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CORRIAS: “FUNERALE A PONTIDA, LA SALMA ERA LÌ SUL PALCO, CON I FOGLI CHE VOLAVANO VIA COME RUTTI. INTORNO, LA BADANTE, IL FIGLIO RIPETENTE E MARONI VESTITO A FESTA” - GRAMELLINI: “FASSINO E TABACCI: LA DOLOROSA SCELTA DEL DOPPIO STIPENDIO” - MEREGHETTI: “SPERIAMO NEL DECAMERON DI WOODY ALLEN: DI SOLITO LE PROVE DEGLI ATTORI ITALIANI A HOLLYWOOD RICORDANO LO ‘STRANO MA VERO’”…

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1- DOMENICA, IL FUNERALE POLITICO DEL SUO LEADER...
Pino Corrias per "il Fatto quotidiano"

Umberto Bossi

Annunciata come una rinascita della Lega, l'atroce domenica di Pontida arroventata da un sole quanto mai romano, si è rivelata come il funerale politico del suo leader. La salma stava proprio sul palco, con la camicia verde, i suoi 16 fogli dattiloscritti che volavano via come rutti al vento di un tempo che non torna. Intorno c'erano i suoi cari. La badante, il figlio ripetente e Roberto Maroni, l'erede designato, e perciò anche l'unico del Cerchio magico vestito a festa. Insulti alle auto blu che hanno appena posteggiato nel retropalco. Minacce d'aria contro il governo che li ingrassa da 17 anni.

BOSSI COTA CALDEROLI

La nuova bistecca dei ministeri al Nord gettata in pasto alla folla affinché mastichi qualcosa. Stupisce, di questo rito funebre, la perfetta sintonia con le esequie che il suo padroncino di commedia padana, il ricco Silvio, aveva appena ricevuto nella sala vuota di Amantea, provincia di Cosenza. Inconsapevole anche lui della sua fine. Esibito con massima crudeltà della premonizione, in un collegamento telefonico con il nulla di quelle 150 sedie vuote, che come negli incubi che adesso lo svegliano di soprassalto, salutava con gentilezza festosa: "Buongiorno! Sono il vostro presidente".

tabacci

2- UNO STIPENDIO ONOREVOLE...
Massimo Gramellini per "La Stampa"

Di soldi, come di sesso, non bisognerebbe mai parlare. Ma poiché non si parla che di sesso, rompiamo anche l'altro tabù per affrontare il caso dei parlamentari appena eletti sindaci o nominati assessori. Mi riferisco al torinese Fassino e al milanese Tabacci. Da giorni si invocano le loro dimissioni da deputati. Fassino ha già annunciato che le darà a breve, anche se a malincuore, perché è importante portare a Roma la voce del Nord.

pisapia

Si consoli: la portano già in molti, e non sempre a proposito. Tabacci invece insiste e tratta sull'orario: «Starei a Roma solo il martedì e il mercoledì». Se la mole di lavoro è quella, allora ci si chiede a cosa servono mille persone impiegate a tempo pieno in Parlamento. Basterebbero un paio di sessioni annuali, con distacco sindacale dai luoghi di lavoro.

Piero Fassino

Ma veniamo al succo, il sindaco di una grande città guadagna un terzo dello stipendio di un deputato. L'assessore, un quarto. Fassino e Tabacci saranno sicuramente superiori a queste miserie. Mentre io sarei piuttosto seccato di guadagnare meno della metà di Scilipoti, lavorando il decuplo.

In un afflato di generosità, assai lodato da Pisapia ma forse non altrettanto dai suoi elettori, Tabacci si è detto disposto a rinunciare al compenso di assessore, cioè al più basso dei due. Ma io ho un'idea migliore: abbassare lo stipendio degli onorevoli al livello degli amministratori locali. Sarebbe un modo per facilitare la scelta dolorosa di Fassino e Tabacci. Facendo un favore a loro e anche a noi.


3- LE COMPARSE E IL PESO DEI CONTRATTI...
Paolo Mereghetti per il "Corriere della Sera"

woody allen cannes

«Se Woody Allen ti chiama per un provino, ci vai di corsa, anche se devi fare la parte di un sasso» mi confessava uno dei nomi italiani coinvolti nell'avventura romana del regista newyorkese. Naturalmente poi la speranza è di avere un ruolo più complesso di quello soltanto «minerale» , ma una semplice comparsata con Allen può essere titolo di merito. Almeno per il curriculum su Internet Movie Database. Il problema, in questi casi, è quello del rapporto di forza.

BENIGNI

Non tra il «genio» americano e gli attori italiani, che probabilmente conosce e nel caso stima anche (cosa certa per Benigni), ma piuttosto tra la macchina produttiva internazionale e il peso contrattuale dei singoli interpreti. Lo ricordate il caso di Nine, vero? Il musical su Fellini riletto da Hollywood non aveva tagliato fuori gli attori di casa nostra, ma alla fine le loro prove ricordavano troppo da vicino i casi dello «strano ma vero».

NINE - CAST AMERICANO

Uno dei prescelti ci ha anche scritto un libro, ma nella memoria degli spettatori italiani che peso hanno avuto? Si offende qualcuno se diciamo che è stato molto vicino allo zero? Ecco, l'augurio è che la storia non si ripeta con Bop Decameron. Noi intanto cominciamo a incrociare le dita...

 


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