1- POLITICO INGLESE MUORE, GIALLO AL CONCERTO ROCK
Maria Serena Natale per il "Corriere della Sera"
L'ultimo giorno di Glastonbury comincia con le transenne nell'area vip, le tute bianche della squadra di medicina legale, l'ambulanza che lo porta via. L'avevano cercato tutta la notte, ieri mattina Christopher Shale, collaboratore stretto e amico personale del premier David Cameron, è stato trovato senza vita in un bagno chimico.
La Woodstock inglese si ferma. Suicidio, attacco cardiaco, si rincorrono le ipotesi sulla morte dell'alto esponente del partito conservatore nel cuore della controcultura rock, il placido Somerset che dal 1970 richiama ogni fine giugno un popolo di famiglie, rockettari, alternativi attratti dal fascino new age della leggendaria Valle di Avalon.
Secondo le prime ricostruzioni dei medici rese note da un amico di famiglia sul posto, Shale sarebbe stato colpito da un infarto nel primo pomeriggio di sabato. Non vedendolo tornare al camper, i familiari hanno dato l'allarme nella notte. Imprenditore dell'Oxfordshire, sposato e padre di tre figli, Shale dirigeva il Centre for Policy Studies, sosteneva il think tank euroscettico OpenEurope e aveva partecipato alle iniziative umanitarie promosse dai Tories in Ruanda.
LAREA DEL FESTIVALAvrebbe compiuto 57 anni ad agosto. Considerato un modernizzatore nel partito, aveva recentemente assunto la guida dell'Associazione dei conservatori nella circoscrizione elettorale di Cameron. Proprio ieri il Mail on Sunday aveva diffuso il contenuto di un documento interno nel quale il dirigente sparava a zero sul ramo locale del partito: «Ormai non ci sono più motivi per aderire ma molti per sfuggire, risultiamo avidi e grossolani, le persone non si avvicinano perché temono che cominciamo a mendicare denaro. E hanno ragione. Dobbiamo cambiare discorsi, linguaggio, tono di voce, imparare a vederci come ci vedono gli altri».
Ed è come un leader attivo, pieno di idee e di vita che viene descritto da quanti lo conoscevano e respingono l'ipotesi di suicidio evocata dall'organizzatore del festival, Michael Eavis, ma non confermata dagli inquirenti. «Una roccia» , lo ha definito ieri il primo ministro «devastato» dalla notizia: «Christopher era una delle persone più generose che abbia mai incontrato, un grande sostegno per me negli ultimi dieci anni».
Misteri e politica, oltre al tradizionale allarme droga, hanno rubato la scena alla musica in quest'edizione della kermesse. Venerdì, tra impermeabili inzuppati e stivali sprofondati nel fango, in migliaia avevano atteso il debutto degli U2 a Glastonbury, con Bono che intonava Jerusalem a cappella e One, With or Without You, Sunday Bloody Sunday.
Finché sotto il palco piramidale è spuntato un pallone gonfiabile alto sei metri con la scritta «U Pay Tax 2», paga le tasse anche tu, iniziativa del gruppo anticapitalista Art Uncut che accusa la band di evasione fiscale per il trasferimento, risalente al 2006, della sede della società U2 Limited da Dublino ai Paesi Bassi dove non si pagano le tasse sui diritti d'autore.
GLASTONBURY THE PYRAMID ARENAQuella decisione, denunciano gli attivisti contrari alla politica di tagli del governo britannico, rivela l'ipocrisia del gruppo che ha fatto del rock un grido di ribellione contro il conflitto in Irlanda del Nord e contro tutte le guerre e da anni è impegnato a favore dei diritti civili, nella lotta globale alla fame e in campagne che vanno dal LiveAid alla battaglia per la cancellazione del debito dei Paesi poveri: con l'ex Tigre celtica travolta dalla crisi e costretta a ricorrere al salvataggio Ue-Fmi tra tagli alla spesa e aumenti vertiginosi di tasse e disoccupazione, «gli U2 dovrebbero aiutare a tenere aperti ospedali, scuole e biblioteche».
Gli uomini della sicurezza hanno subito sgonfiato pallone e protesta, bloccando con la forza gli attivisti più agguerriti e sollevando un coro di critiche per la reazione giudicata sproporzionata. Poi i 150 mila di Glastonbury hanno ripreso a seguire la musica. Ieri sera, in un clima surreale, ha chiuso Beyoncé.
2 - LA STRANA QUESTIONE DELL'SMS: "NON PARLARE CON I GIORNALISTI"...
Dagoreport da "The Guardian" e "Daily Mail"
http://bit.ly/mGIRJF
http://bit.ly/iNkEWC
Cristopher Shale sarebbe morto poco dopo essere stato avvisato da Downing street che il "Sunday Times" dell'indomani avrebbe pubblicato un articolo su un documento interno in cui lui sparava a zero sul suo partito, quello dei Tories. Anche se da quanto emerso fino ad ora le due cose non sembrano aver nessuna connessione, i quotidiani britannici vi pongono l'accento. Il "Daily Mail", titolando il resoconto su quanto accaduto a Glastonbury, usa la forma interrogativa: "È morto d'infarto?". E anche "The Guardian" si sofferma sulla consequenzialità degli avvenimenti.
Shale sarebbe deceduto nel primo pomeriggio di sabato. Downing street ha cercato di contattarlo intorno all'ora di pranzo. Alle 12,30 gli è stato inviato un sms in cui gli si diceva di non parlare con i giornalisti. In un altro veniva consigliato di chiamare il partito. Cosa che lui ha fatto. Chi gli ha parlato ha detto di averlo sentito del tutto tranquillo. I medici, d'altronde, ritengono sia deceduto per un attacco cardiaco, al più presto intorno all'ora di pranzo e la polizia non ritiene si tratti di una morte sospetta. Non sarebbe il primo della sua famiglia a morire d'infarto.