1 - IN DIFESA DI OPHELIA: ECCO PERCHÉ HA MENTITO - SE IL PROCESSO A NY FINISCE NEL NULLA POTREBBE COMUNQUE RICORRERE A UNA CAUSA CIVILE
"The Daily Beast", "Bbc" e "Le Figaro"
http://bit.ly/q76TeF, http://bbc.in/q5rpih, http://bit.ly/pbVStb
D'accordo, Nafissatou Diallo ha mentito. Ma perché lo ha fatto? Per sostenere la scarsa credibilità della cameriera che accusa di stupro Dominique Strauss-Kahn, tra le varie cose, sono state tirate in ballo le bugie dette dalla 32enne della Guinea al momento della sua richiesta d'asilo. Bugie che però, scrive "The Daily Beast", la donna potrebbe aver raccontato solo per ottenere l'ingresso negli Stati Uniti, indotta da un sistema per l'immigrazione tortuoso e difficile, in cui a vincere è chi ha alle spalle delle storie che "funzionano".
Parte delle incongruenze nei racconti della Diallo, quindi, potrebbero essere considerate insufficienti a sostenerne l'inaffidabilità. Intanto il discusso procuratore di Manhattan Cyrus Vance Jr. ha risposto agli avvocati di Ophelia dicendo di non avere alcuna intenzione di dimettersi. Ieri, i legali della donna, avevano inviato a Vance una lettera in cui gli chiedevano un passo in dietro, in relazione alle informazioni sul conto della Diallo, finite sui tabloid e considerate dannose per la sua credibilità.
Vance, che ieri ha incontrato anche i legali di Dsk, ha affermato che il processo va avanti e le accuse restano in piedi. Ora l'attenzione è concentrata tutta sull'udienza del 18 luglio, quando i difensori dell'ex capo dell'Fmi si aspettano che il loro assistito venga scagionato una volta per tutte.
Nel caso le cose andassero davvero così, tuttavia, non è detto che i problemi per Strauss-Kahn sarebbero finiti: come scrive "Le Figaro", infatti, Ophelia potrebbe comunque ricorrere a una causa civile per danni, puntando a ricavarne il più possibile. Si tratta ovviamente di pura speculazione, ma l'ipotesi non è priva di precedenti nella storia giudiziaria americana.
William Taylor Marc Agnifilo Dominique Strauss Kahn
2 - STRAUSS KAHN: PROCURATORE VANCE RIFIUTA LE DIMISSIONI...
(Adnkronos) - E' scontro ormai fra il procuratore di New York Cyrus Vance e l'avvocato della cameriera che accusa Dominique Strauss-Kahn di stupro. Il legale, Kenneth Thompson, ha chiesto al procuratore di dimettersi dopo averlo accusato di essere responsabile delle fughe di notizie sulla sua cliente, che ne hanno demolito la credibilita'. Vance ha risposto tramite il suo portavoce respingendo ogni ipotesi di dimissioni.
"Gli abitanti di New York hanno il diritto di avere un pubblico ministero equo e imparziale su un dossier cosi' importante", si legge nella lettera dell'avvocato, citata da Le Figaro, nella quale si accusa l'ufficio della procura di essere responsabile della fuga di notizie "che ha discreditato la reputazione della vittima". In un'intervista concessa al quotidiano francese "le Parisien", Thompson ha intanto ribadito che la sua cliente e' stata vittima di uno stupro.
Intanto il caso Strauss- Kahn rimane ancora aperto. Ieri Vance ha incontrato gli avvocati dell'ex direttore dell'Fmi, ma l'inchiesta continua e rimane fissato l'appuntamento in tribunale per il 18 luglio.
DSK CON GLI AVVOCATI BRAFMAN E TAYLOR
3 - CASO DSK «LA CAMERIERA QUELLA SERA ERA SOTTO CHOC»
P. DM. per "la Stampa"
Il caso Strauss-Kahn per ora resta aperto. Al termine dell'incontro di due ore avuto con i legali dell'ex direttore generale del Fmi, i procuratori che indagano sulla vicenda hanno detto oggi ai giornalisti che le indagini continuano e che nessuna decisione è stata presa sull'opportunità di lasciar cadere o meno le accuse di tentato stupro e aggressione sessuale mosse nei suoi confronti da una cameriera del Sofitel di New York.
Che ieri ha segnato un punto a suo favore. Nafissatou Diallo era arrivata «in stato di shock, molto scossa e addolorata» all'ospedale St. Luke's Roosvelt di Harlem, il 14 maggio scorso. Lo ha raccontato al quotidiano francese Le Monde Susan Xenarios, direttrice del Centro di trattamento delle vittime di crimini dell'ospedale newyorkese, che raccolse per prima la testimonianza di Nafissatou Diallo.
Strauss Kahn Diario di una donna delle pulizie«Era evidente che non sapeva chi fosse la persona che l'aveva aggredita quando arrivò in pronto soccorso. Era in grado di parlare e si mostrava cooperativa», ha aggiunto ancora la Xenarios, 64 anni, lei stessa vittima di violenza sessuale quando era giovane.
3 - MARINE LE PEN CANDIDARLO ALL'ELISEO SAREBBE FOLLE TUTTI SI DEVONO VERGOGNARE - "AL DI LÀ DEL CASO, È UN UOMO DAL COMPORTAMENTO PATOLOGICO"
Alberto Mattioli per "la Stampa"
La mia impressione sull'affaire Dsk? I miei sentimenti personali sono irrilevanti. Io faccio politica. E dico che questa vicenda chiama in causa l'intera classe dirigente, di destra e di sinistra».
Tutti bocciati e avanti a destra. E' noto: i giudizi di Marine Le Pen, figlia d'arte, leader del Front national, candidata all'Eliseo, non sono il trionfo della sfumatura. Ma su questa come su altre vicende madame Le Pen è l'unica a dire quel che molti pensano: «Dato il suo rapporto con le donne, candidare Dominique Strauss-Kahn all'Eliseo sarebbe stata una follia. La giustizia americana ha fatto luce sulla personalità della presunta vittima e adesso, si spera, lo farà sui fatti. Ma la politica francese esce malissimo da questa vicenda».
Tutta?
«Tutta, perché la destra ha mandato Dsk al Fmi e la sinistra lo voleva mandare all'Eliseo. Nonostante tutti, a destra e a sinistra, sapessero benissimo che genere di uomo è. Questo io lo chiamo cinismo».
E la presunzione d'innocenza?
«Io non parlo dello stupro e il capovolgimento della vicenda americana non cambia la mia opinione. Il problema è il comportamento quasi patologico di Dsk verso le donne. Il racconto di Tristane Banon presenta somiglianze inquietanti con quello di Nafissatou Diallo. E ricordo che Piroska Nagy (l'economista con cui Dsk ebbe una relazione al Fmi, ndr) scrisse una lettera in cui s'interrogava sulla capacità di Dsk di gestire una struttura dove lavorano delle donne. Però tutti hanno taciuto».
Se violenza non c'è, il resto è vita privata.
«In Francia ci sono una serie di regole etiche che chi ricopre determinati incarichi deve rispettare. Qualcuno dovrebbe spiegarmi perché, a parità di comportamenti, un francese non può diventare prefetto, ma direttore del Fondo monetario internazionale sì. E magari pure Presidente della Repubblica».
Perché ce l'ha anche con i giornalisti?
«Perché se avevano dei dubbi avrebbero dovuto esprimerli. Sono stati cinici come i politici».
Cinici, però lei i media li sa usare benissimo.
«Perché sono sincera. Dico quello che penso. E la sincerità, nella politica francese, è un lusso che pochi possono permettersi».
Torniamo a Dsk. Questa vicenda è un colpo all'immagine della Francia?
«Sì, perché è l'ennesima. Vogliamo fare l'elenco degli ultimi scandali ministeriali? Woerth, Mitterand, Alliot-Marie... Magari qualcuno all'estero si chiederà com'è la moralità dei politici francesi».
Fra Berlusconi e Dsk chi è più censurabile?
«Nel caso di Berlusconi, mi pare, non si è mai parlato di violenza».
Da donna, cosa pensa di Anna Sinclair, la moglie di Dsk?
«Nei rapporti fra moglie e marito non voglio entrare. Tutti l'hanno lodata perché è rimasta accanto a suo marito. Ma l'avrebbero lodata anche l'avesse lasciato. E con qualche motivo, mi pare».
L'«affaire» ha indebolito anche il Ps?
«Certo, perché sembra che Martine Aubry e François Hollande si siano candidati per difetto».
Chi vincerà, secondo lei?
«Per sapere come andranno le cose nel Ps ci vuole la sfera di cristallo. Però credo Aubry, è più solida. E poi Hollande è indebolito dalle rivelazioni di Banon: sapeva cos'era successo e ha taciuto».
Come Presidente, peggio Aubry o Sarkozy?
«Perché, c'è differenza?».
Intanto lei nei sondaggi sembra ferma...
«Sono al 21%. Adesso, è chiaro, l'attenzione dell'opinione pubblica è tutta su Dsk. Ma non sono scesa per questo. E quando Jean-Marie Le Pen andò al ballottaggio, nel 2002, i sondaggi l'accreditavano all'8».
Insomma, ho appena intervistato il prossimo Presidente della Repubblica?
«Questo lo decideranno i francesi».