Arianna Ravelli per il "Corriere della Sera"
stefano palazzi01
Archiviazione per prescrizione. Non quindi perché «non sono emersi fatti di rilievo sportivo». A voler incrociare per scherzo i due temi caldi dell'estate della giustizia pallonara, si potrebbe quasi scommettere che finirà così, che i comportamenti dei dirigenti dell'Inter finiti nel mirino della procura federale saranno giudicati in questo modo: non meritevoli di deferimento (termini scaduti) ma di attenzione sì.
E infatti finiranno sotto l'attenzione «politica» del consiglio federale del 5 luglio e poi di quello del 18 che deciderà se revocare lo scudetto del 2006 assegnato a tavolino all'Inter. Ma nel corposo e complesso dispositivo che questa mattina il procuratore federale Stefano Palazzi consegnerà al presidente Giancarlo Abete (e che poi arriverà anche alle società parti in causa) c'è scritto molto (se non tutto) del destino di quello scudetto, che i saggi guidati da Guido Rossi decisero dovesse andare ai nerazzurri (a differenza del precedente rimasto senza padrone) anche perché in quel momento c'era bisogno di una classifica «accertata» e l'Uefa minacciava conseguenze.
lapr massimo moratti 01
Conseguenze, a dire il vero, quell'assegnazione ne ha create comunque al calcio italiano, visto che da allora ci si divide in partiti contrapposti, posizioni inconciliabili che non troveranno pacificazione neanche dopo questa decisione, quelli che «è lo scudetto dei puliti» e quelli che «facevano tutti le stesse cose» , oppure «Moggi era uguale a Facchetti» , l'allora vicepresidente dell'Inter che adesso non è qui a difendersi.
Andrea Agnelli foto gmt
Quest'ultima equazione fa infuriare più di ogni altra gli interisti in generale e il presidente Massimo Moratti in particolare, pronto a ricorrere in tutti i gradi di giudizio e in tutte le sedi alla eventuale revoca.
Va detto però che per la giustizia sportiva- che ha recentemente radiato i dirigenti della Juve dell'epoca - una verità è definitivamente accertata: da una parte c'era un'organizzazione, dall'altra c'erano squadre che provavano ad arginarla. Ma se Palazzi deciderà che l'Inter si è difesa con mezzi sbagliati (con telefonate inopportune agli arbitri, per esempio) i nerazzurri potrebbero perdere ogni diritto su quel titolo.
GIANCARLO ABETE
La domanda cui dovranno rispondere i consiglieri federali quindi sarà: avessimo saputo tutto nell'estate 2006, che decisione sarebbe stata presa? Di certo, è del tutto impossibile il «ripristino dello status quo ante», quindi lo scudetto non sarà riassegnato alla Juventus, che pur ha presentato un esposto in tal senso. In ogni caso quel che Palazzi ha scritto sarà la base, e la motivazione, della decisione del consiglio. Che aria tira? All'Inter sono preoccupati.
Moggi e GiraudoLa convinzione è che, dopo la radiazione di Moggi e Giraudo, prenda corpo il desiderio di punire anche l'altra parte. Una sorta di pareggio (o di decisione cerchiobottista, a seconda dei punti di vista) per provare a ricominciare e a chiudere una stagione di veleni. Difficile dire da che parte stiano i membri del consiglio federale, per quale dei due partiti propenderanno: il presidente della Lega Maurizio Beretta probabilmente non andrà a votare, così come quello del Cagliari Massimo Cellino (sempre in rappresentanza della Lega), mentre quello della Lazio Claudio Lotito avrebbe confidato l'intenzione di votare pro Inter. Oggi, in ogni caso, ne sapremo qualcosa in più.