Rita Pennarola per "La Voce delle Voci"
Voce-delle-Voci-pro-DagoCome sarebbe l'Italia, e cosa sarebbe il suo mondo dell'informazione, senza Dagospia? Trasgrediamo per una volta alla nostra vecchia regola, quella cioé di non occuparci dei grandi media nazionali, per scendere in campo, senza se e senza ma, al fianco del giornale on line più interessante e intrigante che c'è: quello fondato e diretto da Roberto D'Agostino.
Solo chi fa giornalismo d'inchiesta rischiando ogni giorno in proprio, del suo, può capire fino in fondo l'aggettivo che qui usiamo a viso aperto per definire Roberto e la sua creatura: e-r-o-i-c-o.
Roberto D'AgostinoUna vita, personale e professionale, tutta dedicata a scandagliare oltre le pieghe delle veline di palazzo, gettando il cuore oltre l'ostacolo delle omertà diffuse. Una rete di brillanti collaboratori, giovani in gamba, pronti a cogliere la notizia in un soffio e passarla in redazione. Il tutto, condito dalla geniale intuizione di rivestire la rigorosa informazione così realizzata coi lustrini del cafonal, dando vita ad una forma di gossip assolutamente inedita e del tutto "dagostiniana".
Una scuola di giornalismo, oltre che di vita. Poi, però, ti presentano il conto. Sempre loro, quei potenti dai nomi altisonanti. Che a veder rivelate in pagina miserie private e misfatti col denaro pubblico, proprio non ci stanno. E provano a fartela pagare.
Italo BocchinoLo sfogo di Roberto è di qualche mese fa: «devo tutto a mia moglie, che mi ha sempre sostenuto per affrontare le cause civili». Una tempesta. Come succede a noi della Voce. Sei considerato "grande" come giornalista, ma sai di essere "piccolo" o piccolissimo dal punto di vista economico? Ecco un'ottima ragione per massacrarti via tribunale. Specialmente, appunto, nelle sedi civili, dove non esiste un interesse pubblico da tutelare (quello della corretta informazione), ma solo una lite fra parti private, dove molto spesso vince quella più robusta dal punto di vista del potere e del denaro.
Non è soltanto solidarietà. Se è vero che la libertà di stampa è il sale vero della democrazia, questo pezzo vuole essere un omaggio all'organo di informazione che più di ogni altro, senza mai piegare la schiena e lontano anni luce da qualsiasi timore reverenziale, ha contribuito a reggere l'impianto democratico del Paese, proprio negli anni in cui i media divenivano altrettante grancasse dei potentati nazionali d'ogni colore politico.
BISIDago non ha certo bisogno di difensori ché, con la sua graffiante vena ironica, sa farlo egregiamente da sé. E tuttavia vogliamo che questo nostro piccolo e modesto sostegno risuoni forte ora, ora che si riaprono le trite polemiche sui presunti "finanziamenti" di Luigi Bisignani al giornale di D'Agostino, via Eni.
Come se non bastasse il contatore delle visite ad attestare che fare pubblicità su un sito con decine di migliaia di pagine visitate al giorno è, per qualsiasi azienda, un grosso affare. Ma perché Italo Bocchino non si informa, prima di attaccare Dago? Ah, saperlo..