Mario Gerevini e Simona Ravizza per il "Corriere della Sera"
Don Luigi VerzéIl Papa in soccorso di don Luigi Verzé, l'imprenditore Giuseppe Rotelli spiazzato. Così si è concluso ieri il consiglio di amministrazione della Fondazione Monte Tabor che governa il San Raffaele, il colosso ospedaliero della sanità lombarda a rischio di fallimento per avere accumulato quasi un miliardo di debiti.
Adesso è ufficiale: la Santa Sede si mobilita per il salvataggio della «creatura» del prete-manager. Lo fa, sicuramente, anche in virtù del prestigio accumulato dal polo ospedaliero nella ricerca scientifica e per gli oltre mille posti letto presenti (57 mila ricoveri e 8 milioni di prestazioni ambulatoriali l'anno).
Giuseppe RotelliSul tavolo del Cda c'è anche la proposta di Giuseppe Rotelli, a capo del gruppo San Donato che gestisce 18 ospedali. L'impegno dell'imprenditore della sanità è di versare subito 250 milioni cash. Ma don Luigi Verzé, il fondatore del San Raffaele e ancora presidente della Fondazione che lo controlla (nonostante i suoi 91 anni), fa l'ennesimo coup de théâtre: durante la riunione informa consiglieri e consulenti «del vivo interesse manifestato dalla Santa Sede a supportare la Fondazione nel processo di risanamento in corso e nella gestione delle attività ospedaliere, sanitarie e di ricerca».
Tarcisio BertoneDa una parte Rotelli con i soldi in mano, dall'altra l'interesse del Vaticano. È quest'ultima l'opzione che viene preferita. Dopo tre ore di riunione il consiglio di amministrazione «raccomanda di approfondire e di perseguire il percorso con la Santa Sede».
A metà luglio ci sarà una nuova riunione e, forse, per quella data il progetto vaticano avrà contorni più chiari. Ma fin d'ora il piano anti-crac pare avere l'avallo del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Ed è lo Ior stesso, la banca vaticana, a essere indicato come finanziatore.
ospedale_san_raffaele_milanoRotelli fuori dai giochi? Si vedrà, anche perché le variabili in questa vicenda restano molte. Compreso il faro acceso dalla Procura di Milano che mercoledì ha convocato Mario Cal, da sempre braccio destro di don Verzé. Nessuna inchiesta penale aperta, ma un controllo di vigilanza come prevede la legge fallimentare in situazioni di crisi aziendale.
Alberto Zangrillo il medico di BerlusconiAltro elemento emerso ufficialmente nel Cda è il coinvolgimento di una charity internazionale, disposta a partecipare al progetto promosso dalla Santa Sede attraverso una donazione all'Università Vita-Salute San Raffaele: la cifra in gioco è di un miliardo di dollari in tre-cinque anni. Il ruolo di deus ex machina dell'operazione tocca al mondo universitario.
Corrado PasseraDietro le quinte hanno lavorato Massimo Clementi (preside della facoltà di medicina dell'Università Vita e Salute San Raffaele), Alberto Zangrillo (alla guida della Scuola di specialità di anestesia e rianimazione e medico personale del premier Silvio Berlusconi) e Maurizio Pini, docente di accounting dell'Università Bocconi. L'operazione è il risultato di un lavoro iniziato già sei mesi fa.
la02 gianni lettaUna soluzione che, dicono i bene informati, piace all'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Corrado Passera e a Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Un ruolo determinante, soprattutto nei rapporti con il Vaticano, sembra averlo giocato Giuseppe Profiti, presidente dell'ospedale «Bambino Gesù» di Roma.
Via libera ieri anche per il piano di ristrutturazione finanziaria degli advisor Bain e Borghesi Colombo che richiede il sostegno delle banche per le esigenze di cassa immediate. Approvato il bilancio 2010 con una perdita di 80 milioni e un patrimonio netto di 48,5 milioni. Entro metà luglio è prevista una nuova seduta del Cda che va verso il rinnovo totale dei suoi consiglieri.