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DIS-UNITÀ - VOLANO STRACCI CONTRO \"CONCIATA\" DE GREGORIO - IN REDAZIONE C’È CHI BRINDA PER L’ARRIVO DI CLAUDIO SARDO (IL DALEMIANO CUNDARI VICE) - INTANTO SUL WEB I PRECARI MASSACRANO LA GESTIONE DE GREGORIO: BUTTATI MILIONI PER LA GROTTESCA PUBBLICITÀ DI TOSCANI (QUELLA DELLA MINIGONNA), RISULTATO: GIORNALISTI CACCIATI, ALTRI FUGGITI AL “FATTO” E VENDITE CROLLATE da 60 mila copie a 35 mila …

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CONCITA DE GREGORIO

1- DAGOREPORT
Quello che si dice a bassa voce nella redazione dell'"Unità", è che Concita da oltre un anno diceva a chiunque "non ne posso più"; era la prima a volersene andare e nel tempo ha provato ad abbandonare la barca in tutti i modi.

Al momento il ritorno a "Repubblica" sembra essere l'approdo più scontato, anche se pare abbia provato ad accarezzare qualcos'altro (un'altra direzione?) ma il momento non era propizio. L'avvicendamento con Claudio Sardo era da tempo noto a gran parte della redazione (pare ci sia chi ha festeggiato).

Con ogni probabilità il suo vice sarà il dalemiano, ex fogliante e Red Tv Francesco Cundari detto Ciccio, mentre il destino del vicedirettore Bellu è quello di andare a dirigere un nuovo giornale, "Sardegna 24", anch'esso parte della galassia Soru.

'Conciata' si fa vedere sempre meno e Claudio Sardo non ha ancora firmato. Regge il giornale Luca Landò. E intanto a largo Fochetti qualcuno ha visto Lady Cecioni nei giorni scorsi. A Repubblica pensano a un prossimo rientro dopo il pranzo al ristorante San Teodoro con Ezio Mauro?

EZIO MAURO

2- GLI EX SOTTOPOSTI DELLA DIRETTORA I PRECARI SBUGIARDANO CONCITA: «ANCHE TU CI HAI SFRUTTATI»
El. Ca. per "Libero"

Basta coi «finti profeti» e i «santini da incensare». Con chi in tv difende i precari, per poi disinteressarsene a casa propria. Come è il caso, denuncia una precaria dell'Unità, di Concita De Gregorio, direttore del quotidiano fondato da Gramsci che fra pochi giorni lascerà il posto per tornare a Repubblica. A scatenare la rivolta di alcuni collaboratori del giornale è stato l'editoriale d'addio di Concita. E i commenti dispiaciuti di tanti esponenti del Partito democratico.

'L'UNITA'' DI DOMENICA 11

«Non capisco perché dobbiamo sempre ornarci di finti profeti e di santini da incensare. Non capisco perché ci facciamo influenzare tanto da persone che in condizioni normali sarebbero al loro posto senza tanti clamori», scrive, ad esempio, nel suo blog, Valeria Calicchio, collaboratrice del quotidiano.

Ripercorre la storia di questi tre anni. L'arrivo della De Gregorio, con la «ridicola campagna di promozione» affidata a Toscani e costata 2,5 milioni (quella della minigonna). Risultato: «Si è passati dalle 60 mila copie di Padellaro alle 35 mila dell'ultima gestione».

Non solo. La De Gregorio, accusa ancora la collaboratrice, «ha portato con sé una serie di collaboratori», finendo per emarginare «parte dei giornalisti storici della testata e delle migliori firme per far posto ai suoi nomi, senza preoccuparsi delle gerarchie, del merito e dell'anzianità». In conclusione: «una gestione nepotistica» che ha portato firme come Travaglio, Fierro, Beha e Lidia Ravera a passare al Fatto Quotidiano. Ancora. «Quaranta giornalisti buttati fuori da un giorno all'altro». Il giornale dichiara lo stato di crisi.

Oliviero Toscani - La Sterpaia

«Inizia una vertenza durissima che vede la De Gregorio assolutamente immobile. Non un dito per loro». Altro che la ricostruzione fatta dalla direttrice nel suo ultimo editoriale: «Abbiamo attraversato lo stato di crisi aziendale», scriveva, «rispettando con coscienza i patti che avevamo firmato, abbiamo combattuto le rendite di posizione, abbiamo messo in sicurezza i precari di antica gestione, non ne abbiamo creati di nuovi, abbiamo sostituito le maternità, abbiamo osservato con rigore la legge».

La collaboratrice ha un ricordo diverso: «Non avete rispettato la legge, non avete normalizzato i precari, non li avete messi in sicurezza. Li avete costretti ad andare via o a sottostare al ricatto della collaborazione. Mentre lei diventava un santino, andava a tutte le manifestazioni e in tutte le tv a parlare di precari, di giovani e di lavoro».

le06 oliviero toscani

E non è l'unica a ribellarsi. Un'altra collega dell'Unità, anche lei precaria, scrive su Facebook, a commento dell'editoriale di Concita: «Il futuro potrebbe essere peggiore di questi fottuti tre anni per i precari storici del giornale? Magari sì, al peggio non c'è mai fine. Magari no».

E un j'accuse contro «la direttora » arriva dal periodico web "Diritto di critica", dove si ricorda che la De Gregorio «non ha mosso ciglio quando l'amministrazione ha deciso di chiudere le redazioni locali del giornale o quando su Roma hanno chiuso la cronaca locale». E si denunciano «le vane promesse» fatte a «collaboratori storici» e «precari dell'informazione». Storie che non capitano solo all'Unità. Il problema è se poi si va in tv a fare la morale sui precari.

 


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