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BISI E RISI - IO MASSONE, A MIA INSAPUTA! - \"Licio Gelli mi dava notizie, tant’è che io, CRONISTA DELL’ANSA, diedi la notizia della perquisizione a Castiglion Fibocchi\" - GRAZIE A BOCCHINO LA SANTANCHÈ RIUSCì A TORNARE NEL PDL. IN CAMBIO, In favore di Bocchino, Bisignani intervenne per provare a riattivare i finanziamenti pubblici per il giornale napoletano il \"Roma\"...

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Giovanni Bianconi per il "Corriere della Sera"

SANTANCHE

Racconta di sé Luigi Bisignani, presentandosi la prima volta ai pubblici ministeri di Napoli che l'hanno inquisito per il reato di associazione segreta: «La mia storia parte da lontano, ed è una storia di relazioni; mio padre, dirigente della Pirelli, era una persona molto in vista che è morta quando io avevo 16 anni lasciandomi, appunto, molte "relazioni, in primis con Andreotti, con Stammati e con altri». Fece il giornalista all'agenzia Ansa e in quella veste- dice - conobbe Licio Gelli «che mi dava notizie, tant'è che io diedi la notizia della perquisizione a Castiglion Fibocchi».

Italo Bocchino

Era il 1981, e da lì vennero fuori gli elenchi degli affiliati alla Loggia P2, in cui compariva anche il nome di Bisignani: «Ma io non ho mai messo piede in una loggia massonica, e non sapevo di essere iscritto alla P2» . Poi si dedicò all'organizzazione dei Mondiali di calcio in Italia del 1990, e «dopo il distacco mi annoiai di fare il giornalista e andai a fare il direttore generale della sede di Roma del Gruppo Ferruzzi».

Comincia un'altra carriera, arrivata fino ad oggi: la carriera di un grande tessitore agevolato dalle conoscenze con persone che nel frattempo hanno assunto un ruolo primario nella vita politica ed economica del Paese: «Ho conosciuto Berlusconi tanti e tanti anni fa, quando non era neppure cavaliere del Lavoro» . E forse per questo Bisignani è stato in grado, negli ultimi anni, di muoversi dietro le quinte della coalizione politica di centro-destra.

BISIGNANI

Come nel caso dell'attuale sottosegretario per l'attuazione del programma, Daniela Santanchè. L'aiuto alla Santanchè «Si trovò in un momento di difficoltà quando il segretario di Alleanza nazionale era Gianfranco Fini, che la esautorò da tutti gli incarichi del partito» , spiega Bisignani, che le diede dei consigli: «Suggerii alla Santanchè di approdare alle file de La Destra, dove avrebbe avuto un ruolo di primo piano e una maggiore visibilità. Di seguito il mio consiglio si rivelò sbagliato, poiché La Destra andò molto male alle elezioni del 2008, anche perché Berlusconi non permise, diversamente da quanto io avevo previsto, l'apparentamento elettorale» .

Più che previsioni, erano promesse ricevute: «Preciso che Berlusconi, con cui avevo parlato, mi aveva promesso che questo apparentamento elettorale ci sarebbe stato, perché in tal modo avrebbe prosciugato ulteriormente il bacino elettorale in cui attingeva Fini. Io, forte di questo incontro che avevo avuto con Berlusconi, avevo consigliato la Santanchè in tal senso».

Licio Gelli x

Seguì una netta rottura politica tra la donna e il presidente del Consiglio, che scatenò «una violenta campagna elettorale che vide contrapposti i due» . La Santanchè rimase fuori dal Parlamento, e l'amico Bisignani le andò in soccorso: «Mi spesi per farla riavvicinare al Pdl e poi per farle avere un incarico di governo. Ne parlai sia con Verdini che con Letta e Berlusconi. Costoro mi dissero che per loro non c'erano problemi, però c'era il veto di Fini.

A questo punto io mi impegnai per convincere i finiani a togliere questo veto. Presi i contatti con La Russa, Ronchi e soprattutto con Bocchino, che infine fu decisivo nel senso che durante un pranzo a Montecitorio, presente lo stato maggiore del Pdl, sicuramente fra gli altri Fini e Berlusconi, i coordinatori e i capigruppo parlamentari, Bocchino annunciò che era stato tolto il veto alla Santanchè da Fini, che a sua volta annuì. Il racconto di questo incontro mi è stato fatto da un po' tutti i protagonisti» .

Successivamente si sono consumate altre rotture, e oggi la Santanchè i finiani sono nuovamente su fronti opposti. Cosa che non impedisce a Bisignani di mantenere rapporti con tutti.

wan33 santanche gianf fini

Da un lato l'imprenditrice scesa in politica e oggi fedelissima berlusconiana, dall'altro Italo Bocchino e i finiani finiti all'opposizione: «In questo scenario politico si innesta la mia attività collaborativa, senza fini di lucro, a favore della Santanchè. In pratica feci stringere i rapporti tra lei e la famiglia Angelucci... In seguito questo rapporto si istituzionalizzò con una iniziativa che io stesso le consigliai, e cioè la costituzione di una vera e propria concessionaria di pubblicità denominata Visibilia, che poi è diventata la società che ha raccolto per circa un anno la pubblicità degli Angelucci» .

SILVIO BERLUSCONI GIANNI LETTA

LE RICHIESTE DI BOCCHINO
In favore di Bocchino, invece Bisignani intervenne per provare a riattivare i finanziamenti pubblici per il giornale napoletano il Roma: «Bocchino mi riferì che per motivi di chiara vendetta politica la presidenza del Consiglio, per mano del responsabile dell'editoria Elisa Grande, aveva congelato i contributi.

Su richiesta di Bocchino mi interessai personalmente della cosa in quanto ben conosco la dottoressa Grande, che mi confermò che il finanziamento era stato bloccato, ma mi spiegò che il suo ufficio non aveva responsabilità, in quanto si trattava di un atto dovuto... Per dimostrarmi che non si trattava di vendetta politica mi disse che analogo trattamento era stato riservato ai giornali di area berlusconiana, quali Libero, perché era collegato con il giornale Il Riformista» .

Famiglia Angelucci

In una telefonata con Bocchino, Bisignani fa riferimento all' «Ente più grosso amico mio» , e ai magistrati spiega: «Dico che sono amico dell'Eni perché sono molto legato a Scaroni (amministratore delegato e direttore generale dell'Ente, ndr) e da sempre all'Eni. Ho facilitato la costituzione di rapporti commerciali tra Visibilia, ovvero la Santanchè, e Eni, Enel e Poste» . E ancora: «In alcune conversazioni io parlo con Bocchino di voti e di votazioni dal momento che volevo evitare le elezioni anticipate» .

I pm Woodcock e Francesco Curcio

«Dicono che sia massone» Tra le centinaia di testimonianze raccolte dai pm Woodcock e Curcio, ce ne sono alcune che confermano la rete di rapporti intessuta e per certi versi «confessata» dal manager.

Stefania Prestigiacomo

Come quella del ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacomo, che nel suo interrogatorio sostiene: «Bisignani mi ha contattato nella primavera del 2010 perché era interessato, mi pare tramite la Ilte (la società di cui è socio, ndr) a stampare talune pubblicamenti del ministero dell'Ambiente, ma poi non se n'è fatto nulla... So che Bisignani ha aiutato politicamente la Santanchè, sia quando la stessa era contro Berlusconi sia poi a riconciliarsi con Berlusconi... Ritengo che Bisignani abbia rapporti particolari con Dagospia, dico ciò perché spesso mi diceva di guardare il sito in oggetto» .

Guarguaglini e Lorenzo Borgogni

E Lorenzo Borgogni, direttore centrale delle relazioni esterne di Finmeccanica: «Bisignani ufficialmente lavora alla Ilte, in ogni caso io so che è molto legato a Letta e Scaroni e che ha "le mani in pasta"in tante cose; a tale proposito posso dire che ha grande influenza sull'Eni. Alfonso Papa (l'ex magistrato deputato del Pdl, indagato nell'inchiesta napoletana) me l'ha presentato Luigi Bisignani a casa di Daniela Santanchè in occasione di una cena circa due anni fa... Quella sera ho avuto l'impressione che il Bisignani e il Papa fossero molto legati... Negli ambienti romani è noto che il Bisignani sia massone, tuttavia non posso dirlo con certezza dal momento che io non sono massone, né nessuno mai me lo ha chiesto» .

 


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