1. BERLUSCONI PARLA AL SENATO, BOSSI ASSENTE...
(ANSA) - Il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, non era presente in aula al Senato quando il presidente del Consiglio ha letto la sua informativa sulla composizione del Governo. Per il Carroccio a Palazzo Madama erano presenti i ministri Roberto Calderoli e Roberto Maroni.
2. BERLUSCONI,CRISI SAREBBE FOLLE,MA IO NON PREMIER A VITA. 'RAFFORZARE MAGGIORANZA, APRE A UDC; CON LEGA OK;BENE NAPOLITANO...
Marco Dell'Omo per l'ANSA - Una crisi di governo sarebbe "folle", una "sciagura" per l'Italia, con pesanti conseguenze sulla stabilità economica e finanziaria; il governo dunque va avanti, fino al 2013, perché la solidità dell'alleanza con Umberto Bossi è immutata e perché "non esiste alcuna alternativa a questo governo e a questa maggioranza".
Nel suo discorso in Senato, che segna l'avvio della verifica di governo in Parlamento chiesta da Napolitano , il premier chiarisce che il governo intende andare avanti fino alla scadenza naturale della legislatura, utilizzando il tempo che resta per approvare le riforme messe in cantiere dall'esecutivo: in primo luogo quella del fisco,che sarà presentata "prima della pausa estiva" senza pesare sul bilancio. Ma per la prima in un'aula parlamentare annuncia: non voglio essere premier a vita.
RONCHI IL DITOOOIn più di un passaggio, Berlusconi si prodiga in attestati di stima per Napolitano, del quale dice di condividere gli appelli all'unità e alla coesione; come quando promette che ascolterà le ragioni dell'opposizione sostenendo che "lavorare insieme vuol dire rispondere positivamente al capo dello Stato che ha richiamato l'unità per rispondere agli interessi del Paese".
Berlusconi cerca di disinnescare le mine che si frappongono sulla strada del governo. Il premier blandisce la Lega, ribadendo "l'amicizia e la stima per Umberto Bossi". "Ci hanno provato in tutti i modi a dividerci, ma non ci riusciranno mai", dice il premier. Risolta la grana del trasferimento dei ministeri (della quale non parla), prende tempo sulla richiesta leghista di mettere rapidamente fine all'intervento militare in Libia e di tagliare le missioni di pace: se ne parlerà dopo la riunione del Consiglio Supremo di Difesa presieduto da Giorgio Napolitano . Nell'insieme , Berlusconi si mostra ottimista: il governo, dice , "uscirà rafforzato" dalla verifica. "C'é la ferma intenzione - dice - di completare il programma arrivando alla scadenza naturale della fine della legislatura. In nessun altro paese le opposizioni e i media chiedono le dimissioni del governo in seguito alle elezioni di medio termine".
ADOLFO URSOIl premier assicura di non voler "minimizzare" i risultati delle amministrative: le elezioni "possono far riflettere su una più incisiva azione di governo", ma la richiesta di dimissioni venuta da molti settori dell'opposizione 'e' fuori luogo". Dunque, il governo va avanti: perché i cittadini gli hanno dato la maggioranza e perché "sarebbe folle rimettere tutto in discussione con una crisi al buio".
L'Italia finora è riuscita a tenersi lontana dal baratro del default, ma se oggi si andasse alla crisi che cosa accadrebbe? La risposta di Berlusconi è a tinte fosche: "Le agenzie di rating ci tengono sotto osservazione e le locuste della speculazione non aspettano altro che colpire la preda". Se il governo cadesse aumenterebbe il peso degli interessi sul debito pubblico, e "sarebbe una sciagura, non per il governo o per Berlusconi, ma per l'Italia, per la stabilità finanziaria e il suo futuro".
Una caduta del governo è inimmaginabile, perché "non esiste alcuna alternativa a questo governo" dal momento che "le tre o quattro opposizioni oggi presenti sono divise tra di loro e non in grado di esprimere un programma e un leader". Berlusconi però ha bisogno di mettere in sicurezza i numeri in Parlamento e continua a battere sul tasto dell'allargamento della maggioranza all'Udc. "Ho sempre auspicato l'ingresso nella maggioranza delle forze più moderate che si riconoscono nel Ppe. Hanno risposto chiedendo una mia uscita di scena, ma è evidente che sollecitando un suicidio è impossibile il matrimonio".
E' a questo punto che Berlusconi fa intravedere un suo futuro fuori dal Palazzo: " Non voglio rimanere per sempre a Palazzo Chigi o leader del Pdl, ma ho la fermissima intenzione di lasciare all'Italia un grande partito legato al Ppe trasparente e democratico, baluardo della democrazia e della libertà ". Per il futuro più vicino, la strada tracciata dal premier prevede l'approvazione della riforma del fisco prima della pausa estiva : tre aliquote, più basse, revisione del sistema delle deduzioni e detrazioni, cinque imposte in tutto: il tutto, tiene a precisare Berlusconi, senza 'buchi di bilancio''.
GIULIO TREMONTIDa qui alla pausa di agosto arriverà la manovra economica, in accordo con l'Europa e con "scelte sostenibili" per i cittadini. Tra i provvedimenti promessi da Berlusconi anche la riforma del patto di stabiltà con gli enti locali, altra richiesta di Bossi a Pontida.
3. VERTICE BERLUSCONI-TREMONTI-CALDEROLI-LETTA A MARGINE DELLA VERIFICA IN SENATO...
(ANSA) - Mini-vertice a margine della verifica in Senato: il premier Silvio Berlusconi si è chiuso nella saletta del governo alle spalle dell'Emiciclo di Palazzo Madama con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, quello della Semplificazione Roberto Calderoli e il sottosegretario Gianni Letta.
Nella saletta era presente anche il ministro Renato Brunetta. Dopo alcuni minuti il presidente del Senato Renato Schifani e il ministro dell'Interno Roberto Maroni sono arrivati davanti alla porta della sala del Governo, ma è entrato il solo presidente del Senato, mentre l'esponente leghista si è allontanato tornando verso l'Aula. L'incontro non é durato molto, una quindicina di minuti in tutto. Al termine tutti i presenti sono ritornati ai banchi dell'Aula.
4. RONCHI E URSO, D'ACCORDO SU PARTITO ISPIRATO PPE...
(ANSA) - "Condividiamo la necessità di avviare subito un percorso per dar vita ad un grande partito, aperto, plurale e democratico, ispirato ai valori e ai programmi del Partito Popolare Europeo: questa è la strada per rinnovare il centrodestra italiano". Così Adolfo Urso e Andrea Ronchi commentano, da Bruxelles, quanto affermato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi oggi in Senato. Nel suo discorso, Berlusconi ha detto di volere "fortissimamente lasciare all'Italia come mia eredità politica un grande partito ispirato al Ppe; un partito forte, trasparente democratico che sia il baluardo primo".
5. BRIGUGLIO, NUOVO PARTITO BERLUSCONIANO? NO GRAZIE...
(ANSA) - "Un nuovo partito voluto e fondato da Silvio Berlusconi non interessa. Non può interessare né a Fini né a Futuro e Libertà. Insomma a un nuovo predellino berlusconiano, sotto le mentite spoglie del Ppe, diciamo no grazie". E' quanto dichiara Carmelo Briguglio, vice presidente vicario dei deputati di FLI.
6. FLI, PROTEGGERE PAPA SAREBBE GRAVISSIMO ERRORE...
(ANSA) - Proteggere il deputato del Pdl Alfonso Papa sarebbe davvero un errore gravissimo. La cosa peggiore che potrebbe fare la casta". Il capo gruppo di Fli in giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, Nino Lo Presti, annuncia così il voto favorevole del suo partito alla richiesta di autorizzazione all'arresto arrivata dal gip di Napoli nei confronti del deputato del Pdl Alfonso Papa, coinvolto nell'inchiesta sulla P4.
"Il parlamento - aggiunge Lo Presti - non può non prendere atto che un solo componente del parlamento si è reso responsabile di reati che oscurano l'onorabilità di un'istituzione da troppi anni esposta a critiche molto spesso ingiuste". "Le prove fornite dai magistrati - sottolinea il deputato finiano - non lasciano dubbi circa il pericolo di inquinamento delle prove da parte di un soggetto che, secondo le testimonianze raccolte, era uso non solo a falsificare documenti, ma a depistare le sue vittime gli stessi suoi ex magistrati".
bersani-di pietro7. DI PIETRO SOSTIENE ODG SCILIPOTI SU BANCHE. A PD CHE PROTESTA, NON VENGO MENO A PRINCIPI PER FARE DISPETTO...
(ANSA) - Scontro nell'Aula della Camera tra Antonio Di Pietro e il Pd durante l'esame degli odg al Dl sviluppo. Domenico Scilipoti ha chiesto la votazione di un suo documento malgrado il governo avesse reso parere favorevole sul testo, teso a dare tutela ai risparmiatori rispetto alle banche: un'occasione ghiotta per l'opposizione per battere la maggioranza. Ma al momento del voto, mentre il resto dell'opposizione votava contro, Di Pietro ha dato indicazione ai deputati dell'Idv di votare a favore. Immediata la reazione del Pd, ma Di Pietro non cambia idea: "Non vengo meno ai miei principi per fare un dispetto a Scilipoti", ha tuonato l'ex Pm. E l'ordine del giorno alla fine è stato approvato.