1 - TELECOM: RAMPL, OGGI PRIMO INCONTRO SU NOMINE...
(Adnkronos) - Il comitato nomine di Mediobanca riunito stamani "e' il primo incontro" per decidere sull'assetto di Telecom Italia, il cui cda verra' a scadenza con la prossima assemblea. A sottolinearlo arrivando stamani nella sede della banca d'affari e' il presidente di Unicredit Dieter Rampl, membro del comitato.
A chi gli chiede se oggi sia un buon giorno per una decisione, Rampl replica: "Spero di si'". Ma aggiunge: "Non so quale sara' la decisione oggi, e' il primo incontro". Oggi il comitato nomine di Mediobanca, iniziato alle 9.30, dovrebbe indicare i propri rappresentanti da inserire nella lista dei consiglieri di Telecom che dovra' essere varata formalmente dal cda di Telco, primo socio della compagnia telefonica, in agenda per lunedi' prossimo.
Scontata la conferma di Renato Pagliaro e Tarak Ben Ammar. Telco ha altri tre soci, oltre a Mediobanca: Generali, Intesa SanPaolo e Telefonica. Per l'assetto di vertice, invece, e' possibile, a quanto si apprende da fonti vicine alla situazione, che oggi non si arrivi ad una decisione. L'orientamento sarebbe quello di mantenere Franco Bernabe' nel ruolo di capo azienda, ma e' ancora da vedere con quale articolazione.
Si parla da giorni di un ruolo di presidente operativo per il manager di Vipiteno, che oggi rientra dagli Usa. Il dialogo tra i soci di Telco, comunque, sarebbe buono e resta tutto il fine settimana per trovare una soluzione.
GERONZI
2 - LE CONDIZIONI DI BERNABÈ, PRESIDENTE CON POTERI...
Massimo Mucchetti per il "Corriere della Sera"
Franco Bernabè torna oggi a Roma dopo il road show negli Usa. L'amministratore delegato di Telecom Italia ha già fatto sapere di non essere interessato a una presidenza senza poteri. La promozione del management interno è stata una sua iniziativa. Come fu all'Eni. Marco Patuano e Luca Luciani possono avere più responsabilità sull'Italia e sul Sud America, ma sarebbe un errore una diarchia con un presidente di campanello.
Massimo MucchettiLa partita è aperta. I gerenti di Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo non hanno mostrato finora candidati esterni credibili e non possono incartarsi come nel 2007, quando sei mesi di incertezze vennero risolti da Giovanni Bazoli e Cesare Geronzi, con la nomina di Gabriele Galateri presidente di Telecom e di Bernabé capo azienda. Bazoli e Geronzi, ancora alla finestra, in caso di impasse dovranno intervenire.
In passato il ministero per lo Sviluppo economico sponsorizzava Francesco Caio, autore di uno studio sullo scorporo della rete fissa. Ma la Cassa depositi e prestiti ha avviato il confronto con Bernabé per un approccio condiviso allo sviluppo, regione per regione, della rete in fibra ottica. Per questo al ministro Tremonti non dispiacerebbe la continuità.
3 - TELECOM, STRETTA SUI NUOVI VERTICI...
Francesco Spini per "La Stampa"
Quattro giorni per definire i nuovi equilibri e trovare una coesione piena tra i soci. La partita del rinnovo degli assetti di vertice di Telecom Italia si chiuderà lunedì, quando si riunirà il consiglio di amministrazione di Telco, la scatola di controllo che riunisce Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo e Telefonica. Le nubi tra i grandi azionisti sono sìmeno nere, il dialogo è bene avviato. Ma, evidentemente, il lavoro non è concluso. Nello schema messo a punto negli ultimi giorni l'attuale amministratore delegato Franco Bernabè è destinato a ricoprire la carica di presidente esecutivo, a lui sarebbero affiancati due amministratori delegati nelle vesti di country manager.
Alberto Nagel e Renato PagliaroUno è Marco Patuano, ex direttore finanziario passato poi alle domesticmarket operations: a lui andrebbero le responsabilità del mercato italiano. L'altro è Luca Luciani, a capo di TimBrasil, che diverrebbe il numero uno operativo del gruppo in America Latina. Lo schema prevederebbe per Bernabè deleghe che includerebbero il rapporto con le authority, le strategie e le operazioni straordinarie. Ed è proprio all'attuale ad che toccherà sciogliere la riserva se accettare o meno il passaggio a presidente esecutivo.
Dieter RamplNegli ultimi giorni il topmanager era impegnato in un road show negli Stati Uniti. Prima San Francisco, quindi New York. Oggi tornerà in Italia. In base alle deleghe e allo schema di governance proposti (i dettagli si stanno ancora mettendo a punto) deciderà il da farsi: è chiaro che accetterà di proseguire il suo impegno in Telecom nel nuovo ruolo solo se sarà inequivocabilmente lui il capoazienda;
Tarak Ben Ammar si voltaun po' come lo era Marco Tronchetti Provera ai tempi degli ad Carlo Buora e Riccardo Ruggiero. L'unico interlocutore dei grandi azionisti, insomma, dovrà continuare ad essere lui. Cosa che, in una soluzione - presa in considerazione nei giorni scorsi - che dovesse prevedere un solo amministratore delegato sotto il presidente, sarebbe assai meno scontata.
Marco Patuano - Telecom ItaliaGli azionisti - che tendono a declinare in modo diverso la discontinuità decisa per dare un segnale al mercato - escludono che per Bernabè si tratti di un depotenziamento. Il nuovo schema viene definito come un'evoluzione manageriale e generazionale. Insomma, va bene Bernabè ma si vuole promuovere nel contempo la squadra, puntando su un suo maggior coinvolgimento teso a migliorare ilmercato della telefonia mobile in Italia e a spingere a tutta forza i propulsori latinoamericani, nella speranza che ciò convinca anche Piazza Affari.
Luca LucianiLa prima occasione per discutere in via ufficiale ci sarà nella mattinata di oggi, quando si riunirà il comitato nomine diMediobanca.Nell'incontro saranno indicati i due consiglieri di pertinenza per la lista dimaggioranza - probabile la riconferma di Renato Pagliaro e di Tarak Ben Ammar - e verrà illustrata la possibile soluzione per i vertici. La discussione, dentro e fuori Piazzetta Cuccia, proseguirà poi per tutto il fine settimana.