazione con Elisabetta Sgarbi è assolutamente proficua".
SABRINA COLLEIl sito snocciola numeri: "Quasi 140 ospiti internazionali in scena tra cui 5 Premi Nobel, 1 Medaglia Fields, 1 Premio Pulitzer, 2 Booker Price, 1 Premio Goncourt, 1 Premio Principe delle Asturie" (eccetera). Qualche defezione (Giuseppe Tornatore), qualche problema tecnico (Umberto Eco), qualche spruzzata dark (cara all'ideatrice). Più di 35 appuntamenti, sei location milanesi, l'extended play a Torino. "Quest'anno c'era un sestino, in un quartino tutto il programma non stava": also spracht Elisabetta.
Il comunicato stampa parla di 12mila persone, dai 6mila al Teatro del Verme ai quasi 4mila in Sala Buzzati. Forse sono gonfiati e forse no: in ogni caso, non un risultato epocale per una rassegna di 18 giorni. La Milanesiana costa molto e non piace a tutti. Ieri, sul Giornale, Elisabetta Sgarbi ha ricordato che la Provincia dà 200mila euro e il Comune 75mila ("Il resto, e non è poco, sponsor privati che io stessa contatto").
L'edizione 2012 è in forse. A Milano esiste già Officina Italia, di Carlo Bertante e Antonio Scurati. E in questi giorni i colossi dell'editoria stanno lavorando a un nuovo evento, che tutti si affrettano a ritenere "non alternativo alla Milanesiana" ma che si presenta come la risposta al vento cambiato (con Pisapia). Lo stesso Giornale, dopo avere deliberatamente frainteso l'inchiesta di Rolling Stone su De André per sostenere che i miti di sinistra sono sopravvalutati (mentre Lando Buzzanca è Marlon Brando), intende ora dimostrare come il Pdl si sia pervicacemente sbattuto per fare di Milano un avamposto culturale (come no).
DELLUTRILa Milanesiana, come da sottotitolo, intende parlare di "Letteratura musica cinema scienza arte filosofia e videogiochi": cioè tutto, anzi troppo. Il tema 2011 era "Bugie e verità", che per un evento patrocinato dal centrodestra suona (involontariamente) comico. Nel 2010 furono i "paradossi", magari nel 2012 "Anacardi & Anacoluti": un ardito tentativo di coniugare cucina ricercata e figure retoriche care al Manzoni (meneghino, si sa).
Nonostante un cartellone di sicuro valore, benché sconfusionario, La Milanesiana sembra un festival che contiene un po' di tutto, ma pecca in coinvolgimento. Una bella esercitazione di stile: un grazioso recinto con tante figurine dentro ma poca anima. Da qui il mezzo flop (le malelingue sostengono che l'unico evento con sala piena sia stato proprio quello con il Premio Nobel Herta Mueller, andatasene senza salutare perché indispettita con gli organizzatori). L'ulteriore trovata einsteniana di prevedere incontri alle ore 12, in piena canicola, non ha aiutato.
PODESTà E LA MOGLIE NOEVIA ZANELLAE poi c'è la "Sgarbina", come la chiama chi lavora con lei. Dirige Bompiani e al tempo stesso organizza La Milanesiana: quantomeno inelegante. E' sorella di Vittorio, che entra magicamente ogni anno nella rassegna e che Elisabetta difende ogni volta dalle critiche. A spada tratta.
E' successo anche quest'anno, paradossalmente durante un reading a cui partecipava anche Roberta Castoldi, sorella di Marco (Morgan): un'esondazione di "sorelle di". Giovedì 7 luglio Vittorio Sgarbi ha ricevuto il Premio Montblanc. La sorella era al Premio Strega. Si è impegnato in una lectio rigorosa, incravattato e disinnescato (è durato poco: due giorni dopo coccolava la folla di Polignano a Mare a suon di "drogato", "spacciatore" e "ubriacone").
pisapiaSi è lamentato (ironicamente) di come lo sponsor non gli avesse regalato un orologio. Poco dopo, al Teatro del Verme, c'era lo spettacolo di Shel Shapiro, a cui Sgarbi ha assistito in prima fila (non mancando di sporgersi platealmente quando è passata una bella donna).
Così Marcello Corvino, produttore teatrale di Shapiro: "Ho trovato molto volgare la celebrazione di Sgarbi. Tutti a riverirlo. La serata è stata un mezzo insuccesso, non ci saranno state più di 300 persone. Non vorrei che La Milanesiana celebrasse ormai un'Italia - destra o sinistra che sia - legata a un brutto passato e spero superata".
ANTONIO SCURATI - copyright PizziPer molti la colpa maggiore di "Sgarbina" è un'altra: avere aperto le ultime edizioni al Teatro di Verdura. Cioè a Marcello Dell'Utri. Una sorta di baratto, in cambio della pubblicazione - col sottotitolo farlocco "(Veri o presunti)" - dei Diari di Mussolini per Bompiani. Boia chi molla. Forse.