Massimiliano Capitanio per "La Padania"
LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO
L'ambasciatore del "Made in Italy" fa viaggiare in Italia treni francesi e fa produrre i mobili brianzoli in Romania. È un ritratto schizofrenico quello di Luca Cordero di Montezemolo emerso ieri mattina a Meda (Mb), città simbolo dell'artigianato lombardo e candidata ad ospitare un museo ad hoc sulla storia del mobile.
D'urgenza, infatti, è stato convocato dall'Amministrazione comunale (la Lega governa da sola con il sindaco Giorgio Taveggia, da subito mobilitatosi per la tutela dei posti di lavoro del suoi concittadini) un consiglio aperto per discutere della grave situazione dello storico marchio Cassina, ora di proprietà di Poltrona Frau, che voci sempre più insistenti vogliono stia guardando in Romania per delocalizzare alcuni settori. La stessa Frau di cui, poche settimane fa, Montezemolo aveva acquistato qualcosa come 115mila azioni.
Le acque si sono fatte torbide quando l'azienda brianzola, leader del 'Made in Italy" nel campo dell'arredamento, ha palesato la volontà di delocalizzare in Romania alcune attività della produzione.
BOSSI
Una mossa sullo scacchiere europeo che potrebbe costare il posto in una prima fase a 40 del trecento dipendenti, quelli legati alla cucitura.
Ma in gioco, e lo sottolineano i sindacati con una nota condita da estrema preoccupazione, è che la strada possa essere seguita a ruota dalle altre realtà produttive, mettendo in crisi l'intero Distretto del mobile.
L'azienda, del resto, non aveva certo cercato di smentire le voci circolate:
"Al momento sono stati individuati potenziali fornitori - spiegava una nota tra cui uno rumeno che è in fase di analisi e test per ciò che concerne qualità, affidabilità, flessibilità e costi ed integrazione con gli altri processi aziendali.
Alla conclusione di tale sperimentazione sarà comunque obiettivo di Cassina creare condizioni locali di lavoro dove l'azienda possa realizzare parte della riduzione costi, derivanti dalla terziarizzazione, attuando una soluzione organizzativa che permetta di mantenere il lavoro nel Distretto del collaboratori coinvolti".
"Una scelta suicida - dice senza mezzi termini Andrea Monti, assessore provinciale leghista alle Attività produttive -. Se uno vuole far mobili di qualità la decisione è insensata, se invece si vogliono fare speculazioni...
Se passa questa linea, però.
Sono di qualità perché sono fatti in Brianza. Perché allora Montezemolo non va in Cina a fare la Ferrari: la rossa di Pechino sarebbe uguale alla rossa di Maranello?"
MONTEZEMOLO DELLA VALLE MENTANA PNAERAI ROSSELLA tn
Oltre ai dipendenti, poi, rischia grosso tutto il sistema di terzisti legati a Cassina. "Se se ne va Cassina, che è il lusso e il top della qualità, certo non è un bell'esempio per tutti gli altri produttori. La Regione si farà promotrice di un tavolo urgente - annuncia il consigliere regionale leghista Massimiliano Romeo -. Non possiamo impedire ad una azienda di delocalizzare, ma abbiamo il dovere di parlare. Ricordo che Regione Lombardia blocca ogni tipo di finanziamento per lo sviluppo a chi delocalizza. Dobbiamo poi capire bene se ci sono problemi di liquidità o solo logica del profitto. Verrà ovviamente interessato ii vicepresidente Andrea Gibelli e i'assessore al Lavoro, Gianni Rossoni".
LOGO CASSINAContro Montezemolo punta il dito anche il deputato brianzolo della Lega Nord (pesava ieri la totale assenza di rappresentanti istituzionali della sinistra, ndr), Paolo Grimoldi: "Sarebbe molto interessante conoscere il parere di Luca Cordero di Montezemolo in merito alle aziende che stanno per lasciare l'Italia, distruggendo migliaia di posti di lavoro visto che pochi giorni fa ha acquistato 115mila azioni di Poltrona Frau. Ma Montezemolo è lo stesso pioniere' dei treni ad alta velocità privati che ha imposto in Italia come partner le ferrovie francesi di Sncf (Societe nationale des chemins de fer).
Cassina
Ci spieghi Montezemolo se il modello per risollevare il Paese è la delocalizzazione da una parte, e la cannibalizzazione dall'altra. Alla faccia dei Made in Italy'... e di chi sventola con orgoglio il tricolore. Ed è paradossale che proprio Montezemolo solo nel 2008 rispondesse con entusiasmo all'idea di Berlusconi di nominarlo ambasciatore del "Made in Italy" nel mondo...)".
E meno male che Montezemolo si irritava quando, in nome dell'italianità, s'imbatteva in qualche parlamentare che ammetteva di non tifare Ferrari. Ora una delle aziende di cui è azionista minaccia di andare in Romania se il costo dei dipendenti non verrà adeguato (tagliato, ndr) a quello del lavoratori dell'Est. Di rossa, qui, c'è rimasta solo la vergogna.