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SILENZIO, PARLA IL RAÌS ANDREOTTI - “DIETRO IL CAOS A TRIPOLI CI SONO I PETROLIERI USA” - RISPUNTA L’ULTRANOVANTENNE DIVO PER DARE LA SUA VERSIONE DEI FATTI SULLA RIVOLUZIONE MEDIORIENTALE: “ANNI FA DISSI CHE SUL PROBLEMA LIBICO INFLUIVA UNO SCONTRO INTERNO ALLE COMPAGNIE PETROLIFERE AMERICANE; NON CHE IO ABBIA MAI AVUTO LE PROVE, MA UN SOSPETTO È PIÙ CHE LEGITTIMO” - E POI DIFENDE L’AMICIZIA ITALIANA CON GHEDDAFI: “NON POSSIAMO PRETENDERE CHE TUTTO IL MONDO SIA ALLINEATO AI NOSTRI MODELLI”…

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Da Blitzquotidiano

Pozzi di petrolio

Il caos in Libia? Secondo Giulio Andreotti dietro ci sarebbero "gli interessi dei petrolieri Usa". Il senatore a vita ha pubblicato un editoriale pubblicato sulla rivista "30 giorni" e ripreso da Il Giornale.

Gheddafi e le amazzoni con Berlu

Sembra paradossale, scrive Andreotti, "che veniamo presi alla sprovvista da questi avvenimenti pur vivendo in un mondo dove, molto più che in passato, siamo raggiunti ogni giorno da una mole impressionante di dati e notizie. Forse perché non andiamo mai ad approfondire i fenomeni, ma restiamo all'impressione immediata che una notizia ci suscita. Sommiamo i fatti uno dopo l'altro, ma non facciamo mai una comparazione".

Gheddafi con Andreotti

Poi l'affondo contro gli americani: "Anni fa dissi che sul problema libico influiva uno scontro interno alle compagnie petrolifere americane; non che io abbia mai avuto le prove matematiche, ma un sospetto che sia un elemento che influisce ancora sulla situazione è più che legittimo".

Invece Andreotti spezza una lancia a favore del nostro Paese: "L'Italia è stata molte volte accusata - e a torto - di avere un atteggiamento troppo indulgente verso Gheddafi. Certamente Gheddafi ha idee e caratteristiche diverse da noi, ma non possiamo pretendere che tutto il mondo sia allineato ai nostri modelli.

Andreotti

Noi abbiamo sempre voluto dare l'impressione ai libici, perché rispondeva al vero, che rispettavamo le loro caratteristiche particolari, anche quando emergeva il loro orgoglio contro l'epoca del colonialismo italiano. Allora i libici ci vedevano come avversari ma non come nemici e questa è forse la differenza con il momento attuale".

 

 


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